Academic literature on the topic 'Integrità del corpo'

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Journal articles on the topic "Integrità del corpo"

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Bellantonio, Sergio. "Essere oggi. Corporeità in movimento tra neuropedagogia e neurodidattica." EDUCATION SCIENCES AND SOCIETY, no. 2 (November 2020): 324–36. http://dx.doi.org/10.3280/ess2-2020oa9483.

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Abstract:
Nel corso dei secoli il rapporto mente-corpo ha incontrato periodi di grande dicotomia che si sono susseguiti ad altri di auspicata integrazione, il che ha influenzato in maniera determinante tanto i modi di pensare quanto quelli di fare educazione. Seppur la fenomenologia, prima, e le neuroscienze, più di recente, abbiano sancito l'unione tra queste due componenti, sembrano ritornare alla ribalta nuove antinomie, che non interessano tanto la relazione mente-corpo, quanto quella che si stabilisce, piuttosto, tra corpo-oggetto e corpo-soggetto. Diventa necessario, allora, riflettere sul versante educativo, in modo da orientare i contesti formativi verso la costruzione di progetti di vita da intendere quali percorsi di formazione ecologica ed olistica del Sè. Può essere di una certa utilità, allora, ricorrere alle più attuali frontiere della neuropedagogia e neurodidattica, quali presupposti teorico-epistemologici ed interventi metodologici in grado di favorire il ricorso a strategie formative integrate che possano conferire al soggetto quelle formae mentis utili ad interpretare la complessità attraverso corporeità autentiche e in continuo movimento
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Perricone, Giovanna, Concetta Polizzi, M. Regina Morales, Francesco De Luca, Carmen Lo Pinto, Lorella Pitrolo, and Emanuela Giudice. "La rappresentazione del sé corporeo in bambini con patologie croniche diversamente trattate." PSICOLOGIA DELLA SALUTE, no. 1 (May 2011): 51–65. http://dx.doi.org/10.3280/pds2011-001005.

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Abstract:
Il contributo presenta uno studio sulla rappresentazione del sé corporeo in bambini con patologie croniche diversamente trattate, al fine di esplorare possibili risorse funzionali alla gestione della condizione di rischio costituita dalla patologia; nello specifico, gli indicatori delle risorse vanno individuati, su un piano qualitativo, nell'adeguatezza dell'immagine del corpo, nell'integritŕ dell'immagine di sé, nell'integrazione di mappe cognitive e, su un piano quantitativo, nel quoziente di maturitŕ cognitiva. Lo studio ha previsto il coinvolgimento di un gruppo di 52 bambini (etŕ media 10 anni) di cui un 50% con patologie croniche che prevedono trattamenti invasivi, caratterizzati da "pratiche" sul corpo costanti che alterano la serenitŕ del quotidiano (es. trasfusioni, cateteri venosi, iniezioni di insulina, microinfusioni), l'altro 50% con cardiopatie sottoposti a trattamenti solo farmacologici. L'indagine ha previsto l'uso del Disegno della Figura Umana. I risultati, pur mostrando, in generale, livelli medi di adeguatezza e di integritŕ corporea, sottolineano differenze statisticamente significative in relazione alla tipologia di trattamento, laddove i bambini sottoposti a trattamenti invasivi presentano livelli piů elevati sia di adeguatezza che di integritŕ corporea. Relativamente al quoziente di maturitŕ, invece, non si evidenziano differenze tra i due gruppi, sottolineando la presenza di alcune risorse cognitive funzionali all'adattamento alla patologia.
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Di Nicola, Mariapia, and Elisabetta Todaro. "Tumori femminili e sessualità. Un approccio integrato tra funzionalità, trattamento e rappresentazione del corpo." RIVISTA DI SESSUOLOGIA CLINICA, no. 2 (November 2018): 30–48. http://dx.doi.org/10.3280/rsc2018-002002.

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Giambartolomei, Andrea. "Il corpo familiare di Fabiola." PSICOBIETTIVO, no. 2 (March 2010): 131–34. http://dx.doi.org/10.3280/psob2009-002009.

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Abstract:
Il modello d'intervento integrato risulta un fattore importante per affrontare problematiche complesse come i disturbi psicosomatici. Le lealtŕ invisibili, i legami affettivi, che sottendono il vissuto d'invischiamento e di triangolazione che la giovane mostra ai terapeuti, mettono Fabiola nelle condizioni di rivivere il terrore di essere di nuovo "fagocitata" dal suo "corpo familiare", dopo un ritorno a casa . Viene suggerita, nell'ottica sistemica, l'importanza di un'integrazione ulteriore, attraverso il coinvolgimento dei familiari , che permetta di esplorare i livelli profondi che abitano i legami, le relazioni e gli individui di questa famiglia.
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Sofo, Giuseppe, and Marie Senger. "Il digitale come estensione della classe di lingua: pratiche collaborative nell’apprendimento della lingua francese a distanza e in presenza." Altre Modernità, no. 27 (May 30, 2022): 83–97. http://dx.doi.org/10.54103/2035-7680/17878.

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Abstract:
Questo articolo presenta le pratiche collaborative di apprendimento utilizzate nel corso di Lingua francese 2 per studenti e studentesse della laurea triennale in Lingue, civiltà e scienze del linguaggio del Dipartimento di Studi Linguistici e Culturali Comparati dell’Università Ca’ Foscari Venezia, con particolare riferimento ai corsi tenuti a distanza dalla lettrice e dal titolare del corso durante l’anno accademico 2020/2021. L’obiettivo è mostrare come le possibilità di collaborazione offerte dagli strumenti digitali per l’apprendimento delle lingue possano prolungare il lavoro svolto e possano a questo scopo essere produttivamente integrate negli insegnamenti ben oltre la necessità delle lezioni a distanza imposte dalla pandemia. Idealmente, questo dovrebbe permettere a studenti e studentesse di gestire l’apprendimento in modo autonomo e indipendente, pur con l’apporto del docente, sapendo riconoscere anche le proprie mancanze attraverso il confronto tra pari, da intendersi come strumento costruttivo di conoscenze comuni e individuali.
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Dasara, Eloisa, and Elisabetta Todaro. "Curare l'uomo, non il sintomo: la promozione della salute sessuale nella sclerosi multipla secondo l'approccio integrato." RIVISTA DI SESSUOLOGIA CLINICA, no. 2 (November 2020): 23–45. http://dx.doi.org/10.3280/rsc2020-002002.

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Abstract:
La sclerosi multipla è una patologia autoimmune cronica e degenerativa, ad eziologia sconosciuta, che colpisce il sistema nervoso centrale. Da un'indagine AISM-CENSIS del 2017 emerge come circa il 50% delle persone affette da tale patologia lamentino sofferenza significativa nell'area di funzio-namento psicologico; tale dato viene ipotizzato strettamente correlato al tema del-la graduale diminuzione dell'autosufficienza percepita. Tale dimensione diviene ancora più presente qualora il soggetto si trovi in una relazione di coppia, la quale passa dall'essere simmetrica e paritaria all'essere caratterizzata da una iniqua di-stribuzione del senso di autonomia e autosufficienza. Stando a quanto diffusamente affermato dalla Dichiarazione dei Diritti Sessuali, dai documenti tecnici e dalla letteratura scientifica internazionale, la salute sessuale è fondamentale nella definizione del benessere individuale e relazionale. Di conseguenza, anche quando un soggetto si trovi in una condizione di patologia cronica ingravescente, è necessario non solo indagare l'eventuale presenza di disa-gi nella sfera sessuale, ma anche utilizzare strumenti di intervento integrato per po-terli affrontare adeguatamente. Dall'analisi della letteratura considerata emerge come, nonostante la mole di studi prodotti in direzione di una gestione integrata tra diverse competenze clini-che, emergano numerose difficoltà nell'armonizzare i diversi interventi in un mo-dello di cura integrato. Si ipotizza che tale scenario sia conseguenza della profonda scissione esistente, ancora oggi, nella presa in carico dei pazienti con patologia cronica, considerati "corpo" o "psiche", con una conseguente impossibilità di prendersi cura dell'uomo nella sua complessità.
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Spagnolo, Antonio G., and Elio Sgreccia. "L’insegnamento di bioetica nei Diplomi Universitari della sanità." Medicina e Morale 47, no. 6 (December 31, 1998): 1121–40. http://dx.doi.org/10.4081/mem.1998.814.

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Abstract:
Lo spostamento nell’ambito universitario del luogo di formazione di molte figure professionali dell’area sanitaria, mediante l’istituzione di specifici corsi di Diploma Universitario (DU), ha richiesto anche un livello universitario di formazione bioetica. Gli obiettivi, contenuti nelle tabelle ministeriali, sono quelli di permettere agli allievi di acquisire durante il corso la capacità di valutare i propri comportamenti, di conoscere i principi bioetici generali e quelli specifici che costituiscono le basi del consenso informato e delle valutazioni di pertinenza dei Comitati di bioetica, di approfondire le tematiche etico-deontologiche nella cura e nell’assistenza delle persone. L’articolo, che costituisce uno dei capitoli di un “manuale di bioetica” specificamente rivolto agli allievi e ai docenti dei DU, intende fare il punto sul problema dell’insegnamento della bioetica, considerando alcuni aspetti. Innanzitutto, la collocazione più opportuna della disciplina nell’ambito dei corsi integrati. Gli autori, presentando l’esperienza della Facoltà di Medicina chirurgia dell’Università Cattolica del S. Cuore e tenendo conto anche delle indicazioni in materia del Comitato Nazionale per la Bioetica, propongono l’inserimento della bioetica sin dal primo anno di corso e non solo all’ultimo come previsto dalle tabelle ministeriali. Circa gli obiettivi che gli allievi dovrebbero raggiungere, viene sottolineata la necessità di far sviluppare una maggiore consapevolezza e un’adeguata capacità di analisi razionale dei dilemmi morali nella professione, preparando lo studente ad accettare le responsabilità derivanti dal suo ruolo di operatore sanitario sia come singolo che come membro di una équipe. Metodologicamente, viene proposto di programmare un modulo di insegnamento in parte integrato ad altre materie per far cogliere l’aspetto pratico della bioetica, in parte distinto per comprende il nucleo teoretico che ci deve essere dietro ad ogni decisione etica. Infine, viene proposta la formazione di una specifica figura di docente di bioetica, per la quale andrebbe previsto e strutturato un corrispondente itinerario formativo risultante il più possibile da una integrazione di competenze disciplinari diverse.
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Bottaccioli, Anna Giulia. "La malattia infiammatoria cronica intestinale: cure integrate in ottica Pnei." PNEI REVIEW, no. 2 (November 2020): 30–40. http://dx.doi.org/10.3280/pnei2020-002004.

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Abstract:
La malattia infiammatoria cronica intestinale (MICI) è una malattia idiopatica autoimmune che colpisce l'apparato digerente a causa dalla risposta immunitaria disregolata contro la microflora intestinale. I due principali tipi di MICI sono la rettocolite ulcerosa (RCU) e il morbo di Crohn (MC). Lo studio dell'asse intestino-cervello applicato alle MICI ha correlato lo stress con il peggioramento dell'attività di malattia. Durante lo stress, il cortisolo incrementa la permeabilità della barriera intestinale, favorendo la disbiosi intestinale e l'attivazione immunitaria in senso pro-infiammatorio. Un altro elemento osservato nelle MICI è l'alterazione del sistema neurovegetativo e in particolare la riduzione delle fibre efferenti vagali nel tratto digerente con conseguente fallimento del riflesso anti-infiammatorio vagale ed aumento dell'infiammazione. Vengono illustrate le evidenze scientifiche di approcci terapeutici non farmacologici integrati alla terapia standard delle MICI, come dieta anti-infiammatoria, pre- e probiotici, trapianto di microbiota fecale, fitoterapia, stimolazione nervosa vagale, agopuntura, terapie mente-corpo (meditazione, yoga e rilassamento) e psicoterapia.
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Fabbroni, Roberto, Claudio Molinari, and Antonio Sanna. "Riconnettere Corpo, Mente e Anima-Spirito per recuperare Salute e Benessere in una visione sistemica e unitaria che porti alla guarigione." Scienze Biofisiche 5, no. 1 (July 2022): 1–32. http://dx.doi.org/10.48274/ibi15.

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Abstract:
Scopo di questo articolo è quello di recuperare la visione unitaria della salute e del benessere riunendo in una visione sistemica corpo, mente e Anima-Spirito che dal 1800 ad oggi hanno vissuto una separazione che ha portato ad un processo specialistico in ambito medico-scientifico pesantemente riduzionistico e limitante. Tale processo di riunificazione passa per la conoscenza dell’essere umano dal punto di vista delle più recenti scoperte nel campo della Biofisica e Fisica Quantistica integrate con le più recenti e verificate metodologie ad approccio bioenergetico, basate sul Metodo Summa Aurea® unite alla Psicologia, nell’accettazione originaria del termine. Ciò consente, sia a livello teorico che pratico, la rivitalizzazione dei processi di autoguarigione sopiti o limitati in persone affette da varie patologie o se preferite da varie tipologie di squilibri energetici che incidono, a vari livelli, sull’equilibrio psicofisico della persona. In questo contesto indagheremo la possibilità che il Metodo, preso qui in esame, sia in grado di migliorare la connessione tra l’Anima e la personalità, favorendo la diminuzione delle crisi interiori, causa dei malesseri e delle patologie sia umane che sociali. Tale percorso conoscitivo del Metodo Summa Aurea® e delle sue applicazioni, è frutto di 13 anni di attività teorico e pratica, basata sulla conduzione e formazione di oltre un migliaio di persone che a vario livello hanno appreso il Metodo, sia nelle forme più basilari, a livello di crescita personale e spirituale, sia in quelle più scientifiche dedicate agli Operatori professionisti sia sanitari sia delle Discipline del Benessere. Tale macro analisi è frutto inoltre anche della sperimentazione e applicazione in ambito di ricerca e trattamento che in questi ultimi anni è stata svolta sia sugli Operatori che sui loro assistiti. Alla base di questa indagine c’è il ruolo del cuore, della sua frequenza cardiaca e del suo campo scalare, elementi basilari per una visione unitaria del funzionamento dell’essere umano che trovano la loro spiegazione formale attraverso la Teoria del campo di Consapevolezza Unificato.
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Acciai, Enrico. "Ulisse del Novecento. I difficili rientri dei reduci stranieri della guerra civile spagnola 1937-1945." ITALIA CONTEMPORANEA, no. 262 (October 2011): 28–49. http://dx.doi.org/10.3280/ic2011-262002.

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Abstract:
Il saggio, attraverso l'analisi di un'ampia documentazione d'archivio, si propone di indagare le criticitŕ legate all'uscita dalla Spagna dei reduci stranieri della guerra civile spagnola, inquadrati per lo piů nelle Brigate internazionali, ma anche in altre colonne minori. Infatti, se su quei quasi quarantamila combattenti molto č stato scritto giŕ da subito dopo la fine del conflitto, rimane sinora poco indagato l'aspetto relativo al complesso processo di smobilitazione degli internazionali. In relazione a ciň l'autore ha individuato tre gruppi di volontari per i quali, sia pure con percorsi radicalmente diversi, uscire dalla penisola iberica si rivelň spesso molto difficile: quelli non integrati nelle Brigate internazionali, coinvolti nella repressione che colpě il movimento libertario dopo i fatti del maggio 1937 a Barcellona; quelli che, dopo il ritiro delle Brigate, furono respinti dalle autoritŕ francesi, su disposizione in particolare del governo Daladier; quelli che caddero prigionieri dei nazionalisti nel corso del conflitto. Alcuni di coloro che finirono nei campi d'internamento franchisti dovettero attendere, in balia di una diplomazia confusa, la fine della seconda guerra prima di venire espulsi dalla Spagna.
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Dissertations / Theses on the topic "Integrità del corpo"

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NOBILE, MARIANNA. "La tutela della salute nella società multiculturale tra autodeterminazione e integrità del corpo." Doctoral thesis, Università degli Studi di Milano-Bicocca, 2015. http://hdl.handle.net/10281/77122.

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Abstract:
La tesi di dottorato ha affrontato, dal punto di vista filosofico-giuridico, il tema della tutela della salute nel contesto multiculturale, prestando particolare attenzione alle implicazioni dei concetti di autodeterminazione e di integrità del corpo con specifico riferimento alle richieste di mutilazione genitale femminile, sempre più frequentemente avanzate da gruppi etnici minoritari. Al fine di poter analizzare le modalità di tutela della salute, la ricerca ha preso avvio da una ricognizione storico-sociologica dei concetti di salute e malattia nelle diverse epoche storiche, comprendendo anche riferimenti alle pratiche culturali diverse da quella Occidentale. In proposito, si è prestata particolare attenzione alla definizione di salute elaborata dall’Organizzazione Mondiale della Sanità, di cui sono stati messi in evidenza non solo gli elementi innovativi, ma anche i profili problematici, alla luce dei quali è emersa la necessità di un ripensamento della definizione di salute che tenga conto dei diversi livelli di descrizione del fenomeno malattia e non trascuri la dimensione sociale e culturale. Nel secondo capitolo la ricerca, portando attenzione alla nozione di diritti fondamentali, ha dato conto dell’impossibilità di individuare un fondamento assoluto di tali diritti, per poi passare in rassegna le ragioni sulla base delle quali si può predicare l’effettiva universalità di alcuni diritti riconosciuti a livello internazionale, tra i quali è possibile annoverare il diritto alla salute. In particolare, sono state messe in evidenza i limiti e le implicazioni politiche di concezioni teoriche che circoscrivono il diritto alla salute al diritto a ricevere prestazioni, rispetto a concezioni che, al contrario, ne affermano il carattere non solo di diritto sociale, ma anche di diritto di libertà. Rivolgendo attenzione agli interventi sul corpo e ai limiti che il principio di autodeterminazione trova nel concetto di integrità, nel terzo capitolo è stata presa in esame una particolare forma di interventi sul corpo, propria di culture diverse da quella occidentale, vale a dire le mutilazioni genitali femminili. Attraverso l’analisi del panorama normativo internazionale e nazionale, è stata portata particolare attenzione alla strategia repressiva messa in atto dal legislatore italiano che, ferme restando alcune considerazioni di principio, presta tuttavia il fianco a numerosi rilievi critici, formulati sulla base di considerazioni pragmatiche e di efficacia. Alla luce di tali criticità, è stata presa in considerazione la proposta della “sunna rituale”, la cui efficacia simbolica potrebbe essere una soluzione ispirata al compromesso pragmatico, volto a tutelare i diritti delle donne e a prevenire mutilazioni clandestine. In conclusione, la ricerca ha esaminato criticamente se l’argomento dell’integrità, adottato per motivare l’opposizione alle richieste di mutilazione genitale femminile avanzate da donne capaci e maggiorenni, possa essere considerato una ragione dirimente e ultimativa, soprattutto se messa a confronto con gli argomenti addotti a sostegno dell’accettazione sociale e della liceità giuridica accordata ad altri interventi, che pure danneggiano l’integrità fisica dell’individuo, come, ad esempio, alcune forme di chirurgia plastica genitale, o come la circoncisione maschile.
The aim of this research is to analyze health protection in a multicultural society from a legal and philosophical point of view. The focus of analysis will be issues of self-determination and bodily integrity in female genital mutilation made by minority ethnic groups. The analysis begins with framing the concepts of health and disease in a historical and sociological perspective, with attention also on non-Western cultural practices. The definition of health by the World Health Organization is taken as a reference point to propose a concept of health which is not culturally determined and that can be an instrument of health promotion for every individual. This proposal is set against an approach that evaluates public health and hygiene on the basis of economic standards. By contrast, the definition of health introduced by the WHO includes a subjective dimension, which is also one of self-determination and to the free individual choice. The criticalities of the WHO definition approach leads one to consider different levels of description of the concept of disease which do not ignore its social and cultural dimensions. In order to analyze the legal aspects of the right to health in national and international regulations, in the second chapter, the research analyzes the theoretical and political implications of assuming concepts of fundamental rights. In particular, the focus is on the foundational challenge posed by ethical relativism and pluralism. According to these views, one cannot identify an absolute foundation of these rights; in reply, I claim that there are reasons to affirm the effective universality of internationally recognized rights, such as the right to health. Subsequently, the research pays attention to the difference between a right to health and a right to health care. The theories that consider the right to health only as a right to health care are shown to have substantial limitations, if compared to theories that regard the right to health also as a liberty right, interpreted as the right of the individual to autonomously decide the interventions he or she wants to undergo. The third chapter of the research focuses on bodily interventions and on the limits of self-determination, determined by the partially conflicting value of bodily integrity. To illustrate this problem, ethical and political reasons for and against female genetic mutilations are analyzed, as well as the repressive strategy used by the Italian legislator, placed in the context of international and national law. This strategy is criticized on the basis of pragmatic considerations, rather than matter of principle. Recognizing the lacking of efficacy of the Italian law, the proposal of a “ritual sunnah” is endorsed, since its symbolic efficacy could be a pragmatic, even if temporary, solution, aimed to protect woman’s rights and to prevent from clandestine mutilations. The last section considers the bodily integrity argument, adopted to motivate the opposition to female bodily mutilation. The research analyzes the strength of this argument against female genital mutilation, when this is requested by adult and competent women. This is a case in which the principle of self-determination is also at stake so I deny that it can be considered a valid argument, especially in reason of the common and legal acceptance of other bodily interventions (such as genital plastic surgery, male circumcision, ect.) that damage the bodily integrity of the individual as well.
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Collina, Riccardo. "utilizzo dei droni integrato alle tecniche geomatiche per il monitoraggio della fascia costiera." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2019. http://amslaurea.unibo.it/19718/.

Full text
Abstract:
La tesi si pone l'obiettivo di individuare, per il monitoraggio della fascia costiera per mezzo di droni, una soluzione di raccolta dati ed elaborazione veloce, per un controllo a supporto delle attività di protezione operate dagli Enti. Si è preso in considerazione il tratto di costa in località Lido Adriano. I droni si prestano come ottimo supporto alla fotogrammetria, risultando più economici dei classici voli aerei. Oltre la descrizione dei sistemi a pilotaggio remoto, vi sono i concetti teorici base delle metodologie adottate, nonchè i software utilizzati per estrapolare informazioni a valenza metrica digitali. La parte sperimentale prevede l’estrazione di informazioni, come la fascia sabbiosa, lo sviluppo altimetrico e la linea di riva, per monitorarne l’evoluzione temporale e territoriale. Il rilievo della rete topografica è stato eseguito tramite posizionamento GPS in NRTK. Si sono ottenuti tre modelli digitali della superficie attraverso il software Agisoft Metashape. I risultati sono stati confrontati nelle tre metodolgie di lavoro, in termini di precisioni raggiunte. Si sono realizzati i relativi prodotti GIS che permettono di catalogare, su più livelli logici raster e vettoriali, l’area in esame e di renderne disponibili le informazioni estratte agli Enti che operano per la salvaguardia del territorio. Ai fini di un risultato più organico ed integrato alle attuali metodologie messe in atto dalla Regione Emilia-Romagna, sono stati raccolti i dati relativi al monitoraggio da parte degli Enti preposti al controllo e le tempistiche da questi adoperate, per confrontare nonché proporre un metodo più intuitivo, semplice e veloce, al fine di operare in contesti di primo intervento. Grazie ai prodotti realizzati, in particolare elementi vettoriali, sezioni ed ortofoto, si è redatta una metodologia di studio basata su tecnica speditiva e sistematica ai fini di ottenere informazioni e renderle disponibili in un arco temporale adatto ad un contesto di emergenza.
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PANTINI, SARA. "Analysis and modelling of leachate and gas generation at landfill sites focused on mechanically-biologically treated waste." Doctoral thesis, Università degli Studi di Roma "Tor Vergata", 2013. http://hdl.handle.net/2108/203393.

Full text
Abstract:
Despite significant efforts have been directed toward reducing waste generation and encouraging alternative waste management strategies, landfills still remain the main option for Municipal Solid Waste (MSW) disposal in many countries. Hence, landfills and related impacts on the surroundings are still current issues throughout the world. Actually, the major concerns are related to the potential emissions of leachate and landfill gas into the environment, that pose a threat to public health, surface and groundwater pollution, soil contamination and global warming effects. To ensure environmental protection and enhance landfill sustainability, modern sanitary landfills are equipped with several engineered systems with different functions. For instance, the installation of containment systems, such as bottom liner and multi-layers capping systems, is aimed at reducing leachate seepage and water infiltration into the landfill body as well as gas migration, while eventually mitigating methane emissions through the placement of active oxidation layers (biocovers). Leachate collection and removal systems are designed to minimize water head forming on the bottom section of the landfill and consequent seepages through the liner system. Finally, gas extraction and utilization systems, allow to recover energy from landfill gas while reducing explosion and fire risks associated with methane accumulation, even though much depends on gas collection efficiency achieved in the field (range: 60-90% Spokas et al., 2006; Huitric and Kong, 2006). Hence, impacts on the surrounding environment caused by the polluting substances released from the deposited waste through liquid and gas emissions can be potentially mitigated by a proper design of technical barriers and collection/extraction systems at the landfill site. Nevertheless, the long-term performance of containment systems to limit the landfill emissions is highly uncertain and is strongly dependent on site-specific conditions such as climate, vegetative covers, containment systems, leachate quality and applied stress. Furthermore, the design and operation of leachate collection and treatment systems, of landfill gas extraction and utilization projects, as well as the assessment of appropriate methane reduction strategies (biocovers), require reliable emission forecasts for the assessment of system feasibility and to ensure environmental compliance. To this end, landfill simulation models can represent an useful supporting tool for a better design of leachate/gas collection and treatment systems and can provide valuable information for the evaluation of best options for containment systems depending on their performances under the site-specific conditions. The capability in predicting future emissions levels at a landfill site can also be improved by combining simulation models with field observations at full-scale landfills and/or with experimental studies resembling landfill conditions. Indeed, this kind of data may allow to identify the main parameters and processes governing leachate and gas generation and can provide useful information for model refinement. In view of such need, the present research study was initially addressed to develop a new landfill screening model that, based on simplified mathematical and empirical equations, provides quantitative estimation of leachate and gas production over time, taking into account for site-specific conditions, waste properties and main landfill characteristics and processes. In order to evaluate the applicability of the developed model and the accuracy of emissions forecast, several simulations on four full-scale landfills, currently in operative management stage, were carried out. The results of these case studies showed a good correspondence of leachate estimations with monthly trend observed in the field and revealed that the reliability of model predictions is strongly influenced by the quality of input data. In particular, the initial waste moisture content and the waste compression index, which are usually data not available from a standard characterisation, were identified as the key unknown parameters affecting leachate production. Furthermore, the applicability of the model to closed landfills was evaluated by simulating different alternative capping systems and by comparing the results with those returned by the Hydrological Evaluation of Landfill Performance (HELP), which is the most worldwide used model for comparative analysis of composite liner systems. Despite the simplified approach of the developed model, simulated values of infiltration and leakage rates through the analysed cover systems were in line with those of HELP. However, it should be highlighted that the developed model provides an assessment of leachate and biogas production only from a quantitative point of view. The leachate and biogas composition was indeed not included in the forecast model, as strongly linked to the type of waste that makes the prediction in a screening phase poorly representative of what could be expected in the field. Hence, for a qualitative analysis of leachate and gas emissions over time, a laboratory methodology including different type of lab-scale tests was applied to a particular waste material. Specifically, the research was focused on mechanically biologically treated (MBT) wastes which, after the introduction of the European Landfill Directive 1999/31/EC (European Commission, 1999) that imposes member states to dispose of in landfills only wastes that have been preliminary subjected to treatment, are becoming the main flow waste landfilled in new Italian facilities. However, due to the relatively recent introduction of the MBT plants within the waste management system, very few data on leachate and gas emissions from MBT waste in landfills are available and, hence, the current knowledge mainly results from laboratory studies. Nevertheless, the assessment of the leaching characteristics of MBT materials and the evaluation of how the environmental conditions may affect the heavy metals mobility are still poorly investigated in literature. To gain deeper insight on the fundamental mechanisms governing the constituents release from MBT wastes, several leaching experiments were performed on MBT samples collected from an Italian MBT plant and the experimental results were modelled to obtain information on the long-term leachate emissions. Namely, a combination of experimental leaching tests were performed on fully-characterized MBT waste samples and the effect of different parameters, mainly pH and liquid to solid ratio (L/S,) on the compounds release was investigated by combining pH static-batch test, pH dependent tests and dynamic up-flow column percolation experiments. The obtained results showed that, even though MBT wastes were characterized by relatively high heavy metals content, only a limited amount was actually soluble and thus bioavailable. Furthermore, the information provided by the different tests highlighted the existence of a strong linear correlation between the release pattern of dissolved organic carbon (DOC) and several metals (Co, Cr, Cu, Ni, V, Zn), suggesting that complexation to DOC is the leaching controlling mechanism of these elements. Thus, combining the results of batch and up-flow column percolation tests, partition coefficients between DOC and metals concentration were derived. These data, coupled with a simplified screening model for DOC release, allowed to get a very good prediction of metal release during the experiments and may provide useful indications for the evaluation of long-term emissions from this type of waste in a landfill disposal scenario. In order to complete the study on the MBT waste environmental behaviour, gas emissions from MBT waste were examined by performing different anaerobic tests. The main purpose of this study was to evaluate the potential gas generation capacity of wastes and to assess possible implications on gas generation resulting from the different environmental conditions expected in the field. To this end, anaerobic batch tests were performed at a wide range of water contents (26-43 %w/w up to 75 %w/w on wet weight) and temperatures (from 20-25 °C up to 55 °C) in order to simulate different landfill management options (dry tomb or bioreactor landfills). In nearly all test conditions, a quite long lag-phase was observed (several months) due to the inhibition effects resulting from high concentrations of volatile fatty acids (VFAs) and ammonia that highlighted a poor stability degree of the analysed material. Furthermore, experimental results showed that the initial waste water content is the key factor limiting the anaerobic biological process. Indeed, when the waste moisture was lower than 32 %w/w the methanogenic microbial activity was completely inhibited. Overall, the obtained results indicated that the operative conditions drastically affect the gas generation from MBT waste, in terms of both gas yield and generation rate. This suggests that particular caution should be paid when using the results of lab-scale tests for the evaluation of long-term behaviour expected in the field, where the boundary conditions change continuously and vary significantly depending on the climate, the landfill operative management strategies in place (e.g. leachate recirculation, waste disposal methods), the hydraulic characteristics of buried waste, the presence and type of temporary and final cover systems.
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CRISARA', Roberta. "Trasformazioni nelle abitudini alimentari e cambiamenti socio-economici nella comunità di Arslantepe nel corso del III Millennio a.C. Studio Integrato delle evidenze archeologiche." Doctoral thesis, 2013. http://hdl.handle.net/11573/918090.

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Abstract:
The aim of the thesis is the reconstruction of the diets and the modality of food’s consumption in Arslantepe (Malatya, Oriental Turkey) during the Ancient Bronze Age (3000-2000 BC). A functional approach to the study of vessels is used to investigate cooking habits, domestic behavior and social context of food consumption with the purpose to underline the different meaning and the symbolic value that the food assumes in the different social and economic contexts of the site of Arslantepe. This approach is tightly linked to the technological and morphological typology of ceramics and with the traces of use present on the vessels. The creation of functional categories and distinct vessels classes is necessary for clarify the social organization and the management of the domestic life in a particular moment, the Early Bronze Age, during which political and organizational structures of the societies of the Middle and High Euphrates seem to suffer strong changes.
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Books on the topic "Integrità del corpo"

1

Integralità dell'architettura: Nel centenario dell'istituzione del corso universitario per la professione di architetto. Genova: Genova University Press, 2020.

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SINASCEL-CISL, Associazione volontari italiani del sangue., and Corso regionale sulla Programmazione integrata sull'educazione alla solidarietà rivolto alla scuola materna ed elementare (1st : 1993 : Gizzeria, Italy), eds. La programmazione integrata sull'educazione alla solidarietà nella scuola materna ed elementare: Atti del corso tenutosi a Gizzeria Lido (CZ) il 3-5 maggio 1993. Reggio Calabria: Laruffa, 1993.

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Nigro, Giampiero, ed. Reti marittime come fattori dell’integrazione europea / Maritime Networks as a Factor in European Integration. Florence: Firenze University Press, 2019. http://dx.doi.org/10.36253/978-88-6453-856-3.

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Abstract:
Il tema, di grande respiro, prende come punto di partenza il concetto braudeliano di Mediterraneo. La sua visione di un mare chiuso come una opportunità geografica per una integrazione economica fra popolazioni diverse per religioni, linguaggi ed entità etniche e politiche continua a funzionare come modello per studi applicati ad un ampio raggio di contesti. L’obiettivo che si è posta la 50ª Settimana di studi è stato quello di andare oltre lo studio dei singoli sistemi visti in modo isolato per combinare diverse analisi di mari aperti e chiusi o aree costiere, allo scopo di comprendere il ruolo di integrazione giocato in Europa dalle connessioni marittime. Poiché nelle civiltà preindustriali il trasporto per via d’acqua era più facile di quello via terra, è sembrato giunto il momento di richiamare l’attenzione sul modo in cui queste reti di relazione operavano a livello europeo e con i partner commerciali asiatici e nordafricani. Il volume prende le mosse dalle grandi tradizioni di ricerca su base regionale o tematica, che però sono state raramente integrate su una più ampia scala continentale. Immanuel Wallerstein ha elaborato il concetto braudeliano concettualizzandone le dimensioni interculturali e transnazionali e il ruolo nel sistema di divisione del lavoro. Egli lo chiamò un “sistema mondo”, non perché coinvolgesse il mondo intero, ma perché è più vasto di qualunque unità politica giuridicamente definita. E si tratta di una “economia mondo” perché il legame di base tra le varie parti del sistema è economico. I vari aspetti e le tradizioni regionali di ricerca sono stati collegati tra loro in un approccio coerente che si posto l'obiettivo di valutare: - Sulla base di quali elementi geografici, nautici, tecnici, economici, giuridici, sociali e culturali siano emerse le varie reti regionali, e come funzionavano, - Il carattere e il ruolo dei porti marittimi come punti nodali delle rotte marine e del loro hinterland, attraverso fiumi, canali e strade, - I legami commerciali e personali tra mercanti e armatori in vari porti, - In quale modo le reti regionali si collegavano tra di loro e come, nel corso del tempo, finirono per integrarsi in unità più ampie, - In quale modo le reti private, inizialmente costituite da organizzazioni di mercanti e navigatori, finirono per trattare con le autorità locali e, una volta cresciute, con gli stati e gli imperi, per proteggere i propri interessi
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4

Qualità Delle Materie Prime: Materiale Riassuntivo Strategico Del Corso Integrato per Scienze Gastronomiche Mediterranee. Independently Published, 2020.

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Book chapters on the topic "Integrità del corpo"

1

Taglialatela, Emilia. "I diritti riproduttivi tra genere, integrità del corpo e autodeterminazione." In Questioni di inizio vita, 617–38. Mimesis Edizioni, 2015. http://dx.doi.org/10.4000/books.mimesis.1733.

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Conference papers on the topic "Integrità del corpo"

1

Ragosta, Annamaria, and Bianca Gioia Marino. "Close to the volcan. Knowledge, conservation and enhancement of a Vesuvian vernacular heritage." In HERITAGE2022 International Conference on Vernacular Heritage: Culture, People and Sustainability. Valencia: Universitat Politècnica de València, 2022. http://dx.doi.org/10.4995/heritage2022.2022.15377.

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Abstract:
Nell'area circostante le pendici del vulcano è individuabile un reticolo storico di architettura rurale creato dalla nota fertilità del suolo vesuviano. Il terreno, ricco di minerali per la natura piroclastica del sito, ha favorito fin dall'epoca romana la costruzione di strutture agricole, più o meno concentrate in aree dove la natura impervia del suolo consentiva un proficuo insediamento per la coltivazione. La rete di tali esempi di architettura vernacolare, situata entro i confini del Parco Nazionale del Vesuvio, è ancora oggi visibile, seppur frammentata e in stato di abbandono. Una ricerca in corso ha permesso di effettuare una prima rigorosa indagine. Tali edifici sono espressione di criteri distributivi coerenti con la loro funzione e rappresentano lo stretto rapporto tra tipologia insediativa e territorio. Questa particolarità si riflette fortemente nelle tecniche costruttive e rappresenta anche la testimonianza materiale di un particolare savoir-faire edilizio tramandato nei secoli. Vengono utilizzati materiali prelevati dal sito (es. lave, schiuma lavica, lapilli, pomice, ecc.) e sebbene non vi sia un'esatta estrazione della pietra, esiste la tecnica 'a cantieri' con una malta forte come legante. La tipologia è diversificata: dal piccolo presidio all'edificio disposto su due livelli, talvolta turriti, a seconda dell'impegno produttivo e colturale. A differenza delle masserie tradizionali poste più a valle, già oggetto di una notevole storiografia, questi casi di architettura rurale posti più a monte non sono mai stati oggetto di indagine sistematica. Il contributo si propone di mettere a fuoco questo patrimonio quasi inedito e di illustrare una metodologia di conoscenza integrata legata alle peculiarità del sito vulcanico. La conservazione di queste architetture vernacolari, infatti, gioca un ruolo centrale nella lettura e comprensione dei valori multidimensionali del paesaggio culturale Vesuvio-Baia di Napoli. Il contributo si propone di mettere a fuoco questo patrimonio quasi inedito e di illustrare una metodologia di conoscenza integrata legata alle peculiarità del sito vulcanico. La conservazione di queste architetture vernacolari, infatti, gioca un ruolo centrale nella lettura e comprensione dei valori multidimensionali del paesaggio culturale Vesuvio-Baia di Napoli. Il contributo si propone di mettere a fuoco questo patrimonio quasi inedito e di illustrare una metodologia di conoscenza integrata legata alle peculiarità del sito vulcanico. La conservazione di queste architetture vernacolari, infatti, gioca un ruolo centrale nella lettura e comprensione dei valori multidimensionali del paesaggio culturale Vesuvio-Baia di Napoli.
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