Academic literature on the topic 'Indagini internazionali'

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Journal articles on the topic "Indagini internazionali"

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Agrusti, Gabriella. "Idola theatri e indagini comparative internazionali." CADMO, no. 1 (June 2009): 35–46. http://dx.doi.org/10.3280/cad2009-001006.

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Asquini, Giorgio. "Definizione di una procedura di codifica delle domande aperte basata sui modelli delle indagini internazionali." ECPS - Educational, Cultural and Psychological Studies, no. 10 (December 2014): 463–83. http://dx.doi.org/10.7358/ecps-2014-010-asqu.

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3

Carugati, Felice, and Patrizia Selleri. "Guardando al futuro: sviluppo, educazione, apprendimento." RICERCHE DI PSICOLOGIA, no. 2 (October 2021): 243–57. http://dx.doi.org/10.3280/rip2021oa12610.

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Abstract:
Fin dagli anni '50 Renzo Canestrari si è interessato a tematiche riguardanti lo sviluppo infantile nei suoi aspetti clinici, con una particolare attenzione alle riforme del sistema scolastico italiano, soprattutto al prolungamento dell'obbligo scolastico, alle conseguenze organizzative e alla necessità di una formazione adeguata degli insegnanti. In parallelo, il dibattitto sulla deistituzionalizzazione dell'assistenza ai minori orfani e con difficoltà sensoriali, fisiche e psichiche, ha promosso progetti di interventi alternativi, in collaborazione con gli Enti Locali della Regione Emilia-Romagna.Questa attenzione alle tematiche concernenti lo sviluppo, l'educazione e la socializzazione in età evolutiva, con uno sguardo che collega aspetti individuali e dinamiche sociali, ha alimentato ricerche empiriche da parte di membri dell'Istituto di Psicologia, che hanno progressivamente ampliato i campi di indagine. Si tratta di ricerche su: relazioni causali fra interazioni sociali e sviluppo cognitivo; caratteristiche della comunicazione nelle classi e delle routine organizzative e discorsive nella vita quotidiana a scuola; rappresentazioni che insegnanti e genitori costruiscono e condividono sui processi di sviluppo, apprendimento e educazione; dinamiche socio-cognitive che le prove di valutazione delle competenze indicate nelle indagini internazionali, attivano negli studenti. Si tratta di dinamiche presenti durante le prove di assessment ma che sfuggono alla lettura prevalente dei risultati di performance. Esse attivano rappresentazioni di routine scolastiche, attraverso le quali soprattutto gli studenti con basse performance cercano di dare significato alle prove stesse. Analoghe dinamiche sono presenti nelle rappresentazioni delle discipline scientifiche, a conferma dell'influenza che le rappresentazioni del sistema scolastico svolgono nella costruzione degli apprendimenti.Considerate nel loro complesso, in queste linee di indagine è possibile individuare aspetti significativi dell'eredità che Renzo Canestrari ha consegnato nei suoi lavori sullo sviluppo e l'educazione. 
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Piccinelli, Marco. "Psychiatric disorders in primary care: why so many differences?" Epidemiologia e Psichiatria Sociale 3, no. 3 (December 1994): 195–208. http://dx.doi.org/10.1017/s1121189x00003705.

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Abstract:
RiassuntoScopo - (I) Operare una revisione critica degli studi che hanno indagato la frequenza dei disturbi psichici tra i pazienti della medicina generale, utilizzando come criterio un'intervista psichiatrica standardizzata; (II) discutere i possibili fattori all'origine delle diverse frequenze riscontrate; (III) mettere in luce il ruolo di primaria importanza che possono assolvere in questo campo gli studi multicentrici condotti grazie a programmi di collaborazione internazionale. Metodo - sono stati selezionati i lavori pubblicati nella letteratura internazionale tra il 1970 ed il 1993. La selezione è stata effettuata grazie ad una ricerca computerizzata, nel corso della quale sono stati incrociati i databases MEDLINE e Psychological Abstracts; questa è stata a sua volta integrata da una ricerca manuale, consistente neU'esame delle bibliografie contenute nei lavori cosi individuati e nella consultazione degli indici analitici delle principal! riviste psichiatriche internazionali. Infine, è stata consultata la bibliografia commentata, curata da Wilkinson (1985), relativa a lavori di interesse e pertinenza psichiatrici condotti nella medicina generale e pubblicati tra il 1977 ed il 1985. Risultati - Sono stati individuati 30 lavori, ma 9 sono stati esclusi, dal momento che replicavano dati già riportati in letteratura o presentavano limiti metodologici. È emerso cosi che indagini sulla frequenza complessiva dei disturbi psichici tra i soggetti che si rivolgevano ai servizi di medicina generale sono state finora condotte secondo procedure standardizzate solo in 13 Paesi. La frequenza dei disturbi psichici variava tra il 10% ed il 50% circa. Le possibili ragioni all'origine dellem diverse frequenze riscontrate sono state discusse alia luce di tre fattori: I) le caratteristiche dell'indagine; II) l'affidabilità e la confrontabilità delle categorie diagnostiche e dei sistemi nosografici utilizzati; e III) la diversa organizzazione dei servizi sanitari nei vari Paesi. Conclusioni - alia luce delle difficoltà che si incontrano quando si tenta di confrontare i risultati forniti da studi indipendenti condotti in Paesi diversi o perfino nello stesso Paese viene suggerito il ruolo di primaria importanza che possono assolvere in questo campo gli studi multicentrici condotti grazie a programmi di collaborazione internazionale.
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Carpi, R. "Nefropatia da mezzo di contrasto: il parere del Radiologo." Giornale di Clinica Nefrologica e Dialisi 24, no. 2 (January 26, 2018): 4–5. http://dx.doi.org/10.33393/gcnd.2012.1128.

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Abstract:
La Nefropatia da Mezzo di Contrasto (CIN) rappresenta una della cause più frequenti di insufficienza renale acuta in ambiente ospedaliero. L'introduzione del calcolo del filtrato glomerulare (e-GFR) al posto del semplice dosaggio della creatinina plasmatica, se da un lato consente una miglior identificazione dei pazienti a rischio, in particolare all'interno della fascia di popolazione più spesso sottoposta ad indagini radiologiche (pazienti anziane con comorbidità), dall'altro accresce il numero dei pazienti da considerare a rischio e da sottoporre a profilassi. L'aver riportato al valore di 45 mL/min dagli iniziali 60 il valore di cut-off in base al quale sottoporre il paziente a idratazione prof -lattica in caso di somministrazione di mezzo di contrasto per via endovenosa (la più frequentemente impiegata in ambito radiologico extrainterventistico), compensa tale incremento. I numerosi studi in letteratura e le linee guida internazionali descrivono multipli fattori di rischio ma convergono nel riconoscere nell'idratazione del paziente uno strumento utile per la profilassi della insorgenza della CIN. Questa potrà essere attuata in modo efficace solamente se si svilupperanno le sinergie organizzative necessarie tra medico prescrittore, radiologo e nefrologo.
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Dubet, François, Marie Duru-Bellat, and Antoine Vérétout. "Le diseguaglianze scolastiche a monte e a valle. Organizzazione scolastica e influenza dei titoli di studio." SOCIOLOGIA DEL LAVORO, no. 120 (February 2011): 50–79. http://dx.doi.org/10.3280/sl2010-120004.

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Abstract:
Ovunque la scuola riproduce la disuguaglianza sociale risultando piů favorevole per gli studenti socialmente e culturalmente avvantaggiati. Tuttavia questa "legge" č troppo generica per spiegare le forti variazioni del livello di riproduzione sociale rilevata tramite confronti internazionali. Sulla base di tali indagini, il saggio illustra innanzitutto che tali variazioni non sono spiegate direttamente dalla portata delle disuguaglianze sociali, ma occorre fare riferimento ad altri due fattori. Il primo ha a che fare con l'organizzazione dei sistemi scolastici, la quale incrementa o attenua gli effetti della disuguaglianza sociale sulle disuguaglianze scolastiche. Il secondo si colloca a valle della scuola ed ha a che fare con l'intensitŕ dell'influenza dei titoli di studio sull'accesso alle diverse posizioni sociali; in tal senso si mostra che tanto piů tale influenza č forte, tanto piů sono marcate le diseguaglianze di istruzione e rigida la riproduzione delle diseguaglianze sociali. In definitiva č il ruolo assegnato alla scuola dalle varie societŕ che determina il livello della riproduzione sociale. A partire dalle risultanze dello studio illustrato, condotto su un campione di paesi, che analizza dati a livello aggregato sarebbe molto utile effettuare approfondimenti qualitativi complementari per comprendere come opera la riproduzione sociale.
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Cerbara, Loredana, and Maria Girolama Caruso. "Fragilità e rischio di povertà educativa negli adolescenti in Italia. I dati delle indagini del CNR-IRPPS." WELFARE E ERGONOMIA, no. 1 (June 2020): 119–27. http://dx.doi.org/10.3280/we2020-001011.

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Abstract:
Se attraverso i dati ufficiali (ISTAT, MIUR e altre Istituzioni) si può analizzare dal punto di vista statistico il fenomeno della povertà educativa, costruendo graduatorie territoriali, na-zionali e internazionali, sono le indagini direttamente rivolte ai ragazzi, o anche agli educa-tori, a dare completezza al quadro complessivo del rischio di marginalizzazione a cui sono esposti i minori. Dal 2014 il CNR-IRPPS ha svolto una serie di indagini rivolte ai giovani delle scuole secondarie, sia inferiori che superiori, per approfondire la conoscenza sulla condizione giovanile. Si tratta di esperienze pratiche derivanti dalle attività di ricerca di due progetti del CNR-IRPPS, uno dedicato alla pratica dello sport come veicolo di integrazione sociale (IRPPS WPs n. 106 e 108), che è stato realizzato attraverso quattro survey distinte, e l'altro più specificamente dedicato allo studio della condizione giovanile (IRPPS WPs n. 107; Tintori e Cerbara, 2016) sia in contesti territoriali limitati che a livello nazionale. In entram-bi i progetti un team di ricercatori si è recato nelle scuole per effettuare, durante l'indagine, l'osservazione diretta del comportamento degli studenti ammessi nel campione, rivelando una serie di elementi importanti, in primo luogo per la scuola che è chiamata ad intervenire anche sulla povertà educativa, ma anche a livello di ricerca sociale più allargata. Partendo dal presupposto che la povertà educativa solo in parte coincide con la povertà eco-nomica, i dati raccolti dimostrano che, anche quando le condizioni economiche sono accetta-bili, può verificarsi la presenza di fattori di rischio di esclusione sociale che spesso si so-vrappongono, fino a determinare una vera e propria barriera che impedisce ai ragazzi di vedersi nello stesso modo dei propri pari. Vivere in una famiglia con background migratorio oppure con uno status culturale non elevato, ma anche essere donna, costituiscono elementi sufficienti perché i giovani rimangano vittime di condizionamenti sociali che impediscono lo-ro di scegliere il proprio futuro. E anche i comportamenti devianti (uso di sostanze pericolo-se, atti di violenza verbale o fisica, ecc.) possono essere determinati da situazioni di disagio correlabili con una povertà culturale che è più difficile da determinare ma che è altrettanto importante delle altre declinazioni di povertà. Alla voce degli studenti si aggiunge poi quella dei docenti che, attraverso le due indagini con-dotte dal CNR-IRPPS, hanno potuto esprimere il proprio parere sulla situazione dei giovani da un punto di osservazione particolare ed hanno dato alcune indicazioni su come la scuola potrebbe intervenire per limitare le situazioni di difficoltà nell'integrazione tra i giovani.
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Dondi, Cristina, and Matilde Malaspina. "L'ecosistema digitale del CERL per lo studio del libro antico a stampa: dal progetto 15cBOOKTRADE a oggi." DigItalia 17, no. 1 (June 2022): 134–56. http://dx.doi.org/10.36181/digitalia-00044.

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Abstract:
Nel corso dei cinque anni del suo svolgimento, il progetto 15cBOOKTRADE, finanziato con un Consolidator Grant dello European Research Council (2014-2019) ha favorito il consolidamento e l’espansione di una serie di strumenti digitali e di una ampia rete di collaborazione tra individui, istituzioni e progetti di ricerca incentrati sull’utilizzo degli incunaboli, e più in generale del libro antico a stampa, come fonte storica. Dopo la conclusione ufficiale progetto, il lavoro dei membri e della rete di studiosi e bibliotecari costituita durante i cinque anni della durata del finanziamento è continuato. Singoli ricercatori o gruppi di ricerca hanno orientato le proprie indagini verso categorie ben precise di libri antichi a stampa: edizioni di testi di diritto, di materia medica, edizioni illustrate, collezioni di alcuni possessori antichi, biblioteche monastiche, censimenti illustrati, e così via. Vari tra questi progetti hanno esteso il limite cronologico dell’interesse di ricerca oltre il dicembre 1500, assottigliando la convenzionale distinzione tra incunaboli e post-incunaboli. Di fatto però, la metodologia per tutte queste nuove strade di ricerca resta basata sull’utilizzo delle informazioni di provenienza come dati storici; sull’integrazione di fonti bibliografiche e documentarie allo scopo di arricchire ulteriormente il dato materiale; sulla creazione di collaborazioni internazionali di ampio respiro che consentano di raccogliere dati che difficilmente sarebbero accessibili altrimenti (specialmente in questi anni difficili di pandemia); infine, sull’utilizzo di strumenti digitali efficaci per facilitare la raccolta dei dati e l’accesso agli stessi. Il presente contributo fornisce una panoramica sullo stato attuale di questi progetti e propone una serie di riflessioni sui benefici e sulle sfide connessi alla creazione di un ecosistema digitale per lo studio del libro antico a stampa, una necessità di recente condivisa anche dall’ICCU, quale soluzione intelligente e sostenibile.
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Zanfroni, Elena, Silvia Maggiolini, and Luigi D'Alonzo. "Finally at school: the return to classes of vulnerable pupils. Results of the FocuScuola Inclusion research 20.20." Form@re - Open Journal per la formazione in rete 21, no. 3 (December 31, 2021): 25–40. http://dx.doi.org/10.36253/form-10422.

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Abstract:
The research FocuScuola 20.20 – promoted by the Centre for Studies and Research on Disability and Marginality of Università Cattolica del Sacro Cuore – aims at specifically understanding the state of the art of the inclusive processes at the return to school after the first lockdown period. This research is in line with the aims of national and international surveys that have analysed the challenges to which the school system has been called in this period of health and social emergency. The collected data show a picture that seems to confirm the critics linked to an ideological and reductive scenario. This view is although characterized by some positive elements in terms of reception and attention to students with greater vulnerability, but it is substantially distant from the realisation of educational pathways that assume educational differentiation as an authentic perspective and concrete working method. Quando tutto è ricominciato: il ritorno a scuola degli alunni più fragili. Esiti della ricerca FocuScuola Inclusione 20.20. La ricerca FocuScuola 20.20 – promossa dal Centro Studi e Ricerche sulla Disabilità e la Marginalità dell’Università Cattolica del Sacro Cuore – ha inteso comprendere in modo specifico lo stato dell’arte dei processi inclusivi al rientro a scuola dopo il primo periodo di lockdown. Lo studio è in linea con le finalità di indagini nazionali e internazionali che hanno analizzato le sfide a cui il sistema scolastico è stato chiamato in questo periodo di emergenza sanitaria e sociale. I dati raccolti evidenziano un quadro che, seppur caratterizzato da alcuni elementi positivi sul piano dell’accoglienza e dell’attenzione verso gli alunni con maggiore vulnerabilità, sembra confermare le criticità legate ad una visione per molti aspetti ideologica e riduttiva, sostanzialmente lontana dalla realizzazione di percorsi educativi che assumano la differenziazione didattica come autentica prospettiva e concreta modalità di lavoro.
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Petruccioli, Rubina. "Ricerche empiriche sulla percezione di insegnanti di sostegno nei confronti dell'educazione inclusiva: una review sistematica." EDUCATIONAL REFLECTIVE PRACTICES, no. 2 (December 2021): 121–37. http://dx.doi.org/10.3280/erp2-special-2021oa12917.

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Abstract:
Il contributo riporta i primi risultati di una review sistematica in corso che fa parte di uno studio più ampio che indaga come e a quali condizioni cambia il senso di autoefficacia professionale di insegnanti di sostegno dopo aver partecipato ad un corso di specializzazione. L'indagine si inserisce all'interno di un filone di studi internazionale che ritiene rilevante indagare le percezioni, le rappresentazioni e gli atteggiamenti di insegnanti di sostegno verso l'inclusione quali condizioni che possono facilitare o meno l'inclusione scolastica (solo a titolo esemplificativo e non esaustivo: Aiello et al., 2019; Forlin, Earle, Loreman, & Sharma, 2011; Sharma, Loreman & Forlin, 2012; Sharma, Aiello, Pace, Round, & Subban, 2018). È stata condotta una review sistematica che intercetti gli studi empirici nazionali e internazionali che indagano gli atteggiamenti, le percezioni, le rappresentazioni di docenti nei confronti dell'inclusione. Viene, qui, descritta la procedura utilizzata per la revisione e presentati i risultati del primo step di analisi di 99 articoli empirici nazionali e internazionali.
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Dissertations / Theses on the topic "Indagini internazionali"

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Sbaragli, Sara <1985&gt. "La carriera del giocatore d'azzardo. Dalle indagini internazionali al caso italiano." Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2018. http://amsdottorato.unibo.it/8547/3/TESI%20dottorale%20di%20Sara%20Sbaragli.pdf.

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Abstract:
La ricerca si è posta come obiettivo quello di incrementare la conoscenza di base sulla carriera del giocatore d’azzardo – tradizionale e online – nel contesto nazionale al fine di formulare “indirizzi di spendibilità” rivolti ai servizi che si occupano di ludopatia. L’analisi delle carriere di gioco è suddivisa per aree tematiche: i dati socio-anagrafici e occupazionali; le modalità di fruizione e i luoghi del gioco; i significati personali del gioco e della condizione di dipendenza; la prossimità con gli ambienti devianti e la vittimizzazione familiare; il rapporto con i servizi di recupero. L’ipotesi di fondo rimanda all’idea che la ricognizione delle carriere di gioco inserite nelle specificità della realtà territoriale e del tessuto sociale nazionale sia indispensabile per i servizi assistenziali che devono sostenere e sviluppare interventi socio-sanitari nell’area dell’azzardo anche laddove vi sia un’utenza sommersa e, soprattutto, coerenti con il complesso quadro societario. Tre step metodologici sono considerati nella costruzione di una grande banca dati sulla correlazione tra “gioco d’azzardo”, “giocatori d’azzardo” e “ambiente di riferimento”. La ricerca utilizza come metodo le interviste semi-strutturate. Il materiale raccolto è stato oggetto di un confronto rispetto ai risultati delle ricerche svolte a livello nazionale e internazionale sul tema. Nelle conclusioni, infine, sono suggerite alcune linee di indirizzo per far fronte alle criticità delle politiche e degli interventi socio-sanitari nell’area dell’azzardo. Più precisamente, è proposto un modello correlazione di intervento per le ludopatie che si fonda su strategie di controllo orientate alla collettività e, d’altro canto, include interventi rivolti ai servizi e al singolo. Per la riprogettazione dei servizi è stato altresì avanzato un “modello di intervento” sviluppato in collaborazione con il Ser.T. di Forlì (la “clinica virtuale” per il gioco d’azzardo).
The aim of this empirical study is to increase the knowledge base on gamblers’ careers - traditional and online - including the “factors” influencing gambling behavior, the “trends for gambling behavior”, the “gamblers relational scheme”, and “the sociological and criminological implications of gambling”. The study also examines the service units treating gambling disorders, analyzing social and healthcare-related measures and policies in the field of gambling, that can affect the way people cope with, or control their gambling compulsions. Three methodological steps are considered in building a large databank on the correlation between “gambling”, “gamblers,” and “environment of reference”. The research uses semi-structured interviews, which will prove invaluable in collecting personal knowledge and characteristics related to factors commonly associated with the gambler’s career and on the various social aspects that characterize gambling. The study intends to add an additional important qualitative dimension to current research in the area. a) examines the service units treating gambling disorders, analyzing social and healthcare-related measures and policies in the field of gambling, that can affect the way people cope with, or control their gambling compulsions.
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Variara, Marco <1994&gt. "INDAGINE COMPARATA DELLE MIGRAZIONI INTERNAZIONALI Un modello di analisi interdisciplinare dei fenomeni migratori." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2020. http://hdl.handle.net/10579/17218.

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Abstract:
L’assenza di una ricerca pura sulle migrazioni ha prodotto un numero quantomai ricco di studi dei fenomeni migratori rientranti in discipline non propriamente classificate, spesso mancanti di una propria identità accademica. Secondo diverse interpretazioni, le reazioni politiche verso le migrazioni hanno creato un’ulteriore confusione a seguito del recente interessamento da parte dei mass media, sottoponendola al giudizio severo dell’arena politica. Non solo quest’atteggiamento ha disonorato i caratteri tipicamente accettati delle migrazioni internazionali, ma ha anche contribuito a rinforzare una comprensione errata di una realtà. La mia tesi prende in analisi in primo luogo i diversi approcci delle strutture migratorie e le logiche che rispondono alla mobilità internazionale attraverso la creazione di cinque modelli di valutazione che richiamano le caratteristiche più importanti delle migrazioni internazionali. La seconda parte guarderà le dinamiche migratorie secondo un punto di vista demografico con una prima sezione dedicata agli strumenti di analisi demografica, mentre nella seconda sezione cercherò di sollevare un’interpretazione bilanciata degli impatti demografici delle migrazioni sui paesi. Con la terza parte intendo osservare gli atteggiamenti legali verso le migrazioni ed il processo di codificazione in corso. La quarta e ultima sezione ruoterà attorno ai numeri reali concernenti le migrazioni e le reazioni degli stati occidentali al fenomeno migratorio. Attraverso i documenti ed i dati estrapolati dai canali d‘informazione pubblici cercherò di promuovere un modello d’integrazione e i benefici delle migrazioni. Il lettore troverà un rapido sommario dei dati concernenti le statistiche specifiche nella bibliografia fornita.
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Tarozzi, Mariagiulia. "Il lattante a rischio di sviluppare una patologia neuromotoria: indagine qualitativa sugli strumenti di valutazione internazionali." Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2020. http://amslaurea.unibo.it/21918/.

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Abstract:
Tipologia di studio: indagine qualitativa. Background: all’interno dell’azienda USL nei servizi territoriali di Neuropsichiatria Dell’infanzia e dell’Adolescenza è emersa la necessità di individuare uno strumento di valutazione per il bambino a rischio di sviluppare patologie neuromotorie. Il lattante a rischio è un soggetto vulnerabile con possibilità di presentare disfunzioni neurologiche e/o motorie. Il follow up rappresenta una nuova frontiera per questi bimbi, ma in Italia non è presente una modalità di valutazione omogenea. -Obiettivi: l’obiettivo dello studio è ricercare quale sia lo strumento per la valutazione del lattante a rischio più utilizzato sul territorio nazionale. Metodi: il modello per la realizzazione dello studio segue la checklist “Standards for Reporting Qualitative Research” (SRQR). Per la realizzazione del questionario somministrato ai fisioterapisti iscritti al GIS pediatrico AIFi è stato utilizzato Google Moduli. Le domande indagano in parte la carriera pregressa/esperienza del professionista e in parte la modalità di valutazione del lattante a rischio ed i relativi strumenti di valutazione. Risultati: dall’analisi dei dati è emerso come la maggior parte dei Fisioterapisti pediatrici non abbia conseguito Master specialistici e attualmente operi in ambulatori territoriali trattando casi prevalentemente neurologici. In molti si occupano di follow up affiancati ad altri professionisti sanitari. Lo strumento di valutazione per il quale è stata fatta più formazione e che viene maggiormente utilizzato in clinica è la scheda Brazelton. Solo pochi intervistati svolgono attività di ricerca clinica sul BSID. Conclusioni: alla luce dei risultati tratti dallo studio, sul territorio nazionale i Fisioterapisti prediligono uno strumento non validato, il modello Brazelton. Si richiama la necessità di uniformare questa modalità e introdurre scale oggettive per rendere omogenea la valutazione ed avere un metodo condiviso.
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Siniscalchi, Antonio. "Contratti di rete e marketing internazionale: indagine sulla diffusione della modalità contrattuale in Italia e riflessi sull'internazionalizzazione." Doctoral thesis, Universita degli studi di Salerno, 2015. http://hdl.handle.net/10556/1961.

Full text
Abstract:
2013 - 2014
L’internazionalizzazione è un fenomeno multidimensionale, poiché non riguarda solo l’aspetto puramente economico delle transazioni e degli scambi, ma anche aspetti politici, sociali e culturali, è un fenomeno intertemporale poiché, già precedentemente alla Rivoluzione Industriale questi processi, di natura prevalentemente mercantilistica, hanno dato il via alla nascita dei moderni sistemi capitalistici sempre più integrati, sia dal punto di vista dei flussi di merci e capitali, sia dal punto di vista sociale, ed infine è un fenomeno che non riguarda solo la grande impresa, ma anche le Piccole Medie Imprese (PMI), poiché anche quest’ultime, come le prime, sono in grado di sviluppare le proprie strategie di internazionalizzazione attraverso un’accurata fase di pianificazione e non solo di azione strategica. Nel settembre 2008, la bancarotta della Banca d’Affari statunitense, la Lehman Brothers, e il collasso della più grande compagnia di assicurazioni del mondo, la American International Group, scatenarono una crisi finanziaria globale che ha prodotto una recessione planetaria costata al mondo decine di trilioni di dollari, 30 milioni di persone disoccupate e un forte appesantimento dei bilanci pubblici della maggior parte dei Paesi del mondo, la minore crescita dei Paesi avanzati e l’aumento sull’incertezza sui mercato finanziario. Nell’attuale fase congiunturale e considerata la chiusura culturale imprenditoriale italiana ad investimenti aggiuntivi e all’apertura dei capitali a soci terzi, alle imprese non è proponibile una crescita dimensionale interna ma esterna rappresentata dalle tradizionali forme aggregative, come le fusioni e le acquisizioni, ma anche da altre forme di collaborazione, che spesso sono sfociate in un Contratto di rete che dà la possibilità di offrire al mercato una produzione integrata o di coordinarsi su alcuni fasi dell’organizzazione e, quindi, di supportare ed agevolare, non l’internazionalizzazione di un singolo attore economico, ma di un intero sistema territoriale di riferimento sia esso regionale o nazionale. L’obiettivo del presente lavoro è duplice: sistematizzare e classificare le modalità di diffusione del Contratto di Rete in Italia ed evidenziare l’utilizzo del Contratto di Rete come strumento e non solo causa dei processi di internazionalizzazione delle imprese al fine di non limitare il lavoro di ricerca ai soli aggregati che sono nati con l’intento principale di internazionalizzarsi (Contratto di Rete inteso come causa dei processi di internazionalizzazione) ma estenderlo a tutti gli aggregati che al 31 dicembre 2013 si trovano a competere sui mercati internazionali a prescindere dalla motivazione iniziale di adesione ai contratti di rete a cui partecipano (Contratto di Rete inteso come strumento dei processi di internazionalizzazione). La globalizzazione richiede un approccio innovativo allo studio del problem solving e del decision making relativo all’internazionalizzazione delle imprese. A tal riguardo, la piattaforma teorica di base viene impostata secondo un approccio ispirato alla Resource-Based Theory (RBT) secondo cui, l’impresa va definita in base a ciò che sa fare, grazie alle sue risorse e competenze, ed in base ai bisogni, che sa soddisfare grazie al modo in cui si collega con il mercato. In ottica di internazionalizzazione delle imprese, ed in particolare delle PMI, gioca un ruolo fondamentale la stabilità e la tenuta del network, basata sulla condivisione di conoscenza, fonte di vantaggio competitivo sostenibile e difficilmente replicabile, poiché riguardante una conoscenza strutturata sulla peculiarità ed esigenze delle singole aziende coinvolte nella relazione e frutto della comprensione delle dinamiche relazionali dei sistemi cognitivi che sono rappresentabili con una combinazione di risorse, skill, routine e competenze idiosincratiche. Il merito della Network Theory (NT) è nella rilevazione delle eventuali condizioni penalizzanti il buon funzionamento della relazione, o network internazionale, e quindi il coordinamento delle relazioni diffuse per migliorare i livelli di consonanza dei diversi nodi coinvolti, necessari a massimizzare le possibili sinergie collaborative derivabili dalla relazione. Le reti, a cui ci si riferisce nel presente lavoro di ricerca, non si limitano alle costruzioni elaborate da una grande impresa, ma esse intervengono anche nei rapporti tra imprese dello stesso peso, nei quali, una rete “senza centro” assume forma simmetrica rispetto a tutti i partecipanti; tra le reti si annoverano anche le alleanze e cooperazioni, ossia quelle relazioni tecnologiche, produttive, commerciali, allacciate da imprese indipendenti e miranti a sfruttare i vantaggi delle reciproche complementarietà. L’Approccio Sistemico Vitale (ASV) consente di individuare la portata ed il significato delle relazioni intercorrenti tra le componenti del network internazionale e tra quest’ultimo e le diverse entità sistemiche che descrivono il contesto in cui il network opera in ottica di consonanza e risonanza sistemica, con l’individuazione dei ruoli critici all’interno del network e dei possibili livelli di indirizzo e coordinamento della struttura reticolare. La Public Governance (PG), attraverso la composizione di relazioni formali ed informali, verticali ed orizzontali, integra la prospettiva della singola organizzazione con quella dei network e quella dell’intero sistema, affrontando la problematica di governo e coordinamento dei sistemi complessi di attori co-finalizzati, al fine di definire un’identità collettiva che garantisca ad ogni singolo attore/nodo del network l’equifinalità e la competitività e lo sviluppo di sinergie collaborative in grado di generare circuiti virtuosi di value co-creation nel network internazionale. Le condizioni di vitale collaborazione riflettono gli assunti della Service Science, Management and Engineering (SSME in breve SS) in ottica di sistemi di servizio per l’ottimizzazione delle risorse ed il miglioramento delle performance dei sistemi complessi. Infatti, la SS considera che le performance e la competitività dipendono da sistemi di servizio, ovvero configurazioni dinamiche di risorse (persone, tecnologie, organizzazioni e informazioni condivise), in grado di co-creare e migliorare la vitalità degli attori connessi, secondo una logica win-win, ed, in ottica di network, di definire una destination brand e una reputation brand coerente con le specificità della struttura reticolare e con le specificità locali in cui il network opera. Al fine di definire sistemi di servizio che supportino realmente le PMI nei processi di internazionalizzazione, le Istitution hanno necessità di applicare principi scientifici per studiare i servizi e comprenderne l’evoluzione e dar vita ad una attività di management dei servizi, per comprendere in che modo investire per migliorare il sistema di progettazione ed erogazione di un servizio, e di engineering dei servizi, tesa a determinare le modalità reticolari che migliorano e favoriscono i processi di internazionalizzazione. Tali sistemi di servizio definiscono una destination brand coerente con le specificità locale delle imprese coinvolte e una reputation brand territoriale e produttiva attraverso la soddisfazione reciproca dei soggetti interagenti, secondo una logica win-win e non win-lose. A completamento dell’impianto concettuale, nel presente lavoro, si propone un’integrazione delle due prospettive (impresa-Paese) su cui si sono sviluppate le teorie sull’internazionalizzazione delle imprese. Tale integrazione è frutto di un’interpretazione del fenomeno dell’internazionalizzazione sia in termini microeconomici, poiché inerente il modo di comportarsi della singola impresa e dei network a cui la stessa aderisce, sia in termini macroeconomici, poiché incide sulla bilancia commerciale di un Paese e sul flusso/deflusso dei capitali. Il percorso nell’ambito della letteratura sull’internazionalizzazione pone in evidenza come lo stesso sia un processo complesso non osservabile da un’unica prospettiva ma adottando un approccio olistico multidisciplinare che consente di avere una visione completa ed in evoluzione del fenomeno e di conferire coerenza allo studio stesso che si effettua di un fenomeno vario e variabile e che, al giorno d’oggi, può essere visto come una estensione del successo conseguito sul mercato domestico, una necessità per diventare competitivi oppure, data la velocità con cui aumenta il grado di interdipendenza delle economie, leva strategica per garantire la sopravvivenza dell’impresa. Ai fini del presente lavoro è opportuno operare un’integrazione tra la prospettiva Paese e quella della singola impresa, poiché, nell’attuale scenario competitivo le imprese, specie quelle di piccola e media dimensione, tendono a specializzarsi in attività locali rappresentative delle produzioni distintive di un sistema paese. In quest’ottica ogni Paese gode dei benefici derivanti dalle competenze sviluppate dai network locali orientati all’internazionalizzazione tendendo ad esportare quelle produzioni che generano valore per tutti gli attori coinvolti nella relazione internazionale e quindi, per il Paese stesso in termini di bilancia commerciale che registra incrementi delle esportazioni, laddove, i mercati esteri presentano similarità nelle caratteristiche della domanda rispetto a quella del Paese di origine. Il fenomeno del commercio internazionale è configurabile come scambio di beni tra Paesi, ognuno dei quali gode dei vantaggi della specializzazione tecnologica, di know-how, di capacità di lavorazione sviluppata nel corso del tempo che consentono di incrementare i livelli di produttività del lavoro e del capitale umano e finanziario. Nell’attuale contesto competitivo, date le difficoltose condizioni strutturali, fiscali, normative e logistiche che ostacolano quotidianamente la vita delle PMI italiane vi è sempre più il ricorso a modelli di internazionalizzazione frutto di più comportamenti imprenditoriali costituiti in network e frutto di politiche di governance poste in essere dagli enti pubblici locali specie in termini di internazionalizzazione delle imprese, quale l’introduzione del Contratto di Rete (Commi 4-ter e 4-quater dell’articolo 3 del decreto-legge 10 febbraio 2009, n. 5, convertito con modificazioni dalla legge 9 aprile 2009, n. 33 e Articolo 42 del decreto-legge 31 maggio 2010, n. 78, convertito con modificazioni dalla legge 30 luglio 2010, n. 122). Tale impostazione di gestione delle politiche pubbliche testimonia una capacità di governance diffusa, sia ai vertici che nelle sedi locali istituzionali, e condivisa, tesa alla reale soddisfazione dei bisogni delle imprese, quindi che segue una logica di tipo bottom – up generatrice di una pianificazione partecipativa/collaborativa/comunicativa mirante alla ricerca di sinergie collaborative in grado di generare circoli virtuosi di value co-creation. Il fulcro dell’azione di governance del sistema pubblico a supporto dell’internazionalizzazione, oltre alla fornitura dei servizi reali di approccio ai mercati esteri, tende ad intercettare e consolidare il consenso di una struttura ampliata di relazioni tra stakeholder, all’interno della quale la dimensione locale, nazionale ed internazionale si intrecciano e danno vita ad una serie di azioni coordinate ed evolutive idonee a garantire efficienza ed efficacia nei processi di internazionalizzazione. Ciò ha comportato una riqualificazione de nodi operativi all’interno di una contemporanea rilettura del territorio, inteso come sistema provinciale, regionale o nazionale da promuovere nel suo complesso e la cui competitività è frutto di sinergie collaborative. L’adozione di tale visione sistemica del territorio implica, dunque, la promozione di network locali internazionali la cui competitività non solo dalla dotazione strutturale ma anche dal dinamismo comportamentale, per cui, il tessuto imprenditoriale va organizzato in armonia con le dinamiche dei modelli internazionali, e ciò avviene mediante la predisposizione di sistemi di servizio internazionali da parte degli organi operativi del network pubblico istituzionale di supporto all’internazionalizzazione delle imprese, Il territorio può essere rappresentato in ragione del minore e/o maggiore grado di coesione e collaborazione tra attori. Se il territorio viene inteso come insieme dei prodotti generato dalle imprese, il vantaggio è basato sulla personalità delle imprese coinvolte nelle relazioni internazionali; le componenti del network interagiscono senza una pianificazione evolutiva comune, i loro scopi sono indipendenti, le relazioni sono di tipo spot e non è possibile identificare un governo condiviso che fornisca indirizzi e regole. Siamo dinanzi ad un sistema embrionale che non ha una chiara e condivisa identità all’interno e all’esterno della rete ed il territorio è concepito come un generatore di beni tangibili per cui il focus è rappresentato dalla struttura (imprese del territorio) e non dal sistema, quindi, la componente di servizio è espressa solo da un uso funzionale del territorio... [a cura dell'autore]
XIII n.s.
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Biancotto, Roberto <1985&gt. "FRA SCONTRO DI CIVILTÀ E OPPORTUNITÀ ECONOMICHE Indagine sul nesso tra l’islamofobia e la crescita delle relazioni economiche fra l’“Occidente” e il “Mondo musulmano”." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2013. http://hdl.handle.net/10579/3527.

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Abstract:
Questo elaborato rappresenta un’ analisi dell’atteggiamento di ambiguità che ha assunto l’Occidente nei confronti del “Mondo Musulmano”. Se da un lato , dopo l’Undici Settembre 2001 è stata portata avanti in Occidente una politica basata sull’Islamofobia e sul teorema dello “Scontro di Civiltà”, dall’altro si è assistito ad una crescita economica dei nostri rapporti commerciali con il “Mondo Musulmano”, anche con paesi in cui vige un profondo integralismo religioso e dove i diritti umani sono palesemente violati. Il lavoro è suddiviso in due parti; la prima di esse consiste in una descrizione dell’ambiguità sopraccitata da un punto di vista socio economico; la seconda è un indagine attraverso questionario volto ad indagare, in un campione di intervistati, il grado di islamofobia presente, nonché la percezione della citata contraddittorietà occidentale rispetto agli scambi commerciali ed economici.
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Pappalardo, Maria Manuela. "Sistemi e misure di protezione internazionale dello straniero tra ordinamento italiano ed europeo, indagine sui modelli di valutazione del grado di personalizzazione del rischio." Doctoral thesis, Università di Catania, 2019. http://hdl.handle.net/10761/4097.

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Abstract:
La tesi affronta il tema del risk assessment nel sistema della protezione internazionale dello straniero richiedente asilo. La disciplina giuridica dei rifugiati, com è noto, non considera espressamente le modalità di accertamento del rischio di subire una persecuzione o un danno grave. Eppure, la valutazione del rischio è essenziale nel giudizio prognostico teso al riconoscimento della protezione internazionale. In tale contesto, la tesi propone una lettura della normativa esistente in materia attraverso la rappresentazione di un paradigma volto a verificare le possibili situazioni di rischio che tipicamente si presentano all organo giudicante nell esame delle domande di asilo. Verificati i profili di tensione che derivano dall applicazione concreta del paradigma del rischio , la ricerca si focalizza sull ipotesi specifica di risk assessment nei confronti delle donne richiedenti asilo per ragioni legate a situazione di violenza di genere . A tal fine vengono analizzati alcuni casi scelti sul rischio di mutilazioni genitali femminili, di tratta con finalità di sfruttamento sessuale e di matrimonio forzato sulla base dell appartenenza della vittima ad un particolare gruppo sociale. Attraverso un analisi empirica e comparativa della prassi giurisprudenziale interna di alcuni Stati membri dell UE, emergono gli orientamenti e gli approcci delle giurisdizioni interne utili ad individuare alcuni specifici fattori di rischio che consentono di concedere la protezione internazionale, fattori particolarmente connessi ai diritti economici, sociali e culturali delle donne richiedenti asilo.
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ROZZI, FABRIZIO. "L'indagine OCSE-PISA 2006: apprendimenti e back-ground socioculturale degli studenti dell'Italia Centrale." Doctoral thesis, 2011. http://hdl.handle.net/2158/559086.

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PETRINI, Maria Celeste. "IL MARKETING INTERNAZIONALE DI UN ACCESSORIO-MODA IN MATERIALE PLASTICO ECO-COMPATIBILE: ASPETTI ECONOMICI E PROFILI GIURIDICI. UN PROGETTO PER LUCIANI LAB." Doctoral thesis, 2018. http://hdl.handle.net/11393/251084.

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Abstract:
Con l’espressione “marketing internazionale” ci si riferisce a quell’insieme di attività adottate dall’impresa al fine di sviluppare o perfezionare la propria presenza sul mercato estero. Oggetto della presente ricerca è l’analisi degli aspetti problematici che tali attività sollevano sul piano giuridico: attraverso un approccio basato sull’integrazione della cultura economica del marketing d’impresa con quella più propriamente giuridica, l’indagine mira ad individuare le fattispecie di marketing rilevanti sotto il profilo giuridico e giuspubblicistico, ad analizzarne i profili che risultano più critici per l’impresa e proporre soluzioni concrete. La ricerca è stata condotta in collaborazione all’azienda Gruppo Meccaniche Luciani, che oltre ad essere un affermato fornitore di stampi per calzature, progetta design innovativi attraverso una sua articolazione organizzativa creativa, denominata Luciani LAB. L’impresa investe molto nell’innovazione, ed in questo senso, particolarmente significativo è stato l’acquisto di una potente stampante 3D, tecnologicamente all’avanguardia, che ha consentito all’azienda di progettare diversi prodotti, tra cui una borsa, realizzarli in prototipazione rapida, e successivamente renderli oggetto di specifiche campagne promozionali, illustrate nel presente lavoro. Viene evidenziato come queste rispecchino la peculiarità dell’approccio al marketing da parte della piccola/media impresa, descritto dalla dottrina maggioritaria come intuitivo ed empirico, distante da quello teorico e strategico del marketing management. La collaborazione con l’impresa partner del progetto ha costituito il riferimento principale per l’elaborazione del metodo con cui condurre la ricerca: l’azienda ha promosso i propri prodotti mediante diverse strumenti di marketing, come inserti pubblicitari su riviste, campagne di e-mail marketing e fiere di settore. Queste attività si distinguono tra esse non solo rispetto alle funzioni, alle differenti modalità con cui vengono impiegate e al pubblico cui si rivolgono, ma anche e soprattutto rispetto alla disciplina giuridica di riferimento: ognuna di esse infatti è regolata da un determinato complesso di regole e solleva questioni che si inseriscono in una specifica cornice giuridica. Al fine di giungere ad una sistematica trattazione dei profili giuridici connessi, si è scelto di classificare le diverse azioni di marketing in tre gruppi: quelle riferite alla comunicazione, quelle inerenti l’aspetto del prodotto e quelle che si riferiscono al cliente Per ognuna di queste aree si individua una precisa questione critica per l’impresa, e se ne trattano i profili problematici dal punto di vista giuridico. In relazione al primo gruppo, ovvero la comunicazione pubblicitaria d’impresa, si evidenziano le criticità connesse alla possibilità di tutelare giuridicamente l’idea creativa alla base del messaggio pubblicitario: si mette in discussione l’efficacia degli strumenti giuridici invocabili a sua tutela, in particolare della disciplina del diritto d’autore, della concorrenza sleale e dell’autodisciplina. Si prende come riferimento principale il contesto italiano, considerando la pluralità degli interessi pubblici, collettivi ed individuali coinvolti. Il secondo profilo d’indagine riguarda la disciplina giuridica riconducibile all’e-mail marketing, uno degli strumenti più diffusi di comunicazione digitale. L’invasività di questo sistema nella sfera personale dei destinatari impone l’adozione di adeguati rimedi da parte delle imprese per evitare di incorrere nella violazione delle disposizioni a tutela della privacy. Si trattano le diverse implicazioni derivanti dall’uso di tale strumento, in particolare quelle riferite al trattamento dei dati personali alla luce della normativa vigente in Italia e nell’Unione Europea, e connesse alle modalità di raccolta degli indirizzi e-mail dei destinatari potenzialmente interessati. Infine, la costante partecipazione alle fiere di settore da parte dell’azienda dimostra quanto l’esteriorità del prodotto costituisca uno strumento di marketing decisivo per la competitività aziendale, dunque grande è l’interesse dell’impresa a che il suo aspetto esteriore venga protetto dall’imitazione dei concorrenti. Il tema giuridico più significativo che lega il processo di marketing al prodotto dell’azienda è proprio la protezione legale del suo aspetto, ovvero la tutela del diritto esclusivo di utilizzarlo, e vietarne l’uso a terzi. L’aspetto di un prodotto può essere oggetto di protezione sulla base di diverse discipline che concorrono tra loro, sia a livello nazionale che sovranazionale, dei disegni e modelli, del marchio di forma, del diritto d’autore e della concorrenza sleale. Si è scelto di concentrare il lavoro, in particolare, sulla prima: si ricostruisce il quadro normativo e l’assetto degli interessi implicati dalla fattispecie, per arrivare ad evidenziare le principali criticità nell’interpretazione delle norme, sia a livello nazionale, che nell’Unione Europea. Si approfondiscono gli orientamenti di dottrina e giurisprudenza di alcune disposizioni chiave per l’applicazione della disciplina, quali gli artt. 6 e 7 del Regolamento CE, n. 6/2002, concernenti rispettivamente il «carattere individuale» e la «divulgazione», i due requisiti fondamentali per ottenere la registrazione e conseguente protezione giuridica del disegno. Tali nozioni sono soggette ad interpretazioni parzialmente difformi da parte dei giudici dei diversi Stati membri, e ciò contribuisce a minare l’applicazione omogenea della disciplina in tutto il territorio UE. In questo senso, viene messo in evidenza il ruolo chiave dell’orientamento della Corte di Giustizia dell’Unione Europea nell’interpretazione di tali concetti, avente l’effetto di uniformare l’approccio degli Stati. La Direttiva 98/71/CE ha introdotto la possibilità di cumulare la protezione conferita all’aspetto del prodotto dalla disciplina dei disegni e modelli con quella riconosciuta dalle altre normative. Tale previsione solleva questioni di rilievo sistematico e concorrenziale: ci si interroga su quali problemi di tipo sistematico e di concorrenza vengano sollevati dal riconoscimento su uno stesso prodotto della protezione sia come disegno che come marchio di forma, e sia come disegno che come opera dell’ingegno. In particolare nell’ambito del diritto dei marchi d’impresa e del diritto d’autore, le tutele hanno durata potenzialmente perpetua, diversamente dalla registrazione come disegno o modello, che garantisce la titolarità del diritto di utilizzare il proprio disegno in via esclusiva per un periodo limitato di massimo 25 anni. Questa differenza temporale rende il cumulo problematico sia a livello di coordinamento, che di concorrenza, poiché incentiva il sorgere di “monopoli creativi” sulle forme del prodotto. Il presente lavoro ha come obiettivo l’ampliamento della conoscenza sul tema del marketing con particolare riferimento ai profili giuridici che si pongono, con riguardo alla promozione del prodotto nell’ambito dell’Unione Europea. Si ritiene che il valore aggiunto e l’aspetto più originale della ricerca consista nella sua forte aderenza alla realtà della piccola/media impresa: tramite l’integrazione della ricerca giuridica e dello studio dei fenomeni di marketing si delineano i problemi pratici che questa si trova a dover affrontare nell’implementazione delle attività quotidiane di marketing. Tale indagine vuole essere utile a tutte le piccole/medie imprese che si trovano impreparate nell’affrontare le sfide poste dal marketing e nel conoscere le implicazioni giuridiche che da questo derivano.
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Books on the topic "Indagini internazionali"

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Claudio, Pellegrini, and Frigo Franco, eds. La formazione continua in Italia: Indagini nazionali e internazionali a confronto. Milano: F. Angeli, 2006.

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Claudio, Pellegrini, and Frigo Franco, eds. La formazione continua in Italia: Indagini nazionali e internazionali a confronto. Milano: F. Angeli, 2006.

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Palmerio, Laura. Le indagini internazionali OCSE e IEA del 2015: Contributi di approfondimento. Milan: FrancoAngeli, 2019.

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Claudio, Pellegrini, and Frigo Franco, eds. La formazione continua in Italia: Indagini nazionali e internazionali a confronto. Milano: F. Angeli, 2006.

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Pezzuto, Giancarlo. Paradisi fiscali e finanziari: La pianificazione fiscale internazionale : le indagini internazionali del fisco e della magistratura. 2nd ed. Milano: Il sole 24 ore, 2001.

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Moretti, Anna, and Francesco Zirpoli. Osservatorio sulla componentistica automotive italiana 2020. Venice: Fondazione Università Ca’ Foscari, 2020. http://dx.doi.org/10.30687/978-88-6969-482-0.

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Abstract:
Nell’anno 2020 l’Italia ha dovuto fare i conti con la crisi sanitaria ed economica determinata dalla diffusione del virus COVID-19. La straordinarietà della situazione, con l’Europa alle prese con lockdown e fermi produttivi, ha portato l’Osservatorio a far seguire alla tradizionale rilevazione avviata a fine Febbraio 2020 una seconda indagine di approfondimento mirata a raccogliere le prime reazioni delle imprese della filiera alla crisi da coronavirus. Questa edizione del volume è, quindi, particolarmente ricca di spunti in quanto collega la fotografia del 2019 alla situazione generata dalla pandemia nel 2020. Il quadro complessivo è quello di una filiera i cui risultati in termini di fatturato, produzione ed export erano già in contrazione nel 2019 e, di conseguenza, particolarmente esposta alla crisi del 2020, soprattutto per alcune categorie di imprese meno resilienti. Il superamento di questa situazione critica potrà giocarsi sulla capacità di sviluppare aggregazioni e reti per l’innovazione, con obiettivi importanti di competitività dell’intera filiera sullo scenario internazionale.
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Istituto ricerche studi economici e sociali. and FOCSIV (Organization), eds. Emergenza, fame e cooperazione allo sviluppo: Analisi documentazione proposte : indagine per conto della Focsiv, Federazione organismi cristiani di servizio internazionale volontario. Milano, Italy: F. Angeli, 1987.

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Conferenza, internazionale sulle prove non distruttive metodi microanalitici e. indagini ambientali per lo studio e. la conservazione delle opere d'arte (3rd 1992 Viterbo Italy). 3a Conferenza internazionale sulle prove non distruttive, metodi microanalitici e indagini ambientali per lo studio e la conservazione delle opere d'arte: Viterbo 4-8 ottobre 1992 : [atti. [Viterbo, Italy]: BetaGamma, 1992.

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Damiano, Fonseca Cosimo, ed. Castra ipsa possunt et debent reparari: Indagini conoscitive e metodologie di restauro delle strutture castellane normanno-sveve : atti del Convegno internazionale di studio promosso dall'Istituto internazionale di studi federiciani, Consiglio nazionale delle ricerche, Castello di Lagopesole, 16-19 ottobre 1997. Roma: De Luca, 1998.

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Irene, Maffia Scariati, ed. A scuola con Ser Brunetto: Indagini sulla ricezione di Brunetto Latini dal Medioevo al Rinascimento : atti del convegno internazionale di studi, Università di Basilea, 8-10 giugno 2006. Firenze: Edizioni del Galluzzo per la Fondazione Ezio Franceschini, 2008.

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