Academic literature on the topic 'Imprese di servizi'

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Journal articles on the topic "Imprese di servizi"

1

Mariani, Paolo, Mauro Mussini, and Biancamaria Zavanella. "Servizi pubblici per l'impiego e imprese: un'analisi della relazione tra preselezione e job matching." RIVISTA DI ECONOMIA E STATISTICA DEL TERRITORIO, no. 1 (March 2011): 106–32. http://dx.doi.org/10.3280/rest2011-001004.

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Abstract:
In Italia la regolamentazione del mercato del lavoro ammette che nel settore dei servizi per l'impiego operino intermediari sia pubblici sia privati. I servizi pubblici per l'impiego (SPI) esercitano la funzione di incontro domanda-offerta di lavoro secondo logiche differenti dagli operatori privati, specialmente nei confronti delle imprese. Il presente lavoro indaga gli effetti della promozione dei servizi pubblici per l'impiego, rivolta alle imprese, rispetto alle aspettative dei datori di lavoro nei confronti di un efficace servizio di mediazione domanda-offerta di lavoro. Si impiega un modello di regressione logistica binaria per esaminare la relazione tra la tempestivitŕ del servizio di preselezione, erogato nell'ambito delle attivitŕ promozionali, e l'esito del processo di. L'evidenza empirica suggerisce che, al crescere del lasso temporale necessario per l'erogazione del servizio, diminuiscono leche il processo disi concluda con successo. In secondo luogo, si stimano gli effetti che le modalitŕ di risposta degli SPI alle esigenze occupazionali delle imprese presentano sulla probabilitŕ che il processo ditermini favorevolmente. In proposito emerge che la numerositŕ di profili disponibili, in linea con quelli richiesti dal datore di lavoro, non sembra incidere sull'esito del processo di. La tematica dell'analisi degli effetti di servizi pubblici per l'impiego, erogati a livello locale, riscuote interesse crescente per via del progressivo decentramento amministrativo che attribuisce ai governi locali competenze in materia di politiche attive per il lavoro. Questo contributo discute le opportunitŕ legate all'erogazione di servizi per l'impiego avanzati alle imprese da parte degli operatori pubblici e degli effetti sul processo diche possono derivare da un'attivitŕ dei servizi pubblici per l'impiego condotta secondo criteri improntati al soddisfacimento dei requisiti generalmente attesi da parte di un'impresa nei confronti dell'operato di un generico intermediario privato.
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2

Izzo, Francesco, and Barbara Masiello. "Strategie di innovazione nelle imprese creative di servizi." ECONOMIA E DIRITTO DEL TERZIARIO, no. 1 (September 2015): 63–104. http://dx.doi.org/10.3280/ed2015-001004.

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3

Pianese, Tommasina. "Brand extension nelle imprese di servizi sportivi: opportunitŕ ed implicazioni manageriali nel caso del calcio." ECONOMIA E DIRITTO DEL TERZIARIO, no. 1 (September 2010): 45–67. http://dx.doi.org/10.3280/ed2010-001003.

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Abstract:
L'obiettivo del lavoro č di definire le opportunitŕ e le implicazioni manageriali connaturate all'implementazione di strategie di sfruttamento dei brand all'interno delle imprese di servizi sportivi. L'interesse nei confronti delle strategie di brand discende da un lato dalla necessitŕ per le imprese sportive di diversificare le proprie attivitŕ e di svincolare le performance economiche dai risultati sul campo e, dall'altro, dalla progressiva affermazione delle relative squadre come veri e propri brand su cui far leva per rafforzare ed ampliare la propria posizione competitiva. Nella prima parte del lavoro viene pertanto analizzata l'affermazione della squadra quale brand evidenziando, al contempo, la necessitŕ di implementare adeguate strategie di sfruttamento dello stesso. Nella seconda parte sono dapprima identificate le tipologie di brand extension, quali line e category, di cui si delineano gli obiettivi, le modalitŕ di realizzazione e le criticitŕ ad esse associate; successivamente, č presentata la letteratura esistente sulla brand extension nelle imprese di servizi sportivi, la quale risente di un'attenzione finora modesta da parte degli Studiosi. Infine, sono discusse le opportunitŕ e le implicazioni manageriali conseguenti l'implementazione di strategie di brand extension nelle imprese di servizi sportivi, in particolare di calcio.
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4

Meliciani, Valentina, and Maria Savona. "Economie di agglomerazione, legami a valle e specializzazione regionale nei servizi alle imprese nell'Unione Europea a 27." RIVISTA DI ECONOMIA E STATISTICA DEL TERRITORIO, no. 3 (October 2012): 78–100. http://dx.doi.org/10.3280/rest2012-003005.

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Abstract:
Questo articolo cerca di spiegare la specializzazione settoriale nei servizi alle imprese (SI) all'interno delle regioni dei Paesi dell'Unione Europea a 27. Oltre alle fonti tradizionali delle economie di agglomerazione come le esternalitŕ di localizzazione e di urbanizzazione, vengono incluse anche la struttura regionale specifica dei legami a valle ŕ la Hirschmann e la densitŕ di capitale umano. In piů si tiene conto della presenza di tali fattori nelle regioni confinanti. L'analisi empirica si basa su dati panel estratti dal database REGIO per il periodo 1999-2003. I risultati della stima di un modello spaziale di Durbin mostrano che le economie di urbanizzazione e i legami a valle ŕ la Hirschmann - sia con il settore manifatturiero sia soprattutto con altri comparti del settore dei servizi - spiegano larga parte della specializzazione nei SI. La dotazione di capitale umano di una regione č un altro fattore determinante della concentrazione regionale dei SI. Le stime fatte evidenziano significativi effetti spaziali che influenzano la specializzazione regionale nei servizi alle imprese, il che supporta le tesi avanzate dalla letteratura sulle economie di agglomerazione e in particolare il ruolo giocato dai legami a valle ŕ la Hirschmann (con i settori del manifatturiero e dei servizi) per la localizzazione dei servizi alle imprese
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5

Butera, Federico, and Fernando Alberti. "Il governo delle reti inter-organizzative per la competitivitŕ." STUDI ORGANIZZATIVI, no. 1 (December 2012): 77–111. http://dx.doi.org/10.3280/so2012-001004.

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Abstract:
I policy maker sono costantemente alla ricerca delle forme e degli strumenti per contribuire ad aumentare la prosperitŕ economica e sociale del proprio territorio. Gli studi a livello internazionale ci dicono che la prosperitŕ di un territorio č direttamente riconducibile alla sua competitivitŕ, e quindi in primis al livello di produttivitŕ e innovazione del sistema delle imprese. Come verrŕ ampiamente illustrato in questo articolo, le reti inter-organizzative - nella varietŕ di forme che l'evidenza empirica ci suggerisce - attraverso una flessibilitŕ senza precedenti, una piů veloce circolazione delle informazioni, la condivisione di visioni, saperi e conoscenza, l'efficiente e rapido scambio di risorse e competenze per competere, assicurano al tempo stesso specializzazione, efficienza e alti livelli di produttivitŕ. La configurazione e la natura di tali reti č in via di continua ridefinizione ed espansione e l'uso del termine rete č spesso generico o inappropriato. Anche i confini delle reti vanno continuamente ridefiniti, in un continuum che va dalle imprese tradizionali che esternalizzano e delocalizzano parte della loro produzione fino al puro networking di varia natura. Noi ci concentreremo solo su quelle reti interorganizzative che rappresentano forme nuove di impresa, di quasi impresa, di sistemi di imprese che consentono una gestione competitiva e innovativa della catena del valore e dei processi fondamentali, conseguendo risultati economici e sociali, in una parola prosperitŕ. Ci occuperemo in particolare del fenomeno piů nuovo che caratterizza l'Italian way of doing industry, ossia lo sviluppo e i successi delle medie imprese, nodi di reti inter-organizzative che coinvolgono non solo imprese piccole, ma anche imprese grandi, in una proiezione spesso globale. Su queste nuove forme di reti inter-organizzative, si apre uno spazio di intervento straordinario per i policy maker in azioni di attivazione, incentivazione e supporto, capaci di condurre a superiori livelli di competitivitŕ le imprese componenti le reti, le reti stesse e i territori da cui esse muovono, ovvero capaci di favorire una maggiore prosperitŕ. Tali spazi di governo delle reti inter-organizzative possono avere natura infrastrutturale (trasporti, edilizia, tecnologie, credito, servizi, ecc.), relazionale (governo della catena del valore, dei processi, dei flussi, delle architetture d'impresa, dei sistemi informativi e di comunicazione, dei sistemi professionali ecc.) e cognitiva (capitale umano, capitale intellettuale, sistema di valori e norme, ecc.). Tutte e tre queste dimensioni sono importantissime e vanno gestite congiuntamente in nuove forme di management assicurate dalle imprese "pivotali" e nell'ambito di quello che nell'articolo č definito come meta-management, ovvero quelle posizioni di attori pubblici e privati - spesso in raccordo fra loro - che assicurano supporto e guida strategica alle reti. Nuovi modelli di management e di meta-management implicano una conoscenza profonda della rete e, di conseguenza, una visione d'insieme attuale e futura sicura e convincente e una capacitŕ di execution che sappia consolidare o riorientare la rete; valorizzare le risorse, materiali e personali, lě racchiuse e soprattutto perseguire obiettivi e misurare risultati. Meta-management non significa favorire il mero networking tra imprese, ma attivarsi come agenzie strategiche e provvedimenti concreti capaci di disegnare politiche di accompagnamento e sostegno alla creazione e alla valorizzazione di robusti network tra imprese e tra imprese e istituzioni, che trascendano le consuete filiere e agglomerazioni locali. Una economia e una societŕ fatta di reti inter-organizzative non č uguale a quella fatta prevalentemente di singole imprese "castello". Sulle reti di impresa e sull'impresa rete incombono alcune rilevanti questioni a cui il nostro lavoro tenta di dare alcune risposte Vediamole qui di seguito. 1. Diagnosi. L'organizzazione a rete č oggi scarsamente riconoscibile. Come diagnosticarla, come identificarne le caratteristiche strutturali e comprenderne i problemi critici? 2. Sviluppo e progettazione. L'organizzazione a rete si puň supportare con adeguati servizi, sviluppare intenzionalmente o addirittura progettare, come qui si sostiene? E se sě, in che modo? I metodi da adoperare per gestire questo sviluppo sono certo diversi da quelli adottati da strutture accentrate, sono meno top-down e meno razionalistici: ma quali possono essere? 3. Stabilitŕ e mutamento. Ogni nodo o soggetto della rete fa parte di reti diverse, in alcuni casi abbandona in rapida successione le une per legarsi ad altre. Come combinare l'estrema mutevolezza di queste multiple appartenenze con l'esigenza di stabilitŕ e crescita di ogni singolo nodo, come far sě che l'intera rete si comporti come un "attore collettivo" capace di un governo? 4. Risultati. Se e come definire obiettivi o ri-articolarli velocemente nel tempo? Come valutare i risultati delle diverse dimensioni economiche e sociali? 5. Decisioni e misura. L'organizzazione a rete - come e piů dell'impresa tradizionale - cambia per repentine innovazioni, per adattamento, per micro-decisioni, per miglioramento continuo, č il risultato di scelte su cosa fare dentro e cosa comprare, su quali funzioni accentrare e quali decentrare, su quando acquisire o vendere unitŕ aziendali e su quando fare accordi, dove allocare geograficamente le attivitŕ. Vi sono criteri e metodi da adottare, per operare in questi contesti di agilitŕ, velocitŕ e rapiditŕ di processi decisionali? 6. Sistemi. Quali tecniche o sistemi operativi adatti all'impresa rete dovranno essere sviluppati? Quali sistemi di pianificazione e controllo di gestione dell'impresa rete, if any? Č possibile stabilire standard di qualitŕ per la rete? Come sviluppare dimensioni quali linguaggi, culture, politiche di marchio e di visibilitŕ, come potenziare le comunitŕ, come promuovere formazione e apprendimenti? 7. Strutture. Le reti di impresa includono una grande varietŕ di forme, come vedremo. La rete di imprese puň includere una parte di gerarchia: quali modelli di organigrammi sono compatibili? Quali sistemi informativi, di telecomunicazioni, di social network sono adatti per la rete di imprese? Quali sistemi logistici? Quali regole e contratti formali? Quali flussi finanziari? Le risorse umane si possono gestire e sviluppare lungo la rete? E in che modo? E che dire dei sistemi di controllo della qualitŕ? 8. Nascita e morte. La rete di imprese e soprattutto i suoi "nodi" hanno un tasso di natalitŕ/ mortalitŕ piů elevato dell'impresa tradizionale. Gestire la nascita e la morte delle imprese diventerŕ ancora piů importante che gestire le imprese. Chi lo farŕ e come? 9. Vincoli e opportunitŕ. La legislazione, le relazioni industriali, la cultura manageriale sono oggi vincoli e opportunitŕ allo sviluppo di forme di rete di imprese. La globalizzazione dell'economia, lo sviluppo dei servizi, le nuove tecnologie, la cultura dei giovani, invece, sembrano operare piů come fattori facilitanti quando addirittura non cogenti. Come gestire (e non subire) vincoli e opportunitŕ? Cosa puň fare l'impresa, e cosa possono fare le istituzioni pubbliche? Vi sono nuovi programmi e regole nazionali e regionali per la costituzione delle reti di impresa: quale č la loro efficacia e impatto? In tale quadro, un'Agenzia Strategica (una grande impresa, una media impresa, un ente governativo, una Camera di commercio, un'associazione imprenditoriale, un istituto di credito) puň esercitare un ruolo centrale nella promozione e governo delle reti inter-organizzative per la competitivitŕ dei territori, mettendo a fuoco i propri interventi di policy avendo come oggetto prioritario queste nuove forme di impresa, quasi-impresa, sistemi di impresa usando diverse leve: - innanzitutto, fornendo o favorendo l'accesso a risorse chiave, come credito, finanziamenti, sgravi fiscali, servizi per l'internazionalizzazione, conoscenze, marketing ecc.; - agendo da fluidificatore delle reti tra imprese, che sappia rimuovere ostacoli nelle strutture relazionali e irrobustire nodi, processi, strutture di governance laddove necessario; inserendosi direttamente nelle strutture relazionali come ponte per connettere nodi disconnessi; - esercitando a pieno il ruolo di meta-manager di reti inter-organizzative ossia imprimendo al sistema un indirizzo strategico di fondo, governando i processi "politici" interni alla rete ossia la distribuzione di potere e risorse e creando le condizioni culturali, strategiche organizzative e tecnologiche; - facendo leva sull'essere un policy maker cross-settoriale e multi-territoriale. Le reti di impresa hanno successo se si integrano entro "piattaforme industriali" (ad es. IT, Green economy, portualitŕ e logistica), entro cluster territoriali (es. distretti, economie regionali, etc.), sistemi eterogenei interistituzionali (che includono imprese pubbliche, amministrazioni, istituzioni e associazioni). La nostra tesi č che azioni di governo della rete attraverso nuove forme di management e di meta-management sono tanto piů efficaci quanto piů contribuiscono a supportare e strutturare reti organizzative robuste o che tendono a diventare tali, ossia imprese reti e reti di impresa governate; sono tanto meno efficaci o quanto meno misurabili quanto piů supportano solo processi di networking poco definiti destinati a rimanere tali. Nei termini di Axelsson, policy e management hanno effetto su reti che esprimono a) modelli di relazione fra diverse organizzazioni per raggiungere fini comuni. Hanno un effetto minore o nullo quando le reti di cui si parla sono solo b) "connessioni lasche fra organizzazioni legate da relazioni sociali" o c) un insieme di due o piů relazioni di scambio.
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Salomoni, Luciano. "Le reti di imprese nella gestione dei servizi pubblici locali: verso nuove forme organizzative di collaborazione tra società pubbliche." ECONOMIA PUBBLICA, no. 3 (January 2021): 65–83. http://dx.doi.org/10.3280/ep2020-003003.

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Abstract:
Le reti di imprese sono un istituto di diritto civile di recente introduzione, che si colloca a metà strada tra la costituzione di un nuovo soggetto giuridico e la for-ma contratto. Il saggio intende affrontare le relazioni tra questo istituto e i servizi pubblici locali: considerando alcune esperienze recenti di costituzioni di reti da parte di società pubbliche, il contributo indaga le problematiche connesse all'utilizzo delle reti nell'ambito dei servizi pubblici a rete quali il servizio idrico e il servizio rifiuti.
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Ranci, Pippo. "Le imprese pubbliche locali di servizi a rete." QUADERNI DI ECONOMIA DEL LAVORO, no. 106 (February 2017): 167–80. http://dx.doi.org/10.3280/qua2016-106009.

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Betti, Marco. "Struttura produttiva e performance economiche del Sistema locale del lavoro di Thiene." RIVISTA DI ECONOMIA E STATISTICA DEL TERRITORIO, no. 1 (March 2011): 82–105. http://dx.doi.org/10.3280/rest2011-001003.

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Abstract:
Il paper analizza la relazione tra mutamento socio-politico locale e sviluppo economico in seguito alle trasformazioni politiche che hanno investito il Veneto. La nostra attenzione č concentrata sulle trasformazioni di medio e breve periodo nel distretto industriale di Thiene. Per rispondere al quesito sono state effettuate due analisi. La prima, di medio periodo, mette al centro la trasformazione della struttura produttiva nel decennio compreso tra il censimento del 1991 e quello del 2001. La seconda, invece, analizza le trasformazioni di breve periodo nel quinquennio 2001-2006: il fenomeno della terziarizzazione del distretto, con una particolare attenzione all'occupazione nei "servizi alle imprese". In un'ottica di medio periodo, l'immagine del Sistema locale del lavoro che emerge analizzando i dati del Censimento del 2001 non č molto diversa da quella del 1991. Cresce l'occupazione complessiva e rimangono stabili le specializzazioni produttive. Nel breve periodo, invece, prosegue sia l'erosione della base occupazionale nelle specializzazioni tipiche sia la crescita della terziarizzazione. Il Sistema locale del lavoro mostra una sostanziale tenuta dell'occupazione complessiva, con un incremento modesto di occupati. La riduzione dell'occupazione manifatturiera viene compensata dalla crescita degli occupati nei servizi, in particolare nel settore dei "servizi alle imprese". In un contesto di forte dinamismo a livello regionale, il distretto industriale di Thiene segue un trend di crescita di occupati che accomuna quasi tutti i sistemi locali regionali. Diminuisce l'occupazione manifatturiera, compensata dalla crescita degli addetti nei "servizi alle imprese", evidenziano un processo di "terziarizzazione complementare". In questo ambiente le imprese leader giocano un ruolo strategico creando un rete di subfornitura radicata nel territorio.
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Penco, Lara, and Giovanni Satta. "Caratteristiche strutturali e performance delle medie imprese terziarie. Un approfondimento sui servizi avanzati." ECONOMIA E DIRITTO DEL TERZIARIO, no. 3 (June 2010): 489–522. http://dx.doi.org/10.3280/ed2009-003005.

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Abstract:
Le imprese di medie dimensioni hanno recentemente rappresentato l'oggetto di analisi condotte in numerosi contributi scientifici. Tuttavia, gli studi sul tema risultano prevalentemente focalizzati sulle medie imprese (MI) industriali. Il presente contributo intende invece approfondire la conoscenza delle MI operanti nel terziario, al fine di apprezzarne il peso relativo all'interno del settore, nonché le principali caratteristiche strutturali e di performance. In particolare, dall'analisi condotta su un ampio campione di MI operanti nel comparto dei Knowledge Intensive Business Services (KIBS) emerge come l'adozione di una dimensione aziendale piů elevata rispetto a quella delle PI consenta di ottenere performance economico-finanziarie superiori.
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Corň, Giancarlo. "L'economia italiana nei sentieri del capitalismo imprenditoriale." ARGOMENTI, no. 30 (March 2011): 69–95. http://dx.doi.org/10.3280/arg2010-030004.

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Abstract:
Questo articolo analizza i problemi della bassa crescita che l'economia italiana ha vissuto nell'ultimo decennio, aggravati da una recessione globale che ha colto la parte piů dinamica del tessuto produttivo in una fase di cambiamenti strutturali. Nella prima parte l'articolo si sofferma su alcune delle possibili cause della modesta dinamica della produttivitŕ, quali la persistenza di dualismi strutturali e geografici nell'economia nazionale, gli effetti della flessibilitŕ del lavoro e degli intensi fenomeni migratori, le specificitŕ del modello di innovazione senza ricerca. Nella seconda parte l'articolo propone una analisi dei diversi percorsi di trasformazione che da anni le imprese hanno avviato per rispondere ai cambiamenti del contesto competitivo. In particolare, l'incremento di qualitŕ e la ricerca di eccellenza nei prodotti e nel turismo, lo sviluppo e l'integrazione tecnologica nell'industria, l'organizzazione internazionale della produzione, la crescita dei servizi innovativi per le imprese e l'affermazione di una economia dei servizi di prossimitŕ collegati alla salute, alla cultura e all'ambiente.
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Dissertations / Theses on the topic "Imprese di servizi"

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Baratta, Tiziana. "Fornitura di servizi informatici alle imprese e outsourcing." Doctoral thesis, Universita degli studi di Salerno, 2016. http://hdl.handle.net/10556/2365.

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Abstract:
2014 - 2015
The contracts for delivery of IT services to businesses and, in particular, the outsourcing IT, are highly complex negotiation figures by which the outsourcee rely on other companies the information technology management, to focus its activities on the core business. The outsourcing contracts are medium or long-term contracts, so we have to assess how the speed of the development of technology affect the contract and if the originally agreed services may be modified. We have examined the main theories about contigent and we have concluded that it is necessary to include a renegotiation clause. Then we have examined the breach of the contract, both as regards the renegotiation clause, and as regards the failure of the Service Level Agreement. In the event of serious breaches there is a dispute between parties. With the aim of avoiding long-drawn-out procedures, we have examined the main Alternative dispute resolution instruments and the possibility to apply latest Online dispute resolution also to contracts between the companies. [edited by Author]
XIV n.s.
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Malagu', Ettore <1994&gt. "Tecniche di project management e SNA per l'analisi di efficienza di processo di un'azienda provider di servizi fieristici." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2019. http://hdl.handle.net/10579/15795.

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Abstract:
In questa tesi si è proceduto ad applicare le metodologie più classiche tipiche del project management (PERT Analysis e Crashing Costs Analysis) ad una realtà aziendale statunitense che si occupa di fornire servizi espositivi fieristici, per individuare le maggiori criticità del processo produttivo e formulare ipotesi di efficientamento. Infine, utilizzando la teoria delle reti sociali (Social Network Analysis) sono state studiate tre diverse tipologie di relazioni (responsabilità, coinvolgimento e informazione) tra le attività, precedentemente individuate con l’analisi PERT, e le rispettive business units di riferimento. Basandosi sullo studio di centralità delle attività nelle reti si è così potuto individuare quali attività sono più centrali nello svolgimento complessivo di un progetto da parte dell’azienda, coniugando quindi i risultati prettamente numerici tipici delle prime due analisi, con quelli maggiormente interpretativi e sociali tipici della SNA.
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Gentile, Marco Michele. "La pianificazione strategica nelle imprese di servizi: il caso UIRNet S.p.A." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2009. http://amslaurea.unibo.it/726/.

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4

Neri, Massimo. "L'organizzazione della qualità nelle imprese di servizi: aspetti teorici e metodologici." Doctoral thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 1995. http://hdl.handle.net/10579/743.

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Nibali, Maria Sofia <1988&gt. "Studio dell'attività di marketing operativo e strategico nell'ambito dei servizi previsti dal S.U.A.P. della Provincia di Ragusa." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2014. http://hdl.handle.net/10579/4209.

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Abstract:
È ormai assodato che nella nuova situazione di mercato un territorio per sopravvivere e svilupparsi deve puntare alla competitività con un solo metodo, quello di “fare sistema”. Il che significa mettere in relazione tutti gli organi competenti che sul territorio interagiscono. Lo scopo di questo lavoro è quello di far acquisire il giusto metodo di approccio alle tematiche che incidono sulle scelte politiche da adottare e sulle misure/azioni/imput da mettere in atto per avviare il processo di sviluppo nella Provincia di Ragusa. Tale obiettivo sarà raggiunto tramite uno studio che permetta di applicare il Marketing Territoriale in seno alla struttura di Coordinamento dello Sportello Unico per le attività Produttive, in concomitanza alla redazione di un Piano che esalti le potenzialità del territorio ed espliciti le capacità di implementazione dello stesso. Il Piano sarà articolato in un dossier di implementazione, un elaborato tecnico di sviluppo del territorio Ibleo ed infine un‘analisi degli strumenti di concertazione fra le parti e di quelli per la sensibilizzazione e la valutazione in corso d’opera del Piano di Marketing. In conclusione ci si propone di ottenere una lettura unitaria del territorio ragusano, attraverso la valorizzazione dell’identità, la creazione di un’immagine distintiva attraente e dinamica, la canalizzazione delle risorse finanziarie disponibili sui principali driver di sviluppo ed il sostenimento di nuove iniziative imprenditoriali.
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Peruzza, Chiara <1977&gt. "Servizi pre e post sales e valore aggiunto: dalla trasformazione di IBM al case study di PRASE ENGINEERING Spa." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2022. http://hdl.handle.net/10579/20627.

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Abstract:
Nell'attuale contesto economico caratterizzato da scarsità delle risorse, i diversi attori lungo la catena del valore cercano di ottenere elementi distintivi utili a trattenere la maggior quota possibile di profit. Per fare ciò sempre più i servizi aggiuntivi alla semplice funzione logistica di fornitura del prodotto danno la possibilità alle aziende di distinguersi e creare un valore aggiunto apprezzato dal cliente consentendo una maggiore customer satisfation tale da trasformarsi in customer loyalty di lungo periodo. Posizione privilegiata da una parte ma particolarmente complicata nella gestione dei rapporti è quella dei distributori che si trovano in posizione centrale lungo la filiera. Dopo una prima panoramica generale, anche attraverso il rimando alla letteratura recente, si focalizzerà l'attenzione sulle dinamiche tra produttore, distributore e cliente finale, analizzando i momenti cruciali che rappresentano le fonti di informazione per l'individuazione dei bisogni espressi e latenti dei clienti, gli elementi che possono variare le forze in gioco nell'appropriazione del valore, accennando anche ai possibili comportamenti opportunistici che si possono riscontrare. Al fine di comprendere il peso che l'adozione di una gamma dei servizi può avere in un'azienda consolidata si commenterà il caso IBM, in particolare la sua trasformazione da azienda manifatturiera, produttrice di computer, a società di servizi, nella quale i software e i servizi per le grandi aziende hanno permesso il rilancio della società, aumentato il profit in maniera esponenziale consentendole di “stare al passo con i tempi” senza snaturare la sua essenza. Verrà quindi presentato il case study di PRASE ENGINEERING Spa, una società nata come installatori di impianti audio, che nel corso del tempo ha saputo trasformarsi in un distributore a valore aggiunto di sistemi integrati audio e video, dove l'elemento distintivo è il servizio pre e post vendita offerto che gli ha permesso una consolidata customer loyalty e una posizione leader nel mercato di riferimento.
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Apa, R. "La competitività degli ecosistemi multi-locale di servizio: il caso dei servizi turistici." Doctoral thesis, Università degli Studi di Milano, 2012. http://hdl.handle.net/2434/172630.

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Abstract:
Abstract The increased diversity of demand for tourist services and the growing global competition require continuous rethinking of the trade-off between specialization and breadth of the offer for the management of the tourist service "long tail". This makes clear the need to (re)define the concept of competitiveness of tourist destinations and its drivers, including consideration of a demand characterized by an increasing variety and differentiation, whose satisfaction requires the aggregation of different components of offer, also multi-local. It is know that the competition in the tourism sector does not only occur between individual players/locations, but increasingly between multi-territorial systems whose competitiveness can not be assessed as a simple sum of "individual quality ", but as an " aggregated or added quality" greater than their linear summation, the level of which comes from the consistency of quality system and quality of each service. Touristic multilocal ecosystems (TmLES) can take different levels and size depending on the competitive position sought and that is at an intermediate level between the country system(macro-area) and the touristic destination (micro-area). In this contest the companies must be able to act transversely between micro systems, namely the individual enterprise or network, and meso systems, such as multi-local territorial systems, using new strategic and operational analytical tools, which in particular enhance the quality and positioning of individual components, but also (and above) of the total of "multi-local ecological system". This thesis examines these issues, reassembling the main contributions of the literature in aintegrated model for the analysis of competitiveness of TmLES, introducing as an additional driver of the tourist competitiveness the ICT. This model has been given a more complex mathematical structure by using the Instrument for Structural Equation Modelling. This methodology allows, starting from the assessment of key stakeholders, to determine a variable called "Competitiveness", which is quantitatively observable and comparable. The model is tested through an empirical application in reference to Lake Garda aimed ESTmL to highlight the major competitive drivers and any multilocal gaps.
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Fantin, Giulia <1988&gt. "L'impatto delle campagne pubblicitarie per un'impresa di servizi. Il caso Fitness First Italia SpA." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2012. http://hdl.handle.net/10579/1743.

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Zanetti, Nicola <1994&gt. "Imprenditorialità e Innovazione:Prospettive d'indagine sul fenomeno di crescita delle startup manifatturiere e dei servizi." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2018. http://hdl.handle.net/10579/13715.

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Abstract:
L'elaborato consiste di uno studio sul processo di crescita delle startup manifatturiere e dei servizi, come espresso dal titolo. Dopo una prima parte teorica di introduzione al concetto di startup e una più approfondita sul mondo di quelle manifatturiere e dei servizi, l'elaborato contiene una importante parte analitica con casi ed esempi di come questo processo avviene, di quali sono le sue criticità, presentando anche esempi di casi non andati a buon fine e quindi vedendo anche casi di fallimento del processo di crescita.
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Nalesso, Valentina <1988&gt. "Pianificazione e controllo degli investimenti in una società di servizi pubblici: il caso ETRA SPA." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2013. http://hdl.handle.net/10579/3499.

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Abstract:
La gestione dei servizi pubblici è stata oggetto di rapide evoluzioni nel corso degli anni. Anche nel servizio idrico non si ha più a che fare con aziende municipalizzate, ma con società di capitali la cui gestione, pur nell'ambito di vincoli normativi ed organizzativi ben precisi, tende sempre più ad essere ispirata ad approcci tipici delle imprese private. In questa tesi viene analizzato, in particolare, l'approccio alla valutazione degli investimenti in ETRA SPA, che gestisce il servizio idrico integrato in 74 comuni veneti. Viene descritto il processo di pianificazione e valutazione adottato dalla società, e il caso studiato permette di evidenziare la complessità della valutazione degli investimenti in un contesto in cui si tentano di combinare vincoli e obiettivi di tipo politico e normativo con una gestione manageriale di tipo privatistico.
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Books on the topic "Imprese di servizi"

1

Pellicano, Marco. La comunicazione aziendale nelle imprese di servizi pubblici. Padova: CEDAM, 1992.

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2

Valotti, G. Economicità e innovazione nelle imprese di servizi locali. Milano: EGEA, 1994.

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3

Persiani, Niccolò. La governance del gruppo di imprese di servizi pubblici locali. Milano: F. Angeli, 2003.

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4

Negro, Giuseppe. Organizzare la qualità nei servizi: Un modello per l'eccellenza nelle imprese e negli enti di servizi. 2nd ed. Milano: Il Sole 24 Ore Libre, 1996.

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5

Cesare, Bisoni, ed. Banca e impresa nei mercati finanziari locali: Un'indagine sui servizi finanziari alle imprese della provincia di Modena. Bologna: Il Mulino, 1994.

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6

Filippucci, Carlo. I servizi per le industrie in un sistema di piccole e medie imprese. Milano, Italy: F. Angeli, 1985.

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7

Colombo, Gianluca. I servizi per la nascita e lo sviluppo di nuove imprese: Valutazioni di efficacia e di convenienza economica. Milano: Giuffrè editore, 1988.

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8

Solima, Ludovico. I musei e le imprese: Indagine sui servizi di accoglienza nei musei statali italiani. Napoli: Electa Napoli, 2002.

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9

Gianluca, Colombo, and Dubini Paola, eds. I Servizi per la creazione di nuove imprese: Workshop, Milano, 26-27 Settembre 1986. Milano: Giuffrè, 1988.

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10

Giuntini, Andrea. Al servizio della città: Imprese municipali e servizi urbani a Modena : dalle reti ottocentesche alla nascita di Meta S.p.A. Bologna: Il mulino, 2003.

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Book chapters on the topic "Imprese di servizi"

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Santipolo, Matteo, and Benedetta Garofolin. "Potenziare la lingua dello studio per gli allievi di origine straniera Il Service Po.Li.S. del Rotary Club di Rovigo." In Politiche e pratiche per l’educazione linguistica, il multilinguismo e la comunicazione interculturale. Venice: Fondazione Università Ca’ Foscari, 2021. http://dx.doi.org/10.30687/978-88-6969-501-8/023.

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Abstract:
The most recent data available from the Ministry of University and Research (2017) confirm that in Italy, students of foreign origin who have reached the age of secondary school still prefer to enrol in technical and professional institutes rather than in high schools. The same data also reveal how their school performance tends to be on average lower than that of their peers not of foreign origin, especially in scientific or technical subjects. Very often, the causes of this are to be found in a not yet adequate level of CALP. In this paper we illustrate a project (Po.Li.S.: Potenziamento Lingua dello Studio), the purpose of which was to improve the CALP of these students and in so doing their overall school results and motivation to study.
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Conference papers on the topic "Imprese di servizi"

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Sciacovelli, Adriano, Vittorio Verda, Cristina Amelio, Carlo Repetto, and Gustavo Diaz. "Performance Improvement of a Circular MCFC Through Optimal Design of the Fluid Distribution System." In ASME 2011 9th International Conference on Fuel Cell Science, Engineering and Technology collocated with ASME 2011 5th International Conference on Energy Sustainability. ASMEDC, 2011. http://dx.doi.org/10.1115/fuelcell2011-54436.

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Abstract:
In this paper, the prototype of a circular Molten Carbonate Fuel Cell (MCFC) built in the laboratories of FN SpA Nuove Tecnologie e Servizi Avanzati is analyzed using a tridimensional computational fluid dynamic (CFD) model. The prototype is the result of FN and Politecnico di Torino activities developed for the Italian National Agency for New Technologies, Energy and Sustainable Economic Development (ENEA) within the framework of Ministry of Economic Development, MSE-ENEA. This model considers heat, mass and current transfer as well as chemical and electrochemical reactions. The results show that some inhomogeneous distributions in the reactants, causing non-optimal use of the reactant surfaces. An effective way to improve the distribution in current density consists in tracing tree shaped channels on the surface onto the distribution porous medium. In this paper Y shaped channels are adopted to improve the distribution of gas within the fuel cell and consequently to enhance the performance of the original design of the fuel cell. In addition, the configuration of the outlet of the anodic compartment is also investigated in order to further increase the performance of the fuel cell. The geometrical parameter identifying the topology of distribution channels are chosen accordingly to the constructal theory. The results show that significant improvements can be achieved. Power density is increased of about 6% when the tree-shaped channel is adopted. If a double anodic inlet is also considered the enhancement in the power density is of about 11% with respect to the initial configuration.
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