Academic literature on the topic 'Gruppi di imprese'

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Journal articles on the topic "Gruppi di imprese"

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Santioni, Raffaele. "I gruppi di imprese in italia: un'analisi tra macro-aree 1998-2006." RIVISTA DI ECONOMIA E STATISTICA DEL TERRITORIO, no. 1 (May 2012): 87–120. http://dx.doi.org/10.3280/rest2012-001004.

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Abstract:
Il presente lavoro intende fornire una ricostruzione dell'assetto di controllo dei gruppi di imprese di grandi dimensioni presenti in Italia, tramite l'utilizzo di microdati contenuti nella Centrale dei bilanci. L'analisi dei legami esistenti nelle diverse macro-aree tra assetto di controllo e struttura produttiva ha evidenziato come, tra il 1998 e il 2006, i gruppi del Centro-Nord operativi nei diversi settori di attivitŕ, a eccezione del terziario, abbiano intensificato il controllo delle imprese del Sud. Il controllo delle imprese al Sud da parte dei gruppi esteri ha invece manifestato un declino generalizzato in tutti i settori di attivitŕ economica. Infine, considerando il ruolo ricoperto dai grandi gruppi del capitalismo italiano, si č evidenziato come questi abbiano mantenuto un interesse attivo nel Mezzogiorno sostenendo la crescita dimensionale delle imprese controllate nell'area.
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Razzolini, Orsola. "Contitolaritŕ del rapporto di lavoro nel gruppo cartatterizzato da "unicitŕ di impresa"." GIORNALE DI DIRITTO DEL LAVORO E DI RELAZIONI INDUSTRIALI, no. 122 (July 2009): 263–304. http://dx.doi.org/10.3280/gdl2009-122003.

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Abstract:
- In the groups of companies, whenever determinate factors denote the existence of a "single economic entity", labour law judges, traditionally, disregard the general rule of separate personalities of companies. However, the fraus legi can no longer be regarded as an adequate key to understand this judicial mechanism, which, on the contrary, seems to be used by judges for the scope of general regulation. This paper, based, to some extent, on comparison either with company law or with the U.K. and Spanish legal systems, suggests a different interpretation of the aforementioned judicial mechanism, which appears to be more consistent with a regulatory approach. The conclusion is that, with regard to group of companies constituting a single economic entity, the legal concept of employer should be redefined in the light of the concept of joint-employment.Key words: Groups of companies; Single economic entity; Ascription of legal responsibilities; Joint-Employers; Solidarity; Labour law, Commercial and Company law.Parole chiave: Gruppi di imprese; Unicitŕ di impresa; Impresa di gruppo; Imputazione dei rapporti di lavoro; Contitolaritŕ; Solidarietŕ; Rapporti fra diritto del lavoro e diritto commerciale.
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Mongillo, Vincenzo. "Imprese multinazionali, criminalità transfrontaliera ed estensione della giurisdizione penale nazionale: efficienza e garanzie "prese sul serio"." GIORNALE DI DIRITTO DEL LAVORO E DI RELAZIONI INDUSTRIALI, no. 170 (August 2021): 179–213. http://dx.doi.org/10.3280/gdl2021-170002.

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Abstract:
In un mondo in cui l'attività economica si è globalizzata e la dimensione transfrontaliera del crimine di impresa è esponenzialmente cresciuta, il tema dell'estensione spaziale delle leggi penali nazionali assume rilievo centrale. La parcellizzazione della produzione in gruppi societari, joint venture e catene di approvvigionamento globali, oltre a fomentare reati e violazioni di diritti umani da parte delle imprese multinazionali o transnazionali, erode la capacità di enforcement degli Stati. Il saggio si concentra, così, sulle nuove forme di giurisdizione extraterritoriale - sia autentiche che "mimetizzate" sotto una nozione di territorialità dilatata all'estremo - da una duplice prospettiva: efficacia della risposta punitiva e tutela dei diritti fondamentali dei soggetti (individui e società) sottoposti a procedimento penale da parte di molteplici autorità nazionali, nell'ottica di un equilibrio ragionevole.
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Cardosi, Emilio. "Gli effetti delle agevolazioni finanziarie sulle decisioni di investimento e sulle performance delle imprese: una valutazione empirica della legge 488/92." ECONOMIA E DIRITTO DEL TERZIARIO, no. 1 (September 2010): 135–73. http://dx.doi.org/10.3280/ed2010-001006.

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Abstract:
La tematica delle agevolazioni finanziarie a favore delle imprese costituisce, da sempre, oggetto di notevole attenzione ed interesse da parte di studiosi, economisti e policy maker. La domanda di ricerca deriva da esigenze di policy - allo scopo di migliorare l'efficienza e l'efficacia delle norme di incentivazione - oltre che dalla richiesta di analisi empiriche per dare risposta a quesiti di tipo teorico. Gli studi presenti nella letteratura nazionale che esaminano gli effetti che le agevolazioni finanziarie producono sulle imprese - utilizzando dati d'impresa e non dati aggregati - non sono molto numerosi. L'articolo analizza gli effetti prodotti dalla legge 488/92 sulle imprese, partendo dal fondamentale ruolo che gli intermediari finanziari hanno svolto nella fase applicativa. A tal scopo č stata condotta un'indagine sperimentale attraverso la somministrazione di un questionario ad un campione di imprese agevolate e non, secondo la metodologia di analisi casi-controlli definita in letteratura comparison group design. I due gruppi di imprese sono stati esaminati in funzione degli investimenti effettuati, delle politiche di finanziamento, delle strategie, dei fattori di competitivitŕ, nonché delle performance conseguite. In particolare, tramite apposito test statistico inferenziale, č stata valutata l'addizionalitŕ dello strumento agevolativo, intesa come capacitŕ dello stesso di stimolare nuovi progetti di investimento. L'analisi empirica ha evidenziato come la misura d'incentivazione abbia favorito le decisioni di investimento delle micro e piccole imprese - generalmente piů esposte ai fenomeni di razionamento del credito - ma non quelle delle medie e grandi imprese, costituendo al contempo una leva importante per l'attivazione dei finanziamenti bancari ordinari. Č stata, inoltre, sviluppata un'analisi sull'andamento della redditivitŕ delle imprese del campione considerato, nell'arco temporale interessato dai programmi di investimento, in funzione dei fattori competitivitŕ adottati. Dall'indagine č emerso che le performance delle imprese che hanno fatto prevalentemente ricorso a fattori di tipo non-price competition - che dovrebbero caratterizzare la fase della selezione competitiva - tendono ad essere mediamente piů elevate, rispetto a quelle delle altre imprese e ciň indipendentemente dall'agevolazione ricevuta. Lo studio propone, quindi, un contributo al dibattito scientifico e di politica industriale in tema di valutazione degli effetti degli incentivi, secondo un approccio di tipo micro e con un'analisi di selezionati elementi dell'ambiente esterno ed interno delle imprese.
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Burlini, Annamaria, and Giuseppe Carlo Pollina. "Un intervento possibile nelle organizzazioni in tempi di insicurezza e solitudine." GRUPPI, no. 3 (October 2011): 107–28. http://dx.doi.org/10.3280/gru2010-003011.

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Abstract:
Gli autori ripropongono l'attualitŕ degli interventi di formazione condotti con il metodo dei Gruppi Operativi (Pichon Rivičre) nel mondo contemporaneo, dominato dalla globalizzazione e da una visione miope di investitori e manager, che hanno profondamente modificato l'organizzazione del lavoro, la suddivisione dei ruoli e delle responsabilitŕ e la funzione delle istituzioni. Aziende, enti, imprese ecc., infatti, non hanno piů una funzione protettiva dall'ansia; al contrario, producono ansia esse stesse non rispondendo piů ai bisogni soggettivi di riconoscimento, individuazione, unicitŕ.
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Varaldo, Riccardo, Daniele Dalli, Riccardo Resciniti, and Annalisa Tunisini. "Marketing e intangibles per la competitivitŕ delle medie imprese italiane." ECONOMIA E DIRITTO DEL TERZIARIO, no. 2 (December 2010): 207–25. http://dx.doi.org/10.3280/ed2010-002001.

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Abstract:
Il paper analizza il ruolo del marketing soprattutto nelle sue componenti piů intangibili nelle strategie competitive delle medie imprese industriali italiane di successo. In particolare, si individuano le scelte di posizionamento di queste imprese e si esamina attraverso quali politiche di branding, pricing e comunicazione e quali relazioni di canale esse sono realizzate. Finalitŕ ultima del paper č l'identificazione dei modelli di successo nella gestione del marketing e l'analisi dei casi mira ad evidenziare come a) l'eccellenza di marketing segue a un generale recupero di competitivitŕ che si basa sul distacco dai modelli imprenditoriali tradizionali e sull'adesione a un modello d'impresa manageriale che gestisce direttamente il rapporto con i mercati, b) l'eccellenza di marketing esprime di rado una via italiana al marketing in senso stretto, quanto piuttosto una corretta applicazione dei principi del marketing tout court in grado di valorizzare il patrimonio di risorse cui sono applicati. Sul piano metodologico il paper si avvale dell'analisi dei risultati di 29 casi di studio di medie imprese con performance superiori alle medie dei rispettivi settori (alimentari, prodotti per la persona, prodotti per la casa, meccanica leggera, cantieristica). La ricerca č stata promossa dalla Societŕ Italiana di Marketing e ad essa hanno partecipato 29 gruppi di ricerca di 21 atenei diversi.
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Checcucci, Pietro. "Recovery 4.0. Ageing labour markets, digitalization of the economy and Covid-19." Sinappsi 11, no. 3 (2021): 20–35. http://dx.doi.org/10.53223/sinappsi_2021-03-2.

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Abstract:
In light of the demographic trends and the consequences of the pandemic, this paper examines the implications of the shift in skills which is needed in order to favour business digitalisation. The consequences of digitalisation for the employability of both younger and older workers are discussed, and the acceleration of the tele-workability phenomenon, triggered by the pandemic on certain categories of jobs, is also explored. The strategy of the Italian PNRR is then described, looking for possible gaps concerning the employability of social groups and/or trade-offs between the strategy and the digital transformation of the economy. Alla luce delle tendenze demografiche e delle conseguenze della pandemia, l'articolo prende in esame le implicazioni della trasformazione delle competenze, necessaria per favorire la digitalizzazione delle imprese. Si discutono le conseguenze per l'occupabilità dei lavoratori giovani e maturi e si esplora l'accelerazione impressa dalla pandemia alla remotizzazione di alcuni lavori. Viene infine esaminata la strategia del PNRR italiano, evidenziandone eventuali mancanze riguardanti l'occupabilità di specifici gruppi sociali e i contrasti con la trasformazione digitale dell'economia.
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Ruppelt, Hans-Jürgen. "Competition Law and its Application in Germany." Journal of Public Finance and Public Choice 8, no. 2 (October 1, 1990): 117–24. http://dx.doi.org/10.1332/251569298x15668907345054.

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Abstract:
Abstract L’economia tedesca è sempre stata caratterizzata da una struttura molto concentrata, in cui le imprese facevano frequente ricorso ai cartelli. Alia fine dell’ultima guerra, gli alleati (ed in particolare gli Stati Uniti) hanno insistito perché la concentrazione fosse ridotta ed i cartelli fossero eliminati, introducendo cosi la libera concorrenza nell’economia.La legge ha introdotto un generale divieto di cartellizzazione, con alcune esenzioni legali che consentono specifiche intese.L’applicazione della legge attraverso un organismo indipendente, l’Ufficio Federale dei Cartelli, si è basata esclusivamente sugli aspetti concorrenziali, con esclusione quindi degli aspetti di «interesse pubblico». L’unica eccezione è costituita dal potere di autorizzazione di cartelli e concentrazioni da parte del Ministro, che tuttavia vi ha fatto ricorso molto raramente.Nell’ambito di applicazione della legge sono rientrate non soltanto le attività dirette a limitare la concorrenza da parte dei privati, ma anche le distorsioni del mercato prodotte da interventi pubblici, come regolamentazione, sussidi e protezionismo. Negli anni più recenti, in particolare, la politica della concorrenza si è ispirata all’idea di modificare l’equilibrio tra settore privato e settore pubblico, riducendo quest’ultimo mediante deregolamentazione e privatizzazione.La legge tedesca riguarda essenzialmente quattro gruppi di limitazioni della concorrenza: accordi orizzontali, restrizioni verticali, abuso del potere di mercato e concentrazioni.Gli accordi orizzontali sono proibiti e, di conseguenza, nulli. Coloro che vi abbiano preso parte sono passibili di una multa che può giungere fino ad un ammontare pari a tre volte il valore degli utili così conseguiti. Si tratta, peraltro, di un criterio di difficile applicazione, essendo molto ardua la determinazione dell’incremento di utili ottenuto con un accordo.Una lacuna del sistema era costituita dal fatto di escludere alcune forme di collusione che a stretto rigore non rientravano nella categoria degli «accordi». È stato necessario emendare la legge, includendovi esplicitamente le «azioni concertate».Un secondo problema riguarda l’inclusione o meno nel concetto di «restrizione della concorrenza” dell’obbligo per le parti dell’accordo di mettere in atto comportamenti contrari alla concorrenza. Secondo l’interpretazione degli organi giudiziari tale obbligo si deve presumere.Per quanto riguarda le deroghe, l’Ufficio Federale dei Cartelli tende ad essere alquanto rigido.Per gli «accordi verticali», la legge tedesca, in contrasto con l’art. 85 del Trattato CEE e con la legge italiana, introduce specifiche regole. Essi sono, in genere, legali, con la sola eccezione degli accordi per la determinazione del prezzo, che sono proibiti di per sé, a meno che non riguardino il settore dell’editoria.Gli interventi per accordi verticali sono stati poco frequenti e, a quanto sembra, nella maggior parte dei casi tali accordi non dovrebbero essere stati influenzati dalla legislazione sulla concorrenza.Per quanto riguarda l’abuso di potere di mercato, il vecchio adagio statunitense vale anche per la Germania: le dimensioni non danno luogo, di per sé, ad un pericolo. Analogamente, una posizione dominante, come tale, non può essere ritenuta dannosa, anche se è ampiamente diffusa l’opinione secondo cui non debba essere consentito l’abuso di posizione dominante.Sotto il profilo applicativo, peraltro, bisogna identificare due fondamentali presupposti: una «posizione dominante” e un «comportamento abusivo».Il controllo del comportamento abusivo persegue, sia in Germania che in Italia, due obiettivi: impedire alle imprese dominanti di stabilire prezzi troppo elevati, realizzando profitti monopolistici (abuso di prezzi), e proteggere la libertà di competere delle altre imprese (pratiche restrittive).Per quanto riguarda l’abuso di prezzi, l’esperienza tedesca non è stata molto incoraggiante, soprattutto per la ben nota difficoltà nella definizione del «giusto prezzo».Hanno avuto maggiore successo, invece, i procedimenti nei riguardi di pratiche restrittive. Anche in questo caso non e facile applicare la normativa concorrenziale, specie per quanto riguarda i casi «marginali», come i casi di collegamenti tra imprese che non sembrano evidenziare comportamenti anti-competitivi.L’introduzione della regolamentazione delle concentrazioni è avvenuta in Germania soprattutto per le difficoltà nel perseguire gli abusi di posizione dominante. Diversamente dalla legge italiana, il sistema tedesco non prevede un minimo fatturato nazionale, ma fa riferimento al valore del fatturato nel suo complesso, dovunque sia stato conseguito.Notevoli difficoltà potranno derivare dalla definizione del concetto di «controllo». Dal punto di vista pratico sembra conveniente combinare le caratteristiche di flessibilità e certezza giuridica con una definizione generale che specifichi il maggior numero possibile di fattispecie.Le caratteristiche più significative dell’attività di controllo delle concentrazioni svolta in Germania sono l’effetto sospensivo della notificazione che precede la concentrazione e un criterio strettamente concorrenziale. L’esperienza dimostra che è molto difficile far venir meno una concentrazione, una volta che sia stata effettuata. Per questo motivo si richiede che le concentrazioni che eccedono una determinata soglia siano comunicate in anticipo.Sebbene l’Ufficio Federale dei Cartelli abbia a disposizione quattro mesi per completare la sua investigazione, circa i tre quarti delle procedure sono completate entro quattro settimane.Vi è una netta distinzione di compiti tra l’Ufficio Federale dei Cartelli e il Ministro dell’Economia. Il primo si occupa degli aspetti strettamente inerenti alla concorrenza, senza tener conto degli altri benefici che possono derivare dalla concentrazione. Il Ministro, invece, per considerazioni d’interesse pubblico, può autorizzare una concentrazione che l’Ufficio Federale dei Cartelli aveva bloccato. Sino ad ora (dal 1973) soltanto sei autorizzazioni sono state concesse dal Ministro e non sembra che esse abbiano dato luogo ai risultati positivi che erano attesi.
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Cainelli, Giulio, Valentina Giannini, and Donato Iacobucci. "Gruppi di impresa e distretti industriali nel nordest." ECONOMIA E SOCIETÀ REGIONALE, no. 2 (September 2017): 85–93. http://dx.doi.org/10.3280/es2017-002008.

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Gurisatti, Paolo. "Progettare il processo costituente di un cluster. Il caso del distretto trentino dell'energia e dell'ambiente." ARGOMENTI, no. 32 (September 2011): 95–123. http://dx.doi.org/10.3280/arg2011-032005.

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Abstract:
Questo articolo racconta la storia di una ricerca-intervento realizzata da un gruppo di, impegnati a sperimentare nuove tecniche di animazione dello sviluppo economico a livello locale. La storia č focalizzata sui problemi incontrati nella fase costituente di un distretto tecnologico in Trentino, dove il gruppo č stato incaricato di promuovere processi di innovazione tra le imprese del settore costruzioni, nel segmento emergente degli edifici sostenibili. Lo studio di caso evidenzia che la nascita di un nuovo cluster richiede un elevato livello di imprenditorialitŕ tra ie non solo tra gli attori privati.
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Dissertations / Theses on the topic "Gruppi di imprese"

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Rinaldi, Anna <1979&gt. "Organizzazione produttiva e gruppi di imprese." Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2008. http://amsdottorato.unibo.it/765/1/Tesi_Rinaldi_Anna.pdf.

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Rinaldi, Anna <1979&gt. "Organizzazione produttiva e gruppi di imprese." Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2008. http://amsdottorato.unibo.it/765/.

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Leimert, Corina. "Stand und Entwicklung des italienischen Rechts der Unternehmenszusammenschlüsse (gruppi di società/gruppi di imprese)." Frankfurt, M. Berlin Bern Bruxelles New York, NY Oxford Wien Lang, 2006. http://d-nb.info/1001388356/04.

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FRONZETTI, COLLADON ANDREA. "Knowledge sharing, sinergie e performance di individui, gruppi e imprese." Doctoral thesis, Università degli Studi di Roma "Tor Vergata", 2013. http://hdl.handle.net/2108/203195.

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Mercuri, Francesco <1987&gt. "La contitolarità del rapporto di lavoro nei gruppi e nelle reti di imprese." Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2018. http://amsdottorato.unibo.it/8742/1/FRANCESCO%20MERCURI%20-%20TESI%20DI%20DOTTORATO%20-%20LA%20CONTITOLARIT%C3%80%20DEL%20RAPPORTO%20DI%20LAVORO%20NEI%20GRUPPI%20E%20NELLE%20RETI%20DI%20IMPRESE.pdf.

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Abstract:
Il presente studio ha ad oggetto la disamina degli elementi, di fatto e di diritto, che, all’interno dei gruppi e delle reti di imprese, permettono la simultanea riconduzione di un rapporto di lavoro a più datori di lavoro. Per fare ciò è risultato essenziale porre in risalto gli elementi sintonici e distonici tra la disciplina commerciale e quella lavoristica e, in seconda battuta, affrontare le ricognizioni dottrinarie e giurisprudenziali stratificatesi nel tempo. Infine, dopo aver ricondotto la fattispecie nell’alveo delle obbligazioni soggettivamente complesse si sono poste in rilievo le differenze qualitative tra la codatorialità nei gruppi, di matrice essenzialmente rimediale, e quella nelle reti, introdotta ex lege nel 2013 e, solo in apparenza, rimessa all’ampia discrezionalità dei retisti.
The present study deals with the examination of the elements, in fact and in law, which, within groups and networks of companies, allow the simultaneous reconditioning of a work relationship to several employers. In order to do this, it was essential to highlight the syntonic and dystonic elements between the commercial and the labour law discipline and, secondly, to address the doctrinal and jurisprudential surveys stratified over time. Finally, after bringing the case back into the category of obbligazione soggettiva complessa, has been pointed out the qualitative differences between the codatorialità in the groups, as a remedial matrix, and the one in the networks, introduced by law in 2013 and, only apparently, left to the wide discretion of the companies.
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BARRETO, DE ALMEIDA MARGARIDA. "L’Impresa di gruppo e il gruppo di imprese: svelando la complessità soggettiva del datore di lavoro." Doctoral thesis, Università degli Studi di Roma "Tor Vergata", 2016. http://hdl.handle.net/2108/179538.

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Abstract:
La presente tesi tratta il concetto di datore di lavoro all’interno del sistema giuridico italiano e brasiliano, con l’obiettivo di mettere in evidenza le tutele, così come i conflitti da lui sostenuti. L’impresa, unità essenziale non soltanto nel Diritto Commerciale, ma anche nel Diritto del Lavoro, ha subito molti cambiamenti durante gli ultimi decenni, con i fenomeni di concentrazione e decentralizzazione produttiva, formando gruppi di impresi. Per una corretta messa a fuoco del datore di lavoro complessizzato e delle imprese plurisocietarie nella visione dell Diritto del lavoro è essenziale analizzare le teorie economiche dell’impresa, essendo evidente nel corso di questo studio la costruzione concettuale in sinergia con il Diritto del Lavoro, passando attraverso la teoria neoclassica e quella neoistituzionalista, ossia, dell’impresa rispettivamente come unità produttiva e come isola di potere cosciente in un mare di collaborazione incosciente. In merito al raggruppamento di imprese, la tesi decide di trattarlo come genere dal quale si distaccano due specie: l’impresa di gruppo (concezione strutturale) e il gruppo di imprese (concezione organica). La prima si presenta in forma multi societaria, nonostante non smetta di essere unità produttiva di beni e servizi; le sue cellule produttive si legano allo stesso centro di convergenza, attraverso il controllo effettuato dalla società-madre. Il gruppo di imprese, a sua volta, sarebbe quello formato da tutte le altre interconnessioni aziendali, in un contesto di coordinamento o di subordinazione alla società che ne ha il controllo. Per comprendere meglio il primo tipo, saranno discussi i concetti di controllo interaziendale di unità produttive, passando attraverso il controllo sia interno che esterno. La concettualizzazione deve servire, in questo senso, per il miglior esame della struttura e della responsabilità aziendale, che si mostrano come paradossi normativi. Sarà presa in esame, quindi, l’evoluzione del trattamento dell’impresa nell’ambito del Diritto Commerciale, passando attraverso il dogma dell’ autonomia societaria e attraverso il dilemma teorico sul come rendere responsabile l’impresa plurisocietaria, arrivando all’impostazione giuridica del datore di lavoro nell’ambito lavorativo, in cui l’impresa è cellula base e determinante di questo concetto. Per comprendere la spersonalizzazione del datore di lavoro sarà elaborata una rilettura alla luce dei principi del lavoro di protezione e prevalenza della realtà come forma di creare una base di conoscenza necessaria alla teorizzazione dei gruppi di impresa, valutati attraverso la dottrina e la giurisprudenza italiana e brasiliana. Tali indagini serviranno alla proposta di una nuova interpretazione sull’impresa plurisocietaria e sulla personalità giuridica lavorativa, con la contrapposizione e la fruizione dii concetti giuridici italiani e brasiliani.
A presente tese aborda o conceito de empregador nos sistemas jurídicos italiano e brasileiro, com o objetivo de revelar as proteções a ele dadas, bem como os conflitos que por ele são sustentados. A empresa, unidade essencial não só ao Direito Comercial, como também ao Direito do Trabalho, vem sofrendo diversas modificações ao longo das últimas décadas, com os fenômenos de concentração e desconcentração produtiva, formando grupos de empresas. Para realizar a abordagem do empregador complexificado e das empresas plurissocietárias laborais pela visão justrabalhista, é essencial analisar as teorias econômicas da firma, sendo perceptível ao longo deste estudo a construção conceitual em sinergia com o Direito do Trabalho, passando-se pela teoria neoclássica e pela neoinstitucionalista, ou seja, pela empresa como unidade produtiva e como ilha de poder consciente em um mar de colaboração inconsciente, respectivamente. Em relação ao agrupamento de empresas, a tese opta por tratá-lo como gênero do qual se destacam duas espécies: a empresa de grupo (concepção estrutural) e o grupo de empresas (concepção orgânica). A primeira se apresenta de forma multissocietária, embora não deixe de ser unidade produtiva de bens e serviços; suas células produtivas se vinculam ao mesmo centro de convergência, por meio do controle feito pela sociedade-mãe. O grupo de empresas, por sua vez, seria aquele formado por todas as demais interligações de empresas, em contexto de coordenação ou de subordinação à sociedade controladora. Para melhor compreender o primeiro tipo, serão discutidos os conceitos de controle interempresarial e de unidade produtiva, passando-se pelo controle interno e pelo externo. A conceitualização deve servir, nesse sentido, para o melhor exame da estrutura e responsabilidade da empresa, que se mostram como paradoxos regulatórios. Será investigada, portanto, a evolução do tratamento da empresa no Direito Comercial, passando pelo dogma da autonomia societária e pelo dilema teórico sobre como responsabilizar a firma plurissocietária, chegando à configuração jurídica do empregador na seara laboral, na qual a empresa é célula básica e determinante do conceito deste. Para compreender a despersonalização do empregador, será elaborada releitura à luz dos princípios trabalhistas da proteção e da primazia da realidade, como forma de criar base de conhecimentos necessária à teorização dos grupos de empresas, avaliados por meio da doutrina e jurisprudência italianas e brasileiras. Tais investigações servirão à proposição de nova interpretação sobre a empresa plurissocietária e a personalidade jurídica laboral, com a contraposição e co-fruição dos conceitos jurídicos italianos e brasileiros.
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La, Piana Federica. "Analisi della formazione di gruppi strategici nell'azione politica delle imprese: Il caso GAF." Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2019. http://amslaurea.unibo.it/17972/.

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Abstract:
Con il presente elaborato si cercherà di analizzare il fenomeno del lobbying nell’ambito del settore di internet, attenzionando, in particolar modo, le strategie di tre colossi del web: Google, Amazon e Facebook. Nella fase iniziale dello studio verrà descritta l’origine, l’evoluzione e le modalità con le quali si svolge l’esercizio di tale attività negli Stati Uniti, facendo anche un breve excursus sul contesto Europeo. Nelle fasi successive del lavoro, per lo più di tipo empirico e basato su ricerche, raccolte ed elaborazioni di dati provenienti soprattutto dal sito www.OpenSecrets.org, si analizzeranno gli investimenti in lobbying effettuati da ciascuna azienda in questione dal 2009 al 2017.Attraverso un’analisi prima quantitativa e poi qualitativa dei dati , attenzionando, quindi, sia l’andamento che l’argomento delle spese negli anni, si tenterà di individuare la direzione seguita da ciascuna azienda e di individuare analogie e differenze tra le tre aziende. Nell’ultima fase dello studio si cercherà di misurare l’efficienza di tali investimenti attraverso l’analisi dei reports che i lobbisti devono compilare a seguito di ogni incontro con un funzionario pubblico e che specificano i disegni legge per i quali si è esercitata pressione. Dopo aver analizzato singolarmente ciascuna legge, allo scopo di individuarne l’argomento e la fase dell’iter legislativo nella quale si trova attualmente, verrà stilato un resoconto sulla percentuale di leggi che ad oggi risultano approvate e di quelle che, al contrario, risultano “bloccate”. Infine, si analizzerà lo svolgimento dell’attività lobbistica di GAF nell’ambito dell’Unione Europea.
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GENTILE, CAROLINA. "GLI ACCORDI DI RISTRUTTURAZIONE DEI DEBITI DELL'IMPRESA ARTICOLATA IN UN GRUPPO." Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2021. http://hdl.handle.net/10280/98839.

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Abstract:
La tesi si propone l’obbiettivo di analizzare la disciplina degli accordi di ristrutturazione dei debiti dell’impresa articolata in un gruppo, come prevista nel nuovo codice della crisi d’impresa e dell’insolvenza. Il lavoro è strutturato in quattro capitoli, il primo dei quali ha la funzione di breve introduzione all’argomento. Più precisamente, nell’ambito del primo capitolo si è voluto dare conto dello stato dell’arte nel contesto ante riforma e dei principi che hanno ispirato la riforma. Esaurita la parte introduttiva, il secondo capitolo è stato dedicato, invece, ad esporre i rilievi preliminari sui termini del problema, anche al fine di individuare le modalità interpretative per una ricostruzione dottrinale della disciplina, la quale appare, prima facie, piuttosto lacunosa. La seconda parte del capitolo è stata dedicata, invece, ad esaminare la nozione di gruppo, al fine di definire l’ambito applicativo della nuova disciplina. Nell’ambito del terzo capitolo si è proceduto, invece, a dare conto del ruolo riferibile alla holding nella gestione della crisi di gruppo. Si è, poi, dato luogo all’analisi della fattispecie normativa degli accordi di ristrutturazione dell’impresa articolata in un gruppo, trattando in modo più approfondito dei problemi applicativi che l’istituto pone. Il quarto capitolo, infine, è stato dedicato ad una disamina dei profili procedimentali, ovvero delle problematiche che vengono in considerazione nella fase processuale cui gli accordi di ristrutturazione sono soggetti al fine della loro omologazione.
The thesis aims to analyze the discipline of debt restructuring agreements of the corporate group enterprise, as provided for in the new code of business crisis and insolvency. The work is structured into four chapters, the first of which serves as a brief introduction to the topic. More precisely, in the context of the first chapter it is showed the state of the art in the pre-reform context and of the principles that inspired the reform. The second chapter is dedicated, instead, to exposing the preliminary remarks on the terms of the problem, also in order to identify the interpretative methods for a doctrinal reconstruction of the discipline which appears, prima facie, rather incomplete. The second part of the chapter is dedicated to examining the notion of group, in order to define the application scope of the new discipline. In the context of the third chapter, instead, it was considered the role attributable to the holding in managing the group crisis. Then there were analyzed the application problems of the discipline debt restructuring agreements of the group enterprise. The fourth chapter is dedicated to an examination of the procedural profiles, i.e. the problems that are taken into consideration with regard to the procedural phase to which the restructuring agreements are subject in order to be approved.
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GENTILE, CAROLINA. "GLI ACCORDI DI RISTRUTTURAZIONE DEI DEBITI DELL'IMPRESA ARTICOLATA IN UN GRUPPO." Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2021. http://hdl.handle.net/10280/98839.

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Abstract:
La tesi si propone l’obbiettivo di analizzare la disciplina degli accordi di ristrutturazione dei debiti dell’impresa articolata in un gruppo, come prevista nel nuovo codice della crisi d’impresa e dell’insolvenza. Il lavoro è strutturato in quattro capitoli, il primo dei quali ha la funzione di breve introduzione all’argomento. Più precisamente, nell’ambito del primo capitolo si è voluto dare conto dello stato dell’arte nel contesto ante riforma e dei principi che hanno ispirato la riforma. Esaurita la parte introduttiva, il secondo capitolo è stato dedicato, invece, ad esporre i rilievi preliminari sui termini del problema, anche al fine di individuare le modalità interpretative per una ricostruzione dottrinale della disciplina, la quale appare, prima facie, piuttosto lacunosa. La seconda parte del capitolo è stata dedicata, invece, ad esaminare la nozione di gruppo, al fine di definire l’ambito applicativo della nuova disciplina. Nell’ambito del terzo capitolo si è proceduto, invece, a dare conto del ruolo riferibile alla holding nella gestione della crisi di gruppo. Si è, poi, dato luogo all’analisi della fattispecie normativa degli accordi di ristrutturazione dell’impresa articolata in un gruppo, trattando in modo più approfondito dei problemi applicativi che l’istituto pone. Il quarto capitolo, infine, è stato dedicato ad una disamina dei profili procedimentali, ovvero delle problematiche che vengono in considerazione nella fase processuale cui gli accordi di ristrutturazione sono soggetti al fine della loro omologazione.
The thesis aims to analyze the discipline of debt restructuring agreements of the corporate group enterprise, as provided for in the new code of business crisis and insolvency. The work is structured into four chapters, the first of which serves as a brief introduction to the topic. More precisely, in the context of the first chapter it is showed the state of the art in the pre-reform context and of the principles that inspired the reform. The second chapter is dedicated, instead, to exposing the preliminary remarks on the terms of the problem, also in order to identify the interpretative methods for a doctrinal reconstruction of the discipline which appears, prima facie, rather incomplete. The second part of the chapter is dedicated to examining the notion of group, in order to define the application scope of the new discipline. In the context of the third chapter, instead, it was considered the role attributable to the holding in managing the group crisis. Then there were analyzed the application problems of the discipline debt restructuring agreements of the group enterprise. The fourth chapter is dedicated to an examination of the procedural profiles, i.e. the problems that are taken into consideration with regard to the procedural phase to which the restructuring agreements are subject in order to be approved.
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Gaudio, Giovanni. "Organizzazioni complesse e rapporti di lavoro. Per un diritto del lavoro a geometria variabile." Doctoral thesis, Università Bocconi, 2019. http://hdl.handle.net/10278/3725009.

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Abstract:
La dottrina giuslavoristica italiana è rimasta spiazzata dinanzi agli eterogenei fenomeni di disintegrazione verticale della grande impresa fordista, che si pongono in antitesi con il contratto di lavoro subordinato, inteso come un rapporto necessariamente bilaterale tra un lavoratore e un unico datore di lavoro, riconosciuto tradizionalmente come il concetto ordinatore della materia. Esso è infatti difficilmente armonizzabile con una organizzazione del lavoro caratterizzata dalla compresenza di più soggetti di diritto, anche diversi dall’unico datore di lavoro inteso come parte del contratto, che possono, a vario titolo e in forme diverse, interagire con l’esecuzione della prestazione di un lavoratore subordinato nell’ambito delle organizzazioni complesse tipiche del modello post-fordista di organizzazione dell’impresa. In risposta a tali problematiche, parte della dottrina italiana ha elaborato una serie di teorie pluridatoriali, che costituiscono, ad oggi, la principale risposta alle questioni giuslavoristiche connesse ai processi di frammentazione e ricomposizione dell’impresa. Queste tesi si pongono in contrasto con la tradizionale lettura unitaria della figura del datore di lavoro, poiché postulano che essa possa essere declinata al plurale in alcune ipotesi di integrazione societaria o contrattuale fra imprese. Tali tesi, in ogni caso, non sono andate esenti da critiche di altra parte della dottrina, che ha sottolineato come esse incorrerebbero in una serie di ostacoli che non ne giustificherebbero l’accoglimento sul piano de iure condito. Per queste ragioni, il dibattito dottrinale in materia, concentratosi quasi in toto sullo studio della figura del datore di lavoro, sembra essere oggi giunto ad una impasse. Questo studio ha dunque provato a vagliare una ipotesi di ricerca alternativa rispetto a quella relativa allo studio della figura datoriale, sull’assunto che la direttrice tradizionalmente seguita dalla dottrina potrebbe essere stata vissuta dalla stessa come un punto di partenza imprescindibile della ricerca quando, invece, si sarebbe ben potuto tentare di metterlo in discussione, allo scopo di porsi nuove domande per cercare nuove risposte, piuttosto che dare diverse risposte alla stessa domanda. Sulla base di questa intuizione e per mezzo dello strumento della comparazione con il sistema inglese, si è dunque cercato di comprendere se il diritto del lavoro abbia già predisposto dei modelli di legislazione più pragmatica e meno legati ai modelli tradizionali della materia, che fossero funzionali a risolvere in modo più efficace le problematiche del sistema nel fare i conti con la complessità organizzativa. Dopo aver razionalizzato questa ipotesi di ricerca alternativa, anche sulla base di spunti teorici emersi nella dottrina pregressa, sono state rintracciate nel macro-sistema giuslavoristico una serie di tecniche normative già predisposte dal legislatore, che costituiscono una risposta più efficace, rispetto a quanto proposto dai sostenitori delle tesi pluridatoriali, alla risoluzione delle problematiche poste dalla complessità organizzativa. Poiché tali tecniche sono state predisposte dal legislatore sulla base delle specificità proprie di alcuni contesti normativi, si è dunque proceduto, nel tentativo di offrire una organica razionalizzazione delle stesse, ad una analisi differenziata di questi specifici contesti normativi. In ragione di ciò, sembra che oggi la materia giuslavoristica sia razionalizzabile, a livello macro, alla stregua di un sistema a geometria variabile, composto da numerosi micro-sistemi normativi il cui ambito di applicazione è spesso costruito a criteri terzi rispetto a quelli propri di una analisi binaria lavoratore-datore di lavoro, intesi come parti di un contratto di lavoro subordinato. In sede conclusiva, si è poi proposto di abbandonare il contratto di lavoro come concetto ordinatore della materia giuslavoristica per sostituirlo con quello di rapporto di lavoro, che sembra oggi essere maggiormente funzionale a cogliere le caleidoscopiche sfaccettature di un macro-sistema giuslavoristico che si evolve sempre di più nel segno della differenziazione.
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Books on the topic "Gruppi di imprese"

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Tombari, Umberto. Diritto dei gruppi di imprese. Milano: Giuffrè, 2010.

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2

Stand und Entwicklung des italienischen Rechts der Unternehmenszusammenschlüsse (gruppi di società / gruppi di imprese). Frankfurt am Main: P. Lang, 2010.

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3

Griffi, Ugo Patroni. Governo e responsabilità nei gruppi di imprese: Corporate groups governance. Zürich: Schulthess, 2000.

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4

Rondinone, Nicola. I gruppi di imprese fra diritto comune e diritto speciale. Milano: A. Giuffrè, 1999.

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5

Francesco, Brioschi. Gruppi di imprese e mercato finanziario: La struttura di potere nell'industria italiana. Roma: La Nuova Italia scientifica, 1990.

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6

Lorenzoni, Gianni. L' architettura di sviluppo delle imprese minori: Costellazioni e piccoli gruppi. Bologna: Il Mulino, 1990.

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7

Ravasi, Davide. Gruppi di imprese, quotazioni e privatizzazioni: La discontinuità negli assetti istituzionali. Milano: EGEA, 2002.

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8

Pulsoni, Marco Fabio. I gruppi di imprese nazionali e multinazionali: Profili giuridici, contabili e fiscali. Milano: Il sole 24 ore, 2000.

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9

Paolone, Giuseppe. Il bilancio di esercizio delle imprese in funzionamento e dei gruppi societari. Torino: G. Giappichelli, 1992.

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Franceschelli, Remo. Responsabilità limitata e gruppi di società: Unità economica e pluralità giuridica e di imprese nei gruppi di società, profili di diritto interno e comparato. Milano: Dott. A. Giuffrè Editore, 1987.

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Book chapters on the topic "Gruppi di imprese"

1

HEBERLÊ DE ALMEIDA, LIVIA, and JULIO CESAR BRESOLIN MARINHO. "LIVRETO DE RECURSOS DIDÁTICOS PARA O ENSINO DE CIÊNCIAS E BIOLOGIA." In Itinerários de resistência: pluralidade e laicidade no Ensino de Ciências e Biologia. Editora Realize, 2021. http://dx.doi.org/10.46943/viii.enebio.2021.01.340.

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Abstract:
"LIVRETO DE RECURSOS DID?TICOS PARA O ENSINO DE CI?NCIAS E BIOLOGIANOS DIAS ATUAIS, N?S PROFESSORES, ESTAMOS CONSTANTEMENTE PROCURANDO FORMAS DE OTIMIZAR NOSSAS AULAS E FAZER COM QUE OS CONTE?DOS ENSINADOS GANHEM MAIS SENTIDO E SIGNIFICADO PARA OS ALUNOS. GUIMAR?ES (2009, P. 13) EVIDENCIA A IMPORT?NCIA DE UMA ?METODOLOGIA DE ENSINO QUE TENHA EM VISTA A COMPLEXIDADE E A DIVERSIDADE DAS CI?NCIAS NATURAIS E QUE N?O ESTEJA RESTRITA ? SIMPLES MEMORIZA??O?. A PARTIR DESSA EVID?NCIA PODEMOS NOS QUESTIONAR: EXISTE UMA METODOLOGIA ?NICA PARA UTILIZARMOS EM NOSSAS AULAS? A RESPOSTA ? NEGATIVA, POIS O QUE EXISTE S?O METODOLOGIAS (NO PLURAL) ADEQUADAS PARA DETERMINADOS CONTEXTOS E SITUA??ES. ATRELADA A QUEST?O METODOL?GICA, TEMOS O DESAFIO DE COLOCAR O SABER CIENT?FICO (T?O VALORIZADO ATUALMENTE) AO ALCANCE DO P?BLICO ESCOLAR, O QUAL ? VASTO E HETEROG?NEO, VISTO QUE ATUALMENTE ? REPRESENTADO ?POR TODOS OS SEGUIMENTOS SOCIAIS E COM MAIORIA EXPRESSIVA ORIUNDA DE CLASSES E CULTURAS QUE AT? ENT?O N?O FREQUENTARAM A ESCOLA? (DELIZOICOV, ANGOTTI E PERNAMBUCO, 2011, P. 33). TENDO ESSE P?BLICO PLURAL EM NOSSAS SALAS DE AULA, EVIDENCIAMOS A DEMANDA DE PENSAR EM VARIADAS ESTRAT?GIAS DID?TICAS PARA CONTEMPLAR ESSES DIFERENTES PERFIS. DELIZOICOV, ANGOTTI E PERNAMBUCO (2011) NOS AUXILIAM A COMPREENDER QUE UMA DAS FUN??ES DA ESCOLA ? PREPARAR PARA O EXERC?CIO CONSCIENTE DA CIDADANIA, N?O SENDO POSS?VEL QUE SEU ENSINO N?O SEJA PERMEADO PELAS POSSIBILIDADES DO CONHECIMENTO CIENT?FICO. OS AUTORES COMPREENDEM TAMB?M QUE DIVERSAS QUEST?ES EXTRAPOLAM O ?MBITO EXCLUSIVO DAS CI?NCIAS NATURAIS E N?O PODEM SER ENFRENTADAS SEM OUTROS CONHECIMENTOS. DESSA FORMA, NA TENTATIVA DE FORNECER MAIS SIGNIFICADO AOS CONTE?DOS TRABALHADOS EM SALA DE AULA, ATENDER A UMA MAIOR DIVERSIDADE DE ALUNOS E AUXILI?-LOS NO EXERC?CIO DA CIDADANIA APOSTAMOS NA UTILIZA??O DE RECURSOS DID?TICOS DIVERSIFICADOS PARA POTENCIALIZAR O ENSINO. NESTE SENTIDO, A PROFESSORA DO COMPONENTE CURRICULAR DE PR?TICAS FORMATIVAS E EDUCATIVAS II (PFE II), DO CURSO DE LICENCIATURA EM CI?NCIAS BIOL?GICAS DA UNIVERSIDADE FEDERAL DO PAMPA (UNIPAMPA) ? CAMPUS S?O GABRIEL, RS, BRASIL, JUNTAMENTE COM O PROFESSOR COORDENADOR DO PROJETO DE ENSINO ?MODALIDADES DID?TICAS ALTERNATIVAS PARA O ENSINO DE CI?NCIAS E BIOLOGIA?, CADASTRADO NA UNIVERSIDADE, ORGANIZARAM ATIVIDADES PARA ATENDER AS DEMANDAS QUE SE COLOCAM NA FORMA??O INICIAL E CONTINUADA DE PROFESSORES. O PROJETO DE ENSINO, EST? VINCULADO AO COMPONENTE CURRICULAR PR?TICAS FORMATIVAS E EDUCATIVAS II. DESSA FORMA, AS ATIVIDADES INICIARAM NO ?MBITO DO COMPONENTE, CONTANDO COM AS SEGUINTES ATIVIDADES: ESTUDO, LEITURA E DISCUSS?O DE TEXTOS SOBRE M?TODOS E T?CNICAS DE ENSINO; APROFUNDAMENTO DAS FORMAS DE SE ORGANIZAR/PLANEJAR O ENSINO; PLANEJAMENTOS E DESENVOLVIMENTO DE ATIVIDADES ALTERNATIVAS COM CONTE?DOS/TEMAS DAS CI?NCIAS BIOL?GICAS; ELABORA??O DE MATERIAIS DID?TICOS, AVALIA??O DOS MATERIAIS PRODUZIDOS, ELABORA??O DO LIVRETO E REALIZA??O DE UM WORKSHOP PARA PROFESSORES DA EDUCA??O B?SICA DO MUNIC?PIO DE S?O GABRIEL, RS. NO QUADRO ABAIXO PODE-SE OBSERVAR AS ETAPAS DO PROJETO, RESPONS?VEIS PELAS A??ES E O PER?ODO DE REALIZA??O: ETAPA ATIVIDADES RESPONS?VEIS PER?ODO 1? LEITURA E DISCUSS?O DE TEXTOS SOBRE M?TODOS E T?CNICAS DE ENSINO PROFESSORA PFE II E ALUNOS AGOSTO 2019 2? APROFUNDAMENTO DAS FORMAS DE SE ORGANIZAR/PLANEJAR O ENSINO PROFESSORA PFE II E ALUNOS AGOSTO 2019 3? PLANEJAMENTOS DE ATIVIDADES ALTERNATIVAS COM CONTE?DOS/TEMAS DAS CI?NCIAS BIOL?GICAS PROFESSORA PFE II E ALUNOS SETEMBRO 2019 4? ELABORA??O DE RECURSOS DID?TICOS ALUNOS SETEMBRO 2019 5? AVALIA??O DOS RECURSOS PRODUZIDOS ALUNOS OUTUBRO 2019 6? ELABORA??O DE LIVRETO ALUNOS OUTUBRO 2019 7? ORGANIZA??O DO LIVRETO PROFESSORA PFE II E PROFESSOR COORDENADOR DO PROJETO NOVEMBRO 2019 8? ORGANIZA??O DO WORKSHOP PROFESSOR COORDENADOR DO PROJETO E PROFESSORA PFE II NOVEMBRO 2019 9? REALIZA??O DE WORKSHOP PARA PROFESSORES DA EDUCA??O B?SICA DO MUNIC?PIO PROFESSOR COORDENADOR DO PROJETO, PROFESSORA PFE II E ALUNOS DEZEMBRO 2019 10? AVALIA??O DO WORKSHOP PELOS ORGANIZADORES, SEGUNDA OS FORMUL?RIOS DE AVALIA??O DOS LICENCIANDOS EM CI?NCIAS BIOL?GICAS E PROFESSORES DA EDUCA??O B?SICA PARTICIPANTES DO EVENTO PROFESSOR COORDENADOR DO PROJETO E PROFESSORA PFE II DEZEMBRO 2019 JANEIRO 2020 NA ETAPA 1, OS ALUNOS PARTICIPARAM DE ATIVIDADES EM AULA QUE ENVOLVIAM O ESTUDO DIRIGIDO DE TEXTOS E DISCUSS?ES SOBRE RECURSOS DID?TICOS. KRASILCHIK (2004) DEFENDE A UTILIZA??O DA MODALIDADE DID?TICA DISCUSS?O, POIS ATRAV?S DELA H? TRANSI??O DE UMA AULA EM QUE SOMENTE O PROFESSOR FALA, PARA UMA A QUAL EXISTE O DI?LOGO ENTRE TODAS AS PARTES. A DISCUSS?O ESTRUTURADA E ORIENTADA, POSSIBILITOU UMA TROCA DE CONHECIMENTOS E REFLEX?O CR?TICA DOS ALUNOS SOBRE O PAPEL DA UTILIZA??O DE RECURSOS DID?TICOS NO ENSINO DE CI?NCIAS E BIOLOGIA. POSTERIORMENTE, NAS ETAPAS 2 E 3, OS ALUNOS ESTIVERAM ENVOLVIDOS EM ATIVIDADES DE APROFUNDAMENTO TE?RICO SOBRE AS ?MODALIDADES DID?TICAS? (KRASILCHIK, 2004). TAIS ETAPAS VISARAM COMPREENDER E AUXILIAR OS ALUNOS NA ELABORA??O DE PLANEJAMENTOS DE AULA CONTEMPLANDO A INSER??O DE RECURSOS DID?TICOS. LIB?NEO (1994, P. 22) DESTACA A IMPORT?NCIA DO PLANEJAMENTO POR TRATAR-SE DE ?UM PROCESSO DE RACIONALIZA??O, ORGANIZA??O E COORDENA??O DA A??O DOCENTE?. A ETAPA 4, FOI O MOMENTO DEDICADO A ELABORA??O DOS RECURSOS DID?TICOS PELOS ALUNOS. A DEFINI??O DAS TEM?TICAS E/OU CONCEITOS TRABALHADOS POR CADA GRUPO ERA DE ESCOLHA LIVRE, PARTINDO DE SEU TEMA DE INTERESSE. NESSE CONTEXTO, ALGUNS ALUNOS OPTARAM POR ELABORAR MODELOS DID?TICOS, OUTROS CRIARAM JOGOS. ESTE MOMENTO DE IMERS?O DOS ALUNOS POSSIBILITOU ENVOLVIMENTO E MOTIVA??O PARA ELABORA??O DOS RECURSOS DID?TICOS, VISTO QUE SENTIRAM A NECESSIDADE DE PROCURAR INFORMA??ES EM DIFERENTES FONTES, EXPLORANDO A SUA CRIATIVIDADE. BUSCARAM TAMB?M CONTEMPLAR ASPECTOS REGIONAIS (BIOMA PAMPA) E VIABILIZAR A PRODU??O DE TAIS RECURSOS PELOS PROFESSORES (FACILIDADE DE TRANSPORTE E MATERIAIS DE BAIXO CUSTO). A PARTICIPA??O ATIVA DOS ALUNOS TORNOU-OS PROTAGONISTAS NO PROCESSO DE APRENDIZAGEM. DE ACORDO COM COSTA (2000) O PROTAGONISMO, ENQUANTO PARTICIPA??O GENU?NA RESULTA NUM GANHO DE AUTONOMIA, AUTOCONFIAN?A, AUTODETERMINA??O NA CONSTRU??O DA IDENTIDADE PESSOAL, SOCIAL E NO PROJETO DE VIDA. NA ETAPA 5 BUSCOU-SE ANALISAR OS RECURSOS PRODUZIDOS PELOS ESTUDANTES DIALOGANDO COM OS TEXTOS E FUNDAMENTOS TE?RICOS ABORDADOS NA DISCIPLINA. NESTE MOMENTO FOI POSS?VEL REFLETIR SOBRE A ELABORA??O E, POR MEIO DE SUGEST?ES DO GRUPO, APERFEI?OAR AS PROPOSTAS. AO FINAL DESTAS ETAPAS PENSOU-SE EM ELABORAR UM LIVRETO CONTEMPLANDO OS RECURSOS PRODUZIDOS NA DISCIPLINA. O INTUITO DESSE MATERIAL RESIDIA EM SOCIALIZAR A CONSTRU??O DOS LICENCIANDOS E DISPONIBILIZAR, AOS PROFESSORES DA EDUCA??O B?SICA DE S?O GABRIEL, UM MATERIAL COM SUGEST?ES PARA O ENSINO DE CI?NCIAS E BIOLOGIA. ASSIM, NA ETAPA 6 OCORREU A ELABORA??O DO LIVRETO, ONDE CADA GRUPO FICOU RESPONS?VEL DE ESTRUTURAR O PLANEJAMENTO DO RECURSO ELABORADO, DE ACORDO COM OS CRIT?RIOS ESTABELECIDOS NO COMPONENTE CURRICULAR PFE II. POSTERIORMENTE A PROFESSORA DA DISCIPLINA, JUNTAMENTE COM O COORDENADOR DO PROJETO ORGANIZARAM O LIVRETO, UNINDO OS MATERIAIS DOS ALUNOS, ELABORANDO CAPA, PREF?CIO, APRESENTA??O E AS DEVIDAS FORMATA??ES. O LIVRETO (FIGURA 1) SOCIALIZA UM CONJUNTO DE RECURSOS DID?TICOS, ORGANIZADOS NA FORMA DE M?DULOS DE ATIVIDADES, VOLTADAS AO ENSINO DE CI?NCIAS E BIOLOGIA. OS M?DULOS EST?O ORGANIZADOS DA SEGUINTE FORMA: INTRODU??O, OBJETIVOS, MATERIAIS E EXPLORA??O DID?TICA. AL?M DO LIVRETO, COM O AUX?LIO DE UM DOS ALUNOS, FOI ELABORADO UM BLOG QUE APRESENTA ALGUNS RECURSOS DE FORMA MAIS DETALHADA, COM OP??ES DE IMPRESS?ES DE JOGOS E MATERIAIS. FIGURA 1: CAPA DO LIVRETO PRODUZIDO OS RECURSOS DISPONIBILIZADOS NO LIVRETO ABORDAVAM AS SEGUINTES TEM?TICAS: R?PTEIS, C?LULAS, BACT?RIAS, PIR?MIDE ALIMENTAR, SISTEMA GENITAL, SISTEMA DIGESTIVO, SISTEMA CIRCULAT?RIO, SISTEMA IMUNOL?GICO, SISTEMA ARTICULAR E SISTEMA SOLAR. NESTA PERSPECTIVA, FOI ORGANIZADO UM WORKSHOP PARA PROFESSORES DA EDUCA??O B?SICA DO MUNIC?PIO (ETAPA 8), A FIM DE SOCIALIZAR OS JOGOS E RECURSOS DID?TICOS PRODUZIDOS. DADOS OBTIDOS NA AVALIA??O (ETAPA 9) TANTO DOS PROFESSORES PARTICIPANTES, COMO DOS ALUNOS DA LICENCIATURA EM CI?NCIAS BIOL?GICAS DA UNIPAMPA APRESENTAVAM QUE O EVENTO TINHA ALCAN?ADO O SEU OBJETIVO. PALAVRAS CHAVE: ENSINO DE CI?NCIA, ENSINO DE BIOLOGIA, RECURSO DID?TICO, JOGO DID?TICO, FORMA??O DE PROFESSORES. AGRADECIMENTOS AOS ALUNOS DO CURSO DE LICENCIATURA EM CI?NCIAS BIOL?GICAS DA UNIPAMPA PELO EMPENHO NA ELABORA??O DOS RECURSOS. AOS ALUNOS E PROFESSORES DO CAMPUS S?O GABRIEL DA UNIPAMPA QUE COLABORARAM COM A REALIZA??O DO WORKSHOP. AOS PROFESSORES DA EDUCA??O B?SICA DE S?O GABRIEL PELA ACOLHIDA E PARTICIPA??O NO WORKSHOP. REFER?NCIAS COSTA, A. C. G. PROTAGONISMO JUVENIL: ADOLESC?NCIA, EDUCA??O E PARTICIPA??O DEMOCR?TICA. SALVADOR: FUNDA??O ODEBRECHT, 2000. DELIZOICOV, D.; ANGOTTI, J. A.; PERNAMBUCO, M. M. ENSINO DE CI?NCIAS: FUNDAMENTOS E M?TODOS. 4 ED. S?O PAULO: CORTEZ, 2011. GUIMAR?ES, LUCIANA RIBEIRO. ATIVIDADES PARA AULAS DE CI?NCIAS: ENSINO FUNDAMENTAL, 6? AO 9? ANO. S?O PAULO: NOVA ESPIRAL, 2009. KRASILCHIK, M. 2004. PR?TICA DO ENSINO DE BIOLOGIA. EDITORA EDUSP, 2004. LIB?NEO; J. C. DID?TICA. S?O PAULO: CORTEZ, 1994."
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