Academic literature on the topic 'Incarnazione'

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Journal articles on the topic "Incarnazione"

1

Adams, Robert Merrihew. "Trinità e Incarnazione." Leibniz Society Review 10 (2000): 53–60. http://dx.doi.org/10.5840/leibniz2000101.

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2

Saketopoulou, Avgi. "Pensare psicoanaliticamente, pensare meglio: riflessioni sul transgender." PSICOTERAPIA E SCIENZE UMANE, no. 1 (March 2021): 61–76. http://dx.doi.org/10.3280/pu2021-001007.

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Abstract:
Viene sfatato il mito secondo cui il genere (gender) sarebbe un concetto non psicoanalitico imposto agli psicoanalisti da altre discipline (ad esempio dalla sociologia) e/o da attivisti, e sostenuto che vada sdrammatizzato il discorso sul transgender in modo che possiamo lavorare e pensare collettivamente sui gender complessi e sulle loro varie incarnazioni. Ciò implica che si riesca a identificare il motivo per cui la categoria della incarnazione transgender ha prodotto una tale crisi nel nostro campo - cercare cioè le fonti di questa crisi internamente piuttosto che esternamente. Questa crisi è sorta in parte perché il tema del trans ha confrontato gli analisti con i limiti delle teorie consolidate sul corpo, sulla categoria dell'azione e, in alcune scuole psicoanalitiche, sul duraturo primato della fantasia filogenetica. Gli psicoanalisti vengono esortati a impegnarsi in questa crisi in modo produttivo ripensando, cioè pensando meglio, il tema del transgender.
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3

Moysa, Stefan. "Słowo Boże i człowiek." Verbum Vitae 13 (January 14, 2008): 217–46. http://dx.doi.org/10.31743/vv.1458.

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Abstract:
L'autore affronta la questione delła relazione tra la parola divina come parola rivelata e la parola umana come incarnazione della parola di Dio. Vengono presentate diverse dimensioni della comunicazione tra Dio e l'uomo attraverso la parola divina. Si sottolinea il carattere personale di questa relazione, che conduce l'uomo alla comunione con Dio. Grazie alla presenza attiva dello Spirito Santo, la parola di Dio continua a parlare anche oggi alla Chiesa, all'uomo e al mondo.
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4

De Monticelli, Roberta. "Lo spauracchio dei valori. Riflessioni su alcuni fraintendimenti." SOCIETÀ DEGLI INDIVIDUI (LA), no. 42 (January 2012): 15–32. http://dx.doi.org/10.3280/las2011-042002.

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Abstract:
Il pensiero pratico dominante nel Novecento europeo fornisce risposte negative alla questione se sia possibile una fondazione razionale del pensiero pratico, configurando una posizione di scetticismo assiologico e morale ancora oggi maggioritaria. Ma il secolo xx, se da un lato ha rappresentato la bancarotta della ragione pratica, dall'altro ne ha prodotto una vera e propria incarnazione, nelle istituzioni e organizzazioni internazionali, nelle costituzioni rigide degli Stati europei del dopoguerra, nella Dichiarazione Universale dei diritti dell'essere umano del 1948 ecc. Come puň la filosofia pratica portarsi all'altezza della ragione pratica incarnata, invece di minacciarla dall'interno con le sue neo-sofistiche, attraverso relativismi, soggettivismi, nichilismi, politeismi assiologici e simili?
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5

Canale Cama, Francesca. "Tra oblio e rimozione ideologica. La biografia di Francesco Saverio Nitti e l’identità italiana nel primo dopoguerra." Sémata: Ciencias Sociais e Humanidades, no. 32 (November 13, 2020): 131–49. http://dx.doi.org/10.15304/s.32.6552.

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Abstract:
Nel movimentato quadriennio che in Italia seguì la fine della prima guerra mondiale, l’uscita dalla guerra e la gestione dei problemi ad essa connessi, la crisi sociale divampante quasi contemporaneamente al ritorno della pace sono generalmente messi in relazione con il “ritorno al liberalismo” incarnato dalla figura e dal governo di Francesco Saverio Nitti tra il 1919 ed il 1920. Instancabile artefice di un progetto di pace europea di ampio respiro egli raggiunse il suo massimo ascendente politico internazionale proprio mentre l’umore delle piazze e delle pance del Paese virava senza freno verso quel “sacro egoismo” sempre più incarnato dall’ esperienza dell’occupazione di Fiume e dal mito della “vittoria mutilata”. Il fallimento del suo governo nel giugno del 1920 è spesso indicato come autentica incarnazione della fine del liberalismo italiano e esempio di quella debolezza istituzionale che favorì non poco l’ascesa del fascismo.
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6

Pikor, Wojciech. "Jeremiaszowe zmaganie się z Bożym Słowem (Jr 1,4-12; 15,15-21; 20,7-13)." Verbum Vitae 7 (January 14, 2005): 53–81. http://dx.doi.org/10.31743/vv.1384.

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Abstract:
L'aticolo affronta - sulla base dell'espepenza profetica di Geremia - la questione del rapporto tra il profeta e la parola divina. Vengono studiati tre testi: 1,4-12; 15,15-21 e 20,7-13 che riflettono, alemeno nella prospettiva sincronica, tre momenti della comunicazione profetica di Geremia: la sua vocazione, il culmine della sua crisi come profeta e il suo superamento. L'analisi dimostra la forza creatrice della parola divina nei confronti di Geremia. Essa fonda la sua profezia, diventa causa principale del rifiuto della sua persona da parte del suo auditorio, e in fine costituisce unica via di uscita dalla crisi. Tutto il combattimento del profeta con la parola di Dio lo trasforma in un modello di ascolto. Geremia vince nel momento in cui il suo corpo diventa incarnazione del messagio divino per manifestare Dio in mezzo al suo popolo. Il profeta e destinato alla scomparsa - rimane sola la parola divina che si serve della sua vita.
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7

Kruse, Christiane. "Fleisch werden: Fleisch malen: Malerei als 'incarnazione'. Mediale Verfahren des Bildwerdens im Libro dell'Arte von Cennino Cennini." Zeitschrift für Kunstgeschichte 63, no. 3 (2000): 305. http://dx.doi.org/10.2307/1594947.

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8

Giacobbi, Secondo. "Psicoanalisi e identitŕ ebraica. Gli scritti di Freud su Mosč." SETTING, no. 32 (February 2013): 29–45. http://dx.doi.org/10.3280/set2011-032002.

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Abstract:
L'articolo analizza il singolare e complesso rapporto che legň Freud alla figura di Mosč. Nei suoi viaggi, a lungo procrastinati, a Roma, il viennese sostň sempre a lungo davanti al Mosč di Michelangelo, da lui assunto come incarnazione della forza dell'Io, capace di reprimere e dominare i moti pulsionali. In L'uomo Mosč e la religione monoteistica, opera di cui a lungo rinviň la pubblicazione, Freud ricondusse la vita di Mosč al mito primigenio dell'uccisione del padre, e vide nel profeta il fondatore, non ebreo, dell'identitŕ ebraica. L'opera propone, con l'ipotesi di un Mosč egizio, una tesi scandalosa per il mondo ebraico, ma di per sč plausibile e recentemente riproposta dalla archeologia e dalla egittologia. Nella sua profonda identificazione con Mosč, Freud vive sč stesso come il fondatore di una nuova "religione", la psicoanalisi, che egli avrebbe voluto emancipare dai rischi di una sua identificazione con il mondo ebraico. Nel rapporto con Mosč, padre dell'ebraismo, ma non ebreo, Freud rivive anche il rapporto, intensissimo e conflittuale, con il proprio padre. Al di lŕ del discorso antropologicoreligioso e clinico-psicoanalitico, l'opera di Freud colpisce profondamente per la straordinaria audacia e libertŕ intellettuale dell'autore.
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9

Gallese, Vittorio, and Valentina Cuccio. "Il corpo paradigmatico. Simulazione incarnata, intersoggettività, Sé corporeo e linguaggio." SETTING, no. 43 (December 2020): 5–44. http://dx.doi.org/10.3280/set2020-043001.

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Abstract:
In questo articolo proponiamo una modalità con cui la neuroscienza cognitiva può fornire nuovi insight su tre aspetti della cognizione sociale. Intersoggettività, Sé umano e linguaggio. Sottolineiamo il ruolo sociale del corpo, concepito come sor-gente costitutiva della coscienza preriflessiva del Sé e degli altri. Intendiamo fornire una visione critica della neuroscienza contemporanea cognitiva e sociale e soste-niamo che il livello neurofisiologico di descrizione è condizione necessaria ma non sufficiente per lo studio dell'intersoggettività, del Sé umano e del linguaggio; questi elementi possono essere chiaramente comprensibili solo in collegamento ad un pie-no riconoscimento della loro stretta inter-relazione con il corpo. Prenderemo in esame i meccanismi specchio e la simulazione incarnata per la loro importanza per una nuova concettualizzazione dell'intersoggettività e del Sé umano. In questo con-testo ci focalizzeremo su una forma specificamente umana di intersoggettività: il linguaggio. Discuteremo gli aspetti della cognizione sociale legati al linguaggio in termini di incarnazione, sottolineando sia il carattere innovativo sia i limiti di que-sto approccio. Sosterremo che un aspetto chiave del linguaggio umano consiste nel disaccoppiamento dal suo usuale uso denotativo, che ne manifesta la capacità di astrazione. Discuteremo queste caratteristiche del linguaggio umano come esempli-ficazione della nozione greca di paradeigma, originariamente studiata da Aristote-le, per riferirci ad una forma tipica di argomentazione retorica e per collegarla alla simulazione incarnata. La conoscenza paradigmatica connette il particolare al par-ticolare, passando da una particolare situazione contingente al caso esemplare. Al-lo stesso modo, la simulazione incarnata consiste nella sospensione dell'applicazione concreta di un processo: la riutilizzazione della conoscenza moto-ria in assenza di movimento che essa realizza è un esempio di "conoscenza paradig-matica". Questo nuovo approccio epistemologico all'intersoggettività consente la possibilità di previsioni circa la natura intrinsecamente funzionale delle nostre ope-razioni cognitive sociali, andando oltre e senza subordinazione ad una specifica ontologia della mente.
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10

Dunn, Marilyn. "Un monastero di famiglia: Il Diario delle barberine della SS. Incarnazione (secc. XVII–XVIII). Valentina Abbatelli, Alessia Lirosi, and Irene Palombo, eds. With Gabriella Zarri. La memoria restituita 12. Florence: Viella, 2016. 464 pp. €46." Renaissance Quarterly 71, no. 1 (2018): 345–46. http://dx.doi.org/10.1086/697838.

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Dissertations / Theses on the topic "Incarnazione"

1

Graffieti, Gabriele. "Progettazione e implementazione di una incarnazione biochimica per il simulatore Alchemist." Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2016. http://amslaurea.unibo.it/11009/.

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Abstract:
Scopo di questo elaborato di tesi è la modellazione e l’implementazione di una estensione del simulatore Alchemist, denominata Biochemistry, che permetta di simulare un ambiente multi-cellulare. Al fine di simulare il maggior numero possibile di processi biologici, il simulatore dovrà consentire di modellare l’eterogeneità cellulare attraverso la modellazione di diversi aspetti dei sistemi cellulari, quali: reazioni intracellulari, segnalazione tra cellule adiacenti, giunzioni cellulari e movimento. Dovrà, inoltre, essere ammissibile anche l’esecuzione di azioni impossibili nel mondo reale, come la distruzione o la creazione dal nulla di molecole chimiche. In maniera più specifica si sono modellati ed implementati i seguenti processi biochimici: creazione e distruzione di molecole chimiche, reazioni biochimiche intracellulari, scambio di molecole tra cellule adiacenti, creazione e distruzione di giunzioni cellulari. È stata dunque posta particolare enfasi nella modellazione delle reazioni tra cellule vicine, il cui meccanismo è simile a quello usato nella segnalazione cellulare. Ogni parte del sistema è stata modellata seguendo fenomeni realmente presenti nei sistemi multi-cellulari, e documentati in letteratura. Per la specifica delle reazioni chimiche, date in ingresso alla simulazione, è stata necessaria l’implementazione di un Domain Specific Language (DSL) che consente la scrittura di reazioni in modo simile al linguaggio naturale, consentendo l’uso del simulatore anche a persone senza particolari conoscenze di biologia. La correttezza del progetto è stata validata tramite test compiuti con dati presenti in letteratura e inerenti a processi biologici noti e ampiamente studiati.
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2

FASOLI, ANNACHIARA. "TECNOLOGIE DI SMATERIALIZZAZIONE DAL CYBORG AL MIND UPLOADING." Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2022. http://hdl.handle.net/10280/119447.

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Abstract:
All’alba del XXI secolo, alcuni studiosi affermano il congedo dall’umano, la comparsa del cyborg e del c.d. ‘post-umano’. Indubbiamente, la relazione tra uomo e tecnologia costituisce un elemento centrale della contemporaneità: il progresso tecno-scientifico consente di intervenire su quasi ogni evento della vita umana, dalla nascita alla morte. La “fine dell’uomo”, tuttavia, è accettata come un dato di fatto, privo di evidenze e di dimostrazioni stringenti. Scopo della tesi, afferente idealmente alla bioetica e alla filosofia della persona, è mostrare che la trasformazione dell’uomo in cyborg e in “post-uomo” non solo è lontana da essere realtà, ma poggia su premesse filosofiche discutibili e in ultima istanza alienanti. Muovendo dal progetto cyborg degli anni ’60, quale caso studio, sono esaminate le posizioni dei pensatori della “cyborgizzazione”, da Manfred Clynes e Nathan Kline a Donna Haraway, fino a Nick Bostrom, tenendo sullo sfondo la cibernetica di Norbert Wiener, delineando in questo modo una significativa comprensione del nostro tempo. Il fil rouge delle riflessioni è la smaterializzazione della soggettività che caratterizza, secondo andamenti paradossali, i discorsi sul cyborg sino alle odierne teorie sul postumano. Per come è esaminato il cyborg, l’ambivalenza del rapporto uomo-macchina si palesa nel fatto che la tecnologia, pensata come promessa di indipendenza, comporta l’asservimento, infine, persino, la scomparsa del corpo, ossia una logica di alienazione.
In 21st century, some scholars claim the “end of man” and the coming of the cyborg and the so-called 'post-human'. Certainly, today, the relationship between man and technology is a central element: techno-science has made it possible to intervene on almost every event in human life, from birth to death. The "end of man," however, is accepted as a fact, devoid of evidence and stringent demonstration. In this thesis, ideally afferent to bioethics and philosophy of the person, it is argued that the transformation of man into cyborg and "post-human" is far from becoming reality. Moreover, it rests on questionable and ultimately alienating philosophical premises. Starting from the cyborg project of the '60s, as a case study, the positions of the thinkers of "cyborgization" are examined: from Manfred Clynes and Nathan Kline to Donna Haraway and Nick Bostrom, also considering Norbert Wiener's cybernetics and, in general, today's culture. The fil rouge is the dematerialization of subjectivity that characterizes, according to paradoxical trends, the discourse on the cyborg until today's theories on the posthuman. Focusing on the cyborg, the ambivalence of the relationship between man and machine is evident: technology, thought of as a promise of independence, involves the enslavement, finally, even the disappearance of the body, i.e. a logic of alienation.
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ZANCHI, JURI. "PERSONA E CORPOREITA'. ANALISI FILOSOFICHE SULLA CONDIZIONE UMANA." Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2022. http://hdl.handle.net/10280/119448.

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Abstract:
Uomo, chi sei? Suona così, a livello antropologico, la domanda cardine di fronte alla quale ogni uomo è chiamato a un lavoro di autodefinizione esistenziale. Domanda che risuona con tanta più forza negli anni Trenta del Novecento quando il filosofo Emmanuel Mounier dà origine al Personalismo francese, in contrapposizione alle derive anti-personalistiche della storia buia di quegli anni. Chi è, dunque, la persona umana? Per rispondere, secondo i personalisti, è anzitutto necessario il darsi della presenza di un tu, di fronte al quale la persona, nella disponibilità dell’adsum, trova la propria origine. Origine che accade nell’incontro con un corpo umano e un volto – di levinassiana memoria – in cui l’io e il tu si intrecciano nella trama carnale dell’esistenza. Nella nudità originaria dell’umana corporeità, infatti, si può rintracciare la chiave di volta per la comprensione della persona. Contro il rischio dei sempre attuali dualismi, che contrappongono la persona spirituale e l’individuo materiale di Maritain, o l’angelo e la bestia di Péguy, si tenterà di delineare un’antropologia unitaria che si radichi nell’affermazione di Marcel: ‘Je suis mon corps’. Nella condizione di incarnazione dell’essere umano, infatti, si scopre una corporeità dell’io che è luogo della sua stessa trascendenza spirituale.
Human, who are you? Facing this anthropological question, every person is called to work on his existential self-definition. This inquiry resounded even more powerful in the early thirties, when philosopher Emmanuel Mounier conceived French Personalism, as opposed to the anti-personalistic tendencies of that time. Thus, who is the human person? To answer the presence of a "you" is foremost required, in front of which the person can claim his ‘adsum’ and find his origin. An origin that occurs in the encounter with a human body and a face - of Levinassian remembrance - in which the "I" and the "you" are intertwined in the carnal weave of existence. Indeed, the keystone for understanding the person can be found in the original nudity of the human corporeality. Facing the risk of the ever-current dualisms which oppose the spiritual person and the material individual of Maritain, or the angel and the beast of Péguy; a unitary anthropologic perspective will be outlined, with roots in Marcel's affirmation: "Je suis mon corps". In conclusion, within the condition of the human being's incarnation, a deeper sense of corporeality of the self can be found, which is the place of its own spiritual transcendence.
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Books on the topic "Incarnazione"

1

N, Terrin Aldo, ed. Liturgia e incarnazione. Padova: Messaggero, 1997.

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2

Italy) Sguardo dei maestri (Film festival) (5th 2003 Udine. Per Dreyer: Incarnazione del cinema. Milano: Editrice Il castoro, 2004.

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3

Magro, Francesca (1958 ). Francesca Magro: Incarnazione del segno = the sign incarnate. Cinisello Balsamo, Milano: Silvana, 2013.

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4

L' incarnazione del macaronico: Percorsi nel comico folenghiano. Bologna: Il mulino, 2003.

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5

Incarnazione e umanità di Dio: Figure di un'eternità impura. Cinisello Balsamo (Milano): San Paolo, 2008.

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6

1913-, Moro Alberto. Gli adoratori del fuoco romanzo: La mitica incarnazione d'Europa. Roma: Almo editore, 1988.

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7

Viola, Anna Pia. Dal corpo alla carne: La proposta fenomenologica di Michel Henry in Incarnazione. Caltanissetta [etc.]: S. Sciascia, 2005.

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8

Mangiagalli, Maurizio. Concezione creazionista e incarnazione di Dio nel pensiero di F. W. J. Schelling. Roma: Aracne editrice S.r.l., 2013.

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9

Xiufeng, Huang, and Lu Huizhong, eds. Commento e immagini della Incarnazione del Signore del cielo: Tianzhu jiangsheng chuxiang jingjie. Brescia: Fondazione Civiltà bresciana, Centro Giulio Aleni, 2010.

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10

Antognazza, Maria Rosa. Trinità e incarnazione: Il rapporto tra filosofia e teologia rivelata nel pensiero di Leibniz. Milano: Vita e pensiero, 1999.

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Book chapters on the topic "Incarnazione"

1

Górka, Patrycja. "JOVANOTTI COME INCARNAZIONE DEL FLUSSO." In Punti d'incontro. Studi sulla lingua, sulla letteratura e sulla cultura, 113–32. Wydawnictwo Naukowe Uniwersytetu Pedagogicznego, 2018. http://dx.doi.org/10.24917/9788380843660.8.

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2

Laurent, Éric. "Nuove incarnazioni del desiderio di democrazia in Europa." In Desideri decisi di democrazia in Europa, 13–26. Rosenberg & Sellier, 2018. http://dx.doi.org/10.4000/books.res.4266.

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