Academic literature on the topic 'Il Nuovo Grande Gioco'

Create a spot-on reference in APA, MLA, Chicago, Harvard, and other styles

Select a source type:

Consult the lists of relevant articles, books, theses, conference reports, and other scholarly sources on the topic 'Il Nuovo Grande Gioco.'

Next to every source in the list of references, there is an 'Add to bibliography' button. Press on it, and we will generate automatically the bibliographic reference to the chosen work in the citation style you need: APA, MLA, Harvard, Chicago, Vancouver, etc.

You can also download the full text of the academic publication as pdf and read online its abstract whenever available in the metadata.

Journal articles on the topic "Il Nuovo Grande Gioco"

1

Nifosì, Chiara. "Una piazza come anticipazione di una nuova visione." TERRITORIO, no. 93 (January 2021): 61–69. http://dx.doi.org/10.3280/tr2020-093010.

Full text
Abstract:
Attuando uno dei principali obiettivi del nuovo Piano di governo del territorio di Romano di Lombardia, la rigenerazione della piazza Don Sandro Manzoni ha risposto alla necessità di riconquistare uno dei luoghi più sensibili per la collettività, limitando le risorse investite. Il nuovo spazio pubblico si configura come un suolo comune, dinamico, flessibile e multifunzionale: un grande prato in grado di accogliere attività diversificate e il gioco libero, un'estesa superficie disegnata per gli eventi, lo sport, i mercatini e le feste di quartiere. Questo piccolo intervento non solo risponde a principi di rammendo dell'esistente, ma soprattutto esemplifica un efficiente processo di integrazione sia degli strumenti di pianificazione e di progetto, sia della moltitudine di soggetti e risorse a vario titolo coinvolti.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
2

Pult, Quaglia Anna Maria. "Acque termali: tra riscoperta e trasformazione." STORIA URBANA, no. 125 (April 2010): 151–67. http://dx.doi.org/10.3280/su2009-125008.

Full text
Abstract:
Nel corso del Settecento si assiste in molti paesi europei ad un deciso rilancio dell'idroterapia. La sempre piů diffusa pratica del "Grand Tour", il nuovo interesse per le scienze in genere e per la medicina e la chimica in particolare, una decisa attenzione di governi e classi dirigenti favorevoli ad una promozione turistica delle localitŕ dove la presenza di sorgenti e di acque termali rendevano possibile questa pratica terapeutica sono tutti elementi che favoriscono questa ripresa. E questa connessione tra pratiche mediche, turismo, sociabilitŕ decreterŕ una rivoluzione non solo nella diffusione del termalismo ma nello stesso aspetto urbanistico delle localitŕ termali, dove sempre piů alberghi, sale da gioco e da ballo, luoghi per passeggiare o praticare attivitŕ sportive diventeranno un necessario complemento.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
3

Gasperoni, Domenico. "Amministrazione sammarinese: agenzia culturale e di sviluppo economico?" RIVISTA TRIMESTRALE DI SCIENZA DELL'AMMINISTRAZIONE, no. 3 (September 2011): 57–77. http://dx.doi.org/10.3280/sa2011-003005.

Full text
Abstract:
In ogni momento di crisi e di grandi cambiamenti politici, sociali ed economici del mondo esterno, la Repubblica di San Marino subisce un attentato alla sua identitŕ. Per sopravvivere si trova ogni volta costretta a ripensarsi e a riposizionarsi. L'autore illustra l'appuntamento storico di oggi, che si gioca con tre soggetti: la grande crisi economico-finanziaria mondiale, la nascita dell'Europa e un mutato e difficile rapporto con l'Italia. Fa rilevare che si č alla ricerca di un nuovo modello Paese, mediante il superamento dell'attuale "non modello economico". Per questa prospettiva, secondo l'autore, essenziale diventa il ruolo dell'Amministrazione pubblica, ma di una amministrazione post-burocratica. Viene approfondita l'analisi delle attuali criticitŕ e sono indicate le strade del rinnovamento: la ricerca di unanuova, la ritaratura delle funzioni stesse dello Stato, la riprogettazione di un nuovo modello di welfare. L'autore propone un'ipotesi di lavoro secondo cui l'Amministrazione sammarinese, da problema puň essere parte della soluzione e da consumatrice di Pil, diventerŕ produttrice, anche di conoscenza.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
4

Osti, Giorgio. "Energia e urbanizzazione: un gioco nuovo e incerto." SOCIOLOGIA URBANA E RURALE, no. 106 (April 2015): 7–20. http://dx.doi.org/10.3280/sur2015-106001.

Full text
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
5

Piacentini, Matteo. "Afghanistan, i talebani ed il "Grande gioco"." FUTURIBILI, no. 1 (March 2011): 19–35. http://dx.doi.org/10.3280/fu2011-001003.

Full text
Abstract:
L'Afghanistan č stato spesso un luogo in cui macro-attori hanno giocato un "Grande gioco". L'Ottocento ha visto la Russia e l'Inghilterra attori del "Grande gioco", i paesi dell'Asia centrale e l'Afghanistan ne erano succubi. Negli anni Ottanta del Novecento la Russia sovietica cerca di risolvere autonomamente questo gioco assimilando questo paese ai paesi dell'Asia centrale. Ma altri due attori principali si inseriscono nel "Grande gioco", e cioč si tratta del Pakistan e degli Stati Uniti, che scalzano i russi dall'Afghanistan, utilizzando forze locali come, prima i, e poi dopo i talebani, fortemente sostenuti dal Pakistan e altrettanto fortemente orientati religiosamente con i caratteri sunniti. L'Autore mette in risalto perň come il petrolio sia il punto di riferimento del "Grande gioco". E, con il crollo dell'Unione Sovietica assumono importanza i paesi dell'Asia centrale, in primo luogo il Turkmenistan. Da questo punto di vista l'Afghanistan diventa il punto di connessione ditra questi paesi exsovietici e il Pakistan, con il sostegno degli Stati Uniti e dell'Arabia Saudita. L'orientamento fondamentalista dei talebani, e poi il loro approccio al terrorismo di Al Qaeda diffuso sia verso la parte occidentale del Pakistan che in alcuni paesi dell'Asia centrale, indeboliscono la posizione del Pakistan nel ruolo del "Grande gioco" ed invece inseriscono in questo, oltre agli Stati Uniti, anche la Russia, la Cina, l'India. Č un "Grande gioco" in cui elemento importante č l'utilizzo del petrolio dei paesi dell'Asia centrale, e in secondo luogo la lotta comune al terrorismo di orientamento Al Qaedista.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
6

Busso, Emanuela. "Il nuovo paradigma della psicoanalisi infantile: l'importanza del "procedurale" in un approccio terapeutico integrato." RICERCA PSICOANALITICA, no. 3 (October 2011): 77–93. http://dx.doi.org/10.3280/rpr2011-003007.

Full text
Abstract:
Il testo traccia le linee generali di un nuovo paradigma dalla psicoanalisi infantile, definito "Approccio terapeutico integrato". Il modello nasce all'interno della teoria dei sistemi complessi e tiene conto dei dati dell' e delle scoperte neuro scientifiche sulla memoria procedurale. Si tratta di un intervento ad orientamento psicoanalitico sulle diverse componenti del sistema genitori-bambino, sistema che si estende ad altre persone significative per il bambino e di cui entra a far parte l'analista. L'intervento clinico, articolato su più livelli (interattivo, relazionale e intrapsichico), è caratterizzato dal coinvolgimento dei genitori nel processo terapeutico, dall'elasticità della tecnica e dall'utilizzo del gioco come espressione del sistema bambino-genitori-analista. Nelle vignette cliniche proposte, i bambini in seduta fanno apparentemente lo stesso gioco, ma con significati molto diversi in ogni singolo caso. L'analista non interpreta il contenuto del gioco, ma il lavoro terapeutico si svolge in gran parte su un livello implicito, procedurale del "come si gioca e si sta insieme". Ogni cambiamento nel modo di giocare segnala ed esprime un cambiamento nel sistema bambino-genitori-analista.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
7

Abdo, Samah Mohammed Ibrahim. "PROBLEMATICHE DI TRADUZIONE LETTERARIA DALL’ITALIANO IN ARABO IN UN MODELLO DIDATTICO APPLICATO." Italiano LinguaDue 13, no. 2 (January 26, 2022): 54–73. http://dx.doi.org/10.54103/2037-3597/17129.

Full text
Abstract:
Il presente articolo ha come oggetto di studio l’analisi delle problematiche di natura semantica-lessicale nella traduzione letteraria compiuta da 7 gruppi di studenti egiziani e arabofoni al quarto anno del corso di Lingua e letteratura italiana, a. a. 2019/2020, presso l’ateneo di Ain Shams, al Cairo. Si sono analizzate le traduzioni, intere o in parte, di: Favole al telefono e Le avventure di Cipollino di G. Rodari, Racconti sardi di G. Deledda, Fiabe Italiane di I. Calvino, I racconti di I. Svevo, Novelle per un anno di L. Pirandello, Il grande Belzoni, Romanzo a fumetti di W. Venturi. L’articolo si focalizza sull’analisi delle difficoltà di traduzione delle espressioni idiomatiche, delle polisemie, dei giochi di parole, degli antroponimi e delle onomatopee. Oltre alle lacune che alcuni dizionari monolingue presentano, la maggior parte dei dizionari bilingui italiano-arabo non raccolgono le espressioni idiomatiche. Traducendo le parole/espressioni polisemiche, lo studente deve cercare spunti nel contesto per scegliere il significato adatto. Non basta consultare il dizionario. Optare per una traduzione inappropriata di un termine polisemico, potrebbe essere dovuto ad un equivoco tra la lingua madre e l’italiano come LS. Con i giochi di parole gli studenti riescono a trovare delle soluzioni facendo riferimento ad un pubblico infantile e adeguate alla cultura d’arrivo. A volte si riesce a riprodurre identico il gioco, a volte viene sostituito con un altro; sono delle «supertraduzioni» per cui il traduttore si sovrappone all’autore adattando lo stile e i valori del testo originale alla lingua di arrivo. Con le parole inventate è necessario creare un neologismo soprattutto quando si tratta di un lemma culturalmente marcato che non ha un corrispondente nella lingua d’arrivo. Tuttavia non mancano gli esempi in cui la rinuncia al gioco di parole nella traduzione risulta una scelta obbligata. In Le avventure di Cipollino gli studenti dovevano mantenere le connotazioni dei nomi. Le strategie adottate nella traduzione degli antroponimi hanno l’obiettivo di facilitare, in qualche misura, la lettura del testo tradotto nella cultura di destinazione. In Il grande Belzoni gli studenti affrontano in modo particolare la problematica della traduzione delle onomatopee. Due sono le strategie: optare per le onomatopee derivate equivalenti o ricalcare le onomatopee di origine inglese. Con questo corso, molto vicino ad un laboratorio di traduzione, gli studenti si lanciano in territori mai esplorati e sperimentano strategie nuove per un pubblico giovanile e ricettivo e sviluppano un certo gusto per l’etimologia e la ricerca di somiglianze e differenze lessicali e strutturali tra italiano LS e l’arabo L1. Problems of literary translation from Italian into Arabic in an applied didactic model This article analyzes the semantic-lexical problems in t literary translation by 7 groups of Egyptian and Arabic-speaking students in the fourth year in Italian Language and Literature course, a. a. 2019/2020, at Ain Shams University, in Cairo. The analysis regarded the translation, whole or in part, of: Favole al telefono e Le avventure di Cipollino (G. Rodari), Racconti sardi (G. Deledda), Fiabe Italiane (I. Calvino), I racconti (I. Svevo), Novelle per un anno (L. Pirandello), Il grande Belzoni, Romanzo a fumetti (W. Venturi). The article focuses on the analysis of the translation difficulties regarding idiomatic expressions, polysemy, puns, anthroponym and onomatopoeia. Most bilingual Italian-Arabic dictionaries do not collect idiomatic expressions. When translating polysemic words/expressions, the student must look for clues in the context to choose the appropriate meaning. Consulting the dictionary is not enough. Choosing an inappropriate translation of a polysemic term could be due to misunderstanding between the native language and Italian SL. With puns, students were able to formulate assumptions assimilated by the childish public and adapted to the arrival culture. Sometimes it was possible to reproduce the puns identically, sometimes they were replaced with another Arabic pun. These are “supertranslations”; the translator overlaps the author by adapting the style and values of the original text to the arrival language. With invented words, it was necessary to create a neologism, especially when it came from a lemma of cultural background that did not have a correspondent in the arrival language. However, there was no shortage of examples where it was mandatory to renounce the pun in translation. In Le avventure di Cipollino, the students had to keep the connotations of the names. The strategies adopted in the translation of anthroponym aimed to facilitate the reading of the translated text in the target culture. In Il grande Belzoni, the students faced the problem of the translation of onomatopoeia. There were two strategies: opting for the equivalent derived onomatopoeia or reusing the onomatopoeia of English origin. This course, almost a translation lab, students launched themselves into territories never explored and experimented with new strategies that affect young and receptive readers, and they developed a certain inclination for etymology and the search for lexical and structural similarities and differences between Italian SL and Arabic L1.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
8

Esposito, Maurizio, and Lucio Meglio. "Una prospettiva internazionale sul gioco d'azzardo: teorie superate, questioni emergenti." SICUREZZA E SCIENZE SOCIALI, no. 1 (April 2022): 15–29. http://dx.doi.org/10.3280/siss2022-001003.

Full text
Abstract:
Nel dibattito pubblico contemporaneo il tema del gioco d'azzardo risulta essere uno degli argomenti più dibattuti. Gli sviluppi informatici con le nuove modalità di giochi online hanno permesso infatti di ampliare il fenomeno rendendolo sempre più diffuso all'interno dei tessuti sociali delle nostre città. La riflessione teorica sembra però non stare al passo con le implicazioni sociali aperte da questo fenomeno. È del 1949, grazie agli studi di Edward Devereux, la prima analisi esplicitamente sociologica del gioco d'azzardo. Nell'ambito della sociologia non era ancora emerso un filone di studi sulle implicazioni sociali del gioco d'azzardo. Nel presente contributo si ripercorrerà la storia del contributo che le teorie sociologiche hanno dato allo studio di questo fenomeno, dividendo le prospettive ed i temi di analisi in due grandi scuole di pensiero: gli approcci funzionalisti, da Devereux in poi, e gli approcci disfunzionalisti, che hanno avuto in Herbert Bloch (1951) il loro capostipite.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
9

D’Aloia, Antonio. "Natura, scienza, diritto: relazioni incrociate." DIRITTO COSTITUZIONALE, no. 3 (October 2020): 99–160. http://dx.doi.org/10.3280/dc2020-003005.

Full text
Abstract:
Natura, scienza, diritto si confrontano in un gioco di incroci in cui nessuna delle forze è immune dal condizionamento e dalle pressioni delle altre. L'ambizione della natura di essere una sorta di parametro oggettivo e presupposto cade di fronte alla presa d'atto che «la voce della natura (..) è una voce interpretata dall'uomo». Soprattutto la tecnica (la scienza che fa) appare in grado di riscrivere i confini e le proiezioni di ciò che è ‘naturale'. Il diritto prende atto delle nuove possibilità prodotte dallo sviluppo scientifico con uno sguardo che a sua volta è carico di sedimentazioni e di valori, e adegua le sue risorse ‘inventando' nuovi diritti che cambiano la cultura sociale e il modo di interpretare la natura e la scienza. Questo contributo prova a descrivere questo quadro di relazioni estremamente complesso, ragionando su una serie di temi al confine tra le tre grandi ‘forze' prima ri-chiamate
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
10

Celsan, Lavinia. "Il cibo e lo sguardo." PSICOBIETTIVO, no. 3 (December 2021): 128–31. http://dx.doi.org/10.3280/psob2021-003008.

Full text
Abstract:
Nel commento al caso clinico, la storia di G. viene riletta sottolineando l'importanza del corpo come dimensione relazionale e lo sguardo altrui come veicolo attraverso il quale la paziente costruisce la propria immagine corporea. All'interno della relazione terapeutica, G. può fare esperienza di un nuovo modo di entrare in contatto con l'altro, il cui sguardo fatto anche di gioco ed errori permette alla paziente di iniziare un proprio percorso di integrazione della rappresentazione di sé.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles

Dissertations / Theses on the topic "Il Nuovo Grande Gioco"

1

Vidonis, Benedetta <1990&gt. "Il Grande Gioco nella prospettiva inglese." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2019. http://hdl.handle.net/10579/14579.

Full text
Abstract:
Nel corso del XIX secolo la regione del Centro Asia è stata oggetto di contesa tra l'impero britannico e l'impero russo in virtù della sua posizione strategica. Questo conflitto è noto con il nome di Grande Gioco e si è concluso nei primi decenni del Novecento.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
2

Tassinari, Federica. "Un nuovo progetto per il ponte dell'Accademia." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2010. http://amslaurea.unibo.it/1150/.

Full text
Abstract:
Questo tema è alquanto attuale per la città di Venezia e soprattutto per quanto riguarda proprio il ponte dell’Accademia che, nato come provvisorio, è rimasto tale fino ai giorni nostri. Per comprendere al meglio la natura di questi manufatti, ho analizzato i quattro ponti sul Canal Grande, partendo dal ponte di Rialto, poi Scalzi e Accademia e infine il ponte della Costituzione. L’analisi è stata compiuta sia dal punto di vista storico che costruttivo, ho esaminato tutte le vicende storiche che hanno caratterizzato la loro “immagine” attuale e infine ho deciso di scomporli e studiare ogni parte, partendo dalle fondazioni fino ad arrivare ai parapetti. Oltre a questa minuziosa analisi, abbiamo affrontato il tema dei materiali che compongono questi quattro manufatti e cioè: la pietra, il legno, l’acciaio e il cemento armato. Si è rilevato importante non studiare solo le caratteristiche fisiche e meccaniche, ma anche la loro evoluzione nel tempo e nella storia dell’architettura dei ponti. Queste analisi sono state importanti per realizzare un progetto che non rompesse il filo conduttore che li lega e cioè che sono tutti ad arco ribassato con una freccia sempre minore con l’aumento delle innovazioni tecnologiche. Il progetto, quindi, si evoluto mano a mano che le analisi venivano compiute e in base al bando per il ponte dell’Accademia del comune di Venezia, bandito nel giugno del 2009. Il bando è stato il punto cardine che ha fatto da perno al progetto, delineando i punti fondamentali da seguire e da sviluppare. La documentazione relativa al bando è stata sufficiente per iniziare uno studio approfondito della struttura precedente per comprenderla in tutte le sue parti. Anche l’analisi dei progetti redatti per la Terza Mostra Internazionale dell’Architettura è stata un’occasione per approfondire e sviluppare una forma nuova e nel contempo non invasiva per la città veneta. Tutto questo ha portato alla realizzazione di un progetto che rispetta tutti i punti che il bando impone, utilizzando sia materiali innovativi che tradizionali, creando un manufatto che non stravolge l’immagine di Venezia e che finalmente offre un volto al ponte dell’Accademia che da ottant’anni continua ad avere la “fama” di ponte provvisorio.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
3

URPIS, ORNELLA. "IDENTIFICAZIONE, STRUTTURA E CARISMA IN UN NUOVO MOVIMENTO SPIRITUALE: LA GRANDE FRATERNITA' UNIVERSALE." Doctoral thesis, Università degli studi di Trieste, 1997. http://thesis2.sba.units.it/store/handle/item/12174.

Full text
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
4

Rimondi, Luca. "Spazi per un'educazione innovativa La pedagogia di Gianfranco Zavalloni in un nuovo progetto per la scuola elementare "Panoramica" a Riccione." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2016. http://amslaurea.unibo.it/11287/.

Full text
Abstract:
Studiare il rapporto tra pedagogia ed architettura per ridisegnare la scuola Panoramica a Riccione. I principi guida di Gianfranco Zavalloni, educatore cesenate, maestro di scuola materna e dirigente scolastico, autore de “La pedagogia della lumaca, sono la base su cui fonda il progetto. Natura, lavoro manuale e gioco sono le parole chiavi, nonchè i punti cardini delle teorie del cesenate. L'applicazione di questi concetti uniti a uno studio sui legami di tipo pubblico e privato che si innescano all'interno di un edificio scolastico sono l'ossatura portante del progetto. Il risultato è un edificio innovativo, a diretto contatto con la natura e attento ai principi di sostenibilità e di risparmio energetico.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
5

Cantarello, Paolo <1991&gt. "L’Ucraina e il “grande gioco” sulla scacchiera eurasiatica: lo scontro geopolitico e ideologico tra la Russia e l’Occidente." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2018. http://hdl.handle.net/10579/13435.

Full text
Abstract:
L'Ucraina, regione dalla forte valenza geostrategica nello spazio eurasiatico post-sovietico, si trovò, a cavallo tra il 2013 e il 2014, ad essere il centro di un confronto geopolitico ed ideologico tra la Russia e l'Occidente. Alla luce dei fatti, il Cremlino ha interpretato la crisi ucraina come un colpo di stato ai danni dell’allora legittimo presidente Janukovič, orchestrato da gruppi estremisti dichiaratamente ostili alla Russia con il benestare, nemmeno troppo celato, dei governi occidentali, in particolar modo degli Stati Uniti. Quest'ultimi, secondo Mosca, sono intenzionati a mettere in ginocchio la Russia per impedirle di attuare i suoi progetti eurasiatici, strappandole definitivamente l'Ucraina per farla entrare nell'orbita atlantista. La copertura mediatica degli eventi ucraini, è stata caratterizzata da una lunga serie di distorsioni e da un’impostazione di fondo asimmetrica e a senso unico che ha visto applicare due pesi e due misure nel riportare i fatti ascrivibili alle parti in conflitto. L’unione della Crimea con la Russia, per esempio, è stata ed è ancora oggi considerata dai governi e dai media occidentali come la conseguenza di un’invasione e di un’aggressione militare, e come una violazione del diritto internazionale e della Costituzione ucraina. Perciò, è il Cremlino il solo ed unico catalizzatore della crisi, a detta dell’asse politico-mediatico occidentale. Ma l’idea che la crisi dipenda solamente da Mosca appare ampiamente infondata. Va ricordato, infatti, che prima della crisi ucraina il Cremlino non aveva mai mostrato ambizioni imperiali che implicassero un'acquisizione dei territori post-sovietici. Sono state le circostanze scaturite dagli eventi dei primi mesi del 2014 che hanno indotto Mosca a riappropriarsi della Crimea. È quindi indubbio che l’Occidente abbia delle pesantissime responsabilità in merito alla crisi ucraina. La suddetta crisi può essere raccontata secondo molti punti di vista ma la maggioranza dei media ha raccontato molto poco dal punto di vista della Russia; anzi, la maggior parte delle volte, le è contro. Non appena si parla della Russia la stampa occidentale diventa carente di obiettività e di onestà intellettuale. Per questo motivo, in un periodo in cui è in corso una consistente campagna mediatica di demonizzazione della Russia e di Putin, con questo scritto intendo raccontare la crisi ucraina dal punto di vista russo, esaminando i fatti anche alla luce della volontà degli degli USA di voler controllare - secondo il Cremlino - il continente eurasiatico per evitare l’emergere di nuovi poli di potere, il che spiega, secondo molti analisti, l’espansione della NATO e dell’Unione Europea verso Est, la politica del Partenariato Orientale e il fenomeno delle “rivoluzioni colorate” in alcuni stati ex sovietici.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
6

Castagnini, Simone. "Dal piccolo al grande: scale up e industrializzazione del processo di produzione di un nuovo piretroide sintetico." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2022.

Find full text
Abstract:
Il presente lavoro di tesi ha avuto l’obiettivo di realizzare la fase di Conceptual Design e di avviare la fase di Basic Design preliminari allo sviluppo di un processo industriale per la produzione di un nuovo piretroide dotato di spiccato potere insetticida. Il lavoro svolto si inquadra innanzitutto nell’ambito del Conceptual Design, ovvero nella definizione delle caratteristiche del processo, delle specifiche di prodotto, della sequenza delle operazioni fondamentali, dei dati chimico- fisici delle sostanze coinvolte e, infine, degli aspetti termici e di sicurezza da tenere in considerazione. In particolare, ai fini dello sviluppo del processo, si sono svolte diverse prove sperimentali in laboratorio, utilizzando volumi di reazione via via crescenti. A valle delle prove sperimentali, si è progettato preliminarmente un possibile impianto industriale per la sintesi del piretroide. La tesi è strutturata in 7 capitoli. Dopo il capitolo 1, avente carattere introduttivo, il capitolo 2 descrive le caratteristiche generali dei piretroidi. La descrizione dettagliata del nuovo piretroide e della sua sintesi viene presentata nel capitolo 3, nel quale è anche descritta una possibile via di sintesi dei precursori del piretroide. Nel capitolo 4 è descritto il processo proposto per la sintesi del piretroide in scala di laboratorio e sono esposte dettagliatamente le prove sperimentali, che sono state svolte in reattori del volume di 1 litro, 4 litri e 25 litri. Il capitolo 5 è dedicato alla fase preliminare di Basic Design del processo, ovvero all’implementazione del processo su scala industriale, definendo un possibile impianto industriale per la produzione del piretroide. Nel capitolo 6 si analizza il recupero della piridina dalle acque di scarico ottenute a valle della reazione di sintesi del piretroide, descrivendo 2 metodi sperimentali adatti a questo scopo e approfondendo quello più efficace. Le conclusioni finali della tesi sono riportate nel capitolo 7.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
7

Gringeri, Enrico. "Un nuovo sistema di perfusione parenchimale per la preservazione del graft epatico per trapianto: valutazione sperimentale sul piccolo e grande animale." Doctoral thesis, Università degli studi di Padova, 2008. http://hdl.handle.net/11577/3425544.

Full text
Abstract:
Background In liver transplantation one of the most important promblem which has not a solution yet is the large discrepancy between supply and demand for liver transplantation. To expand the pool of organs we should find the way to utilize marginal livers like the Non-heart-beating-donors ones and the fatty grafts. The use of these livers is associated with high incidence of post-operative primary dysfunction caused by the damage due to the Cold Storage preservation in the context of the process of ischaemia- reperfusion in extreme hypothermia (4° C). The utilization of new methods in the conservation of hepatic grafts like Machine Perfusion becomes necessary, especially for its ability to reduce the damage of ischaemia-reperfusion in hypothermia. The great potentiality of this Machine in sane and marginal organ preservation and the number of works which took place about it, stimulated us to the deepen this argument. Purpose We decided to create a experimental model of Machine Perfusion for pigs and to test it with different temperatures to obtain the best condition of perfusion and graft preservation. We based our study on the various works that can be find in literature and on the research developed by the Università di Pavia on rats. Methods We used in our experiments 15 Landrace pig of the weight of 22 kilos each. We divided them in three groups of study. Group C: after hepatectomy the pig liver was preserved in Cold Storage (4° C) for 8 hours. Group N: after hepatectomy the pig liver was perfused in Normothermic Machine Perfusion (37°C) for 8 hours. Group I: the pig liver was perfused in Moderate Hypothermic Machine (20°C). After the preservation, all the 15 livers were tested with a rewarming (37°C) of 2 hours. During the two hours of the experiment we performed samples of blood and biopsies and we also valuated the indocianine green clearance. Results The results obtained by the histology, the functional test and biochemical levels of AST, ALT and LDH, in the moderate hypothermic perfusion prove the superiority of this machine . Conclusion It is concluded after these experiments the great ability of 20°C Machine Perfusion in pig's liver transplantation. We think that this method of preservation will be able to improve the pool of donors using NHBD livers and fatty livers. In future our research will deepen the problematic connected with the preservation of marginal organs, in particular of steatotic livers.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
8

SCHEPIS, CHIARA. "Carlo Cecchi, funambolo della scena italiana. L'apprendistato e il magistero." Doctoral thesis, 2016. http://hdl.handle.net/2158/1028015.

Full text
Abstract:
"Carlo Cecchi: funambolo della scena italiana. L'apprendistato e il magistero" con sguardo storico-biografico e strumenti critico-analitici ricostruisce la vicenda artistica dell’attore-regista e maestro d'attori Carlo Cecchi al fine di ritagliare, da un fenomeno tanto complesso e articolato, due atteggiamenti caratterizzanti la sua relazione con la scena: il personale percorso di formazione e, specularmente, le modalità del lavoro di formatore; da qui il sottotitolo: L’apprendistato e il magistero. L’obiettivo prefissato comporta la necessità di spaziare per tutta la lunga carriera dell’artista, non prescindendo da uno sguardo il più possibile allargato sul contemporaneo. D'altronde, si è creduto di potere concentrare l’attenzione su due periodi, a loro modo emblematici, uno della formazione latu sensu (che si spinge fino al lavoro con il gruppo, il Granteatro, di cui diviene presto guida) e l’altro del magistero. Nel primo caso si assolve il compito di indagare il primissimo percorso formativo, quasi totalmente sconosciuto, di Carlo Cecchi e successivamente la sua lunga formazione da capocomico; nel secondo, si denuncia il valore del magistero del nostro attore in rapporto agli allievi, protagonisti delle scene di oggi.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
9

Triggiani, Maurizio. "Integration of machine learning techniques in chemometrics practices." Doctoral thesis, 2022. http://hdl.handle.net/11589/237998.

Full text
Abstract:
Food safety is a key objective in all the development plans of the European Union. To ensure the quality and the sustainability of the agricultural production (both intensive and extensive) a well-designed analysis strategy is needed. Climate change, precision agriculture, green revolution and industry 4.0 are areas of study that need innovative practices and approaches that aren’t possible without precise and constant process monitoring. The need for product quality assessment during the whole supply chain is paramount and cost reduction is also another constant need. Non targeted Nuclear Magnetic Resonance (NMR) analysis is still a second-choice approach for food analysis and monitoring, one of the problems of this approach is the big amount of information returned. This kind of data needs a new and improved method of handling and analysis. Classical chemometrics practices are not well suited for this new field of study. In this thesis, we approached the problem of food fingerprinting and discrimination by the means of non-targeted NMR spectroscopy combined with modern machine learning algorithms and databases meant for the correct and easy access of data. The introduction of machine learning techniques alongside the clear benefits introduces a new layer of complexity regarding the need for trusted data sources for algorithm training and integrity, if this kind of approach proves is worth in the global market, we’ll need not only to create a good dataset, but we’ll need to be prepared to defend against also more clever attacks like adversarial machine learning attacks. Comparing the machine learning results with the classic chemometric approach we’ll highlight the strengths and the weakness of both approaches, and we’ll use them to prepare the framework needed to tackle the challenges of future agricultural productions.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
10

BULGINI, Giulia. "Il progetto pedagogico della Rai: la televisione di Stato nei primi vent’anni. Il caso de ‹‹L’Approdo››." Doctoral thesis, 2018. http://hdl.handle.net/11393/251123.

Full text
Abstract:
Non c’è dubbio sul fatto che la RAI, dal 1954 a oggi, abbia contribuito in misura considerevole a determinare la fisionomia dell’immaginario collettivo e dell’identità culturale dell’Italia. Si tratta di un assunto che, a distanza di più di sessant’anni, resta sempre di grande attualità, per chi si occupa della questione televisiva (e non solo). Ma a differenza di quanto avveniva nel passato, quando la tv appariva più preoccupata dei reali interessi dei cittadini, oggi essa sembra rispondere prevalentemente a dinamiche di mercato, in grado di alterarne la funzione etica e sociale. E nonostante il livello di istruzione e di benessere economico si siano evidentemente alzati, in questi ultimi anni si è assistito a programmi di sempre più bassa qualità e in controtendenza a un incremento del potere modellante e suggestivo sull’immaginario dei telespettatori. C’è di più: l’interesse verso la tv ha coinvolto anche gli storici dell’epoca contemporanea, i quali hanno iniziato a prendere coscienza che le produzioni audiovisive sono strumenti imprescindibili per la ricerca. Se si pensa ad esempio al ‹‹boom economico›› del Paese, negli anni Cinquanta e Sessanta, non si può non considerare che la tv, insieme agli altri media, abbia contributo a raccontare e allo stesso tempo ad accelerare i progressi economici e sociali di quell’epoca. Partendo, dunque, dal presupposto che la televisione da sempre esercita un potere decisivo sulla collettività, si è scelto di concentrarsi sulla fase meno indagata della sua storia, quella della televisione delle origini: ‹‹migliore›› perché senza competitor, ‹‹autentica›› perché incontestabile e soprattutto ‹‹pedagogica›› perché è di istruzione e di formazione che, quell’Italia appena uscita dalla guerra, aveva più urgenza. La storia della televisione italiana inizia il 3 gennaio 1954, con la nascita del servizio pubblico televisivo e insieme di un mezzo che, di lì a poco, avrebbe completamente rivoluzionato la società italiana, trasformandola in una civiltà di massa. Si accorciano le distanze territoriali e insieme culturali e la società inizia a omologarsi nei gusti, poi nei consumi e infine nel pensiero. Il punto d’arrivo si colloca negli anni Settanta, quando ha termine il monopolio della RAI, che fino a quel momento era stato visto come il garante del pluralismo culturale. La RAI passa dal controllo governativo a quello parlamentare, mentre si assiste al boom delle televisioni private e alla necessità della tv di Stato di stare al passo con la concorrenza, attraverso una produzione diversa da quella degli esordi. Dunque cambia la tv, come pure cambia la sua funzione e la forma mentis di chi ne detiene le redini. Ne risulta un’indagine trasversale, che passa nel mezzo di molteplici discipline che afferiscono alla materia televisiva e che non evita di porsi quelle domande scomode, necessarie tuttavia a comprendere la verità sugli artefici della prima RAI e sui loro obiettivi. E allora: qual era il valore attribuito alla televisione degli esordi? Era davvero uno strumento pedagogico? Sulla base di quali presupposti? Chi scriveva i palinsesti di quegli anni? Chi e perché sceglieva temi e format televisivi? Chi decideva, in ultima analisi, la forma da dare all’identità culturale nazionale attraverso questo nuovo apparecchio? Il metodo di ricerca si è articolato su tre distinte fasi di lavoro. In primis si è puntato a individuare e raccogliere bibliografia, sitografia, studi e materiale bibliografico reperibile a livello nazionale e internazionale sulla storia della televisione italiana e sulla sua programmazione nel primo ventennio. In particolare sono stati presi in esame i programmi scolastici ed educativi (Telescuola, Non è mai troppo tardi), la Tv dei Ragazzi e i programmi divulgativi culturali. Successivamente si è resa necessaria una definizione degli elementi per l’analisi dei programmi presi in esame, operazione resa possibile grazie alla consultazione del Catalogo multimediale della Rai. In questa seconda parte della ricerca si è voluto puntare i riflettori su ‹‹L’Approdo››, la storia, le peculiarità e gli obiettivi di quella che a ragione potrebbe essere definita una vera e propria impresa culturale, declinata in tutte le sue forme: radiofonica, di rivista cartacea e televisiva. In ultimo, sulla base dell’analisi dei materiali d’archivio, sono state realizzate interviste e ricerche all’interno dei palazzi della Rai per constatare la fondatezza e l’attendibilità dell’ipotesi relativa agli obiettivi educativi sottesi ai format televisivi presi in esame. Le conclusioni di questa ricerca hanno portato a sostenere che la tv delle origini, con tutti i suoi limiti, era uno strumento pedagogico e di coesione sociale. E se ciò appare come un aspetto ampiamente verificabile, oltreché evidente, qualora si voglia prendere in esame la televisione scolastica ed educativa di quegli anni, meno scontato risulta invece dimostrarlo se si decide – come si è fatto – di prendere in esame un programma divulgativo culturale come ‹‹L’Approdo››, che rientra nell’esperienza televisiva definita di ‹‹educazione permanente››. Ripercorrere la storia della trasmissione culturale più longeva della tv italiana degli esordi, per avvalorarne la funzione educativa, si è rivelata una strada interessante da battere, per quanto innegabilmente controversa, proprio per il principale intento insito nella trasmissione: diffondere la cultura ‹‹alta›› a milioni di telespettatori che erano praticamente digiuni della materia. Un obiettivo che alla fine della disamina si è rivelato centrato, grazie alla qualità della trasmissione, al suo autorevole e prestigioso groupe d'intellectuels, agli ascolti registrati dal ‹‹Servizio Opinioni›› e alla potenzialità divulgativa e penetrante della tv, nel suo saper trasmettere qualunque tematica, anche quelle artistiche e letterarie. Dunque se la prima conclusione di questo studio induce a considerare che la tv del primo ventennio era pedagogica, la seconda è che ‹‹L’Approdo›› tv di questa televisione fu un’espressione felice. ‹‹L’Approdo›› conserva ancora oggi un fascino innegabile, non foss’altro per la tenacia con la quale i letterati difesero l’idea stessa della cultura classica dal trionfo lento e inesorabile della società mediatica. Come pure appare ammirevole e lungimirante il tentativo, mai azzardato prima, di far incontrare la cultura con i nuovi media. Si potrebbe dire che ‹‹L’Approdo›› oggi rappresenti una rubrica del passato di inimmaginata modernità e, nel contempo, una memoria storica, lunga più di trent’anni, che proietta nel futuro la ricerca storica grazie al suo repertorio eccezionale di immagini e fatti che parlano di arte, di letteratura, di cultura, di editoria e di società e che raccontano il nostro Paese e la sua identità culturale, la stessa che la televisione da sempre contribuisce a riflettere e a delineare. Lo studio è partito da un’accurata analisi delle fonti, focalizzando l’attenzione, in primo luogo, sugli ‹‹Annuari della Rai›› (che contengono le Relazioni del Cda Rai, le Relazioni del Collegio Sindacale, i Bilanci dell’Esercizio e gli Estratti del Verbale dell’Assemblea Ordinaria). Altre fonti prese in esame sono gli stati gli opuscoli di ‹‹Servizio Opinioni››, le pubblicazioni relative a studi e ricerche in materia di televisione e pedagogia e le riviste edite dalla Rai Eri: ‹‹Radiocorriere tv››, ‹‹L’Approdo Letterario››, ‹‹Notizie Rai››, ‹‹La nostra RAI››, ‹‹Video››. Negli ultimi anni la Rai ha messo a disposizione del pubblico una cospicua varietà di video trasmessi dalle origini a oggi (www.techeaperte.it): si tratta del Catalogo Multimediale della Rai, che si è rivelato fondamentale al fine della realizzazione della presente ricerca. Altre sedi indispensabili per la realizzazione di questa ricerca si sono rivelate le due Biblioteche romane della Rai di Viale Mazzini e di via Teulada.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles

Books on the topic "Il Nuovo Grande Gioco"

1

Caruso, Alfio. Il gioco grande. Milano: Rizzoli, 1994.

Find full text
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
2

Il gioco del mondo nuovo. Milano: Baldini & Castoldi, 1996.

Find full text
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
3

Cassola, Mimmi. Il grande gioco: Romanzo. Milano: Jaca book, 1996.

Find full text
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
4

Bonsanti, Sandra. Il gioco grande del potere. Milano: Chiarelettere, 2013.

Find full text
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
5

Bianco, Giuseppe Lo. Il gioco grande: Ipotesi su Provenzano. Roma: Editori riuniti, 2006.

Find full text
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
6

Il grande gioco: Lettera ai nipoti. Milano: Longanesi, 2000.

Find full text
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
7

Afghanistan: Il grande gioco, 1914-1947. Roma: Salerno editrice, 2014.

Find full text
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
8

Ottone, Piero. Il grande gioco: Lettera ai nipoti. Milano: Longanesi, 2000.

Find full text
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
9

Per un nuovo grande compromesso storico. Roma: Castelvecchi, 2014.

Find full text
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
10

Vigni, Benito Li. Il grande gioco del petrolio: Affari, politica, guerre. Milano: Mursia, 2013.

Find full text
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles

Book chapters on the topic "Il Nuovo Grande Gioco"

1

Paoli, Michel. "Un documento nuovo sulla «storia ignorata ma non per questo meno fulgida» del Battaglione italiano Savoia. Prime pagine del testo inedito." In 1918-2018. Cento anni della Grande Guerra in Italia, 75–91. Accademia University Press, 2020. http://dx.doi.org/10.4000/books.aaccademia.9194.

Full text
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
2

Michaus, Gonzalo Redín. "Tra l’antico e il nuovo regime: la collezione del XIV duca d’Alba, Carlos Miguel Fitz-James Stuart, un Grande di Spagna nell’esilio." In Nuove scenografie del collezionismo europeo tra Seicento e Ottocento, 231–50. De Gruyter, 2022. http://dx.doi.org/10.1515/9783110795370-014.

Full text
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
We offer discounts on all premium plans for authors whose works are included in thematic literature selections. Contact us to get a unique promo code!

To the bibliography