Academic literature on the topic 'Insegnanti italiani'

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Journal articles on the topic "Insegnanti italiani"

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Florio, Eleonora, Letizia Caso, and Ilaria Castelli. "Rappresentazioni e atteggiamenti degli insegnanti verso le diagnosi di DSA: costruzione e validazione preliminare di un questionario." RICERCHE DI PSICOLOGIA, no. 1 (May 2022): 1–24. http://dx.doi.org/10.3280/rip2022oa13224.

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Abstract:
Questo lavoro presenta un questionario sviluppato per raccogliere ed esplorare le rappresentazioni e gli atteggiamenti degli insegnanti rispetto al recente e considerevole aumento di diagnosi di Disturbi Specifici dell'Apprendimento (DSA) nelle scuole italiane. Il questionario Rappresentazione e Atteggiamenti rispetto ai DSA (RADSA) è stato elaborato sulla base della letteratura di riferimento e di 11 focus group con 92 insegnanti italiani di scuola primaria (96.7% femmine, età M = 47.2 anni, DS = 8.8). I trascritti dei focus group sono stati analizzati con il software T-LAB (Lancia 2012, 2018) e i contenuti sono stati convertiti in item per il questionario. Successivamente, è stata condotta un'analisi fattoriale esplorativa (con rotazione Direct Oblmin) sulle risposte di 111 insegnanti italiani di scuola primaria, per la maggior parte femmine (94.6%), che hanno partecipato alla seconda fase dello studio. Il range di età di questo secondo campione era compreso tra i 25 e i 63 anni (M = 46.1, DS = 9.34), con una media di 20.18 anni di insegnamento (DS = 11.49). Il questionario RADSA, grazie ai suoi 62 item, divisi in 12 sottoscale, è risultato capace di riflettere la complessità dell'argomento e rappresenta uno strumento di valutazione mirato ad esplorare gli atteggiamenti di insegnanti ed educatori verso la diagnosi di DSA, specialmente quelli che possono minare la qualità della relazione alunno-insegnante. Siccome il RADSA è in grado di identificare le principali rappresentazioni personali riguardanti gli alunni con DSA, si possono progettare interventi mirati per uno specifico contesto educativo, basandoli sui risultati ottenuti dalla sua somministrazione.
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2

Argentin, Gianluca. "Under pressure? L'elevata e crescente soddisfazione lavorativa degli insegnanti italiani, 2014-2019." SOCIOLOGIA DEL LAVORO, no. 160 (August 2021): 43–66. http://dx.doi.org/10.3280/sl2021-160003.

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Abstract:
Il sistema scolastico italiano ha visto, nell'ultimo decennio, l'adozione di importanti trasformazioni coerenti con la logica del New Public Management. Si ipotizza che questi mutamenti possano aver avuto ripercussioni negative sulla soddisfazione occupazionale degli insegnanti. Adottando una prospettiva di sociologia del lavoro, si analizzando i dati delle Indagini ISTAT sulle forze di lavoro e si pongono diacronicamente a confronto gli insegnanti con altri gruppi occupazionali. Si rileva così che la soddisfazione degli insegnanti non solo è elevata ma anche crescente nel periodo qui considerato, in netto contrasto con le ipotesi sulle ricadute negative delle trasformazioni del sistema scolastico. In conclusione dell'articolo, si formulano possibili interpretazioni di questi risultati inattesi.
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Cera, Rosa. "Un'indagine comparativa: formazione degli insegnanti in Svezia e Italia, STEM education, TIC, ruolo e funzioni delle universit&." EXCELLENCE AND INNOVATION IN LEARNING AND TEACHING, no. 2 (December 2021): 5–22. http://dx.doi.org/10.3280/exioa2-2021oa13015.

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Abstract:
La finalità della ricerca comparativa è di individuare gli aspetti peculiari dei percorsi formativi degli insegnanti delle scuole secondarie in due diversi Paesi: Svezia e Italia. Per la formazione iniziale, sono stati posti a confronto i due differenti percorsi necessari al conseguimento del titolo utile all'insegnamento e le relative riforme attuate. Per la formazione continua sono state, invece, comparate le attività di coaching (Talis, 2018), in quanto in grado di promuovere il senso di auto-efficacia e l'identità dell'insegnante, oltre ad agevolare l'integrazione della teoria e delle attività di pratica nei percorsi formativi. Due sono gli obiettivi specifici: investigare le competenze degli studenti nelle discipline STEM, al fine di comprendere l'abilità dei relativi insegnanti e rilevare le competenze di questi ultimi nell'utilizzo delle TIC; il secondo indagare le attività svolte dalle università svedesi e italiane nella formazione degli insegnanti, individuandone le rispettive aree critiche. Attraverso i dati PISA 2018 è stato possibile confrontare le abilità degli studenti nelle discipline STEM, in particolare nella matematica e nelle scienze. In questo caso, si è preferito utilizzare i dati riguardanti gli studenti, in quanto considerati più attendibili, al fine di comprendere la preparazione degli insegnanti. Per comparare le abilità dei docenti nell'utilizzo delle TIC in classe sono stati, invece, utilizzati i dati Talis 2018. Attraverso la revisione scientifica della letteratura internazionale è stato, infine, possibile individuare le attività svolte dalle università svedesi e italiane nella formazione degli insegnanti. I risultati dell'indagine hanno evidenziato marcate differenze nel ruolo che gli universitari svedesi e italiani svolgono nel formare gli insegnanti, oltre ad una divergenza nelle competenze degli insegnanti nella STEM education e nell'utilizzo delle TIC.
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Grion, V., S. Roberts, and G. Casanova. "Valutare gli insegnanti italiani? Uno sguardo alle esperienze europee." RIV Rassegna Italiana di Valutazione, no. 49 (May 2012): 119–35. http://dx.doi.org/10.3280/riv2011-049008.

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Abstract:
La problematica della valutazione degli insegnanti italiani risulta oggi al centro di un emergente dibattito sia all'interno delle scuole, sia in ambito di politica scolastica. L'evoluzione del ruolo e dei compiti dell'insegnante nel contesto dei processi di autonomia delle scuole e i richiami, provenienti dall'Europa comunitaria, alla ricerca di una migliore qualitŕ dei sistemi scolastici nazionali rendono sempre piů urgente la necessitŕ di fornire alle scuole e ai decisori politici, strumenti per valutare la professionalitŕ del personale scolastico. L'Italia, in effetti, rappresenta in tal senso il fanalino di coda dei paesi europei, non disponendo di alcun sistema di valutazione degli insegnanti. In questo contesto, il contributo qui presentato, frutto di un lavoro di ricerca teorica comparativa, svolta su documenti di ricerca relativi alla valutazione degli insegnanti in ambito internazionale, intende mettere in luce vantaggi e limiti di diversi sistemi e strumenti di valutazione dei docenti, abbozzando una proposta per la messa in atto di un sistema valutativo nazionale. I risultati ottenuti sono discussi in relazione allo specifico punto di vista pedagogico assunto dalle ricercatrici.
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Pirvu, Elena. "Sul raddoppiamento clitico del complemento oggetto e del complemento oggetto indiretto in italiano e in romeno." Italianistica Debreceniensis 25 (March 29, 2020): 95–107. http://dx.doi.org/10.34102/itde/2019/5556.

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Abstract:
L'articolo consiste in una presentazione contrastiva delle funzioni dei pronomi clitici in Accusativo e Dativo in italiano e in romeno. Si occupa fondamentalmente del raddoppiamento clitico, vale a dire la doppia occorrenza del complemento oggetto diretto e del complemento oggetto indiretto. Il raddoppiamento del clitico nei complemento oggetto diretto e del complemento oggetto indiretto è una questione importante per gli insegnanti di studenti romeni di italiano LS e di studenti italiani di romeno LS. Tutte le occorrenze dovrebbero ricevere uguale attenzione: quando il raddoppiamento clitico è obbligatorio, quando è facoltativo o quando è bloccato
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Piacenza, Susanna, and Roberto Trinchero. "Inside the school. A survey on teaching and evaluation practices and on the training needs of teachers." Form@re - Open Journal per la formazione in rete 22, no. 2 (June 30, 2022): 19–33. http://dx.doi.org/10.36253/form-13176.

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Abstract:
What are the organizational, didactic, evaluation practices most adopted by teachers? In which of these practices do teachers feel him/herself most effective? In which less? And, consequently, what are the explicit and implicit (ie undeclared) training needs that emerge from this analysis? This article illustrates a survey promoted by Pearson Italia in March 2022 conducted through an online questionnaire filled in by 504 Italian teachers from kindergarten up to upper secondary school. The survey highlights how teachers perceive the importance of acting to improve students’ autonomy and cognitive abilities, however, this perception corresponds to an act not always in line with the expectations and requests deriving from scientific research about teacher effectiveness. Dentro la scuola. Un’indagine sulle pratiche didattiche e valutative e sui bisogni formativi degli insegnanti. Quali sono le pratiche organizzative, didattiche, valutative, maggiormente adottate dagli insegnanti? In quali di queste pratiche gli insegnanti si sentono più efficaci? In quali meno? E, di riflesso, quali sono quindi i bisogni formativi espliciti e impliciti (ossia non dichiarati) che emergono da questa analisi? Il presente articolo illustra un’indagine promossa da Pearson Italia nel mese di marzo 2022 condotta mediante un questionario online compilato da 504 insegnanti italiani dalla scuola dell’infanzia fino alla secondaria di secondo grado. L’indagine fa emergere come gli insegnanti percepiscano l’importanza dell’agire per migliorare le capacità cognitive e l’autonomia degli studenti, tuttavia, a questa percezione corrisponde un agito non sempre in linea con le aspettative e con le istanze derivanti dalla ricerca scientifica in tema di efficacia dell’insegnamento.
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Gabola, Piera, and Antonio Iannaccone. "Elementi contestuali nella costruzione del benessere degli insegnanti in due casi studio italiani." Swiss Journal of Educational Research 37, no. 1 (September 20, 2018): 149–66. http://dx.doi.org/10.24452/sjer.37.1.4948.

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Abstract:
L’articolo propone una riflessione su alcuni elementi critici della costruzione del benessere professionale degli insegnanti mettendo in luce, accanto alle note cause di insorgenza della sindrome del burnout quali fattori individuali, emotivi e relazionali, anche gli effetti che sembrano riconducibili alla condizione lavorativa nel suo complesso e dunque al sistema di attività nel quale viene svolto questo mestiere. Per dar conto di tali effetti l’articolo discute i risultati di due contributi empirici, realizzati in modo indipendente, a distanza di dieci anni l’uno dall’altro, nel sistema scolastico italiano. In particolare i due studi fanno riferimento alla condizione di benessere socio professionale di insegnanti di scuola dell’infanzia e primaria in due fasi distinte dell’evoluzione del sistema scolastico italiano (che nell’arco dei dieci anni intercorsi fra i due studi è stato interessato da continui tentativi di riforme, da un crescente precariato, da un progressivo indebolimento del riconoscimento della professione, dalla presenza diffusa in classe di bambini di differenti culture, dall’introduzione, largamente approssimativa, di nuove tecnologie, dalla scarsa corrispondenza tra lavoro effettivo ed aspettative dei futuri insegnanti). Senza la pretesa di fornire risposte definitive ad un problema evidentemente complesso la ri-lettura dei due studi sul burnout, realizzati in due distinte fasi dell’evoluzione del sistema scolastico, pur confermando, in parte, i risultati di altri lavori simili, solleva il problema complementare della contestualizzazione delle modalità di espressione del disagio degli insegnanti in relazione al più ampio tessuto identitario professionale nel quale essi operano. Tessuto che sembra mutare al mutare del posizionamento sociale e culturale dell’insegnamento.
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Infantino, Agnese, Franca Giuliana Zuccoli, and Renata Lanza. "Bambini migranti: alcune riflessioni a partire da percorsi italiani." Zero-a-Seis 23, no. 43 (March 12, 2021): 583–601. http://dx.doi.org/10.5007/1980-4512.2021.e72928.

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Abstract:
L’articolo tenta di porre con sguardo interrogativo alcune questioni educative che oggi, di fronte a fenomeni e cambiamenti di portata mondiale (le migrazioni, le disuguaglianze nelle risorse, le mutazioni climatiche) segnalano la crisi del modello di sviluppo occidentale e il pericolo rispetto alla stessa sopravvivenza sia umana, sia ecologica. I modelli e le categorie pedagogiche consolidate nel mondo occidentale, tra cui l’idea di “bambino attivo” e adulto empatico, si rivelano inefficaci e parziali di fronte a sfide che impongono nuove visioni educative e un ruolo più attivo, trasformativo e responsabile da parte degli adulti. Per approfondire questi temi si sono coinvolti con un questionario più di cento futuri educatori e insegnanti, indagando le loro idee di “bambino migrante” e le necessità connesse all’interno delle classi.
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Labanca, Nicola. "Enzo Collotti e la storia contemporanea in Italia." ITALIA CONTEMPORANEA, no. 298 (June 2022): 15–25. http://dx.doi.org/10.3280/ic2022-298002.

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Abstract:
Il gruppo di interventi che questo articolo introduce mira a ricordare, a pochi mesi dalla morte, un grande studioso italiano di respiro europeo. Enzo Collotti (1929-2021) è stato per lunghi decenni una delle figure più importanti della storiografia contemporaneistica italiana. Questo articolo, oltre a ricordare i punti essenziali del suo percorso di vita e di studi, sottolinea l'essere stato Collotti sia formalmente uno dei primi docenti universitari italiani di storia contemporanea, sia il suo esserlo stato sostanzialmente da studioso impegnato, ma in modalità che in niente perdevano per questo in rigore filologico e metodologico. Gli articoli si occupano degli anni trascorsi da Collotti presso l'Istituto Giangiacomo Feltrinelli, 1959-1963 (David Bidussa), della sua dimensione di grande storico del Novecento europeo (Mariuccia Salvati), della difficoltà di dichiararsi Linkssozialist nel secondo dopoguerra e dell'essere stato il più grande storico germanista dell'Italia della seconda metà del Ventesimo secolo (Brunello Mantelli), del suo impegno per il processo della Risiera di San Sabba (Tullia Catalan), del suo percorso di ricerca sulle persecuzioni antiebraiche e sulla Shoah in Italia e in Europa (Valeria Galimi), sulla sua apertura internazionale e ai nuovi percorsi storiografici in quanto docente universitario (Silvia Salvatici), e su una importante e trentennale attività svolta con gli insegnanti delle scuole superiori di Firenze (Gaspare Polizzi).
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Argentin, Gianluca. "Come cambia la forza lavoro nel sistema scolastico. Le tendenze demografiche degli insegnanti italiani, 1990-2010." SOCIOLOGIA DEL LAVORO, no. 131 (July 2013): 74–88. http://dx.doi.org/10.3280/sl2013-131005.

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Dissertations / Theses on the topic "Insegnanti italiani"

1

GABOLA, PIERA. "Burnout degli insegnanti e fattori sociale, emotivo e cognitivo. Presentazione di due studi." Doctoral thesis, Università degli Studi di Milano-Bicocca, 2011. http://hdl.handle.net/10281/18767.

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Abstract:
Currently teachers are required to have many abilities which are not only confined to the didactic knowledge but they also involve other skills such as building significant educational relations with pupils, colleagues, the parents of the students. The success of the educational process and the personal and professional well-being of those who teach also depend on them. These skills bring to light the relational dimension of the role of the teacher, which is classified as a "helping profession". These aid related professions are based on helping, such as, those of nurses, doctors, and psychologists, who work in contact with the suffering and are subjected to constant events of stress (burnout risk). In national and international literature the risk of teachers to incur in the burnout syndrome during their career has been widely studied in relation to protection factors (Albanese et al., 2008; Greenglass, Burke, & Konarski, 1997; Brouwers, Will, & Welko, 2001; Hakanen, Bakker, & Schaufeli, 2006; Day & Qing, 2009; Doudin et al., 2009a). In this regard a decisive role is played by social factors (such as the support received in situations of difficulty), emotional factors (such as teachers’ emotional and relational competence) and cognitive factors (in particular, teachers’ conceptions and representations of the development of students’ intelligence and of the role played by the process of teaching-learning). The main results may be described as follows: concerning social factors the lack of support on the part of colleagues and managers have significant effects on burnout. In particular, the social support received in the work environment is a predictor of low levels of depersonalisation and high levels of professional fulfilment. In relation to emotional factors, teachers with low levels of burnout better regulate the emotions than those with high levels of burnout. Finally, in regards to the cognitive factor, some research about this subject focus on the conceptions of constructive intelligence which are related to high levels of professional fulfilment and low levels of emotional exhaustion and depersonalisation. Moreover, the burnout syndrome has also been analysed in relation to individual variables that characterize teachers (Sirigatti & Stefanile, 1993). The most investigated aspects refer to the role of age and the years of experience. However, the results obtained are not entirely clear. According to some data (Santiniello & Furlotti, 1992; Xin & MacMillan, 1999; Pellegrino, 2000; Baiocco, Crea, & Laghi, 2006), the years of teaching and age are positively related to the levels of burnout; according to others an inverse relationship appears (Maslach & Jackson, 1981b; Friedman & Faber, 1992; Yuen & Chan, 2005). Furthermore, the role played by the specific training for teaching and the university degree, on the risk of burnout is still largely unexplored. The studies that have dealt with the onset of burnout in the teachers’ careers have also shown that in all cultures, although at different levels, is probably due to the characteristics of their context. This professional group shows serious problems of stress and subsequent experience of burnout; as is shown in studies made in Europe (Pedrabissi, Rolland, & Santiniello, 1993; Lavanco, Novara, & Iacono, 2003; Sann, 2003; Schwarzer & Hallum, 2008; Doudin & Curchod-Ruedi, 2008; Aydogan, Dogan, & Bayram, 2009), Australia (Pillay, Goddard, & Wilss, 2005), Asia (Mo, 1991; Chan, 2006; Leung & Lee, 2006; Yong & Yue, 2007) and America (Gold, 1984; Alkhadher & Al-Naser, 2006; Kahn et al., 2006). Therefore, since those who teach, irrespective of their own culture, are exposed to continuous stress, the burnout can be considered as a possible outcome. In the light of what has just been said ”How can this syndrome be avoided or reduced and well-being promoted?” Two exploratory studies will be introduced: one made on 566 Italian teachers of all levels and another focused on a cultural comparison between 34 Italian and 34 Scottish primary school teachers.
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Galletti, Filippo <1992&gt. "La formazione degli stati regionali italiani (secc. XIII-XV). Acquisizioni scientifiche e ricadute sui manuali di storia, tra formazione degli insegnanti e approcci metodologici." Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2022. http://amsdottorato.unibo.it/10464/4/ITA%20tesi%20filippo%20dottorato.pdf.

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Abstract:
La ricerca intende indagare i rapporti tra le acquisizioni della ricerca scientifica nel campo della storia, con particolare riferimento al tema della formazione degli stati regionali italiani, e il suo insegnamento nella scuola secondaria di secondo grado. Nella parte dedicata al quadro teorico si sottolinea la sempre più stringente necessità di un insegnamento e apprendimento della storia di qualità nella società attuale, basati sul senso della partecipazione democratica attiva e allo sviluppo del pensiero critico, nonostante i documenti ufficiali ministeriali non sempre dedichino al tema la giusta importanza e i recenti risultati ottenuti grazie a un questionario somministrato a studenti universitari sembrino confermare una didattica ancora legata alla pratica tradizionale. A questo proposito, quindi, occorre rifondare e ricentrare l’importanza della storia grazie all’approfondimento del lessico specifico e delle premesse epistemologiche basilari della disciplina. A partire da queste premesse, nell’inquadramento empirico si analizza lo stato di avanzamento della ricerca scientifico-accademica recente nei confronti della formazione degli stati regionali italiani bassomedievali, si confronta il tema nei principali manuali scolatici adottati nell’area metropolitana di Bologna; e sono infine analizzate le concezioni circa la storia, la storia medievale e l’utilizzo del libro di testo degli insegnanti di storia di scuola secondaria di secondo grado grazie alle risposte derivate dalla somministrazione di un questionario sulla pratica docente. I risultati ottenuti permetteranno di cogliere eventuali scollature tra la ricerca accademica e l’insegnamento nella scuola secondaria della storia, della storia medievale e della formazione degli stati regionali, sottolineando, talvolta, la necessità sempre più urgente di una integrata formazione continua degli insegnanti.
The thesis aims to investigate the relationship between the findings of scientific research in the field of history, with particular reference to the theme of the formation of the Italian regional states in the late Middle Ages, and their teaching in secondary schools. In the part dedicated to the theoretical framework, it underlines the increasingly pressing need for quality teaching and learning of history in today's society, based on a sense of active democratic participation and on the development of critical thinking, despite the fact that official ministerial documents do not always devote due importance to the subject. In addition, recent results obtained through a questionnaire administered to university students seem to confirm didactics still linked to traditional practice. In this sense, therefore, it is necessary to refound and refocus the importance of history by deepening the specific vocabulary and the basic epistemological premises of the discipline. Starting from these issues, the empirical framework analyzes the state of progress of recent scientific-academic research on the formation of the Italian regional states of the late Middle Ages; compares the subject in the main school textbooks adopted in the metropolitan area of Bologna (Italy); and, finally, analyzes the conceptions on history, medieval history and the use of the textbook by secondary school history teachers thanks to the answers derived from the administration of a questionnaire on teaching practice. The results obtained will make it possible to detect possible gaps between academic research and the secondary teaching of history, medieval history, and the formation of regional states, sometimes underlining the increasingly urgent need for an integrated in-service training of teachers.
La tesis investiga las relaciones entre las averiguaciones de la investigación científica en el campo de la historia, con especial referencia al tema de la formación de los estados regionales italianos de la Baja Edad Media, y su enseñanza en los centros de secundaria. En la parte dedicada al marco teórico, se subraya la necesidad cada vez más acuciante de una enseñanza y un aprendizaje de la historia de calidad en la sociedad actual, basados en el sentido de la participación democrática activa y en el desarrollo del pensamiento crítico, a pesar de que los documentos ministeriales oficiales no siempre dediquen la debida importancia a la asignatura y de que los recientes resultados obtenidos a través de un cuestionario administrado a los estudiantes universitarios parezcan confirmar una didáctica todavía ligada a la práctica tradicional. En este sentido, por tanto, es necesario reenfocar la importancia de la historia profundizando en el vocabulario específico y en las premisas epistemológicas básicas de la disciplina. A partir de estos asuntos, el marco empírico analiza el estado de avance de la reciente investigación científico-académica sobre la formación de los estados regionales italianos de la baja Edad Media; compara el tema en los principales libros de texto escolares adoptados en el área metropolitana de Bolonia (Italia); y, por último, analiza las concepciones sobre la historia, la historia medieval y el uso del libro de texto de los profesores de historia de la escuela secundaria gracias a las respuestas derivadas de la administración de un cuestionario sobre la práctica docente. Los resultados obtenidos permitirán detectar posibles lagunas entre la investigación académica y la enseñanza secundaria de la historia, la historia medieval y la formación de los estados regionales, subrayando a veces la necesidad cada vez más urgente de una formación integrada en el servicio de los profesores.
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Righini, Giulia <1991&gt. "Definire e riconoscere i bisogni educativi speciali. Lo svantaggio socio-economico, linguistico e culturale nelle percezioni degli insegnanti: indagine esplorativa in contesti italiani e maltesi." Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2019. http://amsdottorato.unibo.it/8987/1/Righini_Giulia_tesi.pdf.

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Abstract:
Il progetto di ricerca evolve dalle questioni che derivano dall’identificazione dei Bisogni Educativi Speciali (BES), introdotti, nel contesto scolastico italiano, con la D.M. 27 dicembre 2012. In particolare, il focus della ricerca è sulla macro-categoria di BES per “svantaggio socio-economico, linguistico e culturale”, che comprende le condizioni degli alunni senza certificazione o diagnosi, che vivono situazioni di “svantaggio scolastico”. Il processo di definizione e riconoscimento di questo tipo di BES è molto complesso e delicato, perché mentre da un lato formalizza il sostegno e la valorizzazione di tutte le differenze, dall’altro, rischia una categorizzazione che racchiude, e quindi esclude, tutto ciò che si discosta dalla “normalità”, imprigionando le difficoltà in sterili etichette e classificazioni. L’idea alla base di questo percorso di tesi è infatti quella di esplorare il problema di ricerca che emerge tanto nelle dinamiche psicosociali e culturali che inducono gli insegnanti all’individuazione del BES, quanto negli effetti didattico-pedagogici che derivano da questa scelta. È stata quindi condotta un’indagine esplorativa – in contesti scolastici italiani e maltesi – per esaminare le percezioni e le esperienze educativo-didattiche degli insegnanti sul fenomeno di definizione e riconoscimento dei BES. Questo ha permesso di costruire un primo quadro dettagliato sul processo di identificazione dei BES per svantaggio socio-economico, linguistico e culturale e sulle prassi che, ad oggi, vengono messe in atto.
This research develops from the issues of identify the Special Educational Needs (SEN), which are introduced in Italian schools by the Ministerial Direction of 27 December 2012. The main focus is the broad category of SEN due to "socio-economic, linguistic and cultural disadvantage". This area of need includes the conditions of students, without certification of disability or disturb, who live situations of "scholastic disadvantage". The process of defining and recognizing this type of SEN is extremely delicate and complex: on the one hand it formalises support and valorisation of differences, on the other hand it risks to categorise – and so to exclude – everything that differs form “normality”, trapping difficulties in unproductive labels and classifications. The aim is to explore two different aspects: the psychosocial and cultural dynamics which make teachers identify SENs and the educational and pedagogical effects of this choice. This is why we decided to carry on an exploratory research – in Italian and Maltese scholastic contexts – to investigate teachers’ didactic experiences and perceptions on SEN’s definition and recognition. This allowed us to build up a comprehensive framework of both the identification process of SENs and the educational practices, to this day, implemented in Italian schools.
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ABBIATI, GIOVANNI. "LA FORMAZIONE DEGLI INSEGNANTI IN ITALIA. LA VALUTAZIONE DI DUE POLITICHE DI FORMAZIONE PROFESSIONALE PER INSEGNANTI DI SCUOLA MEDIA." Doctoral thesis, Università degli Studi di Milano, 2013. http://hdl.handle.net/2434/219121.

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Abstract:
This dissertation aims at providing empirical evidence on the effectiveness of two training programs for math teachers in southern Italy (M@t.abel+ and PQM). The programs are structured as content focused, one year lenght blended training sessions. Exploiting similarities and differences in the training (mainly, on organization of tutoring sessions and the presence on incentives), the analysis show positive effects of the training on both students outcomes and teacher short and medium term behaviours. Implications for policy are discussed.
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PATERGNANI, Elisa. "INSEGNAMENTI MATEMATICI NELLE SCUOLE MILITARI IN ITALIA DA EUGENIO DI SAVOIA A NAPOLEONE." Doctoral thesis, Università degli studi di Ferrara, 2018. http://hdl.handle.net/11392/2488202.

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Abstract:
Tutta la storia moderna dell’Europa dagli inizi del Cinquecento al Congresso di Vienna è una storia quasi ininterrotta di guerre. Esse furono combattute con un crescente ricorso alle scoperte scientifiche e alle innovazioni tecnologiche. In eserciti sempre più numerosi si rese necessario orientarsi tra scienza e tecnica sempre più raffinate. Da qui derivò in diversi paesi la creazione di scuole militari appositamente dedicate all’artiglieria e alle fortificazioni. Più della metà del secolo XVIII vide l’Europa insaguinata da una serie di grandi guerre delle quali la penisola italiana fu più volte teatro. Dopo trent’anni di pace si ebbero ancora ventritre anni di guerre europee (1792-1815): prima per limitare il contagio delle idee rivoluzionarie in Francia, poi contro Napoleone. Protagonista delle battaglie in Italia durante la Guerra di successione Spagnola era stato Eugenio di Savoia-Soisson (1663-1736), celebre per aver diretto le armate imperiali nelle guerre balcaniche contro i Turchi. Il principe Eugenio, e dopo di lui, Federico II di Prussia e poi Napoleone Bonaparte, contribuirono a riscrivere l’arte militare con un crescente ricorso alle armi dotte: l’artiglieria e il genio. Da qui l’aver centrato questo lavoro tra gli inizi del Settecento e gli inizi dell’Ottocento. Gli insegnamenti matematici hanno sempre fatto parte del bagaglio culturale di chi faceva delle armi un mestiere. Tuttavia, per molto tempo, l’approfondimento di questioni di geometria, di meccanica legata all’uso di armi da fuoco sempre più efficienti, e di geometria delle fortificazioni, era operato attraverso forme di autoapprendimento, ricorrendo allo studio dei grandi trattati di matematica. Dalla metà del Seicento l’artiglieria iniziò ad assumere una fondamentale importanza. Dallo sviluppo e dal perfezionamento della tecnologia militare derivava l’esigenza di formare nuovi quadri che sapessero sfruttare le caratteristiche morfologiche del terreno con la conoscenza della topografia, fossero in grado di progettare opere di fortificazione e di valorizzare al meglio l’impiego dell’artiglieria. Furono allora create scuole tecnico-militari idonee a preparare professionalmente il numero di cadetti necessario alla milizia, con programmi d’insegnamento concentrati sulle discipline matematiche e fisiche. Il presente lavoro ha l’intenzione di esaminare gli insegnamenti matematici nell’istruzione militare in Italia nel Settecento e nel primo Ottocento, soffermandosi sulla nascita, l’organizzazione e il funzionamento delle principali scuole a carattere tecnico-militare dedicate all’addestramento dei corpi di artiglieria e genio, sorte in tale periodo, cercando di dare rilievo al ruolo che la matematica, da sempre, ha rivestito in questo settore grazie ai suoi sviluppi applicativi all’arte di fare la guerra, anche attraverso un’analisi dell’attività ivi svolta dai principali matematici che insegnarono in tali scuole e dei principali testi di riferimento utilizzati dai loro allievi. L’esposizione, suddivisa in due parti, sarà dapprima dedicata al Settecento, ponendo l’accento sull’istruzione militare del Regno di Sardegna, del Regno di Napoli e della Serenissima Repubblica di Venezia. Seguirà poi la trattazione relativa al periodo napoleonico, focalizzandosi sulla situazione dell’istruzione militare piemontese durante l’occupazione francese e sulla creazione delle scuole di artiglieria di Torino ed Alessandria, sulle scuole militari della Repubblica Cisalpina (Modena e Pavia), e, infine, su quelle napoletane di quel periodo.
War dominated modern European history from the beginning of the sixteenth century up to the Vienna Congress. As the size of armies increased war became ever more sophisticated and reliant on scientific discoveries and technological innovation. This need gave rise in many countries to the creation of military schools devoted to the study of artillery and fortifications. Over half of the XVIII century saw Europe involved in a series of bloody wars which were also played out on the Italian peninsula. After thirty years of peace, other twenty-three years of wars occurred in Europe between 1792 and 1815 to limit, above all, the spread of revolutionary ideas in France, then Napoleon. One of the protagonists during the Spanish War of Succession was Eugene of Savoy (1663-1736), who was famous for having led the Imperial army in the Balkan wars against the Turks. Prince Eugene, followed by Frederick II, King of Prussia and Napoleon Bonaparte, contributed to reshaping the military through an increased use of erudite men trained in artillery and engineering from the early seventeen hundreds to the beginning of the nineteenth century. Mathematical teaching has always had a role to play in the cultural education of those men who chose to make a career in the military. For many years, however, in-depth studies regarding the geometry of fortifications and mechanics connected to the use of ever more efficient firearms, had been a matter of personal study of important mathematical treatises. The first institutionalized forms of mathematical teaching for future officers was to be found in the ecclesiastical colleges of Catholic Europe, particularly those belonging to the Jesuits, which were devoted to the formation of the ruling classes, which included the military. It was not until the beginning of the XVII century that institutions were set up esclusively for the formation of military cadres. From the mid sixteen hundreds, artilliary became a question of paramount importance. Development and progress in military techniques gave rise to the need to form new cadres with skills in topography, allowing them to fully exploit the morphological features of the land, as well as specialized knowledge enabling them to plan fortifications and make the best use of artillery. Technical-military schools were, therefore, set up to provide a professional formation of the required number of military cadets for the army, through teaching focussed on mathematics and physics. The present work is aimed at examining the teaching of mathematics in the context of military education in Italy in both the eighteenth century and the beginning of the nineteenth; the focus is on aspects such as the establishment and organisation of the main technical-military schools designed to form artillery and engineering corps, in an attempt to highlight the important role played by mathematics in this context, thanks to developments in its applications to the advancement of military skills. The study is further enhanced by an analysis of the work carried out in these schools by the leading mathematicians and the main texts used by their pupils. The work is divided into two parts, the first of which is devoted to eighteenth century military education in the Kingdom of Sardinia, the Kingdom of Naples and the Serenissima Republic of Venice. The second section covers the Napoleonic period with an emphasis on military education in Piedmont during French occupation and the creation of artillery schools in Turin and Alessandria, the military schools of the Cisalpine Republic (Modena and Pavia), and, finally, the Neapolitan schools of the period.
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Neglia, Arianna. "Proposta di traduzione dall'italiano al francese di un prodotto multimediale: Adhd - disturbo da deficit di attenzione e iperattività." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2015. http://amslaurea.unibo.it/8215/.

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Abstract:
La presente tesi di laurea verte sulla traduzione dall'italiano al francese della presentazione multimediale (centoquattro diapositive power point) dal titolo “ADHD – Il Disturbo da Deficit di Attenzione ed Iperattività”. Nello specifico, tale presentazione, redatta dagli operatori preposti dell'Unità Operativa di Neuropsichiatria dell’Infanzia e dell’Adolescenza degli “Spedali Civili di Brescia”, costituisce una sorta di supporto informativo e breve guida al comportamento per i docenti che si relazionano con studenti affetti da ADHD. La mia scelta è stata dettata da un interesse per la materia, ma anche da aspetti rilevanti dal punto di vista traduttivo, quali la tipologia del testo di partenza e la traduzione attiva. Il testo di partenza è, infatti, di tipo misto, a metà tra tecnico/scientifico, istruttivo e divulgativo, e presenta una struttura adeguata al genere di supporto utilizzato, vale a dire un supporto multimediale. Alle problematicità sul piano testuale sono, infine, da aggiungere quelle in ambito terminologico, essendo la traduzione attiva una sfida notevole qualunque sia l'argomento affrontato. L’elaborato si compone di cinque capitoli. Il primo capitolo funge da introduzione alla presentazione originale, fornendo una base teorica relativa alle lingue speciali e al linguaggio della divulgazione scientifica. Il secondo capitolo è costituito dalla presentazione multimediale in lingua originale. Oggetto del terzo capitolo è, invece, l'analisi macro e microlinguistica del testo di partenza. Il quarto e il quinto capitolo rappresentano il fulcro della mia tesi proponendo rispettivamente la traduzione in lingua francese della presentazione powerpoint, dal titolo “TDAH – Le Trouble du Déficit de l'Attention avec Hyperactivité”, e il commento alla traduzione. Il quinto capitolo, più nel dettaglio, si focalizza sulla metodologia adottata nel corso della stesura dell'elaborato, sulle strategie traduttive di cui mi sono servita per redigere la traduzione e sui problemi riscontrati. Infine, il capitolo conclusivo riprende i punti cardine del mio lavoro in una valutazione a posteriori.
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Gallicchio, Adriana <1970&gt. "Le rappresentazioni sociali della musica degli insegnanti di scuola dell'infanzia. Documenti orientativi e indagini empiriche a confronto tra Italia e Venezuela." Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2013. http://amsdottorato.unibo.it/5514/1/gallicchio_adriana_tesi.pdf.

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Abstract:
Questo lavoro si occupa di studiare l’effetto delle rappresentazioni sociali della musica degli studenti universitari che diventeranno insegnanti di scuola dell’infanzia e in particolare i cambiamenti che intervengono durante il periodo di formazione universitaria sia italiana sia venezuelana. Obiettivo fondamentale è quindi realizzare un’analisi comparativa sulle seguenti tematiche: bambino musicale, competenze dell’insegnante e finalità dell’educazione musicale. Questo lavoro si è inserito all’interno del progetto “Il sapere musicale come rappresentazione sociale” (Addessi-Carugati 2010). L’ipotesi guida è che le concezioni implicite della musica funzionino come rappresentazioni sociali che influenzano le pratiche dell’insegnamento e dell’educazione musicale. Il primo capitolo, affronta i temi dei bambini, degli insegnanti e dell’educazione musicale nella scuola dell’infanzia in Italia e Venezuela. Nel secondo vengono presentati gli studi sui saperi musicali; la teoria delle rappresentazioni sociali (Moscovici 1981) e il progetto pilota realizzato presso l’Università di Bologna “Il sapere musicale come Rappresentazione Sociale”. Il capitolo successivo presenta l'analisi e l'interpretazione dell’indagine empirica effettuata su un gruppo di studenti dei corsi di formazione per insegnanti dell’Università di Mérida (Venezuela). Nel quarto capitolo si sviluppano riflessioni e discussioni riguardo i risultati dello studio comparativo; i piani e programmi di studio universitari e il profilo professionale musicale dell’insegnante. Le conclusioni finali illustrano come l’ipotesi iniziale sia effettivamente confermata: dall’analisi e interpretazione dei dati sembra che le concezioni implicite sui saperi musicali possedute dagli studenti influiscano sulla loro pratica professionale in qualità di futuri insegnanti. Si è anche osservato che le differenze incontrate sembrano essere dovute ai diversi tipi di variabili del contesto dove si trova l’insegnante di educazione musicale; e soprattutto ai significati espressi dai programmi di studi, dai contenuti didattici diversi, dai contesti sociali e culturali e dal curriculum universitario.
This work is to study the effect of social representations of music college students who will become teachers of kindergarten and in particular the changes that occur during the university education period in Italy and Venezuela. The main objective was to make a comparison on the following issues: musical child, skills of the teacher and the purpose of music education. This work is embedded within the project "The musical knowledge as a social representation" (Addessi-Carugati 2010). The leading hypothesis is that the implicit conceptions of music work as social representations that influence the practices of teaching and music education. The first chapter deals with the themes of children, teachers and music education in kindergarten in Italy and Venezuela. The second shows studies on musical knowledge, the theory of social representations (Moscovici 1981) and the pilot project at the University of Bologna "The musical knowledge as Social Representation". The third chapter presents the analysis and interpretation of the empirical investigation carried out on a group of students of teacher training at the University of Mérida (Venezuela). In the fourth chapter we reflect and discuss on the results of the comparative study, the plans and programs of graduate study and the professional music teacher profile. The conclusions illustrate how the initial hypothesis has actually been confirmed: by the analysis and interpretation of the findings seems that the concepts implicit knowledge about music owned by the students affect their practice as future teachers. It was also noted that the differences encountered seem to be caused by different types of variables in the environment of the music education teacher, and especially by the meanings expressed by the different teaching contents, the social and cultural contexts and university curriculum.
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Gallicchio, Adriana <1970&gt. "Le rappresentazioni sociali della musica degli insegnanti di scuola dell'infanzia. Documenti orientativi e indagini empiriche a confronto tra Italia e Venezuela." Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2013. http://amsdottorato.unibo.it/5514/.

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Abstract:
Questo lavoro si occupa di studiare l’effetto delle rappresentazioni sociali della musica degli studenti universitari che diventeranno insegnanti di scuola dell’infanzia e in particolare i cambiamenti che intervengono durante il periodo di formazione universitaria sia italiana sia venezuelana. Obiettivo fondamentale è quindi realizzare un’analisi comparativa sulle seguenti tematiche: bambino musicale, competenze dell’insegnante e finalità dell’educazione musicale. Questo lavoro si è inserito all’interno del progetto “Il sapere musicale come rappresentazione sociale” (Addessi-Carugati 2010). L’ipotesi guida è che le concezioni implicite della musica funzionino come rappresentazioni sociali che influenzano le pratiche dell’insegnamento e dell’educazione musicale. Il primo capitolo, affronta i temi dei bambini, degli insegnanti e dell’educazione musicale nella scuola dell’infanzia in Italia e Venezuela. Nel secondo vengono presentati gli studi sui saperi musicali; la teoria delle rappresentazioni sociali (Moscovici 1981) e il progetto pilota realizzato presso l’Università di Bologna “Il sapere musicale come Rappresentazione Sociale”. Il capitolo successivo presenta l'analisi e l'interpretazione dell’indagine empirica effettuata su un gruppo di studenti dei corsi di formazione per insegnanti dell’Università di Mérida (Venezuela). Nel quarto capitolo si sviluppano riflessioni e discussioni riguardo i risultati dello studio comparativo; i piani e programmi di studio universitari e il profilo professionale musicale dell’insegnante. Le conclusioni finali illustrano come l’ipotesi iniziale sia effettivamente confermata: dall’analisi e interpretazione dei dati sembra che le concezioni implicite sui saperi musicali possedute dagli studenti influiscano sulla loro pratica professionale in qualità di futuri insegnanti. Si è anche osservato che le differenze incontrate sembrano essere dovute ai diversi tipi di variabili del contesto dove si trova l’insegnante di educazione musicale; e soprattutto ai significati espressi dai programmi di studi, dai contenuti didattici diversi, dai contesti sociali e culturali e dal curriculum universitario.
This work is to study the effect of social representations of music college students who will become teachers of kindergarten and in particular the changes that occur during the university education period in Italy and Venezuela. The main objective was to make a comparison on the following issues: musical child, skills of the teacher and the purpose of music education. This work is embedded within the project "The musical knowledge as a social representation" (Addessi-Carugati 2010). The leading hypothesis is that the implicit conceptions of music work as social representations that influence the practices of teaching and music education. The first chapter deals with the themes of children, teachers and music education in kindergarten in Italy and Venezuela. The second shows studies on musical knowledge, the theory of social representations (Moscovici 1981) and the pilot project at the University of Bologna "The musical knowledge as Social Representation". The third chapter presents the analysis and interpretation of the empirical investigation carried out on a group of students of teacher training at the University of Mérida (Venezuela). In the fourth chapter we reflect and discuss on the results of the comparative study, the plans and programs of graduate study and the professional music teacher profile. The conclusions illustrate how the initial hypothesis has actually been confirmed: by the analysis and interpretation of the findings seems that the concepts implicit knowledge about music owned by the students affect their practice as future teachers. It was also noted that the differences encountered seem to be caused by different types of variables in the environment of the music education teacher, and especially by the meanings expressed by the different teaching contents, the social and cultural contexts and university curriculum.
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Romito, M. "'NON FA PER TE'. ORIENTAMENTO SCOLASTICO E SCELTE DI INDIRIZZO NELLA SCUOLA SUPERIORE IN ITALIA." Doctoral thesis, Università degli Studi di Milano, 2013. http://hdl.handle.net/2434/225371.

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Abstract:
TITLE: "Your are not meant for it". An ethnographic reserach on school counselling at the transition from lower to upper secondary school in Italy. ABSTRACT: The transition from lower to upper secondary school is crucial in reproducing educational inequalities in Italy. Based on one year ethnographic research carried out in two middle school in the city of Milan, the thesis highlight the role of teachers and school advisers in shaping students' educational identities and expectations. Participant observation and interviews with teachers, school advisers, students and parents have been carried out throughout the last year of middle school. The process leading to upper secondary school choices has been conceived as a social construction accomplished by actors differentially endowed with symbolic power. Through the concepts of field, habitus and cultural capital, the thesis show how in supporting and advising students and families, teachers and school advisers often, and unwittingly, reinforce the relation between ascribed memberships and school choices, thus contributing to the reproduction of social disparity in accessing to the different tracks that characterize upper secondary school within the Italian educational system.
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Castellani, Daniele <1962&gt. "La progettazione nella scuola tra conservazione e innovazione: elementi di continuita e discontinuita. Una ricerca empirica sugli atteggiamenti e le dichiarazioni degli insegnanti negli Istituti Comprensivi della Provincia di Udine e nelle scuole statali italiane in Spagna." Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2021. http://amsdottorato.unibo.it/9681/1/Castellani_Daniele_Tesi.pdf.

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Abstract:
La presente ricerca è rivolta allo studio della progettazione scolastica ed è stata finalizzata all’osservazione dell’impatto prodotto su di essa dalla progressiva introduzione dei nuovi documenti di progettazione oggi in uso nelle scuole italiane. Al fine di delineare i costrutti fondamentali da indagare è stato realizzato uno studio preliminare della letteratura scientifica di riferimento a partire dal dibattito statunitense sul curricolo avviato a inizio Novecento. Dopo una ricognizione sui successivi studi realizzati in ambito nordamericano ed europeo, una parte della ricerca è stata specificamente dedicata al dibattito nel contesto italiano. L’ultima parte di questo percorso è stata rivolta alla recente ripresa di interesse verso le ricerche sul curricolo e le nuove prospettive portate dall’internazionalizzazione di questi studi dovute all’opera dei cosiddetti riconcettualizzatori. La seconda parte della ricerca è stata dedicata allo studio della normativa scolastica italiana in tema di progettazione a partire dal secondo dopoguerra. Particolare attenzione è stata data alle riforme degli ultimi due decenni. Su queste basi teoriche e concettuali è stato quindi predisposto il percorso di ricerca empirica realizzato nelle scuole campione e la successiva analisi dei dati raccolti. Lo scopo della ricerca è stato quello di evidenziare e quantificare l’entità e la natura dei potenziali elementi di continuità e di discontinuità presenti nel sistema di progettazione scolastica attraverso la voce dei docenti che operano sul campo. Il campione è stato individuato tra gli istituti comprensivi della provincia di Udine. Una ricerca analoga è stata condotta presso le scuole statali italiane in Spagna, nelle città di Madrid e Barcellona, dove ancora non sono state introdotte le nuove pratiche di progettazione. Questo ha consentito di poter comparare i dati in un contesto paragonabile a quello previgente in Italia e di fare ulteriori valutazioni sull’impatto prodotto sul lavoro dei docenti dall’introduzione dei nuovi documenti di progettazione.
This research is addressed to the study of school planning and aimed to the observation of the impact produced on it by the progressive introduction of new planning documents nowadays used in the Italian public school system. In order to trace the main constructs to be investigated a preliminary study on the related scientific literature has been held starting from the north American debate about the curriculum initiated at the beginning of the XX Century. The last part of this exploration has been dedicated to the recent resumption of interest toward curriculum studies due to the new perspectives brought by their internationalization and the works of the so called reconceptualists. The second part of the research regards the evolution of the Italian school planning norms starting from the second post-war period. Particular attention has been given to the Italian reform laws of the last two decades. According to this theoretical and conceptual basis, the empirical research put in place has been realized among the comprehensive schoolteachers operating in the province of Udine and followed by the analysis of the data collected. The aim of the research has been to highlight and quantify entity and nature of the potential continuity and discontinuity elements present in the school planning system through the voice of the teachers working on the ground. A similar research has been held at the Italian state schools in Spain, in the towns of Madrid and Barcelona, where the new planning practices have not been introduced yet. This allowed a comparison with data collected in a context partly similar to the one pre-existing in Italy, so to make further assessments on the impact produced on the teachers’ work by the introduction of the new planning documents.
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Books on the topic "Insegnanti italiani"

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Dei, Marcello. Colletto bianco, grembiule nero: Gli insegnanti elementari italiani tra l'inizio del secolo e il secondo dopoguerra. Bologna: Il Mulino, 1994.

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2

IARD, ed. Gli insegnanti italiani: Come cambia il modo di fare scuola : terza indagine dell'Istituto IARD sulle condizioni di vita e di lavoro nella scuola italiana. Bologna: Il mulino, 2010.

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Balboni, Paolo. Sillabo di riferimento per l’insegnamento dell’italiano della musica. Venice: Edizioni Ca' Foscari, 2018. http://dx.doi.org/10.30687/978-88-6969-270-3.

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Abstract:
Nel 2015 il Ministero degli Esteri dedicò l’anno alla riflessione mondiale sul rapporto tra lingua italiana e musica. La prima cosa che emerse, passando dai ‘proclami’ sull’importanza dell’italiano della musica alla progettazione di linguistica educazionale, fu l’assenza di una visione sistemica e scientifica del concetto di ‘italiano della musica’ e del suo insegnamento. La Società Dante Alighieri e i Laboratori Itals e LabCom di Ca’ Foscari hanno avviato un approfondimento su questo tema: il risultato della ricerca, affidata a Paolo E. Balboni, è questo sillabo di italiano per strumentisti, cantanti d’opera, direttori, compositori e musicologi, con ampie differenziazioni tra questi diversi gruppi. Il sillabo è gratuitamente a disposizione di autori di manuali, di insegnanti, di enti certificatori e formatori.
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4

Balboni, Paolo Ernesto. Gli insegnamenti linguistici nella scuola italiana. Padova: Liviana, 1988.

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5

Gorgoni, Pina. Guida al romanzo italiano del Novecento: Per insegnanti della scuola superiore. Roma: Editori Riuniti, 1989.

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6

Serianni, Luca. Scritti sui banchi: L'italiano a scuola tra alunni e insegnanti. Roma: Carocci, 2009.

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7

Giuseppe, Benedetti, ed. Scritti sui banchi: L'italiano a scuola tra alunni e insegnanti. Roma: Carocci, 2009.

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8

Mezzadri, Marco. Italiano L2: Progetti per il territorio : modelli di formazione per alunni e insegnanti. Parma: UNI.NOVA, 2008.

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9

Mezzadri, Marco. Italiano L2: Progetti per il territorio : modelli di formazione per alunni e insegnanti. Parma: UNI.NOVA, 2008.

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10

E, Balboni Paolo, ed. Rete! 1: Corso multimediale d'italiano per stranieri : guida insegnante. 2nd ed. Perugia: Guerra, 2001.

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Book chapters on the topic "Insegnanti italiani"

1

Gavagnin, Cristina. "La formazione degli insegnanti di italiano in Austria." In Studi e ricerche. Venice: Edizioni Ca' Foscari, 2018. http://dx.doi.org/10.30687/978-88-6969-227-7/011.

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Abstract:
This paper describes language teachers’ training in Austria where, following a 2013 law, in 2016-17 a new initial training system was implemented nationwide. The paper then focuses on the training of Italian teachers in Carinthia, where the new training system was first tested. In this region, cornered between Latin, German and Slav Europe, Italian is, notably, the second most studied foreign language after English. Finally, Austria’s old and new initial teacher trainings are compared, and particular attention is paid to the structure of the apprenticeship programs and to the way the guidelines set out in the EPOSTL and the EPLTE, the two EU documents on teacher training, are implemented.
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2

Mancin, Moreno, Carlo Marcon, and Ugo Sostero. "L'evoluzione degli insegnamenti di Ragioneria." In Le discipline economiche e aziendali nei 150 anni di storia di Ca’ Foscari. Venice: Edizioni Ca' Foscari, 2018. http://dx.doi.org/10.30687/978-88-6969-255-0/009.

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Abstract:
This chapter aims at analysing how the teachings in accounting evolved from the foundation of the School of Commerce in Venice in 1868 for the first century of its activity. As teachings in accounting we consider the courses dealing with recognition methods and accounting principles both applying in private and public entities, but also the courses dealing with business practice where accounting played a relevant role (such as the case of the course entitled ‘Banco modello’). During this period the number, name and contents of teachings in accounting changed as consequence of the influence of the scientific thought of two great Maestri of Italian accounting: Fabio Besta and Gino Zappa, both teachers in Venice.
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3

Spaliviero, Camilla. "Mariangela Sedda e l’Argentina: lo spagnolo imparato e l’italiano insegnato." In Diaspore. Venice: Fondazione Università Ca’ Foscari, 2022. http://dx.doi.org/10.30687/978-88-6969-596-4/005.

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Abstract:
Since the 1980s women’s writing on the subject of migration has developed both in Argentina and in Italy. This article analyses the novels Oltremare (2004) and Vincendo l’ombra (2009) by Mariangela Sedda, which talk about two sisters’ exchange of letters between Italy and Argentina from 1913 to 1943. Through the characters this study considers both the learning of Spanish and the teaching of Italian in relation to the background of Italian immigration. The enduring bond between Italy and Argentina is demonstrated by the portentous migratory phenomenon, and the evolution of Italian from a language of immigrants to a language of culture.
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Pavan, Elena, and Sara Gesuato. "I futuri insegnanti d’inglese alla scuola primaria Un’indagine sulla percezione delle competenze." In Politiche e pratiche per l’educazione linguistica, il multilinguismo e la comunicazione interculturale. Venice: Fondazione Università Ca’ Foscari, 2021. http://dx.doi.org/10.30687/978-88-6969-501-8/007.

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Abstract:
In this paper we explore primary school trainee teachers’ perception of their linguistic-communicative competence in EFL and of their training as language teachers. 44 questionnaires were administered and 17 semi-structured interviews were conducted with Italian trainee teachers. The findings revealed that the respondents considered themselves only partly ready to handle pluralistic approaches for teaching in a plurilingual, multicultural and socially fluid context. In fact, while they expressed confidence in their general pedagogical knowledge, they perceived their linguistic-cultural education and training insufficient to enable them to teach English for interactional purposes. A few suggestions are put forward at the end of the paper.
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Ceccoli, Federica. "Child Language Brokering: la percezione degli studenti di origine straniera e dei rispettivi insegnanti." In Studi e ricerche. Venice: Edizioni Ca' Foscari, 2018. http://dx.doi.org/10.30687/978-88-6969-227-7/005.

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Abstract:
In the last decades Italy has been undergoing large migratory waves and Italian schools have been reporting the highest numbers of multilingual students coming from immigrant families and speaking minority languages. These multilingual immigrant students may be asked to act as translators or mediators for their peers or family members who do not speak Italian fluently, thus contributing to the practice defined as Child Language Brokering (CLB). This paper will present the results of a research carried out during the school year 2014-15 in the province of Ravenna, among 27 teachers and 126 immigrant students attending four junior high schools. The aim of the study is to analyse by means of structured questionnaires whether multilingualism matches with language brokering experiences or not, to examine teachers’ opinions about this activity and the perspectives of those students who reported having acted as translators using their linguistic knowledge to help people understand each other.
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Balboni, Paolo E. "6 • La costruzione della competenza comunicativa." In Thesaurus di Linguistica Educativa: guida, testi, video. Venice: Fondazione Università Ca’ Foscari, 2022. http://dx.doi.org/10.30687/978-88-6969-607-7/006.

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Abstract:
Credo che il mio maggior contributo all’edulinguistica (italiana) sia stato, insieme alla definizione epistemologica, il lavoro di quarant’anni sulla costruzione della competenza comunicativa in lingue non native e il suo perfezionamento in L1 – volumi, saggi, ma anche una trentina di manuali tra il 1978 e oggi, in cui l’approccio e il metodo si concretizzano in percorsi da attuare in classi vere con studenti veri, guidati da insegnanti veri. Tra i volumi che attestano questo lungo lavoro ce ne sono tre che rappresentano compiutamente la mia visione dell’aspetto operativo della linguistica educativa: Didattica dell’italiano come lingua seconda e straniera (1994), Tecniche didattiche e processi di apprendimento linguistico (1998) e Le sfide di Babele (2002). Sono volumi su cui si sono formate generazioni di docenti, e di cui vado orgoglioso, anche per la sintesi tra dimensione teorica e divulgazione.
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Stocchetti, Andrea. "3 • Tratti evolutivi di una transizione necessaria." In Osservatorio sulle trasformazioni dell’ecosistema automotive italiano 2022. Venice: Fondazione Università Ca’ Foscari, 2023. http://dx.doi.org/10.30687/978-88-6969-703-6/003.

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Abstract:
In questo capitolo si cerca di dare una lettura sistemica alla transizione verso la trazione elettrica, cioè una lettura che metta in luce come l’aspetto tecnologico e quello strategico contribuiscano insieme a rimodellare il settore automotive in modo ben più radicale di quanto non avverrebbe se l’innovazione avesse impatti esclusivamente sulla tecnologia di prodotto. L’ipotesi di partenza è che sebbene il cambiamento di paradigma che il settore automobilistico sta vivendo non sia solo un effetto dell’innovazione nei propulsori, ciononostante quest’ultima rappresenta l’elemento catalizzatore di una opportunità strategica, e cioè il poter ripensare radicalmente sia il concetto di veicolo sia il modello di business complessivo, ben oltre la semplice elettrificazione del gruppo propulsore. In questa chiave di lettura il passaggio dell’elettrico da soluzione di nicchia a tecnologia di massa è una esperienza dalla quale, a parere di chi scrive, si possono trarre nuovi insegnamenti in merito ai processi di diffusione delle innovazioni.
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Mio, Chiara, Marco Fasan, and Maria Lusiani. "Fondamenti di programmazione e controllo negli insegnamenti della scuola cafoscarina." In Le discipline economiche e aziendali nei 150 anni di storia di Ca’ Foscari. Venice: Edizioni Ca' Foscari, 2018. http://dx.doi.org/10.30687/978-88-6969-255-0/010.

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Abstract:
The chapter discusses the results of an empirical analysis we conducted on the management accounting courses taught at Ca’ Foscari between 1871 and 1991. The aim is to explore the roots and the evolution of management accounting at Ca’ Foscari. The evidence we collected shows that the early management accounting concepts can be traced back to the course Bookkeeping which was taught in 1871 by Biliotti and, some years later, by Besta. As time went by, management accounting concepts evolved and expanded until some specific courses devoted to this field of study were created. The chapter discusses the evolution not only of the contents but also of the teaching methods. In its early years, teaching at Ca’ Foscari was very much based on practice (case study, simulations) while it became more theoretical as time went by. We also provide a brief description of the teaching of management accounting at the Harvard Business School, one of the pioneering institutions in management accounting, pointing out some similarities and differences in the Italian and in the United States contexts.
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Della Putta, Paolo. "Caratteristiche ed esiti di un corso di formazione per insegnanti volontari di italiano L2 Suggerimenti per favorire lo sviluppo di prassi didattiche efficaci." In Politiche e pratiche per l’educazione linguistica, il multilinguismo e la comunicazione interculturale. Venice: Fondazione Università Ca’ Foscari, 2021. http://dx.doi.org/10.30687/978-88-6969-501-8/021.

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Abstract:
This paper presents the characteristics and outcomes of a training course for L2 Italian volunteer teachers (VTs). The aims of the course were: 1) to help VTs reflect upon their beliefs and past teaching experience; 2) to propose new teaching activities and work on them; 3) to analyse new perceptions and pedagogical practices that have developed as a result of the course. The outcomes were tested on 18 participants, whose psychological disposition towards their duties and improvement in grammar teaching were assessed using Guskey’s Teacher Training Evaluation Questionnaire. Classroom observations, conducted via a simplified version of the COLT scheme, allowed to further detect and analyse changes in teaching practices. Results show improvements in teaching and in pedagogical awareness.
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