Dissertations / Theses on the topic 'Innovazion design'

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1

GAIARDO, ANDREA. "Innovation, Entrepreneurship and Sustainable Design. A methodology proposal for sustainable innovation initiatives." Doctoral thesis, Politecnico di Torino, 2016. http://hdl.handle.net/11583/2644837.

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Abstract:
Una ricerca euristica sul design dell’innovazione. Innovazione, Imprenditorialità e Design, tre termini che portano con sé un peso accademico, politico, sociale ed economico che di sicuro nessun testo sarà mai in grado di sintetizzare in modo oggettivo. Questo perché, la relazione tra questi mondi è complessa, mutevole e complicata da sintetizzare. Per questo motivo lo scopo di questa ricerca non è stato quello di sintetizzare una raccolta di nozioni teoriche sulla relazione di questi mondi ma, invece, nasce come una proposizione pratica che cerca di unirli dopo un’elaborazione critica e un’esperienza di sperimentazione effettuata sul campo. Una proposizione che si focalizza sull’attitudine e le possibilità di acquisire una capacità innovativa in grado di rispondere alle necessità e ai radicali cambiamenti in atto nella società odierna con risultati di valore, di significato e sostenibili. Vi sono molti modi di fare ricerca, dai modi più classici con la propensione alla rielaborazione e alla critica della letteratura e delle teorie passate, a quelli più sperimentali, a cui questa ricerca si ispira, che pur non dimenticando la fase di analisi teorica per avere le chiavi per comprendere il presente, prova a spingersi in modo euristico sul campo di ricerca seguendo il suggerimento proposto da Umberto Eco: “Bisogna SCOPRIRE qualcosa di inedito (anche una riorganizzazione) qualcosa insomma che nel ramo scientifico di ricerca porti ad uno step successivo dell’argomento proposto.” Con la poroposta metodologica del Sustainable Innovation Design, questa ricerca si propone di compiere questo ambizioso tentativo. Il lavoro originale di ricerca sintetizzato in questa tesi propone un proprio modello di innovazione sostenibile, prendendo in prestito la visione e il mindset della cultura Imprenditoriale e l’esperienza progettuale nel campo del Design. Il risultato è la definizione di una “cassetta degli attrezzi”, che noi amiamo chiamare metodologia, con cui si propone una guida per gli innovatori o aspiranti tali, per perseguire risultati di valore all’interno delle iniziative innovative intraprese siano esse di stampo imprenditoriale o all’interno di organizzazioni già costituite. Un valore che noi definiamo come l’equilibrio tra aspetti economici, sociali e ambientali, o semplicemente sostenibilità, e che abbia una visione a lungo termine mettendo in relazione i bisogni di oggi con quelli delle generazioni avvenire. Un modello che ha portato alla definizione e alla riorganizzazione di strumenti già noti all’interno dei singoli temi ma che assumono un livello di novità nel processo di progettazione della metodologia proposta del Sustainable Innovation Design. Data la premessa la tesi è suddivisa in quattro capitoli principali. Il primo capitolo si focalizza sull’introduzione dei tre settori in oggetto con una rielaborazione sintetica delle definizioni e degli studi compiuti sulla teoria dell’innovazione, dell’imprenditorialità, del design e delle relazioni che intercorrono tra essi. All’interno dello stesso si analizzano anche le similitudini tra gli attori dell’innovazione, i designer e le figure imprenditoriali, i trend e le necessità in ambito innovativo a livello top-down (impresa) e bottom-up (startup). Il secondo capitolo affronta la parte di analisi delle diverse metodologie e dei diversi processi utilizzati nel campo dell’innovazione attraverso una mappatura delle metodologie in uso nel campo innovativo proponendo un’analisi con diverse chiavi di lettura. Il risultato accompagnato dalla descrizione delle principali e più importanti esperienza vissute sul campo in ambito innovativo e imprenditoriale rappresentano il substrato della formulazione della metodologia presentata nel capitolo successivo. Il terzo capitolo della tesi descrive, infatti, la proposta metodologica dell’Innovation Sustainable Design comprensiva di una definizione della visione a cui deve tendere l’iniziativa innovativa che con la metodologia si mira raggiungere, la descrizione dell’approccio al progetto e dell’ecosistema in cui esso si inserisce fino alla formulazione del processo, step by step, di un progetto di innovazione dalla sua ideazione al suo risultato finale. Il quarto capitolo descrive gli strumenti in cui la metodologia viene promossa e sperimentata con la presentazione dell’Innovation Design Lab, il laboratorio sperimentale nato per essere il contenitore e l’acceleratore del Sustainable Innovation Design e delle prerogative e della descrizione di un percorso formativo che ha l’obiettivo di trasmettere i sui concetti e i suoi strumenti. Infine nelle conclusioni vengono presentati i primi risultati della metodologia e i passi futuri a cui tende questo lavoro di ricerca. Questa tesi rappresenta un lavoro metodico che ha avuto e ha come scopo finale quello ordinare e mettere in pratica concetti e pratiche del design sostenibile in un campo vasto e variegato come quello dell’innovazione. Il risultato è un “oggetto” di ricerca che vuole essere da stimolo per la promozione della cultura innovativa sostenibile, nonché un punto di partenza per una maggiore sperimentazione nell’interazione tra il mondo del design, dell’innovazione, dell’imprenditoria nell’ambito della ricerca.
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Pegoraro, Diego <1989&gt. "Innovazione e design nell'industria del pneumatico." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2015. http://hdl.handle.net/10579/6458.

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Abstract:
Il presente studio ha come oggetto l’analisi delle innovazioni e del design nell’industria del pneumatico. Tale settore, nel corso degli anni, è stato soggetto a numerose innovazioni che hanno reso il pneumatico un prodotto sempre più sicuro e performante. A tal proposito, in questa tesi è stata condotta una rassegna della letteratura sul ruolo dell'innovazione e del design nei settori maturi, cui è stata affiancata l'analisi dell’attività brevettuale dei maggiori produttori mondiali di pneumatici. La raccolta dei dati brevettuali per ogni singolo produttore è stata effettuata sul sito dell’USPTO.gov. L’analisi dei dati, oltre al trend brevettuale, ha messo in evidenza l’attitudine di queste imprese ad investire in maniera consistente nella ricerca e sviluppo. Inoltre, la suddivisione dei brevetti per tipologia di applicazione (utility o di design), ha permesso di comprendere come, e in quale misura, queste innovazioni hanno influenzato lo sviluppo del pneumatico e la posizione competitiva delle imprese operanti nel settore.
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3

D'IPPOLITO, BEATRICE. "Un'analisi dell'attività di design nel contesto dell'industria agro-alimentare in Italia tra innovazione ed estetica." Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2011. http://hdl.handle.net/10280/982.

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Abstract:
La tesi si prepone di analizzare il significato di design nel contesto dell’industria agro-alimentare in Italia, con particolare riferimento alle teorie dell’innovazione tramite servizi (Miles et al., 1995; Tether et al., 2001). Precedenti studi sulla professionalizzazione di una disciplina hanno supportato una prima fase di ricerca, durante la quale si è cercato di valutare se si sta sviluppando una disciplina del design agro-alimentare (Hodgson, 2002). Successivamente, la ricerca ha analizzato come le imprese del settore abbiano sviluppato ed integrato specifiche competenze mirate a fare del design uno strumento di crescita innovativa (Jennings e Wood, 1994, Meroni, 2000, Miele e Murdoch, 2002). La metodologia si basa su casi studio tratti da dati di fonte primaria e secondaria. Un primo risultato ha evidenziato l’importanza dell’innovazione di tipo organizzativo, in particolare il lavoro di progetto ed un rapporto frequente con il cliente. Lo studio enfatizza inoltre che le aziende agro-alimentari debbano considerare aspetti legati all’innovazione in concomitanza a quelli legati all’estetica. Nei casi in cui il prodotto non rappresenti l'unica interfaccia col cliente (es. settore vinicolo), la ricerca suggerisce che la funzione di servizio del design emerge come preminente.
This thesis unveils the meaning of design in the context of the agro-food industry in Italy from a service innovation perspective (Miles et al., 1995; Tether et al., 2001). Different theoretical underpinnings have been called: previous studies on the professionalisation of a discipline have helped to assess the extent to which a discipline of agro-food design is emerging (Hodgson, 2002). Additional insight is provided by the analysis of firms and sectors that have integrated design-related expertise into their activities and, consequently, contributed to further our understanding on this matter (Jennings and Wood, 1994, Meroni, 2000, Miele and Murdoch, 2002). A qualitative approach has combined both primary- and secondary-source data. The study indicates that organisational innovations are crucial for the competitiveness of Italian design firms, project-based activity and close relationship with client firms in particular. Case studies on medium and large agro-food firms point to a blurring line between design and marketing. The study emphasises that both the innovation and aesthetic components must be considered. In cases where the product is not the only interface with the client (e.g. winemaking sector), the research suggests that the service trait of the design activity is becoming increasingly relevant.
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4

D'IPPOLITO, BEATRICE. "Un'analisi dell'attività di design nel contesto dell'industria agro-alimentare in Italia tra innovazione ed estetica." Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2011. http://hdl.handle.net/10280/982.

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Abstract:
La tesi si prepone di analizzare il significato di design nel contesto dell’industria agro-alimentare in Italia, con particolare riferimento alle teorie dell’innovazione tramite servizi (Miles et al., 1995; Tether et al., 2001). Precedenti studi sulla professionalizzazione di una disciplina hanno supportato una prima fase di ricerca, durante la quale si è cercato di valutare se si sta sviluppando una disciplina del design agro-alimentare (Hodgson, 2002). Successivamente, la ricerca ha analizzato come le imprese del settore abbiano sviluppato ed integrato specifiche competenze mirate a fare del design uno strumento di crescita innovativa (Jennings e Wood, 1994, Meroni, 2000, Miele e Murdoch, 2002). La metodologia si basa su casi studio tratti da dati di fonte primaria e secondaria. Un primo risultato ha evidenziato l’importanza dell’innovazione di tipo organizzativo, in particolare il lavoro di progetto ed un rapporto frequente con il cliente. Lo studio enfatizza inoltre che le aziende agro-alimentari debbano considerare aspetti legati all’innovazione in concomitanza a quelli legati all’estetica. Nei casi in cui il prodotto non rappresenti l'unica interfaccia col cliente (es. settore vinicolo), la ricerca suggerisce che la funzione di servizio del design emerge come preminente.
This thesis unveils the meaning of design in the context of the agro-food industry in Italy from a service innovation perspective (Miles et al., 1995; Tether et al., 2001). Different theoretical underpinnings have been called: previous studies on the professionalisation of a discipline have helped to assess the extent to which a discipline of agro-food design is emerging (Hodgson, 2002). Additional insight is provided by the analysis of firms and sectors that have integrated design-related expertise into their activities and, consequently, contributed to further our understanding on this matter (Jennings and Wood, 1994, Meroni, 2000, Miele and Murdoch, 2002). A qualitative approach has combined both primary- and secondary-source data. The study indicates that organisational innovations are crucial for the competitiveness of Italian design firms, project-based activity and close relationship with client firms in particular. Case studies on medium and large agro-food firms point to a blurring line between design and marketing. The study emphasises that both the innovation and aesthetic components must be considered. In cases where the product is not the only interface with the client (e.g. winemaking sector), the research suggests that the service trait of the design activity is becoming increasingly relevant.
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Zennaro, Veronica <1987&gt. "Design e innovazione nella moda critica: il caso Demano." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2013. http://hdl.handle.net/10579/3090.

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Abstract:
Viene presentato il caso di un'impresa dal nome "demano", impresa che ha sede a Barcellona (Spagna) e che si occupa di moda sostenible. Se l'orientamento verso un'economia verde da parte di sempre piú imprese del settore fashion puó giá essere definita un'operazione di innovazione, come possono allora queste evolversi per ottenere piú valore aggiunto? Come possono innovarsi su un territorio giá innovato? Come differenziarsi sul mercato? Si vuole pertanto proporre il "design thinking" come nuovo processo alla base del posizionamento strategico.
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LA, SCALA Paola. "Comunicare l'archeologia: innovazioni multimediali negli allestimenti museali." Doctoral thesis, Università degli Studi di Palermo, 2014. http://hdl.handle.net/10447/91195.

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Abstract:
Negli ultimi anni il tema della comunicazione museale attraverso i più avanzati strumenti di comunicazione è diventato, per i museografi, di forte interesse progettuale. Da diversi anni viene condotto infatti un dibattito molto acceso sui metodi e mezzi di comunicazione a supporto della narrazione archeologica in continuo contrasto fra tradizionalisti e rinnovatori, sul rapporto tra gli oggetti e la multimedialità e sul museo come luogo di apprendimento e divertimento. La ricerca approfondisce l'uso e il ruolo delle nuove tecnologie di comunicazione concentrandosi sulla possibilità di inserimento di essi negli allestimenti a carattere archeologico. Negli ultimi anni, i new media hanno apportato importanti cambiamenti ai tradizionali sistemi di conservazione, gestione e comunicazione. Data la capacità delle nuove tecnologie digitali per la ricostruzione e la contestualizzazione dei reperti archeologici, l’utilizzo di queste all’interno dei musei archeologici ha cambiato il modo di presentare gli oggetti e può rendere la visita più coinvolgente e interessante. Tuttavia l’uso eccessivo di questi media rischia di diventare soverchiante rispetto agli oggetti stessi, trasformando il museo in una attraction. L’obiettivo della ricerca è dunque quello di approfondire il rapporto tra i sistemi di comunicazione tradizionali e innovativi all’interno degli allestimenti archeologici e comprenderne come i media possono essere scelti e inseriti dagli architetti ed exhibition designers per progettare e realizzare allestimenti museali che siano comunicativi ed efficaci allo scopo di trasmettere in maniera appropriata i valori e i significati delle collezioni storiche e archeologiche. A tal fine, la ricerca esamina un numero considerevole di casi studio nazionali e internazionali, analizzati e approfonditi nei loro aspetti architettonici e museografici.
in recent years museum communication through the most advanced communication instruments has become, for museographers, has become a topic of great interest regarding the design. over several years, is in fact conducted an intense debate concerning the methods and communication media for the archaeological narrative in continual contrast between traditionalists and innovators on the relationship between objects and multimedia and the museum as a place of learning and entertainment. The thesis is concerned with the use and the role of new technologies focusing on the possibility of their integration in archaeological exhibitions. in the last few years, the new media have made important changes to the traditional systems of conservation, management and communication. Due to the capability of the new digital technologies for the reconstruction and contextualization of archaeological finds, the use of these systems has changed the way to exhibit archaeological finds. The use of new communication technologies in archaeological museums has changed the way of exhibiting the objects and can make the visit more involving and interesting. however, the excessive use of these tools might risk overwhelming the objects themselves, transforming the museum into a simple attraction. Therefore the purpose of the dissertation is to examine the relationship between traditional and innovative tools for communication in archaeological museums and to understand how the new media might be chosen and applied by architects and/or exhibitions designers to create effective and communicative museums exhibitions in order to transmit the values and significance of displayed collections. For this aim the research investigates and indepth analyses several national and international case studies analysed in their architectural and museographic aspects.
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André, Lucca. "Design e rilocalizzazione." reponame:Repositório Institucional da UFSC, 2012. http://repositorio.ufsc.br/xmlui/handle/123456789/1822.

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Abstract:
Submitted by Lucas Garcia (lucas.garcia@posgrad.ufsc.br) on 2012-04-25T12:40:44Z No. of bitstreams: 1 tesi_andre lucca_web.pdf: 5145903 bytes, checksum: a41d5eff1a8dac494d28cbafdce30d3e (MD5)
Made available in DSpace on 2012-04-25T12:40:44Z (GMT). No. of bitstreams: 1 tesi_andre lucca_web.pdf: 5145903 bytes, checksum: a41d5eff1a8dac494d28cbafdce30d3e (MD5)
Questa tesi ha l’obiettivo di fornire strumenti per l’analisi, la progettazione dei prodotti e la verifica dei risultati ottenuti, in grado di rispecchiare le esigenze delle società emergenti nell’ottica della sostenibilità ambientale, economica e sociale. Progettare l’innovazione sostenibile nei paesi emergenti significa innanzitutto considerare lo spazio e le attività locali come il punto di partenza per il rinnovamento della socialità. L’esplorazione è stata così indirizzata alla ricerca di alternative orientate al raggiungimento di risultati competitivi e sostenibili attraverso la rilocalizzazione delle attività produttive nel territorio. Per la costruzione di questa proposta è stata effettuata una revisione e analisi delle fonti bibliografiche di modo da permettere l’individuazione degli strumenti concettuali di sostegno al design. In seguito, sono stati valutati casi e selezionati criteri per l’analisi delle necessità nei contesti emergenti. È stata effettuata un’osservazione sul campo delle caratteristiche del contesto brasiliano. Questa osservazione ha consentito di tradurre gli strumenti concettuali in indicazioni progettuali di design. Successivamente, sono stati ricercati gli strumenti progettuali che permettessero ai designer di orientarsi nelle fasi iniziali del progetto. Per concludere, è stato proposto un insieme di suggerimenti metodologici indirizzati ad agevolare l’applicazione e la replicabilità dell’approccio progettuale in nuove azioni di design. Si è visto che un progetto orientato all’innovazione sostenibile nei contesti emergenti non può prescindere da un’attenta indagine e osservazione contestuale; che la capacità propositiva di un progetto può essere ulteriormente ampliata attraverso il coinvolgimento degli attori locali; che l’approccio progettuale interdisciplinare può essere operato attraverso la progettazione partecipata; che ogni risultato deve essere attentamente verificato e controllato, ed infine che i processi di feedback e di valutazione possono avviare nuovi progetti o la riprogrammazione di quelli realizzati. L’argomentazione complessiva del testo richiama i designer dei paesi emergenti ad agire in modo da stimolare e gestire, da soli o con l’apporto di altri professionisti, processi innovativi fondati su metodologie e strumenti propri del design con l’obiettivo di accrescere la competitività complessiva dei sistemi produttivi territoriali.
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Rivelli, Martina. "Il Design Thinking come metodologia consulenziale." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2017. http://amslaurea.unibo.it/14836/.

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Abstract:
L’obiettivo di questo elaborato è presentare il concetto di Design Thinking come approccio consulenziale mirato all’individuazione di una soluzione innovativa di qualsiasi natura. L’idea nasce dalla necessità crescente delle organizzazioni di produrre soluzioni ad elevato contenuto innovativo da proporre al mercato. Necessità spesso difficile da soddisfare a causa delle numerose variabili, interne ed esterne all’organizzazione, da tenere in considerazione e che influenzano il risultato da ottenere. Fare innovazione significa infatti trovare qualcosa di nuovo o individuare un nuovo modo di fare qualcosa di già noto, questo significa che la direzione da prendere non è chiara né conosciuta da nessuno, altrimenti non sarebbe innovazione quella che stiamo perseguendo. Oggi più che mai servono quindi procedure, modelli e strumenti da poter utilizzare per imboccare il prima possibile la strada ottimale, riducendo l’incertezza ed esplicitando il più alto quantitativo possibile di dati e di informazioni sensibili alla sfida che vogliamo affrontare. Il Design Thinking nasce proprio con questo scopo: aiutare le organizzazioni a strutturare i processi, le attività e l’organizzazione e la gestione aziendali in modo da favorire lo sviluppo di processi e la nascita di prodotti ad elevato contenuto innovativo.
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Golini, Vittorio. "Il Design è il mezzo o il fine? Il ruolo dell'Industrial Design all'interno del processo aziendale." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2018.

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Abstract:
Il progetto di tesi mira a indagare il ruolo del Design come disciplina mediatrice tra le diverse aree che concorrono all’innovazione industriale e come creatore di valore per l’impresa e gli attori del processo di creazione e sviluppo di un prodotto o servizio. In particolare l’ipotesi mira a dimostrare come l’industrial Design non sia solo il “fine”, inteso come mera estetica del prodotto, a cui un’impresa deve aspirare, ma qualcosa di più che sta in “mezzo” al processo industriale come fattore chiave di accelerazione e ottimizzazione nell’innovazione di prodotto tramite la gestione e l’innovazione di processo. L’industrial Design come mezzo e non solo come fine. La ricerca prende avvio dall’analisi del framework teorico, in cui è esplicitato il dibattito in corso sul design come driver di innovazione e sulla sua migrazione da creatore di merci a creatore di valore. Sarà poi definito il rapporto della disciplina con l’innovazione di prodotto e di processo. E’ stato infine necessario delineare il tessuto industriale di riferimento: la ricerca è infatti contestualizzata all’interno dell’industria meccanica e in particolare nell’ufficio in cui lavoro, il D4P. L’analisi ha consentito la strutturazione dell’ipotesi, orientata all’identificazione del ruolo del design nelle imprese come driver della cultura di progetto e come ottimizzatore dei processi, volto alla creazione di valore aziendale sia in termini economici che di know-how. La seconda parte della tesi è orientata su una proposta pratico-sperimentale nel settore del Product design nautico come elemento validante del modello interpretativo proposto. Il progetto, sviluppato durante la mia esperienza professionale all’interno del D4P, mostra come la funzione del Design da mediatore e connessione tra le diverse aree aziendali abbia giocato un ruolo chiave per ottimizzare lo sviluppo di un’imbarcazione, influendo sulle tempistiche di progetto e sul valore finale dei risultati.
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Giardini, Dario. "Il processo di sviluppo incentrato sull'utente: Vantaggi, innovazioni e influenze sul metodo tradizionale." Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2014. http://amslaurea.unibo.it/6590/.

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Fiori, Chiara. "Design e tecnologia del prodotto come fattori competitivi." Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2016.

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Abstract:
La tesi approfondisce il contributo del design e della tecnologia al processo di innovazione, tale tema verrà approfondito nel corso del secondo capitolo in relazione al settore degli elettrodomestici bianchi. Nel terzo capitolo viene descritta la partecipazione al business game, un software che permette di simulare delle operazioni di gestione aziendale, all'interno di un particolare contesto, ogni giocatore (o squadra) rappresenta il management di un’impresa e deve dunque prendere decisioni in ambito strategico ed operativo. In tale capitolo viene discussa l'importanza che il design e la tecnologia hanno avuto in questo gioco.
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Zocca, Filippo. "Progetto Airborne - Studio e progettazione del controller di volo e dell'interfaccia di monitoraggio durante il programma di ricerca e soccorso in valanga." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2019. http://amslaurea.unibo.it/17804/.

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Abstract:
L’elaborato si pone l’obbiettivo di studiare e progettare un dispositivo di controllo e monitoraggio di un drone aereo in condizioni di alta montagna, utile al ritrovamento di corpi dispersi in aree colpite da valanga. Il contributo si inserisce all’interno di un progetto tutt’ora in corso e che, con il supporto di alcuni partner strategici, punta a effettuare una dimostrazione con un prototipo di sistema in ambiente operativo (TRL7) entro la fine dell’anno corrente. Il drone avrà la capacità di scannerizzare l’area in modo autonomo, previa impostazione delle coordinate: per questo è importante che il controller sia capace di performare nell’ambiente, essere intuitivo e permettere il monitoraggio attivo del programma autonomo di ricerca.
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Genuzio, Alessandro <1986&gt. "Il ruolo del design nel mondo delle innovazioni. Il caso della bicicletta elettrica Volare." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2013. http://hdl.handle.net/10579/2475.

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Ascani, Andrea. "Ruote per arredi da ufficio dal design innovativo." Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2016. http://amslaurea.unibo.it/11191/.

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Abstract:
Studio e progettazione di una nuova ruota per arredi da ufficio dal design innovativo. La ruota si differenzia per essere una tipologia Hub-less (senza mozzo), dotata di un carter che la protegge da polveri e corpi esterni e un sistema di riduzione dell'attrito che aiuta l'utente a muoversi in completa libertà.
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Enriquez, Ibarra Edgar Paul. "prodotto/servizio multifunzione per la navigabilità, sensibilizzazione e pulizia dei canali di Bologna città d'acque." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2021.

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Abstract:
Le città, come le conosciamo oggi, hanno bisogno di trasformarsi ed evolversi, per diventare più vivibili, resilienti, sostenibile e innovative offrendo allo stesso tempo una buona stabilità economica. Da queste necessità nasce l’ambizione di trovare nuove soluzioni metropolitane sostenibili attraverso un incrocio di idee, a cominciare dalla ricerca e dall’impatto che la riapertura dello storico sistema di canali Bolognesi potesse avere sul territorio, e da qui progettare soluzioni per la città di cui le persone e il pianeta hanno bisogno e aspirano per garantire un giusto benessere tra natura e uomo. Alla base della ricerca e dei metodi di progettazione, sono le continue rivoluzione nelle nuove tecnologie a dare vita a soluzioni all’altezza delle sfide che le nostre città stanno affrontando. Restare al passo con le nuove tecnologie è essenziale per l’innovazione delle città di oggi e del domani. La tecnologia se sfruttata a dovere nella progettazione delle città è in grado di offrire e sviluppare nuovi servizi, comportamenti, infrastrutture, soluzioni sostenibili. Tutti fattori essenziali per le città, che avranno il dovere di sapersi innovare e adattare.
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Succini, Laura <1979&gt. "Processi e pratiche di Innovazione Responsabile: il ruolo dell' Advanced Design nella trasformazione collaborativa dei territori." Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2022. http://amsdottorato.unibo.it/10320/1/Succini_Laura_tesi.pdf.

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Abstract:
La ricerca indaga il rapporto tra Design e Innovazione Responsabile calandolo all’interno della relazione tra territorio e pratiche collaborative guidate dal design, ma anche legate al patrimonio culturale immateriale e a un sistema di conoscenza a quintupla elica. La necessità emergente di cura del futuro porta a rivedere il contesto del territorio come campo strumentale per la trasformazione degli individui e della comunità e a domandarsi in che modo il design possa supportare questo cambiamento, abilitando la produzione di conoscenza collaborativa. La ricerca parte dal dimostrare come il modello di innovazione recentemente proposto dalla Comunità Europea attraverso il concetto di Responsible Research Innovation (RRI), poi ripreso nella nozione di Responsible Innovation (RI), sia un campo aperto e responsivo: se integrato con altre discipline, in particolare con il design, può supportare lo sviluppo di processi, politiche, prodotti, servizi e comportamenti che rispettino la relazione tra società, ambiente, identità individuale e collettiva e i ritmi ad essi connessi. Partendo dal contesto sopra descritto, ci si chiede come il design e il designer possano integrare le dimensioni RI nei processi di progettazione, per innovare in modo collaborativo i territori. Si individua quindi nell’Advanced Design la metodologia che, grazie alla sua natura anticipatrice, collaborativa, trasformativa, riesce a coniugarsi virtuosamente con l’approccio RI e supportare il cambiamento in atto. L’intersezione di questi elementi porta alla creazione del Modello Advanced Design per/con l’Innovazione Responsabile (ADIR): un sistema multidimensionale per gruppi di innovazione (quintupla elica) che hanno l’obiettivo di rigenerare in modo collaborativo e inclusivo i territori. L’esperienza sul campo ha confermato come la struttura del modello, formata da un corpus di semi-lavorati, permetta di creare un proprio ritmo, una compenetrazione tra azioni e forme progettuali volti a mantenere il senso di comunità e il coinvolgimento degli attori, a creare relazioni, a sviluppare una trasformazione continua.
This research investigates the relationship between Design and Responsible Innovation, within the relationship between territory and design-led collaborative practices, linking them to intangible cultural heritage and to a quintuple-helix knowledge system. The research starts by showing how the model of innovation recently proposed by the European Commission through the concept of Responsible Research and Innovation (RRI), later taken up in the notion of Responsible Innovation (RI), is an open and responsive field: when integrated with other disciplines, in particular design, it can support the development of processes, policies, products, services and behaviors that respect the relationship between society, environment, individual and collective identities and the associated rhythms. Starting from the context described above, the question arises as to how design and designers can integrate the dimensions and principles of RI into the design processes, in order to collaboratively innovate territories. Therefore, Advanced Design is identified as the methodology that, thanks to its anticipatory, collaborative and transformative nature, can virtuously integrate with the RI approach and support the ongoing change. The intersection of these elements leads to the creation of the Advanced Design for/with Responsible Innovation (ADIR) model: a multidimensional system for innovation groups (quintuple helix) that aims to collaboratively and inclusively regenerate territories. Field experience has confirmed how the structure of the model, made up of a set of formats, makes it possible to create its own rhythm, intensity and interpenetration between design actions, aimed at maintaining a sense of community and the involvement of the actors, creating relationships and developing a transformation of both individuals and the community.
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BICOCCA, MIRIAM. "Sviluppo rurale e innovazione sostenibile. Come l’Approccio del Design Sistemico può favorire la crescita delle aree marginali." Doctoral thesis, Politecnico di Torino, 2016. http://hdl.handle.net/11583/2652862.

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Abstract:
L’obiettivo della ricerca è il raggiungimento dello sviluppo rurale tramite la definizione di un sistema sostenibile (per Persone, Pianeta, Profitto) nelle aree marginali e complesse, in particolare, nelle zone rurali. Grazie al framework che deriva dalla ricerca vogliamo favorire scambi e nuove relazioni che possono dar luogo a flussi economici virtuosi strettamente legati al territorio e alla cultura locale. Queste alcune delle domande cui abbiamo cercato di rispondere. Può un progetto di Design Sistemico favorire lo sviluppo rurale sostenibile? Come può un designer favorire lo sviluppo di sistemi agro-alimentari, contribuendo alla crescita sostenibile, inclusiva ed economica nelle regioni rurali? Quali strategie possono essere attuate per aumentare la produzione alimentare sostenibile, al fine di garantire la sicurezza alimentare a livello regionale? Per rispondere a queste domande abbiamo applicato l'Approccio di Design Sistemico (ADS) nel contesto rurale di Ahuacuotzingo (Stato di Guerrero, Messico). Si tratta di un caso pratico, della definizione di un quadro di riferimento che possa in seguito essere esportato in altri contesti con caratteristiche peculiari e tratti simili. Questo approccio ci permette di avere una chiara definizione degli step necessari per progettare il sistemi aperto connesso con il territorio. Il luogo è stato scelto per le sue particolari caratteristiche legate al cibo, sia la produzione e il consumo. Applicare l’ADS comporta un processo complesso che consta di più fasi, la gestione di un numerose variabili e implica la partecipazione attiva di tutti gli attori coinvolti. Questo è il motivo per il lavoro svolto durante il viaggio in Ahuacuotzingo, insieme alla Cooperativa di contadini Ahuehuetla è stato fondamentale per lo sviluppo del progetto. I contadini della cooperativa Ahuehuetla possono non solo diventare autosufficienti dal punto di vista energetico e della produzione alimentare, ma anche essere responsabili del miglioramento della qualità della vita della comunità. I risultati della ricerca sono divisi in Risultati Preliminari, la creazione della Cooperativa Ahuehuetla e le migliorie pratiche già effettuati nella zona, e gli Outcomes, ossia la definizione di un framework esportabile e l’implementazione.
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Montanari, Elena. "Sviluppo di un percorso di eco-innovazione nel settore legno-arredo." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2008. http://amslaurea.unibo.it/90/.

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Di, Rella Alessia. "Nuovi materiali derivati dalla Canapa. Innovazione e sperimentazione di processi produttivi per semilavorati sostenibili destinati al mondo del packaging." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2021. http://amslaurea.unibo.it/24784/.

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Abstract:
Il tema della tesi si propone di utilizzare i derivati della pianta della canapa per sperimentare, attraverso processi produttivi innovativi, materiali semilavorati destinati alla realizzazione di un packaging alimentare più sostenibile.
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Sandrolini, Michele. "Integrazione di Design thinking e Lean start up: stato dell'arte, proposta progettuale e test di applicazione nel caso Interporto." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2021.

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Abstract:
Design Thinking e Lean Startup sono due fra i più utilizzati approcci per progettare innovazione. Il fattore di maggiore interesse è che i punti deboli dell’uno corrispondo ai punti di forza dell’altro, e viceversa . Il Design Thinking dà grande supporto per le fasi di ideazione e progettazione della soluzione innovativa, ma si riscontrano diverse lacune per le attività che coinvolgono il mercato e lo scale-up dell’innovazione; oltre alla mancanza di strumenti e metodo per individuare i potenziali clienti, ovvero i migliori interlocutori per i test, non vengono indicate le modalità con cui scalare il modello di business una volta raggiunto il product-market fit. Attraverso tale approccio si giunge ad uno o più concetti di prodotto/servizio basato/i sull’analisi di utente e contesto; si ha così un framework di costante progettazione e ri-progettazione incentrato sull’utente finale. Il Lean Startup parte da un’iniziale idea di business e cerca il modo più veloce per validarne la desiderabilità e la sostenibilità economica. L’approccio parte da assunzioni non preliminarmente validate e non fornisce strumenti per l’elaborazione dei dati qualitativi generati dalle iterazioni, ma pone grande attenzione alle modalità con cui ottenere validazioni di mercato, anche con una versione di prodotto/servizio Early-Stage e sulle logiche di valutazione delle metriche quantitative. L’obiettivo dell’elaborato è analizzare lo stato dell’arte dei principali modelli che integrano i due approcci e proporre una sintesi personale in un modello chiamato ValueDes, presentato e testato in un caso studio reale. Quest’ultimo viene proposto nel contesto di organizzazioni strutturate, in quanto le maggiori interessate ad individuare un metodo per far fronte all’”Innovator’s Dilemma” .
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Tancini, Irene <1993&gt. "Il Mobile Made in Italy in Cina: qualità e innovazione del design, con repertorio terminografico sulla lavorazione manuale del legno." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2017. http://hdl.handle.net/10579/11645.

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Abstract:
Il sistema Arredo-Casa è una delle cosiddette 4 "A" dell'eccellenza Made in Italy. La tesi mira a dare una panoramica sull'entrata del mobilio italiano in Cina, compresi i vantaggi e le difficoltà incontrate dalle aziende italiane. Molte di queste difficoltà hanno rappresentato un ostacolo per l'Italia, che si è vista sorpassata dalla Cina anche in quei campi manifatturieri dove fino a pochi anni prima la Cina stessa era assente. Il paese, infatti, ha avuto negli ultimi anni un grandissimo sviluppo anche nel settore dell'arredamento, raggiungendo cifre altissime. Tale sviluppo è stato accompagnato dalla nascita di una certa sensibilità ambientale che ha portato molte aziende e molti consumatori a farsi portavoce del nuovo concetto di green design. Il legno in particolare, con le sue caratteristiche e proprietà, è risultato un materiale eco-compatibile e perfettamente in linea con le richieste del nuovo mercato. Ma quali sono gli attrezzi e i metodi usati per trasformare il tronco di un albero nel mobile in legno che molti di noi acquistano? Ecco allora che il quarto capitolo approfondisce l'argomento, spiegando come il legno venga lavorato prima dell'assemblaggio finale di un mobile.
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Renzi, Tommaso Maria. "XR - 125 electric motorcycle." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2018. http://amslaurea.unibo.it/16252/.

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Abstract:
Progetto di un motoveicolo da corsa/stradale elettrico da 12 Kw, corrispondente ad una cilindrata pari a 125 cc. Caratteristica principale sarà l’innovazione di parte della struttura della moto in relazione alla propulsione “green”.
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Bonci, Marta. "C'era una volta. Processo innovativo per la progettazione parametrica di strutture temporanee modulari in materiale riciclabile bio-based." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2019. http://amslaurea.unibo.it/19658/.

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Abstract:
C’era una volta..una volta. Questo è l’incipit di una favola, dove la volta è la protagonista della storia. Qui, anziani, adulti e bambini possono ritrovare il piacere della lettura o godersi le pagine del loro libro preferito in compagnia. I tre moduli che lo compongono, caratterizzati da volte a tutto sesto, sono pensati come piccoli ripari per potersi rilassare leggendo, senza essere distratti da ciò che sta intorno. Poiché lo smaltimento dei rifiuti plastici e l’inquinamento ambientale rappresentano un problema difficile da gestire, il progetto propone una valida alternativa ecologica ai tradizionali processi costruttivi architettonici. Il bio-based HDPE (High - Density Polyethylene) è derivato dalla lavorazione della canna da zucchero e non dal petrolio, quindi è ecosostenibile e riciclabile. Le parole chiave di questo concept sono ecosostenibilità e reversibilità. C’era una volta è una struttura che si adatta bene ai temi riguardanti l’interazione sociale. La realizzazione di mattoni progettati parametricamente consente di ottenere soluzioni efficaci per qualsiasi tipo di esposizione, fiera o evento, potendo decidere gli ingombri da occupare e di conseguenza adattare il sistema costruttivo studiato per quel determinato spazio. In questo modo, si possono ottenere coperture piane, a volta, pareti verticali o curve. Nel caso di una mostra fotografica, ad esempio, le pareti verticali possono essere pensate come pannelli espositivi, oppure possono essere rese curve per creare un luogo di aggregazione culturale. L’innovazione risiede nella facilità di assemblaggio dei mattoni e disassemblaggio nel momento in cui non se ne ha più bisogno. La velocità e la versatilità del processo rappresentano un grande vantaggio nel montaggio di componenti fieristici in grande scala. I mattoni impiegati in pareti e coperture consentono di ottimizzare i tempi di assemblaggio grazie al sistema di incastri dati dalla particolare geometria autobloccante e ai fissaggi meccanici a secco.
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Fenati, Francesca. "Outsider - collettivo giovani creativi." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2021.

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Abstract:
Ousider - Collettivo giovani creativi è il servizio che abilita e facilita la fruizione dei servizi regionali esistenti nei settori delle Industrie Culturali e Creative, rendendoli finalmente protagonisti attivi dell'intero ecosistema. Gli obiettivi perseguiti sono due: - rendere più consapevole l'istituzione regionale in merito all'importanza del ruolo dei giovani creativi quale motore di innovazione spontanea generativo di valore aggiunto al territorio; - abilitare le giovani generazioni - già formate nell'ambito della creatività e della cultura - a concretizzare le proprie idee e progetti per generare nuove opportunità di lavoro e realizzarsi come professionisti. Attraverso la piattaforma dedicata, realizzata in collaborazione diretta con gli enti regionali operativi nell'ambito culturale e creativo, vengono forniti tre diversi strumenti in grado di governare e facilitare questo processo. I giovani creativi possono infatti: - ottenere una panoramica gerarchizzata e personalizzata dei servizi regionali disponibili con accesso facilitato e diretto alle risorse dei singoli enti erogatori; - incontrarsi virtualmente e fisicamente tra loro, per collaborare e sviluppare insieme i propri progetti; - accedere agli spazi e fruire dei servizi già disponibili e sottoutilizzati dell'ecosistema regionale; - raccontare i propri progetti e i propri successi in occasione delle manifestazioni culturali regionali già presenti in Emilia Romagna.
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Grimandi, Chiara. "Individuo e collettività nello smart working: studio di un servizio human centred per il benessere sociale." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2020.

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Abstract:
Spazi Adiacenti è un progetto di design per l'innovazione sociale, che investiga la tematica dello smart working e le sinergie che si possono instaurare tra i lavoratori e le realtà di quartiere. In particolare lo studio si focalizza sulla risorsa spaziale, spesso mancante agli smart worker, proponendo un servizio di condivisione che generi opportunità all’interno del contemporaneo scenario del lavoro smaterializzato su scala di prossimità. Da un lato gli smart worker potranno recarsi in spazi vicini alle proprie abitazioni, dove poter svolgere la professione in maniera adeguata, dall'altro cittadini, associazioni, realtà commerciali o culturali potranno diventare supporter del servizio e cooperare per l'accrescimento dell'economia locale.
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BOZZOLA, MARCO. "Sistema di componenti in policarbonato alveolare estruso per l’impiego in campo edilizio e ortoflorovivaistico." Doctoral thesis, Politecnico di Torino, 2005. http://hdl.handle.net/11583/2556561.

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Abstract:
Ricerca d’innovazione di prodotto svolta in collaborazione con l’Azienda dott. Gallina di La Loggia (To), produttrice di semilavorati in materiale plastico. La ricerca nasce dall’intento di sviluppare il tema dell’innovazione nella Piccola Media Impresa, attraverso azioni volte ad innescare meccanismi di trasferimento tecnologico tra il mondo dell’impresa e quello accademico-universitario; Obiettivo della ricerca è quello di esplorare nuove aree di mercato per l’applicazione del policarbonato alveolare estruso, incrementando e valorizzando le caratteristiche prestazionali del prodotto, sotto il profilo meccanico, fisico tecnico ed espressivo. La strategia convenuta si fonda sull’aumento della “sostituibilità” del policarbonato al vetro, storicamente protagonista nello scenario della trasparenza, attraverso lo studio di sistemi innovativi caratterizzati da migliori prestazioni strutturali e, in particolare, di autoportanza. Fine e risultato dell’attività di ricerca è stato quello di giungere alla definizione progettuale di un sistema costruttivo in policarbonato alveolare estruso trasparente, secondo le tecnologie proprie dell’azienda di riferimento, che sfruttasse le caratteristiche tipiche del materiale e del semilavorato (leggerezza, coibenza termica, trasparenza, rigidità), per la realizzazione di involucri edilizi trasparenti, in particolare serre orticole e florovivaistiche. Nello specifico, si è giunti alla definizione progettuale di un sistema di prodotti fino alla fase di prototipizzazione di una serra completa e relativa installazione in campo per le necessarie verifiche prestazionali.
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Pellizzato, Irene <1997&gt. "Rinnovamento aziendale tramite il "Piano Nazionale Transizione 4.0.": Uno sguardo al Credito d'imposta in Ricerca, Sviluppo, Innovazione e Design ed una comparazione con l'ordinamento tedesco." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2021. http://hdl.handle.net/10579/19369.

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Abstract:
L'intento del presente elaborato è quello di fornire un quadro generale del Piano Nazionale Transizione 4.0 specificatamente istituito dal Ministero dello Sviluppo economico italiano con l'obiettivo di transitare le imprese italiane nella quarta rivoluzione industriale stimolando gli investimenti privati e dando stabilità e certezze alle imprese. La ricerca sarà strutturata partendo dall'evoluzione della normativa riguardante le varie politiche industriali attuate dal Paese, analizzando l'attuale Piano messo in atto dal Governo, con un sguardo specifico all'istituto del Credito d'imposta in ricerca, sviluppo, innovazione e design ed infine comparandolo con la disciplina attualmente in vigore nella Repubblica Federale di Germania, che è stato il primo paese ad utilizzare il termine "Industria 4.0" e ad attuare politiche strutturate in favore della transizione anche grazie alla sinergia con i leader industriali privati.
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Ferioli, Elena. "The hybrid model matrix in industrial application: il caso Meta System S.p.A." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2022. http://amslaurea.unibo.it/25086/.

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Abstract:
Negli ultimi decenni, nell’ambiente aziendale sta prendendo sempre più piede l’utilizzo di modelli specifici per l’approccio all’innovazione. Dei più comuni e utilizzati in letteratura, quelli analizzati in questo studio, sono lo Stage and Gate per lo sviluppo di nuovi prodotti, il Lean six-sigma per progetti di miglioramento, l’Agile per ottimizzare e velocizzare i processi, la Lean per ridurre gli sprechi e il Design Thinking per comprendere meglio i bisogni del cliente. Per sfruttare al meglio ogni modello è bene che le aziende abbiano una linea guida che illustri quando utilizzare e in che modo ogni metodologia. In questa identificazione, oltre all’utilizzo lineare e puro degli approcci all’innovazione, possono emergere delle situazioni in cui risulti necessario utilizzare contemporaneamente più modelli così da usufruire di una metodologia ibrida che colga i benefici rispettivi di ogni modello integrato. Con questa ambizione, lo scopo di questa tesi è stato quello di realizzare una matrice dei modelli ibridi che identificasse per ogni area, rappresentante le possibili situazioni, il modello, puro o ibrido, più idoneo da applicare. Esaminando le pratiche dell’azienda di riferimento, si sono individuate le variabili tipiche che identificano e caratterizzano i contesti in cui si realizzano i progetti di innovazione. In base a queste variabili si è costruita la struttura della matrice in cui clusterizzare i vari progetti. Analizzando poi i modelli già in uso in azienda e confrontandosi con la letteratura, si sono individuati i modelli puri e ibridi rispettivi per ogni quadrante. Al termine di queste fasi, è stato possibile studiare ed elaborare la realizzazione di una matrice dei modelli ibridi in grado di fornire l’approccio più corretto da utilizzare in ogni contesto e aiutare l’azienda a raggiungere più velocemente i risultati evitando l’insorgenza di problematiche.
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Colautti, Fabiano. "La lettura come servizio di comunità. Verso un welfare culturale per gli adolescenti." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2021.

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Abstract:
Secondo l’International Book Committee leggere è fondamentale per il completo sviluppo del pensiero, della socializzazione e della crescita personale. Durante l’infanzia e l’adolescenza, la lettura deve essere supportata da figure come la scuola, la biblioteca, i propri coetanei e la propria famiglia. Cosa accade però quando questi punti di riferimento vengono meno? Il progetto di tesi ha quindi voluto analizzare il rapporto che gli adolescenti hanno con la lettura, in particolare nel quartiere Barca a Bologna, zona con forte fragilità sociale ed economica. Dalle ricerche sul campo con gli studenti della scuola media G.Dozza e con le realtà che si occupano di promozione della lettura nel quartiere, sono emerse varie criticità. Infatti, nonostante la presenza della scuola e della biblioteca di quartiere, i giovani hanno bisogno di seguire e praticare la passione della lettura sentendosi stimolati nel farlo. Fondamentale è il supporto e la presenza di una comunità che possa sostenerli in questo processo. Da qui la domanda di ricerca del progetto: “Come possiamo aiutare gli studenti delle scuole medie - attraverso lo strumento della lettura - a sentirsi protagonisti, inclusi e valorizzati a scuola e nella loro comunità?” Lettori Innovatori è il servizio che punta a risolvere questa problematica riprendendo il concetto di welfare culturale. Uno dei punti di forza è la rete che si viene a creare attorno e a supporto degli studenti. Infatti, oltre alla scuola e alla biblioteca, gli studenti vengono coinvolti in una più ampia rete composta da esperti della promozione della lettura collaborativa. L’obiettivo è quindi quello di porre gli studenti al centro di un servizio basato sulla lettura durante il quale possono avere l’opportunità di sperimentare nuove pratiche e nuovi strumenti (come il Design Thinking) grazie alle quali possano cimentarsi in una lettura attiva su temi impegnati, responsabilizzandoli e facendoli collaborare tra loro in modo divertente e partecipato.
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De, Pretto Daniele. "Dentro l'architettura. Tecnologie, utenti e materiali nelle pratiche di progettazione." Doctoral thesis, Università degli studi di Padova, 2014. http://hdl.handle.net/11577/3423557.

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Abstract:
Interaction between designers, software & other tools, mistakes, management of time & space are just some of the dimensions that make up a design trajectory in an atelier of architecture and made it possible. Understanding architectural objects without investigating the process that make them possible, hide us the most part of dynamics that make the realization of the project itself feasible. These dimensions have often been neglected by sociological studies of architecture that, instead, are often focused on fruition of space by users, the training of architects in a sociology of professions perspective, rather than the building, seen in a symbolic way. With my research, starting from an STS perspective, I highlight design practices involved in the creation of a new artefact, trying to connect material elements, actors involved in the heterogeneous network and the technological artefacts that contribute to the achievement of the project. The research focuses on the issue of technological innovation see also as management of new spatial relationship between context and content, materials and architectural theories, software and designers. In order to facilitate the emergence of knowledge, innovation and design practices, the empirical context of the research was investigated through the tools of ethnography. These led me to spent about one year in an important atelier of architecture in north Italy, where I alternated participant observation, in-depth interviews, photographs and analysis of atelier's documents, in order to follow the trajectory of different projects and the non-linear path from the idea's conception to the final drawings. From data analysis, emerge a complex “pluriverse” of interactions between different kind of actors, that work together in a technologically dense environment, in which the project-artifact condenses a relevant number of socio-technical dimensions. With my research I want to made little bit less obscure the understandings of design processes, giving importance to organizational and technoscientific dynamics, with a methodological account that allowed me to understand peculiarities about all different actors that play in the design arena, going “inside architecture”.
Le interazioni tra progettisti, software e altri strumenti utilizzati, errori e la gestione del tempo e dello spazio sono solo alcune delle dimensioni che compongono e rendono possibile la traiettoria di progettazione di un nuovo artefatto all'interno di un atelier di architettura. Studiare il risultato delle pratiche progettuali, senza indagare il processo che lo permette, porta a non comprendere la maggior parte delle dinamiche che rendono la realizzazione del progetto stesso possibile. Queste dimensioni sono state spesso trascurate dagli studi sociologici sull'architettura che, invece, hanno focalizzato la loro attenzione sulla fruizione dello spazio da parte degli utenti, sulla formazione degli architetti partendo da un'ottica di sociologia delle professioni, oppure sui significati simbolici incorporati negli edifici realizzati. Con la mia ricerca, partendo da una prospettiva STS (Science and Technology Studies), metto in luce le pratiche di progettazione implicate nella creazione di un artefatto particolare, il progetto architettonico, cercando di collegare gli elementi materiali, gli attori che vanno a comporre il network eterogeneo, le tecnologie e le diverse forme di conoscenza esperta coinvolti. La ricerca si concentra sul tema dell'innovazione tecnologica vista, per quanto concerne l'architettura, come gestione di nuovi rapporti spaziali tra contesto ed edificio, materiali, teoria architettonica, software, futuri utenti e progettisti. Il contesto empirico individuato per la ricerca è stato indagato attraverso gli strumenti dell'etnografia, che mi hanno portato a passare circa un anno in un importante atelier di architettura nel nord Italia, dove ho alternato osservazione partecipante, interviste in profondità, raccolta di fotografie e analisi documentale, al fine di seguire diverse traiettorie progettuali dal concepimento dell'idea ai disegni finali. Dall'analisi dei dati è emerso un complesso "pluriverso" di interazioni tra diversi tipi di attori, che collaborano in un ambiente tecnologicamente denso, in cui l'artefatto-progetto condensa un numero rilevante di importanti dimensioni socio-tecniche. Con la mia ricerca ho voluto rendere un po' meno oscura la comprensione dei processi progettuali, attribuendo importanza tanto alle dinamiche organizzative, quanto a quelle tecnoscientifiche, attraverso un account metodologico attento a cogliere le peculiarità di tutti gli attori che partecipano alla progettazione di questo nuovo artefatto, e che mi ha permesso di entrare “dentro l'architettura”.
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Golini, Vittorio. "Continuous innovation in food and beverage packaging design. Progetto di tutorial per lo studio di nuove forme di contenitore in PET." Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2016.

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Abstract:
Mi sono occupato di confezionamento di bevande, un settore che utilizza largamente il PET. Il progetto di tesi consiste in un processo che serve a ideare nuove forme di contenitore in PET attraverso strumenti di ricerca e innovazione.
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Pezzani, Margherita. "Innovation Map. Progettazione e test di un modello d'innovazione team e business-oriented." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2019.

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Abstract:
La tesi si propone di presentare un modello inedito di ideazione e sviluppo dell’innovazione all’interno di realtà aziendali chiamato Innovation Map, messo a punto attraverso l'integrazione di modelli preesistenti quali il Design Thinking, il Lean Startup e il Canvas. Il modello non è la semplice somma di quelli precedenti ma ha lo scopo di valorizzarne i vantaggi e, allo stesso tempo, superarne le criticità. A partire, quindi, dall’analisi dei fattori di contesto che causano spesso il fallimento delle innovazione nell’aziende, si sono progettate le fasi e gli strumenti del modello in modo da coniugare al suo interno tre elementi ritenuti imprescindibili per il successo di un’azienda, attribuendo valore alla loro coesistenza in un processo sinergico: l’innovazione, il team e il business. Inoltre, l'obiettivo perseguito è stato quello di progettare un modello che fosse applicabile in un contesto reale per verificarne la validità. In particolare, il caso applicativo ha riguardato l'esplorazione del mercato delle farmacie con l'individuazione dei bisogni dei farmacisti e degli attori del sistema sanitario per l'elaborazione di una proposta di servizi innovativi. Tale proposta è stata poi convalidata attraverso un test con i potenziali clienti e, tramite i feedback raccolti, si sono stati valutati i risultati conseguiti in termini di desiderabilità, fattibilità e sostenibilità del servizio ideato. Dunque, il modello Innovation Map è risultato in grado di guidare il team al raggiungimento di una soluzione innovativa per i suoi clienti, servendosi sia di razionali quantitativi per misurare i risultati e i progressi al fine di consolidare un nuovo business sia di valorizzare la naturale predisposizione emotiva e lavorativa dei membri del team per massimizzare i benefici derivanti da uno sprint di progettazione e di sviluppo di soluzioni creative e inedite.
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SCANCARELLO, FRANCESCA PAOLA. "MEDIALITA' E TECNOLOGIE DIDATTICHE NELLA SCUOLA PROGETTAZIONE E COSTRUZIONE DI PRODOTTI EDUCATIONAL." Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2009. http://hdl.handle.net/10280/514.

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Abstract:
Il webcasting come strumento per la distribuzione di prodotti educational e la circolazione dei saperi.
The webcasting as a tool for the distribution of educational products and circulation of knowledge.
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SCANCARELLO, FRANCESCA PAOLA. "MEDIALITA' E TECNOLOGIE DIDATTICHE NELLA SCUOLA PROGETTAZIONE E COSTRUZIONE DI PRODOTTI EDUCATIONAL." Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2009. http://hdl.handle.net/10280/514.

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Abstract:
Il webcasting come strumento per la distribuzione di prodotti educational e la circolazione dei saperi.
The webcasting as a tool for the distribution of educational products and circulation of knowledge.
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MANCINI, MARCO. "Fattori di innovazione per il design - Individuazione dei Grip Factors." Doctoral thesis, 2015. http://hdl.handle.net/2158/988206.

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Abstract:
“Perché di innovazione parlano soprattutto gli economisti?” La necessità di trovare risposte non scontate a questa domanda ha generato un lavoro di ricerca che ha cercato di esplorare tutti i possibili punti di vista del concetto innovazione connessi al mondo del Design. Il binomio Design&Innovazione, anche alla luce della programmazione europea Horizon 2020, viene considerato all’origine di molti dei processi portatori di forme di progresso, di tipo economico ma anche politico e sociale. Sono stati approfonditi i concetti di Innovazione e di Design, per capirne i legami profondi e per individuarne, se possibile, ambiti, prerogative, aspettative e limiti. La ricerca, fondata su una prima conferma di tipo quantitativo in merito alle aree di competenza degli autori di testi sull’argomento, prosegue con il tentativo di classificare l’innovazione prendendone in esame i molti punti di vista economico, sociologico, antropologico, psicanalitico che a vario titolo si rivelano di interesse per il designer. Una parte importante del lavoro approfondisce lo scenario contemporaneo quale fattore stesso di generazione di interpretazioni e di attese sui temi di Innovazione e Design, analizzando il rapporto tra Psike e Tekne, il tema della complessità della società attuale, la maniera in cui l’uomo si approccia all’innovazione, il rapporto tra tecnologia e democrazia, il ruolo della folla nelle strategie di innovazione, il tema delle esternalità prodotte dai processi di innovazione, l’argomento brevetti. La parte finale del lavoro verte sulla proposta di introduzione del parametro di resistenza all’interno della teoria dell’innovazione, individuando alcuni fattori di Grip (tecnologici, formali, valoriali, economici, produttivi, ambientali, sociali, …) che permettono ai prodotti di soddisfare i requisiti richiesti dallo scenario contemporaneo. L’intento è proporre una risposta al bisogno di innovazione che parta dal punto di vista del designer, quindi soprattutto tramite contenuti di onestà progettuale piuttosto che inseguendo risultati e performance.
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RINALDI, ALESSANDRA. "Design Innovazione e Tecnologie Smart per il Benessere e la Salute. Il contributo del design per l'invecchiamento attivo." Doctoral thesis, 2015. http://hdl.handle.net/2158/986418.

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Abstract:
Le innovazioni tecnologiche offrono molte opportunità di design nell’ambito dei wearable computers, degli smart objects e delle loro potenzialità d’interazione con l’uomo e i sistemi di computing ubiqui e pervasivi. Queste tecnologie possono essere utilizzate per realizzare nuovi prodotti, servizi e interazioni pensati per raccogliere, aumentare e condividere informazioni, conoscenze, emozioni, esperienze, attraverso piattaforme che supportano l’aumento della consapevolezza sociale. Se applicate poi al settore del wellness esse potranno interagire tra loro, con la rete e con l’uomo, per spingere, aiutare e assistere le persone verso una vita attiva, dinamica e sportiva, e potranno diventare un mezzo per monitorare lo stato di benessere e di salute dell’utente, in un’ottica di prevenzione e di diagnosi precoce, e uno strumento importante per studiare e comprendere l'attività del corpo su larga scala.
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LOTTI, GIUSEPPE. "Le piccole imprese di fronte alla sfida dello sviluppo sostenibile: innovazione come priorità strategica. Un progetto pilota per Poggibonsi." Doctoral thesis, 1999. http://hdl.handle.net/2158/651629.

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Abstract:
Piccole imprese, sistemi territoriali d'impresa e sviluppo sostenibile. Non solo necessità e costo ma anche opportunità La ricerca - suddivisa in due parti di cui la prima di carattere teorico e la seconda, orientata alla prassi, finalizzata a verificare gli assunti emersi attraverso un progetto pilota per il distretto del mobile di Poggibonsi si proponeva di confermare tale ipotesi e, al tempo stesso, di far luce sul contributo che può venire dal design strategico a tale tematica. Dalla tesi sono scaturiti un primo progetto di ricerca che ha coinvolto 15 imprese; il progetto "Casa Toscana / Green Home" con altre 25 imprese che ha portato alla creazione di un marchio di qualità ambientale (metodologia di LCA); un progetto Life Ambiente -" ECOFUTURE - Ecofriendly Furniture" finanziato dalla UE.
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DIONISI, TANIA. "Design e agricoltura. Strumenti e metodi per il trasferimento dell'innovazione in agricoltura." Doctoral thesis, 2017. http://hdl.handle.net/11573/1226941.

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Abstract:
L'interesse sempre maggiore per il cibo sano e di qualità aumenta di pari passo con l'interesse per l'agricoltura e i suoi metodi di produzione. L'agricoltura, intesa qui nella sua accezione di pratica produttiva sostenibile e rigenerativa, è oggetto di crescenti incentivi allo sviluppo da parte delle politiche nazionali e europee. In rapporto a questi dati sono stati delineati degli scenari preliminari di indagine rivolti allo studio dell'agricoltura di piccola scala; in questo modo è stato eseguito il quadro di indagine definitivo per l'individuazione di nuovi campi di ricerca attraverso i quali le discipline afferenti al Design e all'Agricoltura possano interagire a generare valore. La risposta finale consiste nella definizione di un modello teorico, utile alla diffusione e al trasferimento dell'innovazione sull'agricoltura di piccola scala. Questo modello si compone di fasi di intervento attraverso le quali i designer esperti possono relazionarsi alla produttività agricola apportandovi vantaggio strategico per mezzo della diffusione e dell'impiego di sistemi tecnologici innovativi. Il percorso della ricerca ha mostrato che per diffondere l'innovazione in agricoltura, prima ancora di progettare un nuovo oggetto o sistema tecnologico, occorre creare le condizioni per cui questo stesso oggetto sia richiesto ed utilizzato. In questo momento, quindi, il compito del design è quello di attivare tutti i processi applicabili per la creazione della domanda di innovazione sulla piccola scala agricola. In questo modo, a maggiore richiesta di innovazione corrisponderà una riduzione dei costi di investimento e una maggiore accessibilità all'innovazione stessa. Scegliendo un tipo di approccio bottom-up proveniente dall'esigenza reale dell'utente di riferimento e dall'elaborazione di questi bisogni reali si definisce una metodologia di intervento che metta in atto tutto gli strumenti della disciplina del design per generare delle soluzioni su misura, replicabili e trasferibili. Il metodo elaborato nasce dalla domanda: che tipo di relazione è attualmente possibile tra agricoltura e design? Questa ricerca intende affermare che tale relazione è di natura inversa, non è l'agricoltura a scegliere il design per diffondere l'innovazione, ma al contrario come risposta diretta ad una domanda inespressa (per questi canali), è il design a offrire spontaneamente soluzioni all'agricoltura. In questo modo il design compie due atti costitutivi importanti: l'espansione della domanda di innovazione in agricoltura e la creazione di un nuovo e vasto settore di ricerca e sviluppo trans-disciplinare.
The growing interest in healthy and quality food increases along with the interest in agriculture and its production methods. Agriculture, meant here in the sense of regenerative and sustainable productive practicing, is the object of increasing incentives for development by national and european policies. In relation to these data preliminary investigative scenarios were outlined aimed at the study of small-scale agriculture; in that way it was established the final framework to identify new research fields through which disciplines related to design and agriculture can interact and generate value. The final proposal is to define a replicable operating model, helping to spread and transfer innovation on small-scale agriculture. This model consists of phases of intervention through which expert designers can relate to agricultural productivity by taking strategic advantage to it by means of management and the use of innovative technological systems. The research path showed that in order to spread innovation in agriculture, before designing a new object or technological system, it is necessary to create the conditions for which this same object is requested and used. Nowadays, therefore, the task of design is to activate all applicable processes for creating the demand for innovation on small scale agriculture. In this way, a reduction of investmant costs and a greater access to innovation will match a greater demand for innovation. Choosing a bottomup approach coming from the real user needs and by processing these real data we define an intervention that uses all the tools of the design discipline to generate customized, replicable and transferable solutions. The method worked out arise from the question: what kind of relationship is possible between agriculture and design? This research intends to assert that this relationship goes the other way round, it is not agriculture to choose design to spread innovation, on the contrary in direct response to an unspoken question (in these channels), design spontaneously offers solutions for agriculture. In this way design accomplishes two important constitutional documents, the first is the growing demand for innovation in agriculture, the second is the creation of a new and vast field of transdisciplinary research and development.
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Fiesoli, Irene. "Il (sesto) senso del Design: la capacità di mediare e connettere i territori e i sistemi locali, le conoscenze e le nuove forme di innovazione." Doctoral thesis, 2020. http://hdl.handle.net/2158/1191414.

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Abstract:
La ricerca si sviluppa partendo da una riflessione sul complesso sistema produttivo contemporaneo e sui cambiamenti riscontrati rispetto al passato, cercando di comprendere l’evoluzione delle relazioni tra ricerca accademica – in particolare di design – e mondo delle imprese e dei progettisti, in relazione all’innovazione. Indaga attività e competenze che fanno parte di un sistema non tracciabile e che ancora non è stato mappato con precisione, definito come tacito, che però pur nella sua indeterminatezza riesce comunque a fornire un contributo al sistema produttivo generale. Dall’analisi del contesto contemporaneo, caratterizzato da una forte ondata di innovazione sociale oltre che tecnologica, emerge un cambiamento dei paradigmi conoscitivi che regolano il sistema e la richiesta di un coordinamento strategico attuabile soltanto attraverso un ampliamento delle competenze del designer, o di figure simili, che per attitudini e competenze riescono a ricoprire un ruolo di mediatore e di knowledge integrator. Infatti, le competenze tradizionali della disciplina del design, integrate con le nuove capacità strategiche e di lavoro in team interdisciplinari, permetteranno la creazione di connessioni innovative tra attori attivi sul territorio – tradizionali ed emergenti – e la formazione di nuove filiere creativo-produttive basate su un sistema a rete, definito network territoriale. L’obiettivo della tesi è dunque quello di apprendere quale sia, oggi, il contributo offerto dalla ricerca di design in ottica di sviluppo – sociale, culturale, produttivo ed economico – per rafforzare e rivitalizzare i Sistemi locali, specificatamente per il macro-settore degli Interni toscano (afferente al Distretto Interni e Design - dID), incoraggiando la formazione di partnership strategiche tra il mondo delle imprese, della ricerca e della formazione. La presente ricerca sviluppa quindi un’analisi bibliografica sulle trasformazioni contemporanee che stanno modificando e complessificando i Sistemi locali; indaga ed analizza – tramite analisi Desk e Field – le differenti tipologie di attori e stakeholder, cercando di comprendere come connetterli tra di loro partendo dai legami esistenti ma rafforzandoli e creandone di nuovi, in ottica di sviluppo della competitività territoriale; infine ipotizza sia lo sviluppo di un percorso didattico innovativo di design (Master), finalizzato alla formazione di figure capaci di gestire la complessità degli scenari contemporanei, sia la creazione di uno strumento strategico volto allo sviluppo di sinergie innovative tra gli attori territoriali (piattaforma).
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PERIA, LIANA. "Apprendere con l'iPad. Una ricerca sulle applicazioni didattiche del tablet nella scuola primaria." Doctoral thesis, 2015. http://hdl.handle.net/2158/982200.

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Abstract:
La tesi presenta e discute i risultati di una ricerca educativa centrata sul tablet-based learning che ha previsto il coinvolgimento diretto degli allievi di una classe della scuola primaria nello sviluppo di un’applicazione web per supportare il processo di scrittura del testo. Lo studio, a partire dai trend di penetrazione delle ICT che nella società di oggi si esplicano in un largo uso di tecnologia mobile e di applicazioni, ha inteso problematizzare le spinte tecnocentriche che tendono a risolvere l’innovazione della scuola tramite la semplice introduzione di tecnologia all’avanguardia, e ha esplorato le potenzialità di una progettazione partecipata condotta secondo le linee metodologiche della Design-Based Research attraverso tre ampie fasi di lavoro: Analisi-Esplorazione, Progettazione-Costruzione e Valutazione-Riflessione. *This thesis presents and discusses the results of an educational design research centered on tablet-based learning, which involved the students of one class of primary school in the development of a web application for writing texts. This study - starting from the trend of ICT penetration which in today’s society are expressed in a wide use of mobile technology and applications - problematizes the pressures of techno-centrism, which tends to trivially solve the challenge of school innovation through the massive introduction of cutting-edge technologies. In particular, this study investigates the potentiality of a participatory design conducted according to the methodological approach of Design-Based Research during three large phases of work: Analysis-Exploration, Design-Construction and Evaluation-Reflection.
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