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Journal articles on the topic 'Impatto della tecnologia'

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Emanuele Panza, Stefania Barbieri, and Raffaella Spagnuolo. "La tecnologia del Gene Editing nella didattica esperienziale per studenti delle scuole secondarie di secondo grado." IUL Research 1, no. 2 (December 1, 2020): 26–39. http://dx.doi.org/10.57568/iulres.v1i2.77.

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Abstract:
Le moderne tecnologie di Gene Editing, come il sistema CRISPR, si sono diffuse in tutti i laboratori del mondo, alimentando al contempo speranze e timori per le sue applicazioni. Poiché queste tecnologie sono destinate ad avere un enorme impatto sulle nostre vite, è fondamentale comunicare e suscitare un dibattito, soprattutto tra i più giovani. Per avvicinare gli studenti delle scuole secondarie di secondo grado ai grandi temi scientifici e far sperimentare loro l’utilizzo di nuove tecnologie per comprenderne le potenzialità, negli ultimi anni abbiamo messo a punto un corso di Gene Editing. La risposta degli studenti a questo tipo di corso dimostra l’efficacia della sperimentazione nell’informare e suscitare una discussione su queste tematiche. In questo articolo riportiamo e commentiamo i risultati dello studio.
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Loddo, Paola, Silvia Veronesi, Ofelia Valentino, Anna Lucchelli, and Anna Michilli. "Il sistema della Giustizia Minorile alla prova dell'emergenza sanitaria." MINORIGIUSTIZIA, no. 4 (June 2021): 131–40. http://dx.doi.org/10.3280/mg2020-004013.

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Abstract:
L'emergenza sanitaria ha avuto un impatto significativo sulla giustizia minorile, che ha dovuto rispondere, con tempestività, per cercare di dare piena tutela ai minori coinvolti. Il ricorso alla tecnologia ha costituito uno strumento efficace che ha in qualche modo garantito il funzionamento del sistema, ma ha mostrato i suoi limiti nella gestione dei progetti di intervento e di supporto del minore e della sua famiglia, dove la presenza fisica e la ricchezza dello scambio relazionale non possono essere sostituiti dall'interrelazione virtuale.
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Balaguer Callejón, Francisco. "L'impatto dei nuovi intermediari dell'era digitale sulla libertà di espressione." CITTADINANZA EUROPEA (LA), no. 1 (August 2021): 33–62. http://dx.doi.org/10.3280/ceu2021-001002.

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Abstract:
Le nuove tecnologie hanno un impatto sia positivo che negativo sulla libertà di espressio-ne, sui diritti costituzionali e sui processi democratici. Tale incidenza è stata positiva nelle fasi iniziali di sviluppo del Web e in particolare nelle prime fasi del Web 2.0, quando Internet era progettato in modo più partecipativo e cooperativo. Negli ultimi anni, tuttavia, sono emersi processi gerarchici di organizzazione di informazioni e dati ad opera di grandi socie-tà tecnologiche che si pongono come nuovi intermediari tra utenti e sfera pubblica. La libertà di espressione è attualmente condizionata da questi intermediari che controllano i processi di comunicazione. L'articolo si propone di riflettere sul ruolo di questi nuovi intermediari in relazione alla configurazione della sfera pubblica nei sistemi democratici, mettendone in rilievo l'impatto riguardo alla libertà di espressione nell'ambito dei rapporti tra sfera pub-blica e privata e tra sfera statale e globale. In questi ambiti la capacità di regolazione e con-trollo da parte dello Stato si indebolisce a fronte del potere di queste grandi società che occu-pano e monopolizzano uno spazio pubblico dove la libertà di espressione viene ridotta a merce, tanto che informazioni e opinioni si trasformano in dati monetizzabili, attraverso gli algoritmi delle applicazioni Internet. In tal modo l'utilizzo di questi algoritmi, allo scopo di promuovere fake news e radicalizzazione per attirare l'attenzione del pubblico e generare maggiori guadagni, rischia di distruggere una percezione sociale condivisa della realtà. Tra le tante misure che possono essere adottate, spiccano quelle legate al diritto della concorren-za, ovvero basate su misure previste da regolatori istituzionali e volte ad ostacolare una concentrazione ancora maggiore di potere monopolistico. Tuttavia, invece di restrizioni, sarebbe preferibile lasciare spazio a una tecnologia aperta che ponga fine alla natura chiusa e gerarchica delle applicazioni.
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Paoloni, Paola, Francesca Dal Mas, and Amelia Barcellini. "Leadership femminile in sanità: possibili soluzioni e strumenti. Un caso di studio." MECOSAN, no. 120 (February 2022): 83–104. http://dx.doi.org/10.3280/mesa2021-120006.

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Abstract:
Obiettivo Lo scopo dell'articolo e approfondire le tematiche relative alla leadership femminile delle imprese sanitarie, andando a individuare, nella letteratura internazionale e mediante un caso di studio, le caratteristiche rilevanti che impattano sulle pari opportunita. L'articolo intende, quindi, approfondire i possibili strumenti e soluzioni al fine di supportare la leadership femminile e rafforzare il ruolo della donna nel management delle aziende sanitarie.Nell'articolo viene utilizzata la metodologia di analisi di un caso di studio. Oggetto dello studio e il Centro Nazionale di Adroterapia Oncologica (Fondazione CNAO) di Pavia. La Fondazione CNAO e caratterizzata dalla presenza di un middle management a prevalenza femminile (dei 130 operatori, 66 sono donne, di cui 30 madri). A capo della direzione scientifica, medica, tecnico- infermieristica vi sono donne. Sempre donne rivestono il ruolo di responsabili della Comunicazione e URP, Qualita e Regulatory Affairs, Contabilita Generale e Aspetti Fiscali, Amministrazione Clinica, Risorse Umane, Pianificazione Acquisti e Servizi Generali. Dei 12 medici attuali, 10 sono donne, compreso il Direttore Medico, in controtendenza con la media internazionale (per la quale solo il 25% dei medici in ambiente ospedaliero e rappresentato da donne). Risultati L'analisi condotta attraverso il modello del CAOS consente, a partire dall'esperienza della Fondazione CNAO, di determinare alcuni strumenti operativi per facilitare l'accesso delle donne a posizioni di leadership in ambito sanitario. Tramite il caso di studio sono investigate e mappate le soluzioni di flessibilita adeguatamente applicate durante il periodo dell'emergenza causata dalla pandemia da Covid-19. I risultati consentono di proporre strumenti per valorizzare il ruolo delle donne nel management sanitario, in ambiti fortemente multidisciplinari e a elevato impatto di innovazione e tecnologia. Implicazioni teoriche L'articolo contribuisce al tema della diversita di genere nelle aziende sanitarie, con particolare riferimento a barriere, vantaggi e strumenti operativi per facilitare la leadership femminile. Implicazioni operative L'esperienza della Fondazione CNAO, adeguatamente collocata nella letteratura, consente di individuare alcune best practices di concreta applicabilita per le aziende sanitarie, stimolando eventuali studi comparativi.
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Eugenio, Eugrnio. "Stress eco 2030." CARDIOLOGIA AMBULATORIALE 30, no. 2 (July 31, 2022): 1–8. http://dx.doi.org/10.17473/1971-6818-2022-2-1.

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Abstract:
L’ecostress si basa sulle alterazioni della cinetica regionale ed è oggi in una posizione centrale nella pratica cardiologica, con una indicazione di classe 1 per la diagnosi di coronaropatia nelle linee guida europee e americane. I test funzionali dovrebbero però esplorare anche altri aspetti della vulnerabilità fisiopatologica e prognostica del paziente, non solo la stenosi coronarica e l’ischemia inducibile. Nel protocollo stato dell’arte, lo stress eco valuta 5 diversi bersagli fisiopatologici che convergono concettualmente e logisticamente nel protocollo ABCDE. Lo step A valuta la cinetica regionale con eco bidimensionale. Lo step B valuta la congestione polmonare con le linee B all’eco polmonare. Lo step C valuta la riserva contrattile con la volumetria del ventricolo sinistro. Lo step D valuta il microcircolo coronarico con il Doppler pulsato nella coronaria discendente anteriore medio-distale. Lo step E valuta la risposta in frequenza mediante ECG. Sono finestre diagnostiche su 5 diverse riserve funzionali in un solo test: coronarica epicardica (A), diastolica (B), contrattile (C), coronarica microcircolatoria (D) e simpatica (E). Lo stress eco con protocollo ABCDE è ecumenico (adatto a tutti gli stress) e onnivoro (adatto a tutti i pazienti). L’ecocardiografia è ubiquitaria e democratica (disponibile ovunque e a chiunque), e si basa su una tecnologia sostenibile, perché a basso costo, senza radiazioni ionizzanti, e con minimo impatto ambientale.
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CHICHERA, Maria Angélica. "A Exigência de Novos Padrões no Ensino Jurídico Frente as Novas Tecnologias." INTERRITÓRIOS 6, no. 12 (December 7, 2020): 335. http://dx.doi.org/10.33052/inter.v6i12.249004.

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Abstract:
RESUMOO presente artigo tem por objetivo abordar questões no que dizem respeito aos recursos de aprendizagem utilizados nas salas de aula e a inclusão das novas tecnologias no ensino jurídico, como mais uma opção de ferramenta a ser implementada no processo de ensino e aprendizagem. Importante se faz, verificar se há a compreensão pelos docentes do Direito das reais tendências para o futuro e se os efetivos impactos que as novas tecnologias têm revolucionado o mundo escolar e de como elas estão modificando o modo de pensar e agir dos agentes envolvidos no processo ensino-aprendizagem, numa sociedade globalizada e informatizada. Por se tratar de um estudo descritivo e hipotético, será realizado com base na pesquisa bibliográfica e histórica, utilizando-se do método indutivo.Educação Jurídica. Tecnologia. Docente. Ensino Jurídico. Novas Formas de Aprendizagem.ABSTRACTThe aim of this article is to address questions regarding learning resources used in classrooms and the inclusion of new technologies in legal education, as a further option of a tool to be implemented in the teaching and learning process. It is important to verify if there is an understanding by law teachers of the real tendencies for the future and if the effective impacts that the new technologies have revolutionized the school world and how they are modifying the way of thinking and acting of the agents involved in the process teaching-learning, in a globalized and computerized society. Because it is a descriptive and hypothetical study, it will be carried out based on bibliographical and historical research, using the inductive method.Legal Education. Technology. Teacher. Legal Teaching. New Forms of Learning.RESUMENEste artículo tiene como objetivo abordar cuestiones relativas a los recursos de aprendizaje utilizados en las aulas y la inclusión de las nuevas tecnologías en la enseñanza jurídica, como una opción más de herramienta que puede ser implementada en el proceso de enseñanza y aprendizaje. Es importante comprobar si existe un entendimiento por parte de los profesores de Derecho de las tendencias reales para el futuro, si tienen idea de los impactos efectivos que las nuevas tecnologías han revolucionado el mundo escolar y cómo ellas están cambiando la forma de pensar y actuar de los agentes implicados en el proceso de enseñanza-aprendizaje, en una sociedad globalizada e informatizada. Se trata de un estudio descriptivo e hipotético, se realizará con base en una investigación bibliográfica e histórica, utilizando el método inductivo.Educación Jurídica. Tecnología. Profesor. Enseñanza Jurídica. Nuevas Formas de Aprendizaje.SOMMARIOQuesto articolo si propone di affrontare le questioni relative alle risorse di apprendimento utilizzate nelle classi e all'inclusione di nuove tecnologie nell'educazione giuridica, come un'ulteriore opzione di strumento che può essere implementata nel processo di insegnamento e apprendimento. È importante verificare se c'è una comprensione da parte degli insegnanti di diritto delle reali tendenze per il futuro, se hanno un'idea degli impatti effettivi che le nuove tecnologie hanno rivoluzionato il mondo scolastico e di come stanno cambiando il modo di pensare e di agire gli agenti coinvolti nel processo di insegnamento-apprendimento, in una società globalizzata e informatizzata. Si tratta di uno studio descrittivo e ipotetico, sarà condotto sulla base di una ricerca bibliografica e storica, utilizzando il metodo induttivo.Educazione giuridica. Tecnologia. Insegnante. Educazione legale. Nuovi modi di apprendimento.
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F. Gómez Vozmediano, Miguel. "El impacto de la era digital en los archivos históricos estatales españoles. Una visión personal en la encrucijada del III milenio." SOCIETÀ E STORIA, no. 174 (January 2022): 797–823. http://dx.doi.org/10.3280/ss2021-174009.

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Abstract:
«el uso o aplicación de las tecnologías digitales es absolutamente imprescindible pero no suficiente, pues, además, es necesario realizar las transformaciones culturales que implica la digitalización, ya que es una nueva forma de vivir, de trabajar y de relacionarse; es un cambio cultural consecuencia de la Revolución Digital en la que nos encontramos»1. Nel contesto di una società sempre più tecnologica, l'autore riflette sui significativi sviluppi e progressi di cui gli archivi spagnoli sono stati protagonisti lungo la loro storia, concentrando poi l'attenzione sull'attuale situazione della gestione dei patrimonio documentario custodiale per tali istituzioni pubbliche. Dopo aver affrontato i risultati ottenuti attraverso la piattaforma PARES 2.0, strutturata nella rete degli Archivi Statali dipendenti dal Ministero della Cultura e dello Sport, egli fornisce una visione personale dei risultati raggiunti fino a oggi, soffermandosi sulle principali sfide poste dall'immediato futuro.
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Verdolini, Elena, and Chiara Belpietro. "Giusta transizione ecologica: l'impatto delle tecnologie digitali." GIORNALE DI DIRITTO DEL LAVORO E DI RELAZIONI INDUSTRIALI, no. 174 (September 2022): 205–24. http://dx.doi.org/10.3280/gdl2022-174002.

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Abstract:
Il concetto di «just twin transitions», ossia «transizioni gemelle e giuste», è sempre più al cen-tro di discussioni pubbliche e dibattiti politici; esso indica la duplice transizione in campo eco-logico e in campo digitale, e promuove l'idea che gli sforzi per perseguire queste transizioni devono essere accompagnati da misure tese a «non lasciare indietro nessuno». Tuttavia, le im-plicazioni derivanti dalle connessioni, sinergie o incongruenze tra queste due transizioni non sono ancora state oggetto di analisi sistematica. Questo articolo illustra le possibili e verosimili ripercussioni negative (N) o positive (P) delle tecnologie digitali sugli obiettivi della giusta transizione ecologica, ossia (1) l'azione per il clima, (2) la promozione di lavori di qualità e qualificanti e (3) l'identificazione di interventi tesi a ridurre gli impatti sociali negativi della transizione ecologica sulle fasce meno abbienti e più a rischio. Sulla base di questa analisi, vengono discussi i motivi che giustificano un'analisi congiunta della transizione ecologica e di quella digitale.
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Mazzoli, Gino. "Senza corpo né tempo. Avventure della psiche individuale e sociale nell'epoca delle nuove tecnologie." RIVISTA SPERIMENTALE DI FRENIATRIA, no. 2 (September 2020): 7–31. http://dx.doi.org/10.3280/rsf2020-002002.

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Abstract:
La rivoluzione delle nuove tecnologie non ha l'aria di essere una delle tante svolte nella storia dell'umanità. È come se l'invenzione della ruota, del treno, dell'elettricità e del computer si fossero unificate come forza d'impatto e moltiplicate per un numero infinito di volte. Non stiamo parlando di una singola invenzione, ma di una catena di invenzioni a getto continuo. La velocità con cui vengono introdotte queste innovazioni impedisce un adattamento emotivo e cognitivo sul piano sia individuale che sociale. In particolare, le due variabili essenziali dell'esperienza umana (spazio e tempo) sembrano venire espulse. Questa rivoluzione impatta un immaginario collettivo dominato dalla bulimia di esperienze, beni e diritti che viene espanso all'ennesima potenza dalla performatività tecnologica. E tuttavia questa scena (vissuta in modo inconsapevole, a prezzo di nuovi disturbi psichici come la depressione che è diventata la malattia più diffusa nell'Occidente) è stata sospesa dal Covid, uno stop globale che ha consentito a tutti di vedere il brodo culturale in cui eravamo immersi e di nominare i problemi che ci attraversano. In particolare, la tenuta psichica dell'individuo può essere posta come un nodo politico che riguarda tutti. Una considerazione disincantata della scena può consentire di vedere il virtuale come veicolo non solo di manipolazione e bilocazione fuorviante in realtà aumentate e second life, ma anche come sviluppo della dimensione interiore. Proprio al culmine di una deriva antiumana si apre dunque uno spazio per far transitare nel nuovo mondo in arrivo la specificità e la complessità della nostra specie.
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Tusino, Silvia. "La dimensione etica all’interno dell’approccio della Responsible Research and Innovation: un’analisi critica." Medicina e Morale 69, no. 2 (July 21, 2020): 229–42. http://dx.doi.org/10.4081/mem.2020.617.

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Abstract:
Da una decina d’anni, l’espressione Responsible Research and Innovation (RRI) ha fatto la sua comparsa nel lessico della policy europea della ricerca, ad indicare un nuovo approccio per guidare i processi di ricerca e innovazione verso la realizzazione di un futuro desiderabile. Tale approccio si concretizza in cinque obiettivi chiave, tra cui la considerazione della dimensione etica. L’analisi delle motivazioni alla base della RRI e delle sue peculiarità mette in luce che questo approccio intercetta istanze importanti, in particolare la necessità di incentivare una precoce interazione tra riflessione etica, da un lato, e ricerca e innovazione scientifico-tecnologica, dall’altro. Tuttavia, il modo in cui viene concepito il ruolo della riflessione etica all’interno della RRI presenta notevoli limiti, che rischiano seriamente di ridimensionare l’impatto che tale riflessione può avere sui processi di ricerca e innovazione. Tali limiti sono riconducibili in particolare all’approccio top-down tipico della RRI; all’insufficiente approfondimento del significato della componente della dimensione etica maggiormente innovativa e peculiare – quella della riflessione critica sugli impatti sociali della ricerca e dell’innovazione; alla mancata individuazione della specificità del contributo che la riflessione etico-normativa può offrire. Tali limiti emergono sia dall’analisi del modo in cui la dimensione etica viene interpretata nel paradigma RRI e concretizzata dalle istituzioni di ricerca, sia dall’analisi della riflessione e delle esperienze in materia di “etica in laboratorio”. Il bilancio critico si conclude con l’indicazione di alcune aree in cui il contributo dell’etica e dei filosofi morali appare fondamentale.
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Montanini, Lucia, and Anna Maria Morganti. "Valutazione economica e sostenibilitŕ ambientale: il riutilizzo degli scarti della lavorazione delle olive." RIVISTA DI STUDI SULLA SOSTENIBILITA', no. 1 (March 2012): 59–77. http://dx.doi.org/10.3280/riss2012-001005.

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Abstract:
Il presente lavoro prende avvio dalle evidenze di un progetto di ricerca sul settore oleario delle province di Ascoli Piceno e Fermo. Si propone di affrontare le problematiche di natura economica ed ambientale relative alle decisioni da parte degli operatori del settore, sull'utilizzo della sansa vergine per produrre energia elettrica (combustione con cogenerazione) e il suo impatto sullo sviluppo sostenibile. Le analisi di convenienza economica e gli indicatori di natura ambientale hanno sottolineato i vantaggi in termini economici, ambientali, tecnici, organizzativi di progetti tecnologici innovativi per l'utilizzo della biomassa a fini energetici.
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Di Nunzio, Daniele, Marcello Pedaci, Fabrizio Pirro, and Emanuele Toscano. "La didattica a distanza durante la pandemia di covid-19: il lavoro dei docenti e la diversità dei contesti scolastici." ECONOMIA E SOCIETÀ REGIONALE, no. 1 (June 2021): 98–106. http://dx.doi.org/10.3280/es2021-001008.

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Abstract:
L'articolo presenta i risultati di un'indagine rivolta ai docenti delle scuole dell'infanzia, prima-ria e secondaria, in merito alla didattica a distanza attuata durante la fase emergenziale della pandemia di Covid-19. L'Indagine è stata condotta su tutto il territorio nazionale, con questio-nario online, tecnica Cawi, dal 3 aprile al 7 maggio 2020, con 1197 questionari validi. L'analisi approfondisce il ruolo dei contesti scolastici nel determinare gli impatti sia sulle con-dizioni di lavoro dei docenti che sulle disuguaglianze di accesso al diritto di istruzione da parte degli studenti. In particolare, sono considerati i seguenti fattori intervenienti: il ruolo delle possibilità di partecipazione dei docenti, la formazione ricevuta e la disponibilità di strumenti tecnologici. L'indagine è stata promossa dalla Flc-Cgil (Federazione Lavoratori della Conoscenza) e con-dotta in collaborazione con Fondazione Giuseppe Di Vittorio, Università di Teramo e Labora-torio LO-Lavoro e Organizzazioni del Dipartimento di Scienze Sociali ed Economiche dell'Università degli Studi di Roma «La Sapienza».
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Mosa, Elena. "L’uso degli ambienti fisici e virtuali durante l’emergenza sanitaria." IUL Research 3, no. 6 (December 21, 2022): 36–45. http://dx.doi.org/10.57568/iulres.v3i6.332.

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Abstract:
Il contributo si basa sui dati raccolti nel corso dell’indagine “Impatto della Pandemia sulle Pratiche Didattiche e Organizzative delle Scuole Italiane nell’Anno Scolastico 2020/21” condotta da Indire su un campione statisticamente rappresentativo. La survey richiama le dimensioni dei framework europei DigCompOrg e DigCompEdu, ovvero: 1) Modalità didattiche 2) Valutazione 3) Supporti e risorse per la didattica 4) Spazi, infrastrutture e tecnologie 5) Formazione continua 6) Organizzazione e leadership scolastica 7) Collaborazione e networking. Il rispondenti all’indagine sono stati 2.546 docenti variamente distribuiti sul territorio nazionale e rappresentativi della scuola primaria, secondaria di I e di II grado. Nello specifico, l’articolo intende approfondire i risultati relativi alla dimensione “spazi, infrastrutture e tecnologie” con l’obiettivo di analizzare l’uso degli spazi scolastici interni ed esterni all’edificio anche in modalità integrata e potenziata dagli ambienti on line. Come è noto, gli spazi e le infrastrutture tecnologiche hanno ricoperto un ruolo fondamentale durante la pandemia. I primi, perché sono risultati essenziali al fine di garantire il distanziamento sociale minimo nel rispetto dei provvedimenti sanitari emanati dal CTS. Le infrastrutture e le tecnologie, inoltre, si sono rivelate essere la conditio sine qua non per garantire le attività didattiche nei vari assetti: in presenza, online o a classi ibride. Assicurare un device a tutti, disporre di connessioni sufficientemente robuste da consentire molteplici accessi in contemporanea (a casa, come a scuola) sono state alcune delle principali sfide fin dai primi giorni di lockdown. Al perdurare dell’emergenza sanitaria e dei relativi provvedimenti necessari al contingentamento della diffusione del virus, si sono poste anche questioni legate alla disponibilità di ambienti domestici dedicati per consentire il corretto svolgimento delle attività didattiche. Ambienti che, non di rado, risultavano inidonei se, ad esempio, dovevano essere condivisi con altri fratelli o sorelle o con i genitori in smart working. I patti educativi di comunità sono stati richiamati nel Piano Scuola 2020/21 al fine di incoraggiare collaborazioni virtuose tra scuola e territorio e rafforzare l’alleanza educativa, civile e sociale tra le scuole e le comunità educanti, anche in relazione al quadro di complessità generato dalla pandemia. Il Piano 2020/21 specifica, tra i vari obiettivi, la messa a disposizione di altre strutture o spazi, come parchi, teatri, biblioteche, archivi, cinema, musei, per svolgere attività didattiche complementari a quelle tradizionali. Si è pertanto inteso indagare la tipologia e la frequenza di utilizzo di ambienti diversi dall’aula scolastica e le motivazioni che hanno sotteso a tali scelte. Il contributo intende fornire una sintesi e una riflessione critica a partire dai dati emersi dal questionario.
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De Dominicis, R., A. Pansini, P. Conti, G. Dal Pozzo, D. Caramella, R. Conti, and G. Pellicanò. "Applicazioni della teleradiologia in Neurochirurgia." Rivista di Neuroradiologia 5, no. 3 (August 1992): 371–76. http://dx.doi.org/10.1177/197140099200500310.

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Abstract:
La teleradiologia può contribuire ad evitare ritardi nella trasmissione dei dati acquisiti con esami diagnostici computerizzati e a rendere più tempestiva ed efficace la terapia. Inoltre con la teleradiologia è possibile ottimizzare l'interscambio di informazioni fra il diagnosta e il curante, con l'obiettivo finale di rendere sempre migliore l'assistenza al malato ed al tempo stesso fornire migliori opportunità di tipo didattico. Dal Novembre 1986 è operativo presso l'Università degli Studi di Firenze un sistema per la trasmissione di immagini di risonanza magnetica tra la Sezione di RM del Dipartimento di Fisiopatologia Clinica e la Clinica Neurochirurgica. Nel periodo novembre 1986 - novembre 1991, 97 esami RM dell'encefalo o della colonna sono stati trasmessi in tempo reale dalla RM alia Clinica Neurochirurgica. L'esperienza nell'uso di tale collegamento ha dimostrato che esso ha avuto un rilevante impatto sulla gestione del paziente neurochirurgico. Infatti in caso di esame negativo, è stato possibile disporre immediatamente la dimissione del paziente, evitando l'esecuzione di altri esami. Nel caso di esito positivo, è stato possibile sfruttare immediatamente i risultati dell'esame per accelerare il successivo percorso diagnostico o chirurgico del paziente. Un importante vantaggio del collegamento è stato inoltre di tipo didattico: infatti gli esami che venivano effettuati presso la Radiologia universitaria venivano generalmente seguiti «pacchetto» dai medici specializzandi in neurochirurgia, i quali avevano in tal modo la possibilità di studiare, ancor prima che in sala operatoria, il quadro anatomico relativo ai casi in esame. Essi avevano inoltre la possibilità di acquisire esperienza diretta della RM ed al tempo stesso delle recenti tecnologie dell'informatica e delle comunicazioni.
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Spaliviero, Camilla. "Teaching Italian as a second language through digital storytelling: Students’ perceptions towards izi.TRAVEL." EuroAmerican Journal of Applied Linguistics and Languages 9, no. 1 (April 10, 2022): 91–121. http://dx.doi.org/10.21283/2376905x.15.1.265.

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Abstract:
EN The use of technology-enhanced language learning, representing an urgent issue due to the Covid-19 pandemic, has also been promoted by many studies in second language acquisition. Nevertheless, research in this field is only partially developed for the teaching of Italian as a second language (L2) within the university context and for investigating students’ perceptions. This article presents an action research project on the use of izi.TRAVEL, a website housing more than 15,000 audio guides for touring various sites in cities around the world. The aim of the study is to contribute to developing didactic practices relative to Italian as an L2 through digital storytelling, in order to raise and foster students’ linguistic and digital skills. Participants were a small group of students studying Italian as an L2 as part of a master’s program at an Italian university. Data were collected through a questionnaire, a focus group, and students’ multimodal artifacts. Results show the positive impact of project participation on students’ attitudes and perceived learning outcomes, as well as improvements in linguistic, cultural, environmental, and digital competences. Key words: TEACHING ITALIAN AS AN L2, DIGITAL STORYTELLING, IZI.TRAVEL, STUDENTS’ PERCEPTIONS, ACTION RESEARCH ES El uso de la tecnología para la adquisición lingüística es promovido por varios estudios, y constituye una cuestión urgente en el contexto de la pandemia del Covid-19. Sin embargo, este tema de investigación se ha desarrollado solo parcialmente respecto a la enseñanza del italiano como L2 en la universidad y a las percepciones del alumnado. En este artículo se presenta un proyecto de investigación-acción sobre el uso de izi.TRAVEL, un sitio web que tiene más de 15,000 audioguías para recorrer varios sitios de ciudades de todo el mundo. Izi.TRAVEL se implementó con un pequeño grupo de estudiantes de italiano como L2 matriculados en un Máster internacional de una universidad italiana. El objetivo del estudio es desarrollar prácticas didácticas del italiano como L2 a través de la narrativa digital para fomentar las habilidades lingüísticas y digitales del alumnado. Los datos se recogieron a través de un cuestionario, un grupo focal y los productos multimodales del alumnado. Los resultados muestran el impacto positivo de la participación en el proyecto en las actitudes del alumnado y en sus resultados de aprendizaje percibidos, así como mejoras en sus competencias lingüística, cultural, ambiental y digital. Palabras clave: ENSEÑAR ITALIANO L2, NARRATIVA DIGITAL, IZI.TRAVEL, PERCEPCIONES DE LOS ESTUDIANTES, INVESTIGACIÓN-ACCIÓN IT L’uso delle tecnologie per l’apprendimento linguistico è promosso da diversi studi e si è andato imponendo come questione urgente ne contesto della pandemia Covid-19. Tuttavia, in quest’ambito risultano ancora scarsi gli studi sulla didattica dell’italiano L2 nel contesto universitario e dalla prospettiva degli studenti. Su queste basi, nell’articolo si presenta un progetto di ricerca-azione riguardante l’uso di izi.TRAVEL, un sito web che contiene più di 15,000 audioguide per visitare le città di tutto il mondo. Il progetto è stato pilotato con un piccolo gruppo di apprendenti di italiano L2 iscritti in un Master internazionale di un’università italiana. L’obiettivo dello studio è quello di contribuire allo sviluppo di pratiche didattiche sull’italiano L2 attraverso il Digital Storytelling per promuovere le competenze linguistiche e digitali degli apprendenti. I dati sono stati raccolti attraverso un questionario, un focus group e i prodotti multimodali degli studenti. I risultati rivelano che l’impatto della partecipazione nel progetto sugli atteggiamenti degli/delle apprendenti e sui risultati dell’apprendimento percepiti è stato positivo poiché migliorano le competenze linguistiche, culturali, ambientali e digitali. Parole chiave: INSEGNARE ITALIANO L2, DIGITAL STORYTELLING, IZI.TRAVEL, PERCEZIONI DEGLI STUDENTI, RICERCA-AZIONE
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Caramori, Alessandra Paola, Jéssica Mahyara Teixeira, Suelen Najara de Mello, and Marlon Da Fonseca Misceno de Araújo. "O ensino de italiano no âmbito da Rede Andifes Idiomas sem Fronteiras nos tempos de ensino." Revista Italiano UERJ 12, no. 1 (September 5, 2021): 20. http://dx.doi.org/10.12957/italianouerj.2021.62140.

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RESUMO: A Educação, no ano de 2020, a partir do início da pandemia de Covid-19, sofreu grande impacto com o fechamento das instituições escolares e consequente transformação das aulas presenciais em remotas. Nos cursos de língua italiana das Universidades Federais da Rede IsF-italiano, fomentadas pela Embaixada Italiana, a mudança do presencial para o remoto foi súbita, ainda no mês de março de 2020, obrigando-nos à transformação abrupta de modalidade de ensino/aprendizagem e de nossas práticas. Como as orientações pedagógicas para a formação continuada dos professores vinham sendo feitas, desde o início do Programa IsF-italiano, em 2016, na modalidade a distância, não estávamos totalmente afastados do mundo virtual, mas essa orientação se dava na direção das aulas em presença física. Com o passar dos meses, sempre na busca de novos conhecimentos, novos meios, recursos e ferramentas tecnológicos e de seus usos, e no compartilhamento constante destes saberes entre os professores, chegamos ao final de 2020, com muitos e relevantes aprendizados.Palavras-chave: Formação continuada de professores de italiano. Ensino/aprendizagem de língua italiana. Rede IsF-italiano. Ensino remoto. Covid-19. ABSTRACT: L'istruzione, nell'anno 2020, dall'inizio della pandemia Covid-19, ha subito un grande impatto, con la chiusura delle istituzioni scolastiche e la conseguente trasformazione delle classi in classi a distanza. Nei corsi di lingua italiana delle Università Federali della Rete IsF-italiano, sostenuti dall'Ambasciata Italiana, il cambiamento si è fatto all'improvviso, ancora nel mese di marzo 2020, costringendoci ad una brusca trasformazione della modalità di insegnamento/apprendimento e delle nostre pratiche didattiche. Poiché gli orientamenti pedagogici per la formazione continua degli insegnanti sono state fatte dall'inizio del Programma IsF-italiano, nel 2016, in modalità a distanza, non eravamo del tutto lontani dal mondo virtuale, ma questo orientamento è stato dato nella direzione delle classi in presenza fisica. Nel corso dei mesi, sempre alla ricerca di nuove conoscenze, nuovi mezzi, ricorsi e strumenti tecnologici e dei loro usi, e nel compartire costanti di questi saperi tra i professori, siamo arrivati alla fine del 2020, con molti apprendimenti rilevanti.Parole chiave: Formazione continua di professori di italiano. Insegnamento/apprendimento di lingua italiana. Rete IsF-italiano. Insegnamento (da) remoto. Covid-19. ABSTRACT: Education, from the beginning of the Covid-19 pandemic in the year 2020, suffered great impact with the closure of school institutions and the consequent transformation of traditional classroom classes into remote classes. In the Italian language courses of the Federal Universities of the Rete IsF-Italiano, promoted by the Italian Embassy, the change from formal to remote was sudden, still in March 2020, forcing us to abruptly change the teaching/learning modality and our practices. Since the pedagogical guidelines for the continued formation of teachers had been made, since the beginning of the Programa Italiano-Isf in 2016, in the distance mode, we were not utterly far from the virtual world, yet this orientation was proposed in the direction of the classes in physical presence. Over the months, always searching for new knowledge, new means, technological resources and tools, and their uses, and the constant sharing of this knowledge among teachers, we arrived, at the end of 2020, with many relevant learnings.Keywords: Further training of Italian teachers. Italian language teaching/learning. Isf-Italian Network. Remote teaching. Covid-19.
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Fanelli, Flaminia, Guido Di Dalmazi, Marco Mezzullo, Valentina Vicennati, Carla Pelusi, Renato Pasquali, Alessandra Gambineri, and Uberto Pagotto. "Impatto clinico delle nuove tecnologie in spettrometria di massa per il dosaggio degli steroidi." L'Endocrinologo 20, no. 2 (February 25, 2019): 84–88. http://dx.doi.org/10.1007/s40619-019-00531-2.

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Monaci, Massimiliano. "L'innovazione sostenibile d'impresa come integrazione di responsabilitŕ e opportunitŕ sociali." STUDI ORGANIZZATIVI, no. 2 (April 2013): 26–61. http://dx.doi.org/10.3280/so2012-002002.

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Le concezioni e le prassi di responsabilitŕ sociale d'impresa (CSR, corporate social responsibility) che si sono affermate sino a tempi molto recenti riflettono prevalentemente una logica reattiva, incentrata sulla necessitŕ delle aziende di rilegittimarsi nei confronti dei loro stakeholder corrispondendo alla richiesta di riduzione e prevenzione dei costi sociali legati all'attivitŕ d'impresa (degrado ecologico, disoccupazione conseguente a ristrutturazioni, ecc.). Tuttavia l'attuale periodo, anche per le incertezze e questioni poste dalla crisi economica, rappresenta una fase singolarmente feconda per andare oltre questo approccio adattivo e raccogliere la sfida di una visione piů avanzata della dimensione sociale dell'agire d'impresa come innovazione sostenibile. Tale modello si basa sulla valorizzazione di beni, risorse ed esigenze di significato sociale ed č indirizzato alla creazione di valore integrato - economico, umano-sociale e ambientale - nel lungo termine. La caratteristica centrale di questo profilo d'impresa č la tendenza a operare in maniera socialmente proattiva, sviluppando un'attitudine a cogliere o persino anticipare le direzioni del cambiamento sociale con i suoi bisogni e problemi emergenti e facendo sě che l'integrazione di obiettivi economici e socio-ambientali nei processi strategico-produttivi si traduca in fattore di differenziazione dell'offerta di mercato e in una reale fonte di vantaggio competitivo. Nel presente lavoro si indica la praticabilitŕ di un simile modello riferendosi ai risultati di una recente indagine condotta su un campione di dieci imprese italiane, eterogenee per dimensioni, collocazione geografica, fase del ciclo di vita e settori di attivitŕ, che si estendono da comparti tradizionali (come quelli alimentare, edilizio, sanitario, dell'arredamento e della finanza) a campi di piů recente definizione e a piů elevato tasso di cambiamento tecnologico (quali l'ingegneria informatica, la comunicazione multimediale, il controllo dei processi industriali e il risanamento ambientale). La logica di azione di queste organizzazioni sembra ruotare intorno a una duplice dinamica di "valorizzazione del contesto": da un lato, l'internalizzazione nella strategia d'impresa di richieste e al contempo di risorse sociali orientate a una maggiore attenzione per l'ambiente naturale, per la qualitŕ della vita collettiva nei territori, per i diritti e lo sviluppo delle persone dentro e fuori gli ambienti di lavoro; dall'altro lato, la capacitŕ, a valle dell'attivitŕ di mercato, di produrre valore economico e profitti generando anche valore per la societŕ. Nei casi analizzati č presente la valorizzazione delle risorse ambientali, che si esprime mediante la riprogettazione di prodotti e processi e politiche di efficienza energetica di rifornimento da fonti di energia rinnovabile, raccordandosi con nuove aspettative sociali rispetto alla questione ecologica. Č coltivato il valore umano nel rapporto spesso personalizzato con i clienti e i partner di business ma anche nella vita interna d'impresa, attraverso dinamiche di ascolto e coinvolgimento che creano spazi per la soddisfazione di svariati bisogni e aspirazioni che gli individui riversano nella sfera lavorativa, aldilŕ di quelli retributivi. C'č empowerment del "capitale sociale" dentro e intorno all'organizzazione, ravvisabile specialmente quando le condotte d'impresa fanno leva su risorse relazionali e culturali del territorio e si legano a meccanismi di valorizzazione dello sviluppo locale. Troviamo inoltre il riconoscimento e la produzione di "valore etico" per il modo in cui una serie di principi morali (quali la trasparenza, il mantenimento degli impegni, il rispetto di diritti delle persone) costituiscono criteri ispiratori dell'attivitŕ di business e ne escono rafforzati come ingredienti primari del fare impresa. E c'č, naturalmente, produzione di valore competitivo, una capacitŕ di stare e avere successo nel mercato che si sostiene sull'intreccio di vari elementi. Uno di essi coincide con l'uso della leva economico-finanziaria come risorsa irrinunciabile per l'investimento in innovazione, piuttosto che in un'ottica di contenimento dei costi relativi a fattori di gestione - come la formazione - che possono anche rivelarsi non immediatamente produttivi. Altrettanto cruciali risultano una serie di componenti intangibili che, oltre alla gestione delle risorse umane, sono essenzialmente riconducibili a due aspetti. Il primo č lo sviluppo di know-how, in cui la conoscenza che confluisce nelle soluzioni di business č insieme tecnica e socio-culturale perché derivante dalla combinazione di cognizioni specializzate di settore, acquisite in virtů di una costante apertura alla sperimentazione, e insieme di mappe di riferimento e criteri di valutazione collegati alla cultura aziendale. L'altro fattore immateriale alla base del valore competitivo consiste nell'accentuato posizionamento di marchio, con la capacitŕ di fornire un'offerta di mercato caratterizzata da: a) forte specificitŕ rispetto ai concorrenti (distintivi contenuti tecnici di qualitŕ e professionalitŕ e soprattutto la corrispondenza alle esigenze dei clienti/consumatori e al loro cambiamento); b) bassa replicabilitŕ da parte di altri operatori, dovuta al fatto che le peculiaritŕ dell'offerta sono strettamente legate alla particolare "miscela" degli altri valori appena considerati (valore umano, risorse relazionali, know-how, ecc.). Ed č significativo notare come nelle imprese osservate questi tratti di marcata differenziazione siano stati prevalentemente costruiti attraverso pratiche di attenzione sociale non modellate su forme di CSR convenzionali o facilmente accessibili ad altri (p.es. quelle che si esauriscono nell'adozione di strumenti pur importanti quali il bilancio sociale e il codice etico); ciň che si tratti - per fare qualche esempio tratto dal campione - di offrire servizi sanitari di qualitŕ a tariffe accessibili, di supportare gli ex-dipendenti che avviano un'attivitŕ autonoma inserendoli nel proprio circuito di business o di promuovere politiche di sostenibilitŕ nel territorio offrendo alle aziende affiliate servizi tecnologici ad alta prestazione ambientale per l'edilizia. Le esperienze indagate confermano il ruolo di alcune condizioni dell'innovazione sostenibile d'impresa in vario modo giŕ indicate dalla ricerca piů recente: la precocitŕ e l'orientamento di lungo periodo degli investimenti in strategie di sostenibilitŕ, entrambi favoriti dal ruolo centrale ricoperto da istanze socio-ambientali nelle fasi iniziali dell'attivitŕ d'impresa; l'anticipazione, ovvero la possibilitŕ di collocarsi in una posizione di avanguardia e spesso di "conformitŕ preventiva" nei confronti di successive regolamentazioni pubbliche in grado di incidere seriamente sulle pratiche di settore; la disseminazione di consapevolezza interna, a partire dai livelli decisionali dell'organizzazione, intorno al significato per le strategie d'impresa di obiettivi e condotte operative riconducibili alla sostenibilitŕ; l'incorporamento strutturale degli strumenti e delle soluzioni di azione sostenibile nei core-processes organizzativi, dalla ricerca e sviluppo di prodotti/ servizi all'approvvigionamento, dall'infrastruttura produttiva al marketing. Inoltre, l'articolo individua e discute tre meccanismi che sembrano determinanti nei percorsi di innovazione sostenibile osservati e che presentano, per certi versi, alcuni aspetti di paradosso. Il primo č dato dalla coesistenza di una forte tradizione d'impresa, spesso orientata sin dall'inizio verso opzioni di significato sociale dai valori e dall'esperienza dell'imprenditore-fondatore, e di apertura alla novitŕ. Tale equilibrio č favorito da processi culturali di condivisione e di sviluppo interni della visione di business, da meccanismi di leadership dispersa, nonché da uno stile di apprendimento "incrementale" mediante cui le nuove esigenze e opportunitŕ proposte dalla concreta gestione d'impresa conducono all'adozione di valori e competenze integrabili con quelli tradizionali o addirittura in grado di potenziarli. In secondo luogo, si riscontra la tendenza a espandersi nel contesto, tipicamente tramite strategie di attraversamento di confini tra settori (p.es., alimentando sinergie pubblico-private) e forme di collaborazione "laterale" con gli interlocutori dell'ambiente di business e sociale; e al contempo la tendenza a includere il contesto, ricavandone stimoli e sollecitazioni, ma anche risorse e contributi, per la propria attivitŕ (p.es., nella co-progettazione dei servizi/prodotti). La terza dinamica, infine, tocca piů direttamente la gestione delle risorse umane. Le "persone dell'organizzazione" rappresentano non soltanto uno dei target destinatari delle azioni di sostenibilitŕ (nelle pratiche di selezione, formazione e sviluppo, welfare aziendale, ecc.) ma anche, piů profondamente, il veicolo fondamentale della realizzazione e del successo di tali azioni. Si tratta, cioč, di realtŕ organizzative in cui la valorizzazione delle persone muove dagli impatti sulle risorse umane, in sé cruciali in una prospettiva di sostenibilitŕ, agli impatti delle risorse umane attraverso il loro ruolo diretto e attivo nella gestione dei processi di business, nella costruzione di partnership con gli stakeholder e nei meccanismi di disseminazione interna di una cultura socialmente orientata. In tal senso, si distingue un rapporto circolare di rinforzo reciproco tra la "cittadinanza nell'impresa" e la "cittadinanza dell'impresa"; vale a dire, tra i processi interni di partecipazione/identificazione del personale nei riguardi delle prioritŕ dell'organizzazione e la capacitŕ di quest'ultima di generare valore molteplice e "condiviso" nel contesto (con i clienti, il tessuto imprenditoriale, le comunitŕ, gli interlocutori pubblici, ecc.). In conclusione, le imprese osservate appaiono innovative primariamente perché in grado di praticare la sostenibilitŕ in termini non solo di responsabilitŕ ma anche di opportunitŕ per la competitivitŕ organizzativa. Questa analisi suggerisce quindi uno sguardo piů ampio sulle implicazioni strategiche della CSR e invita a riflettere su come le questioni e i bisogni di rilievo sociale, a partire da quelli emergenti o acuiti dalla crisi economica (nel campo della salute, dei servizi alle famiglie, della salvaguardia ambientale, ecc.), possano e forse debbano oggi sempre piů situarsi al centro - e non alla periferia - del business e della prestazione di mercato delle imprese.
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Pereira, Daniervelin Renata Marques. "Editorial." Texto Livre: Linguagem e Tecnologia 12, no. 2 (July 23, 2019): i—ii. http://dx.doi.org/10.17851/1983-3652.12.2.i-ii.

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Neste editorial apresentamos o segundo número do volume 12, de 2019. Contamos, nesse número com textos em quatro trilhas ou eixos temáticos: Linguística e Tecnologia, Educação e Tecnologia, Ensino Superior e Tecnologia e Entrevistas. Não temos a intenção de mostrar aqui os resultados a que chegam os autores, mas apenas destacar os objetivos principais de cada texto, de maneira a orientar os leitores quanto ao conteúdo do número atual, diverso por natureza, já que conta com temas variados advindos de pesquisas realizadas no Brasil, no México e na Espanha. A primeira trilha, “Linguística e Tecnologia”, é aberta com o artigo “Videorresenhas em ambiente digital”, de Flávia Thaís Alves Britto, Williany Miranda da Silva. Nesse texto, as autoras buscam definir o gênero videorresenha, identificando-o a partir de uma descrição estrutural e funcional em canais do YouTube. Em “As tecnologias como ferramentas na educação linguística: a BNCC e a visão dos professores”, Carolina Santos Melo de Andrade, Eliane Marquez da Fonseca Fernandes e Maryá Amaral de Souza analisam as práticas de professores com as tecnologias em relação às orientações da Base Nacional Comum Curricular (BNCC) do Ensino Médio no eixo “Códigos, Linguagens e suas tecnologias”. Luciana Chaves Pinheiro, em “Gêneros orais e normas linguísticas: análise de uma proposta de ensino no contexto digital”, analisa um material didático digital em suporte DVD, integrante da coleção (versão professor) “Português Linguagens”, de William Roberto Cereja e Thereza Cochar Magalhães, que apresenta uma proposta de ensino com 14 gêneros orais. Na trilha “Educação e Tecnologia”, os mexicanos Sandra Delia Faustino Cruz, Maricela López-Ornelas, Javier Organista Sandoval e Sergio Cruz Hernández analisam os atributos tecnológicos e os recursos didáticos do livro digitalizado, de uso obrigatório do 1° ao 6° ano de educação primária no México. Ana Carolina Nascimento Souza Pinto e Vera Menezes, em “A pesquisa em linguagem, tecnologia e ensino de língua inglesa na região norte do Brasil: implicações para a formação de professores”, apresentam uma pesquisa feita em teses e dissertações sobre linguagem, tecnologia e uso de ferramentas digitais no ensino de língua inglesa, produzidas em programas de pós-graduação da Região Norte do Brasil, mostrando um panorama das pesquisas feitas em um período de dez anos. Em “Análisis del efecto de la formación b-learning en el profesorado. Estudio de caso de una cooperativa de enseñanza”, os espanhóis Jesús López Belmonte, Santiago Pozo Sánchez, Arturo Fuentes Cabrera e Gerardo Gómez García buscam conhecer, através de testes, o impacto do projeto INNOVACOOP, destinado a desenvolver competências digitais em docentes. Juliana Prestes de Oliveira, em “TIC e literatura infantil: desafios da prática pedagógica na era digital”, analisa e reflete sobre desafios na implementação das Tecnologias da Informação e Comunicação (TIC) na organização pedagógica de professores de Literatura. Em “Aprendizagem autônoma e WebQuest: experiências de aprendizes pós-graduandos em um ambiente virtual de aprendizagem”, Fernanda Franco Tiraboschi investiga as experiências de alunos de pós-graduação (professores em formação continuada) com atividades desenvolvidas por meio de WebQuest, observando eventuais mudanças nas percepções dos alunos quanto ao seu papel de professor de línguas. Fechando essa trilha, os portugueses Sara Dias-Trindade, José António Moreira e Catarina S. Nunes apresentam um estudo sobre os procedimentos de construção de uma escala de autoavaliação de competências digitais de professores do ensino fundamental e médio de Portugal e as suas qualidades psicométricas.Na trilha “Ensino Superior e Tecnologia”, começamos com o artigo “Análisis de la implementación de un programa educativo basado en la metodología mobile learning”, dos espanhóis Manuel Francisco Romero Oliva, Rafael Jiménez Fernández e Hugo Heredia Ponce. Eles analisam a repercussão da metodologia m-learning nos processos de nivelação da competência gramatical entre estudantes universitários. Em “Os quatro grandes desafios ao modelo de Ciência Aberta: (des)acreditação, informalidade, comodificação e predação”, o português Tiago Lima Quintanilha apresenta e questiona os desafios que a Ciência Aberta passou a enfrentar no início do novo milênio. Para fechar o número, trazemos uma entrevista dada por Eric Aislan Antonelo a Tacia Rocha. O entrevistado é cientista da computação com mestrado em Engenharia de Sistemas de Computação, na linha de pesquisa “Sistemas Inteligentes”, pela Universidade de Halmstad, na Suécia, e doutorado em Ciência da Computação pela Universidade de Ghent, na Bélgica, e esclarece várias questões sobre Inteligência Artificial na contemporaneidade, especialmente no que diz respeito a educação e trabalho.Desejamos a todos uma excelente leitura!
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Patriarca, Chiara, Giulia Massini, Luciano Mentuccia, Alessandro Pannicelli, and Antonella Signorini. "Produzione biologica di idrogeno da scarti agroalimentari e zootecnici: ruolo della codigestione." RIVISTA DI STUDI SULLA SOSTENIBILITA', no. 2 (February 2013): 33–48. http://dx.doi.org/10.3280/riss2012-su2004.

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In una prospettiva di produzione energetica il piů possibile diversificata e distribuita il biofueling rappresenta oggi un interessante opportunitŕ. In questo ambito lo sviluppo di tecnologie volte alla produzione biologica di idrogeno attraverso l'utilizzo di rifiuti provenienti da industrie zootecniche e agroalimentari raggiunge il duplice obiettivo di produrre energia pulita e di ridurre gli impatti ambientali derivanti dallo smaltimento dei rifiuti stessi. L'idrogeno, per la sua elevata efficienza di conversione, rinnovabilitŕ e natura non inquinante č considerato il vettore energetico del futuro. Lo scopo del presente lavoro č quello di studiare il processo di produzione d'idrogeno potenziale dal solo letame e in codigestione con scotta e glicerolo. La produzione biologica di idrogeno č stata studiata in reattori batch sottoposti ad agitazione e mantenuti a 37°C. Un primo set di esperimenti č stato condotto per valutare gli effetti della sterilizzazione sulle rese di produzione di idrogeno. I risultati hanno mostrato che il processo di sterilizzazione delle biomasse incrementa fino a tre volte la produttivitŕ. Un secondo set di esperimenti č stato allestito per migliorare la produzione di idrogeno da letame tramite codigestione con scotta e glicerolo in differenti rapporti percentuali. I risultati hanno mostrato che la codigestione incrementa la resa dal 24% al 78%.
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Silva, André Luiz. "Análise da sustentabilidade social e cultural do artesanato feito com a tecnologia computacional e digital." Design e Tecnologia 11, no. 23 (December 27, 2021): 106–15. http://dx.doi.org/10.23972/det2021iss23pp106-115.

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As práticas artísticas que exploram técnicas artesanais junto às tecnologias computacionais/digitais são comumente exploradas por artistas e cientistas da área da computação. Em caráter de inovação, as metodologias adotadas nessas práticas têm muito o que oferecer ao desenvolvimento de produtos artesanais, principalmente no cenário em que a sociedade tem se tornado cada vez mais digital. Contudo, essas metodologias são facilmente justificáveis no contexto do artista como indivíduo criativo, e quando pensadas no contexto do Artesão Tradicional, dúvidas surgem em relação à sustentabilidade das estratégias empregadas que podem dar autonomia criativa ao computador e/ou utilizá-lo como ferramenta de projeto no processo de desenvolvimento do artefato. Este artigo buscou a análise da autonomia do artesão e da sustentabilidade do artesanato feito com tecnologia computacional. A metodologia deste artigo se trata de revisão de literatura e investigação de exemplos práticos. Para alcançar o objetivo, a introdução das tecnologias digitais e computacionais no sistema de produção artesanal foi justificada através da teoria da complexidade. Os projetos The Transaction Project do estúdio de design Unfold e Delle Caustiche da artista Veronika Irvine foram analisados através da metodologia de análise de sustentabilidade de produtos artesanais, desenvolvida por Mouco (2010), que buscou avaliar a sustentabilidade social e cultural presente em cada iniciativa. Também foi proposto um conceito de Modelo de Artesanato Simbiótico para uma análise comparativa com o Modelo de Artesanato Tradicional. Os resultados demonstraram que o Modelo de Artesanato Simbiótico apresentou um impacto positivo para o desenvolvimento social e cultural das práticas artesanais, possibilitando inovação e meios alternativos para se produzir artesanato em um contexto digital.
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Pellizzer, Laura, Ottavia Trevisan, and Marina De Rossi. "Emergency teaching compared: collaboration and technology training for resilience development in teachers." Form@re - Open Journal per la formazione in rete 22, no. 3 (December 31, 2022): 81–97. http://dx.doi.org/10.36253/form-13590.

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Abstract:
The aim of the present study is to reflect on the experiences of emergency didactics, distance education (DAD) and digitally integrated education (DDI), of primary school teachers on a regional scale (Veneto), in terms of resilience display. Several teachers answered an online questionnaire at two points in time: at the time of DaD (spring 2020 – N=494) and when DDI became more widespread (winter 2021-2022 – N=620). The participants showed resilience when facing the Covid-19 crisis: the school system resisted, albeit mostly by implementing traditional teaching set-ups, especially through DaD. Two protective factors for resilience were explored: collaboration and technological training. Their impact as protective factors on the development of teachers’ resilience proved not decisive, although slight improvements are noted between the two survey datasets. Didattiche emergenziali a confronto: collaborazione e formazione tecnologica per lo sviluppo di resilienza negli insegnanti. L’obiettivo del presente studio è quello di offrire una rilettura sulle esperienze di didattica emergenziale, Didattica a Distanza (DAD) e Didattica Digitale Integrata (DDI), vissute da insegnanti di scuola primaria su scala regionale (Veneto) in chiave di manifestazione di capacità di resilienza. Svariati insegnanti hanno risposto ad un questionario online in due momenti: al tempo della DaD (primavera 2020 – N=494) e quando la DDI si è diffusa maggiormente (inverno 2021-2022 – N=620). I partecipanti hanno manifestato capacità di resilienza di fronte alla crisi Covid-19: il sistema scuola è resistito, seppur implementando assetti didattici di tipo tradizionale, specie in DaD. Si sono approfonditi due fattori protettivi per la resilienza: la collaborazione e la formazione tecnologica. Rispetto al loro impatto sullo sviluppo delle capacità di resilienza degli insegnanti, sebbene si notino deboli miglioramenti tra le due rilevazioni, i dati mostrano che essi non possono essere considerati fattori protettivi particolarmente determinanti.
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Rugiero, Serena. "L'efficienza energetica in Italia: competenze e figure professionali emergenti per la green economy." ARGOMENTI, no. 35 (September 2012): 53–75. http://dx.doi.org/10.3280/arg2012-035003.

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Lo scopo di questo lavoro è di valutare gli impatti socio-economici delle politiche di sviluppo dell'efficienza energetica in Italia, in termini di ricadute sull'occupazione e sulle professionalità. Alla luce degli obiettivi di policy a favore dell'efficienza energetica, fissati negli accordi europei e nelle normative nazionali, si identificano i settori oggetto delle misure di efficientamento e, all'interno di essi, si analizza la trasformazione delle competenze e delle figure professionali richieste, individuando i "nuovi profili verdi emergenti". L'analisi mostra che la trasformazione delle professioni indotta dall'efficienza energetica presenta un carattere fortemente trasversale, attivando una domanda di nuove professionalità e competenze in diversi comparti. I processi di innovazione tecnologica e produttiva connessi all'efficienza energetica possono inoltre interessare una rilevante platea di lavoratori, anche al di fuori dei tradizionali settori verdi, i quali potrebbero beneficiare di processi di riconversione nei nuovi profili green attraverso specifici programmi formativi.
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Butera, Federico, and Fernando Alberti. "Il governo delle reti inter-organizzative per la competitivitŕ." STUDI ORGANIZZATIVI, no. 1 (December 2012): 77–111. http://dx.doi.org/10.3280/so2012-001004.

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Abstract:
I policy maker sono costantemente alla ricerca delle forme e degli strumenti per contribuire ad aumentare la prosperitŕ economica e sociale del proprio territorio. Gli studi a livello internazionale ci dicono che la prosperitŕ di un territorio č direttamente riconducibile alla sua competitivitŕ, e quindi in primis al livello di produttivitŕ e innovazione del sistema delle imprese. Come verrŕ ampiamente illustrato in questo articolo, le reti inter-organizzative - nella varietŕ di forme che l'evidenza empirica ci suggerisce - attraverso una flessibilitŕ senza precedenti, una piů veloce circolazione delle informazioni, la condivisione di visioni, saperi e conoscenza, l'efficiente e rapido scambio di risorse e competenze per competere, assicurano al tempo stesso specializzazione, efficienza e alti livelli di produttivitŕ. La configurazione e la natura di tali reti č in via di continua ridefinizione ed espansione e l'uso del termine rete č spesso generico o inappropriato. Anche i confini delle reti vanno continuamente ridefiniti, in un continuum che va dalle imprese tradizionali che esternalizzano e delocalizzano parte della loro produzione fino al puro networking di varia natura. Noi ci concentreremo solo su quelle reti interorganizzative che rappresentano forme nuove di impresa, di quasi impresa, di sistemi di imprese che consentono una gestione competitiva e innovativa della catena del valore e dei processi fondamentali, conseguendo risultati economici e sociali, in una parola prosperitŕ. Ci occuperemo in particolare del fenomeno piů nuovo che caratterizza l'Italian way of doing industry, ossia lo sviluppo e i successi delle medie imprese, nodi di reti inter-organizzative che coinvolgono non solo imprese piccole, ma anche imprese grandi, in una proiezione spesso globale. Su queste nuove forme di reti inter-organizzative, si apre uno spazio di intervento straordinario per i policy maker in azioni di attivazione, incentivazione e supporto, capaci di condurre a superiori livelli di competitivitŕ le imprese componenti le reti, le reti stesse e i territori da cui esse muovono, ovvero capaci di favorire una maggiore prosperitŕ. Tali spazi di governo delle reti inter-organizzative possono avere natura infrastrutturale (trasporti, edilizia, tecnologie, credito, servizi, ecc.), relazionale (governo della catena del valore, dei processi, dei flussi, delle architetture d'impresa, dei sistemi informativi e di comunicazione, dei sistemi professionali ecc.) e cognitiva (capitale umano, capitale intellettuale, sistema di valori e norme, ecc.). Tutte e tre queste dimensioni sono importantissime e vanno gestite congiuntamente in nuove forme di management assicurate dalle imprese "pivotali" e nell'ambito di quello che nell'articolo č definito come meta-management, ovvero quelle posizioni di attori pubblici e privati - spesso in raccordo fra loro - che assicurano supporto e guida strategica alle reti. Nuovi modelli di management e di meta-management implicano una conoscenza profonda della rete e, di conseguenza, una visione d'insieme attuale e futura sicura e convincente e una capacitŕ di execution che sappia consolidare o riorientare la rete; valorizzare le risorse, materiali e personali, lě racchiuse e soprattutto perseguire obiettivi e misurare risultati. Meta-management non significa favorire il mero networking tra imprese, ma attivarsi come agenzie strategiche e provvedimenti concreti capaci di disegnare politiche di accompagnamento e sostegno alla creazione e alla valorizzazione di robusti network tra imprese e tra imprese e istituzioni, che trascendano le consuete filiere e agglomerazioni locali. Una economia e una societŕ fatta di reti inter-organizzative non č uguale a quella fatta prevalentemente di singole imprese "castello". Sulle reti di impresa e sull'impresa rete incombono alcune rilevanti questioni a cui il nostro lavoro tenta di dare alcune risposte Vediamole qui di seguito. 1. Diagnosi. L'organizzazione a rete č oggi scarsamente riconoscibile. Come diagnosticarla, come identificarne le caratteristiche strutturali e comprenderne i problemi critici? 2. Sviluppo e progettazione. L'organizzazione a rete si puň supportare con adeguati servizi, sviluppare intenzionalmente o addirittura progettare, come qui si sostiene? E se sě, in che modo? I metodi da adoperare per gestire questo sviluppo sono certo diversi da quelli adottati da strutture accentrate, sono meno top-down e meno razionalistici: ma quali possono essere? 3. Stabilitŕ e mutamento. Ogni nodo o soggetto della rete fa parte di reti diverse, in alcuni casi abbandona in rapida successione le une per legarsi ad altre. Come combinare l'estrema mutevolezza di queste multiple appartenenze con l'esigenza di stabilitŕ e crescita di ogni singolo nodo, come far sě che l'intera rete si comporti come un "attore collettivo" capace di un governo? 4. Risultati. Se e come definire obiettivi o ri-articolarli velocemente nel tempo? Come valutare i risultati delle diverse dimensioni economiche e sociali? 5. Decisioni e misura. L'organizzazione a rete - come e piů dell'impresa tradizionale - cambia per repentine innovazioni, per adattamento, per micro-decisioni, per miglioramento continuo, č il risultato di scelte su cosa fare dentro e cosa comprare, su quali funzioni accentrare e quali decentrare, su quando acquisire o vendere unitŕ aziendali e su quando fare accordi, dove allocare geograficamente le attivitŕ. Vi sono criteri e metodi da adottare, per operare in questi contesti di agilitŕ, velocitŕ e rapiditŕ di processi decisionali? 6. Sistemi. Quali tecniche o sistemi operativi adatti all'impresa rete dovranno essere sviluppati? Quali sistemi di pianificazione e controllo di gestione dell'impresa rete, if any? Č possibile stabilire standard di qualitŕ per la rete? Come sviluppare dimensioni quali linguaggi, culture, politiche di marchio e di visibilitŕ, come potenziare le comunitŕ, come promuovere formazione e apprendimenti? 7. Strutture. Le reti di impresa includono una grande varietŕ di forme, come vedremo. La rete di imprese puň includere una parte di gerarchia: quali modelli di organigrammi sono compatibili? Quali sistemi informativi, di telecomunicazioni, di social network sono adatti per la rete di imprese? Quali sistemi logistici? Quali regole e contratti formali? Quali flussi finanziari? Le risorse umane si possono gestire e sviluppare lungo la rete? E in che modo? E che dire dei sistemi di controllo della qualitŕ? 8. Nascita e morte. La rete di imprese e soprattutto i suoi "nodi" hanno un tasso di natalitŕ/ mortalitŕ piů elevato dell'impresa tradizionale. Gestire la nascita e la morte delle imprese diventerŕ ancora piů importante che gestire le imprese. Chi lo farŕ e come? 9. Vincoli e opportunitŕ. La legislazione, le relazioni industriali, la cultura manageriale sono oggi vincoli e opportunitŕ allo sviluppo di forme di rete di imprese. La globalizzazione dell'economia, lo sviluppo dei servizi, le nuove tecnologie, la cultura dei giovani, invece, sembrano operare piů come fattori facilitanti quando addirittura non cogenti. Come gestire (e non subire) vincoli e opportunitŕ? Cosa puň fare l'impresa, e cosa possono fare le istituzioni pubbliche? Vi sono nuovi programmi e regole nazionali e regionali per la costituzione delle reti di impresa: quale č la loro efficacia e impatto? In tale quadro, un'Agenzia Strategica (una grande impresa, una media impresa, un ente governativo, una Camera di commercio, un'associazione imprenditoriale, un istituto di credito) puň esercitare un ruolo centrale nella promozione e governo delle reti inter-organizzative per la competitivitŕ dei territori, mettendo a fuoco i propri interventi di policy avendo come oggetto prioritario queste nuove forme di impresa, quasi-impresa, sistemi di impresa usando diverse leve: - innanzitutto, fornendo o favorendo l'accesso a risorse chiave, come credito, finanziamenti, sgravi fiscali, servizi per l'internazionalizzazione, conoscenze, marketing ecc.; - agendo da fluidificatore delle reti tra imprese, che sappia rimuovere ostacoli nelle strutture relazionali e irrobustire nodi, processi, strutture di governance laddove necessario; inserendosi direttamente nelle strutture relazionali come ponte per connettere nodi disconnessi; - esercitando a pieno il ruolo di meta-manager di reti inter-organizzative ossia imprimendo al sistema un indirizzo strategico di fondo, governando i processi "politici" interni alla rete ossia la distribuzione di potere e risorse e creando le condizioni culturali, strategiche organizzative e tecnologiche; - facendo leva sull'essere un policy maker cross-settoriale e multi-territoriale. Le reti di impresa hanno successo se si integrano entro "piattaforme industriali" (ad es. IT, Green economy, portualitŕ e logistica), entro cluster territoriali (es. distretti, economie regionali, etc.), sistemi eterogenei interistituzionali (che includono imprese pubbliche, amministrazioni, istituzioni e associazioni). La nostra tesi č che azioni di governo della rete attraverso nuove forme di management e di meta-management sono tanto piů efficaci quanto piů contribuiscono a supportare e strutturare reti organizzative robuste o che tendono a diventare tali, ossia imprese reti e reti di impresa governate; sono tanto meno efficaci o quanto meno misurabili quanto piů supportano solo processi di networking poco definiti destinati a rimanere tali. Nei termini di Axelsson, policy e management hanno effetto su reti che esprimono a) modelli di relazione fra diverse organizzazioni per raggiungere fini comuni. Hanno un effetto minore o nullo quando le reti di cui si parla sono solo b) "connessioni lasche fra organizzazioni legate da relazioni sociali" o c) un insieme di due o piů relazioni di scambio.
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L. Silva, André. "Análise da sustentabilidade social e cultural do artesanato feito com a tecnologia computacional e digital." Revista Boaciencia. Negocios e Tecnología 2, no. 2 (July 23, 2022): 77–101. http://dx.doi.org/10.37811/tyn.v2i2.81.

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Abstract:
As práticas artísticas que exploram as tecnologias computacionais/digitais são consagradas por artistas e cientistas da área da computação. Em caráter de inovação, as metodologias adotadas nessas práticas têm muito o que oferecer ao desenvolvimento de produtos artesanais. Contudo, essas metodologias são justificáveis no contexto do artista como indivíduo criativo, e quando pensadas no contexto do Artesão Tradicional, dúvidas surgem em relação à sustentabilidade das estratégias que podem dar autonomia criativa ao computador e/ou utilizá-lo como ferramenta de projeto no processo de desenvolvimento do artefato. O objetivo deste artigo é a investigação dos efeitos dessas tecnologias na autonomia do artesão e na sustentabilidade do artesanato. A metodologia deste artigo se trata de revisão de literatura e investigação de exemplos práticos. Para alcançar o objetivo, a introdução das tecnologias digitais e computacionais no sistema de produção artesanal foi justificada através da teoria da complexidade. Os projetos The Transaction Project do estúdio de design Unfold e Delle Caustiche da artista Veronika Irvine foram analisados através da metodologia de análise de sustentabilidade de produtos artesanais, desenvolvida por Mouco (2011), que buscou avaliar a sustentabilidade social e cultural de cada iniciativa. Também foi proposto um conceito de Modelo de Artesanato Simbiótico para uma análise comparativa com o Modelo de Artesanato Tradicional. Os resultados demonstraram que o Modelo de Artesanato Simbiótico apresentou um impacto positivo para o desenvolvimento social e cultural das práticas artesanais, possibilitando inovação e meios alternativos para se produzir artesanato em um contexto digital.
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Magnani, Guest Editors: L., G. Beltramello, D. Brancato, A. Fontanella, and R. Nardi. "L’internista ospedaliero nella gestione del paziente diabetico complesso." Italian Journal of Medicine 6, no. 1 (April 27, 2018): 1. http://dx.doi.org/10.4081/itjm.q.2018.2.

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Abstract:
L’internista deve occuparsi (e rioccuparsi) del paziente diabetico complesso in OspedaleA. Fontanella, L. MagnaniDiagnosi, classificazione, epidemiologia clinica del diabete mellitoV. Provenzano, D. BrancatoUp-date degli studi disponibiliP. Gnerre, T.M. Attardo, A. Maffettone, G. BeltramelloIl diabete mellito costituisce ancora un equivalente di rischio cardiovascolare?G. Augello, T.M. AttardoLe terapie del diabete tipo 2 sono tutte uguali ai fini della riduzione della morbilità e mortalità cardiovascolare?V. ProvenzanoLe nuove tecnologie nella cura del diabete mellitoD. Brancato, V. ProvenzanoInsuline prandiali e insuline basaliR. PastorelliQuali target nel diabete mellito: il dogma dell’emoglobina glicata è davvero imprescindibile?V. ManicardiIl controllo dell’iperglicemia nel paziente anziano polipatologico: è sempre necessario iniziare l’insulina?G. Gulli, M. NizzoliLa nefropatia diabeticaF. Salvati, D. Manfellotto, M. StornelloCirrosi epatica e diabeteM. Imparato, L. FontanellaLa terapia personalizzata nel diabete di tipo 2A. Maffettone, C. Peirce, M. RinaldiLa gestione dell’iperglicemia nel paziente critico e instabileC. NozzoliLa disfunzione erettile nel paziente diabetico di tipo 2N. Artom, A. Bosio, G. PinnaQuali obiettivi di approccio integrato nella gestione del diabete mellito?E. Romboli, D. PanuccioIperglicemia, normoglicemia ed ipoglicemia nei pazienti anziani fragili: situazioni a rischio, politerapia e comorbilitàA. Greco, M. Greco, D. Sancarlo, F. Addante, G. D’Onofrio, D. Antonacci, S. De CosmoL’impatto clinico-prognostico dell’ipoglicemia nel paziente ospedalizzatoV. Borzì, L. Morbidoni, A. FontanellaL’internista chiamato in consulenza per un diabete gestazionale: quale approccio pragmatico?P. Novati, L. SaliLa frugalità nella gestione del diabete mellito: qualità assistenziale, governo clinico e costi correlatiP. Gnerre, G. Carta, D. MontemurroLa gestione dell’iperglicemia in area medica, ma senza esagerare.L. Magnani, G. BeltramelloAPPENDICE IUn approccio pragmatico per la valutazione globale e la gestione del paziente diabeticoF. Pieralli, A. Crociani, C. BazziniAPPENDICE IILe insuline e i farmaci ipoglicemizzanti orali disponibiliP. Zuccheri, L. Alberghini, E. SoraAPPENDICE IIILe scale di correzione insulinica: pro e controV. Borzì
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Radaelli, Giovanni, Emanuele Lettieri, Cristina Masella, Luca Merlino, Alberto Strada, and Michele Tringali. "IMPLEMENTATION OF EUNETHTA CORE MODEL® IN LOMBARDIA: THE VTS FRAMEWORK." International Journal of Technology Assessment in Health Care 30, no. 1 (January 2014): 105–12. http://dx.doi.org/10.1017/s0266462313000639.

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Abstract:
Objectives:This study describes the health technology assessment (HTA) framework introduced by Regione Lombardia to regulate the introduction of new technologies. The study outlines the process and dimensions adopted to prioritize, assess and appraise the requests of new technologies.Methods:The HTA framework incorporates and adapts elements from the EUnetHTA Core Model and the EVIDEM framework. It includes dimensions, topics, and issues provided by EUnetHTA Core Model to collect data and process the assessment. Decision making is instead supported by the criteria and Multi-Criteria Decision Analysis technique from the EVIDEM consortium.Results:The HTA framework moves along three process stages: (i) prioritization of requests, (ii) assessment of prioritized technology, (iii) appraisal of technology in support of decision making. Requests received by Regione Lombardia are first prioritized according to their relevance along eight dimensions (e.g., costs, efficiency and efficacy, organizational impact, safety). Evidence about the impacts of the prioritized technologies is then collected following the issues and topics provided by EUnetHTA Core Model. Finally, the Multi-Criteria Decision Analysis technique is used to appraise the novel technology and support Regione Lombardia decision making.Conclusions:The VTS (Valutazione delle Tecnologie Sanitarie) framework has been successfully implemented at the end of 2011. From its inception, twenty-six technologies have been processed.
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Gómez Villegas, Mauricio. "Editorial." Innovar 25, no. 56 (April 1, 2015): 3–6. http://dx.doi.org/10.15446/innovar.v25n56.48985.

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Abstract:
La producción de conocimiento a través de la investigación académica está siendo cada vez más exigida y cuestionada, en un entorno de crisis socio-económica e institucional generalizada de la Universidad. Por su parte, la investigación académica se ve exigida para dar respuesta a las presiones y necesidades del entorno, concretamente a las prioridades de las organizaciones productivas y del mercado. Al mismo tiempo, la investigación en gestión, contabilidad y finanzas es cuestionada por conseguir un impacto muy modesto, en términos de relevancia y difusión de sus hallazgos a un público más amplio, que trascienda el contexto de los mismos investigadores. Estas exigencias y cuestionamientos reclaman una reflexión detenida por parte de los académicos; por ello, en este editorial queremos aportar algunos breves elementos para el debate.Boaventura de Sousa santos, uno de los más influyentes pensadores sociales contemporáneos, ha senalado que actualmente la Universidad vivencia una crisis de hegemonía, una crisis de legitimidad y una crisis institucional (De Sousa, 2007).Hoy en día, el conocimiento autorizado ya no se genera solo en la Universidad, lo que tiene implicaciones profundas en su centralidad-hegemonía y en la forma en que la sociedad misma ve a esta institución. En la sociedad del conocimiento, las empresas y otras entidades privadas parecen preocuparse por la creación del conocimiento, tanto o más que la Universidad y el propio Estado. La presión por la innovación atraviesa todo el tejido societal y no se entiende por fuera de la generación de nuevo conocimiento, con capacidad de ser usado y asimilado colectivamente. Allí, la tensión entre conocimiento e interés toma un realce particular, puesto que los fines altruistas y los mecanismos que acompañaron los procesos de producción de conocimiento en la "academia" se ven desplazados y/o transformados en un escenario de nuevas prioridades económicas (Habermas, 1982).La crisis de legitimidad de la Universidad surge en el marco de las contradicciones sociales y de las funciones y valores que la misma Universidad asumió en la modernidad (De sousa, 2007). El proyecto de educación de masas, bajo el amparo de los valores de la ilustración, implicaba el aumento de la cobertura de la educación superior como un camino hacia la construcción de una sociedad más democrática e incluyente. Pero las relaciones complejas entre educación para el ascenso social, reproducción de los valores dominantes y de la alta cultura y la prioridad en las necesidades económicas (mano de obra para el trabajo) han llevado a que, sobre todo en los países industrializados, la educación superior no logre colmar todas las expectativas de retornos económicos y/o de desarrollo democrático de tales sociedades.Finalmente, la crisis institucional de la Universidad deviene de la contradicción de sus valores, entre ellos la autonomía necesaria para la búsqueda del conocimiento comprometido solo con el bien común y la verdad, y las exigencias crecientes de eficiencia y de gestión bajo los parámetros de las entidades empresariales. La transformación paulatina de las prioridades y valores de las clases dominantes llevó a que la Universidad lentamente perdiera el compromiso estatal de su financiación, teniendo que desplegar procesos de gestión de sus ingresos y costos. La búsqueda de ingresos hace que sus actividades misionales se adapten al mercado, por ejemplo, con impactos profundos en la creación de conocimiento desinteresado, en la formación para la ciudadanía o en el cultivo de la estética y las artes liberales (Nussbaum, 2010).De esta manera, la conjunción de estas crisis conduce a la situación social, institucional y económica que hoy viven las universidades, no solo en Colombia, sino en gran parte del mundo industrializado, que podemos catalogar francamente como "crítica". Es en tal contexto en el que la presión por desarrollar agendas de investigación más "aplicadas" o cercanas a las necesidades de las organizaciones y del mercado se torna prioritaria en las instituciones universitarias. Es también en este contexto donde la relevancia es entendida como la consecución de aplicaciones concretas de los resultados de investigación a problemas organizacionales, con retornos económico-financieros positivos conseguidos en el mercado (p.e. patentes, contratos de [&D, etc.).Es innegable que en el ámbito de las ciencias de gestión, de la contabilidad y de las finanzas, la naturaleza de tales conocimientos reclama un vínculo muy profundo con el mundo organizacional. No obstante, debemos diferenciar con cuidado la búsqueda del conocimiento y la verdad, de la generación de publicidad o de la producción de relatos que pretenden legitimidad. La investigación aplicada se torna más relevante y confiable para conocer el mundo empresarial, cuando está soportada en marcos conceptuales y estructuras teóricas robustas, que son propias de la investigación básica y que permiten entregar sentido explicativo y comprensivo a los eventos empíricos; todo ello implica que no solo la aplicación es válida para la investigación en nuestras disciplinas. Pero al mismo tiempo, la investigación aplicada puede poner a prueba los referentes teóricos traídos de otras latitudes y ser germen para la construcción de un conocimiento endógeno de nuestra realidad tropical (Mora-Osejo y Fals-Borda, 2004).De esta manera, el vínculo entre Universidad, por una parte, y entorno empresarial y mercado, por otra, requiere ser permanente repensado y reconstruido. Debemos comprender que los tiempos de la generación del conocimiento no necesariamente siguen los ritmos de la producción empresarial, expuesta a las presiones para la subsistencia económica en la lucha del mercado. Pero también debemos entender que la comprensión, intervención y transformación de nuestra realidad reclama un proceso disciplinado y comprometido con la entrega de resultados tangibles, que repercutan en sugerencias y estrategias de acción para el mediano y largo plazo.La relevancia de los resultados de investigación y la efectividad de su difusión vienen siendo también discutidas. Una evaluación de las diferentes posturas no puede perder de vista el contexto de crisis que la Universidad afronta. En el fondo, la relevancia de la investigación universitaria es cuestionada dadas las crisis financiera y de legitimidad que esta institución enfrenta. El debate por el sentido de la publicación universitaria y académica debe ser abordado, sin perder de vista los matices sociológicos que están inmersos en la producción del conocimiento. De ello se desprende la conveniencia de admitir que los académicos son individuos que actúan en estructuras sociales y con ciertos grados de agencia-autonomía; por tanto, también pueden ser más o menos altruistas, utilitaristas, interesados u oportunistas.Si bien la difusión de los resultados de investigación primero requiere del lente experto de los académicos, para garantizar el carácter científico de los hallazgos y la autorregulación responsable, no es menos cierto que la investigación debe trascender el reducido espacio de los claustros, impactando a los actores con capacidad de decisión política y económica y a la opinión pública. No obstante, no solo la Universidad está en crisis. La sociedad enfrenta una crisis de iniquidad y valores democráticos que tiene pocos precedentes. En un escenario como estos, la verdad puede ser incómoda, no solo para el poder económico (que hoy se funde con el poder político) sino para los propios ciudadanos. El riesgo sería confundir relevancia y pertinencia, solo con conocimiento interesado y retórica de legitimación sobre el statu quo en el mundo organizacional y en el mercado global.Por estas razones, entre otras, desde esta tribuna que es [NNOVAR, invitamos a los académicos iberoamericanos de las ciencias de gestión (así como de otras ciencias sociales), para plantear debates y reflexiones que permitan aumentar nuestra comprensión de la realidad organizacional de la región. Estamos comprometidos con el conocimiento científico para el bienestar social y para la construcción de procesos organizacionales más sostenibles. Trabajaremos en conseguir que la revista no solo sea un medio de difusión dirigido a académicos, sino en que la base de profesionales, empresarios y tomadores de decisiones públicas que acceden a nuestra publicación sea cada vez mayor.En este número presentamos diez (10) artículos de investigación, agrupados en tres (3) de nuestras tradicionales secciones: Estrategia y organizaciones, Contabilidad y finanzas, y Educación y empleo.En la primera sección, Estrategia y organizaciones, recogemos cuatro (4) artículos.Desde Uruguay, el profesor Luis silva-Domingo aporta su investigación bajo el título "Management Control: Unsolved Problems and Research Opportunities". En este trabajo el autor identifica un conjunto de conceptos centrales para el control de gestión, llamando la atención sobre la importancia del consenso entre los académicos e investigadores para fortalecer este campo de conocimientos. Los tres conceptos clave que requieren mayores acuerdos son: el problema del control de gestión; la definición y caracterización de los mecanismos del control de gestión; y, finalmente, el alcance de los sistemas de control de gestión.En una colaboración hispano-chilena, los profesores Patricia Huerta, Paloma Almodóvar, Liliana Pedraja, José Navas y Sergio Contreras nos presentan el artículo "Factores que impactan sobre los resultados empresariales: un estudio comparativo entre empresas chilenas y españolas". El trabajo realiza una importante revisión de la literatura sobre los factores que definen el resultado empresarial. Al mismo tiempo, lleva a cabo una muy juiciosa contrastación en empresas de los dos países estudiados, entregando evidencia empírica sobre los factores que influyen decisivamente en los resultados empresariales.Las profesoras españolas Natalia Vila e [Nés Kúster contribuyen a este número con el trabajo titulado "¿Conduce la internacionalización al éxito de una empresa familiar?: aplicación al sector textil". Esta investigación buscó contrastar en las empresas del sector textil espanol, un sector altamente competitivo, la manera en que la internacionalización promovió el éxito empresarial. Para ello, asumió como variables definitorias del éxito empresarial: los resultados empresariales (volumen de ventas, nivel de beneficios, etc.) y los indicadores de desempeño (satisfacción de los clientes, reputación percibida, calidad, etc.). La investigación se basó en encuestas realizadas a 154 gerentes de empresas textiles de España.Para cerrar esta sección, se presenta en la revista el artículo titulado "Project Management in Development Cooperation. Non Governmental Organizations", de autoría de los profesores Maricela Montes-Guerra, Aida De-Miguel, Amaya Pérez-Ezcurdia, Faustino Gimena y Mauricio Díez-silva, fruto de una colaboración colombo-espanola. En esta investigación, los autores llaman la atención sobre la relevancia de la gestión de proyectos para las iniciativas de apoyo y cooperación internacional al desarrollo. En particular, el trabajo permite concluir que la gestión de proyectos puede mejorar la eficiencia y la rendición de cuentas de tales proyectos.Nuestra sección de Contabilidad y finanzas está constituida, igualmente, por cuatro (4) artículos científicos.El primer artículo de esta sección es de autoría del profesor colombiano Javier Humberto Ospina Holguín, y se titula "Medidas dinámicas de predictibilidad en el índice S&P 500 y sus determinantes". Esta investigación buscó medir la predictibilidad del índice Standard and Poor's 500. Para ello construyó un algoritmo basado en medidas dinámicas de predictibilidad. La investigación concluye que el mercado no es estáticamente predecible, sino que la predictibilidad evoluciona dinámicamente, lo que corrobora la hipótesis teórica de la tendencia adaptativa del mercado.Los profesores españoles Fernando Azcárate Llanes, Manuel Fernández Chulián y Francisco Carrasco Fenech aportan el trabajo "Memorias de sostenibilidad e indicadores integrados: análisis exploratorio sobre características definitorias. Una reflexión crítica". Esta investigación buscó caracterizar las empresas que publican memorias de sostenibilidad (informes de desarrollo sostenible, siguiendo la guía No. 3 del Global Reporting [niciative-GR[ G3-) y que contienen indicadores integrados. A partir de la realización de un análisis clúster, el trabajo permitió agrupar a las empresas que producen los informes (memorias) de mayor calidad. Se concluye que las memorias muestran deficiencias, pese al alto reconocimiento que, en materia de Responsabilidad social, tienen las empresas que las emiten.Bajo el título "El empleo de la Webmetría para el análisis de los indicadores de desempeño y posición financiera de la empresa: un análisis exploratorio en diversos sectores económicos de los Estados Unidos", presentamos la colaboración de los profesores Esteban Romero Frías, Liwen Vaughan y Lázaro Rodríguez Ariza, de universidades de España y Canadá. Esta investigación busca identificar si existe relación entre las variables financieras y los enlaces recibidos por empresas de diversos sectores económicos. El trabajo buscó extender los hallazgos previos de la literatura, más allá de empresas del sector de tecnología, particularmente en el contexto estadounidense. Los resultados muestran que existe un vínculo entre el número de enlaces que reciben las páginas web de las empresas y su dimensión económica (posición y desempeño financiero).Cierra esta sección con la investigación de los profesores espanoles Belén Vallejo-Alonso, José Domingo García-Merino y Gerardo Arregui-Ayastuy, artículo titulado "Motives for Financial Valuation of Intangibles and Business Performance in SMEs". Este trabajo buscó analizar la relación existente entre los motivos que llevan a la valoración de los intangibles y el desempeño de las pequeñas y medianas empresas (Pymes). La investigación empírica implicó entrevistar telefónicamente a 369 gerentes financieros de Pymes españolas y la vinculación de sus respuestas con el análisis de la información financiera de tales empresas. Los resultados muestran que las Pymes consideran que la valoración financiera de sus intangibles permite un mejor desempeño.En la sección de Educación y empleo, para este número, publicamos dos (2) resultados de investigación.El primer trabajo se denomina "¿Es posible potenciar la capacidad de liderazgo en la universidad?", fruto de la colaboración de los profesores Carmen Delia Dávila Quintana, José-Ginés Mora, Pedro Pérez Vázquez y Luis Eduardo Vila, quienes están vinculados con universidades de España y el Reino Unido. El trabajo analizó la importancia de la educación superior en el comportamiento de los egresados en el puesto de trabajo, particularmente en las dimensiones del liderazgo orientado a las tareas, las relaciones y al cambio. A partir de modelos de ecuaciones estructurales, los resultados muestran que el comportamiento de los egresados como líderes depende crucialmente de determinadas competencias clave.El segundo artículo, fruto del trabajo de las investigadoras colombianas Silvia Morales Gualdrón y Astrid Giraldo Gómez, se titula "Análisis de una innovación social: el Comité Universidad Empresa Estado del Departamento de Antioquia (Colombia) y su funcionamiento como mecanismo de interacción". La investigación buscó caracterizar el Comité Universidad Empresa Estado (CUEE) del Departamento de Antioquia, desde la teoría de redes y la teoría de la comunicación funcional. La metodología observada fue cualitativa y se basó en entrevistas a profundidad y en la triangulación de documentos, tales como las actas del CUEE. El trabajo concluye que el CUEE opera como una red de conocimiento en el que la comunicación, la deliberación, la confianza y la negociación se construyen por medio del consenso.Como siempre, estamos seguros de que nuestros lectores encontrarán valiosos estos trabajos. También, partimos de reconocer que nuestros colaboradores continúan aportando a la comprensión de la dinámica organizacional y socioeconómica, en un ambiente complejo y retador como el que enfrenta hoy la Universidad internacional e iberoamericana.
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Magaudda, Paolo. "Le “promesse tecnologiche” della blockchain nell’industria musicale digitale." De Musica, December 16, 2021. http://dx.doi.org/10.54103/2465-0137/16867.

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Abstract:
L’articolo analizza l’emergere della tecnologia blockchain nel settore dell’industria musicale, identificando le retoriche e le “promesse” costruite attorno al suo impatto sulla circolazione della musica digitale. La blockchain è stata descritta come una imminente “rivoluzione” nel settore della musica ed è spesso acclamata come una nuova “tecnologia dirompente”, in grado di trasformare radicalmente il mondo della musica. L’articolo analizza il modo in cui questa innovazione è presentata discorsivamente da articoli, documenti, notizie e presentazioni da parte delle start-up e degli organi di informazione del settore musicale. Da un punto di vista teorico, l’analisi si basa su concetti provenienti dagli studi sociali sulla scienza e la tecnologia (STS) e fa particolare riferimento agli studi sulle infrastrutture informative e all’analisi delle promesse tecnologiche. Su queste basi, l’articolo delinea una panoramica dei principali discorsi e retoriche generate intorno alla blockchain musicale, riconoscendo cinque principali promesse tecnologiche a supporto dell’adozione della blockchain nell’industria musicale. Infine, l’articolo solleva anche alcune preoccupazioni sulle possibili conseguenze dell’adozione della tecnologia blockchain rispetto alla costruzione del valore culturale della musica e all’evoluzione della circolazione della musica digitale nel prossimo futuro.
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Felippe, Gibran, and Luís Pérez Zotes. "Futuro del mercato finanziario nazionale: momento di innovazione da parte di FinTechs in trasformazione nel contesto bancario nazionale." Revista Científica Multidisciplinar Núcleo do Conhecimento, October 14, 2020, 31–62. http://dx.doi.org/10.32749/nucleodoconhecimento.com.br/contabilita/mercato-finanziario.

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Abstract:
Il sistema bancario brasiliano è in una fase di maturità favorevole al ricevimento di un nuovo concorrente che, seguendo la tendenza globale, sono FinTechs[3]. In questo modo, queste società che utilizzano la tecnologia per fornire servizi finanziari, stanno cominciando ad avere un impatto sul mercato finanziario nazionale, portando con sé il potenziale per scuotere i risultati delle grandi società finanziarie del paese. Questo articolo ha un’ampia panoramica della concentrazione del mercato bancario nazionale, rispetto agli standard globali, nonché la dimensione delle opportunità per i nuovi operatori attraverso tecnologie stabilite dalle startup[4], in un processo irreversibile in termini di innovazione. La metodologia qui utilizzata si basava su un’ampia revisione della letteratura che ha portato all’identificazione e alle conseguenze dei principali impatti di questo nuovo ordine finanziario, in cui le dimensioni non sono più così rilevanti, data l’attuazione di nuove pratiche per uno spettro costantemente rinnovato di clienti. I nuovi operatori del mercato finanziario dovrebbero essere veramente incentrati sul cliente, agili e in grado di adattarsi a un ambiente in rapida evoluzione, abili a lavorare con le aziende in un complesso ecosistema di partnership e mercati. Dovrebbero cercare l’eccellenza nell’analisi dei dati, nella determinazione dinamica dei prezzi e nella costruzione di tecnologie che consentano di sviluppare e implementare nuove funzionalità. Nuove esigenze, pratiche, senza gli status symbol bancari.
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Viana, Valderi Nascimento, Amanda Alves Fecury, Euzébio de Oliveira, Carla Viana Dendasck, and Claudio Alberto Gellis de Mattos Dias. "Produzione accademica ed educativa di uno studente magistrale in EPT Of IFAP Macapá, Amapá, Amazônia, Brasile." Revista Científica Multidisciplinar Núcleo do Conhecimento, June 16, 2021, 186–200. http://dx.doi.org/10.32749/nucleodoconhecimento.com.br/formazione-it/studente-magistrale.

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Abstract:
La produzione scientifica all’interno di corsi di laurea e laurea ha la sua importanza per la costruzione di un nuovo modo di pensare dello studente. Il Master Professionale in Formazione Professionale in Rete Nazionale (ProfEPT) unisce contenuti disciplinari, conoscenze pedagogiche e produzione accademica finale e li collega a situazioni reali di pratica educativa, e il lavoro finale può essere presentato in vari modi (articoli, libri, prodotti educativi). La produzione accademica, sia del consulente che della guida, oltre all’importanza legata alla divulgazione scientifica, ha peso nella valutazione del programma e anche nella sua manutenzione. L’obiettivo di questo lavoro è quello di mostrare quantitativamente la produzione accademica ed educativa di uno studente di master in Educazione Professionale e Tecnologica (EPT) dell’Istituto di Istruzione, Scienza e Tecnologia (IFAP) di Macapá, Amapá, Amazônia, Brasile. Durante il master, la produzione scientifica in varie forme si è rivelata necessaria durante il processo di formazione. Unire la teoria alla pratica della scrittura, ha facilitato la produzione della tesi che dovrebbe essere presentata alla fine del corso. Attraverso il processo di organizzazione, la pianificazione delle idee ha portato a un nuovo pensiero strutturato secondo gli standard dell’accademia, ma che non si limita a questo spazio e alle sue norme. La produzione durante il master cerca di contribuire sia quantitativamente che qualitativamente alla produzione scientifica della regione settentrionale, imprevolandosi positivamente e con il programma del master. Oltre all’importanza nel contributo della creazione e diffusione scientifica, le produzioni tendono ad avere un impatto positivo sulla valutazione e sul mantenimento del programma PROFEPT-IFAP, svolto da CAPES.
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Barretta, Vincenzo. "La medicina emotiva e comportamentale: un nuovo paradigma per i sistemi sanitari?" Journal of Advanced Health Care, July 23, 2019. http://dx.doi.org/10.36017/jahc1907-007.

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Abstract:
I profondi cambiamenti che si stanno verificando all’interno dei sistemi sanitari sono dovuti all’invecchiamento della popolazione, alle maggiori richieste di salute e benessere nonché all’avvento delle nuove tecnologie. Le profonde trasformazioni in atto impattano sulla quotidianità degli operatori sanitari, sulla soddisfazione degli utenti e sulle scelte di manager e decisori politici. Il notevole aumento dei disturbi della sfera emotiva e comportamentale, registrato negli ultimi anni sia in termini epidemiologici che di impatto sulla clinica, appare un fenomeno ancora sottovalutato e scarsamente integrato nelle attuali conoscenze. In questo contributo sarà valutata l’utilità di un nuovo paradigma teorico allo scopo di migliorare l’efficienza dei sistemi sanitari e correlarne l’impatto con alcuni parametri in grado di influenzare lo sviluppo sociale ed economico. L’applicazione di questo paradigma può essere descritta come la possibilità di studiare la nostra salute attraverso la griglia di lettura costituita dagli aspetti emozionali e comportamentali. Tale operazione risulta gravida di conseguenze in relazione alla maggiore comprensione della correlazione tra più aree della Medicina, dell’interazione tra diversi ambiti teorici, nonché relativamente alla consapevolezza del valore e dell’entità delle connesse ricadute sociali ed economiche.
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Silva, Agnaldo Plácido da, Eloá Jessica Mendes dos Santos Plácido, and Walber Breno de Souza Moraes. "Gli impatti della zanzara transgenica sull’uomo e sull’ambiente." Revista Científica Multidisciplinar Núcleo do Conhecimento, November 15, 2020, 158–76. http://dx.doi.org/10.32749/nucleodoconhecimento.com.br/biologia-it/zanzara-transgenica.

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Abstract:
Una delle maggiori sfide attualmente per la salute pubblica in Brasile e nel mondo sono le malattie trasmesse da vettori e le attuali misure di controllo sono inefficienti. Le zanzare sono tra i vettori di varie malattie, perché sono ematofagi, le femmine richiedono sangue nel periodo di ovulazione per la riproduzione e una volta contaminate, la zanzara può contenere batteri, protozoi e virus che vengono assegnati nelle loro ghiandole salivari, infettando così l’individuo direttamente nel flusso sanguigno. Aedes aegypti è responsabile delle malattie: dengue, zika, chikungunya e febbre gialla. Le forme di controllo per le zanzare vettoriali finora sono inefficaci, e con questo diverse tecnologie sono state sviluppate come alternative nel controllo e nel combattimento della zanzara Aedes aegypti. Con le recenti approvazioni per l’emissione di insetti geneticamente modificati, sono necessari studi più dettagliati per valutarne il potenziale ecologico e gli effetti evolutivi. Questi effetti possono verificarsi in due fasi: una fase transitoria quando la popolazione focale cambia in densità e una fase di stato stazionario quando raggiunge una densità nuova e costante. Con le innovazioni nel controllo vettoriale attraverso insetti geneticamente modificati ci danno una nuova prospettiva in relazione alla manipolazione genetica. Questo studio mira a valutare i potenziali effetti di un rapido cambiamento nella densità della zanzara Aedes aegypti correlata al controllo biologico attraverso la zanzara geneticamente modificata. Ci chiediamo quindi se la biotecnologia possa essere una soluzione ai problemi di salute pubblica nel caso della zanzara Aedes aegypti o un problema? Poiché la trasformazione o le modifiche di questi esseri viventi nei laboratori sono nuove tecniche che finora è impossibile sapere quali saranno le conseguenze a lungo termine.
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Bueno, Beatriz Cardoso, and Roberta Donini Favalessa. "Relazioni socioeconomiche e impatti sull’ambiente." Revista Científica Multidisciplinar Núcleo do Conhecimento, April 9, 2021, 132–52. http://dx.doi.org/10.32749/nucleodoconhecimento.com.br/legge/impatti-sullambiente.

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Abstract:
La società si sviluppa ogni giorno e, insieme ai cambiamenti positivi nell’evoluzione, si osserva che ci sono problemi interconnessi, non solo urbani, ma anche socioeconomici e ambientali. La qualità della vita dell’individuo è legata all’attitudine del suo ambiente, e le società si adattano a questi mezzi, quindi, ci sono società formate in zone rurali, urbane e persino che vivono in luoghi lontani e isolati da altre civiltà, come i villaggi indigeni del Parco Xingu. L’obiettivo di questo lavoro è quello di esporre alcune relazioni socio-ambientali, dimostrando che le società che si sviluppano in grandi centri hanno un maggior numero di dispositivi tecnologici, con possibilità che spesso non si trovano in altri tipi di società, ma in entrambi i luoghi si verificano problemi socio-ambientali ed economici. A causa dei cambiamenti che derivano dalle azioni dell’uomo, è chiaro che qualsiasi forma di esperienza modifica la portata naturale, se effettuata inconsciamente, in modo inopportuno e illegale, i problemi saranno sempre interconnessi alla società, causando cambiamenti negativi nella qualità della vita, portando con essa difficoltà al minimo necessario per la dignità umana, poiché ci sarà una carenza di servizi igienico-sanitari di base, che causa diverse malattie , con conseguente mancanza di opportunità e disoccupazione di massa. Il lavoro è stato sviluppato attraverso la lettura e la ricerca sul campo, tra cui un’intervista concessa dal responsabile del coordinamento tecnico locale del Pole Wawi di Funai, con sede nel comune di Canarana, Stato del Mato Grosso.
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Letizia Cinganotto, Silvia Panzavolta, and Elena Mosa. "Quando la webcam è accesa e la testa spenta. Strategie per una didattica attiva in DAD e DDI." IUL Research 2, no. 3 (July 17, 2021). http://dx.doi.org/10.57568/iulres.v2i3.126.

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Abstract:
La crisi sanitaria generata dalla pandemia sta avendo un impatto profondo e trasformativo sugli assetti globali in ogni settore dell’organizzazione sociale. Il settore dell’istruzione è stato tra quelli più duramente colpiti dal lockdown generalizzato e dalle varie chiusure totali o parziali che si sono susseguite a livello regionale. Le principali problematiche iniziali sono state connesse al digital divide e all’enorme difficoltà, da parte delle scuole, di includere gli studenti più fragili in una situazione di Didattica a Distanza o di Didattica Digitale Integrata. Un ulteriore aspetto critico è emerso in relazione al totale spaesamento di gran parte del personale docente di fronte ad una situazione inedita per la scuola sul panorama mondiale che ha disorientato anche quei docenti che erano già soliti lavorare con le tecnologie a scuola. I dati della prima indagine condotta da Indire durante il lockdown (periodo marzo-giugno 2020, Report pubblicati a luglio e dicembre 2020) confermano queste difficoltà evidenziando che nella maggior parte dei casi, la didattica a distanza si è tradotta in “lezione frontale a distanza”, come nella fase “Substitution”, del modello SAMR di R. Puentedura (2006). I Movimenti di Indire delle Avanguardie educative e delle Piccole Scuole, insieme ad eTwinning, hanno tenuto oltre 200 webinar per le scuole in difficoltà al fine di condividere l’applicazione virtuosa di metodologie didattiche attive quali il Debate, la Flipped Classroom, Making Learning and Thinking Visible o il Digital storytelling. Il Debate consente agli studenti un lavoro che ben si adatta al lavoro in autonomia e in gruppo da remoto. Consiste nel confronto regolamentato tra due o più squadre che sostengono posizioni diverse rispetto ad un tema. La preparazione al Debate, che ha uno specifico protocollo, prevede di realizzare laboratori di ricerca sulle fonti, reperendo esempi, dati ed evidenze per sostenere la propria tesi. Questo lavoro può essere svolto inizialmente in maniera individuale e poi nel piccolo gruppo, all’interno del quale la squadra (PRO o CONTRO) mette a punto la propria strategia argomentativa. La condivisione di fonti, strategie, tecniche di public speaking può senz’altro essere realizzata anche a distanza, attraverso l’uso di piattaforme che aiutano a strutturare le informazioni, così come a realizzare la performance vera e propria. La Flipped è un altro esempio di metodologia che consente una diversa strutturazione del lavoro, che alterna momenti in presenza (in classe) o in sincrono (in DAD) e momenti in asincrono, individuale o in gruppo. Il docente, organizzando dei veri e propri “learning cycles”, può ripensare i tempi della lezione dedicati all’attivazione delle conoscenze, alla costruzione di artefatti o alla problematizzazione di quanto elaborato ibridando momenti di didattica sincrona/asincrona e in presenza/in remoto. Dalla combinazione di queste modalità possiamo avere diverse configurazioni che potrebbero ulteriormente avvalersi anche di gruppi di studenti appartenenti a classi diverse (gruppi eterogenei per età, classi parallele, ecc.). Con MLTV, invece, abbiamo l’utilizzo di particolari protocolli che stimolano il group learning e aiutano ad appropriarsi di particolari forme di pensiero profondo, come le Thinking Routine, ottimi dispositivi per imparare a partire dalle idee e dal pensiero degli altri, anche a distanza. Inoltre, grazie alla documentazione educativa come chiave di valutazione formativa, offre importanti elementi per la fornitura di feedback efficaci agli studenti. Infine, il lavoro sul curricolo, riorganizzando i nuclei fondanti delle discipline in forma di storytelling, offre una modalità di ricucire i saperi attraverso la lente della scrittura creativa. Tali metodologie hanno contribuito ad un ripensamento delle pratiche di insegnamento/apprendimento e valutazione e hanno restituito quella centralità dello studente che mai, come adesso, era necessaria per tenere acceso l’interesse (oltre che la webcam!). Nell’articolo verranno esemplificate alcune buone pratiche di applicazione di queste metodologie.
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Spagnolo, Antonio G., and Viviana Daloiso. "Oltre il visibile Le nanotecnologie e la nanomedicina: definizioni e problematiche bioetiche." Medicina e Morale 57, no. 3 (June 30, 2008). http://dx.doi.org/10.4081/mem.2008.280.

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Abstract:
Il presente articolo intende inquadrare e definire le implicazioni etiche riguardanti l’applicazione biomedica delle nanotecnologie, attraverso la valutazione dello stato dell’arte. Le nanotecnologie, espressione dell’abilità umana di manipolare la materia su scala atomico/molecolare, si presentano come uno strumento in grado di modificare la ricerca scientifica e la medicina in maniera radicale. Dibattiti ad ogni livello hanno sottolineato la difficoltà di darne una definizione chiara ed univoca, a causa della convergenza di più ambiti del sapere in esse coinvolti. Nonostante le nanotecnologie siano già presenti nelle scienze computeristiche e nell’elettronica, è in ambito medico-sanitario che si prospettano le applicazioni più entusiasmanti: strumenti di diagnosi e somministrazione di farmaci meno invasivi e più efficaci. Queste tecnologie si presentano infatti allo stesso tempo come terapie ma anche come strumenti di prevenzione unici. Le stesse caratteristiche che rendono singolare l’impiego delle nanotecnologie in medicina, suggeriscono altresì precauzioni: da una parte infatti la di mensione piccolissima (atomico-molecolare) delle nanoparticelle facilita il loro ingresso nell’organismo umano, oltrepassando le difese naturali dell’organismo, agevolando una distribuzione dei farmaci altamente mirata. Dall’altra parte queste stesse caratteristiche posso rivelarsi dannose per l’organismo umano (interazione tra nanoparticelle e sistema biologico umano, elevato rapporto tra massa e superficie, mobilità). Poiché si tratta di tecnologie in rapida progressione i cui sviluppi non sono facili da predire, i rischi, anche solo quelli potenziali, devono essere accuratamente valutati sia per le applicazioni presenti sia per quelle future. Pertanto inquadrare le implicazioni bioetiche delle nanotecnologie significa comprendere e valutare il loro impatto sulla salute umana. ---------- The aim of this contribution is to outline and define some ethical implications concerning biomedical applications of nanotechnologies. Nanotechnology, expression of the human ability to manipulate matter on a molecular and atomic scale, provide an instrument able to change scientific research and medicine in a radical way. Debate at all levels have pointed out the common difficulty to give a clear and univocal definition of nanotechnologies, due to the convergence of technologies there involved. Although these technologies have already been implemented in electronics or computer science, the most useful ones are foreseen to be in new approaches for research purposes and medicine, providing diagnosis and drug delivery with no invasive methods involved. These technology, in fact, look like therapy but they also represent unique prevention tools. The very same characteristics that make nanomaterial useful in medicine, suggest some precaution: o one hand, thanks to their small size (atomic dimension) nanoparticles can enter cells in the organisms, avoiding natural defenses and move to organs and tissues allowing a target distribution of drugs. On the other hand, these technologies can turn to be harmful to humans (interaction between nanoparticles and the biological human system, high surface- to-mass relation, mobility). Because we are dealing with a rapidly developing technology, where most of the effects are still hard to foresee, potential risks must be considered for both current and future applications. So far, outlining ethical issues means understanding the impact of these technologies on human health.
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Al-Salimi, Abdulrahman. "OMAN AND IBADISM FROM A RELIGIOUS REGIONAL PERSPECTIVE." Istituto Lombardo - Accademia di Scienze e Lettere - Incontri di Studio, July 13, 2017. http://dx.doi.org/10.4081/incontri.2017.277.

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Abstract:
Questo paper affronta il tema dell’identità Omanita e l’ideologico religioso Islamico Ibadita. Fra gli elementi principali che caratterizzano l’Oman, si possono considerare: 1. La sua particolare configurazione geografica. 2. La sua popolazione multi-culturale e multi-religiosa sin da epoche antichissime e precedent l’Islam stesso. 3. La dottrina Islamica Ibadita. Conseguentemente, in primo luogo l’Autore si sofferma sulle particolari connotazioni geografiche dell’Oman e suoi molteplici ‘paesaggi’, i quali hanno indubbiamnete avuto un profondo impatto sugli habitat umani e la loro organizzazione all’interno delle diverse nicchie ecologiche del Paese, risalendo a secoli se non a millenni or sono. Riguardo a quest’ultimo aspetto, una delle principali connotazioni è stata quella del tribalismo e le sue complementarietà all’interno di una cornice che, in Oman, è sempre stata caratterizzata da multi-culturalità e multi-religiosità. Quindi, con l’avvento dell’Islam, un nuovo fattore si è imposto sulla scena storica omanita: l’Ibadismo e le sue dinamiche. Dopo un breve schema storico e in ampia parte riferendosi al paper precedente, il discorso puntualizza i principî base dell’Ibadismo e della sua evoluzione nel tempo, il ruolo giocato in Oman nel corso dei secoli, il suo impatto sulla società locale e il modello politico-istituzionale che esso ha contribuito a forgiare e modellare. Si tratta di una eredità culturale tramandata nei secoli fino ad oggi. Infine, l’Autore dà un rapido ma chiaro affresco dell’Ibadismo e del suo ideologico religioso oggi, il rapporto fra questa ideologia religiosa e il concetto di Modernità tecnologica e sociale, Corano e principî guida religiosi di fronte alle diversità, la risposta Ibadita di fronte a un nuovo modello di società inter-religiosa e inter-etnica.
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Madau, Caterina, and Salvatore Lampreu. "Cultural Heritage and New Technologies for the Tourist Enhancement of Cities." Euro-Asia Tourism Studies Journal Special Issue in Italian, no. 2021 (November 28, 2021). http://dx.doi.org/10.58345/fadh7922.

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Abstract:
Tourism is considered to be among the most promising sectors for the socio-economic development of many regions. In the current scenario, cities compete for tourism also in terms of the cultural heritage and creative capital they offer. In this regard, the important contribution provided by Information and Communication Technologies (ICT) for the enhancement and transmission of the urban cultural heritage is recorded. If the advent of the Covid-19 pandemic has had serious consequences on all sectors, and in particular on tourism, cities are among the most affected territorial systems. The need to restart safely and respond to new tourism needs should push them to reshape their proposals, making more effective use of the advantages of technologies. After retracing the main stages that characterized the transition from the smart city to the smart tourism destination, this work explores, through an analysis of the literature and some policies adopted, the relationship between the uses of ICT and the enhancement of cultural heritage; if on the one hand its weight will be highlighted within the most widespread indices used on an international scale, on the other hand a selection of good practices for digitized tourism promotion of urban resources will be presented. The aim of this paper is to be a useful knowledge base for further studies, including applicative ones, which take into account the impacts of the pandemic that is still in progress and the main relaunch actions promoted at different scales.
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Dendasck, Carla, and Adonias Osias da Silva. "Globalizzazione e la crisi in legge: ripensare l’etica e la morale dello stato postmoderno." Revista Científica Multidisciplinar Núcleo do Conhecimento, June 4, 2020, 99–119. http://dx.doi.org/10.32749/nucleodoconhecimento.com.br/etica-it/globalizzazione.

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Abstract:
Questo test si propone un’analisi critica sulla globalizzazione economica e tecnologica e il suo impatto sul diritto positivo, con la sua logica di normativista formale volto i contesti che sono sempre più complesso e mutevole. A partire da questa premessa, è inteso a valutare come l’etica e la morale possono servire da nord in questo cambio di paradigma che è necessario per un’applicazione della legge che meglio soddisfa le aspirazioni dei cittadini in una società in costante cambiamento. L’obiettivo è quello di analizzare il ruolo del diritto nell’ambito di questa nuova tendenza di globalizzazione e la sua rilevanza per l’uomo moderno.
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Correia, Jéssica Santiago, and Áurea da Paz Pinheiro. "FEIRA DO PATRIMÔNIO: uma experiência de educação patrimonial no Delta do Parnaíba| Piauí | Meio Norte do Brasil." Museologia e Patrimônio, October 18, 2021, 265–85. http://dx.doi.org/10.52192/1984-3917.2021v14n2p265-285.

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Abstract:
A Feira do Patrimônio é uma iniciativa do Programa de Pós-Graduação em Artes, Patrimônio e Museologia da Universidade Federal do Piauí e Universidade Federal do Delta do Parnaíba. Tem periodicidade anual e tem natureza itinerante, percorre diferentes cidades na região Meio Norte do Brasil. Faz parte do Plano Museológico do Museu da Vila, do Programa Educativo Cultural, como um dos projetos e ações. Destina-se aos mais variados públicos com interesse nas temáticas relacionadas às artes, patrimônios, museus, turismo, meio ambiente, tecnologias sociais etc. Desde 2016, a equipe executiva do projeto é formada por alunos, professores e técnicos-administrativos do Mestrado, inspirados em boas-práticas de ações semelhantes que ocorrem em países como Portugal, Espanha. A equipe desenvolve uma programação diversificada com conferências, rodas de conversa, oficinas, minicursos, comunicações orais, apresentações artísticas, turismo cultural. A Feira permite estabelecer conexões entre comunidades, universidades e demais instituições, com o objetivo de promover, valorizar e comunicar o Patrimônio Cultural. Com o objetivo de potencializar as ações deste projeto, construímos uma pesquisa-ação e reconstituímos a memória crítica e descritiva da Feira do Patrimônio, identificando e estudando suas edições anteriores, com análise das etapas de elaboração (planejamento, execução e pós-produção), construindo relatos de experiência ao longo da edição de 2019, quarta edição. Construímos um website da Feira que serve como um portfólio digital, com detalhes em pormenor de cada edição, portanto registros que potencializam a apresentação e divulgar da ação. Para a construção da memória descritiva foram realizadas consultas junto à coordenação do Programa de Pós-graduação, além de pesquisas bibliográficas e documentais. A análise foi efetuada a partir da aplicação de questionários junto ao comitê de organização das feiras anteriores (2016, 2017 e 2018) e com os participantes da última edição realizada em 2019. Usamos a técnica da análise SWOT, a partir dos resultados obtidos nessa avaliação com as equipes. Os dados coletados mostram de uma maneira geral que a ação educativa e cultural tem expressão e impacto social, cumpre objetivos e metas descritas no projeto da Feira. A imersão no processo criativo dessa ação possibilitou verificar os aspectos que podem ser aprimorados para garantir maior impacto e continuidade para as próximas edições, dentre eles destacamos a necessidade de fortalecer o plano estratégico para captação de recursos e comunicação. Face aos desafios observados, acreditamos que a construção do portfólio digital (website) é uma ferramenta estratégica, um cartão de visitas que potencializa, divulga, promove os trabalhos realizados nesses quatro anos, aumenta a rede de contatos, fortalece a marca do projeto, atrai novos públicos e parceiros.
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