Academic literature on the topic 'Implicazioni progetto e ICT'

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Journal articles on the topic "Implicazioni progetto e ICT"

1

Bricocoli, Massimo, and Paola Savoldi. "Il disastro pianificato e l'innovazione silenziosa. Due (quasi) progetti urbani a contrasto." ARCHIVIO DI STUDI URBANI E REGIONALI, no. 104 (October 2012): 74–90. http://dx.doi.org/10.3280/asur2012-104005.

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Abstract:
Caratteri, debolezze e potenzialitŕ del progetto urbano in Italia sono messi a fuoco e discussi a partire da due recente esperienze che hanno riguardato la cittŕ di Milano. Il caso di Santa Giulia sembrava rispondere ai requisiti di una grande operazione urbana, ma si č ridotto all'emblema del fallimento di un'epoca. Il caso della trasformazione dell'area dell'ex ospedale psichiatrico Paolo Pini assume in corso d'opera e incrementalmente la statura di un interessante progetto urbano, per complessitŕ e implicazioni non solo locali e offre interessanti sollecitazioni rispetto a fattori importanti e pertinenti per una riflessione sul progetto e sul governo dei grandi progetti urbani.
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2

Croce, Mauro, Francesca Cristini, Andrea Gnemmi, and Luca Sacchi. "Peer education e prevenzione dell'Aids: piů responsabilità verso la propria salute." PSICOLOGIA DI COMUNITA', no. 2 (February 2011): 99–112. http://dx.doi.org/10.3280/psc2010-002010.

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Abstract:
Lač una strategia di intervento usata in tutto il mondo nella prevenzione dell'AIDS. Il presente studio presenta la valutazione di efficacia di un progetto diper la prevenzione dell'AIDS/HIV nel Nord Italia (Verbania). Il progetto si proponeva di incrementare l'attribuzione causale interna sulla salute, emozioni negative intense nei confronti dell'HIV/AIDS, e di modificare le rappresentazioni sociali dell'HIV/AIDS. La valutazione di efficacia č stata condotta attraverso un disegno di ricerca pre/post quasi sperimentale. Un questionario autocompilato č stato somministrato a 212 studenti (112 studenti che hanno partecipato al programma e 100 studenti che hanno frequentato scuole nei quali non č stato attuato il progetto). Il questionario č stato compilato due volte, una prima dell'intervento ed una dopo la sua conclusione. I risultati mostrano che, dopo l'intervento, il gruppo sperimentale riporta una attribuzione causale interna significativamente piů alta. Inoltre, dopo l'intervento, i ragazzi del gruppo sperimentale riportano un piů alto livello di emozioni negative nei confronti dell'HIV/AIDS. Risultati contradditori emergono nei confronti delle ragazze che, dopo l'intervento, riportano un incremento delle rappresentazioni stereotipiche dell'HIV/AIDS. Al termine sono discusse le implicazioni dei risultati nella prevenzione dell'HIV/AIDS.
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3

Curci, Francesco, and Gabriele Pasqui. "Territori fragili e pandemia: una sfida per le culture del progetto." TERRITORIO, no. 97 (February 2022): 7–10. http://dx.doi.org/10.3280/tr2021-097-supplementooa12921.

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Abstract:
La pandemia da Covid-19 ha agito da acceleratore di processi territoriali e transcalari che erano già evidenti. Tra questi, un ruolo centrale assume la questione ecologica, con tutte le sue implicazioni politiche e con la sfida che essa pone alle culture della pianificazione e della progettazione in un contesto di incertezza radicale e di crescenti disuguaglianze socio-spaziali. L'articolopropone alcune chiavi di lettura trasversali dei contributi di questa Special Issue, identificando nelle diverse declinazioni un approccio al ridisegno dei territori capace di promuovere progetti e politiche antifragili e basate su criteri di preparedness. Le tre chiavi di lettura che introducono questa riflessione collettiva su pandemia e fragilità territoriali sono dunque state: le interpretazioni dei fenomeni in corso e la riflessione sulle forme di razionalità; l'attenzione alle geografie e alle specificità dei luoghi; le prospettive progettuali e di policy.
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4

Bagliani, Marco, Elisa Bignante, Egidio Dansero, Angela Fedi, and Stefano Menegat. "Cambiamenti climatici e ondate di calore in ambito urbano. Temi, problemi e vissuti della cittadinanza nel caso torinese." RIVISTA GEOGRAFICA ITALIANA, no. 2 (May 2022): 11–29. http://dx.doi.org/10.3280/rgioa2-2022oa13796.

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Abstract:
Gli eventi estremi sono uno degli esiti del cambiamento climatico con maggiori implicazioni per il vissuto delle persone. L'articolo indaga l'impatto delle ondate di calore nei contesti urbani, con un'analisi di caso studio. L'analisi intrapresa con il progetto "RicercaEventi Estremi a Torino" si è basata su 120 interviste semi-strutturate agli abitanti di due quartieri periferici. I risultati hanno messo in luce tendenze già rilevate nella letteratura internazionale, in particolare la percezione delle ondate di calore come fenomeni aggravanti preesistenti condizioni di precarietà. I risultati evidenziano anche come aspetti culturali e psicosociali siano fattori chiave per la vulnerabilità dei contesti locali alle ondate di calore.
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5

Sbaragli, Silvia, Michele Canducci, and Silvia Demartini. "Le modalità logico-argomentative nei testi scolastici di geometria della scuola elementare e media in lingua italiana." Didattica della matematica. Dalla ricerca alle pratiche d’aula, no. 9 (May 27, 2021): 44–71. http://dx.doi.org/10.33683/ddm.21.9.3.

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Abstract:
In quest’articolo si intende portare l’attenzione sulle modalità logico-argomentative presenti nei testi scolastici di matematica, focalizzandosi sulla parte di geometria e, nello specifico, sul tema poligoni, considerando la ricorsività dell’argomento in continuità fra gli ordini scolastici (dalla II elementare alla III media). L’indagine è strettamente interdisciplinare fra matematica e linguistica, con particolare attenzione alla didattica, e si inserisce nei lavori di un più vasto progetto di ricerca in corso. Dopo alcuni paragrafi iniziali dedicati a illustrare il corpus di libri e i criteri di analisi del testo adottati, si passerà a una parte di inquadramento storico-disciplinare del tema, per addentrarsi poi nella descrizione delle diverse modalità logico-argomentative (legate al far “fare”, al far “immaginare” e al far “astrarre”); di queste saranno anche offerti dati quantitativi relativi alla distribuzione nel corpus. Alcune possibili implicazioni didattiche emerse dalle analisi saranno accennate nelle conclusioni.
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De Rossi, Marina, Mario Giampaolo, Claudio Riva, Cinzia Ferranti, Angelo Calň, Luigi Castelli, and Cecilia Dal Bon. "Innovare la didattica universitaria attraverso l'integrazione delle ICT: l'esperienza del Progetto PRODID." EXCELLENCE AND INNOVATION IN TEACHING AND LEARNING, no. 1 (February 2016): 35–52. http://dx.doi.org/10.3280/exi2016-001003.

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Abstract:
This article deals with the theme of innovation in academic didactic through the use of technologies and is one of the outputs of a larger project, "Preparazione alla professionalitŕ docente e innovazione didattica" (PRODID), which aims to establish and develop strategies to support teaching profession at the University of Padua. The authors introduce the theoretical framework and the projects carried out in the University of Padua to take advantage of the potential of technology, then present the results obteined during the first year of the project. Data were collected using a structured questionnaire which involved professors of the University and semi-structured interviews conducted with 16 privileged witnesses forming part of the teaching staff. The questionnaire collects the level of diffusion of didactic solutions that rely on online resources and the quality of teaching experiences conducted by the teachers. The interviews relate to multiple aspects of teaching by highlighting best and innovative practices, resistances due to established practices, and teaching models adopted.
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Mancini, Tiziana, Nadia Monacelli, Chiara Foŕ, and Luca Caricati. "L'AIDS, una malattia come le altre? Rappresentazioni sociali dell'HIV/AIDS in un campione di soggetti adulti." PSICOLOGIA DELLA SALUTE, no. 1 (September 2010): 5–32. http://dx.doi.org/10.3280/psd2010-001001.

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Abstract:
Lo studio č parte di un progetto finanziato nel 2007 dall'ISS finalizzato a cogliere i motivi che possono favorire o ostacolare l'accesso al test per l'HIV. L'obiettivo dello studio presentato era quello di cogliere alcuni aspetti descrittivi delle rappresentazioni sociali dell'HIV e dell'AIDS attivando due piani della conoscenza: quello evocativo-emotivo e quello razionale- cognitivo. Un questionario semi-strutturato č stato somministrato a 307 partecipanti. I risultati mostrano come, da un punto di vista evocativo-emotivo, sia possibile cogliere una sostanziale equivalenza fra l'immagine dell'AIDS e quella dell'HIV. Queste rappresentazioni enfatizzano, da un lato, una concezione di AIDS/HIV basata prevalentemente su contenuti propri delle conoscenze scientifiche, dall'altro concezioni in cui prevale la dimensione valutativo-morale. Č solo a seguito di un'attivazione mediata cognitivamente che i partecipanti riconoscono piů chiaramente la differenza fra HIV e AIDS. In questo caso, essi sono consapevoli che l'HIV non sia la stessa cosa dell'AIDS e che essere sieropositivi non equivalga ad essere malati di AIDS. Vengono discusse le implicazioni di tali risultati per le campagne preventive.
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8

Fugini, Maria Grazia, Jacopo Finocchi, Monica Vitali, Paolo Locatelli, Luca Gastaldi, Giulia Garavaglia, Federica Citilli, and Sergio Moraschi. "Uso delle piattaforme ICT a supporto dei servizi socio-sanitari: il progetto Attiv@bili." MECOSAN, no. 98 (November 2016): 125–40. http://dx.doi.org/10.3280/mesa2016-098007.

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Golovlev, Alexander. "Suoni e lettere della musica: intermedialità nei transferts culturali austro-sovietici (1945-1955)." MONDO CONTEMPORANEO, no. 2 (May 2021): 193–206. http://dx.doi.org/10.3280/mon2020-002010.

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Abstract:
Alla liberazione di Vienna, la Società austro-sovietica rapidamente restaurata fu altrettanto veloce nello scoprire che la domanda di musica russa superava di gran lunga qualsiasi interesse per il comunismo sovietico. In una Vienna distrutta, gli spartiti erano un bene prezioso e le generose importazioni sovietiche furono influenti nel plasmare i primi repertori del dopoguerra. La ricezione austriaca differiva spesso dalle aspettative sovietiche, mostrando da un lato l'anticomunismo austriaco ma, allo stesso tempo, non ostacolando un riavvicinamento culturale a lungo termine tra austriaci e sovietici ("russi"). Contrariamente alle ipotesi sulla natura non verbale della musica, la narrativa non era meno importante del suono, poiché riguardava non solo la sfera emotiva, ma anche le implicazioni della musica sulle questioni della (inter / trans) nazionalità, dell'identità e alterità, i suoi canoni estetici socialmente accettati, le condizioni di produzione e consumo (percezione) e la posizione relativa del potere (savoir-pouvoir) di vari attori culturali. Imprimere il discorso/i culturale/i e l'habitus di un paese, il cui progetto di costruzione della nazione era incentrato sulla musica, ha permesso un improbabile, ma armonioso matrimonio tra due contesti politico-musicali che erano ideologicamente opposti, ma convergenti su idee comuni di capitale culturale e prestigio.
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Tesoriere, Zeila. "Figure del contagio: dalle topografie mediche al contact tracing." Ri-Vista. Research for landscape architecture 19, no. 1 (July 26, 2021): 152–71. http://dx.doi.org/10.36253/rv-10258.

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Abstract:
Il tracciamento del contagio è fra le più efficaci forme di difesa dal coronavirus attuate oggi a scala planetaria. Si tratta di una pratica che mette in luce il ruolo fondamentale svolto dal pensiero architettonico sullo spazio delle epidemie negli ultimi due secoli. Il rapporto fra la diffusione delle malattie e le forme del costruito è stato individuato attraverso le mappature tematiche, che hanno origine nella seconda metà dell’Ottocento e sono ancora oggi in continua evoluzione. A partire dalle topografie mediche comparse per la prima volta in Francia, interpolate con le intuizioni di J. Snow sulla base delle mappe da lui elaborate nello stesso periodo in Inghilterra, si tracciano i modi di formazione di un regime di sapere teso fra sorveglianza e azione, che nel corso del Novecento ha progettato la riforma profonda dei tipi architettonici e del paesaggio urbano e che oggi evolve differentemente attraverso i sistemi dinamici, digitali e locativi del contact tracing usati per la pandemia in corso. Queste figure del contagio sono qui rilette in rapporto alle loro principali implicazioni progettuali, basandosi su un corpus di documenti grafici originali ed inediti. Estesa alla condizione in atto, una lettura comparativa del rapporto fra descrizioni spazializzate della diffusione dei virus e innovazioni nel progetto e nei modi di abitare, conduce ad alcune riflessioni conclusive relative all’architettura degli edifici e degli spazi pubblici del nostro prossimo futuro intra-pandemico.
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Dissertations / Theses on the topic "Implicazioni progetto e ICT"

1

CHIESA, GIACOMO. "METRO (Monitoring Energy and Technological Real time data for Optimization) innovative responsive conception for cityfutures." Doctoral thesis, Politecnico di Torino, 2014. http://hdl.handle.net/11583/2560136.

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Abstract:
Il dato, interrelato con i processi di produzione, estrazione, derivazione, analisi, interpretazione, utilizzo e visualizzazione, e le tecnologie di informazione e comunicazione stanno cambiando velocemente aprendo a nuove implicazioni di natura architettonico-progettuale alle diverse scale (urbana, di edificio e impiantistica). Siamo di fronte ad una fase di innovazione e cambiamento nel rapporto uomo-tecnologia, stimolata soprattutto dal rapido sviluppo delle ICT e della loro pervasività nella vita quotidiana, tale da evidenziare la necessità di ridisegnare totalmente i tool concettuali per la loro comprensione e il loro consapevole utilizzo. Le ripercussioni indotte dalle innovazioni ICT sui processi e sulle attività umane possono essere localizzate intorno a quattro macro assi (the OnLife initiative): 1. la riduzione dei confini tra mondo reale e mondo virtuale; 2. l’ibridazione tra mondo naturale e mondo artificiale; 3. il passaggio dalla scarsità all’abbondanza di informazioni; 4. il passaggio dal primato dell’entità al primato dell’interazione. La ricerca dottorale ha sviluppato analisi, applicazioni e simulazioni di applicazione alle diverse scale e un ragionamento teorico inerente questa tematica, con particolare riguardo ai punti 1,3 e 4. Per validare il ragionamento teorico sulle ICT e sulle implicazioni di natura metodologica sul fare progetto (modello digitale come strumento di progetto e non solo di rappresentazione – I era digitale (Oxman 2006) e implementazione del concetto di II e III era), ci si è appoggiati ad un campo di ricerca specifico identificato con il raffrescamento passivo degli edifici. L’attività di ricerca La ricerca dottorale ha come obiettivi lo studio teorico e la dimostrazione pratica, tramite campagne di monitoraggio e di produzione di dati, delle implicazioni progettuali, alle diverse scale (impianto, edificio, città) dovute alla disponibilità di grandi quantità di dati in tempo reale. Implicazioni che riguardano il progetto, la valutazione, l’esercizio, la manutenzione e l’ottimizzazione grazie all’utilizzo di dati provenienti dal mondo reale nei modelli e nelle simulazioni virtuali. Viene altresì analizzato come i concetti di smart building e smart city cambino il rapporto tra cittadino, imprese e amministrazioni. La ricerca ha utilizzato un approccio sperimentale in situ e in laboratorio e un approccio teorico. Nel corso del dottorato sono stati analizzati dati pluriennali derivati dal monitoraggio del sistema geotermico ad aria installato nella scuola media “Orsini” di Imola. Parallelamente all’analisi in situ, si è contribuito, all’interno del gruppo di ricerca H-NAC, alla creazione di un laboratorio per il monitoraggio di sistemi e soluzioni per il raffrescamento passivo. Le attrezzature di laboratorio hanno permesso di progettare e condurre una campagna di monitoraggio e analisi dati volta a verificare il funzionamento di una torretta evaporativa diretta al variare delle condizioni ambientali, simulate tramite UTA. La fase di produzione dati ha permesso di testare una piattaforma di sensori e datalogger appositamente progettata e basata su soluzioni open source. I risultati del monitoraggio sono stati comparati con alcuni metodi semplificati per la stima delle temperature in uscita da torrette evaporative per il raffrescamento ventilativo al fine di implementare l’applicabilità e gli strumenti di controllo delle tecniche di raffrescamento passive. Queste esperienze hanno permesso di definire schemi e diagrammi di flusso per il controllo del funzionamento di sistemi H-NAC (Hybrid-Natural Air Conditioning). Si è verificata la possibilità di utilizzare soluzioni hardware e software open source (nello specifico basate sulla piattaforma di prototipazione elettronica rapida Arduino) sia per i monitoraggi in laboratorio (in corso e futuri) riguardo i sottosistemi di raffrescamento e il modulo parete, sia per la gestione del funzionamento del sistema completo. Nel corso della ricerca dottorale è stato sviluppato un modello in scala atto a dimostrare l’applicabilità di dette soluzioni al controllo di un sistema semplificato di illuminazione abbinato a schemi solari mobili controllati da un servomotore. Il funzionamento del sistema mira a garantire un valore di illuminamento interno massimizzando l’utilizzo della radiazione solare tramite l’impiego di appositi sensori interni e esterni. Il modello reale è stato interfacciato con un modello virtuale CAD capace di modificarsi in real time, permettendo di studiare possibili interrelazioni tra i due mondi. L’applicabilità di soluzioni open source per la produzione dati real time è stata ulteriormente testata simulando una campagna di monitoraggio diffusa utilizzando nodi di sensori geo-posizionati in tre diversi edifici in Torino. Partendo da questo primo studio di applicabilità si è elaborato un quadro di possibili applicazioni dell’utilizzo di grandi moli di dati di bassa qualità prodotti dalla diffusione di soluzioni IoT (long tail del dato). Questa sperimentazione è riportata al capitolo monitoraggio real time, il dato al tempo delle reti. Le implicazioni teoriche La connessione in rete di nodi in grado di raccogliere, comunicare e trasmettere dati, sta diventando una realtà concreta per le città del futuro. Gli approcci sono, anche in questo caso, diversi. Piattaforme proprietarie costituiscono strumenti di grande qualità che, tuttavia, comportano alcuni rischi per quel che concerne la proprietà e l’accesso ai dati, soprattutto in un contesto di commistione tra il pubblico e il privato. Le applicazioni pratiche hanno permesso di articolare un discorso teorico di supporto a questa argomentazione che è stato sviluppato nelle conclusioni della ricerca dottorale dedicate a studiare tre macro tematiche: - il modello scientifico come strumento di progetto nel quale convertono tecnologie e strumenti innovativi informatici per il progetto di natura virtuale, reale o di integrazione. La crescente consapevolezza delle potenzialità dei mezzi digitali a supporto del progetto stanno modificando le modalità progettuali sommando alla semplice rappresentazione altre funzionalità specifiche di natura tecnica e decisionale. Le possibilità portate dalle tecnologie digitali per il progetto sono studiate in base alle ricadute, alla complessità e vastità delle implicazioni utilizzando i concetti di I, II e III era digitale; - le piattaforme, gli spazi di gestione e il progetto. Le piattaforme sono lo spazio, fisico o virtuale, di decisione e gestione dei processi (progettuali, decisionali, organizzativi), dove le competenze e le tecniche si incontrano secondo specifiche modalità. Nelle piattaforme vengono gestite le diverse fasi che seguono il processo dei dati dalla produzione all’utilizzo, sfruttando tecniche di modellizzazione e materializzione. Per questa ragione le piattaforme si configurano come luoghi di gestione della complessità. - il dato e la sua proprietà. Questo capitolo studia le implicazioni che le diverse modalità di produzione, utilizzo e diffusione dei dati e dell'informazione hanno sulle città e sugli abitanti mettendo in relazione gli interessi collettivi o individuali con l’apertura o la protezione dei sistemi utilizzati. Dallo studio emerge la necessità di valutare, sin dalle prime fasi decisionali di implementazione dei piani strategici per le SmartCity, le implicazioni che le tecnologie ICT e digitali in generale hanno e potranno avere sul tessuto sociale, sul tessuto urbanistico e architettonico nel loro doppio ruolo abilitante e coevolutivo.
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Niero, Laura <1996&gt. "Progetto ‘Primary Financial Statements’, implicazioni teoriche ed evidenze empiriche." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2020. http://hdl.handle.net/10579/17731.

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Abstract:
In questa tesi viene presentato, analizzato e discusso il progetto IASB denominato “Primary Financial Statements”. Tale progetto è parte di un più ampio piano di lavoro sviluppato dall’International Accounting Standard Board che si pone, quale primario obiettivo, quello di migliorare la comunicazione delle informazioni societarie attraverso i principali prospetti di bilancio. Il progetto si concretizza in una serie di modifiche pratiche agli attuali principi contabili internazionali. In particolare, vengono esaminati IAS 1 e IAS 7 i quali, riportando la disciplina di redazione dei prospetti di bilancio, fanno emergere le principali difficoltà di analisi e comparazione dei dati societari. In questo elaborato vengono prima analizzati i principi di redazione e le relative modifiche per procedere quindi ad un’indagine empirica. L’analisi permette, attraverso applicazioni a casi pratici, di far emergere punti di forza ed eventuali difficoltà riscontrate alla luce delle modifiche proposte.
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Vecchiato, Francesca <1981&gt. "ICT, Social Network ed Inclusione Sociale. Ricerca e progetto." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2012. http://hdl.handle.net/10579/2288.

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Abstract:
L'Unione Europea a partire dal Consiglio europeo di Lisbona (2000) ha posto come obiettivi della sua politica di "diventare l'economia basata sulla conoscenza più competitiva e dinamica del mondo, in grado di realizzare una crescita economica sostenibile con nuovi e migliori posti di lavoro e una maggiore coesione sociale […] al fine di sostenere l'occupazione, le riforme economiche". La ricerca che qui viene presentata è il risultato del progetto europeo ShareIT che ha avuto come finalità la promozione, attraverso una cooperazione interregionale tra i diversi Stati partecipanti, degli obiettivi generali posti nelle linee politiche europee. Sono riportati i risultati e le analisi critiche della ricerca relative al progetto realizzato in particolare nel Comune di Venezia. Le ICT e i social network sono sempre più diffusi in ogni aspetto della vita quotidiana ed è per questo che possono rivelarsi uno strumento efficace e positivo per promuovere l'inclusione sociale delle fasce marginali della popolazione come ad esempio anziani, migranti, donne, disabili. Data l'importanza di queste nuove forme di comunicazione il progetto va ad indagare se la e-inclusion di un determinato gruppo vulnerabile, nel nostro caso quello degli adolescenti migranti neoarrivati e di seconda generazione, sia una via percorribile per produrre una reale inclusione sociale.
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Ciafardini, Mattia. "L’Open Innovation e il progetto CBI: evidenze empiriche da casi di studio multipli ed implicazioni." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2021. http://amslaurea.unibo.it/23848/.

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Abstract:
Questo elaborato di tesi è stato sviluppato con l’intento di ampliare la letteratura disponibile sull’Open Innovation e di fornire spunti di riflessione e consigli pratici alle aziende che vogliono intraprendere un percorso di questo tipo mediante il tentativo di rispondere a 3 quesiti molto attuali in materia: come avviene la valutazione del successo o meno di un progetto di Open Innovation, in che modo vengono incorporati nell'organizzazione i risultati di un progetto di Open Innovation e in che misura l’utilizzo della tecnologia e la collaborazione col mondo accademico e della ricerca influiscono sui risultati finali ed infine quali sono le variabili organizzative che possono essere di aiuto al fine di trasformare il risultato di un progetto di Open Innovation in una soluzione utile. Sono quindi state analizzate le esperienze di 7 aziende e dei loro team di studenti che hanno preso parte al progetto CBI; i risultati ottenuti grazie a questa ricerca si possono riassumere in tre direttrici principali: innanzitutto, è osservabile come il successo di un processo di Open Innovation possa essere suddiviso in una dimensione fisica, collegata alla fattibilità della soluzione finale, ed una più teorica, relativa all'apprendimento di nuove metodologie. Inoltre, è emerso chiaramente come le organizzazioni non possiedano uno strumento vero e proprio per valutare le performance di un processo di Open Innovation, bensì si affidino all’esperienza dei singoli e al loro giudizio soggettivo. In secondo luogo, è stato osservato come i risultati di un processo di Open Innovation vadano ad impattare diverse unità/divisioni aziendali e contribuiscano alla diffusione di una nuova mentalità orientata all'innovazione e alla sperimentazione. Infine, la terza scoperta è principalmente legata alla comprensione delle variabili che permettono di trasformare un’idea innovativa in un risultato concreto mediante l’utilizzo di un modello che le evidenzia.
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5

Delle, Case Jacopo <1994&gt. "ICT e Grado in Rete. Un esempio virtuoso di utilizzo delle tecnologie e possibili implicazioni future." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2019. http://hdl.handle.net/10579/14476.

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Abstract:
L'elaborato indaga i limiti della statistica ufficiale del turismo proponendo delle strategie per un loro superamento grazie alle Information and Communication Technology. Viene preso in considerazione il caso pilota di Grado in Rete che mira alla creazione di un network tra albergatori spinti dall'interesse comune di esplorare i vantaggi derivanti dall'uso delle ICT.
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6

INGROSSO, ANDREA. "Dalle città globali alle smart city. Il caso studio: il progetto wi-move." Doctoral thesis, Università degli Studi di Milano-Bicocca, 2012. http://hdl.handle.net/10281/35321.

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Abstract:
Esistono veramente le città intelligenti? “Smart City” è un termine che è stato coniato ad opera di chi si occupa di marketing territoriale o ha un suo significato nella realtà? In che modo una città diventa intelligente? È questo un attributo che può essere acquisito tutti i territori urbani o sono necessarie delle caratteristiche specifiche? Può un progetto reale che coinvolge più territori urbani proporsi come buona pratica da replicare? Il lavoro è diviso in tre sezioni: Le città Globali, Le Smart City, Il caso studio.
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Mercatali, Mattia. "Super shell logic - [sush-ic] - progetto di un edificio per il tempo libero a Tokyo. Implicazioni tettoniche ed estetiche delle logiche monoscocca integrate e stress lines analysis in architettura." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2013. http://amslaurea.unibo.it/6070/.

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BARBIERI, ALBERTO. "Sfide della rivoluzione digitale nel contesto educativo. L'impatto del progetto di formazione ForTutor del personale scolastico." Doctoral thesis, Università degli Studi di Milano-Bicocca, 2013. http://hdl.handle.net/10281/51650.

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Abstract:
Ambito di indagine e contestualizzazione teorica. Le trasformazioni in atto nell’odierna società digitale impongono alla scuola e a chi in essa opera di riconsiderare radicalmente il proprio ruolo. Il necessario rinnovamento dei metodi didattici e delle pratiche scolastiche deve tenere conto delle attitudini e dei comportamenti verso le tecnologie delle nuove generazioni di studenti, per i quali il primato del libro e della scrittura alfabetica non è più scontato. Il dibattito sui nativi digitali chiarisce che c’è spazio per gli educatori per accrescere la consapevolezza e la “saggezza” digitale dei giovani, innanzitutto attraverso la definizione dei termini di una nuova literacy digitale da integrare nel curriculum dell’istruzione formale. Una ricognizione delle esperienze di applicazione degli strumenti Web 2.0 al contesto educativo, ricondotte ai principali filoni della ricerca pedagogica, dimostra il peso crescente della cultura partecipativa e dell’apprendimento informale. Questo conferma non solo le potenzialità, ma anche le criticità, di una transizione che mette in discussione sia il setting educativo tradizionale sia il ruolo dell’insegnante. Contesto e obiettivi della ricerca. In passato gli interventi di aggiornamento e formazione di strutture e personale scolastico in materia di Information and Communication Technology (ICT) hanno avuto approcci tipicamente “tecnologizzanti” e “incorporanti”, con il risultato che i docenti nel nostro paese apprezzano e usano la tecnologia, ma la portano raramente in classe; in anni più recenti si è agito in favore di una più netta rottura degli schemi didattici tradizionali, ma con interventi di piccola scala. In questa direzione, è importante un rinnovato ricorso alle prospettive pedagogiche costruttiviste e attiviste. La domanda centrale della ricerca è dunque: gli interventi di formazione del personale scolastico sono efficaci in questa direzione? Nel triennio 2007 - 2009 è stato realizzato il progetto ForTutor Lombardia, in collaborazione fra l’Ufficio Scolastico Regionale per la Lombardia, l’Università Cattolica di Milano e l’Università degli Studi di Milano-Bicocca. ForTutor si è caratterizzato come un corso di formazione di secondo livello, con lo scopo di qualificare professionalmente le figure di tutor e-learning già operanti in Lombardia, puntando al tempo stesso verso l’obiettivo di fornire ad ognuna delle 1300 scuole della regione una figura formata di tutor e-learning. Fra i 460 corsisti formati nelle tre edizioni del corso sono stati indagati gli esiti nel lungo periodo di ForTutor. È stata indagata la ricaduta a) sulle pratiche formative, didattiche e/o organizzative dei corsisti nelle rispettive istituzioni scolastiche e b) sull’operato che essi hanno avuto occasione di svolgere in qualità di e-tutor nei corsi di formazione nazionale o regionale. Obiettivi specifici sono stati: - la diffusione dell’uso delle tecnologie e della Comunicazione Mediata da Computer (CMC) - l’approfondimento della cultura dei nuovi media e dei nuovi ambienti Web 2.0 - l’introduzione del lavoro cooperativo e di metodi di gestione costruttivista dell’interazione online - uso e approfondimento delle tecniche di moderazione in ambiente e-learning. - attitudini e atteggiamenti culturali verso le tecnologie Tali obiettivi sono stati riferiti a tre ben distinti contesti in cui i corsisti possono aver operato: didattica, formazione del personale, organizzazione scolastica. Metodologia e struttura della ricerca. Sono state applicate metodologie classiche delle scienze sociali, con l’obiettivo di raccogliere dati sia di natura quantitativa sia di natura qualitativa. La parte più corposa della ricerca è consistita nella redazione e nella somministrazione di un questionario online, teso a indagare le pratiche dei soggetti negli ambiti definiti come obiettivi nella sezione precedente. La compilazione del questionario è stata resa possibile attraverso l’utilizzo della piattaforma sondaggi dell’Università di Milano-Bicocca sulla quale è stata predisposta un’apposita pagina Web alla quale i rispondenti potevano accedere volontariamente. All’interno del gruppo dei partecipanti a ForTutor sono state possibili le seguenti suddivisioni: a) docenti e non docenti b) corsisti con precedente esperienza come e-tutor e privi di esperienza come e-tutor c) docenti appartenenti a scuole di diverso ordine e grado d) corsisti “esperti” e “inesperti” di tecnologie e) corsisti partecipanti a diverse edizioni del corso. Alla somministrazione del questionario ha fatto seguito la realizzazione di alcune interviste a distanza a docenti ex corsisti, incentrate su aspetti generali come la questione dei nativi digitali, il ruolo dell’insegnante, l’implementazione di servizi di social network e strumenti Web 2.0 nella didattica, il cambiamento indotto nella scuola dalle tecnologie e l’influenza a lungo termine di ForTutor sulle competenze agite nella professione. I risultati raccolti sono stati rielaborati attraverso sistemi informatizzati di analisi statistica e del testo, utili a mettere in rilievo le tematiche più centrali e ad evidenziare le correlazioni più vistose fra le evidenze emergenti. Risultati. In generale, nel lungo periodo gli ex corsisti Fortutor continuano a dimostrare una maggiore consapevolezza sull’uso e l’utilità delle tecnologie e dimostrano una vivace attività professionale in merito a ciascuno dei cinque obiettivi indicati, costituendo un gruppo aperto all’innovazione e alla sperimentazione didattica. La ricerca ha messo in luce anche le difficoltà e le delusioni incontrate sia nel confronto con l’utenza che con l’autorità scolastica, in particolare l’azione formativa non ha avuto molto successo nel mettere in campo un buon numero di e-tutor attivi nella scuola lombarda, in quanto le occasioni professionali sono diminuite negli anni. Nell’ipotesi, infine, che nella scuola esistano fondamentalmente due modalità di approccio diverse all’introduzione dei nuovi media, una “tecnologizzante”, in cui tendenzialmente le tecnologie sono viste come un fine, e una “culturalizzante”, in cui le tecnologie sono viste come un mezzo, l’aver partecipato a ForTutor ha comportato un deciso orientamento dei soggetti verso la seconda modalità.
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Bucci, Francesca. "Information and communication technologies nella gestione integrata del diabete mellito: stato dell'arte, progetto Metabo come caso di studio." Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2015. http://amslaurea.unibo.it/9306/.

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Abstract:
Il Diabete, modello paradigmatico delle malattie croniche, sta assumendo negli ultimi anni le proporzioni di una pandemia, che non ha intenzione di arrestarsi, ma del quale, con l’aumento dei fattori di rischio, aumentano prevalenza e incidenza. Secondo stime autorevoli il numero delle persone con diabete nel 2035 aumenterà fino a raggiungere i 382 milioni di casi. Una patologia complessa che richiede lo sforzo di una vasta gamma di professionisti, per ridurre in futuro in maniera significativa i costi legati a questa patologia e nel contempo mantenere e addirittura migliorare gli standard di cura. Una soluzione è rappresentata dall'impiego delle ICT, Information and Communication Technologies. La continua innovazione tecnologica dei medical device per diabetici lascia ben sperare, dietro la spinta di capitali sempre più ingenti che iniziano a muoversi in questo mercato del futuro. Sempre più device tecnologicamente avanzati, all’avanguardia e performanti, sono a disposizione del paziente diabetico, che può migliorare tutti processi della cura, contenendo le spese. Di fondamentale importanza sono le BAN reti di sensori e wearable device, i cui dati diventano parte di un sistema di gestione delle cure più ampio. A questo proposito METABO è un progetto ICT europeo dedicato allo studio ed al supporto di gestione metabolica del diabete. Si concentra sul miglioramento della gestione della malattia, fornendo a pazienti e medici una piattaforma software tecnologicamente avanzata semplice e intuitiva, per aiutarli a gestire tutte le informazioni relative al trattamento del diabete. Innovativo il Clinical Pathway, che a partire da un modello Standard con procedimenti semplici e l’utilizzo di feedback del paziente, viene progressivamente personalizzato con le progressive modificazioni dello stato patologico, psicologico e non solo. La possibilità di e-prescribing per farmaci e device, e-learning per educare il paziente, tenerlo sotto stretto monitoraggio anche alla guida della propria auto, la rendono uno strumento utile e accattivante.
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PETRINI, Maria Celeste. "IL MARKETING INTERNAZIONALE DI UN ACCESSORIO-MODA IN MATERIALE PLASTICO ECO-COMPATIBILE: ASPETTI ECONOMICI E PROFILI GIURIDICI. UN PROGETTO PER LUCIANI LAB." Doctoral thesis, 2018. http://hdl.handle.net/11393/251084.

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Abstract:
Con l’espressione “marketing internazionale” ci si riferisce a quell’insieme di attività adottate dall’impresa al fine di sviluppare o perfezionare la propria presenza sul mercato estero. Oggetto della presente ricerca è l’analisi degli aspetti problematici che tali attività sollevano sul piano giuridico: attraverso un approccio basato sull’integrazione della cultura economica del marketing d’impresa con quella più propriamente giuridica, l’indagine mira ad individuare le fattispecie di marketing rilevanti sotto il profilo giuridico e giuspubblicistico, ad analizzarne i profili che risultano più critici per l’impresa e proporre soluzioni concrete. La ricerca è stata condotta in collaborazione all’azienda Gruppo Meccaniche Luciani, che oltre ad essere un affermato fornitore di stampi per calzature, progetta design innovativi attraverso una sua articolazione organizzativa creativa, denominata Luciani LAB. L’impresa investe molto nell’innovazione, ed in questo senso, particolarmente significativo è stato l’acquisto di una potente stampante 3D, tecnologicamente all’avanguardia, che ha consentito all’azienda di progettare diversi prodotti, tra cui una borsa, realizzarli in prototipazione rapida, e successivamente renderli oggetto di specifiche campagne promozionali, illustrate nel presente lavoro. Viene evidenziato come queste rispecchino la peculiarità dell’approccio al marketing da parte della piccola/media impresa, descritto dalla dottrina maggioritaria come intuitivo ed empirico, distante da quello teorico e strategico del marketing management. La collaborazione con l’impresa partner del progetto ha costituito il riferimento principale per l’elaborazione del metodo con cui condurre la ricerca: l’azienda ha promosso i propri prodotti mediante diverse strumenti di marketing, come inserti pubblicitari su riviste, campagne di e-mail marketing e fiere di settore. Queste attività si distinguono tra esse non solo rispetto alle funzioni, alle differenti modalità con cui vengono impiegate e al pubblico cui si rivolgono, ma anche e soprattutto rispetto alla disciplina giuridica di riferimento: ognuna di esse infatti è regolata da un determinato complesso di regole e solleva questioni che si inseriscono in una specifica cornice giuridica. Al fine di giungere ad una sistematica trattazione dei profili giuridici connessi, si è scelto di classificare le diverse azioni di marketing in tre gruppi: quelle riferite alla comunicazione, quelle inerenti l’aspetto del prodotto e quelle che si riferiscono al cliente Per ognuna di queste aree si individua una precisa questione critica per l’impresa, e se ne trattano i profili problematici dal punto di vista giuridico. In relazione al primo gruppo, ovvero la comunicazione pubblicitaria d’impresa, si evidenziano le criticità connesse alla possibilità di tutelare giuridicamente l’idea creativa alla base del messaggio pubblicitario: si mette in discussione l’efficacia degli strumenti giuridici invocabili a sua tutela, in particolare della disciplina del diritto d’autore, della concorrenza sleale e dell’autodisciplina. Si prende come riferimento principale il contesto italiano, considerando la pluralità degli interessi pubblici, collettivi ed individuali coinvolti. Il secondo profilo d’indagine riguarda la disciplina giuridica riconducibile all’e-mail marketing, uno degli strumenti più diffusi di comunicazione digitale. L’invasività di questo sistema nella sfera personale dei destinatari impone l’adozione di adeguati rimedi da parte delle imprese per evitare di incorrere nella violazione delle disposizioni a tutela della privacy. Si trattano le diverse implicazioni derivanti dall’uso di tale strumento, in particolare quelle riferite al trattamento dei dati personali alla luce della normativa vigente in Italia e nell’Unione Europea, e connesse alle modalità di raccolta degli indirizzi e-mail dei destinatari potenzialmente interessati. Infine, la costante partecipazione alle fiere di settore da parte dell’azienda dimostra quanto l’esteriorità del prodotto costituisca uno strumento di marketing decisivo per la competitività aziendale, dunque grande è l’interesse dell’impresa a che il suo aspetto esteriore venga protetto dall’imitazione dei concorrenti. Il tema giuridico più significativo che lega il processo di marketing al prodotto dell’azienda è proprio la protezione legale del suo aspetto, ovvero la tutela del diritto esclusivo di utilizzarlo, e vietarne l’uso a terzi. L’aspetto di un prodotto può essere oggetto di protezione sulla base di diverse discipline che concorrono tra loro, sia a livello nazionale che sovranazionale, dei disegni e modelli, del marchio di forma, del diritto d’autore e della concorrenza sleale. Si è scelto di concentrare il lavoro, in particolare, sulla prima: si ricostruisce il quadro normativo e l’assetto degli interessi implicati dalla fattispecie, per arrivare ad evidenziare le principali criticità nell’interpretazione delle norme, sia a livello nazionale, che nell’Unione Europea. Si approfondiscono gli orientamenti di dottrina e giurisprudenza di alcune disposizioni chiave per l’applicazione della disciplina, quali gli artt. 6 e 7 del Regolamento CE, n. 6/2002, concernenti rispettivamente il «carattere individuale» e la «divulgazione», i due requisiti fondamentali per ottenere la registrazione e conseguente protezione giuridica del disegno. Tali nozioni sono soggette ad interpretazioni parzialmente difformi da parte dei giudici dei diversi Stati membri, e ciò contribuisce a minare l’applicazione omogenea della disciplina in tutto il territorio UE. In questo senso, viene messo in evidenza il ruolo chiave dell’orientamento della Corte di Giustizia dell’Unione Europea nell’interpretazione di tali concetti, avente l’effetto di uniformare l’approccio degli Stati. La Direttiva 98/71/CE ha introdotto la possibilità di cumulare la protezione conferita all’aspetto del prodotto dalla disciplina dei disegni e modelli con quella riconosciuta dalle altre normative. Tale previsione solleva questioni di rilievo sistematico e concorrenziale: ci si interroga su quali problemi di tipo sistematico e di concorrenza vengano sollevati dal riconoscimento su uno stesso prodotto della protezione sia come disegno che come marchio di forma, e sia come disegno che come opera dell’ingegno. In particolare nell’ambito del diritto dei marchi d’impresa e del diritto d’autore, le tutele hanno durata potenzialmente perpetua, diversamente dalla registrazione come disegno o modello, che garantisce la titolarità del diritto di utilizzare il proprio disegno in via esclusiva per un periodo limitato di massimo 25 anni. Questa differenza temporale rende il cumulo problematico sia a livello di coordinamento, che di concorrenza, poiché incentiva il sorgere di “monopoli creativi” sulle forme del prodotto. Il presente lavoro ha come obiettivo l’ampliamento della conoscenza sul tema del marketing con particolare riferimento ai profili giuridici che si pongono, con riguardo alla promozione del prodotto nell’ambito dell’Unione Europea. Si ritiene che il valore aggiunto e l’aspetto più originale della ricerca consista nella sua forte aderenza alla realtà della piccola/media impresa: tramite l’integrazione della ricerca giuridica e dello studio dei fenomeni di marketing si delineano i problemi pratici che questa si trova a dover affrontare nell’implementazione delle attività quotidiane di marketing. Tale indagine vuole essere utile a tutte le piccole/medie imprese che si trovano impreparate nell’affrontare le sfide poste dal marketing e nel conoscere le implicazioni giuridiche che da questo derivano.
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Books on the topic "Implicazioni progetto e ICT"

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Nigro, Giampiero, ed. Le crisi finanziarie. Gestione, implicazioni sociali e conseguenze nell’età preindustriale / The Financial Crises. Their Management, Their Social Implications and Their Consequences in Pre-Industrial Times. Florence: Firenze University Press, 2016. http://dx.doi.org/10.36253/978-88-6655-949-8.

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Abstract:
L'attuale crisi finanziaria e la crisi monetaria dell'Unione Europea degli ultimi anni hanno condotto a una serie di studi analitici e altre pubblicazioni con un quadro di riferimento storico che, tuttavia, raramente va oltre il XIX e il XX secolo. Studi analoghi che si occupano di crisi finanziarie in tempi premoderni sono rari, tanto più quando si tratta di strategie di gestione delle crisi, delle conseguenze sociali e dello sfondo di queste crisi. Il volume si articola dunque intorno a questi temi principali: l’analisi delle crisi finanziarie, il ruolo dei (re)attori, la gestione delle crisi e il ruolo delle istituzioni. Sono qui presentati i risultati di ricerca del progetto bandito dalla Fondazione Istituto di Storia Economica “F. Datini” nel 2013 che si era posto come obiettivo, partendo da un approccio teorico sulle cause e i percorsi delle crisi finanziarie e le loro conseguenze economiche e sociali nel contesto dello sviluppo economico, quello di dimostrare o negare la significatività delle "teorie sulle crisi" del periodo pre-industriale. Se le conseguenze economiche delle crisi finanziarie sono ben note (i fallimenti delle imprese, le crisi commerciali e la depressione, le inadempienze e i crolli nelle reti dei pagamenti senza contanti, e la loro influenza sull’intero ciclo economico delle economie prese in considerazione), più sfumata risulta la visione del comportamento dell'individuo, o dell’intera società, che agisce economicamente in tempi di crisi finanziaria. Negli ultimi anni, il dibattito scientifico si è concentrato sulla questione di come agiscono o reagiscono gli homines oeconomici durante le crisi finanziarie. Dal punto di vista di casi studio del periodo pre-industriale, diventa chiaro che il ruolo dell'individuo è sostanzialmente più importante e grave sia per l’occorrenza della crisi sia per i tentativi di superarla, più di quanto appaia (ammesso che appaia) da ricerche precedenti. Infine, i contributi hanno indagato sulla gestione delle crisi in tempi di turbolenze finanziarie. L'analisi della gestione delle crisi in epoca pre-industriale può costituire infatti un essenziale passo avanti nella nostra comprensione della gestione della crisi attuale.
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