Academic literature on the topic 'Interazione 3D'

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Journal articles on the topic "Interazione 3D"

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Tagliagambe, Silvano. "Il Metaverso come ambiente e risorsa." EDUCAZIONE SENTIMENTALE, no. 37 (September 2022): 28–42. http://dx.doi.org/10.3280/eds2022-037003.

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Abstract:
Il concetto di Metaverso è introdotto come antidoto a un pensare per modelli. Una definizione accettabile di Metaverso è la seguente: "una rete massicciamente scalata e interoperabile di mondi virtuali 3D renderizzati in tempo reale, che possono essere sperimentati in modo sincrono e persistente da un numero effettivamente illimitato di utenti, e con continuità di dati, come identità, storia, diritti, oggetti, comunicazioni e pagamenti". La definizione proposta sottolinea il Metaverso come uno spazio di interazione, capace di far convergere e la dimensione fisica e quella virtuale: parlare nel caso del Metaverso di "gemelli" ha il significato non di una semplice rappresentazione/simulazione, come nel caso dei modelli, ma di un flusso bidirezionale di dati, capace di generare una relazione non trascurabile tra le due dimensioni. Nel Metaverso, differentemente da ciò che avviene in qualunque modello, non solo si vive, ma si è posti di fronte a un "gemello digitale", capace di condensare tutti gli aspetti e tutte le pieghe della personalità. Se è vero che la vita non ha bisogno di perfezione, secondo l'insegnamento di Jung, ma di completezza, completezza significa sapersi osservare e vedere anche il proprio lato oscuro, la propria ombra. Nel Metaverso l'Io è nudo: questa circostanza può indurre più facilmente a riflettere sulla realtà della propria ombra e del rapporto con essa.
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Dissertations / Theses on the topic "Interazione 3D"

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RINALDI, MONICA FERNANDA. "Modellazione dell’impatto del cambiamento climatico sulla interazione pianta - patogeni a livello regionale nel Trentino – Italia." Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2013. http://hdl.handle.net/10280/1747.

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Abstract:
Il controllo in agricoltura delle malattie causate da patogeni fungini può essere effettuato attraverso l’uso di modelli di previsione che si basano comunemente sul monitoraggio in tempo reale di una serie di variabili di input. Queste informazioni generalmente combinano dati metereologici locali con modelli matematici costruiti allo scopo di predire il rischio di malattie. Il processo decisionale si attiva quando un avvertimento sul potenziale rischio viene riconosciuto da parte dei modelli. Diversi modelli epidemiologici sono stati sviluppati e validati nel mondo. Negli Stati Uniti d’America, ad esempio, l’università della California ha sviluppato un supporto decisionale on-line per gestire la coltura secondo i principi della lotta integrata (Integrated Pest Management - IPM). Ciascun agricoltore può consultare il proprio database informativo e prendere decisioni sui trattamenti da effettuare basandosi su dati sito-specifici. Le difficoltà sorgono quando non sono disponibili dati meteorologici da stazioni poste nelle vicinanze del sito in studio o per le zone montane caratterizzate da una forte variabilità altimetrica. Inoltre i dati meteorologici disponibili possono presentarsi in formato non adeguato rispetto alle esigenze del modello previsionale. Con l’intento di avere una visione regionale e una maggiore accuratezza nella gestione del controllo delle malattie, l’obiettivo della tesi è stato l’utilizzo contemporaneo di modelli epidemiologici (Lobesia botrana e Erysiphe necator, agente causale dell’oidio della vite) con modelli fenologici (cultivar di vite Chardonnay) utilizzando parametri meteorologici come la temperatura per creare mappe a livello regionale, a frequenza giornaliera e con una risoluzione spaziale di 200 metri. L’utilizzo contemporaneo di entrambi i modelli aiuta ad essere più precisi nel consigliare interventi colturali nel periodo di sensibilità dell’ospite nei confronti del patogeno o della malattia in modo da poterne stimare il reale rischio di diffusione o insorgenza. Dopo aver calibrato e validato i modelli in Trentino-Alto Adige (Nord Italia) con dati metereologici locali, basandoci sul modello del cambiamento climatico HadAM3 dell’Hadley Centre (Pope et al., 2000),l’andamento climatico previsto è stato proiettato e statisticamente portato. in scala, utilizzando lo scenario A2 e B2. L’algoritmo statistico utilizzato per ridurre la scala giornaliera di risoluzione è chiamato “transfer function” (Eccel et al., 2009). Per completare l’analisi, è stato inoltre utilizzato lo scenario ridimensionato di ENSEMBLES attraverso l’uso di set di dati provenienti da 49 stazioni meteorologiche della FEM e dal pacchetto “RMAWGEN” (Cordano et al., 2012) creato con il software statistico R. (Gentleman et al., 1997). Per mappare i modelli è stata sviluppata una semplice piattaforma modulare WEB-GIS chiamata ENVIRO. I moduli sono “Open Source” e seguono gli standard internazionali dell’“Open Geospatial Consortium” (OGC) e sono stati implementati come segue: i) enviDB è il database per i dati spazio-temporali, ii) enviGRID permette agli utenti di navigare attraverso i dati e i modelli nello spazio e nel tempo, iii) enviMapper è l’interfaccia web per prendere le decisioni, consiste in uno stato dell’arte per mappare la vulnerabilità del cambiamento climatico a diverse scale di aggregazione nello spazio e nel tempo, iv) enviModel è l’interfaccia web per i ricercatori a cui viene fornita una piattaforma per processare e condividere modelli di rischio ambientali utilizzando il “web processing Technologies” (WPS) seguendo gli standard OGC. Con l’obiettivo di diventare ancora più accurati nelle previsioni dei volumi per i trattamenti contro insetti e malattie, in accordo con la direttiva 2009/128/EC, il seguente lavoro dimostra che il sensore LIDAR può essere utilizzato per caratterizzare la geometria della pianta della vite e stimare l’area fogliare (LAI) ad ogni stadio di crescita. Inoltre permette di calcolare il volume da applicare (Tree Row Volume -TRV) visualizzato nelle mappe 3D in GRASS. (Neteler et al., 2008, Neteler et al., 2012).
Control of agricultural pests and diseases is often based on forecasting models commonly based on real time monitoring of inputs variables. This information generally combines meteorological local databases and mathematical models designed to forecast pest and disease risk. The decision process starts when an alert or a potential risk event from the outputs of the models is issued. Epidemiological models based on local datasets have been created and validated worldwide, for example in USA, the University of California developed the online Integrated Pest Management (IPM) program where each farmer can consult with his own database and make the pest management decision based on site-specific conditions. Difficulties arise when no data from a close weather station are available, in mountain areas where weather conditions highly depend on the altimetry, or if data are not in a standard format to feed the model. In a view of having a regional vision and an increased accuracy in the pest control management, the goal of this thesis was to run contemporaneously epidemiological (the pest Lobesia botrana and the pathogen causing Powdery mildew Erysiphe necator) and phenological models (grapevine cv. chardonnay) using environmental variables as temperature and to create maps at regional level, with 200 meters of resolution and daily scale or frequency. Running both models together helps to be more precise in the sensibility period of the host versus the pest or the disease and to understand the real final risk. After calibrating and validating the models in the Trentino-Alto Adige Region (Italy) with local weather data, the forecasted climate was projected and statistically downscaled, based on the output of the Hadley Centre climate model - HadAM3 (Pope et al., 2000) under scenarios A2 and B2. The statistical downscaling algorithm was “transfer function method” (Eccel et al., 2009) at daily resolution. In order to complete the analysis, the downscaled scenario from ENSEMBLES was also used with the datasets of 49 weather stations from FEM and the “RMAWGEN” packages (Cordano et al., 2012) created for this project in R statistical open source software (Gentleman et al., 1997). In order to map the models, a friendly modular WEB-GIS platform called ENVIRO was developed. Modules are Open Source, follow international Open Geospatial Consortium (OGC) standards and were implemented as follows: i) enviDB is the database for spatial temporal data, ii) enviGRID allows users to navigate through data and model in space and time, iii) enviMapper is the web interface for decision makers, a state of the art client to map vulnerability to climate change at different aggregation scales in time and space; finally, iv) enviModel is the web interface for researchers that provides a platform to process and share environmental risk models using web geo-processing technologies (WPS) following OGC standards. With the aim of being even more accurate in pests and diseases spraying volumes and according with the Directive 2009/128/EC, the current work shows that the LIDAR sensor can be used to characterize the geometry of the grapevine and the Leaf Area Index (LAI) at each growth stage and calculate the Tree Row Volume (TRV) visualized in 3D maps in GRASS (Neteler et al., 2008, Neteler et al., 2012).
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RINALDI, MONICA FERNANDA. "Modellazione dell’impatto del cambiamento climatico sulla interazione pianta - patogeni a livello regionale nel Trentino – Italia." Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2013. http://hdl.handle.net/10280/1747.

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Abstract:
Il controllo in agricoltura delle malattie causate da patogeni fungini può essere effettuato attraverso l’uso di modelli di previsione che si basano comunemente sul monitoraggio in tempo reale di una serie di variabili di input. Queste informazioni generalmente combinano dati metereologici locali con modelli matematici costruiti allo scopo di predire il rischio di malattie. Il processo decisionale si attiva quando un avvertimento sul potenziale rischio viene riconosciuto da parte dei modelli. Diversi modelli epidemiologici sono stati sviluppati e validati nel mondo. Negli Stati Uniti d’America, ad esempio, l’università della California ha sviluppato un supporto decisionale on-line per gestire la coltura secondo i principi della lotta integrata (Integrated Pest Management - IPM). Ciascun agricoltore può consultare il proprio database informativo e prendere decisioni sui trattamenti da effettuare basandosi su dati sito-specifici. Le difficoltà sorgono quando non sono disponibili dati meteorologici da stazioni poste nelle vicinanze del sito in studio o per le zone montane caratterizzate da una forte variabilità altimetrica. Inoltre i dati meteorologici disponibili possono presentarsi in formato non adeguato rispetto alle esigenze del modello previsionale. Con l’intento di avere una visione regionale e una maggiore accuratezza nella gestione del controllo delle malattie, l’obiettivo della tesi è stato l’utilizzo contemporaneo di modelli epidemiologici (Lobesia botrana e Erysiphe necator, agente causale dell’oidio della vite) con modelli fenologici (cultivar di vite Chardonnay) utilizzando parametri meteorologici come la temperatura per creare mappe a livello regionale, a frequenza giornaliera e con una risoluzione spaziale di 200 metri. L’utilizzo contemporaneo di entrambi i modelli aiuta ad essere più precisi nel consigliare interventi colturali nel periodo di sensibilità dell’ospite nei confronti del patogeno o della malattia in modo da poterne stimare il reale rischio di diffusione o insorgenza. Dopo aver calibrato e validato i modelli in Trentino-Alto Adige (Nord Italia) con dati metereologici locali, basandoci sul modello del cambiamento climatico HadAM3 dell’Hadley Centre (Pope et al., 2000),l’andamento climatico previsto è stato proiettato e statisticamente portato. in scala, utilizzando lo scenario A2 e B2. L’algoritmo statistico utilizzato per ridurre la scala giornaliera di risoluzione è chiamato “transfer function” (Eccel et al., 2009). Per completare l’analisi, è stato inoltre utilizzato lo scenario ridimensionato di ENSEMBLES attraverso l’uso di set di dati provenienti da 49 stazioni meteorologiche della FEM e dal pacchetto “RMAWGEN” (Cordano et al., 2012) creato con il software statistico R. (Gentleman et al., 1997). Per mappare i modelli è stata sviluppata una semplice piattaforma modulare WEB-GIS chiamata ENVIRO. I moduli sono “Open Source” e seguono gli standard internazionali dell’“Open Geospatial Consortium” (OGC) e sono stati implementati come segue: i) enviDB è il database per i dati spazio-temporali, ii) enviGRID permette agli utenti di navigare attraverso i dati e i modelli nello spazio e nel tempo, iii) enviMapper è l’interfaccia web per prendere le decisioni, consiste in uno stato dell’arte per mappare la vulnerabilità del cambiamento climatico a diverse scale di aggregazione nello spazio e nel tempo, iv) enviModel è l’interfaccia web per i ricercatori a cui viene fornita una piattaforma per processare e condividere modelli di rischio ambientali utilizzando il “web processing Technologies” (WPS) seguendo gli standard OGC. Con l’obiettivo di diventare ancora più accurati nelle previsioni dei volumi per i trattamenti contro insetti e malattie, in accordo con la direttiva 2009/128/EC, il seguente lavoro dimostra che il sensore LIDAR può essere utilizzato per caratterizzare la geometria della pianta della vite e stimare l’area fogliare (LAI) ad ogni stadio di crescita. Inoltre permette di calcolare il volume da applicare (Tree Row Volume -TRV) visualizzato nelle mappe 3D in GRASS. (Neteler et al., 2008, Neteler et al., 2012).
Control of agricultural pests and diseases is often based on forecasting models commonly based on real time monitoring of inputs variables. This information generally combines meteorological local databases and mathematical models designed to forecast pest and disease risk. The decision process starts when an alert or a potential risk event from the outputs of the models is issued. Epidemiological models based on local datasets have been created and validated worldwide, for example in USA, the University of California developed the online Integrated Pest Management (IPM) program where each farmer can consult with his own database and make the pest management decision based on site-specific conditions. Difficulties arise when no data from a close weather station are available, in mountain areas where weather conditions highly depend on the altimetry, or if data are not in a standard format to feed the model. In a view of having a regional vision and an increased accuracy in the pest control management, the goal of this thesis was to run contemporaneously epidemiological (the pest Lobesia botrana and the pathogen causing Powdery mildew Erysiphe necator) and phenological models (grapevine cv. chardonnay) using environmental variables as temperature and to create maps at regional level, with 200 meters of resolution and daily scale or frequency. Running both models together helps to be more precise in the sensibility period of the host versus the pest or the disease and to understand the real final risk. After calibrating and validating the models in the Trentino-Alto Adige Region (Italy) with local weather data, the forecasted climate was projected and statistically downscaled, based on the output of the Hadley Centre climate model - HadAM3 (Pope et al., 2000) under scenarios A2 and B2. The statistical downscaling algorithm was “transfer function method” (Eccel et al., 2009) at daily resolution. In order to complete the analysis, the downscaled scenario from ENSEMBLES was also used with the datasets of 49 weather stations from FEM and the “RMAWGEN” packages (Cordano et al., 2012) created for this project in R statistical open source software (Gentleman et al., 1997). In order to map the models, a friendly modular WEB-GIS platform called ENVIRO was developed. Modules are Open Source, follow international Open Geospatial Consortium (OGC) standards and were implemented as follows: i) enviDB is the database for spatial temporal data, ii) enviGRID allows users to navigate through data and model in space and time, iii) enviMapper is the web interface for decision makers, a state of the art client to map vulnerability to climate change at different aggregation scales in time and space; finally, iv) enviModel is the web interface for researchers that provides a platform to process and share environmental risk models using web geo-processing technologies (WPS) following OGC standards. With the aim of being even more accurate in pests and diseases spraying volumes and according with the Directive 2009/128/EC, the current work shows that the LIDAR sensor can be used to characterize the geometry of the grapevine and the Leaf Area Index (LAI) at each growth stage and calculate the Tree Row Volume (TRV) visualized in 3D maps in GRASS (Neteler et al., 2008, Neteler et al., 2012).
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Ranalli, Luca. "Sviluppo di metodologie per l'interazione tra un sistema di ausilio a ipovedenti e dispositivi iOS." Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2016.

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Abstract:
L’oggetto di questa tesi riguarda la predisposizione un sistema di ausilio per non vedenti, basato su visione 3D, alla comunicazione in rete. Si è quindi sviluppata un’applicazione per dispositivi iOS che sia in grado di ricevere e interpretare i dati inviati da tale sistema. In particolare, questo lavoro si inserisce in un lavoro più ampio che ha l’obiettivo di fornire diverse modalità di interfacciamento con il sistema di rilevazione ostacoli per utenti ipovedenti e di sostituire le attuali tecnologie cablate con tecnologie wireless. Il seguente lavoro descrive i problemi emersi e le soluzioni adottate durante lo sviluppo del sistema, al fine di fornire un’adeguata documentazione a coloro che avranno intenzione di proseguire nell’ampliamento delle funzioni realizzabili.
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PINI, STEFANO. "Tecniche di Visione Artificiale per l'Interazione Uomo-Veicolo." Doctoral thesis, Università degli studi di Modena e Reggio Emilia, 2022. http://hdl.handle.net/11380/1271181.

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Abstract:
Negli ultimi anni, la diffusione di dispositivi digitali in ogni aspetto della vita quotidiana ha portato a nuove opportunità nel campo dell’Interazione Uomo-Macchina. Nel campo automobilistico, dove i sistemi di infotainment sono sempre più importanti per gli utenti finali, la disponibilità di telecamere economiche e miniaturizzate ha permesso lo sviluppo di interfacce utente naturali basate sulla visione artificiale, aprendo a nuove opportunità nell’Interazione Uomo-Veicolo. In questa tesi, si propone uno studio di tecniche di visione artificiale, basate sia su luce visibile che sullo spettro non visibile, che possano formare la base per la prossima generazione di sistemi di infotainment. Come tecnologie di acquisizione, il focus è posto su dispositivi basati su luce infrarossa, come camere termiche e di profondità. Queste tipologie di sensori forniscono dati affidabili in numerose condizioni di illuminazione per cui sono particolarmente adatte al dinamico ambiente automobilistico. Usando questi dispositivi, sono acquisiti due dataset: un dataset di volti, per valutare l’impatto di qualità e risoluzione dei sensori in configurazioni di acquisizione variabile, e un dataset di gesti dinamici della mano, acquisito in un simulatore di auto con molteplici sensori sincronizzati fra loro. Come approcci di visione artificiale, si sceglie di utilizzare tecniche di deep learning stato dell’arte, focalizzandosi su reti neurali efficienti che possano essere utilizzate su dispositivi integrati a basso consumo. In questo contesto, sono esaminati diversi problemi di visione artificiale, con l’obiettivo di coprire la maggior parte delle interazioni uomo-macchina. Innanzitutto, si analizza l’utilizzo di camere di profondità per il riconoscimento facciale, focalizzandosi sull’impatto che la rappresentazione dei dati di profondità e il tipo di architettura neurale utilizzata hanno sulle capacità di riconoscimento. Inoltre, si studia il riconoscimento di gesti dinamici della mano in tempo reale, utilizzando sensori infrarosso e di profondità. Si analizza anche il corpo umano nella sua interezza, in termini di riconoscimento della postura 3D e di stima senza contatto di misure antropometriche. Infine, focalizzandosi sull’area circostante il veicolo, si affronta la ricostruzione 3D di oggetti da immagini 2D, come primo passo verso una visualizzazione 3D navigabile dell’ambiente esterno.
In recent years, the widespread adoption of digital devices in all aspects of everyday life has led to new research opportunities in the field of Human-Computer Interaction. In the automotive field, where infotainment systems are becoming more and more important to the final user, the availability of inexpensive miniaturized cameras has enabled the development of vision-based Natural User Interfaces, paving the way for novel approaches to the Human-Vehicle Interaction. In this thesis, we investigate computer vision techniques, based on both visible light and non-visible spectrum, that can form the foundation of the next generation of in-vehicle infotainment systems. As sensing technology, we focus on infrared-based devices, such as depth and thermal cameras. They provide reliable data under different illumination conditions, making them a good fit for the mutable automotive environment. Using these acquisition devices, we collect two novel datasets: a facial dataset, to investigate the impact of sensor resolution and quality in changing acquisition settings, and a dataset of dynamic hand gestures, collected with several synchronized sensors within a car simulator. As vision approaches, we adopt state-of-the-art deep learning techniques, focusing on efficient neural networks that can be easily deployed on computing devices on the edge. In this context, we study several computer vision tasks to cover the majority of human-car interactions. First, we investigate the usage of depth cameras for the face recognition task, focusing on how depth-map representations and deep neural models affect the recognition performance. Secondly, we address the problem of in-car dynamic hand gesture recognition in real-time, using depth and infrared sensors. Then, we focus on the analysis of the human body, both in terms of the 3D human pose estimation and the contact-free estimation of anthropometric measurements. Finally, focusing on the area surrounding the vehicle, we explore the 3D reconstruction of objects from 2D images, as a first step towards the 3D visualization of the external environment from controllable viewpoints.
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GIACARDI, Alberto. "L’ABITAZIONE TEMPORANEA SECONDO I PRINCIPI DELLA SOSTENIBILITA’. Soluzioni costruttive lignee “a montaggio semplificato reversibile” e sistemi di comunicazione ed interazione multimediali." Doctoral thesis, Politecnico di Torino, 2003. http://hdl.handle.net/11583/2498427.

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Abstract:
Questa Tesi intende proporre un prototipo ligneo eco-sostenibile "a montaggio semplificato reversibile" per la gestione delle emergenze abitative in contesti limite. Le fasi di autocostruzione dei moduli e di gestione dei processi vengono agevolati da sistemi multimediali per la correlazione delle informazioni, in particolare in termini tridimensionali e di realtà aumentata, così da agevolare gli stessi fruitori nelle delicate fase di predisposizione dei luoghi e di montaggio delle unità abitative. Sono stati inoltre studiati e realizzati: 1. un utensile "all-in-one" per la gestione di tutte le fasi di montaggio; 2. un "Manuale per la gestione dell'emergenza"; 3. il nodo di fondazione del prototipo abitativo.
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IACOLINA, SAMUEL ALDO. "Interactive Spaces Natural interfaces supporting gestures and manipulations in interactive spaces." Doctoral thesis, Università degli Studi di Cagliari, 2014. http://hdl.handle.net/11584/266505.

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Abstract:
This doctoral dissertation focuses on the development of interactive spaces through the use of natural interfaces based on gestures and manipulative actions. In the real world people use their senses to perceive the external environment and they use manipulations and gestures to explore the world around them, communicate and interact with other individuals. From this perspective the use of natural interfaces that exploit the human sensorial and explorative abilities helps filling the gap between physical and digital world. In the first part of this thesis we describe the work made for improving interfaces and devices for tangible, multi touch and free hand interactions. The idea is to design devices able to work also in uncontrolled environments, and in situations where control is mostly of the physical type where even the less experienced users can express their manipulative exploration and gesture communication abilities. We also analyze how it can be possible to mix these techniques to create an interactive space, specifically designed for teamwork where the natural interfaces are distributed in order to encourage collaboration. We then give some examples of how these interactive scenarios can host various types of applications facilitating, for instance, the exploration of 3D models, the enjoyment of multimedia contents and social interaction. Finally we discuss our results and put them in a wider context, focusing our attention particularly on how the proposed interfaces actually improve people’s lives and activities and the interactive spaces become a place of aggregation where we can pursue objectives that are both personal and shared with others.
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Torsani, Andrea. "Analisi dell'interazione terreno-struttura per la progettazione di una fondazione su pali di una pila da ponte." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2013. http://amslaurea.unibo.it/5392/.

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Abstract:
Analisi dell'interazione terreno-struttura nel caso di palo singolo caricato assialmente e perpendicolarmente all'asse. Studio analitico e modellazione agli elementi finiti, bidimensionale e tridimensionale. Analisi dell'interazione platea-pali-terreno nel caso di platea su pali. Studio analitico e modellazione agli elementi finiti, bidimensionale e tridimensionale.
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Marinelli, Michela. "Realizzazione di un gioco mediante Unity e Blender." Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2017. http://amslaurea.unibo.it/12982/.

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Abstract:
In questa tesi si descrivono tutte le fasi del processo di creazione di un videogioco, a partire dalla progettazione, fino alla modellazione e allo sviluppo. Il gioco è composto da tre livelli con scenari differenti: un bosco, un castello nel deserto e una stazione urbana. Lo scopo del gioco è quello di raccogliere 10 monete in 60 secondi per passare al livello successivo. Il giocatore ha a disposizione 3 vite per ogni livello. Per aumentare la difficoltà sono stati inseriti degli oggetti che penalizzano il giocatore: togliendo una vita o una moneta. Tali oggetti sono diversi per ogni ambiente. Le tecnologie utilizzate per creare il videogioco sono Blender per quanto riguarda la modellazione e Unity per quanto riguarda la gestione del gioco, le interazioni con il mouse, le collisioni, etc. Gli argomenti trattati nella tesi includono la progettazione, la modellazione ed infine lo sviluppo finale. Nel primo capitolo vengono descritte le fasi che portano alla progettazione del videogioco, tra le quali riveste un ruolo importante lo Storyboard, in cui vengono disegnate a mano le scene che compongono il videogioco. Nel secondo capitolo vengono analizzate le tecnologie utilizzate, Unity e Blender. Blender per la modellazione, Unity, il motore di gioco utilizzato per lo sviluppo. Il terzo capitolo è riservato alla descrizione delle fasi di modellazione degli oggetti presenti nei diversi livelli. Il quarto capitolo descrive la gestione del gioco e nell’ultimo capitolo vengono mostrati diversi Screenshot del videogioco per mostrare una rappresentazione del lavoro. La piattaforma sul quale il progetto sarà giocabile è il PC. I sistemi operativi supportati sono Microsoft Windows, Linux e Mac, questo perché Unity permette di creare videogiochi multipiattaforma.
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GAUDIO, DOMENICO. "Interazione dinamica terreno - struttura di pozzi di fondazione di pile di ponti e viadotti." Doctoral thesis, 2017. http://hdl.handle.net/11573/947638.

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Abstract:
Nella tesi si studia il comportamento dei pozzi di fondazione di pile da ponte soggetti a eventi sismici di elevata intensità. Dopo un’analisi critica degli studi disponibili nella letteratura scientifica viene studiata l’influenza del comportamento elasto - plastico dei terreni di fondazione sulla prestazione dell’opera, valutata in termini di valori massimi e permanenti degli spostamenti e delle rotazioni ottenuti durante e al termine dell’evento sismico. Nello specifico, viene svolto uno studio parametrico conducendo analisi accoppiate svolte, nel dominio del tempo e in condizioni tridimensionali, con il metodo degli elementi finiti. Nelle analisi, l’input sismico è costituito da storie temporali delle accelerazioni di eventi sismici reali. Il comportamento meccanico dei terreni di fondazione è descritto da un modello costitutivo elasto - plastico incrudente, al fine di ottenere una stima affidabile della risposta in campo non lineare e dello smorzamento isteretico. Le analisi dinamiche non drenate sono svolte in termini di tensioni efficaci. Viene valutata l’influenza di alcuni parametri chiave sulla prestazione del sistema, quali le dimensioni del pozzo e della pila, il contenuto in frequenza e la durata significativa dell’input sismico, l’effetto delle fasi costruttive del pozzo e la modellazione adottata per la sovrastruttura. Tutti i pozzi di fondazione sono caratterizzati dal medesimo valore del coefficiente di sicurezza al carico limite nelle condizioni statiche. Dalle analisi 3D sono stimati i valori del coefficiente sismico equivalente da utilizzare nelle verifiche condotte con il metodo pseudo – statico per valutare la sicurezza nei riguardi degli stati limite ultimi di tipo geotecnico della fondazione. Infine, viene valutata l’influenza dell’inerzia dei pozzi sulle proprietà dinamiche del sistema, mediante analisi modali svolte considerando la cedevolezza del sistema fondazione - terreno.
In this thesis, the behaviour of bridge-pier caisson foundations subjected to high-intensity seismic events is studied. After a critical review of papers available in the scientific literature, the role of elasto-plastic soil behaviour on bridge performance is investigated, by evaluating maximum and permanent values of displacements and rotations attained during and at the end of the seismic event. Specifically, a parametric study is performed by carrying out finite element coupled dynamic analyses in the time domain and in three-dimensional conditions. Seismic input motions are applied at the bedrock depth in terms of real acceleration time histories. Soil behaviour is described by an elasto-plastic constitutive model with isotropic hardening, to get a fair estimate of nonlinear soil behaviour and hysteretic damping under cyclic loading conditions. The coupled dynamic analyses are carried out under undrained conditions in terms of effective stresses. The influence of several key factors on the performance of the system is addressed: piers and caisson foundations with varying dimensions are considered, as well as different seismic input motions characterised by different frequency content and significant duration but similar values of the Arias intensity; furthermore, the effect of caisson construction stages and of the model adopted for bridge piers on the performance of the system is evaluated. All caisson foundations are characterised by the same value of the static safety factor against bearing capacity, to evaluate the performance of the systems starting from the same initial conditions. From the results obtained by performing the 3D coupled dynamic analyses, the equivalent seismic coefficient to be used in a pseudo-static analysis to check the safety of bridge-pier caisson foundations against geotechnical ultimate limit states is evaluated; moreover, the effect of foundation mass on dynamic properties of the system is addressed through modal analyses carried out considering soil foundation compliance.
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