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Journal articles on the topic 'Investigazioni'

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Tampieri, Donatella. "Problemi diagnostici." Rivista di Neuroradiologia 2, no. 2 (June 1989): 181–84. http://dx.doi.org/10.1177/197140098900200213.

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Abstract:
Questo paziente è un bambino di 6 anni la cui TC con mezzo di contrasto in posizione coronale ha rivelato una lesione iperdensa in sede soprasellare. Il bambino viene inviato al nostro Istituto per completare le investigazioni con risonanza magnetica nucleare.
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Emmer, Michele. "Matematica e cinema." Mnemosyne, no. 7 (October 15, 2018): 16. http://dx.doi.org/10.14428/mnemosyne.v0i7.13823.

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Abstract:
La matematica come fonte di ispirazione per raccontare, per visualizzare, immaginare altri mondi. E di cosa tratta il cinema sin dai suoi esordi ? L’idea è uella di mostrare quali sono i ruoli privilegiati dei matematici nel cinema, dalla storia alla investigazione e di serial killer a quelle di matematici realmente esistiti. Alle volte pieni di problemi che sconfinano nella pazzia alle volte introversi ed isolati, ma in ogni caso sempre geniali e imprevedibili.
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Cannavacciuolo, di Laura. "Dopo il Boom. Romanzi napoletani negli anni Settanta." Forum Italicum: A Journal of Italian Studies 52, no. 2 (February 14, 2018): 446–57. http://dx.doi.org/10.1177/0014585818755365.

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Abstract:
Il saggio propone una investigazione degli sviluppi del romanzo d’area napoletana tra la fine degli anni Sessanta e i primi anni Settanta del ’900. Si definiscono i temi dominanti dei principali romanzi pubblicati in questa stagione— Amore e Psiche, Tanto la rivoluzione non scoppierà, Dentro la Stella, Malacqua—, i modelli di riferimento, il contributo degli scrittori rispetto al dibattito teorico nazionale e internazionale. Infine, si analizza il rapporto degli scrittori in oggetto con le forme del Nuovo Romanzo e il filone del cosiddetto romanzo “apocalittico”.
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Muscarà, Corrado. "Classic music in support of learning." HUMAN REVIEW. International Humanities Review / Revista Internacional de Humanidades 11, Monográfico (December 14, 2022): 1–10. http://dx.doi.org/10.37467/revhuman.v11.4008.

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Abstract:
Questo articolo descrive una investigazione condotta su un campione non probabilistico di alunni di scuola primaria della provincia di Siracusa (Italia), durante la quale è stato sperimentato un metodo didattico elaborato sulla scorta di alcuni modelli di musicoterapia e dalle riflessioni su alcune esperienze realizzate a scuola. L’analisi testuale comparativa ha consentito di rilevare che il metodo didattico proposto, se adottato con criteri ben definiti (procedure e musiche classiche selezionate), potrebbe aiutare gli insegnanti a strutturare ambienti didattici inclusivi e funzionali per potenziare lo sviluppo delle competenze della comprensione del testo degli alunni.
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Lombardi, Rosa. "Le dimensioni della conoscenza aziendale. Profili di investigazione tra crisi pandemica ed economia digitale." MANAGEMENT CONTROL, no. 3 (November 2021): 5–14. http://dx.doi.org/10.3280/maco2021-003001.

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6

Biernacka-Licznar, Katarzyna, and Jan Rybicki. "Quo vadis all’italiana: investigazione stilometrica sulle tra-duzioni milanesi del bestseller di Henryk Sienkiewicz." Italica Wratislaviensia 11, no. 1 (June 30, 2020): 31–64. http://dx.doi.org/10.15804/iw.2020.1.11.2.

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7

Biernacka-Licznar, Katarzyna, and Jan Rybicki. "Quo vadis all’italiana: investigazione stilometrica sulle tra-duzioni milanesi del bestseller di Henryk Sienkiewicz." Italica Wratislaviensia 11, no. 1 (June 30, 2020): 31–64. http://dx.doi.org/10.15804/iw.2020.11.1.02.

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Biernacka-Licznar, Katarzyna, and Jan Rybicki. "Quo vadis all’italiana: investigazione stilometrica sulle tra-duzioni milanesi del bestseller di Henryk Sienkiewicz." Italica Wratislaviensia 11, no. 1 (June 30, 2020): 31–64. http://dx.doi.org/10.15804/iw.2020.11.1.2.

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9

Nuzzo, Vincenzo. "Edith Stein e l’Ebraismo Religioso." Philosophica: International Journal for the History of Philosophy 26, no. 51 (2018): 81–95. http://dx.doi.org/10.5840/philosophica201826517.

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Abstract:
La prossimità tra Edith Stein e l’Ebraismo religioso appare essere molto probabile per ovvi motivi. E quindi la sua conversione al Cattolicesimo e la sua indagine filosofica condotta nel pieno del pensiero cristiano, non dovrebbero costituire elementi necessariamente in contraddizione con tale ipotesi. Tuttavia, in assenza di documenti che possano provarla, abbiamo tentato in questa investigazione di risalire a posteriori ad alcuni elementi tipici del pensiero steiniano, partendo da altri relativi aspetti della dottrina cabalistica che inducono in maniera molto suggestiva il sospetto di una prossimità. Tali aspetti concernono in particolare alcuni elementi metafisico-filosofici che stanno in forte relazione con la dottrina emanatistica: – la caratterizzazione divino-femminile della Sapienza Divina (Sophia), la dottrina spiritualista dell’anima, la dottrina integralmente religiosa dell’Io cosciente (idealismo religioso).
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Carlomagno, Nadia. "Le potenzialità didattiche delle arti sceniche." EDUCATION SCIENCES AND SOCIETY, no. 1 (June 2020): 346–59. http://dx.doi.org/10.3280/ess1-2020oa9941.

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Abstract:
La diffusione delle arti sceniche presuppone modalità e linguaggi propri dei suoi testi, delle sue tecniche e delle sue pratiche, apparentemente impermeabili ad una investigazione esclusivamente logico-formale, laddove gli elementi della rappresentazione teatrale costituiscono un'esperienza non lineare che si incarna in un complesso oggetto di studi sull'azione e sulla relazione, le cui analogie si riverberano in altre attività umane, compresa l'attività didattica. Le caratteristiche di questo lavoro si indirizzano ad uno specifico spazio della ricerca educativa, in una relazione ricorsiva che ha avvicinato e allontanato da molto tempo le arti e la scienza. La relazione tra teatro e didattica è rintracciabile nel valore assunto dall'esperire, ovvero nei fattori emergenti all'interno della dimensione autobiografica del docente e del discente, come avviene per l'attore e lo spettatore, aprendo l'opportunità di riconsiderare il significato di formazione delle competenze didattiche in un quadro divergente, capace di alimentarsi della ricerca e dell'arte scenica, di sistematizzare questi due ambiti dell'azione umana in una forma aperta e permeabile a culture potenzialmente complementari.
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Storino, Pierpaolo, Giuseppe Martino, Manuela Policastrese, Eugenio Muscianese, Domenico Bevacqua, Sergio Tralongo, and Antonino Siclari. "Prima nidificazione accertata di Tordo bottaccio Turdus philomelos nel Parco Nazionale dell’Aspromonte." Rivista Italiana di Ornitologia 87, no. 2 (June 21, 2018): 45–47. http://dx.doi.org/10.4081/rio.2017.321.

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Abstract:
In Calabria, il Tordo bottaccio Turdus philomelos si riproduce solo nei settori settentrionali e centrali della Regione (i.e. Pollino, Orsomarso e Sila), mentre in provincia di Reggio Calabria la nidificazione non è mai stata accertata e le osservazioni risultano scarse e concentrate esclusivamente nei periodi migratori. Durante due successive stagioni riproduttive (2015-2016), abbiamo osservato N=16 individui di T. philomelos a differenti altitudini (min 630 m, max 1,838 m a.s.l.) prevalentemente nei boschi di latifoglie decidue mesofile. Sono stati utilizzati la modalità del “distance sampling” eseguendo un transetto a piedi ed altre 3 diverse tecniche di campionamento “point-count” per stimare la presenza della specie nel Parco Nazionale dell’Aspromonte. Con questo lavoro, abbiamo accertato per la prima volta la nidificazione del T. philomelos nel Parco Nazionale dell’Aspromonte e nella provincia di Reggio Calabria. In futuro, con l’incremento dell’area di investigazione, si potrà quantificare in modo più accurato il numero di coppie nidificanti e la loro distribuzione su scala regionale.
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Mehtonen, P. M., and Jaana Vaahtera. "Noble Negation: The Value of Linguistic Spaces in Dante's De vulgari eloquentia." Rhetorica 33, no. 4 (2015): 393–408. http://dx.doi.org/10.1525/rh.2015.33.4.393.

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Abstract:
Riassunto: Cominciando dall'intrigante, per il lettore, descrizione del locale del primo Discorso, il De vulgari eloquentia di Dante Alighieri (c. 1304–1305) conduce chi lo legge attraverso una serie di ambigui commenti sui luoghi e spazi (curia, aula) legati al vernacolo illustre. Questo crea nuovi spazi linguistici nell'immaginazione del lettore: cammini paralleli del pensiero, congetture, suspence. Il presente saggio intende sostenere che l'affermazione e susseguente negazione – o denarrazione – dei luoghi, più o meno concreti, trasferisce la discussione di Dante, e ugualmente la lingua discussa, in uno spazio più astratto, dove la formalizzazione del volgare, o vernacolo illustre, si realizza. L'ingegnosa funzione degli spazi alternativi che emerge risulta essere sotto stimata se essi devono essere ridotti puramente al risultato di singole metafore o alla riluttanza di Dante a prendere posizione in una controversia di carattere teologico sull'origine del linguaggio. Una simile variante di narrazione non affermativa rende possibile a Dante di assegnare all'illustre vernacolo un somigliante vuoto ontologico tra l'essere e il non essere come nel caso del riferimento biblico alle prime lingue umane. L'ambiguo spazio che di conseguenza risulta essere creato per il volgare illustre è il luogo dove il volgare può essere soggetto alla razionale investigazione dantesca.
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Montalbetti, katia. "Innovare la valutazione all'università: si può,." EDUCATION SCIENCES AND SOCIETY, no. 2 (December 2021): 359–77. http://dx.doi.org/10.3280/ess2-2021oa12397.

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Abstract:
Una didattica universitaria di qualità mira a promuovere la maturazione di competenze – generali e specifiche – indispensabili per il successo accademico, per l'esercizio di una cittadinanza attiva e per un positivo inserimento nello scenario professionale.  Il contributo prende le mosse da una costatazione: le pratiche valutative (dichiarate oltreché praticate) influiscono sull'approccio ai contenuti e orientano le strategie di studio degli studenti favorendo apprendimenti più o meno profondi; di conseguenza esse rappresentano una leva strategica per innalzare la qualità della formazione universitaria. Una sollecitazione per certi versi rivoluzionaria a ri-pensare la valutazione è arrivata dalla pandemia; la rottura con il noto si è configurata in alcuni casi come occasione per avviare forme di educative assessment. In questa cornice trova collocazione la pratica valutativa, resa oggetto di investigazione empirica, di cui si intende rendere conto nel contributo. Senza indulgere in letture eccessivamente ingenue o disconoscere le complessità della macchina organizzativa che rendono faticoso ipotizzare una messa regime di simili pratiche, esperienze di nicchia come quella presentata testimoniano che è non solo possibile ma anche doveroso andare in questa direzione.
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Raso, Agostino, and Giulia Maestoso. "The analysis of a cold case. Crimes in Astigiano in the 90’s: serial killers or different authors?" Rivista di Psicopatologia Forense, Medicina Legale, Criminologia 22, no. 1-2-3 (December 27, 2017): 3–6. http://dx.doi.org/10.4081/psyco.2017.6.

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Abstract:
“Cold case” is an unsolved major crime (mainly homicide or abduction), which, after long time, can be re-examined by using modern technologies for their investigation. Unsolved homicides are typical examples of “cold case”. Many crime news’ cases (either recent or past) have undergone new examinations, with the support of forensic science. In some cases, these new activities have led to crimes’ solution. To face this new need, both “Carabinieri” and “Polizia di Stato” have established recently specific units as part of their own Criminal Investigation Department. ---------- Per “cold case”, si intendono i c.d. “casi freddi” o “piste fredde”, con riferimento ai delitti più gravi, irrisolti, che anche a distanza di numerosi anni possono essere oggetto di nuove indagini eseguite in particolare attraverso l’utilizzo delle moderne tecniche investigative. Tra questi rientrano per eccellenza gli omicidi rimasti senza colpevole. Numerosi sono i casi di cronaca più o meno recenti che, specie con il supporto delle scienze forensi, sono stati oggetto di nuove indagini, talvolta risolutive. Per far fronte a tale esigenza sia l’Arma dei Carabinieri che la Polizia di Stato hanno creato di recente specifici Reparti di investigazione, all’interno delle proprie strutture centrali di Polizia Giudiziaria. ---------- Para “casos fríos”, nos referimos a c.d. “Casos fríos” o “pendientes frías”, con referencia a los crímenes más graves, no resueltos, que incluso después de varios años pueden ser objeto de nuevas investigaciones llevadas a cabo, en particular, mediante el uso de técnicas modernas de investigación. Estos incluyen la excelencia para los homicidios que quedan impunes. Existen numerosos casos recientes o recientes que, especialmente con el apoyo de la ciencia forense, han estado sujetos a nuevas investigaciones, a veces resolutivas. Para satisfacer esta necesidad, tanto las Armas de Carabinieri como la Policía del Estado han creado recientemente Departamentos de Investigación específicos dentro de sus propias estructuras de Policía Judicial Central.
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CORREIA, Jonilson Costa. "Os egressos do curso de hotelaria: formação e mercado de trabalho." INTERRITÓRIOS 5, no. 9 (December 9, 2019): 359. http://dx.doi.org/10.33052/inter.v5i9.243604.

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Abstract:
RESUMOEste estudo apresenta resultados da tese de doutorado em educação e teve como objetivo analisar as percepções dos egressos do Curso de Hotelaria da Universidade Federal do Maranhão sobre sua formação e o mercado de trabalho. O instrumento de coleta foi a entrevista semiestruturada. A análise dos dados foi feita a partir das narrativas dos pesquisados. Para a seleção dos sujeitos investigados utilizou-se os seguintes critérios: os egressos que atuam em diversos setores da hotelaria: meios de hospedagem, hotelaria hospitalar, restaurantes, no ensino de hotelaria e turismo, em enologia e gestão de empreendimento hoteleiro. Ao longo da análise das narrativas percebemos fragilidades, contradições e principalmente lacunas que precisam ser preenchidas, espaços que necessitam ser revisitados pelos professores, pelos alunos de hotelaria da UFMA, pois somente assim, pode haver um diálogo permanente entre academia e mercado de trabalho.Educação. Mercado de Trabalho. Hotelaria. Maranhão. UFMA. The graduates of the Hotel Course: formation and labor market ABSTRACT This study presents the results of the doctoral thesis in education and aimed to analyze the perceptions of graduates of the Hospitality Course of the Federal University of Maranhão about their education and the labor market. The collection instrument was the semi-structured interview. Data analysis was made from the narratives of the respondents. For the selection of the investigated subjects, the following criteria were used: the graduates who work in various hotel sectors: lodging facilities, hospital hotels, restaurants, in the teaching of hotels and tourism, in oenology and hotel management. Throughout the analysis of the narratives we noticed weaknesses, contradictions and especially gaps that need to be filled, spaces that need to be revisited by teachers, by hotel students at UFMA, because only then can there be a permanent dialogue between academia and the job market.Education. Labor market. Hospitality. Maranhão. UFMA. Direzione Alberghiera: formazione e mercato del lavoro in Brasile RIASSUNTO Questo studio mostra i risultati del test di istruzione e l'obiettivo di analizzare due percezioni del corso di Direzione Alberghiera de la Universitá Federale di Maranhao, Brasile, sul mercato della formazione e del lavoro. O strumento de investigazione fu interviste semi-strutturata. Per una selezione de soggetti, sono stati utilizzati i seguenti criteri: il numero di settori dell'ospitalità: ospitalità, ospitalità, ristoranti, turismo, enologia e gestione dell'imprenditoria alberghiera. Sonno state percepitte fragilità, contraddizioni e soprattutto lacune che devono essere risolte, spazi che devono essere rivisti da insegnanti professionisti per permetere un dialogo permanente tra mondo il accademico e mercato del lavoro. Istruzione. Mercato del Lavoro Ospitalità. Universita Federale do Maranhao. Los egresados del Curso Hotelero: formación y mercado laboral RESUMEN Este estudio presenta los resultados de la tesis doctoral en educación y tiene como objetivo analizar las percepciones de los graduados del Curso de Hospitalidad de la Universidad Federal de Maranhão sobre su educación y el mercado laboral. El instrumento de recolección fue la entrevista semiestructurada. El análisis de los datos se realizó a partir de las narraciones de los encuestados. Para la selección de los sujetos investigados, se utilizaron los siguientes criterios: los graduados que trabajan en diversos sectores hoteleros: instalaciones de alojamiento, hoteles hospitalarios, restaurantes, en la enseñanza de hoteles y turismo, enología y gestión hotelera. A lo largo del análisis de las narrativas, notamos debilidades, contradicciones y especialmente brechas que deben llenarse, espacios que deben ser revisados por los maestros, por los estudiantes del hotel en la UFMA, porque solo entonces puede haber un diálogo permanente entre la academia y el mercado laboral. Educación. Mercado de trabajo. Hospitalidad. Maranhão. UFMA.
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Lacey, Eric F. "The Italian Competition Law Compared with Other OECD Countries’ Competition Laws." Journal of Public Finance and Public Choice 8, no. 2 (October 1, 1990): 147–51. http://dx.doi.org/10.1332/251569298x15668907345090.

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Abstract:
Abstract L’ltalia è il penultimo Paese membro dell’OCSE che abbia adottato una legge sulla protezione della concorrenza (adesso solo la Turchia non ha alcuna legge al riguardo).Peraltro, la legislazione vigente nei Paesi OCSE non è del tutto identica. Vi è, per esempio, una notevole differenza tra la legislazione anti-trust degli Stati Uniti, con proibizione (rafforzata da sanzioni penali) della fissazione di prezzi e di ripartizione dei mercati, ed il progetto di legge belga contro l’abuso di potere economico, che da luogo ad un tipo di controllo molto tenue.Per quanto riguarda, in particolare, le norme attinenti alle concentrazioni, l’ltalia è il quindicesimo Paese OCSE ad avere una normativa. Questo significa non soltanto che nove Paesi OCSE devono ancora convincersi dell’utilità del controllo delle concentrazioni, ma che, date le divergenze tra le diverse normative in vigore, sono anche diversi i criteri e le procedure mediante cui possono essere valutate fusioni ed acquisizioni.Si può affermare che l’impostazione della legge italiana, di carattere dichiaratamente proibitivo, quanto ad accordi restrittivi ed abuso di posizione dominante segue l’attuale tendenza dei Paesi OCSE a favore di questo metodo di controllo piuttosto che del metodo del caso per caso, che e ancora vigente nei Paesi nordici, in Irlanda e nel Regno Unito.Per quanto attiene, invece, alle concentrazioni, l’impostazione di carattere proibitivo non si estende normalmente al loro controllo. Molti ordinamenti preferiscono il sistema del «caso per caso» e così fa anche la legge italiana, anche se questa procedura richiede un giusto equilibrio tra l’esigenza di completare in tempi stretti l’indagine, per non danneggiare le imprese interessate, e l’altrettanto legittima esigenza di avere tempo sufficiente per un esame accurato. Su questo ultimo aspetto, i tempi previsti dalla legge italiana sembrano più brevi della media dei Paesi OCSE. In particolare, il periodo di tempo previsto dalla legge italiana perché l’Autorità effettui l’indagine è di quarantacinque giorni, mentre il tempo mediamente previsto nei Paesi OCSE è di tre mesi.Un elemento molto positivo della legge italiana è quello di sottoporre le concentrazioni ad una valutazione di natura strettamente concorrenziale, senza introdurre dementi di natura politica o sociale. Inoltre, in molti Paesi il Governo ha il potere di dire l’ultima parola sull’autorizzazione o meno delle concentrazioni.Bisogna anche notare che, mentre molti Paesi hanno costruito poco per volta la loro legislazione concorrenziale, partendo dagli accordi orizzontali per poi estendere il controllo all’abuso del potere di mercato e giungendo quindi al controllo delle concentrazioni, la legge italiana include tutti e tre questi tipi di restrizioni della concorrenza. Essa riguarda, inoltre, sia il mercato dei beni che quello dei servizi.La legge italiana si applicherà sia alle imprese private che a quelle pubbliche, con l’eccezione dei monopoli pubblici. Per quanto riguarda le banche e le assicurazioni, la legge italiana riserva ad essi un trattamento analogo a quello di altre leggi della concorrenza, anche se adesso sembra emergere la tendenza a restringere le esenzioni dalle leggi sulla concorrenza di cui godono questi settori.L’Autorità italiana per l’applicazione della legislazione concorrenziale ha ampi poteri di investigazione, di decisione e anche di sanzione, attraverso la comminazione di multe, nonche importanti funzioni consultive. In altri ordinamenti vi è una distinzione tra gli organi che nelle diverse fasi applicano la legislazione della concorrenza. La legge italiana, dato che l’Autorità è responsabile delle varie fasi, potrà essere applicata più facilmente, anche se si potrebbe rilevare che la distinzione tra funzioni istruttorie e funzioni decisionali dà maggiori garanzie (in ogni caso, le parti hanno comunque diritto di ricorrere contro le decisioni dell’Autorità).L’applicazione di sanzioni, che è un aspetto essenziale del sistema di controllo, è modellata nella legge italiana sulla base della normativa CEE e sembra adeguata.Per quanto riguarda il particolare trattamento riservato alle istituzioni finanziarie, sebbene in diversi Paesi vi siano norme speciali nei riguardi delle concentrazioni bancarie (con approvazione da parte delle autorità bancarie, in sostituzione delle autorità che si occupano della concorrenza o in aggiunta all’approvazione di queste ultime), non si riscontra in altri ordinamenti una norma come quella secondo cui anche l’acquisizione di una quota del cinque per cento del capitale debba essere sottoposta ad autorizzazione. Soltanto l’Olanda, forse, ha una regola analoga, mentre l’Australia ha una regola che stabilisce un limite generale del quindici per cento per un solo investitore.Nel complesso, la legge italiana per la concorrenza sembra fornire una buona base per una efficiente politica della concorrenza. Evidentemente, tutto dipenderà dal modo in cui l’Autorità assicurerà che le norme siano effettivamente applicate, soprattutto per quanto riguarda l’art. 4 (che prevede deroghe per le intese) e l’art. 8, paragrafo 2, sulle deroghe per le imprese che forniscono servizi d’interesse economico generale. Sarebbe molto spiacevole se questa norma fosse utilizzata per non applicare la legge allo stesso modo, sia alle imprese private che a quelle pubbliche.
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Ruppelt, Hans-Jürgen. "Competition Law and its Application in Germany." Journal of Public Finance and Public Choice 8, no. 2 (October 1, 1990): 117–24. http://dx.doi.org/10.1332/251569298x15668907345054.

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Abstract:
Abstract L’economia tedesca è sempre stata caratterizzata da una struttura molto concentrata, in cui le imprese facevano frequente ricorso ai cartelli. Alia fine dell’ultima guerra, gli alleati (ed in particolare gli Stati Uniti) hanno insistito perché la concentrazione fosse ridotta ed i cartelli fossero eliminati, introducendo cosi la libera concorrenza nell’economia.La legge ha introdotto un generale divieto di cartellizzazione, con alcune esenzioni legali che consentono specifiche intese.L’applicazione della legge attraverso un organismo indipendente, l’Ufficio Federale dei Cartelli, si è basata esclusivamente sugli aspetti concorrenziali, con esclusione quindi degli aspetti di «interesse pubblico». L’unica eccezione è costituita dal potere di autorizzazione di cartelli e concentrazioni da parte del Ministro, che tuttavia vi ha fatto ricorso molto raramente.Nell’ambito di applicazione della legge sono rientrate non soltanto le attività dirette a limitare la concorrenza da parte dei privati, ma anche le distorsioni del mercato prodotte da interventi pubblici, come regolamentazione, sussidi e protezionismo. Negli anni più recenti, in particolare, la politica della concorrenza si è ispirata all’idea di modificare l’equilibrio tra settore privato e settore pubblico, riducendo quest’ultimo mediante deregolamentazione e privatizzazione.La legge tedesca riguarda essenzialmente quattro gruppi di limitazioni della concorrenza: accordi orizzontali, restrizioni verticali, abuso del potere di mercato e concentrazioni.Gli accordi orizzontali sono proibiti e, di conseguenza, nulli. Coloro che vi abbiano preso parte sono passibili di una multa che può giungere fino ad un ammontare pari a tre volte il valore degli utili così conseguiti. Si tratta, peraltro, di un criterio di difficile applicazione, essendo molto ardua la determinazione dell’incremento di utili ottenuto con un accordo.Una lacuna del sistema era costituita dal fatto di escludere alcune forme di collusione che a stretto rigore non rientravano nella categoria degli «accordi». È stato necessario emendare la legge, includendovi esplicitamente le «azioni concertate».Un secondo problema riguarda l’inclusione o meno nel concetto di «restrizione della concorrenza” dell’obbligo per le parti dell’accordo di mettere in atto comportamenti contrari alla concorrenza. Secondo l’interpretazione degli organi giudiziari tale obbligo si deve presumere.Per quanto riguarda le deroghe, l’Ufficio Federale dei Cartelli tende ad essere alquanto rigido.Per gli «accordi verticali», la legge tedesca, in contrasto con l’art. 85 del Trattato CEE e con la legge italiana, introduce specifiche regole. Essi sono, in genere, legali, con la sola eccezione degli accordi per la determinazione del prezzo, che sono proibiti di per sé, a meno che non riguardino il settore dell’editoria.Gli interventi per accordi verticali sono stati poco frequenti e, a quanto sembra, nella maggior parte dei casi tali accordi non dovrebbero essere stati influenzati dalla legislazione sulla concorrenza.Per quanto riguarda l’abuso di potere di mercato, il vecchio adagio statunitense vale anche per la Germania: le dimensioni non danno luogo, di per sé, ad un pericolo. Analogamente, una posizione dominante, come tale, non può essere ritenuta dannosa, anche se è ampiamente diffusa l’opinione secondo cui non debba essere consentito l’abuso di posizione dominante.Sotto il profilo applicativo, peraltro, bisogna identificare due fondamentali presupposti: una «posizione dominante” e un «comportamento abusivo».Il controllo del comportamento abusivo persegue, sia in Germania che in Italia, due obiettivi: impedire alle imprese dominanti di stabilire prezzi troppo elevati, realizzando profitti monopolistici (abuso di prezzi), e proteggere la libertà di competere delle altre imprese (pratiche restrittive).Per quanto riguarda l’abuso di prezzi, l’esperienza tedesca non è stata molto incoraggiante, soprattutto per la ben nota difficoltà nella definizione del «giusto prezzo».Hanno avuto maggiore successo, invece, i procedimenti nei riguardi di pratiche restrittive. Anche in questo caso non e facile applicare la normativa concorrenziale, specie per quanto riguarda i casi «marginali», come i casi di collegamenti tra imprese che non sembrano evidenziare comportamenti anti-competitivi.L’introduzione della regolamentazione delle concentrazioni è avvenuta in Germania soprattutto per le difficoltà nel perseguire gli abusi di posizione dominante. Diversamente dalla legge italiana, il sistema tedesco non prevede un minimo fatturato nazionale, ma fa riferimento al valore del fatturato nel suo complesso, dovunque sia stato conseguito.Notevoli difficoltà potranno derivare dalla definizione del concetto di «controllo». Dal punto di vista pratico sembra conveniente combinare le caratteristiche di flessibilità e certezza giuridica con una definizione generale che specifichi il maggior numero possibile di fattispecie.Le caratteristiche più significative dell’attività di controllo delle concentrazioni svolta in Germania sono l’effetto sospensivo della notificazione che precede la concentrazione e un criterio strettamente concorrenziale. L’esperienza dimostra che è molto difficile far venir meno una concentrazione, una volta che sia stata effettuata. Per questo motivo si richiede che le concentrazioni che eccedono una determinata soglia siano comunicate in anticipo.Sebbene l’Ufficio Federale dei Cartelli abbia a disposizione quattro mesi per completare la sua investigazione, circa i tre quarti delle procedure sono completate entro quattro settimane.Vi è una netta distinzione di compiti tra l’Ufficio Federale dei Cartelli e il Ministro dell’Economia. Il primo si occupa degli aspetti strettamente inerenti alla concorrenza, senza tener conto degli altri benefici che possono derivare dalla concentrazione. Il Ministro, invece, per considerazioni d’interesse pubblico, può autorizzare una concentrazione che l’Ufficio Federale dei Cartelli aveva bloccato. Sino ad ora (dal 1973) soltanto sei autorizzazioni sono state concesse dal Ministro e non sembra che esse abbiano dato luogo ai risultati positivi che erano attesi.
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Darconza, Giovanni, and Gian Bischi. "Investigazione e caos nei gialli postmoderni." Linguæ & - Rivista di lingue e culture moderne 16, no. 2 (February 6, 2018). http://dx.doi.org/10.7358/ling-2017-002-darc.

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"Problemi di psicoterapia. Vanno pagate le sedute di psicoterapia non effettuate?" RUOLO TERAPEUTICO (IL), no. 117 (June 2011): 71–82. http://dx.doi.org/10.3280/rt2011-117007.

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Abstract:
Viene discusso in dettaglio, anche con esempi clinici, il problema del pagamento delle sedute saltate da parte del paziente. Vengono analizzati sia gli aspetti teorici che clinici, anche dal punto di vista della storia della psicoanalisi, e viene discusso il ruolo del contratto in psicoterapia, la cui adesione o non adesione ha implicazioni anche inconsce sia per il paziente che per il terapeuta. Viene argomentato che in psicoterapia non č importante tanto, o solo, il fatto che un contratto venga rispettato o non rispettato, perché questo sarebbe riduttivo e al limite antiterapeutico. Quella che č importante č la investigazione dei motivi che stanno dietro al rispetto o al non rispetto del contratto, cioč, in sostanza, quella che in psicoanalisi viene chiamata analisi del transfert e del controtransfert. Il contratto č uno strumento per fare terapia, cioč in psicoterapia "la via č lo scopo".
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