Academic literature on the topic 'Il paesaggio'

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Journal articles on the topic "Il paesaggio"

1

Antoniolli, Elena. "Giornate internazionali di studio sul paesaggio 2021 e 2022. Percepire il co-divenire incarnando alterità." Ri-Vista. Research for landscape architecture 20, no. 1 (July 1, 2022): 308–13. http://dx.doi.org/10.36253/rv-12694.

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Abstract:
La recensione propone una prospettiva critica della diciassettesima edizione delle Giornate Internazionali di Studio sul Paesaggio organizzata da Fondazione Benetton Studi Ricerche incentrata sul rapporto tra corpi e paesaggi. Come partecipa la nostra adesione corporea al paesaggio? Qual è la misura dell’interazione sensoriale con esso? Come si evolve il rapporto tra corpo e paesaggio nell’Antropocene? Attraverso queste domande si articola la riflessione tra realtà percepita e corporeità, tra esperienza sensoriale e immaginario mitopoietico, in un connubio tra arte, antropologia, storia dell'arte dei giardini, cultura del paesaggio e danza. Ripercorrendo i ragionamenti dei dieci contributi che hanno nutrito il convegno, emergono affinità tematiche tra “essere” nel paesaggio e “sentire” il paesaggio. Il coinvolgimento attivo e percettivo del corpo avviene grazie un’immersione reale nel paesaggio, ma anche attraverso la sua dimensione narrativa. Il corpo, specchio della paesaggio, muta nella sua fisicità e nella sua condizione psichica, richiamando un processo di metamorfosi reciproca e al contempo un approccio psicogeografico, in cui l’erranza ci invita ad accogliere l’Altro e l’ibridazione del paesaggio, secondo un neo-animismo del “sentire”.
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Venturi Ferriolo, Massimo. "Qualitŕ dei paesaggi, qualitŕ delle politiche. Aménager le futur." TERRITORIO, no. 57 (June 2011): 135–39. http://dx.doi.org/10.3280/tr2011-057017.

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Abstract:
La Convenzione europea del paesaggio collega il processo di paesaggio al riconoscimento dell'ambito di vita percepito. Il paesaggio č una risorsa da governare per il benessere dei suoi abitanti, con potenzialitŕ propulsive per le culture locali nel variegato patrimonio culturale e naturale dell'Europa. La qualitŕ si dovrebbe affermare in ogni paesaggio indipendentemente dal giudizio estetico: essa č il fattore privilegiato e non la bellezza. Lo sviluppo dell'individuo e la sua affermazione socio-culturale si realizzano grazie ai tre concetti essenziali di benessere, soddisfazione, identitŕ: la vera bellezza di un paesaggio, che č il risultato dell'azione, quindi non astratta. A partire da qui si analizza il rapporto tra qualitŕ dei paesaggi e qualitŕ delle politiche, fondato sul riconoscimento, soprattutto quello dell'appartenenza: una straordinaria occasione democratica.
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Colby, Robert. "Dosso's early artistic reputation and the origins of landscape painting." Papers of the British School at Rome 76 (November 2008): 201–31. http://dx.doi.org/10.1017/s0068246200000477.

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Abstract:
Nei loro rispettivi resoconti biografici di Dosso Dossi (1487?—1542), Paolo Giovio e Giorgio Vasari descrissero l'artista della corte ferrarese con una buona reputazione per la pittura dei paesaggi. Con questo articolo si esamineranno le reazioni critiche alla luce del programma storiografico di ciascun autore, considerando come si evolvevano gli approcci di Dosso alla pittura dei paesaggi nel corso della sua carriera. I dipinti di Dosso sono stati a lungo visti come primi esempi di un ‘paesaggio indipendente’, costrutto che deve essere esaminato di nuovo al fine di comprendere pienamente lo scopo, il contesto e il significato delle inusuali scene di paesaggio della pittura di Dosso.
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Gianluca Cepollaro and Luca Mori. "Paesaggi alla finestra: percezione delle trasformazioni e immaginazione delle alternative durante e dopo il lockdown." Ri-Vista. Research for landscape architecture 19, no. 1 (July 26, 2021): 34–49. http://dx.doi.org/10.36253/rv-10138.

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Abstract:
La Convenzione europea del paesaggio (CEP), siglata a Firenze il 19 luglio 2000, promuove un’idea di paesaggio non come semplice sfondo delle attività umane, come un luogo di eccezionale bellezza da contemplare “dalla finestra”, ma come “spazio di vita” delle popolazioni. Proprio nell’anno in cui si celebra il ventennale della sua ratifica, milioni di persone in tutto il mondo sono state costrette per diverse settimane, durante il periodo di lockdown dovuto all’emergenza pandemica, a non vivere i luoghi esterni alla propria abitazione e quindi, per così dire, a osservare i paesaggi “là fuori”, a guardarli da “finestre” reali o virtuali come gli schermi dei dispositivi digitali. In un progetto educativo svolto con i ragazzi delle scuole secondarie di secondo grado, il paesaggio diviene “uno specchio di mondi possibili”: esso non è solo l’occasione per rispecchiare lo stato d’animo che accompagna gli studenti durante l’isolamento, un oggetto “fuori dalla finestra” sul quale si posa lo sguardo, ma è soprattutto occasione per riflettere sulla trasformazione delle percezioni e sull’immaginazione del futuro.
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Martone, María. "Paesaggi culturali intesi come integrazione di processi dinamici: il vomero da luogo di delizie a luogo urbano." Norba. Revista de Arte, no. 41 (January 26, 2022): 117–42. http://dx.doi.org/10.17398/2660-714x.41.117.

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Abstract:
Il contributo illustra, attraverso gli strumenti della rappresentazione e del rilievo, le trasformazioni che il paesaggio della collina del Vomero a Napoli ha subito nel corso della storia, passando da "luogo di delizie" a "luogo urbano", continuando a caratterizzare il paesaggio dell’intera città. A tale scopo, si è ritenuto importante riconoscere e identificare, in uno spazio fisico, vissuto ed eterogeneo di un luogo, nel caso specifico, della collina del Vomero, i paesaggi culturali che contengono sia i segni del passato che quelli della contemporaneità. Delineare, quindi, quei processi dinamici che rappresentano la storia degli insediamenti umani in continua trasformazione, significa anche delineare il nostro patrimonio identitario, la cui conoscenza è necessaria per ritrovare il racconto di “chi siamo” e di “chi eravamo” e per costruire il futuro delle nuove generazioni.
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Witcher, Robert. "Broken pots and meaningless dots? Surveying the rural landscapes of Roman Italy." Papers of the British School at Rome 74 (November 2006): 39–72. http://dx.doi.org/10.1017/s0068246200003226.

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Abstract:
VASI ROTTI E PUNTI PRIVI DI SIGNIFICATO? RICOGNENDO IL PAESAGGIO RURALE DELL'ITALIA ROMANAIn questo articolo mi domando come mai il rapido sviluppo metodologico delle indagini di superficie come tecnica per lo studio dell'Italia romana rurale non è stato accompagnato da sviluppi paralleli nelle branche teoretiche e interpretative. L'indagine di superficie rimane legata ad un limitato range di domande guidate da testi e domande ‘processuali’, ed è isolata da un più ampio pensiero archeologico circa la cultura materiale e il paesaggio. In forte contrasto con altre regioni e periodi, lo studio del paesaggio romano d'Italia continua a focalizzarsi sui siti, sulla ceramica e sui processi, piuttosto che sui luoghi, la gente e le idee. lo auspico un cambiamento epistemologico per portare gli studi verso un dialogo con la piu ampia disciplina. A questo scopo vengono sottoposte a critica pratiche teoretiche e metodologiche. La convinzione che la ricognizione è incapace di rispondere a questioni come l'identità sociale viene abbandonata attraverso una ‘decostruzione’ di come la conoscenza archeologica viene costruita. Una serie di potenziali soggetti di ricerca vengono discusse al fine di delineare una nuova agenda per le ricognizioni in Italia. Il fine è quello di stimolare una diversificazione degli approcci che realizzino pienamente il potenziale informativo della ricognizione come contributo alla studio dei paesaggi romani.
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7

Bertolucci, Attilio, and Martin Rueff. "Paysage / Paesaggio." Po&sie 121, no. 3 (2007): 6. http://dx.doi.org/10.3917/poesi.121.0006.

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8

Gabrielli, Alberto. "Paesaggio, cosa ?" Études de lettres, no. 1-2 (May 15, 2013): 359–70. http://dx.doi.org/10.4000/edl.521.

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9

Quaini, Massimo. "Utopie paesaggistiche : dal paesaggio-angelo al paesaggio-spaventapasseri." Études de lettres, no. 1-2 (May 15, 2013): 293–304. http://dx.doi.org/10.4000/edl.513.

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10

Dionisi, Chiara, and Chiara Toscani. "Modelli comunicativi e operazioni compositive per il paesaggio contemporaneo." TERRITORIO, no. 57 (June 2011): 140–46. http://dx.doi.org/10.3280/tr2011-057018.

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Abstract:
Nel confrontare la Convenzione dell'Unesco e la Convenzione Europea del Paesaggio č possibile evidenziare una differenza sostanziale nell'interpretazione del paesaggio. Il primo documento privilegia una visione del paesaggio come momento eccezionale rispetto ad uno sfondo neutrale; mentre il secondo pensa al paesaggio come tutto ciň che ci circonda. La prima definizione si avvale di una pratica consolidata di ‘operazioni compositive' e di ‘modelli comunicativi', mentre la seconda definizione necessiti di un approfondimento operativo, desumibile in giŕ alcune esperienze artistiche prima e architettoniche poi. La questione centrale č dunque capire quali nuove modalitŕ questo ampliamento di visuale sul termine paesaggio comporti nelle pratiche architettoniche, di restituzione e di trasformazione, specialmente in quei territori che inevitabilmente sono in evoluzione.
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Dissertations / Theses on the topic "Il paesaggio"

1

Bortolato, Ettore <1976&gt. "Semi di paesaggio." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2019. http://hdl.handle.net/10579/14567.

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Abstract:
La ricerca verte sulle modalità di ritorno all'agricoltura e sulle motivazioni che stanno alla base di questo tipo di esigenza. Attraverso alcuni casi esemplari ho cercato di capire in che modo nascano nuove reti sociali e che ruolo abbiano nella costruzione di un nuovo immaginario ambientale. La tesi inizia con l'analisi del paesaggio e modificazioni che questo ha subito dal secondo dopoguerra ad oggi. Sia a livello nazionale ma focalizzando l'attenzione su quello che è successo in Veneto. Cerco di indagarne le motivazioni economiche e sociali e soprattutto di capire come in questi ultimi decenni queste trasformazioni siano state accettate. L'utilizzo del concetto di terzo paesaggio è stato importante per introdurre l'idea che attualmente siamo in una fase in cui un parte del nostro territorio è costituita da zone antropizzate oramai abbandonate. L'idea del recupero di queste aree mi ha portato ad analizzare come e da chi siano state avanzate queste istanze: ho portato due casi di studio su cui ho concentrato la ricerca sul campo e ho cercato di evidenziare in che modo si sia strutturata la rete che ha portato al recupero dei terrazzamenti di Valstagna e alla costituzione degli orti urbani di Padova. Mi sono infine concentrato sul tema dei semi che è fondamentale sia dal punto di vista simbolico che da quello estremamente concreto della tutela dei prodotti agricoli tipici e oramai quasi dimenticati.
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2

PESSOA, PEREIRA ALVES HENRIQUE. "Paesaggio nascosto, hidden landscape." Doctoral thesis, Università IUAV di Venezia, 2014. http://hdl.handle.net/11578/278174.

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3

Pizzo, Barbara. "Il paesaggio come costrutto strategico. A proposito del rapporto tra paesaggio e pianificazione." Doctoral thesis, La Sapienza, 2005. http://hdl.handle.net/11573/917197.

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Abstract:
A partire da una riflessione critica sul rapporto tra paesaggio e pianificazione e sulle implicazioni che ogni concezione di paesaggio porta con sé, la tesi si propone, quale contributo «potenzialmente operativo», di risolvere il nesso tra oggetto, disciplina e strumento. Perseguendo questo obiettivo sono stati circoscritti i campi all’interno dei quali si direbbe possibile rintracciare una soluzione ragionevole. Nella sua complessità, il paesaggio sembra potersi esprimere molto più attraverso politiche e pratiche di pianificazione «debolmente» codificate e istituzionalizzate. Le ragioni devono essere rintracciate in parte nella stretta connessione al tema delle politiche «come pratiche di “beni comuni”», in parte nella definizione stessa del loro campo di azione. Esse risultano le più congruenti con le definizioni di paesaggio proposte (anche) perché appartengono allo stesso paradigma: in sostanza, sono le sole a poterlo «comprendere». Nelle ragioni del riavvicinamento dei concetti di paesaggio e immagine, all’interno del discorso sul ruolo delle immagini come strumento di conoscenza, decisione e azione, sembra trovare giustificazione lo spostamento della dimensione paesistica verso quei modi della pianificazione che sono stati definiti della «concertazione territoriale». Il ricorso a tali pratiche inserisce i discorsi sul paesaggio in una dimensione costruttiva. Al suo interno, l’elaborazione di immagini di paesaggio come quadri di senso condivisi non va solo in direzione della formazione del consenso su obiettivi di sviluppo o di tutela, ma può essere intesa come un vero e proprio processo di costruzione (via rielaborazione) del paesaggio. Queste pratiche potrebbero trovare posto all’interno di processi di tipo strategico.
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4

Lazzeri, Sara. "Sarsina: il paesaggio diventa teatro." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2020. http://amslaurea.unibo.it/22082/.

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Abstract:
Sarsina, piccolo centro urbano dell’Appennino Romagnolo la cui origine risale al VI-IV sec. avanti Cristo, è la città natia di Plauto. Il suo forte legame con il teatro, ha contribuito alla nascita del Plautus Festival, la rassegna teatrale estiva a cui è stato dedicato l’Arena Plautina, il teatro all’aperto collocato alle pendici dell’antico Borgo di Calbano e che si apre sulla scenografica vallata antistante, incorniciando il Castello del Piano e quello di Casalecchio.Vista la necessità di ripensare gli spazi del teatro, unito all’analisi e allo studio dello sviluppo della città, da cui è emersa la necessità di collegare l’area del teatro con il centro storico, la Tesi, ha lo scopo di progettare un nuovo percorso immerso nel verde sulle antiche tracce delle mulattiere che un tempo permettevano di giungere fino al Borgo di Calbano. Il percorso che si snoda attraverso terrazze panoramiche ed edifici giunge all’interno del nuovo edificio costruito ai piedi del teatro, creandone la sua nuova scena fissa.
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5

Vecchio, Grazia Venera. "Il paesaggio nell'era della globalizzazione." Thesis, Università degli Studi di Catania, 2011. http://hdl.handle.net/10761/264.

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Abstract:
Il paesaggio, inteso sia dal punto di vista oggettivo che soggettivo, come manifestazione di strutture visibili e invisibili, negli ultimi decenni e' stato fortemente influenzato dagli effetti della globalizzazione che ha rivoluzionato la dimensione spazio-temporale, creando un nuovo modo di abitare la terra. Al fine di evidenziare in che modo il paesaggio e le sue teorie e rappresentazioni siano mutati sotto la spinta dei processi dell'attuale fase storica, nel presente lavoro dopo aver introdotto una griglia terminologica di riferimento si e' passati a indagare l'evoluzione del rapporto uomo e natura, a partire dalle creazioni mitiche fino all'ecologia del paesaggio. Il mutare dei paesaggi, da quello agrario a quello metropolitano, e' pero' nel contempo anche espressione di una societa' e della sua cultura per cui si esaminano i mutamenti delle strutture simboliche e semiotiche del paesaggio e la loro trasposizione nelle produzioni artistiche, per poi focalizzarsi sui mutamenti del paesaggio urbano, che viene considerato come quello in cui piu' la globalizzazione ha espresso le sue peculiarita', in direzione di una spazialita'  urbana diffusa. Alla luce di queste riflessioni infine si enucleano i tratti del paesaggio globale della post-modernita' analizzando alcune delle sue forme piu' specifiche, a cominciare dai non-luoghi e dalle eterotopie fino allo sprawl e al Terzo paesaggio.
In the last decades, landscape, intended both from the objective and subjective point of view as a manifestation of visible and invisible structures, has been greatly influenced by the effects of the globalization which has revolutionized the space-time dimension, thus creating a new way of dwelling on earth. With the aim of highlighting how landscape, its theories and representations have changed under the impulse of the processes of the current historic phase, in this paper after having introduced a reference terminology grid we passed on to inquire into the evolution of the relationship between man and nature, beginning from the mythical creations to landscape ecology. As the changing of landscapes, from the agrarian to the metropolitan one, is however at the same time also an expression of a society and its culture, here we first analyze the changes of the symbolic and semeiotic structures of landscape and their transposition in artistic works, to focus afterwards on the changes of the urban landscape, which is considered the one in which globalization has most expressed its peculiarity, in the direction of a diffuse urban spatiality. Finally, in the light of such reflections, the features of the post-modernity global landscape will be enucleated by analyzing some of its most specific types, beginning with the non-lieux and heterotopies until sprawl and Third Landscape.
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6

Lorenzi, Federica. "Il paesaggio nell'opera di Nico Orengo." Thesis, Université Côte d'Azur (ComUE), 2016. http://www.theses.fr/2016AZUR2029.

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Abstract:
Cette thèse est la première monographie sur l’œuvre de l’écrivain et journaliste italien Nico Orengo (Turin, 1944-2009), auteur de recueils de poèmes, de récits et de romans, de comptines et récits pour enfants. Bien que la critique ait reconnu la valeur et l’intérêt de son œuvre et qu’elle ait présenté Orengo comme étant l’une des voix les plus originales de la littérature italienne contemporaine, aucun travail d’interprétation et d’approfondissement ne lui avait encore été consacré. Ce travail aspire à combler ce vide en démontrant qu’Orengo a été un précurseur eu égard tant aux sujets traités qu’aux modalités d’écriture choisies. Tous ses textes ont été étudiés à l’aune du paysage. L’intérêt de cette perspective relève de la place primordiale accordé dans son œuvre à un paysage bien défini et reconnaissable, celui de la Ligurie occidentale, à la frontière entre France et Italie, terre d’origine de sa famille. Cela nous a permis de vérifier comment l’auteur exploite la réalité du paysage, comment il l’exprime dans son écriture et quelles significations il lui attribue ; cela, dans but d’éclairer la nature de l’écriture d’un paysage. Sur le plan méthodologique nous nous appuyons sur la notion de paysage telle qu’elle a été élaborée par Michel Collot. L’approche thématique, alliée des outils d’analyse à disposition par la linguistique, la stylistique et la phénoménologie, est à la base de notre travail
This thesis is the first monograph about the work of the Italian writer and journalist Nico Orengo (Turin, 1944-2009), the author of poetry collections, short stories and novels, nursery rhymes and children’s short stories. Even if critics have admitted the value and the interest of his work and despite portraying Orengo as one of the most original voices of contemporary Italian literature, not a single work of interpretation and analysis has yet to be written about him. This work aims to fill that void, showing that Orengo was a precursor for both the themes he approaches and the modalities of his writing style. All of his texts have been analysed through the landscape. The interest of this choice lies in the fact that Orengo, although a native of Turin, set almost all of his work in Liguria, focusing on a particularly defined and distinguishable landscape; the far west landscape, between France and Italy, the original region of his family. This allows us to show how Orengo uses this landscape reality, how he re-elaborates it in his writings and the meanings he gives to it, if he makes a coherent construction of it or, on the contrary, whether this construction changes over time and according to the genre of literature. The aim is to show what landscape writing consists of. Composed of three parts, this thesis is introduced by a preamble that defines the subject of this analysis, explaining the issues of research on the landscape in literature. On the methodological level, it is based on the perspective of landscape as proposed by Michel Collet and is inspired by his approach, appealing to thematic critics, but also to linguistics, stylistics and phenomenology
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7

Annibaletto, Matteo. "Il paesaggio suburbano di Iulia Concordia." Doctoral thesis, Università degli studi di Padova, 2009. http://hdl.handle.net/11577/3426508.

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Abstract:
The aim of this study is the re-approach of a problem already scholarly analysed in different ways and from different point of view: the so called suburbium, i.e. the space located in between the town and its country. The significance of this concept is basically that of a mental place, that is to say the place where the aristocrats spend their time far from political and social business. The first step of this work has been the analysis of ancients writers that mentioned the suburbium; moreover a particular attention has been paid to the chronological evolution of the word and of its meaning. The second section is, instead, dedicated to the case study of Iulia Concordia, a Roman colonia in the eastern sector of the province of Venetia, chosen in order to verify in which measure the concepts expressed by the Latin litterature can by fitted into a real archaeological reality. A lot of information have been collected, both published or unpublished, in order to undertake a reconstruction of the natural and human enviroment, devoting a particular attention to aspects and evidence usually understimated. Finally all the data have been reinterpretated to connect the suburb of Iulia Concordia with the main historical events of its Roman and Late Antiquity history .
Con il presente lavoro si è voluto affrontare il tema del suburbio, già noto sia in ambito letterario, sia in quello archeologico. L’idea stessa di suburbio, infatti, deriva dalle fonti latine e assume connotazioni che solo parzialmente coincidono con il significato conferito nella mentalità moderna. Si è voluto pertanto analizzare il problema prima sotto il profilo letterario, prendendo in considerazione un grande numero di autori latini e greci e di fonti epigrafiche attraverso cui cercare di cogliere le modalità di origine e sviluppo dei termini e della spazialità suburbana. In particolare, una notevole attenzione è stata posta sul significato dei singoli vocaboli e sul loro utilizzo durante un lunghissimo arco temporale che va dalla fondazione di Roma alla Tarda Antichità. In un secondo momento ci si è rivolti alla realtà archeologica, prendendo in considerazione un caso di studio, quello di Iulia Concordia, colonia romana del I secolo a.C. collocata nella Venetia orientale. Dati alla mano, si è cercato di capire cioè in che misura le informazioni desunte dalla letteratura antica possano essere applicate ad una concreta realtà archeologica, differente da quella di Roma. Attraverso la raccolta di materiale edito e non, si è giunti a ricostruire i vari paesaggi ambientali e antropici che circondavano la città romana, proponendo ipotesi di lettura per molte evidenze fino ad oggi lasciate in secondo piano. Il lavoro si è chiuso con un tentativo di storicizzazione delle informazioni desunte a livello letterario e archeologico, compiendo un’analisi del suburbio inteso non come entità spaziale a sé, ma come parte di un tutto indiviso, per quanto caratterizzato da discontinuità interne, comprendente anche la città e il suo territorio in senso lato.
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8

TONI, ALBERTO. "Paesaggio e degrado del paesaggio nella poesia di Andrea Zanzotto (echi e ricadute nella poesia degli anni Zero)." Doctoral thesis, Università degli Studi di Roma "Tor Vergata", 2015. http://hdl.handle.net/2108/201783.

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9

Bastoni, Margherita. "Jesolo - area "central park" architettura, paesaggio, identita." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2015. http://amslaurea.unibo.it/8695/.

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Abstract:
La prima parte del volume raccoglie una serie di capitoli dedicati alla lettura ed all’analisi del territorio di Jesolo. I materiali sono stati elaborati all’interno del Laboratorio di Sintesi “I luoghi del tempo libero”, coordinato dalla prof.ssa Elena Mucelli nell’Anno Accademico 2013/14. La seconda parte del volume raccoglie i materiali dedicati all’approfondimento tematico ed alle proposte progettuali sviluppati dai singoli candidati.
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10

SALA, Francesco. "Disegno e Ricostruzione virtuale del paesaggio Medievale." Doctoral thesis, Università degli studi di Bergamo, 2022. http://hdl.handle.net/10446/220452.

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Abstract:
La presente ricerca propone un metodo di ricostruzione virtuale basato sulla relazione tra conoscenza storico-artistica, archeologica e sperimentazione di nuove rappresentazioni di paesaggi medievali mediante l’uso della grafica digitale. L’argomentazione si basa sull’esperienza maturata in più di quattro anni di sviluppo di strategie organizzative, metodi di traduzione e comunicazione dati all’interno di contesti di interesse archeologico. l’applicazione pratica dello studio, espressa mediante il contributo grafico, testimonia il consolidamento dei processi tradizionali di restauro e sviluppo ricostruttivo ricavando innovazioni sul piano tecnico e della ricerca interdisciplinare. L’argomentazione viene organizzata attraverso due parti principali: La prima parte ha come obbiettivo l’identificazione degli elementi che influiscono sull’immaginario quando si tratta di medioevo. Si inizierà affrontando il tema della narrazione della Storia all’interno del cinema; proseguendo con un confronto tra strumenti scientifici e artistici inquadrati all’interno dell’ambito della valorizzazione dei beni culturali e della divulgazione scientifica; successivamente si approfondirà il tema del paesaggio e della costruzione scenica propedeutici per affrontare i capitoli finali dedicati alla Virtual Archeology e alla Computer Graphic. Ogni argomento sarà trattato sulla base di un approccio interdisciplinare in cui si evidenzieranno le sinergie e i contrasti tra logiche di pensiero e di lavoro differenti. La seconda parte invece sarà caratterizzata da un’impostazione archeologica con cui si evidenziano i passaggi di analisi del reperto, dell’architettura e del paesaggio fino alla descrizione del processo della relativa ricostruzione virtuale. Ne deriva un prodotto scritto mediante l’uso frequente di riferimenti iconografici associato ad un’attenzione alla metodologia applicata.
This research proposes a virtual reconstruction method based on the relationship between historical-artistic and archaeological knowledge and experimentation with new representations of medieval landscapes through the use of digital graphics. The argument is based on the experience gained in more than four years of developing organizational strategies, methods of translation and data communication within contexts of archaeological interest.The practical application of the study, expressed through the graphic contribution, testifies to the consolidation of traditional restoration and reconstructive development processes, obtaining innovations on a technical level and interdisciplinary research. The argument is organized through two main parts: The first part aims to identify the elements that affect the imagination when it comes to the Middle Ages. We will begin by addressing the theme of the narration of history within the cinema; continuing with a comparison between scientific and artistic tools framed within the context of the enhancement of cultural heritage and scientific dissemination; subsequently the theme of the landscape and the scenic construction will be studied in depth in order to face the last chapters dedicated to Virtual Archaeology and computer graphics. Each topic will be treated on the basis of an interdisciplinary approach in which the synergies and contrasts between different thinking and work logics will be highlighted. The second part, on the other hand, will be characterized by an archaeological setting which highlights the steps of analysis of the find, architecture and landscape up to the description of the process of its virtual reconstruction. The result is a product written through the frequent use of iconographic references associated with attention to the applied method.
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Books on the topic "Il paesaggio"

1

Giuliana, Baldan Zenoni-Politeo, ed. Paesaggio e paesaggi veneti. Milano: Guerini studio, 1999.

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2

Paesaggio paesaggi: Vedere le cose. Melfi (Italia): Libria, 2015.

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3

Strade e paesaggi della Toscana: Il paesaggio dalla strada, la strada come paesaggio. Firenze: Alinea, 2007.

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4

Dell'Osso, Riccardo. Paesaggio. Pavia: IUSS Press, 2003.

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5

Il paesaggio della bonifica: Architetture e paesaggi d'acqua. Roma: Aracne, 2011.

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6

Wanda, Cortese, ed. Diritto al paesaggio e diritto del paesaggio. [Napoli]: Editoriale scientifica, 2008.

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7

Bruno, Toscano, and Carità Giuseppe, eds. Trasimeno: Lago d'arte : paesaggio dipinto, paesaggio reale. Torino, Italy: Edizioni Seat, 1994.

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8

Paesaggio mobile. Chieti: Tabula fati, 1999.

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9

Lucia, Borromeo Dina, ed. L'infinito paesaggio. Mantova: Corraini, 2010.

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10

Groeben, Corinna von der. Paesaggio antropologico. Falciano, San Marino]: Maretti, 2014.

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Book chapters on the topic "Il paesaggio"

1

Ingegnoli, Vittorio. "Bionomia del paesaggio." In Bionomia del paesaggio, 17–43. Milano: Springer Milan, 2011. http://dx.doi.org/10.1007/978-88-470-2041-2_2.

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2

Ingegnoli, Vittorio. "Uomo e natura: etica ambientale ed epistemologia." In Bionomia del paesaggio, 3–15. Milano: Springer Milan, 2011. http://dx.doi.org/10.1007/978-88-470-2041-2_1.

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3

Ingegnoli, Vittorio. "Progetto di intervento." In Bionomia del paesaggio, 203–28. Milano: Springer Milan, 2011. http://dx.doi.org/10.1007/978-88-470-2041-2_10.

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4

Ingegnoli, Vittorio. "Il paesaggio urbano milanese e il rapporto forma-funzione nella progettazione ecologica di un nuovo quartiere." In Bionomia del paesaggio, 231–41. Milano: Springer Milan, 2011. http://dx.doi.org/10.1007/978-88-470-2041-2_11.

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5

Ingegnoli, Vittorio. "Progettazione di un parco urbano e indirizzi per il parco Citylife a Milano." In Bionomia del paesaggio, 243–54. Milano: Springer Milan, 2011. http://dx.doi.org/10.1007/978-88-470-2041-2_12.

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6

Ingegnoli, Vittorio. "Criteri avanzati di valutazione di impatto ambientale di un grosso svincolo autostradale." In Bionomia del paesaggio, 255–67. Milano: Springer Milan, 2011. http://dx.doi.org/10.1007/978-88-470-2041-2_13.

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7

Ingegnoli, Vittorio. "Criteri avanzati nella conduzione di una valutazione ambientale strategica: studio pilota in Trentino." In Bionomia del paesaggio, 269–82. Milano: Springer Milan, 2011. http://dx.doi.org/10.1007/978-88-470-2041-2_14.

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8

Ingegnoli, Vittorio. "Criteri di verifica dell’incidenza ambientale dell’apertura di una cava." In Bionomia del paesaggio, 283–90. Milano: Springer Milan, 2011. http://dx.doi.org/10.1007/978-88-470-2041-2_15.

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9

Ingegnoli, Vittorio. "Criteri di controllo dello stato ecologico di un’unità di paesaggio forestale con crescente pressione turistica." In Bionomia del paesaggio, 291–300. Milano: Springer Milan, 2011. http://dx.doi.org/10.1007/978-88-470-2041-2_16.

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10

Ingegnoli, Vittorio. "Proposta di nuovi criteri per la creazione di una carta ecologico-paesistica della vegetazione." In Bionomia del paesaggio, 301–14. Milano: Springer Milan, 2011. http://dx.doi.org/10.1007/978-88-470-2041-2_17.

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Conference papers on the topic "Il paesaggio"

1

Cacudi, Giovanna. "Gallipoli nel paesaggio fortificato del Mediterraneo." In FORTMED2020 - Defensive Architecture of the Mediterranean. Valencia: Universitat Politàcnica de València, 2020. http://dx.doi.org/10.4995/fortmed2020.2020.11477.

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Abstract:
Gallipoli in the Mediterranean fortified landscapeThe paper, through the study of the main maps and historical imagery, intends to describe through pictures the fortified city of Gallipoli alongside the evolution of the Mediterranean coastal landscape and, specifically of the Salento peninsula. Starting from the analysis of the Piri Reis map, a specific selection of depictions shows how the city with its castle, its fortifications and its ancient port overlooking the Ionic coast, was always identified as territorial landmark; it has been geographically recognizable since the first maps and views, both for the structure intended to protect from incursions from the sea and for the commercial exchanges with other mediterranean countries. From the analysis of images made at different times and for different purposes, it appears that the Gallipoli has always been seen as a center of primary importance in the fortified coastal landscape, like it still are today. In spite of the progressive urban growth, the phenomena of conurbation and the transformations of the coasts caused by coastal anthropization remain fully recognizable in their original structure and in their inseparable relationship with the marine and terrestrial landscape.
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2

Fatta, Francesca, Andrea Marraffa, and Claudio Patanè. "Geometrie dello sguardo nel paesaggio calabrese." In FORTMED2020 - Defensive Architecture of the Mediterranean. Valencia: Universitat Politàcnica de València, 2020. http://dx.doi.org/10.4995/fortmed2020.2020.11543.

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Abstract:
Geometries of the gaze in the Calabrian landscapeHaving lost their function of sighting as an instrument of strategic control, inclusion and protection from presumed pirate invasions, the coastal towers of Calabria Ultra, represented in the Diary of Wonders of the end of the sixteenth century, called Codice Romano Carratelli, will act as the key and device of the gaze that links the land to the expanse of water. A vast geometric, precise and linear system that will connect, through the gaze, the “terracqueo landscape”, unstable and multiform, continuously changing. The ninety-nine watercolour maps of the Codice are an immense heritage of clues, traces, geometries and measurements on which to think in order to bring to the surface of the earth, military tactics that have become latent in history as a palimpsest. The use of ancient and modern techniques of survey and graphic representation, want to accompany the contemporary traveler to turn his gaze towards new strategies of “reception”, rather than aversion of a silent landscape, where merge and mix. The “stratigraphies of the gaze” are sections perpendicular to the “horizontal plane” of a “living” landscape from which routes, artefacts, signs, traces, fragments of history can be distilled for a widespread cultural regeneration of the territory. The experimental character of this research, recounted in these pages, lies in the application of an innovative strategy of communication and information, based on the creation of cultural routes structured in museums, widespread or located on the coastal landscape of Calabria.
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Middea, Alexandra. "Identita', cultura, paesaggio: costruzione di una responsabilità condivisa." In International Conference Virtual City and Territory. Roma: Centre de Política de Sòl i Valoracions, 2014. http://dx.doi.org/10.5821/ctv.7970.

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Abstract:
L'aumento delle temperature, lo scioglimento dei ghiacciai, la maggiore frequenza degli episodi di siccità e di alluvioni sono tutti sintomi della dissonanza tra attività antropiche e fenomeni naturali, dei cambiamenti climatici in atto. I rischi per il pianeta e per le generazioni future saranno incalcolabili se non s’interverrà con urgenza a partire proprio dalle nuove generazioni. Per questo, quando si parla di politiche urbane, è indispensabile che si tenga presente che esistono cittadini, che la loro partecipazione, il loro coinvolgimento nella cura del territorio rappresenta la strategia migliore per guidare le trasformazioni urbane; garantirsi una migliore qualità della vita e garantirla ai luoghi. Produrre inclusione sociale significa assicurare la realizzazione degli interventi. La memoria del passato, la condivisione, la trasparenza nell’informazione, la consapevolezza di far parte di una collettività attiva permette di salvaguardare l’identità storica di un luogo e di una popolazione. Rising temperatures, melting glaciers, the increased frequency of droughts and floods are all symptoms of dissonance between human activities and natural phenomena, of climate changes. The risks for the planet and for future generations will be incalculable if we not intervene urgently, starting from the new generations. For this reason, when it comes to urban policies, it is imperative that you understand that there are citizens, their participation, their involvement in the care of the land is the best strategy to guide urban transformations; ensure a better quality of life and ensure it to places. Produce social inclusion means ensuring the implementation of the interventions. The memory of the past, sharing, transparency of information, awareness of being part of a community active allows to preserve the historical identity of a place and of a population
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4

Maccarrone, Maria. "Paesaggi costieri modificati da mezzi nautici a fine vita." In International Conference Virtual City and Territory. Roma: Centre de Política de Sòl i Valoracions, 2014. http://dx.doi.org/10.5821/ctv.7997.

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Abstract:
Guardare dei luoghi prodotti da eterogenee mescolanze di elementi di varia natura può attivare dei processi trasformativi dei paesaggi in cui è possibile plasmare e riusare ciò che si trova. La ricerca sui Beni galleggianti a fine del ciclo di vita nei paesaggi costieri indaga il fenomeno dell’abbandono dei mezzi nautici alla fine del ciclo di vita come forma apparente che muta in altra forma e il paesaggio contaminato come deposito dell’energia di una natura persistente. Paesaggi fluviali, marittimi o lacustri accolgono l’azione umana per ciò che in essi lascia, vale a dire resti di natanti arenati sulle coste o accatastati in luoghi di fortuna; stampi di costruzione dismessi; relitti faticosamente censibili di imbarcazioni affondate per avaria o deliberatamente inabissate in quanto ritenute desuete. L’insieme delle imbarcazioni alla fine del ciclo di vita assume la forma di un patrimonio nautico dell'abbandono che occupa porzioni di litorali, depaupera gli ecosistemi di terra e d'acqua e altera la percezione del paesaggio preesistente. Il riconoscimento del fragile stato di quei particolari ambiti terrestri ed acquatici, vitali e limitati, è fondamentale per la loro sopravvivenza, e non solo. Preludio per nuovi stadi evolutivi, i paesaggi costieri contaminati si possono trasformare in metafore poetiche di un dialogo rinnovato fra uomo e natura, luoghi d’innovazione e di possibilità in grado di autogenerarsi e garantire nel tempo una fruibilità condivisa. Looking at places produced by heterogeneous mixtures is possible activate the transformative processes of the landscapes where to reuse what you find. The research on "floating at the end of the life cycle in coastal landscapes" explores the phenomenon of abandoned boat at the end of life as a form apparent, and the polluted landscape as the storage of persistent nature. Landscapes of river, sea or lake the accommodate human actions: the remains of boats stranded on the coasts or stacked; molds abandoned; wrecks of sunken ships to deliberately damage or sunken as they are considered obsolete. The set of vessels at the end of the life cycle takes the form of a abandoned nautical heritage which occupies portions of the coasts, depletes ecosystems of land and water and alters the perception of the landscape preexisting. The recognition of the fragile state of those particular areas of land and water, vitals and limited, it is essential for their survival, and more. Prelude to new developmental stages, the coastal landscape hybridized can transformed into poetic metaphors of a renewed dialogue between man and nature, place of innovation and opportunity that can self-generate and ensure the usability.
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Fedeli, Raul Enzo, and Stefano Magaudda. "Il progetto rewetland: riqualificazione ambientale dell’Agro Pontino attraverso la valorizzazione ricostruzione del paesaggio storico." In International Conference Virtual City and Territory. Roma: Centre de Política de Sòl i Valoracions, 2014. http://dx.doi.org/10.5821/ctv.8011.

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Abstract:
Il progetto “Rewetland” (programma LIFE+ 2008 – environment and governance. www.rewetland.eu) prevede la predisposizione di un Programma di Riqualificazione Ambientale (PRA) della Pianura Pontina attraverso la sperimentazione di tecniche di fitodepurazione diffusa. Il PRA si basa sull’analisi approfondita del paesaggio a partire da quello delle bonifiche dei Papi (XV–XVII sec.), fino ad arrivare ai giorni nostri. La finalità dell’analisi del paesaggio è stata quella di ricomporre gli elementi costituenti i diversi ambiti paesaggistici del territorio in quadri unitari, quanto più possibile coerenti al loro interno e confrontabili tra loro per valutarne le qualità paesaggistiche, le trasformazioni avvenute nel tempo o in atto, le necessità di processi di riqualificazione, le potenzialità di assorbire nuovi interventi progettuali. L’utilizzo di strumenti gis è stato indispensabile, sia per individuare le permanenze del paesaggio storico e rurale, sia per definire e valutare i possibili scenari di intervento. Le azioni, i progetti e gli interventi del PRA riguardano la rinaturalizzazione dei corsi d’acqua e la realizzazione di aree umide ed ecosistemi filtro e favoriscono l’attivazione di buone pratiche non solo per la gestione dei canali della bonifica ma anche per quella delle aziende agricole. La metodologia utilizzata ha permesso di interpretare le trasformazioni del paesaggio dell’Agro Pontino e nel contempo progettare interventi e azioni di riqualificazione ambientale che rispondano a molteplici esigenze/obiettivi: il miglioramento della qualità delle acque, il potenziamento della rete ecologica e della biodiversità, la rigenerazione dei paesaggi tipici delle zone umide (re-wetland) che rappresentano la memoria del territorio. "Rewetland" project (LIFE+ 2008 - environment and governance. www.rewetland.eu) requires the preparation of an Programma di Riqualificazione Ambientale (PRA) of the Pontine Plain through experimentation with techniques of widespread phytoremediation. The PRA is based on a thorough analysis of the landscape from those of the reclamation of the Popes (XV -XVII cent.), up to the present day. The aim of the landscape analysis has been to reconstruct the elements making up the different areas of the local landscape into unified framework, as much as possible internally coherent and comparable to each other in order to assess the quality of the landscape, the changes through time or now being implemented, the necessity of regeneration processes, the potentialities to absorb new project interventions. GIS software tools have been essential, both to identify the permanence of the historic and rural landscape, and to define and evaluate the possible intervention scenarios. PRA actions, projects and interventions regard the renaturalization of waterways and the creation of wetlands and ecosystem filters and promote the activation of good practices not only for the management of the drainage channels but also for the farms. The methodology used allowed us to read the changes in the landscape of the Pontine Plain and at the same time to design interventions and actions that respond to multiple environmental restoration needs and objectives: improvement of water quality, enhancement of biodiversity and the ecological network, regeneration of the typical landscapes of wetlands (re-wetland) that represent the memory of territory.
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Taffetani, Fabio. "Boschi residui in Italia tra paesaggio rurale e conservazione." In Terzo Congresso Nazionale di Selvicoltura. Accademia Italiana di Scienze Forestali, 2009. http://dx.doi.org/10.4129/cns2008.038.

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7

Ballarin, Matteo, and Nadia D'Agnone. "Paesaggio, suolo, tempo: la rappresentazione dei tempi geologici nella citta' di Catania." In International Conference Virtual City and Territory. Roma: Centre de Política de Sòl i Valoracions, 2014. http://dx.doi.org/10.5821/ctv.8041.

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Abstract:
Parlare di tempo geologico è un modo di contestualizzare i processi materiali della terra nella sua storia. La scala dei tempi geologici suddivide la lunga storia della terra in eoni, ere, periodi ed epoche, non omogenei tra loro, ma in relazione l'un l'altro a seconda di ciò che emerge dall'analisi dei dati stratigrafici o dallo studio della stratificazione dei diversi livelli della crosta terrestre. Recentemente negli studi relativi a territorio e paesaggio è stata introdotta l'idea che l'epoca dell'Olocene, iniziata circa 11.700 anni fa, sia terminata e che sia stata sostituita da una nuova epoca geologica chiamata Antropocene, ovvero, 'l'era della razza umana'. Per confermare o meno questa ipotesi, siamo partiti da due categorie concettuali di paesaggio: il paesaggio terrestre ed il paesaggio costruito. Il caso studio della città di Catania, in Sicilia, ben si applica a questa ricerca: il suolo della città si è costruito sia tramite l'intensa opera dell'uomo -negli ultimi 40 anni fino a risalire al XVII secolo ed al nucleo greco antico- sia tramite una non indifferente attività geologica, rappresentata dalle molteplici eruzioni vulcaniche e dai frequenti terremoti che hanno colpito la conurbazione nel corso dei secoli. L'analisi -tramite sezioni e carotaggi- della stratigrafia storica ha evidenziato come la forma non solo della città ma del paesaggio di Catania abbia risentito in maniera eccezionale delle mutazioni geologiche intercorse, più di ogni altra città europea, e la rende un oggetto di studio privilegiato per esaminare la correlazione tra paesaggio, tempo ed usi. Geologic time is a way of contextualizing the material processes of the Earth within its long history. The geologic time scale divides the long history of the earth in eons, eras, periods and epochs, not separately, but in relation to each other depending on what emerges from the analysis of stratigraphic data and the different levels of the crust of the earth.Recently, studies related to territory and landscape have introduced the idea that the current Holocene epoch that began 11,700 years ago has ended and has been replaced by a new geological epoch called the Anthropocene, or, 'the era of human race'. To confirm or reject this hypothesis, we started from two conceptual categories of landscape: the terrestrial landscape and the constructed landscape. We apply this research using the case study of Catania, Sicily. The soil of the city of Catania is built is through both the intense work of man – in the last 40 years going back to the seventeenth century and to antiquity with the ancient Greeks – and, through substantial geological activity – by the many volcanoes and frequent earthquakes over the centuries. The analysis is defined by a sectioning and dissection of the historical stratigraphy of the ground of Catania. It reveals how the form of the city and landscape of Catania has undergone exceptional change and mutation evolving slowly in geologic time, more so than any other European city. It is therefore an interesting object of study to examine the relationship between landscape, time and use.
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Carovigno, R. "Il nuovo paesaggio forestale della Pianura lombarda in vista dell'EXPO 2015." In Terzo Congresso Nazionale di Selvicoltura. Accademia Italiana di Scienze Forestali, 2009. http://dx.doi.org/10.4129/cns2008.133.

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Assunta Papa, Maria. "L’intervisibilità. Analisi del paesaggio nella chora della colonia greca di Himera." In Landscape Archaeology Conference. VU E-Publishing, 2016. http://dx.doi.org/10.5463/lac.2014.48.

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Basso, Marzia. "Paesaggi in movimento." In International Conference Virtual City and Territory. Roma: Centre de Política de Sòl i Valoracions, 2014. http://dx.doi.org/10.5821/ctv.8037.

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Abstract:
Negli ultimi decenni del secolo scorso si è diffusa nel mondo occidentale una nuova coscienza ambientale ed ecologica che, assieme alla rivoluzione tecnologica ed informatica, ha orientato anche la progettazione architettonica ed urbanistica verso una integrazione/ibridazione di elementi naturali, artificiali e tecnologici, con particolare attenzione per gli aspetti della sostenibilità ambientale e del risparmio energetico, alle varie scale di intervento, dagli edifici “intelligenti” alla rete delle smart cities. Ogni giorno assistiamo alla creazione di ambienti sempre più interconnessi, interattivi e interagenti con gli utenti, flessibili e capaci di scambiare informazioni con il mondo esterno. Siamo ormai in grado di monitorare i nostri contesti di vita come mai fino ad ora era stato possibile, raccogliendo e mettendo a sistema una mole di informazioni senza precedenti. Inoltre le nuove tecnologie in molti casi vengono utilizzate per semplificare e facilitare la comunicazione bidirezionale e in tempo reale fra utenti e gestori dei servizi, tra cittadini ed amministrazioni e, più in generale, fra i vari attori del paesaggio, all’interno di una rete di interconnessioni fisiche ed immateriali sempre più fitta e diversificata. Il progetto ecosostenibile di paesaggio richiede, pertanto, un approccio sistemico e uno sguardo ampio che riesca a far incontrare la tutela e la conservazione con la trasformazione e la rigenerazione, inevitabile quanto vitale per i nostri contesti di vita, passando anche attraverso l’uso di strumenti non convenzionali, impiegati diffusamente sia per uno studio del territorio più rispondente alla complessità delle dinamiche reali, sia per la costruzione di un progetto comune di paesaggio. During the last decades of the 20th century a new environmental and ecological awareness has spread in the western world. Together with the technological and digital revolution, it has also directed the architectural and urban design towards an integration/crossbreeding of natural, artificial and technological elements, giving special attention to the aspects of environmental sustainability and of energy saving at the different levels of intervention, from the “intelligent” buildings to the network of the smart cities. Every day we witness to the creation of spaces that are more and more interconnected, user interactive and interagent, flexible and able to exchange information with the outside world. We are now able to supervise our life contexts as never before by collecting and organizing a huge amount of information without precedent. Furthermore, new technologies are used in many cases to simplify and facilitate bidirectional and real-time communication between users and providers, citizens and administrative offices and, in wider terms, among the various actors of the landscape inside a more and more close and diversified network of physical and immaterial interconnections. The eco-sustainable landscape design requires therefore a systemic approach and an overlook in order to permit the match between safeguard and preservation on one hand and transformation and regeneration on the other. This is as inevitable as it is essential for our life contexts, as well as the use of unconventional tools diffusely employed whether for a territorial study in accordance with the complexity of the actual dynamics or for the construction of a collective project of landscape.
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