Journal articles on the topic 'Gruppi parlamentari'

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Mastropaolo, Alfio. "PARLAMENTI E PARLAMENTARI NEGLI ANNI OTTANTA." Italian Political Science Review/Rivista Italiana di Scienza Politica 20, no. 1 (April 1990): 29–71. http://dx.doi.org/10.1017/s0048840200008947.

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Abstract:
IntroduzioneAll'interno di quello che si suole ormai definire il mercato politico, il successo degli interessi organizzati ha da qualche decennio a questa parte finito, com'é noto, per cancellare del tutto la tradizionale rappresentazione del parlamento quale baricentro del sistema politico. Superata la fase in cui l'insidia piò grave alle prerogative delle assemblee legislative veniva dai partiti politici, i grandi gruppi d'interesse funzionali hanno addirittura dato luogo ad un secondo circuito rappresentativo in pieno regola, postosi decisamente in concorrenza rispetto a quello della rappresentanza politica democratica, che ha nel parlamento il suo principale punto di transito.
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Lupo, Nicola. "I gruppi parlamentari nel parlamentarismo maggioritario." DEMOCRAZIA E DIRITTO, no. 3 (November 2010): 83–106. http://dx.doi.org/10.3280/ded2009-003005.

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Verzichelli, Luca. "I GRUPPI PARLAMENTARI DOPO IL 1994. FLUIDITÀ E RIAGGREGAZIONI." Italian Political Science Review/Rivista Italiana di Scienza Politica 26, no. 2 (August 1996): 391–413. http://dx.doi.org/10.1017/s0048840200024278.

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Abstract:
Lo studio dei gruppi parlamentari non ha mai rivestito grande importanza in Italia, anche per la generale convergenza tra gli studiosi, politologi e giuristi, intorno alla tesi della subordinazione dei gruppi stessi rispetto ai partiti, sin dall'epoca della ricostruzione democratica del dopoguerra.
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Azzariti, Gaetano. "Cittadini, partiti e gruppi parlamentari: esiste ancora il divieto di mandato imperativo?" DEMOCRAZIA E DIRITTO, no. 3 (November 2010): 311–64. http://dx.doi.org/10.3280/ded2009-003015.

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Marques da Silva, Bruna Marques da Silva. "DISCURSOS INTOLERANTES (OU DISCURSOS DE ÓDIO?) DE PARLAMENTARES CONTRA GRUPOS SOCIAIS MINORITÁRIOS NO BRASIL." Revista Eletrônica Direito e Política 15, no. 3 (December 18, 2020): 865–93. http://dx.doi.org/10.14210/rdp.v15n3.p865-893.

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Abstract:
Este estudo objetiva investigar se e como discursos intolerantes proferidos por parlamentares contra grupos sociais minoritários estão sendo enfrentados juridicamente no Brasil. Além disso, analisar se a definição de discurso de ódio referida pela Organização das Nações Unidas para a Educação, a Ciência e a Cultura (UNESCO) aproxima-se das manifestações objetos de demanda judicial. A pesquisa é de cunho exploratório, com levantamento bibliográfico e documental, bem como empírico, com análise de jurisprudência do Supremo Tribunal Federal. Os principais resultados da pesquisa apontam que: a) discursos intolerantes proferidos por parlamentares contra grupos sociais minoritários estão sendo judicializadas; b) nesses casos, o alcance da garantia da imunidade parlamentar material permanece conectado ao exercício da função parlamentar e c) por fim, os discursos intolerantes analisados tendem a aproximar-se do conceito jurídico de discurso de ódio referido pela Organização das Nações Unidas para a Educação, a Ciência e a Cultura (UNESCO);PALAVRAS-CHAVE: Direito à liberdade de expressão; Imunidade parlamentar; Discurso de ódio; Grupos sociais minoritários.
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García-Escudero Márquez, Piedad. "El Parlamento individual en un Parlamento de grupos : la participación en la función legislativa." Teoría y Realidad Constitucional, no. 28 (June 1, 2011): 205. http://dx.doi.org/10.5944/trc.28.2011.6958.

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Abstract:
This article examines how the Constitution and the Rulings of the Constitutional Court establish a concept of an individual Member or Parliament as the representative empowered with a parliamentary mandate as well as entitled to exercise the constitutional powers of the Chambers. This concept is then conforted to the rulers of the Standing Orders and the day-to-day parliamentary pratice in order to ascertain how these modify the Member´s scope of action and what parliamentary activities have in effect been «taken over» by Parliamentary Groups, wich are perceived as the central characters of the political game and the real initiators of almost all parliamentary proceedings in the Chambers.Se examina la concepción del parlamentario individual (supuesto autor, todavía titular del mandato representativo, del ejercicio de las funciones constitucionales de las Cámaras) que se obtiene de la Constitución y la jurisprudencia constitucional y compararla con la normativa contenida en los Reglamentos parlamentarios y con su aplicación práctica, para comprobar cuál es el ámbito de actuación que conserva aquél y cuál ha sido «usurpado» por los grupos parlamentarios, protagonistas del juego político y de la inmensa mayoría de las iniciativas e intervenciones en el seno de las Cámaras.
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Berg, Sven. "The House of Nobility Revisited: Benchmen Elections and Subgroup Voting Power*." Journal of Public Finance and Public Choice 9, no. 2 (October 1, 1991): 95–106. http://dx.doi.org/10.1332/251569298x15668907345289.

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Abstract:
Abstract Viene esaminato, dal punto di vista probabilistico, il potere di voto, nell’ambito del sistema parlamentare svedese del secolo scorso.Nella prima metà del secolo decimonono, la Camera della Nobiltà, nella quale era applicato il metodo di votazione doppiamente indiretto, fornisce esempi interessanti di situazioni in cui un gruppo di persone determinato e coesivo esercita una sproporzionata influenza sul risultato delle elezioni in un’assemblea. I casi esaminati sono due: quello degli «Indipendenti», che nel 1823 formarono un gruppo del tipo «caucus»; e il caso in cui nel 1840 l’opposizione riportò una sorprendente vittoria sui governativi, malgrado questi ultimi godessero della maggioranza in Parlamento.Appare dal primo caso che, sebbene il potere d’influenzare i risultati si riduca con la suddivisione in piccoli gruppi, tuttavia le minoranze organizzate sono in grado di ricorrere a scambi di voti e altri tipi di comportamento strategico che possono ampiamente compensare tale effetto. Nel secondo caso, la vittoria dell’opposizione à probabilmente dovuta ad una distribuzione ad essa favorevole dei votanti all’interno dei sottogruppi.Rimangono alcuni quesiti che dovrebbero essere esaminati alia luce delle moderne teorie del voto, come quello degli effetti distorsivi del metodo di voto indiretto adottato dalla Camera e quello dei problemi strategici che deriverebbero qualora fosse consentita la vendita di voti prima delle elezioni.
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Raniolo, Francesco. "Alla ricerca di democrazie ‘miti e serene' per il XXI secolo." CITTADINANZA EUROPEA (LA), no. 1 (August 2021): 99–124. http://dx.doi.org/10.3280/ceu2021-001004.

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Abstract:
In questo articolo la democrazia rappresentativa e, in particolare, quella parlamentare vengono concettualizzate come regimi di riconciliazione che assicurano la convivenza pacifi-ca tra esseri umani e gruppi diversi. A tal fine esse devono affrontare il trilemma ordine, plu-ralità, legalità costituzionale. Parlamenti e partiti politici, per la loro funziona di linkage tra società e istituzione, sono stati strumenti cruciali a tale scopo. L'articolo ricostruisce, quindi, le due varianti polari di democrazia parlamentare (maggioritaria e consensuale) come tentativi di trovare un equilibrio fra i tre valori-obiettivi. Ovvero, come modi per realizzare un trade-offe accettabile tra costi/rischi di oppressione e di efficienza. Tuttavia, le sfide esterne e le trasformazioni interne (declino dei partiti tradizionali e populismo) alle democrazie del XXI secolo sembrano indicare che queste devono mostrare non solo capacità decisionale, ma soprattutto tolleranza, giustizia e non-dominio.
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Lanza, Orazio, and Gianni Piazza. "I PARLAMENTARI DI FORZA ITALIA: UN GRUPPO A SOSTEGNO DI UNA LEADERSHIP?" Italian Political Science Review/Rivista Italiana di Scienza Politica 32, no. 3 (December 2002): 425–57. http://dx.doi.org/10.1017/s0048840200030379.

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Abstract:
IntroduzioneTra le molteplici ragioni che sollecitano uno studio del fenomeno Forza Italia, sono precipuamente due quelle da cui muove il nostro articolo. La prima è l'esigenza di fornire un contributo alla conoscenza di un fenomeno così nuovo ed originale da rendere complicato anche il semplice etichettamento. Come altrove, anche in campo politologico il termine più utilizzato per qualificare questo tipo di partito è stato quello di «azienda», che riassume il suo essere frutto di un originale e riuscito esperimento di trasferimento in campo politico di una struttura imprenditoriale e del suo leader. Ma non ne sono mancati altri altrettanto significativi. Nondimeno sembra ormai difficile parlare di flash party dopo otto anni di vita, di partito azienda dopo l'allargamento del reticolo organizzativo, di semplice partito carismatico dopo il parziale processo di istituzionalizzazione che negli anni è intervenuto (Poli 2001). Più utile ci sembra, riprendendo la terminologia proposta anni fa da Panebianco (1982), parlare di «partito elettoralista» (Gunther e Diamond 2002), ovvero di partito organizzativamente snello, le cui funzioni primarie sono la strutturazione del voto e la selezione dei candidati alle elezioni e, dunque, la conduzione della campagna elettorale attraverso tecniche moderne incentrate soprattutto sui mezzi di comunicazione di massa e sull'attrattiva personale dei candidati presentati, in particolare del suo leader.
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Campos, Milagros. "Los grupos parlamentarios como instituciones de intermediación entre partidos políticos y Congreso." Revista Elecciones 16, no. 17 (December 30, 2017): 139–68. http://dx.doi.org/10.53557/elecciones.2017.v16n17.05.

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Abstract:
El artículo tiene como objetivo mostrar que los grupos parlamentarios constituyen instituciones fundamentales en los sistemas democráticos, en la medida que son el reflejo, en el Congreso, de los partidos políticos que compitieron en elecciones. El voto preferencial en el Perú permite personalizar el voto, pero el impacto del partido político es de tal magnitud que el candidato más votado quedaría sin escaño si el partido político no logra suficientes votos. La importancia de los partidos políticos es fundamental en la conformación como en el funcionamiento del Congreso. El artículo analiza las sucesivas reformas al Reglamento del Congreso en la regulación de los grupos parlamentarios y su relación con los partidos políticos.
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Rubio Núñez, Rafael. "La nueva ola de regulación de los grupos de presión parlamentarios." FORO. Revista de Ciencias Jurídicas y Sociales, Nueva Época 21, no. 2 (November 6, 2019): 397–420. http://dx.doi.org/10.5209/foro.64032.

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Abstract:
La regulación de los grupos de presión se ha extendido por todo el mundo en los últimos años. Esta regulación abarca no solo las actividades de influencia frente al poder ejecutivo, sino también ante el poder legislativo. Cuando se regulan de manera específica estas actividades frente a las Cámaras, la normativa comparte una serie de elementos comunes con la regulación del ejecutivo y una serie de peculiaridades que se adaptan a la singularidad de las Cámaras. Estas ofrecen nuevas posibilidades para convertir el lobby en un instrumento que fomente la participación ciudadana, ajustándose a los principios básicos de la democracia.
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Ramos, Marisa. "Estruturação ideológica dos partidos e grupos políticos na Venezuela (1998-2000)." Opinião Pública 8, no. 2 (October 2002): 230–50. http://dx.doi.org/10.1590/s0104-62762002000200004.

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Abstract:
Este artigo analisa a competição política na Venezuela no sentido de avaliar suas possibilidades de estabelecer um sistema partidário relativamente estável e organizar a vida política venezuelana. Estuda o grau de estruturação ideológica e distinções programáticas de alguns partidos relacionados a outros partidos e grupos, como dimensões que contribuem para a escolha eleitoral dos cidadãos. Os dados provêm da pesquisa "Elites parlamentares na América Latina", dirigida por Manuel Alcântara Sáez, no Instituto de Estudos de Iberoamérica e Portugal, Universidade de Salamanca.
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Paula, Rafael Freire de, and Márcia da Silva. "Distribuição espacial do voto conservador no Rio Grande do Norte e as estratégias de políticas e territoriais dos grupos de poder oligárquicos." GEOGRAFIA (Londrina) 31, no. 2 (July 3, 2022): 173. http://dx.doi.org/10.5433/2447-1747.2022v31n2p173.

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Abstract:
Este artigo apresenta dados e reflexões sobre as relações entre os processos de formação territorial, grupos de poder oligárquicos, espacialização do voto conservador e estratégias utilizadas pelos grupos hegemônicos em seus processos de reprodução política, eleitoral e territorial. Levantamos e discutimos as bases materiais, os discursos no Congresso Nacional (CN) e as vinculações institucionais e políticas daqueles que compõem grupos e redes de poder oligárquicas no Rio Grande do Norte (RN), desvendando a práxis conservadora dos deputados federais potiguares. Utilizamos mapeamentos, softwares para leitura do corpus textual e bases de dados secundárias do Tribunal Superior Eleitoral e do CN. Percebemos que a base material dos parlamentares configura um dos elementos responsáveis pela reprodução política dos grupos de poder conservadores, especialmente no que se refere à propriedade de veículos de comunicação. A relação direta entre distribuição de emendas parlamentares e espacialização dos votos em parlamentares conservadores demarcam territórios e denotam interesses revelados em discursos no CN, nos quais se entrelaçam elementos locais, regionais e nacionais. Concluímos que existem relações entre território, poder e conservadorismo em recortes territoriais no RN, abrindo desafios teórico-metodológicos voltados ao entendimento de territórios onde prevalece, no tempo e no espaço, a hegemonia de grupos de poder conservadores.
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Delgado Ramos, David. "Sobre la constitución de grupos parlamentarios y el «préstamo» de diputados y senadores." Teoría y Realidad Constitucional, no. 43 (May 23, 2019): 499. http://dx.doi.org/10.5944/trc.43.2019.24436.

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Abstract:
El objetivo de este trabajo consiste en exponer la problemática del «préstamo» de parlamentarios en las Cortes Generales, analizando el marco jurídico de la constitución de los grupos parlamentarios en los reglamentos de las Cámaras y la práctica seguida desde los inicios de la democracia. Posteriormente, se analizará la jurisprudencia del Tribunal Constitucional, concretamente, las sentencias 64/2002, de 11 de marzo, la 141/2007, de 18 de junio y, la más reciente 76/2017, de 19 de junio. Por último, se hace una propuesta de reforma de los reglamentos del Congreso y del Senado, al objeto de limitar y evitar esta práctica.The aim of this work consists in exposing the problems regarding the lending of the members in the Spanish Parliament, analysing the legal framework for the constitution of parliamentary groups within the regulations of the Chamber and the practice followed since the inception of democracy. Subsequently, the jurisprudence of the Constitutional Court will be analysed, specially decisions 64/2002, of 11March, the 141/2007, of 18 June and the most recent 76/2007, of 19 June. Finally, a proposal for reform of the regulations of the Congress and the Senate is made, in order to limit and avoid this practice.
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Cesaritti, Monica. "«Liberazione dall'aborto»: l'articolato universo delle donne, il Pci e l'approvazione della legge 194." MONDO CONTEMPORANEO, no. 1 (June 2011): 39–68. http://dx.doi.org/10.3280/mon2011-001002.

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Abstract:
Con la diffusione del neofemminismo in Italia si impose nel dibattito pubblico la questione della regolamentazione dell'interruzione volontaria di gravidanza, considerata reato dal codice penale fascista ancora in vigore negli anni Settanta. Il dibattito coinvolse i partiti politici e vide in prima linea le donne. Furono le militanti della sezione femminile del Pci a imporre all'intero partito la discussione sull'aborto e la necessitŕ di un impegno concreto per l'approvazione di una giusta legge in materia. La maggiore sensibilitŕ della sezione femminile fu dovuta anche al costante contatto con le iscritte dell'Udi che, a loro volta, si confrontarono dapprima in scontri anche accesi, poi in dibattiti con posizioni sempre piů simili, ma mai del tutto convergenti, con i gruppi neofemministi. Dal punto di vista politico fu difficile arrivare all'elaborazione di una legge: l'iter parlamentare incontrň numerosi ostacoli, ma infine, grazie al Pci che seppe mediare tra le istanze dei partiti laici e di quelli cattolici, gli uni a favore della liberalizzazione, gli altri per il mantenimento del reato di aborto, fu possibile giungere all'approvazione di una legge condivisa, la n. 194.
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Mercado, Alberto. "El papel de los grupos parlamentarios en el Congreso mexicano: un estudio sobre representatividad política." Estudios: filosofía, historia, letras 11, no. 107 (2013): 113. http://dx.doi.org/10.5347/01856383.0107.000254694.

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Matias, Wagner, and Fernando Mascarenhas. "Os Grupos de Pressão no Processo de Tramitação do PROFUT (Lei nº 13.155/2015)." LICERE - Revista do Programa de Pós-graduação Interdisciplinar em Estudos do Lazer 22, no. 2 (June 25, 2019): 524–56. http://dx.doi.org/10.35699/1981-3171.2019.13580.

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Abstract:
O presente estudo identifica os grupos de pressão que atuaram ativamente no Congresso Nacional durante a tramitação da lei nº 13.155/2015 e os interesses atendidos ao longo desse processo. Trata-se de uma pesquisa exploratória, de caráter qualitativa, sendo desenvolvida a partir do levantamento e análise documental. Os documentos utilizados foram às notas taquigráficas das sete audiências públicas realizadas para discutir o tema, o relatório das emendas parlamentares, os documentos referentes à Medida Provisória nº671/2015 que deu origem a lei, tanto aqueles elaborados no Parlamento quanto pelo Poder Executivo, e a própria lei nº 13.155/2015. Ao longo da análise da tramitação desse ordenamento ficam evidentes os grupos que disputaram o conteúdo deste marco legal e os interesses em disputa e atendidos pela lei.
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Stramaccioni, Alberto. "L'eredità di Raniero Panzieri. Una nuova cultura anticapitalistica." SOCIETÀ E STORIA, no. 174 (January 2022): 724–46. http://dx.doi.org/10.3280/ss2021-174003.

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Abstract:
L'autore ricostruisce l'azione politica e l'elaborazione teorica compiuta da Raniero Panzieri (1921-1964) negli anni della modernizzazione economica e sociale del secondo dopoguerra al fine di individuare le principali tematiche che, sulla base di una consistente produzione memorialistica e di un altrettanto rilevante indagine storiografica, hanno costituito i riferimenti per una nuova cultura anticapitalistica alternativa a quella della sinistra storica. Il dirigente socialista-secondo l'autore- esprimendo forti critiche alle politiche del Pci e del Psi , considerate riformiste, propone di realizzare una nuova sinistra per una migliore efficacia nella difesa degli interessi dei lavoratori. In questa prospettiva ritiene che si debba superare il modello leninista nella gestione del partito per dar vita ad una struttura organizzativa realmente al servizio della classe operaia; intende poi affermare nuove forme di democrazia diretta contro la tradizionale mediazione sindacale e politico-parlamentare; sostiene inoltre di dover rileggere la teoria marxista oltre il dogmatismo storicista al fine di elaborare una nuova sociologia della classe operaia. Queste tematiche "secondo l'autore-non trovano consenso nell'area della sinistra storica ma alimentano l'azione politica di una nuova generazione di militanti attiva nel biennio ‘68-'69 e poi trovano spazio negli anni settanta e ottanta in molteplici riviste e gruppi politici e ancora oggi ,fuori da ogni anacronismo o analogia comparativa, possono comunque suscitare un qualche interesse difronte ai profondi mutamenti del sistema capitalistico indotti dal rapido progresso tecnologico.
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Vasconcelos, César Ricardo Maia de, and Gabriel Lacerda de Paula. "A PERCEPÇÃO DOS PARLAMENTARES POTIGUARES ACERCA DO LOBBY E DO PODER DE INFLUÊNCIA DOS GRUPOS DE PRESSÃO." Revista Gestão e Desenvolvimento 16, no. 1 (February 13, 2019): 227. http://dx.doi.org/10.25112/rgd.v16i1.1634.

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Abstract:
O presente artigo de discussão teórica tem por finalidade abordar estudos relacionados à atividade de influência proveniente do Lobby e dos Grupos de Pressão. Para tanto, foram analisados, essencialmente, artigos de periódicos clássicos sobre a matéria, com publicações reconhecidas internacionalmente, disponíveis em bases de pesquisas especializadas, ocorridas no período de 1963 a 2016. De paradigma construtivista e associado à abordagem qualitativa, este trabalho, baseado nas investigações iniciais e lastreado por estudos específicos, permite concluir, preliminarmente, que as atividades dos grupos de pressão e de lobby se apresentam como vitais para obter vantagens hipercompetitivas mediante intervenção direta, seja nas decisões dos agentes públicos, seja na elaboração de legislações específicas. Palavras-chave: Lobby. Grupos de Pressão. Poder de Influência. Agentes públicos. Políticas públicas.ABSTRACTThe present article of theoretical discussion has as purpose to approach studies related to influence activity from Lobby and Pressure Groups. In order to do so, we have analyzed, essentially, articles from classic journals on the subject, with internationally recognized publications, available on specialized research bases, from 1963 to 2016. From a constructivist paradigm associated to the qualitative approach, this work, based on the initial investigations and backed up by specific studies, it is possible to conclude preliminarily that lobbying and lobbying activities are vital for obtaining hypercompetitive advantages through direct intervention in the decisions of public agents and in the elaboration of specific legislations.Keywords: Lobby. Power of Influence. Peer Pressure. Public Agents. Public policy.
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Vergara Vidal, Jorge, and Octavio Avendaño Pavez. "Heterogeniedad y asimetría. La participación de los grupos de interés en el debate parlamentario del Código de Aguas en Chile." Revista Chilena de Derecho y Ciencia Política 13, no. 2 (December 30, 2022): 207–28. http://dx.doi.org/10.7770/rchdcp-v13n2-art2992.

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Abstract:
Las controversias que se desarrollan en torno a las relaciones entre sociedad y naturaleza tienen variadas formas de emergencia, de expresión y de resolución, dado que están marcadas por los intereses que participan de ellas. El presente trabajo analiza la participación de grupos de interés en el debate parlamentario producido en los dos primeros trámites constitucionales de la Reforma al Código de Aguas en Chile, con el fin de identificar modos en que su heterogeneidad organiza los acuerdos acerca de qué es el agua para la sociedad chilena. Luego de analizar la composición de éstos debates, se concluye que la heterogeneidad de grupos de interés que los integran opera como un método de legitimidad, pero a su vez contiene asimetrías geográficas, orgánicas y epistémicas, que favorecen a los grupos que provienen de las regiones centrales delpaís.
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Pan-Montojo, Juan, and Núria Puig Raposo. "Los grupos de interés y la regulación pública del mercado de alcoholes en España (1887–1936)." Revista de Historia Económica / Journal of Iberian and Latin American Economic History 13, no. 2 (September 1995): 251–80. http://dx.doi.org/10.1017/s0212610900005073.

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Abstract:
RESUMENEn este trabajo se analiza la actuación de grupos de interés en el mercado de los alcoholes entre 1887 y 1936. La investigación prétende responder a la pregunta de si los grupos de presión de este sector agroindustrial tuvieron un papel relevante en la configuración de la politica económica —proteccionista— que guió, o inhibió, el crecimiento de la economía espanola durante la Restauracién. Para hacerlo se ha reconstruido, a partir de la documentación de las comisiones parlamentarias y de las publicaciones y escritos de los propios grupos, su interacción con las instancias políticas y administrativas. Se concluye que 1. Los grupos de presión gozaron de una gran autonomía respecto a los intereses, extraordinariamente heterogéneos, del sector; 2. El Parlamento se mostró incapaz de establecer prioridades entre los intereses en pugna; y 3. El proceso legislativo tendió a vaciar de contenido las principales propuestas de representantes del sector y no llegó a definirse una politica alcoholera.
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Irrazábal, Gabriela. "El derecho al aborto en discusión: la intervención de grupos católicos en la comisión de salud de la legislatura de la ciudad de Buenos Aires." Sociologias 12, no. 24 (August 2010): 308–36. http://dx.doi.org/10.1590/s1517-45222010000200011.

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Abstract:
El presente trabajo da cuenta de la participación de grupos católicos especializados en bioética y "bioderecho" en los debates parlamentarios sobre aborto no punible en la Comisión de Salud de la Ciudad de Buenos Aires a fines de 2008. Teniendo en cuenta las múltiples transferencias e influencias entre los campos político y religioso en Argentina, se intentará abordar la estrategia política que ciertos actores del catolicismo utilizan para consolidar la hegemonía simbólica de la Iglesia Católica en la regulación de la vida de los individuos, especialmente de las mujeres y la utilización de estas estrategias como apuestas de estos grupos para mantener su lugar hegemónico al interior de la Iglesia Católica.
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Pereira, Germana Accioly. "MÍDIA, PARLAMENTO E VIOLÊNCIA: UMA ANÁLISE DA CPI DOS GRUPOS DE EXTERMÍNIO NO NORDESTE." E-Legis - Revista Eletrônica do Programa de Pós-Graduação da Câmara dos Deputados 6, no. 6 (June 22, 2011): 23–35. http://dx.doi.org/10.51206/e-legis.v6i6.76.

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Abstract:
Uma democracia forte se faz com confiança e diálogo entre o poder instituído e o conjunto da sociedade. O Brasil busca atingir este ideal, porém encontra em sua realidade uma série de entraves. O objetivo deste trabalho é analisar a relação entre parlamento, mídia e sociedade na construção de uma democracia forte. Há dois elementos fundamentais para que uma sociedade estabeleça um Estado Democrático: a confiança e a participação cidadã. Parece paradoxal que em uma estrutura em que o voto é direto, haja problemas de confiança entre o Legislativo e os cidadãos. Focando a atuação da CPI dos Grupos de Extermínio no Nordeste, que tratou de um tema federal – a proteção dos direitos humanos em um cenário regional: o nordeste brasileiro, este estudo propõe uma reflexão sobre o papel do deputado no fortalecimento do elo entre a instituição Câmara Federal e o cidadão. Até que ponto o parlamentar representa a Câmara dos Deputados para a opinião pública e transfere a credibilidade depositada pelas bases em seu mandato para a atuação do Legislativo como um conjunto. A partir da análise feita nos jornais impressos de Pernambuco, indagamos o papel da mídia no fechamento da conexão eleitoral, contribuindo ainda para a prestação de contas entre deputados e cidadãos. Pretendemos, ainda, verificar como se dá o relacionamento da mídia com os representantes populares – se os deputados são vistos como representantes de uma instituição ou se, ao contrário, suas declarações são entendidas pela imprensa como personalistas.
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Resende, Ciro Antônio Da Silva. "DA TEORIA DOS GRUPOS À LÓGICA DA AÇÃO COLETIVA: ELEMENTOS PARA SE PENSAR A ATUAÇÃO DE GRUPOS DE INTERESSE NO LEGISLATIVO BRASILEIRO / FROM THE THEORY OF GROUPS TO THE LOGIC OF COLLECTIVE ACTION: ELEMENTS TO THINK ABOUT THE ACTION OF GROUPS OF INTEREST IN BRAZILIAN LEGISLATIVE." E-Legis - Revista Eletrônica do Programa de Pós-Graduação da Câmara dos Deputados 11, no. 26 (August 16, 2018): 158–76. http://dx.doi.org/10.51206/e-legis.v11i26.396.

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Abstract:
O objetivo deste artigo é, a partir das obras de Bentley (1908), Truman (1951) e Olson (1965), discutir fatores que, possivelmente, estão associados às diferentes oportunidades de influência entre os grupos de interesse. Nesse sentido, algumas características desses grupos, como tamanho, recursos e capacidade organizacional, são problematizadas tendo como pano de fundo a problemática das assimetrias de acesso e de influência. Para tanto, lança-se mão de dados de um survey realizado com representantes de grupos de interesse e assessores parlamentares do setor público cadastrados na Primeira-Secretaria da Câmara dos Deputados. O diálogo estabelecido entre duas perspectivas do estudo dos grupos de interesse, quais sejam a teoria dos grupos e a concepção olsoniana, aponta para a importância de se identificar grupos que atuam junto às arenas decisórias, suas características e sua capacidade de influenciar as decisões.
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Matias, Wagner Barbosa, and Fernando Mascarenhas. "A constituição do programa de modernização da gestão e de responsabilidade fiscal do futebol brasileiro (PROFUT): atuação parlamentar e grupos de pressão." Motrivivência 30, no. 56 (November 29, 2018): 190–208. http://dx.doi.org/10.5007/2175-8042.2018v30n56p190.

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Abstract:
Este estudo busca compreender o processo de produção da lei nº 13.155/2015, no sentido de identificar os interesses e grupos que influenciaram a configuração desse marco legal. Para tanto, foi realizada uma pesquisa exploratória, de caráter qualitativo, sendo desenvolvida a partir do levantamento e análise documental. Observou-se que: a) os pontos centrais da Medida Provisória nº 671/2015 foram mantidos pelos parlamentares; b) a norma trata de uma continuidade liberalizante da organização do futebol brasileiro; c) a lei faz parte do conjunto de ações do Estado que visa estruturar os clubes e o mercado futebolístico nacional; d) o movimento dos atletas profissionais Bom Senso Futebol Clube foi aquele que mais teve seus interesses atendidos e, por outro lado, as entidades de administração do futebol foram os grupos que mais tiveram insucessos ao longo da tramitação da lei no Congresso Nacional.
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Machado, Wiliam César Alves. "Cuidados críticos em risco iminente de morte e ensino à distância de enfermagem: paralelos que sinalizam o óbvio." Enfermagem Brasil 17, no. 6 (January 1, 2019): 559. http://dx.doi.org/10.33233/eb.v17i6.2718.

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Abstract:
A revogação do Decreto 8.754/2016 [1], que incluía a Enfermagem entre os cursos de graduação que dependiam de prévia manifestação do Conselho Nacional de Saúde para autorização do Ministério da Educação, foi de fato um retrocesso, cujos reflexos negativos haveremos de constatar em futuro próximo. O emblemático episódio de atentado ao candidato e presidente eleito do Brasil, evidenciou a importância do cuidado de enfermagem prestado por profissionais qualificados e com expertise na assistência integral da pessoa em risco iminente de morte. Caso as equipes de enfermagem da Santa Casa de Misericórdia de Juiz de Fora, ou do Hospital Albert Einstein, em São Paulo, não fossem compostas por profissionais bacharéis egressos de cursos presenciais, não haveria como garantir plenas possibilidades de recuperação do presidente eleito.A partir do momento em que o Decreto 8.754/2016 [1] foi revogado pelo Decreto 9.235/2017 [2], teve início a proliferação desordenada de cursos de graduação em Enfermagem de baixa qualidade, agora, amplamente oferecidos na modalidade ensino à distância (ED). Os parlamentares da Comissão de Educação da Câmara demonstraram profundo desconhecimento sobre as especificidades do processo pedagógico da formação técnico-científica do enfermeiro, tampouco se dispuseram a convocar experts de cada uma das suas subáreas de atuação para lhes prestar assessoria. Esqueceram-se do fato de quando submetidos aos mais diversos procedimentos hospitalares de internação clínica ou cirúrgica, todos procuramos identificar a capacitação dos profissionais que nos prestam cuidados, buscando visualizar e ler o que nos possa informar os dados contidos em seus crachás. Negligenciaram, por desconhecimento, o papel decisivo do enfermeiro como responsável imediato pelo cuidado de alta complexidade prestado às pessoas que experimentam situações que requeiram maior domínio de conhecimentos e habilidades para o desempenho de cuidados críticos, além de desconexão com a realidade dos serviços públicos de saúde oferecidos à população brasileira [3].A aplicação do princípio da integralidade na relação pedagógica é condição sine qua non para a construção da identidade profissional e pessoal do futuro enfermeiro, contudo, com limitadas possibilidades de êxito na modalidade ED para sua formação profissional [4]. É no campo configurado pela presença de um professor diante de seus alunos, expondo conteúdos teóricos e suas dimensões operacionais, contextualizando tais abordagens com suas experiências de cuidar, que se constroem oportunidades de transferência de constructos. Primeiramente do professor que fala, e depois dos alunos, quando estes começam a falar e a ser ouvidos pelo professor [5]. Acredita-se que, ao ser diretamente apresentado às situações de cuidado e assistência de Enfermagem pautadas no princípio da integralidade, o bacharelando se torne mais propenso a introduzir tal prática em sua futura atuação profissional [4].Não há dúvida que uma aula virtual não pode ter intensidade similar à de uma aula presencial, quando a relação professor-aluno é essencialmente imediata, sem intermediações, e descreve uma situação de tangível transferência entre professor e aluno [5]. Relação de transferência de extrema relevância no ensino presencial de Enfermagem, fundamentalmente calcada no respeito às necessidades humanas básicas afetadas e vulnerabilidades multidimensionais do outro, compreendido como expressão da imagem e semelhança de Deus [6].Não me parece sensato atribuir equivalência entre a sistemática dinâmica presencial de práticas repetitivas de procedimentos de cuidados simulados em laboratórios de técnicas, até que os estudantes alcancem domínio e habilidades para seu seguro desempenho, com quaisquer estratégias de ensino à distância que se proponham envolvimento de cuidados na multidimensionalidade das necessidades humanas. Evidente que as práticas simuladas em laboratórios de técnicas de Enfermagem são desenvolvidas em manequins, porém, transcorridas em ambientes propícios à criação de atmosferas respeitosas, como se estivéssemos diante dos clientes nos diversos campos de prática profissional [7].Ademais, é fundamental compreender que a formação profissional do enfermeiro deve ser focada no trabalho em equipe, como estratégia pedagógica de preparo para suas futuras atuações nos campos de prática assistencial. Nesse sentido, a aprendizagem colaborativa destaca vantagens em dois níveis: individual e grupal. No primeiro, ela pode contribuir para: ampliar e/ou construir as competências sociais, de integração e comunicação efetivas; incentivar o desenvolvimento do pensamento crítico e a abertura mental; conhecer diferentes temas e adquirir nova informação; reforçar a ideia de que a aprendizagem emerge do diálogo ativo entre professores e alunos; diminuir os sentimentos de isolamento e de temor à crítica; e, finalmente, aumentar a segurança em si mesmo, a autoestima e a integração no grupo [8].
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Mair, Peter. "IL DESTINO DEI PICCOLI PARTITI." Italian Political Science Review/Rivista Italiana di Scienza Politica 19, no. 3 (December 1989): 467–98. http://dx.doi.org/10.1017/s0048840200008662.

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Abstract:
IntroduzioneNella abbondante letteratura che prefigura una crisi delle convenzionali forme di politica nelle democrazie dell'Europa occidentale un'enfasi speciale è stata posta sulla presunta sfida rivolta ai più tradizionali e consolidati partiti di massa. La stessa politica tradizionale è vista come passè ed i grandi partiti di massa, che ne rappresentano la più classica incarnazione, sono ritenuti — a torto o a ragione — strumenti sempre più inadeguati all'incanalamento delle forme contemporanee della rappresentanza.La vulnerabilità dei partiti di massa tradizionali pare derivare da due distinti processi. In primo luogo questi partiti sono ritenuti vulnerabili in termini ideologici e di politiche, in quanto rifletterebbero temi e problemi che corrispondono sempre meno agli interessi contemporanei. In secondo luogo, sono visti come vulnerabili sotto il profilo organizzativo, in quanto cittadini più istruiti, articolati e informati non sarebbero più soddisfatti della passività e/o anonimità che caratterizza la partecipazione in questo tipo di partiti e della natura essenzialmente oligarchica attraverso la quale si ritiene venga esercitato il loro controllo. Seguendo con varie intonazioni entrambe queste linee di ragionamento, gran parte della letteratura contemporanea pone conseguentemente l'accen to sulla erosione dei partiti tradizionali e suggerisce un potenziale riallineamento a favore di partiti più recenti e più piccoli, che appaiono allo stesso tempo più sensibili verso le nuove issues e più aperti verso nuove forme di partecipazione. L'emergere di partiti ecologisti in un gran numero di democrazie europee è spesso citato come la prova più evidente della base di un tale riallineamento, ma evidenza dello stesso tipo può anche essere individuata per un gruppo più ampio di partiti che vanno dai Radicali italiani a D'66 nei Paesi Bassi e ai Socialisti di sinistra in Danimarca e Norvegia (Poguntke 1987).Tuttavia, è chiaro che ognuno di questi argomenti ha implicazioni alquanto diverse. Se, per esempio, quello corretto è il primo, allora il motore principale del cambiamento è il grado di insoddisfazione programmatica e se i partiti tradizionali si rivelassero incapaci di adattarsi dovremmo aspettarci che il riallineamento conseguente favorisca i nuovi partiti. Se invece è corretta la seconda ipotesi, allora il cambiamento principale deriva da insoddisfazione organizzativa e potrebbe risultarne un riallineamento a favore dei piccoli partiti. In realtà i due processi possono essere combinati solo nella misura in cui partiti nuovi tendono anche ad essere partiti piccoli e viceversa, un punto su cui dovremo tornare in seguito.L'importanza di distinguere tra partiti nuovi e partiti piccoli emerge anche al semplice livello di definizione. Mentre la definizione di cosa costituisca un «nuovo» partito (rispetto a un partito della «nuova politica») non sembra porre difficoltà molto superiori a quelle di stabilire una data di soglia temporale, la definizione di cosa sia un partito «piccolo» è molto più problematica. In quest'ultimo caso sono disponibili due strategie. In primo luogo possiamo definire la piccola dimensione in termini di nlevanza sistemica, o facendo ricorso ai criteri identificati da Sartori (1976, 121-25) oppure a criteri alternativi anch'essi basati sul ruolo sistemico dei partiti in questione (Smith 1987). Tuttavia, in questo caso si tende inevitabilmente a parlare di partiti rilevanti o irrilevanti piuttosto che di partiti piccoli o grandi per sè. La seconda alternativa è quella più ovvia, secondo cui piccoli e grandi partiti possono essere distinti sulla base della semplice dimensione, sia essa elettorale, parlamentare, organizzativa o altro. Di sicuro i piccoli partiti possono essere partiti rilevanti e quelliirrilevanti · possono essere piccoli. In ultima analisi, tuttavia, nel nostro caso «piccolo» si deve riferire alla dimensione piuttosto che al ruolo.Questo lavoro è parte di un più ampio progetto dedicato alla esperienza dei piccoli partiti nell'Europa occidentale ed altri contributi del progetto tratteranno il ruolo sistemico dei piccoli partiti, le varie soglie di rilevanza nella loro vita e le varie esperienze in un gran numero di diversi contesti nazionali (Mueller, Rommel e Pridham, in via di pubblicazione). L'obiettivo di questo lavoro è semplicemente quello di offrire un quadro di sintesi sull'universo elettorale dei piccoli partiti nell'Europa occidentale del dopoguerra. Attraverso questa analisi spero di mostrare il grado in cui le fortune elettorali di tali partiti sono cambiate nel tempo, di identificare quei paesi e quei periodi in cui tali cambiamenti sono stati più pronunciati e, in particolare, di identificare quali piccoli partiti ne sono stati coinvolti.Va inoltre aggiunto che si tratta di una analisi a carattere largamente induttivo: cercherò prima di definire cosa costituisca un piccolo partito e in seguito di investigare le modalità e le spiegazioni del cambiamento nel sostegno elettorale aggregato di questi partiti. Intuitivamente si ha la sensazione che il sostegno elettorale dei piccoli partiti sia aumentato negli anni del dopoguerra. Per esempio, la recente nascita di piccoli partiti ecologici, così come le numerose analisi che suggeriscono un declino dei cleavages tradizionali di classe e religione e la crisi concomitante affrontata da quei partiti tradizionali e di grandi dimensioni che mobilitano il voto lungo queste linee di cleavage, sembrano implicare che i partiti di piccola taglia siano divenuti sempre più importanti con il tempo. Anche in questo caso, tuttavia, ci vuole cautela nel mettere in relazione prognosi di mutamento con una classificazione di partiti derivata dalla sola taglia. Non tutti i partiti piccoli sono partiti nuovi, né tantomeno partiti della «nuova politica», e molti si mobilitano elettoralmente in riferimento a linee di frattura molto tradizionali. Un esempio pertinente è quello del Partito popolare svedese in Finlandia. Inoltre, non tutti i nuovi partiti sono partiti piccoli, come evidenzia il successo elettorale della nuova Associazione Cristiano-democratica nei Paesi Bassi. Per la verità, si può anche dubitare che una categorizzazione dei partiti in soli termini di taglia abbia un significato teorico; ma questo è un problema diverso, sul quale torneremo in seguito.Nonostante questi caveat rimane incontestabile che una lettura non-critica della letteratura contemporanea suggerirebbe che vi è stato nel tempo un aumento di voti verso i piccoli partiti e questa ipotesi di partenza dirigerà la nostra analisi. Nella prossima sezione opereremo una classificazione dei partiti a seconda della loro taglia e, su questa base, una classificazione dei sistemi di partito a seconda della distribuzione dei diversi tipi di partiti. Successivamente analizzeremo la tendenza temporale del sostegno elettorale ai piccoli partiti e cercheremo di offrire alcune spiegazioni per la variazione di queste tendenze. Infine, esamineremo in che modo il voto per i piccoli partiti si distribuisce nelle diverse famiglie politico-ideologiche e studiere-mo l'andamento elettorale dei diversi sottogruppi di piccoli partiti, inclusi i «nuovi» piccoli partiti e i «vecchi» piccoli partiti.
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Villarino Marzo, Jorge. "Cortes Generales y grupos parlamentarios." Revista de las Cortes Generales, April 2, 2018, 533–52. http://dx.doi.org/10.33426/rcg/2018/103/116.

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Abstract:
Los Grupos parlamentarios han jugado un papel relevante en el desarrollo del Parlamento español durante los últimos cuarenta años. Desde el principio, antes incluso de la aprobación de la Constitución Española, los Reglamentos provisionales ya recogían importantes atribuciones de los Grupos parlamentarios. Con el paso de los años, en tanto que proyección de los partidos políticos en el Parlamento, podrían ser considerados como unos actores clave en la progresiva consolidación de la democracia española en sí misma. Su importancia se pone de manifiesto en los aspectos organizativos y funcionales. Son los Grupos parlamentarios los que principalmente desempeñan las funciones parlamentarias. Cuestiones como la naturaleza jurídica y el papel del Grupo Mixto, el llamado “mandato de partido” o a legitimación activa de los Grupos parlamentarios ante los tribunales constitucionales y ordinarios son todavía objeto de debate. Lo que no es objeto de debate es que, conforme a la jurisprudencia establecida por nuestro Tribunal Constitucional, el derecho de acceso a los cargos públicos en condiciones de igualdad incluye el derecho de los parlamentarios a formar, bajo ciertas condiciones, un grupo parlamentario.
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Carro Martínez, Antonio. "Los grupos parlamentarios." Revista de las Cortes Generales, August 1, 1989, 7–35. http://dx.doi.org/10.33426/rcg/1989/17/485.

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Abstract:
SUMARIO: 1. Concepto. 2. La cuestión del mandato imperativo. 3. Los partidos y los Parlamentos. 4. La tardía aparición de los Grupos parlamentarios 5. Requisitos de los Grupos: A) número de miembros; B) Correspondencia entre grupos y partidos 6. Importancia de los Grupos en la vida parlamentaria
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Jimena Quesada, Luis. "Sobre algunas consecuencias constitucionales de las reuniones de parlamentarios sin convocatoria reglamentaria : ex artículo 67.3 de la Constitución Española." Revista de las Cortes Generales, April 1, 2000, 131–69. http://dx.doi.org/10.33426/rcg/2000/49/539.

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Abstract:
SUMARIO: I. Planteamiento del estudio: la proyección de un precepto constitucional aparentemente obsoleto e inocuo en la realidad política española. II. Las reuniones informales de parlamentarios o el ejercicio de una libertad pública molesta para los propios poderes públicos. III. Las reuniones de parlamentarios no reglamentarias: una cualificada especie del derecho de reunión. IV. Las reuniones informales de parlamentarios como ejemplo paradigmático del parlamento grupal y ejercicio cualificado de las libertades públicas de agrupación y de pensamiento. V. El estatus de los parlamentarios informalmente reunidos: la perspectiva de la función de control político y el régimen de publicidad parlamentaria. VI. A modo de recapitulación, críticas y propuestas frente a la supuesta obsolescencia e inocuidad de la disposición constitucional estudiada.
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Negri Cortés, Susana. "La influencia de los grupos parlamentarios en los proyectos de ley de naturaleza penal: La reforma penal del año 2010." Boletín Criminológico, November 15, 2015. http://dx.doi.org/10.24310/boletin-criminologico.2015.v21i0.7700.

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Abstract:
El presente estudio tienecomo objeto conocer la influencia queejercen los grupos parlamentarios en losproyectos de ley de naturaleza penal. A talfin, centrándonos en la reforma penal delaño 2010, se ha atendido a las enmiendaspresentadas al proyecto de ley por losgrupos parlamentarios en el Congreso delos Diputados y a la plasmación de lasmismas en el articulado tras la aprobacióndefinitiva de la ley. Los resultados obtenidosponen de manifiesto una mayor influenciaen la tramitación del proyecto de ley de lamayoría parlamentaria representada en elGobierno frente a un débil contrapeso delos grupos parlamentarios que ejercen laoposición en el Congreso.
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BÉJAR ALGAZI, Luisa. "Representación y disciplina en los grupos parlamentarios: el caso mexicano." Estudios Políticos, no. 3 (April 5, 2013). http://dx.doi.org/10.22201/fcpys.24484903e.2004.3.37632.

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Abstract:
La disciplina parlamentaria constituye un factor decisivo en la construcción de una representación democrática. Su observancia, no obstante, puede significar también un impedimento a la consecución de este objetivo si el interés ciudadano es desplazado en beneficio exclusivo de los partidos. En buena medida el desenlace de este dilema se encuentra determinado por el marco institucional adoptado por los grupos parlamentarios para garantizar la lealtad de sus miembros. Este escrito estudia los efectos de la disciplina partidista sobre la representación parlamentaria en el Congreso de México. Qué tan efectivas son las reglas internas de las tres principales fuerzas en la LVIII Legislatura para garantizar la integración de una representación democrática. Esta es la pregunta a explorara aquí en detalle.
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Cano Silva, Rafael. "El control político del Parlamento de Andalucía de las contabilidades de los Grupos parlamentarios y la financiación de los Partidos políticos." Revista de Estudios de la Administración Local y Autonómica, no. 317 (October 8, 2013). http://dx.doi.org/10.24965/reala.vi317.10101.

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Abstract:
<p align="justify">La financiación de los Grupos parlamentarios de la Cámara andaluza con cargo a su presupuesto desempeña un doble rol. De una parte, es fundamental para el sostenimiento de los Grupos parlamentarios al objeto de establecer y mantener una infraestructura mínima para el desarrollo de las actividades que les son propias y de asistencia a los diputados y diputadas. Por otro lado, contribuye a la financiación de los Partidos políticos bajo cuyas siglas se han presentado a las elecciones. En consecuencia, se hace necesario un control de esta financiación. Este estudio se ocupa de este control desde un punto de vista político, mostrando la actividad desarrollada por la Cámara desde la I Legislatura hasta la actualidad, y que se materializa en los debates habidos, iniciativas parlamentarias presentadas, creación de Comisiones aprobadas, sesiones celebradas, incluso la aprobación de un nuevo Reglamento de la Cámara, todo lo cual, dará una visión real acerca de la preocupación parlamentaria en esta materia.</p> <p align="justify"><b>The funding of the parliamentary groups in the Andalusian Parliament through their budgets plays a dual role. On one hand, it is essential for the maintenance of the parliamentary groups in order to establish and support an infrastructure for the development of their activities and the assistance to the Members. On the other hand, it contributes to the funding of the political parties under whose initials they have been submitted to the regional elections. Consequently, it is necessary to control this funding. This study addresses this control from a political perspective, showing the activity of the Parliament from the first to the present parliamentary term, activity that is embodied in the debates, parliamentary initiatives submitted, creation of committees, meetings held, including the adoption of a new Regulation of the Parliament, all of which give us a true picture about the parliamentary concern in this matter.</b></p>
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Seseña Santos, Laura. "Un nuevo pronunciamiento del Tribunal Constitucional sobre la designación de senadores, un nuevo contenido del derecho de los grupos parlamentarios a proponer candidato a senador de conformidad con la proporcionalidad." Revista de las Cortes Generales, December 30, 2022, 577–602. http://dx.doi.org/10.33426/rcg/2022/114/1711.

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Abstract:
El Tribunal Constitucional con la Sentencia 56/2022, de 5 de abril, emite, casi tres años después de que se adoptaran los acuerdos de la Mesa del Parlamento de Cataluña que se impugnan por los recurrentes, y del rechazo del Pleno a que D. Miquel Iceta i Llorens fuese designado senador en representación de la comunidad autónoma de Cataluña, un pronunciamiento que otorga un nuevo contenido al derecho de los grupos parlamentarios a proponer candidato a senador para su designación por el pleno en aquellos procedimientos parlamentarios autonómicos donde se fija por la mesa de la Cámara, respetando la adecuada representación proporcional, el número de candidatos a senador que corresponde proponer a cada grupo parlamentario del total de los senadores que tiene que designar la Asamblea autonómica. Este nuevo contenido va a incidir en el margen de interpretación que ostenta este órgano de gobierno de la Cámara, y va a mostrar más claramente cuál es el significado del acto plenario de designación de senadores.
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Sánchez Medero, Gema. "La interacción entre los partidos políticos y los grupos parlamentarios: un estudio comparativo entre España y México." Revista Mexicana de Ciencias Políticas y Sociales 56, no. 211 (February 22, 2012). http://dx.doi.org/10.22201/fcpys.2448492xe.2011.211.30333.

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Abstract:
En el presente artículo, se expone y analiza la relación que se entabla entre los partidos políticos y sus grupos parlamentarios para determinar la influencia que ejercen los primeros sobre los segundos en la Cámara baja. Para tal cometido, se han tomado como estudios de caso los dos grandes partidos de México y España, es decir, el PRI y el PAN; el PP y el PSOE, respectivamente. Lo anterior no tiene otro fin que el de averiguar si la interdependencia y la interacción que parecen dominar en las relaciones son hechos aislados, propios de las democracias europeas, o si, por el contrario, son fenómeno extensibles al resto de las democracias. Asimismo, explorar hasta qué punto los parlamentos modernos están perdiendo relevancia a favor de los partidos políticos y qué papel desempeñan aquéllos en éstos. Finalmente, se analizan las diferencias existentes entre el sistema parlamentario español y el mexicano.
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Sánchez de Dios, Manuel. "La disciplina de partido en los Grupos Parlamentarios del Congreso de los Diputados." Revista de las Cortes Generales, December 2, 1996, 183–210. http://dx.doi.org/10.33426/rcg/1996/39/882.

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Abstract:
SUMARIO: 1. Introducción.-2. La fórmula constitucional.-A) La renovación de los diputados-3. los grupos parlamentarios en el Reglamento del Congreso de los Diputados.-A) El sistema de los grupos parlamentarios entre 1977 y 1996.-B) La disciplina de partido de acuerdo con el Reglamento del Congreso de los Diputados. -C) La movilidad entre los partidos. -4. La organización interna de los grupos parlamentarios.-A) Los estatutos de los partidos.-B) Los reglamentos internos de los grupos parlamentarios.-C) Procedimientos disciplinarios.-D) El voto.-E) Sustitución de los diputados.-5. Conclusiones.-Bibliografía.
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Bedini, Luisa. "El problema del Grupo Mixto en la Camera dei Deputati de la XIII Legislatura." Revista de las Cortes Generales, August 1, 2000, 199–220. http://dx.doi.org/10.33426/rcg/2000/50/577.

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Abstract:
SUMARIO: l. Introducción. - 2. La reforma del sistema electoral y la consecuente reforma del reglamento de la cámara. - 3. La praxis relativa a la constitución de los grupos parlamentarios. - 4. Las consecuencias sobre el Grupo Mixto. - 5. El origen y la evolución de las componenti politiche costituite nel Gruppo Misto. - 6. La importancia institucional de las componenti: sus derechos y sus fliiiciones según el reglamento de la cámara. - 7. La praxis tras la reforma de reglamento. - 8. El debate tras la modificación reglamentaria: perspectivas de reforma de la disciplina de los grupos parlamentarios. - 9. Conclusiones.
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Pauner Chulvi, Cristina. "El estatuto de los parlamentarios en un contexto multinivel : las relaciones entre parlamentarios, grupos y partidos." Revista de Derecho Político, no. 78 (May 1, 2010). http://dx.doi.org/10.5944/rdp.78.2010.9122.

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Dovizio, Ciro. "Prima di Gomorra. La Camorra anni Ottanta secondo Pasquale Galasso." Rivista di Studi e Ricerche sulla criminalità organizzata 7, no. 3 (March 1, 2022). http://dx.doi.org/10.54103/cross-17448.

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Abstract:
Si prende qui in esame uno stralcio dell’audizione del pentito di camorra Pasquale Galasso davanti alla Commissione parlamentare antimafia del 13 luglio 1993, il cui testo è riportato di seguito. L’articolo esamina i punti salienti della testimonianza, focalizzando l’attenzione sulla Nuova camorra organizzata (Nco), gruppo camorristico fondato da Raffaele Cutolo alla fine degli anni settanta, su alcuni suoi profili di originalità e sul ruolo da essa svolto nel contesto campano. Si discute inoltre il punto di vista di Galasso sulle guerre per bande di quegli anni e particolarmente sull’uso sproporzionato della violenza.
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Núñez García, Víctor M. "Los orígenes del liberalismo mexicano. Elites y grupos de poder en Puebla (1833-1857)." Secuencia, no. 78 (November 3, 2015). http://dx.doi.org/10.18234/secuencia.v0i78.1292.

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Abstract:
<p>Tras alcanzar la independencia del dominio colonial español, en México da comienzo un proceso de evolución política tendente a establecer el Estado-Nación y a la creación y consolidación de las instituciones propias del modelo político liberal. Todo ello acarreará el inicio de la parlamentarización en la vida política mexicana y el relevo de las clases dirigentes –con ciertas filtraciones–, irrumpiendo una nueva elite política/parlamentaria vinculada a las diversas opciones liberales. En este estudio ponemos el acento en el caso de la elite parlamentaria representante del estado de Puebla en las cámaras de la capital durante el período 1833-1857, implementando estrategias metodológicas como el análisis prosopográfico y la reconstrucción de rasgos biográficos. Se asumen como objetivos fundamentales el análisis de los perfiles políticos y sociológicos de este “exclusivo” colectivo y los mecanismos o vías de formación de grupos de poder, instrumentalizando los resultados como un posible modelo de la elite política mexicana para este período histórico.</p>
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Congreso de los Diputados, Secretaría General. "Nota de la Secretaría General del Congreso de los Diputados en relación con la proposición no de ley de un grupo parlamentario relativa a los grupos de interés." Revista de las Cortes Generales, August 1, 1994, 177–88. http://dx.doi.org/10.33426/rcg/1994/32/528.

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CARVALHO, FAGNER DOS SANTOS. "O PAPEL DOS GRUPOS DE INTERESSE E PRESSÃO NA FORMATAÇÃO E FORTALECIMENTO DA DEMOCRACIA BRASILEIRA: O CASO DO DEPARTAMENTO INTERSINDICAL ASSESSORIA PARLAMENTAR (DIAP) DURANTE O PROCESSO DA CONSTITUINTE (1987/1988) BRASILEIRA." Revista Aurora 3, no. 1 (August 22, 2011). http://dx.doi.org/10.36311/1982-8004.2009.v3n1.1217.

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Abstract:
O objetivo do presente artigo é discutir como grupos de interesse, se utilizando do lobby, contribuem para uma democracia mais forte em nosso país. Para os fins do artigo lobby não é o mesmo que corrupção, como a mídia e o senso comum usualmente o definem. Lobby será caracterizado como o modo democrático pelo qual demandas de diferentes grupos chegam ao poder público. Após a discussão sobre o lobby o artigo se concentrará em um grupo especifico: o Departamento Intersindical Assessoria Parlamentar (DIAP). Esse grupo nasce para defender os interesses dos trabalhadores usando lobby e teve uma forte participação durante os anos nos quais o Legislativo brasileiro discutia uma nova Constituição durante os anos de 1987/1988. Essa nova Constituição estabeleceu diversos direitos sociais e diferentes autores identificam essa característica em razão da ação do DIAP que foi capaz de contra balançar o poder de outros grupos, especialmente quando o neoliberalismo era uma discussão corrente em diversos círculos influentes.
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