Journal articles on the topic 'Gli elementi dell'architettura funzionale'

To see the other types of publications on this topic, follow the link: Gli elementi dell'architettura funzionale.

Create a spot-on reference in APA, MLA, Chicago, Harvard, and other styles

Select a source type:

Consult the top 26 journal articles for your research on the topic 'Gli elementi dell'architettura funzionale.'

Next to every source in the list of references, there is an 'Add to bibliography' button. Press on it, and we will generate automatically the bibliographic reference to the chosen work in the citation style you need: APA, MLA, Harvard, Chicago, Vancouver, etc.

You can also download the full text of the academic publication as pdf and read online its abstract whenever available in the metadata.

Browse journal articles on a wide variety of disciplines and organise your bibliography correctly.

1

Romeo, Emanuele. "Memoria dell’antico e nuove funzioni museali compatibili Alcune riflessioni sul patrimonio industriale legato alla produzione di elettricità." Labor e Engenho 11, no. 4 (December 26, 2017): 412. http://dx.doi.org/10.20396/labore.v11i4.8651199.

Full text
Abstract:
Il patrimonio industriale legato all’energia elettrica è rappresentato da una serie di complessi architettonici fortemente stratificati, caratterizzati da diverse soluzioni tecniche, formali e distributive che si sono sovrapposte l'una all'altra, quando necessario, per ragioni legate all’innovazione tecnologia e ai cambiamenti nei processi produttivi. In realtà, sono proprio queste stratificazioni (aggiunte, cambiamenti d'uso, abbandoni momentanei e riusi, accompagnati da adeguamenti architettonici e tecnologici) che conferiscono ai complessi industriali particolare valore di memoria. Infatti, è proprio la continua trasformazione di funzioni e di elementi tecnologici a rappresentare “l'essenza” di questa particolare produzione edilizia. Dalla nascita delle prime fabbriche fino ad oggi, gli edifici industriali hanno cambiato rapidamente la loro forma architettonica e la loro consistenza sia materica sia formale assecondando le esigenze lavorative e produttive. Per questo motivo oggi abbiamo l'opportunità di leggere una "storia dell'architettura" rappresentata da una sequenza di tecnologie e materiali sostituiti di continuo o stratificatisi, in un abaco di elementi relativi alla sperimentazione del calcestruzzo armato, del ferro, della ghisa, dell’acciaio; oppure riguardanti l’utilizzo di grandi superfici di vetro o coperture a shed; o ancora relativi all'uso di fonti energetiche naturali e artificiali. Molte esperienze europee di restauro e riuso degli edifici industriali legati alla produzione di energia, hanno già considerato tale approccio come una delle migliori scelte volte a una conservazione che possa definirsi compatibile: la scelta delle nuove funzioni è dettata, infatti, non tanto dalle esigenze economiche e d’uso, ma dalla flessibilità dell'edificio ad accogliere sostanziali adeguamenti tecnici, energetici, funzionali. Ciò con l’obiettivo di raggiungere un giusto equilibrio tra il rispetto della memoria storica e la necessità di adattarsi alle normative riguardanti l’adeguamento energetico e le nuove funzioni richieste dalla popolazione, raggiungendo una sostenibilità sociale, culturale e ambientale.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
2

Nato, Alessandro. "La politica d'asilo dell'Unione europea tra crisi e sovranismi: quale futuro per il principio di solidarietà?" CITTADINANZA EUROPEA (LA), no. 1 (August 2020): 191–213. http://dx.doi.org/10.3280/ceu2020-001007.

Full text
Abstract:
L'efficacia del principio di solidarietà ex art. 80 TFUE è stata influenzata dalle resistenze degli Stati membri sovranisti del c.d. gruppo di Visegrad sul ricollocamento dei richiedenti asilo giunti nell'UE durante la crisi migratoria. Nondimeno, il generale funzionamento della politica di asilo UE e la solidarietà tra Stati Membri risentono delle carenze strutturali degli elementi chiave dell'architettura del sistema europeo comune di asilo, quali la ripartizione delle responsabilità, la cooperazione, il sostegno finanziario dell'UE. In tale contesto, la Cor-te di Giustizia è intervenuta nella diatriba accesa dai Paesi Membri sovranisti chiarendo cau-tamente alcuni aspetti inerenti la discrezionalità dell'azione statale sui ricollocamenti e la portata del principio di solidarietà, come dimostra anche la recente sentenza Commissione c. Polonia, Ungheria e Slovacchia. Allo scopo di illustrare il ruolo del principio di solidarietà nella politica di asilo UE, il contributo esaminerà sia le carenze strutturali degli elementi chiave dell'architettura del sistema europeo comune di asilo sia la recente giurisprudenza della Corte di Giustizia in materia.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
3

De Stavola, Federico. "Potere, controllo e soggettività nelle piattaforme digitali di food delivery: un'analisi foucaultiana dell'app latinoamericana Rappi." SOCIOLOGIA DEL LAVORO, no. 158 (November 2020): 178–98. http://dx.doi.org/10.3280/sl2020-158009.

Full text
Abstract:
In questo articolo si propone un'analisi foucaultiana dell'architettura di potere e delle forme di soggettivazione nell'app latinoamericana di food delivery Rappi, basata su una ricerca condotta a Buenos Aires e Città del Messico. Si utilizzeranno i concetti di disciplina, governamentalità e tecnologie del sé per analizzare la piattaforma digitale e i sistemi di direzione e controllo della forza lavoro nella cooperazione. In questo modo sarà possibile mostrare come l'architettura di potere presente nella app Rappi strutturi la relazione di lavoro e la soggettività del lavoratore sul modello dell'autoimprenditorialità. Questa analisi intende proporre il concetto di autonomia funzionale, il quale potrebbe essere approfondito in future ricerche sul tema.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
4

D'Amia, Giovanna. "L'urbanistica coloniale di Giovanni Pellegrini e la pianificazione dei villaggi libici." TERRITORIO, no. 57 (June 2011): 125–34. http://dx.doi.org/10.3280/tr2011-057016.

Full text
Abstract:
Nel quadro del nuovo ciclo di studi sull'architettura coloniale italiana, il saggio prende in esame la posizione di Giovanni Pellegrini in tema di pianificazione urbana e la progettazione di alcuni centri rurali realizzati in Libia negli anni Trenta. A partire dal Manifesto dell'architettura coloniale pubblicato nel 1936, Pellegrini rifiuta infatti il ‘folclorismo' di molte opere contemporanee, sostenendo una metodologia progettuale rigorosamente moderna che sappia trarre dalla tradizione locale soluzioni e motivi adeguati alle condizioni geografi che e climatologiche. I villaggi realizzati per la colonizzazione demografica intensiva del 1938-1939 confermano questa linea metodologica e - rispetto a quelli di altri professionisti - evidenziano un'impostazione piů funzionale e un piů attento inserimento ambientale, rifiutando il ricorso alla retorica monumentale della classicitŕ.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
5

Dini, Roberto. "Nuovi sguardi sulla montagna. Elementi per il progetto alla grande scala." TERRITORIO, no. 56 (March 2011): 158–63. http://dx.doi.org/10.3280/tr2011-056024.

Full text
Abstract:
In quanto spazio ‘altro' le Alpi costituiscono un terreno di sperimentazione privilegiato per tentare di rispondere ad alcune domande centrali nel dibattito sulla pianificazione e sul progetto d'area vasta: dalle problematiche connesse alla patrimonializzazione del paesaggio, all'intreccio tra dato fisico e sociale, alla sostenibilitŕ ambientale, alla tutela del patrimonio storico e ambientale. Č fondamentale ragionare su modalitŕ di trasformazione in grado di tenere assieme immagini, progettualitŕ, dinamiche di natura differente, al fi ne di generare ‘territori abitati' nella complessitŕ dei loro valori. Anche nel contesto alpino emerge la necessitŕ di una riflessione intorno al tema dell'architettura alla grande scala, nell'incrocio tra strutturazioni insediative, morfologie del substrato territoriale con l'insieme delle pratiche dell'abitare e delle politiche di sviluppo locale.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
6

Celotto, Lucia. "La pazienza di Giobbe: alcune note psicoanalitiche sulle relazioni di coppia conflittuali." INTERAZIONI, no. 2 (July 2010): 101–14. http://dx.doi.org/10.3280/int2010-002009.

Full text
Abstract:
Il lavoro propone una serie di considerazioni teoriche, sviluppate a partire dall'esperienza clinica, sul ruolo della famiglia e della coppia nella funzione di contenitore di elementi psichici condivisi. Ciň che si intende esplorare, facendo ricorso anche a vignette cliniche, riguarda non solo la dinamica di coppia in presenza o meno di un disagio esplicito di uno dei membri della famiglia, ma anche ciň che puň essere fatto oggetto di ulteriori riflessioni a proposito della ripartizione di ruoli e funzioni nella coppia e di ciň che ha un peso nello strutturarsi dell'identitŕ di genere in bambini e bambine. In particolare, vengono prese in considerazione le esplorazioni cliniche di Winnicott sugli elementi maschili e femminili della psiche e le sue considerazioni teoriche sulla dissociazione di tali elementi, sia nella realtŕ disfunzionale del sintomo che in quella funzionale, alla coppia ed al nucleo familiare, relativa alla creazione ed al mantenimento di identificazioni crociate. Segue una disamina dei contributi di M. Milner sull'argomento relativo ai suoi commenti alle tavole di Blake sulla leggenda biblica di Giobbe. Esse sembrano offrire una prospettiva estremamente originale e stimolante alla esplorazione psicoanalitica delle riparti- zioni di elementi scissi all'interno delle dinamiche di coppia ed una conferma ulteriore delle ipotesi di Winnicott.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
7

Evangelisti, Paolo. "La legittimità del potere ed il suo esercizio. Elementi comparativi nella testualità politica francescana del XIV secolo." HORIZONTE 15, no. 48 (December 31, 2017): 1299. http://dx.doi.org/10.5752/p.2175-5841.2017v15n48p1299.

Full text
Abstract:
<p>L'esperienza medievale dei Minori è caratterizzata dalla decisione di svolgere un ruolo attivo nelle realtà sociali nelle quali l’Ordine si inserisce. In questo quadro la consapevolezza teorico-politica francescana matura sino a cimentarsi con la questione dei requisiti che, da soli, possono legittimare l’autorità politica.</p><p>Se in Scoto la legittimità deriva in via esclusiva dall’espressione del consenso di coloro che volontariamente scelgono di conferire quel potere ad un’autorità, se in Ockham la legittimità del potere è condizionata da un duplice principio di circostanzialità e di efficienza funzionale, in Eiximenis la questione della legittimità è sottoposta a un duplice vaglio.</p><p>L'agire politico dell'autorità politica non può mai essere considerato un esercizio della <em>plenitudo potestatis</em> in ragione di un principio costituzionale: il reggitore di una comunità deriva il suo potere e la sua autorità non solo dal consenso ma da un patto convenuto che deve avere per oggetto esplicito gli ambiti ed i fini della sua azione. Il secondo vaglio è inerente ad una condizione coessenziale di legittimità: il potere ha una sua motivazione strettamente funzionale. L’autorità politica deve garantire, classicamente, pace e giustizia, ma anche farsi parte attiva di un processo volto al “millor estament de la cosa pública”, al miglioramento economico dei soggetti che costituiscono la comunità politica, ma anche di coloro che potranno entrarne a far parte attraverso precisi e ben delimitati percorsi inclusivi.</p>
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
8

Bologna, Maria. "Il senso del passato. L'esperienza del sosia in psicopatologia." RIVISTA SPERIMENTALE DI FRENIATRIA, no. 3 (December 2012): 135–40. http://dx.doi.org/10.3280/rsf2012-003009.

Full text
Abstract:
Scopo del lavoro č descrivere l'esperienza del DH di Psichiatria dell'AUSL di Modena che tratta prevalentemente pazienti con Disturbi del Comportamento Alimentare (DCA); il paradigma teorico-clinico č quello dell'integrazione funzionale. Viene descritto il setting in cui č stato possibile attuare, per un piccolo numero di pazienti, un intervento psicoterapeutico focale; questa modalitŕ di presa in carico integrata ha permesso ai pazienti di attivarsi per trattamenti evolutivi rispetto a quelli attuati precedentemente. Viene presentata una vignetta clinica come esemplificazione di trattamento integrato in cui č stato effettuato un intervento psicoterapeutico focale. Nella nostra esperienza, l'intervento focale diviene uno degli elementi di cura proposto, al pari degli altri, in un clima culturale-operativo condiviso con tutta l'équipe, integrato nell'intero programma di trattamento.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
9

Tedeschi, Antonella. "Clodia, Celio e la retorica dell’abbandono (A proposito di Cic. Cael. 61)." Cuadernos de Filología Clásica. Estudios Latinos 42, no. 2 (January 20, 2023): 187–95. http://dx.doi.org/10.5209/cfcl.85040.

Full text
Abstract:
La ‘retorica dell’abbandono’ si basa su elementi ricorrenti e meccanismi comportamentali divenuti topici, come attestato dalla poesia e dal teatro. Anche l’oratoria vi ricorre. Cicerone, ad esempio, fa rientrare nella topica di un crudelissimum discidium le accuse che Clodia aveva rivolto al suo assistito, Celio (Cic. Cael. 30-31). Il termine discidium diventa, pertanto, funzionale a rendere persuasive le argomentazioni difensive, in quanto vettore dell’idea della violenza della separazione: una violenza in grado di produrre risentimento e devastanti conseguenze emotive che si traducono in parole e azioni mirate a colpire un ex innamorato. La trasformazione dell’affettuosa consuetudo in astiosa simultas, descritta in Cic. Cael. 61, dunque, viene indicata come causa delle azioni intraprese da Clodia contro Celio: un efficace modo per attenuare i crimina attribuiti al giovane e per minare l’attendibilità della teste.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
10

Ferrara, Silvia, and Diego Cristiani. "Il geroglifico cretese: nuovi metodi di lettura (con una nuova proposta di interpretazione del segno 044 i)." Kadmos 55, no. 1-2 (May 24, 2016): 17–36. http://dx.doi.org/10.1515/kadmos-2016-0002.

Full text
Abstract:
Abstract In base a recenti analisi dei sigilli in pietra iscritti nel sistema di scrittura geroglifico cretese, ancora indecifrato, si puo proporre una nuova ipotesi di interpretazione della funzione di alcuni segni. Alcuni elementi che erano stati considerati come simboli decorativi sono stati re-interpretati, invece, come elementi semantici del repertorio geroglifico cretese. Nel valutare l’attendibilita di questa ipotesi a livello sistemico, proponiamo di attribuire ad alcuni segni del repertorio una funzione logografica, sottolineata dall’uso di filler decorativi che sembrano isolarne la posizione all’interno di una sequenza di sillabogrammi. Come esempio sotteso a questa metodologia, si e rivelata istruttiva una computazione statistica delle attestazioni del segno 044 i soprattutto per gli esempi integrati nelle sequenze ripetute fino ad oggi interpretate come ‘formule’. Alla luce di queste considerazioni, offriamo una nuova interpretazione dell’iconografia di questo segno. Dagli inizi degli studi sul geroglifico, il segno 044 i e stato associato alla rappresentazione di una ‘cazzuola’ (‘trowel’). Qui invece dimostriamo come sia piu plausibile e coerente associarlo alla raffigurazione del cosiddetto Petschaft, una forma funzionale e sofisticata di sigillo a una faccia, utilizzata in un periodo in cui il sistema amministrativo era basato sulla rendicontazione delle attivita attraverso l’uso di sigilli impressi su cretule d’argilla.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
11

Carinci, Maria Teresa. "Il rapporto di lavoro al tempo della crisi: modelli europei e flexicurity "all'italiana" a confronto." GIORNALE DI DIRITTO DEL LAVORO E DI RELAZIONI INDUSTRIALI, no. 136 (December 2012): 527–72. http://dx.doi.org/10.3280/gdl2012-136002.

Full text
Abstract:
Nel saggio, scritto ancora in fase di gestazione della riforma del mercato del lavoro, l'A., dopo una breve panoramica sulla situazione occupazionale italiana e sui diversi modelli di flexicurity adottati in altri Paesi europei, analizza la c.d. flexicurity "all'italiana" come declinata dalla riforma Fornero (ora l. 92/2012). L'A. prende in considerazione, dapprima, alcuni istituti della flessibilitŕ in entrata rivisti dalla riforma per poi affrontare il tema del licenziamento discriminatorio o determinato da motivo illecito e del licenziamento ingiustificato, proponendo una lettura ampia del primo e restrittiva del secondo, funzionale al mantenimento di una vasta area di applicazione della tutela reintegratoria piena. Infine l'A. mette in luce gli elementi di criticitŕ della riforma: non č l'abbassamento delle tutele in fase di uscita dal rapporto ma la valorizzazione della flessibilitŕ nel rapporto l'unico modello che puň risultare vincente nello scenario globale.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
12

Pasetto, Roberto, Enrica Pizzi, and Valentina Possenti. "Attività di ricerca sul possibile contributo del teatro sociale per la tutela e promozione della salute." WELFARE E ERGONOMIA, no. 2 (February 2022): 23–37. http://dx.doi.org/10.3280/we2021-002002.

Full text
Abstract:
Il presente contributo ha la finalità di porre le basi per attività di ricerca volte allo sviluppo di laboratori di teatro sociale che abbiano come macro-obiettivo la tutela e promozione della salute. Inizialmente, si descrivono le caratteristiche dei laboratori di teatro sociale che li identificano come contesti privilegiati per condurre attività di ricerca; segue quindi una disamina epistemologica sul concetto di salute e della sua promozione, e sono poi rappresentate le dimensioni di salute associate all'ambiente di vita. Infine, si traduce quanto trattato nella traccia di sviluppo di un percorso di ricerca, i cui elementi qualificanti sono: a) l'obiettivo salute in termini di "abilità funzionale"; b) l'adozione dell'approccio life-course per fasi di vita; c) la considerazione delle relazioni con l'ambiente naturale tra i domini propri della tutela e promozione della salute, oltre che delle dimensioni del modello bio-psico-sociale.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
13

Esposito, Giorgia. "Il Modello di Basilea per l’analisi di también: uno studio contrastivo con l’italiano." Cuadernos de Filología Italiana 27 (July 7, 2020): 77–107. http://dx.doi.org/10.5209/cfit.63494.

Full text
Abstract:
L’obiettivo di questo studio consiste in un’analisi contrastiva della particella additiva dello spagnolo también e dei suoi possibili traducenti in italiano, con lo scopo di individuare i livelli di analisi più rilevanti in un’ottica contrastiva fra le due lingue. Lo studio è realizzato adottando una prospettiva funzionale e un approccio semasiologico. Inoltre, l’analisi si avvale di un modello di segmentazione pragmatica del testo: il Modello di Basilea (Ferrari et al. 2008), del quale studi precedenti (p. es., Borreguero 2014 e De Cesare / Borreguero 2014) hanno dimostrato la produttività in quanto strumento euristico capace di spiegare il comportamento testuale delle particelle polifunzionali, anche in un’ottica interlinguistica. Ad esempio, la saturazione del Quadro Informativo da parte di también attiva la funzione di connettivo testuale (vs. avverbio focalizzante) che, in un’ottica contrastiva con l’italiano, si traduce nella selezione di equivalenti diversi da anche. Infine, si focalizzerà l’attenzione su alcuni casi in cui l’ambiguità referenziale innescata dall’ampia mobilità distribuzionale di también deve essere necessariamente risolta per veicolare, nella traduzione, il medesimo insieme di elementi in gioco.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
14

Crivella, Giuseppe. "Je devenais une goutte d’eau, une tache d’encre. Sulla narrativa di Maurice Blanchot." e-Scripta Romanica 10 (October 13, 2022): 79–95. http://dx.doi.org/10.18778/2392-0718.10.07.

Full text
Abstract:
Partendo da una serie di analisi contenute nell’opera di Philippe Hamon Rencontres sur tables et choses qui traînent. De la nature morte en littérature, questo saggio punta a sviluppare alcune considerazioni aventi per oggetto la produzione narrativa di Maurice Blanchot. In particolare le nostre osservazioni si concentreranno su alcuni passaggi desunti da tre romanzi del pensatore francese: Aminadab, La folie du jour e Le Très-Haut. In tal modo potremo mettere a punto una prospettiva interpretativa dei récits blanchotiani in cui la nozione di natura morta gioca un ruolo di assoluta centralità. In particolare le nostre analisi si concentreranno sul modo in cui la nozione di natura morta riesce a tramutarsi in un terminale ermeneutico trasversale in seno al quale numerosi elementi specifici e ricorrenti degli universi narrativi di Blanchot trovano una precisa collocazione funzionale e una chiara delineazione concettuale. In seconda battuta, le corrispondenze enucleabili tra il narratore francese e il teorico del descrittivo ci permetteranno di portare in evidenza in sede di conclusioni un ricco plesso di temi e questioni che non solo solcano in profondità la narrativa blanchotiana, ma di fatto possono essere reperiti con una certa facilità presso numerosi autori della letteratura francese del secondo Novecento.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
15

Ceruti, Silvia, and Mario Picozzi. "La responsabilità giuridica nella Consulenza Etica in Ambito Sanitario." Medicina e Morale 69, no. 3 (November 3, 2020): 371–89. http://dx.doi.org/10.4081/mem.2020.708.

Full text
Abstract:
Scopo del presente contributo è delineare il perimetro entro il quale articolare una riflessione critica relativa alla questione della responsabilità giuridica connessa all’attività di Consulenza Etica in Ambito Sanitario (CEAS). Innanzitutto, saranno illustrate le ragioni per le quali ritenere che, al momento attuale, in Italia, la CEAS resa da un Consulente Etico singolo rappresenti il modello che meglio risponde all’esigenza di garantire un servizio di qualità ai pazienti e agli operatori sanitari. In secondo luogo, saranno analizzati gli elementi in base ai quali possa considerarsi ascrivibile in capo al Consulente Etico una responsabilità giuridica per violazione di una norma civile o penale. Infine, a partire dall’analisi dell’evoluzione giurisprudenziale e degli interventi legislativi di riforma in ambito sanitario, verrà avanzata una proposta in ordine alla disciplina applicabile all’operato del Consulente Etico in caso di danno procurato al paziente. Alla luce di quanto esposto, si tenterà di sostenere come il formale riconoscimento, anche giuridico, della figura del Consulente Etico possa risultare funzionale sia a dare contenuto all’effettivo ruolo svolto dal consulente nel processo di cura, sia a incentivare la stessa diffusione della cultura della CEAS, intesa come processo dialogico che ha lo scopo di contribuire al miglioramento dell’assistenza sanitaria mediante l’individuazione, l’analisi e la risoluzione dei dilemmi etici riconducibili alla pratica clinica.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
16

Beckwith, Karen. "CANDIDATURE FEMMINILI E SISTEMI ELETTORALI." Italian Political Science Review/Rivista Italiana di Scienza Politica 20, no. 1 (April 1990): 73–103. http://dx.doi.org/10.1017/s0048840200008959.

Full text
Abstract:
IntroduzioneLa debole presenza delle donne nelle assemblee legislative nazionali costituisce un aspetto sorprendente quanto permanente della vita politica delle democrazie occidentali. La presenza femminile in tali istituzioni non si avvicina nemmeno lontanamente alla proporzione delle donne nella popolazione e, inoltre, la percentuale di donne elette é inferiore nettamente a quella delle candidate all'elezione (Rule 1981; Norris 1985; Bagdanor 1984). Nella maggior parte delle assemblee legislative dei paesi occidentali meno del 10% dei membri della prima camera sono donne. Del sorprendente isomorfismo della sotto-rappresentazione delle donne (Darcy, Welch e Clark 1987, cap. 1) nei parlamenti nazionali sono state avanzate diverse spiegazioni: 1) che le donne sono socializzate in modo poco funzionale al tipo di competizione politica richiesto per accedere alle posizioni elettive a livello nazionale; 2) che gli elettori preferiscono le candidature maschili a quelle femminili per tali posizioni; 3) che i leaders partitici sono restii a candidare delle donne in quei seggi o circoscrizioni in cui il partito si aspetta di vincere; 4) che le donne non hanno sufficiente ambizione politica e non si fanno avanti per la candidatura; 5) che le donne non hanno adeguata esperienza politica per questo tipo di cariche; 6) che le donne sono prive di una rilevante esperienza occupazionale per accedere alle cariche pubbliche. Queste spiegazioni fanno riferimento principalmente a comportamenti ed attributi delle donne in quanto candidati potenziali ed a quelli della leadership partitica e degli elettori come elementi potenzialmente discriminatori verso la candidatura delle donne. Un altro gruppo di potenziali elementi esplicativi si concentra invece sul contesto elettorale e la sua capacitá di modellare i comportamenti politici e di creare o meno opportunitá politiche per l'accesso delle donne alle cariche pubbliche elettive. Questi comprendono: 1) la cultura politica rilevante per le opportunitá politiche delle donne, come, per esempio, quanto é recente il suffragio femminile; 2) il tipo di partiti nel sistema partitico; 3) il tipo di sistema partitico; 4) gli equilibri elettorali, reali o presunti tra i partiti politici; 5) il contributo, reale o presunto, dell'elettorato femminile al mantenimento o alla destabilizzazione degli equilibri elettorali; e 6) il tipo di sistema elettorale. Questi fattori condizionano le opinioni degli attori politici (leaders partitici, candidati potenziali e elettori) e pongono dei vincoli alle loro scelte politiche.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
17

Quaglia, Marco, Guido Merlotti, Cristina Izzo, and Piero Stratta. "L'Acidosi Tubulare di tipo IV: una nefropatia emergente." Giornale di Clinica Nefrologica e Dialisi 26, no. 4 (September 25, 2014): 329–37. http://dx.doi.org/10.33393/gcnd.2014.933.

Full text
Abstract:
L'acidosi tubulare tipo IV (RTA di tipo IV) è una forma di acidosi metabolica ipercloremica causata da un ipoaldosteronismo assoluto o funzionale, che determina un deficit dell'acidificazione distale attraverso un'inibizione dell'ammoniogenesi e dell'escrezione di H+ a livello del dotto collettore. L'eziologia è spesso multifattoriale e include disordini che determinano una riduzione dei livelli di aldosterone o della sensibilità del dotto collettore alle azioni dell'ormone. I farmaci che inibiscono il sistema renina-angiotensina (RAS) a qualunque livello aumentano il rischio di sviluppare una RTA di tipo IV, soprattutto quando sono impiegati in associazione in pazienti anziani affetti da diabete mellito, scompenso cardiaco e insufficienza renale cronica oppure portatori di trapianto renale. La diagnosi si basa sul riscontro di un'iperkaliemia sproporzionata alla funzione renale associata a un'acidosi metabolica con anion gap sierico normale e anion gap urinario positivo; il pH urinario può essere inferiore a 5.5. Vari elementi laboratoristici consentono la diagnosi differenziale con l'acidosi tubulare distale di tipo 1. L'impatto clinico della RTA di tipo IV sta diventando sempre più rilevante a causa della diffusione di farmaci bloccanti il RAS in pazienti anziani già affetti da condizioni a rischio per questa complicanza, contribuendo a una rivalutazione critica delle indicazioni ad alcune terapie di associazione. Lo sviluppo di iperkaliemia pone in questi contesti un dilemma terapeutico, in quanto proprio i pazienti a maggior rischio per RTA di tipo IV sono quelli che possono trarre il massimo vantaggio cardiovascolare dal blocco farmacologico del RAS. È, quindi, essenziale trovare un punto di equilibrio nel rapporto rischio/beneficio nel singolo paziente, prevenendo la RTA di tipo IV con opportune misure.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
18

Gallese, Vittorio, and Valentina Cuccio. "Il corpo paradigmatico. Simulazione incarnata, intersoggettività, Sé corporeo e linguaggio." SETTING, no. 43 (December 2020): 5–44. http://dx.doi.org/10.3280/set2020-043001.

Full text
Abstract:
In questo articolo proponiamo una modalità con cui la neuroscienza cognitiva può fornire nuovi insight su tre aspetti della cognizione sociale. Intersoggettività, Sé umano e linguaggio. Sottolineiamo il ruolo sociale del corpo, concepito come sor-gente costitutiva della coscienza preriflessiva del Sé e degli altri. Intendiamo fornire una visione critica della neuroscienza contemporanea cognitiva e sociale e soste-niamo che il livello neurofisiologico di descrizione è condizione necessaria ma non sufficiente per lo studio dell'intersoggettività, del Sé umano e del linguaggio; questi elementi possono essere chiaramente comprensibili solo in collegamento ad un pie-no riconoscimento della loro stretta inter-relazione con il corpo. Prenderemo in esame i meccanismi specchio e la simulazione incarnata per la loro importanza per una nuova concettualizzazione dell'intersoggettività e del Sé umano. In questo con-testo ci focalizzeremo su una forma specificamente umana di intersoggettività: il linguaggio. Discuteremo gli aspetti della cognizione sociale legati al linguaggio in termini di incarnazione, sottolineando sia il carattere innovativo sia i limiti di que-sto approccio. Sosterremo che un aspetto chiave del linguaggio umano consiste nel disaccoppiamento dal suo usuale uso denotativo, che ne manifesta la capacità di astrazione. Discuteremo queste caratteristiche del linguaggio umano come esempli-ficazione della nozione greca di paradeigma, originariamente studiata da Aristote-le, per riferirci ad una forma tipica di argomentazione retorica e per collegarla alla simulazione incarnata. La conoscenza paradigmatica connette il particolare al par-ticolare, passando da una particolare situazione contingente al caso esemplare. Al-lo stesso modo, la simulazione incarnata consiste nella sospensione dell'applicazione concreta di un processo: la riutilizzazione della conoscenza moto-ria in assenza di movimento che essa realizza è un esempio di "conoscenza paradig-matica". Questo nuovo approccio epistemologico all'intersoggettività consente la possibilità di previsioni circa la natura intrinsecamente funzionale delle nostre ope-razioni cognitive sociali, andando oltre e senza subordinazione ad una specifica ontologia della mente.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
19

Gregori, Maddalena. "Dalla comunitŕ di villaggio allo stato. La ricerca-azione nella prassi operativa quotidiana dell'Ong cambogiana "krom"." RICERCHE DI PSICOLOGIA, no. 3 (February 2011): 235–48. http://dx.doi.org/10.3280/rip2009-003014.

Full text
Abstract:
L'articolo si occupa dell'intervento di sviluppo integrato (economico, sociale e individuale) svolto dall'Ong Krom Akphiwat Phum nell'area nord ovest della Cambogia all'indomani della fine della guerra che ha insanguinato il Paese per piů di vent'anni. L'intervento, iniziato nel 1993, si č proposto inizialmente di reintegrare nella societŕ cambogiana l'enorme massa di rifugiati provenienti dai campi profughi posti lungo i confini della Thailandia; successivamente, di offrire strumenti per lo sviluppo delle nuove comunitŕ cosě formate e infine di proporsi come sostegno per lo sviluppo di un movimento di base in grado di rapportarsi con le forze che governano il Paese in modo democratico e partecipato. La metodologia utilizzata da Krom č stata ed č tuttora quella dell'intervento-azione, con una presenza continuativa degli operatori nei villaggi e con un coinvolgimento diretto della popolazione nell'analisi dei problemi, nella scelta delle soluzioni e nell'elaborazione dei progetti di sviluppo. I risultati ottenuti sono stati superiori a quelli di altre Ong attive nello stesso periodo, soprattutto in termini di empowerment della popolazione e di self-efficacy. Ma, col tempo e con la sempre maggior complessitŕ degli interventi, alcuni elementi di criticitŕ hanno iniziato ad emergere, soprattutto per quanto riguarda i rapporti tra gli operatori e la struttura dell'Ong. In sostanza, da una recente valutazione esterna emergono tre rilevanti punti di criticitŕ: 1. la mancanza di ruoli certi e competenze professionali specifiche che rende la rotazione tra le diverse funzioni del Programme Management Team poco funzionale e di scarso sostegno per i membri dello staff; 2. la mancanza di un punto di vista esterno, una figura di supporto per gli operatori dello staff, che da troppi anni si relazionano tra loro e solo tra loro, e che cominciano a mostrare segni di burn out; 3. il confuso rapporto/concetto di potere, che porta l'Ong a doversi reinterrogare su quale sia la struttura (autorevole/democratica) piů giusta per funzionare al meglio.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
20

Andreoli, A., L. Simonetti, C. Sturiale, R. Agati, and M. Leonardi. "Malformazioni artero-venose del sistema nervoso centrale." Rivista di Neuroradiologia 15, no. 1 (February 2002): 55–67. http://dx.doi.org/10.1177/197140090201500106.

Full text
Abstract:
Il trattamento delle malformazioni artero-venose (MAV) cerebrali dispone oggi di 3 opzioni terapeutiche: la microchirurgia, l'embolizzazione, la radiochirurgia. Esiste inoltre la possibilità di combinare fra di loro questi vari trattamenti. La scelta della strategia di trattamento preferibile non è sempre semplice, deve essere personalizzata caso per caso e si basa sull'integrazione di dati clinici, epidemiologici e neuroradiologici. Gli esami diagnostici, neuroradiologici e non, che possono entrare in gioco nello studio delle MAV sono numerosi: TC e/o angio-TC, RM, angio-RMN ed RM “funzionale” (RM-f) di attivazione, studio angiografico, ed altri eventuali esami funzionali quali la PET, i potenziali evocati (pazienti pediatrici in anestesia generale o MAV rolandiche); il transcranial doppler. La scelta delle tecniche varia in funzione delle informazioni che si desidera ottenere. Se l'impostazione terapeutica è essenzialmente chirurgica tradizionale e si basa sull'identificazione del “grading” di una MAV secondo la classificazione di Spetzler e Martin, sono sufficienti i dati deducibili da TC/angioTC o da RM/angio-RM. Sono noti, tuttavia i limiti di questo approccio, che tra l'altro è scarsamente utile per la valutazione del rischio del trattamento endovascolare o radiochirurgico Per tali motivi è più opportuno approfondire lo studio angioarchitettonico e fisiopatologico della MAV con l'esame angiografico selettivo e superselettivo. Nel valutare lo studio angiografico è importante sempre analizzare tutte le sue componenti: afferenti arteriosi, nidus, drenaggi venosi. Al termine di tale iter diagnostico avremo tutti gli elementi fisiopatologici che ci consentono di decidere il trattamento più adeguato: chirurgia; radiochirurgia, trattamenti endovascolari; varie associazioni, trattamento conservativo. In conclusione, esistono pazienti in cui ciascuna delle tre metodiche sarebbe di per sé efficace: in questi casi è da preferire la chirurgia in quanto anatomicamente risolutiva. Esistono pazienti in cui le caratteristiche cliniche e le indagini strumentali orientano verso l'utilizzazione di una sola metodica, chirurgia o radiochirurgia oppure embolizzazione. In altri pazienti il trattamento combinato di due o più metodiche in successione appare il più razionale per ottenere il miglior risultato possibile. Esistono infine alcuni pazienti in cui il rischio di qualsiasi tipo di trattamento è maggiore rispetto al rischio legato alla storia naturale, in cui ancora oggi il trattamento conservativo appare la scelta più ragionevole.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
21

Voghera, Miriam. "SCRITTO-PARLATO E ALTRI MODI NELL’EDUCAZIONE LINGUISTICA." Italiano LinguaDue 14, no. 2 (January 17, 2023): 1–18. http://dx.doi.org/10.54103/2037-3597/19646.

Full text
Abstract:
La multimodalità è una naturale conseguenza della naturale capacità plurisimbolica degli esseri umani. Non è quindi solo il prodotto delle recenti innovazioni tecnologiche, ma fa parte da sempre del patrimonio culturale della specie. Ciò comporta che tutti noi, e quindi anche le alunne e gli alunni, siamo naturalmente predisposti per l’uso di più modalità. Lo si vede bene proprio nella normale attività scolastica, che si basa su un continuo passaggio da una modalità di comunicazione all’altra. In questo articolo ci si propone di illustrare cosa comportano questi passaggi poiché averne consapevolezza è funzionale ad una buona educazione linguistica. Dopo aver distinto tra medium e modalità di comunicazione e aver scomposto quest'ultima nei sui elementi definitori (Voghera, 2017; Sammarco, Voghera, 2021), si analizzano le caratteristiche di quattro diverse modalità di comunicazione: quella parlata, quella scritta prosastica, la scrittura digitale discontinua, la scrittura dialogica, di cui si illustrano i tratti sociolinguistici e funzionali. Infine, si offre una sintesi dei vari passaggi intermodali di una giornata scolastica tipo e del lavoro semiotico che essi comportano. Written-spoken and other modes in language education Multimodality is a natural consequence of the natural multi-symbolic capacity of human beings. It is therefore not only the product of recent technological innovations, but has always been part of the cultural heritage of the species. This implies that all of us, and thus also the school students, are naturally predisposed for the use of multiple modalities. We can see this very well in normal school activity, which is based on a continuous switching from one mode of communication to another. The aim of this article is to illustrate what these passages entail, since being aware of them is functional to good language education. After distinguishing between medium and mode of communication and decomposing the latter into its defining elements (Voghera, 2017; Sammarco, Voghera, 2021), the sociolinguistic and functional traits of four different modes of communication are analysed: spoken communication, written prose, discontinuous digital writing, and dialogic writing. Finally, a summary is offered of the various intermodal passages of a typical school day and the semiotic work they entail.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
22

Ceccacci, Laura. "A game for everyone: learning with digital teaching and student skills." Form@re - Open Journal per la formazione in rete 22, no. 1 (April 30, 2022): 367–76. http://dx.doi.org/10.36253/form-12540.

Full text
Abstract:
Learning platforms are currently main organization models for digital and remote teaching. Researches have highlighted learning outcomes as a critical area during the health emergency, also partially due to low prepardeness of teachers for digital and distance teaching. Evidence Based Education informs that gamification can efficiently be implemented as a teaching methodology, using games to involve students in digital activities in an inclusive manner. In order to monitor the level of appreciation and to identify the more appropriate game models according to students’ literacy skills, a study was performed in Marche region (IT) in 2021 in two first year high school classes involved in gamificated learning activities. All students appreciated the games used, but different reasons for appreciation are reported according to student skills. The escape room and the quiz design were identified as the most inclusive instrument, but other strategies were referred as very useful for inclusion: the variation of the graphic elements and the use of no time limited games. Un gioco di tutti e di ciascuno: l’apprendimento con la Didattica Digitale Integrata e le competenze degli studenti. Le piattaforme didattiche oggi rappresentano un modello di organizzazione dello spazio di lavoro irrinunciabile per gli interventi in DDI e DaD. Gli studi hanno individuato nei bassi risultati di apprendimento degli studenti una delle maggiori criticità del periodo della pandemia, in parte imputabile anche alla limitata capacità dei docenti di operare efficacemente a distanza attraverso strumenti digitali. In prospettiva Evidence Based, tra le metodologie ritenute più adeguate a conciliare l’efficacia didattica mediata dalla tecnologia e la dimensione inclusiva, figura la gamification, nelle sue varie declinazioni. È stato realizzato nel 2021 un monitoraggio su due classi prime di un liceo scientifico marchigiano, che hanno sperimentato un’attività integrata con elementi di gioco variamente caratterizzati, condotto con lo scopo di verificare il gradimento e individuare le modalità di giochi online più adatti a vari gruppi di studenti, distinti in base al livello di competenze nell’area alfabetico funzionale. La proposta didattica ha incontrato il gradimento di tutti, sebbene per distinte ragioni riferibili a diversi livelli di competenze. È inoltre emerso che è possibile individuare strategie, come la strutturazione su livelli e la progettazione di quiz, e modalità di gioco, senza limiti di tempo e con una variazione degli aspetti grafici, ampiamente inclusive.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
23

Sindoni, Maria Grazia. "TRAIETTORIE DELLA MULTIMODALITÀ: GLI SNODI TEORICI E I MODELLI APPLICATIVI." Italiano LinguaDue 14, no. 2 (January 17, 2023): 19–46. http://dx.doi.org/10.54103/2037-3597/19647.

Full text
Abstract:
Questo saggio ripercorre le principali linee di sviluppo degli studi della multimodalità intesa come semiosi della comunicazione nell’ambito di derivazione angloamericana. La multimodalità è definita come una disciplina a sé e discussa nella sua epistemologia attraverso un excursus della sua storia ed evoluzione dalla fine degli anni Novanta ad oggi. Si passano in rassegna alcune scuole di pensiero della multimodalità, a partire dagli sviluppi socio-semiotici di matrice linguistica sistemico-funzionale elaborata da Michael A. K. Halliday in Inghilterra negli anni Settanta. Le principali teorie e prassi di analisi multimodale sono illustrate attraverso alcuni principi cardine per delineare l’ambito di applicazione e le aree privilegiate di indagine. Il saggio inoltre illustra le differenze teoriche e pratiche fra multimodalità e multimedialità, termini spesso utilizzati in modo interscambiabile e dunque improprio. Successivamente, si presenta un’analisi multimodale del video TikTok più popolare di un creator italiano, Khaby Lame, che ha raggiunto livelli di viralità tali da guadagnargli fama e successo a livello globale. L’analisi, di natura qualitativa classica, consiste in una trascrizione e annotazione integrale del breve video più visualizzato al momento della scrittura del saggio, per inquadrare i fenomeni della semiosi della comunicazione digitale in un ambito disciplinare più vasto rispetto alla linguistica pura. Questa apertura ad aspetti non verbali include nell’analisi delle risorse semiotiche elementi quali lo sguardo, il montaggio, la distanza fra partecipanti, la musica, i rumori ambientali, la distribuzione degli elementi nel tempo e nello spazio, e così via. Coerentemente con questo presupposto di base, le conclusioni invitano a un ripensamento della definizione stessa di “lingua della rete”, indicando nella multimodalità, sia come teoria sia come metodo, una prospettiva utile alla lettura consapevole, etica e inclusiva della complessa testualità digitale contemporanea. Trajectories of multimodality: theoretical foundations and application model This paper discusses the main theories that map out the development of multimodality as semiosis of communication within the Anglo-American tradition. An overview of the history and evolution of multimodality starting in the late Nineties will motivate the claim that this is a discipline in its own, with its specific epistemology. Some major theories within sociosemiotics approaches are outlined, as resulting from the developments of systemic-functional linguistics as theorized by Michael A. K. Halliday in the Seventies in the UK. Theories and methods will be presented by means of an illustration of some key concepts and principles, with a view to explore some potential applications and preferential objects of studies. The paper also sets out to explain the differences between the concepts of multimodality and multimediality, which are often used interchangeably, thus bringing about theoretical and empirical issues. As a case study, I have selected the most viewed TikTok video produced by an Italian creator, Khaby Lame, who has gained global recognition and immense popularity, to the point of allowing him to obtain Italian citizenship after almost twenty years of Italian residency. The qualitative analysis makes use the typical heuristic tools used by multimodal analysts, namely an integral transcription and annotation of the video, with the aim of showing the full range of the involved digital communicative phenomena that cannot be accounted for only on linguistic grounds. Broadening the domain of analysis beyond the tools provided by linguistics includes the analysis and description of non-verbal semiotic resources, such as gaze, editing, distance between participants, music, ambient sound, compositional strategies in time and space, among others. Consistent with this approach, the concluding remarks encourage further reflections of the very definition of the “language of the net”. It follows that theoretical and empirical research lines mapped out by multimodal studies may ultimately help promote awareness, ethics, and inclusion when engaging with contemporary digital textualities.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
24

Corrêa, Márcio Lopes. "Modello per l'analisi delle controversie internazionali." Revista Científica Multidisciplinar Núcleo do Conhecimento, December 23, 2020, 05–37. http://dx.doi.org/10.32749/nucleodoconhecimento.com.br/geografia-it/controversie-internazionali.

Full text
Abstract:
Il presente testo si propone di presentare un contributo metodologico al problema dell’accuratezza dell’analisi della reazione degli Stati di fronte a situazioni di contenzioso internazionale. A tal fine, dopo aver considerato altre metodologie di analisi delle relazioni internazionali, viene presentata la descrizione di un modello funzionale di immediata applicazione. Questo modello indica le probabili reazioni dei governi di fronte a determinate situazioni di contenzioso, a seguito di un’analisi in cui gli elementi oggettivi di proiezione del potere e di difesa degli interessi nazionali sono associati a variabili politiche, culturali e ideologiche che compongono il sistema cognitivo e formazione psicologica delle élite al potere di un paese e, in ultima analisi, influenzare il suo processo decisionale.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
25

"Intervento sull'apparato stomatognatico in fase acuta e cronica nel disabile grave." CHILD DEVELOPMENT & DISABILITIES - SAGGI, no. 3 (April 2012): 89–93. http://dx.doi.org/10.3280/cdd2010-003015.

Full text
Abstract:
Intervenire sull'apparato stomatognatico nella persona con disabilitŕ grave mette particolarmente in evidenza il concetto del "prendersi cura" e la necessitŕ di far partecipare all'intervento terapeutico non solo altri specialisti, ma anche e soprattutto l'ambiente familiare e affettivo del paziente. Elementi cardine dell'approccio clinico in quest'ambito sono: - la valenza neuro-sensitiva, cognitiva, affettiva dell'area considerata (bocca, viso); - la funzione che essa esplica (masticazione, pre-digestione, deglutizione, esplorazione, mimica); - il dolore, quasi sempre presente nelle patologie orali sia acute che croniche; - il tipo di patologia odontoiatrica e la sua evoluzione; - la compliance psico-affettiva (famiglie, educatori, assistenti). Le modalitŕ del trattamento sono di tipo domiciliare, ambulatoriale, ospedaliero. Per poter attuare con il disabile grave un intervento terapeutico che curi la patologia ma che, al contempo, salvaguardi le funzioni č indispensabile effettuare un percorso personale dove il concetto di terapia deve coincidere con quello di benessere soggettivo. Ne consegue la necessitŕ di conoscere la situazione di disabilitŕ e le sue evoluzioni, in quanto parte integrante dello stato fisiologico e funzionale della persona. Questo progetto č stato applicato all'Istituto Serafico grazie alla condivisione di concetti etici, alle risorse strumentali e umane messe a disposizione, all'esperienza clinica degli operatori.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
26

Sacchini, Dario, and Pietro Refolo. "L’Health Technology Assessment (HTA) e i suoi aspetti etici." Medicina e Morale 56, no. 1 (February 28, 2007). http://dx.doi.org/10.4081/mem.2007.332.

Full text
Abstract:
I sistemi sanitari sono chiamati ad affrontare il problema della soddisfazione di crescenti bisogni assistenziali con una quantità di risorse limitata. Tale situazione implica la necessità di ottimizzare a tutti i livelli possibili l’uso delle risorse. In questo contesto, si è sviluppata a livello internazionale un’area di ricerca multidisciplinare, nota come Health Technology Assessment (HTA), atta a valutare, sotto diverse prospettive (clinica, economica, sociale, legale, etica, politica, psicologica, ecc.), l’impiego delle tecnologie in ambito sanitario. L’obiettivo principale è di supportare le decisioni di politica sanitaria. Simile area di ricerca ha assunto un ruolo sempre più importante all’interno di molte organizzazioni ospedaliere europee e nord-americane al punto da rappresentare attualmente il supporto forse più funzionale al management aziendale nelle decisioni che riguardano l’introduzione e l’impiego delle tecnologie sanitarie. Il contributo è volto a introdurre e argomentare il concetto di HTA, gli elementi, gli obiettivi, le problematicità e, soprattutto, gettare le basi di un’articolata riflessione sugli aspetti etici, i quali, sebbene scarsamente dibattuti in letteratura, rappresentano un elemento costitutivo della valutazione delle tecnologie sanitarie. ---------- Health care systems are called to face the problem of the satisfaction of the growing charitable need with a limited amount of resources. Such situation involves the necessity of optimizing the use of the resources on all the possible levels. In this context, a multidisciplinary research area has developed at international level, known as Health Technology Assessment (HTA), fitted to evaluate, under various perspectives (clinical, economic, social, legal, ethical, political, psychological, etc), the use of technologies in health care world. Its main purpose is to inform technology-related policy- making in health care. Similar research area has assumed an ever-growing importance in many European and North-American hospital organizations to such a degree that it represents at this moment the support probably more functional for the business management in decisions which regard the introduction and the use of medical technologies. The contribution wants to introduce and explore the concept of HTA, the elements, the objectives, the problematic natures and, above all, to lay the foundations of an articulate reflection on the ethical aspects, which, even though scantily discussed in literature, represent a constitutive element of the evaluation of medical technologies.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
We offer discounts on all premium plans for authors whose works are included in thematic literature selections. Contact us to get a unique promo code!

To the bibliography