Academic literature on the topic 'Innovazion design'

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Journal articles on the topic "Innovazion design"

1

Pelosi, Silvia. "Design e conoscenza." i+Diseño. Revista Científico-Académica Internacional de Innovación, Investigación y Desarrollo en Diseño 2 (June 6, 2010): 18–22. http://dx.doi.org/10.24310/idiseno.2010.v2i.12693.

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Abstract:
L'obiettivo dell'idea è quello di trattare in profondità la relazione tra design e innovazione. In particolare, la creatività e la conoscenza sono le basi per comprendere ciò che vogliamo dire quando parliamo del concetto di innovazione. Le aziende e i territori non hanno la possibilità di sviluppare innovazione senza creatività e conoscenza. In effetti, il design ha un ruolo di primo piano nell'innovazione a causa della sua natura multidisciplinare e dei suoi strumenti. Il design sarebbe considerato una regia capace di "dialogare" con ogni tipo di competenza coinvolta nei processi di innovazione. Questo è possibile attraverso scambi e confronti continui.
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2

Chirichiello, Antonella, and Claudia Spagnuolo. "Design thinking e progetti di innovazione." PROJECT MANAGER (IL), no. 46 (May 2021): 26–31. http://dx.doi.org/10.3280/pm2021-046006.

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3

Lupo, Eleonora. "Design e Cultural driven innovation." i+Diseño. Revista científico-académica internacional de Innovación, Investigación y Desarrollo en Diseño 14 (December 5, 2019): 120. http://dx.doi.org/10.24310/idiseno.2019.v14i0.7085.

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Abstract:
Il saggio si propone di inquadrare il concetto di Cultural Driven Innovation nel discorso su design e patrimonio culturale contemporaneo, inteso come l’heritage continuum attivabile dal design tramite le tecnologie digitali e mobile. In questo approccio il Cultural Heritage non è considerato solo leva per uno sviluppo più sostenibile ma vera e propria fonte di innovazione, grazie al suo ri-uso creativo non soltanto in nuovi prodotti culturali fruibili da utenti finali, ma in strategie e strumenti, abilitati dal design, di co-creazione di valore per tutta la filiera.
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4

Méndez Reátegui, Rubén, and Amparo Álvarez Meythaler. "Pensiero progettuale: Innovazione e protezione delle idees." i+Diseño. Revista Científico-Académica Internacional de Innovación, Investigación y Desarrollo en Diseño 16 (December 16, 2021): 61–70. http://dx.doi.org/10.24310/idiseno.2021.v16i.13084.

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Abstract:
Desde un enfoque de Design Thinking, este artículo pretende explicar cómo los procesos creativos en las organizaciones, expresados en un contexto de efervescencia de los derechos de propiedad, requieren la formulación de métodos más rigurosos de obtención y evaluación de la información, que permitan mitigar los efectos asimétricos y la pérdida de eficiencia y eficacia de los esfuerzos realizados por las empresas. Se analizan tres posibles intervenciones para que el proceso creativo genere conocimientos valiosos. Las ideas pueden patentarse durante las fases iniciales: orientación del pensamiento creativo, uso de la tecnología a través de herramientas de registro digital y estrategias empresariales sostenibles centradas en el comportamiento humano. Se concluye que partir de un pensamiento de diseño requiere sistematizar e incorporar mayor rigor en el proceso creativo para facilitar los procesos de registro de derechos de propiedad sobre un producto original de la organización. A partire da un approccio di Design Thinking, questo articolo mira a spiegare come i processi creativi nelle organizzazioni, espressi in un contesto di effervescenza dei diritti di proprietà, richiedono la formulazione di metodi più rigorosi per ottenere e valutare le informazioni, che permettono l’attenuazione degli effetti asimmetrici e la perdita di efficienza ed efficacia degli sforzi fatti dalle aziende. Si analizzano tre possibili interventi affinché il processo creativo generi un prezioso know-how. Le idee possono ricevere un trattamento organizzato durante le fasi iniziali: guida del pensie­ro creativo, uso della tecnologia attraverso strumenti di registro digitale, e strategie aziendali sostenibili focalizzate sul comportamento umano. Si conclude che partire da un pensiero progettuale richiede la sistematizzazione e l’incorporazione di un mag­gior rigore nel processo creativo per facilitare i processi di registrazione dei diritti di proprietà su un prodotto originale dell’organizzazione.
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5

Butera, Federico. "La rigenerazione e innovazione delle organizzazioni come questione nazionale Italia, crisi e progetto." STUDI ORGANIZZATIVI, no. 2 (May 2012): 119–49. http://dx.doi.org/10.3280/so2011-002006.

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Abstract:
The economic crisis in Italy, as in Europe, affects heavily private companies and Public Administrations. In a few cases, however, organizations displayed an admirable capability of coping, due to innovation in design and management. An Italian Way of Doing industry is emerging. The paper advocates a new stream of policy oriented researches about cases and new paradigms Italian production system and Public Administration made in cooperation among institutions, universities, companies, associations: the basis for a new industrial policy. Collaborative projects of innovation and change management in specific companies and administrations should be fostered and supported, by developing best cases, new paradigms and communities of innovators. Innovation and changes in the organization may have a relevant impact upon macro dimensions of economy. Our society of organizations requires to all of them an improved capacity for coping dramatic changes. On the other hand, new forms of organizations may have a decisive impact on productivity and regulation. New products and services, new processes and a new model of consumption are part of a destructive creation that should be managed. The proposal is to cope the crisis by raising a strong scientific, cultural, professional movement oriented to invent a regenerate organization in private and public sector. Criteria drawn by our recent research are suggested. An agenda includes research and actions and the following areas of design and development: networks of territories and enterprises opened to the international market; integral enterprises as a basis of the Italian Way of Doing Industry; Public Administrations doing more with less; high reliability organizations; sustainable organizations; organization for social defence; new model of consumption; enterprises web 2.0.; broad professions.
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6

Messina, Patrizia. "Trasferimento di tecnologia e scienza politica: il caso dello spin-off dell'università di Padova sherpa srl." ECONOMIA E SOCIETÀ REGIONALE, no. 3 (December 2018): 95–108. http://dx.doi.org/10.3280/es2018-003009.

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Abstract:
Nella concezione fordista dello sviluppo il "trasferimento tecnologico" viene riferito in modo pressoché esclusivo alla produzione di brevetti e spin-off provenienti dalle discipline ad alto contenuto tecnologico, tipico dei politecnici, finalizzati in genere alla produzione industriale. Nell'ambito di una economia della conoscenza, invece, il trasferimento di tecnologia viene inteso principalmente come "condivisione di sapere codificato" e riguarda l'intera gamma della conoscenza scientifica applicata, in grado cioè di generare innovazione nei processi di produzione del benessere della collettività. In questa seconda accezione del termine gli studi sulle politiche di sviluppo locale hanno permesso di elaborare un "sapere esperto" in grado di accompagnare gli attori locali in un percorso collaborativo di design e implementazione di strategie di sviluppo nell'ambito di processi di policy design partecipativi. Il saggio focalizza l'attenzione sull'esperienza maturata sul campo a questo riguardo, presentando il caso dello spin-off dell'Università di Padova Sherpa srl.
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7

Chiarvesio, Maria, and Eleonora Di Maria. "Innovazione, comunicazione e presidio dei mercati. le performance delle imprese del made in Italy." MERCATI & COMPETITIVITÀ, no. 1 (June 2012): 131–53. http://dx.doi.org/10.3280/mc2012-001009.

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Abstract:
Le imprese manifatturiere sono chiamate a rinnovare la propria offerta attraverso un piů esplicito investimento nel marketing come funzione in grado di costruire relazioni interattive con i clienti e supportare l'innovazione simbolica e la proposta di nuovi significati da veicolare al mercato. Dal punto di vista empirico sono ancora limitati gli studi che approfondiscono le strategie di marketing, in particolare sul fronte della comunicazione, delle imprese italiane mettendo a confronto le politiche di prodotto, il ruolo del design, l'investimento in marca e le politiche distributive, con un'attenzione ai mercati esteri. Il paper sviluppa un approfondimento empirico relativo alle strategie di comunicazione delle piccole e medie imprese specializzate nei settori del made in Italy, attraverso un'analisi quantitativa relativa a oltre 400 imprese operanti nei mercati finali.
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8

Pasqui, Gabriele. "Un ciclo politico al tramonto: perché l'innovazione delle politiche urbane in Italia non ha funzionato." TERRITORIO, no. 57 (June 2011): 147–56. http://dx.doi.org/10.3280/tr2011-057019.

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Abstract:
I tentativi coraggiosi di innovazione delle politiche urbane in Italia, che a partire dalla prima metŕ anni '90 hanno provato a ridefinire le forme dell'azione di governo nelle cittŕ sono stati sostanzialmente fallimentari, sia dal punto di vista della capacitŕ di trattamento efficace dei problemi pubblici piů urgenti delle nostre cittŕ, sia sotto il profilo del radicamento di pratiche innovative di policy design. Il testo prova ad argomentare le ragioni di questo fallimento sullo sfondo di una lettura del ciclo politico delle cittŕ italiane dopo la rottura del regime di regolazione politica locale post-Tangentopoli e identifica nella chiusura di quel ciclo il quadro di riferimento necessario per l'analisi delle politiche. A sua volta tale chiusura č ricondotta sia a fenomeni di carattere generale, riguardanti la lunga e incompiuta transizione italiana, sia e piů specificamente alla scarsa performance delle culture e delle pratiche del riformismo in campo urbano nel corso degli ultimi venti anni.
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9

Nardi, Andrea. "PROGETTARE UN LIBRO DI TESTO DIGITALE TRA CRITICITÀ E OPPORTUNITÀ." Media Education 9, no. 2 (May 4, 2020): 252–74. http://dx.doi.org/10.36253/me-8813.

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Abstract:
In Italia la vigente cornice legislativa prevede nelle scuole la transizione al libro di testo elettronico e individua nei docenti i principali soggetti coinvolti nell’autoproduzione e valutazione di questi materiali didattici digitali. Nel presente studio vengono descritti il design, lo sviluppo e la valutazione di un prototipo di libro di testo digitale, multimediale e interattivo, nel tentativo di indagare le principali criticità poste dalla sua realizzazione, i possibili elementi di innovazione rispetto al tradizionale libro di testo, e fornire delle linee-guida ai docenti sempre più responsabili della scrittura e validazione di queste nuove tipologie di testi. Per valutare l’usabilità cognitivo-didattica del prototipo è stato somministrato un questionario a un panel di esperti. Nella prima parte dell’articolo vengono descritti i risultati della rassegna della letteratura svolta al fine di rintracciare buone regole e principi di design; la seconda parte descrive lo sviluppo del prototipo e la procedura di raccolta e analisi dei dati. I risultati ottenuti vengono successivamente discussi ed infine si cerca di trarre qualche conclusione da quanto emerso. In Italy the current legislative framework foresees the transition to the electronic textbook in schools and identifies teachers as the main subjects involved in the self-production and evaluation of these digital teaching materials. This paper describes the design, development and evaluation of a digital, multimedia and interactive textbook prototype, in an attempt to investigate the main critical issues raised by its implementation and the possible elements of innovation compared to the traditional textbook. In addition, it provides guidelines for teachers who are increasingly responsible for the writing and validation of these new types of texts. To assess the cognitive-didactic usability of the prototype, a questionnaire was given to a panel of experts. The first part of the paper describes the outcomes of the literature review carried out in order to draw effective design principles; the second part illustrates the prototype development and the procedure adopted to collect and analyze data. The results are then discussed and finally some conclusions are drawn.
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Mammana, Maria Flavia, and Mario Pennisi. "Ricordo di Biagio Micale." Bullettin of the Gioenia Academy of Natural Sciences of Catania 52, no. 382 (December 22, 2019): O7—O16. http://dx.doi.org/10.35352/gioenia.v52i382.85.

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Abstract:
Il 20 febbraio 2018, a Catania, è mancato improvvisamente Biagio Micale, Professore ordinario di Matematiche complementari all’Università di Catania. Avrebbe compiuto 72 anni il 16 novembre 2018. È stato membro della Commissione Italiana per l’Insegnamento della Matematica e presidente della sezione Mathesis di Catania. Ha coordinato il Nucleo di Ricerca Didattica che opera presso il Dipartimento di Matematica e Informatica dell’Università di Catania. L’attività scientifica ha riguardato vari aspetti della matematica. In particolare nel periodo che va dagli studi post-laurea al 1986 ha indirizzato la ricerca principalmente verso questioni di fondamenti della matematica riguardanti soprattutto le algebre universali, in particolare gli \( \Omega \)-gruppi di Higgins, e i sistemi algebrici. A partire dal 1987 ha arontato temi di ricerca riguardati la Combinatorica, in modo particolare i \( t \)-design (sistemi di quadruple di Steiner, sistemi di terne e di quaterne orientate). Dal 1978 ha sviluppato un’ampia attività di ricerca riguardante tematiche di fondamenti della matematica e di didattica della matematica, con particolare riguardo per la geometria. Relativamente alla didattica della matematica, sviluppa una organica ricerca prevalentemente indirizzata su problemi riguardanti la didattica della geometria nelle scuole secondarie in relazione alle innovazioni contenute nei programmi di insegnamento in vigore o in via di sperimentazione. In modo particolare dà vita ad una serie di ricerche su problematiche didattiche legate allo sviluppo del tema sulle trasformazioni geometriche, avendo come obiettivo unitario quello di innestare e amalgamare tale tema con la tradizione “euclidea” dell’insegnamento della geometria nella nostra scuola.
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Dissertations / Theses on the topic "Innovazion design"

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GAIARDO, ANDREA. "Innovation, Entrepreneurship and Sustainable Design. A methodology proposal for sustainable innovation initiatives." Doctoral thesis, Politecnico di Torino, 2016. http://hdl.handle.net/11583/2644837.

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Abstract:
Una ricerca euristica sul design dell’innovazione. Innovazione, Imprenditorialità e Design, tre termini che portano con sé un peso accademico, politico, sociale ed economico che di sicuro nessun testo sarà mai in grado di sintetizzare in modo oggettivo. Questo perché, la relazione tra questi mondi è complessa, mutevole e complicata da sintetizzare. Per questo motivo lo scopo di questa ricerca non è stato quello di sintetizzare una raccolta di nozioni teoriche sulla relazione di questi mondi ma, invece, nasce come una proposizione pratica che cerca di unirli dopo un’elaborazione critica e un’esperienza di sperimentazione effettuata sul campo. Una proposizione che si focalizza sull’attitudine e le possibilità di acquisire una capacità innovativa in grado di rispondere alle necessità e ai radicali cambiamenti in atto nella società odierna con risultati di valore, di significato e sostenibili. Vi sono molti modi di fare ricerca, dai modi più classici con la propensione alla rielaborazione e alla critica della letteratura e delle teorie passate, a quelli più sperimentali, a cui questa ricerca si ispira, che pur non dimenticando la fase di analisi teorica per avere le chiavi per comprendere il presente, prova a spingersi in modo euristico sul campo di ricerca seguendo il suggerimento proposto da Umberto Eco: “Bisogna SCOPRIRE qualcosa di inedito (anche una riorganizzazione) qualcosa insomma che nel ramo scientifico di ricerca porti ad uno step successivo dell’argomento proposto.” Con la poroposta metodologica del Sustainable Innovation Design, questa ricerca si propone di compiere questo ambizioso tentativo. Il lavoro originale di ricerca sintetizzato in questa tesi propone un proprio modello di innovazione sostenibile, prendendo in prestito la visione e il mindset della cultura Imprenditoriale e l’esperienza progettuale nel campo del Design. Il risultato è la definizione di una “cassetta degli attrezzi”, che noi amiamo chiamare metodologia, con cui si propone una guida per gli innovatori o aspiranti tali, per perseguire risultati di valore all’interno delle iniziative innovative intraprese siano esse di stampo imprenditoriale o all’interno di organizzazioni già costituite. Un valore che noi definiamo come l’equilibrio tra aspetti economici, sociali e ambientali, o semplicemente sostenibilità, e che abbia una visione a lungo termine mettendo in relazione i bisogni di oggi con quelli delle generazioni avvenire. Un modello che ha portato alla definizione e alla riorganizzazione di strumenti già noti all’interno dei singoli temi ma che assumono un livello di novità nel processo di progettazione della metodologia proposta del Sustainable Innovation Design. Data la premessa la tesi è suddivisa in quattro capitoli principali. Il primo capitolo si focalizza sull’introduzione dei tre settori in oggetto con una rielaborazione sintetica delle definizioni e degli studi compiuti sulla teoria dell’innovazione, dell’imprenditorialità, del design e delle relazioni che intercorrono tra essi. All’interno dello stesso si analizzano anche le similitudini tra gli attori dell’innovazione, i designer e le figure imprenditoriali, i trend e le necessità in ambito innovativo a livello top-down (impresa) e bottom-up (startup). Il secondo capitolo affronta la parte di analisi delle diverse metodologie e dei diversi processi utilizzati nel campo dell’innovazione attraverso una mappatura delle metodologie in uso nel campo innovativo proponendo un’analisi con diverse chiavi di lettura. Il risultato accompagnato dalla descrizione delle principali e più importanti esperienza vissute sul campo in ambito innovativo e imprenditoriale rappresentano il substrato della formulazione della metodologia presentata nel capitolo successivo. Il terzo capitolo della tesi descrive, infatti, la proposta metodologica dell’Innovation Sustainable Design comprensiva di una definizione della visione a cui deve tendere l’iniziativa innovativa che con la metodologia si mira raggiungere, la descrizione dell’approccio al progetto e dell’ecosistema in cui esso si inserisce fino alla formulazione del processo, step by step, di un progetto di innovazione dalla sua ideazione al suo risultato finale. Il quarto capitolo descrive gli strumenti in cui la metodologia viene promossa e sperimentata con la presentazione dell’Innovation Design Lab, il laboratorio sperimentale nato per essere il contenitore e l’acceleratore del Sustainable Innovation Design e delle prerogative e della descrizione di un percorso formativo che ha l’obiettivo di trasmettere i sui concetti e i suoi strumenti. Infine nelle conclusioni vengono presentati i primi risultati della metodologia e i passi futuri a cui tende questo lavoro di ricerca. Questa tesi rappresenta un lavoro metodico che ha avuto e ha come scopo finale quello ordinare e mettere in pratica concetti e pratiche del design sostenibile in un campo vasto e variegato come quello dell’innovazione. Il risultato è un “oggetto” di ricerca che vuole essere da stimolo per la promozione della cultura innovativa sostenibile, nonché un punto di partenza per una maggiore sperimentazione nell’interazione tra il mondo del design, dell’innovazione, dell’imprenditoria nell’ambito della ricerca.
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2

Pegoraro, Diego <1989&gt. "Innovazione e design nell'industria del pneumatico." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2015. http://hdl.handle.net/10579/6458.

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Abstract:
Il presente studio ha come oggetto l’analisi delle innovazioni e del design nell’industria del pneumatico. Tale settore, nel corso degli anni, è stato soggetto a numerose innovazioni che hanno reso il pneumatico un prodotto sempre più sicuro e performante. A tal proposito, in questa tesi è stata condotta una rassegna della letteratura sul ruolo dell'innovazione e del design nei settori maturi, cui è stata affiancata l'analisi dell’attività brevettuale dei maggiori produttori mondiali di pneumatici. La raccolta dei dati brevettuali per ogni singolo produttore è stata effettuata sul sito dell’USPTO.gov. L’analisi dei dati, oltre al trend brevettuale, ha messo in evidenza l’attitudine di queste imprese ad investire in maniera consistente nella ricerca e sviluppo. Inoltre, la suddivisione dei brevetti per tipologia di applicazione (utility o di design), ha permesso di comprendere come, e in quale misura, queste innovazioni hanno influenzato lo sviluppo del pneumatico e la posizione competitiva delle imprese operanti nel settore.
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D'IPPOLITO, BEATRICE. "Un'analisi dell'attività di design nel contesto dell'industria agro-alimentare in Italia tra innovazione ed estetica." Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2011. http://hdl.handle.net/10280/982.

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Abstract:
La tesi si prepone di analizzare il significato di design nel contesto dell’industria agro-alimentare in Italia, con particolare riferimento alle teorie dell’innovazione tramite servizi (Miles et al., 1995; Tether et al., 2001). Precedenti studi sulla professionalizzazione di una disciplina hanno supportato una prima fase di ricerca, durante la quale si è cercato di valutare se si sta sviluppando una disciplina del design agro-alimentare (Hodgson, 2002). Successivamente, la ricerca ha analizzato come le imprese del settore abbiano sviluppato ed integrato specifiche competenze mirate a fare del design uno strumento di crescita innovativa (Jennings e Wood, 1994, Meroni, 2000, Miele e Murdoch, 2002). La metodologia si basa su casi studio tratti da dati di fonte primaria e secondaria. Un primo risultato ha evidenziato l’importanza dell’innovazione di tipo organizzativo, in particolare il lavoro di progetto ed un rapporto frequente con il cliente. Lo studio enfatizza inoltre che le aziende agro-alimentari debbano considerare aspetti legati all’innovazione in concomitanza a quelli legati all’estetica. Nei casi in cui il prodotto non rappresenti l'unica interfaccia col cliente (es. settore vinicolo), la ricerca suggerisce che la funzione di servizio del design emerge come preminente.
This thesis unveils the meaning of design in the context of the agro-food industry in Italy from a service innovation perspective (Miles et al., 1995; Tether et al., 2001). Different theoretical underpinnings have been called: previous studies on the professionalisation of a discipline have helped to assess the extent to which a discipline of agro-food design is emerging (Hodgson, 2002). Additional insight is provided by the analysis of firms and sectors that have integrated design-related expertise into their activities and, consequently, contributed to further our understanding on this matter (Jennings and Wood, 1994, Meroni, 2000, Miele and Murdoch, 2002). A qualitative approach has combined both primary- and secondary-source data. The study indicates that organisational innovations are crucial for the competitiveness of Italian design firms, project-based activity and close relationship with client firms in particular. Case studies on medium and large agro-food firms point to a blurring line between design and marketing. The study emphasises that both the innovation and aesthetic components must be considered. In cases where the product is not the only interface with the client (e.g. winemaking sector), the research suggests that the service trait of the design activity is becoming increasingly relevant.
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D'IPPOLITO, BEATRICE. "Un'analisi dell'attività di design nel contesto dell'industria agro-alimentare in Italia tra innovazione ed estetica." Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2011. http://hdl.handle.net/10280/982.

Full text
Abstract:
La tesi si prepone di analizzare il significato di design nel contesto dell’industria agro-alimentare in Italia, con particolare riferimento alle teorie dell’innovazione tramite servizi (Miles et al., 1995; Tether et al., 2001). Precedenti studi sulla professionalizzazione di una disciplina hanno supportato una prima fase di ricerca, durante la quale si è cercato di valutare se si sta sviluppando una disciplina del design agro-alimentare (Hodgson, 2002). Successivamente, la ricerca ha analizzato come le imprese del settore abbiano sviluppato ed integrato specifiche competenze mirate a fare del design uno strumento di crescita innovativa (Jennings e Wood, 1994, Meroni, 2000, Miele e Murdoch, 2002). La metodologia si basa su casi studio tratti da dati di fonte primaria e secondaria. Un primo risultato ha evidenziato l’importanza dell’innovazione di tipo organizzativo, in particolare il lavoro di progetto ed un rapporto frequente con il cliente. Lo studio enfatizza inoltre che le aziende agro-alimentari debbano considerare aspetti legati all’innovazione in concomitanza a quelli legati all’estetica. Nei casi in cui il prodotto non rappresenti l'unica interfaccia col cliente (es. settore vinicolo), la ricerca suggerisce che la funzione di servizio del design emerge come preminente.
This thesis unveils the meaning of design in the context of the agro-food industry in Italy from a service innovation perspective (Miles et al., 1995; Tether et al., 2001). Different theoretical underpinnings have been called: previous studies on the professionalisation of a discipline have helped to assess the extent to which a discipline of agro-food design is emerging (Hodgson, 2002). Additional insight is provided by the analysis of firms and sectors that have integrated design-related expertise into their activities and, consequently, contributed to further our understanding on this matter (Jennings and Wood, 1994, Meroni, 2000, Miele and Murdoch, 2002). A qualitative approach has combined both primary- and secondary-source data. The study indicates that organisational innovations are crucial for the competitiveness of Italian design firms, project-based activity and close relationship with client firms in particular. Case studies on medium and large agro-food firms point to a blurring line between design and marketing. The study emphasises that both the innovation and aesthetic components must be considered. In cases where the product is not the only interface with the client (e.g. winemaking sector), the research suggests that the service trait of the design activity is becoming increasingly relevant.
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Zennaro, Veronica <1987&gt. "Design e innovazione nella moda critica: il caso Demano." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2013. http://hdl.handle.net/10579/3090.

Full text
Abstract:
Viene presentato il caso di un'impresa dal nome "demano", impresa che ha sede a Barcellona (Spagna) e che si occupa di moda sostenible. Se l'orientamento verso un'economia verde da parte di sempre piú imprese del settore fashion puó giá essere definita un'operazione di innovazione, come possono allora queste evolversi per ottenere piú valore aggiunto? Come possono innovarsi su un territorio giá innovato? Come differenziarsi sul mercato? Si vuole pertanto proporre il "design thinking" come nuovo processo alla base del posizionamento strategico.
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LA, SCALA Paola. "Comunicare l'archeologia: innovazioni multimediali negli allestimenti museali." Doctoral thesis, Università degli Studi di Palermo, 2014. http://hdl.handle.net/10447/91195.

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Abstract:
Negli ultimi anni il tema della comunicazione museale attraverso i più avanzati strumenti di comunicazione è diventato, per i museografi, di forte interesse progettuale. Da diversi anni viene condotto infatti un dibattito molto acceso sui metodi e mezzi di comunicazione a supporto della narrazione archeologica in continuo contrasto fra tradizionalisti e rinnovatori, sul rapporto tra gli oggetti e la multimedialità e sul museo come luogo di apprendimento e divertimento. La ricerca approfondisce l'uso e il ruolo delle nuove tecnologie di comunicazione concentrandosi sulla possibilità di inserimento di essi negli allestimenti a carattere archeologico. Negli ultimi anni, i new media hanno apportato importanti cambiamenti ai tradizionali sistemi di conservazione, gestione e comunicazione. Data la capacità delle nuove tecnologie digitali per la ricostruzione e la contestualizzazione dei reperti archeologici, l’utilizzo di queste all’interno dei musei archeologici ha cambiato il modo di presentare gli oggetti e può rendere la visita più coinvolgente e interessante. Tuttavia l’uso eccessivo di questi media rischia di diventare soverchiante rispetto agli oggetti stessi, trasformando il museo in una attraction. L’obiettivo della ricerca è dunque quello di approfondire il rapporto tra i sistemi di comunicazione tradizionali e innovativi all’interno degli allestimenti archeologici e comprenderne come i media possono essere scelti e inseriti dagli architetti ed exhibition designers per progettare e realizzare allestimenti museali che siano comunicativi ed efficaci allo scopo di trasmettere in maniera appropriata i valori e i significati delle collezioni storiche e archeologiche. A tal fine, la ricerca esamina un numero considerevole di casi studio nazionali e internazionali, analizzati e approfonditi nei loro aspetti architettonici e museografici.
in recent years museum communication through the most advanced communication instruments has become, for museographers, has become a topic of great interest regarding the design. over several years, is in fact conducted an intense debate concerning the methods and communication media for the archaeological narrative in continual contrast between traditionalists and innovators on the relationship between objects and multimedia and the museum as a place of learning and entertainment. The thesis is concerned with the use and the role of new technologies focusing on the possibility of their integration in archaeological exhibitions. in the last few years, the new media have made important changes to the traditional systems of conservation, management and communication. Due to the capability of the new digital technologies for the reconstruction and contextualization of archaeological finds, the use of these systems has changed the way to exhibit archaeological finds. The use of new communication technologies in archaeological museums has changed the way of exhibiting the objects and can make the visit more involving and interesting. however, the excessive use of these tools might risk overwhelming the objects themselves, transforming the museum into a simple attraction. Therefore the purpose of the dissertation is to examine the relationship between traditional and innovative tools for communication in archaeological museums and to understand how the new media might be chosen and applied by architects and/or exhibitions designers to create effective and communicative museums exhibitions in order to transmit the values and significance of displayed collections. For this aim the research investigates and indepth analyses several national and international case studies analysed in their architectural and museographic aspects.
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7

André, Lucca. "Design e rilocalizzazione." reponame:Repositório Institucional da UFSC, 2012. http://repositorio.ufsc.br/xmlui/handle/123456789/1822.

Full text
Abstract:
Submitted by Lucas Garcia (lucas.garcia@posgrad.ufsc.br) on 2012-04-25T12:40:44Z No. of bitstreams: 1 tesi_andre lucca_web.pdf: 5145903 bytes, checksum: a41d5eff1a8dac494d28cbafdce30d3e (MD5)
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Questa tesi ha l’obiettivo di fornire strumenti per l’analisi, la progettazione dei prodotti e la verifica dei risultati ottenuti, in grado di rispecchiare le esigenze delle società emergenti nell’ottica della sostenibilità ambientale, economica e sociale. Progettare l’innovazione sostenibile nei paesi emergenti significa innanzitutto considerare lo spazio e le attività locali come il punto di partenza per il rinnovamento della socialità. L’esplorazione è stata così indirizzata alla ricerca di alternative orientate al raggiungimento di risultati competitivi e sostenibili attraverso la rilocalizzazione delle attività produttive nel territorio. Per la costruzione di questa proposta è stata effettuata una revisione e analisi delle fonti bibliografiche di modo da permettere l’individuazione degli strumenti concettuali di sostegno al design. In seguito, sono stati valutati casi e selezionati criteri per l’analisi delle necessità nei contesti emergenti. È stata effettuata un’osservazione sul campo delle caratteristiche del contesto brasiliano. Questa osservazione ha consentito di tradurre gli strumenti concettuali in indicazioni progettuali di design. Successivamente, sono stati ricercati gli strumenti progettuali che permettessero ai designer di orientarsi nelle fasi iniziali del progetto. Per concludere, è stato proposto un insieme di suggerimenti metodologici indirizzati ad agevolare l’applicazione e la replicabilità dell’approccio progettuale in nuove azioni di design. Si è visto che un progetto orientato all’innovazione sostenibile nei contesti emergenti non può prescindere da un’attenta indagine e osservazione contestuale; che la capacità propositiva di un progetto può essere ulteriormente ampliata attraverso il coinvolgimento degli attori locali; che l’approccio progettuale interdisciplinare può essere operato attraverso la progettazione partecipata; che ogni risultato deve essere attentamente verificato e controllato, ed infine che i processi di feedback e di valutazione possono avviare nuovi progetti o la riprogrammazione di quelli realizzati. L’argomentazione complessiva del testo richiama i designer dei paesi emergenti ad agire in modo da stimolare e gestire, da soli o con l’apporto di altri professionisti, processi innovativi fondati su metodologie e strumenti propri del design con l’obiettivo di accrescere la competitività complessiva dei sistemi produttivi territoriali.
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Rivelli, Martina. "Il Design Thinking come metodologia consulenziale." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2017. http://amslaurea.unibo.it/14836/.

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Abstract:
L’obiettivo di questo elaborato è presentare il concetto di Design Thinking come approccio consulenziale mirato all’individuazione di una soluzione innovativa di qualsiasi natura. L’idea nasce dalla necessità crescente delle organizzazioni di produrre soluzioni ad elevato contenuto innovativo da proporre al mercato. Necessità spesso difficile da soddisfare a causa delle numerose variabili, interne ed esterne all’organizzazione, da tenere in considerazione e che influenzano il risultato da ottenere. Fare innovazione significa infatti trovare qualcosa di nuovo o individuare un nuovo modo di fare qualcosa di già noto, questo significa che la direzione da prendere non è chiara né conosciuta da nessuno, altrimenti non sarebbe innovazione quella che stiamo perseguendo. Oggi più che mai servono quindi procedure, modelli e strumenti da poter utilizzare per imboccare il prima possibile la strada ottimale, riducendo l’incertezza ed esplicitando il più alto quantitativo possibile di dati e di informazioni sensibili alla sfida che vogliamo affrontare. Il Design Thinking nasce proprio con questo scopo: aiutare le organizzazioni a strutturare i processi, le attività e l’organizzazione e la gestione aziendali in modo da favorire lo sviluppo di processi e la nascita di prodotti ad elevato contenuto innovativo.
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Golini, Vittorio. "Il Design è il mezzo o il fine? Il ruolo dell'Industrial Design all'interno del processo aziendale." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2018.

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Abstract:
Il progetto di tesi mira a indagare il ruolo del Design come disciplina mediatrice tra le diverse aree che concorrono all’innovazione industriale e come creatore di valore per l’impresa e gli attori del processo di creazione e sviluppo di un prodotto o servizio. In particolare l’ipotesi mira a dimostrare come l’industrial Design non sia solo il “fine”, inteso come mera estetica del prodotto, a cui un’impresa deve aspirare, ma qualcosa di più che sta in “mezzo” al processo industriale come fattore chiave di accelerazione e ottimizzazione nell’innovazione di prodotto tramite la gestione e l’innovazione di processo. L’industrial Design come mezzo e non solo come fine. La ricerca prende avvio dall’analisi del framework teorico, in cui è esplicitato il dibattito in corso sul design come driver di innovazione e sulla sua migrazione da creatore di merci a creatore di valore. Sarà poi definito il rapporto della disciplina con l’innovazione di prodotto e di processo. E’ stato infine necessario delineare il tessuto industriale di riferimento: la ricerca è infatti contestualizzata all’interno dell’industria meccanica e in particolare nell’ufficio in cui lavoro, il D4P. L’analisi ha consentito la strutturazione dell’ipotesi, orientata all’identificazione del ruolo del design nelle imprese come driver della cultura di progetto e come ottimizzatore dei processi, volto alla creazione di valore aziendale sia in termini economici che di know-how. La seconda parte della tesi è orientata su una proposta pratico-sperimentale nel settore del Product design nautico come elemento validante del modello interpretativo proposto. Il progetto, sviluppato durante la mia esperienza professionale all’interno del D4P, mostra come la funzione del Design da mediatore e connessione tra le diverse aree aziendali abbia giocato un ruolo chiave per ottimizzare lo sviluppo di un’imbarcazione, influendo sulle tempistiche di progetto e sul valore finale dei risultati.
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Giardini, Dario. "Il processo di sviluppo incentrato sull'utente: Vantaggi, innovazioni e influenze sul metodo tradizionale." Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2014. http://amslaurea.unibo.it/6590/.

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Books on the topic "Innovazion design"

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Giorgio, Praderio, Agere servizi S.r.l. (Rome, Italy), and Università di Bologna. Istituto di architettura e urbanistica., eds. Innovazione e progetto. Bologna: CLUEB, 1992.

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(Firm), Design Gang Network, ed. Canavese connexion: Design, industria, innovazione. Torino: Umberto Allemandi, 2008.

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Tosi, Francesca. Il camper: Design ergonomia innovazione. Firenze: Alinea, 2010.

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(Firm), Design Gang Network, ed. Canavese connexion: Design, industria, innovazione. Torino: Umberto Allemandi, 2008.

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Innovazione in architettura. Palermo: Caracol, 2008.

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Mario, Primavera, ed. Qualità, innovazione, forma urbana. Pesaro: Metauro, 2002.

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Maria, Lorusso Flaviano, ed. Next: Identità e innovazione. Firenze: Alinea, 2003.

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1902-, Morandi Riccardo, Imbesi Giuseppe, Morandi Maurizio 1940-, Moschini Francesco, and Accademia nazionale di San Luca., eds. Riccardo Morandi: Innovazione, tecnologia, progetto. Roma: Gangemi, 1991.

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Piero, Albisinni, and Maestro Roberto 1930-, eds. Il disegno dell'architettura fra tradizione e innovazione. Roma: Gangemi, 2002.

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Risola, Natalìa, and Tiziana Latorre. Le pietre in architettura: Tradizione e innovazione. Foggia: C. Grenzi, 2011.

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Book chapters on the topic "Innovazion design"

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Ferretti, Niccolò, and Alessandro Zito. "Introduzione al design in Italia: uno sguardo d’insieme." In Italienisches, europäisches und internationales Immaterialgüterrecht, 77–88. Berlin, Heidelberg: Springer Berlin Heidelberg, 2020. http://dx.doi.org/10.1007/978-3-662-62179-0_3.

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Abstract:
ZusammenfassungCos’è il design? Per dare una risposta a questa domanda viene in aiuto una definizione di un celebre architetto contemporaneo: „nel linguaggio corrente design indica sia il mestiere di chi trasferisce valore estetico e originalità a un artefatto fisico o virtuale sia quell’artefatto medesimo. Si dice infatti comunemente che un certo oggetto è di design. Entrambi, prodotto e mestiere, sono caratterizzati da ricerca espressiva, innovazione tecnologica, eterodossia formale, contemporaneità“. La tutela dei disegni e modelli è un bene fondamentale per le imprese di qualsiasi dimensione.
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García Marsilla, Juan Vicente, and Luis Almenar Fernández. "Fashion, emulation and social classes in late medieval Valencia. Exploring textile consumption through probate inventories." In La moda come motore economico: innovazione di processo e prodotto, nuove strategie commerciali, comportamento dei consumatori / Fashion as an economic engine: process and product innovation, commercial strategies, consumer behavior, 341–66. Florence: Firenze University Press, 2022. http://dx.doi.org/10.36253/978-88-5518-565-3.19.

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Abstract:
Abstract: This article explores the personal garments present in the probate inventories of 83 individuals that lived in the city of Valencia and its hinterland during the long fourteenth century. The paper explores the differences between both groups of individuals, the urban and the rural one, in aspects such as the typologies of the pieces of clothing, the colours, finishes, complements and fabrics employed in their design. It also tracks the spread of particular pieces of clothing across both groups of deceased before and after the Black Death, and discusses how far these changes were guided by emulative motivations.
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"2 • L’impresa significante nella prospettiva spazio-temporale." In L’impresa significante fra tradizione e innovazione. Venice: Fondazione Università Ca’ Foscari, 2021. http://dx.doi.org/10.30687/978-88-6969-572-8/002.

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Abstract:
2.1 L’impresa famigliare e longeva. – 2.1.1 Il Significato dell’impresa famigliare. – 2.1.2. Il Significato dell’Impresa Longeva. – 2.2 Il caso aziendale Barovier&Toso. – 2.2.2. Antonio Salviati (1866-1878): valorizzare la tradizione artigianale (e mercantile) di un territorio. – 2.2.3 Giovanni Barovier & nipoti (1878-1919): valorizzare la tradizione artigianale di una famiglia (e di un territorio), innovando i prodotti. – 2.2.4 Ercole Barovier (1919-1936): dall’artigiano artista all’imprenditore designer per perseguire la strategia delle ‘2e’ (esperienza estetica & efficienza). – 2.2.5 Ercole e Angelo Barovier (1936-1972): dalla strategia delle ‘2e’, a quella delle ‘2b’ (big & better) per rispondere alle discontinuità ambientali. – 2.2.6 Angelo e Jacopo Barovier (1972-1990): valorizzare la tradizione artigianale di un’impresa famigliare, innovando il modello di business. – 2.2.7 Jacopo Barovier (1990-2013): dall’imprenditore manager, al manager imprenditore per perseguire la strategia delle ‘2f’ (focalizzazione e funzione). – 2.2.8 Visione, Missione, Strategia, Paradossi Strategici, Modello di Business di Barovier&Toso.
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Conference papers on the topic "Innovazion design"

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Mininni, Mariavaleria, Luigi Guastamacchia, and Teresa Pagnelli. "Rinaturalizzare/reinventare/riparare: azioni paesaggistiche per il riuso del paesaggio estrattivo: il caso studio della nuova provincia BAT." In International Conference Virtual City and Territory. Roma: Centre de Política de Sòl i Valoracions, 2014. http://dx.doi.org/10.5821/ctv.8021.

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Abstract:
L’attività estrattiva ha costituito per la Puglia un importante motore di sviluppo economico e produttivo, uso del territorio legato alla sua tradizione storico-costruttiva. In particolare il bacino estrattivo della nuova provincia Barletta – Andria – Trani (BAT), a nord di Bari, in crisi ed in parte dismesso, è stato per la Regione uno dei riferimenti per l’ economia, non sempre sensibile verso le indotte trasformazioni sul paesaggio e territorio. Il presente contributo si propone di indagare quale possa essere il punto d’incontro tra il processo di pianificazione e quello produttivo, al fine di individuare strategie con cui operare il ripristino e la restituzione di usi, significati e valori a siti estrattivi ormai dismessi; attivando proattivamente e propositivamente processi virtuosi capaci di innescare da un lato una migliore gestione del paesaggio e dall’altro la necessaria innovazione nel sistema di gestione del comparto estrattivo risorse per il territorio. Partendo dall’atto di avvio del PTCP (Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale), attento al recupero di cave esaurite ed abbandonate, si è cercato di definire un percorso metodologico e progettuale, nel quale il presupposto di riacquisire le cave esaurite in un processo di sviluppo sostenibile del territorio trova, attraverso azioni di paesaggio ripensate come le “3R”: Rinaturalizzare, Reinventare, Riparare, proposte strategiche di trasformazione territoriale in grado di delineare scenari futuri per il territorio e per i nuovi contesti di vita. Operativamente attraverso lo strumento delle linee guida sono state messe a sistema le tre azioni di paesaggio in risposta alle criticità che derivano dai processi e conflitti in atto individuati dai progetti territoriali di paesaggio regionale, con l’obiettivo di pensare al riuso delle cave esaurite per consolidare e valorizzare i caratteri di ciascun contesto di vita, e creare nuovi valori e risignificazione dei luoghi. The mining activity has been an important driver of economic and productive development for the Apulia region, representing a land use inextricably linked to its historical and constituting tradition. In particular, the mining basin of the comprehensive province Barletta - Andria - Trani (BAT), north of Bari, is now undergoing a crisis and has been partly dismissed. However, it has always been an important driving force for the local economy of the region. The consequent problems associated with landscape modification and alteration, land use,waste and sludge proper disposal have never been sufficiently taken into account This paper aims to investigate a possible meeting point between the planning and the production processes, in order to identify recovery and recycling strategies, as well as identifying how to return the dismissed extraction sites their former uses, meanings and values by proactively activating virtuous processes capable of triggering a better landscape management on the one hand and, on the other hand, the necessary innovation of the mining management system, allowing it to be a territorial resource again. Starting from the act of initiating the PTCP (Provincial Territorial Coordination Plan), attentive to the recovery of exhausted quarries and abandoned, we have tried to define a methodological and design, in which the assumption of regaining the exhausted quarries in the process of development sustainable land is, through actions of landscape rethought as the "3R" renaturalise, Reinvent, Repairing, policy proposals of territorial transformation can outline future scenarios for the region and for new life contexts. Operationally, through the instrument of the guidelines have been put in the system landscape of three actions in response to the issues that arise from the processes and ongoing conflicts as identified by the local projects of regional landscape, with the aim of thinking about the reuse of exhausted quarries for consolidate and enhance the characteristics of each context of life, and create new values and re-signification of places.
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