Academic literature on the topic 'Indicatori di qualità'

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Journal articles on the topic "Indicatori di qualità"

1

Ruggeri, Mirella, Nazario Santolini, Marco Stegagno, Giuseppe Imperadore, and Rosa Bruna Dall'Agnola. "Indicatori di qualità della vita." Epidemiologia e psichiatria sociale. Monograph Supplement 8, S5 (March 1999): 7–9. http://dx.doi.org/10.1017/s1827433100000319.

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Abstract:
La complessità del dibattito sulla qualità della vita si riflette nelle definizioni proposte (Oliver el al., 1996); alcune sono ampie ma vaghe, tali da non specificare il contenuto del concetto e quindi da ostacolarne la misurazione: “La qualità della vita è un ampio concetto che comprende tutti gli aspetti dell'esistenza di un individuo” (Torrance, 1987); “Nell'epoca moderna qualità della vita significa salute e benesse re, idee ampiamente comprese ed accettate dalle persone” (Oliver, 1991). Alcune definizioni si focalizzano sugli indicatori oggettivi di benessere: “La qualità della vita consiste nell'ottenere le condizioni necessarie per la felicità in una data società” (McCall, 1975). Altri autori definiscono la qualità della vita come senso di benessere legato alla situazione contingente o ad una qualche combinazione di benessere soggettivo ed oggettivo: “La qualità della vita è uno stato di benessere che riflette le condizioni di vita, la soddisfazione e l'adattamento a queste condizioni di vita” (Franklin et al., 1986); “La qualità della vita è il senso di benessere sperimentato da una persona all'interno delle sue attuali condizioni di vita” (Lehman, 1983). La centralità dell'aspetto soggettivo si ritrova anche nella definizione che recentemente la WHO ha dato di “qualità della vita”: “…..è una percezione individuale della propria posizione nella vita all'interno del conteste della cultura e dei valori in cui si vive, in relazione ai propri scopi, aspettative, standard ed interessi” (WHOQOL Group, 1995).
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Quintaliani, Giuseppe, Maria Luisa Standoli, and Carlo Giammarioli. "Qualità e Sostenibilità in Sanità." Giornale di Clinica Nefrologica e Dialisi 26, no. 1 (October 3, 2014): 75–77. http://dx.doi.org/10.33393/gcnd.2014.866.

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Abstract:
Ci sono diverse interpretazioni sulla qualità del nostro SSN: per alcuni è al secondo posto in Europa, mentre per altri finiamo al 21° posto in classifica. Questo per l’utilizzo di diversi indicatori, di cui la maggior parte è basata sul costo e non sulla qualità clinica. Per la sopravvivenza del nostro SSN, anche in considerazione del cambiamento demografico della popolazione, formata da anziani e malati cronici, è necessario sviluppare e utilizzare indicatori di processo clinici dettati dalle varie società scientifiche, abbandonando la SDO come sistema di valutazione della qualità clinica: l’abbattimento del costo, se non accompagnato all’efficacia clinica, non può essere considerato un risultato. In questo processo, di grande aiuto possono essere i flussi informatici, i cosiddetti big data, attraverso l’incrocio tra i vari database. Il SSN si salverà se ridurrà davvero le spese, basando le scelte sulla clinica e sull’appropriatezza diagnostica. (Clinical_Management)
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3

Gallo, Eugenio, and Gino Targa. "Quality evaluation in psychiatric services: a regional system of quality indicators." Epidemiologia e Psichiatria Sociale 7, no. 2 (August 1998): 110–19. http://dx.doi.org/10.1017/s1121189x00007247.

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Abstract:
RIASSUNTOScopo — Il presente lavoro propone un sistema di indicatori basato sui sistemi informativi di routine adottati dalla Regione Emilia Romagna. Esso si pone l'obiettivo di cogliere la qualità e la complessità dei percorsi di cura dei pazienti psichiatrici tenendo conto dell'articolazione delle strutture psichiatriche della Regione del Progetto obiettivo Tutela della Salute Mentale 1994-1996 e degli Indicatori di efficienza e qualita del SSN. richiesti dal Ministero della Sanità. Metodo — Formazione di un gruppo di lavoro su iniziativa della Regione, per la costruzione degli indicatori con definizione del significato, della formula, della soglia di attenzione, della finalita, del livello di utilizzazione, della fonte dei dati e della frequenza di rilevazione congruente con i sistemi informativi regionali.Risultati — Vengono presentati 105 indicatori suddivisi in base alia struttura psichiatrica a cui fanno riferimento (centri di salute mentale, reparti per acuti, strutture semiresidenziali, strutture residenziali, strutture ex-manicomiali, dipartimento di salute mentale) ed in base al codice in tre elenchi: 1) d'informazione generale (30), comprendente i 12 indicatori richiesti dal Ministero della Sanità; 2) di approfondimento; 3) di esito. Conclusioni — Il sistema di indicatori, pur nato per un uso locale, si fonda su obiettivi definiti dal Progetto Obiettivo ministeriale, per cui può rivestire un interesse anche per altre realtà regionali italiane. La costruzione modulare permette un'applicazione flessibile e un adattamento a sistemi informativi meno complessi. Una parte del sistema è stata inserita dal 1997 nel flusso informativo di routine tra le ASL e la Regione Emilia Romagna.
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Scalcione, Vincenzo. "Educational and training conditions of learning environments: quality control standards in the school." Form@re - Open Journal per la formazione in rete 22, no. 1 (April 30, 2022): 188–202. http://dx.doi.org/10.36253/form-12607.

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Abstract:
The development of forms of monitoring of educational systems has meant to account for the functioning of educational organizations. In the evaluation, the methods of measuring quality have become the structural articulation of each organized system. The need was felt to use interactive management methods, capable of promoting continuous quality control, also through a systematic verification of results and feedback produced by users. The text analyzes similar organizational methods in educational contexts, where actions are affirmed to improve the quality of the service, through the use of indicators, with the aim of defining training standards for quality learning environments. The concept of effectiveness and improvement intersect in the ESI project, where schools from European countries were able to share the identifying elements for educational change. Condizioni educative e formative degli ambienti di apprendimento: gli standard di controllo della qualità nella scuola. Lo sviluppo di forme di monitoraggio dei sistemi educativi ha inteso dar conto del funzionamento delle organizzazioni educative. Nella valutazione le modalità di misurazione della qualità sono divenute l’articolazione strutturale di ogni sistema organizzato. Si è avvertita la necessità di utilizzare metodi di gestione interattivi, in grado di promuovere il controllo continuo della qualità, anche attraverso una sistematica verifica dei risultati e del feedback prodotto dagli utenti. Nel testo si analizzano simili modalità organizzative nei contesti educativi, dove si affermano azioni per il miglioramento della qualità del servizio, attraverso l’utilizzo di indicatori, con l’obiettivo di definire standard formativi per ambienti di apprendimento di qualità. Il concetto di efficacia e di miglioramento si incrociano nel progetto Esi, dove scuole dei paesi europei hanno potuto condividere gli elementi indentificativi per il cambiamento educativo.
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Parisi, Tania. "Non di solo pane? Qualità del lavoro e soddisfazione per il proprio impiego: un approccio multidimensionale." SOCIOLOGIA DEL LAVORO, no. 161 (December 2021): 148–70. http://dx.doi.org/10.3280/sl2021-161008.

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Abstract:
L'interesse per la qualità del lavoro è nato attorno agli anni Sessanta del Novecento con una peculiare commistione tra scopi istituzionali e di ricerca. La questione di che cosa si intenda con qualità del lavoro è lontana dall'essere risolta. Anzitutto, le dimensioni rilevanti per la sua misurazione hanno ancora un carattere largamente stipulativo e sono soggette a molti ripensamenti legati alle contingenze in cui vengono proposte. Inoltre, affidarne la valutazione ai lavoratori coinvolge un complesso intreccio di svariati fattori: individuali, culturali, sociali ed economici. Il saggio adotta la prospettiva della soddisfazione dei bisogni degli individui attraverso il lavoro. A partire dai dati della sesta wave della European Working Condition Survey, l'autrice propone un set di indicatori di qualità del lavoro e li mette in relazione con la soddisfazione generale per il proprio impiego.
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Andrea Nardi, Francesca Rossi, and Valentina Toci. "Le dimensioni dell’innovazione: Un framework per la valutazione dei processi di innovazione scolastica." IUL Research 1, no. 1 (July 24, 2020): 144–59. http://dx.doi.org/10.57568/iulres.v1i1.25.

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Abstract:
Il concetto di innovazione in ambito educativo ha assunto una crescente importanza nel tempo in quanto vissuto come soluzione per una scuola a cui si richiede sempre più qualità in una società in continuo cambiamento. La rassegna della letteratura svolta in questo contributo intende fornire il quadro teorico e lo stato dell’arte necessario per poter individuare le dimensioni per l’innovazione, alla luce anche di quanto si sta già facendo in Europa e a livello internazionale in tal senso. La ricognizione e la comparazione di diversi framework teorici validati ha permesso di costruire la matrice di quello che sarebbe poi divenuto il Framework per la valutazione dei processi di innovazione, una volta che gli indicatori sono stati pensati e adattati allo specifico contesto scolastico italiano, e alla visione di innovazione scolastica maturata negli anni.
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D'Alauro, Gabriele. "L'avviamento nei bilanci aziendali: impairment test e disclosure." FINANCIAL REPORTING, no. 3 (October 2011): 11–43. http://dx.doi.org/10.3280/fr2011-003002.

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Abstract:
L'applicazione all'avviamento dell'test costituisce uno dei temi maggiormente dibattuti in ambito internazionale, in relazione ai molteplici profili di soggettività insiti nei criteri di valutazione previsti dallo IAS 36 e al conseguente rischio che detta procedura possa costituire un potenziale strumento di politiche di bilancio. Attraverso un'indagine comparata dei bilanci di società quotate italiane e inglesi dal 2005 al 2008, si intende verificare il trattamento contabile dell'avviamento, in particolare nel caso di segnali di perdite di valore, nonché la corrispondentefornita al riguardo. Nella ricerca sono analizzate le relazioni intercorrenti tra entità della svalutazione dell'avviamento, valutazione dell'azienda riflessa dalle corrispondenti quotazioni di borsa, e grado disull'avviamento. Presumendo che la qualità dellaesprima il livello di attendibilità con cui si sono applicate le disposizioni dello IAS 36, si verifica l'ipotesi che la mancata effettuazione di svalutazioni, pur in presenza di indicatori di perdite di valore dell'avviamento, conduca le aziende a fornire unasull'non completa né soddisfacente.
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Berloffa, Gabriella, Alina Şandor, Mark Smith, and Paola Villa. "Youth employment trajectories and labour market reforms during the Great Recession in Europe." Sinappsi 11, no. 1 (2021): 8–21. http://dx.doi.org/10.53223/sinappsi_2021-01-1.

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Abstract:
The Great Recession had profound consequences for the quantity and quality of work for young people in European countries. Usual labour market indicators capture only some crisis effects, highlighting the need for a more dynamic and nuanced approach. As a result, this paper adopts an innovative approach to both the analysis of the integration of young adults (aged 17-34) on to the labour market and the study of the relationship between the labour market performance and policy making. La Grande Recessione generò un forte impatto sulla quantità e la qualità del lavoro dei giovani adulti nei paesi dell’Europa. Gli indicatori convenzionali del mercato del lavoro catturano solo alcuni degli effetti prodotti dalla crisi, sollecitando un approccio dinamico più variegato. Su questa strada si muove l’articolo, adottando un approccio innovativo sia all’analisi dell’integrazione dei giovani adulti (17-34 anni) nel mercato del lavoro sia allo studio della relazione tra le condizioni occupazionali e l’attività di riforma delle politiche del lavoro.
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Cavalletti, Matteo, Maria Paola Boldrini, Alessandra Catania, Valeria Fusco, Nicoletta Serra, and Giovanni Tagliavini. "Utilizzare la TADS-Interview di S. Boon e H. Matthess per la diagnosi dei Disturbi Dissociativi e Complex PTSD." RIVISTA SPERIMENTALE DI FRENIATRIA, no. 3 (December 2021): 79–91. http://dx.doi.org/10.3280/rsf2021-003006.

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Abstract:
La Trauma and Dissociation Symptoms Interview di S. Boon e H. Matthess (da qui TADS-I) è un'intervista clinica semi-strutturata, composta da 214 domande, che ha lo scopo di valutare in modo approfondito i sintomi dissociativi e i sintomi correlati al trauma. L'obiettivo principale della TADS-I è valutare la gravità e la qualità dei sintomi dissociativi e di tutti gli altri sintomi clinici che si possono sviluppare a seguito di una o più esperienze traumatiche. Con l'attuale versione della TADS-I è possibile superare il limite di altri strumenti dedicati alla diagnosi dei sintomi dissociativi, in quanto sono presenti più indicatori specifici per differenziare questi due aspetti. L'obiettivo, a cui questo lavoro dà un primo contributo, è lo studio e lo sviluppo di nuovi profili diagnostici che permetteranno di osservare in uno stesso grafico, per ogni scheda sintomatologica, frequenza, distress, gravità sintomatologica, gravità sintomatologica con alterazione di coscienza e gravità sintomatologica con possibile divisione del sè attualmente in corso.
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Palazzotto, E., M. P. Angellotti, L. Bozzoli, and C. D’Alessandro. "Standard di professione del dietista in nefrologia: realtà a confronto." Giornale di Clinica Nefrologica e Dialisi 24, no. 2 (January 26, 2018): 40–45. http://dx.doi.org/10.33393/gcnd.2012.1135.

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Abstract:
La terapia dietetica svolge un ruolo fondamentale nel trattamento della malattia renale cronica (CKD): previene e corregge le complicanze metaboliche, garantisce il mantenimento o il raggiungimento di uno stato nutrizionale soddisfacente e, nella fase conservativa, ritarda l'inizio della terapia sostitutiva. Molte sono le evidenze che attestano che il trattamento nutrizionale effettuato da un dietista esperto migliora la qualità di vita del paziente con insufficienza renale cronica, aumenta l'eff -cacia della terapia dietetica e riduce i costi assistenziali. Negli Stati Uniti sono stati definiti i parametri che identificano il dietista esperto nella gestione della terapia nutrizionale nel paziente nefropatico e sono state individuate tre categorie in base al grado di formazione e competenza acquisita. Nei Paesi dell'Unione Europea la formazione dei dietisti è molto eterogenea tanto da rendere difficile una comparazione con la realtà americana. L'European Federation of the Association of Dietitians negli ultimi anni ha comunque definito gli standard accademici e professionali dei dietisti individuando quattro ruoli di competenza ed i relativi indicatori di performance. In Italia l'Associazione Nazionale Dietisti ha definito le posizioni dell'associazione in merito alla pratica professionale del dietista nel trattamento delle malattie renali e la Società Italiana di Nefrologia, nell'ambito del progetto di certificazione della qualità del percorso di cura della CKD, ha delineato il profilo del dietista che lavora in nefrologia ma non sono stati definiti standard accademici e professionali specifici. È auspicabile che dietisti esperti in nefrologia e nefrologi collaborino nel definire protocolli relativi a standard che il dietista operante in ambito nefrologico dovrebbe raggiungere in modo da garantire maggiore competenza professionale e una omogeneità di trattamento su tutto il territorio nazionale.
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Dissertations / Theses on the topic "Indicatori di qualità"

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Dall'Igna, Enrico <1988&gt. "Gli indicatori di qualità nei prodotti agroalimentari, il caso dei Radicchi Veneti." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2015. http://hdl.handle.net/10579/6148.

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Abstract:
Il lavoro mira a percorrere le varie tappe del concetto di qualità, riferita al panorama agroalimentare, analizzando il percorso intrapreso dai consumatori, dalla percezione all'acquisto. Nella parte finale si procede alla discussione dei risultati ottenuti tramite un esperimento di scelte dichiarate applicato al caso dei Radicchi Veneti.
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Mimmi, Stefano <1981&gt. "Sviluppo e validazione di indicatori di qualità dell’assistenza nell’ambito della salute mentale in Emilia-Romagna." Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2013. http://amsdottorato.unibo.it/5338/1/mimmi_stefano_tesi.pdf.

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Abstract:
In Italia, il processo di de-istituzionalizzazione e di implementazione di modelli di assistenza per la salute mentale sono caratterizzati da carenza di valutazione. In particolare, non sono state intraprese iniziative per monitorare le attività relative all’assistenza dei pazienti con disturbi psichiatrici. Pertanto, l’obiettivo della tesi è effettuare una valutazione comparativa dei percorsi di cura nell’ambito della salute mentale nei Dipartimenti di Salute Mentale e Dipendenze Patologiche della regione Emilia-Romagna utilizzando indicatori ottenuti dai flussi amministrativi correnti.. I dati necessari alla costruzione degli indicatori sono stati ottenuti attraverso un data linkage dei flussi amministrativi correnti regionali delle schede di dimissione ospedaliera, delle attività territoriali dei Centri di Salute Mentale e delle prescrizioni farmaceutiche, con riferimento all’anno 2010. Gli indicatori sono stati predisposti per tutti i pazienti con diagnosi principale psichiatrica e poi suddivisi per categoria diagnostica in base al ICD9-CM. . Il set di indicatori esaminato comprende i tassi di prevalenza trattata e di incidenza dei disturbi mentali, i tassi di ospedalizzazione, la ri-ospedalizzazione a 7 e 30 giorni dalla dimissione dai reparti psichiatrici, la continuità assistenziale ospedale-territorio, l’adesione ai trattamenti ed il consumo e appropriatezza prescrittiva di farmaci. Sono state rilevate alcune problematiche nella ricostruzione della continuità assistenziale ospedale-territorio ed alcuni limiti degli indicatori relativi alle prescrizioni dei farmaci. Il calcolo degli indicatori basato sui flussi amministrativi correnti si presenta fattibile, pur con i limiti legati alla qualità, completezza ed accuratezza dei dati presenti. L’implementazione di questi indicatori su larga scala (regionale e nazionale) e su base regolare può essere una opportunità per impostare un sistema di sorveglianza, monitoraggio e valutazione dell’assistenza psichiatrica nei DSM.
In Italy, the process of de-institutionalisation and implementation of a community-based model in mental health care has been characterized by a lack of evaluation. In particular, no activity is or has been in place to develop or maintain standards of quality of care. Aim of this dissertation is to compare the care pathways in mental health services in Emilia Romagna Region using process and outcome indicator obtained from administrative databases. Process and outcome indicators of mental health care for Local Health Authorities of Emilia-Romagna Region (3,724,388 adult inhabitants in 2010) were obtained through linkage of hospital discharge records, community mental health service database and drug prescription database. The study cohorts include patients with a primary ICD-9-CM diagnosis code 290.xx-319 hospitalized or treated in community mental health services in 2010. The set of indicators explores treated prevalence and incidence rates by disorders and settings, continuity between hospital and community care, retention in treatment, re-hospitalizations, antidepressant drug and mood stabilizer prescriptions. Hospitalization rates varied from 159,0 to 290,3 per 100.000 inhabitants. Treated prevalence in the study area was 15‰ and incidence was 6‰. Of the patients treated by community mental health services, about 37% had a severe mental illness. The proportion of patients re-hospitalized within 30 days from discharge was 12%. Less than 6% of patients with severe mental illness discontinued treatment with community mental health services. Calculation of the selected indicators proved to be feasible, conditional on quality checks for completeness and accuracy of the primary diagnosis. Implementation of these indicators on a larger scale and on a regular basis may provide a unique opportunity to set up a mental health surveillance system and monitor treated prevalence and incidence of mental disorders as well as continuity of care and treatment outcomes at the patient level.
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Mimmi, Stefano <1981&gt. "Sviluppo e validazione di indicatori di qualità dell’assistenza nell’ambito della salute mentale in Emilia-Romagna." Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2013. http://amsdottorato.unibo.it/5338/.

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Abstract:
In Italia, il processo di de-istituzionalizzazione e di implementazione di modelli di assistenza per la salute mentale sono caratterizzati da carenza di valutazione. In particolare, non sono state intraprese iniziative per monitorare le attività relative all’assistenza dei pazienti con disturbi psichiatrici. Pertanto, l’obiettivo della tesi è effettuare una valutazione comparativa dei percorsi di cura nell’ambito della salute mentale nei Dipartimenti di Salute Mentale e Dipendenze Patologiche della regione Emilia-Romagna utilizzando indicatori ottenuti dai flussi amministrativi correnti.. I dati necessari alla costruzione degli indicatori sono stati ottenuti attraverso un data linkage dei flussi amministrativi correnti regionali delle schede di dimissione ospedaliera, delle attività territoriali dei Centri di Salute Mentale e delle prescrizioni farmaceutiche, con riferimento all’anno 2010. Gli indicatori sono stati predisposti per tutti i pazienti con diagnosi principale psichiatrica e poi suddivisi per categoria diagnostica in base al ICD9-CM. . Il set di indicatori esaminato comprende i tassi di prevalenza trattata e di incidenza dei disturbi mentali, i tassi di ospedalizzazione, la ri-ospedalizzazione a 7 e 30 giorni dalla dimissione dai reparti psichiatrici, la continuità assistenziale ospedale-territorio, l’adesione ai trattamenti ed il consumo e appropriatezza prescrittiva di farmaci. Sono state rilevate alcune problematiche nella ricostruzione della continuità assistenziale ospedale-territorio ed alcuni limiti degli indicatori relativi alle prescrizioni dei farmaci. Il calcolo degli indicatori basato sui flussi amministrativi correnti si presenta fattibile, pur con i limiti legati alla qualità, completezza ed accuratezza dei dati presenti. L’implementazione di questi indicatori su larga scala (regionale e nazionale) e su base regolare può essere una opportunità per impostare un sistema di sorveglianza, monitoraggio e valutazione dell’assistenza psichiatrica nei DSM.
In Italy, the process of de-institutionalisation and implementation of a community-based model in mental health care has been characterized by a lack of evaluation. In particular, no activity is or has been in place to develop or maintain standards of quality of care. Aim of this dissertation is to compare the care pathways in mental health services in Emilia Romagna Region using process and outcome indicator obtained from administrative databases. Process and outcome indicators of mental health care for Local Health Authorities of Emilia-Romagna Region (3,724,388 adult inhabitants in 2010) were obtained through linkage of hospital discharge records, community mental health service database and drug prescription database. The study cohorts include patients with a primary ICD-9-CM diagnosis code 290.xx-319 hospitalized or treated in community mental health services in 2010. The set of indicators explores treated prevalence and incidence rates by disorders and settings, continuity between hospital and community care, retention in treatment, re-hospitalizations, antidepressant drug and mood stabilizer prescriptions. Hospitalization rates varied from 159,0 to 290,3 per 100.000 inhabitants. Treated prevalence in the study area was 15‰ and incidence was 6‰. Of the patients treated by community mental health services, about 37% had a severe mental illness. The proportion of patients re-hospitalized within 30 days from discharge was 12%. Less than 6% of patients with severe mental illness discontinued treatment with community mental health services. Calculation of the selected indicators proved to be feasible, conditional on quality checks for completeness and accuracy of the primary diagnosis. Implementation of these indicators on a larger scale and on a regular basis may provide a unique opportunity to set up a mental health surveillance system and monitor treated prevalence and incidence of mental disorders as well as continuity of care and treatment outcomes at the patient level.
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Fedeli, C. "INDIVIDUAZIONE DI INDICATORI DI QUALITÀ E MIGLIORAMENTO DEL PROCESSO PRODUTTIVO IN DRUPACEE (PESCO) MEDIANTE METODOLOGIE PROTEOMICHE INNOVATIVE." Doctoral thesis, Università degli Studi di Milano, 2009. http://hdl.handle.net/2434/159611.

Full text
Abstract:
Fruit ripening is a complex process genetically determined and environmentally regulated that involves drastic changes in various physiological and biochemical aspects. These events include chlorophyll breakdown, increased starch degradation and simple sugar biosynthesis, development of aroma components and fruit softening. All these events have a direct impact on the definition of fruit quality and are accompanied and/or at least partially influenced by less visible processes like ethylene evolution and respiration. These phenomena are typical of a class of fruits like tomato, banana and peach (the so-called climacteric fruits). In particular, peach fruit development follows a sigmoidal curve divided into four stages [S1, cell division and expansion; S2, pit hardening and slowdown in fruit growth; S3, increase in fruit size due to cell enlargement; S4, ethylene production and increased respiration (climacteric peak)]. Afterwards the ripening process comes to an end and fruits start senescing. The transition from the pre-climacteric to the climacteric phase is a critical step for fruit development and has been studied with a transcriptomic approach in peach fruit by means of the first available fruit microarray gene chip μpeach 1.0. The aim of the first part of this PhD research was the study of this transition in peach fruit with a proteomic approach. Peach is a typical climacteric fruit whose rapid softening in postharvest makes it particularly susceptible to handling and manipulation. Actually, different flesh firmness phenotypes at maturity are known. Most of the economically relevant peach varieties are divided into melting flesh (MF) and non melting flesh (NMF) phenotypes: they both soften but this event is more relevant in MF than in NMF cultivars. This behaviour makes MF peaches soft and juicy, and particularly appreciated by the consumers but shortens their shelf life, while NMF peaches have good keeping qualities but are less appreciated for fresh consumption. In order to perform the proteomic analysis proteins from freeze-dried mesocarp samples at S3 and S4 ripening stages of the cv Bolero (MF) and cv Oro A (NMF) were resolved by 2D PAGE on a linear 3-10 pH range and 24 cm 12.5% polyacrylamide gels. Gel image and statistical analyses, conducted with ImageMaster Platinum 5.0 and the ANOVA test (p<0,01), respectively, showed that 53 spots had a statistically relevant 2-fold expression change. By means of LC-ESI MS/MS we found that some proteins were involved in different physiological processes (i.e. sugar metabolism, ethylene evolution, amino acid metabolisn and stress response) typical of fruit development and ripening. These data, however, describe only a short moment of a complex and very long process like fruit ripening. For this reason, the second part of this PhD research focused on the comparative proteomic analysis of a complete growth curve of a single cultivar, cv Springcrest (MF). Drupes of five ripening stages (S1, S2, S3, S4 I and S4 II), established according to the literature, were sampled in the period April-June 2008 and protein extraction and separation by 2D-PAGE were performed after the optimization of the extraction protocol. Mesocarp proteins were resolved by basic loading of 400 micrograms onto a linear 4-7 pH range 24 cm Immobiline dry strips followed by SDS-PAGE on 10% polyacrylamide gels. In silico and statistical analyses, conducted with ImageMaster Platinum 5.0 and the ANOVA test (p<0,001), respectively, showed that 98 spots had a statistically relevant 2-fold expression change. The hierarchical clustering analysis grouping the 98 variations revealed that, while S1 and S2 are quite similar and the S4I and S4II as well, S3 shows a peculiar and totally different behaviour when compared to the first and last two ripening stages. The mass spectrometry analysis aiming at the identification of the differentially expressed proteins is now in progress.
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Monaco, Clara. "Co-costruzione di un sistema d informazione di indicatori di sostenibilità e qualità ibridi, per la valorizzazione della piccola pesca artigianale del Mediterraneo." Doctoral thesis, Università di Catania, 2017. http://hdl.handle.net/10761/3969.

Full text
Abstract:
La piccola pesca artigianale rappresenta un ampia porzione del settore della pesca nel Mar Mediterraneo. Da circa un decennio, questa categoria di pesca attraversa su più fronti una crisi che, senza opportuni interventi di gestione, minaccia la sopravvivenza delle comunità costiere dipendenti dall attività di pesca. Lo sviluppo della piccola pesca artigianale, attraverso la valorizzazione dei suoi prodotti, sembra poter donare un apporto positivo all intero settore della pesca, giocando un ruolo fondamentale nella rivalutazione delle zone costiere e per lo sviluppo dei mercati regionali. Al fine d intraprendere un percorso orientato alla qualità, questo studio punta allo sviluppo di un sistema d informazione adattato alla piccola pesca artigianale, composto da indicatori che giovino da supporto per la valutazione della sostenibilità delle sue flotte dai punti di vista economico, sociale, ambientale e della governance. A questo scopo, è stata avviata un indagine nell area costiera della Sicilia orientale, dove, attraverso un Approccio sistema (Lavaud, 2013) di tipo partecipativo che ha visto coinvolti i vari stakeholder della filiera ittica locale, e l adattamento del metodo Principi-Criteri-Indicatori (PCI) (Rey Valette et al., 2008), sono stati selezionati i principi, i criteri e gli indicatori utili per la stima della sostenibilità e della qualità di vari fattori caratterizzanti la piccola pesca artigianale. Il sistema d informazione così sviluppato, è capace di guidare l eventuale processo di labeling di un prodotto ittico, proveniente dalla pratica di un mestiere convenuto come piccola pesca artigianale, da riconoscere come di qualità e sostenibile. La ricerca ha richiesto un attenta indagine preliminare sulle marinerie presenti nel territorio oggetto di studio e ha sollevato molteplici problematiche che accomunano le differenti flotte artigianali del Mediterraneo, tra cui, in primo luogo, la mancanza di una definizione comune ufficiale per la categoria della piccola pesca artigianale.
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Pelati, Sandro. "Gli indicatori di qualità tecnica per lo studio delle perdite idriche di rete: il caso della rete gestita da CADF s.p.a (FE)." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2019. http://amslaurea.unibo.it/18543/.

Full text
Abstract:
L’obiettivo della tesi è quello di studiare le perdite di rete idrica, attraverso l’Infrastructure Leakage Index (ILI), costruito dall’International Water Association (IWA) e i relativi metodi e linee guida. A partire da bilanci idrici e modelli georeferenziati della rete di adduzione e distribuzione, la tesi elabora le informazioni necessarie alla determinazione dell’indice sintetico e le sottopone ad un trattamento statistico. Questo al fine di permettere il confronto con i risultati ottenuti dai gestori di rete e con quelli misurati con l’ILI. Inoltre la tesi mette a confronto i dati e le informazioni elaborate con il metodo dell’ILI rispetto alle informazioni messe a disposizione dai gestori e dall’Autorità di regolazione e controllo in Italia. Viene esaminato il caso specifico dell’azienda pubblica “in house” CADF S.p.A., gestore del servizio idrico integrato di 11 Comuni della Provincia di Ferrara. Sulla base dei dati forniti dall’azienda vengono elaborati gli indicatori di qualità tecnica stabiliti dall'Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente (ARERA) in merito alle perdite di rete idriche e messi a confronto con l’indicatore “Infrastructure Leakage Index” (ILI).
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PEZZOTTI, ANTONELLA. "Proposta di analisi pedagogica delle interazioni che si sviluppano nei forum di un ambiente di apprendimento virtuale. Il caso del corso online di didattica della biologia." Doctoral thesis, Università degli Studi di Milano-Bicocca, 2011. http://hdl.handle.net/10281/19279.

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Abstract:
Uno dei modi per far sì che l’insegnamento della biologia risulti significativo, duraturo ed efficace consiste nel predisporre spazi in cui si possano svolgere attività pratiche, in cui sia incoraggiata una modalità di lavoro basata sulla progettualità, la sperimentazione, la raccolta di dati e la loro elaborazione, la condivisione delle esperienze vissute, la costruzione di conoscenze. In quest’ottica si inserisce la realizzazione di ambienti di apprendimento, cioè di setting caratterizzati dalla concatenazione di numerosi dispositivi (materiali, relazionali, cognitivi) a supporto dell’apprendimento. Anche attraverso l’utilizzo delle nuove tecnologie, della Rete in particolare, è possibile realizzare setting di apprendimento che favoriscano la condivisione e la costruzione di conoscenza. Un esempio di ambiente di apprendimento virtuale è costituito dal corso online di didattica della biologia rivolto agli studenti del Corso di Laurea in Scienze della formazione primaria dell’Università degli Studi di Milano-Bicocca. La ricerca descrive la messa a punto di un set di indicatori di qualità per effettuare l’analisi pedagogico-didattica delle interazioni che si sviluppano all’interno di alcuni forum tematici del corso online di didattica della biologia. I forum da sottoporre ad analisi sono stati scelti con l’obiettivo di ricercare possibili relazioni tra questi due elementi: la moderazione da parte di due diversi tutor e la tipologia di attività didattiche associate ai forum. L’applicazione del modello ha consentito di verificare la sua efficacia e di avere un importante feedback relativamente alle sue potenzialità, al suo utilizzo per una valutazione in itinere e alla sua applicabilità per l’analisi di altri corsi online.
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GUIDOTTI, LAURA. "APPLICAZIONE DI INDICATORI FISICI, CHIMICI E BIOLOGICI PER VALUTARE LA QUALITA' E LO STATO DI SALUTE DEI SUOLI. IL CASO DELLA REGIONE LOMBARDIA." Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2015. http://hdl.handle.net/10280/6077.

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Abstract:
Scopo del progetto era valutare lo stato di salute e la qualità dei suoli agricoli lombardi e di alcune sue aree caratterizzate da specifiche criticità ambientali, attraverso un monitoraggio multidisciplinare. L’uso di indicatori biologici accoppiato alle classiche tecniche analitiche ha consentito di implementare le informazioni ottenute dal punto di vista chimico-fisico. Contrariamente al passato infatti, la componente vivente del suolo è diventata fondamentale alla comprensione delle sue condizioni, in quanto esso è stato riconosciuto come sistema strettamente connesso agli altri comparti ambientali, influenzato e caratterizzato da tutti gli organismi che lo compongono. Sulla base di ciò sono state indagate la struttura e le caratteristiche delle comunità microbiche, dei lombrichi e dei protozoi ciliati, le attività enzimatiche del suolo, e la genotossicità delle sostanze inquinanti utilizzando il trifoglio come pianta indicatrice. Abbiamo inoltre avuto modo di applicare alcune tecniche che esulano dal classico monitoraggio, ma che forniscono informazioni preziose circa il comportamento di una sostanza o di un elemento. Si tratta dell’applicazione della diluizione isotopica per determinare la presenza del cromo esavalente in suoli potenzialmente contaminati, e di biosaggi con batteri bioluminescenti per valutare la biodisponibilità di arsenico e mercurio in un Sito di Interesse Nazionale.
The aim of the project was to assess health status and quality of agricultural soils of the Lombardia region, and some areas with critical environmental situations, through a multidisciplinary monitoring. The use of biological indicators coupled to classic analytical techniques, has allowed the implementation of the information obtained from the chemical-physical point of view. Contrary to the past, the living component of the soil has become crucial to better understand its condition, as it has been recognized as a system closely related to other environmental media, influenced and characterized by all organisms that compose it. Basing on this it was investigated the structure and characteristics of microbial communities, earthworms and ciliated protozoa, the enzymatic activities of the soil, and the genotoxicity of pollutants using clover plants as indicator. We also had the opportunity to apply some of the techniques that are outside the classic monitoring, but that can provide valuable information about the behavior of a substance or an element. These techniques are: the application of isotope dilution to determine the presence of hexavalent chromium in potentially contaminated soils, and bioassays with bioluminescent bacteria to assess the bioavailability of arsenic and mercury in a Site of National Interest.
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Perrone, Enrica <1979&gt. "Sviluppo e validazione di indicatori per misurare l’esperienza dell’assistenza neonatale riferita dai genitori - patient reported experience measures (PREMs). Rilevazione degli indicatori nella pratica clinica per il miglioramento della qualità assistenziale." Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2021. http://amsdottorato.unibo.it/9707/1/Perrone_Enrica_tesi.pdf.

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Abstract:
Introduzione: i patient reported experience measure (PREMs) sono indicatori di qualità dell’assistenza e misurano il processo di cura riferito dal paziente. Non sono disponibili questionari PREMs disegnati e validati per descrivere l’esperienza assistenziale durante il ricovero in neonatologia. Obiettivo: costruire un questionario PREMs attraverso un processo di definizione con il metodo Delphi di una lista di domande che investighino l’esperienza dell’assistenza neonatale dal momento del ricovero a quello della dimissione e di validare lo strumento. Materiali e metodi: è stata condotta una revisione rapida della letteratura per identificare questionari sulla percezione dell’assistenza riportati negli studi di validazione pubblicati in 2008-2018. Gli item sull’esperienza, selezionati da ogni questionario incluso, sono stati sottoposti agli stakeholder in 3 round Delphi per il giudizio di rilevanza. I criteri predefiniti di raggiungimento del consenso sono stati applicati alla fine del round 2 e agli item trattenuti è stata attribuita una priorità di inclusione nel questionario, somministrato successivamente, alla dimissione, a genitori di neonati ricoverati in neonatologia. L’analisi fattoriale esplorativa è stata utilizzata per esaminare la struttura dello strumento. Risultati: sono stati identificati 380 studi, 4 sono stati inclusi e 69 item sottoposti al giudizio degli stakeholder (54 genitori e 52 professionisti). Alla fine del processo Delphi, il questionario finale di 18 item è stato validato su un campione di 97 genitori. L’analisi fattoriale con scoring dicotomico degli item ha identificato 2 fattori con buon adattamento al modello: esperienza dell’assistenza durante la degenza ed esperienza di presa in carico e dimissione. Conclusione: il questionario è il primo strumento validato disponibile per misurare l’esperienza dell’assistenza in neonatologia attraverso due indicatori specifici, che consentono di comparare, fra strutture omogenee o all’interno della stessa struttura nel tempo, l’esperienza del processo di cura riferita dai genitori, per identificare aree critiche verso cui orientare interventi di miglioramento della qualità assistenziale.
Background: patient reported experience measures (PREMs) are quality indicators of care which measure the patient-reported care process. No PREMs questionnaires have been developed and validated to investigate the experience of care in neonatal units. Objective: to develop a PREMs questionnaire through a process of selection via the Delphi method of a list of questions that investigate the experience of neonatal care from admission to discharge, and to validate this instrument. Materials and methods: a rapid review of the literature was conducted to identify questionnaires on the perception of care reported in validation studies published between 2008-2018. The items referring to experience, selected from each included questionnaire, were submitted to the stakeholders in 3 Delphi rounds for the judgment of relevance. Previously defined consensus criteria were used to reach an agreement at the end of round 2 and the retained items were given a priority for inclusion in the questionnaire. This was administered after discharge to parents of newborns admitted to the neonatal unit. An exploratory factor analysis was used to examine the structure of the instrument. Results: 380 studies were identified, 4 were included and 69 items submitted for the stakeholders’ decision (54 parents and 52 professionals). At the end of the Delphi process, the final 18-item questionnaire was validated using 97 parents. The factor analysis with dichotomous scoring of the items identified 2 factors with that fit the model well: the experience of in-hospital assistance and the experience during admission and discharge. Conclusion: the questionnaire is the first validated instrument to measure the experience of care in neonatal units through two specific indicators, which allow for a comparison of the experience of care reported by the parents between homogeneous structures or within the same structure over time, and to identify critical areas for improvement in the quality of care.
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Gori, Davide <1984&gt. "Il ruolo degli indicatori patient reported (PROMs) per la promozione della qualità dell'assistenza: il caso di studio della chirurgia del CA prostatico." Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2018. http://amsdottorato.unibo.it/8520/1/FILE_FINALE_DAVIDE_GORI_DEF_2.pdf.

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Abstract:
Gli esiti riferiti dai pazienti (PROMS), sono attualmente diventati tra gli strumenti più utilizzati in tutti i livelli dell’assistenza, e in particolare per le patologie oncologiche. Il cancro della prostata è la diagnosi più comune di tumore maligno e la seconda causa di morte negli uomini. I pazienti possono sviluppare effetti collaterali legati al trattamento di cui l'incontinenza urinaria ne rappresenta uno dei più frequenti e influenzanti maggiormente la qualità della vita. Nella prima parte sperimentale della presente tesi sono stati identificati gli indicatori più importanti di qualità per il cancro alla prostata (proposti dalla comunità scientifica) e ne è stato determinato il loro utilizzo. Successivamente, tramite una raccolta dati sugli esiti funzionali estratti dalle cartelle cliniche informatizzate utilizzando i dati del database Stanford University HealthCare, è stato sviluppato un flusso di estrazione e di data-mining che è stato in grado di catturare la documentazione fornita dai medici sugli esiti più importanti e centrati sul paziente utilizzando note cliniche non strutturate e registrate di routine. Inoltre è stato misurato quanto riferito dai pazienti utilizzando l'indagine EPIC-26 (somministrato in sede di visita oncologica pre e post intervento), un questionario che nel corso degli anni è stato validato ed è attualmente considerato uno dei gold-standard per la valutazione del paziente post-prostatectomia. Il risultato maggiore della attuale comparazione è che quanto viene riferito dai pazienti è altamente concordante con quanto viene riportato dai medici sulle cartelle cliniche elettroniche. Il caso di studio presentato, apre la strada alla possibilità di utilizzare e valutare questo tipo di indicatori in maniera sistematica. I clinici possono riportare nelle cartelle cliniche importanti informazioni riferite dai pazienti, la cui integrazione potrà portare, in futuro, ad una migliore raccolta dei dati sugli esiti patient-centered e ad un effettivo miglioramento della qualità così orientata in tutti i settori della medicina.
Patient reported outcome measures (PROMS) have now become among the most used tools at all levels of care, particularly for oncology. Prostate cancer is the most common malignant cancer diagnosis and the second leading cause of death in men. Patients may develop treatment-related side effects of which urinary incontinence is one of the most frequent and most influencing quality of life. In the first experimental part of this thesis the most important quality indicators for prostate cancer (proposed by the scientific community) were identified and their use was determined. In a second stage, through data collection of the functional outcomes extracted from the electronic medical records (using data from the Stanford University HealthCare database), an extraction and data-mining flow that has been able to capture the documentation provided by the physicians on the most important patient-centered outcomes using unstructured and routine recorded clinical notes has been developed. Furthermore, patient reported outcomes were collected using the EPIC-26 survey (administered during the oncological visit before and after surgery), a questionnaire that over the years has become one of the gold-standard for evaluation of the patients undergoing prostatectomy. The main result of the actual comparison is that what is reported by patients is highly consistent with what is reported by doctors on electronic medical records. The presented case study paves the way for the possibility of using and evaluating this type of indicators in a systematic way. Clinicians can report in the medical records important patient reported information, whose integration will lead, in the future, to a better collection of data on patient-centered outcomes and to an effective quality improvement in all medical fields.
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Books on the topic "Indicatori di qualità"

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Fornara, Ferdinando. Indicatori di qualità urbana residenziale percepita (IQURP): Manuale d'uso di scale psicometriche per scopi di ricerca e applicativi. Milano: Angeli, Linea Test, 2010.

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Cipollone, Laura. Strumenti e indicatori per valutare il nido: Un percorso di analisi della qualità di un servizio educativo in Umbria. Bergamo: Junior, 1999.

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Masini, Emanuela, Laura Mugnai, and Sergio Boncinelli, eds. Gestione della Continuità Operativa delle Strutture Ospedaliere in Condizione di Maxi-emergenza. Florence: Firenze University Press, 2015. http://dx.doi.org/10.36253/978-88-6655-744-9.

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Abstract:
Il presente volume si propone di eseguire uno studio che, attraverso un set di indicatori da applicare a tre parametri (appropriatezza, efficienza e qualità dei servizi sanitari), valuti le eventuali debolezze dei servizi assistenziali, territoriali e ospedalieri in caso di disastri con ripercussioni sul medio-lungo periodo. Il progetto vuole identificare la vulnerabilità degli ospedali fiorentini nel caso in cui l’area del Comune di Firenze e le aree limitrofe siano interessate da una maxi-emergenza con parziale o totale compromissione della continuità assistenziale delle strutture ospedaliere. Si propongono, inoltre, strategie e piani per mantenere la continuità operativa anche in caso di maxi-emergenza.
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Niero, Mauro. Qualità della vita e della salute: Strategia di analisi e strumenti per la misurazione. Milano: FrancoAngeli, 2002.

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Dante, Ansaloni, ed. Gli Indicatori di qualità nei sistemi educativi: Atti del seminario nazionale, Bologna, 20-21 ottobre 1988. Bologna: Cappelli, 1990.

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Torricelli, Maria Chiara, ed. ES-LCA e patrimonio naturale. Florence: Firenze University Press, 2015. http://dx.doi.org/10.36253/978-88-6655-803-3.

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Abstract:
La protezione dell’ambiente, la tutela delle risorse ecologiche e naturali, la valorizzazione sostenibile degli spazi urbani e rurali rappresentano per le società del terzo millennio degli incontestabili paradigmi etici e delle ineludibili realtà con le quali confrontarsi. Alla tutela ambientale si sono affiancati obiettivi più ampi, connessi alla fruizione dei contesti territoriali, in un’ottica di conservazione attiva, e si sono modificate le strategie di intervento in funzione della valorizzazione di risorse e contesti, nonché dello sviluppo delle specificità del territorio stesso. L’analisi di sostenibilità, come strumento per monitorare, reinterpretare, sviluppare e valorizzare un territorio, e in particolare il suo patrimonio naturale, è il tema di questo libro che riporta i risultati di una ricerca condotta da un gruppo interdisciplinare che ha condiviso l’approccio Life Cycle. L’approccio del Ciclo di Vita – che si sta evolvendo verso una metodologia in grado di recepire la dimensione locale oltre a quella globale, la scala macro e meso oltre a quella del prodotto, la dimensione sociale oltre a quella ambientale ed economica – può essere appropriato e praticabile nell’analisi di sostenibilità di un territorio? A questa domanda, in particolare circoscritta ad aspetti ambientali, di biodiversità e di accessibilità ambientale-spaziale, il libro intende dare una risposta sia sul piano teorico, sia con l’applicazione ad un caso studio: il territorio in cui è inserito il Parco regionale di Migliarino San Rossore Massaciuccoli in Toscana. Il libro fornisce un quadro delle fasi di analisi e degli indicatori che le supportano e ne documenta l’applicazione a diverse scale nel contesto del Parco.
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Qualità ed efficacia dei servizi sanitari: Un sistema di indicatori per la programmazione regionale. Milano: Franco Angeli, 1988.

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La città da vivere: Teorie e indicatori di qualità. Milano: Vita e pensiero, 1996.

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Educazione ambientale, gli indicatori di qualita: Un percorso coerente dalle scuole elementari alla formazione professionale. Milano: Franco Angeli, 1991.

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De Laurentis, Giacomo, Eugenio Alaio, Elisa Corsi, Emanuelemaria Giusti, Marco Guairo, Carlo Palego, Luca Paulicelli, et al. Rischio di credito 2.0. AIFIRM, 2021. http://dx.doi.org/10.47473/2016ppa00030.

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Abstract:
The EBA Guidelines on loan origination and monitoring (hereinafter "GL LOM") undoubtedly represent a substantially new piece of the banking regulatory framework. In fact, for the first time, the regulator moves into a topic that was traditionally outside the scope of financial regulation, so far almost exclusively focused on aspects directly linked to both micro- and macro-prudential stability, notably through capital and liquidity management requirements and guidelines on Business Model and Internal Governance. The credit management process, and in particular loan origination and monitoring, has always been typically considered as a business issue under sole responsibility of banks, as it is considered one of the "core" processes (if not the "core" process) of the banking business. As a matter of fact, since the issue of the capital requirement regulation (i.e., Basel II and Basel III), and the introduction of the use requirements for the rating systems, the regulator moved very close, but not yet, to prescribe specific credit assessment criteria, while dictating methodological and organizational requirements for the authorization of the rating systems, and leaving substantial freedom to banks to define their own models and embedded assessment criteria and indicators. With the GL LOM, the regulator takes a further step, remarkably beyond its traditional remit, dictating principles and rules for the evaluation of the credit quality of borrowers. The starting point for this new approach from the regulator can be found in the ECB guidelines on Non-Performing Loans, later endorsed by the Bank of Italy Guidelines for Less Significant Banks, aimed at encouraging banks to define their NPL management processes and establish reduction plans to achieve NPL ratio targets in line with the regulator's expectations. Consistently with the focus on NPL, the regulation on Calendar Provisioning, amending the CRR was issued; as being a Regulation, it involves all banks, and not only significant ones (for which the ECB Addendum also applies). In addition, the new definition of default (the so-called "new Dod") has defined stricter criteria for the transition of exposures to the default status and also made the return of "cured" exposures to the performing status more difficult. The combined effect of these regulatory changes has been to make the default of counterparties not only more probable but also much more "expensive" for the banks. The natural “next step” of these regulatory changes was to "move backward" into the management process covering loan origination and monitoring . The EBA's stated objective with the issuance of the GL LOM is to define "robust and prudent" standards of lending practices so as to maintain a low level of NPLs in the future. Therefore, the focus of the GL LOM is the definition of requirements (some outlined as prescriptions, others in terms of principles) for the creditworthiness assessment of counterparties and for the management of the related data and information. Notwithstanding the fact that the Final Report has articulated the principle of proportionality much more clearly as compared to the Consultation Paper, the GLs set out three macro-categories of counterparties for which specific requirements are defined: • Individuals • Micro and small businesses • Medium and large companies. The GL LOM also provide recommendations about the valuation of guarantees both at origination and during ongoing monitoring, encouraging the use of advanced statistical models. The GL LOM focus on real estate guarantees, while financial collateral is outside the scope of the GL LOM. In the mind of the regulator, the GL LOM should not only reflect industry practices, but also incorporate the latest supervisory guidance on lending, and provide the stimulus to include ESG, AML/CTF and the use of innovative technologies into banking origination and, where applicable, monitoring processes.
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Book chapters on the topic "Indicatori di qualità"

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Murabito, Paolo, Marinella Astuto, Fortunato Stimoli, and Antonino Gullo. "Indicatori di qualità, sicurezza e benchmarking." In Governo clinico e medicina perioperatoria, 205–22. Milano: Springer Milan, 2012. http://dx.doi.org/10.1007/978-88-470-2793-0_14.

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"Indicatori di qualità microbiologica e di sicurezza degli alimenti." In Food, 511–35. Milano: Springer Milan, 2009. http://dx.doi.org/10.1007/978-88-470-0786-4_20.

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Puglisi, Valentina, and Andrea Ciaramella. "Urban Quality Assessment at the Neighborhood Scale." In Reusable and Sustainable Building Materials in Modern Architecture, 188–220. IGI Global, 2019. http://dx.doi.org/10.4018/978-1-5225-6995-4.ch009.

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Abstract:
This chapter describes the approach adopted within the framework of a multi-destination development project; the goal of which is to promote innovative technologies and methods to evaluate the environmental quality of an urban district under construction. This method of analysis has been tested on an area located in the former historic district of the Fiera di Milano, where a series of typical urban functions are inserted within a large public park. The success of the work is represented by indicators (air quality, acoustic, microclimate) that relate to the finished district and that can be compared with average values in the same city. The system may constitute a protocol capable of bringing benefits to local authorities. This type of assessment could be requested of developers/builders for complex projects, resulting in changes to the initial plan if the assessment identifies critical issues related to the design choices (orientation of buildings, green areas, traffic emissions, etc.) with the ultimate goal of creating neighborhoods with better environmental conditions.
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Conference papers on the topic "Indicatori di qualità"

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Ortolani, Chiara. "Morfologia urbana, trasporti, energia: indicatori di impatto." In International Conference Virtual City and Territory. Roma: Centre de Política de Sòl i Valoracions, 2014. http://dx.doi.org/10.5821/ctv.7910.

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Abstract:
La mobilità svolge un ruolo vitale per il mercato interno, per l’occupazione e, più in generale per la qualità della vita dei cittadini. Rivolgendo l'attenzione al contesto mondiale, europeo e nazionale si vede come sia divenuta una necessità sempre crescente: la mobilità media per persona in Europa, misurata in passeggeri-chilometro per abitante, è aumentata del 7% tra il 2000 e il 2008 e si prevede che nel 2050 i passeggeri-km nell’Europa OECD saranno il doppio rispetto al 2000. Per ciò che riguarda il trasporto merci la domanda ha continuato a crescere oltre il PIL negli ultimi dieci anni (EC, 2011). L’attuale modello di trasporto è basato però sull'uso dei combustibili fossili e sul predominio del trasporto su strada, sia per le merci che per i passeggeri (EC, 2011) e inoltre una larga parte della mobilità oggi esistente potrebbe essere evitata (McLellan & Marshall, 1998). Di conseguenza, tale modello è responsabile del 23% dell’energia consumata in Europa. Circa i tre quarti dipendono dal trasporto su strada (IPCC, 2007) e il consumo energetico, in questo settore, si stima che aumenterà circa dell’80% entro il 2030. In conseguenza del fatto che l’energia consumata in questo settore proviene per il 96% dal petrolio e dai suoi derivati (IPCC, 2007; EC, 2011) questo stesso è responsabile di elevate emissioni di CO2 e altre sostanze clima-alteranti, dell'aumento della temperatura e di rilevanti problemi di salute nelle popolazioni esposte (U.S. EPA, 2010). La forte dipendenza dal petrolio potrebbe inoltre portare a conseguenze severe sulle possibilità di approvvigionamento di merci e spostamento dei cittadini, sulla sicurezza economica e la competitività globale ed europea nei decenni futuri (EC, 2011; U.S. Joint Forces Command, 2010). La maggior parte degli spostamenti sono interni alle aree urbane e, per il settore dei trasporti, queste sono le aree che influiscono di più sui cambiamenti climatici e sui consumi energetici globali. La città può essere assimilata ad un organismo (Samaniego & Moses, 2008) e gli spostamenti che si compiono in essa, affinché siano efficaci, devono avvenire attraverso una rete che rappresenti una configurazione ordinata di relazioni -o connettività- (Capra, 1996) che implica una certa forma, una struttura definita (con il rispettivo schema) e uno o più processi specifici (Samaniego & Moses, 2008). Le caratteristiche che osserviamo oggi negli organismi sono il risultato di milioni di anni di evoluzione verso l’ottimizzazione delle strutture: minimizzazione dell’energia spesa per la distribuzione delle risorse e massimizzazione del rendimento. Tendono quindi a minimizzare il loro grado di entropia. Per arrivare ad una configurazione del tessuto connettivo urbano che possa minimizzare il suo grado di entropia è necessario innanzi tutto individuare un insieme di indicatori sulla base dei quali sia possibile caratterizzare lo spazio stesso e che rendano possibili analisi dinamiche della morfologia urbana. In quest’ottica, questo contributo si pone quindi come obiettivo quello di individuare un primo set di indicatori significativi derivati dal confronto tra le caratteristiche delle reti vascolari di un organismo e il tessuto connettivo urbano. The mobility plays a very important role for the internal market, employment and, more generally, the citizens’s life quality that takes great advantages from an effective and sustainable transport system. In the last twenty years, mobility has become an ever increasing necessity: the average mobility per capita in Europe, measured in passenger-kilometres per capita, is increased by 7% between 2000 and 2008 and it is expected that in 2050 the passenger-km OECD Europe will double compared to 2000. Furthermore demand for resources and food is continued to grow well beyond the GDP over the past decade (EC, 2011), enhancing thus the freight. The current transport model that responds to this mobility demand, which also includes a large part of trips that could be avoided (McLellan & Marshall, 1998), is based on the dominance of road transport and use of fossil fuels (EC, 2011), both for freight and transport of passengers. As a conseguence this transport model is accountable for 23% of energy consumed in Europe, and about three quarters of which depends on road transport (IPCC, 2007) It is estimated that energy consumption in this sector will increase by around 80% for 2030. In this sector, the energy consumed originates of 96% from oil and its products (IPCC, 2007; EC, 2011; Lerch, 2011). Therefore, the transport sector is responsible for high emissions of CO2 and other climate-altering gases, for the temperature increase and for significant health problems in population directly exposed to oil-derived pollutants(U.S. EPA, 2010). The strong dependence on oil may also have important consequences on the resource supply and mobility of citizens for the next decades (EC, 2011; U.S. Joint Forces Command, 2010). The majority of trips are internal to the urban areas that are affected by this congestion, local air pollution, road accidents and social harms. Finally, urban trips have a major influence on climate change and energy consumption at the global level. Samaniego & Moses (2008) show the similarities existing between cities and organisms. Urban trips are effective if are done through a network representing an ordered configuration of relationships -connectivity-(Capra, 1996) which implies a particular shape, definite structure and one or more specific processes. The characteristics that are observed in organisms today are the result of millions of years of evolution that led to optimized structures that tend to minimize the energy cost for resource allocation thus maximizing their productivity. Therefore, the organisms tend to minimize their degree of entropy. To arrive at a configuration of urban connective tissue that can minimize its level of entropy is first necessary to identify a set of indicators on the basis of which it is possible to characterize the space and make possible dynamic analysis of urban morphology. In this context, the aim of this contribution is to identify a first set of meaningful indicators derived from a comparison of the characteristics of the vascular networks of an organism with the urban connective tissue.
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Caballero-Rojas, Karen, Oscar Palacios-Aguilar, and Ernesto Altamirano-Flores. "Total Productive Maintenance Model applying SMED and FMEA to increase the overall efficiency of equipment (OEE) in the food sector." In Human Systems Engineering and Design (IHSED 2021) Future Trends and Applications. AHFE International, 2021. http://dx.doi.org/10.54941/ahfe1001188.

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Abstract:
In the manufacturing sector, the Lean philosophy is well known for propos-ing the reduction of waste within the industry, which is manifested in terms of downtime within companies. In a sector of large proportions such as mass consumption food, the reduction of these losses translates into significant savings in the business economy, so key indicators, such as the OEE, are used to evaluate the efficiency of the process in terms of quality, perfor-mance and availability. Within this context, this article presents an applica-tion model of Total Productive Maintenance (TPM), using FMEA for the di-agnosis and SMED for the optimization of the results, within its structure; which was validated through a pilot test, achieving an increase of 5.17% in the OEE of the sauce production line of the company in the case study, demonstrating the effectiveness of the model within contexts whose losses lie in prolonged machine downtime.
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Danov, Stanislav N., and Ashwani K. Gupta. "Understanding of Diesel Engine Combustion Process via Mathematical Modeling: Part 2 — Results." In ASME 1997 Design Engineering Technical Conferences. American Society of Mechanical Engineers, 1997. http://dx.doi.org/10.1115/detc97/cie-4431.

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Abstract:
Abstract In the companion Part 1 of this two part series paper a mathematical model of combustion process in a diesel engine was presented having both premixed and diffusion flame. The combustion of fuel vaporized during the self-ignition delay period is modeled according to the conditions of premixed flame. A kinetic differential equation has been created for modeling this kind of combustion. The combustion of fuel during the injection process is modeled according to the theory of diffusion flames. This process is strongly influenced by processes of fuel injection, vaporization and diffusion. The atomization process is taken into account by means of the Sauter mean diameter (SMD) of fuel droplets. The instantaneous vaporization rate is defined by the current value of temperature, pressure, concentration of fuel vapors and the mean fuel droplet size in terms of the SMD. The mathematical model includes differential equations describing the processes of fuel injection, vaporization, heat transfer and combustion in both premixed and diffusion flame that occurs in the engine cylinder. The above equations are solved together with the differential equation of the first law of thermodynamics expressing the energy conversion process in the cylinder of diesel engine. The fourth-order Runge-Kutta method is applied for obtaining numerical solution of the system of differential equations. The model is calibrated and validated for two different turbocharged diesel engines — 8DKRN 74/160 and Sulzer-6RLB-66. The analysis is performed on a PC using FORTRAN 90. The comparison between the experimental data and numerical results shows very good agreement. Numerical experiments have been carried out for examining the combustion behavior in the cylinder of a marine DI diesel engine Sulzer 6RLB-66 having a cylinder diameter of 0.66 m bore and stroke of 1.4 m. The influence of the quality of fuel atomization process, estimated via the SMD, on the fuel vaporization rate and overall combustion rate has been evaluated. This influence is quantified and the results show very strong influence of SMD on the vaporization and combustion process, both with respect to the maximum rates and the duration of the processes. In addition numerical experiments have been carried out for determining the effect of duration of fuel injection and the beginning of fuel injection (degrees of crank angle rotation before TDC) on subsequent combustion parameters and integral indicator parameters of the engine. These results show that ratio: “amount of fuel burnt under the premixed flame conditions / amount of fuel burnt under diffusion flame conditions” for one cycle varies significantly with the change in fuel injection duration. The model provides both the instantaneous values of engine parameters in the cylinder (i.e., temperature, pressure, current air-gas mixture composition, heat transfer rate, thermo-physical properties of the air-gas mixture, etc.) and integral indicator engine parameters (mean indicated pressure, specific fuel consumption, efficiency, etc.). A comparison between experimental and modeling data show gratifying results.
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