Academic literature on the topic 'Ionizzanti'
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Journal articles on the topic "Ionizzanti"
Gimelli, Alessia, and Filippo Cademartiri. "Imaging cardiologico e radiazioni ionizzanti nel 2022." CARDIOLOGIA AMBULATORIALE 30, no. 4 (March 22, 2022): 214–21. http://dx.doi.org/10.17473/1971-6818-2021-4-2.
Full textDal Pozzo, G., M. Cellerini, M. Mascalchi, P. Innocenti, N. Villari, and M. C. Boschi. "Utilità clinica della risonanza magnetica nella patologia orbitaria." Rivista di Neuroradiologia 4, no. 3_suppl (December 1991): 121–33. http://dx.doi.org/10.1177/19714009910040s322.
Full textEugenio, Eugrnio. "Stress eco 2030." CARDIOLOGIA AMBULATORIALE 30, no. 2 (July 31, 2022): 1–8. http://dx.doi.org/10.17473/1971-6818-2022-2-1.
Full textPieralli, S., G. Scotti, E. Bianchini, F. Simionato, and A. Mazza. "Utilità clinica della RM nello studio della regione sellare." Rivista di Neuroradiologia 4, no. 3_suppl (December 1991): 89–99. http://dx.doi.org/10.1177/19714009910040s318.
Full textManfrè, L., A. Banco, A. Affronti, M. Accardi, F. Ponte, C. Sarno, and R. Lagalla. "Dacriocistografia con risonanza magnetica con Gadolinio: Prime esperienze." Rivista di Neuroradiologia 10, no. 2_suppl (October 1997): 168. http://dx.doi.org/10.1177/19714009970100s270.
Full textMagnaldi, S., and M. Ukmar. "La tomografia computerizzata nella diagnostica delle metastasi spinali." Rivista di Neuroradiologia 8, no. 2 (April 1995): 161–66. http://dx.doi.org/10.1177/197140099500800205.
Full textGaiter, A. M. "Il Calcio Ionizzato: Problematiche Ed Utilità in Nefrologia." Giornale di Tecniche Nefrologiche e Dialitiche 5, no. 2 (April 1993): 1–5. http://dx.doi.org/10.1177/039493629300500201.
Full textDodaro, Antonio, and Virginia Recchia. "Mediazione in sanità. L’arbitrarietà dell’atto medico di imaging ionizzante, il consenso informato e l’opportunità stragiudiziale del D. Lgs. n. 28/2010." Pratica Medica & Aspetti Legali 6, no. 3 (August 15, 2012): 91–99. http://dx.doi.org/10.7175/pmeal.v6i3.320.
Full textF. MARIANI. "DENSITÀ ELETTRONICA IN UNA IONOSFERA NON ISOTERMA." Annals of Geophysics 9, no. 1 (February 27, 2012). http://dx.doi.org/10.4401/ag-5593.
Full textDissertations / Theses on the topic "Ionizzanti"
Pasqua, di Bisceglie Anita. "Inquinamento domestico da radizioni non ionizzanti." Doctoral thesis, Università degli studi di Padova, 2011. http://hdl.handle.net/11577/3422475.
Full textLo scopo dello studio è quantificare l’inquinamento domestico da campi elettromagnetici in un campione di abitazioni all’interno del comune di Padova e di confrontarlo con i limiti di legge attualmente in vigore. Lo spettro elettromagnetico di interesse è quello delle radiazioni non ionizzanti caratterizzate da frequenza compresa tra 0 e 300 GHz. Di queste distinguiamo, per convenzione, le radiazioni elettromagnetiche a bassa frequenza comprese tra 0 Hz e 300 Hz e le alte frequenze tra 300 Hz e 300 GHz. Nell’ambito delle radiazioni a bassa frequenza quelle di maggior interesse sono le radiazioni con frequenza pari a 50 Hz chiamate anche ELF (Extremely Low Frequency), proprie della corrente alternata della rete elettrica. Quest’ultima comprende nell’ambiente esterno le linee ad alta e media tensione ossia le centrali elettriche, gli elettrodotti, e le cabine di trasformazione. All’interno delle abitazioni vi sono poi molteplici fonti di radiazioni a bassa frequenza rappresentate dagli elettrodomestici e dai dispositivi elettrici in genere collegati alla linea di bassa tensione; negli ultimi anni nelle abitazioni si stanno diffondendo nuovi dispositivi in grado di emettere radiazioni a bassa frequenza, quali gli inverter degli impianti fotovoltaici. Le principali fonti di campi elettromagnetici ad alta frequenza, esterne alle abitazioni, sono gli impianti di readiotelecomunicazione, le stazioni radio-base per la telefonia mobile, gli impianti satellitari, i sistemi wi-fi, i radar ecc. In ambiente domestico, invece, è interessante rilevare che, negli ultimi vent’anni, è andato aumentando in maniera esponenziale l’utilizzo di apparecchi emettitori di onde ad alta frequenza di uso assai comune quali forni a microonde, telefoni cellulari, telefoni cordless, router wi-fi, baby-call, lampadine a basso consumo, sistemi di allarme ed antifurto. Durante lo studio sono state condotte misure di campi elettromagnetici sia ad alta che a bassa frequenza all’interno delle abitazioni, valutando il contributo sia delle fonti interne, che da quelle esterne ad esse. La strumentazione utilizzata è costituita dall’analizzatore portatile di campi elettromagnetici a banda larga PMM 8053 che, collegato a sonde diverse, è in grado di coprire un range tra i 5 Hz e i 40 GHz. Per le misure in continuo di campi elettromagnetici a bassa frequenza, sono invece stati utilizzati i misuratori Emdex II ed Emdex Lite, che coprono intervalli di frequenza compresi tra 40 e 800 Hz e tra 40 Hz e 1 kHz rispettivamente. Al fine di valutare l’andamento dell’irraggiamento nell’intorno di apparecchi interni alle abitazioni, sono state pianificate misurazioni a distanze crescenti dalla fonte di emissione. Viceversa le misure mirate a quantificare l’inquinamento domestico dovuto alle fonti esterne alle abitazioni (elettrodotti, cabine di trasformazione, stazioni radio-base) hanno richiesto un campionamento di tipo fisso, della durata di almeno 24 ore. I valori ottenuti misurando radiazioni elettromagnetiche a bassa frequenza da sorgenti presenti all’interno delle abitazioni, quali gli elettrodomestici di uso comune, non sono significativamente alti. Fanno eccezione quelli relativamente elevati (oltre 50 µT) riscontrati in prossimità degli inverter degli impianti fotovoltaici che comunque si riducono a valori inferiori o prossimi all’1 µT, già ad un metro di distanza dall’inverter stesso. Analizzati nel loro insieme i dati raccolti nella misurazione dei campi magnetici domestici risultano inferiori al valore di riferimento di 100 µT stabilito dalla Comunità Europea nel 1999. Tale valore è da considerarsi protettivo rispetto ai soli effetti acuti dovuti agli ELF, quali l’induzione di correnti elettriche all’interno dell’organismo. Riguardo agli effetti a lungo termine indotti dai campi elettromagnetici a bassa frequenza, la comunità scientifica non è giunta a conclusioni univoche, sebbene siano noti da diversi anni gli studi internazionali che evidenziano un aumentato rischio di sviluppare leucemia infantile nelle popolazioni esposte a ELF superiori agli 0,3-0,4 µT emessi dagli elettrodotti. Tali riscontri hanno indotto l’International Agency for Research on Cancer (IARC) ad assumere una posizione prudenziale, classificando gli ELF come possibili cancerogeni per l’uomo. I dati ottenuti in relazione alle sorgenti di campi elettromagnetici ad alta frequenza presenti nelle abitazioni da noi considerate evidenziano intensità di campi elettrici non irrilevanti, se misurati in prossimità della fonte (distanza di 10 cm). Come atteso, i valori ottenuti decrescono drasticamente allontanandosi dalla sorgente e non superano in ogni caso i valori di riferimento, posti dalla Raccomandazione del Consiglio della Comunità Europea del 12 luglio 1999. Ancora una volta, tali valori limite fanno riferimento ai soli effetti acuti sperimentalmente testati, quali l’innalzamento di temperatura nei tessuti biologici indotto dalle radiofrequenze. Per quanto riguarda gli effetti a lungo termine dovuti all’esposizione a radiofrequenze, la letteratura scientifica riporta risultati discordi, tanto che la IARC si è recentemente espressa mantenendo una posizione possibilistica relativamente al rapporto tra radiofrequenze prodotte dai telefoni cellulari e neoplasie. In quest’ottica viene proposta una strategia cautelativa di assunzione di “distanze di sicurezza” almeno rispetto a quegli apparecchi le cui emissioni risultano più elevate (es. forni a microonde) o il cui utilizzo può essere protratto per diverse ore al giorno, come nell’utilizzo di telefoni cellulari o cordless o per i sistemi wi-fi. Un altro aspetto importante considerato del presente studio è rappresentato dall’irraggiamento percepito nelle abitazioni di campi elettromagnetici generati da sorgenti esterne ad esse. Le sorgenti a bassa frequenza considerate nello studio cono state le cabine di trasformazione e gli elettrodotti. I valori di campo magnetico misurati nelle abitazioni poste sotto o in prossimità degli elettrodotti risultano non trascurabili, pur sempre inferiori al limite di 100 µT e al valore di attenzione di 10 µT stabiliti dalla norma, ma prossimi in alcuni casi all’obiettivo di qualità di 3 µT. Sempre in un’ottica cautelativa, l’assunzione di distanze di sicurezza nell’istallazione delle linee dell’alta tensione, o il loro interramento, possono costituire azioni utili al fine di ridurre i possibili effetti a lungo termine legati all’esposizione a campi elettromagnetici a bassa frequenza. Per valutare l’inquinamento domestico da campi elettromagnetici ad alta frequenza dovuto a fonti esterne, sono state condotte misure in abitazioni poste in prossimità delle stazioni radio-base per la telefonia mobile. I valori ottenuti risultano decisamente contenuti, sia rispetto ai valori limiti stabiliti dalla legge, che all’obiettivo di qualità di 6 V/m. I valori misurati in queste condizioni sono peraltro del tutto trascurabili se paragonati a quelli emessi dagli apparecchi wireless o a microonde di uso comune, presenti nelle nostre abitazioni, a cui è stato precedentemente accennato.
LOPES, Vincenzo. "trattamento dei reflui civili urbani del comune di Palermo mediante radiazioni ionizzanti." Doctoral thesis, Palermo, 2012. http://hdl.handle.net/10447/94277.
Full textSalaroli, Roberta <1973>. "Ruolo di β-catenina nella risposta a radiazioni ionizzanti di linee cellulari di medulloblastoma umano." Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2007. http://amsdottorato.unibo.it/603/1/Salaroli_tesi.pdf.
Full textSalaroli, Roberta <1973>. "Ruolo di β-catenina nella risposta a radiazioni ionizzanti di linee cellulari di medulloblastoma umano." Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2007. http://amsdottorato.unibo.it/603/.
Full textBedoni, M. "Analisi morfologica degli effetti di radiazioni ionizzanti su epidermide umana in un modello anatomico di colture organotipiche." Doctoral thesis, Università degli Studi di Milano, 2007. http://hdl.handle.net/2434/63847.
Full textMONTI, ANDREA MAURIZIO. "Point defects in quartz: Role in trapping and luminescence." Doctoral thesis, Università degli Studi di Milano-Bicocca, 2021. http://hdl.handle.net/10281/311082.
Full textIn this thesis work, the trapping and luminescence properties of point defects in quartz have been studied. Such properties are used in retrospective dosimetry in order to evaluate the age of archaeological artefacts, the age of geological sediments and the absorbed radiation in the event of nuclear accidents. The study aims at clarifying the specific mechanisms that rule such properties in quartz. Despite being quartz a well-known material and many applications in the aforementioned fields already existing, these are based on empirical methods and a theory that can explain and predict the emissions in quartz in a detailed way is still incomplete. To do so, two luminescence techniques are used, both induced, directly or indirectly, by ionizing radiation such as thermoluminescence (TL) and radioluminescence (RL), and a technique to study paramagnetic defects, or in general unpaired electrons, that is electron paramagnetic resonance (EPR). In fact, TL and RL alone are not enough to directly identify the defects that are responsible for such emissions, but it is possible to try to correlate their data with other techniques that can directly observe such defects, such as EPR. By correlating TL and EPR data, germanium related centres with trapped electrons, specifically [GeO4]- and [GeO4/Li+]0, have been identified as responsible for the TL emissions known as the peaks at 110 °C and 375 °C. At the same time, it was also possible to identify an anomaly in the thermal stability of one of these germanium centres, responsible for the 110 °C peak, confirming the correlation of the two signals, TL and EPR, but also raising new potential critical issues in the applications for dating and dosimetry. Through EPR studies, new unreported paramagnetic centres have been identified and their thermal stability has been characterized. One of them has been assigned to a centre compensated by interstitial hydrogen, while the others are still lacking a precise labelling. The thermal stability of titanium and aluminium related centres has also been studied, in search of possible correlations with luminescence properties. Some proposals have been advanced, but further studies are needed for this last specific point. Through RL and TL, it has been shown how the emission wavelengths in quartz are very sample dependent and how they are influenced by the thermal history of the studied sample. Specifically, through wavelength resolved TL it was possible to show how the properties of the studied samples do not agree with some published theoretical models. The study was able to propose an alternative, although so far just at a qualitative level. Such proposal claims that there may be spatial correlations between point defects in quartz, allowing specific direct recombination with no passage in the conduction and valence bands of the material. Despite this study is far from having found a complete description of quartz behaviour, new important steps have been added to the huge specific literature, contributing to a deeper comprehension of the luminescence properties of this material.
Strada, Luca. "Analisi e comparazione di tecnopolimeri radiopachi nei dispositivi medicali e sperimentazione delle caratteristiche con interazione di sorgenti ionizzanti." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2015. http://amslaurea.unibo.it/8244/.
Full textZafiropoulos, Demetre. "Dosimetria biologica delle radiazioni ionizzanti: valutazione della dose con metodologie citogenetiche tramite la costruzione di curve di calibrazione." Doctoral thesis, Università degli studi di Padova, 2015. http://hdl.handle.net/11577/3423927.
Full textPer valutare il rischio di danno biologico di un individuo dopo una sovraesposizione alle radiazioni ionizzanti, un incidente o un’azione terroristica che coinvolge le radiazioni è indispensabile valutare la dose assorbita dalla persona esposta. La valutazione della dose assorbita e quindi della pericolosità di una sovraesposizione utilizzando metodologie di tipo biodosimetrico tramite curve di riferimento, presuppone che gli individui della popolazione presentino la stessa sensibilità alle radiazioni ionizzanti. Presuppone cioè che una determinata dose di radiazioni della stessa qualità produca lo stesso numero di aberrazioni cromosomiche a tutti i membri della popolazione. E’ anche noto che tra i membri della popolazione esiste una variabilità nella radiosensibilità e che esistono persone particolarmente radiosensibili. Argomento di questa tesi di dottorato è l’applicazione di varie metodiche citogenetiche per individuare aberrazioni cromosomiche non stabili, cromosomi dicentrici ed anelli con centromero nei linfociti T del sangue periferico (PBL) umano, formatisi in seguito ad esposizione a radiazioni ionizzanti da sorgente gamma emittente, nonché la costruzione di curve di calibrazione dose-effetto che possono, in caso di sovraesposizione, dare una risposta rapida ed affidabile sulla dose assorbita. La valutazione di tale dose, in caso di incidente, è di fondamentale importanza per la radioprotezione dei lavoratori che operano con radiazioni ionizzanti e, in caso di esposizione, per la popolazione. Di grande rilevanza è anche l’affidabilità e il tempo in cui tale valutazione è ottenuta soprattutto per gli interventi medici di urgenza. Si è proceduto quindi allo sviluppo, consolidamento e applicazione nel campo della dosimetria biologica di metodologie originali, sensibili e affidabili di analisi citogenetica delle aberrazioni cromosomiche (AC) per la valutazione della dose ricevuta da un individuo dopo una sovraesposizione alle radiazioni ionizzanti. Oltre all’applicazione classica della colorazione delle AC con la soluzione in Giemsa, quanto sopra riportato ha riguardato: • sviluppo, consolidamento e applicazione di metodiche originali di dosimetria biologica utilizzando la tecnica dell’ibridizzazione fluorescente in situ (FISH), con sonde peptidiche di acido nucleico (PNA) che colorano i telomeri e il centromero dei cromosomi; • sviluppo e applicazione della metodica della condensazione prematura dei cromosomi (PCC); • sviluppo di una metodica veloce, sensibile ed affidabile, assolutamente originale nel campo della dosimetria biologica, per valutare in poche ore la dose ricevuta da un individuo, ottenuta combinando la metodica della PCC e la tecnica FISH che include sonde peptidiche di acido nucleico (PNA). Con l’applicazione delle varie metodiche si è proceduto alla costruzione di apposite curve di calibrazione ove le aberrazioni cromosomiche riscontrate per cellula (esperimenti in vitro) sono riportate in funzione della dose gamma. Sono stati utilizzati i linfociti di tre donatori sani di età tra i 30 e i 50 anni. L’irraggiamento in vitro è stato effettuato presso i Laboratori Nazionali di Legnaro dell’INFN utilizzando una sorgente gamma (gamma beam) di 60Co con rateo di dose di 0,5 Gy/min. L’intervallo di dose, per creare le curve di calibrazione, è stato tra i 0,3 Gy e gli 8 Gy. Sono state analizzate in totale circa 12.500 cellule in metafase e interfase, con l’utilizzo di un microscopio ottico munito di fluorescenza; l’irraggiamento con raggi gamma produce nei cromosomi (dicentrici ed anelli) una distribuzione del danno di tipo Poissoniano (Edwards, 1979). Ogni curva lineare quadratica di dose-effetto è stata costruita analizzando un minimo di 500 metafasi o riscontrando 100 aberrazioni per dose (IAEA, Cytogenetic Dosimetry, 2011). Si è proceduto quindi a controllare, attraverso la verifica del test statistico u-test, che la distribuzione delle aberrazioni nelle metafasi soddisfacesse tale distribuzione per ogni dose utilizzata per costruire le curve di calibrazione; inoltre è stata verificata la corrispondenza del fit con il modello lineare quadratico f = y0+aD+bD2 utilizzando il software SigmaPlot versione 13.0 e sono stati calcolati i coefficienti del modello con i rispettivi errori standard e i valori di p value (livello di significatività assegnato, ossia una misura di evidenza contro l’ipotesi nulla) ottenendo delle stime sulla dose. Quindi, sono state costruite per ogni metodica le curve di calibrazione con limite di confidenza al 95% per stimare l’incertezza sulla dose ricevuta una volta noto il numero di aberrazioni per cellula. Le curve di calibrazione ottenute con le varie metodiche sono confrontate tra loro e discussi i vantaggi delle metodiche utilizzate. Sono state applicate diverse metodologie di dosimetria biologica e sono state costruite curve di calibrazione per ogni metodica. L’equazione per ogni curva è in grado di fornire una valutazione della dose assorbita dall’individuo in caso di esposizione accidentale alle radiazioni ionizzanti. L’applicazione, in dosimetria biologica, della tecnica della Condensazione Prematura dei Cromosomi (PCC) in combinazione con la tecnica dell’ibridizzazione fluorescente in situ (FISH) e le sonde Peptidiche di Acido Nucleico (PNA) è assolutamente originale e pochi Laboratori al mondo la applicano in questo momento. La metodica offre grandi vantaggi di rapidità, accuratezza e sensibilità quando confrontata con quelle convenzionali.
Ronchi, Alice <1982>. "Attivazione del sistema Wnt in linee cellulari di medulloblastoma umano: valutazione della risposta biologica e della risposta alle radiazioni ionizzanti." Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2011. http://amsdottorato.unibo.it/3290/1/Ronchi_Alice_tesi.pdf.
Full textRonchi, Alice <1982>. "Attivazione del sistema Wnt in linee cellulari di medulloblastoma umano: valutazione della risposta biologica e della risposta alle radiazioni ionizzanti." Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2011. http://amsdottorato.unibo.it/3290/.
Full textBooks on the topic "Ionizzanti"
Zucchetti, Massimo. Uranio impoverito: Con elementi di radioprotezione ed utilizzo delle radiazioni ionizzanti. Torino: CLUT, 2006.
Find full textM, Grandolfo, and International Commission on Non-Ionizing Radiation Protection., eds. Telefoni mobili: Il punto di vista della Commissione internazionale per la protezione dalle radiazioni non ionizzanti (ICNIRP). Roma: Istituto superiore di sanità, 1996.
Find full textM, Grandolfo, and Istituto superiore di sanità (Italy), eds. Linee guida e limiti di esposizione raccomandati per le radiazioni non ionizzanti dall'International Radiation Protection Association (IRPA). Roma: Istituto superiore di sanità, 1987.
Find full textSaba, Marco, and Chris Busby. Effetti Sulla Salute Dell'esposizione a Basse Dosi Di Radiazioni Ionizzanti. Independently Published, 2020.
Find full textRadiazioni non ionizzanti: Effetti biologici, sanitari ed ambientali : convegno nazionale, Como, 7-9 settembre 1994 : riassunti. Roma: Istituto Superiore di Sanità, 1994.
Find full textBook chapters on the topic "Ionizzanti"
Moretti, Renzo. "Radiazioni ionizzanti e radioprotezione." In Professione TSRM, 77–84. Milano: Springer Milan, 2012. http://dx.doi.org/10.1007/978-88-470-2324-6_5.
Full textDel Guerra, Alberto, and Daniele Panetta. "Principi fisici delle radiazioni ionizzanti e loro interazione con la materia." In Fondamenti di medicina nucleare, 7–23. Milano: Springer Milan, 2010. http://dx.doi.org/10.1007/978-88-470-1685-9_2.
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