Journal articles on the topic 'Il Nuovo Grande Gioco'

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Nifosì, Chiara. "Una piazza come anticipazione di una nuova visione." TERRITORIO, no. 93 (January 2021): 61–69. http://dx.doi.org/10.3280/tr2020-093010.

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Abstract:
Attuando uno dei principali obiettivi del nuovo Piano di governo del territorio di Romano di Lombardia, la rigenerazione della piazza Don Sandro Manzoni ha risposto alla necessità di riconquistare uno dei luoghi più sensibili per la collettività, limitando le risorse investite. Il nuovo spazio pubblico si configura come un suolo comune, dinamico, flessibile e multifunzionale: un grande prato in grado di accogliere attività diversificate e il gioco libero, un'estesa superficie disegnata per gli eventi, lo sport, i mercatini e le feste di quartiere. Questo piccolo intervento non solo risponde a principi di rammendo dell'esistente, ma soprattutto esemplifica un efficiente processo di integrazione sia degli strumenti di pianificazione e di progetto, sia della moltitudine di soggetti e risorse a vario titolo coinvolti.
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2

Pult, Quaglia Anna Maria. "Acque termali: tra riscoperta e trasformazione." STORIA URBANA, no. 125 (April 2010): 151–67. http://dx.doi.org/10.3280/su2009-125008.

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Abstract:
Nel corso del Settecento si assiste in molti paesi europei ad un deciso rilancio dell'idroterapia. La sempre piů diffusa pratica del "Grand Tour", il nuovo interesse per le scienze in genere e per la medicina e la chimica in particolare, una decisa attenzione di governi e classi dirigenti favorevoli ad una promozione turistica delle localitŕ dove la presenza di sorgenti e di acque termali rendevano possibile questa pratica terapeutica sono tutti elementi che favoriscono questa ripresa. E questa connessione tra pratiche mediche, turismo, sociabilitŕ decreterŕ una rivoluzione non solo nella diffusione del termalismo ma nello stesso aspetto urbanistico delle localitŕ termali, dove sempre piů alberghi, sale da gioco e da ballo, luoghi per passeggiare o praticare attivitŕ sportive diventeranno un necessario complemento.
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3

Gasperoni, Domenico. "Amministrazione sammarinese: agenzia culturale e di sviluppo economico?" RIVISTA TRIMESTRALE DI SCIENZA DELL'AMMINISTRAZIONE, no. 3 (September 2011): 57–77. http://dx.doi.org/10.3280/sa2011-003005.

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Abstract:
In ogni momento di crisi e di grandi cambiamenti politici, sociali ed economici del mondo esterno, la Repubblica di San Marino subisce un attentato alla sua identitŕ. Per sopravvivere si trova ogni volta costretta a ripensarsi e a riposizionarsi. L'autore illustra l'appuntamento storico di oggi, che si gioca con tre soggetti: la grande crisi economico-finanziaria mondiale, la nascita dell'Europa e un mutato e difficile rapporto con l'Italia. Fa rilevare che si č alla ricerca di un nuovo modello Paese, mediante il superamento dell'attuale "non modello economico". Per questa prospettiva, secondo l'autore, essenziale diventa il ruolo dell'Amministrazione pubblica, ma di una amministrazione post-burocratica. Viene approfondita l'analisi delle attuali criticitŕ e sono indicate le strade del rinnovamento: la ricerca di unanuova, la ritaratura delle funzioni stesse dello Stato, la riprogettazione di un nuovo modello di welfare. L'autore propone un'ipotesi di lavoro secondo cui l'Amministrazione sammarinese, da problema puň essere parte della soluzione e da consumatrice di Pil, diventerŕ produttrice, anche di conoscenza.
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Osti, Giorgio. "Energia e urbanizzazione: un gioco nuovo e incerto." SOCIOLOGIA URBANA E RURALE, no. 106 (April 2015): 7–20. http://dx.doi.org/10.3280/sur2015-106001.

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5

Piacentini, Matteo. "Afghanistan, i talebani ed il "Grande gioco"." FUTURIBILI, no. 1 (March 2011): 19–35. http://dx.doi.org/10.3280/fu2011-001003.

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Abstract:
L'Afghanistan č stato spesso un luogo in cui macro-attori hanno giocato un "Grande gioco". L'Ottocento ha visto la Russia e l'Inghilterra attori del "Grande gioco", i paesi dell'Asia centrale e l'Afghanistan ne erano succubi. Negli anni Ottanta del Novecento la Russia sovietica cerca di risolvere autonomamente questo gioco assimilando questo paese ai paesi dell'Asia centrale. Ma altri due attori principali si inseriscono nel "Grande gioco", e cioč si tratta del Pakistan e degli Stati Uniti, che scalzano i russi dall'Afghanistan, utilizzando forze locali come, prima i, e poi dopo i talebani, fortemente sostenuti dal Pakistan e altrettanto fortemente orientati religiosamente con i caratteri sunniti. L'Autore mette in risalto perň come il petrolio sia il punto di riferimento del "Grande gioco". E, con il crollo dell'Unione Sovietica assumono importanza i paesi dell'Asia centrale, in primo luogo il Turkmenistan. Da questo punto di vista l'Afghanistan diventa il punto di connessione ditra questi paesi exsovietici e il Pakistan, con il sostegno degli Stati Uniti e dell'Arabia Saudita. L'orientamento fondamentalista dei talebani, e poi il loro approccio al terrorismo di Al Qaeda diffuso sia verso la parte occidentale del Pakistan che in alcuni paesi dell'Asia centrale, indeboliscono la posizione del Pakistan nel ruolo del "Grande gioco" ed invece inseriscono in questo, oltre agli Stati Uniti, anche la Russia, la Cina, l'India. Č un "Grande gioco" in cui elemento importante č l'utilizzo del petrolio dei paesi dell'Asia centrale, e in secondo luogo la lotta comune al terrorismo di orientamento Al Qaedista.
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6

Busso, Emanuela. "Il nuovo paradigma della psicoanalisi infantile: l'importanza del "procedurale" in un approccio terapeutico integrato." RICERCA PSICOANALITICA, no. 3 (October 2011): 77–93. http://dx.doi.org/10.3280/rpr2011-003007.

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Abstract:
Il testo traccia le linee generali di un nuovo paradigma dalla psicoanalisi infantile, definito "Approccio terapeutico integrato". Il modello nasce all'interno della teoria dei sistemi complessi e tiene conto dei dati dell' e delle scoperte neuro scientifiche sulla memoria procedurale. Si tratta di un intervento ad orientamento psicoanalitico sulle diverse componenti del sistema genitori-bambino, sistema che si estende ad altre persone significative per il bambino e di cui entra a far parte l'analista. L'intervento clinico, articolato su più livelli (interattivo, relazionale e intrapsichico), è caratterizzato dal coinvolgimento dei genitori nel processo terapeutico, dall'elasticità della tecnica e dall'utilizzo del gioco come espressione del sistema bambino-genitori-analista. Nelle vignette cliniche proposte, i bambini in seduta fanno apparentemente lo stesso gioco, ma con significati molto diversi in ogni singolo caso. L'analista non interpreta il contenuto del gioco, ma il lavoro terapeutico si svolge in gran parte su un livello implicito, procedurale del "come si gioca e si sta insieme". Ogni cambiamento nel modo di giocare segnala ed esprime un cambiamento nel sistema bambino-genitori-analista.
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Abdo, Samah Mohammed Ibrahim. "PROBLEMATICHE DI TRADUZIONE LETTERARIA DALL’ITALIANO IN ARABO IN UN MODELLO DIDATTICO APPLICATO." Italiano LinguaDue 13, no. 2 (January 26, 2022): 54–73. http://dx.doi.org/10.54103/2037-3597/17129.

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Abstract:
Il presente articolo ha come oggetto di studio l’analisi delle problematiche di natura semantica-lessicale nella traduzione letteraria compiuta da 7 gruppi di studenti egiziani e arabofoni al quarto anno del corso di Lingua e letteratura italiana, a. a. 2019/2020, presso l’ateneo di Ain Shams, al Cairo. Si sono analizzate le traduzioni, intere o in parte, di: Favole al telefono e Le avventure di Cipollino di G. Rodari, Racconti sardi di G. Deledda, Fiabe Italiane di I. Calvino, I racconti di I. Svevo, Novelle per un anno di L. Pirandello, Il grande Belzoni, Romanzo a fumetti di W. Venturi. L’articolo si focalizza sull’analisi delle difficoltà di traduzione delle espressioni idiomatiche, delle polisemie, dei giochi di parole, degli antroponimi e delle onomatopee. Oltre alle lacune che alcuni dizionari monolingue presentano, la maggior parte dei dizionari bilingui italiano-arabo non raccolgono le espressioni idiomatiche. Traducendo le parole/espressioni polisemiche, lo studente deve cercare spunti nel contesto per scegliere il significato adatto. Non basta consultare il dizionario. Optare per una traduzione inappropriata di un termine polisemico, potrebbe essere dovuto ad un equivoco tra la lingua madre e l’italiano come LS. Con i giochi di parole gli studenti riescono a trovare delle soluzioni facendo riferimento ad un pubblico infantile e adeguate alla cultura d’arrivo. A volte si riesce a riprodurre identico il gioco, a volte viene sostituito con un altro; sono delle «supertraduzioni» per cui il traduttore si sovrappone all’autore adattando lo stile e i valori del testo originale alla lingua di arrivo. Con le parole inventate è necessario creare un neologismo soprattutto quando si tratta di un lemma culturalmente marcato che non ha un corrispondente nella lingua d’arrivo. Tuttavia non mancano gli esempi in cui la rinuncia al gioco di parole nella traduzione risulta una scelta obbligata. In Le avventure di Cipollino gli studenti dovevano mantenere le connotazioni dei nomi. Le strategie adottate nella traduzione degli antroponimi hanno l’obiettivo di facilitare, in qualche misura, la lettura del testo tradotto nella cultura di destinazione. In Il grande Belzoni gli studenti affrontano in modo particolare la problematica della traduzione delle onomatopee. Due sono le strategie: optare per le onomatopee derivate equivalenti o ricalcare le onomatopee di origine inglese. Con questo corso, molto vicino ad un laboratorio di traduzione, gli studenti si lanciano in territori mai esplorati e sperimentano strategie nuove per un pubblico giovanile e ricettivo e sviluppano un certo gusto per l’etimologia e la ricerca di somiglianze e differenze lessicali e strutturali tra italiano LS e l’arabo L1. Problems of literary translation from Italian into Arabic in an applied didactic model This article analyzes the semantic-lexical problems in t literary translation by 7 groups of Egyptian and Arabic-speaking students in the fourth year in Italian Language and Literature course, a. a. 2019/2020, at Ain Shams University, in Cairo. The analysis regarded the translation, whole or in part, of: Favole al telefono e Le avventure di Cipollino (G. Rodari), Racconti sardi (G. Deledda), Fiabe Italiane (I. Calvino), I racconti (I. Svevo), Novelle per un anno (L. Pirandello), Il grande Belzoni, Romanzo a fumetti (W. Venturi). The article focuses on the analysis of the translation difficulties regarding idiomatic expressions, polysemy, puns, anthroponym and onomatopoeia. Most bilingual Italian-Arabic dictionaries do not collect idiomatic expressions. When translating polysemic words/expressions, the student must look for clues in the context to choose the appropriate meaning. Consulting the dictionary is not enough. Choosing an inappropriate translation of a polysemic term could be due to misunderstanding between the native language and Italian SL. With puns, students were able to formulate assumptions assimilated by the childish public and adapted to the arrival culture. Sometimes it was possible to reproduce the puns identically, sometimes they were replaced with another Arabic pun. These are “supertranslations”; the translator overlaps the author by adapting the style and values of the original text to the arrival language. With invented words, it was necessary to create a neologism, especially when it came from a lemma of cultural background that did not have a correspondent in the arrival language. However, there was no shortage of examples where it was mandatory to renounce the pun in translation. In Le avventure di Cipollino, the students had to keep the connotations of the names. The strategies adopted in the translation of anthroponym aimed to facilitate the reading of the translated text in the target culture. In Il grande Belzoni, the students faced the problem of the translation of onomatopoeia. There were two strategies: opting for the equivalent derived onomatopoeia or reusing the onomatopoeia of English origin. This course, almost a translation lab, students launched themselves into territories never explored and experimented with new strategies that affect young and receptive readers, and they developed a certain inclination for etymology and the search for lexical and structural similarities and differences between Italian SL and Arabic L1.
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Esposito, Maurizio, and Lucio Meglio. "Una prospettiva internazionale sul gioco d'azzardo: teorie superate, questioni emergenti." SICUREZZA E SCIENZE SOCIALI, no. 1 (April 2022): 15–29. http://dx.doi.org/10.3280/siss2022-001003.

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Abstract:
Nel dibattito pubblico contemporaneo il tema del gioco d'azzardo risulta essere uno degli argomenti più dibattuti. Gli sviluppi informatici con le nuove modalità di giochi online hanno permesso infatti di ampliare il fenomeno rendendolo sempre più diffuso all'interno dei tessuti sociali delle nostre città. La riflessione teorica sembra però non stare al passo con le implicazioni sociali aperte da questo fenomeno. È del 1949, grazie agli studi di Edward Devereux, la prima analisi esplicitamente sociologica del gioco d'azzardo. Nell'ambito della sociologia non era ancora emerso un filone di studi sulle implicazioni sociali del gioco d'azzardo. Nel presente contributo si ripercorrerà la storia del contributo che le teorie sociologiche hanno dato allo studio di questo fenomeno, dividendo le prospettive ed i temi di analisi in due grandi scuole di pensiero: gli approcci funzionalisti, da Devereux in poi, e gli approcci disfunzionalisti, che hanno avuto in Herbert Bloch (1951) il loro capostipite.
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D’Aloia, Antonio. "Natura, scienza, diritto: relazioni incrociate." DIRITTO COSTITUZIONALE, no. 3 (October 2020): 99–160. http://dx.doi.org/10.3280/dc2020-003005.

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Abstract:
Natura, scienza, diritto si confrontano in un gioco di incroci in cui nessuna delle forze è immune dal condizionamento e dalle pressioni delle altre. L'ambizione della natura di essere una sorta di parametro oggettivo e presupposto cade di fronte alla presa d'atto che «la voce della natura (..) è una voce interpretata dall'uomo». Soprattutto la tecnica (la scienza che fa) appare in grado di riscrivere i confini e le proiezioni di ciò che è ‘naturale'. Il diritto prende atto delle nuove possibilità prodotte dallo sviluppo scientifico con uno sguardo che a sua volta è carico di sedimentazioni e di valori, e adegua le sue risorse ‘inventando' nuovi diritti che cambiano la cultura sociale e il modo di interpretare la natura e la scienza. Questo contributo prova a descrivere questo quadro di relazioni estremamente complesso, ragionando su una serie di temi al confine tra le tre grandi ‘forze' prima ri-chiamate
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Celsan, Lavinia. "Il cibo e lo sguardo." PSICOBIETTIVO, no. 3 (December 2021): 128–31. http://dx.doi.org/10.3280/psob2021-003008.

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Abstract:
Nel commento al caso clinico, la storia di G. viene riletta sottolineando l'importanza del corpo come dimensione relazionale e lo sguardo altrui come veicolo attraverso il quale la paziente costruisce la propria immagine corporea. All'interno della relazione terapeutica, G. può fare esperienza di un nuovo modo di entrare in contatto con l'altro, il cui sguardo fatto anche di gioco ed errori permette alla paziente di iniziare un proprio percorso di integrazione della rappresentazione di sé.
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Gasca, Paolo. "Il mercato del lavoro dei professionisti dell'educazione e della formazione." QUADERNI DI ECONOMIA DEL LAVORO, no. 112 (March 2021): 247–50. http://dx.doi.org/10.3280/qua2020-112016.

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Abstract:
Ci troviamo oggi a combattere una guerra contro un nemico invisibile, che ha impattato pesantemente non soltanto sulla dimensione familiare e sociale di ciascuno, ma anche sulla sfera lavorativa. Il contratto psicologico che lega gli individui e le organizzazioni è stato stravolto e ridisegnato, lasciandosi alle spalle valori quali "sicurezza" e "appartenenza". Quello che si prospetta è un futuro del tutto nuovo, in cui i concetti di "habitat professionale" e di "work-life balance" assu-mono nuove accezioni e in cui appare necessario riscoprire il rapporto fra azienda e persone, per dare vita a un nuovo "umanesimo aziendale" che recuperi la centra-lità della persona e permetta all'individuo di esprimere se stesso e tutte le proprie potenzialità. Come? Attraverso modalità maieutiche capaci di sviluppare nuove capacità e qualità individuali e di accompagnare le persone in un ineludibile riposi-zionamento professionale e, soprattutto, personale. Occorre passare dall'obiettivo di gestire a quello del "prendersi cura" delle persone dando un nuovo senso, una nuova prospettiva al contratto psicologico. E qui entrano in gioco i professionisti della formazione, la cui sfida è, oggi più che mai, quella di dare vita a un nuovo pensiero gestionale, a nuove idee, e di sostenere le persone in un percorso di crescita che permetta loro di confermarsi come il vero differenziale di competitività.
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Aloisio, Miriam. "Architettura e scrittura in Fantasmi romani di Luigi Malerba." Quaderni d'italianistica 36, no. 2 (July 27, 2016): 127–54. http://dx.doi.org/10.33137/q.i..v36i2.26902.

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Abstract:
Questo studio è un’analisi testuale di Fantasmi romani (2006) che mira ad illustrare come sia avvenuto un mutamento ideologico nella poetica di Luigi Malerba, che da autore di romanzi divertente e divertito, si presenta ora come un commentatore amareggiato dell’epoca contemporanea. Avvalendomi delle teorie di Remo Cesarani e di Fredric Jameson, secondo cui in conseguenza del tramonto delle “grandi metanarrazioni”, sono apparse nuove forme dello spazio cittadino e nuove tendenze architettoniche, analizzo come i protagonisti di Fantasmi romani vivano in uno stato di disagio e “smarrimento esistenziale” all’interno della metropoli romana. Laddove il personaggio di Clarissa cercherà di orientarsi leggendo i segni magici che la città le offre, l’architetto Giano prima porterà avanti il suo progetto architettonico di distruggere e ricostruire una nuova Roma; poi, attraverso il suo romanzo, cercherà invano di riordinare e dunque, cambiare, la società in cui vive. La consapevolezza del fallimento del progetto utopistico (l’architettura) e della creazione di un romanzo (la scrittura), è il segno di una preoccupazione radicata da parte dell’autore per lo stato attuale delle cose. Se inizialmente la cognizione della crisi ecologica, culturale, relazionale che percorre le pagine degli scritti malerbiani era mitigata da divertissement filologico, gioco linguistico e coinvolgente comicità in romanzi come ad esempio Il serpente, Salto mortale, il Protagonista, essa affiora invece nel testo dell’ultimo romanzo attraverso un sentimento di sfiducia e rassegnazione.
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Pepe, Dunia, and Paola Terzaroli. "Le dimensioni dell'apprendimento nella societŕ della conoscenza: il gioco degli specchi." EDUCAZIONE SENTIMENTALE, no. 15 (December 2010): 26–50. http://dx.doi.org/10.3280/eds2011-015004.

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Abstract:
La tristezza viene spesso considerata dimensione negativa, elemento di ostacolo alla quotidiana esperienza di vita, tanto da guardare con sospetto, se non disagio, a chi la manifesta. Essa, perň, rimanda anche ad una vibrazione esistenziale inquieta che si rivela necessaria per dare senso alla propria esistenza: č presenza interiore, certo conflittuale, ma quanto mai feconda. In questo articolo, Duccio Demetrio, a partire da una riflessione sull'origine etimologica del termine, indaga il sentimento della tristezza riscoprendone le potenzialitŕ nell'accrescere una vitalitŕ evolutiva necessaria all'autoformazione del soggetto. Č la scrittura di sé che, in questa prospettiva, diviene strumento efficace per riconnettere tale sentimento alla complessitŕ della propria storia di vita, individuando nel disagio che l'accompagna quella pausa di "gestazione del nuovo" che diviene spinta alla creazione ulteriore e che, pertanto, dovrebbe poter contare su di una piů consapevole legittimazione sociale.
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Civitarese, Giuseppe. "Cosa vuol dire "giocare" in analisi?" PSICOTERAPIA PSICOANALITICA, no. 1 (June 2021): 33–55. http://dx.doi.org/10.3280/psp2021-001003.

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Abstract:
"Giocare" in analisi ha a che fare con a) l'ascoltare il discorso dell'inconscio come se virtualmente qualsiasi cosa riflettesse il sogno della coppia o del campo analitico, b) l'interpretare il processo dell'analisi non come un rettificare le distorsioni di transfert ma come un promuovere trasformazioni, c) l'adoperare uno stile semplice, diretto e spontaneo di conversazione con il paziente. Nel nuovo paradigma della psicoanalisi, che si può definire non più epistemico ma ontologico, cioè diretto non tanto a svelare contenuti rimossi ma a promuovere nuove funzioni, la psicoanalisi dei bambini, in cui il gioco ha un posto così rilevante, fa da modello alla psicoanalisi degli adulti. I concetti di attività, vitalità, intensità, curiosità, piacere, esplorazione, spontaneità, apertura, ecc. diventano elementi che idealmente dovrebbero essere presenti in qualsiasi analisi. Nel gioco tutto è finzione e si gioca in due. Giocare serve a far crescere la mente passando per momenti di sintonizza zione emotiva (at-one-ment). Da qui la necessità per l'analista di disporre di concetti aggiornati per intuire cosa succede sul piano inconscio e condiviso della relazione.
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Di Francesco, Gabriele. "Il gioco d'azzardo nella società ludica." SICUREZZA E SCIENZE SOCIALI, no. 1 (April 2022): 91–105. http://dx.doi.org/10.3280/siss2022-001008.

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Abstract:
Il gioco d'azzardo, fenomeno sociale di massa, è legalmente e socialmente accettato, incentivato dall'illusione di una grande occasione in grado di garantire un'esistenza di ludico disimpegno. Comoda scorciatoia per aumentare la fiscalità erariale dello Stato, l'azzardo entra ambiguamente nell'ambiente domestico, in senso fisico e virtuale. Il giocatore, attore inconsapevole del rischio, viene proiettato in una dimensione apparentemente priva di limiti spazio temporali in cui la percezione del danno viene sublimata, anche fisicamente, nell'esaltazione del proprio piacere.
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Iacono, Alfonso Maurizio. "I bambini giocano nei mondi intermedi." EDUCAZIONE SENTIMENTALE, no. 16 (September 2011): 124–32. http://dx.doi.org/10.3280/eds2011-016009.

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Abstract:
Questo lavoro intende mettere a confronto la teoria di Donald Winnicott e quella di Gregory Bateson in rapporto ai temi del gioco e dell'imitazione. I bambini, come ci ricorda una poesia di Tagore, costruiscono mondi, creando e imitando. I bambini inventano mondi intermedi. Essi creano imitando e imitano creando. Giambattista Vico aveva osservato che i bambini sono dotati di fantasia, imitazione, memoria. La fantasia ha bisogno dell'imitazione e della memoria, perché essi non creano dal nulla, ma da qualcosa e questo qualcosa č dato da ciň che hanno visto, sentito, toccato. Un mondo nuovo, un mondo intermedio, fatto di fantasia, nasce dall'imitazione e dal ricordo di un altro mondo.
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Zanfrini, Laura. "E' tempo di un nuovo paradigma: un modello di sostenibilità economico-sociale per il governo delle migrazioni." REMHU : Revista Interdisciplinar da Mobilidade Humana 25, no. 49 (April 2017): 59–77. http://dx.doi.org/10.1590/1980-85852503880004904.

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Abstract:
Riassunto Nell'esperienza europea, le migrazioni economiche sono state tradizionalmente regolate in base a un principio di complementarietà tra manodopera autoctona e immigrata. Funzionale ad assecondare i fabbisogni contingenti del mercato del lavoro, questo approccio ha però provocato la "naturale" concentrazione dei lavoratori stranieri nei gradini più bassi della gerarchia professionale e, nel tempo, una condizione di svantaggio strutturale per gli immigrati e i loro discendenti. Oltre che confliggere con i principi antidiscriminatori sui quali si fondano le civiltà europee, questi fenomeni rappresentano, nell'attuale scenario demografico, una posta in gioco decisiva per la competitività dell'economia e la sostenibilità del modello sociale europeo.
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Alfonso, Maurizio Iacono. "Una storia tra i mondi intermedi." EDUCAZIONE SENTIMENTALE, no. 17 (December 2011): 78–88. http://dx.doi.org/10.3280/eds2012-017007.

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Abstract:
Questo articolo prende avvio da una storia personale fatta di crisi della politica, di una guarigione dal mal di schiena e da una ricerca sul concetto di feticismo come storia della sostituzione, e arriva alla conclusione che il gioco, il rito, il teatro possono svelare il significato dei "mondi intermedi". Essi infatti sono tutti degli atti consapevoli del fare finta, cioč dello sdoppiamento mimetico, dove l'imitazione di un mondo dato spinge verso la costruzione di un mondo nuovo, che imita appunto il primo, ma se ne differenzia, rendendosi via via autonomo. Č questa l'autonomia nella relazione che caratterizza e determina i mondi intermedi. In questo far finta, in tale abbandono consapevole alla finzione, la relazione nell'autonomia puň essere richiamata dalla "coda dell'occhio".
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Magrini, Paolo, Cosimo Baviera, and Andrea Petrioli. "UN NUOVO DUVALIUS DELLA SICILIA (COLEOPTERA, CARABIDAE)." Fragmenta Entomologica 39, no. 2 (October 31, 2007): 187. http://dx.doi.org/10.4081/fe.2007.119.

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Abstract:
Nella presente nota viene descritta una nuova specie e una nuova linea filetica di <em>Duvalius</em> della Sicilia. La nuova linea filetica si distingue da quelle già note per i seguenti caratteri: elitre assolutamente piatte e spianate; angoli omerali retti, con apice arrotondato; linea basale delle elitre suborizzontale; capo di grandi dimensioni; dente distale della mandibola destra grande e nettamente distanziato dai due mesiali; edeago e lamella copulatrice di piccolissime dimensioni. La nuova specie risulta ben diversa dagli altri <em>Duvalius</em> noti, non solo siciliani, per i caratteri riportati nel testo. La lamella copulatrice del maschio presenta un apice trifido, con il fanero mediano più grande e più lungo dei due laterali.
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Berlincioni, Vanna, Maria Cristina Calzolari, Cinzia Carnevali, Ambra Cusin, Elena Fieschi Viscardi, Roberto Fiorentino, Sandra Maestro, et al. "Boobiesrilla e il latte versato: l'infantile nella psicoanalisi di gruppo." GRUPPI, no. 1 (July 2022): 127–35. http://dx.doi.org/10.3280/gruoa1-2021oa14028.

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Abstract:
Questo lavoro si ispira a un gruppo esperienziale e di ricerca che si basa su un nuovo metodo basato sulla combinazione di un lavoro analitico in-di gruppo (Bion, 1962; Foulkes, 1964; Anzieu, 1976; Lebovici, 1972; Lemoine, 1973; Ka&euml;s 1972 e 1993). Il gruppo permette, attraverso lo strumento dello psicodramma, di gestire i conflitti e creare un ambiente che faciliti l'emergere di diverse dimensioni dell'infantile, di produrre fantasie, suoni e immagini rappresentabili, oggetti creati dal gruppo e nel gruppo. In questo "gioco" analitico i ricordi e le immagini emergono dalla profondit&agrave; dell'inconscio individuale e di gruppo, producendo narrazioni, simbolizzazioni e rielaborazioni inedite. Gli oggetti originali si trasformano in nuovi elementi, che abbiamo chiamato oggetti interni gruppali, attraverso un processo creativo che ha il potere di far emergere e mitigare non solo l'ansia del singolo ma del gruppo nel suo insieme.
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Ferrari, Chiara. "Il giuramento del juju nel sex trafficking e meccanismi di affrancamento." MONDI MIGRANTI, no. 3 (November 2022): 183–202. http://dx.doi.org/10.3280/mm2022-003010.

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Abstract:
Il presente contributo intende esplorare gli elementi che entrano in gioco durante il processo di affrancamento dal rito del juju nelle donne di origine africana sub-sahariana, trafficate con scopi sessuali. Diversi sono i contributi che in letteratura mettono in evidenza il potere di assoggettamento riconosciuto alla ritualità del ju-ju, ma pochi sono gli studi che si sono occupati di comprendere i meccanismi che qualificano il processo di affrancamento dal giuramento nel nuovo continente, effettuato senza aver estinto il debito. Con l'intento di colmare questa mancanza, presenteremo i risultati di una ricerca condotta con 26 donne sopravvissute al sex trafficking, provenienti dalla Nigeria, sottoposte al rito juju prima di partire per l'Italia. I principali risultati delle interviste mostrano la centralità della dimensione spirituale anche nel processo di emancipazione: quest'ultimo passa attraverso la riappropriazione e il rafforzamento di elementi spirituali cristiani utilizzati per svincolarsi dal giuramento.
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Redemagni, Paola. "Il cimitero di Laorca: uno spazio identitario fra storia e leggenda." STORIA IN LOMBARDIA, no. 2 (January 2022): 5–24. http://dx.doi.org/10.3280/sil2020-002001.

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Abstract:
Laorca oggi è un quartiere di Lecco ma un tempo era un paese famoso per l'industria di trasformazione dei metalli e per il suo cimitero, costruito a partire dal 1632 all'interno di un anfiteatro naturale di grande bellezza e considerato miracoloso. Nel corso dei secoli gli abitanti del paese riservano grande cura ai propri defunti. Nel 1923, tuttavia, Benito Mussolini decide l'aggregazione di Laorca e dei paesi vicini al Comune di Lecco: i cimiteri locali sono destinati a scomparire, sostituiti dal Nuovo Cimitero Urbano Unico, da edificare nel Comune di Malgrate. Gli abitanti di Laorca si mobilitano a difesa del proprio camposanto: contro ogni previsione ebbero successo. Il Nuovo Cimitero Unico, costruito solo in parte tra il 1933 e il 1938, non fu mai utilizzato. Nel nuovo contesto democratico postbellico, esso rappresenta l'espressione di una volontà fascista che non ha tenuto in alcun conto la sensibilità dell'opinione pubblica e la tradizione locale. Sarà infine distrutto nel 1973. Il cimitero di Laorca, invece, compare oggi nella European Cemeteries Route, il progetto di valorizzazione dei cimiteri storici voluto dall'Association of Significant Cemeteries in Europe (ASCE).
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Magrini, Paolo, Andrea Petrioli, Augusto Degiovanni, and Marco Bastianini. "UN NUOVO DUVALIUS ENDOGEO DELLA SICILIA (COLEOPTERA, CARABIDAE)." Fragmenta Entomologica 40, no. 2 (October 31, 2008): 249. http://dx.doi.org/10.4081/fe.2008.97.

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Abstract:
Nella presente nota viene descritto un nuovo <em>Duvalius</em> endogeo della Sicilia occidentale appartenente al gruppo <em>silvestrii</em> (sensu Magrini 1997). Il nuovo taxon, come la specie nominale del gruppo, presenta un edeago di grandi dimensioni, fornito di una lamella copulatrice anch’essa assai grande, conformata a doccia e con apice bifido di consistenza membranosa. L’habitus molto convesso, arrotondato e dilatato ed il colore giallo ambra lo rendono facilmente distinguibile dagli altri taxa siciliani.
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Rusconi, Gian Enrico. "QUALE «DEMOCRAZIA COSTITUZIONALE»? LA CORTE FEDERALE NELLA POLITICA TEDESCA E IL PROBLEMA DELLA COSTITUZIONE EUROPEA." Italian Political Science Review/Rivista Italiana di Scienza Politica 27, no. 2 (August 1997): 273–306. http://dx.doi.org/10.1017/s0048840200024837.

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Abstract:
IntroduzioneLa Germania offre una interessante versione contemporanea dello «Stato costituzionale» o della «democrazia costituzionale» con le sue tipiche tensioni tra responsabilità politica parlamentare e giustizia costituzionale. Un esempio tanto più istruttivo in quanto si pone all'incrocio tra la tradizione tedesca dello «Stato di diritto» e la tendenza ad un «nuovo costituzionalismo» che suscita crescente attenzione nelle scienze politiche e giuridiche.Ma c'è di più. La centralità del ruolo della Germania in Europa fa sì che questa problematica si proietti sulla costruzione politico-costituzionale dell'Unione europea. L'istituzionalizzazione dell'Europa politica e la semplice ipotesi di una Costituzione europea rimettono in gioco i concetti classici di popolo, sovranità, statualità e legittimazione democratica e aggiornano i dilemmi del costituzionalismo e della Costituzione come statuto delle libertà, come contratto politico e come forma di governo. In questa ottica il progetto europeo acquista i tratti di una democrazia o Stato costituzionale tutto da esplorare, per il quale il modello tedesco diventa molto istruttivo.
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Leo, Piero, and Andrea Liberto. "UN NUOVO GENERE E UNA NUOVA SPECIE DI MELAMBIINA DELL’OMAN (Coleoptera, Tenebrionidae)." Fragmenta Entomologica 43, no. 2 (October 31, 2011): 157. http://dx.doi.org/10.4081/fe.2011.43.

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Abstract:
<em>Orarabion dominici</em> n. gen n. sp. della sottotribù <em>Melambiina</em> viene descritto su esemplari provenienti dal’Oman settentrionale. Il nuovo genere è caratterizzato principalmente dal corpo attero, massiccio, la taglia relativamente grande, le elitre con strie sottili ed interstrie piane, le protibie con margine esterno largamente arrotondato ed apice svanito, l’organo copulatore maschile relativamente allungato con lunga e fitta pubescenza all’apice dei parameri. La localizzazione geografica del nuovo genere è estremamente eccentrica rispetto all’areale dei restanti generi Paleartici della sottotribù cui sembra essere più affine.
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De Luca, Roberto. "Nuove liste e vecchi candidati: le elezioni politiche e comunali del 2006 in Calabria." Quaderni dell'Osservatorio elettorale QOE - IJES 57, no. 1 (June 30, 2007): 53–84. http://dx.doi.org/10.36253/qoe-10224.

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Abstract:
Nelle elezioni politiche del 2006, in uno scenario abbastanza scontato per quanto riguarda l’elezione dei rappresentanti in parlamento e, in parte, l’esito dei partiti e delle coalizioni in lizza, fa scalpore in Calabria l’eccezionale risultato della lista dei Consumatori (Codacons) che ottiene un seggio al Senato e percentuali di voto sia alla Camera che al Senato superiori al 5%. D’altra parte anche l’ottimo risultato del Codacons era possibile preventivarlo da coloro i quali conoscono il sistema politico di questa regione ed i suoi attori, la cultura politica e le dinamiche comportamentali dell’elettore e, non ultimo, i possibili effetti del nuovo sistema elettorale. In questo articolo ci si chiede, in via principale, come può nascere un nuovo partito ad estensione territoriale regionale a pochi giorni dalla competizione elettorale nazionale più importante ed avere successo e quali possono essere le precondizioni sia per la nascita di una nuova formazione politica, sia, soprattutto, perché questa riesca a consolidarsi e ad affermarsi. Per fare ciò è necessario ricostruire le vicende che hanno portato alla spaccatura nella Margherita in Calabria, del dissenso maturato da una porzione del partito con i vertici nazionali, con la conseguente costituzione di una nuova formazione. Cercheremo, inoltre, di valutare quanto ha inciso sulla nascita del partito la presenza di un nuovo sistema elettorale di tipo proporzionale con liste bloccate che, se da una parte riconsegna maggiori poteri ai singoli partiti, dall’altra – attraverso il contrasto fra centro e periferia nelle scelte delle candidature - accentua lo stato di profonda crisi del sistema dei partiti messa a nudo dalla ormai lontana epoca di «Mani pulite». Nella cronistoria della nascita di un nuovo partito, non tralasceremo di verificare quali sono gli elementi, o meglio, le variabili di successo a partire proprio dal peso esercitato dagli attori coinvolti. E sul filo della personalizzazione della politica, infatti, che tutta l’operazione della nascita del partito viene portata a termine confidando che l’influenza personale sugli elettori avrebbe prevalso su ogni altra variabile in gioco nella scelta elettorale ed avrebbe, perciò, portato i suoi buoni frutti. Considerato che i principali protagonisti della nascita della nuova formazione sono elementi di spicco dell’establishment regionale (il presidente e un assessore della Regione) andremo ad analizzare quali ripercussioni si sono avute nella conduzione della direzione del governo regionale e, soprattutto, nel rapporto fra i diversi partiti che compongono la maggioranza. Infine, anche per mezzo delle dichiarazioni più o meno ufficiali dei protagonisti, cercheremo di individuare alcuni dei possibili scenari futuri e le prospettive entro cui cerca di collocarsi il nuovo partito.
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Magrini, Paolo, Andrea Petrioli, and Augusto Degiovanni. "UN NUOVO DUVALIUS TROGLOBIO DELLA SICILIA DEL “GRUPPO SILVESTRII” (COLEOPTERA, CARABIDAE)." Fragmenta Entomologica 42, no. 2 (December 31, 2010): 405. http://dx.doi.org/10.4081/fe.2010.212.

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Abstract:
Nella presente nota viene descritto un nuovo <em>Duvalius</em> troglobio della Sicilia occidentale appartenente al gruppo <em>silvestrii</em> (sensu Magrini, 1997-1998). Il nuovo taxon, come la specie nominale del gruppo e <em>Duvalius</em> <em>adelphus</em> (Magrini <em>et al</em>., 2008), presenta un edeago di grandi dimensioni, fornito di una lamella copulatrice anch’essa assai grande, conformata a doccia e con apice inciso di consistenza membranosa. La nuova specie risulta facilmente distinguibile e ben caratterizzata per la conformazione dell’habitus e dell’organo copulatore maschile (edeago e lamella).
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Redaelli, Riccardo. "La scacchiera immaginata: il Grande Gioco fra visioni imperialiste, narrazioni orientaliste e ambizioni personali." STORIA URBANA, no. 160 (March 2019): 5–28. http://dx.doi.org/10.3280/su2018-160001.

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Barone, Giuseppe. "Napoleone Colajanni: tra Positivismo e ideale repubblicano. Ritratto di un grande intellettuale meridionale ed europeo." ARCHIVIO STORICO PER LA SICILIA ORIENTALE, no. 1 (July 2022): 5–14. http://dx.doi.org/10.3280/asso2021-001001.

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Abstract:
Il saggio ripercorre le principali fasi dell'attività politica e di pensiero di Napoleone Colajanni, ricostruendo per questo tramite uno spaccato della storia d'Italia dal risorgimento al fascismo e analizzando un passaggio cruciale nella costruzione della Questione Meridionale e la transizione dal vecchio al nuovo meridionalismo.
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Di Virgilio, Aldo. "Le elezioni politiche del 9-10 aprile 2006: scarti di voto molto piccoli, differenza tra Camera e Senato molto grande." Quaderni dell'Osservatorio elettorale QOE - IJES 56, no. 2 (December 31, 2006): 151–70. http://dx.doi.org/10.36253/qoe-12707.

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Abstract:
Una diversa cornice istituzionale: il nuovo sistema elettorale; il voto degli italiani all'estero. L'offerta elettorale. La partecipazione elettorale. Il voto alle coalizioni. Il voto ai partiti. Il voto degli italiani all'estero.
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Thiel, Marcel. "La psicologia critica come strumento per la ricerca sul sindacato e per l'azione sindacale: una proposta." ECONOMIA E SOCIETÀ REGIONALE, no. 2 (October 2021): 122–44. http://dx.doi.org/10.3280/es2021-002009.

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Abstract:
La necessità urgente di dare nuovo impulso alle organizzazioni sindacali può ricevere impulso e nuovo orientamento dai progressi della Scienza e appare chiaro che tra queste la psicologia potrebbe essere di grande utilità, in quanto orientata ad analizzare le esperienze e i comportamenti dei soggetti. Se da un lato, tuttavia, è vero che attraverso la psicologia tradizionale e i metodi quantitativi più noti si ottengono di fatto informazioni limitate, dall'altro però questo articolo mira a rendere conto delle metodologie della Psicologia Critica (Kritische Psychologie) come un'alternativa utile e per esplorare le ragioni per cui i lavoratori e le lavoratrici tendono oggi a (non) organizzarsi e a (non) impegnarsi nel sindacato. Per evidenziare la particolarità di una ricerca critico-psicologica in ambito sindacale, essa viene confrontata con la ricerca puramente quantitativa-psicologica e sociologica tradizionale nello stesso ambito. In questo scenario, il presente articolo presenta alcuni concetti centrali, implicazioni metodologiche e alcuni studi tematicamente rilevanti nel campo della Psicologia Critica. Il tentativo è quello di mostrare che questo nuovo approccio può essere adatto alle aspirazioni delle organizzazioni sindacali di contribuire all'emancipazione sociale delle classi lavoratrici.
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Celaschi, Flaviano, and Elena Formia. "Progettare la ‘casa del consumo’: dall’avvento della grande distribuzione al nuovo umanesimo commerciale." i+Diseño. Revista Científico-Académica Internacional de Innovación, Investigación y Desarrollo en Diseño 1 (March 8, 2009): 80–88. http://dx.doi.org/10.24310/idiseno.2009.v1i.12739.

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Abstract:
Divenuto il non-luogo consumato, il centro commerciale è stato spesso oggetto di studi da parte di autori che cercano di definire l'impatto di una cultura di massa sempre più sfuggente. Attraverso una lettura storica di casi emblematici italiani, l'articolo cerca di definire come, in un clima di affermazione della cultura dell'outlet mall e di appropriazione del tema del retail da parte dello star-system architettonico, stia emergendo un progressivo cambiamento. Questo cambiamento apre nuove prospettive progettuali che sfidano l'interpretazione che è stata formulata dalla cultura postmoderna. Partendo dalla ricerca sopra citata, insieme al lavoro sul campo svolto per Cean SpA (Torino) e per il gruppo italiano Carrefour, l'articolo si conclude tracciando le linee guida che possono orientare il progettista nello sviluppo di un nuovo format di outlet all'interno della grande distribuzione.
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Carmo, Jefferson Carriello. "O pensamento político educacional de Antonio Gramsci antes dos cadernos do cárcere." Reflexão e Ação 26, no. 1 (April 27, 2018): 197–213. http://dx.doi.org/10.17058/rea.v26i1.8832.

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Abstract:
O objetivo deste texto é examinar no semanário L’Ordine Nuovo, no período entre 1919 a 1920, a questão educacional após o primeiro grande conflito. Esta preocupação centra-se na análise de alguns documentos escritos para o referido jornal, no período indicado. O artigo pretende ser uma contribuição, sumária e introdutória, de alguns dos aspectos do pensamento político educacional do filósofo italiano Antonio Gramsci, no contexto da crise e revolução italiana.
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Parisini, Roberto. "Per un bilancio dell'insegnamento nella storia delle Ssis." SOCIETÀ E STORIA, no. 128 (September 2010): 311–21. http://dx.doi.org/10.3280/ss2010-128004.

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Abstract:
La necessitÀ di elaborare, anche in Italia un nuovo modello di formazione all'insegnamento ha portato alla creazione delle SSIS, all'interno delle quali un notevole spazio ha avuto la storia. In questo ambito, le Scuole avrebbero dovuto diventare il luogo di elaborazione, a metÀ strada tra universitÀ e scuola, di un nuovo, specifico sapere disciplinare, in grado di ricomporre ricerca scientifica e prassi didattica in un sapere autonomo, connesso a ricerche e pratiche proprie. Le Scuole tuttavia, frammentate e poco comunicanti tra loro, spesso hanno fallito il loro obiettivo. Ma ci sono state anche esperienze positive, dove sono maturati, a vari gradi, percorsi di grande interesse e originalitÀ. Il saggio propone una prima riflessione comparata su diverse esperienze delle Scuole, nella convinzione che esse costituiscano un importante livello di confronto, imprescindibile, nel bene e nel male, per poter proseguire lungo un cammino che rimane indubbiamente per molti versi complesso e accidentato.
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Vaccari, Olimpia. "Acque navigate: da Pisa a Livorno, secoli XII-XVIII." STORIA URBANA, no. 125 (April 2010): 81–99. http://dx.doi.org/10.3280/su2009-125005.

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Abstract:
Nel Medioevo la linea di costa fra Bocca d'Arno di Pisa e Livorno era assai piů arretrata rispetto alla riva attuale. La pianura era caratterizzata dalla presenza di vaste aree umide e paludose e i collegamenti fra il porto (Porto Pisano) e la cittŕ erano assicurati da un sistema di fiumi navigabili e canali, che avevano il loro centro nel corso dell'Arno. All'indomani della conquista fiorentina di Pisa (1406) e l'acquisto di Livorno (1421) fu avviata una serie di provvedimenti per il potenziamento e la riorganizzazione delle opere portuali e del sistema idrografico della pianura pisana, tra cui particolarmente importan- te fu la costruzione di un canale navigabile (1560-1575) da Livorno a Pisa. Ai primi anni del '600 il progetto cinquecentesco del Buontalenti dette nuovo impulso ai traffici del porto. La cittŕ si popolň rapidamente tanto che sul finire degli anni venti del XVII secolo si dispose di costruire un nuovo quartiere col nome di Venezia Nuova nelle aree costiere, che utilizzarono i fossi militari trasformati in vie commerciali dimostrando la grande valenza del trasporto via acqua.
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Skubic, Mitja. "Un importante contributo alla lessicografia italo-slovena: Sergij Šlenc." Linguistica 47, no. 1 (December 31, 2007): 159–65. http://dx.doi.org/10.4312/linguistica.47.1.159-165.

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Abstract:
Anni fa ho avuto l'onore e il piacere di segnalare nella nostra rivista, v. Linguistica XXXVIII,2 (1998),l'apparizione del Grande dizianario italiana-slavena dello stesso autore. Ho concluso ilmio resoconto fonnulando l'augurio e la speranza di molti tra dinoidi vedere pubblicata anche la versione sloveno-italiana del vocabolario. Ora l'abbiamo: con il Veliki slovensko-italijanski slovar/Grande dizianaria slavena-italiana è completata l'opera che servirà agli interessati sloveni e italiani. Il Dizionario non è, ovviamente, il primo della specie; però, l'ultimo di una certa mole, quello del benemerito Janko Kotnik risale all'anno 1965, vale a dire a quarant'anni fa, ripubblicato nel 1967 e nel 1972 il che testimonia della sua utilità e necessità. Trascorso tale periodo di tempo va da sé che l'apparizione di un nuovo dizionario è stata sentita di urgente attualità.
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Skubic, Mitja. "Un importante contributo alla lessicografia italo-slovena: Sergij Šlenc, Véliki italijansko-slovenski slovar - Il grande dizionario italiano-sloveno, redatto da Branko Madžarevič, Državna založba Slovenije, Ljubljana 1997." Linguistica 38, no. 2 (December 1, 1998): 203–8. http://dx.doi.org/10.4312/linguistica.38.2.203-208.

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Abstract:
E' uscito un nuovo dizionario italiano-sloveno. Conviene sottolineare nuovo, non tanto per la data recente, e nemmeno per la rispettabile mole, 1296 pagine, quanto per la ricchezza che il dizionario contiene; vi sono più di 80.000 lemmi. L' autore, noto italianista dell'Università di Lubiana, ha introdotto alla materia abituale di un vocabolario bilingue molte novita: vi ha incluso parecchie parole straniere recentemente entrate nell'uso dell'italiano, ampia è infatti la parte di neologismi di varie arti e tecnologie umane; sono rappresentate tutte, o quasi, il cui lessico a poco a poco penetra nel linguaggio quotidiano di un italiano. Non per questo è trascurata la parte della lingua letteraria che, forse, aveva contrassegnato eccessivamente la maggioranza dei vocabolari bilingui. lnoltre, un largo spazio è dedicato alla tradizione popolare. Numerosi sono i detti e i proverbi italiani: se sono preziosi per un etnologo perché nascondono la saggezza, o meglio, l'anima di un popolo, non meno cari e utili sono per chi insegni o apprenda una lingua straniera giacché aiutano non poco ad afferrare il significato di un vocabolo, soprattutto quello traslato.
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Alě, Alessandro. "La produzione del progetto." TERRITORIO, no. 57 (June 2011): 102–11. http://dx.doi.org/10.3280/tr2011-057014.

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Abstract:
L'articolo descrive la costruzione del nuovo Piano urbanistico di Cernusco sul Naviglio seguendo la traccia delle principali scelte effettuate nel corso dello sviluppo tecnico del lavoro. I tempi, i luoghi e le circostanze, gli obiettivi, le condizioni legislative, i limiti e le possibilitŕ operative hanno influito sulla forma del progetto e dei documenti facendo emergere i temi progressivamente e rendendo necessario aggiornare e adattare il disegno e la struttura normativa ed argomentativa del piano come un grande palinsesto. Il racconto segue la maturazione del progetto, la forma e contenuti dei documenti, i principali esiti attesi evidenziandone le molte dimensioni tecniche.
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A. Arena, Marina. "Territori disarmati. Giampilieri: il totem della ricostruzione." ECONOMIA E SOCIETÀ REGIONALE, no. 3 (February 2021): 77–92. http://dx.doi.org/10.3280/es2020-003006.

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Abstract:
È in atto un nuovo interesse nei confronti della smallness che non sia solo l'esito della lettura dei piccoli centri dal binocolo della grande scala. Oggi questi luoghi generano molteplici visioni, anche contrapposte: c'e` una grande attenzione al tema della fragilità e dell'abbandono così come a quello del ritorno ai luoghi. Il piccolo centro di Giampilieri Superiore (ME) rap-presenta una situazione particolare, essendo non abbastanza vicino al mare per rientrare tra gli insediamenti turistici costieri e non abbastanza lontano dal mare per poter rientrare nei progetti destinati alle aree interne (Snai); e se la frana del 2009 non lo avesse riportato alla ribalta nazionale per le 37 vittime sarebbe rimasto nel suo marginale anonimato. Invece, paradossalmente, proprio il disastro lo ha riportato al centro. Ma il totem della ricostruzione attraverso imponenti opere di ingegneria ha prevalso su una idea di sviluppo economico e sociale della comunità.
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Frau, Tiziana, Milena Milani, Amanda Jones, and Dafna Lender. "Verso la costruzione di un legame affettivo. Il trattamento integrato della Theraplay e della psicoterapia Diadica evolutiva in caso di affido e adozione." QUADERNI DI PSICOTERAPIA COGNITIVA, no. 50 (August 2022): 9–24. http://dx.doi.org/10.3280/qpc50-2022oa14081.

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Abstract:
I minori che entrano nel percorso di affido e adozione si trovano a dover affrontare la rottura del primo legame affettivo con la loro famiglia d'origine e l'inizio di un nuovo legame con quello dei genitori adottivi. In molti casi i minori prima di essere adottati, hanno inoltre transitato in diverse case famiglie, e/o sono passati da una o più esperienze di affido. In generale a una iniziale fase di "buon adattamento" del bambino seguono momenti di forte crisi (Brodzinsky et al., 1990). Alla luce di questo, i percorsi e i programmi rivolti alla tutela del minore e delle famiglie devono assumere dei metodi per la valutazione delle competenze genitoriali e la scelta di programmi di supporto e trattamento che siano rivolti alla relazione (Steele et al., 2003), alla costruzione dei legami affettivi (Hill & Schore, 2015), e informati sugli esiti del trauma (Porges, 2004), per evitare il ripetersi di esperienze dalla valenza abbandonica e traumatica per il minore stesso. L'obiettivo del presente articolo è quello di introdurre la Theraplay (Booth & Jernberg, 2010) e la Terapia diadica dello sviluppo, DDP (Huges, 2007; Huges et al., 2019) come piani di trattamento integrabili fra di loro, nelle diverse fasi del processo adottivo, che promuovono la connessione e il suo recupero a fronte di rotture nella relazione genitore bambino, attraverso sedute alternate di gioco strutturate, di dialogo, in un clima comunicativo di tipo affettivo e riflessivo basato sulla giocosità, amorevolezza, accettazione ed empatia e curiosità fra le parti (Lender, et al., 2005).
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Marzullo, Natale, and Francesco Tafuri. "Improving personal and social skills through motor activity supported by gaming technology." Form@re - Open Journal per la formazione in rete 23, no. 1 (February 4, 2023): 69–78. http://dx.doi.org/10.36253/form-13562.

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Abstract:
The new educational systems must take on the responsibility to implement innovative forms of learning. International trends such as Agenda 2030 and the new Framework on LifeComp 2020 dictate the guidelines for teaching and define how pedagogical research should be oriented towards strengthening personal skills, towards a system that allows the acquisition of skills to learn how to learn, to provide valuable help to be more resilient and to finally manage the challenges and changes that life may present. Educational systems must find solutions to implement new forms of learning, capable of guaranteeing individual and social well-being, but above all, capable of including all subjects, especially those who may be excluded because of some disability. Miglioramento delle abilità personali e sociali attraverso l’attività motoria assistita dalla tecnologia di gioco. I nuovi sistemi educativi hanno il compito di integrare e percorrere nuove strade per implementare delle innovative forme di apprendimento. I trend internazionali come Agenda 2030 e il nuovo Framework sulle LifeComp 2020 dettano le linee guida perché la didattica e la ricerca pedagogica siano orientate verso un rafforzamento delle competenze personali, verso un sistema che consenta l’acquisizione di competenze per imparare ad imparare, per fornire un valido aiuto ad essere più resilienti e a gestire le sfide e i cambiamenti che la vita possa presentare. In quest’ottica i sistemi educativi devono trovare le soluzioni per implementare nuove forme di apprendimento, capaci di garantire il benessere individuale e sociale, ma soprattutto capaci di includere tutti i soggetti, in particolare coloro che dovessero essere esclusi a causa di qualche disabilità.
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Cangiano, Mimmo. "Raccontare la totalità. Uomini Contro di Francesco Rosi." Forum Italicum: A Journal of Italian Studies 51, no. 1 (February 5, 2017): 218–31. http://dx.doi.org/10.1177/0014585817691958.

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Abstract:
Il saggio si concentra sull’analisi del film Uomini contro (1970) di Francesco Rosi, analizzandolo nell’ottica lukácsiana dei concetti di totalità, tipico e realismo. L’autore intende dimostrare come Rosi, nella sua ‘rilettura’ di Un anno sull’altipiano di Emilio Lussu, abbia portato in gioco una peculiare interpretazione marxista tanto della Grande Guerra quanto del mezzo cinematografico come strumento adatto a fornire un’interpretazione di classe delle numerose relazioni sociali, politiche, economiche che attraversavano il Paese al tempo. Si dimostra poi come Rosi abbia inoltre connesso l’interpretazione dell’evento storico determinato ad una più generale lettura incentrata sugli effetti del primo conflitto mondiale sia nel rapporto di questo con l’Italia del primo ’900, sia con gli sviluppo storici (in particolare il Fascismo) successivi. Rispetto al libro di Lussu, il film di Rosi si caratterizzerebbe dunque non tanto per il suo essere uno riscrittura ‘attualizzante’ (sullo sfondo del ’68 e della guerra in Vietnam) di Un anno sull’altipiano, ma una riscrittura tesa a esaminare il conflitto mondiale (e le interpretazioni ideologiche di questo, Lussu compreso) tanto nell’ottica dialettica del momento storico determinato (rapporto della Grande Guerra con le necessità industriali italiane, ruolo degli intellettuali interventisti, crollo dell’Internazionale socialista, ecc.), quanto momento cardine degli sviluppi successivi del conflitto di classe.
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Poddighe, Elisabetta. "'Politeia' nella storiografia e nel pensiero storico greco tra V e IV secolo a.C.: la questione della continuità e del mutamento." Gerión. Revista de Historia Antigua 37, no. 2 (October 9, 2019): 271–300. http://dx.doi.org/10.5209/geri.65973.

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Abstract:
Nell’ambito della “grande” storiografia come della storiografia locale la riflessione sul tema della politeia è stata, fino ad Aristotele, prevalentemente svolta nel segno della continuità tra il passato della polis e il suo presente. Questo non significa che il tema della discontinuità costituzionale (metabole politeion) non abbia trovato spazio nell’opera degli storiografi, ma piuttosto che quel tema non è stato utilizzato per riflettere in un’ottica universale sui processi di cambiamento della storia sociale delle poleis. Questo sviluppo decisivo si deve alla ricerca storica aristotelica nella quale lo studio della politeia è messo al servizio di un modo nuovo di fare la storia della polis (civic historiography).
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Sani, Giacomo, and Paolo Segatti. "PROGRAMMI, MEDIA E OPINIONE PUBBLICA." Italian Political Science Review/Rivista Italiana di Scienza Politica 26, no. 3 (December 1996): 459–82. http://dx.doi.org/10.1017/s0048840200024485.

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Abstract:
Dall'inaugurazione del governo Berlusconi (maggio 1994) al giuramento della compagine guidata da Prodi intercorrono solo ventiquattro mesi. Ma sono due anni caratterizzati da una densa e convulsa vicenda politica nel corso della quale si verificano tutta una serie di episodi di rilievo. Tra i più salienti spiccano: la rottura dell'alleanza di centro-destra nata alla vigilia del 27 marzo 1994 (il cosiddetto «ribaltone»); il ricorso ad un governo «tecnico» che doveva costituire una soluzione provvisoria ma finisce col durare più del previsto; la nuova spaccatura che si produce nella maggior formazione di centro (il Ppi) nella primavera del 1995 e che porta alla nascita del Cdu e fa quindi salire a tre gli eredi della vecchia Dc; una ulteriore modifica delle regole del gioco con l'adozione di un nuovo sistema per le elezioni dei consigli regionali; e, infine, lo svolgimento di ben tre consultazioni elettorali a carattere nazionale (le elezioni per il Parlamento europeo 1994, le elezioni regionali ed amministrative dell'aprile 1995, la tornata referendaria del giugno dello stesso anno).Gli avvenimenti del biennio segnalano le evidenti difficoltà di un processo di transizione per il quale non si riesce a trovare una via di uscita. Dopo la fase di destrutturazione del periodo 1992-1993, con le elezioni del 1994 il sistema dei partiti pareva avviato ad assumere una configurazione di tipo (quasi) bipolare, accompagnata da una significativa riduzione del grado di frammentazione. Ma la dinamica della vita politica nei mesi successivi alla formazione del governo Berlusconi smentiva entrambe le ipotesi. Essa dimostrava, in primo luogo, che la doppia e anomala alleanza risultata vincente il 27 marzo era solo un precario cartello elettorale destinato a dissolversi nel breve periodo. In secondo luogo, risultava evidente che nonostante la prevalenza della quota maggioritaria e la clausola di sbarramento, il nuovo meccanismo elettorale non era riuscito ad incidere in maniera significativa sul numero delle formazioni politiche presenti nell'arena parlamentare e nel paese. Infine, che si trattasse di un bi-polarismo assai imperfetto risultava chiaro dal fatto che, caduto il governo di centro-destra per la defezione della Lega, risultava impraticabile la formazione di una maggioranza alternativa. In sostanza, le nuove regole e gli assetti usciti dalla consultazione e dai successivi rimescolamenti degli schieramenti e dell'offerta elettorale non avevano prodotto né un governo destinato a durare, né una opposizione pienamente in grado di sostituirlo.
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Rudi, Fabrizio. "L’ITALIA E IL CONFLITTO DOGANALE AUSTRO-SERBO (1906–1911). PREVISIONI, STRATEGIE, SOLUZIONI." Историјски часопис, no. 71/2022 (December 30, 2022): 471–517. http://dx.doi.org/10.34298/ic2271471r.

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Abstract:
Il modo in cui la diplomazia italiana volse la propria attenzione alle due fasi della guerra doganale austro-serba del 1906–1911 è l’oggetto di questo saggio, che si propone una disamina completa e attenta del problema sulla base delle fonti diplomatiche, edite e inedite, italiane e serbe, comparate fra di loro. Grande attenzione verrà poi prestata allo stato dei commerci italo-serbi nella fase più acuta del conflitto doganale, alle modalità con cui il trattato commerciale italo-serbo del 14 gennaio 1907 fu stipulato, a ciò che esso prevedeva e al modo in cui i suoi contenuti abbiano influenzato i negoziati per un nuovo trattato di commercio austro-serbo nel 1910.
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Curami, Andrea. "Le forniture militari." ITALIA CONTEMPORANEA, no. 261 (February 2011): 609–22. http://dx.doi.org/10.3280/ic2010-261003.

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Abstract:
Fin dall'Unitŕ d'Italia le forniture militari destarono sospetti di corruzioni e portarono alla costituzione di commissioni d'inchiesta che misero in luce episodi di pessima amministrazione, senza peraltro dar luogo all'individuazione e alla punizione dei responsabili. Una delle ragioni di tale situazione puň essere indicata nell'ampia discrezionalitŕ che le amministrazioni militari si riservarono nella distribuzione delle commesse. Col nuovo secolo aumentň da parte dei ministeri militari la domanda di armamenti, preludio alla grande crescita della produzione registrata col primo conflitto mondiale, sviluppatasi in un contesto di riduzione complessiva dei controlli pubblici e di corruzione diffusa. Col fascismo i legami tra politica e grande industria divennero ancora piů stretti, e i produttori riuscirono a imporre sempre piů le proprie scelte anche attraverso accordi di cartello, mentre si ridusse considerevolmente il ruolo dei militari nella distribuzione delle commesse. L'autore affronta il tema della corruzione nei diversi con- testi storici, fornendo esempi sul funzionamento di questo settore particolarmente delicato della pubblica amministrazione e sui suoi rapporti con i privati e in particolare con l'industria bellica.
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Minnaja, Carlo. "Giuseppe Peano e Louis Couturat sullo sfondo della lingua internazionale." Language Problems and Language Planning 31, no. 3 (December 6, 2007): 281–89. http://dx.doi.org/10.1075/lplp.31.3.06min.

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Abstract:
Molti studi hanno trattato la grande e diversificata attività del matematico italiano Giuseppe Peano, evidenziandone la genialità e l’originalità. Il suo carteggio con il filosofo francese Louis Couturat, recentemente pubblicato, maturato intorno al problema di una lingua internazionale per la comunicazione scientifica, evidenzia anche altri aspetti della personalità di Peano, ma soprattutto mette in luce l’impegno di Couturat nelle proposte di soluzione di tale problema. I due protagonisti convengono sulla necessità dell’adozione di una lingua artificiale, ma all’atto della scelta le vedute non sono più coincidenti. La nascita dell’Ido e il passaggio entusiasta al nuovo progetto da parte di Couturat, che prima era un appassionato fautore dell’esperanto, mentre Peano rimane un fautore del suo latino sine flexione, raffredda i rapporti tra i due e il loro contatto si interrompe bruscamente. Il carteggio è pubblicato con grande apparato critico, accuratezza di documentazione e acutezza di interpretazioni, anche se rimane qualche minima sbavatura. La questione se gli sforzi di Couturat e la nascita dell’Ido abbiano portato un vantaggio alla soluzione della comunicazione internazionale rimane senza una risposta definitiva.
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Caruso, Francesca A. M. "I mass media nella postmodernitŕ: nuovo sistema istituzionale informale delle dinamiche ordine/disordine del sistema sociale." RIVISTA TRIMESTRALE DI SCIENZA DELL'AMMINISTRAZIONE, no. 2 (July 2012): 109–23. http://dx.doi.org/10.3280/sa2012-002007.

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Abstract:
Nell'epoca dell'informazione, in cui regna sovrana la rappresentazione iconica della notizia che con il suo potere di definizione agisce sulla percezione sociale, fornendo le chiavi interpretative che orientano l'attenzione e modellano il sapere, i mass media diventano fondamentali agenti di riduzione o amplificazione delle dinamiche che interessano il livello ordine/disordine del sistema sociale. La rappresentazione sociale dei rischi č, infatti, influenzata dal sistema mediale, che ne condiziona i processi e le gerarchie, ricostruendo l'universo simbolico per la loro valutazione. Ciň implica un grande potere dei media, capaci di tranquillizzare o allarmare, giustificare o denunciare situazioni potenzialmente rischiose. La funzione di carattere civico da essi assolta finisce, dunque, per scontrarsi con le logiche commerciali di profitto che non si sottraggono dallo speculare sulle paure collettive.
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Tronina, Antoni. "Jozue - Jezus. Biblijna typologia zbawiciela." Verbum Vitae 1 (June 15, 2002): 41–56. http://dx.doi.org/10.31743/vv.1314.

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Abstract:
L’'autore del saggio propone una lettura tipologica dei testi biblici riguardanti Giosue. La prima parte mostra una visione panoramica del grande personaggio nelle tradizioni letterali dell'’Antico Testamento. Continuando questo tema, la parte seconda (cosidetti „testi intertestamentali”) contiene una prova dell’approfondire il ruolo di Giosue nella storia di salvezza. Nella parte ultima (Giosue come figura del Salvatore) vogliamo dimostrare la riflessione sul valore tipologico della persona e dell’opera di Giosue nei scritti del Nuovo Testamento e nella tradizione della Chiesa. I cristiani leggono il Libro di Giosue come prefigurazione dell’opera salvifica di Gesù Cristo, compiuta sulla Croce. Come Giosue sostituisce il Legislatore Mose, cos l’ordine di grazia in Gesù Salvatore sostituisce l’antico ordine della Legge.
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Pizzo, Marco. "“Fare digitale”: progetti didattici e sociali nella scuola e nel carcere." DigItalia 16, no. 2 (December 2021): 116–21. http://dx.doi.org/10.36181/digitalia-00040.

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Abstract:
Con l’avvio dell’ampio progetto di digitalizzazione delle fonti documentarie sulla Prima guerra mondiale appartenute dall’Istituto per la storia del Risorgimento e la realizzazione del portale 14-18 – Documenti e immagini della grande guerra si sono svolte una serie di attività didattiche che hanno coinvolto scuole e centri di detenzione. Queste iniziative possono essere raggruppate in due aree: la prima è quella relativa alla rielaborazione dei contenuti digitali presenti sul sito dagli studenti e dai detenuti; la seconda è stata la creazione di contenuti nuovi, realizzati informatizzando e digitalizzando direttamente le fonti d’archivio con la creazione di primi metadati funzionali. Il focus è stato così messo direttamente sul “fare digitale”. Queste attività digitali e “virtuali” si sono così caricate di un nuovo valore sociale.
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