Dissertations / Theses on the topic 'Governo del territorio e del paesaggio'

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1

Osmani, Laura. "Database relazionali e applicazioni gis e webgis per la gestione, l'analisi e la comunicazione dei dati territoriali di un'area protetta. Il Parco Regionale del Conero come caso applicativo." Doctoral thesis, Università degli studi di Trieste, 2010. http://hdl.handle.net/10077/3637.

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Abstract:
2008/2009
Alla base del lavoro di ricerca è stato posto un impianto metodologico a carattere multidisciplinare contrassegnato da un lato da un’analisi introduttiva teorico-geografica relativa alle tematiche inerenti il governo del territorio e del paesaggio in area protetta, dall’altro, da una fase di esame (connessa ad un ambito di indagine più strettamente cartografico – digitale) tesa a fare il punto sullo stato di avanzamento -a livello comunitario e nazionale- in merito al tema della costruzione di infrastrutture di dati spaziali, pubblicazione e condivisione di servizi legati al settore del Geographical Information System, con attenzione alla comunicazione degli elementi di natura ambientale (rintracciabili anche all’interno del contesto aree protette). Entrambe le panoramiche, arricchite al loro interno dalla descrizione del quadro normativo transcalare di riferimento, risultano necessarie ai fini della contestualizzazione e impostazione del lavoro e conducono ad una fase di screening in merito al tema comunicazione dei dati territoriali in ambiente webgis da parte degli enti italiani gestori delle aree protette, nello specifico parchi nazionali e regionali. Tali elementi teorici, legislativi e conoscitivi sono stati poi presi a riferimento nel corso della fase applicativa della ricerca con lo scopo di guidare e supportare i momenti che hanno condotto alla realizzazione di applicazioni dedicate all’area Parco del Conero facenti seguito ad una fase di survey sul campo, ad un’organizzata raccolta di dati territoriali (di base e di Piano del Parco) e successive fasi di analisi spaziale. Lo scopo è quello di supportare (grazie agli applicativi realizzati) le operazioni di gestione, studio e comunicazione territoriale che un Ente responsabile di un’area protetta si trova a dover definire e implementare alla luce delle tematiche considerate nel corso della sezione teorica. I risultati tangibili si incarnano nella creazione di un’architettura che partendo dal relational database, passando per il geodatabase e giungendo alle piattaforme webgis dinamiche e interattive funga da supporto ai processi di coordinamento, analisi e diffusione di selezionati elementi territoriali relativi al comprensorio Parco del Conero e al suo principale strumento di pianificazione (Piano del Parco) agevolando e supportando così sia processi gestionali e decisionali più “consapevoli”, sia percorsi informativi e partecipativi strutturati. Il corpus definitivo dell’elaborato è stato suddiviso in due parti distinte allo scopo di scandire i momenti dello studio e consentirne una più immediata lettura. Ciascuna si articola in tre capitoli. La prima parte, a cui si è assegnato il titolo “Governo del territorio e condivisione del dato informativo e cartografico. Scenari evolutivi verso lo sviluppo di dinamiche partecipative” esplicita al suo interno il quadro teorico, normativo e conoscitivo posto alla base della ricerca. - Nel corso del primo capitolo si è ritenuto opportuno introdurre brevemente alle recenti dinamiche che hanno interessato i concetti, le definizioni e gli aspetti normativi inerenti le tematiche relative al governo del territorio e del paesaggio in area protetta, più nel dettaglio di quello dei parchi naturali regionali in Italia e forme del paesaggio da tutelare. Un excursus che ha preso in esame gli scritti geografici nazionali e internazionali sul tema, facendo emergere posizioni eterogenee, in continua evoluzione e, comunque, oggi in linea con i recenti indirizzi di contesto sviluppati e approvati in ambito comunitario e convenientemente riletti alla scala nazionale. Il tutto ha la necessità di essere supportato da un’adeguata rappresentazione cartografico-tassonomica delle diverse tipologie, unità e categorie di paesaggio e parco. Principio, quello della classificazione, che caratterizza una delle fondamentali linee di dibattito, internazionale e nazionale sull’argomento. - Il secondo, attraverso un approccio che lega il mondo del Geographical Information System e le aree protette tramite il tema della pubblicazione e condivisione dei dati spaziali e ambientali, configura brevemente lo stato dell’arte nel contesto di realizzazione di infrastrutture ad essi dedicate, di implementazioni relative alla stesura dei metadati da indicare per set e serie di elementi territoriali, nonché servizi per i medesimi. Lo sguardo viene rivolto alle direttive, ai regolamenti e alle decisioni in ambito comunitario e alle trasposizioni delle stesse all’interno del contesto nazionale. - Nel terzo si inizia ad entrare nella parte del lavoro di ricerca caratterizzata da un’impronta più conoscitiva che teorico-normativa. Ci si spinge oltre il quadro concettuale e si cerca di capire, attraverso la realizzazione di uno screening sul tema della comunicazione e diffusione (da parte dei rispettivi enti gestori) dei più rilevanti dati territoriali relativi ai parchi nazionali e regionali italiani tramite piattaforme webgis, cosa nel nostro paese è stato fatto a favore della loro divulgazione e quali possono configurarsi come margini di miglioramento futuro. L’analisi è corredata da grafici e tabelle di dettaglio in relazione alle quali si espongono commenti relativi ai risultati ricavati nel corso dell’indagine -sia in valore assoluto che in valore percentuale-. Il capitolo funge da ponte tra la sezione teorica del lavoro e quella dedicata invece al caso di studio specifico. La seconda parte “Un’applicazione territoriale: il Parco del Conero. Da un’analisi geografica di contesto ad una di dettaglio attraverso tools gis-analyst. Database Management System e Web Service Application per la gestione e la comunicazione”, memore dell’indagine teorico-conoscitiva, è dedicata alla presentazione del caso applicato all’area protetta del Conero. Nel dettaglio: - all’interno del capitolo quarto si fornisce un inquadramento territoriale dell’area oggetto di esame tramite analisi condotte grazie a tools gis-analyst (ArcGis – ArcToolbox). Tale inquadramento viene arricchito dal rilievo sul campo della rete sentieristica interna al Parco del Conero in relazione alla quale si descrivono le modalità di acquisizione dei dati e le successive fasi di post-elaborazione. Il rilievo dei sentieri (reso necessario dal fatto che la rete era stata solo digitalizzata sulla carta) ha consentito di completare il quadro di analisi relativo alla viabilità pedonale interna all’area parco, ponendo l’accento non solo sulle caratteristiche di fruibilità turistico-paesaggistica che questa possiede, ma integrando i dati raccolti con quelli del Piano del Parco già a disposizione dell’Ente al fine di giungere alla realizzazione di modelli di analisi spaziale (ESRI Model Builder) da poter applicare in successive fasi di valutazione territoriale dell’area stessa o di programmazione concernente interventi puntuali da effettuarsi sulla rete sentieristica in relazione a tratti di percorso caratterizzati da elementi di criticità. Di tali modelli si sottolineano le caratteristiche di versatilità e adattabilità a qualsiasi tipologia di territorio, protetto e non, che risulti attraversato da sentieri, percorsi e itinerari turistico - culturali o di fruibilità paesaggistica e naturalistica. Il capitolo si conclude con la descrizione delle finalità di indagine e struttura dei modelli stessi. - Nel capitolo quinto i dati alfanumerici, quelli ricavati dalle survey della rete sentieristica, quelli di piano, nonché quelli riguardanti le fonti bibliografiche vengono integrati all’interno di un database relazionale MS Access pensato ai fini della loro consultazione anche da parte di utenti non esperti GIS. Tale database consente collegamenti e interazioni sia con un personal geodatabase ESRI che con il database spatial PostgreSQL (estensione PostGIS) all’interno dei quali sono stati archiviati i dati spaziali dedicati invece ad una utenza GIS specialist. Si prosegue con la descrizione delle tipologie di dataset territoriali in essi inseriti ai fini della loro archiviazione e del loro aggiornamento. - Il sesto capitolo risulta, infine, dedicato al testing e sviluppo (localhost) di un applicativo Webgis UMN Mapserver con front-end dinamico P.Mapper contenente una selezione dei dati spaziali di cui sopra. In relazione ad esso si delineeranno le caratteristiche fondanti, le categorie e le query di interrogazione, i parametri degli strati informativi di cui si intende consentire la visualizzazione. Il tutto consapevoli che la pubblicazione web di un Sistema Informativo Territoriale trova, di fatto, il suo fine ultimo non solo nel mero passaggio da un’utenza locale a una multiutenza condivisa del dato/database spaziale, ma anche nella sua auto-identificazione a strumento atto a supportate, favorire e attivare processi di condivisione informativa e partecipazione decisionale collettiva secondo dinamiche che, alternativamente, vertano ad un andamento di tipo top - down e bottom – up. Il lavoro, dopo le note conclusive, si chiude con le consuete indicazioni bibliografiche e sitografiche e tre allegati all’interno dei quali si riportano: due tabelle sinottiche relative allo screening sui parchi nazionali e regionali presentato nel corso del terzo capitolo, l’estratto di alcuni strati informativi inseriti nel file .map di Mapserver e infine un elenco delle sigle e degli acronimi incontrati nel corso dello scritto.
XXII Ciclo
1979
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2

Casini, Lorenzo. "L'equilibrio degli interessi nel governo del territorio." Doctoral thesis, La Sapienza, 2004. http://hdl.handle.net/11573/917493.

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3

SERRA, VITTORIO. "La frammentazione del paesaggio: Teoria ed applicazioni." Doctoral thesis, Università degli Studi di Cagliari, 2020. http://hdl.handle.net/11584/290546.

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Abstract:
The conviction that inspires the 'Landscape fragmentation theories and application project' is that today more than ever, it is vital to study and invest in issues related to the fragmentation of the landscape. The Landscape Fragmentation, i.e. the process in which habitats are divided into increasingly small and isolated portions, cannot be analyzed from a mono-specialist perspective. On the contrary, its study involves the development of multidisciplinary insights into both urban planning and environmental sciences and the necessary synthesis into a single overview. A special thanks for the development of this three years PhD goes to the Miur, which made available the grant destined to Innovative Doctorates with industrial characterization, in implementation of the measures in support of human capital provided by the PON Research and Innovation 2014-2020. This type of PhD has involved a classic period of research at a foreign university, a period of study and research at a company that deals with activities related to the project as well. As far as my project is concerned, I have carried out my research activity both abroad, at the University of Cardiff, and at the studio of associated professionals specialized in territorial, landscape and environmental planning "Criteria s.r.l.", based in Cagliari. During the six months spent at the School of Geography and Planning, University of Cardiff (UK), I was able to deepen my knowledge of environmental policy by attending the course "Principles and Practices of Environmental Governance", a module divided into three main components complementary to each other.The "Governance Tools" have been explored through a detailed overview of how particular environmental governance mechanisms are put into practice and tested "in the field" on the basis of international case studies. During the research period at the host company, I was able to apply some methods and tools for the quantification of landscape fragmentation to a real process of protected area planning, the management plan of the site of Community interest Campo di Ozieri and Pianure between Tula and Oschiri. During the research, I noticed that the current legislation on environmental planning lacks in terms of the application of tools able to quantify the Environmental Landscape Fragmentation, and in terms of the indication of methods and interventions able to prevent its effects. In ecology, the most straightforward unit of reference is the fragment or patch, which corresponds to a portion with its own spatial, ecological and structural characteristics. Contemporary landscapes, especially in intermediate urban-rural areas, are increasingly characterized by the presence of obstacles and barriers consisting of linear infrastructure and urbanized areas. These elements are among the main determinants of environmental landscape fragmentation (FPA). In my thesis, I experimented new methods of FPA measurement useful to support the planner in the activities (1) of analysis of fragmented landscapes and (2) of the definition of defragmentation strategies. The activities of my research were developed in different stages. In the first phase of the study, we reconstructed the scientific panorama concerning FPA and its consequences on the habitats of plant and animal species and the acquisition of methods able to quantitatively evaluate the evolution of FPA in space and time. Among these, some were selected for application to specific case studies. The calculation techniques used are of great importance in the construction of these new FPA measurement methods. The most innovative analysis tools based on the used of geographic information systems enabled me to achieve equally innovative results. Finally, within the perspective of a more and more territorial coordination planning, a further principal aim of the project was to test procedures, in which the evaluation.
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4

Vallone, Federica. "Jesolo - area "central park" un museo del territorio." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2014. http://amslaurea.unibo.it/8038/.

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Abstract:
La mia ricerca di tesi si è focalizzata sull'analisi del territorio e del paesaggio di Jesolo. Ho deciso di intervenire in un'area di collegamento tra Jesolo Lido e Jesolo paese, progettando un un museo del territorio. Il mio progetto di museo didattico-sensoriale permette ai visitatori di scoprire il territorio e l'ecosistema del territorio veneto.
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5

Bonetti, Tommaso <1979&gt. "Il diritto del governo del territorio tra assetti territoriali e sviluppo economico." Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2009. http://amsdottorato.unibo.it/1303/1/bonetti_tommaso_tesi.pdf.

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Abstract:
L’oggetto della tesi di dottorato è costituito, nel quadro delle reciproche relazioni tra assetti territoriali e sviluppo economico, dalla dimensione giuridica del governo del territorio. Il diritto del governo del territorio, infatti, sta attraversando, con un ritmo ed una intensità crescenti, una fase di profonde e non sempre lineari trasformazioni. Questi mutamenti, lungi dal limitarsi ad aspetti specifici e particolari, incidono sui «fondamentali» stessi della «materia», arrivando a mettere in discussione le ricostruzioni teoriche più accreditate e le prassi applicative maggiormente consolidate. A dispetto della rilevanza delle innovazioni, però, la dimensione giuridica del governo del territorio seguita ad essere un campo segnato da una notevole continuità ed ambiguità di fondo, dove le innovazioni stesse procedono di pari passo con le contraddizioni. Un’ambiguità che, fatalmente, si riflette sull’azione delle pubbliche amministrazioni cui sono attribuiti compiti in materia. Queste, infatti, trovandosi spesso tra l’«incudine» (delle innovazioni) ed il «martello» (delle contraddizioni), sono costrette ad operare in un contesto fortemente disomogeneo e disarticolato già sul piano normativo. Da qui deriva, altresì, la difficoltà di restituirne una cifra complessiva che non sia la riproposizione di piatte descrizioni del processo di progressivo, ma costante incremento della «complessità» - normativa, organizzativa e funzionale - del sistema giuridico di disciplina del territorio, a cui corrisponde ciò che appare sempre di più come una forma implicita di «rinuncia» a logiche e moduli d’azione più o meno unitari nella definizione degli assetti territoriali: in questo senso, pertanto, vanno lette le ricorrenti affermazioni relative allo stato di crisi che, anche prescindendo dai difetti congeniti della disciplina per come si è venuta giuridicamente a configurare, caratterizza il sistema di pianificazione territoriale ed urbanistica. Si spiega così perché, nonostante il profluvio di interventi da parte dei diversi legislatori, specialmente regionali, si sia ancora ben lontani dal fornire una risposta adeguata ai molteplici profili di criticità del sistema giuridico di disciplina del territorio: tra i quali, su tutti, va sicuramente menzionata la sempre più marcata asimmetria tra la configurazione «ontologicamente» territoriale e spaziale degli strumenti cui si tende a riconoscere la funzione di «motore immobile» dei processi di governo del territorio - i piani - e la componente temporale degli stessi in relazione alle vorticose modificazioni del contesto socio-economico di riferimento. Né, a dire il vero, gli «antidoti» alla complessità, via via introdotti in sede regionale, sembrano aver sortito - almeno fino ad ora - gli effetti sperati. L’esito di tutto ciò, però, non può che essere il progressivo venir meno di logiche unitarie e, soprattutto, «sistemiche» nella definizione degli assetti territoriali. Fenomeno, questo, che - paradossalmente - si manifesta con maggiore intensità proprio nel momento in cui, stante il legame sempre più stretto tra sviluppo socio-economico e competitività dei singoli sistemi territoriali, l’ordinamento dovrebbe muovere nella direzione opposta. Date le premesse, si è dunque strutturato il percorso di ricerca e analisi nel modo seguente. In primo luogo, si sono immaginati due capitoli nei quali sono trattati ed affrontati i temi generali dell’indagine e lo sfondo nel quale essa va collocata: le nozioni di governo del territorio e di urbanistica, nonché quella, eminentemente descrittiva, di governo degli assetti territoriali, i loro contenuti e le funzioni maggiormente rilevanti riconducibili a tali ambiti; la tematica della competitività e degli interessi, pubblici, privati e collettivi correlati allo sviluppo economico dei singoli sistemi territoriali; la presunta centralità riconosciuta, in questo quadro, al sistema di pianificazione territoriale ed urbanistica in una prospettiva promozionale dello sviluppo economico; ma, soprattutto, i riflessi ed i mutamenti indotti al sistema giuridico di disciplina del territorio dall’azione delle dinamiche cosiddette glocal: questo, sia per quanto concerne le modalità organizzative e procedimentali di esercizio delle funzioni da parte dei pubblici poteri, sia per quanto attiene, più in generale, alla composizione stessa degli interessi nella definizione degli assetti territoriali. In secondo luogo, si è reputato necessario sottoporre a vaglio critico il sistema pianificatorio, cercando di evidenziare i fattori strutturali e gli ulteriori elementi che hanno determinato il suo insuccesso come strumento per realizzare le condizioni ‘ottimali’ per lo sviluppo economico delle collettività che usano il territorio. In terzo luogo, poi, si è rivolto lo sguardo al quadro delle soluzioni individuate dalla normativa e, per certi versi, offerte dalla prassi alla crisi che ha investito il sistema di pianificazione del territorio, soffermandosi, specificatamente e con approccio critico, sull’urbanistica per progetti e sull’urbanistica consensuale nelle loro innumerevoli articolazioni e partizioni. Infine, si è provato a dar conto di quelle che potrebbero essere le linee evolutive dell’ordinamento, anche in un’ottica de jure condendo. Si è tentato, cioè, di rispondere, sulla base dei risultati raggiunti, alla domanda se e a quali condizioni il sistema di pianificazione territoriale ed urbanistica possa dirsi il modello preferibile per un governo degli assetti territoriali funzionale a realizzare le condizioni ottimali per lo sviluppo economico.
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Bonetti, Tommaso <1979&gt. "Il diritto del governo del territorio tra assetti territoriali e sviluppo economico." Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2009. http://amsdottorato.unibo.it/1303/.

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Abstract:
L’oggetto della tesi di dottorato è costituito, nel quadro delle reciproche relazioni tra assetti territoriali e sviluppo economico, dalla dimensione giuridica del governo del territorio. Il diritto del governo del territorio, infatti, sta attraversando, con un ritmo ed una intensità crescenti, una fase di profonde e non sempre lineari trasformazioni. Questi mutamenti, lungi dal limitarsi ad aspetti specifici e particolari, incidono sui «fondamentali» stessi della «materia», arrivando a mettere in discussione le ricostruzioni teoriche più accreditate e le prassi applicative maggiormente consolidate. A dispetto della rilevanza delle innovazioni, però, la dimensione giuridica del governo del territorio seguita ad essere un campo segnato da una notevole continuità ed ambiguità di fondo, dove le innovazioni stesse procedono di pari passo con le contraddizioni. Un’ambiguità che, fatalmente, si riflette sull’azione delle pubbliche amministrazioni cui sono attribuiti compiti in materia. Queste, infatti, trovandosi spesso tra l’«incudine» (delle innovazioni) ed il «martello» (delle contraddizioni), sono costrette ad operare in un contesto fortemente disomogeneo e disarticolato già sul piano normativo. Da qui deriva, altresì, la difficoltà di restituirne una cifra complessiva che non sia la riproposizione di piatte descrizioni del processo di progressivo, ma costante incremento della «complessità» - normativa, organizzativa e funzionale - del sistema giuridico di disciplina del territorio, a cui corrisponde ciò che appare sempre di più come una forma implicita di «rinuncia» a logiche e moduli d’azione più o meno unitari nella definizione degli assetti territoriali: in questo senso, pertanto, vanno lette le ricorrenti affermazioni relative allo stato di crisi che, anche prescindendo dai difetti congeniti della disciplina per come si è venuta giuridicamente a configurare, caratterizza il sistema di pianificazione territoriale ed urbanistica. Si spiega così perché, nonostante il profluvio di interventi da parte dei diversi legislatori, specialmente regionali, si sia ancora ben lontani dal fornire una risposta adeguata ai molteplici profili di criticità del sistema giuridico di disciplina del territorio: tra i quali, su tutti, va sicuramente menzionata la sempre più marcata asimmetria tra la configurazione «ontologicamente» territoriale e spaziale degli strumenti cui si tende a riconoscere la funzione di «motore immobile» dei processi di governo del territorio - i piani - e la componente temporale degli stessi in relazione alle vorticose modificazioni del contesto socio-economico di riferimento. Né, a dire il vero, gli «antidoti» alla complessità, via via introdotti in sede regionale, sembrano aver sortito - almeno fino ad ora - gli effetti sperati. L’esito di tutto ciò, però, non può che essere il progressivo venir meno di logiche unitarie e, soprattutto, «sistemiche» nella definizione degli assetti territoriali. Fenomeno, questo, che - paradossalmente - si manifesta con maggiore intensità proprio nel momento in cui, stante il legame sempre più stretto tra sviluppo socio-economico e competitività dei singoli sistemi territoriali, l’ordinamento dovrebbe muovere nella direzione opposta. Date le premesse, si è dunque strutturato il percorso di ricerca e analisi nel modo seguente. In primo luogo, si sono immaginati due capitoli nei quali sono trattati ed affrontati i temi generali dell’indagine e lo sfondo nel quale essa va collocata: le nozioni di governo del territorio e di urbanistica, nonché quella, eminentemente descrittiva, di governo degli assetti territoriali, i loro contenuti e le funzioni maggiormente rilevanti riconducibili a tali ambiti; la tematica della competitività e degli interessi, pubblici, privati e collettivi correlati allo sviluppo economico dei singoli sistemi territoriali; la presunta centralità riconosciuta, in questo quadro, al sistema di pianificazione territoriale ed urbanistica in una prospettiva promozionale dello sviluppo economico; ma, soprattutto, i riflessi ed i mutamenti indotti al sistema giuridico di disciplina del territorio dall’azione delle dinamiche cosiddette glocal: questo, sia per quanto concerne le modalità organizzative e procedimentali di esercizio delle funzioni da parte dei pubblici poteri, sia per quanto attiene, più in generale, alla composizione stessa degli interessi nella definizione degli assetti territoriali. In secondo luogo, si è reputato necessario sottoporre a vaglio critico il sistema pianificatorio, cercando di evidenziare i fattori strutturali e gli ulteriori elementi che hanno determinato il suo insuccesso come strumento per realizzare le condizioni ‘ottimali’ per lo sviluppo economico delle collettività che usano il territorio. In terzo luogo, poi, si è rivolto lo sguardo al quadro delle soluzioni individuate dalla normativa e, per certi versi, offerte dalla prassi alla crisi che ha investito il sistema di pianificazione del territorio, soffermandosi, specificatamente e con approccio critico, sull’urbanistica per progetti e sull’urbanistica consensuale nelle loro innumerevoli articolazioni e partizioni. Infine, si è provato a dar conto di quelle che potrebbero essere le linee evolutive dell’ordinamento, anche in un’ottica de jure condendo. Si è tentato, cioè, di rispondere, sulla base dei risultati raggiunti, alla domanda se e a quali condizioni il sistema di pianificazione territoriale ed urbanistica possa dirsi il modello preferibile per un governo degli assetti territoriali funzionale a realizzare le condizioni ottimali per lo sviluppo economico.
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SAU, ANTONELLA. "Il principio di proporzionalità nel governo “amministrativo” del territorio." Doctoral thesis, Università IUAV di Venezia, 2011. http://hdl.handle.net/11578/278357.

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8

GHERARDI, Lorenzo. "La disciplina del "governo del territorio" in Lombardia e l'urbanistica concertata. Profili comparatistici." Doctoral thesis, Università degli studi di Bergamo, 2012. http://hdl.handle.net/10446/26691.

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9

Latini, Susanna <1998&gt. "Bette agreste: antropologia del paesaggio e tutela del territorio fra i caprari nella Barbagia di Nuoro." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2022. http://hdl.handle.net/10579/20921.

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Abstract:
L'elaborato è il frutto di una ricerca etnografica svolta nella provincia di Nuoro assieme ad alcuni caprari della zona. Servendosi degli strumenti dell'antropologia si va ad analizzare il complesso sistema di relazioni che compongono il paesaggio barbaricino. Oltre a questo si presentano le opportunità insite nel rapporto tra comunità locali e ambiente ai fini di una efficace gestione e tutela del territorio e della sua biodiversità.
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10

Giovanelli, Martina. "Paesaggio e modelli di ruralità: una chiave di lettura del territorio Marche." Doctoral thesis, Università Politecnica delle Marche, 2015. http://hdl.handle.net/11566/242924.

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Abstract:
Il tema dell’indagine intrapresa riguarda il paesaggio e le sue trasformazioni in seguito al consumo e all’utilizzo indiscriminato del territorio in cui viviamo. All’interno di questo processo, un significato rilevante viene assunto dal ruolo del paesaggio rurale nel contesto insediativo. Questa ricerca intende proporre un nuovo approccio alla lettura del territorio, con riferimento al caso studio Marche, inteso non solo come strumento conoscitivo, ma anche come base progettuale utile al raggiungimento di criteri di qualità del paesaggio e dell’ambiente. L’analisi si arricchisce di nuovi approcci che tengono conto della sua complessità in toto, assegnando al paesaggio il significato di patrimonio, in quanto grande risorsa non adeguatamente tutelata e valorizzata. Il lavoro si svolge attraverso la realizzazione di una sorta di “abaco dei paesaggi rurali” o “modelli di ruralità”, che rendono immediatamente riconoscibile quella porzione di territorio in cui si sovrappongono le “classiche” componenti naturale ed antropica, più quella percettiva, che organizza la struttura di quel particolare tassello. In ciascuno coesistono quell’insieme di caratteri e segni che hanno dato origine ad una certa struttura tradizionale (preesistenze), insieme a tutta una serie di nuovi elementi (trasformazioni). I modelli riflettono le diverse nature del rapporto paesaggio/morfologia/ ruralità/insediamento, e proprio questi rappresentano i campioni su cui si applica la metodologia basata sulla lettura e interpretazione critica del ruolo della ruralità e delle sue trasformazioni nel concetto contemporaneo di paesaggio. Questa fase permette di individuare delle “regole” di trasformazione del territorio che consentano di superare la discrasia in atto tra norma teorica e azione progettuale. Da qui prende vita il progetto, inteso come strumento attraverso il quale affrontare le problematiche e attuare modifiche in grado di misurarsi con i caratteri e le specificità del territorio che investono.
The aim of this report is to focus on the landscape and its transformations, as a result of the indiscriminate use and consumption of our territory. Within this process, the role of the rural landscape in the settlement context becomes of great importance. The report is aimed to define a new approach to the interpretation of the territory, with regard to that of the Marche region as a case study, intended not only as a cognitive tool, but also as a planning basis helpful in achieving quality criteria of the landscape and the environment. The analysis includes also new approaches that consider the whole complexity of the landscape, which is compared to a heritage, seen as great resource not properly preservated and valorized. The study continues with the realization of a “schedule of rural landscape” or “rurality models”. This makes immediately recognizable that portion of territory in which the “classic” components, natural and anthropic, together with the perceptive one which organizes the structure of that unique part, overlap. That combination of signs and symbols – that have originated a specific traditional structure (preexistences) together with a complex of new elements (transformations) coexist in each of them. Further, the research should identify some models able to reflect the different kind of the relationship between landscape / morphology / rurality / settlement. An innovative methodology, based on a critical interpretation of the rurality role and its transformations in the contemporary concept of landscape, is applied to the above mentioned models, which are considered as “sample”. This phase leads to the identification of “territory transformation rules” which help to overcome the existing discrepancy between theoretical standard and planning process. This leads to the development of the project, intended as a tool by which facing problems and proposing appropriate changes, able to face up characters and peculiar features of the territory in question.
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SERRA, SERGIO. "L'urbanistica che cambia. Mercato dei diritti edificatori, governo del territorio ed uso del suolo." Doctoral thesis, Università degli Studi di Cagliari, 2017. http://hdl.handle.net/11584/249546.

Full text
Abstract:
The thesis investigates the evolution of market-oriented approaches in the urban planning framework. These approaches are based on neo-liberal principles of market self-regulation and designed to bypass the unfairness and the ineffectiveness of the traditional zoning regulation and the rational-comprehensive plan. The main objective is to evaluate the potentiality of market-based instruments in relation to specific goals, as urban growth control and urban renewal, shared at national and European level. In particular, the work is focused on international experiences of development rights transfer aimed mainly at environmental protection. In the national context, it analyzes the various applications of urban equalization in the municipal plans, disciplined differently in regional legislations, and the recent experimentations of more flexible forms of development rights transfer or even free marketability of development capacity. This mechanism is founded on the separation of the development right from the ownership of land. It has legal autonomy and therefore it can be assegned or gained by different stakeholders according to the conditions defined by public administrations. Development rights can be used by local authorities, as non-financial compensation, to pursue different kind of objectives: free land acquisition, environmental preservation, historical and cultural resources protection, energy save incentives, urban renewal, land-take reduction, infrastructures and services realization. Based on a survey of market-based instruments used by urban planning in the international context, the thesis analyzes the Italian forms of equalization and non-financial compensation and rewards in relation to the criteria of effectiveness, efficiency, equity and transparency. The identification of various critical issues (legal, estimative and urban planning issues) allowed to advance proposals aimed at improving the effectiveness and fairness of the urban planning tools. Urban equalization and non-financial compensation tools, supporting the municipal plan or independent from its, generate development rights of different types that differ also for their legal protection. Development rights granted as compensation, for example in order to acquire an area, must be protected by the administration which has to ensure the chance of a real urban development. This right protection imposes a constraint to the urban plan revision, according to new arising community needs. The recent national law (L. 70/2011), aimed at regulating the contractual scheme of "development rights transfer", impose to register every contract that create, transfer or modify development rights ownership. It does not appear sufficient to go beyond the many critical issues although contributes to greater certainty in the assignment and circulation of development rights. The final section of the thesis studies a case sample in Sardinia Region, the metropolitan area of Cagliari, a context interested by urban sprawl and land-take processes. The analysis of the municipal plans highlights an overestimation of development capacity needs and a first attempt to use flexible and consensual approaches. Finally the research discusses the proposal of a planning law for the national territorial government and the urban planning regional reform. The discussion of the results highlights the possibility to use a market-oriented approach and the transfer of development rights. They support municipal planning instruments and integrate regulative and command and control measures in order to achieve specific aims such as urban sprawl control, urban renewal, historical centers conservation and collective services system supply.
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Ruggiero, M. L. "Contributo all'immaginario del paesaggio rurale: indagini e prospettive per le "campagne urbane" del Nordest." Doctoral thesis, Università degli studi di Padova, 2010. http://hdl.handle.net/11577/3427470.

Full text
Abstract:
The study strives to formulate hypotheses and development strategies that enhance contemporary rural landscape, in line with the guidelines established by the European Landscape Convention of 2000. The thesis, in particular, explores the relationship between build-up and open space, in areas of the Veneto region, the so-called Italian “north-east”. The “new” rural landscape is generated by the complex processes of interaction that touch all living things that inhabit it. It is potentially interesting in terms of local farming prospects and in terms of its residents as it creates a mixed system of the “rurban” type. In its first phase the thesis investigates, in a variety of ways, the integrated urban-rural aspects. Initially, to identify the type of rural buildings located near farming areas and assess their relationship to the context, the constructions were catalogued with pictures, photographing 383 buildings in the area of Riese Pio X, in the province of Treviso. Attentive observation of building characteristics, mostly those for residential use, dating back to the past two decades, has helped to identify the socio-cultural trends which, following world war II, have influenced the rural landscape. An in-depth analysis followed. Its focus was to observe the way rules and regulations influenced different types of constructions. Just after the war, in Veneto, the exponential rise of residential houses which renounced direct involvement in land management significantly modified the countryside. In addition, after the economic boom of the 80s, and in tandem with the spread of infrastructures and IT networks, have altered the way landscape of the so-called “peri-urban” areas is perceived to such extent that it is currently impossible to come up with a widely accepted interpretation of what is generally considered rural landscape. As landscape cannot exist if not through a person or through a community's interpretation, the study proceeded with a questionnaire, asking ten anonymous questions to the inhabitants of Riese Pio X. Its results yielded an articulate picture of what is meant by rural landscape. Interesting results highlighted that about 30% of those interviewed believe that transformations of the rural environment are determined by processes of productive, social environmental and cultural transformations connected to it. This underscores that their view of rural is by no means bucolic. According to this thesis, and as tested during the interview, the perception of the level of urbanization in a rural area depends on such characteristics as the typology and the quality of the inhabited buildings more than on their level of diffusion and dispersion. In the second phase, the thesis focuses on the transformation prospects of the “rurban” area in terms of the future strategies for this primary sector. The research conducted by P. Donadieu, P. Castro, and J. Van der Ploeg, Istat reports on Italian farms, and Eurostat reports on organic farms, have shown a marked growth for small to mid-sized farms that invest in “quality” products and often, even on teaching/education services and on tourism offered to citizens as a complementary activity. This phase emphasizes the importance of reconsidering agriculture as a strategic sector, as “quality” agriculture, which Italy has a vocation for, so that it can be undertaken in areas where there are already existing dwellings or in new ones, as long as they comply with the standards of quality buildings in a rural setting. The last phase tackles the theme of new potential buildings in this particular context. Small, mid-sized farms connected to family houses should once again bridge residence-farming activities. They should primarily respond to modern day functional needs, respect principles of simplicity, be energy-efficient, eco-compatible and avoiding waste in terms of people and materials. Different materials and construction techniques were assessed to see whether they complied with rural sustainability standards. Housing typologies were studied to incorporate the different functions such as residential and small scale production. The last phase of this thesis presents designs, projects, and models. The work does not cover a single architectural prototype as the aim was not to come up with the building project of a single building unit which, as interesting as it may be, would have a specific and not strategic significance. Work therefore centred on designing a flexible building and construction system (models). The models' flexibility makes it possible for the construction system to increase (or reduce) the surface of the construction destined for farming activities, those for housing and/or those for tourism, combining “accordion-like” modules into a construction system. The buildings must be easily disassembled and thanks to the exclusive use of “dry building technologies” which are perfectly reversible. In the case of very small farms/residence, self-construction must be feasible. The building system can therefore be transformed into an infinite variety of sizes but there are restrictions, in the materials and shapes, as “neorural” principles from which it evolves have to be respected.
Obiettivo della ricerca è la formulazione di ipotesi e strategie di sviluppo ai fini della valorizzazione del paesaggio rurale contemporaneo, inteso nella sua definizione allineata con quella più generale stabilita dalla Convenzione europea del paesaggio nel 2000. In particolare la tesi ne esplora alcuni aspetti che riguardano il rapporto tra edifici e spazi aperti in alcune zone del Veneto dell’area nota come “Nordest” italiano. Il “nuovo” paesaggio rurale, espressione dei processi complessi che riguardano gli esseri viventi che lo abitano, presenta caratteristiche potenzialmente interessanti sia per le prospettive dell’agricoltura locale che per quelle degli abitanti già insediati, e per questo si configura come sistema misto di tipo “rurbano”. Nella prima fase la tesi indaga alcuni aspetti di questa integrazione urbano-rurale attraverso vari tipi di indagine. In primo luogo si è proceduto alla catalogazione fotografica di 383 fabbricati nell’ambito del comune di Riese Pio X in provincia di Treviso. Il censimento ha riguardato l’individuazione delle categorie tipologiche di fabbricati rurali o di fabbricati sorti in prossimità di aree agricole per valutare il loro rapporto con il contesto. Attraverso l’osservazione dei caratteri tipologici e tecnologici degli edifici, prevalentemente ad uso residenziale, relativi all’ultimo ventennio, si sono individuate anche le tendenze socio-culturali che, a partire dal secondo dopoguerra, hanno condizionato il paesaggio rurale. Si è poi proceduto ad un analisi normativa i cui risultati sono stati incrociati con quelli delle categorie tipologiche individuate, verificando così quali norme avevano generato determinati effetti. In Veneto l’incremento esponenziale delle abitazioni che si erano dissociate dalla gestione delle proprie pertinenze, iniziato nel dopo guerra, ha modificato significativamente la struttura delle aree di campagna e, dopo il boom economico degli anni ottanta, unito all’infittirsi delle infrastrutture e delle reti tecnologiche, ha alterato anche la percezione paesaggistica delle aree cosiddette “periurbane” a tal punto che è oggi impossibile una interpretazione univoca di cosa venga comunemente inteso per paesaggio rurale. Consapevoli che non esiste paesaggio se non attraverso la lettura che è in grado di farne una persona, o una comunità, si è proceduto poi a studiare ed a divulgare un’intervista anonima composta da dieci domande, che è stata sottoposta prevalentemente ai cittadini di Riese Pio X, i cui risultati sono stati in grado di restituire un’immagine articolata di ciò che intendono per rurale. Un risultato interessante ha dimostrato che circa il 30% degli intervistati percepisce che la trasformazione dell’ambiente rurale è causata dalla trasformazione dei processi (ambientali, produttivi, sociali, culturali) ad esso connessi, dimostrando di non avere una visione bucolica della ruralità. La tesi sostiene l’idea, verificata anche tramite l’intervista, che la percezione del grado di urbanizzazione di un ambiente rurale dipenda più dai caratteri tipologici e dalla qualità degli edifici insediati che dal loro grado di diffusione e dispersione. Nella seconda fase la tesi si occupa delle prospettive di trasformazione dell’ambiente “rurbano” per ciò che attiene alle strategie future del settore primario. Gli studi di P. Donadieu, di P. Castro, e di J. Van der Ploeg, le indagini Istat relative alle aziende agricole italiane, le indagini Eurostat relative alle aziende agricole biologiche, registrano un fenomeno di forte crescita delle piccole e medie aziende agricole che decidono di investire sulla “qualità” dei prodotti e, spesso, anche sui servizi didattici e turistico-ricettivi da offrire ai cittadini come attività complementari. In questa fase si intende porre l’attenzione sulla necessità che l’agricoltura venga riconsiderata un settore strategico, e sull’importanza che questa agricoltura della “qualita”, a cui tutta l’Italia sarebbe vocata, venga pur praticata dove vi siano edifici esistenti o nuovi purché rispondano ai requisiti della qualità edilizia in ambiente rurale. Nell’ultima fase è stato affrontato il tema delle costruzioni possibili in questo contesto; dovranno essere destinate a piccole, medie aziende agricole collegate alle abitazioni delle loro famiglie perché si possa ricreare la connessione abitazione-gestione produttiva delle pertinenze. Questi edifici dovranno innanzi tutto rispondere alle esigenze funzionali della nostra epoca rispettando i principi della semplicità, del risparmio delle energie delle persone e dei materiali, e dell’eco-compatibilità. Sono stati verificati i materiali e le tecniche costruttive in grado di rispondere ai requisiti della sostenibilità in ambiente rurale, e studiate delle tipologie che possano coniugare differenti destinazioni d’uso, quali quelle abitative e quelle legate alla piccola produzione. L’ultima fase di questa tesi è propriamente progettuale, e quindi corredata da disegni e rappresentazioni dei modelli; si è deciso di non lavorare alla progettazione di un unico prototipo architettonico, perché l’interesse non era quello di concludere queste riflessioni con la progettazione di un singolo edificio che, per quanto interessante, non avrebbe avuto una rilevanza strategica ma puntuale, e perciò si è lavorato per progettare un vero e proprio sistema costruttivo flessibile (modelli). La flessibilità del modello è data dal fatto che il sistema costruttivo è stato pensato per poter ampliare (o contrarre) le superfici del manufatto destinate all’attività agricola, quelle destinate all’abitazione e/o quelle destinate alla ricezione, attraverso la combinazione di elementi modulari di un sistema “a fisarmonica”. Gli edifici sono perfettamente smontabili e perciò, grazie all’uso esclusivo di “tecnologie a secco” rispondono perfettamente ai requisiti della reversibilità del processo costruttivo. Nel caso di aziende/abitazioni molto piccole è possibile l’autocostruzione. Il sistema costruttivo, in quanto tale, è realizzabile in infinite varianti dimensionali, ma è piuttosto vincolante dal punto di vista dei materiali e delle forme, in quanto si intende che siano rispettati i principi “neorurali” da quali è stato evoluto.
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Trotta, Valentina. "Trasformazioni del paesaggio nel territorio di Segesta tra VII e II SECOLO a.C." Doctoral thesis, Universita degli studi di Salerno, 2014. http://hdl.handle.net/10556/1782.

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Abstract:
2012 - 2013
La ricerca propone un’analisi delle dinamiche di popolamento che hanno caratterizzato la parte di territorio compresa all’interno dei confini comunali di Calatafimi-Segesta tra il VII ed il II secolo a.C., attraverso una revisione critica dei dati del survey condotto dall'Università di Siena negli anni 1995-1997, finalizzato alla redazione di una Carta archeologica del Comune. La scelta del termine cronologico più antico è dovuta al fatto che le prime tracce materiali di una pianificazione dello spazio cultuale, e forse anche abitativo, sul Monte Barbaro, sede in età classica dell'abitato indigeno di Segesta, risalgono all'ultimo quarto del VII secolo a.C. Nel corso dell'età ellenistica si assiste ad una profonda trasformazione del paesaggio segestano, con la fitta occupazione stabile delle campagne. Alla fine del II secolo a.C. una netta cesura è evidente nella complessa ristrutturazione urbanistica della città di Segesta e nelle forme monumentali di alcune aree cultuali nel territorio circostante, espressioni del potere politico e della ricchezza della classe dirigente locale. [a cura dell'autore]
XII n.s.
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Santini, Chiara. "Il giardino di Versailles come modello di progettazione del paesaggio : maîtres jardiniers e tecniche d'aménagement del territorio nell'età del re Sole." Paris, EHESS, 2004. http://www.theses.fr/2004EHES0152.

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Abstract:
La thèse se propose de tracer la création d'un modèle d'organisation du paysage, les jardins de Versailles, en prêtant attention à la formation et à la pratique des techniciens qui l'ont réalisé. Le but du travail est celui d'analyser le processus théorique et la réalisation pratique du projet d'aménagement du territoire mis en place en France, à l'époque du Roi-Soleil, pour la création du grand parc de Versailles. Le travail de recherche va s'articuler sur trois thématiques fondamentales : 1)la publication, dans la première moitié du XVIIe siècle, de traités d'art et composition des jardins qui vont théoriser un nouveau type de conception de l'espace jardin. 2) L'analyse des pratiques administratives, des techniques et savoirs employés par les différentes corporations de métiers qui travaillent au chantier de Versailles. 3) La naissance et la formation d'une nouvelle figure du jardinier, plutôt un architecte-paysagiste ante litteram qu'un simple horticulteur
This thesis aims at outlining the creation of a model of landscape organization, the one of the garden of Versailles, focusing the attention on the formation and pratice of the technicians who made it. The target of this work is analysing the theoretical process and the practical realization of a landscape-organization project put into effect in France, at the King Sun age for the creation of the Grand Parc of Versailles. The reearch articulates through three main themes : 1) the publication, during the first half of the XVII century, of art and garden composition treatrises which theorise a new model of garden-space. 2) The analysis of administrative practices, of the techniques and knowledge used by several trade corporations which work for 50 years in the yard of versailles. 3) The birth and the formation of a new gardener role, nearer to the one of the landscape-painter architect more than the simple horticulture man
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Rinaldi, Stefano Ernesto. "Remigio Cantagallina e il suo ambiente : disegno di paesaggio e disegno del territorio nella Toscana del XVII secolo." Doctoral thesis, Scuola Normale Superiore, 2015. http://hdl.handle.net/11384/85751.

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Colussa, Sandro. "Un modello di studio del paesaggio antico. Il caso dell'agro del municipio romano di Forum Iulii." Doctoral thesis, Università degli studi di Trieste, 2011. http://hdl.handle.net/10077/4510.

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Abstract:
2009/2010
L’obiettivo del progetto è quello di realizzare un GIS che costituisca un modello da applicare per lo studio dei paesaggi centuriati, seguendo un percorso interamente in free/open source. E’ stato preso in esame l’agro del municipio romano di Forum Iulii (comuni analizzati: Cividale del Friuli, Corno di Rosazzo, Premariacco, Moimacco, Manzano, Buttrio e antichi comuni censuari di Povoletto e Togliano). L’elaborato finale è costituito da due livelli di lettura. Il primo prevede la visualizzazione dei dati ai fini della individuazione degli elementi di interesse archeologico (siti, maglie di centuriazione, viabilità). Per questo scopo lo sfondo cartografico è rappresentato dalle CTR e ortofoto recenti. Il secondo livello è finalizzato allo studio dei “pattern” insediativi e richiede degli sfondi cartografici che riproducano per quanto possibile la situazione paesaggistica antica. In questo caso la documentazione cartografica di base è costituita dalle mappe catastali del 1811 e 1843, utilizzate perché conservano ancora elementi della strutturazione del territorio di epoca romana oggi non più riscontrabili nella cartografia più recente (confini di proprietà, viabilità, toponomastica, usi del terreno, ecc.). Inoltre è stato realizzato un DTM mediante rasterizzazione e interpolazione delle CTR, avendo cura di eliminare le quote moderne. A queste basi cartografiche sono stati sovrapposti i layer dei siti archeologici, dei limites e rigores delle centuriazioni, della viabilità antica. Ogni elemento archeologico è stato corredato di una scheda esplicativa collegata mediante hyperlink al corrispondente report della tavola degli attributi, da immagini storiche e fotografie scattate nel corso delle prospezioni autoptiche che ne hanno verificato la posizione e la condizione attuale. I dati raccolti sono stati incrociati ed hanno permesso di chiarire alcuni elementi dell’organizzazione del territorio, che in bibliografia erano ancora rimasti sospesi. I programmi GIS utilizzati sono stati Map WindowGIS per la visualizzazione dei dati e la maggior parte delle elaborazioni ed analisi; gvSIG, ADBToolbox, QGIS per quelle operazioni non supportate da MapWindowGIS; RDF, CartLab per ulteriori operazioni sulla cartografia; OpenOffice per la redazione delle schede, poi salvate in .pdf; Access e Excel per i database dei siti e dei materiali archeologici.
XXIII Ciclo
1963
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Vicini, Melissa. "Jesolo - area "central park" centro per la conoscenza del territorio." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2014. http://amslaurea.unibo.it/8039/.

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Abstract:
Il progetto si propone di individuare le potenzialità del paesaggio naturale di Jesolo, in particolare dell'ambiente lagunare e costiero, e dei suoi caratteri architettonici riproponendo tali caratteristiche all'interno dell'area a scopo conoscitivo, con l'obiettivo di sostenere l'educazione e la sensibilizzazione alla tutela del patrimonio naturale e storico attraverso luoghi per la didattica e proposte educative che consentano un'osservazione e una esperienza diretta sul luogo.
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Michelangeli, Giuseppe. "Dall'urbanistica al governo del territorio nella regione Marche: il nuovo piano strutturale." Doctoral thesis, Università Politecnica delle Marche, 2009. http://hdl.handle.net/11566/242346.

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Bognolo, Mariangela <1982&gt. "Villa Crotta de' Manzoni. Dalla storia delle miniere di Valle Imperina alla realizzazione di una villa nel territorio Agordino." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2012. http://hdl.handle.net/10579/2122.

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Abstract:
Questa tesi analizza tutti gli aspetti di Villa Crotta de' Manzoni, dalla sua realizzazione a tutte le successive trasformazioni architettoniche. Una storia generale delle miniere di Valle Imperina, della storia della famiglia Crotta e de' Manzoni e del giardino.
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CICOIRA, MARIANNA. "Studio storico del paesaggio molisano: la collezione di Romeo Musa tra arte, territorio e identità." Doctoral thesis, Università degli studi del Molise, 2017. http://hdl.handle.net/11695/79677.

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Abstract:
Approfondire la storia di un popolo e di un territorio è sempre un’operazione complicata, soprattutto quando il paesaggio racchiude le testimonianza di un passato plurimillenario, come quello molisano. Altresì, tentare di raccontare le vicende di un popolo attraverso le più diverse fonti, che negli ultimi anni hanno offerto allo studio una grande quantità di materiale documentario, contribuisce a rendere più interessante e stimolante la ricerca. E tra le fonti storico-iconografiche, la lettura della Collezione Musa, oggetto della presente ricerca, in gran parte inedita, nella eterogeneità del materiale in essa contenuto, ha consentito di approcciarmi allo studio territoriale e paesistico con una duplice finalità: da un lato quello di potenziare ed arricchire la conoscenza storica e del patrimonio culturale molisano e dall’altro oltrepassare la visione della sola opera d’arte per ricercare all’interno di essa la manifestazione di una identità culturale. Seguendo un approccio multidisciplinare, si è partiti dunque da una ricognizione del paesaggio storico attraverso una raccolta della cartografia prodotta nel tempo al fine di definire l’ambito del nostro studio, per poi integrarla con la documentazione iconografica, che ha consentito di raccontare, non solo la particolare esperienza pittorica del nostro artista, ma anche la trasformazione del territorio molisano e delle sue comunità. Filo conduttore di questa preziosa documentazione è rappresentato dalla passione dell’artista nel documentare la bellezza e la varietà dei paesaggi molisani, i ritmi lenti della vita delle sue campagne e la tranquillità dei suoi borghi, ma anche le feste, le processioni religiose e gli altri riti appartenenti alla cultura popolare molisana. Con le sue foto, prima ancora che con i suoi dipinti, ma anche attraverso le xilografie, i disegni e le cartoline, il Musa ci accompagna in un personale viaggio, molto veristico, nel Molise “ruralissimo” degli anni Venti e Trenta, attraverso paesi e paesaggi, tradizioni e personaggi, monumenti e scorci storici, oggi non più esistenti, almeno nelle forme di allora. I caratteri degli insediamenti, i piccoli borghi arroccati in cima ai crinali, le distese di cereali fanno da cornice alle rovine di antiche civiltà e aggiungono di scatto in scatto, di acquerello in acquerello, di dipinto in dipinto, nuove informazioni alla nostra ricostruzione. Una ricognizione del paesaggio molisano ripercorsa attraverso il racconto storico guidato dallo sguardo attento e critico del Musa consente di descrivere il territorio attraverso una nuova ed originale sensibilità, alla quale si unisce un approccio scientifico con straordinarie competenze artistiche, amalgamate in una visione del tutto originale, tale da rendere moderne interpretazioni di questo territorio. Dalla collezione, depositata nel 2014 presso l’attuale Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio del Molise, è stato estrapolato un corpus di 318 opere dedicate esclusivamente al paesaggio molisano che sono state ordinate ed organizzate in un programma di database, e catalogate secondo una modalità di schedatura creata ad hoc per la collezione. La ricerca condotta si auspica possa rappresentare una proposta di valorizzazione storico-culturale per un territorio ancora poco noto, in un prospettiva inclusiva che partendo dalle opere del Musa esalti l’aspetto visivo in una viaggio immersivo che ne accentui la specificità favorendo la conoscenza ed il riconoscimento identitario.
To study in depth the history of a population and its territory is always a difficult task, especially when the landscape is the witness to the pluri-millennial past. It is also more complex trying to describe the story of a population using different sources, not only the documentary ones but also the historical and iconographic. Among the historical and iconographic material, used in this research which discusses about the historical landscape of Molise, the Musa collection, in great part unpublished, has proved to be invaluable. The heterogeneity of the material found, has allowed an innovative approach to the study of the territory and landscape: enriching, on one hand, the knowledge of history and cultural heritage of Molise, and on the other, has allowed me to go beyond the single viewing of the work of art contextualizing it and using it in order to contribute to an "identity" of the Molise landscape. Through a multidisciplinary approach, a recognition of the historical landscape was defined through a collection of maps produced over time, in order to determine the scope of the study, and then it was integrated with the iconographic documentation, so that it was possible to describe, not only the particular painting experience of the artist, but also the transformation of the Molise territory and of its communities. The central theme of this research is the passion with which Musa depicts the beauty and variety of Molise landscapes, the slow pace of life of its countryside and the tranquility of its villages, but also the festivals, the religious processions and other rituals belonging to the popular culture of Molise. More so with his photos, than with his paintings, but also through the woodcuts, drawings and postcards, Musa takes us on a personal journey, a veristic one, in the “so rural” Molise of the Twenties and Thirties, through villages and landscapes, traditions and characters, monuments and historical places, which no longer exist, at least as they were at that time. The characteristics of the settlements, the small villages perched along the top of the ridges and the fields of grain are a backdrop for the ruins of ancient civilizations and add through his snapshots, his light watercolour touches and his paintings, new information for our reconstruction. A survey of the landscape of Molise, traced through the historical tale, driven by an attentive and critical look of Musa, allows to describe the territory through a new and original sensibility, to which is added a scientific approach with extraordinary artistic skills, mixed in a very original vision, so much so that it gives modern interpretations of this territory. From the collection, deposited in 2014 at the “Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio del Molise”, a corpus of 318 works of art, dedicated exclusively to the Molise landscape, have been extrapolated, ordered and organized in a database, using a filing procedure created specifically for the collection. This research hopes to represent a proposal for the historical and cultural valuation of a territory, as yet, little known in an inclusive perspective that, starting from the works of Musa, enhances the visual aspect through an immersive journey that highlights its peculiarity, in order to promote the knowledge and the recognition of an identity.
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Bonaccorso, Giuseppe. "La Composizione del Bordo. Un progetto di paesaggio per il collegamento del quartiere Bertalia - Lazzaretto." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2020. http://amslaurea.unibo.it/20218/.

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Abstract:
Le città si stanno riappropriando del territorio consumato sfruttando i luoghi già presenti nelle aree urbanizzate, dandogli una nuova vita. La periferia urbana, storicamente caratterizzata dalla prevalenza di residenziale, inizia ad essere riscoperta grazie a nuovi progetti e nuovi collegamenti. L’area presa in esame, il settore Bertalia – Lazzaretto, è fresca del passaggio e della fermata del Marconi Express, e della presenza di uno sviluppo urbanistico strategico che porterà nell’area una nuova sede dell’Università di Bologna. Considerando la linea ferroviaria della tratta Imola – Ferrara e la volontà da parte del comune di insediare la fermata Zanardi, si intuisce quanto questa zona possa essere strategica. Il progetto di tesi mira a riadattare il PUA nell’Ambito di Trasformazione dell’Area Bertalia-Lazzaretto e caratterizzare quello che oggi è il bordo facendolo diventare porta di ingresso e punto strategico della nostra città. Le strategie progettuali sono: 1. Connettivo - riorganizzando e implementando le infrastrutture del Marconi Express e la Fermata Metropolitana Zanardi attraverso la crezione di una pista ciclabile. Un sistema di connessioni che presenta nodi di scambio a servizio di spostamenti all’interno del territorio cittadino e non solo; 2. Paesaggistico - andando a consolidare il sistema naturale presente all’interno del territorio attraverso il recupero degli alberi che verranno sradicati dal lotto a sud del people mover e ripiantumandoli a ridosso dell’angolo del confine dell’intervento. Inoltre, è previsto il riassestamento dell’antico sistema delle campagne emiliane ancora individuabili in loco dalla presenza di due filari d’alberi che riportano alla luce il sistema a cardi e decumani della suddivisione territoriale romana; 3. Architettonico – andando a progettare elementi leggeri ad uso pubblico che implementeranno il PUA e restituiranno questi spazi alla comunità che si insedierà all’interno del nuovo intervento urbano.
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MAGNI, FILIPPO. "Verso una città climate proof : strumenti e politiche innovative per il governo del territorio." Doctoral thesis, Università IUAV di Venezia, 2016. http://hdl.handle.net/11578/278715.

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Baseggio, Carlo <1977&gt. "La disciplina giuridica delle aree naturali protette, tra tutela dell'ambiente e governo del territorio." Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2007. http://amsdottorato.unibo.it/121/1/Tesi_Baseggio_Carlo.pdf.

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Baseggio, Carlo <1977&gt. "La disciplina giuridica delle aree naturali protette, tra tutela dell'ambiente e governo del territorio." Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2007. http://amsdottorato.unibo.it/121/.

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LAZZARINI, EMILIA. "L¿EDILIZIA DI CULTO TRA LIBERTÀ COSTITUZIONALI E GOVERNO DEL TERRITORIO: LA LEGGE N. 12 DEL 2005 DELLA REGIONE LOMBARDIA." Doctoral thesis, Università degli Studi di Milano, 2016. http://hdl.handle.net/2434/352130.

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Abstract:
This study concerns the construction and the preservation of religious buildings, mainly from an historical point of view by reconstructing the urban city laws since the Italian Unification, through Fascism, the two World Wars and finally the rebuilding during the second postwar period. At the beginning of the Seventies, the first devolution occurred and places of worship, that had been constructed or consecrated for religious purposes, began to be provided with city plans and each federalist intervention occurred without any constitutional changes. It was only at the beginning of the new Millennium that the most significant constitutional reform happened with the overturning of the State and the Regions' legislative competences: the general legislative competence had been conferred to the Regions, while the State remained in charge of specific topics listed in the Constitution. However, even if the competence of the State and the religious Confessions relationships continued to be regulated by the State's laws, the construction of religious buildings began to be controlled by the local authorities. In the last chapter I have focused my attention on the specific case of Lombardia's law for the governance of territories (legge per il governo del territorio), in which five articles concerns the construction of religious buildings. The Lombard law maker demands a long series of requirements of religious Confessions in order to consider a probable construction of a religious edifice or a change in the use of an existing building. There seems to be no problem at present if the religious faith has stipulated an "agreement" with the State. However, the attempt to exclude the Islamic faith is evident, since that it has not made any agreements with the Public Authority. The unconstitutionality of Lombardia's urban city law is therefore evident because it is in contrast with the Italian Constitution articles 3,8, 19 and 20, which represent Italian Secularism and therefore an equal treatment for every religious faith without discrimination or preference for any of them.
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De, Donno Marzia <1985&gt. "Il principio di consensualita' e la tutela dell'interesse pubblico nel governo del territorio. Un'analisi comparata." Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2014. http://amsdottorato.unibo.it/6680/1/dedonno_marzia_tesi.pdf.

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Abstract:
La tesi di dottorato ha ad oggetto il principio di consensualità nell’agere amministrativo, inteso quale principio generale dell’ordinamento, che regola un’azione della Pubblica amministrazione di necessità funzionalizzata al perseguimento dell’interesse pubblico. E’ pertanto sull’oscillazione problematica tra un rapporto duale e dicotomico, che ricorre tra la dimensione bilaterale dell’uso di moduli negoziali pubblico-privati aventi ad oggetto l’esercizio del potere pubblico, e la prospettiva generale e collettiva che sottintende la cura dell’interesse pubblico, che si riflette nell’elaborato. Materia di studio prescelta è, poi, il governo del territorio, settore dell’ordinamento ove più diffusamente si concludono accordi amministrativi tra Pubblica amministrazione e privati. In particolare, l’analisi è rivolta allo studio delle tanto nuove quanto problematiche fattispecie denominate accordi “a monte” delle prescrizioni urbanistiche, che rappresentano l’espressione più alta, al momento, del principio di consensualità. I problemi di ammissibilità giuridica posti da una parte della dottrina hanno richiesto una ricerca di un possibile fondamento positivo espresso per gli accordi “a monte”, anche al fine di mettere al riparo le leggi regionali che li disciplinano, da eventuali dubbi di legittimità costituzionale. Tale ricerca è stata condotta anche attraverso l’ausilio del diritto comparato. E’ così, stato possibile riscontrare anzitutto l’esistenza del principio di consensualità in un numero considerevole di Paesi, salve alcune eccezioni, alla cui analisi è stato dedicato ampio spazio di trattazione (in particolare, la Francia). Per altro verso, le analoghe esperienze giuridiche provenienti da altri Stati europei (in particolare, la Spagna) sono state d’ausilio per la finale elaborazione di un possibile modello di procedimento per la conclusione degli accordi “a monte”; mentre la constatazione di comuni giustificazioni dottrinali ha permesso l’elaborazione di una nuova possibile natura giuridica da riconoscere agli accordi in parola (accordi normativi) e la definizione di precise ricadute pratiche e giuridiche quanto al rapporto.
The present thesis focus on consensus given by private persons in the administrative decision-making, as a general principle in administrative law. Having regard to administrative agreements, the protection of the public interest is the main theoretical problem, especially when they are used in urban planning. In particular, the present thesis concentrates on the study of a new type of agreements, by which Public authorities and individuals define the content of the same General Plan. Moreover, in a comparative perspective, the current research shows a considerable diffusion of administrative agreements in a different number of countries (Germany, Spain, Portugal, Netherlands, Poland, Austria) as well as in the European Union; while they are rejected in France and England. Finally, the results of the mentioned comparison contribute to the proposition of a theory about the agreements on General Plan’s content, concerning the act, the rapport and the procedure.
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De, Donno Marzia <1985&gt. "Il principio di consensualita' e la tutela dell'interesse pubblico nel governo del territorio. Un'analisi comparata." Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2014. http://amsdottorato.unibo.it/6680/.

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Abstract:
La tesi di dottorato ha ad oggetto il principio di consensualità nell’agere amministrativo, inteso quale principio generale dell’ordinamento, che regola un’azione della Pubblica amministrazione di necessità funzionalizzata al perseguimento dell’interesse pubblico. E’ pertanto sull’oscillazione problematica tra un rapporto duale e dicotomico, che ricorre tra la dimensione bilaterale dell’uso di moduli negoziali pubblico-privati aventi ad oggetto l’esercizio del potere pubblico, e la prospettiva generale e collettiva che sottintende la cura dell’interesse pubblico, che si riflette nell’elaborato. Materia di studio prescelta è, poi, il governo del territorio, settore dell’ordinamento ove più diffusamente si concludono accordi amministrativi tra Pubblica amministrazione e privati. In particolare, l’analisi è rivolta allo studio delle tanto nuove quanto problematiche fattispecie denominate accordi “a monte” delle prescrizioni urbanistiche, che rappresentano l’espressione più alta, al momento, del principio di consensualità. I problemi di ammissibilità giuridica posti da una parte della dottrina hanno richiesto una ricerca di un possibile fondamento positivo espresso per gli accordi “a monte”, anche al fine di mettere al riparo le leggi regionali che li disciplinano, da eventuali dubbi di legittimità costituzionale. Tale ricerca è stata condotta anche attraverso l’ausilio del diritto comparato. E’ così, stato possibile riscontrare anzitutto l’esistenza del principio di consensualità in un numero considerevole di Paesi, salve alcune eccezioni, alla cui analisi è stato dedicato ampio spazio di trattazione (in particolare, la Francia). Per altro verso, le analoghe esperienze giuridiche provenienti da altri Stati europei (in particolare, la Spagna) sono state d’ausilio per la finale elaborazione di un possibile modello di procedimento per la conclusione degli accordi “a monte”; mentre la constatazione di comuni giustificazioni dottrinali ha permesso l’elaborazione di una nuova possibile natura giuridica da riconoscere agli accordi in parola (accordi normativi) e la definizione di precise ricadute pratiche e giuridiche quanto al rapporto.
The present thesis focus on consensus given by private persons in the administrative decision-making, as a general principle in administrative law. Having regard to administrative agreements, the protection of the public interest is the main theoretical problem, especially when they are used in urban planning. In particular, the present thesis concentrates on the study of a new type of agreements, by which Public authorities and individuals define the content of the same General Plan. Moreover, in a comparative perspective, the current research shows a considerable diffusion of administrative agreements in a different number of countries (Germany, Spain, Portugal, Netherlands, Poland, Austria) as well as in the European Union; while they are rejected in France and England. Finally, the results of the mentioned comparison contribute to the proposition of a theory about the agreements on General Plan’s content, concerning the act, the rapport and the procedure.
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SCARAMUZZA, EMILIO. "«L'ORDINE NELLA LIBERTÀ». CONTROLLO DEL TERRITORIO, POLIZIA E POLITICHE DI GOVERNO NELLA SICILIA GARIBALDINA (1860)." Doctoral thesis, Università degli Studi di Milano, 2017. http://hdl.handle.net/2434/528740.

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Abstract:
This research focuses on the Sicilian police during the Garibaldian dictatorship of 1860 and analyses how the “red shirts” ruled the island. The goal of this work is to retrace continuities and discontinuities of local control, public order and police service during the construction of the modern Italian state. The new Sicilian revolution brought about the collapse of the Bourbon regime in Sicily and the beginning of a deep social and political crisis all over the country. Therefore, the main goal of the local administration was to guarantee public order and respect for the law. In order to gain the support of local elites, the administration had to achieve a new social and political balance based on a national outlook. New practical instruments to rule the country were developed alongside existing military ones. This thesis provides a different interpretation of the history of the Garibaldian dictatorship through the “police prism”, in an effort to understand the complexity of the Sicilian context. In the end, this work underpins new elements that are useful to grasp the key moment of the Italian Unification and suggests a different interpretation of this phenomenon compared to the traditional analysis of the subject.
L’objectif de cette recherche est d’étudier les forces de l’ordre siciliennes pendant la dictature garibaldienne de 1860, pour montrer comment l’île a été concrètement administrée par les chemises rouges dès la libération de Palerme. Il s’agit donc de saisir les traces de continuité ou de discontinuité en matière de contrôle territorial, d’ordre public et de police dans la région, au moment de la construction du nouvel État italien. L’effondrement du régime bourbonien dans l’île, causé par la nouvelle « révolution » sicilienne, laissa le pays dans une profonde crise politique et sociale. Il ne s’agissait pas seulement d’assurer le contrôle de l’espace et de l’ordre public, mais aussi d’établir et de légitimer un nouvel équilibre social et politique afin de s’assurer le soutien des élites siciliennes, tout en les inscrivant dans une perspective nationale : un défi majeur, qui obligea l’exécutif garibaldien à dépasser la simple dimension militaire pour envisager des pratiques de gouvernement inédites. Dans cette thèse, il s’agit donc de relire l’histoire de la dictature garibaldienne à partir de ses institutions policières, prisme multiforme pour saisir la complexité de la réalité sicilienne. Le résultat de ce travail de recherche propose de nouveaux éléments utiles pour comprendre, d’un point de vue différent par rapport aux études antérieures, le moment clé de l’Unification italienne.
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Tudini, Flavia. "Monarquía Hispánica, governo del territorio e attività pastorale nella diocesi di Lima (1580-1606)." Doctoral thesis, Università degli studi di Trento, 2019. https://hdl.handle.net/11572/368809.

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Abstract:
L’intento di questa ricerca è di definire l’importanza del sistema di circolazione delle informazioni per il governo della Monarquía Hispánica, focalizzando l’attenzione sulla diocesi di Lima negli anni di governo dell’arcivescovo Toribio di Mogrovejo (1580-1606). All’interno di questo contesto più ampio, si vuole anche mostrare l’influenza delle osservazioni e dei suggerimenti inviati da Mogrovejo al re all’interno della legislazione indiana, in particolare all’interno delle reales cedulas, e della successiva Recopilación de Leyes de Indias.
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Ludwiczak, Zuzanna <1982&gt. "Studio dell’evoluzione dei segni del paesaggio rurale tradizionale: una proposta di metodo parametrico ed applicazione alla scala dell’azienda agricola." Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2012. http://amsdottorato.unibo.it/4463/1/Ludwiczak_Zuzanna_tesi.pdf.

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Abstract:
Il presupposto della ricerca consiste nel riconosciuto valore storico-testimoniale e identitario e in un significativo potenziale d’indicazione pianificatoria e progettuale che detengono in sé i segni del paesaggio rurale tradizionale. Allo stato attuale, sebbene tali valori vengano ampiamente affermati sia nell’ambiente normativo-amministrativo che in quello scientifico, è tuttora riscontrabile una carenza di appropriati metodi e tecniche idonei a creare opportuni quadri conoscitivi per il riconoscimento, la catalogazione e il monitoraggio dei paesaggi rurali tradizionali a supporto di politiche, di piani e di progetti che interessano il territorio extraurbano. La ricerca si prefigge l’obiettivo generale della messa a punto di un set articolato ed originale di strumenti analitici e interpretativi di carattere quantitativo idonei per lo studio delle trasformazioni fisiche dei segni del paesaggio rurale tradizionale e per la valutazione del loro grado di integrità e rilevanza alla scala dell’azienda agricola. Tale obiettivo primario si è tradotto in obiettivi specifici, il cui conseguimento implica il ricorso ad un caso studio territoriale. A tal proposito è stato individuato un campione di 11 aziende agricole assunte quali aree studio, per una superficie complessiva pari all’incirca 200 ha, localizzate nel territorio dell’alta pianura imolese (Emilia-Romagna). L’analisi e l’interpretazione quantitativa delle trasformazioni fisiche avvenute a carico dei sopraccitati segni sono state condotte a decorrere da prima dell’industrializzazione all’attualità e per numerosi istanti temporali. Lo studio si presenta sia come contributo di metodo concernente la lettura diacronica dei caratteri tradizionali spaziali e compositivi del territorio rurale, sia come contributo conoscitivo relativo alle dinamiche evolutive dei paesaggi tradizionali rurali dell’area indagata.
The study is based on the assumption that traditional signs of rural landscape have remarkable cultural, historical and identity values, as well as a significant potential to support planning and design guidelines. These values are currently widely recognized in the legislative and scientific fields. However, we still can point out a lack of appropriate methods and techniques for the creation of sound knowledge frameworks for the identification, classification and monitoring of traditional rural landscapes, suitable to support the definition of policies, plans and projects focusing on the countryside. The aim of the research is to develop an original set of quantitative analytical and interpretative tools for the study of the physical signs of traditional rural landscapes, and for the assessment of their degree of integrity and relevance at the farm scale. This general aim was articulated into specific objectives, achieved through suitable case studies: 11 farms located in the Imola plain, covering a total surface area of about 200 hectares (Emilia-Romagna Region). The quantitative analysis and interpretation of physical changes in the traditional signs of rural landscape have been carried out referring to a span of time ranging from the pre-industrial period to the present day. The study represents a methodological contribution to the diachronic identification and interpretation of the traditional spatial and compositional features of the countryside. Moreover, it contributes to a further knowledge of changes in the traditional rural landscapes of the investigated area.
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Ludwiczak, Zuzanna <1982&gt. "Studio dell’evoluzione dei segni del paesaggio rurale tradizionale: una proposta di metodo parametrico ed applicazione alla scala dell’azienda agricola." Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2012. http://amsdottorato.unibo.it/4463/.

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Abstract:
Il presupposto della ricerca consiste nel riconosciuto valore storico-testimoniale e identitario e in un significativo potenziale d’indicazione pianificatoria e progettuale che detengono in sé i segni del paesaggio rurale tradizionale. Allo stato attuale, sebbene tali valori vengano ampiamente affermati sia nell’ambiente normativo-amministrativo che in quello scientifico, è tuttora riscontrabile una carenza di appropriati metodi e tecniche idonei a creare opportuni quadri conoscitivi per il riconoscimento, la catalogazione e il monitoraggio dei paesaggi rurali tradizionali a supporto di politiche, di piani e di progetti che interessano il territorio extraurbano. La ricerca si prefigge l’obiettivo generale della messa a punto di un set articolato ed originale di strumenti analitici e interpretativi di carattere quantitativo idonei per lo studio delle trasformazioni fisiche dei segni del paesaggio rurale tradizionale e per la valutazione del loro grado di integrità e rilevanza alla scala dell’azienda agricola. Tale obiettivo primario si è tradotto in obiettivi specifici, il cui conseguimento implica il ricorso ad un caso studio territoriale. A tal proposito è stato individuato un campione di 11 aziende agricole assunte quali aree studio, per una superficie complessiva pari all’incirca 200 ha, localizzate nel territorio dell’alta pianura imolese (Emilia-Romagna). L’analisi e l’interpretazione quantitativa delle trasformazioni fisiche avvenute a carico dei sopraccitati segni sono state condotte a decorrere da prima dell’industrializzazione all’attualità e per numerosi istanti temporali. Lo studio si presenta sia come contributo di metodo concernente la lettura diacronica dei caratteri tradizionali spaziali e compositivi del territorio rurale, sia come contributo conoscitivo relativo alle dinamiche evolutive dei paesaggi tradizionali rurali dell’area indagata.
The study is based on the assumption that traditional signs of rural landscape have remarkable cultural, historical and identity values, as well as a significant potential to support planning and design guidelines. These values are currently widely recognized in the legislative and scientific fields. However, we still can point out a lack of appropriate methods and techniques for the creation of sound knowledge frameworks for the identification, classification and monitoring of traditional rural landscapes, suitable to support the definition of policies, plans and projects focusing on the countryside. The aim of the research is to develop an original set of quantitative analytical and interpretative tools for the study of the physical signs of traditional rural landscapes, and for the assessment of their degree of integrity and relevance at the farm scale. This general aim was articulated into specific objectives, achieved through suitable case studies: 11 farms located in the Imola plain, covering a total surface area of about 200 hectares (Emilia-Romagna Region). The quantitative analysis and interpretation of physical changes in the traditional signs of rural landscape have been carried out referring to a span of time ranging from the pre-industrial period to the present day. The study represents a methodological contribution to the diachronic identification and interpretation of the traditional spatial and compositional features of the countryside. Moreover, it contributes to a further knowledge of changes in the traditional rural landscapes of the investigated area.
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GALLINA, PAOLA. "La pianificazione strategica per il governo del territorio: un nuovo modo di fare o un "neologismo"." Doctoral thesis, Università IUAV di Venezia, 2006. http://hdl.handle.net/11578/278229.

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La, Manna Fabrizio. "Il Parlamento rivoluzionario e il governo del territorio. Poteri locali e organizzazione municipale nel '48 siciliano." Doctoral thesis, Università di Catania, 2016. http://hdl.handle.net/10761/3929.

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Abstract:
Il tema dei poteri locali ha trovato negli ultimi decenni un ampio seguito presso la comunità degli storici ottocentisti, consentendo una più vasta ed approfondita conoscenza dei meccanismi sottesi alle dinamiche politiche di superficie, che invece avevano pressochè monopolizzato la scena nel dibattito storiografico precedente. Il presente lavoro trae spunto da questa impostazione, soffermandosi, in particolare, su taluni aspetti e figure caratterizzanti il '48 in Sicilia. La scelta della circostanza rivoluzionaria funge così da episodio rivelatore di alcune dinamiche di medio periodo che amplificano tanto i fattori di rottura quanto quelli di persistenza. Sono tre gli elementi che emergono con particolare rievanza dalla ricerca: 1) il monopolio, da parte dei notabili, degli strumenti culturali necessari a condizionare il dibattito pubblico; 2) le continuità che si perpetuano nonostante i sommovimenti politici di superficie; 3) la centralità della dimensione locale rispetto al centralismo uniformante.
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FLORIS, ALESSIO. "Beni pubblici e governo del territorio. Nuove prospettive per il patrimonio immobiliare pubblico nell'epoca della rigenerazione." Doctoral thesis, Università degli Studi di Cagliari, 2022. http://hdl.handle.net/11584/333635.

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Abstract:
The research focuses on the extent, role, and functions of public real estate as a resource in urban regeneration processes, in order to trigger virtuous mechanisms aimed at countering some of the crisis phenomena in contemporary cities. The interest raised by the topic is due to the uncertainty of the outcomes of the policies developed and the limited consideration of the potential of this asset within the operational practice of urban planning. In this perspective, the role of urban planning tools in the public real estate valorisation process is highlighted, assessing their potential and criticalities in relation to the specific objectives of national policies. The aim is to set a system of theoretical and operational references to draft an urban planning model that integrates public property management into planning practice, in particular disused, unused, or abandoned buildings and areas. The study follows an inductive approach, defining a knowledge framework given the transversality of the research topic, to deepen the relationship between the management of the public real estate and urban planning in the national and international context. The first part of the thesis answers the need to outline the field of the research, which deals with relevant issues for the discipline of urban planning. The second part focuses on the Italian context, which is recognised as a preferential field for a theoretical and empirical analysis of the research topic, due to the fundamental role it plays at a territorial level and its centrality in the political-administrative debate. The third and final part has the dual purpose of extending the scope of the research to the international context and setting its path, in order to define its reflections and address its strategic guidelines. Finally, the thesis focuses on the recognition of the urban plan at the municipal level as a unitary and coherent framework for the definition of strategic choices for the regeneration of public real estate. The results of these reflections are useful for the definition of a proposal based on specific assumptions, but in a general perspective, aimed at the organisation of a comprehensive framework, which integrates the potential offered by the availability of public real estate assets within a broader urban development strategy, with a view to a responsible planning process.
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Mazzoli, Tommaso. "Atlante delle colline moreniche friulane. La georeferenziazione come base interattiva per la conoscenza del territorio." Doctoral thesis, Università degli studi di Trieste, 2010. http://hdl.handle.net/10077/3501.

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Abstract:
2008/2009
Il progetto ha come obiettivo la costruzione di un atlante bibliografico on-line che elabori e rappresenti lo stato dell’arte della ricerca sul territorio delle colline moreniche friulane
XXII Ciclo
1970
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LEONI, ALBERTO. "Il Quadro Conoscitivo degli Enti Territoriali e Locali per il Governo del Territorio ed il Codice dellÂ’Amministrazione Digitale." Doctoral thesis, Università IUAV di Venezia, 2013. http://hdl.handle.net/11578/278307.

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Montagner, Maria Giovanna <1978&gt. "Gli agro-eco-paesaggi come risorse strategiche per l'innovazione del sistema turistico: casi di studio: la Provincia di Venezia e la Camargue (F): processi partecipativi e strategie pubblico-privato per utilizzo e fruizione integrata dei beni ambientali e territoriali." Doctoral thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2010. http://hdl.handle.net/10579/1006.

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Abstract:
Il focus della ricerca è rappresentato dall’innovazione del sistema turistico mediante l’integrazione con il settore agricolo grazie alla valorizzazione e fruizione degli agro-eco-paesaggi: tipologia paesaggistica frutto della commistione di risorse naturali ed antropiche proprie di quel determinato territorio. L’individuazione dei paradigmi che hanno condotto alla formazione degli attuali modelli di sviluppo turistico – in particolar modo balneare - e agricolo ha permesso di de-costruirli al fine di predisporre un nuovo sistema turistico integrato costa-entroterra, fondato su politiche, strutture e strumenti, volti alla sostenibilità integrata. La creazione di un sistema integrato e l’aumentare delle risorse e dei soggetti coinvolti nella filiera turistica, conduce inevitabilmente a conflitti socio-ambientali, che vanno gestiti attraverso processi decisionali inclusivi e partecipativi. La scelta dei casi di studio (Provincia di Venezia e Camargue) risponde alla necessità da un lato di ancorare il neologismo paesaggistico ad un caso applicativo e dall’altro di portare un esempio concreto di gestione del territorio di tipo integrato e partecipativo.
The innovation of the Tourist System through the integration with the agricultural sector, thanks to the valorisation and fruition of the agro-eco-landscapes (a new typology of landscape the result of the mix of natural and anthropogenic resources of that specific territory) is the focus of the research. The discovery of the paradigms that have originated many actual models of touristic – seaside in particular - and agricultural developments has allowed the research to deconstruct them, in order to propose a “new integrated coast-hinterland tourist system” based on policies, structures and tools aimed at an integrated sustainability. The creation of an integrated system and, therefore, the increase of the resources and of those subjects involved in the touristic sector, inevitably leads to socio-environmental conflicts that must be managed through participatory and inclusive decision-making processes. The choice of case studies (Province of Venice and Camargue) meets the need, on the one hand, to anchor the landscape neologism to an application case and, on the other, to suggest a concrete example of an integrated and partecipatory territorial management.
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BENVENUTI, ALESSANDRA. "RETI DI SISTEMI E "RETI DI CONOSCENZE" PER IL GOVERNO DEL TERRITORIO. STRATEGIE PER L'INFORMAZIONE SPAZIALE IN FRIULI VENEZIA GIULIA." Doctoral thesis, Università degli studi di Trieste, 2006. http://thesis2.sba.units.it/store/handle/item/13225.

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Abstract:
2004/2005
L'attività di ricerca ha avuto come oggetto il tema della integrazione e condivisione delle conoscenze geografiche in ambito inter e intraistituzionale, tema di forte attualità attorno la quale sta convergendo da alcuni l'attenzione di molteplici settori della ricerca nel campo dei Sistemi Informativi Territoriali. Assumendo come sfondo di riferimento la generale revisione che sta attraversando, in ambito nazionale, il settore del "governo del territorio" e la nuova "domanda di conoscenza" che esso esprime con sempre maggiore urgenza, sono stati indagate le fondamentali problematiche sottese alla creazione di basi di conoscenze condivise in contesti complessi, caratterizzati da eterogeneità degli obiettivi, delle modalità operative e da diverse "visioni" della realtà, oltre che da differenti approcci alla gestione delle informazioni geografiche. Si è cercato a questo riguardo di mettere in luce, attraverso una "lettura critica", le questioni ancora aperte e le aporie correlate alla necessità di complementare l'approccio prevalentemente "tecnico" con categorie interpretative che tipicamente appartengono alle discipline umanistiche. Per individuare le risposte che provengono, a questo riguardo, dal settore dell' IT (Information Tecnology) è stata analizzata l' evoluzione che i SIT hanno subito nell'ultimo decennio, contraddistinta dal passaggio da sistemi "mano-utente" alla cosiddetta Distributed Geographic Information, che suggerisce un approccio policentrico e "reticolare" alla gestione delle informazioni, comprese quelle di natura spaziale.
XVIII Ciclo
1963
Versione digitalizzata della tesi di dottorato cartacea.
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CANALE, Lorenzo. "IL RUOLO DELLE AREE AGRICOLE NELLA PROGETTAZIONE TERRITORIALE. Gli aspetti sociali come forma di rivitalizzazione del territorio." Doctoral thesis, Università degli Studi di Palermo, 2014. http://hdl.handle.net/10447/91192.

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Abstract:
La tesi indaga il tema della multifunzionalità applicata all’agricoltura come strumento per riattivare territori abbandonati, degradati, a rischio di uso improprio o di nuova edificazione. L’agricoltura ha sempre avuto un rapporto fondamentale con l’Uomo e con gli insediamenti. Il rapporto tra centri abitati e aree agricole è stato un rapporto di unione e di contrapposizione. Nel passaggio da agricoltura di sussistenza a quella di tipo intensivo e specializzato sono stati coinvolti gli spazi, le tecniche, gli strumenti, le opere legate all’attività agricola e, infine, il rapporto con il territorio. L’agricoltura, benché produca beni di prima necessità, nei decenni scorsi è stata considerata un elemento secondario per motivazioni economiche. Sono chiari i valori culturali, paesaggistici, ecologici, sociali, economici dell’agricoltura ma questa è diventata sempre meno redditizia e oggi si trova in grave difficoltà rispetto alla produzione, alla sostenibilità economica, al ruolo paesaggistico e a quello sociale. Le difficoltà dell’agricoltura causano anche l’incapacità delle aree di “difendersi” dalla logica della rendita fondiaria e dall’uso legato al guadagno immediato, come succede nel caso degli impianti di energia da fonti rinnovabili. Tutto questo deve richiamare l’attenzione di chi pianifica il territorio affinché trovi strumenti di valorizzazione delle potenzialità delle aree agricole. Chiaramente le cause non sono esclusivamente economiche ma legate anche ai modelli culturali e agli stili di vita. Affrontare i temi delle aree rurali, della loro produttività, del consumo di suolo e degli usi impropri, è necessario per procedere ad una pianificazione corretta e sostenibile sotto più punti di vista: non solo quello economico, ecologico, storico e sociale ma l’insieme di questi. La tesi approfondisce le diverse politiche europee adottate per frenare la crisi dell’agricoltura. Studi e documenti europei individuano nel principio di multifunzionalità in agricoltura uno strumento per rendere il territorio agricolo più forte. È utile indagare, quindi, sui rapporti tra agricoltura multifunzionale e progettazione territoriale. In particolare si è voluta puntare l’attenzione sugli aspetti sociali come forma di rivitalizzazione del territorio e, quindi, sull’agricoltura sociale come servizio e attività che crea coesione. Le domande che la ricerca si è posta sono due: le attività agricole multifunzionali e la loro declinazione particolare in quelle sociali, possono essere uno strumento di riattivazione economica, culturale e sociale di territori rurali, periurbani e urbani in stato di abbandono, degrado, a rischio di uso improprio o nuova edificazione? Attraverso quale strumento o quali strumenti la progettazione territoriale può utilizzare e valorizzare le potenzialità dell’agricoltura multifunzionale? Per rispondere a queste due domande non si è potuto trascurare il fatto che dal punto di vista spaziale ed economico, l’agricoltura è misurabile in maniera relativamente semplice. Più complesso è misurare gli aspetti paesaggistici e sociali, quindi, serve fare riferimento ai sistemi di analisi qualitativi. Inoltre l’agricoltura sociale ha scopi riabilitativi, formativi e lavorativi ma ha anche finalità legate alla pianificazione territoriale (ambientali, economici, storico-culturali e sociali) e di questo si è grandemente tenuto conto. Altro aspetto oggetto di analisi sono i diversi approcci europei alle forme di agricoltura multifunzionale e sociale e, in ambito italiano, si indaga sugli strumenti nazionali e regionali che valorizzano le attività agricole multifunzionali. Così come si approfondisce il rapporto particolare tra forme di agricoltura sociale e aree confiscate alle criminalità organizzata. Infine, la rassegna di esempi di attività multifunzionali e l’approfondimento dei casi studio selezionati, mostrano come forme di agricoltura multifunzionale possono rivitalizzare il territorio rurale, periurbano e urbano per arrivare alla proposta di azioni relative all’integrazione di strumenti di governo del territorio, all’integrazione di politiche con strumenti tradizionali, alla logica spaziale utile affinché le potenzialità dell’agricoltura multifunzionale possano essere considerate servizi al territorio e all’abitante.
The thesis explores the theme of multifunctionality applied to agriculture as a means to reactivate the abandoned territory, degraded, at the risk of misuse or new construction. Agriculture has always had a fundamental relationship with the man and with the settlements. The relationship between urban and agricultural areas has been a relationship of union and opposition. In the transition from subsistence farming to intensive and specialized agriculture, have been involved spaces, techniques, tools, architectures related to agricultural activity and, finally, the relationship with the land. Agriculture, although produce essential goods, in the past decades has been considered a secondary element for economic reasons. There are clear cultural, scenic, ecological, social and economic values of agriculture but this is becoming less profitable and today agriculture is in serious difficulties involving the production, the sustainability , the role of the landscape and the social issues. The difficulties of agriculture also cause the inability of the areas to "defend" itself from the logic of land rent and use linked to immediate profit, as occurs in case of energy plants from renewable sources. All these issues should make territory planner to be careful so that he can find tools to enhance the potential of the agricultural areas. Clearly, the causes are not only economic but also linked to cultural patterns and lifestyles. Addressing the issues of rural areas, their productivity, land use and misuse, it is necessary to carry out a proper planning and sustainable points of view: not only the economic, ecological, historical and social but all of these together. The thesis explores the different European policies adopted to curb the crisis of agriculture. Studies and European documents identify the principle of multifunctionality in agriculture the tool to make the strongest agricultural land. Is useful to investigate, therefore, on the relationship between multifunctional agriculture and regional planning. In particular, we wanted to focus attention on the social aspects as a form of revitalization of the territory and, therefore, on agriculture as a service and social activity that creates cohesion. The questions that the research has set are two: multifunctional agricultural activities and their declination in particular social ones, can be a tool for economic revitalization, cultural and social development of rural areas, periurban and urban areas in a state of abandonment, deterioration, at the risk of misuse or new construction? Through what instrument or instruments such as the regional planning can use and exploit the potential of multifunctional agriculture? To answer these two questions we can't overlook the fact that, from the point of view of spatial and economic, agriculture is measurable in a relatively simple way. It is more difficult to measure the social aspects of the landscape and, therefore, need to refer to the qualitative analysis systems. In addition, the social farming purposes have rehabilitative, educational and business purposes but also related to spatial planning (environmental, economic, historical, cultural and social) and this has greatly been taken into consideration. Another aspect analyzed is the different European approaches to the forms of multifunctional and social agriculture, in the Italian context, and it investigates national and regional instruments that enhance agricultural activities multifunctional. It also explores the relationship between particular forms of social agriculture and areas confiscated from organized crime. The review of examples of multifunctional activities and the deepening of the case studies selected, showing how forms of multifunctional agriculture can revitalize the rural areas, periurban and urban areas. Finally, we arrive at the proposal of actions related to the integration of tools of territorial government, the integration of policies with traditional instruments, the spatial logic necessary to enable the potential of multifunctional agriculture can be considered service to the area and inhabitant.
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Coccoli, Velia. "GLI ARCHETIPI. Individuazione ed approfondimento dei significati e dei valori degli archetipi in quanto radici dei beni culturali del territorio." Doctoral thesis, Università di Catania, 2016. http://hdl.handle.net/10761/3810.

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Abstract:
Gli archetipi fino ai primi decenni del 1900 hanno rappresentato per lungo tempo un riferimento certo, una condizione, per le generazioni che si sono succedute, per poter intervenire nel territorio/ambiente. Infatti prima dell avvento del Razionalismo, la metodologia d intervento portava a leggere e a conoscere il luogo prima di progettare e di realizzare. Si usavano pochi materiali naturali, con l uso di regole sicure e consolidate, l architettura esprimeva valori con le forme e le tecniche. La ricerca si prefigge l obiettivo di riprendere gli archetipi, di analizzarli, comprenderli e riproporli, in modo da tutelare il patrimonio storico-artistico nel contesto regionale, analizzandone la formazione e la diffusione in riferimento al territorio, esaminandone le caratteristiche culturali e tecniche. Ritornare alla valorizzazione degli archetipi è una meta finalizzata a difendere il patrimonio storico-artistico-culturale del territorio, da cui derivare proposte di intervento. Detta metodologia porta immediatamente alla riflessione su come vogliamo il paesaggio del domani, ci fa riflettere su come lo volevano e rispettavano gli antenati, come è stato trasformato da chi ha dimenticato per tanti anni il valore del paesaggio. Riprendere le idee-metodi degli antenati, è un modo per analizzarci e ripercorrere la strada indicata dalle opere realizzate, dopo la desolazione, paesi e città distrutte. Tutto da riesaminare per evitare danneggiamenti, che hanno portato non solo alla cementificazione, all omologazione, ma anche alla distruzione del paesaggio e di tutta la sua memoria amata dai grandi che ci hanno preceduto.
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BOTTICINI, FRANCESCO. "Public Value e Governo del Territorio: costruzione di una proposta metodologica per la valutazione ex ante degli effetti delle trasformazioni urbane." Doctoral thesis, Università degli studi di Brescia, 2021. http://hdl.handle.net/11379/544092.

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Abstract:
Public Value e Governo del Territorio: costruzione di una proposta metodologica per la valutazione ex ante degli effetti delle trasformazioni urbane
Public Value and Government of the Territory: construction of a methodological proposal for the ex ante evaluation of the effects of urban transformations
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Michelotti, C. "La potesta' regolamentare comunale in materia edilizia dopo la riforma del titolo V della costituzione." Doctoral thesis, Università degli Studi di Milano, 2006. http://hdl.handle.net/2434/64425.

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Mosca, Laura. "Il contratto di foce per la gestione integrata delle risorse idriche nei territori all'interfaccia fiume-mare: il caso del Delta del Po." Doctoral thesis, Università degli studi di Padova, 2016. http://hdl.handle.net/11577/3427138.

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Abstract:
The national and European framework of tools and initiatives related to planning, management and development of areas characterized by the presence of water resources requires a system-based, collaborative and participatory approach (Barraque, 2001; Kallis et al., 2001; Aubin et al., 2002; Kaika, 2003; Carter, 2007; Vacik et al., 2014). The River Contracts (Bobbio et al., 2008; Magnaghi, 2008; Bastiani, 2011) that "contribute to the definition and implementation of district planning tools at both basin and sub-basin catchment scale as voluntary tools for strategic and negotiated planning pursuing the protection and proper management of water resources, as well as the valorization of riverine territories, together with the safeguard of the hydraulic risk, thus contributing to local development of such areas" (art.43 "River Contracts" DDL 1676 XVII Leg., better known as "Collegato Ambietntale", i.e. set of environmental norms included within the National Stability Law) operate within such a framework. The research builds on a strong interest in the implementation of the model River Contract in specific areas placed within the river-sea interface, in order to facilitate the implementation of water-management policies and initiatives at local scale (Governa, 2014; Alberton et al., 2011, De Vito, 2011; Armitage, 2008), with the aim to contribute to the sustainable development of these areas according to the revised regulatory framework and the new European programming period objectives. These preliminary issues have allowed developing and deepening the theoretical background as well as the conceptual framework of the research. The key-concepts identified for the purposes of the research are: (i) the peculiarities of the river mouth areas compared to those placed in along the rivers/water bodies; (ii) the state of the art of water-management and governance in Europe and Italy with special regard to participatory approaches and “place-based” policies; (iii) the River Contracts -including both general principles and rules and the most significant experiences developed so far-; (iv) the transition from the traditional River Contract model to the new concept of the Mouth Contract that was developed starting from a number of limitations/weaknesses identified for the former and following the analysis of the main experiences as well as the decision to consider its applicability to the mouth areas. The overall objective of this PhD thesis is therefore to build a new conceptual model for water governance at the scale of mouth areas placed within the river-sea interface, according to an integrated and participative water-resource management approach and a place-based policy in favour of participative and sustainable local development focused on water. The logical path which allowed to pursue this overall objective is organised into three parts linked to specific sub-objectives and functional to the orientation of the main research outputs. These sub-objectives are: • defining the new conceptual Mouth Contract model for areas within the river-sea interface, based on the adaptation/development of the traditional River Contract model and moving from the weaknesses identified for the latter (as well as from selected relevant experiences); • testing the new conceptual model in the study area of the Po Delta that is part of the coastal arc of Veneto, through the Po Delta Mouth Contract built on the proper "territorial dimension" as emerging from hydrographic, physical, human and economic characteristics of the area, according to the place-based policy approach; • assessing the exportability of the Mouth Contract model to different areas and comparative analysis with national policies (namely the experimental application of the Mouth Contract for the Po Delta chosen by Veneto Region and the Ministry of Economy and Finance - Department for Development and Economic Cohesion - for the 'implementation of the National Strategy for Internal Areas under the “2014-2020 Italy Partnership Agreement”). The final research report, i.e. this thesis, was organized according to the structure described below. The rationale of the research and objectives of the thesis are presented within Chapter 1, "Introduction", while the basic concepts on which the research builds are discussed in Chapter 2, "Background and conceptual framework". These concepts primarily relate to the characterization of the catchment area of river territories as they are traditionally identifed and the specificity of the end portions of the rivers, at the mouth to the sea, to which different characteristics and dynamics must be recognized, but that migh also be house to conflicts related to different uses, fragmentation of skills and a complex and burdensome water resources management. The normative and policy framework for the government and governance of water resources at both European and national level was then addressed, with further considerations on the network governance at the local level. Newtork governance is recognized by literature as an opportunity for development policies, in line with the focus on "territorial dimension" promoted by research in this field. Participatory and intersectoral approaches were then explored in support of the place-based policy and for a better understanding of the most appropriate tools to be taken into account for the development of a new conceptual model based on a participatory process. River Contracts –as they are defined within sectorial and territorial planning- were finally analyzed according to the current national normative framework and based on the most relevant experiences at both national and internatonal scale. The last paragraph of this chapter was devoted to the identification of the weaknesses/limitations of the traditional conceptual model, recognized as not-adequate for the application to mouth areas. These areas were then considered as the main reference for the topics addressed by the following chapters. Chapter 3, "Materials and Methods", reports the literature sources and documents used for the research as well as a description of the research methodology with special reference to, the development of the conceptual framework that provides background for the research. The logical process and methodology that enabled the adaptation of the conceptual model, from the River Contract to the Mouth Contract, based on applicability to the study area and extendibility to other areas within the river-sea interface are then presented.. Special attention is paid to the description of the methodology used in the analysis of the territory, in line with the leading concept of the "territorial dimension", as well as to the methodology developed for the identification and assessment of the actors to be involved in the participatory process. The latter includes a description of the existing participatory tools and a special focus on those of them that were selected and adapted in accordance to research needs and the key-features of the new conceptual model. Chapter 4, "Case study: the Po Delta" describes the innovative issues introduced by the new conceptual Mouth Contract model according to the above-metioned methodology. Specific attention is given to the presentation of the specificities of the hydrographic area as well as the fragmentation of existing skills especially in terms of management of the main water resources due to the failure to implement policies at local level. Chapter 5, "Results and discussion", finally shows the main research outputs, i.e.: (i) the creation of a new conceptual model for the Mouth Contract; (ii) the application of the latter to the study area of Po Delta, including the discussion of outcomes from the participatory process implemented in accordance with the methodology developed by the research (Thematic Tables); and finally (iii) the results of tests aiming to check the exportability of the model to different mouth areas (as well as different areas) and the orientation of national policies. Chapter 6 is devoted to the drawing of "Conclusions". The development of the new conceptual model for the Mouth Contract, i.e. the first output of the research, and the results achieved through the successful application to the Po Delta area, show that the implementation ot this participatory planning tool in the areas within the river-sea interface can be strategic and instrumental in promoting local development. By doing so these tools can facilitate the transposition and implementation of policies at the local level thus contributing to overcome the existing fragmentation and complexity in the management of water -and more generally- land resources. As an additional result of the research, the relevance of the model has been confirmed by policy makers who have recognized the contract as a means for facilitating the implementation of the "National Strategy for Internal Areas" - i.e. one out of three strategic options on which the place-based development policy promoted by the National Government through the 2014-2020 Italy Partnership Agreement is focused, the other two being “The South” and “Cities” - at the local scale. Chapter 7, "Bibliography", is organized into two sections distinctly related to the specific and general bibliography including legislation and regulations, programs, plans and projects, guidelines and web links. Chapter 8 consists of "Appendixes" where the main documents developed during the research, in particular during the experimental phase, are reported. In conclusion it can be stated that, besides the opportunity to further refine the new conceptual model for the Mouth Contract according to the results emerged during its implementation in the study area, the thesis has fully achieved its general objective.
Il quadro nazionale e comunitario degli strumenti e delle esperienze di pianificazione, gestione e riqualificazione dei territori caratterizzati dalla presenza dell'acqua, nei medesimi presente in diverse forme, impone la necessita'  di operare con un approccio sistemico, collaborativo e partecipativo (Barraque, 2001; Kallis et al., 2001; Aubin et al., 2002; Kaika, 2003; Carter, 2007; Vacik et al., 2014). In questa logica operano i Contratti di Fiume (Bobbio et al., 2008; Magnaghi, 2008; Bastiani, 2011), che concorrono alla definizione e all'attuazione degli strumenti di pianificazione di distretto a livello di bacino e sotto-bacino idrografico, quali strumenti volontari di programmazione strategica e negoziata che perseguono la tutela, la corretta gestione delle risorse idriche e la valorizzazione dei territori fluviali, unitamente alla salvaguardia del rischio idraulico, contribuendo allo sviluppo locale di tali aree (art.43 Contratti di Fiume DDL 1676 XVII Leg., noto come Collegato Ambientale). Le principali motivazioni del lavoro sono desunte dall'interesse per l'applicazione del modello Contratto di Fiume in specifici territori posti all'interfaccia fiume mare, con lo scopo di facilitare l'attuazione delle politiche e dell'azione di governo dell'acqua a livello locale (Governa, 2014; Alberton et al., 2011, De Vito, 2011; Armitage, 2008), in un'ottica generale di sviluppo sostenibile per i territori medesimi alla luce dell'aggiornato quadro normativo e del nuovo ciclo programmatorio comunitario. Tali motivazioni hanno consentito di costruire e argomentare il background e l'inquadramento concettuale della ricerca. I concetti base sono pertanto diventati: le peculiarità dei territori di foce rispetto ai territori fluviali di medio e lungo corso, lo stato dell'arte del governo e della governance dell'acqua in Europa e in Italia con approfondimenti rispetto agli approcci partecipativi e alla politica dei luoghi (place-based), i Contratti di Fiume dai principi e regole fino alle esperienza piu' significative, il passaggio dal modello tradizionale del Contratto di Fiume al nuovo modello concettuale del Contratto di Foce ragionato a partire da una serie di limitazioni riconosciute nel primo a seguito dall'analisi delle principali esperienze e della scelta di considerare l'applicabilita'  nei territori di foce. L'obiettivo generale della tesi di dottorato e' risultato quindi essere quello di costruire un nuovo modello concettuale di water governance alla scala geografica dei territori di foce, posti all'interfaccia fiume-mare, in una logica unitaria di gestione integrata e partecipata delle risorse idriche e secondo la politica place-based per uno sviluppo locale sostenibile di tipo partecipativo incentrato sul tema dell'acqua. Il percorso logico che ha consentito di perseguire tale obiettivo generale, e' stato strutturato in tre parti, riconducibili a sub-obiettivi, funzionali all'orientamento degli output principali della ricerca riportati come risultati. Tali sub-obiettivi sono stati: definizione del nuovo modello concettuale Contratto di Foce per i territori all'interfaccia fiume-mare, sulla base dell'adattamento/evoluzione del modello tradizionale del Contratto di Fiume e a partire dalle limitazioni riconosciute in quest'ultimo (sulla base di alcune esperienze ritenute rappresentative); applicazione sperimentale del nuovo modello concettuale nell'area studio prescelta del Delta del Po, parte dell'arco costiero della Regione del Veneto, come Contratto di Foce Delta del Po costruito sull'effettiva dimensione territoriale ragionata sui caratteri idrografici, fisici, umani ed economici dell'area in attuazione della politica place-based; resportabilita' del Contratto di Foce e confronto con le politiche nazionali (nel caso specifico dell'applicazione sperimentale del Contratto di Foce Delta del Po scelto dalla Regione del Veneto e dal Ministero Economia e Finanza Dipartimento per lo Sviluppo e la Coesione Economica per l'attuazione della Strategia Nazionale Aree Interne ai sensi dell'Accordo Partenariato Italia 2014-2020. In fase di restituzione della relazione finale, il lavoro è stato organizzato secondo la modalità di seguito riportata. Le motivazioni generali del lavoro e gli obiettivi della tesi sono stati illustrati nel Capitolo 1 Introduzione, mentre i concetti di base su cui e' stata fondata la ricerca sono trattati nel Capitolo 2 Background e inquadramento concettuale. Detti concetti di base si riferiscono innanzitutto alla caratterizzazione di area idrografica dei territori fluviali tradizionalmente intesi e nelle specificita'  dei tratti terminali dei fiumi, in corrispondenza dello sbocco a mare, a cui vanno riconosciute differenti peculiarita'  e dinamiche, ma soprattutto importanti conflitti per gli usi, frammentazione di competenze e una complessa quanto gravosa gestione della risorsa idrica. E stato quindi ricostruito il quadro normativo e di indirizzo per il governo e la governance dell'acqua a livello comunitario e nazionale, con approfondimento della riflessione rispetto alla network governance a livello locale che la letteratura riconosce come un'opportunita'  su cui investire le politiche di sviluppo e in forza della scelta che la ricerca fa di prediligere la dimensione territoriale. Sono stati conseguentemente esplorati gli approcci partecipativi e intersettoriali, sempre a sostegno della politica rivolta ai luoghi e per una migliore comprensione degli strumenti piu' vocati da considerare nella costruzione del nuovo modello concettuale, nello specifico del processo partecipativo. Sono stati infine analizzati i Contratti di Fiume, cosi come recepiti nella pianificazione di settore e territoriale, nel piu' recente quadro legislativo nazionale e secondo le principali esperienze internazionali e nazionali. Mentre il paragrafo che conclude il capitolo e' stato dedicato all'individuazione dei limiti del modello concettuale tradizionale, riconosciuto non-adeguato rispetto ad un'ipotetica applicazione sui territori di foce. Detti contesti geografici sono diventati il principale riferimento per gli argomenti dei capitoli successivi. Il Capitolo 3 Materiali e Metodi riporta le specifiche sulle fonti e sui documenti utilizzati per la ricerca nonche' la descrizione della metodologia di lavoro con riferimento soprattutto all'elaborazione dell'inquadramento concettuale. Vengono quindi illustrati il processo logico e la metodologia che hanno consentito l'adattamento del modello concettuale, da Contratto di Fiume a Contratto di Foce, in virtu' dell'applicabilita'  sull'area studio poi prescelta e in generale per l'esportabilita'  dello stesso in altri contesti territoriali all'interfaccia fiume-mare. Particolare attenzione viene poi posta alla descrizione della metodologia utilizzata nella lettura del territorio, in riferimento al tema guida della dimensione territoriale, e a quella elaborata per l'individuazione e l'analisi degli attori da coinvolgere nel processo partecipativo, compresa la descrizione degli strumenti di partecipazione esistenti e di quelli invece scelti ed utilizzati, con le relative modifiche di adeguamento che la ricerca apporta, per coerenza con il nuovo modello. Nel Capitolo 4 Caso studio: il Delta del Po vengono descritti gli elementi caratterizzanti che entrano in gioco nel nuovo modello concettuale del Contratto di Foce, secondo la metodologia precedentemente descritta. Particolare attenzione viene posta all'illustrazione delle peculiarita'  di area idrografica oltre che alla frammentazione di competenze esistente soprattutto dal punto di vista della gestione della risorsa idrica principale causa del mancato recepimento delle politiche a livello locale. Il Capitolo 5 Risultati e discussione infine riporta i principali output della ricerca, che nella sequenza sono stati: la creazione del nuovo modello concettuale del Contratto di Foce, l'applicazione del medesimo nell'area studio prescelta del Delta del Po comprensivo della discussione sugli esiti maturati dalla sperimentazione nell'ambito del processo partecipativo avviato secondo la metodologia ideata (Tavoli Tematici), infine l' esportabilita'  testata del modello in altri contesti territoriali di foce (e non solo) e l'orientamento delle politiche nazionali. Il Capitolo 6 dedicato alle Conclusioni, in cui si evidenzia che la tesi di dottorato nell'elaborare il nuovo modello concettuale del Contratto di Foce, che rappresenta il primo output della ricerca, alla luce dei risultati raggiunti soprattutto a seguito dell'applicazione del medesimo modello nel territorio Delta del Po, ha dimostrato che nei territori all'interfaccia fiume-mare l'attivazione di tale strumento di programmazione negoziata puo' essere strategico e determinante nel promuovere lo sviluppo locale e nel facilitare il recepimento e l'attuazione delle politiche alla scala locale, contribuendo al superamento delle complessita'  e frammentazioni esistenti nella gestione della risorsa idrica e delle risorse territoriali in generale. Tale utilita'  e' stata confermata dai policy maker, ulteriore risultato raggiunto dalla ricerca, che hanno riconosciuto il Contratto di Foce quale strumento di facilitazione alla scala locale per l'attuazione della Strategia Nazionale Aree Interne una delle tre opzioni strategiche, insieme a Mezzogiorno e Citta', su cui e' focalizzata la politica di sviluppo place-based voluta dal Governo Centrale ed espressa nell'Accordo di Partenariato Italia 2014-2020. Seguono infine il Capitolo 7 Bibliografia, organizzato in due paragrafi distintamente riferiti alla bibliografia generale e a quella specifica contenente normativa e regolamenti, programmi, piani e progetti, linee guida e sitografia; e il Capitolo 8 riservato agli Allegati in cui sono catalogati i principali documenti di studio e analisi prodotti durante la ricerca, in particolare durante la fase sperimentale della medesima. In conclusione si puo' ritenere che, oltre il riconoscimento dell'opportunita'  di affinare ulteriormente il nuovo modello concettuale del Contratto di Foce a seguito dei risultati emersi in fase di applicazione del medesimo sull'area studio prescelta del Delta del Po, la tesi abbia pienamente soddisfatto l'obiettivo generale preposto.
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Luotto, Enrico. "Pianificazione ecologica e disegno della città: Ravenna e lo studio della componente acustica." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2020. http://amslaurea.unibo.it/21188/.

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Abstract:
La pianificazione urbanistica e acustica del territorio: una cronistoria. Rumore e standard urbanistici: la dimensione spaziale dell’inquinamento acustico. Un equilibrato mix di quantità/qualità per la progettazione urbanistica al centro dello studio urbano proposto. Il caso del Comune di Ravenna: il capoluogo e il suo sistema di spazi pubblici. La nozione di paesaggio sonoro e la progettazione integrata dell’ambiente. La componente di rumore nel quadro conoscitivo diagnostico: il ruolo della VAS nel PUG. Il progetto – guida. Conclusioni.
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Mayer, Agnes Zsofia. "Indian Migration in European Cities: Comparative experiences how Gujarati immigrants are reshaping Leicester and Milan." Doctoral thesis, Università degli studi di Padova, 2013. http://hdl.handle.net/11577/3425266.

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Abstract:
In the context of globalisation, not only human movement became more facile between places, but the meaning of people’s locality turned unstable and uncertain. During last four decades, the number of studies on the link between people and place has increased, in order to understand the multiplying and reciprocal interactions between people and place, and to recognize the challenges that the change of place issues to people, and the challenges that migrants’ arrival issues to the receiving place, especially to urban environment. The purpose of this research is to contribute to the discussion about the role of place played in identity, and that how migration influences the place-identity. It investigates the elicitation of attachment to home place, the disruption of place-identity continuity caused by migration, and the reconstruction of homely environment in order to maintain place-identity continuity after the settlement. According to these phases, the research units seek to answer the questions: how home place induces an attachment in people, how the change between places influences the place-identity continuity, and how relocated people manifest and maintain their attachment towards the home place. The study explores the answers in the case of Gujarati immigrants arrived in Leicester and Milan. The cross-urban comparison makes possible to examine the effects of postcolonial relations and migrant community development; size and concentration on the recreation and preservation of place-identity. Empirical inquiry is based on ethnographic field work: in-depth interviews and non-participant observations. The research analyses overall 62 interviews with Hindu Gujarati immigrants and descendants in Leicester and Milan; 36 and 26 interviews respectively, furthermore completed with further 6 interviews gained from research archives. Observation covers the urban public places, focusing on the material environment, social life, and religious ceremonies. The study uses the identity-theory as a theoretical framework to transfer the principles of identity to the concept of place and model the complex entity of people-place relationship. It organises the place, person, and process aspects of people-place relationship into a simple four-party model, applying it to the empirical exploration of research themes. Empirical findings call attention to the outstanding role of home place amongst the places that people come into contact with during their lifetime. First, the research provides clues that due to which particular place features the home place evokes strong positive emotions in Gujarati immigrants. Secondly, examining the emotional effects of migration and resettlement, it reinforces the trace of earlier investigations, proving that migration causes a mental confusion as it is accompanied by change of place. Advancing further, it shows that there is relation between the sense of disruption and certain abilities of immigrants and certain qualities of sending and receiving places. Thirdly, analysing how Gujarati immigrants and descendants maintain and express their attachment to place in Leicester and Milan, the research manifests that immigrants intend to keep up their belonging whenever it is possible, instead an assimilation into the new urban environment. It demonstrated that Gujarati immigrants use the same type of practices to reconstruct the homely environment in the two cities, but they have different outcomes, depending on immigrants’ special skills, labour profile, and the particular environmental factors of settlement place. Cross-urban results also indicate that postcolonial relations between the migrant sending and receiving countries, providing a receptive environment in the destination place and internationally extended social network, guide migratory pattern and favourably influence the immigrant community development, thus they may indirectly facilitate the transformation of urban place. Empirical findings provide evidences that home place, through the emotional bonding felt towards the environment, became part of people’s identity developing place-identity, and the need to regain the sense of home place disturbed by the migration prompts immigrants to recreate the home place in the urban settlement. By its results, the research contributes and provides new empirical findings to the growing body of literature on place-identity and urban ethnic landscape from many sides. However, the conscious adherence to the homely traditions, the maintenance of social group belonging, and the prominent use of religious practice hint that besides the environmental factors, migrants’ culture also plays a significant role in place-identity continuity. This calls attention to the need for further empirical examinations of the effects of cultural belonging on place-identity, and the need to construct a more culture-sensible place-identity framework.
Nel contesto globalizzato, gli spostamenti delle persone sono diventati più facili e il significato di località è diventato instabile e incerto. Nel corso degli ultimi quattro decenni il numero degli studi sul rapporto tra uomo e ambiente è aumentato. Tali studi hanno le finalità di comprendere le interazioni reciproche e multifunzionali tra persone e ambiente, e di riconoscere le sfide del cambiamento che l’ambiente produce sulle persone da un lato, e dall’altro del cambiamento prodotto dall’arrivo dei migranti, in particolare sull’ambiente urbano. L’obiettivo di questa ricerca è quello di contribuire alla discussione sul ruolo del luogo nell'identità, e su come la migrazione influenza l’identità di luogo dei migranti. Indaga l’attaccamento all’ambiente di casa, l'interruzione della continuità dell’identità di luogo causata dalla migrazione, e la ricostruzione di ambiente familiare al fine di mantenere la continuità di identità dopo l'insediamento. Secondo queste tre fasi, i capitoli della presente ricerca cercano di rispondere alle seguenti domande : in che modo l’ambiente di casa induce un attaccamento nelle persone, come il cambiamento tra luoghi influenza la continuità dell’identità di luogo, e infine come la gente trasferita manifesta e mantiene il suo attaccamento verso l’ambiente di casa. È analizzato il caso degli indù gujarati migranti arrivati a Leicester e a Milano. Il confronto cross-urbano permette di esaminare: gli effetti dei rapporti post-coloniali e lo sviluppo delle comunità migranti; le dimensioni e la concentrazione sulla ricostruzione e sul mantenimento dell’identità di luogo. La ricerca empirica si basa su un lavoro di campo etnografico con interviste in profondità e osservazioni non partecipanti. Nello specifico, sono analizzate 62 interviste realizzate con indù gujarati immigrati e discendenti a Leicester e a Milano, 36 e 26 interviste rispettivamente, completate con 6 interviste raccolte da diversi archivi di ricerca. L'osservazione riguarda i luoghi pubblici urbani, con particolare attenzione all'ambiente materiale, alla vita sociale, e ai riti e cerimonie religiosi. Lo studio utilizza la teoria dell'identità come un quadro teorico per trasferire i principi dell’identità al concetto del luogo e forma la complessa entità del rapporto persona-ambiente. Organizza luogo, persona e processo del rapporto persona-ambiente in un modello a quattro componenti, applicanto all'esplorazione empirica dei temi di ricerca. I risultati empirici richiamano l'attenzione sul ruolo eccezionale dell’ambiente di casa tra i luoghi con cui le persone entrano in contatto durante la loro vita. In primo luogo la ricerca rivela quali sono le funzioni particolari dell'ambiente con cui l'ambiente di casa suscita emozioni forti e positive negli immigrati gujarati. In secondo luogo, esaminando gli effetti emotivi della migrazione e del reinsediamento, l'investigazione rafforza i risultati di ricerche pregresse, dimostrando che l'immigrazione provoca una frattura mentale causata da un cambiamento di luogo. Ancora, la ricerca mostra una relazione tra da un lato la frattura sentimentale e dall'altro l’abilità dei migranti e qualità dei luoghi di invio e di ricezione. In terzo luogo, analizzando come gli immigrati gujarati e i loro discendenti conservano ed esprimono il loro attaccamento all’ambiente di casa a Leicester e a Milano, la ricerca mette in evidenza che gli immigrati tendono a mantenere la loro appartenenza quanto più possibile, e non ad assimilarsi nel nuovo ambiente urbano. Gli immigrati gujarati usano lo stesso tipo di pratiche per ricostruire l'ambiente familiare nelle due città, con risultati diversi a seconda delle competenze speciali, del loro profilo di lavoro e dei fattori ambientali particolari del luogo di insediamento. I risultati cross-urbani indicano inoltre che le relazioni postcoloniali tra il Paese di invio e il Paese ricevente dei migranti, fornendo un ambiente ricettivo nel luogo di destinazione ed una rete sociale estesa nell’ambito internazionale, guidano il percorso migratorio e influenzano favorevolmente lo sviluppo della comunità di immigrati. In tal modo le relazioni postcoloniali possono indirettamente facilitare la trasformazione del luogo urbano. I risultati empirici provenienti dalla ricerca mettono in evidenza che l'ambiente di casa fa parte dell'identità tramite il legame emotivo costruito con l'ambiente, sviluppando l'identità di luogo, e dimostrano che il bisogno di ritrovare il senso dell'ambiente di casa disturbata dalla migrazione spinge gli immigrati a ricreare l'ambiente di casa nel luogo urbano di insediamento. La ricerca contribuisce e fornisce nuove scoperte empiriche alla letteratura sull’identità di luogo e sul paesaggio urbano, etnico. Tuttavia, l'adesione cosciente alle tradizioni familiari, il mantenimento dell’appartenenza al gruppo sociale e l'uso prominente delle pratiche religiose suggeriscono che oltre ai fattori ambientali, la cultura dei migranti svolge un ruolo significativo nella continuità dell’identità di luogo. Lo studio richiama l'attenzione sulla necessità di ulteriori esami empirici sugli effetti dell’appartenenza culturale sull’identità di luogo e sulla necessità di costruire un quadro dell’identità di luogo più articolato, includente la cultura.
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PLAZAS, SIERRA Andrés Mauricio. "Voces de pervivencia, el territorio de resguardo indígena en la Amazonia colombiana, apuesta colectiva para resistir a la violencia política: experiencia del Resguardo Indígena Panuré-Guaviare (1894-1998)." Universidade Federal do Pará, 2017. http://repositorio.ufpa.br/jspui/handle/2011/8736.

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CAPES - Coordenação de Aperfeiçoamento de Pessoal de Nível Superior
This work focuses on analyze the course of collective actions that allowed the constitution of indigenous territories in colombian Amazon, during a period of armed confrontation between 1984 and 1998. To delimitate the objective, it is based on the category of region to understand the process of definition of the department of Guaviare, and in the same scope the territory is detailed to identify the collective elaborations that led to the realization of the "Resguardo Indígena Panuré", a specific experience where historical reflections confluent. In this research the proposal is guided by the theoretical principles of the history of the present time, for this reason it will look for give relevance to the poorly documented collective activity of contemporary Amazonian indigenous communities, deepening the discussion about the effects of its articulation to the structure of the State as an organization, and in it, to follow up the neoliberal postulates of sustainable development for the region. Thus, is used the interpretation of oral sources, rescued in spaces of discussion of colombian indigenous organizations and in interviews, besides the interpretation of the effects of their territorial activities on the cartographic reproduction of the Amazon region.
El presente trabajo se enfoca en analizar el curso de las acciones colectivas que permitieron la constitución de los territorios de resguardo indígena en la amazonia colombiana, para un periodo de crisis de la confrontación armada, situado entre 1984 y1998. Para delimitar el objetivo, se sustenta la categoría región para comprender el proceso de definición del departamento del Guaviare, y en el mismo ámbito se detalla la de territorio para identificar las elaboraciones colectivas que llevaron a la concreción del Resguardo Indígena Panuré, experiencia específica donde aterrizan las reflexiones históricas. La propuesta investigativa se orienta por los principios teóricos de la historia del tiempo presente, por lo que se buscará dar relevancia a la actividad colectiva poco documentada de las comunidades indígenas amazónicas contemporáneas, profundizando en la discusión sobre los efectos de su articulación como organización a la estructura del Estado, y en él, al seguimiento de los postulados Neoliberales de desarrollo sostenible para la región. Así, se acude a la interpretación de fuentes orales, rescatadas en espacios de discusión de las organizaciones indígenas colombianas y en entrevistas, además de la interpretación de los efectos de sus actividades territoriales en la reproducción cartográfica de la región amazónica.
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Borges, Leonardo Beraldo de Ornellas. "Corrup??o urban?stica: expans?o urbana, controle sobre o territ?rio e interfer?ncia sobre a cidadania." Pontif?cia Universidade Cat?lica de Campinas, 2018. http://tede.bibliotecadigital.puc-campinas.edu.br:8080/jspui/handle/tede/1094.

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Abstract:
Submitted by SBI Biblioteca Digital (sbi.bibliotecadigital@puc-campinas.edu.br) on 2018-05-07T12:59:46Z No. of bitstreams: 1 LEONARDO BERALDO DE ORNELLAS BORGES.pdf: 19548057 bytes, checksum: e8942746d634b7af9b01999e7c3cfb3b (MD5)
Made available in DSpace on 2018-05-07T12:59:46Z (GMT). No. of bitstreams: 1 LEONARDO BERALDO DE ORNELLAS BORGES.pdf: 19548057 bytes, checksum: e8942746d634b7af9b01999e7c3cfb3b (MD5) Previous issue date: 2018-02-20
This paper seeks to assist in the understanding of urban planning processes in Brazilian cities. Therefore, it intends to investigate certain mechanisms which are inserted in planning systems designs and may increase the corrupts transactions in those environments. Through a literature review, seeks to outline elements which would contribute to this dynamic. By an attempt to contextualize forms of territorial control in Brazil, it seeks to understand how ties between state and private actors would operate in the cities. In addition, it discusses how the efficiency of instances of social participation in urban planning processes can be affected by land-use corruption. The work is structured through a case study, which analyzed the dynamics of a urban planning system in a city between 1985 and 2016. Through the survey of the urban legislation and the identification of the actors involved in the processes of urban expansion in the period, it was possible to establish how some elements found in the literature allowed grant of privileges in these processes.
Il presente lavoro cerca di aiutare nella comprensione dei processi di pianificazione e gestione nelle citt? brasiliane. In questo senso, cerca di investigare determinati meccanismi che, inseriti nei sistemi di pianificazione, possono potenzializare le transazioni corrotte in questi ambienti. Attraverso una revisione della letteratura sulla corruzione urbanistica, cerca di delineare quali elementi potrebbero contribuire a questa dinamica. Attraverso uno sforzo per contestualizzare le modalit? di controllo territoriale in Brasile, si cerca di capire come i legami tra attori statali e privati opererebbero nelle citt?. Inoltre, si discute di come l?efficienza delle istanze di partecipazione sociale nei processi di pianificazione e gestione territoriale possa essere influenzata dalla corruzione urbanistica. Per questo, il lavoro ? stato strutturato attraverso un caso di studio, che ha analizzato le dinamiche di un sistema di pianificazione e gestione in una citt? dall?interno dello stato di San Paolo nel periodo 1988-2016. Attraverso il rilevamento della legislazione urbana e l?identificazione degli attori coinvolti nei processi di espansione urbana nel periodo, ? stato possibile stabilire come alcuni elementi trovati in letteratura consentissero l?ottenimento di privilegi in questi processi.
O presente trabalho procura auxiliar na compreens?o de processos de planejamento e gest?o urban?sticos das cidades brasileiras. Neste sentido, procura investigar determinados mecanismos, que inseridos em desenhos de sistemas de planejamento, podem potencializar transa??es corruptas nestes ambientes. Busca, por meio de uma revis?o da literatura que trata da corrup??o urban?stica, delinear quais elementos contribuiriam para esta din?mica. Por meio de um esfor?o para contextualizar modos de controle do territ?rio no Brasil, procura entender de que forma la?os entre atores estatais e privados operariam nas cidades. Al?m disso, discute de que maneira a efici?ncia de inst?ncias de participa??o social nos processos de planejamento e gest?o pode ser afetada pela corrup??o urban?stica. Para isso, o trabalho foi estruturado por meio de um estudo de caso, que analisou a din?mica de um sistema de planejamento e gest?o em um munic?pio paulista durante o per?odo de 1985-2016. Atrav?s do levantamento da legisla??o urban?stica e da identifica??o dos atores participantes nos processos de expans?o urbana no per?odo, foi poss?vel estabelecer de que maneira alguns elementos encontrados na literatura, possibilitaram a obten??o de privil?gios nestes processos.
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CASINI, Lorenzo. "L'equilibrio degli interessi nel governo del territorio." Doctoral thesis, 2004. http://hdl.handle.net/11573/495263.

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Alcalini, Andrea. "Il governo del territorio e lo spettro della mafia." Doctoral thesis, 2018. http://hdl.handle.net/2158/1121139.

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Abstract:
In che modo le mafie possono interagire con il settore del governo del territorio in aree di non tradizionale presenza? Come si configura lo spazio di relazione tra mafie e governo del territorio nell'Italia centro-settentrionale? Il governo del territorio è un ambito particolarmente colpito dai tentativi di infiltrazione del crimine organizzato, in particolare è il campo dell'urbanistica ad essere al centro delle attenzioni dei gruppi mafiosi.Diversi lavori di ricerca hanno fatto luce sulle motivazioni che spingono le mafie ad interessarsi soprattutto di urbanistica e lavori pubblici. A queste evidenze può essere associata una generale carenza di informazioni – in particolare degli studi prodotti nel campo della ricerca in urbanistica - sul “come” le mafie riuscirebbero a mettere in azione meccanismi di interferenza con il settore del governo del territorio. In altre parole si sa ancora troppo poco dei modi in cui si esplica l'interesse dei mafiosi per il settore della pianificazione territoriale e dei lavori pubblici e, d'altro canto, su come questo può prendere forma nelle aree di non tradizionale presenza. Gli obiettivi di questa ricerca sono stati: (1) ricostruire uno schema analitico generale degli studi che, in tempi passati, si sono già concentrate sul tema, un mosaico frammentato e mai del tutto ricondotto dentro un percorso unitario; (2) in secondo luogo strutturare casi di studio approfonditi e concentrati su “vicende urbanistiche anomale” accadute in Comuni commissariati del Centro Nord Italia; (3) in terzo luogo, osservare il ruolo giocato dagli organi deputati a valutare e controllare la legittimità degli atti di governo del territorio e, l'efficacia o meno, di alcuni dispositivi prefettizi di controllo “antimafia” sul comparto delle imprese edili; (4) in quarto luogo analizzare alcuni aspetti controversi del procedimento di commissariamento degli Enti locali per supposte infiltrazioni mafiose; (5) in quinto luogo ridefinire ruoli e pesi effettivi delle organizzazioni mafiose all'interno dei processi di governo del territorio. I risultati attesi sono: 1) l'organizzazione di una prima parziale tipizzazione, di alcune modalità di interazione, che gruppi mafiosi mettono in campo nel tentativo di inserirsi all'interno dei processi di pianificazione urbanistica. 2) L’approfondimento di alcuni punti deboli dei provvedimenti prefettizi di controllo antimafia sulle imprese di costruzioni. 3) Una valutazione sul ruolo degli organismi deputati a valutare la legittimità degli atti di governo del territorio. 4) La costruzione di un metodo di indagine replicabile anche per altri contesti territoriali.
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PANATO, MARCO. "Liberalizzazione delle attività economiche e governo del territorio: lo «statuto» urbanistico delle attività produttive." Doctoral thesis, 2014. http://hdl.handle.net/11562/726968.

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Abstract:
"Liberalizzazione delle attività economiche e governo del territorio: lo «statuto» urbanistico delle attività produttive": la ricerca parte dalla ricostruzione del concetto di pianificazione urbanistica e della sua evoluzione nella legislazione statale e nelle legislazioni regionali; il tutto per andare poi ad analizzare gli statuti delle attività produttive. Ciò con particolare riferimento ed attenzione alla loro programmazione e previsione sul territorio, a fronte delle (crescenti) spinte liberalizzatrici, anche di origine comunitaria, e dei conseguenti riflessi a livello di interessi economici e sociali. Viene ad emergere, perciò, una prima grande questione, ossia se siano gli strumenti di assetto e governo del territorio a doversi "occupare" (e, perciò, incentivare) dello sviluppo economico; ed in tal caso, dove sia la causa e dove l'effetto: cioè se sia l'assetto territoriale, come predefinito dalle competenti amministrazioni a creare il sistema economico - produttivo di un territorio oppure, al contrario, se siano le pulsioni economiche «a monte» ad influire sul sistema territoriale di riferimento. Da qui, l'approfondimento del procedimento dello Sportello Unico Attività Produttive (SUAP) con particolare riferimento al procedimento cd. in variante urbanistica che permette l'insediamento, l'ampliamento ed il trasferimento di insediamenti produttivi nel territorio. Ciò a partire dalla sua istituzione con il d.p.r. 447/1998 sino alle più recenti ed attuali riforme. La ricerca è poi proseguita con l'analisi dell'applicazione di detto strumento nelle legislazioni regionali e nelle interpretazioni giurisprudenziali; si è affrontato, inoltre, anche il tema della c.d. urbanistica commerciale, a partire dal suo (problematico) inquadramento all'interno dell'ambito delle attività produttive.
"Liberalizzazione delle attività economiche e governo del territorio: lo «statuto» urbanistico delle attività produttive" (“Liberalisation of economic activities and the administration of the territory: the town planning "status" of the productive activities"): the starting point of this research is the reconstruction of the concept of town planning and its evolution under both the domestic and regional legislation; then, the analysis focuses on the statutes of productive activities. The attention is mainly devoted to their planning and forecasting in the territory, taking into account the (growing) deregulation forces, also emanating from the EU, and the consequences at the economic and social levels. It follows a first main issue, namely whether it is up to local governmental instruments to deal with (and, consequently, to promote) the economic development in the relevant territory; and, if so, where the cause and the consequence lie: that is, whether it is the land-use planning, as provided by the competent local administrations, to create the economic and productive system within a territory or, conversely, whether the relevant territorial system is affected by overarching economic boosts. This explains the deeper analysis of the process of the Single Desk for Productive Activities (‘Sportello Unico Attività Produttive ‘(SUAP)), with particular reference to the proceedings in the so-called town-planning variant, which allows the establishment, expansion and transfer of productive facilities in the relevant area. This is possible from its establishment by d.p.r. 447/1998 until the most recent and current reforms. The research then looks at the application of this instrument under regional laws and judicial interpretations. Also the issue of the so-called business town planning is considered, starting from its (problematic) classification within the framework of productive activities.
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