Academic literature on the topic 'Integrazione dei metodi'

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Journal articles on the topic "Integrazione dei metodi"

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Gallo, Bianca. "Modelli, metodi e formazione." GRUPPI, no. 1 (July 2022): 101–6. http://dx.doi.org/10.3280/gruoa1-2021oa14026.

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Abstract:
In questo lavoro si esaminano gli aspetti della pratica clinica nelle terapie di gruppo evidenziati da Anzieu. Lo studio di questo testo appare come assolutamente rilevante per COIRAG, la cui organizzazione è particolarmente complessa. Nella formazione dei futuri psicoterapeuti di gruppo, COIRAG propone una integrazione dei diversi modelli delle associazioni federate che sono presenti in COIRAG, e che hanno metodologie e riferimenti teorici diversi, benché tutti derivati da una radice comune, la psicoanalisi. L'autore affronta in particolare il problema dei cosiddetti gruppi "corporei", come è lo psicodramma, che metodologicamente prevedono delle vere e proprie azioni. L'autore propone delle ipotesi che si appoggiano sulle più recenti conoscenze della biologia, e che mostrano come tali tecniche, a differenza di ciò che accade nei gruppi verbali, in generale si basano sulla mobilizzazione di memorie corporee implicite, pensieri mai pensati, o pensieri che siano stati rimossi o negati, ma conservati tali e quali nel corpo. 
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Trionfetti, Erika, and Giovanni Di Pietro. "Monitoraggio clinico e complessità assistenziale dei pazienti nel Dipartimento di Emergenza-Accettazione (DEA): aspetti assistenziali e organizzativi." Dissertation Nursing 1, no. 1 (July 29, 2022): 78–86. http://dx.doi.org/10.54103/dn/17506.

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Abstract:
BACKGROUND: L’analisi della complessità assistenziale si è rivelata necessaria per rispondere al meglio ai bisogni di cura e di assistenza del paziente a livello del pronto soccorso; da qui nasce l'esigenza di monitorare la complessità assistenziale nel Dipartimento di emergenza-accettazione (DEA), in quanto non esistono studi né strumenti che trattano tale argomento in questo contesto. OBIETTIVI: Mappare la complessità assistenziale dei pazienti ricoverati in DEA presso l'ospedale San Paolo di Milano, verificando l'applicabilità dello strumento e dei metodi già utilizzati per lo studio in pronto soccorso, eventualmente adattandoli al contesto oggetto di studio. A tale scopo l'elaborato presenta una validazione di uno strumento per la rilevazione della complessità assistenziale dei pazienti in DEA, discutendone le implicazioni per la pratica infermieristica. METODI:Studio osservazionale prospettico, monocentrico su campione di convenienza, con arruolamento di tutti i pazienti con età ≥ 18 anni, ricoverati all'interno del DEA e provenienti dal pronto soccorso del presidio San Paolo. RISULTATI: Sono stati reclutati 203 pazienti. Lo strumento proposto ha mostrato una soddisfacente consistenza interna (0.71). L'analisi statistica inoltre ha permesso di vedere i bisogni più compromessi dei pazienti presi in esame, in base alla diagnosi di accesso e alle comorbilità. CONCLUSIONI:Lo strumento proposto può essere dunque utilizzato per monitorare la complessità assistenziale in DEA con integrazione da parte dell'infermiere, di valutazioni che emergono durante il contatto con la persona assistita. In Italia risulta essere l'unico studio che si occupa della complessità assistenziale nel DEA di I° livello.
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Pangrazzi, Arnaldo. "Il corso di formazione pastorale clinica." Medicina e Morale 39, no. 3 (June 30, 1990): 503–14. http://dx.doi.org/10.4081/mem.1990.1176.

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Abstract:
Da alcuni anni anche in Italia, dopo l'esperienza degli Stati Uniti e di alcuni paesi europei, sono stati introdotti i Corsi di Formazione Pastorale Clinica (Clinical Pastoral Education - CPE) con l'intento di preparare sacerdoti, religiosi e religiose, diaconi, studenti di teologia, operatori sanitari e volontari, per acquisire una più profonda conoscenza del malato, per favorire lo sviluppo di metodi pastorali basati sulla comunicazione e sulla relazione di aiuto autentica, per facilitare il processo di integrazione dei propri studi teologici con la pratica pastorale e per promuovere il lavoro di équipe con esperti di altre discipline. L'Autore esamina, alla luce della propria esperienza, il metodo utilizzato per fornire questo tipo di preparazione: esso si avvale da una lato della compilazione di accompagnamento pastorale) da parte dei tirocinanti, dall'altro di una serie di colloqui con una figura di educatore esperto, il supervisore. Inoltre il CPE si avvale del procedimento della dinamica di gruppo, offrendo ai tirocinanti un'opportunità di reciproco aiuto e comprensione, per acquisire una sempre maggiore sensibilità e competenza per accostarsi ai malati che essi incontrano nella propria attività.
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Keay, Simon, Martin Millett, Sarah Poppy, Julia Robinson, Jeremy Taylor, and Nicola Terrenato. "Falerii Novi: a new survey of the walled area." Papers of the British School at Rome 68 (November 2000): 1–93. http://dx.doi.org/10.1017/s0068246200003871.

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Abstract:
FALERII NOVI: UNA NUOVA RICOGNIZIONE DELL'AREA MURATAI risultati di una ricognizione dell'intera parte murata della città romana di Falerii Novi vengono presentati insieme a quelli di una piccola area posta al di fuori delle mura. I metodi impiegati consistono in una integrazione di rilevamento topografico, ricognizione a piedi dell'area ed estensivo uso di un gradiometro ‘fluxgate’. I risultati permettono di ricostruire in dettaglio una nuova pianta della città, che viene presentata in questo articolo, insieme ad una dettagliata descrizione delle strutture messe in luce, che includono un foro di dimensioni sostanziali, un teatro ed un portico, una serie di templi e una varietà di case private. Sebbene in maniera preliminare, questi edifici vengono discussi nel loro contesto, anche in considerazione dei nuovi dati che questa ricognizione ha fornito sullo sviluppo della topografia e delle difese della città.
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Allegri, Elena. "Equipaggi senza orizzonti? Criticitŕ ed aspetti positivi del lavoro di équipe." RIVISTA TRIMESTRALE DI SCIENZA DELL'AMMINISTRAZIONE, no. 4 (January 2013): 67–81. http://dx.doi.org/10.3280/sa2012-004004.

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Abstract:
Questo saggio propone un'analisi del lavoro di équipe nei servizi socio-sanitari, tradizionalmente considerato un metodo di integrazione efficace. Considerando l'attuale situazione di crisi dei servizi e del professionalismo, le riflessioni sul lavoro in équipe sono presentate in relazione a tre dimensioni analitiche, che corrispondono alle parti in cui č suddiviso questo contributo. Nella prima sono presi in considerazione alcuni tratti peculiari dell'attuale processo di trasformazione del sistema di welfare, con particolare riferimento alle ricadute in atto sulle professioni implicate. La seconda parte č dedicata all'esame di caratteristiche specifiche dei gruppi di lavoro con particolare attenzione al lavoro sociale. Alcune considerazioni relative alle criticitŕ e agli aspetti positivi del lavoro in équipe costituiranno, infine, la terza parte.
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Pernazza, Federico. "L’INSEGNAMENTO DEL DIRITTO COMPARATO DELL’ECONOMIA: A PROBLEM-ORIENTED APPROACH." Revista Eletrônica do Curso de Direito da UFSM 12, no. 1 (April 19, 2017): 255. http://dx.doi.org/10.5902/1981369426368.

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Abstract:
Il Diritto Comparato ha un ruolo crescente nella formazione dei professionisti in Scienze Giuridiche, ma anche negli studi in Scienze Politiche ed in Economia. Il Diritto Comparato dell’Economia costituisce, in particolare, una integrazione necessaria degli studi di Law and Economics, specie se l’insegnamento è impostato secondo un problem oriented approach. Il problem solving approach appare il più efficace nella didattica, ma costituisce anche un prezioso metodo comparatistico che rivaluta il ruolo del giurista quale tutore di valori e diritti fondamentali nel contesto globale delle Scienze Sociali contemporanee, che appaiono dominate dall’efficientismo economico.
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De Masi, Franco. "Psicodinamica dell'attacco di panico. Un'utile integrazione tra psicoanalisi e neuroscienze." PSICOBIETTIVO, no. 3 (November 2011): 75–104. http://dx.doi.org/10.3280/psob2011-003005.

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Abstract:
Questo lavoro vuole spiegare alla luce di considerazioni psicoanalitiche e neuroscientifiche lo schema ripetitivo dell'attacco di panico. Freud aveva considerato l'attacco di panico come una "nevrosi attuale", lontana da processi conflittuali. Alcune ricerche neuroscientifiche hanno dimostrato che le reazioni psicosomatiche, scatenate dalle situazioni di pericolo, dipendono al circuito primitivo della paura (che include l'amigdala), sono caratterizzate da risposte immediate ma non accurate e possono essere anche attivate da stimoli percepiti erroneamente come pericolosi. Il terrore traumatico č fissato nella memoria implicita e puň essere successivamente scatenato da uno stimolo condizionato legato alla situazione precedente di pericolo. Nell'attacco di panico, simile a un micro delirio costruito nella solitudine e nell'angoscia, l'evento traumatico creato nell'immaginazione acquisisce lo stesso potere dell'evento traumatico reale. Nel corso del tempo, tra corpo e psiche si stabilisce un corto circuito in cui il terrore rinforza le reazioni somatiche e le corrispondenti costruzioni psichiche. Le varie organizzazioni e i diversi livelli (biologico, neuro scientifico, associativo, traumatico) dell'attacco di panico determinano i diversi tipi di approccio terapeutico (farmacologico, cognitivo e psicoanalitico). Mentre il trattamento psicofarmacologico tende a ridurre la reazione neurovegetativa e il metodo cognitivo tenta di correggere i processi associativi e percettivi dei segnali di paura, la terapia psicoanalitica č allo stesso tempo un mezzo specifico per liberare i pazienti dagli attacchi di panico e un percorso indispensabile per la loro crescita emotiva.
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Fabbroni, Roberto, and Veronica Ferreri. "La TB – Tecnica Bioenergetica secondo il Metodo Summa Aurea® integrata allo Shiatsu, alla Riflessologia e al Massaggio (alla Osteopatia, alla Fisioterapia)." Scienze Biofisiche 1, no. 1 (March 2021): 1–12. http://dx.doi.org/10.48274/ibi6.

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Abstract:
La TB-Tecnica Bioenergetica secondo il Metodo Summa Aurea®, attraverso una pratica continuativa consente di sviluppare la capacità di espandere la propria energia ed accedere a frequenze minori di quelle che normalmente sono usuali sia nelle persone sane che ancor di più in quelle che presentano disarmonie di vario tipo. L’Operatore modificando il proprio stato di coscienza è in grado di portare le proprie frequenze cerebrali velocemente in Onde Delta. L’Operatore Bioenergetico è in grado di entrare per risonanza sul campo energetico della persona da trattare e modificarne lo stato di coscienza, abbassandone le frequenze con una conseguente apertura dei canali energetici. Questo approccio, se ricreato prima di procedere ad un trattamento professionale Shiatsu, Riflessologia e Massaggio, ma anche Osteopatico o Fisioterapico (anche se i trattamenti sono di tipo diverso il principio di funzionamento è lo stesso), consente di migliorare l’efficacia della pratica eseguita. L’operatore riuscirà ad acquisire una maggiore empatia con la parte del corpo da trattare, mentre il cliente avrà una percezione del trattamento ricevuto più soddisfacente oltre ad una migliore predisposizione ed apertura nei confronti del trattamento ricevuto e dell’Operatore che lo svolge. Tale integrazione è stata verificata su 50 persone in cui sono stati effettuati gli stessi trattamenti prima e dopo la conoscenza dell’Operatore della TB-Tecnica Bioenergetica secondo il Metodo Summa Aurea®.
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Barros, Paulo Henrique Nunes De, and Josefa Sônia Pereira da Fonseca. "Come ottenere la riduzione dei costi attraverso lo stoccaggio e la distribuzione: un approccio logistico." Revista Científica Multidisciplinar Núcleo do Conhecimento, April 22, 2021, 110–41. http://dx.doi.org/10.32749/nucleodoconhecimento.com.br/economia-aziendale/approccio-logistico.

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Abstract:
Il presente lavoro mira a rivelare la possibilità di ridurre i costi delle aziende con interferenze nella Gestione della Catena di fornitura, in particolare in Magazzino e Distribuzione, attraverso la presentazione dettagliata del tema riduzione dei costi e il argomento di studio dei risultati ottenuti dall’azienda UPS, scelta per essere la più grande azienda nel settore logistico. Lo studio cerca di rispondere alla domanda su come ottenere la riduzione dei costi attraverso lo stoccaggio e la distribuzione, dal punto di vista della logistica. Per questo verrà presentata la prospettiva della logistica nella business administration, chiarendo i concetti di gestione e visione della filiera, trasporto e stoccaggio, raccolta e distribuzione dei prodotti, combinando il case study proposto con i concetti di rilevanza nell’area della Gestione della Catena di fornitura (CS). Di conseguenza, abbiamo scoperto che è possibile ottenere una riduzione dei costi attraverso una gestione razionale di CS, evidenziando l’importanza della Logistica, dei suoi strumenti e della sua storia, mostrando i metodi utilizzati da UPS nella sua gestione di CS, per raggiungere livelli internazionali di eccellenza sul territorio, e risultati sopra le attese, prestando particolare attenzione a ciascuna delle fasi di gestione: Stoccaggio e Distribuzione dei prodotti. Il documento conclude che le aziende che intendono affermarsi nel complesso campo della logistica devono comprendere non solo tutti gli anelli della filiera, avendo come valore l’impegno per il risultato della qualità, ma anche un efficiente Magazzino e gestione della distribuzione, con l’utilizzo di moderni strumenti di integrazione come nel caso dei sistemi ERP, puntando al loro reale inserimento nel mercato internazionale che ha numerose attrattive. Per riuscire a ridurre i costi della Catena di fornitura, è essenziale un modello di business basato sulla risposta con la sofisticazione finanziaria richiesta dalle best practice, è essenziale la gestione totale e la visione del ciclo della Catena di fornitura, raggiungendo una maggiore agilità ed efficacia.
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Griglio, Elena. "Le prospettive di riforma della Costituzione italiana: note di metodo." Toruńskie Studia Polsko-Włoskie, May 5, 2022, 119–36. http://dx.doi.org/10.12775/tsp-w.2021.009.

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Abstract:
Il contributo analizza le principali prospettive di riforma della Costituzione italiana, nel tentativo di evidenziare la ricchezza degli approcci metodologici che hanno contraddistinto i vari procedimenti di revisione costituzionale. Rispetto ai profili di metodo, si intende brevemente ricostruire in una prospettiva storica il rapporto tra revisioni organiche e revisioni puntuali e tra procedimenti di revisione speciali o ordinari. Tale analisi consentirà di identificare la varietà delle strategie riformatrici perseguite, inquadrandole nel relativo contesto politico-istituzionale ed evidenziandone il collegamento con le consultazioni referendarie. Focalizzando l’attenzione sull’ultima riforma costituzionale, quella relativa alla riduzione del numero dei parlamentari, si evidenzierà come una riforma apparentemente „puntuale” nel suo impatto emendativo sul testo costituzionale possa aprirsi a conseguenze di grande impatto nel rapporto delle due Camere sia con gli elettori che con il Governo. Se ne richiameranno quindi le più significative interazioni con la riforma elettorale e con i regolamenti parlamentari. Tale riflessione consentirà, in conclusione, di sottolineare come il processo attuativo che accompagna una riforma costituzionale svolga un ruolo determinante nel definirne la portata e l’impatto. Le grandi o piccole riforme non si valutano tanto nel numero di articoli costituzionali modificati, ma piuttosto nella capacità complessiva di un intero sistema di accompagnare il cambiamento sul piano delle attuazioni e integrazioni legislative, dell’interpretazione costituzionale, della modifica delle consuetudini in essere.
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Dissertations / Theses on the topic "Integrazione dei metodi"

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REGA, MASSIMILIANO. "Ottimizzazione dei touch point e integrazione dei canali di vendita: un approccio omnichannel alla creazione di valore." Doctoral thesis, Università degli Studi di Roma "Tor Vergata", 2014. http://hdl.handle.net/2108/203411.

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STECCHI, ALFREDO. "Composizione corporea e forza nel fitness: analisi dei risultati ottenuti in 3 anni di allenamento muscolare, regole alimentari e integrazione." Doctoral thesis, Università degli Studi di Roma "Tor Vergata", 2009. http://hdl.handle.net/2108/896.

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Abstract:
Il presente studio riguarda i risultati ottenuti da 14 persone di sesso maschile età 29,4 ± 7,9anni, altezza 177,9 ± 7,3cm, peso corporeo 71,1 ± 5,8kg, massa grassa 19,27 ± 2,99%, che per 3 anni hanno frequentato una palestra di fitness, allenandosi al fine di verificare e quantificare il variare della propria composizione corporea e l'incremento della forza muscolare massimale (Fmax). L'impegno nei 3 anni è stato così organizzato: 1° anno, allenamento tradizionale di tipo neuro-muscolare; 2° anno allenamento + introduzione di regole alimentari; 3° anno, allenamento + regole alimentari + integrazione a base di creatina e aminoacidi ramificati. Il calcolo della percentuale di massa grassa (Fat Mass, FM) è stato effettuato tramite plicometria utilizzando l'equazione di Jackson e Pollock a 3 pliche; considerato il modello bicompartimentale, la misurazione della massa magra (Fat Free Mass FFM, FFT) si è ottenuta per differenza. I valori della forza massimale (Fmax) sono stati ricavati con metodo diretto misurando 1RM (1 ripetizione massimale) di 4 esercizi. La valutazione statistica dei risultati ottenuti è stata effettuata mediante calcolo della Media e DS di ogni parametro. L'indice di significatività è stato ricavato tramite il test della “t” di Student per dati appaiati: la significatività è stata posta a priori al 5% (p<0,05). La variazione della FFT ha fatto registrare un incremento del 8,1% che è risultato statisticamente significativo con P<0,05 (P= 0,01). Il valore assoluto della FM non ha subito variazioni e non ha mostrato variazioni statisticamente significative con P>0,05 (P= 0,9); la riduzione della percentuale della FM (da 19,27 ± 2,99% a 18,00 ± 3,00%) si è verificata tuttavia grazie all'incremento della FFT e quindi del peso corporeo totale. L'allenamento della Fmax in valore assoluto ha evidenziato una variazione media con un incremento del 22,5% ed un indice statistico altamente significativo con P <0,001 (P= 0,00001). Il valore della Fmax relativa al peso corporeo ha mostrato una variazione (da 1,09 ± 0.08 a 1,25 ± 0,11) statisticamente significativa (P= 0,00008): la stessa significatività è stata dimostrata nel rapporto con ogni singola prova con P<0,001. Il valore della Fmax relativa alla FFM è risultata statisticamente significativa (P= 0,0008). Per quanto riguarda il rapporto di ogni singola prova con la FFM, sono state sempre evidenziate variazioni statisticamente significative. L’analisi della matrice di correlazione di Bravais - Pearson ci permette di notare che la matrice di correlazione dei 4 indici di forza presentano valori molto prossimi ad 1 con P <0,001. CONCLUSIONI Un allenamento muscolare organizzato e continuato per 3 anni ha mostrato sollecitare in modo importante l'incremento della forza muscolare massimale in soggetti con un livello medio di fitness. La coordinazione intermuscolare avrebbe contribuito in modo preponderante a tale variazione. La massa magra ha evidenziato una variazione significativa rispetto a quella grassa che non ha presentato cambiamenti. L'inserimento delle regole alimentari nel 2°-3° anno e della integrazione nel 3°, coinciderebbe con un il miglioramento dei dati riferiti alla forza e alla FFM andando presumibilmente a sommarsi agli effetti dipendenti dal processo biologico messo in atto dall'allenamento. I recuperi prolungati e ben organizzati avrebbero comunque avuto un ruolo predominante rispetto agli incrementi di Fmax e FFT. Parole chiave: allenamento neuromuscolare, composizione corporea, forza massimale, regole alimentari , recupero, integrazione.
This study refers to the results obtained by 14 people (male, age 29.4 ± 7,9, height 177.9± 7,3, Body Weight 71.5 ± 75.8 Kg.Fat Mass 19.27 ± 2.99%) who were attending a Fitness Gym for three years and training in order to verify and quantify the variation of their own body composition and maximal muscle strength (Smax). This three years commitment has been organized as follows: 1st year, traditional neuro-muscular training; 2nd year, training and introduction to a nutritional education programme; 3rd year, training, nutritional education programme, creatine and ramified amino acids supplementation. The Fat Mass (FM) percentage has been computed by the means of Plicometry, through the Jackson and Pollock’s three folds equation; taking into account the bi-compartmental model, the Fat Free Mass (FFM) has been calculated by difference. The Maximal Strength (Smax) values have been estimated through the direct method, measuring 1 MR (1 Maximal Repetition) in 4 exercises. The statistical assessment of the obtained results has been performed through the computation of the Mean and the Standard Deviation (SD) of each investigated parameter. Significativity indexes have been calculated through the T-Student Test for Paired Samples; the Significativity level has been a priori set at 5% (p<0,05). FFM variation showed a 8.1% increase, that is statistically significant with P<0,05 (P= 0,01). FM value did not vary significantly P>0,05 (P= 0,9); however the percentage of the FM reduction (from 19,27 ± 2,99% to 18,00 ± 3,00%) occurred because of the increase of FFM, therefore of the whole body weight. Smax training showed a variation with an average increase of 22.5% and a highly significant statistical index P <0,001 (P= 0,00001). The Smax related to the Body Weight (BW) showed a highly significant (P= 0,00008) variation (from 1,09 ± 0.08 to 1,25 ± 0,11); the same level of significativity occurred in the ratio with each single trial (P<0,001). The Smax value referred to the FFM was statistically significant (P= 0,0008). Referring to the ratio of every single trial with the FFM, statistically significant variations have been observed. The analysis of the Bravais - Pearson correlation matrix allows to note that the correlation matrix of the 4 strength indexes showed values very close to 1 with P <0,001. Conclusions. An organized and continuous muscle training over three years showed a major influence in increasing the maximal muscle strength in medium fitness level subjects. The intermuscular coordination should have been playing a major role about this variation. The Free Fat Mass (FFM) showed a significant variation compared to the Fat one, that did not vary. The introduction to a nutritional educative programme, during the 2nd and 3rd year and the supplementation during the 3rd year, might coincides with the observed improvements of Strength and FFM, probably adding to the effects of the biological process activated by the training. Prolonged and well structured periods of resting should have been playing a predominant role referring to the Smax and FFM increases. Key words: neuromuscular training, body composition, maximal strength, nutritional rules, recovery time, supplementation
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DE, LUCA SUSANNA. "Diseguaglianze sociali e istruzione primaria in Italia. Le competenze degli studenti tra origini sociali, capitale culturale e effetto scuola." Doctoral thesis, Università degli Studi di Milano-Bicocca, 2011. http://hdl.handle.net/10281/20212.

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Abstract:
Obiettivo dello studio è indagare le dimensioni sottostanti i differenziali di apprendimento scolastico nei bambini che frequentano le elementari in Italia, individuando il ruolo in essi svolto sia dalle variabili del background familiare (origini sociali e capitale culturale), che dai fattori inerenti la scuola (leadership, composizione utenza, insegnanti). Dimostrare l’esistenza di forme di diseguaglianza educativa in un’epoca così precoce di studi costituisce un tassello fondamentale per lo studio delle diseguaglianze successive. I destini scolastici dei giovani studenti in altre parole si delineano nettamente sin nei primi anni di istruzione. Vi è universalità oramai nell'ottenimento della licenza elementare, ma i bambini giungono loro malgrado al termine del V anno riproducendo in modo soprendente la struttura sociale sottostante. L'indagine, al fine di indagare la complessità e le sfaccettature del fenomeno, ha fatto ricorso a tecniche di rilevazione e analisi sia qualitative che quantitative
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Fontanili, Luca. "Analisi del movimento per la valutazione delle forze muscolari nel movimento umano: protocollo di integrazione di tipici metodi di misura." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2018.

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Abstract:
Questo elaborato è incentrato sull'analisi del movimento per l'investigazione degli eventi tipici che hanno luogo durante il movimento umano e permette di validare il suo utilizzo come metodo di valutazione delle patologie muscoloscheletriche e per il miglioramento degli allenamenti sportivi. Nel presente scritto un sistema di motion-capture è sfruttato in combinazione con un prototipo di pedane di forza monoassiali internamente sviluppato per la misurazione della componente verticale delle forze di reazione al suolo durante il movimento. Mentre tecniche simili sono già state implementate per il cammino, questo tipo di sistema può essere utilizzato per l'indagine della corsa, così da coprire un numero sempre maggiore di applicazioni possibili e permettere una più profonda comprensione sia delle performance atletiche che dell'analisi delle patologie. Per la prevenzione ed il trattamento degli infortuni che possono accadere durante la corsa, una maggiore comprensione dei suoi meccanismi è critica; per queste motivazioni, viene qui proposto un metodo per la valutazione della cinematica del corpo umano così come delle forze di reazione al suolo combinate con un modello per la determinazione delle forze muscolari.\par Una tecnica stereofotogrammetrica è utilizzata per la misurazione accurata del movimento del corpo ed un sistema di pedane di forza multiple è sfruttato per il calcolo delle forze esercitate al suolo e suddivise nelle tre componenti da una procedura sviluppata appositamente. Inoltre, i dati sono impiegati come parametri di input per il software OpenSim al fine di derivare le forze muscolari. Infine, le potenzialità del protocollo proposto sono determinate da una campagna sperimentale su soggetti sani ed una raccolta significativa di dati riguardanti le forze muscolari di questi soggetti è costruita per diverse velocità.
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Perco, Margherita. "Reggio Children arriva a Pechino: Traduzione di un articolo sull'applicazione del metodo Reggio in Cina e riflessione sulle sue possibilità di integrazione nella tradizione scolastica cinese." Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2016. http://amslaurea.unibo.it/9925/.

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Abstract:
In questo elaborato si è cercato di comprendere come la cultura italiana, rappresentata nello specifico dal metodo educativo Reggio Emilia, possa incontrare e convivere con quella cinese, nell'esperienza della Scuola Pechino, il progetto innovativo che è stato lanciato nel settembre 2015 dall’ambasciata italiana a Pechino e che offre i suoi servizi ai figli di coppie italiane e di coppie miste (con almeno un genitore italiano) espatriate in Cina. L’analisi prende spunto dalla traduzione dell'articolo Introduzione al metodo educativo italiano Reggio Emilia e confronto con il metodo educativo tradizionale cinese, pubblicato sul “Fujian Tribune”, in cui sono descritti i principi fondamentali del metodo Reggio, nel quale sono stati messi a confronto il modello raggiano con il metodo educativo tradizionale cinese, ponendo in rilievo le differenze che sussistono tra i due. Quello che si è cercato di capire è se il metodo Reggio possa essere integrato con successo nelle scuole dell’infanzia e negli asili nido cinesi, e con quali modalità.
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GIOSA, DOMENICO. "Sviluppo di una metodica custom di NGS e di una pipeline bioinformatica ad hoc per la caratterizzazione delle integrazioni del Virus dell’Epatite B nel Carcinoma Epatocellulare." Doctoral thesis, 2020. http://hdl.handle.net/11570/3180404.

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Abstract:
L’infezione cronica da virus dell’Epatite B (Hepatitis B Virus - HBV) è uno dei principali fattori di rischio per lo sviluppo del carcinoma epatocellulare (HCC). Infatti, pazienti affetti da epatite cronica B (CHB) presentano un rischio, fino a 100 volte maggiore, rispetto agli individui sani, di sviluppare HCC. L’HCC rappresenta, attualmente, la quarta causa di morte correlata al cancro a livello mondiale, con circa 780.000 decessi per anno. L’integrazione del DNA virale nel genoma umano è stata riscontrata in circa il 90% dei casi di HCC correlati ad infezione da HBV ed è noto, infatti, che le integrazioni del DNA virale possano condurre ad instabilità cromosomica, mutagenesi inserzionale, alterazione dell’espressione genica ed all’espressione di prodotti virali (in particolare, le proteine HBs e HBx) o di loro isoforme mutate, note per le loro proprietà oncogeniche. È noto che gli eventi di integrazione virale nel genoma dell’ospite presentino una distribuzione casuale. Tuttavia, studi recenti hanno portato all’identificazione, nel tessuto tumorale, di geni interessati con maggiore frequenza da eventi di integrazione virale, tra cui i geni CCNE1, MLL4 e TERT. Va sottolineato, però, che tali siti di integrazione “ricorrenti” sono stati osservati in un numero molto limitato di casi di HCC, e che pertanto tali siti di integrazione sono da considerare eventi aneddotici se paragonati al numero totale dei siti di integrazione descritti sino ad oggi (circa 20.500) (https://bioinfo.uth.edu/VISDB). I numerosissimi studi sull’integrazione di HBV pubblicati sino ad oggi, oltre ad utilizzare approcci tecnici assai diversi in termini di sensibilità e specificità, si sono spesso concentrati nell’analisi della sola regione virale dell’HBx. I risultati ottenuti sono stati, pertanto, estremamente eterogenei nell’identificazione e quantificazione dei siti d’integrazione virale. Questo studio si è, quindi, posto l’obiettivo di sviluppare sia una nuova metodica di sequenziamento per l’analisi dell’integrazione di HBV, basata sulla tecnologia di Next Generation Sequencing (NGS) (HBV Integration Sequencing, HBV-ISeq), sia di generare una specifica pipeline bioinformatica (HBV Integration Finder, HBVIF), al fine di identificare in maniera altamente sensibile e specifica gli eventi di integrazione virale nel genoma umano, e di stimare l’espansione clonale dei siti d’integrazione virale nell’HCC.
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Books on the topic "Integrazione dei metodi"

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Moretti, Giorgio. Riabilitazione e integrazione del disabile: Dai principi ai metodi. Roma: Armando, 2006.

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Conference papers on the topic "Integrazione dei metodi"

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Corbisiero, Fabio, and Antonella Avolio. "Migrazioni e networks urbani." In International Conference Virtual City and Territory. Roma: Centre de Política de Sòl i Valoracions, 2014. http://dx.doi.org/10.5821/ctv.7987.

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Abstract:
Ripercorrendo l’ampio dibattito sul tema emerge quanto numerose siano le definizioni di integrazione elaborate dagli studiosi che si sono occupati di migrazioni. Soprattutto in anni più recenti, in forza dei rilevanti cambiamenti dei fenomeni migratori in atto, in molti concordano che questi processi sono aperti a molteplici esiti, in gran parte collegati a fattori di contesto politico, sociale, economico e culturale. Questi diversi fattori rappresentano altrettante dimensioni con cui si può guardare all’integrazione, che pertanto si configura come concetto multidimensionale, oltre che dinamico, e che può essere declinato a diversi livelli di analisi. Il livello relazionale (livello meso) rappresenta il punto di convergenza di fattori di integrazione macro e micro: i percorsi di inserimento urbano spesso dipendono dall’efficacia delle reti nelle quali si è inseriti. Questo contributo presenta i risultati di una ricerca condotta nel quartiere Mercato a Napoli, che ha avuto come oggetto di analisi l’integrazione della comunità cabardina, attraverso la metodologia e gli strumenti della Social Network Analysis. There are many definitions of integration developed by scholars of migration. They agree – especially in recent years, due to the significant changes in migration – that these processes are open to multiple outcomes, largely related political, social, economic and cultural factors. These different factors represent the different dimension which you can look to the integration; a term that appears as a multidimensional concept, as well as dynamic, and can be declined at different levels of analysis. The relational level (meso-level) represents the point of convergence between macro and micro factors of integration. In fact, the urban integration processes often depend on the effectiveness of their own social networks. This paper presents the results of a survey in the Mercato neighborhood (Naples). The aim is to analyze the integration of Kabardians community, through Social Network Analysis methods.
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