Journal articles on the topic 'Indagini funzionali'

To see the other types of publications on this topic, follow the link: Indagini funzionali.

Create a spot-on reference in APA, MLA, Chicago, Harvard, and other styles

Select a source type:

Consult the top 26 journal articles for your research on the topic 'Indagini funzionali.'

Next to every source in the list of references, there is an 'Add to bibliography' button. Press on it, and we will generate automatically the bibliographic reference to the chosen work in the citation style you need: APA, MLA, Harvard, Chicago, Vancouver, etc.

You can also download the full text of the academic publication as pdf and read online its abstract whenever available in the metadata.

Browse journal articles on a wide variety of disciplines and organise your bibliography correctly.

1

Pelliccioli, G. P., P. F. Ottaviano, C. Gambelunghe, G. Mariucci, G. Bruschelli, G. Bartoli, and M. V. Ambrosini. "Ischemia cerebrale sperimentale nei gerbillo." Rivista di Neuroradiologia 6, no. 3 (August 1993): 325–30. http://dx.doi.org/10.1177/197140099300600313.

Full text
Abstract:
Il gerbillo (Meriones unguiculatus), avendo il circolo di Willis incompleto per la mancanza delle arterie comunicanti, è considerato il modello animale di elezione per lo studio dell'ischemia cerebrale. L'assenza di connessioni tra circolo carotideo e vertebro-basilare garantisce infatti l'induzione di un'ischemia cerebrale mediante occlusione delle arterie carotidi comuni (ACC). È stata osservata tuttavia una certa variabilità nel sistema vascolare cerebrale del gerbillo, che spiegherebbe la differente risposta individuale alla legatura delle ACC. In letteratura sono stati descritti i deficit funzionali e le modificazioni comportamentali secondari ad un'ischemia cerebrale, correlabili post mortem a definiti quadri istopatologici. Raramente sono stati applicati metodi certi di valutazione in vivo degli esiti di un'ischemia cerebrale sperimentale e/o dell'efficacia di eventuali interventi terapeutici. Un contributo alle indagini in vivo sull'ischemia cerebrale sperimentale potrebbe derivare dallo studio con risonanza magnetica. La nostra indagine ha avuto lo scopo di valutare alla RM, l'evoluzione e la gravità del danno prodotto nel gerbillo: a) dall'occlusione di entrambe le ACC per 5 mine (b) dalla legatura permanente di una ACC. Lo studio parenchimale ed angiografico è stato condotto utilizzando apparecchiature da 1,5 Tesla. Gli animali sono stati esaminati a tempi diversi dall'ischemia. L'iperintensità del segnale rilevata in alcuni casi con le sequenze spin echo a TR lungo a carico dell'ippocampo non era semprecorrelabile al tipo di ischemia indotta. In un 20% dei casi si è apprezzato un aumento di volume del sistema ventricolare, confermato dall'esame anatomo-patologico. Lo studio istologico ha dimostrato che l'aumento di intensità del segnale non era obbligatoriamente associato a severi danni del parenchima. I risultati di questo studio, seppure preliminare, sosterrebbero la validità della tecnica RM nello studio delle ischemie cerebrali sperimentali, poiché essa consente di individuare un edema nel tessuto ischemico anche in assenza di grave sofferenza e/o necrosi cellulare. Le differenti risposte del gerbillo all'ischemia cerebrale potrebbero essere dovute ad una variabilita sia anatomica che biologica.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
2

Mangia, S., MA Macrì, G. Garreffa, and B. Maraviglia. "Prospettive e limiti dei metodi RM nello studio della funzionalità cerebrale." Rivista di Neuroradiologia 13, no. 1 (February 2000): 85–92. http://dx.doi.org/10.1177/197140090001300115.

Full text
Abstract:
In questo lavoro vengono affrontati alcuni argomenti che sono al centro della più recente indagine scientifica nel campo delle neuroscienze, in relazione alle metodologie che utilizzano la risonanza magnetica nucleare nello studio della funzionalita cerebrale. Soprattutto grazie alle sue caratteristiche di non invasività, la risonanza magnetica funzionale non soltanto si presenta come un formidabile strumento di ricerca finalizzato alla comprensione delle relazioni che intercorrono tra la struttura cerebrale, la funzionalità cerebrale e le patologie neurologiche, ma si prospetta anche come un'importante tecnica diagnostica di routine clinica. Tuttavia le problematiche legate a tale metodologia sono molteplici, e riguardano da una parte l'interpretazione stessa del segnale rivelato in condizioni di attivazione neuronale, dall'altra la definizione della risoluzione spazio-temporale, della specificità spaziale e della significatività statistica delle mappe di attivazione ottenute.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
3

Andreoli, A., L. Simonetti, C. Sturiale, R. Agati, and M. Leonardi. "Malformazioni artero-venose del sistema nervoso centrale." Rivista di Neuroradiologia 15, no. 1 (February 2002): 55–67. http://dx.doi.org/10.1177/197140090201500106.

Full text
Abstract:
Il trattamento delle malformazioni artero-venose (MAV) cerebrali dispone oggi di 3 opzioni terapeutiche: la microchirurgia, l'embolizzazione, la radiochirurgia. Esiste inoltre la possibilità di combinare fra di loro questi vari trattamenti. La scelta della strategia di trattamento preferibile non è sempre semplice, deve essere personalizzata caso per caso e si basa sull'integrazione di dati clinici, epidemiologici e neuroradiologici. Gli esami diagnostici, neuroradiologici e non, che possono entrare in gioco nello studio delle MAV sono numerosi: TC e/o angio-TC, RM, angio-RMN ed RM “funzionale” (RM-f) di attivazione, studio angiografico, ed altri eventuali esami funzionali quali la PET, i potenziali evocati (pazienti pediatrici in anestesia generale o MAV rolandiche); il transcranial doppler. La scelta delle tecniche varia in funzione delle informazioni che si desidera ottenere. Se l'impostazione terapeutica è essenzialmente chirurgica tradizionale e si basa sull'identificazione del “grading” di una MAV secondo la classificazione di Spetzler e Martin, sono sufficienti i dati deducibili da TC/angioTC o da RM/angio-RM. Sono noti, tuttavia i limiti di questo approccio, che tra l'altro è scarsamente utile per la valutazione del rischio del trattamento endovascolare o radiochirurgico Per tali motivi è più opportuno approfondire lo studio angioarchitettonico e fisiopatologico della MAV con l'esame angiografico selettivo e superselettivo. Nel valutare lo studio angiografico è importante sempre analizzare tutte le sue componenti: afferenti arteriosi, nidus, drenaggi venosi. Al termine di tale iter diagnostico avremo tutti gli elementi fisiopatologici che ci consentono di decidere il trattamento più adeguato: chirurgia; radiochirurgia, trattamenti endovascolari; varie associazioni, trattamento conservativo. In conclusione, esistono pazienti in cui ciascuna delle tre metodiche sarebbe di per sé efficace: in questi casi è da preferire la chirurgia in quanto anatomicamente risolutiva. Esistono pazienti in cui le caratteristiche cliniche e le indagini strumentali orientano verso l'utilizzazione di una sola metodica, chirurgia o radiochirurgia oppure embolizzazione. In altri pazienti il trattamento combinato di due o più metodiche in successione appare il più razionale per ottenere il miglior risultato possibile. Esistono infine alcuni pazienti in cui il rischio di qualsiasi tipo di trattamento è maggiore rispetto al rischio legato alla storia naturale, in cui ancora oggi il trattamento conservativo appare la scelta più ragionevole.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
4

Pelliccioli, G. P., O. Presciutti, P. Floridi, S. Campanella, P. Chiarini, R. Tarducci, and M. Zampolini. "La risonanza magnetica funzionale nello studio della riorganizzazione plastica cerebrale, post-ictale." Rivista di Neuroradiologia 10, no. 2_suppl (October 1997): 31. http://dx.doi.org/10.1177/19714009970100s209.

Full text
Abstract:
Negli ultimi anni lo studio dei meccanismi di recupero funzionale dopo ictus è progredito grazie all'utilizzo di nuove tecniche di indagine sia con immagini che con registrazione elettrofisiologiche. L'interesse è accentuato dal potenziale utilizzo di queste conoscenze per mettere a punto opportuni programmi terapeutici e riabilitativi. Scopo di questo lavoro è stato quello di indagare mediante Risonanza Magnetica funzionale (fMR) quali aree motorie fossero coinvolte nel recupero dopo ictus cerebrale. Sono stati studiati 10 pazienti con ictus sottocorticale ischemico (5 con emiparesi destra e 5 con emiparesi sinistra) in buon recupero funzionale. L'età media era 59,1 anni (min 37, max 84). Tutti i pazienti sono stati indagati effettuando uno studio per immagini e funzionale. La fMR è stata realizzata con apparecchiatura General Electric 1,5 T mediante sequenze SPGR (TR/TE 64/48 ms, Flip Angle 17°, FOV 22×6 cm2, matrice 256times128, spessore di strato 6 mm) costituite da 3 sezioni assiali oblique contigue, parallele alla linea inter-commissurale, condotte a livello della corteccia motoria. L'esame funzionale è stato preceduto da uno studio convenzionale utilizzato per dimostrare le lesioni, per programmare le sequenze funzionali e per fornire una correlazione anatomica ai pixel attivati. La fMR è stata effettuata alternando acquisizioni ottenute durante un movimento delle dita con sequenze eseguite in condizioni di riposo sia per la mano paretica che per quella sana. Per l'elaborazione è stata usata la tecnica “cross correlation” con soglia usando la “box-car” come forma d'onda di riferimento. Sono stati considerati “attivati” i pixel con coefficiente di correlazione (CC) ≥ 70% del CC massimo. I pixel selezionati, codificati mediante colorazione e sovrapposti alle immagini anatomiche, sono stati quantificati con apposito programma, suddivisi per aree motorie corticali. I risultati hanno evidenziato un'attivazione bilaterale durante il movimento della mano paretica mentre si è registrata un'attivazione controlaterale più selettiva durante il movimento della mano sana. Nell'emisfero omolaterale alla paresi si è inoltre rilevato un incremento dell'attivazione nelle aree premotoria e supplementare motoria. Questi dati sembrerebbero dimostrare che una maggiore attivazione delle aree motorie corticali omolaterali alla lesione sia un importante meccanismo di compenso al danno funzionale conseguente ad ictus. Tale attivazione può avere un duplice significato: un rinforzo delle vie discendenti cortico-spinali già presenti nel soggetto sano e un ausilio funzionale da parte delle aree premotoria e supplementare motoria verso il lato lesionato.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
5

Beltramello, A., G. Viola, A. Borsato, G. Tassinari, D. Campara, R. Cerini, M. Pregarz, G. Puppini, and A. G. Bricolo. "Risonanza magnetica funzionale encefalica Razionale della metodica ed esperienze applicative su magnete per uso clinico." Rivista di Neuroradiologia 8, no. 3 (June 1995): 345–70. http://dx.doi.org/10.1177/197140099500800303.

Full text
Abstract:
La Risonanza Magnetica funzionale (fMRI) si sta di recente affermando come nuova metodica di indagine del «cervello al lavoro», occupando progressivamente un suo spazio nell'armamentario strumentale a disposizione dei Neurofisiologi per poter investigare la localizzazione e le inter-connessioni di differenti aree encefaliche funzionalmente coinvolte nella esecuzione di varie performance. L'fMRI indaga le modificazioni di segnale del tessuto encefalico indotte dalle variazioni perfusionali e di ossigenazione che si verificano nella sostanza grigia durante differenti stati funzionali (riposo/attività). Tali modificazioni sono rivelate con RM grazie alle variazioni che il transito nel letto vascolare encefalico di una sostanza para-magnetica è in grado di indurre sul rilassamento trasversale T2 degli spin protonici tissutali in prossimità dei capillari e mediante l'impiego di sequenze GE T2*-pesate. Due principali tecniche di studio sono state utilizzate: la prima, più complessa, richiede l'iniezione di un bolo di Gadolinio ed il monitoraggio, mediante sequenze eco-planari, del suo primo passaggio nel letto capillare encefalico; la seconda, realizzabile anche con magneti per uso clinico, utilizza come mdc para-magnetico endogeno la desossi-emoglobina e registra le variazioni di ossigenazione ematica correlate allo stato di attività corticale (tecnica BOLDc — Blood Oxygenation Level Dependent contrast). La nostra esperienza è stata effettuata con un magnete superconduttivo da 1,5 T, adottando la tecnica BOLDc e sequenze GE FLASH con TE lungo. Sono stati sottoposti ad indagine 19 volontari ed effettuati 11 studi di attivazione della corteccia motoria e 13 studi di attivazione della corteccia visiva. In 10 studi di attivazione motoria e 10 studi di attivazione visiva è stata osservata una buona o sod-disfacente variazione areale del segnale, localizzata nella regione corticale coinvolta dal paradigma di attivazione. Uno studio di attivazione motoria e 3 studi di attivazione visiva sono invece risultati insoddisfacenti, non essendosi riscontrata alcuna variazione di segnale o, quando presente, non essendo stato possibile attribuirla ad alcuna regione corticale di interesse. La RM, metodica che attualmente fornisce al Neuroradiologo le migliori informazioni anatomo-strutturali sul SNC, sta estendendo il suo campo di indagine, prima esclusivo appannaggio della Medicina Nucleare, ad alcuni aspetti delle funzioni cerebrali, avvantaggiandosi, rispetto alla SPET ed alla PET, in qualità delle sue prerogative di più elevata risoluzione spaziale e temporale, di assoluta innocuità, di rapida integrazione delle immagini funzionali con quelle anatomiche e di minori costi.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
6

Fracchia, Fabrizio. "Il principio di gerarchia come paradigma di funzionalità dell'amministrazione militare." DIRITTO COSTITUZIONALE, no. 1 (March 2022): 75–94. http://dx.doi.org/10.3280/dc2022-001004.

Full text
Abstract:
Dopo avere analizzato il concetto di gerarchia militare, l'articolo indugia sulla specialità dell'ordinamento militare, applicando al settore di indagine la prospettiva luhmanniana e applicando conseguentemente i concetti di differenziazione funzionale, codici, prestazione del sistema e cornici decisionali.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
7

Santalucia, Giuseppe. "I rapporti tra Direzione nazionale antimafia e uffici di procura in una recente delibera del Csm." QUESTIONE GIUSTIZIA, no. 5 (December 2011): 208–14. http://dx.doi.org/10.3280/qg2011-005014.

Full text
Abstract:
Chiamato - in modo in veritŕ inusuale - a risolvere l'impasse sorta a seguito del diniego della Procura distrettuale di Palermo di soddisfare la richiesta della Procura nazionale antimafia di copia degli atti delle indagini relative alla cd. trattativa Stato-mafia, il Csm mostra di non avere dubbi. Il procuratore nazionale ha diritto di ottenere dai procuratori distrettuali copia degli atti d'indagine, al di lŕ dell'esistenza del segreto investigativo, e ciň per la decisiva ragione che, in difetto, non potrebbe esercitare le funzioni di impulso e coordinamento delle indagini che gli competono e, a fortiori, il potere di avocazione per accertata violazione dei doveri di coordinamento. Le cautele di un tempo sono accantonate, i poteri del procuratore nazionale sono ricostruiti nel modo piů ampio anche a dispetto di qualche non trascurabile forzatura, non suscitano piů timore i rischi di una interpretazione "espansionistica" degli stessi. Ma un approfondimento sulle ricadute istituzionali di questo orientamento non sarebbe inutile...
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
8

Ganucci Cancellieri, Uberta, Maria Muscolo, Maurizio Cafari, Giovanna Castaldo, Gabriella Calabrň, Stefano De Dominicis, Manuela Gallo, et al. "Metacognizione e stili di attaccamento: uno studio correlazionale." QUADERNI DI PSICOTERAPIA COGNITIVA, no. 31 (December 2012): 41–46. http://dx.doi.org/10.3280/qpc2012-031004.

Full text
Abstract:
Il presente lavoro ha come obiettivo di fornire un ulteriore contributo all'approfondimento dei temi relativi a metacognizione ed attaccamento, verificando l'ipotesi che determinati aspetti sintomatici siano correlabili a specifiche funzioni metacognitive e particolari stili d'attaccamento, analizzando inoltre la correlazione tra queste ultime due variabili. Il campione della ricerca e costituito da 30 soggetti italiani di entrambi i sessi, di eta compresa tra i 25 e i 60 anni. Ad ogni soggetto sono stati somministrati i seguenti strumenti di indagine: SCL-90R; ASQ, un questionario utilizzato per valutare le differenze individuali nell'attaccamento adulto; SVaM (V 4.0), una scala di valutazione della metacognizione e l'AAI, un'intervista utilizzata nello specifico della nostra ricerca esclusivamente come trascritto su cui valutare le funzioni metacognitive. In generale i risultati evidenziano una tendenza ad una maggiore insicurezza nelle relazioni di attaccamento nei soggetti che ottengono punteggi elevati nelle singole dimensioni sintomatologiche considerate. Non risultano invece correlazioni significative tra funzioni metacognitive e sintomatologia, ad eccezione dei soggetti con sintomi di tipo ansioso e depressivo nei quali la funzione "autoriflessivita-monitoraggio" risulta maggiormente utilizzata.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
9

Pellegrini, Marta, and Francesco Marsili. "Evaluating software tools to conduct systematic reviews: a feature analysis and user survey." Form@re - Open Journal per la formazione in rete 21, no. 2 (July 31, 2021): 124–40. http://dx.doi.org/10.36253/form-11343.

Full text
Abstract:
Systematic reviews are research synthesis methods increasingly used in educational research to support evidence-based decision making. The conduction of a systematic review is a complex process with several phases usually supported by software tools. These tools used at the international level are not currently common in the Italian educational research. This work describes four software tools used in the international educational research and evaluates their general functionality and specific features’ usability to conduct the systematic review phases of study screening and selection. For this purpose, this study uses two methods: a feature analysis (Kitchenham et al., 1997) and an expert survey (Harrison et al., 2020). The results of both investigation methods agree to consider Covidence and Rayyan the most functional software tools in conducting SR. Among the four tools, ASReview has the greatest potential for making the process of a SR more efficient. Una valutazione dei software per condurre revisioni sistematiche: analisi delle caratteristiche e sondaggio a esperti Le revisioni sistematiche sono metodi di sintesi di ricerca sempre più utilizzati in campo educativo al fine di supportare il processo decisionale basato su evidenze. La conduzione di una revisione sistematica, poiché complessa e su più fasi, è sovente supportata in ambito internazionale da software specifici attualmente poco diffusi nella ricerca educativa italiana. Il contributo presenta quattro software utilizzati nella ricerca educativa internazionale e valuta le funzionalità generali e l’usabilità di caratteristiche specifiche per condurre le fasi di screening e di selezione degli studi. A questo scopo lo studio impiega i metodi dell’analisi delle caratteristiche (Kitchenham et al., 1997) e del sondaggio ad esperti in revisioni sistematiche (Harrison et al., 2020) in campo educativo. I risultati di entrambi i metodi di indagine concordano nel ritenere Covidence e Rayyan gli strumenti più funzionali per condurre revisioni sistematiche, mentre ASReview risulta il software con maggiore potenzialità per rendere il processo più efficiente.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
10

Cappello, Sonja, and Linda Manzone. "Farmer's market: una nuova forma di socialitŕ metropolitana." SOCIOLOGIA DELLA COMUNICAZIONE, no. 43 (September 2012): 190–202. http://dx.doi.org/10.3280/sc2012-043013.

Full text
Abstract:
All'interno del campo di indagine sul consumo e le reti sociali, contesti che sembrano assumere un particolare rilievo sono i farmer's markets, ovvero i mercati contadini, luoghi nei quali vengono messi in vendita prodotti ortofrutticoli, direttamente dal produttore al consumatore. La finalitŕ principale della ricerca č stata comprendere le ragioni alla base della presenza e della durata nel tempo dei farmer's market e le relazioni sociali che si instaurano all'interno di questi luoghi. Questi mercati, infatti, non costituiscono solamente luoghi in cui si scambiano merci, ma questo scambio assume un significato sociologicamente rilevante, tale da ricondurre i visitatori a tornare. E si caratterizzano come spazi di convivialitŕ, dove il consumo non č piů solamente inteso come un atto funzionale e alienante, ma un tempo riconquistato al piacere e alla socialitŕ.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
11

Ricci Bitti, Pio Enrico. "La comunicazione interpersonale: espressione delle emozioni e comportamento non verbale nell'interazione sociale e nella relazione di cura." RICERCHE DI PSICOLOGIA, no. 2 (October 2021): 145–55. http://dx.doi.org/10.3280/rip2021oa12603.

Full text
Abstract:
Il contributo, a partire dall'interesse di Canestrari per il colloquio clinico e la relazione di cura nella pratica medica, descrive alcuni filoni di ricerca sviluppatisi dal 1970 in poi nell'Istituto di Psicologia dell'ateneo bolognese su alcuni aspetti e processi della comunicazione interpersonale: il repertorio comunicativo non verbale e le sue funzioni nell'interazione sociale; l'espressione e la regolazione delle emozioni nelle relazioni interpersonali. Sulla base dei risultati delle indagini svolte viene affrontato, sul piano applicativo, il delicato problema della formazione e dell'addestramento dei professionisti della salute alla relazione interpersonale in generale ed al colloquio clinico in particolare; vengono descritte esperienze di addestramento alla relazione col paziente mediante la tecnica del role-playing con l'uso della videoregistrazione e di addestramento al primo colloquio clinico mediante la tecnica del video feedback in piccolo gruppo.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
12

Thomas, Antonio, and Renato Passaro. "Prospettive e criticitŕ delle aziende di gestione dei servizi aeroportuali. Un'analisi territoriale." ECONOMIA E DIRITTO DEL TERZIARIO, no. 2 (December 2010): 315–46. http://dx.doi.org/10.3280/ed2010-002006.

Full text
Abstract:
Il contributo intende rappresentare la situazione attuale e prospettica dei gestori dei servizi aeroportuali del Mezzogiorno alla luce della privatizzazione che sta determinando l'ingresso di societŕ private in un'area finora saldamente in mano pubblica; con le conseguenze che ciň comporta in termini di dimensionamento dell'offerta e di prezzi dei servizi resi. Una situazione che potrebbe rivelarsi problematica per tutti quegli aeroporti la cui redditivitŕ non consente di perseguire le condizioni di autosufficienza o di raggiungere una dimensione competitiva a livello nazionale ed internazionale. Per sperare di inserirsi con successo nei flussi di traffico, gli scali dovranno attrezzarsi adeguatamente con consistenti investimenti, sia in fase realizzativa sia nella manutenzione delle strutture, in quanto la presenza di una dotazione adeguatamente estesa e funzionale č un prerequisito per l'attrazione delle aerolinee; dunque all'espansione dei volumi di passeggeri e merci. Basandosi sull'analisi di dati ufficiali, sui riscontri di pregresse indagini empiriche e su interviste dirette a testimoni privilegiati, si valutano le prospettive dei gestori aeroportuali alla luce della loro aspirazione di configurarsi come un vero e proprio sistema mirante a soddisfare una domanda crescente di mobilitŕ.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
13

Bompiani, Adriano. "Genomica funzionale e proteomica: recenti sviluppi della ricerca nelle malattie poligeniche e considerazioni etiche." Medicina e Morale 52, no. 5 (October 31, 2003): 797–840. http://dx.doi.org/10.4081/mem.2003.661.

Full text
Abstract:
L’autore compie una rassegna anzitutto delle metodiche che vengono ricomprese sotto le denominazioni di genomica funzionale e proteomica, ne illustra l’applicazione per la migliore conoscenza delle malattie poligenichemultifattoriali e pertanto complesse a larga diffusione (più dell’1% della popolazione adulta) e causa di elevata morbillità e mortalità. Le possibilità offerte dei DNA-microarrays nell’analisi dei polimorfismi dei nucleotidi, correlate alle potenzialità offerte dai supporti bioinformatici, caratterizzano la genetica che ha fatto seguito al sequenziamento del DNA, consentendo l’analisi dei “profili di espressione genica”.Lo sviluppo delle moderne tecniche di indagine sulle proteine permette, a sua volta, di riconoscere le proteine che sono correlate a stati morbosi attraverso loro livelli di espressione alterati se confrontati con quelli provenienti da soggetti sani. Queste linee di ricerca, appena al loro inizio, offrono certamente positivi giudizi se valutate sotto il profilo della conoscenza scientifica, ma non sono prive di rischi e riserve sotto il profilo etico. L’autore ne esamina i vari aspetti che riguardano sia la singola persona che la comunità: se - in casi ben circoscritti - possono stimolare comportamenti favorevoli alla prevenzione di malattie ad insorgenza tardiva, sono da paventarsi - sul piano culturale - forme di riduzionismo di natura sociobiologica, pericoli di discriminazione e soprattutto - in epoca prenatale - espressioni ancora più estese di quell’eugenismo che caratterizza negativamente la società contemporanea.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
14

Masi, Sara Elisabetta, and Sandra Zaramella. "Il rapporto scuola-mondo del lavoro: una indagine nella provincia di Bologna e le ricadute sui processi di policy making." SOCIOLOGIA DEL LAVORO, no. 120 (February 2011): 233–51. http://dx.doi.org/10.3280/sl2010-120012.

Full text
Abstract:
La tradizionale separazione tra il tempo dell'apprendimento e il tempo del lavoro, a partire dagli anni '70, č stata rimessa in discussione, evidenziando come, in seguito alle piů recenti trasformazioni dei sistemi produttivi, le carriere di vita siano sempre piů discontinue e fluide, comportando profonde trasformazioni nei modi di concepire l'istruzione, il lavoro e il loro rapporto. Entro tale quadro di riferimento, da parte del sistema scolastico si č diffusa la convinzione della necessitŕ di una "maggiore articolazione della pratica sociale tra educazione e lavoro", capace di fondare tale legame su basi sganciate da una semplice dipendenza funzionale e lineare dell'istruzione dal mercato del lavoro. Rispetto a tali temi, la Provincia di Bologna ha avviato un lungo percorso di progettazione di interventi connessi al rapporto scuola-territorio-lavoro. Tra di essi, si discutono nel presente saggio gli esiti emersi da una ricerca finalizzata ad analizzare l'eterogeneo mondo delle pratiche con cui si esplica tale rapporto, con l'intento di ricostruirne il ‘campo organizzativo' e dunque le specifiche condizioni sociali, economiche e culturali di sfondo, nonché gli aspetti maggiormente critici.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
15

Paolucci, Sandro. "Il linguaggio giuridico sloveno e il linguaggio giuridico italiano." Linguistica 61, no. 2 (December 30, 2021): 61–78. http://dx.doi.org/10.4312/linguistica.61.2.61-78.

Full text
Abstract:
Nel presente contributo si illustrano gli esiti di una ricerca avente per oggetto il linguaggio giuridico sloveno e il linguaggio giuridico italiano. In primis, si è proceduto allo studio di numerose fonti, da cui sono emerse le origini, l’evoluzione avvenuta nel corso dei secoli e l’influenza di altre lingue sui due linguaggi giuridici in esame. In riferimento a quest’ultimo punto, si pensi all’influsso del francese in seguito all’entrata in vigore del Code Napoleon nel 1804, del tedesco per effetto della dottrina pandettistica verso la fine dell’Ottocento e dell’inglese dall’inizio del Novecento in poi. Successivamente si è passati allo studio delle principali specialità lessicali e terminologiche dei linguaggi giuridici in generale e del linguaggio giuridico sloveno e italiano in particolare, rilevando talune analogie e differenze particolarmente significative. Per esemplificare, in ambito lessicale si pensi alla marcata presenza della polisemia (per esempio il termine italiano azione può corrispondere in sloveno a tožba, storitev o delnica). Segue una breve indagine a livello terminologico volta a individuare origine, evoluzione e influenza di altre lingue e di altri sistemi giuridici sulla scelta di determinati termini giuridici, che potremmo definire equivalenti funzionali, presenti rispettivamente nella Costituzione italiana e in quella slovena. Ne emergono elementi alquanto significativi che richiedono naturalmente ulteriori estensioni e approfondimenti.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
16

Leggio, Ida. "VALENZA DEL REIMPIEGO: IL CASO DI EFESO." Late Antique Archaeology 1, no. 1 (2003): 359–81. http://dx.doi.org/10.1163/22134522-90000015.

Full text
Abstract:
Il reimpiego del materiale di spoglio ha caratterizzato l’attività edilizia a partire dall’età tardoantica. Al fenomeno si è riconosciuto finora un significato prettamente ideologico, per noi limitativo, perché basato non di rado sulla esclusiva osservazione di contesti monumentali cristiani. In questo contributo ci siamo proposti di verificare, attraverso le testimonianze archeologiche di complessi monumentali ‘laici’, nel caso particolare di Efeso ed altri siti dell’Asia Minore, se sia corretto riconoscere alla base del reimpiego di spolia motivazioni di natura unicamente ideologica, ad esempio leggendo nell’uso di spolia una rivalutazione del passato pagano, eventualmente con reinterpretazione in chiave cristiana, o, al contrario, non vi siano stati motivi più concreti. Nel contesto di tale indagine la scelta di Efeso non è stata casuale. La ricca documentazione che il sito presenta consente, infatti, di poter analizzare il reimpiego sotto le sue molteplici sfaccettature. Infatti, le differenti modalità con le quali gli spolia furono reimpiegate, nel corso dell’intensa attività edilizia che caratterizzò la città per ben due secoli, dal IV al VI, hanno permesso di riconoscere non solo quanto limitativa sia la sola interpretazione ideologica del fenomeno, ma, soprattutto, di evidenziare, almeno per questa prima fase, un significato più funzionale, se vogliamo utilitaristico.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
17

Favaretto, Ilario. "Elementi per un cambiamento delle relazioni tra le imprese italiane." ARGOMENTI, no. 30 (March 2011): 7–22. http://dx.doi.org/10.3280/arg2010-030001.

Full text
Abstract:
Se si considera il ruolo di grandi e piccole imprese in Italia, si osserva come per ambedue sia stata inadeguata la risposta alla sfida della complessitŕ posta dalla globalizzazione. La staticitŕ apparente del sistema di imprese in Italia č determinata dall'inadeguatezza della sua evoluzione: in particolare, mancano le forze per l'attivazione e il dominio di una molteplicitŕ di funzioni. Da un lato non si č prodotto un effetto trascinamento da parte di operatori adeguatamente dimensionati; dall'altro le piccole imprese non sono riuscite a trattenere e reinvestire il valore aggiunto necessario a sostenere la propria crescita. L'apparente immutabilitŕ del sistema nasconde tuttavia mutamenti che vanno indagati con attenzione per sapere se nei prossimi anni esso potrŕ contribuire ancora allo sviluppo di ricchezza e benessere o sia condannato a ridimensionare tale contributo.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
18

Marciano, Gabriele. "La pornografia tra il mercato e la politica." PSICOBIETTIVO, no. 2 (June 2021): 169–80. http://dx.doi.org/10.3280/psob2021-002013.

Full text
Abstract:
Le immagini erotiche costituiscono uno stimolo particolarmente efficace nel suscitare interesse. Fanno parte di una categoria più vasta di espedienti per attirare l'attenzione su qualcuno o qualcosa, e si prestano ad un uso strumentale nella pubblicità e nella promozione. Nella specie umana il sesso diventa, per motivi evoluzionistici che sono brevemente indagati, un modulo funzionale di processi più complessi. Ciò spiega come diventi componente inestricabile di altri piani esistenziali e rende ragione, al netto di variabili culturali, di una differenza di genere nella fruizione del materiale pornografico. Tale complessità è osservabile nei film, dove il contenuto erotico può assumere un rilievo e una posizione diversa in relazione allo sfondo complessivo: per chiarire queste dinamiche sono prese in esame alcune pellicole accomunate da una fantasia cosiddetta slap and kiss, che afferisce alla categoria sado-maso. Il carattere della pornografia attuale è condizionato dai mezzi di produzione e di diffusione, da una parte, e dai tentativi di annullamento relativistico dei canoni, ad opera di movimenti ideologici, dall'altra. Ciò limita e appiattisce l'offerta pornografica che, nei decenni passati, sia nel cinema che nel fumetto, nonostante una limitata ambizione, aveva dato vita a prodotti più interessanti ed espressivamente liberi.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
19

Mazzone, Stefania. "Sovranità come narrazione in Paul Ricoeur." Aoristo - International Journal of Phenomenology, Hermeneutics and Metaphysics 2, no. 2 (September 20, 2019): 173–86. http://dx.doi.org/10.48075/aoristo.v2i2.23258.

Full text
Abstract:
L’articolo intende evidenziare attraverso l’analisi di alcune opere specifiche di Paul Ricoeur -quelle che indagano i rapporti tra storia e verità, identità e oblio-la relazione in cui l’autore pone la costruzione dell’identità individuale in quanto processo metaforico e performativo e quella dell’identità collettiva in quanto espressione drammatica, con i processi narrativi, che riguardano le percezioni individuali e le raffigurazioni sociali. Ne consegue una teoria della rappresentazione dell’alterità, della costruzione identitaria e della narrazione della sovranità che impiega le categorie ermeneutiche ed euristiche di una fenomenologia in trasformazione dinamica. In questa prospettiva, si rinviene la posizione funzionale di concetti in definizione quali la memoria, il ricordo, l’oblio, in relazione al rapporto tra l’individuo e la sua storia, così come di una comunità col proprio racconto. Ne emerge una concezione della sovranità quale metafora di identità in bilico che Ricoeur considera stabilizzarsi solo nell’equilibrio delle alterità e nello scambio delle narrazioni. Ne consegue la necessità di una riorganizzazione filosofica, politica, ma anche storiografica quale urgenza di ridefinizione continua e permanente del mito narrativo, in un confronto incessante e vitale con le narrazioni individuali e collettive degli altri. Lo stesso monito etico e politico che Ricoeur ci lascia nei suoi ultimi scritti.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
20

Sindoni, Maria Grazia. "TRAIETTORIE DELLA MULTIMODALITÀ: GLI SNODI TEORICI E I MODELLI APPLICATIVI." Italiano LinguaDue 14, no. 2 (January 17, 2023): 19–46. http://dx.doi.org/10.54103/2037-3597/19647.

Full text
Abstract:
Questo saggio ripercorre le principali linee di sviluppo degli studi della multimodalità intesa come semiosi della comunicazione nell’ambito di derivazione angloamericana. La multimodalità è definita come una disciplina a sé e discussa nella sua epistemologia attraverso un excursus della sua storia ed evoluzione dalla fine degli anni Novanta ad oggi. Si passano in rassegna alcune scuole di pensiero della multimodalità, a partire dagli sviluppi socio-semiotici di matrice linguistica sistemico-funzionale elaborata da Michael A. K. Halliday in Inghilterra negli anni Settanta. Le principali teorie e prassi di analisi multimodale sono illustrate attraverso alcuni principi cardine per delineare l’ambito di applicazione e le aree privilegiate di indagine. Il saggio inoltre illustra le differenze teoriche e pratiche fra multimodalità e multimedialità, termini spesso utilizzati in modo interscambiabile e dunque improprio. Successivamente, si presenta un’analisi multimodale del video TikTok più popolare di un creator italiano, Khaby Lame, che ha raggiunto livelli di viralità tali da guadagnargli fama e successo a livello globale. L’analisi, di natura qualitativa classica, consiste in una trascrizione e annotazione integrale del breve video più visualizzato al momento della scrittura del saggio, per inquadrare i fenomeni della semiosi della comunicazione digitale in un ambito disciplinare più vasto rispetto alla linguistica pura. Questa apertura ad aspetti non verbali include nell’analisi delle risorse semiotiche elementi quali lo sguardo, il montaggio, la distanza fra partecipanti, la musica, i rumori ambientali, la distribuzione degli elementi nel tempo e nello spazio, e così via. Coerentemente con questo presupposto di base, le conclusioni invitano a un ripensamento della definizione stessa di “lingua della rete”, indicando nella multimodalità, sia come teoria sia come metodo, una prospettiva utile alla lettura consapevole, etica e inclusiva della complessa testualità digitale contemporanea. Trajectories of multimodality: theoretical foundations and application model This paper discusses the main theories that map out the development of multimodality as semiosis of communication within the Anglo-American tradition. An overview of the history and evolution of multimodality starting in the late Nineties will motivate the claim that this is a discipline in its own, with its specific epistemology. Some major theories within sociosemiotics approaches are outlined, as resulting from the developments of systemic-functional linguistics as theorized by Michael A. K. Halliday in the Seventies in the UK. Theories and methods will be presented by means of an illustration of some key concepts and principles, with a view to explore some potential applications and preferential objects of studies. The paper also sets out to explain the differences between the concepts of multimodality and multimediality, which are often used interchangeably, thus bringing about theoretical and empirical issues. As a case study, I have selected the most viewed TikTok video produced by an Italian creator, Khaby Lame, who has gained global recognition and immense popularity, to the point of allowing him to obtain Italian citizenship after almost twenty years of Italian residency. The qualitative analysis makes use the typical heuristic tools used by multimodal analysts, namely an integral transcription and annotation of the video, with the aim of showing the full range of the involved digital communicative phenomena that cannot be accounted for only on linguistic grounds. Broadening the domain of analysis beyond the tools provided by linguistics includes the analysis and description of non-verbal semiotic resources, such as gaze, editing, distance between participants, music, ambient sound, compositional strategies in time and space, among others. Consistent with this approach, the concluding remarks encourage further reflections of the very definition of the “language of the net”. It follows that theoretical and empirical research lines mapped out by multimodal studies may ultimately help promote awareness, ethics, and inclusion when engaging with contemporary digital textualities.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
21

D'Incecco, Patrizia. "Gestione delle lesioni cutanee dolorose e potenzialmente infette: Attività trasversali dell’infermieristica di famiglia e comunità." Italian Journal of Wound Care 6, no. 2 (July 29, 2022). http://dx.doi.org/10.4081/ijwc.2022.87.

Full text
Abstract:
Le Lesioni Cutanee Croniche (LCC) possono rappresentare la sommatoria di alterazioni fisiopatologiche, comorbilità, fattori di rischio intrinseci ed estrinseci alla persona anziana, la quale spesso si trova sola o con familiari altrettanto anziani, in condizioni socioeconomiche sfavorevoli, con compromissione delle capacità funzionali e di altri indicatori di salute. L’infermiere di famiglia e comunità svolge attività trasversali nella presa in carico dei cittadini che hanno dei bisogni di salute, con una modalità proattiva e di prossimità, nell’ottica di accrescere l’integrazione e la collaborazione tra i vari operatori sociosanitari anche attivando risorse comunitarie presenti sul territorio. Le 4 persone con LCC individuate, assistite sia a domicilio che in ambulatorio infermieristico, hanno un’età media di 76 anni e presentano lesioni cutanee a carico degli arti inferiori con insufficienza venosa cronica e malattia diabetica. I pazienti riportavano un’importante sintomatologia dolorosa (VNR 8-10) che è stata gestita, nel cambio di medicazione e prima del debridement, con lidocaina cloridrato 5% crema per 15 minuti e terapia antalgica sistemica (NRS 3-4). Gli interventi tempestivi, attuati con il MMG, il medico specialista vascolare, l’assistente sociale, altri professionisti presenti sul territorio e con l’ausilio di indagini strumentali e di laboratorio, hanno permesso, in un lasso di tempo di 6 settimane, di migliorare notevolmente il letto di lesione e la contrazione delle dimensioni di lesione. L’educazione terapeutica messa in atto dall’Infermiere di Famiglia e comunità, condivisa con famiglia, caregiver e paziente, ha aiutato a comprendere la malattia e il trattamento, a collaborare alle cure, a farsi carico del proprio stato di salute ed a conservare e migliorare la propria qualità di vita.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
22

Leão, Macileia Maria Moreira, and Mariana Crespo. "La sindrome del burnout in una donna avvocato nella città di Manaus." Revista Científica Multidisciplinar Núcleo do Conhecimento, April 5, 2022, 98–134. http://dx.doi.org/10.32749/nucleodoconhecimento.com.br/legge/donna-avvocato.

Full text
Abstract:
Questo articolo fa parte di una tesi di laurea presentata all’Universidad Europea del Atlántico che ha affrontato una ricerca sul campo che ha indagato: La sindrome del burnout in un avvocato della città di Manaus, e ha avuto come problema: quali sono gli effetti della sindrome del burnout in donne avvocato della città di Manaus? Il suo obiettivo generale era quello di analizzare i casi di sindrome delle avvocatesse nella città di Manaus, cercando di comprenderne gli effetti sulla vita quotidiana delle stesse. Sono state intervistate cinque donne che hanno presentato il problema negli ultimi 2 anni nella città di Manaus, Stato dell’Amazzonia, Brasile. I risultati indicano che l’approccio terapeutico è multimodale e si basa su raccomandazioni per la gestione psicosomatica delle sindromi somatiche funzionali, integrate da interventi legati alla situazione lavorativa. Si conclude che il burnout tra le avvocatesse è stato poco studiato. I principali fattori di burnout dei lavoratori indagati sono: fattori professionali e un alto livello di responsabilità.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
23

Corvaglia, Martina, Francesco Cuccaro, and Angela Assirelli. "Studio RM delle rocche petrose: nuove sequenze di acquisizione." Journal of Advanced Health Care, July 16, 2019. http://dx.doi.org/10.36017/jahc1907-002.

Full text
Abstract:
Negli ultimi anni l'indicazione allo studio RM delle rocche petrose si sta progressivamente estendendo a molte patologie dell'orecchio. Tuttavia, rimane indagine elettiva principalmente nelle patologie dell'orecchio interno e nei pazienti con perdita e disturbi dell'udito. Importanti studi hanno dimostrato che le tecniche RM di diffusione (DWI) sono utili per fare diagnosi di colesteatoma dell'orecchio medio, soprattutto quando il quadro clinico e la TC non sono esaustivi ed è richiesta una maggiore specificità tissutale. La diffusione è il risultato del movimento di traslazione termica delle molecole d'acqua: il movimento è casuale (browniano) con distanze microscopiche, per cui la misura della diffusione protonica può consentire di valutare l'integrità e la funzionalità cellulare sia in condizioni normali che non. Nei tessuti biologici normali la direzione della diffusione è "obbligata" dalla presenza di strutture cellulari ed extracellulari e ciò indica che è presente una certa restrizione fisiologica della diffusione. Lo studio della diffusione in RM si basa sulla rilevazione della alterazione della diffusività delle molecole d'acqua nel tessuto osservato in alcune situazioni patologiche. Nello specifico, in RM esistono diversi tipi di sequenze DWI, tra cui, i due principali sono la Single Shot DWI e la Multi Shot DWI.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
24

Grassia, Gianluca. "Correlazioni tra disfonia postura e malocclusione." Journal of Advanced Health Care, July 17, 2019. http://dx.doi.org/10.36017/jahc1907-004.

Full text
Abstract:
La voce è un segnale acustico, caratterizzato da una frequenza fondamentale e dai suoi multipli interi, variamente amplificati e/o smorzati ad opera delle cavità di risonanza. I disordini della voce sono causati da un disturbo o da una perdita della normale funzione. Ci sono voluti molti anni per dimostrare che la masticazione è solo una delle funzioni dell’apparato odontostomatognatico, in quanto tale apparato è coinvolto direttamente e indirettamente anche nella respirazione, nell’orientamento, nell’equilibrio, nella postura, nel parlato, nel cantato. La fonazione è una funzione multidimensionale e quindi la valutazione della voce non può limitarsi ad un singolo aspetto, ma deve essere multiparametrica. Una corretta valutazione diagnostica clinico-strumentale e` alla base dell’interpretazione dei segni clinici e quindi dell’individuazione della patologia vocale specifica: la diagnosi e` di competenza del medico specialista, foniatra e/o otorinolaringoiatra. E’ necessaria una metodica di indagine standardizzata, in modo che tutti i professionisti del settore si possano confrontare con le stesse unità di valutazione. Possiamo riassumere che ogni volta che siamo di fronte alla persona affetta da disfonia disfunzionale è raccomandabile avere una visione globale del paziente. L’intervento mira al ripristino dei principi occlusali (riabilitazioni temporo-mandibolare), alla riprogrammazione posturale globale, ginnastica propriocettiva computerizzata, al controllo dei movimenti del diaframma e, di conseguenza, del flusso di aria e della vibrazione delle corde vocali, mantenendo tonica la muscolatura addominale. Questa visione olistica risulta maggiormente efficace al raggiungimento dell’eufonia, intesa come la miglior voce possibile, naturale, in assenza di fatica, senza sforzo, senza contrazioni per cui lo Speech assume caratteristiche di economicità efficienza ed efficacia in un contesto di quotidianità colloquiale.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
25

Di Pietro, Maria Luisa, and Zoya Serebrovska. "Prenatal non invasive genetic diagnosis: clinical and ethical aspects." Medicina e Morale 55, no. 6 (December 30, 2006). http://dx.doi.org/10.4081/mem.2006.336.

Full text
Abstract:
La diagnosi prenatale (DP) è considerata quasi evento centrale in gravidanza. Oltre alle ragioni cliniche, come la disponibilità di tecniche diagnostiche che indagano la conoscenza di correlazioni tra difetti genetici e disordini morfo-funzionali, ve ne sono altre, peraltro importanti, di ordine culturale le quali inducono una massiccia richiesta di ricorso alla DP. Il rischio collegato alle procedure invasive rappresenta uno dei problemi etici della DP. Perciò, di recente si è resa disponibile una possibilità di ottenimento delle medesime informazioni sul feto e, di conseguenza, diagnostica delle malattie senza entrare a contatto diretto col feto, utilizzando soltanto un campione di sangue materno. Al contrario, una importante probabilità di danneggiare o di indurre aborto grava sulle tecnologie invasive come, ad es., nel prelievo dei villi coriali e, in misura minore, nell’amniocentesi. Sulla DP non invasiva, gli Autori presentano una sintetica analisi medica ed etica, argomentando in merito alla possibilità di evitare la trasformazione di queste tecnologie diagnostiche in strumenti di selezione eugenetica, attraverso le seguenti considerazioni: 1. la DP non invasiva dovrebbe essere eseguita solamente sotto indicazione medica; 2. il ricorso alle tecniche meno invasive dovrebbe essere riservato ai casi di dubbio (falsi positivi/negativi); 3. l’informazione sui risultati di DP dovrebbe essere completa e precisa e la coppia dovrebbe essere accompagnata anche dopo la diagnosi, mentre il medico dovrebbe lavorare con la donna/coppia tentando di spiegare che la condizione clinica del bambino non deve prevaricare mai il valore della sua vita; 4. infine, la donna o la coppia dovrebbero essere tempestivamente informate e rassicurate sulle diverse modalità di cura/assistenza e di supporto per il figlio. ---------- Prenatal diagnosis (PD) is considered as almost central event of pregnancy. Besides medical aspects, like the availability of diagnostic techniques of the knowledge of correlation between genetic defects and morphofunctional disorders, there are important cultural reasons for so intensive request of PD. The risk linked to invasive procedures of PD is one of the ethical problems concerning PD. For this reason, a possibility has been recently available to obtain the same foetal information and, consequently, to diagnose some diseases without any direct contact with foetus using only a sample of maternal blood, that is non invasive PD. On the contrary, a relevant probability to loose a chid is a considerable side effect of invasive procedure, as chorionic villous sampling or amniocentesis procedures, with different levels of risk. About this issue, the Authors present a short medical and ethical analysis of non invasive PD, arguing about the possibility to avoid the transformation of these diagnostic technologies into ulterior instruments of eugenics, through the following considerations: 1. non invasive PD should be possible only under medical indications; 2. the less dangerous invasive technologies should be apply when there is a doubt about false positive or negative results; 3. the information on the results of PD should be complete and precise, and the couple should be accompanied during post-diagnostic time, while the medical doctor should work with woman or couple trying to explain that clinical condition of the foetus would never overcome the value of his/her life; 4. finally, woman or couple should be ensured in a short time of different kinds of available care and support for child.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
26

Papa, Alessandra. "Il malato e il nemico Questioni etiche e antropologiche dell’uso sociale della medicina." Medicina e Morale 61, no. 4 (April 4, 2016). http://dx.doi.org/10.4081/mem.2012.128.

Full text
Abstract:
L’articolo è una riflessione filosofica intorno alla medicina predittiva; una nuova forma di indagine medica che rischia di diventare un’insormontabile verità oracolare, allorquando la malattia si traduce culturalmente in processi di esclusione e di riconoscimento negativo: processi che identificano definitivamente l’essere umano con il suo danno organico. Rischio culturale, inoltre, quello dell’inimicizia rispetto al malato, che in chiave politica si ripropone in termini di cittadinanza fragile, come per esempio accade con i tentativi di strumentalizzare le nuove metodologie di lettura profonda della persona. Una capacità di predizione che, nelle sue applicazioni pratiche, ci mette perciò di fronte a non pochi aspetti problematici, persino inediti. Si profila, cosicché, la possibilità che l’azione terapeutica stessa sia esautorata per rispondere a esigenze di una mera medicalizzazione e che questa abbia, in effetti, come unico obiettivo quello di soddisfare solo meri criteri di produttività funzionale, all’interno di un progetto sociale sanitario legato a modelli interpretativi bio-organici della persona umana. Da qui l’implosione degli stessi concetti di malattia e di malato, la malattia è, infatti, intesa come fatto privato e debitum sociale, anche quando solo presunta e attesa, e la persona malata viene ad essere intesa come disfunzionale, non degna di amicizia e solidarietà sociale, cioè come una sorta di nemico pubblico. Il che, su un piano politico, si risolve inevitabilmente in una perdita di cittadinanza attiva. Nei nuovi e più complessi scenari della medicina diagnostica – rispetto all’eredità genetica e rispetto alla cosiddetta biopolitica – si pone allora come un’emergenza il problema della cittadinanza fragile e del cittadino vulnerabile, a causa del prevalere della lettura dell’immagine genetica dell’essere umano rappresentato, oramai, mediante la comparazione di screening, test diagnostici e profili di rischio. ---------- The article is a philosophical reflection about the predictive medicine, a new form of medicine which could become an insurmountable oracular truth, when the disease is reflected culturally in processes of exclusion and negative acknowledgment, processes that identify definitively the human being with his organic damage. A cultural risk, moreover, that enmity respect to the patient, in which key policy intends in terms of citizenship fragile, as for example the face of attempts to exploit the new methodologies of deep reading of the person. Ability to predict that, in its practical applications, puts us in front of many problematic aspect, even unpublished. There is thus the possibility that the therapeutic action itself is concerned to respond to the needs of a mere medicalization with the sole aim of satisfying the criteria of productivity functional into a social welfare-related health linked to bio-organic interpretative models of the human person. Hence the implosion of the same concepts of disease and sick, so the disease is understood as a private fact and social debitum even when only presumed and waiting and on the other the sick person seen as dysfunctional, not worthy of friendship and social solidarity that is, as a kind of public enemy. Which, on a political level, results in a loss of citizenship. In new and more complex scenarios of diagnostic medicine – in front ofthe legacy genetics and compared to the so-called biopolitics – this raises the problem of citizenship as an emergency fragile and vulnerable citizen, because of the prevalence of reading the image of genetics’ human being represented by the comparison of screening, diagnostic tests and risk profiles.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
We offer discounts on all premium plans for authors whose works are included in thematic literature selections. Contact us to get a unique promo code!

To the bibliography