Journal articles on the topic 'Interpretazione evolutiva'

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Andenas, Mads, and Eirik Bjorge. "Giudici nazionali e interpretazione evolutiva della Convenzione europea dei diritti umani. La prospettiva inglese, francese e tedesca." DIRITTI UMANI E DIRITTO INTERNAZIONALE, no. 3 (December 2010): 471–86. http://dx.doi.org/10.3280/dudi2010-003001.

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Tattersall, Ian. "Rethinking Human Evolution." PARADIGMI, no. 3 (December 2012): 11–25. http://dx.doi.org/10.3280/para2012-003002.

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Abstract:
La paleoantropologia č arrivata tardi alla Nuova Sintesi Evolutiva, ma quando ci č arrivata, si č arresa senza condizioni: al punto che ancora cinquant'anni dopo molti hanno avuto difficoltŕ ad adattarsi agli ultimi paradigmi del processo evolutivo. Si preferiscono ancora le interpretazioni minimaliste delle testimonianze fossili umane, e specie come l'Homo erectus vengono accorpate a rappresentare uno stadio "intermedio" nei modelli lineari dell'evoluzione umana, mentre un patrimonio di testimonianze di fossili umani rapidamente crescente denota una elevata diversitŕ tra le specie ominidi del passato. Un esame dello schema dell'evoluzione umana, in cui la stasi ha gran parte e le innovazioni comportamentali e anatomiche sono fuori fase, indica che la specie Homo sapiens non č il risultato di una sola linea che si sia andata modificando gradualmente. Č invece un ultimo ramo d'un lussureggiante cespuglio, e le sue incomparabili qualitŕ cognitive si spiegano meglio con un concorso di esattamento ed emergenza piuttosto che come semplice estrapolazione delle tendenze che l'hanno preceduta.
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CANTERO MARTÍNEZ, JOSEFA. "LA CONFIGURACIÓN LEGAL Y JURISPRUDENCIAL DEL DERECHO CONSTITUCIONAL A LA PROTECCIÓN DE LA SALUD." RVAP 80, no. 80 (April 1, 2008): 15–53. http://dx.doi.org/10.47623/ivap-rvap.80.2008.01.

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Abstract:
En este trabajo se pretende analizar la significativa evolución legal y jurisprudencial que en los últimos años se ha producido del derecho a la protección de la Salud consagrado en el artículo 43 de la Constitución. Se examina especialmente la interpretación que han venido realizando nuestros jueces y tribunales respecto de este derecho cuando ha entrado en colisión con algunos derechos fundamentales, como el derecho a la libertad religiosa, el derecho a la integridad física o el derecho a la igualdad, toda vez que estos pronunciamientos nos permiten ir delimitando el contorno, la extensión y los límites del derecho a la protección de la salud. Acontece, no obstante, que en ocasiones la interpretación realizada demuestra la existencia en nuestro ordenamiento sanitario de algunos resquicios de una concepción paternalista de la medicina, lo que no deja de ser un significativo elemento discordante en la importantísima evolución hacia la plena autonomía del paciente experimentada en los últimos años en este ámbito. Konstituzioak 43. artikuluan aitortzen duen osasunaren babeserako eskubideak bilakaera garrantzitsua izan du azken urteetan, hala legeetan nola jurisprudentzian, eta horixe aztertzea du xede lan honek. Osasunaren babeserako eskubidea funtsezko beste eskubide batzuekin sartzen da talkan, hala nola erlijio-askatasunerako eskubidearekin, osotasun fisikorako eskubidearekin edo berdintasun-eskubidearekin, eta gure epaile eta epaitegiek horri buruz egindako interpretazioa aztertzen da bereziki. Izan ere, interpretazio hori jakinarazteko haiek egindako adierazpenetan aurkituko ditugu osasunaren babeserako eskubidearen mugak, hedadura eta soslaia zedarritzeko aukera. Hala ere, interpretazio horrek, batzuetan, erakusten du gure osasun-antolamenduan badirela medikuntzaren ikuspegi paternalista baten kutsua darien zirrikituak, eta hori ez dator bat azken urteetan eriaren autonomia osorako bidean gertatu den bilakaerarekin. In this work we try to analyse the noteworthy legal and caselaw evolution that right to health protection established by article 43 of the Constitution has suffered during last years. It is specially studied the interpretation given by our judges and courts in relationship with this right when it collides with the right to religious freedom, with the right to physical integrity or with the right to be equally treated because all those rulings and judgments let us mark the contours, the extension and limits of the right to health protection. It happens, however, that sometimes the given interpretation shows that in our health legal order there are some chances to a paternalist conception of medicine which is after all a clear discordant element in this very important evolution towards the full autonomy of patients as experienced in this field during last years.
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Arrigoni, Pier Virgilio. "Problemi di definizione e interpretazione dell'elemento geografico in fitogeografia." Giornale botanico italiano 130, no. 1 (January 1996): 186–88. http://dx.doi.org/10.1080/11263509609439525.

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Gubernale, Marco, Claudia Costantini, Barbara Micoli, Susanna Negrin, and Paolo Bonanni. "Neuropsicologia dell'epilessia frontale notturna criptogenica in etŕ evolutiva." CHILD DEVELOPMENT & DISABILITIES - SAGGI, no. 3 (April 2012): 53–78. http://dx.doi.org/10.3280/cdd2010-s03004.

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Abstract:
Ad un gruppo di 14 pazienti affetti da Epilessia Frontale Notturna (EFN) con etŕ compresa tra etŕ 3.8 e 17.2 anni č stato effettuato un assessment neuropsicologico durante videomonitoraggio EEG prolungato. L'anamnesi psicologica mette in evidenza difficoltŕ di attenzione e scolastiche diffuse a tutto il campione, ma non storie indicative di difficoltŕ specifiche di apprendimento. I dati ottenuti sono stati successivamente confrontati con quelli di un gruppo abbinato al campione per etŕ e quoziente intellettivo, affetto da altre forme di epilessia, al quale č stato somministrato il medesimo protocollo. I risultati piů significativi documentano: intelligenza mediamente nella norma, con discrepanza sfavorevole per il dominio verbale; attenzione integra; lievi ipofunzionalitŕ in senso esecutivo, di natura verbale e rispetto alle capacitŕ di pianificazione di un compito strategico; spunti psicopatologici internalizzati. Queste osservazioni confermerebbero la minore aggressivitŕ dell'EFN in senso cognitivo rispetto ad altre forme di epilessia, come pure la vulnerabilitŕ specifica dei processi esecutivi, e suggeriscono interpretazioni etiopatogenetiche alternative a quelle genetiche.
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De Bonis, Luciano. "Le terre del sisma: dalla ricostruzione alla riabitazione." ECONOMIA E SOCIETÀ REGIONALE, no. 3 (February 2021): 63–76. http://dx.doi.org/10.3280/es2020-003005.

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Abstract:
L'unità di sopravvivenza "non-fragile", capace di procedere per tentativi ed errori, è costituita dal complesso "organismo-nel-suo-ambiente" ed è assimilabile a una "bioregione urbana" che persegue un equilibrio co-evolutivo fra insediamento umano e ambiente. Fragilità del complesso e fragilità territoriale, quindi, coincidono e la fragilità sismica non è altro che una sua forma. Non si tratta quindi di "ricostruire", bensì di "riabitare" i luoghi soggetti ad evento sismico, tramite la riattivazione di processi coevolutivi basati su economie connesse ai patrimoni territoriali, che solo le "comunità di patrimonio territoriale" possono identificare, produrre e riprodurre. Le politiche territoriali antisismiche prevalenti, e in generale antifragili, sono viceversa tuttora viziate da una sorta di ossessione centralistica e, anche nella loro versione più avanzata (Snai), non riescono ancora ad accedere a un'indispensabile interpretazione autopoietica del paradigma del place-based approach
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Serio, Mario. "L'interpretazione del trust e l'obbligo di interpretazione conforme («<i>Reading down</i>»)." Trusts, no. 4 (August 4, 2022): 599–626. http://dx.doi.org/10.35948/1590-5586/2022.133.

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Abstract:
Tesi Il lavoro si muove nel perimetro di una recente sentenza della Chancery Division della High Court inglese nel caso Goodrich v AB, relativo all'interpretazione di una pluralità di disposizioni di un trust di dubbia interpretazione quanto alla identificazione dei beneficiari, affrontando i problemi connessi. Essi sono di duplice natura. In primo luogo, si tratta di stabilire se le ordinarie regole ermeneutiche vigenti nel common law inglese per altre categorie di atti giuridici, sia tra vivi sia a causa di morte, possano applicarsi anche ai trust. Alla motivata risposta positiva, tratta da una costante linea giurisprudenziale, consegue l’ulteriore effetto che assegna all’interprete del trust il compito di accertare la portata oggettiva dell’atto di disposizione, senza indulgere verso la prevalenza di criteri puramente soggettivi. Il secondo ordine di problemi cui il lavoro ha inteso dar risposta riguarda la possibilità di adeguare una serie di nozioni e categorie proprie del diritto di famiglia e delle relazioni da esso nascenti alla stregua di disposizioni legislative sopravvenute che hanno esteso la platea dei possibili beneficiari di un trust. E ciò in virtù di un’interpretazione compatibile con i principii della Convenzione per la salvaguardia dei diritti umani del 1950 trasposta nello Human Rights Act del 1998. Ed infine, viene esaminato il profilo degli obblighi informativi gravanti sul trustee in merito alle proprie scelte, concludendosi nel senso che a decisioni contrarie alla logica o puramente arbitrarie possa sopperire l’intervento sostitutivo o integrativo dell’autorità giudiziaria. La conclusione è nel senso che dell’apertura verso la sponda eurounitaria del diritto inglese ha tratto giovamento, in termini di rinnovamento delle tradizionali categorie di beneficiari e dei metodi ermeneutici per identificarli, anche il law of trust. The author’s view The recent decision in Goodrich v AB highlights a number of problems which this essay centres upon in an effort to outline a more modern and CEDU oriented version of the law of trust. In particular, the focus will be on the applicable criteria in this branch of the law to the interpretation of settlements aimed at conferring benefits on one or more persons, to be identified through a correct analysis of their objective, legal status in relation to the settlor's intention. It will also be devoted to the determination of whether or not duties of disclosure of relevant documents relating to his/her activity may be said to be incumbent, and in the event to what extent, on the trustee. All these issues have been accurately and extensively taken into account in its decision by the Chancery Division of the High Court and have been given a satisfactory answer. In particular, the interpretative methods to be applied to trust cannot but be the same as in contracts and wills according to the Supreme Court precedents. As to the definition of the beneficiaries of the trust in question, the Court has shown to adhere to an evolutive interpretation derived from the direct application in the domestic law, via the Human Rights Act 1998, of the provisions of the European Convention on Human Rights 1950, with the ultimate result of the broadening of the categories of those who can benefit from the trust, such as civil partners and married couples of the same sex. Finally, a clear tendency to stress the very existence of a duty to frankly and openly disclose relevant information on the part of the trustee is emphasized with an eye to the protection of beneficiaries. The non-performance of such a duty may give rise to a judicial intervention in the light of the Public Trust v Cooper decision.
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Proto Pisani, Andrea. "TRE NOTE SUI «PRECEDENTI» NELLA EVOLUZIONE DELLA GIURISPRUDENZA DELLA CORTE COSTITUZIONALE, NELLA GIURISPRUDENZA DI UNA CORTE DI CASSAZIONE NECESSARIAMENTE RISTRUTTURATA E NELLA INTERPRETAZIONE DELLE NORME PROCESSUALI." Revista Direito das Relações Sociais e Trabalhistas 4, no. 2 (October 9, 2019): 188–202. http://dx.doi.org/10.26843/mestradodireito.v4i2.133.

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Abstract:
Three comments on judicial precedents in the evolution of the jurisprudence of the Constitutional Court, in the jurisprudence of the Corte di cassazione, to be necessarily restructured, and in the interpretation of rules concerning legal proceedings.
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Bilancia, Francesco. "Profili evolutivi dei più recenti sviluppi della giurisprudenza costituzionale italiana con riferimento alla Convenzione europea dei diritti dell’uomo." Revista do Direito, no. 43 (May 19, 2014): 03–24. http://dx.doi.org/10.17058/rdunisc.v0i43.5661.

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Abstract:
Questo breve scritto intende fornire un quadro d’insieme dei più recenti sviluppi della giurisprudenza costituzionale italiana con riferimento all’uso degli accordi internazionali di protezione dei diritti umani, che opera attraverso un “processo di grandiose proporzioni, il quale investe il futuro stesso dello Stato: non di questo o quello Stato, ma – se così può dirsi – della forma-Stato”. Questo processo, destinato a svolgersi in un indefinibile arco di tempo ma costantemente sostenuto dalla più attenta giurisprudenza, non avrebbe – non ha – potuto “non investire il destino della stessa (…) Costituzione ”. La lunga e complicata evoluzione del processo di “interazione” tra i diversi documenti costituzionali statali e tra questi e le Carte internazionali di protezione dei diritti fondamentali si è spesso caratterizzato per un cammino di piccoli passi, di fasi di integrazione a volte più intense, a volte più incerte, senza escludere vere e proprie battute d’arresto, ma comunque qualificato ed arricchito da importanti episodi giurisprudenziali di cui, momento per momento, la dottrina ha preteso di ricostruire la fotografia di sintesi, nell’incessante vano tentativo di ridurre la complessità a sistema. Non è, è bene dirlo subito, l’intenzione di queste brevi note che traggono, piuttosto, spunto da alcune più recenti pronunce della Corte costituzionale italiana, riferite alla Convenzione ed alla giurisprudenza della Corte europea dei diritti dell’Uomo (CEDU), riconducibili al percorso giurisprudenziale avviato a partire dalle sentenze nn. 348 e 349 del 2007 . Come è noto ormai la Corte costituzionale italiana riconduce il contrasto tra una norma interna ed una norma della Convenzione europea dei diritti dell’uomo alla violazione mediata dell’art. 117, comma 1, Cost., di cui la stessa Corte costituzionale dovrà essere investita nel caso in cui il giudice interno non sia in condizione di risolvere l’antinomia per via di interpretazione conforme. A giudizio della Corte resta, infatti, preclusa al giudice di merito la strada dell’applicazione diretta della norma CEDU mediante la contestuale disapplicazione della norma interna incompatibile , ritenendo non assimilabile tale sistema di garanzie allo schema di adattamento del diritto interno al diritto comunitario e dell’UE . Piuttosto, a giudizio della Corte costituzionale resta, non solo possibile, ma addirittura necessario verificare, in sede di giudizio di costituzionalità, la specifica compatibilità in concreto della norma CEDU invocata quale parametro, per come interpretata ed applicata dalla Corte di Strasburgo, con le diverse disposizioni costituzionali. Sul piano formale della dottrina costituzionale del sistema delle fonti le disposizioni della CEDU , quindi, in quanto dotate di forza passiva superiore a quella delle norme di legge ordinaria, fungeranno da norme interposte nel giudizio di costituzionalità delle norme interne con esse incompatibili per violazione indiretta dell’art. 117 Cost. Laddove, all’opposto, stante la loro non equiparabilità formale alle disposizioni costituzionali, potrebbe darsi il caso di un giudizio di costituzionalità della legge di recepimento della Convenzione nell’ipotesi di contrasto con altre disposizioni costituzionali; non quindi più soltanto dei principi fondamentali come previsto, secondo la nota dottrina costituzionale dei “controlimiti”, con riferimento ai rapporti del diritto interno con le norme di diritto comunitario direttamente applicabili.
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Beltran de Heredia Ruiz, Ignasi. "Personal interino del sector público y nombramientos abusivos a la luz del asunto "Sánchez Ruiz/Fernández Álvarez"." RVGP 18, no. 18 (June 1, 2020): 8–37. http://dx.doi.org/10.47623/ivap-rvgp.18.2020.01.

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Abstract:
Laburpena: Laburpena: Aldi baterako kontratazioan gehiegikeriari aurre egiteko Europar Batasuneko eta barneko neurriek ez dute sistema bateratu bat osatu, logika estratifikatu bati erantzun diote. Arkitektura horri esker, barne-zuzenbideak Europako gidalerroetatik eta horiei eusteko tresnetatik aldendu da. Horren ondorioz (beste arrazoi batzuekin batera), behin-behinekotasun tasa onartezinak sortu dira eta fenomeno patologiko eta kroniko bihurtu da. Azterlan honek Europar Batasuneko Justizia Auzitegiaren (EBJA) doktrina aztertzen du, «Sánchez Ruiz/Fernández Álvarez» gai garrantzitsuraino, bai eta horrek sektore publikoko bitarteko langileen izendapenetan (ondoz ondokoak izan edo ez) gehiegizko behin-behinekotasunaren aurkako arauetan duen eragin sakona ere. Europar Batasuneko doktrinak azken urteetan izan duen bilakaerak agerian uzten du barne-arau-esparruarekin eta haren interpretazio judizialarekin bat ez datorrela, eta atzeraezina dela neurri eraginkorrak sartzea kolektibo horren egoera larria zuzentzeko. Azterlanak, halaber, une honetatik aurrera jarraitu beharreko araugintza- eta interpretazio-jarraibide nagusien deskribapena egiten du, eremu horretako behin-behinekotasunaren izaera erabat atipikoa zuzentzen lagundu beharko luketenak. Resumen: Las medidas comunitarias e internas para combatir el abuso en la contratación temporal no han conformado un sistema unitario sino que han respondido a una lógica estratificada. Esta arquitectura ha permitido al derecho interno operar alejándose de las directrices comunitarias y de sus resortes de contención. Lo que ha desembocando (en conjunción con otras causas) en unas tasas de temporalidad intolerables y convirtiéndose en un fenómeno patológico y crónico. Este estudio lleva a cabo un análisis de la doctrina del Tribunal de Justicia de la Unión Europea (TJUE) hasta el importante asunto «Sánchez Ruiz/Fernández Álvarez» y de su profundo impacto en las normas contra la temporalidad abusiva en los nombramientos (sucesivos o no) del pesonal interino del sector público. El recorrido en la evolución de la doctrina comunitaria de los últimos años que se lleva a cabo evidencia el desajuste con el marco normativo interno y su interpretación judicial y la inaplazable necesidad de introducir medidas efectivas que corrijan la grave situación de este colectivo. El estudio también hace una descripción de las principales directrices normativas e interpretativas a seguir a partir de este momento y que deberían contribuir a corregir el carácter absolutamente atípico de la temporalidad en este ámbito. Abstract: Both national and the European Union (EU) measures to combat abuse in temporary contracts haven’t conformed a unitary system but have responded to a stratified logic. This architecture has allowed domestic law to operate away from EU guidelines and its containment elements. These factors have led (in conjunction with other causes) into intolerable temporality rates which have become a pathological and chronic phenomenon.This essay analyses the Court of Justice of the European Union (CJEU) doctrine up to the «Sánchez Ruiz/Fernández Álvarez» case and its deep impact on the national regulations to prevent abusive use of fixed-term appointments (successive or not) of public sector interim staff. The study of the evolution of recent CJEU doctrine that is carried out shows the mismatch with the internal regulatory framework and its judicial interpretation and the urgent need to introduce effective measures to correct the serious situation of this collective. The study provides as well a description of the policy and interpretation guidelines to follow from now on. These measures should contribute to mitigate theatypic temporality rates in this sector.
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COBREROS MENDAZONA, Edorta. "Violación del plazo razonable en el Tribunal de Justicia de la Unión Europea: su compensación y dos consecuencias importantes." RVAP 99-100, no. 99-100 (December 30, 2014): 959–79. http://dx.doi.org/10.47623/ivap-rvap.99.100.2014.039.

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LABURPENA: Zentzuzko epea funtsezko eskubidea da Europar Batasunaren ordenamenduan. Askotan eztabaidatu da hori urratzeak eragin ahal ditzakeen kalteak ordaintzeko modua, eta Justizia Auzitegiaren interpretazioa eboluzionatuz joan da. Horri buruzko azken jarrerak berriro abiarazi du kalte-ordainei buruzko helegite bat Auzitegi Nagusian, eta horrek bi ondorio izan ditzake, hasieran aurreikusi gabeak, Europar Batasuneko kontratuz kanpoko erantzukizun-sisteman: funtsezko eskubide bat urratzea per se nahikoa karakterizatuta egotea, eta Auzitegi Nagusiak epaitu behar izatea Justizia Auzitegiak zentzuzko epea bete ez izana. RESUMEN: El plazo razonable es en la actualidad un derecho fundamental en el ordenamiento de la Union Europea. La compensacion de los danos que pudiera haber producido su conculcacion ha sido una cuestion debatida y en la que la interpretacion del Tribunal de Justicia ha experimentado una clara evolucion. La ultima postura al respecto, que obliga a iniciar un recurso de indemnizacion ante el Tribunal General puede tener dos consecuencias, no previstas inicialmente, en el sistema de responsabilidad extracontractual de la Union Europea: que la lesion de un derecho fundamental constituya per se una violacion suficientemente caracterizada y que el no respeto del plazo razonable por el Tribunal de Justicia deba enjuiciarse por el Tribunal General. ABSTRACT: The reasonable time limit is currently a fundamental right within the European Union orden. The award of damages by its violation is a debated matter and the interpretation by the Court of Justice has experienced a clear evolution. Last approach in that regard, that obliges to lodge an action for damages befor the General Court can have two not initially foreseen consequences in the non contractual liability system of the European Union: that the impairment of a fundamental right is by itself a serious breach and that the reasonable time limit by the Court of Justice is flouted is tried before the General Court.
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Buzzi, Elisa. "Doping tradizionale e doping genetico: questioni etiche / Traditional doping and genetic doping: ethical issues." Medicina e Morale 67, no. 1 (March 23, 2018): 41–54. http://dx.doi.org/10.4081/mem.2018.527.

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Abstract:
Il complesso fenomeno del doping presenta notevoli problemi di definizione. Queste difficoltà, che hanno influenzato l’evoluzione delle politiche anti-doping, sono ulteriormente acuite dall’assenza di una cornice etica chiaramente definita, in grado di giustificare inequivocabilmente le azioni di contrasto intraprese dalle agenzie sportive a partire dalla seconda metà del XX secolo. Ai problemi di interpretazione del doping nelle sue forme tradizionali si sono aggiunte, da qualche decennio, le questioni relative al doping genetico. Il contributo analizza le diverse tipologie di tecnologia genetica, potenzialmente utilizzabili per un miglioramento della prestazione atletica, nella prospettiva di una valutazione etica. Oltre ai problemi medici, legali e morali del doping tradizionale, il doping genetico pone dilemmi etici inediti che rischiano di rendere le risposte dell’etica sportiva e delle politiche anti-doping, se non inefficaci, per lo meno inadeguate e anacronistiche. Nonostante la difficoltà di prevedere l’impatto che le tecnologie genetiche potranno avere sul mondo dello sport, la prospettiva del doping genetico, non diversamente da altre forme di doping, ma più radicalmente, pone due tipi di questioni. In primo luogo, costringe a ripensare alla natura e alle finalità dello sport e delle competizioni atletiche come espressioni dell’eccellenza umana. In secondo luogo, solleva questioni fondamentali circa la definizione dell’identità e della dignità umane nella civiltà tecnologica. ---------- Interpreting doping is fraught with difficulties at the very level of a comprehensive and consistent definition of the phenomenon. Such difficulties have influenced the evolution of anti-doping policies, that are further hindered by the lack of a clearly articulated ethical framework. Moreover, in the last few decades, a host of moral dilemmas has been arising in connection with gene doping. This article analyses different kinds of genetic technology that could enhance athletic performances in the light of their moral implications. In addition to the medical, legal, and ethical problems inherent in traditional doping, gene doping raises a whole range of new ethical issues that might render the current formulations of sport ethics and anti-doping policies, if not ineffectual, at least inadequate and anachronistic. Notwithstanding the difficulties in foreseeing how developments in genetic technology might impact the world of sport in the future, the perspective of gene doping radicalises two kinds of issues, that are not stranger to other forms of doping. Firstly, it leads to reconsider the nature and goals of sport as an expression of human excellency, and secondly, it raises fundamental questions about the definition of human identity and dignity in a technological civilization.
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COBREROS MENDAZONA, Edorta. "La reparación del incumplimiento del plazo razonable en el Tribunal de Justicia de la Unión Europea y una posible consecuencia para el estatus de los derechos fundamentales." RVAP 109-I, no. 109-I (December 29, 2017): 21–58. http://dx.doi.org/10.47623/ivap-rvap.109.2017.1.01.

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Abstract:
LABURPENA: Zentzuzko epea funtsezko eskubidea da Europar Batasunaren ordenamenduan. Askotan eztabaidatu da eskubide hori urratzeak eragin ahal izan dituen kalteak konpentsatzeko moduaren gainean, eta Justizia Auzitegiaren interpretazioa eboluzionatuz joan da. Horren inguruko azken jarreraren ondorioz, kalte ordaina emateko errekurtsoa abiarazi behar da Auzitegi Nagusiaren aurrean, konpentsazioa jaso nahi bada. Ondorio berri bat ekar dezake horrek Europar Batasunaren kontratuz kanpoko erantzukizun-sisteman; hau da, oinarrizko eskubide bat kaltetzeak per se ekar lezake behar beste ezaugarritutako urraketa egotea. Horrek indartu egingo luke oinarrizko eskubideek lehentasunezko kokalekua edukitzea Europar Batasunaren ordenamenduan. RESUMEN: El plazo razonable es en la actualidad un derecho fundamental en el ordenamiento de la Unión Europea. La compensación de los daños que pudiera haber producido su conculcación ha sido una cuestión debatida y en la que la interpretación del Tribunal de Justicia ha experimentado una clara evolución. La última postura al respecto obliga a iniciar un recurso de indemnización ante el Tribunal General para obtenerla. Ello plantea una posible consecuencia novedosa en el sistema de responsabilidad extracontractual de la Unión Europea, como es que la lesión de un derecho fundamental podría constituir per se una violación suficientemente caracterizada, lo que reforzaría la posición preferente de los derechos fundamentales en el ordenamiento de la Unión Europea. ABSTRACT: Reasonable period of time is currently a fundamental right in the EU legal order. The compensation of damages that might have been caused by its infringement is a discussed matter and there the interpretation provided by the Court of Justice has experienced a clear evolution. The last position on this matter calls for filing an action for damages before the General Court in order to obtain a compensation. This raises a possible new consequence within the legal regime of the non contractual liability of the European Union, that is that the impairment of a fundamental right might be considered per se as a sufficiently serious breach which would strengthen the prevalent position of fundamental rights in the legal order of the European Union.
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Dugo, Sandra. "Felicità e infelicità nel pensiero di Giacomo Leopardi." Revista Italiano UERJ 12, no. 2 (July 13, 2022): 22. http://dx.doi.org/10.12957/italianouerj.2021.67585.

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Abstract:
ABSTRACT: Il percorso lungo il quale vorrei condurre i lettori riguarda il tema esistenziale, per alcuni versi antropologico e metafisico, da cui emergono con particolare intensità le riflessioni filosofiche di Giacomo Leopardi sulla ricerca della felicità. L’obiettivo non è stabilire se Leopardi sia un poeta pessimista o affermare il contrario, rischieremmo di ridurre il nostro studio a una interpretazione insoddisfacente. È importante ribadire la valenza filosofica delle sue opere, considerando che è impossibile ignorare il legame imprescindibile della produzione poetica con l’evoluzione del pensiero filosofico. Dall’analisi dei Canti emergono numerosi rinvii ai Pensieri e alla “teoria del piacere”, tema che compare ripetutamente nelle pagine che leggiamo e la cui evoluzione negli anni è progressiva. Il presente articolo ci conduce alle letture e agli studi della poesia e della filosofia degli antichi greci e latini. L’obiettivo di questo lavoro è l’approfondimento della teoria del piacere per comprendere come il pensiero esistenziale del filosofo aderisce alla poetica della suggestione e della memoria.Parole chiave: Giacomo Leopardi. Teoria del Piacere. Edonismo. Poetica della sugestione. Poetica della memoria. RESUMO: Quero propor um percurso de leitura sobre o tema existencial, por isso o presente trabalho comenta alguns aspectos antropológicos e metafísicos, dos quais emergem com particular intensidade as reflexões filosóficas de Giacomo Leopardi sobre a busca da felicidade. O objetivo deste artigo não é estabelecer se Leopardi é um poeta pessimista ou afirmar o contrário, correríamos o risco de limitar o nosso estudo a uma interpretação insatisfatória ou errada. É importante valorizar o significado filosófico de suas obras, considerando que é impossível ignorar a correlação essencial entre a produção poética e a evolução do pensamento filosófico. Analisando os Canti, observamos inúmeras referências e correspondências com os Pensamentos e com a “Teoria do Prazer”, tema frequente nas páginas que lemos e cuja evolução progressiva foi continua durante os anos. Este artigo nos leva às leituras e estudos da poesia e da filosofia dos antigos gregos e latinos. O objetivo deste trabalho é aprofundar a Teoria do Prazer para compreender como o pensamento existencial do filósofo adere à poética da sugestão e da memória.Palavras-chave: Giacomo Leopardi. Teoria do Prazer. Hedonismo. Poética da sugestão. Poética da memória. ABSTRACT: The path along which I would like to lead the readers concerns the existential theme, in some ways anthropological and metaphysical, from which the Giacomo Leopardi’s philosophical reflections about the theory of pleasure emerges with particular intensity. Thus, the my objective is not to establish that Leopardi is pessimistic or assert the opposite, we would risk reducing this study in a sterile and superficial interpretation. It’s important to reiterate the philosophical relevance of the Leopardi's works, considering that it’s impossible to ignore the essential relationship between the poetic production and the development of the philosophical thought. Analysing the Canti, we observe numerous references to Zibaldone “Thoughts” and to the “Theory of pleasure”; the theme appears repeatedly in the pages and whose evolution in the years is progressive. This article leads us to the readings and studies of the Greeks and Latins poetry and philosophy. The focus of this work is deepening the theory of pleasure and understanding how the Leopardi’s existential reflections adheres to the poetics of suggestion and memory.Keywords: Giacomo Leopardi. Theory of pleasure. Hedonism. Poetics of suggestion. Poetics of memory.
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VELÁZQUEZ GARDETA, Juan M. "Algunas reflexiones en torno a la sentencia Negrepontis-Giannisis contra Grecia y la jurisprudencia reciente del Tribunal Europeo de Derechos Humanos en materia de reconocimiento de decisiones judiciales extranjeras." RVAP 99-100, no. 99-100 (December 30, 2014): 3027–42. http://dx.doi.org/10.47623/ivap-rvap.99.100.2014.125.

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Abstract:
LABURPENA: Giza Eskubideen Europako Auzitegiaren Negrepontis-Giannisis vs. Grezia epaiak atzerriko erabakiak libre zirkulatzeko bidea zabaldu du, prozesu zuzen bat izateko eskubidetik etorria, Giza Eskubideen Europako Hitzarmeneko 6.1 artikuluan aitortua. GEEAren jurisprudentzia-lerro horren eboluzioa abiatzen da Wagner eta J.M.W.L. vs. Luxenburgo eta McDonald vs. Frantzia erabakiekin, baina guk aipatzen duguna aurrerapausoa handia da, eskubidea ez zaiolako lotzen beste zuzenbide substantibo bati, eta berezko eskubidea dela planteatzen da. Gainera, ohar aipagarriak egiten dira atzerriko epai judizialak geldiarazteko ordena publikoko salbuespenari buruz, eta haien eragina leuntzen da. Oso interesgarria da EBko arautegien aplikazio-esparrutik ihes egiten duten erabakietan aplikatzeko, non exequaturra desagertzen den ad hoc prozedura gisa, baina eragindako alderdiak hura ez aitortzeko aukera mantentzen da. Ildo horretan, GEEAk Negrepontis-en erabilitako argudioak garrantzi berezikoak dira, kontuan hartuz GEEHk inspiratzen duela Batasuneko Zuzenbidea eta auzitegiak egiten duen artikuluen interpretazioa. RESUMEN: El Tribunal Europeo de Derechos Humanos abre en su sentencia Negrepontis-Giannisis c. Grecia una vía de ampliación de las posibilidades a la libre circulación de decisiones extranjeras como un derecho derivado del derecho a un proceso equitativo reconocido en el art. 6.1 del Convenio Europeo de Derechos Humanos. La evolución de esta línea jurisprudencial del TEDH arranca con las decisiones Wagner y J.M.W.L. c. Luxemburgo y McDonald c. Francia pero en la que nos ocupa se produce un avance considerable porque no se ata el derecho al reconocimiento a otro derecho sustantivo sino que se plantea como un derecho en sí mismo. Además se establecen notables consideraciones en cuanto a la excepción de orden público como freno a la ejecución de decisiones judiciales extranjeras y se suaviza su efecto. Es especialmente interesante para su aplicación en aquellas decisiones que escapan del ámbito de aplicación de los correspondientes reglamentos de la UE donde desaparece el exequátur como procedimiento ad hoc pero se mantiene la posibilidad de oposición al reconocimiento por la parte afectada. En este sentido, los argumentos utilizados por el TEDH en Negrepontis son de especial relevancia, teniendo en cuenta el carácter inspirador del Derecho de la Unión que tiene el CEDH y por ende de la interpretación que dicho tribunal haga de su articulado. ABSTRACT: The European Court of Human Rights in its judgment Negrepontis-Giannisis v. Greece opens the extension of the possibilities for a free movement of foreign decisions as a right derived from the right to a fair hearing of article 6.1 of the European Convention of Human Rights. The evolution of this case law trend of the ECHR begins with decisions Wagner and J.M.W.L. v. Luxembourg and McDonald v. France but in the judgment we are now analyzing a considerable development is made because the right to the recognizition is not linked to other substantive right but it is considered as a right itself. Besides remarkable considerations are established as far as the exception to the public order is concerned as a brake to the execution of foreign judicial decisions and it softens its effect. It is especially interesting for its application in those decisions that go beyond the scope of application of the corresponding regulations of the EU where the exequatur as an ad hoc procedure is missing but it maintains the possibility of opposition to the recognizition by the affected party. In this sense, the reasoning of the ECHR in Negrepontis is of special relevance, taking into account the inspiring character of the European Law forthe ECHR and hence the interpretation of that Tribunal of its articles.
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Contoli, Longino. "Spunti per interpretazioni evolutive nella biogeografia delle comunità grazie a studi su sistemi trofici." Biogeographia – The Journal of Integrative Biogeography 15 (1991). http://dx.doi.org/10.21426/b615110356.

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Gambale, Piero. "Lo Statuto albertino e il ‘paradosso’ delle riforme: brevi cenni sulle evoluzioni di una Carta „ottriata, perpetua ed irrevocabile”." Toruńskie Studia Polsko-Włoskie, December 29, 2021, 47–56. http://dx.doi.org/10.12775/tsp-w.2021.004.

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Abstract:
L’articolo esamina in primo luogo le tradizionali caratteristiche dello Statuto albertino quale Carta costituzionale ‘ottriata, perpetua ed irrevocabile’; in un secondo momento, esso evidenzia come, nonostante tale formale ‘fissità’ e l’assenza di una sua autonoma legittimazione istituzionale, lo Statuto albertino vivrà diverse fasi evolutive, proprio perché alla base del suo processo di adozione vi è quel patto politico esplicitamente stretto tra la Corona e tutto il movimento liberale. Proprio la ‘forma di governo’ e le sue evoluzioni – secondo l’Autore – rappresentano una possibile ‘lente’ per individuare alcune ‘stagioni della Carta statutaria: così nell’articolo si parla, all’inizio della fase statutaria, di una ‘stagione’ indubbiamente incentrata intorno alla logica di funzionamento propria del regime monarchico-costituzionale e nella quale prevale la volontà del Re. Una seconda ‘stagione’ della forma di governo è quella che evolve verso il modello parlamentare, nella quale però solo in parte si realizzò il consolidamento del Potere Legislativo quanto piuttosto il rafforzamento del Potere Esecutivo sotto il duplice versante dell’organizzazione e degli strumenti normativi adottati. In conclusione, l’articolo intende evidenziare come le ‘stagioni’ della Carta albertina non siano state lineari ma forse piuttosto individuabili attraverso una sorta di stop and go back, tra tentativi di distaccarsi dal testo formale e tendenze ad adottare prassi e interpretazioni più coerenti con le previsioni statutarie.
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