Academic literature on the topic 'Gruppi pari di Artin'

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Journal articles on the topic "Gruppi pari di Artin"

1

Palomba, Patrizia. "Il ritiro sociale in Italia. Il metodo di lavoro dell'Associazione Hikikomori Italia." PSICOBIETTIVO, no. 2 (June 2022): 87–104. http://dx.doi.org/10.3280/psob2022-002007.

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Abstract:
L'articolo descrive la storia e i principi guida del metodo di intervento dell'Associazione Hikikomori Italia, che opera in quasi tutte le Regioni del Paese, grazie alla collaborazione e al confronto costante di genitori e psicologi, che nella chiarezza e diversificazione dei propri ruoli, attuano costantemente una strategia condivisa per "rompere" il muro di silenzio di ragazzi/e e giovani adulti che vivono ritirati dalla vita sociale. L'approccio sistemico alla problematica e la necessità dell'integrazione di interventi di contesti che interagiscono inevitabilmente tra loro, conducono a un metodo di lavoro "integrato e complesso" che inizia con la presa in carico della famiglia (non del singolo), prosegue con l'inserimento dei genitori nei gruppi di auto-mutuo-aiuto regionali, fino alla presa in carico del ragazzo che esprime il disagio. Il raggiungimento di tale obiettivo richiede spesso interventi psico-educativi domiciliari, il coinvolgimento in piccoli gruppi di supporto tra pari, oltre a un capillare lavoro di sensibilizzazione a partire dalle scuole, ma che può coinvolgere contesti di vario genere affinché si possa svolgere un attento lavoro di prevenzione, la strategia principale su cui investire per evitare la cronicizzazione di una problematica molto complessa da affrontare in una fase più avanzata.
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Keymolen, Esther, and Dennis Broeders. "Quando alcuni sono piů uguali degli altri.. fiducia, free-riding e azione collettiva in una rete p2p." SOCIOLOGIA DELLA COMUNICAZIONE, no. 40 (June 2010): 90–108. http://dx.doi.org/10.3280/sc2009-040008.

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Abstract:
Una versione contemporanea dello spirito libero di internet č rappresentata dai cosiddetti network anonimi peer-to-peer (p2p), che oggi si sono evoluti in enormi reti di file-sharing che attirano milioni di utenti. Queste comunitŕ sono spesso - implicitamente - fondate sull'idea di uguaglianza perché si tratta di comunitŕ di pari. Tuttavia su internet, cosě come nella vita reale, alcuni pari sono piů uguali degli altri. Considerati l'estensione e il volume di questi network p2p, l'idea di reciprocitŕ viene meno facilmente poiché molti utenti scoprono che conviene loro essere egoisti e non altruisti. L'articolo si focalizza, in particolare, sul caso di LimeWire - un'applicazione avanzata e molto popolare di file sharing peer-to-peer che funziona sulla rete Gnutella. Il paradosso riguardante questa, come tutte le altre reti p2p, prevede che il suo successo dipenda da gruppi piuttosto ristretti di persone che caricano i propri file a fronte di gruppi molto estesi che fruiscono questi materiali senza condividere i propri. Una delle questioni teoriche in discussione, quindi, č quella relativa alla fiducia che ha una sua declinazione sistemica, in questo caso. L'articolo, pertanto, analizza il problema del free riding attraverso l'analisi del forum di discussione della community di Lime Wire. L'analisi riguarda l'autosservazione compiuta dagli utenti stessi della community, a proposito della necessitŕ o meno di introdurre alcuni meccanismi regolativi coadiuvanti il funzionamento della rete. In particolare la community propone tre punti di vista diversi: quello degli utenti che sono stati definiti "do ut des", ovvero favorevoli ad una maggiore regolamentazione, quello del gruppo cosiddetto "l'informazione deve essere libera e gratuita", il quale non caldeggia una regolamentazione pressante ma piuttosto confida nella presa in carico da parte di LimeWire della questione degli opportunisti, e per ultima la visione della LimeWire company stes- sa, espressa dal moderatore del forum. Quest'ultimo rappresenta una figura chiave per la company (ma piů in generale per la lettura dell'intero fenomeno) perché esprime l'opportunitŕ di confidare nella fiducia sistemica che corrisponde alla necessitŕ di mantenere collegati alla rete p2p il maggior numero di utenti, esponenti sia dell'uno che dell'altro punto di vista, allo scopo di salvaguardare la profittabilitŕ della rete.
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Gelmi, Giusi, Giulia Parisi, Lia Calloni, Aurora Torri, Anna Paola Capriulo, and Corrado Celata. "Promuovere salute e prevenire cronicità nella popolazione over 65: il programma Gruppi di Cammino in Regione Lombardia." PSICOLOGIA DELLA SALUTE, no. 3 (October 2022): 40–51. http://dx.doi.org/10.3280/pds2022-003006.

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Abstract:
La Lombardia è la regione italiana con il maggior numero di over 65enni: oltre 2 milioni, pari al 22,9% della popolazione (Istat, 2020). Molti soffrono di una o più patologie croniche, incidendo per il 70% sulla spesa sanitaria regionale (Dgr 4662/2015). Le evidenze di letteratu-ra indicano la sedentarietà tra le cause che concorrono allo sviluppo di patologie croniche e sottolineano la necessità di politiche e programmi per promuovere l'attività fisica per favorire l'invecchiamento attivo e in buona salute (Active and Healthy Ageing). In tal senso, dal 2009 Regione Lombardia ha individuato i Gruppi di Cammino come programma principe per pro-muovere e mantenere la salute della popolazione over 65, inserendolo nei propri Piani Regio-nali Prevenzione. Il programma consiste in un'attività organizzata dove un gruppo di persone si ritrova per camminare insieme, almeno due volte a settimana, seguendo un percorso urbano o extra-urbano, sotto la guida di un conduttore (Walking leader). Rappresentano una strategia capace di promuovere il movimento di adulti e anziani in sicurezza, la conoscenza di temi di salute, la partecipazione dei cittadini e le loro abilità sociali, rispondendo ai principi chiave delle politiche di promozione della salute e di Active Ageing (Oms, 2002). L'articolo, attraverso la descrizione dei differenti passaggi adottati per l'implementazione del programma secondo la lente dell'Interactive System Framework, darà evidenza di come il programma Gruppi di Cammino sia una strategia che ad oggi promuove il movimento di oltre 18600 over 65.
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Canzi, M., P. Coral, T. Roggio, L. De Filippo, and G. Panarello. "Valutazione clinico/morfologica di Amukine Med® e Braunol®, su CVC in spisilicone." Giornale di Clinica Nefrologica e Dialisi 23, no. 2 (January 24, 2018): 19–22. http://dx.doi.org/10.33393/gcnd.2011.1431.

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Abstract:
La gestione infermieristica riveste un ruolo importante per la sopravvivenza dell'accesso vascolare per emodialisi, soprattutto quando per la sua realizzazione sono stati utilizzati materiali protesici etcrologhi. Scopo di questo studio è di valutare in vitro e in vivo gli eventuali effetti collaterali e l'efficacia di due disinfettanti tra i più comunemente usati (ipoclorito di sodio allo 0,057 Amukine Med® e iodopovidone al 10% Braunol®,) per le medicazioni dei cateteri venosi centrali. Lo studio è stato effettuato da gennaio 2003 a gennaio 2004. In tale periodo abbiamo valutato in vitro mediante esame morfologico gli effetti sui cateteri incubati a breve e lungo termine nei 2 disinfettanti e in vivo l'incidenza di reazioni cutanee locali e la positività dell'esame colturale del tampone cutaneo, in 17 malati uremici con “Tesio cat®” Medcomp (spisilicone) come accesso vascolare per emodialisi. Non si sono notate differenze morfologiche significative nello studio in vitro tra i campioni trattati con i due disinfettanti. Il contatto prolungato dello spisilicone con Amukine Med e Braunol anche in ambiente libero non ha determinato alterazioni morfologiche della parete all'esame macro e microscopico. Nello studio in vivo, condotto su due gruppi composti da 10 pazienti nel gruppo Amukine Med e 7 pazienti in quello con Braunol, sono state effettuate 1088 medicazioni (640 con Amukine Med pari al 58,8% medicazioni totali e 448 con Braunol pari al 41,2% medicazioni totali) pari al 40,5% delle sedute dialitiche con ambo le tecniche di disinfezione. Dagli esami colturali (271 tamponi) in 71 casi è stata riportata crescita batterica; 68 Staphilococcus Epidermidis; 2 Escherichia Coli (gruppo Amuchina Med) 1 Pseudomonas Aeruginosa (gruppo Braunol). Negli ultimi 3 casi (1/68 mesi d'esposizione) era presente sepsi locale. Non si sono rilevate differenze nell'incidenza di infezioni locali o di effetti collaterali indotti dai due disinfettanti.
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Pelosi, Monica, Silvia Montuori, and Maria Assunta Zanetti. "Emozioni e stati d'animo durante il lockdown: un focus sulla plusdotazione." MALTRATTAMENTO E ABUSO ALL'INFANZIA, no. 2 (August 2021): 33–45. http://dx.doi.org/10.3280/mal2021-002003.

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Abstract:
La ricerca si è focalizzata sulle manifestazioni emotive nei bambini durante il lockdown de-rivante dalla diffusione del COVID-19. Un caso particolare è rappresentato dalla popola-zione di soggetti plusdotati, che presentano spesso un'elevata e più intensa sensibilità emo-tiva. È stato proposto un questionario costruito ad hoc compilato da 126 madri che hanno risposto riferendosi ad ognuno dei propri figli (N = 225), sia con plusdotazione sia con svi-luppo tipico. La prima fase di analisi dei dati ha considerato un gruppo di bambini apparte-nenti a famiglie con almeno un figlio con plusdotazione (N = 162) e un gruppo di bambini con sviluppo tipico (N = 63). Dalle analisi non emergono differenze significative tra i due gruppi, sia rispetto alle emozioni, sia agli stati d'animo; tuttavia, ulteriori analisi che con-frontano i bambini con plusdotazione (N = 100) con bambini con sviluppo tipico (N = 125) a prescindere dalla famiglia di appartenenza, mostrano come i primi sembrano sperimentare maggiori livelli di apatia (p meno di .001) e di insofferenza (p uguale a .016) rispetto ai pari normotipici.
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Caprì, Tindara, and Rosa Angela Fabio. "Processi cognitivi complessi e aggressività." RICERCHE DI PSICOLOGIA, no. 2 (September 2020): 713–46. http://dx.doi.org/10.3280/rip2020-002012.

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Abstract:
Gli studi presenti in letteratura hanno mostrato l'esistenza di fattori cognitivi, emotivi e genetici che influenzano l'aggressività. Mentre molte ricerche focaliz-zano la loro attenzione sui processi cognitivi sociali, lo scopo del presente studio è quello di indagare la relazione tra processi cognitivi complessi e aggressività. Abbiamo esaminato tale relazione in 236 bambini delle scuole elementari. L'obiettivo principale di questa ricerca è indagare se nei bambini che attuano comportamenti aggressivi, esistono differenze non solo negli aspetti socio-cognitivi (Fase 1 della ricerca), come rilevato dagli studi presentati, ma anche nei processi cognitivi complessi che ne sono alla base, come il pensiero critico ed il problem solving (Fase 2 della ricerca). Sono stati confrontati due gruppi: soggetti aggressivi e di controllo. Abbiamo ipotizzato che i bambini con comportamento aggressivo mostrino capacità di pensiero critico e di problem solving inferiori ri-spetto al gruppo di controllo. I partecipanti erano inizialmente 121 maschi e 115 femmine, di età compresa tra 10 e 11 anni. La ricerca è stata articolata in due fasi distinte. Nella prima sono state somministrate tre scale di self report e una scala di nomina dei pari per valutare rispettivamente: il comportamento aggres-sivo, l'autoefficacia e il disimpegno morale; inoltre due scale sono state sommi-nistrate agli insegnanti per valutare i comportamenti aggressivi, disattentivi e ipe-rattivi dei bambini. Nella seconda fase, 31 bambini sono stati selezionati dal campione iniziale e suddivisi in due gruppi (aggressivo vs controllo). Il pensiero critico e le capacità di problem solving sono stati testati da cinque strumenti. I risultati mostrano un'interessante relazione tra comportamenti aggressivi e le di-mensioni analizzate e rivelano differenze significative tra bambini con compor-tamento aggressivo e gruppo di controllo solo nel pensiero critico, e non nelle ca-pacità di problem solving. I risulati sono stati discussi alla luce della teoria dell'elaborazione delle informazioni sociali, secondo cui le abilità sociali e cogni-tive giocano un ruolo chiave nell'influenzare il comportamento aggressivo.
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Tambasco, N., F. Lalli, A. Rossi, V. Gallai, G. Guercini, and G. P. Pelliccioli. "Attivazione delle aree corticali motorie nel morbo di Parkinson Studio funzionale con risonanza magnetica." Rivista di Neuroradiologia 13, no. 1 (February 2000): 105–9. http://dx.doi.org/10.1177/197140090001300119.

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Abstract:
I pazienti affetti da morbo di Parkinson (MP) sperimentano nella bradicinesia uno dei sintomi più disabilitanti, verosimilmente determinato da una deafferentazione dai nuclei della base di alcune aree corticali motorie. Scopo di questo studio è stato quello di evidenziare mediante risonanza magnetica funzionale (fMRI) differenze nell'attivazione delle aree corticali motorie primarie e secondarie in risposta a compiti motori specifici tra un gruppo di pazienti affetti da MP iniziale e un gruppo di soggetti di controllo di pari età. Abbiamo inoltre studiato l'effetto dell'apomorfina, farmaco dopaminoagonista efficace nella bradicinesia, per verificare se al miglioramento clinico corrispondesse una variazione di attivazione delle aree corticali motorie. I pazienti hanno mostrato una riduzione significativa del numero di sequenze motorie effettuate con la mano destra, lato più affetto, rispetto al controlato ed ai controlli. Dopo somministrazione di apomorfina si è verificato un incremento della media delle sequenze motorie, senza però raggiungere i valori dei controlli. L'esame con fMRI ha fatto evidenziare che il numero totale di pixel non differiva tra i vari gruppi. Nei pazienti si è osservata una attivazione statisticamente inferiore dell'area corticale motoria primaria (M1) controlaterale al lato più affetto e una maggior attivazione, statisticamente significativa, dell'area corticale premotoria laterale (PML) nell'emisfero più affetto. La riduzione di attivazione nella Ml è in relazione principalmente con il rallentamento motorio, mentre l'iperattivazione della PML potrebbe essere il correlato neuroradiologico delle alterazioni che sottendono una disfunzione delle afferenze dai nuclei della base.
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Scagnelli, Melissa, Francesco Della Beffa, and Francesca Santulli. "Un intervento per il potenziamento della lettura: nuove evidenze." RICERCHE DI PSICOLOGIA, no. 1 (May 2022): 1–25. http://dx.doi.org/10.3280/rip2022oa13397.

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Abstract:
L'articolo riferisce dei risultati di una sperimentazione relativa alla validità di un intervento volto a promuovere le abilità di lettura in soggetti adulti. Il corso Super Reading, che combina il potenziamento di diverse componenti della lettura (abilità metacognitive, mnemoniche, visuo-percettive e componenti emotive e motivazionali) ha mostrato di permettere ai partecipanti (giovani adulti, sia normolettori sia soggetti con DSA) miglioramenti significativi nella velocità di lettura e nella comprensione. Per escludere che tali miglioramenti siano dovuti a fattori diversi dalla partecipazione al corso, e in particolare per escludere la presenza di un effetto di apprendimento della tipologia di test utilizzato per misurare le prestazioni, si è proceduto alla raccolta e all'analisi di dati di controllo.Un gruppo di controllo di 34 soggetti normolettori ha svolto gli stessi test proposti durante il corso. Sono state misurate le differenze in 8 diversi parametri tra la prima e l'ultima prova. Tali parametri rispecchiano la struttura della prova, per la quale viene proposto un brano da leggere due volte, rispondendo dopo ciascuna lettura alle stesse dieci domande di comprensione; pertanto si considerano: tempo in prima lettura, in seconda e totale, comprensione in prima e seconda lettura; efficacia di lettura (in prima, in seconda lettura e totale), un indice che combina tempo e percentuale di comprensione. Questi dati sono stati messi a confronto con quelli ottenuti da un campione di 154 normolettori che hanno partecipato al corso. Le differenze tra prima e ultima prova (che corrispondono ad un pre- post-corso nel gruppo sperimentale) registrate per i due gruppi sono state confrontate e hanno mostrato di essere statisticamente significative nei parametri relativi al tempo e all'efficacia di lettura. Pari significatività non si riscontra per la comprensione, il cui dato è però soggetto alla presenza di un marcato effetto tetto. Nel loro insieme, i risultati mostrano l'efficacia del corso nel promuovere la lettura, con miglioramenti nella velocità e nella comprensione del testo.
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Jáuregui-Renaud, K., C. Aranda-Moreno, and A. Herrera-Rangel. "Utricular hypofunction in patients with type 2 diabetes mellitus." Acta Otorhinolaryngologica Italica 37, no. 05 (October 2017): 430–35. http://dx.doi.org/10.14639/0392-100x-1243.

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Abstract:
L’obiettivo di questo studio è stato quello di valutare la funzione utricolare e la funzione dei canali semicircolari laterali in pazienti con diabete mellito di tipo 2, con o senza cadute, afferenti all’assistenza sanitaria di base. Sono stati arruolati 101 pazienti con diabete mellito di tipo 2 (26 con storia di cadute, 75 senza), di età compresa tra 34 e 84 anni, e 51 volontari sani di età compresa tra 40 e 83 anni, i quali hanno negato vertigini, capogiri, instabilità, ipoacusia o disordini neurologici. Nessuno di loro era in cerca di cure per deficit sensoriali o dell’equilibrio. Dopo aver effettuato una valutazione clinica e dopo aver indagato i sintomi relativi alla sfera dell’equilibrio con l’ausilio di un questionario standardizzato, la funzione dei canali semicircolari laterali è stata studiata con il test sinusoidale alle velocità di 0,16 Hz e 1,28 Hz (il picco della velocità è stato fissato a 60°/s); la funzione otolitica, invece, è stata studiata con la verticale visiva soggettiva, determinata sia tramite test statico sia tramite test dinamico, durante centrifugazione unilaterale (300°/s a 3.5 cm); è stata eseguita inoltre la posturografia statica, su pedana soffice e dura, ad occhi aperti e chiusi. Confrontando i risultati ottenuti nei pazienti diabetici e in quelli sani, i pazienti diabetici hanno mostrato risposte inferiori alla centrifugazione unilaterale, ma risposte simili alla stimolazione dei canali semicircolari laterali, indipendentemente da età, neuropatie periferiche o storia di cadute (ANCoVA p < 0.05). I pazienti con storia di cadute, rispetto a quelli senza storia di cadute, erano per lo più donne e hanno raggiunto più facilmente un punteggio maggiore o pari a 4 al questionario sui sintomi relativi al senso dell’equilibrio; tuttavia i due gruppi hanno mostrato simili età, indice di massa corporea e neuropatia periferica. Nei pazienti con diabete di tipo 2, afferenti all’assistenza sanitaria di base e non in cerca di cure per deficit sensoriali o dell’equilibrio, la funzione utricolare potrebbe essere alterata, anche in assenza di disfunzione dei canali semicircolari laterali o di storia di cadute.
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Lazzaretti, Letizia. "TRADUZIONE, ADATTAMENTO E VALIDAZIONE DI UN QUESTIONARIO SU MOTIVAZIONE E DISPOSIZIONE VERSO LA SCRITTURA E SUO IMPIEGO NELLO STUDIO DELL’AUTOPERCEZIONE DI CLASSI INTERE E STUDENTI MULTILINGUI." Italiano LinguaDue 13, no. 2 (January 26, 2022): 254–76. http://dx.doi.org/10.54103/2037-3597/17137.

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Abstract:
Questo articolo sintetizza il processo di traduzione e validazione di un questionario sulla disposizione verso la scrittura rivolto a studenti di scuola primaria e secondaria di primo grado. A seguito di due fasi di validazione, una incentrata sulla comprensibilità degli item e una sulla consistenza interna dello strumento, è stato prodotto un questionario semplice e facilmente utilizzabile in contesti sia didattici che di ricerca. Non tutte le sottoscale ottengono risultati indicativi di una forte consistenza, quindi saranno necessari ulteriori perfezionamenti. Lo strumento è stato poi utilizzato in una ricerca volta a determinare gli effetti, sia motivazionali che linguistici, apportati da un progetto di educazione linguistica su 122 studenti di quinta primaria e terza secondaria di primo grado (gruppo sperimentale), poi confrontati con 104 alunni di pari età (gruppo di controllo). I gruppi sono stati confrontati sia interamente che per soli multilingui. Gli studenti hanno scritto individualmente un testo narrativo, poi analizzato tramite scale olistiche su contenuto, comprensibilità, coerenza e coesione, successivamente hanno compilato il questionario. I risultati linguistici, migliori per il gruppo sperimentale, suggeriscono che la metodologia del Progetto sia un buon punto di partenza per accrescere le competenze in modo omogeneo e per ridurre le disuguaglianze dal punto di vista linguistico. I risultati di autopercezione lasciano invece aperte diverse ipotesi, che necessitano di ulteriori rilevazioni per essere confermate o smentite. Translation, adaptation, and validation of a questionnaire on motivation and disposition towards writing and its use in the study of self-perceptions of whole classes and multilingual students This paper summarizes the process of translation and validation of a questionnaire about disposition towards writing for primary and middle school students. We followed two validation phases -the first one focused on the comprehensibility of the items, the second one on the internal consistency of the tool- and finally we obtained a simple and easily usable questionnaire for both educational and research contexts. Not all subscales were strong consistent, so further refinements are needed. We subsequently used the questionnaire in a study about motivational and linguistic effects of a language education project on 122 5th and 8th-grade students (experimental group), then compared with 104 same-age pupils (control group). We analyzed both entire groups and multilingual pupils only. Students individually wrote a narrative text (analyzed through holistic scales about content, comprehensibility, coherence, and cohesion) and then filled out the questionnaire. The linguistic results, better for the experimental group, suggest that the Project's methodology is a good starting point to increase skills homogeneously and to reduce linguistic inequalities. The self-perception results leave open several hypotheses, which require further findings to be confirmed or denied.
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Dissertations / Theses on the topic "Gruppi pari di Artin"

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FONIQI, ISLAM. "Results on Artin and twisted Artin groups ​." Doctoral thesis, Università degli Studi di Milano-Bicocca, 2022. http://hdl.handle.net/10281/374264.

Full text
Abstract:
Questa tesi consiste in tre capitoli principali, e tutti si evolvono intorno ai gruppi di Artin. Dimostrare risultati per tutti i gruppi di Artin è una sfida seria, quindi di solito ci si concentra su particolari sottoclassi. Tra le sottofamiglie più conosciute dei gruppi di Artin c'è la famiglia dei gruppi Artin ad angolo retto (RAAGs in breve). Si possono definire usando i grafici simpliciali, che determinano il gruppo fino all'isomorfismo. Sono anche interessanti perché ci sono una varietà di metodi per studiarli, provenienti da diversi punti di vista, come la geometria, l'algebra e la combinatoria. Questo ha portato alla comprensione di molti problemi dei RAAG, come il problema delle parole, la crescita sferica, le intersezioni di sottogruppi parabolici, ecc. Nel Capitolo 2 ci concentriamo sulla crescita geodetica dei RAAG, su grafi link-regolari, ed estendiamo un risultato in quella direzione, fornendo una formula della crescita su grafi link-regolari senza tetraedri. Nel capitolo 3 lavoriamo con gruppi leggermente diversi, la classe dei gruppi Artin contorti ad angolo retto (tRAAGs in breve). Sono definiti usando grafi misti, che sono grafi semplici in cui i bordi possono essere diretti. Troviamo una forma normale per presentare gli elementi in un tRAAG. Se dimentichiamo le direzioni dei bordi, otteniamo un grafo non diretto sottostante, che chiamiamo grafo ingenuo. Sul grafo ingenuo, che è semplice, si può definire un RAAG, che corrisponde naturalmente al nostro tRAAG. Discuteremo alcune somiglianze e differenze algebriche e geometriche tra i tRAAG e i RAAG. Usando la forma normale siamo in grado di concludere che la crescita sferica e geodetica di un tRAAG concorda con la rispettiva crescita del RAAG sottostante. Il capitolo 4 ha un tema diverso, e consiste nello studio dei sottogruppi parabolici nei gruppi pari di Artin. Il lavoro è motivato dai risultati corrispondenti nei RAAG, e generalizziamo alcuni di questi risultati a certe sottoclassi di gruppi pari di Artin. ​
This thesis consists of three main chapters, and they all evolve around Artin groups. Proving results for all Artin groups is a serious challenge, so one usually focuses on particular subclasses. Among the most well-understood subfamilies of Artin groups is the family of right-angled Artin groups (RAAGs shortly). One can define them using simplicial graphs, which determine the group up to isomorphism. They are also interesting as there are a variety of methods for studying them, coming from different viewpoints, such as geometry, algebra, and combinatorics. This has resulted in the understanding of many problems in RAAGs, like the word problem, the spherical growth, intersections of parabolic subgroups, etc. In Chapter 2 we focus on the geodesic growth of RAAGs, over link-regular graphs, and we extend a result in that direction, by providing a formula of the growth over link-regular graphs without tetrahedrons. In Chapter 3 we work with slightly different groups, the class of twisted right-angled Artin groups (tRAAGs shortly). They are defined using mixed graphs, which are simplicial graphs where edges are allowed to be directed edges. We find a normal form for presenting the elements in a tRAAG. If we forget about the directions of edges, we obtain an underlying undirected graph, which we call the naïve graph. Over the naïve graph, which is simplicial, one can define a RAAG, which corresponds naturally to our tRAAG. We will discuss some algebraic and geometric similarities and differences between tRAAGs and RAAGs. Using the normal form we are able to conclude that the spherical and geodesic growth of a tRAAG agrees with the respective growth of the underlying RAAG. Chapter 4 has a different theme, and it consists of the study of parabolic subgroups in even Artin groups. The work is motivated by the corresponding results in RAAGs, and we generalize some of these results to certain subclasses of even Artin groups. ​
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Conference papers on the topic "Gruppi pari di Artin"

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Vita, Gianluca, and Irene Ruiz Bazan. "CortonaOpen3d. Aprender a proyectar in situ en un contexto histórico con la utilización de software opensource." In IN-RED 2019: V Congreso de Innovación Educativa y Docencia en Red. València: Editorial Universitat Politècnica de València, 2019. http://dx.doi.org/10.4995/inred2019.2019.10370.

Full text
Abstract:
En esta comunicación presentamos la experiencia docente realizada durante las siete ediciones realizadas del Workshop COrtonaOPend de la Scuola di Architettura, Urbanistica, Ingegneria delle Costruzioni del Politécnico de Milán, de la Accademia di Belle Arti di Brera (Milán) y otras entidades colaboradoras, que este año llega a su octava edición en la ciudad histórica de Cortona (Arezzo, Italia). En el mismo se ponen en campo dos fuertes ideas docentes: la enseñanza del software opensource Blender 3D como instrumento de proyecto, que se aprende contemporáneamente al proceso cognitivo de desarrollo de las ideas y la importancia de proyectar dentro del mismo contexto donde se realiza el proyecto, es decir, de proyectar “tocando” el lugar. Así, todas las “desventajas e incomodidades” que a priori podría considerar que conlleva el trasladar a un numeroso grupo de estudiantes a una localidad histórica para aprender un programa de diseño por ordenador se convierten en puntos clave y estrategias de aprendizaje.
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