Dissertations / Theses on the topic 'IACOFI'

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GRAZIOLI, RICCARDO. "VULNERABILITA' E ALFABETIZZAZIONE FINANZIARIA. EVIDENZE EMPIRICHE DALL'INDAGINE IACOFI." Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2023. http://hdl.handle.net/10280/138062.

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Abstract:
L’every day financialization in atto da oltre vent’anni ha accresciuto l’interesse da parte di istituzioni, organizzazioni internazionali e ricerche accademiche verso l’alfabetizzazione finanziaria e la conseguente implementazione di strategie che la promuovono – come le iniziative di educazione finanziaria – per lo sviluppo della financial capability e il perseguimento del financial well-being. Questa ricerca mira ad indagare la relazione esistente tra la vulnerabilità e l’alfabetizzazione finanziaria, cercando di testare, nello specifico, se maggiori livelli di conoscenza finanziaria aiutino a prevenire la vulnerabilità di una famiglia e quindi a ridurne il rischio di esclusione finanziaria e sociale. è stato utilizzato un modello logistico multivariato applicato a un campione inedito di famiglie residenti in Italia (N=4.412) ottenuto dall’unificazione armonizzata delle prime due wave (2017 e 2020) dell’indagine IACOFI della Banca d’Italia. Il risultato principale, ottenuto grazie a un nuovo indicatore costruito sulla base di due variabili del dataset, mostra che il 56,6% delle famiglie manifesta una condizione di vulnerabilità finanziaria e che generalmente all’aumentare del livello di conoscenza diminuisce la probabilità che una famiglia si trovi in una situazione di vulnerabilità. I giovani risultano essere i più vulnerabili, ma anche coloro su cui la conoscenza incide maggiormente, così come le famiglie che risiedono nel Centro Italia e nelle Isole che riescono a ridurre la probabilità di vulnerabilità a livelli simili di quelle nel Nord-Ovest. La conoscenza riduce la vulnerabilità anche delle famiglie che non riescono a risparmiare, ma non incide su quelle che risparmiano solo in modo informale. Emergono infine i fenomeni della cronicizzazione, da cui non ci si affranca tramite l’aumento della conoscenza, e dell’overconfidence che dovrebbe essere contrastato accrescendo la consapevolezza individuale.
The ‘every day financialization’ that has been taking place for over twenty years has increased the interest of institutions, international organisations and academics in financial literacy and the ensuing implementation of strategies that promote it – such as financial education initiatives – for the development of financial capability and the pursuit of financial well-being. This research aims at investigating the existing relationship between vulnerability and financial literacy, trying to test, specifically, whether higher levels of financial knowledge help preventing household vulnerability and thus reducing its risk of financial and social exclusion. A multivariate logistic model applied has been estimated on an original sample of households living in Italy (N=4,412) obtained from the harmonising of the first two waves (2017 and 2020) of the Bank of Italy's IACOFI survey was used. The main result, obtained thanks to a new indicator constructed on the basis of two variables in the dataset, shows that 56.6% of households experience financial vulnerability and that generally as the level of knowledge increases, the probability of a household to be in a vulnerable situation decreases. Young people are found to be the most vulnerable group, but also the one on which knowledge has the strongest impact, as well as households in the Centre of Italy and Islands that manage to reduce the probability of experiencing vulnerability to similar levels as those in the North-West. Knowledge also reduces the vulnerability of households that fail to save, but does not affect those that save only informally. Finally, there emerge the condition of chronicisation, which is difficult to escape by increasing knowledge, and of overconfidence, which should be countered by increasing individual awareness.
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Hegener, Nicole. "Divi Iacobi eqves [eques] Selbstdarstellung im Werk des Florentiner Bildhauers Baccio Bandinelli." München Berlin Dt. Kunstverl, 2004. http://d-nb.info/979992494/04.

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3

MAZZONI, LUCA. "Gli studi danteschi di Giovanni Iacopo Dionisi." Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2009. http://hdl.handle.net/10280/523.

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Abstract:
La tesi prende in esame la figura di Giovanni Iacopo Dionisi (1734-1808), canonico della cattedrale di Verona e bibliotecario della Capitolare, noto come uno "degli uomini più benemeriti di questi studi danteschi, [...] nello scorcio del secolo passato, l’instauratore d’una critica nuova su le opere del poeta” (G. Carducci). Vengono per la prima volta analizzate a fondo, alla luce della critica dantesca successiva, gli otto "Aneddoti" e la "Preparazione istorica e critica alla nuova edizione di Dante Allighieri", opere ricche di spunti esegetici e notazioni testuali relativi alle opere dantesche. La tesi tratta anche dell'edizione bodoniana della "Commedia", pubblicata da Dionisi nel 1795, e delle polemiche di Dionisi con Baldassarre Lombardi, che nel 1791 aveva pubblicato un'edizione commentata del poema dantesco. Le risultanze dell’indagine dimostrano che il canonico veronese ha sciolto molti nodi testuali intricati, tanto che sono molte le lezioni proposte per la prima volta da Dionisi che si ritrovano anche nell’edizione Petrocchi della “Commedia” e Brambilla Ageno del “Convivio”, come risulta da una sinossi pubblicata in appendice. Nella stessa appendice vengono inoltre pubblicate sette lettere inedite di Dionisi a Bartolomeo Perazzini, parroco di Soave, anch’egli cultore di Dante, e stralci tratti da altre ventuno lettere fra i due, al fine di dimostrare quanto stretta fosse la collaborazione fra i due studiosi.
The thesis is about Giovanni Iacopo Dionisi (1734-1808), canon of Verona’s cathedral and librarian of the Biblioteca Capitolare, known as one “of the most well-deserving man of the Dante studies, […] at the end of the previous century, the beginner of a new criticism on the poet’s works” (G. Carducci). Dionisi’s books, i.e. the eight “Aneddoti”, the "Preparazione istorica e critica alla nuova edizione di Dante Allighieri" (full of exegetic and textual hints about Dante’s works), and his edition of Dante’s “Commedia” (published by Bodoni in 1795), are for the first time analysed with the point of view of modern Dante criticism. The controversy between Dionisi and Baldassarre Lombardi, editor of the “Commedia” in 1791, is taken in account as well. My thesis proves that Dionisi solved many difficult textual points in Dante’s works, so that many are the readings proposed by Dionisi you can find also in Petrocchi’s edition of the “Commedia” and in Brambilla Ageno’s edition of the “Convivio”, as is shown in a table in the thesis’ appendix, where the reader also finds seven unpublished Dionisi letters to Bartolomeo Perazzini, parish priest of Soave and fond of Dante, and twenty-one extracts from other letters between the two, that show how tight was the collaboration between the two scholars.
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MAZZONI, LUCA. "Gli studi danteschi di Giovanni Iacopo Dionisi." Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2009. http://hdl.handle.net/10280/523.

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Abstract:
La tesi prende in esame la figura di Giovanni Iacopo Dionisi (1734-1808), canonico della cattedrale di Verona e bibliotecario della Capitolare, noto come uno "degli uomini più benemeriti di questi studi danteschi, [...] nello scorcio del secolo passato, l’instauratore d’una critica nuova su le opere del poeta” (G. Carducci). Vengono per la prima volta analizzate a fondo, alla luce della critica dantesca successiva, gli otto "Aneddoti" e la "Preparazione istorica e critica alla nuova edizione di Dante Allighieri", opere ricche di spunti esegetici e notazioni testuali relativi alle opere dantesche. La tesi tratta anche dell'edizione bodoniana della "Commedia", pubblicata da Dionisi nel 1795, e delle polemiche di Dionisi con Baldassarre Lombardi, che nel 1791 aveva pubblicato un'edizione commentata del poema dantesco. Le risultanze dell’indagine dimostrano che il canonico veronese ha sciolto molti nodi testuali intricati, tanto che sono molte le lezioni proposte per la prima volta da Dionisi che si ritrovano anche nell’edizione Petrocchi della “Commedia” e Brambilla Ageno del “Convivio”, come risulta da una sinossi pubblicata in appendice. Nella stessa appendice vengono inoltre pubblicate sette lettere inedite di Dionisi a Bartolomeo Perazzini, parroco di Soave, anch’egli cultore di Dante, e stralci tratti da altre ventuno lettere fra i due, al fine di dimostrare quanto stretta fosse la collaborazione fra i due studiosi.
The thesis is about Giovanni Iacopo Dionisi (1734-1808), canon of Verona’s cathedral and librarian of the Biblioteca Capitolare, known as one “of the most well-deserving man of the Dante studies, […] at the end of the previous century, the beginner of a new criticism on the poet’s works” (G. Carducci). Dionisi’s books, i.e. the eight “Aneddoti”, the "Preparazione istorica e critica alla nuova edizione di Dante Allighieri" (full of exegetic and textual hints about Dante’s works), and his edition of Dante’s “Commedia” (published by Bodoni in 1795), are for the first time analysed with the point of view of modern Dante criticism. The controversy between Dionisi and Baldassarre Lombardi, editor of the “Commedia” in 1791, is taken in account as well. My thesis proves that Dionisi solved many difficult textual points in Dante’s works, so that many are the readings proposed by Dionisi you can find also in Petrocchi’s edition of the “Commedia” and in Brambilla Ageno’s edition of the “Convivio”, as is shown in a table in the thesis’ appendix, where the reader also finds seven unpublished Dionisi letters to Bartolomeo Perazzini, parish priest of Soave and fond of Dante, and twenty-one extracts from other letters between the two, that show how tight was the collaboration between the two scholars.
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Los, Santos Lucie de. "Iacopo Nardi (1476-1563) : biographie politique etécritures républicaines." Etudes italiennes, 2002. http://www.theses.fr/2002TOUR2016.

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Abstract:
Nous reconstruisons le parcours politique et littéraire de l'historien florentin Iacopo Nardi à travers l'étude croisée des documents d'archives et de la tradition manuscrite et imprimée que constituent sa correspondance et ses œuvres. Par sa position de " citoyen moyen " et son intégration dans un réseau de clientélisme culturel et politique, il joue un rôle d'intermédiaire entre factions. Dans ses œuvres (poésie, théâtre, discours, traductions, historiographie), il est influencé par l'humanisme que cultivent l'oligarchie et - différemment - les Médicis, la littérature municipale en langue vulgaire et un modèle moralisateur d'inspiration prophétique. Il se réfère aux principes républicains d'égalité et d'union des citoyens garants de la liberté, aux pratiques de tendance oligarchique ou autocratique et à leur relecture savonarolienne. Son cas révèle l'ambivalence de la tradition républicaine et l'enjeu de sa réinterprétation lors de la crise institutionnelle au début du XVIe siècle.
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Carrot-Maciejewski, Elisabeth. "Lectures du "Peregrino" : roman de Iacopo Caviceo, écrivain controversé." Aix-Marseille 1, 2008. http://www.theses.fr/2008AIX10006.

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Abstract:
Iacopo Caviceo, écrivain italien de la fin du XVe siècle est connu essentiellement pour le roman de "Peregrino", édité en 1508, à Parme. Cette oeuvre, rédigée en langue vulgaire, a suscité en pleine Renaissance un grand enthousiasme, puis est tombée dans l'oubli. Le récit des mésaventures que connait le protagoniste, Peregrino, avant de pouvoir épouser sa bien-aimée, donne l'occasion des discussions les plus diverse sur les thêmes alors à la mode. Quelques passages au ton grivois ou satirique ont pu choquer certaines sensibilités. Un tel amalgame a été dénoncé par les commentateurs des siècles immédiatement postérieurs, qui ont rangé ce roman dans la catégorie des livres négligeables, voire peu recommandables. Depuis quelques dizaines d'années, les critiques attribuent au "Peregrino" un intérêt docuentaire. Le but de cette recherche est de montrer également ses côtés comique, ironique, satirique, et contestataire de son époque, qui ont pu déconcerter de nombreux lecteurs.
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Conte, Filippo. "Repertorio degli "exempla" di Iacopo Mazza. Fonti, temi, motivi." Doctoral thesis, Università di Catania, 2013. http://hdl.handle.net/10761/1418.

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Abstract:
Obiettivo della ricerca è stato quello di stilare un regesto degli "exempla" che il francescano Iacopo Mazza, nato a Reggio Calabria e vissuto nel meridione d Italia tra la Sicilia e Napoli - fra Quattrocento e Cinquecento, utilizza all interno dei suoi trattati ("Scala de virtuti et via de paradiso", 1499; "Tractato perutile et delectabile nominato Amatorium", 1517; "Tractatu preclarissimo et utile nominato Lucerna confessionis", 1519), sì da individuare una supposta biblioteca del frate e rilevare se e in che misura la letteratura esemplare circolava nelle regioni meridionali della penisola sul liminare del Medioevo. Il contributo prodotto da tale ricerca rivela la presenza vivissima dell "exemplum", a ulteriore dimostrazione se ce ne fosse ancora bisogno che la grande stagione dell esempio parenetico non finisce con il secolo XIII, come asseriva Tubach, smentito ormai da numerosi studi. Di più, la ricerca delle fonti utilizzate dal frate calabrese mette in luce una grande varietà di testi religiosi ma anche profani - cui Mazza attinge e che inserisce nei suoi trattati, con lo scopo dichiarato di edificare gli «audienti et legenti», un pubblico laico di "idiotae", ma anche quel basso clero poco avvezzo al latino. A tale scopo Iacopo si serve di un volgare siciliano che però mostra evidenti i segni di una toscanizzazione ormai avviata da tempo in Sicilia (si rammenti che la Calabria meridionale condivide con la Sicilia numerosi fenomeni linguistici).
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Iacono, Francesca [Verfasser]. "High-Order methods for convection-dominated nonlinear problems using multilevel techniques / Francesca Iacono." Aachen : Hochschulbibliothek der Rheinisch-Westfälischen Technischen Hochschule Aachen, 2011. http://d-nb.info/101818970X/34.

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Berdini, Paolo. "The religious art of Jacopo Bassano : painting as visual exegesis /." Cambridge : Cambridge university press, 1997. http://catalogue.bnf.fr/ark:/12148/cb37516663d.

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10

Teixeira, Igor Salomão. "A encruzilhada das idéias : aproximação entre a Legenda Áurea (Iacopo Varazze) e a Suma Teológica (Tomás de Aquino)." reponame:Biblioteca Digital de Teses e Dissertações da UFRGS, 2007. http://hdl.handle.net/10183/10787.

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Abstract:
Esta dissertação é uma análise sobre dois caminhos de atuação religiosa da Ordem dos Dominicanos na segunda metade do século XIII, ou seja, a pregação e a cultura escolar. A partir de aproximações entre a Suma Teológica (ST), de Tomás de Aquino, e a Legenda Áurea (LA), de Iacopo da Varazze, o trabalho visou aspectos pontuais na historiografia referente ao caráter “arcaico” - ou à falta de novidades - na obra de Iacopo e consistiu numa discussão sobre os pecados e as virtudes. As relações estabelecidas entre a LA e a ST foram desenvolvidas sob duas perspectivas: estrutural e interpretativa. A primeira foi desenvolvida nos capítulos 1 e 3 da seguinte forma: 1) a estrutura do encadeamento de argumentos nas narrativas (LA) e nas Questões (ST) sobre Cristo; 3) a constatação de argumentos idênticos nas narrativas e referências sobre a Virgem Maria. A perspectiva interpretativa foi realizada no capítulo 2 sobre possibilidades de se aproximar o discurso de Tomás de Aquino com o de Iacopo da Varazze acerca da prostituição. Procurou-se, com isso, relativizar o uso do termo “arcaico” e sua inaplicabilidade para obras da Idade Média – como a ST e a LA – que reconheciam a tradição como autoridade. Esta relativização foi proposta com uma análise sobre o Tratado dos Vícios e dos Pecados na obra de Tomás. Acredita-se, portanto, que pregação e cultura escolar não assumem caminhos muito distintos, pois ambos os autores recorreram à vasta tradição do cristianismo tanto para enriquecer quanto para endossar os argumentos apresentados em seus textos. O uso desta tradição e o pertencimento a uma mesma Ordem também são aspectos que não podem ser negligenciados, pois, como Dominicanos, Tomás e Iacopo passaram por processos parecidos de formação escolar, litúrgica e teológica. Neste sentido, Iacopo e Tomás não podem ser analisados sob o prisma do binômio arcaico/moderno, ao menos em relação aos pecados e as virtudes. Se a LA deixa de ser tão arcaica em relação a ST no que tange apenas ao discurso sobre esses temas é um questionamento para outras investigações e faz-se necessária a construção de novos objetos comparáveis.
This work is an analysis on two ways of religious performance of the Order of the Dominicans ones in the second half of 13th century, that is, the preaching and the pertaining to school culture. From approaches between Some of Theology (ST), by Thomas Aquinaso, and Golden Legend (LA), by Iacopo of Varazze, the work aimed at prompt aspects in the referring historiography to “the archaic” character - or to the lack of new features - in the workmanship of Iacopo and consisted of a quarrel on the sins and the virtues. The relations established between the LA and the ST had been developed under two perspectives: structural and of interpretation. The first one was developed in chapters 1 and 3 of the following form: the 1) structure of the chaining of arguments in the narratives (LA) and Questions (ST) about Christ; 3) the testyfing of identical arguments in the narratives and references on the Virgin Mary. The interpretation perspective was carried through in chapter 2 on possibilities of if approaching the speech of Thomas Aquinas with the one of Iacopo of Varazze concerning prostitution. It was looked, with this, to relativize the use of “the archaic” term and its unusually for workmanships of the Middle Age - as the ST and the LA - that they recognized the tradition as authority. This relativity was proposal with an analysis on the Treated one to the Vices and the Sins in the workmanship of Thomas. It is given credit, therefore, that preachin and pertaining to school culture do not assume distinct ways very, therefore both the authors had appealed to the vast tradition of the Christianity in such a way to enrich how much to endorse the arguments presented in its texts. The use of this tradition and the belonging to one same Order also are aspects that cannot be neglected, therefore, while Dominicans, Thomas and Iacopo had passed for processes seemed of pertaining to school, liturgical and theological formation. In this direction, Iacopo and Thomas cannot be analyzed under the prism of modern & archaic, the least in relation to the sins and the virtues. If the LA leaves of to be so archaic in relation the ST in what it refers to only to the speech on the women it is a questioning for other inquiries and becomes necessary the construction of others comparables objects.
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Macchiarelli, Agnese <1989&gt. "La 'Theosophia' attribuibile a Iacopo Passavanti: edizione e studio della cosiddetta 'redazione latina' dello 'Specchio della vera penitenzia'." Doctoral thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2021. http://hdl.handle.net/10579/19525.

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Abstract:
Con il presente lavoro si propone la prima edizione critica di un testo adespoto e poco conosciuto: la "Theosophia". Trasmessa da un solo manoscritto quattrocentesco (Firenze, Biblioteca Medicea Laurenziana, San Marco 459) l’opera è anche nota come ‘redazione latina’ dello "Specchio della vera penitenzia" di fr. Iacopo Passavanti dell’Ordine dei Predicatori (Firenze, 1302 ca.-1357). Al fine di far luce sul rapporto che intercorre fra i due trattati, e valutare l’ipotesi corrente che Passavanti sia l’autore di entrambi gli scritti, si analizzano anche i luoghi paralleli, le fonti sottese e il contesto religioso, culturale e sociale in cui ebbero origine.
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Gorski, Peter Leo [Verfasser], Sebastian [Akademischer Betreuer] Möller, Sebastian [Gutachter] Möller, Iacono Luigi [Gutachter] Lo, and Simone [Gutachter] Fischer-Hübner. "Information flows to support software developers in using security APIs / Peter Leo Gorski ; Gutachter: Sebastian Möller, Luigi Lo Iacono, Simone Fischer-Hübner ; Betreuer: Sebastian Möller." Berlin : Technische Universität Berlin, 2021. http://d-nb.info/1232319635/34.

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Bardales, Nilson Gomes. "Gênese, morfologia e classificação de solos do Baixo Vale do rio Iaco, Acre, Brasil." Universidade Federal de Viçosa, 2005. http://www.locus.ufv.br/handle/123456789/10964.

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Abstract:
Submitted by Nathália Faria da Silva (nathaliafsilva.ufv@gmail.com) on 2017-06-29T19:20:41Z No. of bitstreams: 1 texto completo.pdf: 5597097 bytes, checksum: fdf52adbfe9ebd1ad0a585b65a61938a (MD5)
Made available in DSpace on 2017-06-29T19:20:41Z (GMT). No. of bitstreams: 1 texto completo.pdf: 5597097 bytes, checksum: fdf52adbfe9ebd1ad0a585b65a61938a (MD5) Previous issue date: 2005-02-28
Núcleo de estudo de planejamento e uso da Terra
A região do vale do baixo rio Iaco, na Amazônia Ocidental, desde a década de 70, a partir dos levantamentos exploratórios do projeto RADAMBRASIL, vem despertando interesse de vários pesquisadores. A causa é que a mesma apresenta características peculiares que a diferencia das demais regiões da Amazônia brasileira, principalmente pela ocorrência da gipsita (CaSO 4 .2H 2 O) e solos com argila de atividade alta (Ta), além da presença de Vertissolos que não haviam sido descritos pelos levantamentos ocorridos. Para realização deste estudo, a região do baixo vale do rio Iaco foi percorrida intensamente por rios, estradas e ramais. Nesses locais, os solos estão sob Floresta Aberta de bambu e palmeira. Apresentam características hídricas pouco comuns para a Amazônia, que é a seca dos rios no “verão” e o transbordamento excessivo dos mesmos no “inverno”. Descreveu-se 14 perfis próximo a sede do município de Sena Madureira e estudou-se suas características morfológicas, físicas, químicas e mineralógicas com o objetivo de compreender a gênese desses solos. Foi realizado um estudo de caso da gipsita que se encontra na forma de veios em um Vertissolo Hipocrômico. Este perfil foi descrito e coletada amostras de solo acima do veio (10 em 10 cm) – 5 camadas e abaixo do veio (10 em 10 cm) – 5 camadas, com o intuito de estudar a sua mineralogia. Uma das questões foi a de entender a presença da gipsita, nos solos da Amazônia Ocidental. Estes solos, com argila de alta atividade (Ta), na região do baixo vale do rio Iaco, apresentam alta fertilidade natural. Predominam os Luvissolos (21%), seguido pelos Vertissolos (15%), entretanto, ambos apresentam limitações físicas. O primeiro apesar do grande potencial agrícola, apresenta argilas ativas o que dificulta o seu manejo. Supõe-se que a presença da gipsita nos sedimentos do Acre deva a um clima árido em um passado recente e sua permanência em veios ocorra principalmente pela formação de um pedoclima seco, pela presença de argilas ativas que imprimem ao solo uma baixa permeabilidade.
Since the RADAMBRASIL project exploratory surveys in the 70-ies, the area of the Iaco River low valley has calling the attention of the local researchers, because their peculiar characteristics to make it different from the other areas in the Brazilian Amazonian, mainly due to the occurrence of hydrous calcium sulphate or gypsum (CaSO4.2H2O) and soils with highly active clay (Ta), besides the presence of Vertisols that had not been described by the precedent surveys in the area. To accomplish this study, the area of the Iaco River low valley was intensely run through rivers and highways. In those places, the soils are under woodland (Bamboo), and present few common hydric characteristics for the Amazonian, which is the drought of the rivers in the summer and their overflow in winter. Fourteen profiles were described in the area around the seat of the Sena Madureira county and their morphologic, physical, and chemical characteristics were studied in order to understanding the genesis of those soils. A study was carried out concerning to gypsum, that is under the vein form in a profile classified as Hypochromic Vertisol. This soil profile was dissected and the samples were collected from 10 to 10 cm either above and below the vein, in order to studying its mineralogy and tounderstanding the presence and permanence of this mineral in the soils of the Western Amazonian. Thus, the soils with highly active clay (Ta) in the low valley region of the Iaco river present a high natural fertility, with prevalence of Vertisols (49%), but they present serious physically-ordered problems, which endanger the use of the more intensive agriculture, besides the own relief in this region to be quite irregular. The presence of gypsum in the Acre sediments is due to an arid climate that predominated in a recent past, whereas the permanence of this mineral under crystallized state (veins) occurs mainly due to the dry pedoclimate and the presence of active clays that provide the soil with a low permeability.
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Amaral, Eufran Ferreira do. "Ambientes, com ênfase nos solos e indicadores ao uso agroflorestal das bacias dos rios Acre e Iaco, Acre, Brasil." Universidade Federal de Viçosa, 2003. http://www.locus.ufv.br/handle/123456789/10805.

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Abstract:
Submitted by Nathália Faria da Silva (nathaliafsilva.ufv@gmail.com) on 2017-06-22T11:39:48Z No. of bitstreams: 1 texto completo.pdf: 6852161 bytes, checksum: fc88d62b430f6925a38dc30a5d33e794 (MD5)
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Empresa Brasileira de Pesquisa Agropecuária
Para a realização deste estudo, as bacias hidrográficas dos rios Acre e Iaco, no Estado do Acre, foram intensivamente percorridas pelas principais vias de acesso e com um sobrevôo panorâmico, tendo como objetivos principais: caracterizar os atributos morfológicos, químicos, físicos e mineralógicos das principais classes de solos que ocorrem nas bacias; Caracterizar hidrologicamente as bacias e estruturar uma proposta de zoneamento sócio- ambiental para a área. Nas principais classes de solos foram abertas trincheiras e, realizadas as respectivas descrições morfológicas e coletadas amostras dos horizontes para análises químicas, físicas e mineralógicas. As bacias foram caracterizadas utilizando-se dados primários de séries históricas da Agência Nacional de Águas. Foi Confeccionado um mapa do zoneamento sócio-ambiental (escala 1:500.000), a partir do uso de um banco de dados com informações sociais associadas aos municípios e informações ambientais associadas às unidades geoambientais em um Sistema de Informações Geográficas, de forma a se ter uma espacialização das principais variáveis para a área de estudo. Na bacia do Iaco, predominam os Cambissolos, Vertissolos, Luvissolos e Alissolos e na bacia do rio Acre, os Argissolos, Latossolos e Plintossolos. No Iaco, os solos têm maior disponibilidade de nutrientes, no entanto, as suas características físicas e presença de argilas ativas, dificultam a sua utilização mais intensiva. Em contrapartida, os solos da bacia do rio Acre, têm maior potencial agrícola, mesmo com menor disponibilidade de nutrientes, devido as suas melhores características físicas e mineralógicas. Na bacia do rio Iaco as variáveis hidrológicas estão mais estreitamente correlacionadas, indicando que o menor grau de perturbação permite manter a integridade das condições hidrológicas básicas. A integração de dados pedológicos com informações sociais, utilizando a bacia como elemento integrador, permitiu a separação de diferentes unidades homogêneas, que consolidaram uma proposta de zoneamento sócio-ambiental que permite uma visão integrada das bacias e pode se tornar um guia eficiente para o planejamento de uso da terra nesta região da Amazônia.
The watersheds of the rivers Acre and Iaco, State of Acre, were intensely covered via the main access roads as well as by a panoramic flight, with the following main objectives: characterization of the morphological, chemical, physical, and mineralogical attributes of the main soil classes of the basins; hydrological characterization of the basins and establishment of a proposal for a socio-environmental zoning of the two watersheds. Trenches were dug in the main soil classes, the respective morphological descriptions carried out, and soil samples of the horizons collected for the chemical, physical, and mineralogical analyses. Objectives were the evaluation of the nutrient availability in the soils and the characterization of morphological and physical attributes in relation to geology, geomorphology, and the drainage system of the rivers Iaco and Acre, which lie in the southwestern Amazon region. The basin was used as an integrating unit of environments and basis for the definition of a sustainable management of the natural resources. The basins were characterized based on raw data of the historical series of the Agência Nacional de Águas (National Water Agency). This dataset was used in a geographic information system and allowed the consolidation of a socio- xixenvironmental zoning (scale 1:500.000) of the basins. In the Iaco basin, Cambisols, Vertisols, Luvisols, and Alisols are the soil class predominant, while Acrisols, Ferralsols and Plinthosols prevail in the Acre basin. In the Iaco basin, the soils are of greater nutrient availability. However, their physical properties and the presence of high clay activity impede a more intense land use. On the other hand, the soils in the Acre basin offer a greater agricultural potential, in spite of a lower nutrient availability, owing to their superior physical and mineralogical properties. In the Iaco basin, the hydrological variables are more closely correlated, suggesting that the lower degree of disturbance allows the maintenance of the integrity of the basic hydrological conditions. The integration of the soil database with social information, using the basin as integrating element, allowed a separation of the different homogenous units, which consolidated the proposal of socio-environmental zoning. This allows an integrated vision of the basins and might become an efficient guideline to plan future land use in this region of the Amazon Basin.
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Diniz, Eduardo Moraes. "Estudo por primeiros princípios de nanofios e aglomerados metálicos encapsulados de nanotubos de carbono." Universidade Federal de Minas Gerais, 2010. http://hdl.handle.net/1843/IACO-86XQZ6.

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Abstract:
Neste trabalho foram estudados os efeitos do confinamento de nanoestruturas por nanotubos de carbono nas propriedades estrutural, eletrônica e magnética de cada sistema. A investigação dessas mudanças foi feita através de cálculos de primeiros princípios. As nanoestruturas encapsuladas puderam ser divididas em duas categorias: fios metálicos e aglomerados. No estudo do encapsulamento de fios também foi investigada a dependência de três grandezas (energia total, transferências de carga e momento magnético) com o nível de achatamento imposto ao nanotubo. Os resultados obtidos para cada categoria de sistemas foram comparados entre si para identificar se havia uma estrutura metaestável para uma configuração onde o nanotubo se encontrava achatado no caso dos fios encapsulados e, para o caso dos aglomerados, verificar em qual deles os efeitos do confinamento eram mais acentuados. Nossos cálculos revelaram que, dependendo do diâmetro do nanotubo e da espessura do fio, pode existir uma estrutura auto-achatada estável. Para os aglomerados descobriu-se que o aglomerado de prata é mais sensível aos efeitos provocados pelo confinamento em sua estrutura e nas propriedades eletrônicas e magnéticas em comparação com o aglomerado de cobre.
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Martins, Jonathan da Rocha. "Estudo de sistemas nanoestruturados com propriedades eletrônicas ajustáveis." Universidade Federal de Minas Gerais, 2011. http://hdl.handle.net/1843/IACO-8NNR3D.

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Abstract:
In this thesis we show the results of first-principle calculations for two nanostructured materials with adjustable electronic properties. We studied two diferente systems: in the first system, BCN layers and nanotubes, we consider the positional disorder of the B, C, and N atoms, using a combination of first principles and simulated annealing calculations. During the annealing process, we find that the atoms segregate into isolated, irregularly shaped graphene islands immersed in BN. We also find that the formation of the carbon islands strongly affects the electronic properties of the materials. For instance, in the case of layers and nanotubes with the same number of B and N atoms, we find that the band gap increases during the simulated annealing. We also find that the excess of B or N atoms results in large variations in the band gap; in the second system, a molecular-doped periodic assemblies of ligand-stabilized Au nanoparticles, we found that the most stable dopant positions are near the nanoparticle surfaces, away from the center of interstitial positions. The dopants provide an screening mechanism, reducing the nanoparticles charging energies. We also found a linear dependence of the Fermi level with dopant concentration, consistent with recent experiments, up to a critical concentration. For larger concentrations, a new regime is predicted. These features are well reproduced by a simple, analytical model for the material.
Nesta tese mostraremos resultados de cálculos por primeiros princípios aplicados ao estudo de dois sistemas nanoestruturados com propriedades eletrônicas ajustáveis. Estudamos dois sistemas diferentes: o primeiro sistema consiste em camadas monoatômicas e nanotubos do tipo BCN, onde estudamos propriedades estruturais e efeitos de desordem nas propriedades eletrônicas tanto de nanotubos como nas camadas monoatômicas. Mostramos que para configurações iniciais aleatórias das posições dos átomos de boro, carbono e nitrogênio, um processo de resfriamento simulado leva à segregação do carbono em ilhas e esse processo tem implicações na estrutura eletrônica do material; o segundo sistema consiste em cristais de nanopartículas de ouro, dopados com moléculas tipo hexafluorofosfato e tetrabutilamônio. A dopagem altera as propriedades do sistema, com alterações na estrutura eletrônica a partir de determinadas concentrações de dopantes. Mostramos que a energia de Fermi varia linearmente com a concentração de dopantes, até um certo limite. Um modelo analítico foi proposto para descrever os resultados.
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Gomes, Lídia Carvalho. "Instabilidades estruturais e eletrônicas em nanofios de silício com metais encapsulados." Universidade Federal de Minas Gerais, 2010. http://hdl.handle.net/1843/IACO-8A8STU.

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Abstract:
In this work, we employ an ab initiomethodology to studymonomers, dimers and nanowires of silicon clusters containing encapsulated transition metals. The encapsulation of transition metals of 4d and 5d series leads to the stabilization of clusters with a structure consisting of atwelve-atom hexagonal prism, formed by two hexagonal faces of silicon atoms with a transition metal in its center, whose chemical formula is denoted M@Si12 (where M is the metal atom), wich was synthesized in an ealier experimental work. In general, we observe trends in structural properties of these systems, strongly related to the filling of the metal d orbitals. In the case of monomers, we observe that structures withgreater stability are those with metals that have semi-filled d shells. The greater stability of the monomers in these cases, suggests a lower propensity to form extended structures such as nanowires, which is the behavior that we observed for the wires, which have lower bindingenergies when such metals are encapsulated along the wire axis.We also study nanowires formed from monomers and dimers used as fundamental units of single and double period wires, respectively. The single-period wires basically display two types of structures, which we classify as ZZPS in the case of two types of single-period zigzaglikedistortion of the monomer units, and regular, where the monomer unti remains with its geometry essentially unaltered. All single-period wires display metallic behavior. In the case of wires formed by dimers, we work with structures with Zr, Nb and Ta. We see that these wires undergo a Peierls distortion, with energy gaps ranging from0.03 eV (Ta) to 0.21eV (Zr). Finally, we identify a dimer with stoichiometry M2@Si18 that has formation energy lower than theM2@Si24 dimer. The study of nanowires formed by dimers of the typeM2@Si18, and a more complete investigation of the occurrence of Peierls instability in nanowires of thistype is forthcoming.
O presente trabalho aborda nanofios de silício cuja estabilidade pode ser alcançada a partir do encapsulamento de metais de transição das séries 4d (Zr, Nb, Mo, Tc, Ru, Rh, Pd, Ag) e 5d (Hf, Ta, W, Re, Os, Ir, Pt, Au). É importante ressaltar que a estrutura utilizada como unidade fundamental para tais fios, que consiste de um prisma formado por duas faces hexagonais de silício com um metal de transição em seu centro, já foi sintetizada em trabalho experimental[1]. Os resultados já obtidos mostram a existência de dois mínimos de energia distintos, com geometrias que diferem pelo encadeamento das unidades hexagonais ao longo do fio, para alguns dos elementos encapsulados, tais como Nb, Mo, Tc, Hf, W, Re, Os, enquanto para os demais metais das séries 4d e 5d um só mínimo é obtido. Pela estrutura de bandas desses fios, observamos um comportamento metálico para todos os elementos. Porém, alguns deles (Zr, Nb, Ta, Re) mostraram sofrer instabilidade de Peierls, o que provoca aberturas de gap variando entre 0.03 eV (Ta) e 0.21 eV (Zr).
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Oliveira, Whittemberg da Silva. "Transição metal-isolante induzida por desordem e interação elétron-elétron." Universidade Federal de Minas Gerais, 2010. http://hdl.handle.net/1843/IACO-84RSS3.

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Abstract:
A metal-insulator transition takes place in systems for which the electron-electron interaction energy gets comparable or larger than the kinetic energy. In the absence of chemical impurities (disorder), this corresponds to the Mott transition, which can be described by thecharge transfer model. This consists of a two band model: one band correspond to conduction electrons and the other to localized or f -electrons. The former is large, which makes the electron-electron relatively negligible, while the latter is narrow, meaning that electron- electron interaction is relatively strong. In the charge transfer model, the sum, per site, of the occupation number for conduction electrons and the occupation number for f -electrons is equal to one. The proximity to the insulating phase is obtained when the f -electron energy, Ef decreases,implying in the transfer of charge to the f -electron states and in the decrease of the occupation for conduction electrons. The Mott transition occurs when the number of conduction electrons per site becomes zero.In the case of disordered non-interacting systems, a metal-insulator transition can also occur, due to disorder, which produces Anderson localization effects. Our interest is to study correlated disordered systems, where an interplay between electron-electron interaction and disorder effects drive can systems through a metal-insulator transition. Moreover, in the metallic phase of these systems, an electronic Griffiths phase with non-Fermi liquid behavior is observed. This non-Fermi liquid behavior appears for values of disorder smaller than that where thetransition happens, and corresponds to the emergence of the Griffiths phase. In this phase two types of spins exist, those which behave as free spins and those that form a singlet state with conductions electrons. The former dominate the thermodynamic response of the system, givingrise to non-Fermi liquid behavior. In this work, we use a combination of dynamical mean field theory and typical-medium theory to solve the disordered charge transfer model and to study the emergence of the Griffiths phase and the metal-insulator transition. Disorder is considered in the on-site energy for conduction electrons, wich follows a gaussian distribution of standard deviation W. We analyze both the results obtained for different values of Ef , when disorder is kept constant, as well as the results obtained for different values of disorder, when Ef is kept constant. In both cases the method is able to describe the metal-insulator transition and the Griffiths phase. When Ef /D = -1.3 (where D is the conduction electron bandwidth in the clear case), the Griffiths phase appears for disorder W/D & 0.3 but ceases to exist long before the transition, which happens for disorder W/D 6.1. For fixed disorder, W/D = 1.5, the Griffiths phase emerges for Ef /D -1.3 and persists up to the transition, which occurs for Ef /D -3.1. All results were obtained at zero temperature.
Sistemas em que a energia de interação elétron-elétron é comparável à ou dominante sobre a energia cinética podem passar por uma transição metal-isolante. Na ausência de impurezas químicas (desordem), essa transição é chamada de transição de Mott, que pode ser descrita pelo modelo de transferência de carga. Esse modelo consiste de duas bandas, onde uma é larga o suficiente para desprezarmos as interações elétron-elétron, correspondendo aos elétrons de condução, e a outra é estreita o suficiente para que as interações elétron-elétron sejam fortes, correspondendo aos elétrons localizados ou tipo f. Além disso, no modelo de transferência de carga, a soma, por sítio, do número de ocupação dos elétrons de condução e do número de ocupação dos elétrons tipo f é igual a um. Dentro desse modelo, a proximidade com a fase isolante é obtida quando a energia dos elétrons tipo f, Ef, diminui, transferindo carga para os estados tipo f e diminuindo a ocupação dos elétrons de condução. A transição de Mott ocorre quando o número de elétrons de condução por sítio se anula. No caso de sistemas eletrônicos desordenados e não interagentes, uma transição metal-isolante também pode ocorrer, agora devido à desordem, que produz efeitos de localização de Anderson. Nosso interesse é o de estudar sistemas desordenados correlacionados, onde uma combinação ou competição dos efeitos da interação elétron-elétron e da desordem podem levar os sistemas a uma transição metal- isolante. Além disso, nesses sistemas observamos na fase metálica uma fase eletrônica de Griffiths com comportamento não líquido de Fermi (NFL). Esse comportamento NFL aparece para valores intermediários de desordem, bem antes da transição e corresponde à emergência da fase de Griffiths, em que há dois tipos de spins: os que se comportam como livres e os que formam um estado singleto com os elétrons de condução. Os spins que se comportam como livres dominam a resposta termodinâmica do sistema, dando origem ao comportamento NFL. Neste trabalho, usamos uma combinação da teoria de campo médio dinâmico e da teoria do meio típico para resolver o modelo de transferência de carga desordenado e estudar a emergência da fase de Griffiths e a transição metal-isolante. Analisamos tanto os resultados obtidos para diferentes valores de Ef, quando a desordem presente nas energias dos elétrons delocalizados é mantida constante, quanto resultados obtidos para diferentes valores de desordem, quando Ef é mantido constante. Em ambos os casos o método é capaz de reproduzir tanto a transição metal-isolante quanto a fase de Griffiths. Para Ef/D = -1.3 (onde D é a largura da banda dos elétrons de condução no caso limpo), observamos a fase de Griffiths surgir para desordem W/D 0.3, deixando de existir muito antes da transição, que acontece para o valor de desordem W/D 6.1. Para desordem fixa, W/D = 1.5, vemos o surgimento da fase de Griffiths a partir do valor Ef/D -1.3 e se mantendo até a transição ocorrer, para Ef/D -3.1. Vale ressaltar que todos os resultados foram obtidos em temperatura nula.
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Soares, Jenaina Ribeiro. "Estudo de solos antropogênicos da Amazônia utilizando a espectroscopia Raman." Universidade Federal de Minas Gerais, 2011. http://hdl.handle.net/1843/IACO-8JHTLB.

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Abstract:
The Terras Pretas de Índios da Amazônia are very productive soils found in northern Brazil. These soils are fleeing from the reality of tropical regions, deeply affected by heavy rains and high temperatures. Studies have shown higher amounts of black carbon and polycyclic aromatic structures which are related to the stability of the soil organic matter (SOM) and essential to the long-term productivity of the soils. In this work the Raman spectra of carbon forms present in three different Terras Pretas de Índios (TPIs) da Amazônia samples and a soil sample from Belo Horizonte - MG are analyzed using a 632,8 nm (1.96 eV) laser. The spectra of charcoal produced from Manaus AM typical plant species at a temperature of 600°C, as well as Diamondlike Carbon (DLC) thin films that went through different thermal treatment temperatures are analyzed and compared with those of the TPI.s. The defect induced mode (D band 1350 cm-1) and the tangential stretching mode (G band 1580 cm-1) are observed and the analysis of the band shapes shows different phases for the TPI.s samples, allowing their distinction from charcoal samples produced under controlled laboratory conditions. The amount of sp2 and sp3 hybridizations and the presence of polycyclic and distorted chains determine the spectroscopic signature.
As Terras Pretas de Índios da Amazônia são solos extremamente produtivos encontrados no norte do Brasil. Estes solos fogem da realidade da maioria das regiões tropicais, profundamente prejudicadas pelas intensas chuvas e altas temperaturas. Estudos têm revelado grandes quantidades de Black Carbon (BC) e estruturas aromáticas policíclicas, que são relacionados à estabilidade da matéria orgânica do solo (MOS) e essenciais para a produtividade em longo prazo. Neste trabalho os espectros Raman das formas de carbono presentes em três diferentes amostras de Terras Pretas de Índios (TPI^Òs) da Amazônia, assim como uma amostra de solo de Belo Horizonte - MG são analisados utilizando um laser de He-Ne de 632,8 nm (1,96 eV). Os espectros de carvões produzidos a partir de espécies vegetais típicas do entorno de Manaus-AM a uma temperatura de 600°C, assim como filmes de Diamondlike Carbon (DLC) que passaram por diferentes temperaturas de tratamento térmico são analisados e comparados com aqueles das TPI^Òs. O modo induzido por defeito (banda D 1350 cm-1) e o modo de estiramento tangencial (banda G 1580 cm-1) são observados e as análises das formas das bandas mostram diferentes fases para diferentes amostras de TPI^Òs, permitindo distinguir as mesmas do carvão produzido sob condições controladas em laboratório. As quantidades de hibridizações sp2 e sp3 e a presença de cadeias policíclicas distorcidas determinam a assinatura espectroscópica.
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Fontes, Giselle Nogueira. "Sistemas orgânicos auto-construídos formados por ligações de hidrogênio." Universidade Federal de Minas Gerais, 2006. http://hdl.handle.net/1843/IACO-6W7REQ.

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Abstract:
Neste trabalho, propriedades estruturais e térmicas de Sistemas Orgânicos Auto-Construídos formados por Ácidos Fosfônicos (OPA Octadecy1Phosphonic Acid, TPA Tetradecy1Phosphonic Acid e OcPA Octy1Phosphonic Acid) e por NTCDI (1,4,5,8-Naphthalene-Tetracarboxylic-Diimide), 2Br-PTCDI (1,7-dibromo-3,4,9,10-perylene-tetracarboxylic-diimide) e estas moléculas depositadas sobre um substrato juntamente com melamina (1,3,5-Triazine-2,4,6-Triamine foram estudadas. Microscopia de Força Atômica (Atomic Force Microscopy AFM), Microscopia de Varredura por Tunelamento (Scanning Tuneling Microscopy STM), Difração de Raios X e Infravermelho ATR (Attenuated Total Reflectance Infrared ATR/IR) foram utilizadas como técnicas experimentais. Técnicas como Raios X ou Infravermelho são necessários no estudo de Ácidos Fosfônicos uma vez que a técnica de AFM fornece apenas informações sobre a superfície, não dando qualquer informação sobre a estrutura interna do material. OPA, TPA e OcPA formam camadas espessas quando depositados sobe mica (substrato polar) e adquirem uma configuração diferente, como faixas quando depositadas sobre grafite (apolar). Além disso, quando aquecidas, as estruturas se empilham e desempilham (em mica) e formam domínios maiores (em grafite) dependendo da temperatura à qual elas são submetidas. NTCDI e 2Br-PTCDI formam cadeias (unidimensionais) e domínios (bidimensionais) quando depositados sobre uma superfície de silício terminado com prata (Ag/Si(111)). Quando depositados juntamente com melamina, eles formam estruturas estáveis, que são comensuráveis com o substrato. Redes hexagonais foram formadas pelo sistema 2Br-PTCDI-melamina e estas redes se mostraram eficazes na captura de outras moléculas (heptâmeros de C60 ) em seus poros.
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Junior, Emilson Ribeiro Viana. "Espaços de parâmetros para um circuito caótico experimental." Universidade Federal de Minas Gerais, 2010. http://hdl.handle.net/1843/IACO-84RQPB.

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Abstract:
The interest in codimension-two bifurcations in flows, when we varysimultaneously two of the systems parameters, have grown substantially in last years. This is due to the observation of complex periodic structures, immersed in chaotic regions, until recently just observed in discrete time maps. More recently, some works reported the existence of those periodic structures inside the chaotic phases in some systems described by continuous-time models. Regarding experimental data, few works reported those structures in two-dimensional parameter spaces with low-resolution. Therefore, the aim of this work is to report two high- resolution experimental parameter space for a chaotic circuit, in this case, a Chua´s Circuit. The Chua´s Circuit is forced by a voltage source d.c., in series with the Chua´s Diode. Such resolution in the parameter spaces was propitiated by the use of a 0.5 mV step d.c. voltage source as the new control parameter. The voltage VDC change the equilibrium points, defined by the intersection of the "line charge" and the Chua´s I(V)curve. The voltage d.c. shifts the "line charge" vertically in the coordinated axe of this I(V) curve and the resistance R, present in the Chua´s Circuit, change the slope (-1/R) of the "line change". So we have different intersections points for different control parameters (VDC,R). The two high-resolution codimension-two parameter-spaces presented in this work, one for the periodicity and one for the largest Lyapunov Exponent, show abundance of complex periodic structures. Those complex periodic structures organize themselves in a period-adding bifurcation cascade, as (period-2)-(chaos)-(period-3)--(chaos)-(period-4)- and so on ... , that accumulates in the chaotic region, for VDC = 0.0000 V. Numerical investigations on the dynamical model of this forced circuit were also carried out to corroborate several new features observed in those experimental high-resolution parameter-space. This forced circuit consists in a platform for the study of this intricate periodic networks formed by periodic self-similar structures surrounded by chaotic phases.Regarding chaos based communication systems, the knowledge of what exactly is embedded in the regions of chaos, in dynamical systems, is an important question since clean and extended domains of chaos are important for applications in secure communications.
A quantidade de estudos de bifurcações de dimensão-2 em sistemas caóticos de tempo contínuo, ao variarmos dois parâmetros de controle do sistema, vem crescendo continuamente nos últimos anos. As estruturas complexas periódicas imersas em regiões de regimes caóticos foram primeiramente observadas em mapas de tempo discreto. Recentemente, alguns trabalhos relataram a existência dessas estruturas periódicas, em sistemas descritos por modelos de tempo contínuo, por simulações e experimentalmente. Porém, os espaços de parâmetros experimentais apresentados eram de resolução baixa. O objetivo desse trabalho é apresentar resultados em espaços de parâmetros experimentais de alta resolução. Esses resultados são inéditos em um sistema caótico, no caso, um circuito de Chua. O circuito de Chua que utilizamos foi perturbado pela adição de uma fonte de tensão contínua DC, em série com o Diodo Chua. A alta precisão dos espaços de parâmetros advêm da variação de 0,5 mV na fonte de tensão. A tensão de perturbação,VDC, atua como um novo parâmetro de controle para o circuito. VDC muda os pontos de operação do circuito, que são definidos pela interseção da curva I(V) do diodo Chua com a "linha de carga". Variando-se a tensão VDC temos um deslocamento vertical na linha de carga em relação a curva I(V) do diodo. Variando a resistência R, do circuito de Chua, mudamos a inclinação (-1/R) da linha de carga, ou seja, teremos pontos de interseção diferentes para diferentes valores dos parâmetros (VDC,R). Nesse trabalho são apresentados dois espaços de parâmetros experimentais, de alta resolução e de dimensão-2, um para a periodicidade das séries temporais e outro para o expoente de Lyapunov. Os espaços de parâmetro mostram, em abundância, estruturas complexas periódicas, similares as encontradas anteriormente nos mapas discretos. Essas estruturas periódicas se auto-organizam em uma cascata de bifurcação com adição de período por: período-2)-(caos)-(período-3)-(caos)-(período-4)-(caos)- ... e assim por diante, até se acumularem na região caótica próxima a VDC = 0,0000 V. Investigações por simulação, do modelo dinâmico do Circuito de Chua perturbado, foram realizadas para corroborar com os resultados experimentais apresentados nos espaços de parâmetro. Esse circuito perturbado serve como uma plataforma para o estudo das redes periódicas formadas pelas estruturas auto-similares, delimitadas por regiões caóticas. Levando em consideração a comunicação baseada em caos, saber exatamente onde as regiões complexas periódicas estão imersas na região caótica, é uma importante questão. Já que domínios extensos de regiões caóticas são importantes para aplicações em comunicação segura.
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Paz, Irismar Goncalves da. "Fase de Gouy em ondas de matéria de estados gaussianos puros e mistos." Universidade Federal de Minas Gerais, 2011. http://hdl.handle.net/1843/IACO-8NEQSL.

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Abstract:
In this thesis, we study theoretical and experimental aspects of the Gouy phase in matter waves. We show that this phase is related to the covariance between position and momentum and can be indirectly extracted from interferometric experiments. Next, we analyze a diffraction experiment with macro-molecules realized by Zeilingers group [1] and we show that the existence of a Gouy phase is compatible with those experimental data. Similar to the Gouy phase for classical electromagnetic waves, it is shown that a beam of matter waves suffers a phase anomaly around the focus of a quantum lens. An experimental proposal to measure this phase is presented with experimental parameters viable to current technology. We hope this work motivates studies of the theoretical problem, open a few years ago, and for experiments that lead us to an understanding deeper and more realistic of the Gouy phase for mixed states of matter waves and light. At the end, we present our conclusions.
Nesta tese estudamos aspectos teóricos e experimentais da fase de Gouy em ondas de matéria. Mostramos que esta fase está relacionada com a covariância entre posição e momento podendo ser indiretamente extraída de experimentos interferométricos. Em seguida, analisamos um experimento de difração de macro-moléculas realizado pelo grupo de A. Zeilinger [1] e mostramos que a existência de uma fase de Gouy é compatível com aqueles dados experimentais. Semelhante a fase de Gouy para ondas eletromagnéticas clássicas, mostramos que um feixe de ondas de matéria sofre uma anomalia de fase em torno do foco de uma lente quântica. Uma proposta experimental para medir esta fase é apresentada com parâmetros experimentais viáveis a tecnologia atual. Esperamos que este trabalho motive pesquisas do problema teórico, há alguns anos em aberto e de experimentos relativos que nos levem a uma compreensão mais profunda e realista da fase de Gouy em estados mistos de ondas de matéria e de luz. Por último, apresentamos nossas conclusões
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Filho, Joao Batista dos Santos. "Estudo do modelo XY vetorial de Blume-Emery-Griffiths: aplicações a sistemas magnéticos e a filmes de misturas de 3He-4He." Universidade Federal de Minas Gerais, 2011. http://hdl.handle.net/1843/IACO-8NPPDY.

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Abstract:
The classical XY model, and an XY vectorial generalization of the Blume-Emery-Griffiths model (XY-VBEG), the latter one proposed by Berker and Nelson to describe the behavior of films of 3He-4He mixtures, are studied by Monte Carlo simulations. The models are treated in two- and three-dimensions, where in the former lattice Berezinski-Kosterlitz-Thouless (BKT) transition is observed. We also study the XY-VBEG model on thin films structure and analyze its properties as a function of the film thickness. We employ extensive Monte Carlo simulations consisting of hybrid algorithms combining lattice-gas, Metropolis, Wolff and super-relaxation procedures in order to overcome the critical slowing down and correlations among different configurations of the systems. We also employed single histograms methods to get the corresponding transition temperatures. The XY model is treated on a cubic lattice with quenched dilution. The corresponding critical exponents are in the same universality class as the pure model, in agreement with the Harris criterion. Some good fittings with experimental results for the critical temperature as a function of the dilution is obtained for two different crystals. On the other hand, thin films of the XY-VBEG model present a BKT transition, first-order transition as well tricritical, critical end, BKT end, and isolated critical points, depending on the values of the Hamiltonian parameters. The coalescence of the BKT end and the isolated critical points to a tricritical point, as a function of the film thickness, is also studied. Most of the XY-VBEG results are analyzed as an application to 3He-4He mixtures.
Neste trabalho, estudou-se, através de simulação Monte Carlo, o modelo XY clássico com diluição temperada por sítio e uma versão XY do modelo vetorial de Blume-Emery-Griffiths (XY-VBEG). Este foi proposto por Berker e Nelson para descrever o comportamento de filmes de misturas de 3He-4He. Foram empregadas extensivas simulações Monte Carlo utilizando um algoritmo híbrido que combina os algoritmos de gás de rede, Metrópole, Wolff e super-relaxação, tendo com objetivo reduzir o decaimento crítico lento e as correlações entre as configurações sucessivas. Também se empregou o método do histograma para obter as correspondentes temperaturas de transição. O modelo XY com diluição por sítios é estudado em redes cúbicas. Os expoentes críticos correspondentes estão na mesma classe universalidade do modelo puro, concordando com o critério Harris. Foram obtidos bons ajustes no diagrama de fase experimental da temperatura crítica como função da diluição para dois cristais diferentes. Por outro lado, foi estudado o modelo XY-VBEG em rede quadrada, triangular e em filmes finos onde se analisou suas propriedades termodinâmicas como função da espessura do filme. Os filmes finos do modelo XY-VBEG apresentam transição BKT, transição de primeira ordem, ponto tricrítico, crítico terminal, BKT terminal e ponto crítico isolado, dependendo dos valores dos parâmetros do Hamiltoniano. Também foi estudada a coalescência dos pontos BKT terminal e pontos críticos isolados a um ponto tricrítico, em função da espessura do filme. A maioria dos resultados XY-VBEG são analisados, como uma aplicação para misturas de 3He-4He.
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Alves, Gustavo Catao. "Síntese e caracterização de fulerenos e fulerois visando aplicações biológicas." Universidade Federal de Minas Gerais, 2006. http://hdl.handle.net/1843/IACO-6WEM52.

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Abstract:
In this work, we studied the synthesis of fullerenes by the voltaic arc method. Different purification techniques were also developed, such as humid (Soxhlet) and physical separation (sublimation). Produced fullerenes were characterized by spectroscopic techniques, with emphasis in infrared spectroscopy. In the second phase of this work, a new chemical route to functionalize fullerenes was developed, with the objective of producing fulleróis, fullerenes molecules containing 18 to 20hydroxyl groups (-OH) covalently bonded. These are water soluble molecules, a primary property required to develop biological applications. To characterize the atomic structure and optical properties of these new molecules, a vast array of spectroscopic techniques was employed.Two possible fullerol applications in biology were also studied in this work. The first was motivated by the fullerenes and its derivatives ability to generate reactive oxygen species (ROS) when under illumination. An in vitro study of the cells viability was conducted with Candida krusei yeast colonies, when under monochromatic illumination in the presence of fulleróis. Results showed that the fullerol can be used as a photosensitizer in photodynamic therapies (PDT) when illuminated with UVA radiation (l ~ 366 nm) and, also, in the studied concentrations and in the absence of light, these molecules did not present any citotoxicity. The second application investigated makes use of the fullerols properties as a free radical trap. In vivo ischemia/reperfusion studies in mice were made, to assert the antiinflammatory effect of fulleróis, which is probably due to free radical trapping.
Neste trabalho, a síntese de fullerenos pelo método de arco elétrico. Foram também desenvolvidos métodos de purificação dos fullerenos, seja por via úmida (Soxhlet) ou por separação física (sublimação). Os fullerenos produzidos foram caracterizados por técnicas espectroscópicas, com ênfase em espectroscopia de infravermelho. Numa segunda etapa deste trabalho foi desenvolvida uma nova rota de funcionalização de fullerenos com o objetivo de gerar fullerols, moléculas de fullereno contendo cerca de 18 a 20 grupos hidroxila (-OH) ligados covalentemente. Estas moléculas são hidrossolúveis, propriedade fundamental para o desenvolvimento de aplicações biológicas. Para caracterizar a estrutura atômica e as propriedades ópticas destas novas moléculas, um amplo leque de técnicas espectroscópicas foi empregado. Também foram investigadas neste trabalho duas possíveis aplicações biológicas dos fullerols. A primeira foi motivada pela capacidade dos fullerenos e seus derivados hidrossolúveis em gerar espécies reativas de oxigênio (ROS) quando expostos à iluminação. Foi realizado um estudo in vitro da viabilidade celular de leveduras da espécie Cândida krusei, sob iluminação monocromática na presença de fullerols. Resultados mostraram que o fullerol pode ser usado como fotossensibilizador em terapias fotodinâmicas (PDT) quando iluminado com luz UVA ( ? ~ 366 nm) e, além disso, que nas concentrações utilizadas e na ausência de luz, estas moléculas não causaram citotoxicidade alguma. A segunda aplicação investigada faz uso das propriedades dos fullerols de se comportarem como eficientes armadilhas de radicais livres. Foram realizados experimentos in vivo de isquemia e reperfusão em camundongos, permitindo que se comprovasse o efeito antiinflamatório dos fullerols decorrente do provável trapeamento de radicais livres nos mesmos.
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Roa, Daniel Bretas. "Nanofibras de carbono verticalmente alinhadas:: estudo do crescimento por microscopia eletrônica de transmissão." Universidade Federal de Minas Gerais, 2008. http://hdl.handle.net/1843/IACO-7M8QBA.

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Abstract:
This work is about the growth of vertically aligned Carbon Nanofibers -CNFs - grown by Plasma Enhanced Chemical Vapour Deposition - PECVD. Being so, a detailed study of catalyst particle is necessary and Transmission Electron Microscopy - TEM - is fundamental for this knowledge. Some analytical techniques associated to TEM were used: Bright and Dark Field Images; Selected Area Electron Diffraction - SAD; High Resolution Transmission Electron Microscopy - HRTEM. Additional techniques were also performed: Scanning Electron Microscopy - SEM; Mössbauer Spectroscopy; Energy Dispersive X-Ray Spectroscopy - EDS. Series of depositions optimizing the parameters of CNFs growth using Ni as catalyst are presented for further understanding. It was possible to characterize the crystalline structure of CNF as herringbone type. Particles derived from a catalyst film of Fe is the focus of our analysis by TEM. The particles studied have chemical composition Fe3C and orthorhombic crystal system. They usually consist on a single crystal obeying a orientation that it seems to have crystallographic relations with the fiber axis. There is evidence that the graphitic sheet arises in particular facets exposed by the particle. Mössbauer Spectroscopy ratifiesthe proposed structure and also shows a small amount of other Iron0sphase, Austenite - -Fe, whose particles were not found on TEM. Finally,EDS showed the chemical composition in a few points of the particle andsome elements, Si and O, seem to involve it. The information obtained provides facts suggesting a possible growth mechanism presented at the end of dissertation.
O presente trabalho trata do estudo do crescimento de Nanofibras de Carbono - CNFs - verticalmente alinhadas crescidas por Deposição Química na Fase Vapor Assistida por Plasma - PECVD. Para tal, é necessário um estudo detalhado da partícula catalisadora e a utilização da Microscopia Eletrônica de Transmissão - TEM - é fundamental para este conhecimento. As principais técnicas analíticas associadas à TEM utilizadas foram: formação de Imagens por Campo Claro e Escuro; Difração de Elétrons de Área Selecionada - SAD; Microscopia Eletrônica de Transmissão de Alta Resolução - HRTEM. Como técnicas auxiliares: Microscopia Eletrônica de Varredura - SEM; Espectroscopia Mössbauer; Espectroscopia de Energia Dispersiva de Raios-X - EDS. Um conjunto de séries de deposições otimizando os parâmetros do crescimento das CNFs utilizando Ni como catalisador é apresentado de forma a complementar a compreensão do crescimento. Foi possível caracterizar a estrutura critalina da CNF como do tipo "esqueleto de peixe". A partícula proveniente de um filme catalisador de Fe é o foco das análises por TEM. Nos casos observados, a partícula tem fórmula química Fe3C e estrutura cristalina do tipo ortorrômbica. Essa costuma ser constituída de um grande monocristal que parece obedecer uma orientação cristalográfica preferencial em relação à fibra. Há indícios de que a folha grafítica surja em facetas particulares expostas pela partícula. A Espectroscopia Mössbauer ratifica a estrutura encontrada e mostra pequena quantidade de uma segunda fase de Ferro, Austenita - -Fe, que pode estar em partículas não encontradas por TEM. Por fim, o EDS mostra a composição química em vários pontos da partícula e alguns elementos, Si e O, parecem envolvê-la. As informações obtidas fornecem fatos que sugerem um possível mecanismo de crescimento apresentado ao final da dissertação.
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Pardo, Ingrid Carolina Ibagon. "Defeitos FeN4 em nanoestruturas de carbono:: um estudo comparativo com as moléculas Fe-porfirina e Fe-ftalocianina." Universidade Federal de Minas Gerais, 2010. http://hdl.handle.net/1843/IACO-84RTBW.

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Abstract:
In this dissertation we conducted a comparitive study between the Fe-porphyrin and Fe-phthalocyanine molecules and carbon nanostructures with FeN4 defects using first-principles calculations based on the Density Functional Theory. For all systems, we performed calculations varying the total charge. In the case of Fe-porphyrin and Fephthalocyanines we studied the neutral systems and those resulting from the addition or remotion of one electron and, in the case of the carbon nanostructures we added a quantity of charge per carbon atom equivalent to each case studied for the molecules. We observed a tendency of the iron atom to mantain its charge constant when the total charge of the system changes, while the spin magnetic moment of the system changes with the total charge. The systems have spin magnetic moment equal to 2uB when they are neutral, but it increases (decreases) when electrons are removed (added) from (to) the system. Due to the importance to the biochemistry of hemoproteins and to the fabrication of fuel cells, we also studied the binding of the O2 molecule to Fe-porphyrin and to C60 fullerene with the FeN4 defect. We observed that for both molecules the ground state of the complex bound to the O2 molecule is a singlet. It is characterized by the antiferromagnetic coupling between one electron localized in the iron atom and another localized in the O2 molecule, and a sigma bond resulting from the combination of the dz2 orbital from the iron and the antibonding orbital from the O2 molecule. After binding to the fullerene or to the Fe-porphyrin, the O2 molecule can be dissociated by a second interaction with another fullerene or a Fe-porphyrin molecule, respectively. The binding of the O2 molecule to N4H2 defect in the fullerene was also studied. We observed that, in this case, the binding energy of the O2 molecule is 0.9 eV less than that of the FeN4 defect, and that the O2 molecule dissociates after a second interaction with another fullerene, producing two water molecules with the hydrogen atoms from the N4H2 defects.
Neste dissertação realizamos um estudo comparativo entre as moléculas Fe-porfirina e Fe-ftalocianina e nanoestruturas de carbono com defeitos FeN4 através de cálculos de primeiros princípios, baseados na Teoria do Funcional da Densidade. Para todos os sistemas, fizemos cálculos variando a carga total. No caso da Fe-por firina e da Fe-ftalocianina estudamos os sistemas neutros e os resultantes da adição ou remoção de um elétron e, no caso das nanoestruturas de carbono, colocamos uma quantidade de carga por átomo de carbono equivalente a cada caso estudado para as moléculas. Observamos que existe uma tendência do ferro a manter sua carga constante quando a carga total do sistema muda, enquanto o momento magnético de spin nos sistemas varia com a carga total. Os sistemas têm momento magnético de spin igual a 2muB quado estão neutros, mas esse momento aumenta (diminui) quando elétrons são retirados (adicionados) do (ao) sistema. Devido à importância para a bioquímica de hemoproteínas e para a fabrição de células de combustível, estudamos também a ligação da molécula de O2 á Fe-porfirina e ao fulereno C60 com defeito FeN4. Observamos que para as duas moléculas o estado fundamental do complexo ligado à molécula de O2 é um singleto. Este se caracteriza pelo acoplamento antiferromagnético entre um elétron localizado no ferro e outro localizado na molécula de O2, e por uma ligação sigma resultante da combinação dos orbitais dz2 do ferro o pi anti-ligante da molécula de O2. Após a ligação ao fulereno ou à Fe-porfirina, a molécula de O2 pode ser dissociada através de uma segunda interação com uma outra molécula de fulereno ou Fe-porfirina, respectivamente. A ligação da molécula de O2 a um defeito tipo N4H2 no fulereno também foi estudada. Observamos que, neste caso, a energia de ligacão da molécula de O2 é 0.9 eV menor que a encontrada no caso do defeito FeN4 e que a molécula de O2 é dissociada após uma segunda interação com outro fulereno, formando duas moléculas de água com os hidrogênios retirados dos defeitos N4H2.
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Moreira, Leandro Malard. "Bipolaritons em uma microcavidade semicondutora." Universidade Federal de Minas Gerais, 2006. http://hdl.handle.net/1843/IACO-6W9PQ4.

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Abstract:
Nesta dissertação estudamos a emissão de bipolaritons em uma micricavidade semicondutora. Bipolaritons são formados pelo acoplamento forte entre fótons e biexcitons presentes no poço quântico de GaAs dentro da microcavidade. Através de medidas de fotoluminescência, foi possível mostrar que a emissão de bipolaritons acontece quando dessintonizamos a cavidade com relação a energia do éxciton. Pequenas larguras de linhas foram medidas, da ordem de 150 ?eV e alta intensidade de emissão. Através de medidas mudando-se a polarização do laser de bombeio, pudemos verificar as regras de seleção para ciração de biexcitons em poços quânticos.
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Saldanha, Pablo Lima. "Interação da luz com meios contínuos:: abordagens clássica e quântica." Universidade Federal de Minas Gerais, 2010. http://hdl.handle.net/1843/IACO-86HPB8.

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Abstract:
In this thesis we study some fundamental aspects related to the interaction of electromagnetic radiation with continuous media. In the first part of the thesis, we propose a division of the energy density, of the momentum density and of the energy flux of classical electromagnetic waves in linear non-absorptive media into electromagnetic and material parts. The electromagnetic part has the same form independently of the medium when written as a function of the averaged electric and magnetic fields, without an explicit dependence with the properties of the medium.The material part is calculated directly from models adopted for the material media and the consistency of the division is verified through a series of examples. We believe that the forms that we propose for these physical quantities, although make the same experimental predictions than other proposals, are the most natural and intuitive forms, elegantly inserted in the fundamental concepts of classical electromagnetism.In the second part of the thesis, we present an extension of the photon wave function formalism introduced by Bialynicki-Birula and Sipe that includes the interaction with continuous media, which results in an alternative way for describing the quantum interaction between light and matter. As an example of application of the formalism, we calculate the quantum state of the twin photons generated by parametric down- conversion in agreement with previous treatments, but with a more intuitive interpretation.
Nesta tese estudamos alguns aspectos fundamentais relacionados à  interação da radiação eletromagnética com meios contí­nuos. Na primeira parte da tese, propomos uma divisão da densidade de energia, da densidade de momento e do fluxo de energia de ondas eletromagnéticas clássicas em meios lineares não-absorvedores em partes material e eletromagnética. A parte eletromagnética que propomos para essas grandezas tem a mesma forma independentemente do meio quando escrita em termos dos campos elétrico e magnético da onda, sem uma dependência explícita com as propriedades do meio. A parte material é calculada diretamente em modelos adotados para os meios materiais e a consistência da divisão é verificada em uma série de exemplos. Acreditamos que as formas que propomos para essas grandezas, embora façam as mesmas previsões experimentais que outras propostas, são as mais naturais e intuitivas, se encaixando de maneira elegante nos conceitos fundamentais do eletromagnetismo clássico. Na segunda parte da tese, apresentamos uma extensão do formalismo de Bialynicki-Birula e Sipe para funções de onda de fótons que inclui a interação com meios contínuos, o que resulta em uma maneira alternativa para se descrever quanticamente as interações entre a luz e a matéria. Como exemplo de aplicação do formalismo, o estado dos fótons gêmeos gerados pelo processo de conversão paramétrica descendente é obtido em concordância com trabalhos anteriores, mas com uma interpretação mais intuitiva.
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Magalhães, Felipe Galvão Rafael. "Estudo da formação e seleção de padrões na equação de Swift-Hohenberg." Universidade Federal de Minas Gerais, 2011. http://hdl.handle.net/1843/IACO-8JFS3T.

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Abstract:
We study numerically the pattern selection process in the Swift-Hohenberg equation with periodic boundary conditions. Two approaches were used for analyzing the emergence of the pattern: counting defects as a function of time and the determination ofthe dominant mode in Fourier space selected by the system, starting from diverse initial conditions. We and that the region of stability for patterns is limited by a secondary instability (the Eckhaus instability). The number of defects decays as a power-law with time. Although pairwise annihilation of defects should in principal generate power-law decay, this mechanism does not appear to apply in the present case. We seek, as well, to control the pattern through a feedback scheme, to selectively stabilize a mode different from the one with the highest growth rate.Keywords: convection, patterns, hydrodynamic instability
Estudamos numericamente a seleção do padrão na equação de Swift-Hohenberg com condição de contorno periódica. Duas abordagens foram utilizadas para a análise da evolução do padrão: a contagem de defeitos em função do tempo e a determinação do modo dominante no espaço de Fourier escolhido pelo sistema, a partir de diferentes condições iniciais. Pudemos comprovar que o intervalo de estabilidade do padrão é limitado por uma instabilidade secundária e que o decaimento do número de defeitos segue uma dependência temporal em lei de potência, não sendo causado por aniquilação de pares. Buscamos, ainda, o controle do padrão através de um esquema de realimentação de um modo diferente do mais instável.
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Silva, Marcos Flávio de Oliveira. "Decoração de nanotubos de carbono de paredes múltiplas com nanocristais semicondutores visando aplicações optoeletrônicas." Universidade Federal de Minas Gerais, 2011. http://hdl.handle.net/1843/IACO-8JGSKM.

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Abstract:
Cadmium Sulfide (CdS) and Copper Sulfide (CuxSy) nanoparticles were successfully grown on Multi-Walled Carbon Nanotubes (MWCNT) via a simple chemical reaction. The CdS-MWCNT samples were produced with different parameters such as temperature and time of the reaction. The samples were characterized with Transmission Electron Microscopy (TEM), Energy-Dispersive Spectroscopy (EDS), Selected Area Diffraction (SAD) and X-ray Diffraction (XRD). The obtained images show that the decoration did happen and EDS spectrums reveals the chemical composition of the samples. The SAD patterns of the CdS-MWCNT samples show that the crystals attached to the MWCNT walls are actually CdS. XRD measurements indicate these samples structure as Zinc Blend type. We identified in the CuxSy sample only one phase of these semiconductor CuS. The XRD pattern and the TEM images indicate the presence of at least one more phase. Thin films were produced by filtration but we couldnt estimate the band gap of the CdS-MWCNT using UV-Vis absorption due to high reflection and scattering. We produced a device based on the junction of both MWCNT-CdS and MWCNT-CUxSy, and preliminary test showed that its electrical properties are light variable.
Neste trabalho nós decoramos Nanotubos de Carbono de Paredes Múltiplas (NTCMW) com nanopartículas de Sulfeto de Cádmio (CdS) e Sulfeto de Cobre (CuxSy) via rota química simples. As amostras de CdS-NTCMW foram produzidas variando diversos parâmetros como temperatura e tempo da reação. As amostras foram caracterizadas com Microscopia Eletrônica de Transmissão (TEM), Espectro por Energia Dispersiva (EDS), Difração de Área Selecionada (SAD) e Difração de Raios-X (XRD). As imagens de TEM evidenciam a decoração e os espectros de EDS revelam a composição química do material. O padrão de SAD das amostras CdS-NTCMW revelam que os cristais são de fato CdS e os difratogramas das mesmas indicam que os cristais de CdS que decoram os NTCMW possuem estrutura do tipo Blenda de Zinco. Nas amostras de CuxSy- NTCMW identificamos apenas uma fase do material - CuS. As imagens de TEM e o difratograma dessa amostra, porém, indicam a existência de pelo menos mais uma fase. Filmes finos foram produzidos pelo método de filtração, mas não foi possível estimar o gap do material através da curva de absorção do material produzido devido à alta reflexão e espalhamento. Testes preliminares demonstraram que os filmes de CdS-NTCMW respondem à luz o que é um primeiro indício de seu potencial em aplicações fotovoltaicas.
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Diniz, Leonardo Gabriel. "Estudo do dímero (H2)2 além da aproximação Born-Oppenheimer." Universidade Federal de Minas Gerais, 2008. http://hdl.handle.net/1843/IACO-7KURLV.

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Abstract:
S
Neste trabalho, pesquisamos os efeitos adiabáticos pós Born-Oppenheimer sobre a interação entre duas moléculas de hidrogênio H2 ^Ö H2, utilizando, uma metodologia adiabática e um programa computacional, previamente existente. Mais especificamente, calculamos as correções adiabáticas à energia de formação e ao potencial isotrópico do dímero (H2)2 e seus isotopólogos. Os cálculos realizados na aproximação de rotor-rígido, em nível MP2 com base de qualidade quíntupla-zeta se mostram confiáveis. A correção adiabática não muda a geometria de equilíbrio do dímero, mas baixa a energia de formação do mesmo em aproximadamente 10%. A correção também se mostra relevante no cálculo do potencial isotrópico, resultando numa diferença sensível nos potenciais Born-Oppeheimer, H2-H2 e H2-D2. Ela diminui a magnitude do potencial na parte repulsiva, desloca seu zero para um valor menor e aumenta a profundidade do mesmo. Estes efeitos corrigem deficiências existentes nos potenciais ab initio Born-Oppenheimer, isto é, ao adicionarmos a correção a um recente potencial isotrópico ab initio obtivemos um melhor acordo com resultados experimentais.
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Fioravante, Frederico Ramos. "Estudo de nanofios metálicos por primeiros principios." Universidade Federal de Minas Gerais, 2010. http://hdl.handle.net/1843/IACO-84WTHX.

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Abstract:
In the present work, we investigate electronic and structural properties of nanowires based on noble metals (Au,Ag,Pt,Pd) and mid-series 4d and 5d transition metals (W,Mo,Ta,Nb). We employ an ab initio methodology implemented in the SIESTA package, based in theKohn-Sham formulation of density functional theory (DFT). The generalized gradient approximation (GGA) is used for the exchange- correlation energy and pseudopotentials are used in order to reduce computational cost. In the second chapter we give a brief description of the methodology used in calculations. In the third chapter we study theimpact of the relativistic effect in linear and zigzag chains made of noble metals and mid-series transition metals. In the noble metals the relativistic effect tends to favor energetically the low coordination structures. This effect is stronger in the 5d metals where the atomic number Z is larger. As a consequence, the relativistic effect stabilizea two-fold coordinated structure in the 5d noble metals which is not stable in the 4d noble metals. In the case of the mid-series transition metals the relativistic effect has the opposity effect, i.e., it tends to destabilize the low coordination structures. The relativistic effect causes a contraction in the low coordination bonds in the noble metals and causesan expansion in the case of the middle series transition metals. In the fourth chapter we study ultrathin nanowires made of Au, Ag and of the Au-Ag alloy. The linear atomic densities of these ultrathin nanowires are restricted to a range of 0.7 to 1.0 atoms/°A. We introduce in this work a new geometry that our calculations indicate to be more stable than the previously geometries for these systems, by about 0.1 eV/atom. This structure is insulating for both metals and for related Au0.5-Ag0.5 alloys, with gaps of 1.3 eV for Au, o.8 eV for Ag, and varying between 0.1 eV and 1.9 eV for the alloys. In the fifth chapter we investigate electronic and structural properties of nanowires and nanotubes made of Au and Ag with linear atomic densities in a range of 1.1 to 5.1 atoms/°A. We study the stability of the nanowires and nanotubes as a function of the their respectives linear atomic densities. We observe from the calculations that the relativistic effects tends to turn the nanotubes more competitive energetically with the fcc based structures nanowires. As this effect is stronger in Au than Ag it happens that nanotubes are more competitiveswith the fcc nanowires in Au than in Ag. In this work we propose a deformation of the non-quiral (2n, n) nanotubes of Ag and Au that lowers the energy of the nanotube. This deformation consists of a flattening of the nanotube wall, that icreases the aspect ratio of the resulting structure. We calculate the energy barrier involved in the transformation of the (10, 5) tube into the distored flatterned one, and we observe that the (10, 5) tube is unstable for temperatures above 40 K.
Neste trabalho, apresentamos resultados de cálculos de estrutura eletrônica para nanofios de metais de transição nobres (Au, Ag, Pt, Pd) e do meio das séries 4d e 5d da tabela periódica (W, Mo, Ta, Nb). Os cálculos por primeiros princípios foram realizados utilizando-se o código computacional denominado SIESTA, que permite a solução numérica para os auto-estados eletrônicos dentro da Teoria do Funcional da Densidade. O funcional de troca e correlação utilizado foi o GGA. No SIESTA, as auto-funções de Kohn-Sham são expandidas em uma base de pseudo-orbitais atômicos confinados e os coeficientes da expansão são obtidos diagonalizando-se a matriz secular. As interações entre os elétrons de valência e os "caroços" atômicos (núcleo mais elétrons das camadas internas) são descritas pela aproximação de pseudo- potencial. No segundo capítulo discutimos resumidamente a metodologia que utilizamos nos cálculos. No terceiro capítulo estudamos o papel do efeito relativístico na estabilidade de fios zig-zags e lineares de metais nobres e de metais do meio de série. Observamos que o efeito relativístico tende a favorecer energeticamente estruturas de baixa coordenação nos metais nobres, sendo que este efeito é mais intenso nos metais 5d do que nos 4d. Isto se dá porque o número atômico Z maior faz com que o efeito relativístico agindo sobre os elétrons mais próximos ao núcleo seja mais forte do que nos 4d. No caso dos metais do meio da série o efeito relativístico é oposto ao observado nos metais nobres, ao desfavorecer energeticamente as estruturas de baixa coordenação. No quarto capítulo estudamos fios ultrafinos de Au, Ag e da liga Au-Ag, com densidades lineares de átomos entre 0,7 e 1 átomos/Å. Propusemos uma nova estrutura para este regime de densidade, que além de ser mais estável do que as previamente estudadas, é semicondutora para ambos os metais e para a liga Au0,5-Ag0,5. No quinto capítulo investigamos as propriedades eletrônicas e estruturais de nanofios e nanotubos metálicos de Au e Ag com densidades lineares de átomos entre 1,1 e 5,1 átomos/Å. Estudamos a estabilidade de nanofios e nanotubos com diversas estruturas em função das suas respectivas densidades. Observamos que o efeito relativístico leva à estabilização de nanofios de uma parede em relação a estruturas derivadas da rede fcc. Como este efeito é mais intenso no Au do que no Ag, os nanotubos no Au são estruturas, mais competitivas, energeticamente, do que no Ag. Neste trabalho, propusemos também uma deformação em tubos não quirais (2n, n) de Au e de Ag, onde ocorre o facetamento das paredes do tubo, sendo que esta estrutura facetada é mais estável que o tubo original. Calculamos a barreira de transição do nanotubo (10,5) para a estrutura facetada correspondente e verificamos que este tubo é instável à temperatura acima de 40K.
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Carvalho, David Balparda de. "Espectroscopia de galáxias em sistemas múltiplos." Universidade Federal de Minas Gerais, 2006. http://hdl.handle.net/1843/IACO-6W8RHU.

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Abstract:
Neste trabalho foram reduzidos e analisados espectros ópticos de sete objetos em sistemas múltiplos - grupos e pares, sendo eles NGC 3819 e suas companheiras H58D1 e H58D2, cujos mesmos espectros já foram objeto de estudo de Landin (2002), ESO-LV 5100550, o par ESO-LV 5520490 e ESO-LV 5520500 e UGC 4703, que é um par de galáxias anãs ligadas, no plano do céu, por uma ponte de material luminoso. Todos estes objetos foram objeto de estudo fotométrico anterior por Veiga (1996). Os espectros foram obtidos no Double Spectrography do telescópio Hale de 200 polegadas do Observatório do Mte. Palomar, EUA, em 28/29 de fevereiro de 1998 por Domingos Sávio de Lima Soares, Tyler Nordgren e Paulo M.V. Veiga. Foram medidos desvios para o vermelho heliocêntricos, atividade nuclear, perfis de velocidades na linha de visada, curvas de rotação, perfis de dispersão de velocidades para estrelas e gás e distribuições de massa via ajuste de modelo dinâmico de disco e halo escuro. ESO-LV 5100550, ESO-LV 5520490, ESO-LV 5520500 e a componente sudeste de UGC 4703 apresentam atividade de formação estelar. Todos os objetos próximos entre si têm desvios para o vermelho condizentes com sistemas ligados, exceto UGC 4703, em que foi medida uma diferença de desvio para o vermelho de 683 km/s entre suas componentes. ESO-LV 5100550 e ESO-LV 5520490 apresentam curvas de rotação assimétricas, possivelmente resultado de efeitos de maré de suas companheiras.
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Lino, Andre Alves. "Propriedades eletrônicas e estruturais de nanotubos de dióxido de titânio por primeiros princípios." Universidade Federal de Minas Gerais, 2007. http://hdl.handle.net/1843/IACO-75VTGZ.

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Abstract:
In this work, we perform first-principles calculations based on the Density Functional Theory (DFT) to study structural and electronic properties of TiO2 nanotubes. Firstly, we address structural aspects. For this purpose we consider a model in which the nanotubes are obtained by rolling up layers of anatase TiO2 oriented in the (001) direction. The stability of the resulting structures are investigated by comparing the strain energy of the nanotubes with the surface energies of TiO2 nanoribbons. The results show that nanotubes become energetically competitive for diameters around 70 °A, in excellent agreement whit the diameter distribution of observed TiO2 nanotubes. Next, we consider electronic properties, aiming at the possibility of gap modulation by the application of transverse electric fields. In fact, we show that a giant Stark effect takes place, which is responsible for a significant gap reduction. Moreover, we study the effect of nitrogen and carbon doping on the electronic structure of TiO2 layers (similar results are expected for nanotubes). These dopings may be useful in the attempt to bring the threshold of optical absortion of TiO2 compounds from the ultraviolet to the visible region of spectrum.
Neste trabalho, aplicamos cálculos de primeiros princípios baseados na Teoria do Funcional da Densidade (DFT - Density Functional Theory) para estudar nanotubos de TiO2. Primeiramente consideramos os aspectos estruturais. Para isso, propomos nanotubos obtidos a partir do enrolamento de camadas de TiO2 na fase anatase orientadas na direção (001). A estabilidade destas estruturas foi investigada por comparação da energia de strain dos nanotubos com a energia de superfície de nano-fitas de TiO2. Os resultados mostram que os nanotubos tornam-se energeticamente favoráveis para diâmetros em torno de 70 °A, em excelente acordo com a distribuição de diâmetros dos nanotubos de TiO2. Em seguida, consideramos as propriedades eletrônicas visando a modulação do gap por aplicação de campo elétrico transverso. De fato, mostramos a manifestação do efeito Stark gigante, a qual é responsável por uma significante redução do gap. Além disso, estudamos o efeito de dopagens de átomos de carbono e nitrogênio na estrutura eletrônica de camadas de TiO2 (resultados similares são esperados para os nanotubos). Estas dopagens podem ser úteis na tentativa de trazer a absorção ótica do composto TiO2 a partir do ultravioleta para `a região visível do espectro.
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Abreu, Guilherme Jean Pereira de. "Caracterização in-situ e determinação estrutural de filmes ultra-finos de FeO/Ag(111), Fe3O4/Pd(111), Grafeno/Ni(111) e Au/Pd(100)." Universidade Federal de Minas Gerais, 2011. http://hdl.handle.net/1843/IACO-8NFPUN.

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Abstract:
As propriedades físicas de sistemas de baixa dimensionalidade são bastante inuenciadas pelas primeiras camadas atômicas, e uma maneira de se estudar essas poucas camadas é através da preparação de lmes ultra-nos sobre substratos monocristalinos. É de especial interesse a determinação das propriedades estruturais, eletrônicas e magnéticas de tais sistemas, que podem ser exploradas através de técnicas de física de superfície, como espectroscopia de fotoelétrons (XPS), difração de elétrons de baixa energia (LEED), difração rasante de elétrons de alta energia (RHEED), espectroscopia Mössbauer de létrons de conversão (CEMS), magnetometria Kerr (MOKE), dentre outras. Este trabalho se dedica à investigação da estrutura cristalográca e magnética de lmes ultra-nos de óxidos de ferro (FeO/Ag(111) e Fe3O4/Pd(111)), de ouro (Au/Pd(100)) e de grafeno (C/Ni(111) e C/Fe/Ni(111)) preparados por epitaxia de feixe molecular (MBE) em um sistema de ultra-alto-vácuo. As amostras foram caracterizadas quimicamente através da técnica XPS, enquanto as propriedades magnéticas foram avaliadas através das técnicas CEMS e MOKE. A análise do crescimento foi realizada via RHEED enquanto a eterminação das estruturas cristalinas compostas de poucas monocamadas (ML) foi realizada via LEED. A análise do espectro de fotoemissão de FeO/Ag(111) mostra que o lme é terminado em oxigênio e o cálculo estrutural mostra uma estrutura ligeiramente distinta da esperada, com um fator de conabilidade relativamente baixo (RP = 0:26 § 0:04). A análise LEED ) indica uma estrutura muito próxima daquela teriormente relatada em alguns trabalhos experimentais, ou seja espinélio invertido com fator RP =0.18§0:04. Através de MOKE e CEMS, foram estudadas as propriedades magnéticas das primeiras camadas deste lme, assim como monitorado o processo de difusão de Fe na matriz de Pd induzido pelo annealing dos lmes. Os lmes de grafeno sobre Ni(111) foram preparados a partir da decomposição do propileno (C3H6) sobre a superfície aquecida e a análise LEED mostra que ocorre a iii formação de apenas uma camada de grafeno (1ML-C/Ni(111)). Foram também preparadas amostras com algumas monocamadas de ferro intercaladas entre o grafeno e o substrato (C/57Fe/Ni(111)). Para 2ML de ferro foi encontrado um empilhamento do tipo FCC com fator RP =0.23 e através da espectroscopia Mössbauer foi investigado o magnetismo das camadas de ferro intercaladas entre o grafeno e o substrato. Para os lmes de Au sobre Pd(100) preparados a temperatura ambiente foi observado um crescimento pseudomórco até 10ML, com um crescimento do tipo camada por camada (Frank-van-der-Merwe) até 3ML e no modo Stranski-Krastanov entre 4 e 10ML. Análises LEED dos lmes de 1, 2 e 3ML de Au com fatores RP =0.21§0:04, RP =0.27§0:05 e RP =0.31§0:06, respectivamente, mostram uma distorção tetragonal e estas análises apresentam boa concordância com cálculos DFT.
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Araujo, Paulo Antonio Trindade. "Estudo dos efeitos de muitos corpos nas transições ópticas de nanotubos de carbono através de espectroscopia Raman ressonante." Universidade Federal de Minas Gerais, 2006. http://hdl.handle.net/1843/IACO-6W9LPG.

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Abstract:
Utilizamos Espectroscopia Raman ressonante como uma ferramenta para estudar nanotubos de carbono alinhados verticalmente. Através de padrões de ressonância dos espectros obtidos a partir de diversas linhas de laser montamos um gráfico de Kataura experimental que cobre uma ampla região de diâmetros (0,7 a 2,3 nm) e energias de transição (1,26 a 2,71 eV). Conseguimos estabelecer experimentalmente as energias de transição (Eii) e as freqüências do modo radial de respiração (wRBM) para 94 nanotubos, sendo 21 nanotubos metálicos e 73 nanotubos semicondutores. Utilizando o par (Eii, wRBM), atribuímos índices (n,m) aos 94 nanotubos de carbono. A partir dos índices (n,m) atribuídos, obtivemos os diâmetros para os 94 nanotubos e assim, estabelecemos uma relação entre wRBM e dt data por: wRBM (cm-1) = 219/dt (nm) + 15. Verificamos também, que os efeitos de muitos corpos não acontecem com a mesma intensidade para todas as energias de transição dos nanotubos. Observamos que as energias de transição ES11 e ES22 e as energias ES33 e ES44 desviam de maneiras distintas da previsão teórica feita pelo método tight binding simple. Isto ocorre porque os estados excitônicos para ES11 e ES22 estão no gap de energia do nanotubo, enquanto os estados excitônicos para ES33 e ES44 estão no contínuo da densidade eletrônica de estados. O contínuo da densidade eletrônica de estados blinda a interação elétron-buraco para os níveis ES33 e ES44 diminuindo assim o efeito excitônico associado a estes níveis de mais alta energia. De fato, verificamos que estas energias de transição, quando corrigidas por um modelo de uma lei de escala, obedeçam a leis de escala diferentes. Confirmamos experimentalmente, que as interações elétron-fônon ocorrem com intensidades diferentes, de acordo com a quiralidade do tubo, sendo mais intensos para nanotubos zig-zag que para nanotubos armchair.
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Brant, Juliana Caldeira. "Estudo de interferência de elétrons em dispositivos mesoscópicos no limite Hall quântico." Universidade Federal de Minas Gerais, 2006. http://hdl.handle.net/1843/IACO-6W9RJT.

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Abstract:
In this work we introduce the basic concepts required to understand how electronic interferometers work. The interferometers are semiconductor devices based in GaAs/AlGaAs heterojunctions where a high mobility two-dimensional electron gas is formed. The electron gas is confined in a small region of dimension comparable to its Fermi wavelength. In a high magnetic field, the degenerate two-dimensional electron gas develops into one-dimensional magnetoelectric subbands. In this case, the states responsible for the electronic transport are localized near the edges of the device. These edge states play the role of electron beams and quantum point contacts QPCs act as electron beam splitters. The interference patterns are observed in the electric current in one of the electrical contacts as a function of the phase difference between two beams. This phase can be modified by changing the path length or by changing the magnetic flux in the Aharonov-Bohm effect. Current correlations measurements in different contacts of the device are related to the spectral density of the fluctuations in these currents. In this work, we review results of electronic analogues of the Mach-Zehnder and Hanbury Brown-Twiss interferometers that have been reported recently. We also analyze an electronic analogue of the optical Fabry-Perot interferometer that we are trying to make.
Neste trabalho, são apresentados os conceitos básicos necessários para se entender o funcionamento de dispositivos semicondutores que operam como interferômetros de elétrons. Esses dispositivos são construídos em amostras de GaAs/AlGaAs, onde existe um gás bidimensional de elétrons de alta mobilidade. O gás de elétrons é confinado em uma região de dimensões comparáveis ao seu comprimento de onda de Fermi. Aplicando-se campos magnéticos intensos, criam-se, no gás, sub-bandas magneto-elétricas unidimensionais. Nessa situação, os estados que transportam corrente estão espacialmente localizados próximo às bordas do dispositivo. Esses estados de borda do dispositivo. Esses estados de borda funcionam como feixes de elétrons e contatos pontuais quânticos - QPC's - funcionam como divisores de feixes. Padrões de interferência são observados na corrente elétrica em um dos contatos do dispositivo em função da diferença de fase entre os dois feixes. Essa fase pode ser modificada através de mudanças de caminho ou alterações no fluxo magnético no efeito Aharonov-Bohm. Correlações entre as correntes nos diversos terminais do dispositivo podem ser medidas através da densidade espectral das flutuações dessas correntes. Neste trabalho, apresentamos uma revisão dos resultados recentes obtidos na literatura com análogos eletrônicos dos interferômetros de Mach-Zehnder e Hanbury Brown-Twiss. Além disso, analisamos uma proposta de um interferômetro eletrônico análogo ao Fabry-Perot ótico, que pretendemos fabricar.
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Alvarenga, Deborah Reis. "Semicondutores cerâmicos: um estudo estrutural de filmes espessos de CdS." Universidade Federal de Minas Gerais, 2006. http://hdl.handle.net/1843/IACO-6W9SHG.

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Abstract:
In this work we studied thick films of CdS. The samples have been prepared by screen printing and sintering process in air and nitrogen, in the temperature range of 500 °C a 700 °C We used X-Ray Diffraction (XRD) to characterize the films. The films sintered in air present oxidation for temperatures higher than 600°C. The samples sintered in nitrogen do not present oxidation in the temperature range studied. All the films are strained. From the diffraction pick position we measured the strain induced by the stress in the films. The same temperature dependence, for the strain, was observed for the lattice parameters a and c, indicating an isotropic stress. The samples sintered in nitrogen presented the expected elastic behavior for CdS, but the samples sintered in air did not. The grain size could not be obtained from the line width of the diffraction peaks. In this system the grain size and the micro strain contributions to the line width are not independent.
Neste trabalho estudamos filmes espessos de Sulfeto de Cádmio (CdS) cerâmico. As amostras foram preparadas por serigrafia e sinterizadas, no ar e em atmosfera de nitrogênio, em temperaturas que variaram de 500 °C a 700 °C. Utilizamos a técnica de Difração de Raios-X (XRD) para obter informações sobre a composição química das amostras e para caracterizar estruturalmente os filmes de CdS. Analisando os difratogramas vimos que, a sinterização em ar resulta em filmes oxidados para temperaturas superiores à 600°C. Nas amostras sinterizadas em atmosfera de nitrogênio não se observa traço de oxidação em toda a faixa estudada. Todos os filmes são tensionados. Pelas posições dos picos medimos a deformação causada pela tensão no material. Dentro do erro experimental a mesma dependência com a temperatura de sinterização para a deformação, é observada para os parâmetros de rede a e c, ou seja a tensão é igualmente distribuída em todos os filmes. Diferentemente das amostras sinterizadas em ar, as amostras sinterizadas em atmosfera de nitrogênio apresentam o compertamento elástico esperado para o CdS. A tentativa de quantificar o tamanho de grão dos flimes cerâmicos não foi bem sucedida, porque que as contribuições de tamanho e microdeformação do grão para a largura de linha não são separáveis neste sistema.
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Araujo, Moises Augusto da Silva Monteiro de. "Estudos teóricos sobre discordâncias cristalinas em silício." Universidade Federal de Minas Gerais, 2006. http://hdl.handle.net/1843/IACO-6W7RZ6.

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Abstract:
S
Neste trabalho investigamos propriedades eletrônicas e estruturais das discordâncias cristalinas que são importantes para o entendimento: (i) dos mecanismos associados à sua mobilidade pela matriz cristalina; (ii) do papel que elas exercem nos processos de espalhamento e recombinação de portadores de cargas em semicondutores. Ambas análises foram feitas em silício. Na abordagem do primeiro ponto, consideramos como o efeito de carga elétrica nas discordâncias cristalinas parciais a 30° e 90° influencia na estabilidade relativa entre os modelos propostos para a estrutura de seus caroços. De uma forma geral, observamos que estruturas de caroço não se estabilizam em estados de carga positivos. Além disso, nos estados de carga negativos, a estabilidade relativa da reconstrução é diminuída na parcial a 30°, enquanto que na parcial a 90° identificamos uma possível transição entre as geometrias reconstruídas e a não reconstruída. Desta forma, pudemos estabelecer algumas evidências que estão de acordo com observações experimentais de que as discordâncias cristalinas em silício são mais móveis em cristais sob o regime de dopagem tipo-n. Em relação ao segundo ponto, analisamos a interação entre discordâncias cristalinas e vacâncias dos pontos de vista energético e eletrônico. Conseguimos estabelecer uma primeira visão de como é o processo de difusão das vacâncias neutras em regiões próximas aos caroços das discordâncias parciais a 90°: vacâncias são mais estáveis nos sítios centrais do caroço, e devem encontrar barreiras maiores de migração em direção ao caroço através do plano de deslizamento. Ao considerar sistemas carregados, verificamos como é o comportamento do acoplamento vacância-discordância para os cinco estados de carga possíveis para o defeito pontual. Estudamos ainda como as discordâncias influenciam na estabilização das vacâncias, considerando as variações apresentadas em seus níveis de ionização U-negativos. Em geral, nos sítios mais favoráveis à formação de vacâncias no caroço, a região de estabilidade do estado de carga neutro é alargada em relação a uma vacância em bulk, porém, os níveis de ionização U-negativos são mantidos. Utilizamos, em nossos cálculos, metodologias de primeiros princípios e semi-empíricas. Do primeiro grupo, utilizamos a teoria do funcional da densidade, dentro da aproximação do gradiente generalizado para o funcional de troca e correlação, aliada a um tratamento por pseudopotenciais para os elétrons do caroço atômico, e a uma expansão numa base de ondas planas para os estados de valência do sistema. Do segundo grupo, trabalhamos com um tratamento tight-binding para a matriz densidade do sistema que escala, em tempo computacional, linearmente com o número de elétrons.
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Ribeiro, Clyffe de Assis. "Valores fracos, variáveis modulares e o espaço de fase quântico." Universidade Federal de Minas Gerais, 2011. http://hdl.handle.net/1843/IACO-8JGTCA.

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Abstract:
This work intends to investigate the concepts of weak value and modular variables in quantum mechanics. To better understand the concept of weak value, we introduce the two state formalism of quantum mechanics and the von Neumann model for an ideal measurement, both of which derive the weak value. We present previous results in which we applied the coherent state method to describe the phase space in order to better analyze the effects in the measurement system when there is an interaction between it and the system being measured. We also present a critical analysis of the ideas introduced by Tamate in the investigation of the weak value, in which the geometrical aspects of the quantum state space were considered. We also propose a natural way to define the modular variables, that were introduced by Aharonov, Pendleton and Peterson in 1969, to describe non-local aspects that arise in some quantum phenomena, such as the Aharonov-Bohm effect. To do so,we use the description of the quantum state space of finite dimension constructed by Schwinger, as well as its limit to the continuous, and the results obtained by Lobo e Nemes, that says that a quantum physical system represented by a tensor product between two quantum spaces of states of finite and coprime dimensions, can not be considered as asystem composed by two degrees of freedom, but in fact, only one degree of freedom
Este trabalho tem como objetivo principal investigar os conceitos de Valor Fraco e Variáveis Modulares na mecânica quântica. Para compreender melhor o conceito de valor fraco, introduzimos o formalismo de dois estados da mecânica quântica e o modelo ideal de medida de von Neumann, dos quais é derivado o valor fraco. Apresentamos resultados previamente obtidos, onde aplicamos o método de estados coerentes para descrever o espaço de fase, com o intuito de analisar melhor os efeitos no sistema medidor quando há uma interação entre o mesmo e o sistema a ser medido. Apresentamos também uma análise crítica das idéias introduzidas por Tamate na investigação do valor fraco, onde são levados em conta aspectos geométricos do espaço de estados quânticos. Com respeito as váriaveis modulares, que foram introduzidas por Aharonov, Pendleton e Petersen, em 1969, com o intuito de descrever aspectos não-locais que surgem em alguns fenômenos quânticos, como por exemplo o efeito Aharonov-Bohm, propomos uma maneira natural de definí-las. Para tal, utilizamos a descrição dos espaços de estados quânticos de dimensão finita feita por Schwinger, bem como seu limite para o contínuo, e o resultado obtido por Lobo e Nemes, que diz que um sistema físico quântico representado pelo produto tensorial de dois espaços de estados quânticos de dimensões finitas e primas entre si, não pode ser considerado como um sistema que possui dois graus de liberdade, mas sim, efetivamente, somente um grau de liberdade.
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Ferreira, Alex Aparecido. "Transporte elétrico e magnetotransporte em carbono granular." Universidade Federal de Minas Gerais, 2011. http://hdl.handle.net/1843/IACO-8NPLQY.

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Abstract:
In this work we have studied the electrical conduction between localized states in samples with dierent volumetric densities of carbon-black, a kind of granular carbon. Firstly, we have shown that the Mott's variable range hopping (VRH) model t our data in a large range of temperatures. At low temperatures, we can see a deviation to a larger exponent, which seems to be the one from the Efros-Shklovskii's VRH, due to the Coulomb interactions between the charge carriers. However, the crossover between the both regimes is not clear: there is a temperature range which is tted by the both exponents. To overcome this issue, we have proposed an equation, considering the density of states which implies a thermally activated correction to the Mott resistivity equation at high temperatures, and connects smoothly to the ES equation, at low temperatures. We havetted our data using this equation, and we have concluded the ES's regime was not really achieved. The obtained conduction parameters are reasonable, and we argue that transport in carbon nanoparticles and agglomerates occur through localized states and that a soft gap is most probably to exist in the density of states, at the Fermi level, due to the Coulomb interactions. Secondly, we have studied how the electric transport properties are changed when an magnetic eld is applied. We have shown the general behavior of the magnetotranport in CB (when the magnetic eld H or the temperature T changes) is explained by the scattering of the electron wavefunctions due to other impurities when the electrons "hops"between two localized states. However, we have concluded the available models are not completely appropriate to explain our data, and some improvements in the models must be proposed.
Nesta tese, estudamos o processo de condução por hopping entre estados localizados em amostras com diferentes densidades volumétricas de carbon-black, um tipo de carbono granular. Na primeira parte desse trabalho, identificamos que o regime de Mott se manifesta em altas temperaturas, numa ampla faixa de temperaturas, para todas as amostras. Em baixas temperaturas houve um desvio do regime de Mott para um expoente maior, que pode ser o de regime de hopping de Efros-Shklovskii, devido às interações Coulombianas entre os elétrons. Contudo, a transição entre os regimes não é clara: há uma faixa de temperaturas onde os expoentes, de ambos os regimes, ajustam bem os dados. Para superar este problema, propomos uma equação que leva em conta tanto as características do regime de Mott quanto a presença do gap Coulombiano. Ajustamos, com essa equação, tanto o regime de Mott quanto a faixa de transição e observamos que o regime de Efros-Shkovskii deve realmente se manifestar em baixíssimas temperaturas. Os parâmetros de condutividade obtidos pelos ajustes são coerentes com os previstos na literatura e com o material. Na segunda parte, estudamos os efeitos da aplicação do campo magnético no processo de condução. Observamos que o quadro geral da magnetoresistência em carbon-black deve ser explicado pelo fenômeno de interferência entre múltiplos caminhos e espalhamento do elétron durante o "salto" de hopping. Contudo, mostraremos que os modelos disponíveis na literatura não são completamente apropriados para analisar os nossos resultados.
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Drumond, Raphael Campos. "Dissipação e decoerência de átomos e campos em cavidades ópticas à temperatura nula." Universidade Federal de Minas Gerais, 2007. http://hdl.handle.net/1843/IACO-763Q2B.

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Abstract:
Neste trabalho investigamos a dissipação de um modo de campo eletromagnético imerso em uma cavidade óptica à temperatura nula. Analisamos primeiramente a situação átomo+cavidade e revisamos a abordagem usual para a descrição da dinâmica do campo via uma equação mestra obtida a partir de um modelo microscópico. Para certas condições iniciais do estado do campo oferecemos uma nova abordagem para o computo da dinâmica do sistema que repousa em hipóteses mais claras do que as necessárias para a obtenção da equação mestra. Em seguida, consideramos a interação do campo com um átomo de dois níveis modelada pelo Hamiltoniano de Jaynes-Cummings, e sob a dissipação da cavidade, com enfoque na dinâmica da inversão de população. A partir de expressões aproximadas para a dinâmica deste sistema, analisamos determinadas grandezas de interesse na dinâmica da inversão de população, como os tempos, larguras, frequências e amplitudes dos ressurgimentos. Repetimos a análise para a dinâmica do sistema sob o protocolo de eco , que consiste em reverter a dinâmica do sistema pela aplicação de um pulso elétrico no átomo.
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Oliveira, Juliana Diniz Bolzan de. "Limite gravitacional pós-newtoniano da teoria TeVeS de Bekenstein." Universidade Federal de Minas Gerais, 2007. http://hdl.handle.net/1843/IACO-75XP34.

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Abstract:
In this work the slow-motion, weak-field limit of Bekensteins TeVeS theory is studied through the parametrized post-newtoniam formalism, making possible its confrontation with experimental data, as well as the analysis of the specific limits in which the theory reduces to General Relativity and to the non-relativistic MOND model. The motivationand the development of ideas to support this theory, which is presented as an alternative to the assumption of the existence of Dark Matter, are also discussed.
Neste trabalho é estudado o limite de campos fracos e velocidades baixas da teoria TeVeS de Bekenstein através do formalismo parametrizado pós-newtoniano, possibilitando seu confronto com dados experimentais, bem como a análise dos limites específicos nos quais a teoria se reduz à Relatividade Geral e ao modelo não-relativístico da MOND. Também são discutidos a motivação e o desenvolvimento das idéias para se chegar a essa teoria, que se apresenta como uma alternativa à suposição da existência de Matéria Escura.
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Drumond, Raphael Campos. "Dinâmica de emaranhamento e geometria de estados quânticos." Universidade Federal de Minas Gerais, 2011. http://hdl.handle.net/1843/IACO-8NFRBX.

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Abstract:
Nesta tese investigamos a dinâmica de emaranhamento de sistemas bipartites à luz da geometria de estados quânticos. Estudamos tanto sistemas de dimensão finita quanto infinita (restrita ao subconjunto dos estados gaussianos), com especial atenção aos efeitos de "morte súbita" e "nascimento súbito" de emaranhamento. Exploramos o fato de estes efeitos estarem relacionados a propriedades geométricas do conjunto dos estados separáveis (a saber, ser convexo e ter interior não-vazio) para estabelecer, em sistemas de dimensão finita: i) que estes efeitos são genéricos sob dinâmicas fechadas (mas permitindo a atuação de campos externos arbitrários), no sentido de que sempre existem alguns estados iniciais onde eles ocorrerão, dado que exista qualquer interação entre as partes; ii) uma classificação, para dinâmica relaxantes, dos possíveis comportamentos assintóticos do emaranhamento em termos da geometria do conjunto de estados assintóticos da dinâmica, exibindo exemplos para cada uma das classes, e explorando, fixada cada dinâmica, o quão típico cada efeito é, considerando estados iniciais aleatórios. Para sistemas de dimensão infinita exploramos uma particular dinâmica de dois modos de campo eletromagnético sujeitos simultaneamente a dois tipos de reservatório, com forte apelo experimental, identificando a existência de "fases dinâmicas" para o comportamento assintótico do emaranhamento, dependendo dos parâmetros destes reservatórios.
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Kagimura, Ricardo. "Estudo de nanoestruturas iônicas e semicondutoras por métodos de primeiros princípios." Universidade Federal de Minas Gerais, 2006. http://hdl.handle.net/1843/IACO-6WLQHA.

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Abstract:
Nesta tese, investigamos por métodos de primeiros princípios e tight binding, propriedades eletrônicas e estruturais de nanoestruturas iônicas e semicondutoras. Em nanoestruturas iônicas, estudamos a estabilidade energética do flúor intersticial, Fi¯ e da vacância do flúor, VF+, em super-redes de CaF2-BaF2. Além dessas nanoestruturas, investigamos possíveis estruturas de nanofios não-passivados de Si e de Ge com diâmetros variando entre 0,5 e 5,0nm. Consideramos nanofios não-passivados baseados na estrutura do diamante cúbico, em estruturas sólidas de altas densidades e em estruturas do tipo fulereno. Por fim, investigamos efeitos de passivação incompleta sobre propriedades eletrônicas de nanofios de Si, de Ge e de Si/Ge com superfícies passivadas com hidrogênio. Investigamos nanofios passivados com H com diâmetros entre 1,2 e 2,3nm, orientados ao longo das direções (110), (111) e (112) e com um simples defeito, vacância de H na superfície do nanofio, por uma célula unitária.
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Santos, Daniel Cavalcanti. "Em busca de um entendimento completo acerca do emaranhamento." Universidade Federal de Minas Gerais, 2006. http://hdl.handle.net/1843/IACO-6W6SDA.

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Abstract:
A great effort has been devoted to understand Quantum Information Theory. This interest comes from the fact that this field has given us advanced methods to process and store information. Among these proposals we can cite the teleportation, the quantum cryptography, and the quantum computation. Interestingly, entanglement is the main resource that puts the quantum approach in a higher level than the classical counterpart. On the other hand, the theory of entanglement allows also a better understanding of physical phenomena already treated by the fields of condensed matter, statistical physics, and quantum optics among others. In this dissertation we aim to review the main topics concerning the Theory of Entanglement and propose new results on this theme as well. Firstly, we will discuss how the notion of entanglement raises naturally, how to determine whether a state is entangled, and how to quantify it. Moving on to the three qubit context, we will show a tomographic process able to determine the quantum state of a system using only two detectors. It will be shown the connection between multipartite entanglement and the exceptions to our process. In the multipartite scenario we will obtain novel results in the formalism of the theory. Specifically, we study the question: are all maximally entangled states pure? While for bipartite systems almost all entanglement quantifiers agree in a positive answer, in a more general context this is not the case. Indeed, we will show a multipartite entanglement quantifier for which all maximally entangled states are pure. Finally, we address some questions on identical particle entanglement, i.e.: the entanglement coming just from the indistinguishability of quantum particles.
Recentemente, um imenso esforço tem sido concentrado numa busca por uma compreensão adequada da Informação Quântica. Isto se deve, principalmente, por esta área fornecer métodos superiores para o processamento e armazenamento de dados do que aqueles já conhecidos pela teoria clássica da informação. Dentre os protocolos de maior sucesso estão o tele porte de estados quânticos, a criptografia quântica e a computação quântica. Em todos estes processos, o emaranhamento surge como o principal recurso que põe em vantagem a abordagem quântica. Por outro lado, o estudo de sistemas físicos sob a ótica da Teoria do Emaranhamento vem mostrando ser uma forma alternativa para o entendimento de fenômenos tratados por diversos campos como a física do estado sólido, a física estatística e a ótica quântica, além de trazer novidades para estas áreas. Nesta dissertação objetivamos revisar alguns dos aspectos mais importantes no que concerne a Teoria do Emaranhamento, além de propor resultados originais nesta área. Primeiramente, mostraremos como surge a noção de emaranhamento, como determinar se um estado quântico é emaranhado e como quantificar seu emaranhamento. Concentrando-nos em sistemas de três partículas, mostraremos um procedimento tomográfico que utiliza apenas dois detectores capazes de reconstruir o estado global de sistemas puros de três qubits. Discutiremos as exceções existentes neste procedimento e o papel do emaranhamento multipartite nestas exceções. Obteremos também resultados originais no que diz respeito ao formalismo da Teoria do Emaranhamento. Neste sentido, discutiremos o problema da pureza dos estados maximamente emaranhados. Especificamente, para sistemas de duas partes, a maioria dos quantificadores do emaranhamento indicam que estados maximamente emaranhados são puros. Entretanto, contra-exemplos podem ser explicitados. No contexto multipartite mostramos um quantificador para o qual sempre que um sistema alcança o máximo de emaranhamento disponível este estado torna-se puro. Finalmente, discutiremos o problema do emaranhamento devido apenas à indistinguibilidade de partículas quânticas.
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Mafra, Daniela Lopes. "Dispersão de fônons na vizinhança do ponto de Dirac do grafeno por espalhamento Raman." Universidade Federal de Minas Gerais, 2008. http://hdl.handle.net/1843/IACO-7KVSAE.

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Abstract:
S
A relação de dispersão de fônons é uma das propriedades físicas mais fundamentais de um sólido. Nesse trabalho, a Espectroscopia Raman com dupla Ressonância foi usada para determinar a dispersão dos ramos de fônons longitudinal acústico (LA) e transversal óptico no plano (iTO) próxima ao ponto de Dirac (ponto K da zona de Brillouin) de uma mostra de grafeno através da análise da dispersão de duas bandas de segunda ordem originadas de um processo inter-vale: a banda G - e a banda G*. A banda G*, em aproximadamente 2700cm-1, envolve dois fônons do ramo iTO com vetor de onda q » 2k, onde q e k são os vetores de onda do fônon e do elétron, respectivamente, medidos a partir do ponto K. Já a banda G*, em aproximadamente 2450 cm-1, também vem de dois fônons com q » 2k, porém um do ramo iTO e outro do LA. Portanto, a freqüência dos fônons LA e iTO podem ser obtidas a partir da medida da freqüência dessas duas bandas. Os resultados experimentais foram comparados com os resultados obtidos para grafite turbostrático e também com diferentes relações de dispersão de fônons calculadas teoricamente. Além disso, também é mostrado que as velocidades dos fônons envolvidos nesse processo Raman com dupla ressonância são dadas por LA=7.70 x 10-3 F  e TO=5.47 x 10-3 F, onde F é a velocidade de Fermi dos elétrons na proximidade do ponto de Dirac.
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Ferreira, Erlon Henrique Martins. "Correntes persistentes: uma aboradagem supersimétrica." Universidade Federal de Minas Gerais, 2006. http://hdl.handle.net/1843/IACO-6WHQPQ.

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Abstract:
Starting from a simple model for the persistent current on a clean one-dimensional ring in the presence of an homogeneous magnetic field, we show the properties of that current in the ideal case, without disorder, for both a plane and a M¨obius-like geometry. We also show how to treat disorder and calculate the averaged current for an ensemble of isolated mesoscopic, quasi one-dimensional metal rings with a weak disorder. We model the disorder by means of Random Matrix Theory, which combined with supersymmetry techniques, has made possible to obtain the averaged persistent current. We show the equivalence between the IWZ model, which is discrete, and the continuous model, by calculating the current exactly for the zero mode and perturbatively for higher order modes. We also calculate the averaged persistent current for a ring with an embedded quantum dot with disorder. We conclude that the very presence of the quantum dot increases significantly the current amplitude but does not alter the symmetry and periodicity of the current with the external flux.
A partir de um modelo simples para a corrente persistente em um anel limpo unidimensional na presença de um campo magnético uniforme, mostramos as propriedades dessa corrente no caso ideal, sem desordem, tanto para uma geometria plana quanto para uma fita de Möbius. Mostramos como incluir a desordem e calcular a corrente média para um ensemble de anéis metálicos mesoscópicos, quase unidimensionais e isolados, na presença de uma desordem fraca. Modelamos a desordem por meios da Teoria de Matrizes Aleatórias, que combinada a técnicas de supersimetria, possibilitam o cálculo analítico da corrente persistente média. Mostramos a equivalência do modelo IWZ, que é um modelo discreto, com o modelo contínuo, calculando a corrente de maneira exata para o modo zero e perturbativamente para os modos superiores. Calculamos ainda a corrente média para anéis isolados com um ponto quântico imerso fora do regime Kondo, mas na presença de desordem. Concluímos que a presença do ponto quântico quebra a simetria da corrente para números pares e ímpares de elétrons e produz dois picos anti-simétricos na corrente, um próximo ao nível de Fermi do anel e o segundo em cerca de metade da energia deste. A origem desse efeito é interpretada como um fenômeno de interferência construtiva.
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Moura, Alexandre Gutenberg da Costa. "Propriedades espaciais e de frequência e um estudo da pureza e fidelidade do estado quântico gerado na conversão paramétrica descendente em cristais uniaxiais." Universidade Federal de Minas Gerais, 2010. http://hdl.handle.net/1843/IACO-86HP2V.

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Abstract:
In this work we investigate the spatial and frequency properties of the two-photon estates generated by spontaneous parametric down- conversion in uniaxial crystals of arbitrary length. As a basic tool we use Fourier optics in birefringent media. We present a detailed study of the Fourier optics in uniaxial anisotropic media of finite length. We determinethe quantum states generated in the process of spontaneous parametric down-conversion, considering the anisotropy of the non-linear crystal. We study in detail the transfer of properties from pump beam to the two-photon state and its dependence on anisotropy. We use this state to study the purity and entanglement in polarization, and its dependence with the crystal length, pump beam divergence, detector angular aperture and frequency bandwidth
Neste trabalho investigamos as propriedades espaciais e de freqüência do estado de dois fótons gerados por conversão paramétrica descendente em cristais uniaxiais de comprimento arbitrário. Como ferramenta básica, empregamos a óptica de Fourier em meios anisotrópicos uniaxiais de comprimento finito. Determinamos o estado quântico gerado no processo da Conversão Paramétrica Descendente Espontânea, levando em conta a anisotropia do cristal não-linear. Com isso, estudamos em detalhe como a transferência das propriedade do feixe bombeador para o estado de dois fótons depende da anisotropia do meio. Utilizamos este estado para fazer um estudo do emaranhamento e da pureza, em polarização, e sua dependência com o comprimento do cristal, a divergência do feixe bombeador, o ângulo de aceitação e a largura de banda em frequência dos detectores.
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Assis, Pierre-louis de. "Manipulação e mapeamento de correlações quânticas em estados de quatro qudits espaciais." Universidade Federal de Minas Gerais, 2011. http://hdl.handle.net/1843/IACO-8NPML4.

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Abstract:
During the past thirty years the field of Quantum Information has been very successful in proposing protocols and algorithms that involve two-level quantum systems known as qubits. It has been shown that cryptographic keys can be distributed securely using quantum resources and that quantum algorithms can solve tasks such as the factoring of large numbers with an exponential speedup over classical algorithms. Most implementations, however, are restricted to proof-of-concept experiments using few qubits, due to the difficulty of scaling the physical systems utilized. Quantum systems with more than two levels, called qudits, present themselves as an alternative way of obtaining a space with large dimensionality without recurring to a large number of qubits. This reduces the number of particles necessary for implementing protocols in a scale that is relevant for practical applications. Additionally, pairs of entangled qudits are more robust agains noise than their qubit counterparts and are also more adequate for experiments that test the non-local and contextual behavior of nature, as predicted by its description using Quantum Mechanics. In this thesis we present the construction and characterization of a source of states of four qudits. We used a pulsed laser as pump for type-II Spontaneous Parametric Down Conversion (SPDC) to occur on a PPKTP, a KTiOPO4 (KTP) crystal with a periodic ferroelectric domain inversion, a technique called periodic poling. In type-II SPDC a pair of photons, also called biphoton, is generated in which one has horizontal polarization while the other has vertical polarization. Due to the use of a pulsed pump beam and the high down-conversion efficiency of our PPKTP, the probability that a single pump pulse will originate two pairs of photons is high. In order to generate qudits we used the multiple-slit implementation, meaning that a multiple slit was placed between the PPKTP and the detectors, encoding discrete qudit states onto the continuous transverse mode of the biphoton. Using double, triple and quadruple slits we produced, respectively, qubit, qutrit and ququart states. A system of lenses placed between the PPKTP and the slits manipulated the amplitude of the transverse biphoton state impinging on the slits and, thus, the quantum correlations between qudits after the slits. By projecting either the near or far field of the crystal onto the slits, the lenses changed the characteristics of the biphoton amplitude function and allowed us to obtain either states with very high entanglement, in the case of the near field, or very low entanglement, in the case of the far field. A lens in the f-f configuration between the plane of the slits and the plane of the detectors projected the far field of the slits, so we could observe conditional interference patterns. We detected the photons in coincidence as a function of the position of two detectors These were used to generate maps of coincidences between two photons with different polarization and for two photons with the same polarization. The first case contains contributions from photons of a single pair and from photons from two different pairs, while the second case contains contributions from different pairs only. In order to isolate the single pair contribution on different-polarization coincidences, we removed the background component from photons of different pairs, given by the same-polarization coincidences. Besides serving to isolate the singlepair signal, same-polarization coincidences confirm the existence two-pair events and give us information about the purity of the reduced state of a single photon, which is related to the degree of entanglement in a biphoton. We conclude that manipulating the biphoton transverse amplitude is a promising technique for generating qudit states while controlling their entanglement and correlation properties, especially if more exotic transverse amplitudes are explored, such as Hermite-Gaussian pump beams or amplitudes engineered with a spatial light modulator. The use of high-efficiency SPDC sources allows for states of more than one biphoton, engineered using transverse amplitude manipulation, to be employed in many different protocols in Quantum Information, serving as sources of heralded pure or mixed states, or playing an important role in tests of the non-local and contextual nature of physical systems, as predicted by Quantum Mechanics.
Nos seus trinta anos de existência a Informação Quântica teve grande êxito em propor protocolos e algoritmos envolvendo sistemas quânticos de dois níveis, chamados de qubits. Mostrou-se a possibilidade de distribuição segura de chaves criptográficas e algoritmos quânticos capazes de resolver tarefas como a fatoração de grandes números com um ganho exponencial de velocidade em relação aos algoritmos clássicos. A maior parte das implementações, contudo, restringe-se a provas de princípio envolvendo poucos qubits, devido à dificuldade de escalabilidade dos sistemas utilizados. Sistemas quânticos com mais de dois níveis, chamados de qudits, se apresentam como uma possibilidade de obter espaços de maior dimensão sem recorrer a um número muito elevado de qubtis, reduzindo o número de partículas necessário para a implementação de protocolos em escalas relevantes. Além disso, pares emaranhados de qudits são mais resistentes a ruído que aqueles compostos por qubits e também se mostram mais adequados para a realização de experimentos que testem o caráter não-local e contextual da natureza, conforme previsto pela Mecânica Quântica. Nesta tese relatamos a construção e caracterização de uma fonte de estados de quatro qudits. Utilizamos um laser de bombeamento pulsado e um cristal de KTiOPO4 com inversão periódica de domínios (PPKTP) como fonte de pares de fótons, também chamados bifótons, por Conversão Paramétrica Descendente Espontânea (CPDE) tipo II, caso em que o par contém um fóton de polarização horizontal e um fóton de polarização vertical. Devido ao uso do laser pulsado e à alta eficiência de conversão do PPKTP, há grande probabilidade de um mesmo pulso de bombeamento produzir dois bifótons. Codificamos os qudits no modo de momento transversal dos fótons por meio de fendas múltiplas, gerando sistemas com 2, 3 e 4 níveis. Através de elementos ópticos lineares, colocados entre o PPKTP e as fendas, manipulamos a amplitude dos estados transversais dos bifótons incidentes sobre as fendas e, assim, as correlações quânticas entre os qudits após as fendas. Fazendo uso de duas configurações de lentes, projetamos ora o campo próximo e ora o campo distante do PPKTP sobre as fendas, obtendo após i estas estados de qudits com propriedades muito distintas. No caso do campo próximo, observamos alto grau de emaranhamento entre os qudits, enquanto o campo distante produziu estados com baixo emaranhamento, próximo a um estado produto. Caracterizamos o estado dos pares de qudits gerados utilizando mapas de correlação de quarta ordem no campo elétrico dos fótons, obtidos através de medições em coincidência de fotocontagens no campo distante das fendas, projetado sobre o plano dos detectores por uma lente na configuração f-f. Para correlações entre fótons com polarizações diferentes isolamos o sinal devido a fótons pertencentes a um mesmo bifóton via subtração da contribuição de fótons de bifótons distintos, obtida através de medições em coincidência de fótons com a mesma polarização. Estas últimas forneceram ao mesmo tempo comprovação da presença de dois pares de qudits gerados por um mesmo pulso e informação sobre o estado reduzido de um dos fótons do par de qudits, que pode ser utilizada para estimar o emaranhamento no par quando se supõe que o estado global é puro. Concluímos que a manipulação da amplitude do campo dos bifótons antes da fenda é um método muito promissor para a geração controlada de estados de qudits. Acreditamos que amplitudes não-triviais, como a dos modos Hermite-Gaussianos ou ainda mais arbitrárias, geradas por moduladores espaciais de luz, podem ser explorados para obter estados ainda mais gerais do que os obtidos com perfis descritos por funções pares. Combinado ao uso de cristais com alta eficiência de CPDE, pode-se construir uma fonte útil para diversos protocolos de Informação Quântica, como comunicação segura entre muitas partes ou geração de estados de qudits que podem ser utilizados para simular a dinâmica quântica de cavidades, além de servir para testes do caráter não-local e contextual da natureza.
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