Academic literature on the topic 'Interpretazione costituzionale'

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Journal articles on the topic "Interpretazione costituzionale"

1

Bonfiglio, Salvatore. "Interpretazione costituzionale e cittadinanza inclusiva." CITTADINANZA EUROPEA (LA), no. 2 (January 2015): 27–43. http://dx.doi.org/10.3280/ceu2014-002002.

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Miazzi, Lorenzo. "Interesse del minore straniero e controllo delle frontiere: la visione politica dell'autorizzazione ex art. 31 co. 3 TU n. 286/1998 da parte della Cassazione." DIRITTO, IMMIGRAZIONE E CITTADINANZA, no. 2 (July 2010): 110–20. http://dx.doi.org/10.3280/diri2010-002007.

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Abstract:
Sommario:1. La giurisprudenza e il contrasto sui "gravi motivi"2. La sentenza n. 5856/2010: una interpretazione "politica" e riduttivista3. L'interesse del minore vale meno della tutela delle frontiere?4. Il contesto interpretativo: le norme costituzionali, le Convezioni internazionali, i principi del diritto minorile5. La realizzazione dell'unità familiare attraverso l'espulsione6. Il bilanciamento di interessi, già fatto dalla Corte costituzionale La negazione della specificità della giurisdizione minorile.
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Claudio, Viazzi. "Alla ricerca dei veri giacobini. Magistratura, sistema politico, modello costituzionale." QUESTIONE GIUSTIZIA, no. 6 (February 2011): 7–29. http://dx.doi.org/10.3280/qg2011-006002.

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Abstract:
1. Crisi della giustizia: una pluralitŕ di letture scisse tra loro2. Strategia dell'inefficienza, processi riformatori "personalizzati" e modello costituzionale: esiste un nesso?3. La riforma della Costituzione: crisi del modello o crisi della politica?4. Le due piste del costituzionalismo moderno: Rousseau e Locke5. Dove stanno allora i giacobini?6. L'insopprimibile politicitŕ della giurisdizione7. Ruolo del giudice e interpretazione del diritto8. Una conclusione provvisoria.
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4

Corso, Lucia. "Opinione dissenziente, interpretazione costituzionale e costituzionalismo popolare." SOCIOLOGIA DEL DIRITTO, no. 1 (July 2011): 27–55. http://dx.doi.org/10.3280/sd2011-001002.

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Abstract:
L'opinione dissenziente č il meccanismo attraverso cui i giudici che dissentono dalle conclusioni raggiunte dalla maggioranza fanno sentire la propria voce. Il saggio ricostruisce le ragioni di questo istituto con riferimento alla giustizia costituzionale americana ed avanza la tesi che la presenza dell'opinione dissenziente modifica la giurisprudenza costituzionale non solo nei contenuti, ma anche nello stile ed innesca una discussione virtuale fra giudici e cittadini coinvolgendo questi ultimi nei dibattiti sui diritti fondamentali. Contro lo scetticismo di alcuni neocostituzionalisti italiani, viene prospettata la tesi che ilpossa migliorare la qualitŕ democratica di un sistema giuridico.
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Bilancia, Francesco. "Profili evolutivi dei più recenti sviluppi della giurisprudenza costituzionale italiana con riferimento alla Convenzione europea dei diritti dell’uomo." Revista do Direito, no. 43 (May 19, 2014): 03–24. http://dx.doi.org/10.17058/rdunisc.v0i43.5661.

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Abstract:
Questo breve scritto intende fornire un quadro d’insieme dei più recenti sviluppi della giurisprudenza costituzionale italiana con riferimento all’uso degli accordi internazionali di protezione dei diritti umani, che opera attraverso un “processo di grandiose proporzioni, il quale investe il futuro stesso dello Stato: non di questo o quello Stato, ma – se così può dirsi – della forma-Stato”. Questo processo, destinato a svolgersi in un indefinibile arco di tempo ma costantemente sostenuto dalla più attenta giurisprudenza, non avrebbe – non ha – potuto “non investire il destino della stessa (…) Costituzione ”. La lunga e complicata evoluzione del processo di “interazione” tra i diversi documenti costituzionali statali e tra questi e le Carte internazionali di protezione dei diritti fondamentali si è spesso caratterizzato per un cammino di piccoli passi, di fasi di integrazione a volte più intense, a volte più incerte, senza escludere vere e proprie battute d’arresto, ma comunque qualificato ed arricchito da importanti episodi giurisprudenziali di cui, momento per momento, la dottrina ha preteso di ricostruire la fotografia di sintesi, nell’incessante vano tentativo di ridurre la complessità a sistema. Non è, è bene dirlo subito, l’intenzione di queste brevi note che traggono, piuttosto, spunto da alcune più recenti pronunce della Corte costituzionale italiana, riferite alla Convenzione ed alla giurisprudenza della Corte europea dei diritti dell’Uomo (CEDU), riconducibili al percorso giurisprudenziale avviato a partire dalle sentenze nn. 348 e 349 del 2007 . Come è noto ormai la Corte costituzionale italiana riconduce il contrasto tra una norma interna ed una norma della Convenzione europea dei diritti dell’uomo alla violazione mediata dell’art. 117, comma 1, Cost., di cui la stessa Corte costituzionale dovrà essere investita nel caso in cui il giudice interno non sia in condizione di risolvere l’antinomia per via di interpretazione conforme. A giudizio della Corte resta, infatti, preclusa al giudice di merito la strada dell’applicazione diretta della norma CEDU mediante la contestuale disapplicazione della norma interna incompatibile , ritenendo non assimilabile tale sistema di garanzie allo schema di adattamento del diritto interno al diritto comunitario e dell’UE . Piuttosto, a giudizio della Corte costituzionale resta, non solo possibile, ma addirittura necessario verificare, in sede di giudizio di costituzionalità, la specifica compatibilità in concreto della norma CEDU invocata quale parametro, per come interpretata ed applicata dalla Corte di Strasburgo, con le diverse disposizioni costituzionali. Sul piano formale della dottrina costituzionale del sistema delle fonti le disposizioni della CEDU , quindi, in quanto dotate di forza passiva superiore a quella delle norme di legge ordinaria, fungeranno da norme interposte nel giudizio di costituzionalità delle norme interne con esse incompatibili per violazione indiretta dell’art. 117 Cost. Laddove, all’opposto, stante la loro non equiparabilità formale alle disposizioni costituzionali, potrebbe darsi il caso di un giudizio di costituzionalità della legge di recepimento della Convenzione nell’ipotesi di contrasto con altre disposizioni costituzionali; non quindi più soltanto dei principi fondamentali come previsto, secondo la nota dottrina costituzionale dei “controlimiti”, con riferimento ai rapporti del diritto interno con le norme di diritto comunitario direttamente applicabili.
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Gragnoli, Enrico. "La nuova regolazione del trattamento economico dei dipendenti delle imprese di trasporto aereo." RIVISTA ITALIANA DI DIRITTO DEL TURISMO, no. 30 (September 2020): 483–96. http://dx.doi.org/10.3280/dt2020-030028.

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Calabrò, Gian Pietro. "Diritto alla vita, principi costituzionali ed interpretazione per valori." Medicina e Morale 46, no. 4 (August 31, 1997): 727–37. http://dx.doi.org/10.4081/mem.1997.872.

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Abstract:
L’Articolo intende mostrare il ruolo che il diritto alla vita, nella sua prospettiva assiologica, può svolgere all’interno dell’ordinamento giuridico delle democrazie costituzionali. Rilevato il nesso strettissimo tra diritto alla vita e nozione di persona, quest’ultima collocata al centro del sistema costituzionale, l’Autore, nello sviluppare alcune considerazioni di Antonio Baldassarre sulla necessità che il valore vita possa essere bilanciato da un eguale valore, sostiene la possibilità di istituire all’interno della c.d. interpretazione per valori, una gerarchia che abbia al vertice il diritto alla vita quale precondizione di ogni altro diritto. In questa prospettiva il diritto alla vita incide profondamente sullo stesso destino delle democrazie pluralistiche e ne diventa il principio della loro legittimazione. In altri termini, conclude l’Autore, il diritto alla vita può essere inteso come la Grundnorm senza, però, essere assunta in modo ipotetico e convenzionale secondo lo schema kelseniano, qualificando sul piano giuridico ed etico l’intero ordinamento.
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Zahn, Rebecca, and Bruno de Witte. "La prospettiva dell'Unione europea: dare preminenza al mercato interno o rivedere la dottrina Laval?" GIORNALE DI DIRITTO DEL LAVORO E DI RELAZIONI INDUSTRIALI, no. 131 (August 2011): 433–46. http://dx.doi.org/10.3280/gdl2011-131006.

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Abstract:
La Corte del lavoro svedese ha deciso il caso Laval con sentenza del 2 dicembre 2009. Essa ha applicato ai privati i principi del diritto dell'Unione relativi alla responsabilitŕ dello Stato al fine di condannare al risarcimento dei danni un'organizzazione sindacale per aver intrapreso un'azione collettiva illegittima. L'ampia interpretazione del diritto europeo data dai giudici svedesi č problematica sotto diversi punti di vista. Il rinnovato quadro costituzionale europeo, a seguito dell'entrata in vigore del Trattato di Lisbona, pone in una nuova prospettiva non solo la decisione della Corte svedese, ma anche la stessa sentenzadella Corte di giustizia. Alla luce di ciň, gli autori si chiedono se la Corte svedese abbia adottato un'interpretazione corretta con riferimento alla questione della responsabilitŕ in caso di violazione del diritto dell'Unione, e discutono alcune delle piů vaste questioni sollevate dalla sentenza.
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Caruso, Bruno. "Nella bottega del maestro: "Il quarto comma del'art. 39 della Costituzione, oggi" (sapere, tecnica e intuizione nella costruzione di un saggio)." GIORNALE DI DIRITTO DEL LAVORO E DI RELAZIONI INDUSTRIALI, no. 121 (April 2009): 53–76. http://dx.doi.org/10.3280/gdl2009-121005.

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Abstract:
La rilettura intende ripercorrere l'itinerario culturale e il metodo di lavoro seguito da Massimo D'Antona nella stesura del suo ultimo saggio, non solo con riferimento ai contenuti, ma anche con l'intento di contribuire alla ricostruzione della biografia intellettuale dell'autore. La rilettura intende, infatti, segnalare ai giovani studiosi l'approccio culturale, tecnico e metodologico di un grande giurista, intellettuale impegnato in importanti processi di riforma. Sul piano dei contenuti la rilettura mette in luce come il saggio costituisca uno dei contributi piů originali di interpretazione costituzionale alternativa dell'art. 39 Cost. Nel saggio D'Antona propone, infatti, una lettura possibile ma assiologicamente orientata della seconda parte dell'art. 39. L'interpretazione aperta consente di superare la consueta "divisione" in due blocchi normativi della norma ("equiordinazione interferente"): la seconda parte dell'art. 39 viene affrontata con un approccio non piů normativistico (il contratto collettivo come fonte) ma a partire dalle dinamiche organizzative (la rappresentanza) del sindacato. La capacitŕ intuitiva e di argomentazione rivivono, nelle pagine dell'allievo, attraverso memorie e suggestioni collocate intorno al «nocciolo duro» dell'ultima lezione del maestro.
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Vespaziani, Alberto. "Il potere del linguaggio e le narrative processuali." ANAMORPHOSIS - Revista Internacional de Direito e Literatura 1, no. 1 (May 20, 2015): 69. http://dx.doi.org/10.21119/anamps.11.69-84.

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Abstract:
Il testo indaga la relazione ambivalente che lega il potere del linguaggio al linguaggio del potere; quindi esplora il concetto di narrazione, nella doppia dimensione di narrazione nel processo e di narrazione come processo. La narratività viene discussa sia in riferimento alla giurisprudenza costituzionale, sia alla costituzione stessa, intesa come un processo pubblico. Lo studio culturale del diritto considera il linguaggio giuridico non come uno strumento, ma come un insieme di segni che richiedono interpretazioni plurali.
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Dissertations / Theses on the topic "Interpretazione costituzionale"

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Drigo, Caterina <1980&gt. "Corti costituzionali e legislatori Interpretazione costituzionale e judicial review Italia e Stati Uniti a confronto." Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2010. http://amsdottorato.unibo.it/2963/1/DRIGO_CATERINA_TESI.pdf.

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Drigo, Caterina <1980&gt. "Corti costituzionali e legislatori Interpretazione costituzionale e judicial review Italia e Stati Uniti a confronto." Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2010. http://amsdottorato.unibo.it/2963/.

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Urban, Francesco <1991&gt. "Il concetto di “autodifesa collettiva” di Abe Shinzō : Analisi sugli effetti delle nuove posizioni del Governo Abe, nel processo di interpretazione dell’Articolo 9 della Costituzione." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2019. http://hdl.handle.net/10579/15616.

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Abstract:
Descrizione e analisi del processo che ha caratterizzato le interpretazioni dell'Articolo 9 della costituzione giapponese alla luce dei recenti provvedimenti sulla sicurezza introdotti dal Governo Abe.
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4

BIELLA, DANIELA. "Manipolazione e interpretazione della Corte costituzionale in due settori emblematici del diritto penale: la giustizia minorile e la giustizia militare." Doctoral thesis, Università degli Studi di Milano-Bicocca, 2012. http://hdl.handle.net/10281/44435.

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Abstract:
La Corte costituzionale, sin dall’inizio della sua attività, ha ricoperto un ruolo molto significativo nei confronti del diritto penale. Principi fondamentali, quali quelli di legalità e di colpevolezza, attraverso l’apporto della giurisprudenza costituzionale, hanno acquisito nuovi contenuti, e lo stesso sistema sanzionatorio è stato sotto più profili coinvolto nell’opera di riconduzione della legislazione penale ai principi sanciti dalla Costituzione. La prospettiva che si intende adottare per l’analisi delle più importanti pronunce costituzionali è quella delle tecniche decisorie di cui il Giudice delle leggi si è servito, in oltre cinquant’anni, per svolgere il proprio controllo di legittimità sulle norme penali indiziate di porsi in contrasto con il sistema dei principi e delle regole contenute nella nostra Carta fondamentale. Anche nella materia penale, lo strumentario a disposizione dei giudici delle leggi si presenta quanto mai eterogeneo ed articolato, e le controverse formule espressive per contrassegnare le diverse decisioni della Consulta ne sono una prova. Le molteplici tipologie di pronunce elaborate dalla giurisprudenza costituzionale sono da anni oggetto di un’attenta analisi da parte della dottrina soprattutto costituzionalistica, da sempre alla ricerca di una (almeno percentualmente elevata) regolarità nelle scelte del tipo di pronuncia adottato dalla Consulta, sul presupposto che la individuazione di tipologie attraverso il consueto metodo della astrazione generalizzante possa assumere una vincolatività dogmatica. Ai nostri fini la ricerca ha lo scopo di individuare le tecniche maggiormente impiegate dalla Consulta, quando oggetto del suo sindacato sono le norme penali e in particolare quelle relative alla giustizia penale minorile e militare, settori particolarmente emblematici del ruolo di adeguamento ai principi costituzionali svolto dalla Corte costituzionale. La nostra attenzione riguarderà dunque quelle sentenze che, entrando nel merito della questione di costituzionalità di una norma, non si sono limitate a dichiararla infondata o ad accoglierla, ma si sono spinte sino al punto di dare della norma una interpretazione diversa da quella fatta propria dal giudice a quo, o sono intervenute direttamente sulla disposizione manipolandone, sempre in via interpretativa, il contenuto. Di qui i problemi circa l’ammissibilità di queste “invasioni” da parte della Corte costituzionale; “invasioni” che nella materia penale destano maggiori dubbi rispetto agli altri settori dell’ordinamento. Sarà altrettanto interessante approfondire quelle pronunce di natura processuale, di (manifesta) inammissibilità o infondatezza, che, pur non entrando nel merito dell’eccezione di legittimità costituzionale, aprono o, meglio, tentano di aprire, a seconda dei casi, un dialogo con i giudici comuni o con il legislatore. Proprio i rapporti del Giudice delle leggi con il potere giudiziario e con il potere legislativo saranno oggetto di alcune, seppur brevi, considerazioni. Da un lato, infatti, non si possono trascurare gli effetti delle pronunce costituzionali sull’operato della magistratura ordinaria, soprattutto laddove la Corte costituzionale li induce a dare, da soli, interpretazioni conformi a Costituzione. Dall’altro, non può negarsi importanza a tutti quei moniti, troppo spesso trascurati (o ignorati?), rivolti direttamente al legislatore perché metta mano a riforme più o meno sistematiche del diritto penale. L’analisi preliminare dei diversi strumenti adottati dalla Consulta, con il conseguente richiamo delle più rilevanti pronunce intervenute sul nostro codice penale, consente poi di approfondire il ruolo della giurisprudenza costituzionale nei due ambiti del diritto penale al centro della presente indagine: quello della giustizia minorile e quello della giustizia militare. La scelta di indagare il ruolo delle sentenze della Corte costituzionale in questi due settori nasce anzitutto dal notevole interesse che la Corte ha ad essi riservato. Nei riguardi del sistema penale minorile, come si vedrà, la Consulta è spesso intervenuta per supplire all’inerzia del legislatore ordinario che, nonostante i continui solleciti, non si è mai occupato di predisporre per il minore autore di reato una normativa organica e profondamente differenziata rispetto a quella prevista per l’adulto. Sul diritto penale militare, invece, l’opera della Corte si è rivelata pressoché l’esatto contrario: è infatti intervenuta su un ordinamento autonomo per denunciarne l’obsolescenza e per ricondurlo ai principi propri del diritto penale – per così dire – “comune”. In entrambi i settori, la maggior parte delle sentenze manipolative che vanno ad incidere direttamente sul testo legislativo, e che per questo segnano indelebilmente il sistema normativo, concernono la previsione delle sanzioni penali e la loro esecuzione. Come si avrà modo di precisare, i parametri alla luce dei quali il Giudice delle leggi interviene su queste materie, talvolta sino al punto di sostituire la cornice edittale stabilita dal legislatore, sono soprattutto il principio di eguaglianza di cui all’art. 3 Cost. ed il principio di rieducazione della pena di cui all’art. 27, comma 3, Cost.
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Gualdi, Valentina. "Analisi del linguaggio politico italiano nel periodo pre e post referendum costituzionale 2016." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2017. http://amslaurea.unibo.it/12713/.

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Abstract:
Questo elaborato analizza le particolarità del linguaggio politico partendo dai resoconti stenografici dell’Assemblea della Camera dei deputati di novembre e dicembre 2016. Dopo aver introdotto la struttura delle sedute dell’Assemblea per comprendere il genere di evento comunicativo in cui i discorsi hanno luogo, l’analisi vera e propria inizia con l’esame del ruolo del Presidente e di come il suo modo di esprimersi sia profondamente legato alla prassi stabilita dal Regolamento della Camera. Successivamente sono analizzati aspetti dei discorsi quali i modi di dire, i forestierismi e le espressioni usate ripetutamente dai deputati, qui chiamati “futuri plastismi”. È poi prestata particolare attenzione alle scelte linguistiche dei deputati, considerando: l’uso dei pronomi personali soggetto (io, noi, voi e l’impersonale); le occorrenze di alcuni gli avverbi; e l’uso di alcune locuzioni preposizionali. Infine, questo elaborato affronta la questione della comunicazione conflittuale alla Camera dei deputati e di come questa influenzi le scelte linguistiche dei partecipanti, spiegando come affermazioni ironiche e modi di dire abbiano un’importante ruolo nella gestione del conflitto, concludendo con alcune considerazioni che “tireranno le somme” delle osservazioni fatte, descrivendo un discorso politico “tipo” di fine 2016. Lo scopo di questa tesi, al termine di un corso di laurea magistrale in interpretazione, è di fare chiarezza su alcuni fenomeni tipici del linguaggio politico che possono rendere i discorsi complessi da interpretare.
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Liberali, B. M. C. "FRA LEGISLATORE, CORTE COSTITUZIONALE E GIUDICI COMUNI: PROBLEMATICHE INTORNO ALLA PROCREAZIONE MEDICALMENTE ASSISTITA." Doctoral thesis, Università degli Studi di Milano, 2012. http://hdl.handle.net/2434/168883.

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Abstract:
Abstract PhD THESIS IN CONSTITUTIONAL LAW “BETWEEN LEGISLATURE, CONSTITUTIONAL COURT AND TRIBUNALS: PROBLEMS AROUND ASSISTED PROCREATION” The matter of medically assisted procreation regulated by Act No 40 of 2004, which aims at identifying a solution to the reproductive problems deriving from a couple’s sterility or infertility, ensuring the rights of all parties involved including the unborn, has seen over the years the progressive action of a variety of institutional actors, such as the legislature first, the lower courts, the Constitutional Court and the European Court of Human Rights, who have contributed and still contribute to its definition. It should be noted how the choices that have been adopted into Law 40/2004 and the subsequent ministerial guidelines have brought Tribunals, who had been called upon to make practical application, to offer solutions to conflicts that had arisen about the most critical profiles. Precisely on these profiles lingered civil and administrative judges who, after some decisions showing complete adherence to the ratio of the law, have on the one hand come to an interpretation in conformity with the Constitution, on the other have also affected the legitimacy of the ministerial guidelines. In addition, the role of judges has been instrumental in the establishment of the judgements of constitutionality before the Judge of the Laws. The Constitutional Court, once the common judges have considered the relevance as well as the non-manifest groundlessness of the questions and have unsuccessfully made an attempt to attain a constitutionally compliant interpretation, has made a major contribution in defining the content of the legislation, redesigning many provisions. It was also necessary, considering the increasingly supranational dimension of Law, refer to the influence of the European Court of Human Rights’ case-law, with particular reference to the question concerning the type of heterologous assisted fertilization. The involvement of the stakeholders has been fundamental in a field – that even before the law was effective gave rise to heated discussion – which is likely to affect the rights of those concerned and to outline the possible configuration of “new rights”. Even the holding of referendums on the discipline – which were ultimately null, as the necessary quorum of participants was not reached – allows, in particular, to carry out some considerations about the nature of Law 40/2004 In order to outline the scope of the rights underlying the matter, in the light of regulatory and judicial actions, this work has not privileged an approach to the underlying issues which traces chronologically the changes in the matter. It has in fact tried to adopt a method that identifies above all the most critical profiles, and to check for each of them what was the solution offered by the Legislature first, and then by Tribunals, with particular attention to the different balance operated between the rights that are prominent. Through the reconstruction of these profiles, it was possible, therefore, dwell on the extent of the rights of all parties involved and consider the possibility of identifying “new” rights, taking into account the new challenges claimed by the law itself. Particular attention was directed towards the identification of the rights of couples seeking access to assisted reproductive techniques, of the would-be mother and father, and of the unborn, as configured by the Legislature and as interpreted by case-law. In this respect, related to the reconstruction of the rights which refer to different subjects, constant reference has been made to the matter of abortion, in order to delineate the difference of approach of the two statutes with regard to the protection of the underlying rights.
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Verdolini, Enrico <1992&gt. "Le interpretazioni della costituzione economica: discipline costituzionali dei rapporti fra poteri pubblici, concorrenza e disuguaglianze." Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2022. http://amsdottorato.unibo.it/10336/1/TESI%20VERDOLINI.pdf.

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Abstract:
La tesi affronta la questione controversa di cosa si intenda per costituzione economica e di quali possano essere le sue interpretazioni. Il concetto è stato elaborato nel contesto del dibattito dottrinario, contemporaneo e successivo, all’Assemblea Costituente della Repubblica di Weimar. Questo dibattito ha influenzato, sotto molteplici profili, la stesura della Costituzione italiana, nonché le successive interpretazioni della costituzione economica che sono state prospettate dalla dottrina e dalla giurisprudenza. Nel corso dei decenni, sono state proposte diverse interpretazioni dell’idea di costituzione economica, ognuna delle quali particolarmente caratterizzata dal punto di vista ideologico, in grado di aprire una diversa prospettiva sull’interazione fra poteri pubblici, mercato e disuguaglianze. A partire dagli anni Ottanta, si è registrato un progressivo indebolimento dei vincoli posti dalla costituzione economica alle dinamiche dell’economia e alle forze incontrollate dei mercati. L’emergenza pandemica ha, tuttavia, determinato un cambiamento di paradigma, con l’inizio di un nuovo protagonismo dei poteri pubblici nel contesto europeo. Occorre chiedersi quali siano attualmente le linee essenziali dell’idea di costituzione economica, nel contesto europeo e nazionale, quale interpretazione possa essere sposata e quali ricadute concrete possa comportare, in termini di politiche dei poteri pubblici in ambito economico.
The thesis is about the controversial question of what is meant by economic constitution and what its interpretations may be. The concept was developed in the context of the doctrinal debate at the Constituent Assembly of the Weimar Republic. This debate has influenced, in many ways, the drafting of the Italian Constitution, as well as the interpretations of the economic constitution that have been proposed by doctrine and jurisprudence. Over the decades, different interpretations of economic constitution have been proposed. Each one is characterized from an ideological point of view, capable of opening a different perspective on the interaction between public powers, competition and inequalities. Since the 1980s, there has been a progressive weakening of the constraints fixed by the economic constitution on the dynamics of the economy. The pandemic emergency has, however, determined a paradigm shift, with the beginning of a new role of public powers in the European context. It is necessary to answer what is the economic constitution, in the European and national context, what interpretation can be married and what concrete consequences there are, in terms of public power policies in the economic sphere.
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Mercier, Jérémy. "Essai sur le néoconstitutionnalisme." Thesis, Paris 10, 2015. http://www.theses.fr/2015PA100112.

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Abstract:
En créant le terme «néoconstitutionnalisme», certains théoriciens du droit ont voulu désigner un nouvel ensemble de doctrines en matière d'interprétation et de protection des droits constitutionnels fondamentaux. Ce néoconstitutionnalisme consiste avant tout en une théorie de la spécificité de l'interprétation constitutionnelle, de la pondération lors des conflits entre principes juridiques et de l'inclusion de valeurs morales dans le droit positif des démocraties constitutionnelles. Il serait une nouvelle famille de conceptions du droit. Les juges des cours constitutionnelles et des cours suprêmes devraient désormais laisser place au raisonnement moral en raison de nouveaux contenus du droit. Ces enjeux permettraient de fabriquer une nouvelle démocratie cohérente avec les principes des nouveaux États constitutionnels. L'objet de cette étude est d'analyser les jurisprudences et les doctrines en matière de droits fondamentaux, en en dévoilant les opérations pratiques et les présupposés idéologiques. Elle s'intéresse aux récentes transitions constitutionnelles (Afrique du Sud, Afghanistan, Cambodge, Timor Oriental, Europe de l'Est, Amérique latine, etc.) comme au phénomène d'une plus large protection du principe de dignité humaine (Allemagne, États-Unis, Canada, Inde, Israël, Cour européenne, Cour interaméricaine, etc.) et de droits sociaux (Colombie, etc.), en mettant au jour les nouveautés en matière de techniques interprétatives et de défis pour la théorie du droit
The term «neoconstitutionalism» was coined by legal theorists to refer to a new set of both, theories of interpretation and of protection of fundamental rights. Neoconstitutionalism is a theory dealing primarily with specificities of constitutional interpretation, balancing between conflicting legal principles, and the inclusion of moral values in positive law in constitutional democracies. It posits new ways of understanding law. According to neoconstitutionalism, judges of Constitutional and Supreme Courts should place great importance on moral reasoning due to the emergence of new contents in law. This would enable the creation of a new democratic system consistent with the principles of new constitutional States. This study seeks to expose the practical implications and ideological presuppositions of case-law and doctrinal discourses related to fundamental rights. It examines recent constitutional transitions (in South Africa, Afghanistan, Cambodia, East Timor, Eastern Europe, Latin America, etc.) as well as the broader phenomenon of increasing protection of human dignity (Germany, United States, Canada, India, Israel, European Court, Inter-American Court, etc.) and social rights (Colombia, etc.). In doing so, it highlights the new interpretative techniques and the new challenges faced by legal theory
Creando la parola «neocostituzionalismo», alcuni teorici del diritto hanno voluto designare un nuovo insieme di dottrine in materia di interpretazione e di protezione dei diritti costituzionali fondamentali. Il neocostituzionalismo consiste innanzitutto in una teoria della specificità dell'interpretazione costituzionale, della ponderazione nei conflitti tra principi giuridici e dell'inclusione dai valori morali nel diritto positivo delle democrazie costituzionali. Sarebbe una nuova famiglia di concezioni del diritto. I giudici delle corti costituzionali e supreme dovrebbero ora impegnarsi nel ragionamento morale in ragione dei nuovi contenuti del diritto. Questa sfida darebbe la possibilità di costruire una nuova democrazia coerente con i principi dei nuovi Stati costituzionali. Lo studio analizza giurisprudenza e dottrina in materia di diritti fondamentali, svelandone le operazioni pratiche e i presupposti ideologici. Considera le recenti transizioni costituzionali (Africa del Sud, Afghanistan, Cambodia, Timor Orientale, Europa dell'Este, America latina, ecc.), il diffuso fenomeno della più ampia protezione del principio di dignità personale (Germania, Stati Uniti, Canada, India, Israele, Corte europea, Corte interamericana, ecc.) e dei diritti sociali (Colombia, ecc.), mettendo in luce le novità in materia di techniche interpretrative e le sfide poste alla teoria del diritto
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Pitorri, Margherita <1995&gt. "Il dibattito sulla costituzione pacifista in Giappone tra interpretazioni e futura modifica dell'articolo 9: l'opinione dei giovani." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2019. http://hdl.handle.net/10579/15999.

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Abstract:
Nel 1946 dopo la schiacciante sconfitta nella Seconda Guerra Mondiale, sotto l’occupazione formale delle Forze Alleate e reale degli Stati Uniti d’America, il Giappone adotta una nuova costituzione e con l’articolo 9 rinuncia formalmente a qualsiasi forza militare offensiva e difensiva. Già pochi anni dopo, tuttavia, con lo scoppio della guerra di Corea e le crescenti tensioni nel clima della Guerra Fredda, le nuove circostanze geo-politiche portano il governo giapponese a rendersi conto della necessità di possedere almeno una forza militare che possa garantire la difesa del Paese da attacchi esterni. A partire dagli anni ‘50, infatti, vengono create forze di polizia e corpi militari, la cui esistenza, per rimanere in linea con le prescrizioni della Costituzione pacifista, viene sempre giustificata con scopi difensivi e interni al Paese. Tuttavia, successive “re-interpretazioni ufficiali” dell’articolo 9 da parte del governo hanno consentito l’implementazione nel corso dei decenni della loro dimensioni e del loro raggio di azione, che si è esteso anche all’attiva partecipazione militare a missioni internazionali. Il dibattito politico riguardo alla validità di queste interpretazioni e alla necessità di una modifica formale della costituzione è andato intensificandosi sempre di più negli ultimi decenni, tanto da diventare uno dei punti cardine della discussione politica contemporanea e dei manifesti di tutti i partiti. In questo clima di incertezza e discussione riguardo alle “interpretazioni” della Costituzione e alla necessità di modificare una carta costituzionale considerata dal Partito Liberal Democratico non più in linea con i cambiamenti geopolitici dell’Asia e con gli obiettivi di cooperazione internazionali, come si collocano i giovani? Qual è l’opinione della generazione che più dovrà confrontarsi con le decisioni che verranno prese al riguardo nei prossimi anni e su cui pesa il destino del pacifismo giapponese e forse anche mondiale? Nell’affrontare il suddetto problema, questa tesi si propone di offrire una introduzione all’articolo 9, alla sua storia, a come è stato interpretato e a come vuole essere modificato, per poi spostare il focus sul punto di vista delle nuove generazioni al riguardo. La tesi si articola in quattro capitoli. Il primo ripercorre il contesto storico, ovvero l’origine della costituzione giapponese e del suo Articolo 9; lo sviluppo e evoluzione delle Forze di Autodifesa (Self-Defence Forces o "SDF"). Il secondo capitolo tratta delle interpretazioni e della costituzionalità delle SDF nel diritto e nelle operazioni internazionali e affronta il problema del diritto all’autodifesa collettiva. Nel terzo si parla del processo di modifica e della proposta di modifica presentata del Partito Liberal Democratico nell’aprile del 2012. Viene presentata anche la posizione dei principali partiti di opposizione al riguardo. Il quarto e ultimo capitolo tratta dell’opinione pubblica e i particolare di come l’articolo 9 e la proposta di modifica siano recepiti tra i giovani. Attraverso l'analisi di sondaggi a partire dagli anni cinquanta fino ad oggi, vengono ricostruite le tendenze dell'opinione pubblica. Viene poi analizzato l'atteggiamento dei giovani attraverso tre specifici sondaggi, di cui uno è stato elaborato da me durante il mio periodo di studio alla Keio University. Viene esaminato infine il caso concreto dell'organizzazione Wakamono Kenpo Shukai, creata per i giovani con l’obiettivo di sensibilizzazione e di discussione sull’argomento.
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EMANUELE, PIER PAOLO. "LE TECNICHE DI REDAZIONE DELLA LEGGE PENALE NEL QUADRO DEI PRINCIPI COSTITUZIONALI." Doctoral thesis, Università degli Studi di Milano, 2011. http://hdl.handle.net/2434/156418.

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Abstract:
This research study inscribes itself within that particular area of the juridical knowledge named Legislation Science, and it aims at expanding on the drafting techniques of criminal law. The analysis is first conducted in the frame of the constitutional principles, especially in the light of the principle of legality in those of its declinations which more directly affect the definition of the relations between the Parliament and the juridical order: precision, steadfastness and imperativeness. On the other hand, a truly complete reconstruction of the constitutional dimension of the principle of penal legality claims – in our opinion – a conceptual broadening regarding the criminal trial, mainly in the attempt to endow that principle with more meaningful contents and to enforce its value as a parameter of constitutionality of the ordinary penal legislation. Penal legality, thus, is put in strict correlation with the different principle (rectius: with the rule) of cross-examination for the evidence (art. 111 Constitution). The clear and precise formulation of the penal case in point, actually, proves to be a necessity imposed not only by the principle of legality, but also by the principles of the so called “fair trial”, from whose accurate implementation depends the functioning of an accusatorial judgment, which relies on the cross-examination method and on the effective exercise of the right of defending oneself by evidence. As much fundamental appears to be a reconstruction of the international dimension of the principle of legality/steadfastness. What is here mainly pointed out is the regulatory and jurisprudential system of the European Convention on Human Rights, without leaving aside the Institutive Statute of the International Criminal Court, inside which the principle of clarity certainly has a key role. After having outlined the overall frame of the Gründnormen able to act as points of reference during the drafting of the penal rules, the research is directed toward an analysis of the current “spiritual situation” of criminal law, in order to highlight the noticeable creativity which characterizes the present interpretative and applicative activity of our jurisprudence. A creativity which has to be ascribed to an almost deliberate and already fairly settled activity of judicial supply. After verifying the very low level of the applicative hold of the criminal law’s principle of steadfastness, the work largely focuses on the main technical procedures of lawmaking on the matter. The practical needs of criminal law are thus considered in the light of the different writing alternatives provided by legislation science: synthetic or general clauses technique and case-studies technique; descriptive or regulatory concepts (both judicial and extrajudicial); legal definitions and legal denominations. The treatment of the above-mentioned techniques of penal rules formulation takes always place with the look constantly directed to some of the most impressive hypothesis of drafting deficit shown by current criminal law. That aims at offering a picture of those jurisprudential enforcements which mostly show a “bad use” of the aforesaid techniques criminal law formulation. De iure condito e condendo, this research ends with the offer of some interpretational proposals directed towards a recovery of the steadfastness, having taken into account especially the solutions provided until now within various reform projects of the penal code since 1992.
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Books on the topic "Interpretazione costituzionale"

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Interpretazione costituzionale. 2nd ed. Padova: CEDAM, 1990.

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Pino, Giorgio. Diritti e interpretazione: Il ragionamento giuridico nello Stato costituzionale. Bologna: Il mulino, 2010.

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3

A, Anzon, ed. Le leggi di interpretazione autentica tra Corte Costituzionale e legislatore: Atti del seminario di Roma del 5 ottobre 2000. Torino: G. Giappichelli, 2001.

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4

Antonio, Ferrara, and Istituto di studi sulle regioni (Italy), eds. Verso una fase costituente delle regioni?: Problemi di interpretazione della Legge costituzionale 22 novembre 1999, n. 1 : atti del Forum, Roma, 5 maggio 2000. Milano: A. Giuffrè, 2001.

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5

Bartole, Sergio. Interpretazioni e trasformazioni della Costituzione repubblicana. Bologna: Il mulino, 2004.

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6

Giuseppe, Dalla Torre. Il fattore religioso nella Costituzione: Analisi e interpretazioni. 2nd ed. Torino: G. Giappichelli, 2003.

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Cassetti, Luisa. La cultura del mercato fra interpretazioni della Costituzione e principi comunitari. Torino: G. Giappichelli, 1997.

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8

Italy) Seminario Svoltosi (2009 Rome. Corte costituzionale, giudici comuni e interpretazioni adeguatrici: Atti del Seminario Svoltosi in Roma, Palazzo della consulta, 6 novembre 2009. Milano: Giuffrè, 2010.

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