Academic literature on the topic 'Imprese manifatturiere'

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Journal articles on the topic "Imprese manifatturiere"

1

De Marchi, Valentina, Eleonora Di Maria, and Katharina Spraul. "Collaborazioni università-impresa: i risultati sul fronte dell'eco-innovazione." ECONOMIA E SOCIETÀ REGIONALE, no. 3 (December 2018): 62–71. http://dx.doi.org/10.3280/es2018-003006.

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Abstract:
Lo studio analizza le caratteristiche e i risultati delle collaborazioni università-impresa legati all'innovazione orientata alla sostenibilità, sulla base dell'analisi di una banca dati originale di oltre 350 contratti di consulenza e ricerca realizzati da oltre 70 professori specializzati in discipline connesse alla sostenibilità ambientale dell'Università di Padova (periodo 2008-2012). Ne emerge che le performance economico-finanziarie delle imprese che collaborano sono positivamente associate alla collaborazione con l'Università; maggiore è il numero di contratti, migliore la performance economica. Tale vantaggio è maggiore per le imprese più piccole, non manifatturiere e localizzate fuori dal Veneto. Al contrario, il coinvolgimento dei professori con imprese per supportare innovazione ambientale non contribuisce a migliori performance di ricerca, misurate in termini di pubblicazioni. Le caratteristiche della rete del professore impattano invece sulle sue performance di ricerca.
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2

Chiarvesio, Maria, and Eleonora Di Maria. "Innovazione, comunicazione e presidio dei mercati. le performance delle imprese del made in Italy." MERCATI & COMPETITIVITÀ, no. 1 (June 2012): 131–53. http://dx.doi.org/10.3280/mc2012-001009.

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Abstract:
Le imprese manifatturiere sono chiamate a rinnovare la propria offerta attraverso un piů esplicito investimento nel marketing come funzione in grado di costruire relazioni interattive con i clienti e supportare l'innovazione simbolica e la proposta di nuovi significati da veicolare al mercato. Dal punto di vista empirico sono ancora limitati gli studi che approfondiscono le strategie di marketing, in particolare sul fronte della comunicazione, delle imprese italiane mettendo a confronto le politiche di prodotto, il ruolo del design, l'investimento in marca e le politiche distributive, con un'attenzione ai mercati esteri. Il paper sviluppa un approfondimento empirico relativo alle strategie di comunicazione delle piccole e medie imprese specializzate nei settori del made in Italy, attraverso un'analisi quantitativa relativa a oltre 400 imprese operanti nei mercati finali.
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Donati, Cristiana. "L'adozione delle ICT e l'ipotesi di complementaritŕ nelle imprese italiane." QA Rivista dell'Associazione Rossi-Doria, no. 3 (October 2012): 25–45. http://dx.doi.org/10.3280/qu2012-003002.

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Abstract:
L'adozione delle ICT e l'ipotesi di complementaritŕ nelle imprese italiane Il lavoro s'inserisce nel filone di studi che analizza le precondizioni che garantiscono agli investimenti in ICT di avere un impatto positivo sulla performance economica delle imprese valutando se gli input considerati, ossia ICT, cambiamenti organizzativi e formazione della forza lavoro siano legati da un rapporto di complementaritŕ. L'analisi empirica č condotta su un panel chiuso di imprese manifatturiere italiane considerate nel periodo 2001-2006. I risultati ottenuti tramite due diversi metodi di stima evidenziano che l'interazione tra ICT, mutamento organizzativo e formazione della forza lavoro esercita un effetto positivo sulla produttivitŕ del lavoro; tale risultato č confermato in entrambe le stime, solo per il sottocampione di imprese che ha coinvolto parte dei propri occupati in corsi di formazione.
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4

Fontana, Dario, and Giovanni Solinas. "Qualità del lavoro nell'industria digitalizzata: risultati di una ricerca empirica." SOCIOLOGIA DEL LAVORO, no. 158 (November 2020): 74–95. http://dx.doi.org/10.3280/sl2020-158004.

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Abstract:
In questo saggio si discutono i risultati di una ricerca sulle condizioni di lavoro in imprese "digitalizzate". Sono stati intervistati oltre mille lavoratori occupati in imprese manifatturiere e nel settore bancario nella provincia di Modena. L'indagine ha riguardato le diverse dimensioni della qualità del lavoro privilegiando il confronto tra i lavoratori "digitalizzati" e "classici". Lo sfondo teorico dello studio è, in larga parte, quello originariamente proposto da Gallino. Per le imprese prese a riferimento, le trasformazioni in atto determinano una forte intensificazione dei carichi di lavoro e una standardizzazione di procedure e compiti. Questo fenomeno coinvolge una larga maggioranza dei lavoratori. L'assetto digitale ha lasciato invariati (se non peggiorati) i gradi di autonomia e di controllo senza rafforzare i meccanismi partecipativi e di condivisione dei destini e della mission aziendale. Per tutte le dimensioni emergono segni marcati di discriminazione di genere.
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5

Paiola, Marco, Heiko Gebauer, and Nicola Saccani. "L'offerta di servizi e soluzioni nelle imprese manifatturiere: possibili approcci strategici." ECONOMIA E SOCIETÀ REGIONALE, no. 3 (February 2013): 64–75. http://dx.doi.org/10.3280/es2012-003005.

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6

Basile, Roberto, and Alessandro Girardi. "Differenze territoriali nel comportamento ciclico delle imprese manifatturiere italiane: un'analisi microeconometrica." SCIENZE REGIONALI, no. 2 (July 2010): 105–8. http://dx.doi.org/10.3280/scre2010-002006.

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7

Gallo, Riccardo. "Le grandi imprese nel sistema produttivo italiano." ECONOMIA E POLITICA INDUSTRIALE, no. 1 (April 2009): 31–39. http://dx.doi.org/10.3280/poli2009-001004.

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Abstract:
- Based on the analysis of the R&S-Mediobanca survey on multinationals, in 2006 the 17 Italians were small, but not "midgets", as a result of domestic and mostly transnational M&As. In the last ten years, their economic performance and financial structure have been always very sound and in line with the other multinationals. Their labour productivity has been lower than the average, but has improved since 1997. Italian manufacturing multinationals, however, show lower ratios than those of the utilities sector. Given the dire economic outlook worldwide, the Author believes that multinationals, Government and Unions in Italy should provide social support, mostly at labour level, and implement measures aimed at increasing size and productivity, fostering globalisation, and improving corporate governance. Keywords: multinationals, size, ratios, manufacturing companies, utilities, crisis, outlook, social support, corporate governance Parole chiave: multinazionali, dimensione, indicatori, manifatturiere, servizi, crisi, previsioni, ammortizzatori sociali, corporate governance Jel Classification: L25
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Nifo, Annamaria, and Domenico Scalera. "Le trasformazioni dell'industria italiana e l'impatto della crisi. Un commento al libro di Laura Rondi e Francesco Silva." QA Rivista dell'Associazione Rossi-Doria, no. 2 (June 2011): 111–29. http://dx.doi.org/10.3280/qu2011-002005.

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Abstract:
Il recente volumecurato da Laura Rondi e Francesco Silva offre un interessante panorama su molteplici aspetti del cambiamento intrapreso dall'industria italiana nell'ultimo decennio. Questo commento si propone di presentare sinteticamente i diversi saggi, di evidenziarne i punti salienti e soprattutto di fornire una possibile lettura unitaria di essi, in riferimento alle caratteristiche complessive e alla dinamica recente dell'industria italiana. Inoltre, laddove reso possibile dalle prime frammentarie evidenze disponibili, si esamina l'impatto che la crisi ha prodotto e verosimilmente produrrŕ nel prossimo futuro sulle imprese manifatturiere italiane e sui processi di trasformazione da esse intrapresi.
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Giuliani, Diego, and Giuseppe Espa. "Un metodo per l'analisi empirica dei fenomeni di concentrazione spaziale delle attivitŕ economiche basato su dati micro-geografici." RIVISTA DI ECONOMIA E STATISTICA DEL TERRITORIO, no. 3 (October 2012): 38–58. http://dx.doi.org/10.3280/rest2012-003003.

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Abstract:
La concentrazione spaziale delle attivitŕ economiche, a causa delle implicazioni che puň avere per la crescita economica locale e le disparitŕ territoriali, č un fenomeno di grande interesse per l'economia e le scienze regionali. Č stato tuttavia riconosciuto che un ostacolo rilevante allo studio di tale fenomeno č rappresentato dalla mancanza di metodi appropriati per la sua misurazione (Combes, Overman, 2004; Combes et al., 2008). Un recente approccio alla misurazione, basato sulle metodologie della point pattern analysis, utilizza dati micro-geografici e considera le imprese come punti privi di dimensione distribuiti nello spazio economico. Rispetto alle misure di concentrazione tradizionali tale approccio non soffre del problema dell'arbitrarietŕ dei confini regionali. Tuttavia, in circostanze pratiche, i punti (imprese) osservati nello spazio economico non possono essere considerati privi di dimensione e sono, al contrario, caratterizzati da dimensioni diverse in termini di numero di occupati, fatturato, capitale ecc. L'approccio basato sulla point pattern analysis trascura l'aspetto della diversa dimensione delle imprese e quindi ignora il fatto che un grado elevato di concentrazione spaziale possa essere dovuto, per esempio, sia a un numero elevato di imprese di piccole dimensioni localizzate in un'area geografica ristretta e sia a poche imprese di grandi dimensioni localizzate vicine. In questo articolo, facendo riferimento alla teoria dei processi di punto marcati (Penttinen, 2006), il problema viene affrontato adattando la funzione K di Ripley in modo tale che tenga conto della dimensione dei punti. Per illustrare il metodo proposto, viene presentata un'applicazione empirica all'analisi della distribuzione spaziale delle imprese manifatturiere ad alta e medio-alta intensitŕ tecnologica nei comuni di Milano e Torino
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10

Morandi, Valentina. "The determinants of different types of R&D cooperation." ECONOMIA E POLITICA INDUSTRIALE, no. 1 (April 2009): 41–66. http://dx.doi.org/10.3280/poli2009-001005.

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Abstract:
- This paper provides new empirical evidence on the determinants of R&D cooperation by investigating the drivers of cooperation with different types of partners. Using data collected by the Third Italian Community Innovation Survey, this study estimates the influence of perceived obstacles to innovation, technological regime and market extension, a firm's absorptive capacity, appropriability conditions, partner selection capabilities, and management skills on the propensity to cooperate. The results of the multivariate analysis suggest a relatively stable set of R&D cooperation determinants, as well as some differences across cooperation types. Keywords: R&D cooperation, innovating manufacturing firms, Italian CIS-3 Parole chiave: collaborazione in R&S, imprese manifatturiere innovative, CIS 3 italiana JEL Classification: O310, O320
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Dissertations / Theses on the topic "Imprese manifatturiere"

1

Peroni, Marco <1981&gt. "L’impatto degli incentivi sull’efficienza delle imprese manifatturiere." Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2008. http://amsdottorato.unibo.it/802/1/Tesi_Peroni_Marco.pdf.

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Abstract:
Produttività ed efficienza sono termini comunemente utilizzati per caratterizzare l’abilità di un’impresa nell’utilizzazione delle risorse, sia in ambito privato che pubblico. Entrambi i concetti sono legati da una teoria della produzione che diventa essenziale per la determinazione dei criteri base con i quali confrontare i risultati dell’attività produttiva e i fattori impiegati per ottenerli. D’altronde, le imprese scelgono di produrre e di investire sulla base delle proprie prospettive di mercato e di costi dei fattori. Quest’ultimi possono essere influenzati dalle politiche dello Stato che fornisce incentivi e sussidi allo scopo di modificare le decisioni riguardanti l’allocazione e la crescita delle imprese. In questo caso le stesse imprese possono preferire di non collocarsi nell’equilibrio produttivo ottimo, massimizzando produttività ed efficienza, per poter invece utilizzare tali incentivi. In questo caso gli stessi incentivi potrebbero distorcere quindi l’allocazione delle risorse delle imprese che sono agevolate. L’obiettivo di questo lavoro è quello di valutare attraverso metodologie parametriche e non parametriche se incentivi erogati dalla L. 488/92, la principale politica regionale in Italia nelle regioni meridionali del paese nel periodo 1995-2004, hanno avuto o meno effetti sulla produttività totale dei fattori delle imprese agevolate. Si è condotta una ricognizione rispetto ai principali lavori proposti in letteratura riguardanti la TFP e l’aiuto alle imprese attraverso incentivi al capitale e (in parte) dell’efficienza. La stima della produttività totale dei fattori richiede di specificare una funzione di produzione ponendo l’attenzione su modelli di tipo parametrico che prevedono, quindi, la specificazione di una determinata forma funzionale relativa a variabili concernenti i fattori di produzione. Da questa si è ricavata la Total Factor Productivity utilizzata nell’analisi empirica che è la misura su cui viene valutata l’efficienza produttiva delle imprese. Il campione di aziende è dato dal merge tra i dati della L.488 e i dati di bilancio della banca dati AIDA. Si è provveduto alla stima del modello e si sono approfonditi diversi modelli per la stima della TFP; infine vengono descritti metodi non parametrici (tecniche di matching basate sul propensity score) e metodi parametrici (Diff-In-Diffs) per la valutazione dell’impatto dei sussidi al capitale. Si descrive l’analisi empirica condotta. Nella prima parte sono stati illustrati i passaggi cruciali e i risultati ottenuti a partire dalla elaborazione del dataset. Nella seconda parte, invece, si è descritta la stima del modello per la TFP e confrontate metodologie parametriche e non parametriche per valutare se la politica ha influenzato o meno il livello di TFP delle imprese agevolate.
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Peroni, Marco <1981&gt. "L’impatto degli incentivi sull’efficienza delle imprese manifatturiere." Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2008. http://amsdottorato.unibo.it/802/.

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Abstract:
Produttività ed efficienza sono termini comunemente utilizzati per caratterizzare l’abilità di un’impresa nell’utilizzazione delle risorse, sia in ambito privato che pubblico. Entrambi i concetti sono legati da una teoria della produzione che diventa essenziale per la determinazione dei criteri base con i quali confrontare i risultati dell’attività produttiva e i fattori impiegati per ottenerli. D’altronde, le imprese scelgono di produrre e di investire sulla base delle proprie prospettive di mercato e di costi dei fattori. Quest’ultimi possono essere influenzati dalle politiche dello Stato che fornisce incentivi e sussidi allo scopo di modificare le decisioni riguardanti l’allocazione e la crescita delle imprese. In questo caso le stesse imprese possono preferire di non collocarsi nell’equilibrio produttivo ottimo, massimizzando produttività ed efficienza, per poter invece utilizzare tali incentivi. In questo caso gli stessi incentivi potrebbero distorcere quindi l’allocazione delle risorse delle imprese che sono agevolate. L’obiettivo di questo lavoro è quello di valutare attraverso metodologie parametriche e non parametriche se incentivi erogati dalla L. 488/92, la principale politica regionale in Italia nelle regioni meridionali del paese nel periodo 1995-2004, hanno avuto o meno effetti sulla produttività totale dei fattori delle imprese agevolate. Si è condotta una ricognizione rispetto ai principali lavori proposti in letteratura riguardanti la TFP e l’aiuto alle imprese attraverso incentivi al capitale e (in parte) dell’efficienza. La stima della produttività totale dei fattori richiede di specificare una funzione di produzione ponendo l’attenzione su modelli di tipo parametrico che prevedono, quindi, la specificazione di una determinata forma funzionale relativa a variabili concernenti i fattori di produzione. Da questa si è ricavata la Total Factor Productivity utilizzata nell’analisi empirica che è la misura su cui viene valutata l’efficienza produttiva delle imprese. Il campione di aziende è dato dal merge tra i dati della L.488 e i dati di bilancio della banca dati AIDA. Si è provveduto alla stima del modello e si sono approfonditi diversi modelli per la stima della TFP; infine vengono descritti metodi non parametrici (tecniche di matching basate sul propensity score) e metodi parametrici (Diff-In-Diffs) per la valutazione dell’impatto dei sussidi al capitale. Si descrive l’analisi empirica condotta. Nella prima parte sono stati illustrati i passaggi cruciali e i risultati ottenuti a partire dalla elaborazione del dataset. Nella seconda parte, invece, si è descritta la stima del modello per la TFP e confrontate metodologie parametriche e non parametriche per valutare se la politica ha influenzato o meno il livello di TFP delle imprese agevolate.
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Boscari, Matteo <1986&gt. "Configurazioni di open innovation. Analisi su un campione di imprese manifatturiere." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2012. http://hdl.handle.net/10579/1502.

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Abstract:
In seguito all'analisi della più recente letteratura relativa alle tematiche dell open innovation, ho condotto una ricerca qualitativa su un campione di imprese manifatturiere con l'obiettivo di individuare gli strumenti maggiormente utilizzati per accedere alle fonti esterne d'innovazione. Dallo studio emerge la presenza di quattro strumenti che sembrano maggiormente guidare le imprese del campione lungo il processo di apertura dei confini aziendali e che, a seconda del modo in cui vengono utilizzati, delineano differenti configurazioni di open innovation.
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Castellan, Elisabetta <1989&gt. "Verso un nuovo modello di rating. Il caso delle imprese manifatturiere in Francia." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2014. http://hdl.handle.net/10579/5205.

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Abstract:
In questo elaborato, dopo un'introduzione riguardante i principi emanati dal Comitato di Basilea e gli effetti di questi sulle imprese, in particolare sulle PMI, si è svolto un lavoro di ricerca per lo sviluppo di un nuovo modello di Rating Integrato. E' stato studiato un metodo alternativo per valutare il merito di credito delle imprese, con focus particolare su circa 16 mila imprese manifatturiere francesi delle quali sono stati studiati i bilanci nell'arco temporale di 6 anni.
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Zanetti, Nicola <1994&gt. "Imprenditorialità e Innovazione:Prospettive d'indagine sul fenomeno di crescita delle startup manifatturiere e dei servizi." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2018. http://hdl.handle.net/10579/13715.

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Abstract:
L'elaborato consiste di uno studio sul processo di crescita delle startup manifatturiere e dei servizi, come espresso dal titolo. Dopo una prima parte teorica di introduzione al concetto di startup e una più approfondita sul mondo di quelle manifatturiere e dei servizi, l'elaborato contiene una importante parte analitica con casi ed esempi di come questo processo avviene, di quali sono le sue criticità, presentando anche esempi di casi non andati a buon fine e quindi vedendo anche casi di fallimento del processo di crescita.
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Ciccioli, Riccardo. "L'applicazione di Social Media Strategies nelle PMI: un'indagine qualitativa svolta su Piccole e Medie Imprese B2B manifatturiere italiane." Doctoral thesis, Urbino, 2019. http://hdl.handle.net/11576/2663945.

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7

Montesanto, Jacopo Vittorio <1992&gt. "Industria 4.0 e l’impatto sulle PMI manifatturiere italiane. Il caso della meccanica di precisione e lo sviluppo di una strategia 4.0." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2018. http://hdl.handle.net/10579/13609.

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Abstract:
L'elaborato si propone di analizzare il ruolo delle PMI nel contesto determinato dall'introduzione delle tecnologie 4.0. Analizzando nello specifico le ripercussioni affrontate dalle PMI nei cambiamenti organizzativi e produttivi generati da Industria 4.0 delineandone una strategia 4.0 ready. A supporto di questo scopo la tesi si compone di una ricerca qualitativa sulle PMI dettata dalle esperienze di figure competenti in azienda riguardo al loro approccio al cambiamento 4.0.
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Mazzocchio, Luca. "Sistema informativo aziendale per la gestione del flusso logistico-produttivo nelle piccole imprese manifatturiere e commerciali: analisi e progettazione." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2015. http://amslaurea.unibo.it/8545/.

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Abstract:
Il presente lavoro di tesi si occupa dell’analisi delle caratteristiche costituenti un sistema informativo destinato alla gestione della logistica e della produzione di piccole realtà imprenditoriali e, successivamente, della definizione di una possibile struttura modulare dello stesso sistema. Il lavoro, frutto di una collaborazione (tirocinio formativo) presso una società di consulenza organizzativa e informatica, prende le mosse dallo studio di una serie di trattazioni riguardanti i seguenti temi: gestione delle scorte e della produzione, lean production, cambiamento organizzativo e reingegnerizzazione dei processi aziendali, sistemi informativi e informatici, rapporto tra piccole-medie imprese e tecnologie dell’informazione. Da un iniziale introduzione sulle tematiche legate alla gestione dell’informazione in ambito aziendale, si procede ad una descrizione dell’utilizzo delle informazioni, in particolare in riferimento alle tecniche di reingegnerizzazione dei processi aziendali. In seguito, viene analizzato il più ampio concetto delle tecnologie a supporto dell’informazione, e della loro relazione con le piccole e medie imprese italiane. Successivamente, si offre una panoramica dei metodi più utilizzati per la pianificazione e programmazione della produzione e per la gestione delle scorte, differenziandoli tra metodi a fabbisogno e metodi a ripristino. Infine, si procede alla presentazione di una configurazione originale di un sistema informativo gestionale, tramite descrizione approfondita dei moduli di base costituenti, anche attraverso l’ausilio di diagrammi esplicativi, ed il confronto tra il proprio metodo di programmazione materiali ed il più famoso metodo MRP (Material Requirements Planning), diffuso nella maggior parte dei software gestionali in commercio; quest’ultimi verranno confrontati con la soluzione presentata tramite mappa di posizionamento. In conclusione, vengono esposte le ragioni di possibile successo del sistema presentato, mettendo in evidenza l’ormai appurata imprescindibilità dei sistemi informativi gestionali, sottolineata dalla crescita costante della loro adozione da parte delle imprese italiane. In particolare, viene posto l’accento sul fatto che il bacino di mercato costituito dalle piccole imprese sia ancora in parte insoddisfatto. Sono proprio le piccole imprese, come verrà spiegato nel dettaglio, le beneficiarie del nuovo sistema progettato, grazie a determinate caratteristiche studiate ad hoc per questa cospicua fascia di mercato.
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9

Crepaldi, Alessandra <1984&gt. "Internazionalizzazione della produzione manifatturiera: un'analisi sull'industria calzaturiera." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2013. http://hdl.handle.net/10579/2321.

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Abstract:
L’integrazione dei mercati, l’innovazione tecnologica, il continuo mutamento del contesto competitivo hanno modificato le modalità di gestione aziendale. I mercati comportano la concorrenza di imprese che richiedono di essere presenti nelle diverse aree geografiche per poter utilizzare al meglio le caratteristiche locali e migliorare il proprio vantaggio competitivo. La nuova modalità di gestione richiede quindi alle imprese di essere flessibili e di individuare i migliori investimenti nel processo di internazionalizzazione che non potranno più riguardare solamente la presenza commerciale nelle diverse aree, ma richiederà un approccio globale dell’azienda ai mercati internazionali. Le attività che vengono internazionalizzate riguarderanno la ricerca di nuovi mercati di sbocco, di nuove fonti di finanziamento, oltre che di nuove fonti di approvvigionamento, tramite logiche di outsourcing e le localizzazioni delle unità produttive all’estero. Accanto ai benefici in termini di crescita e sviluppo in alcune aree e per molti settori economici, l’internazionalizzazione dei modelli produttivi ha contribuito a determinare mutamenti nella geografia economica internazionale, nell'organizzazione delle catene del valore, nella allocazione dei capitali e nella distribuzione del lavoro a livello mondiale (sia in termini quantitativi che qualitativi). La riorganizzazione internazionale della produzione sposta il valore aggiunto dalle attività operative, quelle strettamente manifatturiere, alle funzioni immateriali, quelle a monte della catena produttiva. Le competenze professionali relative alle risorse umane impiegate cambiano: upgrading delle funzioni svolte, che dovrebbe portare a maggiori redditi da lavoro, e quindi consentire al paese di origine di catturare una quota maggiore di ricchezza.
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Genovese, Alessandro <1992&gt. "Produzione manifatturiera ed innovazione nei distretti industriali - Lo SportSystem." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2017. http://hdl.handle.net/10579/11932.

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Abstract:
Nell’economia italiana i distretti industriali assumono un ruolo importante ricoprendo fin da subito la colonna portante del Made in Italy e dimostrando una forte capacità di adattamento ai vari contesti e sviluppi di mercato. Per riuscire a rimanere sempre in forza e non dissolversi a causa del fallimento delle aziende che li costituiscono, i distretti devono riuscire a creare delle strategie interne efficaci, puntare a gestire processi di produzione complessi e innovativi e creare prodotti nuovi servendosi d’idee e conoscenze sempre aggiornate e dinamiche. Il lavoro svolto ha lo scopo di analizzare la situazione dei distretti industriali ed in particolar modo il Distretto dello SportSystem di Montebelluna, uno tra i distretti manifatturieri più importanti del nostro territorio e famoso a livello globale per i numerosi marchi di alta qualità presenti al suo interno, il quale nella sua storia ha affrontato diversi ostacoli e compiuto diverse strategie di produzione, affrontando processi di delocalizzazione della produzione e strategie di ritorno in patria per riuscire a sfruttare al meglio le conoscenze nell’area.
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Books on the topic "Imprese manifatturiere"

1

La sostenibilità competitiva: Percorsi di sviluppo delle imprese manifatturiere di Vicenza. Bologna: Il mulino, 2009.

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2

Italy. Ministero dell'industria. Osservatorio sulle piccole e medie imprese. Indagine sulle imprese manifatturiere: Sesto rapporto sull'industria italiana e sulla politica industriale. Milano: Il Sole 24 Ore, 1997.

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3

D'Orazio, Annalisa. L' industria europea delle telecomunicazioni: Relazioni cooperative e strategie competitive delle grandi imprese manifatturiere. Milano, Italy: FrancoAngeli, 1994.

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4

Nava, Giuseppe. I fattori di crisi e di successo nelle imprese italiane, i risultati dell'analisi discriminante applicata a tre settori manifatturieri: Giuseppe Nava. Padova: CEDAM, 1990.

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5

Lucidi, Massimo, Giuseppe Nappi, and Vittorio Del Re. Eccellenze Digitali Italiane : Annuario Settori: Management, Formazione, Start up Digitali, Manifatturiero, Imprese Retail, Franchising, Food, Cultura, Arte, Società, Turismo. Independently Published, 2019.

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