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Books on the topic 'Graphe de Farey'

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1

Dolfi, Anna, ed. Biblioteche reali, biblioteche immaginarie. Florence: Firenze University Press, 2016. http://dx.doi.org/10.36253/978-88-6655-865-1.

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Abstract:
In uno degli scritti teorici di Calvino troviamo la suggestiva e borgesiana proposta della biblioteca non solo come raccolta di opere, ma come sistema incrociato di combinazioni. La stessa letteratura altro non sarebbe che una biblioteca continuamente soggetta a mutamenti tesi a scalzare gli autori canonici per fare emergere gli apocrifi . Giacché, se la letteratura nasce e si nutre di desiderio, non può accontentarsi del dato, ma proiettarsi nel luogo di quello che non c’è, o che, se anche c’è, è nascosto, ancora invisibile e lontano. Le biblioteche allora non solo sono infinite, ma cambiano il senso di un libro a seconda della sezione in cui lo dispongono, della collocazione, delle modalità di consultazione e utilizzo, del modo di giocare gli spazi, di aprire/chiudere alla luce, all’ombra (in grattacieli, in sotterranei), facendo della biblioteca un luogo dove libri e lettori interagiscono in spazi talvolta mitici. Raccolta come sono, le biblioteche, per interposto racconto, non solo dei libri sopravvissuti alle catastrofi della storia, ma di quelli bruciati, perduti, inventati, che, per il solo fatto di essere stati almeno una volta scritti o pensati, hanno lasciato traccia. In questo libro, di grande ricchezza e suggestione, ideato e curato da Anna Dolfi , si riflette, con esemplificazioni dalla grande letteratura moderna, sul rapporto tra ombre di carta e di celluloide, tra inconturnables e marginalia, alla ricerca dei libri dentro le biblioteche e delle biblioteche dentro i libri. Sullo sfondo la musica, la geniale recitazione di Carmelo Bene, le strisce dei graphic, i progetti architettonici, gli schermi dei computer, e le pagine di un romanzo incompiuto di Giuseppe Dessí che parla di una biblioteca murata e di una cascata di libri all’origine di un immaginario romanzesco.
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2

Cambi, Franco, Paolo Federighi, and Alessandro Mariani, eds. La pedagogia critica e laica a Firenze: 1950-2015. Florence: Firenze University Press, 2016. http://dx.doi.org/10.36253/978-88-6655-840-8.

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Abstract:
Il volume si occupa dell’attualità del messaggio pedagogico della ‘scuola fiorentina’ creatasi intorno al magistero di Codignola e di Borghi e intorno alla rivista Scuola e Città già nel 1950, ispirato a una pedagogia critico-razionale, laica e progressista, con al centro la lectio deweyana, quasi sessantacinque anni dopo. In un tempo storico-culturale e socio economico-politico così profondamente diverso da quello post-bellico degli anni Cinquanta, un tempo che vede democrazia, laicità e progresso posti sub judice e che viene a delineare orizzonti del tutto nuovi (nel conoscere, nel comunicare, nel produrre, nel fare-cultura etc.), siamo davanti a un modello cresciuto e sfumatosi nel corso di vari decenni, ma che oggi è ancora di grande rilevanza ed attualità.
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3

National Association of Secondary School Principals (U.S.), ed. How fares the ninth grade?: A day in the life of a 9th grader. Reston, Va: National Association of Secondary School Principals, 1985.

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4

National Association of Secondary School Principals (U.S.). How fares the ninth grade?: A day in the life of a 9th grader. Reston, Va: National Association of Secondary School Principals, 1985.

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5

Twiss, Peter. Faster than the sun. London: Grub Street, 2005.

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6

Ammannati, Francesco, ed. Assistenza e solidarietà in Europa Secc. XIII-XVIII / Social assistance and solidarity in Europe from the 13th to the 18th Centuries. Florence: Firenze University Press, 2013. http://dx.doi.org/10.36253/978-88-6655-367-0.

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Abstract:
Il periodo compreso fra Medioevo ed Età Moderna registra una significativa evoluzione del welfare, attraverso il consolidamento e la specializzazione di istituzioni nate o trasformatesi con la precisa funzione di fare attività di solidarietà e assistenza. È attorno a queste istituzioni che si sono concentrate le ricerche raccolte in questo volume, con l’obiettivo di delinearne la nascita e l’evoluzione, ma anche le fonti di finanziamento e autofinanziamento, le strategie e le modalità di acquisizione delle risorse, la gestione e la evoluzione dei patrimoni, l’organizzazione funzionale e i costi interni di sostegno ai bisognosi e di gestione del personale. Quelle istituzioni giocarono spesso un ruolo significativo nel territorio in cui operavano e numerosi contributi si soffermano sugli effetti economici e sociali prodotti dalla loro azione, non solo in termini di redistribuzione del reddito e mantenimento della pace sociale, ma anche in relazione all’eventuale rapporto con la realtà produttiva, grazie all’immissione sul mercato di prodotti e servizi svolti dagli assistititi o dal personale dell’istituzione. Un’ultima sezione è infine dedicata alle reti di assistenza non formali (solidarietà e forme di credito in seno alle famiglie, ai gruppi di indigenti, alle comunità), attraverso le quali gli individui, le comunità e l’intera società, in assenza o carenza di strutture formalizzate, tentarono di proteggersi dai rischi legati all’indigenza e alla incapacità fisica.
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7

Comics, Z2, and Chris Farley. Chris Farley. Z2 Comics, 2023.

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8

Growing up Farley a Chris Farley Story Deluxe Edition. Z2 Comics, 2024.

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9

Stine, Scott Aaron. Trashfiend: Disposable Horror Fare of the 1960s And 1970s. Critical Vision, 2007.

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10

Obey: Supply & demand : the art of Shepard Fairey. 2nd ed. Berkeley, Calif: Gingko Press, 2009.

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11

Creed-publishers, Info. Big Book of Farty Activity Facts : The Fantastic Flatulent Fart Brothers' Big Book of Farty Facts: An Illustrated Guide to the Science, History, and Art of Farting. INFO-CREED PUBLISHERS, 2021.

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12

Covert to Overt: The Under/Overground Art of Shepard Fairey. Rizzoli, 2015.

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13

Koerner, Thomas F. How Fares the 9th Grade: A Day in the Life of a 9th Grader. Natl Assn of Secondary School, 1985.

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14

Faster Than the Sun. Grub Street, 2000.

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15

Briguglio, Filippo. Il codice veronese in trasparenza. Bononia University Press, 2021. http://dx.doi.org/10.30682/sg261.

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Abstract:
Nel piano programmatico finalizzato a una nuova lettura del Codice Veronese, questo volume mira soprattutto a fare luce sull’iter diacronico di formazione del testo delle Institutiones di Gaio. Tale esame è volto a conoscere, al livello editoriale, quale impiego fu fatto, dai primi trascrittori, dei vari testimoni utili alla constitutio textus dell’opera gaiana e di comprendere meglio le ragioni di certe letture del Manoscritto Veronese. L’autore indaga sulla fase per così dire genetica del testo gaiano che ricopre un lasso di tempo di oltre sessant’anni, a partire dalla riscoperta del palinsesto, avvenuta, in un milieu culturale caratterizzato dalla più accesa e competitiva Palimpsestforschung, nel settembre del 1816. Questo periodo è contraddistinto da vari momenti di grande rilievo che sono fra loro concatenati: la prima trascrizione veronese del Codex del 1817, la frenetica opera di rielaborazione berlinese degli anni successivi, la prima edizione critica delle Istituzioni di Gaio del 1820 con le sue successive revisioni e, infine, la fase degli Apografi (1866-1874) che ha il suo compimento con la pubblicazione dei Supplementa di Studemund del 1884. È in tale periodo che si formò il nucleo fondamentale del testo delle Istituzioni di Gaio, caratterizzato dalle scelte ermeneutiche dei protagonisti di quel momento storico, su cui in seguito vennero poste le basi di tutte le successive costruzioni dogmatiche apparse in letteratura
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16

Church, David. Post-Horror. Edinburgh University Press, 2021. http://dx.doi.org/10.3366/edinburgh/9781474475884.001.0001.

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Abstract:
Horror’s longstanding reputation as a popular but culturally denigrated genre has been challenged by a new wave of films mixing arthouse minimalism with established genre conventions. Variously dubbed “elevated horror” and “post-horror” in popular film criticism, texts such as The Babadook, It Follows, The Witch, It Comes at Night, Get Out, The Invitation, Hereditary, Midsommar, A Ghost Story, and mother! represent an emerging nexus of taste, politics, and style that has often earned outsized acclaim from high-minded critics and populist rejection by wider audiences. Post-Horror is the first full-length study of one of the most important and divisive movements in twenty-first-century horror cinema. It argues that the affect produced by these films’ minimalist aesthetic has fueled taste-based disagreements between professional film critics, genre fans, and more casual viewers about whether the horror genre can or should be upheld as more than a populist entertainment form, especially as the genre turned away from the post-9/11 debates about graphic violence that consumed the first decade of the twenty-first century. The book thus explores the aesthetic qualities, historical precursors, affective resonances, and thematic concerns of this emerging cycle by situating these texts within revived debates between over the genre’s larger artistic, cultural, and entertainment value. Chapters include thematic analyses of trauma, gaslighting, landscape, existential dread, and political identity across a range of films straddling the line between art-horror and multiplex fare since approximately 2013.
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17

Govi, Elisabetta, ed. BIRTH. Archeologia dell’infanzia nell’Italia preromana. Bologna University Press, 2022. http://dx.doi.org/10.30682/disciarche31.

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Abstract:
L’archeologia dell’infanzia è un campo di ricerca molto attuale nel quadro internazionale degli studi dedicati all’antichità e negli anni più recenti ha visto una crescita considerevole anche grazie all’approccio interdisciplinare che arricchisce le indagini archeologiche di prospettive complementari, prime fra tutte quella dell’antropologia fisica e culturale. Il mondo infantile resta tuttavia molto difficile da analizzare per la scarsa visibilità che i bambini hanno in termini archeologici, a causa della fragilità dei resti ossei e della limitata evidenza sul piano sociale e culturale. Occorre allora adottare specifiche metodologie di indagine, capaci di fare emergere le tracce di una componente delle comunità antiche tanto significativa, quanto poco rappresentata a livello funerario. La attenta lettura contestuale dei dati riferibili ai bambini è il necessario presupposto per approdare a corrette ipotesi ricostruttive sulla percezione che ogni popolo aveva dell’infanzia. L’opera affronta il tema per la prima volta in modo sistematico e organico, mappando il fenomeno delle sepolture infantili nell’Italia del primo millennio a.C. Trenta saggi, scritti da circa sessanta studiosi, rendono questo volume la più aggiornata e completa raccolta di dati e di studi sull’archeologia dell’infanzia della penisola nell’età preromana. L’attenzione è rivolta non solo all’ambito sepolcrale, certamente il più ricco di informazioni, ma anche a quelli abitativo e santuariale molto meno noti, per ottenere un quadro conoscitivo il più possibile esteso e articolato. Dopo alcuni saggi che introducono alla riflessione teorica sviluppatasi attorno al tema, la prima parte dell’opera è dedicata ad un caso studio del mondo etrusco, oggetto di un recente progetto multidisciplinare; la seconda parte comprende numerosi contributi sull’Etruria, un territorio per il quale mancava finora una visione d’insieme su tutti i principali centri; la terza parte raccoglie saggi sulle popolazioni dell’Italia antica, offrendo uno straordinario sguardo sul mosaico di culture; infine un saggio finale, che delinea le coordinate culturali e antropologiche del fenomeno, valorizza la ricchezza e la complessità dell’opera. BIRTH costituisce il più completo strumento di conoscenza e di analisi del comportamento dei popoli dell’Italia antica nel trattamento funerario del bambino. Numerose appendici forniscono una dettagliata registrazione delle tombe infantili, base per ogni ricostruzione storica. L’opera è il primo passo di un percorso di studi destinato a proseguire, perché ancora molte sono le prospettive di indagine che l’archeologia dell’Italia preromana consente di sviluppare nell’ambito del più vivace dibattito scientifico internazionale sull’infanzia.
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