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Journal articles on the topic 'Gruppi di società'

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1

Fellegara, Anna Maria, Veronica Tibiletti, and Pier Luigi Marchini. "La disclosure sulla corporate governance nei gruppi, strumento di tutela di interessi diffusi. Un'analisi critica nel contesto italiano." FINANCIAL REPORTING, no. 1 (February 2011): 9–35. http://dx.doi.org/10.3280/fr2011-001002.

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Abstract:
Nella normativa nazionale, il concetto di gruppo aziendale non è precisamente definito. Di conseguenza, il riconoscimento dei confini di gruppo non è sempre immediato, il che può implicare difficoltà nell'individuazione delle responsabilità delle scelte economiche assunte al suo interno. Tale circostanza può danneggiare gli interessi dei soci di minoranza. Con riferimento a questi temi, in Italia sono state introdotte regole volte a rendere maggiormente trasparenti gli assetti proprietari nei gruppi aziendali. Gli autori si propongono di analizzare qualità ed efficacia della comunicazione in tema didei gruppi aziendali, con particolare riferimento agli effetti prodotti dalla normativa in materia di direzione e coordinamento di società.
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2

Galli, Pier Francesco, and Alberto Merini. "Dieci anni di gruppi in Italia (1970)." PSICOTERAPIA E SCIENZE UMANE, no. 4 (November 2022): 613–24. http://dx.doi.org/10.3280/pu2022-004006.

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Abstract:
Viene pubblicata, dopo una nota introduttiva di Pier Francesco Galli, la relazione te-nuta a un convegno dal titolo "Dieci anni di gruppi in Italia", organizzato da Enzo Spaltro (1929-2021) a Milano nel maggio 1970. Tra i temi discussi vi sono i seguenti: il ruolo dell'intellettuale e in particolare dello psicoanalista in una società in trasformazione e che sta ammodernandosi, la funzione delle tecniche psicologiche e psicoterapeutiche di gruppo e il loro possibile utilizzo in senso manipolatorio, la importazione di teorie e tecniche e il problema della possibile "colonizzazione" culturale da parte di altri Paesi, la psicologia del lavoro e il ruolo dello psicologo nelle aziende, e così via. [Parole chiave: Psicoterapia di gruppo; Psicologia del lavoro; Tecniche psicologiche di gruppo; Psicoanalisi di gruppo; Ruolo dell'intellettuale]
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3

Rawson, Elizabeth. "Discrimina Ordinum: The Lex Julia Theatralis." Papers of the British School at Rome 55 (November 1987): 83–114. http://dx.doi.org/10.1017/s0068246200008965.

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Abstract:
DISCRIMINA ORDINUM: LA LEX JULIA THEATRALISL'articolo tenta di discutere in modo esauriente la testimonianza relativa alia legge di Augusto che fissava posti speciali nel teatro (e, sembra, nell'anfiteatro) a vari gruppi speciali: la descrizione di Svetonio di tale sistemazione è lungi dall'essere completa. Vengono presi in considerazione precedenti a Roma, in Italia o in Grecia (specialmente Atene e Sparta), sebbene non vi siano paralleli per una riorganizzazione così accurata da parte di un individuo. Si sostiene che il suo sistema (al contrario di quello che operava, almeno più tardi, in molte città dell'Impero Romano) dipendeva da una visione della società fatta di gerarchie di ordines, gruppi di diversa dignitas che servivano la società in modi diversi.
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4

Troisi, S. Cristian. "La memoria “viaggiante” fra identità e traduzione." Entreculturas. Revista de traducción y comunicación intercultural, no. 11 (March 3, 2021): 53–68. http://dx.doi.org/10.24310/entreculturasertci.v1i11.12103.

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Abstract:
Una delle caratteristiche principali della memoria è il suo essere in movimento, il quale, attraversa in maniera trasversale: nazioni, epoche e tecnologie. Rappresenta, inoltre, uno degli aspetti più rilevanti nella costruzione dell’identità; definisce e scandice la vita di un individuo o un gruppo sociale, li caratterizza indelebilmente nel tempo, viene ri-mediata all’interno dei media e dei diversi gruppi della nostra società. Questo suo “viaggio” transnazionale che percorre lo spazio, il tempo e le tecnologie in una continua mediazione e ridefinizione lo si assimila al medesimo cammino che in una certa forma compie la traduzione. È innegabile come memoria, identità e traduzione siano intimamente connesse fra di loro e a ciò che è racchiuso nell’essenza umana, che deve intendersi in una dialettica dell’implicazione e dell’ipseità/alterità.
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Di Mauro, Luca. "Un progetto di congiura assolutista durante l'ottimestre costituzionale del 1820-21." IL RISORGIMENTO, no. 2 (November 2022): 7–37. http://dx.doi.org/10.3280/riso2022-002001.

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Abstract:
L'adozione della costituzione spagnola nelle Due Sicilie a seguito del moto carbonaro di Nola non interrompe l'attività politica delle società segrete che aveva caratterizzato il decennio precedente. Durante gli otto mesi del reme rappresentativo la clandestinità continua a essere considerata uno strumento politico e formazioni democratiche, liberali e reazionarie si muo- vono nell'ombra per modificare o rovesciare il governo. Le carte del fondo Ministero di grazia e giustizia dell'Archivio di Stato di Napoli restituiscono le indagini della polizia del regime costituzionale napoletano su di una congiura della società reazionaria dei calderari, preparata tra il dicembre 1820 e il febbraio 1821. Pur se rimasta priva di effetti pratici, l'azione del nucleo legittimista mette in luce una rete composita di azione e reclutamento e consente di analizzare le ragioni - politiche o personali - alla base della politicizzazione dei differenti gruppi sociali coinvolti nel progetto.
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6

Bianca Ceffa, Claudia. "Fra coesistenza e convivenza. Le interazioni tra diritti individuali e collettivi all'interno delle confessioni religiose." DIRITTO COSTITUZIONALE, no. 2 (June 2021): 33–54. http://dx.doi.org/10.3280/dc2021-002003.

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Abstract:
Muovendo dalle peculiarità di quelle particolari formazioni sociali costituite dalle confessioni religiose, l'articolo mira ad indagare come al loro interno sia affrontato il tema del rapporto fra tutela delle libertà individuali e salvaguardia dell'autonomia confessionale, anche alla luce delle nuove esigenze della società multiculturale. Queste ultime, infatti, imponendo all'ordinamento di considerare nuovi possibili profili di lesione dei diritti inviolabili dell'uomo all'interno dei gruppi religiosi, rinnovano il dibattito intorno all'opportunità dell'esistenza dei diritti collettivi in capo alle realtà confessionali, nonostante la funzionalità di tale categoria di diritti all'inveramento dell'obiettivo costituzionale dello sviluppo della personalità individuale.
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Fassanelli, Benedetto. "Tra bando e integrazione. Gli zingari nell'Italia di etÀ moderna." SOCIETÀ E STORIA, no. 138 (November 2012): 751–68. http://dx.doi.org/10.3280/ss2012-138004.

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Abstract:
Il saggio intende riflettere, attraverso alcune considerazioni sulla storia dei gruppi zingari in etÀ moderna, sull'opportunitÀ di introdurre il concetto di "ostilitÀ" come categoria interpretativa con cui leggere i rapporti tra societÀ maggioritarie e minoranze culturali. In particolare, si sofferma sulle forme del bando che colpiva, pressoché ovunque, gli zingari, assumendo come esemplificazioni la legislazione veneta del XVI secolo e il disegno di "riduzione" degli zingari intentato nel 1641 nello Stato pontificio. La persistenza della minoranza (nonostante i toni risolutivi del discorso repressivo e delle retoriche criminali) puň essere studiata alla luce dell'idea di ostilitÀ che rimanda ad una dimensione relazionale possibile, alla forma di integrazione di cui furono capaci le societÀ dell'epoca. Una relazione che si regge su un equilibrio instabile, ostile appunto, ma che non potrebbe essere compresa pienamente riferendosi al piů rigido binomio "tolleranza/intolleranza".
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Licciardello, Orazio. "Diversità e integrazione: tra pregiudizi e Identita’." International Journal of Developmental and Educational Psychology. Revista INFAD de Psicología. 1, no. 1 (July 2, 2016): 377. http://dx.doi.org/10.17060/ijodaep.2016.n1.v1.243.

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Abstract:
La convivenza tra persone e gruppi sociali appartenenti a culture molto diverse costituisce uno dei problemi di maggior complessità delle società del nostro tempo. Tale complessità è diventata ancora più evidente in relazione al crescente flusso di immigrati che vedono nell'Europa la possibilità di sfuggire alla guerra ed anche alla fame che attanaglia i loro paesi d'origine. Si tratta di realizzare condizioni di civile convivenza e di reciprocità coniugando culture e Identità sociali, mediante processi di integrazione, talora difficili ma tuttavia indispensabili, sfuggendo alle facili e stereotipiche semplificazioni ideologiche e utilizzando, invece, gli strumenti d'analisi ed intervento che le scienze psicologiche e sociali possono fornire.
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Pappalardo, Adriano. "CRISI ECONOMICA, ISTITUZIONI E RENDIMENTO IN 17 DEMOCRAZIE." Italian Political Science Review/Rivista Italiana di Scienza Politica 27, no. 3 (December 1997): 519–68. http://dx.doi.org/10.1017/s0048840200025090.

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Abstract:
IntroduzioneAlla metà degli anni settanta, la prima di una serie di crisi economiche colpiva le democrazie occidentali, sottoponendo a sfide più o meno severe le loro strutture e le loro capacità politico-istituzionali. Del tema si è occupata un'intera letteratura, che ha fornito ragguardevoli contributi alla conoscenza del contenuto e dell'efficacia delle risposte di singoli paesi o gruppi di paesi e degli adattamenti/mutamenti subiti dalle società e dagli attori interessati. In questo articolo, viene tracciato un bilancio della materia, aggiornato con informazioni e spiegazioni che si estendono fino alla metà degli anni novanta e coprono diciassette paesi.
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Pattenden, Miles. "Governor and government in sixteenth-century Rome." Papers of the British School at Rome 77 (November 2009): 257–72. http://dx.doi.org/10.1017/s006824620000009x.

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Abstract:
L'importanza del governo a Roma e il ruolo del papa e dei suoi ufficiali in esso crebbero rapidamente nel corso del XVI secolo. Il presente articolo prende la figura del governatore della città come un case-study e, usando dati legislativi, d'archivio e finanziari, ci si domanda come possiamo valutare quel processo e cosa rivela circa le aspirazioni dei Romani per il governo. Si conclude che questa espansione non fu il risultato di una centralizzazione deliberate o di una razionalizzazione dai papi del XVI secolo, ma che differenti gruppi all'interno della società romana sfruttarono l'idea di un'autorità papale per promuovere i loro propri interessi e incoraggiare la stabilità politica. Infine l'articolo prende in considerazione le conseguenze che questo ha avuto per lo sviluppo di Roma come una comunità politica, e si arguisce che nei secoli precedenti la rivoluzione francese, lungi dall'essere una causa di stagnazione e declino, il governo papale continuò ad evolversi per incontrare le aspettative maturate su di esso dalla società dell'ancien régime.
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Fassino, S., A. Ferrero, P. L. Marchesi, and M. Mazzone. "Volontariato e assistenza a pazienti affetti da AIDS. Annotazioni su un gruppo di formazione per volontari." Medicina e Morale 40, no. 2 (June 30, 1991): 283–92. http://dx.doi.org/10.4081/mem.1991.1144.

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Abstract:
In relazione alle complesse dinamiche psico-sociali in cui i soggetti HIV positivi ed i pazienti di AIDS sono coinvolti, viene segnalata la necessità di un'adeguata preparazione specifica di tutto il personale d'assistenza: ci si sofferma nel caso particolare su quella degli operatori che presentano il loro servizio presso le associazioni del volontariato organizzato. Viene al proposito fatto riferimento ad un corso-pilota della durata di quattro mesi organizzato dalla Caritas di Torino in collaborazione con la II Cattedra di Clinica Psichiatrica dell'Università di Torino e la Società Adleriana Italiana Gruppi e Analisi. Il progetto formativo di questo corso si articola in due momenti distinti. Il primo è costituito dalla possibilità di fornire ai futuri operatori informazioni adeguate, mediante una serie di lezioni sui vari aspetti del problema AIDS. Il secondo momer to formativo si articola nei lavori susseguenti ad ogni lezione, attraverso incontri in piccoli gruppi (10-12 persone) eterocentrati sul compito, che consiste nel dover discutere sui vari aspetti della comunicazione col paziente, sotto la guida di due conduttori, e per la durata di circa un'ora. Si ritiene in sintesi che solo attraverso una partecipazione critica ed almeno sufficientemente consapevole i volontari possano svolgere il difficile compito di stare vicini ai malati di AIDS in una relazione di solidarietà autentica.
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Kriesi, Hanspeter. "IL CAMBIAMENTO DEICLEAVAGESPOLITICI IN EUROPA." Italian Political Science Review/Rivista Italiana di Scienza Politica 28, no. 1 (April 1998): 55–80. http://dx.doi.org/10.1017/s0048840200025752.

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Abstract:
IntroduzioneIn questo lavoro discuterò un aspetto dell'opera di Stein Rokkan che ha prodotto un'ondata di recenti pubblicazioni e di cui io stesso mi sono occupato. Mi riferisco al ruolo deicleavagesnella politica dell'Europa occidentale contemporanea. Le principali argomentazioni del grande scienziato politico norvegese sulle strutture di conflitto nelle società dell'Europa occidentale e sulla loro trasposizione in sistemi partitici sono state proposte nel famoso saggioCleavage Structures, Party Systems, and Voting Alignmentsche Rokkan scrisse con Seymour M. Lipset (Lipset e Rokkan 1967). La sua idea consisteva nel collegare le configurazioni dei sistemi partitici europei contemporanei alle divisioni sociali e culturali che caratterizzavano le società europee all'epoca della formazione dei sistemi partitici, nella seconda metà del diciannovesimo secolo. Quando emerse la politica democratica, queste divisioni tradizionali opponevano principalmente gruppi sociali definiti in termini di religione, classe, unità territoriale ed etnia. Come è noto, Lipset e Rokkan sostennero che queste divisioni tradizionali erano state politicamente «congelate» e che, all'epoca in cui scrivevano (1967), i sistemi partitici europei riflettevano ancora la struttura delle divisioni della società che era esistita nei primi anni '20, quando le masse popolari avevano fatto il loro ingresso nella politica democratica.
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Mongillo, Vincenzo. "Imprese multinazionali, criminalità transfrontaliera ed estensione della giurisdizione penale nazionale: efficienza e garanzie "prese sul serio"." GIORNALE DI DIRITTO DEL LAVORO E DI RELAZIONI INDUSTRIALI, no. 170 (August 2021): 179–213. http://dx.doi.org/10.3280/gdl2021-170002.

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Abstract:
In un mondo in cui l'attività economica si è globalizzata e la dimensione transfrontaliera del crimine di impresa è esponenzialmente cresciuta, il tema dell'estensione spaziale delle leggi penali nazionali assume rilievo centrale. La parcellizzazione della produzione in gruppi societari, joint venture e catene di approvvigionamento globali, oltre a fomentare reati e violazioni di diritti umani da parte delle imprese multinazionali o transnazionali, erode la capacità di enforcement degli Stati. Il saggio si concentra, così, sulle nuove forme di giurisdizione extraterritoriale - sia autentiche che "mimetizzate" sotto una nozione di territorialità dilatata all'estremo - da una duplice prospettiva: efficacia della risposta punitiva e tutela dei diritti fondamentali dei soggetti (individui e società) sottoposti a procedimento penale da parte di molteplici autorità nazionali, nell'ottica di un equilibrio ragionevole.
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Veltri, Stefania, and Olga Ferraro. "La value relevance incrementale dell'other comprehensive income rispetto al net income. Un'analisi sulle società quotate in Italia." FINANCIAL REPORTING, no. 3 (November 2012): 9–29. http://dx.doi.org/10.3280/fr2012-003002.

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Abstract:
L'obiettivo principale dello studio è quello di testare l'assunzione, validata da una parte della letteratura, che l'Other Comprehensive Income (OCI) items reporting sia value relevant per gli investitori in misura incrementale, ossia che fornisca loro informazioni aggiuntive rispetto al reddito netto. La rassegna della letteratura evidenzia risultati contraddittori. Gli autori ipotizzano che una delle principali cause dell'inconsistenza dei risultati dipenda dall'utilizzo di dati che si riferiscono a periodi precedenti l'introduzione degli standard contabili sul Comprehensive Income (CI). Di conseguenza, hanno testato l'ipotesi di ricerca utilizzando dati relativi a periodi successivi allo IAS 1 revised 2007, in cui è esplicitamente richiesto alle aziende di presentare le componenti in bilancio. Il campione è costituto dai gruppi quotati alla borsa valori di Milano. L'analisi di regressione fornisce evidenza della value relevance incrementale dell'OCI rispetto al reddito netto.
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Grassi, Davide. "SINDACATO E CONSOLIDAMENTO DEMOCRATICO." Italian Political Science Review/Rivista Italiana di Scienza Politica 28, no. 2 (August 1998): 321–55. http://dx.doi.org/10.1017/s0048840200026010.

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Abstract:
IntroduzioneLe recenti transizioni democratiche in America latina e nell'Europa del Sud hanno messo in evidenza la speciale posizione dei sindacati tra le forze della società civile che reagiscono con un'accresciuta mobilitazione all'avvio della liberalizzazione in seno a regimi autoritari (Berins Collier e Mahoney 1997). Le organizzazioni sindacali, infatti, hanno generalmente la capacità di promuovere, in momenti critici, una mobilitazione più ampia ed efficace rispetto ad altri gruppi sociali. Esse non solo possiedono reti organizzative che, attraverso strutture più o meno permanenti, facilitano lo svolgimento di proteste e dimostrazioni, ma possono anche contare su schiere di militanti con specifici interessi in comune e su identità collettive politicamente definite. A differenza di gruppi come le organizzazioni degli studenti e le associazioni religiose o di quartiere, inoltre, i sindacati possono colpire e danneggiare direttamente l'economia attraverso rivendicazioni salariali e scioperi (Valenzuela 1988, 3; Cella 1990, 17). La concomitanza delle transizioni politiche più recenti con una perdurante e diffusa crisi economica e con ripetuti tentativi di stabilizzazione e riforma hanno reso ancora più temibile questa capacità. Utilizzando poteri coercitivi garantiti dallo stato, o la semplice forza della persuasione, il sindacato, d'altra parte, può convincere la propria base ad aspettare sino a che le riforme producano dei risultati, contribuendo così a ridurre i livelli del conflitto sociale (Przeworski 1991, 181).
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Burgio, Giuseppe. "Una violenza normale. Maschilità, adolescenza, omofobia." EDUCATION SCIENCES AND SOCIETY, no. 2 (November 2020): 222–37. http://dx.doi.org/10.3280/ess2-2020oa9440.

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Abstract:
Il contributo propone un cambio di prospettiva teorica relativa al modo in cui è stato finora trattato il bullismo omofobico. Piuttosto che analizzarlo come una forma peculiare di bullismo, caratterizzato dall'omofobia, si propone di leggerlo come una forma peculiare di omofobia, che ha la scuola come teatro. Vengono prima descritti i caratteri propri del bullismo omofobico che risultano dalle ricerche: esso è agito prioritariamente da maschi, perlopiù ai danni di altri maschi e, soprattutto, nel periodo adolescenziale. Tale descrizione viene posta a confronto con le ricerche sui casi di violenza omofobica diffusi nella società, che risultano avere come protagonisti soprattutto giovani maschi. A partire dall'analisi degli episodi di cronaca relativi ad assalti omofobici compiuti da singoli o da gruppi si ricavano infine elementi interpretativi del bullismo omofobico e si propongono direzioni operative di carattere pedagogico
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Marino, Silvia. "Gruppi di società e giurisdizione nell’ambito del private enforcement del Diritto della Concorrenza dell’Unione Europea." CUADERNOS DE DERECHO TRANSNACIONAL 14, no. 2 (October 5, 2022): 1137–50. http://dx.doi.org/10.20318/cdt.2022.7236.

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Abstract:
Il presente lavoro analizza le implicazioni internazionalprivatistiche del principio dell’unità economica nell’ambito del diritto della concorrenza dell’Unione europea. Prendendo spunto dalla sentenza della Corte di giustizia dell’Unione europea nel caso Sumal, viene analizzata la rilevanza del principio nel private enforcement. Quindi si verificano gli effetti dell’applicazione del regolamento n. 1215/2012 e del regolamento n. 864/2007 agli illeciti antitrust con implicazioni transfrontaliere per sottolinearne, in conclusione, il favor che il principio dell’unità economica implicitamente realizza nei confronti dei danneggiati, in particolare dei consumatori o degli utilizzatori finali.
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Papagna, Elena. "Un filoaustriaco nella corte borbónica di Napoli: Antonio Pignatelli Aymerich, Marquese di San Vicente e príncipe di Belmonte (1722-1794)." Librosdelacorte.es, no. 23 (December 23, 2021): 299–334. http://dx.doi.org/10.15366/ldc2021.13.23.012.

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Abstract:
I Il saggio prospetta alcune considerazioni sull’allineamento internazionale del Regno di Napoli nel XVIII secolo e sulla graduale apertura realizzata nei confronti dell’Austria dopo la drammatica rottura del 1734, quando Carlo di Borbone pose fine alla dominazione asburgica nel Mezzogiorno e si impadronì del trono meridionale. Attraverso un particolare caso di studio, indaga le reazioni ai mutamenti dinastici elaborate dalla società napoletana o, per meglio dire, da una parte dei gruppi dominanti. Le vicende del principe Antonio Pignatelli Aymerich sono ricostruite nella convinzione che il genere biografico, aldilà dell’evolversi delle tendenze storiografiche e dell’affinarsi delle metodologie di ricerca, conservi un suo particolare fascino narrativo e presenti un’efficacia descrittiva e interpretativa del contesto in cui si dipanano le storie indagate. La significatività del caso permette riflessioni in margine a nodi problematici centrali nella odierna storiografia, interessata agli italiani al servizio della Monarchia iberica, alle loro carriere itineranti, realizzate con il favore della corte, al loro inserimento in élites transnazionali aggregate intorno al sovrano; consente, inoltre, precisazioni sui ruoli delle donne e sulle valenze dei matrimoni misti e/o delle unioni endogamiche.
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Ambrosini, Maurizio, and Simone Baglioni. "Introduzione. Quando la cittadinanza sale dal basso." MONDI MIGRANTI, no. 1 (March 2022): 9–24. http://dx.doi.org/10.3280/mm2022-001001.

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Abstract:
Questa introduzione presenta la cornice teorica in cui si situano gli articoli di seguito selezionati per la pubblicazione. La cittadinanza sostanziale o vissuta è emersa nelle scienze sociali in contrappunto rispetto alla cittadinanza formale o legale. Così concepita, diventa l'oggetto di molteplici pratiche e rivendicazioni sviluppate da soggetti e gruppi marginali, segnatamente dagli immigrati, e anche dagli immigrati in condizione irregolare. Diventa altresì un'espressione di iniziativa da parte di soggetti che rischiano costantemente di essere visti come vittime e soggetti sostan-zialmente passivi di condizionamenti strutturali e politiche ostili. Le mobilitazioni politiche di immigrati e rifugiati in diversi paesi sono quindi analizzate come istanze di cittadinanza dal basso. Ma anche un fenomeno meno trattato da questo filone di studi, il volontariato delle persone di origine immigrata, viene qui introdotto come forma di cittadinanza dal basso e come richiesta, implicita o esplicita, di pieno riconoscimento sociale da parte delle società riceventi.
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Raniolo, Francesco. "Alla ricerca di democrazie ‘miti e serene' per il XXI secolo." CITTADINANZA EUROPEA (LA), no. 1 (August 2021): 99–124. http://dx.doi.org/10.3280/ceu2021-001004.

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Abstract:
In questo articolo la democrazia rappresentativa e, in particolare, quella parlamentare vengono concettualizzate come regimi di riconciliazione che assicurano la convivenza pacifi-ca tra esseri umani e gruppi diversi. A tal fine esse devono affrontare il trilemma ordine, plu-ralità, legalità costituzionale. Parlamenti e partiti politici, per la loro funziona di linkage tra società e istituzione, sono stati strumenti cruciali a tale scopo. L'articolo ricostruisce, quindi, le due varianti polari di democrazia parlamentare (maggioritaria e consensuale) come tentativi di trovare un equilibrio fra i tre valori-obiettivi. Ovvero, come modi per realizzare un trade-offe accettabile tra costi/rischi di oppressione e di efficienza. Tuttavia, le sfide esterne e le trasformazioni interne (declino dei partiti tradizionali e populismo) alle democrazie del XXI secolo sembrano indicare che queste devono mostrare non solo capacità decisionale, ma soprattutto tolleranza, giustizia e non-dominio.
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Sklar, Jonathan. "L'Europa in tempi oscuri. Alcune dinamiche dell'alterità e del pregiudizio." PSICOANALISI, no. 2 (January 2021): 25–40. http://dx.doi.org/10.3280/psi2020-002002.

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Abstract:
I ricordi della storia recente degli anni '30 e il legame tra austerità e colpa riducono ancora una volta il nostro senso di umanità, ora aggravato dalla pandemia mondiale. La rimozione delle storie traumatiche nell'individuo e nella società deve essere analizzata al fine di evidenziare gli attuali attacchi dell'alterità sui cittadini, laddove i regimi totalitari diventano sempre più la norma e la gentilezza e l'amore vengono trattati con disprezzo mentre prevale l'egoismo. La teoria di Ferenczi nel saggio La confusione delle lingue è fondamentale per capire la dinamica del pregiudizio nel razzismo, nella misoginia e, ovviamente, rispetto agli ebrei. La conoscenza analitica è uno strumento essenziale per consentire ai popoli di comprendere i traumi transgenerazionali, la paranoia dei grandi gruppi e i pregiudizi attuali della politica e della cultura.
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Costantini, Dino. "Metamorfosi dell'integrazione. Dalla non-discriminazione al razzismo." SOCIETÀ DEGLI INDIVIDUI (LA), no. 41 (September 2011): 39–56. http://dx.doi.org/10.3280/las2011-041004.

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Abstract:
Il termineha cominciato a essere impiegato nel nostro paese con riferimento all'integrazione sociale di gruppi minoritari solo a partire dagli anni sessanta, per sostituire il concetto ormai logoro di. Prendendo in esame le piů recenti normative italiane ed europee l'articolo mostra come le nuove politiche disegnino un ritorno, al di sotto di una terminologia rimasta immutata, alla concettualitÀ assimilazionista. Questo ritorno, in controtendenza rispetto alla progressiva giuridificazione e proceduralizzazione dell'appartenenza messa in moto dall'emergere nel secondo dopoguerra della politica dei diritti umani, sembra spingere le nostre societÀ politiche indietro verso una pericolosa ri-sostanzializzazione del concetto di cittadinanza in un processo che, lungi dall'aprire spazi di convivenza culturalmente plurali, sembra condurre concretamente verso una sempre piů spregiudicata e discriminante selezione migratoria funzionale a perpetuare quella sistematica inferiorizzazione economica e simbolica degli immigrati in cui consiste e di cui si nutre il razzismo istituzionale europeo.
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Nazmul Emon. "Rivelando la civiltà dell'Islam contemporaneo nei bambini in India." International Journal of Science and Society 4, no. 3 (September 2, 2022): 341–47. http://dx.doi.org/10.54783/ijsoc.v4i3.525.

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Abstract:
Civiltà e cultura nel braccio del continente indiano ha avuto alti e bassi dall'era del colonialismo fino al giorno dell'indipendenza. Ciò può essere illustrato dal predominio della mappa politica che esisteva dall'arrivo delle nazioni straniere, in particolare dell'Inghilterra, fino al raggiungimento dell'indipendenza. La condizione della società indiana a quel tempo era piena di contraddizioni, conflitti religiosi, litigi, furti, razze diverse, alcuni interessi di gruppi dominanti, ecc. Da questa condizione sono derivate molte grandi figure politiche islamiche come Syeh Ahmad Sirhindi, Shah Waliyullah e la prossima generazione Sayyid Ahmad Khan e la prossima generazione della Lega musulmana indiana. Ciò che alla fine ha reso l'indipendenza dell'India e del Pakistan (1947 M) e quella del Bangladesh (1971 M). Quindi questi tre paesi, che sono gli stessi in termini di paesi storici, hanno anche vari miglioramenti dinamici e sofisticati dell'Islam.
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Sanavio, Ezio. "Una Consensus Conference sulle terapie psicologiche per ansia e depressione." PSICOTERAPIA E SCIENZE UMANE, no. 1 (February 2022): 11–20. http://dx.doi.org/10.3280/pu2022-001002.

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Abstract:
È appena terminato il lavoro di una Consensus Conference sulle terapie psicologiche per ansia e depressione rivolta ai pazienti e ai loro famigliari, al mondo dell'istruzione universitaria, alle isti-tuzioni preposte all'aggiornamento professionale, al Sistema Sanitario Nazionale, al mondo della ricerca scientifica e degli enti finanziatori. Gruppi di esperti hanno analizzato la letteratura e steso un'ampia relazione che è stata sottoposta al giudizio di una Giuria, presieduta da Silvio Garattini, composta da esponenti della società civile. Queste sono alcune delle conclusioni: (1) non tutte le terapie sono da considerare di prima scelta, (2) alcune psicoterapie sono cost-effective e più effica-ci dei farmaci, e (3) sono raccomandate dalle più autorevoli Linee-Guida internazionali. Le psico-terapie sono sottoutilizzate nel Sistema Sanitario Nazionale, e i pazienti devono ricorrere al merca-to privato con una discriminazione di censo intollerabile in tema di salute. Spesso vengono utiliz-zati metodi terapeutici di non provata efficacia, e manca una adeguata informazione sui progressi recenti. Vi è bisogno di interventi informativi, formativi, organizzativi e di trasparenza, con impli-cazioni anche deontologiche.
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Hirschman, Albert O. "IL CONCETTO DI INTERESSE: DALL'EUFEMISMO ALLA TAUTOLOGIA." Italian Political Science Review/Rivista Italiana di Scienza Politica 17, no. 1 (April 1987): 3–22. http://dx.doi.org/10.1017/s0048840200016415.

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Abstract:
IntroduzioneIl concetto di «interesse» o «interessi» è uno dei piò centrali e controversi in economia e, piò in generale, nelle scienze sociali e nella storia. è anche un concetto con molti sensi, per non dire ambiguo, e il suo significato ha subito via via grossi spostamenti. Da quando è entrato nel linguaggio comune di diversi paesi europei, attorno alla metà del XVI secolo, come termine di derivazione latina (intérêt, interest, ecc.), il concetto ha indicato le forze fondamentali, basate sulla spinta dell'autoconservazione e all'auto-accrescimento, che motivano o dovrebbero motivare le azioni del principe o dello Stato, dell'individuo, e poi di gruppi di persone che occupano una posizione sociale o economica omogenea (classi, gruppi d'interesse). Quando è riferito all'individuo, il concetto ha assunto talvolta un significato assai ampio, inglobando per esempio l'interesse per l'onore, la gloria, l'amor proprio, e persino per l'aldilà. In altre epoche, al contrario, si è limitato ad indicare esclusivamente la ricerca di un vantaggio economico. In maniera analoga, l'espressione « perseguire i propri interessi» può ricoprire — fino ad essere una tautologia — tutto l'insieme delle azioni umane, ma spesso servirà, piò utilmente, ad indicare un modo specifico o stile di condotta, variamente concepito come azione « razionale » o « strumentale». Anche la stima in cui è tenuto il comportamento motivato dall'interesse ha subito considerevoli variazioni. Il termine entrò originariamente in uso, già alla fine del Medioevo, come eufemismo inteso a rendere rispettabile una data attività, quella di percepire un interesse sui prestiti, da tempo considerata contraria alla legge divina e conosciuta come il peccato dell'usura. Nella sua accezione piò ampia, ha acquistato talvolta un grande prestigio come chiave di un ordine sociale realizzabile, pacifico e progressista. E tuttavia è stato anche attaccato come concetto che degrada lo spirito umano ed è suscettibile di distruggere e di corrodere pericolosamente le fondamenta della società. Indagare su questi molteplici significati e su queste molteplici valutazioni significa di fatto esplorare buona parte della storia economica e in particolare della storia delle dottrine economiche e politiche occidentali nell'arco degli ultimi quattro secoli.
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Gainotti, Sabina, and Antonio G. Spagnolo. "Test genetici: a che punto siamo in Europa? A margine del Rapporto e delle Raccomandazioni della Commissione Europea sugli aspetti etici, giuridici e sociali dei test genetici." Medicina e Morale 53, no. 4 (August 31, 2004): 737–66. http://dx.doi.org/10.4081/mem.2004.631.

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Abstract:
Il 6 e 7 maggio 2004 a Bruxelles ha avuto luogo un congresso organizzato dalla Commissione Europea per stimolare la riflessione sulle implicazioni etiche, sociali e giuridiche legate allo sviluppo e all’utilizzo dei test genetici. Gli Autori riferiscono sulle conclusioni di quelle due giornate, dedicate alla lettura ed alla discussione di 25 raccomandazioni proposte da un gruppo di lavoro multidisciplinare composto da politici, accademici, rappresentanti dell’industria e di organizzazioni volontarie di pazienti di vari paesi dell’Unione. La qualità dei test genetici disponibili, l’accuratezza dei loro risultati, le condizioni di accesso ai test e ai trattamenti (soprattutto per le persone con malattie rare), l’utilizzo appropriato dei campioni e dei dati, il consenso informato ed il rispetto della privacy, il counselling genetico pre e post test, il rischio di discriminazioni sulla base del genere e dell’etnia: questi sono solo alcuni dei problemi emersi in sede congressuale. Le 25 raccomandazioni della Commissione Europea si differenziano per certi versi da altri documenti e dichiarazioni internazionali, soprattutto per quanto riguarda lo “statuto” assegnato ai dati genetici (“eccezionalità” genetica); secondo il Gruppo di lavoro che ha scritto le raccomandazioni l’informazione genetica non è diversa dagli altri dati medici, e dunque dovrebbe essere trattata allo stesso modo. È pur vero però, che i test genetici offrono nuove informazioni e conoscenze che potranno complicare non solo il rapporto tra medico e paziente, ma anche quello tra paziente e familiari. Con l’aumento dei test genetici ci sarà bisogno di riferimenti chiari ed accettabili per tutte le parti coinvolte: medici, pazienti e familiari avranno bisogno di riferimenti per risolvere problemi pratici, per conciliare i vari diritti dei pazienti (ad es. i diritti di sapere o di non sapere, di condividere le informazioni o meno), e doveri dei medici (dovere di mantenere il segreto professionale e proteggere la privacy, ma talvolta anche il dovere di avvertire). Il consenso informato dovrà aiutare le persone a comprendere in modo adeguato tutte le implicazioni di un test, dalle sue possibili conseguenze a livello familiare e sociale, alla classificazione e all’uso dei suoi dati clinici e genetici per le ricerche future. Quando poi l’ “oggetto” di studio non è più il singolo individuo, ma gruppi ristretti di persone (ad es., negli screening genetici), sarà necessario un “consenso di gruppo”, mentre gli studi sulle popolazioni riguarderanno le società in senso lato. Infine rimane un interrogativo importante: tutti questi cambiamenti aumenteranno il livello di costo della sanità? Molti sono gli scenari e gli sviluppi possibili, ma questi non dipendono solo dai progressi della scienza. Per far si che i benefici di queste innovazioni superino i rischi corsi dagli individui e dalla società, sarà importante creare un quadro normativo responsabile, che sappia accompagnare e misurare le varie attività di implementazione dei test genetici, sia a livello dei singoli Stati, sia a livello dell’Unione Europea.
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Losavio, Tommaso. "Postfazione." Epidemiologia e psichiatria sociale. Monograph Supplement 11, S4 (March 2002): 69–72. http://dx.doi.org/10.1017/s1827433100000563.

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Abstract:
Indagini condotte in diverse città italiane rilevano che i cittadini stranieri utilizzano i servizi del SSN in modo proporzionalmente più basso al confronto con quello della popolazione autoctona (AA.VV. La salute straniera: Epidemiologia, culture, diritti, ESI, Napoli, 1994).Una ricerca concernente la città di Torino ha documentato in effetti come solo il 50% dei cittadini stranieri residenti ed aventi pertanto diritto risultava regolarmente iscritto al Servizio Sanitario Nazionale (Città di Torino, Osservatorio statistico provinciale sugli stranieri, Ufficio di Statistica, Torino: 1998)I flussi migratori, che in modo particolare in questi ultimi anni hanno interessato il nostro Paese, contribuiscono a modificare l'assetto sociale, economico e culturale della società italiana ed anche i modelli di organizzazione e funzionamento dei servizi socio-sanitari.Come scrive Roberto Beneduce “…sollecitare il riconoscimento dei diritti, incoraggiare l'integrazione e la conoscenza reciproca di gruppi e cittadini, disegnare strategie di intervento e di prevenzione più adeguate in relazione agli specifici modelli di malattia e bisogni di cura, diventano obiettivi che qualsiasi azione di promozione della salute nella popolazione immigrata dovrebbe riuscire a perseguire unitariamente” (Beneduce R., Frigessi D., Vacchiano F., L'attività del Centro Frantz Fanon nell'assistenza psichiatrica agli immigrati, PNSM, Istituto Superiore di Sanità, Roma 2000).
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Tagliagambe, Silvano. "Il Covid19.Tra la zona grigia e lo spazio intermedio." EDUCAZIONE SENTIMENTALE, no. 33 (September 2020): 28–36. http://dx.doi.org/10.3280/eds2020-033006.

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Abstract:
La "zona grigia" è un termine coniato da Primo Levi nella sua raccolta di saggi I sommersi e i salvati, l'ultimo libro che ha completato prima della sua morte. Nel secondo capitolo, il più lungo del libro, Levi riconosce la necessità umana di dividere il campo sociale in "noi" e "loro", due gruppi chiaramente distinti e identificabili, ma sottolinea che questa coppia opposizionale del pensiero è inadeguata di fronte alla complessità della vita nei campi. La rete di relazioni umane all'interno dei Lagers non era semplice e non poteva essere ridotta ai due estremi di vittime e persecutori. Lo "spazio intermedio" è un termine coniato dal filosofo, teologo e matematico russo, in un'epoca di culto della razionalità, per indicare che ci sono altri percorsi più alti verso la verità e che quando l'intelletto rifiuta le emozioni e i sentimenti non può riuscire a conoscere la verità. È lo spazio dell'invisibile che il progetto rende visibile, cioè un mondo intermedio tra soggettivo e oggettivo. È un'unità binomica, unità nella diversi-tà, che è inseparabile dalla presenza dello skacok, la zona intermedia, cioè dove si dovrebbe realizzare la concettualizzazione del mistero dell'invisibile. Il riferimento a questa "zona" rappresenta una delle questioni più problematiche, in quanto difficile da definire con gli strumenti razionali a nostra disposizione. Tuttavia, abbiamo a che fare con un'entità essenziale per l'interazione tra le due dimensioni, apparentemente inconciliabili, dell'esistenza dell'uomo, il visibile e l'invisibile. Il Covid19 è un test per la società, i governi, le comunità e gli individui. È tempo di solidarietà e cooperazione per combattere il virus e mitigare gli effetti, spesso involontari, di misure volte a fermare la diffusione di questa pandemia globale. Il presente articolo utilizza i concetti di "zona grigia" e di "spazio intermedio" come chiavi per analizzare l'impatto improvviso e sostanziale di Covid19 sulla cultura e sulla società.
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Schotte, Kerstin, and Brian Cooper. "Subthreshold affective disorders: a useful concept in psychiatric epidemiology?" Epidemiology and Psychiatric Sciences 8, no. 4 (December 1999): 255–61. http://dx.doi.org/10.1017/s1121189x00008162.

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Abstract:
RIASSUNTOScopo - Negli ultimi anni si è sviluppata una consistente letteratura sui concetti di disturbi affettivi sotto-soglia, sub-sindromici, minori, brevi e ricorrenti e sulle loro applicazioni nelle ricerche sulla popolazione generate. Lo scopo di questa breve revisione della letteratura è quello di esaminare le definizioni è lo stato corrente di queste categorie, proposte in riferimento soprattutto alia depressione e di valutare il loro potenziale contributo alia psichiatria epidemiologica. Metodo - È stata effettuata una ricerca Medline sui suddetti quattro termini per il periodo 1965-1999. Sono state esaminate anche le referenze bibliografiche rilevanti contenute in tutte le pubblicazioni identificate. Risultati - In larga misura questi concetti sono stati sviluppati come risposta ai limiti nel sistema di classificazione DSM e, in minor misura, in quello ICD. I gruppi sono stati identificati per aver meno sintomi rispondenti ai criteri o una minor durata dei sintomi rispetto alle categorie diagnostiche «ufficiali». L'uso di queste definizioni ha dato luogo a stime di prevalenza che variano in modo più esteso. Conclusioni - Sono indispensabili metodi perfezionati per la classificazione di tutte quelle persone nella popolazione generale, che hanno bisogno di trattamento medico e di aiuto per disturbi psicologici, ma che non soddisfano i criteri operativi indicati dalle linee guida ufficiali. Ciò, comunque, non può essere attuato semplicemente abbassando le soglie operative in questi sistemi. Sono necessarie ulteriori ricerche sulle caratteristiche cliniche e psicosociali dei disturbi psichiatrici comuni. In molte società un setting favorevole è quello della medicina di base, dove sono già in corso iniziative per una classificazione pragmatica e globale dei problemi di salute della popolazione.
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Viafora, Corrado. "La dimensione etica all’interno delle istituzioni sanitarie: i comitati di etica clinica." Medicina e Morale 53, no. 5 (October 31, 2004): 903–38. http://dx.doi.org/10.4081/mem.2004.625.

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Abstract:
Il saggio propone una ricognizione del processo di istituzionalizzazione dei Comitati etici per la pratica clinica prendendo in considerazione la prospettiva nord-americana, segnata dall’evoluzione dal paradigma orientato alla difesa dei diritti al paradigma orientato all’etica dell’organizzazione; la prospettiva europea, orientata verso una duplice direzione: Comitati come forum per il dibattito sulle questioni etiche all’interno dell’ospedale o Comitati etici come strutture direttamente di supporto al processo decisionale; la prospettiva italiana, marcata ancora da una situazione di incertezza e fragilità. Partendo dalla convinzione che l’istituzione di Comitati etici per la pratica clinica comporta importanti potenzialità per ravvivare la dimensione etica all’interno delle istituzioni sanitarie, il saggio individua e discute tre modelli attraverso cui potrebbero prendere corpo queste potenzialità. Un primo modello di Comitato si sviluppa in una prospettiva professionale, con la prevalenza delle seguenti funzioni: a. fornire un aiuto alle decisioni per gli operatori sanitari alle prese con problemi etici sempre più complessi; b. istituire uno spazio dedicato all’integrazione delle diverse istanze etico-professionali. Un secondo modello di Comitato etico si sviluppa in prospettiva organizzativa, ed ha le seguenti funzioni: a. fornire all’Amministrazione una consulenza che dia credibilità pubblica a indirizzi e direttive istituzionali che abbiano implicanze etiche; b. sensibilizzare alla dimensione etica, con la speranza di coinvolgere maggiormente la responsabilità diretta di ogni operatore sanitario. Un terzo modello di Comitato etico si sviluppa in prospettiva pubblica, con le funzioni di: a. contribuire a dare pubblicità e profondità al dibattito relativo alle questioni bioetiche e istituire procedure e occasioni di una reale comunicazione tra la società in generale e i gruppi di professionisti coinvolti nella produzione e nell’utilizzazione del nuovo sapere biomedico.
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Castaldo, Rosa, and Maria Maddalena Altamura. "Società Botanica Italiana: Lavori Presentati Alla Riunione Scientifica Annuale Dei Gruppi di Lavoro Per la Citologia Eperil Differenziamento Ele Colture Dei Tessuti Ferrara, 20–22 Giugno 1994." Giornale botanico italiano 129, no. 3 (January 1995): 859–920. http://dx.doi.org/10.1080/11263509509436174.

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OLIVEIRA, Marcus Rodolfo Bringel de, and Claudio Alves PEREIRA. "A Representação das Minorias nas Obras Literárias do Programa de Avaliação Seriada da UnB (aplicação 2019)." INTERRITÓRIOS 6, no. 12 (December 7, 2020): 473. http://dx.doi.org/10.33052/inter.v6i12.249010.

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Abstract:
RESUMOTendo em vista a relevância das obras literárias para o planejamento didático e o trabalho docente dos professores da disciplina de Língua Portuguesa, este artigo tem como objetivo analisar como os textos indicados pelo programa de seleção da Universidade de Brasília contemplam a presença ou reforçam a ausência das minorias, dialogando, atualizando ou revisando o cânone literário. Para tanto, buscou-se analisar a relevância dos vestibulares na programação de ensino, o papel do cânone no ensino da literatura, bem como tal entidade é decisiva na representação e recepção das minorias no texto literário, e as possibilidades de atualização didática desses elementos de ensino para uma educação que considere as minorias de forma mais inclusiva ou como produtoras de literatura. Essa discussão procura nortear as possíveis discussões em sala de aula e a conscientização final acerca desses grupos na sociedade, de modo a promover a formação de sujeitos críticos e conscientes. Cânone. Representação. Minorias. Vestibular.ABSTRACTIn view of the construction of literary works for didactic planning and the teaching work of teachers of the Portuguese language discipline, this article aims to analyze the texts indicated by the selection program of the University of Brasília contemplate the presence or reinforce the absence of minorities, dialoguing, updating or revising the literary canon. To this end, we sought to analyze the vestibular research in teaching programming, the role of the canon in the teaching of literature, as well as this entity is decisive in the representation and reception of minorities in the literary text, and as possibilities for didactic updating of these elements of teaching for an education that considers minorities in a more inclusive way or as producers of literature. This discussion seeks to guide how possible it occurs in the classroom and the final awareness about these groups in society, in order to promote the formation of standards and conscious.Canon. Representation. Minorities. Entrance exams.RESUMENDada la relevancia de las obras literarias para el planeamiento didáctico y el trabajo docente de los profesores de la asignatura de Lengua Portuguesa, este artículo tiene como objetivo analizar cómo los textos indicados por el programa de selección de la Universidad de Brasilia contemplan la presencia o refuerzan la ausencia de las minorías, dialogando, actualizando o revisando el canon literario. Para ello, se buscó analizar la relevancia de las pruebas de acceso en la programación de enseñanza, el papel del canon en la enseñanza de la literatura, así como esta entidad es determinante en la representación y recepción de las minorías en el texto literario, y las posibilidades de actualización didáctica de estos elementos de la la enseñanza para una educación que considere a las minorías de manera más inclusiva o como productoras de literatura. Esta discusión busca orientar las posibles discusiones en el aula y la conciencia final sobre estos grupos en la sociedad, con el fin de promover la formación de sujetos críticos y conscientes.Canon. Representación. Minorías. Vestibular.SOMMARIOData la rilevanza delle opere letterarie per la pianificazione didattica e il lavoro di insegnamento dei professori della materia Lingua portoghese, questo articolo si propone di analizzare come i testi indicati dal programma di selezione dell'Università di Brasilia contemplano la presenza oppure rafforzano l'assenza di minoranze, dialogando, aggiornando o rivedendo il canone letterario. Per fare questo, abbiamo cercato di analizzare la rilevanza degli esami di ammissione nella programmazione dell'insegnamento, il ruolo del canone nell'insegnamento della letteratura, così come questa entità è decisiva nella rappresentazione e ricezione delle minoranze nel testo letterario, e le possibilità di aggiornamento didattico di questi elementi dell'insegnamento per un'educazione che consideri le minoranze in modo più inclusivo o come produttrici di letteratura. Questa discussione cerca di guidare possibili discussioni in classe e la consapevolezza finale su questi gruppi nella società, al fine di promuovere la formazione di temi critici e consapevoli.Canon. Rappresentazione. Minoranze. Vestibolare.
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Müller, Monika. "Le prospettive sull'Islam dei giovani maschi: sempre in equilibrio instabile tra l'identificazione e l'esclusione." MONDI MIGRANTI, no. 2 (January 2011): 171–99. http://dx.doi.org/10.3280/mm2010-002009.

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Abstract:
Nei dibattiti pubblici in Svizzera gli immigrati musulmani vengono spesso percepiti come una minaccia ai valori svizzeri. In questo con-tributo, al contrario, si cerca di distogliere l'attenzione dai modi di vedere problematici e invece, di concentrarsi sui processi complessi dell'auto-rappresentazione. Il contributo analizza come i giovani maschi musulmani nelle loro discussioni di gruppo trattino il tema dell'Islam, come lo situino nel contesto e come si identifichino con esso. Il gruppo oggetto della ricerca č quello formato da giovani della seconda generazione di immigrazione i cui genitori sono immigrati in Svizzera dal Kosovo e dalla Macedonia, che hanno un'etŕ compresa tra 16 e 21 anni e che frequentano regolarmente la moschea cittadina in un gruppo giovanile. I dati sono stati raccolti con l'aiuto di focus-group e con una traccia aperta. I due esempi selezionati mostrano che entrambi i gruppi giovanili assumono una posizione di difesa nei confronti dell'Islam e si preoccupano di esprimere la loro relativa specifica appartenenza sia all'Islam che alla societŕ svizzera. Il processo dell'appartenenza multipla viene reso difficoltoso a causa dell'opposizione presunta tra l'Islam e le societŕ occidentali. Questo processo non contiene solo le rappresentazioni della religione e della cittadinanza statale bensě rinvia in generale al superamento delle frontiere sociali ad esempio attraverso la sensazione di essere contemporaneamente musulmano e svizzero, giovane e religioso, come anche di essere musulmano e contemporaneamente appartenente alla corrente di pensiero principale.
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Morales La Mura, Raul. "Cittadinanza e identitŕ come ethos e habitus." MONDI MIGRANTI, no. 2 (October 2009): 163–76. http://dx.doi.org/10.3280/mm2009-002011.

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Abstract:
Discutere il concetto d'identitŕ e di cittadinanza non č mai un'operazione neutrale poiché le implicazioni politiche attraversano le nostre prese di posizioni di fronte al mondo. Mostrando la cittadinanza come il risultato di un rito istituzionale definiamo il comportamento e le regole di comportamento nella societŕ, ovvero l'ethos. Possiamo anche considerare l'identitŕ come l'espressione delle disposizioni interiori attraverso il processo di socializzazione, ovvero l'habitus. Infine, mostrando la sovrapposizione di questi due concetti all'interno di ogni gruppo d'individui sveliamo il meccanismo di conservazione del territorio dove si costruiscono, si conferiscono, si producono e si riproducono le argomentazioni di una rappresentazione integrata dell'unitŕ dei gruppi e dei loro interessi. Questo articolo aiuta a comprendere che la durabilitŕ di un territorio simbolico e fisico, all'interno del quale cittadinanza ed identitŕ sono costituiti, dipende dalla capacitŕ sociale di includere gli altri integrando i loro interessi. Č grazie a questa pratica sociali che la societŕ sino ad ora hanno assicurato la loro conservazione ed č inevitabilmente lungo questo processo che continueranno a farlo.
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Boatti, Leonardo. "Dalla mentalitŕ talebana alla democrazia degli affetti in un gruppo di bambini." GRUPPI, no. 1 (October 2010): 63–73. http://dx.doi.org/10.3280/gru2010-001006.

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Abstract:
La psicoterapia analitica dell'etŕ evolutiva viene a trovarsi in questi ultimi anni in una fase di profondo rinnovamento dal punto di vista metodologico e operativo. Viviamo in una societŕ "narcisistica", improntata sulla soddisfazione immediata del bisogno e delle mete pulsionali. Ciň comporta un'ipotrofia dell'area preconscia-transizionale, dello sviluppo della capacitŕ di pensiero e del mantenimento dei legami. Kaës sottolinea l'importanza di un buon sviluppo dell'area transizionale o preconscia, indispensabile per tollerare l'attesa, la frustrazione, necessaria per lo sviluppo della capacitŕ riflessiva. Lebovici afferma che «molti adolescenti della generazione attuale non sanno che agire e sono condannati a non elaborare le loro emozioni, che non sanno rappresentare». In parallelo sempre piů bambini non sanno giocare: "presentano" piů che rappresentano i propri vissuti. Il terapeuta dell'etŕ evolutiva si trova ad affrontare gruppi di bambini la cui modalitŕ di comunicare le proprie emozioni č prevalentemente sensoriale-corporea. Viene messa a dura prova la capacitŕ contenitiva e conservativa il pensare. Il faticoso lavoro del terapeuta consiste nel permanere in una situazione bioniana di K- e nel tradurre in parole e pensieri, attraverso rappresentazioni e gioco (play), espressione di ciň che sta avvenendo in quel momento nel gruppo, le comunicazioni affettive ed emotive espresse con la sensorialitŕ e il corpo. Ciň permette nel tempo la creazione di una membrana preconscia (membrana di contatto bioniana) capace, come la membrana cellulare, di favorire lo scambio fra dentro e fuori, fra conscio e inconscio. Nell'abstract la esemplificazione clinica tratta un gruppo di bambini il cui cambiamento della composizione ha determinato lo scontro anche violento fra i rappresentanti delle due modalitŕ di comunicazione degli affetti. In particolare l'arrivo di due femmine favorisce il faticoso e doloroso cambiamento della struttura e soprattutto della mentalitŕ del gruppo: da una mentalitŕ talebana a una mentalitŕ democratica degli affetti. Si assiste a un conflitto fra una modalitŕ maschile improntata sull'azione e sul gioco (game) come veicolo delle emozioni e una modalitŕ femminile improntata sulla parola e sul pensiero.
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Di Lullo, Luca. "Costituzione Del Gruppo Di Studio di Cardionefrologia Della Società Italiana Di Nefrologia." Giornale di Clinica Nefrologica e Dialisi 24, no. 2 (January 26, 2018): 61. http://dx.doi.org/10.33393/gcnd.2012.1140.

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Di Lullo, Luca. "Costituzione Del Gruppo Di Studio di Cardionefrologia Della Società Italiana Di Nefrologia." Giornale di Tecniche Nefrologiche e Dialitiche 24, no. 2 (April 2012): 61. http://dx.doi.org/10.1177/039493621202400214.

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von Salis, Thomas. "Il contributo di Armando Bauleo al concetto di gruppo." PSICOTERAPIA E SCIENZE UMANE, no. 1 (March 2010): 67–76. http://dx.doi.org/10.3280/pu2010-001005.

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Abstract:
Il "gruppo operativo" (descritto dallo psicoanalista argentino Enrique Pichon- Rivičre) č visto come lo strumento metodologico e pratico della psicologia sociale psicoanalitica. Č caratterizzato dal compito che i membri del gruppo si sono dati ed č un'istanza a ponte tra individuo e societŕ. Questo modello consente di superare la dicotomia tra emozione e cognizione (comprensibile nella moderna societŕ industriale come la distanza tra il lavoratore ed il suo prodotto). La dicotomia č prodotta dall'ideologia, e questa tecnica consente all'operatore di liberarsi dalla sua passivitŕ. L'ipotesi di Armando Bauleo (1932-2008) č che la struttura gruppale sia la costruzione ideologica par excellence e attraverso di essa sia possibile evidenziare i meccanismi costitutivi dell'ideologia. Per fare ciň occorre mettere a fuoco la relazione gruppocompito ed il legame che unisce il conduttore a questa relazione.
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Marchetti, Maria Cristina. "La partecipazione della societŕ civile ai processi decisionali europei: verso una democrazia partecipativa in Europa?" CITTADINANZA EUROPEA (LA), no. 2 (November 2012): 93–110. http://dx.doi.org/10.3280/ceu2012-002004.

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Abstract:
I gruppi di pressione hanno sempre ricoperto un ruolo cruciale nel processo decisionale europeo. Tale ruolo da una parte č stato analizzato con le categorie proprie del lobbying tradizionale, dall'altra ci si č resi conto che il livello di coinvolgimento dei gruppi di pressione č tale da assumere le caratteristiche di una partecipazione della societŕ civile ai processi decisionali europei, capace di chiamare in causa il modello della democrazia partecipativa, al quale per altro si fa sovente riferimento nei documenti della Commissione e del Comitato economico e sociale. Č a partire da tali considerazioni che sorgono spontanei alcuni interrogativi: dove passa il confine tra il lobbying in senso stretto e la partecipazione della societŕ civile ai processi decisionali europei? L'Unione europea sta aprendo la strada a nuove forme di democrazia partecipativa?
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Mione, Maria, Elisabetta Conte, and Paola Fontana. "Dalla solitudine alla condivisione della sofferenza nel mondo del lavoro: la nascita di un gruppo di auto-aiuto in azienda." QUADERNI DI GESTALT, no. 1 (September 2012): 23–30. http://dx.doi.org/10.3280/gest2012-001003.

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Abstract:
Le Autrici presentano l'esperienza di un gruppo di auto-aiuto, nato in un'azienda, tramite un'intervista ad una lavoratrice dell'azienda stessa. Dopo una introduzione che evidenzia l'importanza socio-politica dell'essere gruppo e la presentazione dell'intervista vengono proposte delle riflessioni conclusive nelle quali viene riletta l'esperienza secondo l'ottica della psicoterapia della Gestalt, sottolineando l'importanza del gruppo di auto-aiuto come laboratorio di costruzione di ground e di competenze relazionali "rivoluzionarie" per la societŕ attuale.
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Di Lullo, Luca, Antonio De Pascalis, Antonio Bellasi, Emiliana Ferramosca, Rodolfo Rivera, and Mario Timio. "Report della 1a Riunione Nazionale del Gruppo di Studio di Cardionefrologia della Società Italiana di Nefrologia." Giornale di Clinica Nefrologica e Dialisi 25, no. 2 (November 6, 2013): 153–54. http://dx.doi.org/10.33393/gcnd.2013.1025.

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Abstract:
La consueta rubrica di Cardionefrologia viene sostituita, solo per questo numero del Giornale, dagli Atti di “Cardionefrologia 2013”, la 1a Riunione del Gruppo di Studio di Cardionefrologia della SIN. Il convegno si è incentrato sulle principali tematiche cardiovascolari (scompenso cardiaco, complicanze cardiovascolari dell'iperparatiroidismo secondario, cardionefropatie da accumulo) e su una vivace sessione di comunicazioni libere ed è stato poi ulteriormente arricchito da letture magistrali sulla sindrome coronarica acuta, sull'imaging cardiovascolare e sui rapporti interdisciplinari tra nefrologi e cardiologi.
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Carrera, Letizia. "I Gruppi di Acquisto Solidale. Una proposta solida nella societŕ liquida." PARTECIPAZIONE E CONFLITTO, no. 3 (October 2009): 95–122. http://dx.doi.org/10.3280/paco2009-003007.

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Abstract:
- In the currently liquid and uncertain world, purchasing represents a dimension where individuals live the illusion of control over their own lives. Solidarity Purchasing Groups (or GAS, an Italian acronym for Gruppi di Acquisto Solidale) aree an attempt to reverse this model, and to build relationships not despite but through the market and purchasing. They choose products and producers on the basis of respect for the environment and solidarity between the members of the groups, traders, and producers. GAS aree rooted in a critical approach to today's global economic model and lifestyle of consumerism; individuals that feel the unfairness in this model and who aree searching for a practical alternative can find reciprocal aid and advice by joining solidarity purchasing groups. They aree a catalyst of political and social change. Empirical research, which completes these reflections, points out two very different ways to live this experience: "health cares" ("salutisti") and "critical protester" ("contestatori critici"). Only the second one is characterized by a strong, albeit scarcely perceptible, political impact.Keywords: Solidarity Purchasing Groups, Purchase, Market, Civicness, Political Participation.
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Parietti, Piero, Elisa Faretta, Antonio Minervino, and Fausto Agresta. "La relazione interpersonale: un problema di formazione. I gruppi Balint." PSICOBIETTIVO, no. 2 (July 2011): 81–94. http://dx.doi.org/10.3280/psob2011-002006.

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Abstract:
La formazione degli operatori inseriti nei diversi ambiti istituzionali, specialmente in quello sanitario, si č andato sempre piů imponendo con il progressivo incremento delle conoscenze e della evoluzione tecnica. La impostazione della medicina psicosomatica, sorta dalla psicoanalisi, si č posta da tempo il problema della formazione del medico alla relazione interpersonale con il paziente, soprattutto a partire dall'opera di Michael Balint. Nel presente lavoro tratteremo il problema della formazione del medico nella relazione con il suo paziente, in riferimento alla particolare modalitŕ formativa: quella proposta da Balint e seguendo il percorso compiuto dalla Societŕ Italiana di Medicina Psicosomatica (SIMP).
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Spensieri, Simone, and Claudia Sbarboro. "L'Escuelita: presa in carico di gruppo di giovani immigrati al Ser.T." GRUPPI, no. 3 (December 2012): 119–31. http://dx.doi.org/10.3280/gru2011-003009.

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Abstract:
Il lavoro descrive l'esperienza della presa in carico di gruppo di ragazzi immigrati al Ser.T., per lo piů ecuadoriani, di etŕ compresa tra 20 e 35 anni, con problematiche di tossicodipendenza. Nel raccontare lo sviluppo di tale percorso terapeutico, cerchiamo di mettere in evidenza i significati che assumono il consumo e lo spaccio di stupefacenti per questi ragazzi, a partire dalle difficili condizioni di vita dei migranti nella nostra societŕ. Un'analisi che ci porta a valutare con un occhio politicamente attento le difficoltŕ psicopatologiche, cercando di articolarle anche alle dimensioni sociali e politico economiche che costruiscono gli spazi esistenziali in cui questi giovani tentano, annaspando, di costruire la propria vita.
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Fera, D., V. Bonori, M. T. De Marco, M. P. Fiorito, M. P. Potenza, and L. Tridici. "Nursing multiculturale in emodialisi: diffcoltà e opportunità." Giornale di Clinica Nefrologica e Dialisi 24, no. 2 (January 26, 2018): 93–96. http://dx.doi.org/10.33393/gcnd.2012.1146.

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Abstract:
Sul principio di Human Care nasce il concetto più ampio di Nursing transculturale che tratta del prendersi cura dell'individuo o di un gruppo per migliorarne la condizione o lo stile di vita. Il Nursing transculturale promuove riflessioni sulle continue modifiche della società le cui prime criticità assistenziali sono quelle linguistiche, grande ostacolo comunicativo tra infermiere e paziente. L'obiettivo diventa darsi strumenti culturali e pratici che nella quotidianità siano utili per migliorare la comunicazione e favorire l'instaurarsi del rapporto di educazione terapeutica. Focus group, analisi della letteratura, analisi e condivisione delle difficoltà del gruppo assistenziale sono i primi passi attuati nel percorso di miglioramento. Il ricorso alla risorsa del mediatore culturale è stato uno strumento di facile accesso e utilizzo. Nasce l'esigenza di rendere l'assistenza culturalmente competente con il contributo dell'antropologia a complemento delle scienze infermieristiche.
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Bruno, Davide, and Marie Rose Moro. "La lunga notte dell'esilio. Gruppi istituzionali e centri per immigrati in Italia." GRUPPI, no. 3 (October 2011): 95–105. http://dx.doi.org/10.3280/gru2010-003010.

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Abstract:
I Centri di Permanenza Temporanei (CPT) accolgono gli stranieri in una situazione di irregolaritŕ rispetto alle leggi italiane sull'immigrazione. Si tratta essenzialmente di persone in attesa dell'esecuzione del provvedimento di espulsione o che, non trovandosi in possesso di documenti d'identitŕ, devono essere identificate. A partire da una esperienza sul campo svolta in un CPT italiano e dall'analisi della letteratura, l'autore analizza la dinamica istituzionale propria di queste strutture e le interazioni con l'esterno. Lo scopo di questo lavoro č infatti quello di interrogarci sulla funzione di questi luoghi nella societŕ. Attraverso un parallelo con istituti che hanno caratteristiche analoghe di istituzioni totali, giungeremo alla conclusione che il funzionamento di tali centri sembra essere legato alla messa in campo di meccanismi di difesa rispetto al sentimento del "perturbante", suscitato dall'incontro con lo straniero. Verranno inoltre presentati approcci terapeutici di gruppo per la presa in carico del paziente migrante, che tengano in considerazione gli aspetti di sofferenza psichica legati al trauma migratorio.
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Palmieri, A. "Attività del Gruppo di Studio “Traumatologia Cranio-Spinale”." Rivista di Neuroradiologia 10, no. 2_suppl (October 1997): 177. http://dx.doi.org/10.1177/19714009970100s276.

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Abstract:
The Study Group of Cranio-Spinal Trauma was founded in 1995. The aim of the Group is to improve the knowledge of physiopathology and biomechanics of traumas and to assess the most effective diagnostic procedures. That's why a strict link with the omologous group of the Italian Society of Neurosurgery has been promoted. The first meeting on “Diagnostic Imaging of Spinal Trauma” has been held in Naples (May 97) with the participation of 150 people; various radiological aspects of lesions as well as legal problems and organization of trauma care have been treated. The Group is now partecipating to the book on “Radiological Guide-Line in Emergency Medicine”.
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Bertolini Neri, Francesca. "In ringraziamento e ricordo di Andreas Giannakoulas." PSICOANALISI, no. 1 (August 2021): 99–106. http://dx.doi.org/10.3280/psi2021-001007.

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Abstract:
In questo lavoro l'autrice passa in rassegna i principali lavori scritti da Andreas Gianna-koulas, ricostruendone il lavoro di formazione all'interno della società psicoanalitica britannica, facendo riferimento ai suoi maestri nell'ambito del gruppo indipendente. Discute alcuni dei lavori scientifici principali per la conoscenza del suo pensiero psicoanalitico soprattutto verso pazienti difficili e ricorda l'importanza della sua figura di maestro non dogmatico all'interno di Aipsi e nelle istituzioni psicoterapeutiche a indirizzo psicoanalitico di bambini e adolescenti di cui è stato socio fondatore a Milano e a Roma.
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Forni, Marcella. "ImprenditorialitÀ e gestione: la formazione del Gruppo Rizzoli dalle origini alla seconda guerra mondiale." SOCIETÀ E STORIA, no. 133 (October 2011): 449–84. http://dx.doi.org/10.3280/ss2011-133004.

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Abstract:
L'articolo ripercorre il percorso di formazione e strutturazione del gruppo editoriale Rizzoli, tra le protagoniste dell'industrializzazione del settore, nel periodo compreso tra i primi anni del novecento, che vede la formazione di un primo nucleo tipografico, e la fine del secondo conflitto mondiale. Lo studio prende avvio da un esame della formazione tecnica e imprenditoriale del tipografo nella Milano dei primi del secolo, e prosegue in una valutazione dell'ambito specifico di inserimento delle prime societÀ a marchio Rizzoli. Fondamentale per comprendere l'evoluzione societaria e gestionale dell'impresa, sia sul breve che sul medio periodo, č ritenuta la ricostruzione delle partnerships instaurate dall'azienda fin dai primi anni di attivitÀ, alla base dell'attestazione della ditta a livello nazionale. Parallelamente, vengono seguite le operazioni di diversificazione produttiva che porteranno l'azienda ad un'espansione nel settore editoriale, principalmente orientata verso produzioni a grande tiratura, per le quali verranno studiate dopo la metÀ degli anni venti apposite politiche pubblicitarie/di marketing: l'autore si sofferma a questo proposito sulla forte compenetrazione tra le attivitÀ del gruppo, estese nel corso degli anni trenta alla produzione cinematografica. Un'analisi delle vicende societarie di questo periodo evidenzia come il successo economico dell'attivitÀ porti ad un'emancipazione del gruppo dai suoi primi finanziatori, con un rientro della gestione nell'ottica tipicamente italiana della conduzione familiare delle imprese.
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Roma, Giuseppe. "Senza giovani la societŕ inaridisce." QUESTIONE GIUSTIZIA, no. 3 (September 2011): 177–88. http://dx.doi.org/10.3280/qg2011-003014.

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Abstract:
La questione giovanile ha avuto, dall'avvio della Repubblica, un alterno interesse da parte delle istituzioni e dell'opinione pubblica. Dopo una declinante attenzione ci troviamo, ora, in un punto di possibile rimbalzo. La progressiva marginalizzazione delle nuove generazioni e la passivitŕ che ha caratterizzato l'ultimo decennio sembra cedere il passo a un attivismo che riempie le piazze della protesta in Italia, in Spagna e in Francia. Strumenti come i social networks, ritenuti parte del problema in quanto causa della minore capacitŕ di relazione diretta e aggregazione, costituiscono, ora, il riferimento decisivo per far circolare informazioni e rendere piů attive le culture di gruppo. Da cosa deriva quella che č apparsa improvvisamente come una rivendicazione innanzitutto di maggiore visibilitŕ e considerazione? I giovani appaiono nel dibattito politico come una massa amorfa e indifferenziata, ed č per questo che le proposte sono sempre troppo generiche. Č utile, quindi, cercare di dipanare una matassa aggrovigliata, mettendo in fila le varie componenti di questa crisi generazionale.
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