Academic literature on the topic 'Investigazioni'

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Journal articles on the topic "Investigazioni"

1

Tampieri, Donatella. "Problemi diagnostici." Rivista di Neuroradiologia 2, no. 2 (June 1989): 181–84. http://dx.doi.org/10.1177/197140098900200213.

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Abstract:
Questo paziente è un bambino di 6 anni la cui TC con mezzo di contrasto in posizione coronale ha rivelato una lesione iperdensa in sede soprasellare. Il bambino viene inviato al nostro Istituto per completare le investigazioni con risonanza magnetica nucleare.
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2

Emmer, Michele. "Matematica e cinema." Mnemosyne, no. 7 (October 15, 2018): 16. http://dx.doi.org/10.14428/mnemosyne.v0i7.13823.

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Abstract:
La matematica come fonte di ispirazione per raccontare, per visualizzare, immaginare altri mondi. E di cosa tratta il cinema sin dai suoi esordi ? L’idea è uella di mostrare quali sono i ruoli privilegiati dei matematici nel cinema, dalla storia alla investigazione e di serial killer a quelle di matematici realmente esistiti. Alle volte pieni di problemi che sconfinano nella pazzia alle volte introversi ed isolati, ma in ogni caso sempre geniali e imprevedibili.
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3

Cannavacciuolo, di Laura. "Dopo il Boom. Romanzi napoletani negli anni Settanta." Forum Italicum: A Journal of Italian Studies 52, no. 2 (February 14, 2018): 446–57. http://dx.doi.org/10.1177/0014585818755365.

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Abstract:
Il saggio propone una investigazione degli sviluppi del romanzo d’area napoletana tra la fine degli anni Sessanta e i primi anni Settanta del ’900. Si definiscono i temi dominanti dei principali romanzi pubblicati in questa stagione— Amore e Psiche, Tanto la rivoluzione non scoppierà, Dentro la Stella, Malacqua—, i modelli di riferimento, il contributo degli scrittori rispetto al dibattito teorico nazionale e internazionale. Infine, si analizza il rapporto degli scrittori in oggetto con le forme del Nuovo Romanzo e il filone del cosiddetto romanzo “apocalittico”.
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4

Muscarà, Corrado. "Classic music in support of learning." HUMAN REVIEW. International Humanities Review / Revista Internacional de Humanidades 11, Monográfico (December 14, 2022): 1–10. http://dx.doi.org/10.37467/revhuman.v11.4008.

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Abstract:
Questo articolo descrive una investigazione condotta su un campione non probabilistico di alunni di scuola primaria della provincia di Siracusa (Italia), durante la quale è stato sperimentato un metodo didattico elaborato sulla scorta di alcuni modelli di musicoterapia e dalle riflessioni su alcune esperienze realizzate a scuola. L’analisi testuale comparativa ha consentito di rilevare che il metodo didattico proposto, se adottato con criteri ben definiti (procedure e musiche classiche selezionate), potrebbe aiutare gli insegnanti a strutturare ambienti didattici inclusivi e funzionali per potenziare lo sviluppo delle competenze della comprensione del testo degli alunni.
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5

Lombardi, Rosa. "Le dimensioni della conoscenza aziendale. Profili di investigazione tra crisi pandemica ed economia digitale." MANAGEMENT CONTROL, no. 3 (November 2021): 5–14. http://dx.doi.org/10.3280/maco2021-003001.

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6

Biernacka-Licznar, Katarzyna, and Jan Rybicki. "Quo vadis all’italiana: investigazione stilometrica sulle tra-duzioni milanesi del bestseller di Henryk Sienkiewicz." Italica Wratislaviensia 11, no. 1 (June 30, 2020): 31–64. http://dx.doi.org/10.15804/iw.2020.1.11.2.

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Biernacka-Licznar, Katarzyna, and Jan Rybicki. "Quo vadis all’italiana: investigazione stilometrica sulle tra-duzioni milanesi del bestseller di Henryk Sienkiewicz." Italica Wratislaviensia 11, no. 1 (June 30, 2020): 31–64. http://dx.doi.org/10.15804/iw.2020.11.1.02.

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Biernacka-Licznar, Katarzyna, and Jan Rybicki. "Quo vadis all’italiana: investigazione stilometrica sulle tra-duzioni milanesi del bestseller di Henryk Sienkiewicz." Italica Wratislaviensia 11, no. 1 (June 30, 2020): 31–64. http://dx.doi.org/10.15804/iw.2020.11.1.2.

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9

Nuzzo, Vincenzo. "Edith Stein e l’Ebraismo Religioso." Philosophica: International Journal for the History of Philosophy 26, no. 51 (2018): 81–95. http://dx.doi.org/10.5840/philosophica201826517.

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Abstract:
La prossimità tra Edith Stein e l’Ebraismo religioso appare essere molto probabile per ovvi motivi. E quindi la sua conversione al Cattolicesimo e la sua indagine filosofica condotta nel pieno del pensiero cristiano, non dovrebbero costituire elementi necessariamente in contraddizione con tale ipotesi. Tuttavia, in assenza di documenti che possano provarla, abbiamo tentato in questa investigazione di risalire a posteriori ad alcuni elementi tipici del pensiero steiniano, partendo da altri relativi aspetti della dottrina cabalistica che inducono in maniera molto suggestiva il sospetto di una prossimità. Tali aspetti concernono in particolare alcuni elementi metafisico-filosofici che stanno in forte relazione con la dottrina emanatistica: – la caratterizzazione divino-femminile della Sapienza Divina (Sophia), la dottrina spiritualista dell’anima, la dottrina integralmente religiosa dell’Io cosciente (idealismo religioso).
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10

Carlomagno, Nadia. "Le potenzialità didattiche delle arti sceniche." EDUCATION SCIENCES AND SOCIETY, no. 1 (June 2020): 346–59. http://dx.doi.org/10.3280/ess1-2020oa9941.

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Abstract:
La diffusione delle arti sceniche presuppone modalità e linguaggi propri dei suoi testi, delle sue tecniche e delle sue pratiche, apparentemente impermeabili ad una investigazione esclusivamente logico-formale, laddove gli elementi della rappresentazione teatrale costituiscono un'esperienza non lineare che si incarna in un complesso oggetto di studi sull'azione e sulla relazione, le cui analogie si riverberano in altre attività umane, compresa l'attività didattica. Le caratteristiche di questo lavoro si indirizzano ad uno specifico spazio della ricerca educativa, in una relazione ricorsiva che ha avvicinato e allontanato da molto tempo le arti e la scienza. La relazione tra teatro e didattica è rintracciabile nel valore assunto dall'esperire, ovvero nei fattori emergenti all'interno della dimensione autobiografica del docente e del discente, come avviene per l'attore e lo spettatore, aprendo l'opportunità di riconsiderare il significato di formazione delle competenze didattiche in un quadro divergente, capace di alimentarsi della ricerca e dell'arte scenica, di sistematizzare questi due ambiti dell'azione umana in una forma aperta e permeabile a culture potenzialmente complementari.
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Dissertations / Theses on the topic "Investigazioni"

1

Lo, Iacono Francesco. "Le intercettazioni telematiche nel sistema delle investigazioni digitali." Doctoral thesis, Università di Catania, 2014. http://hdl.handle.net/10761/1620.

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Abstract:
L evoluzione scientifica e tecnologica degli ultimi decenni ha radicalmente rivoluzionato le molteplici forme di interazione tra persone, potenziandone la velocità di trasmissione del pensiero e fornendo strumenti di azione e comunicazione dotati di incredibile efficacia. La crescente rilevanza che in un mondo sempre più interconnesso e globalizzato ha assunto, in particolare, la comunicazione informatica e telematica, ha reso non più rinviabile la previsione di norme volte, da un lato, a tutelarne la libertà e segretezza così come richiesto e prescritto dalla Costituzione - e, dall altro, a regolamentarne in modo più incisivo ed efficace le differenti forme di intrusione (o il loro utilizzo a fini criminali) oltre che la necessaria captazione a fini investigativi. Le variegate forme di comunicazione per via informatica e telematica nell ambito degli eterogenei rapporti interpersonali di tipo ludico, commerciale, amministrativo ma anche, ovviamente, criminale hanno ormai raggiunto, dopo anni di straordinaria espansione e diffusione, un ruolo centrale ed irreversibile nella società contemporanea, di talché una piena conoscenze delle problematiche giuridiche e tecniche sottese a tali realtà deve ritenersi bagaglio ormai indispensabile anche nell ambito della generalità delle investigazioni penali.
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BABETTO, LUCA. "Investigazioni teoriche di parametri di emissione dipendenti dalla temperatura in termometri molecolari a base di ioni lantanoidei." Doctoral thesis, Università degli studi di Padova, 2022. http://hdl.handle.net/11577/3447535.

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Abstract:
In questa tesi di dottorato, dedicata allo studio di sistemi molecolari luminescenti a base di ioni lantanoidei con applicazioni in termometria, sono state esplorate ed applicate tecniche di calcolo quantistico non routinarie al fine di determinare parametri e caratteristiche molecolari indispensabili per la comprensione dei meccanismi alla base della dipendenza dalla temperatura delle proprietà ottiche di luminescenza. Dopo una breve introduzione dedicata alla descrizione di questi sistemi, sono state descritte le basi teoriche necessarie per la comprensione delle simulazioni numeriche; successivamente, sono stati allegati alla tesi gli articoli scientifici pubblicati su riviste internazionali in cui sono stati riportati e discussi i risultati degli esperimenti numerici. Il tipo di modellizzazione adottato ha reso possibile non solo la razionalizzazione delle caratteristiche ottiche dei composti presi in considerazione, ma ha permesso la previsione del comportamento di sistemi molecolari non ancora caratterizzati.
In this Ph.D. thesis, centred around the study of lanthanide-based luminescent mo-lecular systems with applications in thermometry, several high-level quantistic calculation techniques have been explored; these have been applied to determine parameters and molecular characteristics, which are useful for the comprehension of the underlying mechanisms defining the temperature dependence of the optical properties. After a brief introduction in which the general nature of the systems is discussed, theoretical bases of numerical simulations are illustrated; scientific articles published on international journals with peer review and describing the theoretical modeling results are also included. Theoretical tools obtained from these studies allow not only to rationalise the optical characteristics of the investigated systems, but also to predict the behaviour of systems which have not yet been char-acterised.
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Nocerino, Wanda. "Il captatore informatico.Strumento investigativo “obsoleto” ma ancora privo di una stabile disciplina normativa." Doctoral thesis, Università di Siena, 2020. http://hdl.handle.net/11365/1119826.

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Abstract:
La rivoluzione informatica dell’ultimo tempo ha profondamente cambiato le abitudini degli individui, incidendo prepotentemente sul modo di vivere, di comunicare, di interagire e di intendere le relazioni interpersonali; di conseguenza, anche le modalità di concretizzazione delle più o meno tradizionali species delittuose sono mutate, adattandosi e plasmandosi in ragione di un rinnovato contesto sociale, politico ed economico. La metamorfosi culturale, in sostanza, ha imposto un mutamento del sistema penale, incidendo inevitabilmente sulle scelte di politica-criminale volte ad adeguare la risposta penale all’effettiva esigenza o emergenza da contenere. Di qui, allo sviluppo tecnologico fa da pendant il mutamento ontologico delle fattispecie di reato: per un verso, la criminalità, abbattendo i troppo angusti confini interni, assume i connotati della transnazionalità, dispiegando le sue potenzialità ubicumque; per l’altro, muta le sue caratteristiche tradizionali per manifestarsi interamente sulla rete (c.d. cybercrime), ovvero per il tramite della rete (c.d. computer crime). Su un versante più propriamente processuale, si registra un frenetico ricorso a nuovi strumenti di indagine ad alto contenuto tecnologico che risultano indispensabili a rendere effettiva la lotta contro le più evolute forme di criminalità. Progredendo, infatti, con straordinaria velocità tanto le tecnologie di captazione - che diventano sofisticate ed invasive - quanto le tecniche di elusione di ogni captazione possibile - che si affidano all’impenetrabilità degli apparecchi utilizzati, all’inaccessibilità di particolari reti di captazione ovvero all’adozione di sistemi di criptazione dei messaggi scambiati -, risulta imprescindibile affidarsi ad avanzati strumenti tecnologici per penetrare canali criminali di comunicazione o scambio di informazioni utilizzati per la commissione di reati di particolare allarme sociale. Proprio in questo contesto, i captatori informatici rivestono un ruolo centrale nelle investigazioni di polizia, dal momento che, abbattendo i tradizionali sistemi di cifratura e le eventuali tecniche di anti forensics, offrono la possibilità di un pieno controllo del sistema su cui vengono inoculati. Sin dall’inizio del percorso evolutivo che ha condotto ad una regolamentazione del “nuovo” strumento investigativo nel 2017 (D.lgs. 29 dicembre 2017, n. 216, recante “Disposizioni in materia di intercettazioni di conversazioni o comunicazioni, in attuazione della delega di cui all'articolo 1, commi 82, 83 e 84, lettere a, b, c, d ed e, della legge 23 giugno 2017, n. 103”, in Gazz. uff., 11 gennaio 2018, n. 8), è emersa la straordinaria polivalenza del virus informatico, capace di realizzare, attraverso un meccanismo tecnologico di semplice implementazione, gli effetti di una pluralità di mezzi di ricerca della prova, sia tipici che atipici: le intercettazioni telefoniche, ambientali, di comunicazioni informatiche o telematiche, la perquisizione di un sistema informatico o telematico, il sequestro di dati informatici, le videoriprese, il pedinamento elettronico. Il tutto, per giunta, nei confronti di una cerchia di soggetti potenzialmente indeterminata, costituta da tutti coloro che ricadono nel raggio di azione del dispositivo “infetto”. Proprio in ragione della sua intrinseca poliedricità, il captatore informatico per lungo tempo è stato impiegato nel procedimento penale per scopi assai diversi: talvolta, come strumento investigativo inedito per condurre atti “tipici” di indagine ossia espletare tradizionali mezzi di ricerca della prova; talaltra, per condurre atti di indagine del tutto “nuovi” e di difficile inquadramento giuridico, sperimentando nuove categorie di mezzi di ricerca della prova atipici; altre volte ancora per condurre contemporaneamente tutte le attività investigative tipiche e atipiche contemporaneamente. La peculiarità dello strumento in esame, tuttavia, non rileva esclusivamente nella sua polivalenza funzionale, risultando caratterizzato da un esasperato protagonismo che lo rende indispensabile non solo nella fase procedimentale delle indagini preliminare ma anche durante l’espletamento delle investigazioni preventive. Più precisamente, il malware non trova impiego esclusivo nelle indagini di polizia strictu sensu intese, risultando ampiamente utilizzato anche nella fase volta all’esplorazione dei dati funzionali alla ricerca della notitia criminis: a fronte di un sostanziale mutamento del sistema penale che arretra i suoi argini ad una fase pre-procedimentale, il captatore informatico diventa lo strumento privilegiato con il quale gli operatori danno luogo ad intercettazioni e controlli preventivi sulle comunicazioni (art. 226 disp. att. c.p.p.) che, come noto rappresentano tipici strumenti, non propriamente di indagine ma di investigazione, impiegati dalle Forze di polizia e dagli organi di intelligence governativa per evitare la commissione di gravi reati di criminalità organizzata e terrorismo. Ma non solo. Al di là di questa species di indagine preventiva, nella prassi investigativa esistono altre forme di sorveglianza “anticipata” che, pur non trovando espressa regolamentazione, risultano assai utili nella prevenzione del crimine, in quanto indirizzate all’acquisizione di informazioni necessarie a far emergere sospetti che legittimano il compimento delle attività preventive tipizzate ovvero elementi funzionali alla formazione della notizia di reato. Simili attività monitoranti vengono eseguite mediante l’ausilio di strumenti iper tecnologici che, facilitando la raccolta massiva di dati e di informazioni, configurano quali strumenti privilegiati per espletare attività di sorveglianza non mirata, funzionale al controllo ex ante di gruppi di soggetti non identificati ma individuati sulla scorta dei criteri elaborati attraverso l’uso proattivo dei dati, funzionali, almeno in tesi, a svelare sospetti criminali o terroristi ancora ignoti. A fronte di una simile poliedricità funzionale e occupazionale, nessun dubbio può sorgere sulla speciale utilità – per non dire “indispensabilità” – di un simile strumento in una fase storica che ha conosciuto una rapidissima evoluzione sia del sistema globale delle comunicazioni sia delle modalità di azione degli ambienti criminali. Altrettanto evidente è, però, la particolare dimensione del pericolo per i diritti e le libertà insito nella straordinaria invasività delle nuove tecniche acquisitive che possono determinare un controllo totale e totalizzante della vita di un numero assai elevato di individui, anche solo indirettamente coinvolti nel circuito processuale o, addirittura, completamente estranei allo stesso. E così l’essere umano, portatore di valori, prerogative e garanzie, si trasformerebbe nell’hitleriano “uomo di vetro”, «sospetto e cattivo cittadino [perché] intende mantenere spazi di intimità o di esercizio libero di diritti». Di fronte ad un così tangibile cambiamento culturale, lo studioso non può rimanere confinato nel suo habitat naturale senza avere contezza del mutamento che lo circonda; al giurista è chiesto di «scendere nell’arena» dove il diritto processuale penale deve fare i conti con i difficili problemi dell’attuale società. Dismessi i panni di puro “umanista”, lo studioso del diritto finisce per assumere le vesti di un «giurista tecnologico» che è capace di adeguare il diritto alla realtà contingente: come, infatti, sostenuto, «al progresso inevitabilmente deve adeguarsi il processo, pena la trasformazione [dello stesso] in un’arma spuntata, inidonea a raggiungere lo scopo». Tuttavia, il cambiamento atteso non è di facile concretizzazione. Quello delle scientiae forensi è un terreno assai impervio che risulta quanto mai scivoloso per il giurista; una zona grigia, oscura e, al contempo, pericolosa per i “tradizionalisti”, non solo perché impone una metamorfosi, una rinnovazione, un cambiamento ma anche nell’ottica di un possibile depauperamento del sostrato culturale che governa il sistema. In effetti, in questa naturale tensione verso l’etere digitale si profila il rischio della potenziale deriva tecnicista del giurista che può cedere all’eccesso e approcciarsi al sistema senza tener conto dei principi che lo governano, anelando ad una rinnovazione del processo penale al fine della rigorosa ricerca del vero e della verità, finendo per rinnegare gli stessi valori che lo hanno ispirato. La difficoltà in cui il “moderno” giurista si trova, dunque, è la frenetica ricerca dell’equo bilanciamento tra accertamento del fatto - facilitato dal frequente utilizzo di nuovi strumenti di indagine ad alto potenziale tecnologico - e tutela dei diritti fondamentali di ogni individuo; ricerca che non può spingersi fino a determinare un’eterogenesi dei fini, laddove le derive antiformalistiche, avallate sempre più spesso dal legislatore e dalla giurisprudenza costituzionale e sovranazionale, allontanano il sistema dall’ineludibile principio di legalità processuale che presidia la tutela dei valori fondanti l’ordine costituito .
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Cennamo, Alice <1977&gt. "Le investigazioni difensive e le attività di Polizia Scientifica: correlazioni e divergenze normative e metodologiche ed analisi degli ambiti di applicazione." Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2010. http://amsdottorato.unibo.it/2810/1/CennamoAliceTesi.pdf.

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Cennamo, Alice <1977&gt. "Le investigazioni difensive e le attività di Polizia Scientifica: correlazioni e divergenze normative e metodologiche ed analisi degli ambiti di applicazione." Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2010. http://amsdottorato.unibo.it/2810/.

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Sacchetti, Silvia. "Analisi delle problematiche di sicurezza del volo nei velivoli dell'aviazione generale." Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2017.

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Abstract:
Il settore aeronautico è considerato il più sicuro del mondo dei trasporti: tuttavia il numero di inchieste aperte per incidenti coinvolgenti i velivoli di aviazione generale risulta superiore e significativo rispetto ai casi riguardanti aeromobili dell’aviazione commerciale. Obiettivo della tesi è dunque analizzare la sicurezza dei cieli italiani nel periodo 2010-2017, per quanto riguarda i velivoli dell’aviazione generale, prendendo come fonti principali le relazioni d’inchiesta pubblicate dall’ANSV (Agenzia Nazionale per la Sicurezza del Volo). Il lavoro si articola in quattro fasi: definizione dei concetti base del settore delle investigazioni aeronautiche, tra i quali inchiesta di sicurezza e relazione di inchiesta, elaborazione dei dati statistici, approfondimento delle cause di incidenti aerei riguardanti velivoli di aviazione generale e lavoro aereo (a loro volta suddivise in fattore umano, tecnico e ambientale) e analisi delle problematiche relative alla sicurezza del volo.
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Spinelli, Adriano. "Responsabilità degli enti e reati informatici: profili sostanziali e processuali." Doctoral thesis, Università degli studi di Trieste, 2013. http://hdl.handle.net/10077/8627.

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Abstract:
2011/2012
L’ingresso, all’alba del nuovo millennio, della responsabilità penale delle persone giuridiche ha rappresentato una innovazione di non poco momento nel panorama giuridico italiano. Superato il dogma societas delinquere non potest, l’impresa diviene imputabile per i reati commessi, nel suo interesse o a suo vantaggio, da persone ad essa intranee. Altro intervento legislativo di particolare rilievo è dato dalla legge sulla criminalità informatica del 18 marzo 2008 n. 48; con essa si rinnova la disciplina dettata nei primi anni Novanta dello scorso secolo, con la l. 23 dicembre 1993 n. 547. I primi capitoli del presente lavoro mirano a coniugare le tematiche accennate, prendendo spunto dall’introduzione nel d.lgs. 8 giugno 2001 n. 231 dell’art. 24-bis, attraverso il quale la responsabilità dell’ente viene in essere laddove siano commessi crimini informatici. In particolare, delineati nel primo capitolo i profili storico-comparatistici della responsabilità “penale” dell’impresa, nel secondo capitolo viene ricostruito il complesso meccanismo di imputazione elaborato dal legislatore italiano: l’interesse o il vantaggio dell’ente derivante dal reato commesso da un “apicale”, ovvero da un “subordinato”. Segue l’analisi dei modelli di organizzazione, gestione e controllo previsti dagli artt. 6 e 7 d.lgs. n. 231 del 2001, dei quali si espongono ed esaminano la struttura e la funzione. Il terzo capitolo concerne il menzionato art. 24-bis del decreto. Premessi taluni cenni circa l’evoluzione legislativa in materia di criminalità informatica, l’attenzione si focalizza sul contenuto del dettato normativo: i reati presupposto puntualmente individuati, da un lato, e le sanzioni (e misure cautelari) previste, dall’altro lato. Il quarto ed ultimo capitolo ha ad oggetto le disposizioni processuali della l. n. 48 del 2008, con le quali si è proceduto alla tipizzazione dei mezzi di ricerca della prova digitale: ispezione, perquisizione e sequestro di dati informatici. Una innovazione di non poco conto, si diceva, la quale, tuttavia, desta talune perplessità. Poste in luce le molteplici criticità evidenziate dalla dottrina, sono suggeriti alcuni interventi correttivi, necessari per garantire la corretta elaborazione dell’evidenza digitale.
XXV Ciclo
1984
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PERSURICH, CHRISTIAN FABIO. "Il ruolo dei fattori investigativi nelle indagini complesse di omicidio: il caso italiano." Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2020. http://hdl.handle.net/10280/71079.

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Abstract:
Gli studi sulla risolvibilità dei casi di omicidio si sono tradizionalmente focalizzati sull'esame dei fattori relativi alle caratteristiche delle vittime o degli autori oppure sulle circostanze che caratterizzano l’evento omicidiario. Vi è infatti una certa carenza di ricerche finalizzate ad accertare la potenziale influenza dei fattori legati al processo investigativo sul positivo esito delle indagini. Ciò è dovuto principalmente alle difficoltà legate all'ottenimento dei dati necessari, che non possono essere recuperati nelle banche dati di polizia su cui tali studi si basano abitualmente, ma possono essere ottenuti solo attraverso la cooperazione degli investigatori stessi. Attraverso la distribuzione di un sondaggio a quasi un centinaio di investigatori appartenenti all’Arma dei Carabinieri, questa ricerca ha identificato una serie di fattori investigativi alcuni dei quali sono risultati positivamente correlati con la soluzione dei casi di omicidio trattati. Più specificamente, i risultati emersi dall'analisi statistica descrittiva e inferenziale hanno corroborato le ipotesi di partenza, secondo cui l'implementazione di alcune buone pratiche associate ad un’efficace gestione delle risorse umane, alla scrupolosa esecuzione delle attività condotte sulla scena del crimine, nonché ad alcune specifiche strategie e tecniche investigative possono aumentare significativamente la soluzione dei casi. Il presente studio contribuisce al dibattito accademico in primo luogo introducendo un approccio olistico attraverso il quale valutare l'effetto dei fattori investigativi sulla risoluzione di quei casi di omicidio che richiedono un certo livello di sforzo investigativo da parte delle forze di polizia e, in secondo luogo, proponendo alcune innovative prospettive attraverso le quali superare i limiti della letteratura esistente.
Research on homicide clearance has traditionally focussed on examining factors pertaining to the characteristics of the victims or perpetrators or the circumstances surrounding the murder. There has been a relative dearth of research addressing the potential influence of investigative factors on the positive outcomes of murder investigations. This was primarily due to the difficulties involved in obtaining the requisite data, which cannot be found in the police databases that such studies routinely rely on, but rather can only be obtained via the cooperation of detectives themselves. Through administering a survey to almost one-hundred Italian Carabinieri homicide detectives, this research identified a number of investigative factors that have been observed in previous studies, of which some were found to be positively correlated with clearance. More specifically, the findings emerging out of the descriptive and inferential statistical analysis conducted for the purposes of this research corroborated the study’s hypotheses, which posited that the implementation of certain best practices associated with human resource management, crime scene activities, investigative strategies and techniques can positively impact upon homicide clearance. The present study contributes to academic debates on homicide clearance, firstly, by introducing a holistic approach through which to evaluate the effect of investigative factors on solving those murder cases which require a certain level of investigative effort on the behalf of the police, and secondly, by presenting avenues through which to overcome the limitations in extant literature.
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MASSALINI, SIMONE. "Investigazione del ruolo biologico di reelin, proteina extracellulare cerebrale, nelle cellule staminali neurali murine dell’adulto." Doctoral thesis, Università degli Studi di Roma "Tor Vergata", 2009. http://hdl.handle.net/2108/1083.

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Abstract:
Le cellule staminali neurali sono presenti, nel cervello dei mammiferi, in quelle aree dove la neurogenesi è mantenuta durante tutta la vita dell’organismo. Una caratteristica importante riguarda la loro abilità di proliferare e migrare nella materia cerebrale attratte dai siti di danno indotto, per esempio, da numerose malattie degenerative e dai tumori cerebrali. Il punto focale del mio dottorato è stato quello di studiare il ruolo di Reelin, proteina della matrice extracellulare fortemente implicata nello sviluppo cerebrale, nelle cellule staminali neurali murine. Mettendo a confronto le cellule “selvatiche” con quelle estratte da topi reeler, caratterizzate dalla mutazione negativa spontanea nel gene, ho osservato che l’assenza di Reelin rallenta la proliferazione delle cellule staminali neurali, così come la formazione delle neurosfere, aggregati sferici in sospensione tipici della crescita in vitro di queste cellule. Inoltre ho dimostrato un ruolo della proteina nel potenziale di differenziazione, favorendo la neuronogenesi in vitro senza modificarne la gliogenesi. Infine ho riscontrato l’incapacità delle cellule reeler di migrare nello stato aggregato chiamato “a catena”, la modalità di migrazione caratteristica delle cellule staminali neurali in vivo. Tutti questi effetti sono parzialmente recuperati dalla somministrazione della proteina esogena alle cellule reeler o con la diretta ingegnerizzazione per ripristinarne l’espressione endogena. Le conclusioni ricavate dal mio studio assegnano a Reelin un ruolo chiave nella biologia delle cellule staminali neurali adulte, intervenendo nella proliferazione, nel differenziamento e nella migrazione, le tre principali caratteristiche che guidano il processo di rigenerazione del tessuto danneggiato.
In the adult mammalian brain, multipotential neural stem cells persist throughout life in those areas where neurogenesis is maintained. A distinctive trait of these cells is their ability to self-renew and to migrate through brain matter to sites of injury, such as those of occurrence of gliomas and neurodegenerative deseases. The aim of my doctorate study was the role of Reelin, an extracellular matrix protein deeply involved in brain development, in newborn mouse neural stem cells (NSCs). By comparing wild type and Reelin knock out reeler stem cells, I show that the absence of Reelin negatively affects proliferation and neurosphere-forming ability, as well as in vitro neuronal differentiation potential. Notably, reeler NSCs are not able to migrate in chains, a migration mode typical of neural precursors homing to injury sites in adult CNS. All these effects are partially rescued by ectopic Reelin supplementation. Overall, my results indicate that Reelin affects all three major features of post-natal NSCs, and that it is required for the proper homing of NSCs to injury sites in adult brain.
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Banchi, Francesca <1986&gt. "Dal giudice all’investigatore: evoluzione di una figura letteraria. Elementi di diritto penale nelle storie cinesi di investigazione del crimine." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2013. http://hdl.handle.net/10579/2689.

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Abstract:
L’espressione cinese “letteratura di ragionamento” è utilizzata per definire la letteratura del crimine cinese. Di questo genere fanno parte tutte le storie che sono incentrate sulla risoluzione di un omicidio e che raccontano lo sviluppo delle indagini fino alla soluzione del caso. Il filo logico seguito per la stesura dell’elaborato è l’evoluzione letteraria del personaggio protagonista di questi polizieschi: il detective. L’analisi di questo soggetto è stata fatta parallelamente a quella del suo corrispettivo occidentale, da cui gli autori cinesi traggono ispirazione. Alla fine dell’Ottocento la figura del giudice, protagonista dei primi racconti polizieschi di epoca Tang, diventa detective deduttivo, grazie soprattutto alle prime traduzioni dei testi occidentali di E. A. Poe e Conan Doyle, i cui protagonisti si ritrovano, in versione orientale, all’interno delle nuove storie di investigazione cinesi. Durante la Rivoluzione Culturale la letteratura del crimine cade in un periodo di stasi e solo con le riforme di apertura si ricomincia a sentire l’influenza occidentale e a pubblicare testi di letteratura criminale che hanno come protagonista la nuova figura del detective investigativo. Nonostante la continua evoluzione letteraria del personaggio principale, le caratteristiche che lo contraddistinguono non cambiano mai nel corso del tempo: è intelligente e molto curioso, è un abile osservatore, devoto al proprio lavoro e stimato da tutti. Tuttavia la tesi proposta non è esclusivamente letteraria, si tratta infatti di una tesi interdisciplinare poiché, attraverso la lettura e l’analisi dei testi letterari, si spiegano il diritto penale cinese e il senso della giustizia. La figura del detective rispecchia infatti la legge, che diventa protagonista dei racconti polizieschi e assume così, in una contestualizzazione inconsueta quale quella letteraria, nuovi significati, e si avvale di nuovi metodi di studio, tra cui quello narrativo.
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Books on the topic "Investigazioni"

1

Triggiani, Nicola. Le investigazioni difensive. Milano: A. Giuffrè, 2002.

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2

Ingratoci, Cinzia. Inchieste marittime e investigazioni tecniche. Milano: Giuffrè editore, 2012.

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3

Ventura, Nicoletta. Le investigazioni under cover della polizia giudiziaria. Bari: Cacucci, 2008.

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4

Fanuele, Chiara. La ricostruzione del fatto nelle investigazioni penali. [Padova]: CEDAM, Casa editrice dott. Antonio Milani, 2012.

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5

Valeria, Gianolio, ed. Noir giallo thriller: Le investigazioni del traduttore. Torino: Tirrenia, 2006.

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6

1975-, Dondero Maria Giulia, ed. Semiotica della fotografia: Investigazioni teoriche e pratiche d'analisi. Rimini: Guaraldi, 2006.

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7

Saravo, Luigi. Manuale delle investigazioni sulla scena del crimine: Norme, tecniche, scienze. Torino: G. Giappichelli, 2013.

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8

Amore, Stefano. I crimini informatici: Dottrina, giurisprudenza ed aspetti tecnici delle investigazioni. Matelica (Macerata): Halley, 2006.

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9

Perrotta, Luisa Smeragliuolo. Lo studio del limite: Investigazioni sulla chora tra città e paesaggio. Canterano (RM): Aracne editrice, 2020.

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10

Angelini, Elena. I culti distruttivi: Il lavoro del consulente di investigazioni e sicurezza per le associazioni di aiuto alle vittime. Cesena [Italy]: Società editrice "Il ponte vecchio,", 2007.

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Book chapters on the topic "Investigazioni"

1

Marcialis, Gian Luca, Fabio Roli, Pietro Coli, and Giovanni Delogu. "A Fingerprint Forensic Tool for Criminal Investigations." In Handbook of Research on Computational Forensics, Digital Crime, and Investigation, 23–52. IGI Global, 2010. http://dx.doi.org/10.4018/978-1-60566-836-9.ch002.

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Abstract:
In this chapter, the authors describe the software module developed in the context of a joint research work between the Department of Electrical and Electronic Engineering of the University of Cagliari, and Raggruppamento Carabinieri Investigazioni Scientifiche (Scientific Investigation Office) of the “Arma dei Carabinieri”, that is the militia maintained by the Italian government for police duties. Aim of the joint research work has been the study of state of the art on methods and algorithms for automatic analysis of latent fingerprint images and for fake fingerprints identification. The result of this research has been the development of a prototype software tool, whose aim is to help the human expert in analyzing latent fingerprints collected during investigations. This software exhibits several features which are not present in standard AFIS tools. Advanced modules for fingerprint image processing, comparison among fingerprints, and, finally, a module for discriminating fake latent fingerprints from “live” ones, characterize this tool. With the term “fake latent fingerprints”, we mean latent fingerprint images released on the crime scene by a “stamp” reproducing a certain true fingerprint.
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