Journal articles on the topic 'Gruppi di lavoro interdisciplinari'

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Balenzano, Caterina, and Amelia Manuti. "La riorganizzazione del lavoro e il benessere di minori e famiglie in pandemia: riflessioni interdisciplinari e lezioni per la ripartenza." SICUREZZA E SCIENZE SOCIALI, no. 2 (September 2022): 107–23. http://dx.doi.org/10.3280/siss2022-002008.

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Abstract:
Le restrizioni connesse alla gestione dell'emergenza sanitaria hanno inciso profondamente sulle opportunità di crescita dei minori, colpendo maggiormente i gruppi sociali più vulnerabili, come le famiglie a basso reddito e i bambini. Se i genitori home-workers hanno dovuto fronteggiare maggiori difficoltà di conciliazione, i caregiver che hanno perso il lavoro o subito una netta riduzione del reddito hanno vissuto un disagio economico e psicologico, che continua ad impattare sulla qualità delle relazioni familiari. L'analisi psico-sociologica delineata dal presente contributo cerca di mettere in luce gli effetti diretti e indiretti dell'emergenza sull'organizzazione del lavoro e sulla vita di minori e famiglie e pone l'attenzione sull'esigenza di promuovere il benessere individuale e professionale, attraverso la sperimentazione di misure e interventi innovativi nella fase di ripartenza.
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2

Alby, Francesca. "Corpi in interazione in ambienti di lavoro tecnologicamente densi." STUDI ORGANIZZATIVI, no. 1 (December 2012): 64–74. http://dx.doi.org/10.3280/so2012-001003.

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Abstract:
Nello studio dell'interazione sociale e delle dinamiche organizzative, il corpo ha storicamente ricevuto un'attenzione marginale rispetto a quella data al discorso. Anche per questo, motivo e in linea con tendenze piů recenti, questo articolo prende in esame soprattutto il contributo dei movimenti corporei allo sviluppo dell'azione sociale e organizzativa. In particolare, verrŕ analizzato empiricamente in che modo la postura e il posizionamento corporeo possano essere utili risorse nel lavoro di gruppo, e, piů in generale, nel mantenimento di un'azione collettiva rapida e coordinata. Il lavoro ha diversi riferimenti teorici che vengono delineati nella prate introduttiva e utilizzati nell'analisi dei dati. In primo luogo un recente volume edito da Streeck, Goodwin e LeBaron (2011), che sistematizza e raccoglie i risultati di una linea di ricerca sviluppatasi gradualmente nelle quattro decadi passate e che gli autori chiamano embodied interaction. In secondo luogo, il riferimento č al contributo di due programmi di ricerca interdisciplinari, parzialmente sovrapposti: gli studi sul lavoro e sulle pratiche lavorative mediate da tecnologie (studi di ergonomia sociale: Mantovani, 2000; workplace studies: Luff, Hindmarsh e Heath, 2000 e in italiano: Zucchermaglio e Alby, 2005; Parolin, 2008; practice-based studies: Bruni e Gherardi, 2007), e gli studi sulla scienza e sulla tecnologia (science and technology studies ad esempio: Lynch e Woolgar, 1988 e, in italiano: Viteritti, 2011). L'analisi si basa su videoregistrazioni del lavoro di web designer all'interno di un'azienda con sede a Roma, azienda che si occupa di sviluppare e mantenere un portale internet. I risultati discussi nell'analisi empirica riguardano in particolare: a) come entrare e uscire dal gruppo: vengono analizzati alcuni dei meccanismi di coordinamento corporeo che rendono fluido l'ingresso e l'uscita dai gruppi di lavoro; b) come costruire il ritmo dell'interazione: i dati illustrano come in questo tipo di ambienti ad alta densitŕ tecnologica agenti umani e non umani interagiscano (nelle modalitŕ che vengono descritte) nel costruire il ritmo dell'interazione e dell'azione; c) come animare rappresentazioni statiche: viene mostrato come i web designer usino il loro corpo per animare rappresentazioni statiche dei siti internet che devono progettare rendendo visibili e condivisi processi di immaginazione congiunta assolutamente centrali per l'attivitŕ lavorativa in corso.
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Masina, Luisa. "Interdisciplinarità e consulenze tecniche in ambito familiare." MINORIGIUSTIZIA, no. 1 (July 2021): 132–40. http://dx.doi.org/10.3280/mg2021-001014.

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Abstract:
L'autrice riflette sulle consulenze tecniche in ambito civile in materia di diritto di famiglia, correlando la propria esperienza alle teorie di riferimento e dando conto del metodo utilizzato. Approfondisce la distinzione fra consulenze tecniche "valutative" e consulenze tecniche "terapeutiche" proponendo un modello alternativo, che si caratterizza per la sua proprietà di attivare potenziali trasformazioni. Si sofferma infine sulla questione della ricerca di un linguaggio comune fra le diverse professionalità coinvolte nelle consulenze, indicando nel lavoro di gruppi costituiti cosiddetti misti uno strumento adeguato.
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4

Velotti, Patrizia, Cecilia Serena Pace, Valentina Patti, and Giulio Cesare Zavattini. "Del transitare nel focus group: riflessioni a margine di un'esperienza." GRUPPI, no. 2 (April 2011): 105–18. http://dx.doi.org/10.3280/gru2010-002008.

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Abstract:
I fenomeni migratori si contraddistinguono come una realtŕ estremamente attuale, densa di implicazioni che meritano di essere approfondite. In ambito sanitario, l'area relativa alle professioni di cura si caratterizza come un importante settore nel quale poter valutare e studiare gli effetti e le peculiaritŕ di una crescente multiculturalitŕ. Ed č qui che nel corso degli ultimi anni lo studio dei concetti della salute, della malattia e della cura nei campioni di utenti si č rivelato particolarmente proficuo mettendo in evidenza le possibili dissimilaritŕ di queste concezioni in seno alle varie culture. Attualmente, tuttavia, la massiccia immissione di personale, soprattutto infermieristico, proveniente da altri contesti porta gli stessi professionisti della salute a lavorare in équipe che, oltre che interdisciplinari, risultano molto spesso anche multi-culturali. In questo senso, il migrante non dovrebbe piů essere concepito solamente come utente dei servizi, ma anche come operatore e dunque come parte integrante del sistema sanitario in cui si inserisce. In risposta al rinnovato interesse verso le eventuali differenze, sia nelle modalitŕ di rappresentare la salute e la malattia, sia negli aspetti relativi al modo in cui i diversi gruppi culturali intendono il "fornire cure" č stata condotta la ricerca qualitativa alla quale questo lavoro fa riferimento.
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Gatti, Patrizia. "Work Discussion, interdisciplinarità e formazione professionale." MINORIGIUSTIZIA, no. 1 (July 2021): 151–62. http://dx.doi.org/10.3280/mg2021-001016.

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Abstract:
partendo dai presupposti teorici e passando per la narrazione di un caso emblematico, vengono mostrate alcune funzioni del gruppo interdisciplinare. Il gruppo si ispira alla Work Discussion mantenendo inalterato il senso profondo dell'esperienza, ma al tempo stesso integrando nel suo assetto alcune differenze importanti. Nel confronto con i partecipanti non si trova la risposta immediata, né tanto meno l'esperto che offre la "ricetta" magica e risolutiva. Tollerare di non sapere e sostare nell'incertezza è alla base dell'"apprendere dall'esperienza", che consente a chi discute una situazione di lavoro di riattivare un pensiero creativo ed evolutivo, nutrito dal lavoro mentale del gruppo nel suo insieme. Il gruppo diventa così momento di formazione professionale continua nei termini di crescita di sensibilità, incremento di abilità e allargamento della conoscenza.
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Losso, Roberto, and Losso Ana Packciarz. "Psicoanalisi familiare e giustizia. L'approccio interdisciplinare." INTERAZIONI, no. 2 (February 2013): 13–22. http://dx.doi.org/10.3280/int2012-002003.

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Abstract:
Questo articolo si riferisce all'esperienza di lavoro in un tribunale d'appello di Buenos Aires. Il nostro lavoro si svolge, nella maggior parte dei casi, con famiglie e/o coppie in litigio. I piů recenti approcci interdisciplinari nei casi di famiglie in conflitto che arrrivano alla giustizia tendono alla ricerca di un lavoro congiunto con i professionisti dell'ambito psicologico. Si tenta di riuscire a migliorare il legame tra le persone coinvolte che portino benefici a tutti, soprattutto ai figli. Lavorare in modo interdisciplinare tra avvocati, giudici e psicoanalisti significa partecipare ad un'esperienza che obbliga ciascuna parte ad accettare i propri limiti di possibilitŕ d'intervento.
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Raimondi, Enrico. "Il datore di lavoro nei gruppi imprenditoriali." GIORNALE DI DIRITTO DEL LAVORO E DI RELAZIONI INDUSTRIALI, no. 134 (May 2012): 287–314. http://dx.doi.org/10.3280/gdl2012-134014.

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Venturini, Beatrice. "Diversitŕ nei gruppi di lavoro e performance." DiPAV - QUADERNI, no. 25 (September 2009): 67–84. http://dx.doi.org/10.3280/dipa2009-025005.

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Abstract:
- The key question in diversity research concerns the effects of diversity on Work Group processes and work group performance. In this setting most of research has been performed according to two distinct perspectives, the social categorization and the information decision making. So far however, the research has yielded ambiguous results: diversity seems to have positive as well negative effects on work group work group outcomes (Milliken, Martins, 1996; Brewer, 1995; Guzzo, Shea, 1992; Jehn, Northcraft, Neale, 1999; Triandis et al.,1994). Recently, van Knippenberg, De Dreu, Homan (2004) proposed the Categorization Elaboration Model CEM (van Knippenberg et al., 2004; van Knippenberg, 2007), which deals with those ambiguous results by incorporating as well as integrating the social categorization and the information decision making perspectives. The model set an agenda for future research in work group diversity.
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Galli, Pier Francesco, and Alberto Merini. "Dieci anni di gruppi in Italia (1970)." PSICOTERAPIA E SCIENZE UMANE, no. 4 (November 2022): 613–24. http://dx.doi.org/10.3280/pu2022-004006.

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Abstract:
Viene pubblicata, dopo una nota introduttiva di Pier Francesco Galli, la relazione te-nuta a un convegno dal titolo "Dieci anni di gruppi in Italia", organizzato da Enzo Spaltro (1929-2021) a Milano nel maggio 1970. Tra i temi discussi vi sono i seguenti: il ruolo dell'intellettuale e in particolare dello psicoanalista in una società in trasformazione e che sta ammodernandosi, la funzione delle tecniche psicologiche e psicoterapeutiche di gruppo e il loro possibile utilizzo in senso manipolatorio, la importazione di teorie e tecniche e il problema della possibile "colonizzazione" culturale da parte di altri Paesi, la psicologia del lavoro e il ruolo dello psicologo nelle aziende, e così via. [Parole chiave: Psicoterapia di gruppo; Psicologia del lavoro; Tecniche psicologiche di gruppo; Psicoanalisi di gruppo; Ruolo dell'intellettuale]
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Galati, Maria, Annalisa Pasqualini, and Corinna Albolino. "Scritturachecura. Esperienze di scrittura in psichiatria." GRUPPI, no. 1 (March 2013): 107–28. http://dx.doi.org/10.3280/gru2012-001009.

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Abstract:
Le autrici, in un precedente lavoro (Gruppi, 2011, XIII, 1), avevano presentato l'esperienza personale della "scrittura di sé", come sviluppata presso la LUA (Libera Universitŕ dell'Autobiografia di Anghiari), considerando in senso lato la possibile funzione di cura del sé. Nel presente lavoro riportano l'esperienza che ognuna ha tratto dall'aver introdotto liberamente nella pratica clinica e terapeutica quotidiane l'uso della scrittura stessa. Sono nate cosě le narrazioni di esperienze terapeutiche ove la scrittura, nei casi seguiti individualmente, ha rappresentato la possibilitŕ di continuitŕ, di estensione e completamento della terapia in corso, o ove ancora č diventata mediatore in gruppi terapeutici con pazienti borderline. La scrittura ha rappresentato poi il nucleo di una proposta formativa per infermieri di un SPDC: il coinvolgimento attraverso un percorso personale di scrittura autobiografica ha permesso di affrontare le tematiche che si dispiegano nel lavoro psichiatrico ai suoi vari livelli evitando la passivizzazione della lezione in aula e aumentando il livello di partecipazione e soddisfazione.
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Russo, Marcello, Filomena Buonocore, and Maria Ferrara. "Inquadramento concettuale, prospettive teoriche e tendenze evolutive negli studi sulla diversitŕ nei gruppi di lavoro." STUDI ORGANIZZATIVI, no. 1 (December 2012): 33–63. http://dx.doi.org/10.3280/so2012-001002.

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Abstract:
La diversitŕ nei gruppi di lavoro rappresenta un tema di grande interesse per il mondo accademico e manageriale. La crescente attenzione verso tale tematica č riconducibile a due fenomeni ricorrenti nelle realtŕ organizzative moderne. Da un lato si consideri la diffusa tendenza nelle aziende ad un estensivo utilizzo del gruppo quale strumento per favorire processi decisionali su problemi complessi, una maggiore flessibilitŕ ed una efficace gestione della complessitŕ ambientale. Dall'altro lato si osserva la rilevanza dei recenti cambiamenti demografici della forza lavoro, caratterizzati da un incremento della partecipazione delle donne, degli ultracinquantenni e delle minoranze etnico-razziali alla vita lavorativa che hanno reso la diversitŕ un fenomeno o una condizione quotidianamente presente nell'organizzazione. La letteratura sul tema evidenzia che la diversitŕ rappresenta un'arma a doppio taglio, rappresentando al tempo stesso un valore aggiunto ed un elemento di debolezza per le organizzazioni. L'eterogeneitŕ dei componenti di un gruppo, infatti, rappresenta un valore aggiunto per le aziende alla luce della pluralitŕ di competenze, abilitŕ e frame cognitivi presenti che favorisce la considerazione di prospettive di analisi nuove e altrimenti mai considerate. Tuttavia, se non adeguatamente gestita, la diversitŕ puň trasformarsi rapidamente in un elemento di debolezza. La diversitŕ, infatti, puň accrescere la tensione all'interno del gruppo, favorendo la nascita di coalizioni o sottogruppi che possono minare la coesione interna e ridurre la capacitŕ decisionale di un gruppo. Alla luce delle presenti considerazioni, questo articolo si propone di illustrare i principali meccanismi di azione della diversitŕ all'interno dei gruppi di lavoro. Al fine di favorire una maggiore comprensione del tema, sarŕ affrontato in primis il problema dell'inquadramento concettuale attraverso un'analisi delle principali definizioni presenti in letteratura ed una descrizione delle dimensioni piů rilevanti con cui la diversitŕ puň manifestarsi all'interno dei gruppi di lavoro. Nella seconda parte del lavoro si considerano gli effetti che la diversitŕ produce sulle dinamiche organizzative dei gruppi di lavoro. L'attenzione č posta su una serie di prospettive di analisi che permettono di illustrare gli effetti che la diversitŕ puň generare sui processi relazionali e sui processi decisionali di gruppo. Infine, considerati i recenti contributi sul tema, il lavoro si conclude delineando tre aree di ricerca futura che possono stimolare un proficuo dibattito tra gli studiosi sul tema e rappresentare allo stesso tempo un'interessante research agenda per gli anni avvenire.
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Carbonai, Davide. "Valutare il networking. Note di studio sul partenariato sociale." RIV Rassegna Italiana di Valutazione, no. 43 (February 2010): 15–26. http://dx.doi.org/10.3280/riv2009-043003.

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Abstract:
Le pratiche di partenariato si definiscono anche nell'insieme delle relazioni che intercorrono tra attori sociali, nella condivisione di strategie di governance e nella collaborazione all'interno di uno o piů gruppi di lavoro; č anche attraverso le molte tecniche in uso nell'analisi delle reti sociali che questa intensa attivitŕ relazionale - networking - č osservabile, misurabile, oggetto di valutazione. L'utilizzo di queste tecniche contribuisce, nel suo complesso, a migliorare gli strumenti di valutazione delle pratiche di networking, monitorare le attivitŕ di un gruppo di lavoro (in itinere), la creazione e l'estensione delle reti del partenariato, la loro sostenibilitŕ nel tempo (ex post). Si discutono cosě i principali risultati di una serie di esperimenti condotti su cinque distinti gruppi di lavoro (per cinque diversi progetti di partenariato Equal). L'obiettivo di questo studio č quello di fornire ai partenariati sociali alcuni spunti di riflessione, strumenti di monitoraggio e valutazione, soluzioni ed esperienze utili ad indirizzare la discussione sugli aspetti piů concreti ed operativi (e, quindi, su soluzioni innovative).
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Gallina, Vittoria. "Bisogni formativi e politiche di welfare." SOCIOLOGIA DEL LAVORO, no. 120 (February 2011): 139–52. http://dx.doi.org/10.3280/sl2010-120007.

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Abstract:
Il lifelong learning č la risposta che le politiche educative hanno saputo costruire alla fine del secolo scorso di fronte ai processi di mondializzazione del lavoro ed ai fenomeni migratori. La durezza e la complessitŕ dei processi sociali indotti dal cambiamento produttivo nel mondo globale chiedono uno sforzo di conoscenza ed un impegno di risorse inedito, per contrastare processi di disgregazione sociale e per sostenere gli individui che "rischiano" nel mondo del lavoro flessibile. Le prospettive educative sono chiamate a inventare percorsi che aiutino gli individui a vedere lontano e a progettarsi al di lŕ della occupazioneche il mercato del lavoro presenta oggi come unica, quasi, opportunitŕ di inserimento sociale. Sistemi formativi/ istruttivi efficaci dovranno progressivamente abbandonare la illusoria valenza dei percorsi interdisciplinari, valorizzando invece la trasversalitŕ di saperi e competenze e esplicitando le finalitŕ di ogni fase del processo di apprendimento, al fine di attribuire a questo senso e valore per il soggetto che apprende.
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Billi, Maririta, Sara Bedeschi, and Antonello Grossi. "Il gruppo di terapia come antidoto per la diversitŕ." PSICOBIETTIVO, no. 3 (November 2011): 145–58. http://dx.doi.org/10.3280/psob2011-003010.

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Abstract:
Il concetto di diversitŕ quando viene applicato alle persone assume spesso una accezione negativa. Dal punto di vista psicologico esso esprime una visione che gli appartenenti a gruppi di maggioranza hanno nei confronti di gruppi minoritari. La categoria di persone che presentano un disturbo psichico, forse piů di altre, č soggetta al pregiudizio, e il processo di stigmatizzazione conseguente va a determinare una "seconda malattia" che interferisce nel processo di cura e recupero. Gli interventi di gruppo sullo specifico tema della diversitŕ rappresentano uno strumento efficace per contrastare questa situazione. In questo lavoro verranno esposti alcuni principi guida, che gli autori hanno individuato nella pratica operativa con i gruppi.
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Allegri, Elena. "Equipaggi senza orizzonti? Criticitŕ ed aspetti positivi del lavoro di équipe." RIVISTA TRIMESTRALE DI SCIENZA DELL'AMMINISTRAZIONE, no. 4 (January 2013): 67–81. http://dx.doi.org/10.3280/sa2012-004004.

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Abstract:
Questo saggio propone un'analisi del lavoro di équipe nei servizi socio-sanitari, tradizionalmente considerato un metodo di integrazione efficace. Considerando l'attuale situazione di crisi dei servizi e del professionalismo, le riflessioni sul lavoro in équipe sono presentate in relazione a tre dimensioni analitiche, che corrispondono alle parti in cui č suddiviso questo contributo. Nella prima sono presi in considerazione alcuni tratti peculiari dell'attuale processo di trasformazione del sistema di welfare, con particolare riferimento alle ricadute in atto sulle professioni implicate. La seconda parte č dedicata all'esame di caratteristiche specifiche dei gruppi di lavoro con particolare attenzione al lavoro sociale. Alcune considerazioni relative alle criticitŕ e agli aspetti positivi del lavoro in équipe costituiranno, infine, la terza parte.
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Peraldo, Gianolino Roberto. "Quanto ho sentito di attuale nel lavoro di Vanni." GRUPPI, no. 1 (March 2013): 79–86. http://dx.doi.org/10.3280/gru2012-001006.

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Abstract:
In questo articolo l'autore si propone di integrare alcuni ricordi personali legati alla sua esperienza come paziente in un gruppo condotto da Ferdinando Vanni, con le riflessioni teoriche scaturite dalla rilettura di "Nuove concezioni sulle difese inconsce nei gruppi". Da queste considerazioni sorgono alcune domande relative alle connessioni tra esperienza terapeutica di gruppo ed esperienza di analisi individuale. In particolare, vengono evidenziati i movimenti convergenti e divergenti che scaturiscono dai due campi teorico-esperienziali in cui si č mosso Vanni.
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Lombardozzi, Alfredo. "Forme della narrazione, Mito e fiaba tra continuità e cambiamento." PSICOTERAPIA PSICOANALITICA, no. 2 (November 2021): 13–25. http://dx.doi.org/10.3280/psp2021-002002.

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Abstract:
Nel lavoro vengono sviluppati alcuni temi relativi alla funzione del-la fiaba e del mito nel setting terapeutico, a partire da considerazioni sull'approccio agli studi sulle narrative tradizionali e le culture che le rappresentano da un vertice psicoanalitico. L'attenzione è centrata sul cambiamento delle funzioni narrative nei miti e nelle fiabe contempo-ranee in un contesto di grandi trasformazioni sul piano sociale che comporta importanti ricadute sulla psicologia individuale e di gruppo. Attraverso un approfondimento delle funzioni terapeutiche in alcuni contesti clinici individuali e di gruppo viene portata avanti una prospet-tiva interdisciplinare che coniuga l'analisi antropologica alla dimensio-ne teorico-clinica psicoanalitica.
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Santioni, Raffaele. "I gruppi di imprese in italia: un'analisi tra macro-aree 1998-2006." RIVISTA DI ECONOMIA E STATISTICA DEL TERRITORIO, no. 1 (May 2012): 87–120. http://dx.doi.org/10.3280/rest2012-001004.

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Abstract:
Il presente lavoro intende fornire una ricostruzione dell'assetto di controllo dei gruppi di imprese di grandi dimensioni presenti in Italia, tramite l'utilizzo di microdati contenuti nella Centrale dei bilanci. L'analisi dei legami esistenti nelle diverse macro-aree tra assetto di controllo e struttura produttiva ha evidenziato come, tra il 1998 e il 2006, i gruppi del Centro-Nord operativi nei diversi settori di attivitŕ, a eccezione del terziario, abbiano intensificato il controllo delle imprese del Sud. Il controllo delle imprese al Sud da parte dei gruppi esteri ha invece manifestato un declino generalizzato in tutti i settori di attivitŕ economica. Infine, considerando il ruolo ricoperto dai grandi gruppi del capitalismo italiano, si č evidenziato come questi abbiano mantenuto un interesse attivo nel Mezzogiorno sostenendo la crescita dimensionale delle imprese controllate nell'area.
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Centra, Marco, Maurizio Curtarelli, and Valentina Gualtieri. "La qualitŕ del lavoro in Italia: evidenza empirica dalla Terza Indagine Isfol-Qdl." SOCIOLOGIA DEL LAVORO, no. 127 (September 2012): 137–60. http://dx.doi.org/10.3280/sl2012-127009.

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Abstract:
Il contributo illustra un quadro d'insieme dei principali risultati della Terza Indagine sulla Qualitŕ del lavoro in Italia realizzata dall'Isfol, preceduto dal quadro teorico di riferimento, dalla metodologia di operazionalizzazione del concetto di qualitŕ del lavoro e dalle principali caratteristiche dell'indagine. I risultati vengono esposti in riferimento alle dimensioni in cui č stato articolato il concetto di qualitŕ del lavoro. La qualitŕ del lavoro in Italia č infatti investigata in relazione ad ambiti dimensionali, ovvero attraverso gruppi omogenei di indicatori. Da tale esercizio non emerge un ranking di lavori in base alla loro qualitŕ generale, ma una mappatura di situazioni lavorative differenziate e correlate con diversi livelli di qualitŕ nelle specifiche dimensioni considerate.
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Palomba, Patrizia. "Il ritiro sociale in Italia. Il metodo di lavoro dell'Associazione Hikikomori Italia." PSICOBIETTIVO, no. 2 (June 2022): 87–104. http://dx.doi.org/10.3280/psob2022-002007.

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Abstract:
L'articolo descrive la storia e i principi guida del metodo di intervento dell'Associazione Hikikomori Italia, che opera in quasi tutte le Regioni del Paese, grazie alla collaborazione e al confronto costante di genitori e psicologi, che nella chiarezza e diversificazione dei propri ruoli, attuano costantemente una strategia condivisa per "rompere" il muro di silenzio di ragazzi/e e giovani adulti che vivono ritirati dalla vita sociale. L'approccio sistemico alla problematica e la necessità dell'integrazione di interventi di contesti che interagiscono inevitabilmente tra loro, conducono a un metodo di lavoro "integrato e complesso" che inizia con la presa in carico della famiglia (non del singolo), prosegue con l'inserimento dei genitori nei gruppi di auto-mutuo-aiuto regionali, fino alla presa in carico del ragazzo che esprime il disagio. Il raggiungimento di tale obiettivo richiede spesso interventi psico-educativi domiciliari, il coinvolgimento in piccoli gruppi di supporto tra pari, oltre a un capillare lavoro di sensibilizzazione a partire dalle scuole, ma che può coinvolgere contesti di vario genere affinché si possa svolgere un attento lavoro di prevenzione, la strategia principale su cui investire per evitare la cronicizzazione di una problematica molto complessa da affrontare in una fase più avanzata.
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Silvestri, Angelo, and Emilia Ferruzza. "Originalitŕ e valore euristico del pensiero di Ferdinando Vanni sulla psicoterapia di gruppo." GRUPPI, no. 1 (March 2013): 51–77. http://dx.doi.org/10.3280/gru2012-001005.

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Abstract:
In questo lavoro vengono illustrati alcuni degli aspetti ritenuti piů significativi nel pensiero di Ferdinando Vanni riguardo ai piccoli gruppi interattivi ed al loro uso a fini terapeutici. Lo scopo č quello di dimostrarne l'originalitŕ ed il valore euristico, sia per la ricerca sui gruppi sia per la pratica psicoterapeutica quotidiana. Il primo problema affrontato č se la mente presenti uno specifico funzionamento nella situazione gruppale: viene illustrata la soluzione proposta da Vanni al riguardo. Viene quindi presentata la teorizzazione dell'autore sulla possibilitŕ e i limiti dell'osservazione nel gruppo e infine evidenziata, anche mediante la presentazione di materiale clinico originale, l'importanza del concetto di sviluppo tematico spontaneo per la pratica terapeutica.
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Caccamo, Gabriella, and Fabrizia Termini. "Il gruppo clinico formativo nell'esperienza della sede milanese dell'AIPA: Jung e Balint una coniunctio possibile." STUDI JUNGHIANI, no. 50 (January 2020): 83–94. http://dx.doi.org/10.3280/jun2-2019oa8881.

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Abstract:
Il lavoro parla dei Gruppi Balint (con cenni sulla teorizzazione psicoanalitica di Balint), metodo di formazione utilizzato dalla sezione milanese dell'AIPA per la formazione in gruppo degli allievi in training. Si accenna al pensiero di Bion relativo alle dinamiche nei piccoli gruppi e alla teoria degli assunti di base, che ogni conduttore di gruppo deve avere ben presente. Si stabilisce infine un punto di incontro tra l'attenzione di Balint agli aspetti relazionali del rapporto terapeuta/pa­zien­te e il pensiero di Jung incentrato sulla metafora alchemica per rappresentare il processo che coinvolge insieme analista e paziente.
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Taddei, Stefano, Marco Vieri Cenerini, and Duccio Vanni. "Domande, risorse e burnout in emergenza: un'indagine sugli operatori del 118." PSICOLOGIA DELLA SALUTE, no. 2 (December 2010): 43–58. http://dx.doi.org/10.3280/pds2010-002004.

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Abstract:
Lo studio, facendo riferimento al modello Job Demands - Job Resources (JD-JR) della teoria della Conservazione delle Risorse (COR) esamina le condizioni di lavoro degli operatori del 118. Nella letteratura attenzione č stata data al rapporto tra burnout e JD-JR dove l'esaurimento emotivo č relato con le JD e la depersonalizzazione con le JR. Gli obiettivi dello studio sono di verificare a) il ruolo che la dimensione organizzativa del 118 ha su burnout, JD e JR; b) se il carico lavorativo percepito puň essere predittivo del burnout e c) quali JD-JR possono predire il burnout. Sono stati esaminati 130 operatori afferenti a due gruppi ad alta e bassa richiesta di lavoro. Le analisi riguardano misure di resilienza (CD-RISC), di stress e burnout (OCS-MBI) e informazioni demografiche. Dai risultati emerge un punteggio di resilienza adeguato per i due gruppi e una peggiore condizione lavorativa per quello ad alta richiesta. Il burnout sembra essere influenzato dalla complessitŕ e quantitŕ di richieste. Il carico di lavoro appare predittivo di esaurimento emotivo e depersonalizzazione, la resilienza ha una influenza solo per la realizzazione personale.
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Musiani, Francesca. "Infrastrutture digitali, governance e trasformazioni del lavoro." SOCIOLOGIA DEL LAVORO, no. 163 (August 2022): 70–89. http://dx.doi.org/10.3280/sl2022-163004.

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Abstract:
Nel corso dell'ultimo decennio, gli studi sociali della scienza e della tecnologia (science and technology studies o STS), in particolar modo gli infrastructure studies, hanno contribuito ad aprire nuovi orizzonti di ricerca relativi allo studio della governance delle tecnologie che strutturano le nostre società digitalizzate. Questi contributi suggeriscono che il potere e del controllo negli ambienti digitali si esercitano in modi spesso informali e poco codificati, nonché discreti o addirittura invisibili per numerosi attori sociali. Questo articolo si propone di fornire un panorama dei modi in cui gli infrastructure studies si stanno avvicinando alle tematiche delle trasformazioni del lavoro nell'era digitale e più specificamente alle ricerche sul digital labor. Dopo una parte introduttiva consacrata alla presentazione degli infrastructure studies come mezzo di analisi delle infrastrutture digitali come strumenti di governance, l'articolo discute tre campi di analisi in cui tali prospettive vengono ad incrociare gli studi interdisciplinari del lavoro digitale: la comprensione del digital labor come "infrastruttura umana", l'analisi dei fenomeni di "governance algoritmica" nelle trasformazioni del lavoro, e l'esame della "platform governance" in relazione al lavoro digitale. L'articolo conclude con qualche riflessione sulle evoluzioni attuali di Internet come "meta-infrastruttura" della maggior parte delle altre infrastrutture critiche, e sul legame tra questo fenomeno e trasformazioni del lavoro.
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Cattorini, Paolo, and Roberto Mordacci. "Strategie per la ricerca clinica su AIDS e infezione da HIV." Medicina e Morale 40, no. 5 (December 31, 1991): 819–39. http://dx.doi.org/10.4081/mem.1991.1123.

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Abstract:
La ricerca clinica di nuove terapie per l'AIDS ha sollevato particolari problemi di natura etica, soprattutto negli Stati Uniti: l'esigenza di rendere disponibili in tempi rapidi terapie in grado almeno di estendere le prospettive di vita del paziente ha messo in discussione i criteri scientifici ed etici della vigente regolamentazione della sperimentazione dei farmaci. Un gruppo interdisciplinare di lavoro ha quindi cercato di indicare in una serie di raccomandazioni le basi per un nuovo consenso in questa complessa materia, pervenendo ad un documento di cui si pubblica la traduzione, qui introdotta e commentata per il lettore italiano.
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Spagnuolo Lobb, Margherita. "La psicoterapia della Gestalt con i gruppi. Dall'esperimento di Perls in California alla scelta politica del New York Institute, fino alle moderne applicazioni." QUADERNI DI GESTALT, no. 1 (September 2012): 37–49. http://dx.doi.org/10.3280/gest2012-001005.

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Abstract:
Nonostante il lavoro di Perls con i gruppi abbia rappresentato un cambiamento importante nelle metodiche psicoterapiche di allora, i suoi successori hanno sviluppato un pensiero teorico su questa innovazione solo negli anni '90, quando il New York Institute for Gestalt Therapy, dopo la morte di Laura Perls e di Isadore From, prese con forza una decisione politica in questo senso. Questo articolo racconta un excursus delle teorie e dei metodi clinici sui gruppi pubblicate nella comunitŕ gestaltica dal Perls californiano fino ad ora,e puň rappresentare uno strumento didattico e conoscitivo per quanti si interessano al nostro approccio.
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Fasano, Gaetano. "ZOOMANJI: l'animazione creativa dei gruppi di lavoro diviene smart learning." FOR - Rivista per la formazione, no. 1 (June 2021): 22–27. http://dx.doi.org/10.3280/for2021-001004.

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Del Signore, Massimo, Valentina Francapi, Graziano Maino, and Lorena Trabattoni. "Un'esperienza di ricerca-azione per riprogettare le politiche per la prima infanzia e i servizi di refezione scolastica a Melzo (Milano)." RICERCHE DI PSICOLOGIA, no. 3 (February 2011): 183–96. http://dx.doi.org/10.3280/rip2009-003011.

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Abstract:
L'articolo presenta un'esperienza di ricerca-azione per valutare e progettare le politiche per la prima infanzia e per migliorare la qualitŕ dei servizi di refezione scolastica nel comune di Melzo in provincia di Milano. Nell'ambito della realizzazione del bilancio sociale comunale la ricerca-azione č stata attivata come modalitŕ di interlocuzione con i diversi stakeholder. Per sviluppare la ricerca-azione si sono costituiti due gruppi di lavoro composti da tecnici, politici e ricercatori. Il gruppo di ricerca ha utilizzato interviste e questionari per raccogliere informazioni, producendo report intermedi di restituzione, presentati e discussi con gruppi di cittadini. L'articolo sviluppa inoltre alcune considerazioni sull'utilizzo della ricerca-azione con finalitŕ politiche e sul ruolo dei ricercatori.
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Miglietta, Donata. "Quando i conflitti sono in gioco. Gruppi, formazione, diversitŕ." GRUPPI, no. 1 (October 2010): 103–10. http://dx.doi.org/10.3280/gru2010-001009.

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Abstract:
Il passaggio dalla posizione dell'ascolto al coinvolgimento corporeo del terapeuta che avviene nei gruppi di bambini č stato spesso sentito come eretico sia rispetto alla psicoanalisi sia rispetto alle teorie sui gruppi analitici. Nella formazione non si deve perdere di vista il fatto che, anche all'interno della stessa scuola, la pratica unificata č un'illusione (Schaffer). Il lavoro dei formatori č un lavoro di confine che regola il flusso della discordanza e della differenza e siamo noi a dovere vigilare affinché la diversitŕ non si trasformi in guerra. Quando le diversitŕ entrano in campo si tratta di affrontarne gli effetti. Nei gruppi di formazione per psicoterapeuti infantili il conflitto assume spesso figurazioni visibili e invisibili. Nei processi formativi con lo psicodramma si evidenziano percorsi evocatori di immagini che vanno dallo scontro tra bande armate al gioco dei bisticci fino all'integrazione delle differenze. Le psicoterapie sono oggi una galassia dai confini incerti e, come formatori, dobbiamo pensare ad un sistema aperto di conoscenza. Si dovrebbe mantenere la consapevolezza che non č impossibile che il processo vari da analista a analista, forse da paziente a paziente, in modo molto significativo (Meltzer). La questione č in visibile nei processi formativi della scuola COIRAG alla quale affluiscono sottogruppi con matrici teorico cliniche complesse e non certo univoche. La formazione si dovrebbe muovere nello spirito della COIRAG volto a costruire una storia comune in un tempo in cui tutti abbiamo bisogno di pace. Appare dunque significativo percorrere alcuni passaggi di questo percorso attraverso la formazione dei conduttori per gruppi in etŕ evolutiva. Si descrive il percorso tra emersione delle differenze teoriche, scontro e confronto nella formazione dei conduttori di gruppi in etŕ evolutiva. In analogia con il gioco dei bambini anche i conduttori modulano l'intensitŕ del conflitto attraverso la comparsa e la circolazione di immagini ludiche. Il conflitto che si trasforma in gioco puň facilitare il confronto tra diversitŕ teorico-tecniche.
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Capani, Alessandra, Camilla Turchet, Francesca Derme, and Francesca Orsatti. "Zattera o astronave? Un'indagine sui gruppi terapeutici online durante la pandemia Covid-19." GRUPPI, no. 1 (July 2022): 136–53. http://dx.doi.org/10.3280/gruoa1-2021oa14029.

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Abstract:
Questo articolo si propone di illustrare un'esperienza di gruppi terapeutici online nell'ambito della salute mentale durante il lockdown della prima ondata della pandemia Covid-19. Attraverso un questionario pensato e costruito appositamente per comprendere le interazioni e le emozioni sperimentate durante questi mesi in un setting gruppale alternativo al consueto, intende esplorare i vissuti di tre differenti gruppi di pazienti e degli operatori che li hanno affiancati, al fine di dare un contributo alla comprensione e al dibattito sui limiti e le potenzialità di un contesto terapeutico online. Prosecuzione di un precedente lavoro riguardante i medesimi pazienti (Capani, 2020), questo articolo si prefigge di approfondire il dibattito scientifico iniziato antecedentemente su questo setting gruppale.
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Pezzullo, Luca. "Dimensioni gruppali dell'intervento psicologico in emergenza: l'esperienza dell'Abruzzo." GRUPPI, no. 3 (October 2011): 61–75. http://dx.doi.org/10.3280/gru2010-003007.

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Abstract:
L'intervento nella zona del cratere sismico dopo il terremoto che ha colpito L'Aquila e i paesi vicini č stata l'operazione di psicologia dell'emergenza piů impegnativa e prolungata mai avvenuta fino ad allora a livello europeo, che ha segnato un cambiamento significativo in questo tipo di attivitŕ. L'autore ne ripercorre le fasi per sottolinearne le caratteristiche gruppali, per evidenziarne le criticitŕ e per legittimare la necessitŕ di una formazione specifica. Egli descrive l'organizzazione e il funzionamento della Protezione Civile, un "sistema di sistemi" che coordina le attivitŕ di tutti i gruppi di lavoro impegnati, quindi una realtŕ complessa che, tra le sue funzioni, comprende anche il supporto psicologico alle popolazioni colpite da eventi catastrofici, da svolgersi in "gruppi-squadra".
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Marcolini, Domenico. "La supervisione fra piacere e mestiere." RUOLO TERAPEUTICO (IL), no. 115 (October 2010): 39–49. http://dx.doi.org/10.3280/rt2010-115004.

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Abstract:
L'autore prova a sistematizzare il frutto di una ricca esperienza pluriennale di supervisione clinica, che svolge con interesse e piacere in ambiti molto variegati della relazione d'aiuto. Individua quattro aree di lavoro nei gruppi, le piů ricorrenti, e gli obiettivi formativi ad esse correlati. Una prima area riguarda le difficoltŕ strutturali della relazione d'aiuto, e l'obiettivo conseguente č favorire l'interiorizzazione degli attributi di ruolo da parte del gruppo. Una seconda area riguarda gli ingombri che impediscono al terapeuta di entrare in sintonia col paziente e l'obiettivo correlato č comprenderne, in modo piů o meno approfondito, la natura. La terza ha come obiettivo una migliore sintonizzazione sul mondo interno del paziente, utilizzando i movimenti controtransferali dei singoli o del gruppo ed anche la loro identificazione con i personaggi del mondo interno del paziente. Infine la quarta area, tipica dei gruppi istituzionali, riguarda il mancato funzionamento del gruppo come "gruppo di lavoro", a causa di tensioni interne. Qui l'obiettivo č indagarne la natura, perché il gruppo possa riprendere a lavorare. Per fare questo, l'autore spesso utilizza il concetto bioniano di "fatto scelto", che illustra con dovizia di esempi clinici.
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Napolitani, Fabio. "In-certezze." RIVISTA ITALIANA DI GRUPPOANALISI, no. 1 (July 2010): 265–66. http://dx.doi.org/10.3280/rig2010-001014.

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Abstract:
L'esperienza cui ci si riferisce in questo scritto puň essere annoverata tra quelle numerose che gli psicoterapeuti gruppoanalisti conducono e praticano da qualche decennio, nelle piů diverse istituzioni, dalle sanitarie e parasanitarie alle scolastiche, alle organizzazioni produttive, alle carceri. Nell'articolo si dŕ conto riflessivamente di un lavoro psicoterapeutico condotto con un modulo insolito con gruppi di detenuti diagnosticati come alcolisti. L'insolito č dovuto alla co-conduzione degli stessi da parte di uno psicoterapeuta e di un ex alcolista, sobrio da undici anni, che aveva seguito un percorso di formazione alla conduzione di gruppi di auto-mutuo-aiuto, secondo un modello teorico elaborato da uno psichiatra della ex Iugoslavia, V. Hudolin. La loro contemporanea presenza nei gruppi, nel corso di cinque anni, ha prodotto una collaborazione sinergica tra chi, portatore di una formazione teorica gruppoanalitica, aveva la possibilitŕ di leggere gli eventi individuali e gruppali in termini relazionali, e chi, con vissuti esperienziali di dipendenza dalla sostanza, era in grado di testimoniare il percorso faticoso di emancipazione compiuto e non mai definitivamente raggiunto.
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Argentin, Gianluca. "Under pressure? L'elevata e crescente soddisfazione lavorativa degli insegnanti italiani, 2014-2019." SOCIOLOGIA DEL LAVORO, no. 160 (August 2021): 43–66. http://dx.doi.org/10.3280/sl2021-160003.

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Abstract:
Il sistema scolastico italiano ha visto, nell'ultimo decennio, l'adozione di importanti trasformazioni coerenti con la logica del New Public Management. Si ipotizza che questi mutamenti possano aver avuto ripercussioni negative sulla soddisfazione occupazionale degli insegnanti. Adottando una prospettiva di sociologia del lavoro, si analizzando i dati delle Indagini ISTAT sulle forze di lavoro e si pongono diacronicamente a confronto gli insegnanti con altri gruppi occupazionali. Si rileva così che la soddisfazione degli insegnanti non solo è elevata ma anche crescente nel periodo qui considerato, in netto contrasto con le ipotesi sulle ricadute negative delle trasformazioni del sistema scolastico. In conclusione dell'articolo, si formulano possibili interpretazioni di questi risultati inattesi.
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Billi, Maririta, Antonello Grossi, Francesca Siviero, and Elisa Salmaso. "La dipendenza nella pratica dell'esorcisimo e nell'appartenenza a gruppi setta." PSICOBIETTIVO, no. 2 (July 2011): 127–41. http://dx.doi.org/10.3280/psob2011-002010.

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Abstract:
Questo lavoro indaga le ideologie sottostanti alle credenze nelle possessioni demoniache e nelle pratiche di esorcismo, per identificarne gli aspetti comuni e i meccanismi psicologici. Il fenomeno č analizzato considerando gli aspetti religiosi ma anche della psicopatologia con particolare riferimento ai concetti di scissione ed identificazione proiettiva. Nel contesto della Teoria dell'Attaccamento viene argomentato il tema della dipendenza e dell'appartenenza a gruppi settari, analizzando i possibili tratti di personalitŕ comuni fra gli adepti.
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Bianchera, Luciana, Alessandra Furin, Angelo Silvestri, and Salvatore Inglese. "Prolegomeni sulle basi fondative di una ricerca inerente l'integrazione tra diverse epistemologie culturali e di pensiero." GRUPPI, no. 1 (October 2020): 41–55. http://dx.doi.org/10.3280/gruoa1-2020oa10481.

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Abstract:
In questo dialogo, promosso dalla rivista Gruppi, Luciana Bianchera e Salvatore Inglese ci raccontano la ricerca, che svolgono in collaborazione con Alberto Eiguer, in merito all'integrazione di diverse epistemologie culturali e di pensiero. Tutto è partito dalla necessità di Luciana di confrontarsi con degli esperti in merito a quanto emerge nei gruppi di parola con i migranti ospiti dei CAS che coordina. I contenuti che emergono in questi gruppi vengono letti attraverso diverse prospettive: la psicoanalisi, la psicoanalisi operativa e l'etnopsichiatria. La loro esperienza è un esempio di come si possa confrontare, far dialogare e integrare matrici molto diverse tra loro. Lo scritto parte dall'interrogarsi su cosa è un enigma, costrutto che sarà il punto focale di tutto il lavoro e che verrà declinato nelle sue varie prospettive. Lucianaspiega la storia di questa ricerca, nata per rispondere a molti enigmi, e Salvatore parla della propria formazione personale per spiegare in cosa consiste l'etnopsichiatria, per molti di noi disciplina enigmatica. Parte importante della ricerca è stato lo studio della mitologia e del magico, aspetti imprendibili e impensabili che hanno a che fare con la presenza dell'invisibile che emerge nei gruppi di parola, e della gestione della lingua: le varie traduzioni possono diventare un ponte che crea uno spazio di pensabilità altro, nuovo, che "tradisce" piuttosto che tradurre e permette nuovi orizzonti di senso.
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Berlincioni, Vanna, Francesca Acerbi, and Cristina Catania. "Dalla passività dell'attesa alle trasformazioni identitarie. Un'esperienza di gruppo con giovani migranti." RIVISTA SPERIMENTALE DI FRENIATRIA, no. 3 (December 2021): 47–68. http://dx.doi.org/10.3280/rsf2021-003004.

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Abstract:
Il lavoro riguarda un'esperienza di psicoterapia di gruppo svoltasi in ambito istituzionale presso il dipartimento di Psichiatria dell'Università di Pavia. Il gruppo è stato condotto da una psicoanalista con la partecipazione di due mediatori cul-turali e due osservatori partecipanti, e ha coinvolto soggetti immigrati dall'Africa subsahariana. Oltre a descrivere lo svolgimento degli incontri di gruppo e i contenuti in esso discussi, l'articolo sottolinea l'importanza della mediazione culturale, analizza i vissuti connessi all'attesa della regolarizzazione, affronta il tema dei fraintendi-menti culturali, e valuta l'efficacia terapeutica di gruppi di migranti condotti utilizzando un metodo basato sull'approccio psicoanalitico. La realizzazione di un buon sistema di accoglienza ha permesso ai migranti coinvolti nel lavoro di gruppo di recuperare un senso di appartenenza e di ricostruire e trasformare, per quanto parzialmente, il proprio senso di sé.
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Locati, Ilaria, Mary Bottarel, Maria Teresa Gervasi, and Lenio Rizzo. "Gruppi di donne in ostetricia. Il lavoro psichico con le donne ricoverate per gravidanza a rischio." GRUPPI, no. 1 (October 2010): 113–26. http://dx.doi.org/10.3280/gru2010-001010.

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Abstract:
Gli autori descrivono la nascita e l'evoluzione di gruppi di donne in un reparto di ostetricia a partire da una considerazione integrata degli aspetti biologico-organici e di quelli psicologico- relazionali delle pazienti ricoverate. Ritenendo che l'esperienza del ricovero per patologia ostetrica puň aggravare i fattori di rischio psicologico ed incidere negativamente sul benessere psicofisico della donna, si č cercato di favorire la mentalizzazione di aspetti angoscianti e spesso non detti della maternitŕ mediante il lavoro col gruppo omogeneo. L'articolo descrive le fasi evolutive dei lavori di gruppo che hanno coinvolto le unitŕ operative di neuropsichiatria infantile ed ostetricia, le ostetriche del reparto e le pazienti ricoverate. L'esperienza svolta suggerisce che questa modalitŕ di lavoro possa favorire un processo di mentalizzazione di quegli aspetti della maternitŕ che, se rimangono bloccati nel soma, possono ostacolare l'evoluzione della maternitŕ psichica e del rapporto madre-bambino.
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Parietti, Piero, Elisa Faretta, Antonio Minervino, and Fausto Agresta. "La relazione interpersonale: un problema di formazione. I gruppi Balint." PSICOBIETTIVO, no. 2 (July 2011): 81–94. http://dx.doi.org/10.3280/psob2011-002006.

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Abstract:
La formazione degli operatori inseriti nei diversi ambiti istituzionali, specialmente in quello sanitario, si č andato sempre piů imponendo con il progressivo incremento delle conoscenze e della evoluzione tecnica. La impostazione della medicina psicosomatica, sorta dalla psicoanalisi, si č posta da tempo il problema della formazione del medico alla relazione interpersonale con il paziente, soprattutto a partire dall'opera di Michael Balint. Nel presente lavoro tratteremo il problema della formazione del medico nella relazione con il suo paziente, in riferimento alla particolare modalitŕ formativa: quella proposta da Balint e seguendo il percorso compiuto dalla Societŕ Italiana di Medicina Psicosomatica (SIMP).
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Morosini, Irma, Lucia Balello, and Raffaele Fiaschetti. "Didier Anzieu, uno sguardo retrospettivo sul suo pensiero e i suoi contributi alla psicoanalisi." GRUPPI, no. 1 (July 2022): 107–24. http://dx.doi.org/10.3280/gruoa1-2021oa14027.

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Abstract:
L'autrice passa in rassegna alcune idee di Didier Anzieu in psicoanalisi, evidenziandone le ricerche e gli interessi in diverse aree. Creatore di concetti quali l'interfantasmatizzazione, l'Io-pelle, gli involucri psichici che mette in rapporto con le categorie del pensiero in un sistema di relazioni e corrispondenze reciproche, Anzieu evidenzia il pensiero per metafore, dando spazio alla sensorialità e alle connessioni tra il biologico e lo psichico come energia che va da una zona all'altra legando parti e funzioni. Anzieu considera il gruppo come un corpo con un involucro specifico da comprendere e di cui aver cura. L'autrice utilizza alcuni di questi concetti per esprimere la propria esperienza clinica nel lavoro con i gruppi psicoterapeutici e propone un'apertura verso l'uso di risorse e tecniche di mediazione nel lavoro terapeutico in psicoanalisi.
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Quattrociocchi, Bernardino, Irene Fulco, Antonio La Sala, Francesca Iandolo, and Mario Calabrese. "La teoria dei tipi psicologici e la consonanza nel processo di selezione delle risorse umane." ESPERIENZE D'IMPRESA, no. 1 (November 2020): 85–107. http://dx.doi.org/10.3280/ei2018-001005.

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Abstract:
Obiettivi. Il presente studio si propone di esplorare ed approfondire un diverso metodo di selezione delle Risorse Umane, basato sul principio di consonanza, che possa ridurre il conflitto ed avere un impatto positivo sulla performance. Metodologia. Dopo aver avviato una review della letteratura esistente sui pilastri già consolidati della gestione strategica delle Risorse Umane (motivazione e composizione di team di lavoro in particolare), l'indagine, tramite la lente interpretativa dell'Approccio Sistemico Vitale, si è indirizzata verso le categorie valoriali, caratterizzanti ogni sistema in modo distintivo e punto di partenza per la generazione di risonanza. Risultati. Il lavoro perviene all'esposizione di una diversa prospettiva d'indagine nell'analisi dei gruppi basata sulla consonanza e volta a realizzare un Person - Organization fit in grado di restituire maggior valore di quello assorbito. Limiti della ricerca. Il principale limite della ricerca risiede nella mancanza di una verifica empirica circa l'effettiva risonanza generata. Implicazioni pratiche. Lo studio fornisce al management una diversa chiave di lettura per la creazione di team composti da individui il cui legame, basato su compatibilità valoriali, risulta essere più profondo, conducendo, così, ad una maggiore creazione di valore. Originalità del lavoro. Il lavoro integra l'approccio manageriale con una prospettiva di indagine di tipo psicologico, consentendo di isolare dinamiche del processo di selezione delle Risorse Umane normalmente "sommerse".
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Marturano, Graziella. "Sui confini della rotta balcanica: pratiche di solidarietà ai migranti e processi di criminalizzazione." MONDI MIGRANTI, no. 3 (December 2021): 43–63. http://dx.doi.org/10.3280/mm2021-003003.

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Abstract:
Il presente contributo si basa su una ricerca qualitativa realizzata lungo la cosiddetta "rotta balcanica", in particolare al confine tra Serbia e Croazia e tra Bosnia Erzegovina e Croazia. Uno degli elementi chiave su cui il presente lavoro si focalizza è l'analisi del regime di frontiera in relazione alle reti di solidarietà ai migranti in transito. La repressione e la criminalizzazione, funzionali al mantenimento del controllo degli attraversamenti irregolari dei confini, influenzano la dimensione della solidarietà. Partendo da una breve panoramica su come si sono evolute e modificate le traiettorie migratorie sui Balcani, nel presente articolo viene evidenziata la loro relazione con il supporto al transito dei migranti. Il focus del lavoro è centrato, da un lato, su reti e pratiche di solidarietà che sulla rotta balcanica prendono forma, e sui processi di criminalizzazione e dissuasione che subiscono; dall'altro lato, il contributo analizza gli effetti che questi processi hanno sulle rotte migratorie e sui gruppi solidali.
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Bertucci, Andrea, Stella Conte, and Carla Meloni. "Cooperative learning, soggetti inesperti e numerositŕ del gruppo: un confronto tra singoli, coppie e gruppi." RICERCHE DI PSICOLOGIA, no. 1 (March 2010): 65–76. http://dx.doi.org/10.3280/rip2009-001004.

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Abstract:
Sessantadue studenti frequentanti la scuola media sono stati coinvolti in questo studio. Nessuno dei soggetti aveva mai lavorato precedentemente con attivitŕ di apprendimento cooperativo. Accertato che non fossero presenti problemi di natura cognitiva, i soggetti sono stati casualmente assegnati alle condizioni di apprendimento individuale (gruppo di controllo), apprendimento cooperativo in coppia e apprendimento cooperativo in gruppo con l'utilizzo del metodo dell'interdipendenza dei ruoli. Durante la prova sperimentale, il compito dei soggetti č stato quello di apprendere, lavorando nella condizione alla quale sono stati inizialmente assegnati, un contenuto inerente l'educazione alla salute e rispondere individualmente ad un test di comprensione sui contenuti appena appresi. Č stato inoltre chiesto agli studenti di esprimere il loro grado di accordo con due affermazioni circa la piacevolezza del lavoro svolto e la percezione di aver raggiunto l'obiettivo richiesto. I risultati mostrano come i soggetti assegnati alla condizione di apprendimento cooperativo in coppia abbiano ottenuto risultati significativamente superiori al test di apprendimento, un maggiore gradimento verso il lavoro svolto e una maggiore percezione di aver raggiunto gli obiettivi richiesti.
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Spagnuolo Lobb, Margherita. "Il now-for-next nella psicoterapia di gruppo: la magia dello stare insieme. Un modello di intervento gestaltico nei gruppi." QUADERNI DI GESTALT, no. 1 (September 2012): 51–62. http://dx.doi.org/10.3280/gest2012-001006.

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Abstract:
Partendo dalla definizione gestaltica di gruppo di Kurt Lewin, e dal concetto di leadership fluttuante come funzione naturale del gruppo di Paul Goodman, l'autrice descrive un nuovo modello gestaltico di diagnosi e intervento con i gruppi. I principi alla base di questo modello sono l'estetica del contatto e l'evoluzione delle intenzionalitŕ di contatto dei membri. Vengono distinti i criteri sincronici (l'osservazione estetica del qui e ora) e i criteri diacronici (l'evoluzione delle intenzionalitŕ di contatto dei membri) per il lavoro con i gruppi. I criteri diacronici sono: la vitalitŕ e la presenza dei membri del gruppo; la flessibilitŕ della leadership; la capacitŕ di accettare la novitŕ e la diversitŕ dei membri del gruppo. Nei criteri diacronici vengono distinte 5 fasi che marcano lo sviluppo delle intenzionalitŕ di contatto dei membri del gruppo. Per la sua coerenza con i principi epistemologici della psicoterapia della Gestalt, questo modello si presta bene sia all'utilizzo nei corsi di formazione che ad applicazioni, come quella della consulenza aziendale.
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Burlini, Annamaria, and Giuseppe Carlo Pollina. "Un intervento possibile nelle organizzazioni in tempi di insicurezza e solitudine." GRUPPI, no. 3 (October 2011): 107–28. http://dx.doi.org/10.3280/gru2010-003011.

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Abstract:
Gli autori ripropongono l'attualitŕ degli interventi di formazione condotti con il metodo dei Gruppi Operativi (Pichon Rivičre) nel mondo contemporaneo, dominato dalla globalizzazione e da una visione miope di investitori e manager, che hanno profondamente modificato l'organizzazione del lavoro, la suddivisione dei ruoli e delle responsabilitŕ e la funzione delle istituzioni. Aziende, enti, imprese ecc., infatti, non hanno piů una funzione protettiva dall'ansia; al contrario, producono ansia esse stesse non rispondendo piů ai bisogni soggettivi di riconoscimento, individuazione, unicitŕ.
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Razzolini, Orsola. "Contitolaritŕ del rapporto di lavoro nel gruppo cartatterizzato da "unicitŕ di impresa"." GIORNALE DI DIRITTO DEL LAVORO E DI RELAZIONI INDUSTRIALI, no. 122 (July 2009): 263–304. http://dx.doi.org/10.3280/gdl2009-122003.

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Abstract:
- In the groups of companies, whenever determinate factors denote the existence of a "single economic entity", labour law judges, traditionally, disregard the general rule of separate personalities of companies. However, the fraus legi can no longer be regarded as an adequate key to understand this judicial mechanism, which, on the contrary, seems to be used by judges for the scope of general regulation. This paper, based, to some extent, on comparison either with company law or with the U.K. and Spanish legal systems, suggests a different interpretation of the aforementioned judicial mechanism, which appears to be more consistent with a regulatory approach. The conclusion is that, with regard to group of companies constituting a single economic entity, the legal concept of employer should be redefined in the light of the concept of joint-employment.Key words: Groups of companies; Single economic entity; Ascription of legal responsibilities; Joint-Employers; Solidarity; Labour law, Commercial and Company law.Parole chiave: Gruppi di imprese; Unicitŕ di impresa; Impresa di gruppo; Imputazione dei rapporti di lavoro; Contitolaritŕ; Solidarietŕ; Rapporti fra diritto del lavoro e diritto commerciale.
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Procentese, Fortuna, Alessia Fantini, Martina Giordano, and Cristina Malvone. "Comunità scolastica: intervento con insegnanti in tempo di COVID-19." PSICOLOGIA DI COMUNITA', no. 1 (June 2021): 96–110. http://dx.doi.org/10.3280/psc2021-001007.

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Abstract:
Il presente lavoro riporta riflessioni metodologiche dell'intervento nella comunità scolasti-ca in situazioni di emergenza. Lo spazio online di confronto in gruppo ha favorito da un lato ascolto e condivisione e dall'altro il riconoscimento di risorse dei docenti e il potenziamento di strategie e competenze efficaci per il rientro scolastico post-lockdown. Al percorso hanno par-tecipato 41 insegnanti di un istituto comprensivo della provincia di Napoli. L'intervento in pic-coli gruppi ha permesso di elaborare i vissuti, disagi organizzativi e le nuove competenze da riconoscere nella comunità scolastica di appartenenza.
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Buchholz, Sandra, and Karin Kurz. "Crescenti difficoltŕ a diventare un insider in Germania: ingresso e stabilizzazione dei giovani nel mercato del lavoro fra il 1984 e il 2002." SOCIOLOGIA DEL LAVORO, no. 124 (December 2011): 36–57. http://dx.doi.org/10.3280/sl2011-124003.

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Abstract:
Questo articolo si interroga se l'instabilitŕ del lavoro sia in crescita tra i giovani in Germania e se, sempre fra i giovani, alcuni siano più a rischio di altri. L'analisi è basata sui dati elaborati dal German Socio-Economic Panel (Gsoep) e si riferiscono al periodo 1984-2002. Essi includono giovani della parte orientale e occidentale della Germania, nonché migranti appartenenti a tre differenti coorti nazionali. I risultati mostrano che i giovani tedeschi corrono maggiori difficoltŕ rispetto ad altri gruppi della popolazione nella fase di entrata nel mercato del lavoro e più precisamente sia nella fase di transizione dal sistema educativo a quello occupazionale, sia nella prima parte della loro carriera. Ciň provoca un incremento delle diseguaglianze tra i giovani in Germania.
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Grassi, Aldrigo, and Maria Cristina Falzoni. "Employment/unemployment and psychological discomfort. A survey among young people living in an Italian industrial area." Epidemiologia e Psichiatria Sociale 5, no. 2 (August 1996): 136–46. http://dx.doi.org/10.1017/s1121189x00004085.

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RIASSUNTOScopo – Mettere a confronto la prevalenza di stati di disagio psichico in quattro gruppi di giovani di diversa condizione sociale (operai metalmeccanici esposti e non esposti a rischi occupazionali per la salute mentale, disoccupati o in cerca di prima occupazione e studenti a tempo pieno); lo studio inoltre valuta tra gli stessi gruppi, a distanza di sei anni, i cambiamenti di stato e le variazioni del disagio psichico. Disegno – I soggetti, selezionati attraverso accurate procedure di randomizzazione, sono maschi, in età compresa tra 20 e 29 anni, residenti da almeno 10 anni nella stessa area geografica e ancora conviventi con il nucleo famigliare originario. Sono stati reclutati 157 giovani, suddivisi nei seguenti gruppi: metalmeccanici esposti a rischi occupazionali specifici per la salute mentale (n° = 30); metalmeccanici non esposti (n° = 57); disoccupati (n° = 40); studenti a tempo pieno (n° = 30).La prevalenza degli stati di disagio psichico è stata confrontata nei quattro gruppi; a distanza di sei anni, sono stati valutati, nei 116 soggetti che hanno partecipato allo studio di follow-up, i cambiamenti di status e i livelli di disagio psichico.Setting – L'indagine è stata condotta a Cento (Ferrara), una zona economicamente ricca e con tassi di disoccupazione molto bassi. Le interviste sono state effettuate nel 1987 e nel 1993; i giovani, dopo essere stati contattati telefonicamente, sono stati intervistati nella propria abitazione, sempre dallo stesso psicologo. Principali misure utilizzate – Nel 1987 a ciascun soggetto sono stati somministrati una scheda «Posizione sociale e salute» (PSS) e un questionario, precedentemente validato, per la determinazione dell'indice di disagio psichico (IDP).Inoltre gli operai metalmeccanici, mediante il «Questionario di rischio lavorativo» (QRL), sono stati suddivisi nei due gruppi «a rischio» e «non a rischio» occupazionale per la salute mentale.Nel 1993, nello studio di follow-up, è stato nuovamente somministrato il questionario per la rilevazione dell'IDP ed è stata fatta compilare una scheda (Scheda per la posizione sociale e occupazionale) per raccogliere dettagliate informazioni sui cambiamenti lavorativi o di stato sociale intervenuti nei sei anni precedenti.Risultati – Nel 1987 si sono riscontrate situazioni di disagio psichico significativamente più frequenti e di maggior rilevanza negli operai metalmeccanici esposti a rischi occupazionali per la salute mentale (mentre nulla di significativo è emerso negli altri gruppi, in quello dei disoccupati in particolare). Dallo studio di follow-up si sono potuti rilevare miglioramenti significativi, per quanto riguarda il disagio psichico, negli operai metalmeccanici che sono passati dal lavoro manuale ad un altro tipo di impiego; si è inoltre riscontrata la tendenza, nei giovani disoccupati che hanno trovato, nei corso dei sei anni, un lavoro fisso, ad un peggioramento del grado di disagio psichico.Conclusioni – L'aspetto piu interessante della nostra ricerca sembra essere rappresentato dall'analisi delle relazioni tra prospettive occupazionali e salute mentale di giovani che vivono in un'area economicamente forte. Ulteriori ricerche dovranno tuttavia approfondire le problematiche specifiche connesse con le possibili prospettive occupazionali di studenti e giovani disoccupati e/o in cerca di prima occupazione.
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Baba, Stephen A. "Democracies, Inefficiency and Campaign Contributions." Journal of Public Finance and Public Choice 13, no. 1 (April 1, 1995): 19–33. http://dx.doi.org/10.1332/251569298x15668907540039.

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Abstract Questo lavoro prende le mosse dalla letteratura teorica esistente sull’inefficienza del rent seeking per sviluppare un modello di competizione politica con elettori razionali in cui, anche nell’ipotesi di mancata possibilità di corruzione dei candidati da parte dei gruppi di interesse, sono possibili risultati inefficienti. Il modello dimostra inoltre che i contributi per il finanziamento delle campagne elettorali possono essere usati per informare i votanti razionali.L’analisi fornisce delle argomentazioni contrarie alle posizioni di Becker e Wittman, secondo cui l’inefficienza del governo è impossibile o poco probabile.
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