Dissertations / Theses on the topic 'Gli elementi dell'architettura funzionale'

To see the other types of publications on this topic, follow the link: Gli elementi dell'architettura funzionale.

Create a spot-on reference in APA, MLA, Chicago, Harvard, and other styles

Select a source type:

Consult the top 16 dissertations / theses for your research on the topic 'Gli elementi dell'architettura funzionale.'

Next to every source in the list of references, there is an 'Add to bibliography' button. Press on it, and we will generate automatically the bibliographic reference to the chosen work in the citation style you need: APA, MLA, Harvard, Chicago, Vancouver, etc.

You can also download the full text of the academic publication as pdf and read online its abstract whenever available in the metadata.

Browse dissertations / theses on a wide variety of disciplines and organise your bibliography correctly.

1

GAVELLO, CINZIA. "Alberto Sartoris: Gli elementi dell'architettura funzionale. Il libro come strumento per la costruzione della fama (1926-1992)." Doctoral thesis, Politecnico di Torino, 2016. http://hdl.handle.net/11583/2650396.

Full text
Abstract:
Le vicende legate alla pubblicazione della prima edizione de «Gli elementi dell’architettura funzionale. Sintesi panoramica dell’architettura moderna», opera di Alberto Sartoris pubblicata da Ulrico Hoepli Editore nell’aprile del 1932, si collocano all’interno di quella che Enrico Maria Ferrari ha definito come una «ricerca paziente» di immagini appartenenti ad una specifica tendenza architettonica, generalmente identificata con il termine «razionale». Il processo di costruzione del «primo grande impegno critico» dell’architetto italo-svizzero, sino ad ora non esplorato con l’approccio scientifico derivato dall’analisi di fonti primarie, rivela le ragioni che hanno condotto all’assunzione di tale volume come trattato-manifesto dell’architettura razionale. Se si escludono i saggi ad opera di Giuliano Gresleri e di Enrico Maria Ferrari e le recenti raccolte documentarie a cura di Antoine Baudin, l’analisi del processo di costruzione de Gli elementi, volume di riferimento per intere generazioni di architetti, rimane sino ad oggi un campo pressoché inesplorato in maniera scientifica. Negli ultimi vent’anni la figura di Sartoris è stata oggetto di numerose pubblicazioni celebrative: nonostante questa fortuna critica, i cataloghi e i saggi a lui dedicati sono per lo più riferiti a specifici episodi della sua vita e, solo in rare circostanze, si fondano sullo studio di fonti primarie: nei diciotto anni trascorsi dalla sua morte, la seppur vasta letteratura prodotta sulla sua figura solo in rari casi si è soffermata sull’analisi de Gli elementi e su come questo volume abbia contribuito in maniera sostanziale al processo di costruzione della sua fama. Tali studi, tanto celebrativi quanto poco rigorosi dal punto di vista storiografico, ignorano del tutto i principi di ideazione e le scelte operative che stanno alla base della genesi de Gli elementi. L’obiettivo della Tesi non è, quindi, la sola analisi di un’impresa editoriale che ha avuto una diffusione capillare a livello internazionale: questa ricerca si è posta, sin dagli esordi, l’obiettivo primario di ricostruire vicende inedite volte alla comprensione e all’interpretazione dell’articolato processo di costruzione del volume che ha reso celebre Sartoris in tutto il mondo, oltre che di approfondire le attività mirate all’affermazione di una fama abilmente costruita da egli stesso nell’arco di circa un trentennio, venutasi a creare a seguito di una fitta rete di contatti e di relazioni sociali. In parallelo ad un’attenta analisi filologica delle tre edizioni de Gli elementi (1932, 1935, 1941), la ricerca fa luce, inoltre, sui criteri di selezione e di lavorazione delle diverse immagini delle opere pubblicate all’interno del volume, anche in relazione alle successive imprese editoriali condotte dallo stesso Sartoris e dalla stessa casa editrice milanese: l’Introduzione alla architettura moderna del 1943 e i tre volumi dell’Encyclopédie de l’architecture nouvelle, la cui prima edizione risale al 1948. Con la pubblicazione della prima edizione de Gli elementi, Sartoris si inserisce in un filone editoriale già ampiamente collaudato grazie al successo dei volumi quali, ad esempio, quelli di Walter Gropius del 1925, Ludwig Hilberseimer e Bruno Taut del 1927, André Lurçat del 1929 e Gustav Adolf Platz del 1930: Sartoris fa uso di un modello editoriale di rappresentazione dell’architettura già ampiamente utilizzato all’infuori dell’Italia, dove il testo scritto si rivela per lo più indipendente dalle immagini pubblicate. Inoltre, la fondazione e la diffusione di numerose riviste italiane e straniere quali, ad esempio, Das Neue Frankfurt nel 1926, Domus e La casa bella nel 1928, Rassegna di architettura nel 1929 e L’Architecture d’Aujourd’hui nel 1930, accompagna il successo del nuovo modello editoriale lanciato in Italia da Sartoris, oltre che l’affermarsi di una nuova attitudine di diffondere i principi alla base di una determinata maniera di fare architettura, attraverso un uso sapiente e strumentale dell’immagine, fornendo quindi anche al lettore italiano un vero e proprio repertorio iconografico della produzione architettonica dell’epoca. Le tre edizioni de Gli elementi sono destinate ad occupare, per circa un trentennio, un posto dominante all’interno del vasto panorama delle pubblicazioni che trattano in modo critico l’architettura del periodo. Nonostante non sia configurato come un vero e proprio manuale appartenente alle caratteristiche collezioni editoriali della casa editrice milanese di Hoepli, il volume di Sartoris viene considerato come una sorta di guida per gli innovatori della «nuova architettura» ed un utile strumento per la formazione di future generazioni di studiosi ed architetti. La raccolta sistematica delle recensioni alla prima edizione de Gli elementi pubblicate dal 1932 al 1934, sino ad oggi mai compilata e letta in relazione alla costruzione della fama di Sartoris, ha rivelato l’ampia diffusione ed un non scontato consenso ricevuto dal volume all’epoca della sua uscita. L’interpretazione critica della costruzione de Gli elementi passa anche attraverso la scoperta, il riordino e la catalogazione di una fitta corrispondenza intercorsa tra Sartoris e Ulrico Hoepli a partire dal 1931: i carteggi tra i due rivelano le discussioni e i punti di vista, spesso divergenti, in relazione ai contenuti e alla veste editoriale che il volume avrebbe acquisito. Il successo de Gli elementi e, di conseguenza, la costruzione della fama di Sartoris a livello internazionale sono dovuti quindi anche alla sua cooperazione con Ulrico e, dal 1935, con Carlo Hoepli: anche per questa ragione l’analisi dei documenti, sino ad oggi inesplorati, conservati presso l’Archivio Storico Ulrico Hoepli ha permesso di rivelare le fasi operative fondamentali relative alla pubblicazione delle tre edizioni de Gli elementi. All’interno di tale archivio è presente infatti una ricca corrispondenza che mette in evidenza le principali strategie editoriali operate da Sartoris in accordo con la casa editrice milanese: le lettere, le bozze di stampa e i dettagliati rendiconti economici hanno permesso di ripercorrere e verificare l’intero iter editoriale che ha accompagnato la pubblicazione e la successiva diffusione delle tre edizioni de Gli elementi. Nonostante il volume di Sartoris non abbia mai visto né riedizioni critiche né edizioni in lingua diversa da quella italiana, la pubblicazione di questo libro ha contribuito in maniera preponderante alla costruzione di una fortuna critica e di una notorietà internazionale dell’architetto italo-svizzero, un’immagine indissolubilmente connotata da un rigoroso impegno in campo teorico ed accademico, accompagnata ad una poco nota e non particolarmente consistente attività professionale. La finalità de Gli elementi appare duplice: da una parte vi è la volontà di Sartoris di ricercare per il suo libro un obiettivo strettamente didattico e divulgativo e dall’altra vi sono i suoi intenti, chiaramente auto-promozionali, per vedere accostato il suo nome a quello delle più importanti icone dell’architettura razionale dell’epoca. La fama internazionale di Sartoris è indissolubilmente legata alla moltiplicazione degli scritti in suo onore, a partire proprio dal 1932. Saranno proprio i rapporti personali che lo legano ad intellettuali come Pietro Maria Bardi, Raffaello Giolli o Emilio Pettoruti a favorire importanti pubblicazioni dei suoi studi teorici sulle principali riviste italiane, con una conseguente divulgazione in ambito internazionale. Inoltre, la volontà dell’autore di includere all’interno del suo volume le opere dei cosiddetti «grandi maestri del Novecento» accanto a quelle di architetti e progettisti meno conosciuti, è una ulteriore testimonianza delle finalità puramente auto-promozionali operate da Sartoris, al fine di accostare anche le sue opere e il suo nome alle icone dell’architettura razionale dell’epoca.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
2

PREMIER, ALESSANDRO. "ZONA MOBILE. Tecnologie per l’integrazione architettonica di elementi schermanti mobili." Doctoral thesis, Università degli studi di Ferrara, 2010. http://hdl.handle.net/11392/2389312.

Full text
Abstract:
This research deals with the architectural integration of mobile external shielding devices with the building’s façade. In most cases these elements act as solar shading. For this reason, within the research, they are called by that name. The research mainly develops around the theme of environmental quality, strictly limited to the architectural integration of these mobile devices with the building’s façade. It concerns mainly the quality of open spaces but also of those internal. When we talk about environmental quality often it means an interest in microclimatic comfort. Recently the research tends to focus only on the energy aspects. These issues are left aside here, since the researches about energy-saving and microclimatic comfort sadly neglect some strategical aspects: in most cases the solar shading systems do not fall within an architectural design and also they may affect the appearance of places, from single side to the urban front, to the entire city. This research deals with all the main aspects of this area: history of architecture, manufacturing of solar shading systems, legislation, bibliography, software, technological and environmental design. The main goal of this research was to identify technological and architectural parameters for the choice of external dynamic shielding devices. These parameters must allow the integration of shielding devices with the building’s façade in connection with the culture and the traditions of the places. The ultimate goal of this research was to produce guidelines for architectural design and a user-friendly software. These instruments are addressed to the world of architectural design, manufacturing and sales of solar shading systems, but also to local authorities for the improvement of building regulations. Among the identified parameters the main are: color, type and dimension of the shading elements related to the buildings and their relationship with the context. On these basis, over one hundred case studies of contemporary international architecture have been analyzed. The data emerged from the analysis were developed in graphs and were compared across, producing scientific results under the form of stochastic analysis of the sample studied. The research has produced a system of guidelines dealing with the use of different façade types and different solar shading systems with specific color combinations and a software to quickly view these possible configurations.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
3

GLORIA, FABIO. "Biomeccanica delle restaurazioni protesiche: analisi funzionale FEM." Doctoral thesis, Università degli Studi di Roma "Tor Vergata", 2009. http://hdl.handle.net/2108/208738.

Full text
Abstract:
Analisi al FEM attraverso 2 studi: il primo studio ha lo scopo di valutare la risposta meccanica dell’osso al variare delle condizioni di carico, in funzione di diverse geometrie di preparazione del margine del collo dell’abutment e del materiale usato per la ricostruzione della corona protesica; nel secondo studio abbiamo valutato la distribuzione degli stress e la resistenza ai carichi di una corona in ZrO2 e porcellana impianto-supportata, in funzione di diverse tipologie di disegno marginale e materiale costitutivo dell’abutment.
FEM analysis through 2 studies: the aim of the first study i sto evacuate the bone mechanical response under varying load conditions as a function of different geometries of abutment finish line and used material for the costruction of prosthesic crown; the aim of the second study is to evaluate the influente o finish line on stress didtribution and resistance to the loads of a ZrO2 and porcelain implant-supported crown. Parole
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
4

Girasoli, Maria Teresa. "METODOLOGIA PER IL RECUPERO ENERGETICO E FUNZIONALE DELL'EDILIZIA RURALE. Definizione di linee guida per la riqualificazione di edifici rurali in Piemonte." Doctoral thesis, Università degli studi di Ferrara, 2014. http://hdl.handle.net/11392/2388966.

Full text
Abstract:
Retrofitting interventions on existing rural buildings are frequently associated with new functional requirements consequently causing changes in intended use. Rural architecture is intrinsic to human needs and environmental specifics and it is characterized by long periods of product testing and modifications to reach the optimal among building techniques, materials and environment. The process of upgrading and enhancing the traditional rural landscape should be oriented towards environmental sustainability; it should recognize the typical characteristics of the natural environment and built up surroundings. For this reason, the energy redevelopment project of existing rural buildings should take into consideration the purpose for which the technological solution was envisioned. Adapting the building techniques to the new constructional needs and the new redistribution of space is essential. The proposed intervention methodology is driven by the desire to acquire a broader approach in respect to the one tied to the mere renovation of a country house. The aim is to employ a modern interpretation of using space, once dedicated to common activities, and now the subject of renewed interest. Research is therefore aimed at providing the tools you need to fully characterize both the refurbishing of rural buildings and any possible activities that can be done, highlighting the potentialities of the territory on which these buildings lie. Measures not separating the building from its territorial context are taken, while maintaining the close relationship that binds the architectural form to its use. A careful conversion is pursued, allowing the subject of intervention to remain a vital resource for the community. Creating a full scale investigation of these rural buildings in our national territory is not easily achievable. Therefore the study is limited to rural housing in Piemonte: the hilly and mountainous area are taken into account to assess the performance characteristics for different weather conditions. The proposed methodology, in addition to identifying the steps required to correctly accomplish the energy redevelopment building interventions, provides guidelines able to support professionals and technicians complying with the indications provided by the local authorities. An in-depth and complete documentation of each step incorporating accurate input and output data will be provided throughout the working process. Guidelines for the energy recovery of rural buildings provide a practical professional resource in designing technological solutions, in order to improve the energy efficiency of rural architectural heritage. This is accomplished through the analysis of building components and the critical constructive joints.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
5

Olivieri, Giulia. "PATRIMONIO DI EDILIZIA SCOLASTICA: PIANIFICAZIONE STRATEGICA DEGLI INTERVENTI DI RIQUALIFICAZIONE FUNZIONALE ED ENERGETICA." Doctoral thesis, Università degli studi di Ferrara, 2015. http://hdl.handle.net/11392/2389026.

Full text
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
6

Toninelli, Ruben. "Dal medico di medicina generale al sistema integrato delle cure primarie: analisi e progettazione dell'architettura organizzativa di un modello in evoluzione." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2014. http://amslaurea.unibo.it/6723/.

Full text
Abstract:
L'oggetto della tesi è la costruzione di un modello organizzativo e funzionale per le nuove strutture previste a livello nazionale per l'assistenza primaria e denominate Unità Complesse di Cure Primarie (UCCP). Il modello è composto da un profilo organizzativo, un'architettura funzionale e un sistema di indicatori per il monitoraggio di un insieme di prestazioni rilevanti.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
7

MATTEONI, FEDERICA BARBARA. "EDILIZIA BASSOMEDIEVALE IN VAL CAVALLINA E NEL SEBINO BERGAMASCO: STUDIO CRONOTIPOLOGICO DEGLI ELEMENTI ARCHITETTONICI E DEI PARAMENTI MURARI." Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2016. http://hdl.handle.net/10280/11708.

Full text
Abstract:
Questo lavoro di ricerca ha come oggetto le architetture religiose, fortificate e civili di epoca bassomedievali conservate in Val Cavallina e sulla sponda occidentale del Sebino nella provincia orientale di Bergamo: questo territorio è privilegiato per la raccolta di dati utili alla definizione della seriazione cronotipologica degli elementi architettonici e dei paramenti murari datati tra XII e XV secolo. La redazione di tavole cronotipologiche è andata oltre l’aspetto tecnico, ma ha ricostruito i fenomeni sociali e politici di questo territorio in epoca bassomedievale: la costruzione dei castelli e delle torri condizionò la nuova rete insediativa dei borghi, definendo nuovi punti di aggregazione. Queste nuove costruzioni sono il riflesso di famiglie aristocrazie che utilizzano l’edilizia come strumento di affermazione di forza economica e potere sociale. L’analisi dei corpi di fabbrica condotto col metodo dell’archeologia dell’architettura ha consentito non solo la definizione delle tecniche edilizie, ma anche sulle dinamiche insediative nella provincia orientale di Bergamo. L’edilizia storica è fondamentale per comprendere i modi dell’abitare e di vivere: l’analisi di questi contesti ha consentito di distinguere specifiche tipologie abitative, e di ragionare sulle modalità occupazionali del territorio in epoca bassomedievale, riconoscendo per le due aree d’indagine peculiarità diverse.
This research is related to late medieval age religious, fortified and civil architecture preserved in Val Cavallina and on the western side of Iseo Lake, in the eastern province of Bergamo: this territory is privileged for the collection of data useful for the definition of the chrono-typological seriation of architectural elements and walls, dating from the twelfth and fifteenth centuries. Chrono-typological tablets exceed technical aspects, and reconstruct the social and political appearance of this territory in the late medieval age: the construction of castles and towers conditioned the new settlement of villages, setting new aggregation points. These new buildings are a reflection of aristocracy’s families, who builds as statement of economic and social power strength. The insight of the buildings made with the archeological method allowed the definition of building techniques, and the settlement dynamics in the eastern province of Bergamo. The historic building is crucial to understand the ways to live: the analysis of medieval buildings has allowed distinguishing specific typology of houses and the occupational way to set the territory in the late medieval age; every area has his architectural peculiarities.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
8

MATTEONI, FEDERICA BARBARA. "EDILIZIA BASSOMEDIEVALE IN VAL CAVALLINA E NEL SEBINO BERGAMASCO: STUDIO CRONOTIPOLOGICO DEGLI ELEMENTI ARCHITETTONICI E DEI PARAMENTI MURARI." Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2016. http://hdl.handle.net/10280/11708.

Full text
Abstract:
Questo lavoro di ricerca ha come oggetto le architetture religiose, fortificate e civili di epoca bassomedievali conservate in Val Cavallina e sulla sponda occidentale del Sebino nella provincia orientale di Bergamo: questo territorio è privilegiato per la raccolta di dati utili alla definizione della seriazione cronotipologica degli elementi architettonici e dei paramenti murari datati tra XII e XV secolo. La redazione di tavole cronotipologiche è andata oltre l’aspetto tecnico, ma ha ricostruito i fenomeni sociali e politici di questo territorio in epoca bassomedievale: la costruzione dei castelli e delle torri condizionò la nuova rete insediativa dei borghi, definendo nuovi punti di aggregazione. Queste nuove costruzioni sono il riflesso di famiglie aristocrazie che utilizzano l’edilizia come strumento di affermazione di forza economica e potere sociale. L’analisi dei corpi di fabbrica condotto col metodo dell’archeologia dell’architettura ha consentito non solo la definizione delle tecniche edilizie, ma anche sulle dinamiche insediative nella provincia orientale di Bergamo. L’edilizia storica è fondamentale per comprendere i modi dell’abitare e di vivere: l’analisi di questi contesti ha consentito di distinguere specifiche tipologie abitative, e di ragionare sulle modalità occupazionali del territorio in epoca bassomedievale, riconoscendo per le due aree d’indagine peculiarità diverse.
This research is related to late medieval age religious, fortified and civil architecture preserved in Val Cavallina and on the western side of Iseo Lake, in the eastern province of Bergamo: this territory is privileged for the collection of data useful for the definition of the chrono-typological seriation of architectural elements and walls, dating from the twelfth and fifteenth centuries. Chrono-typological tablets exceed technical aspects, and reconstruct the social and political appearance of this territory in the late medieval age: the construction of castles and towers conditioned the new settlement of villages, setting new aggregation points. These new buildings are a reflection of aristocracy’s families, who builds as statement of economic and social power strength. The insight of the buildings made with the archeological method allowed the definition of building techniques, and the settlement dynamics in the eastern province of Bergamo. The historic building is crucial to understand the ways to live: the analysis of medieval buildings has allowed distinguishing specific typology of houses and the occupational way to set the territory in the late medieval age; every area has his architectural peculiarities.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
9

ZATTA, ELISA. "Reuse Design Project: Strategie e strumenti per il riuso di elementi edilizi in architettura come preservazione delle risorse materiali." Doctoral thesis, Università IUAV di Venezia, 2021. http://hdl.handle.net/11578/302256.

Full text
Abstract:
La tesi di ricerca approfondisce il tema del riuso di prodotti e componenti edilizi quale strategia circolare e sostenibile per la gestione del costruito. Essa muove dalla duplice potenzialità che tale processo presenta attraverso la conservazione delle risorse materiali, limitando gli impatti dettati dalla produzione di rifiuti da costruzione e demolizione, nonché preservando, attraverso la conservazione formale e funzionale dell’elemento nella sua integrità, la cultura materiale che lo ha prodotto. Partendo dal quadro teorico e dello stato dell’arte, la tesi si struttura attraverso quattro linee di indagine parallele e complementari, mirate a restituire la complessità del tema secondo una visione quanto più possibile trasversale. La prima definisce il contributo dei processi di riuso a una sostenibilità intesa non solo in ottica ambientale, ma anche sociale, culturale ed economica. La seconda esamina il valore conferito alla pratiche di reimpiego da parte dei progettisti contemporanei, evidenziando come essi vi individuino un significato culturale, al quale si associano ragioni di matrice ambientale, etico-sociale o di potenzialità espressiva. La terza linea di indagine approfondisce le incongruenze e lacune della cornice normativa europea relativa al tema, individuando le ricadute di questo quadro sulle problematiche pregresse del settore. La quarta esamina la potenziale applicazione di questa strategia a scala urbana, definendo il Reuse Design Project quale “processo progettuale che, a partire dalla formulazione del concept di un nuovo edificio fino alla sua costruzione, prevede, studia e compie l’integrazione nello stesso di prodotti e componenti edilizi, derivanti da altre costruzioni, che il progettista individua e ritiene adeguati al progetto”. Gli esiti della ricerca consentono di determinare l’idoneità del riuso di prodotti e componenti edilizi quale strumento sostenibile per la gestione del costruito esistente, promuovendo la potenziale diffusione futura di tale approccio. Oltre a identificare suggerimenti e azioni da intraprendere in ambito normativo per favorire il reimpiego, la tesi propone degli strumenti operativi volti a massimizzare l’efficiacia del Reuse Design Project. L’applicazione di tali strumenti, simulata su di un caso studio reale, consente non solo di esaminarne gli esiti in termini di processo progettuale, ma anche di confrontarli con quelli di uno scenario convenzionale sotto il profilo della fattibilità tecnico-economica e degli impatti incorporati. L’analisi dei risultati ottenuti evidenzia i caratteri innovativi propri dell’approccio progettuale volto al riuso di elementi edilizi, delle figure professionali coinvolte e della gestione del processo di decostruzione, nonché la formazione di tipo culturale necessaria per promuovere questa strategia nella pratica di architettura.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
10

Santandrea, Giacomo. "Elementi di calcolo delle variazioni: l'equazione di Eulero-Lagrange e il teorema del passo montano." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2020. http://amslaurea.unibo.it/20842/.

Full text
Abstract:
In questo elaborato viene presentato un primo approccio al calcolo delle variazioni (CdV), un settore dell'analisi matematica che si occupa della determinazione dei punti critici di particolari applicazioni dette funzionali. Il CdV si interessa principalmente di funzionali espressi in forma integrale, con l'integranda che dipende da una funzione incognita appartenente a una certa classe di funzioni. L'obiettivo consiste spesso nell'individuare la presenza di funzioni estremanti, cioè tali da rendere massimo o minimo il valore del funzionale. Il primo capitolo è dedicato alla ricerca delle funzioni che annullano la variazione prima del funzionale, che è l'analogo della derivata prima per funzioni reali di variabile reale. Si giunge alla formulazione dell'equazione di Eulero-Lagrange, una PDE del secondo ordine di cui gli eventuali estremanti del funzionale sono estremali, cioè soluzioni. Poi studieremo il teorema del moltiplicatore di Lagrange, da cui si deduce l'equazione di Eulero-Lagrange in presenza di un vincolo, che ci consentirà di generalizzare alcuni risultati che esprimono condizioni sufficienti affinché un estremale sia di minimo o di massimo, a seconda che siano verificate determinate ipotesi di convessità e concavità. Nel secondo capitolo affrontiamo alcuni esempi classici del CdV, che consistono nel ricavare e risolvere l'equazione di Eulero-Lagrange corrispondente a una situazione di interesse applicativo: analizzeremo il problema della curva brachistocrona e determineremo la configurazione d'equilibrio di un filo sospeso con le estremità fissate. L'ultimo capitolo è incentrato sulla dimostrazione di un risultato molto importante nella teoria del CdV, il teorema del passo montano, a cui hanno contribuito Antonio Ambrosetti e Paul Rabinowitz, che fornisce un valido strumento per la ricerca dei punti critici di un funzionale. Infine vedremo una possibile applicazione studiando la risolubilità dell'equazione di Poisson non lineare con dato al bordo nullo.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
11

Corzani, Valentina <1982&gt. "Le aziende vitivinicole: da “machines à produire” a elementi di attrazione nel paesaggio. Proposte e criteri progettuali per l’efficienza funzionale e la qualità architettonica ed ambientale delle strutture ed infrastrutture della trasformazione enologica." Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2012. http://amsdottorato.unibo.it/4357/1/Corzani_Valentina_tesi.pdf.

Full text
Abstract:
La ricerca ha per oggetto la messa a punto e applicazione di un approccio metaprogettuale finalizzato alla definizione di criteri di qualità architettonica e paesaggistica nella progettazione di aziende vitivinicole medio-piccole, che effettuano la trasformazione della materia prima, prevalentemente di propria produzione. L’analisi della filiera vitivinicola, della letteratura scientifica, della normativa di settore, di esempi di “architetture del vino eccellenti” hanno esplicitato come prevalentemente vengano indagate cantine industriali ed aspetti connessi con l'innovazione tecnologica delle attrezzature. Soluzioni costruttive e tecnologiche finalizzate alla qualità architettonica ed ambientale, attuali dinamiche riguardanti il turismo enogastronomico, nuove funzionalità aziendali, problematiche legate alla sostenibilità dell’intervento risultano ancora poco esplorate, specialmente con riferimento a piccole e medie aziende vitivinicole. Assunto a riferimento il territorio ed il sistema costruito del Nuovo Circondario Imolese (areale rappresentativo per vocazione ed espressione produttiva del comparto vitivinicolo emiliano-romagnolo) è stato identificato un campione di aziende con produzioni annue non superiori ai 5000 hl. Le analisi svolte sul campione hanno permesso di determinare: modalità di aggregazione funzionale degli spazi costruiti, relazioni esistenti con il paesaggio, aspetti distributivi e materico-costruttivi, dimensioni di massima dei locali funzionali alla produzione. Il caso studio relativo alla riqualificazione di un’azienda rappresentativa del comparto è stato utilizzato per la messa a punto e sperimentazione di criteri di progettazione guidati da valutazioni relative alle prestazioni energetiche, alla qualità architettonica e alla sostenibilità ambientale, economica e paesaggistica. L'analisi costi-benefici (pur non considerando le ricadute positive in termini di benessere degli occupanti ed il guadagno della collettività in termini di danni collegati all’inquinamento che vengono evitati in architetture progettate per garantire qualità ambientale interna ed efficienza energetica) ha esplicitato il ritorno in pochi anni dell’investimento proposto, nonostante gli ancora elevati costi di materiali di qualità e dei componenti per il corretto controllo climatico delle costruzioni.
The thesis develops and implements a meta-design approach aiming at defining building and landscape quality design criteria suitable for small and medium-sized wine-growing and producing farms. Through the analysis of wine production chain, scientific literature, sector codes and examples of “excellent wine architetures” it came out how a particular focus has been made on the design of buildings for industrial wineries and on aspects related to the innovation of their technological equipment and facilities. On the contrary, quite poor attention has been given to constructive and technological solutions finalized to architectural and environmental quality, to actual wine and food tourism dynamics, to some new farm features, to sustainability problems related to building construction and management, especially with reference to small and medium sized wine farms. The study has been developed with reference to the area of the New District of Imola as representative of the wine-growing and producing sector in the Emilia-Romagna region. The analyses allowed to identify a sample of wineries representative of the ones producing up to 5000 hl; functional structures aggregation modalities, distribution and materials solutions, landscape relationships, wine production functional spaces dimensions were defined. The requalification of a wine farm representative of the study area was used to define and implement integrated design criteria considering energy efficiency, architectural quality, environmental, economic and landscape sustainability. The project and cost-benefits analysis demonstrated that the initial investment would be amortized in few year despite the still high costs of materials and technological components finalized to quality architecture and buildings climate control. It came out that a traditional cost-benefits analysis cannot show the positive effects as for occupants comfort and community gains in terms of avoided pollution damages derived from to the choice of designing buildings that can guarantee environmental quality and energy efficiency.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
12

Corzani, Valentina <1982&gt. "Le aziende vitivinicole: da “machines à produire” a elementi di attrazione nel paesaggio. Proposte e criteri progettuali per l’efficienza funzionale e la qualità architettonica ed ambientale delle strutture ed infrastrutture della trasformazione enologica." Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2012. http://amsdottorato.unibo.it/4357/.

Full text
Abstract:
La ricerca ha per oggetto la messa a punto e applicazione di un approccio metaprogettuale finalizzato alla definizione di criteri di qualità architettonica e paesaggistica nella progettazione di aziende vitivinicole medio-piccole, che effettuano la trasformazione della materia prima, prevalentemente di propria produzione. L’analisi della filiera vitivinicola, della letteratura scientifica, della normativa di settore, di esempi di “architetture del vino eccellenti” hanno esplicitato come prevalentemente vengano indagate cantine industriali ed aspetti connessi con l'innovazione tecnologica delle attrezzature. Soluzioni costruttive e tecnologiche finalizzate alla qualità architettonica ed ambientale, attuali dinamiche riguardanti il turismo enogastronomico, nuove funzionalità aziendali, problematiche legate alla sostenibilità dell’intervento risultano ancora poco esplorate, specialmente con riferimento a piccole e medie aziende vitivinicole. Assunto a riferimento il territorio ed il sistema costruito del Nuovo Circondario Imolese (areale rappresentativo per vocazione ed espressione produttiva del comparto vitivinicolo emiliano-romagnolo) è stato identificato un campione di aziende con produzioni annue non superiori ai 5000 hl. Le analisi svolte sul campione hanno permesso di determinare: modalità di aggregazione funzionale degli spazi costruiti, relazioni esistenti con il paesaggio, aspetti distributivi e materico-costruttivi, dimensioni di massima dei locali funzionali alla produzione. Il caso studio relativo alla riqualificazione di un’azienda rappresentativa del comparto è stato utilizzato per la messa a punto e sperimentazione di criteri di progettazione guidati da valutazioni relative alle prestazioni energetiche, alla qualità architettonica e alla sostenibilità ambientale, economica e paesaggistica. L'analisi costi-benefici (pur non considerando le ricadute positive in termini di benessere degli occupanti ed il guadagno della collettività in termini di danni collegati all’inquinamento che vengono evitati in architetture progettate per garantire qualità ambientale interna ed efficienza energetica) ha esplicitato il ritorno in pochi anni dell’investimento proposto, nonostante gli ancora elevati costi di materiali di qualità e dei componenti per il corretto controllo climatico delle costruzioni.
The thesis develops and implements a meta-design approach aiming at defining building and landscape quality design criteria suitable for small and medium-sized wine-growing and producing farms. Through the analysis of wine production chain, scientific literature, sector codes and examples of “excellent wine architetures” it came out how a particular focus has been made on the design of buildings for industrial wineries and on aspects related to the innovation of their technological equipment and facilities. On the contrary, quite poor attention has been given to constructive and technological solutions finalized to architectural and environmental quality, to actual wine and food tourism dynamics, to some new farm features, to sustainability problems related to building construction and management, especially with reference to small and medium sized wine farms. The study has been developed with reference to the area of the New District of Imola as representative of the wine-growing and producing sector in the Emilia-Romagna region. The analyses allowed to identify a sample of wineries representative of the ones producing up to 5000 hl; functional structures aggregation modalities, distribution and materials solutions, landscape relationships, wine production functional spaces dimensions were defined. The requalification of a wine farm representative of the study area was used to define and implement integrated design criteria considering energy efficiency, architectural quality, environmental, economic and landscape sustainability. The project and cost-benefits analysis demonstrated that the initial investment would be amortized in few year despite the still high costs of materials and technological components finalized to quality architecture and buildings climate control. It came out that a traditional cost-benefits analysis cannot show the positive effects as for occupants comfort and community gains in terms of avoided pollution damages derived from to the choice of designing buildings that can guarantee environmental quality and energy efficiency.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
13

BARONE, MARIATERESA. "Elementi morfologici dell'architettura rinascimentale in terra di Bari. Il caso di Palazzo Sylos Calò a Bitonto." Doctoral thesis, 2012. http://hdl.handle.net/11573/918647.

Full text
Abstract:
La ricerca svolta ha perseguito l’obiettivo di indagare la diffusione e le manifestazioni dell’architettura rinascimentale sul territorio pugliese e in particolar modo della Terra di Bari in un periodo abbastanza lungo, compreso tra la fine del XV e l’inizio del XVII secolo.In Puglia e in particolar modo nella parte centro-settentrionale della Terra di Bari, il patrimonio artistico e monumentale è ricco di testimonianze di elevata qualità dello sviluppo architettonico del Rinascimento meridionale. Molti centri urbani del territorio barese sono fortemente caratterizzati da una nutrita quantità di palazzi che presentano analogie con quelli napoletani o di altre realtà peninsulari. Pertanto la ricerca è stata indirizzata verso un’azione di riordino sistematico dei prodotti dell’architettura civile rinascimentale, al fine di indagarne i caratteri nell’adozione di motivi specifici utilizzati nell’apparato decorativo e funzionale e legati all’impaginazione delle facciate e dei cortili delle fabbriche, elementi che meglio rappresentano e descrivono l’architettura pugliese.In questo quadro generale la città di Bitonto occupa una posizione eminente, ricca com’è di testimonianze architettoniche di età rinascimentale e per la vivace storia politica, civile ed economica che né ha guidato lo sviluppo. Le molte residenze nobiliari, realizzate in questi anni, divengono lo strumento di affermazione del patriziato nella vita civile e politica della città e sono la rappresentazione dello status sociale della famiglia e delle loro ricchezze. Pertanto si è scelto di indagare le espressioni e gli esiti formali del rinascimento pugliese attraverso l’esempio bitontino, al fine di individuare le trasformazioni che il nuovo linguaggio ha apportato sugli edifici esistenti e l’individuazione dei tempi occorsi alla manifestazione dello stesso linguaggio. In particolare l’attenzione maggiore è stata riversata sul considerevole caso di palazzo Sylos Calò, il quale racchiude in sé valori formali e funzionali, non più presenti in molti manufatti coevi.Un esempio di architettura in cui sono compresenti elementi architettonici ispirati a modelli eterogenei ed espressione di linguaggi differenti. Palazzo Sylos Calò è il risultato di un complesso processo evolutivo che ha operato trasformazioni sull’architettura medievale al fine di convertire le strutture preesistenti nel palazzo rinascimentale.Fedele a una tradizione costruttiva ancora tardo-medioevale, palazzo Sylos Calò interpreta ed utilizza schemi consolidati fondendoli con un lessico propriamente rinascimentale la cui costante è l’uso programmatico di repertori classici.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
14

DAL, FALCO Federica. "La manutenzione delle Architetture del Razionalismo Italiano. Le leghe leggere e i materiali vetrari: criteri per la riparazione di elementi architettonici." Doctoral thesis, 1993. http://hdl.handle.net/11573/403223.

Full text
Abstract:
Nell'ambito del tema generale del IV ciclo di Dottorato in Tecnologie dell'Architettura "L'innovazione tecnologica nel progetto", la tesi di Dal Falco sviluppa il proprio campo d'interesse all'interno delle tematiche manutentive, in relazione ad alcune questioni legate all'innovazione di prodotto. La connessione tra la tesi, "La manutenzione delle Architetture del Razionalismo Italiano. Le leghe leggere e i materiali vetrari: criteri per la riparazione di elementi architettonici" e il tema generale è incentrata su quegli aspetti che riguardano l'evoluzione dei materiali nel tempo e la loro applicazione nel settore edilizio con soluzioni tecniche innovative. Attraverso lo studio della letteratura tecnica dell'epoca ed un'indagine sulla produzione corrente, si è cercato di individuare come questi materiali sono stati selezionati nell'arco di 50 anni e come sono evolute o scomparse le procedure costruttive legate alla loro applicazione. L'acquisizione delle specificità d'uso di questi materiali sia nel contesto degli elementi figurativi del progetto che delle soluzioni tecniche adottate ha un preciso obiettivo: la sistematizzazione di una conoscenza tecnica specifica che sia d'ausilio agli interventi di manutenzione e restauro degli edifici del Razionalismo Italiano. Quest'apparato di conoscenze che é stato organizzato in una parte scritta e in uno schedario, é una sorta di catalogo di informazioni tecniche che può essere usato come una strumentazione a carattere consultativo senza la pretesa di fornire soluzioni generalizzabili. I contenuti, gli obiettivi, l'articolazione e i risultati raggiunti sono: Contenuti, obiettivi, articolazione La tesi si occupa di alcuni materiali innovativi, i materiali vetrari e le leghe leggere, prodotti industrialmente tra il 1930 e il 1940 che furono ampiamente usati nelle architetture del Razionalismo. Il campo d'indagine è ristretto ad una questione specifica legata alle scelte d'intervento che riguarda la sistematizzazione di una serie di conoscenze tecniche: come riparare o sostituire questi prodotti verificando qual'è stata la loro evoluzione nell'arco di 50 anni. Lo scopo della ricerca é di fornire una strumentazione tecnica di tipo consultativo, una guida alla conoscenza delle caratteristiche dei materiali, delle soluzioni tecniche adottate, delle loro applicazioni in architetture del Razionalismo e di una serie di consigli per la sostituzione di quei materiali da costruzione fuori dalla produzione corrente. Questo obiettivo é stato tradotto in due volumi distinti: un saggio articolato in due parti ed una serie di allegati che formano uno schedario strutturato in quattro tipi di schede. Nel capitolo 1., suddiviso in quattro paragrafi, che costituisce la parte iniziale del primo documento, viene inquadrato dal punto di vista storico-tecnico lo scenario della produzione edilizia italiana degli anni'30. Sono tre le chiavi di lettura che abbiamo scelto per abbozzare questo complesso quadro di riferimento. Innanzitutto ci é sembrato opportuno ricordare come la produzione italiana, dopo la metà degli anni '30, sia stata condizionata da una politica economica di tipo autarchico e in che modo i materiali innovativi prodotti nel decennio 1930-1940 siano fortemente caratterizzati dallo sfruttamento delle risorse nazionali (§ 1. 1.). Dopo questa sintetica panoramica di materiali edilizi, si procede con una riflessione critica sul ruolo e sui contributi della letteratura tecnica dell'epoca alla divulgazione delle caratteristiche dei nuovi materiali e delle procedure operative consigliate (§ 1. 2.). Nel terzo punto viene approfondita la relazione fra innovazione di prodotto, innovazione del linguaggio figurativo e sperimentazione tecnica attraverso lo studio dell'applicazione dei prodotti di cui ci occupiamo, di un gruppo di architetture effimere italiane realizzate per la V Triennale di Milano (1993) e di un'opera francese esemplificativa, la Maison de Verre (1928-'32) di Pierre Chareau. I due capitoli della II parte , introducono i contenuti tecnici specifici delle schede, con un inquadramento generale sui prodotti in esame, sulle lavorazioni e sui sistemi di posa, con continui riferimenti alle applicazioni di questi materiali in architetture del Razionalismo. Il secondo volume é invece uno schedario in cui sono sistematizzate una serie di conoscenze tecniche che permettono una lettura trasversale del prodotto: come era, come é stato impiegato, quali possono essere le cause di degrado, con cosa sostituirlo. Le informazioni raccolte in parte nella letteratura tecnica dell'epoca e in parte attraverso un'indagine sulla produzione corrente, sono state sistematizzate in quattro tipi di schede: un gruppo di schede che descrivono le caratteristiche fisico-tecniche e le lavorazioni dei materiali considerati; un secondo gruppo in cui viene fornita una prima griglia di riferimento del loro impiego in architetture del Razionalismo; un terzo in cui sono ipotizzate cause di degrado insite nella natura stessa dei prodotti o nelle soluzioni tecniche adottate (partendo dal presupposto che il degrado dell'architettura di quegli anni dipenda in parte dalla sperimentazione di materiali e procedure costruttive innovative ) ed un ultimo gruppo in cui si verifica l'esistenza sul mercato odierno di questi prodotti e si forniscono consigli sulla loro sostituzione qualora i materiali siano ormai fuori dalla produzione. Risultati L'obiettivo principale della ricerca, la sistematizzazione di una serie di conoscenze tecniche specifiche, è stato conseguito. I risultati della tesi si articolano su due piani. Il primo è l'acquisizione e la sistematizzazione di una serie di conoscenze tecniche specifiche dei prodotti esaminati (le leghe leggere e i materiali vetrari) che si esplicita nelle schede descrittive. Inoltre la descrizione sintetica dell'impiego di questi materiali in architetture del Razionalismo Italiano costituisce una prima raccolta di riferimento delle applicazioni dei materiali studiati. Il secondo è l'individuazione di alcune possibili cause di degrado che sono strettamente riferite al comportamento di materiali innovativi e alla relativa affidabilità di soluzioni tecniche sperimentali e la risposta alla loro ipotetica sostituzione attraverso una verifica sul mercato di come sono stati selezionati questi prodotti. Dai risultati della ricerca possiamo dire che per quanto riguarda i materiali consideratiquesta selezione è stata attuata in tre modi diversi: le caratteritiche fisico-tecniche dei prodotti possono risultare congelate per decenni offrendo nel tempo le stesse possibilità applicative, o essere sviluppate in un periodo concluso che corrisponde al lancio del materiale innovativo, al successivo perfezionamento delle sue prestazioni e alla scomparsa dal mercato, o evolversi nel tempo con un continuo aggiornamento che comporta la ricerca di soluzioni tecniche via via sempre più affidabili. Il problema che si pone, proprio per la natura di questi prodotti, non è tanto la loro riparazione, ma la sostituzione degli elementi: un vetro rotto per non può essere restaurato ma va sostituito. Alcuni prodotti come l'Opalina, anche se con difficoltà si possono ancora reperire, ma ad esempio i diffusori traslucidi per strutture vetrocementizie sono un prodotto che nel tempo ha subito delle trasformazioni per dimensione, colorazione, disegno delle superfici, mentre per il cristallo di sicurezza Securit non sono variate nè la denominazione nè le caratteristiche. Ma la riparazione o la sostituzione degli elementi degradati deve comportare lo studio approfondito dell'edificio oggetto di restauro, perchè la questione non è solo di indicare la compatibilità di un materiale nuovo con uno vecchio ma di progettare il restauro tenendo in considerazione i molteplici e complessi aspetti che entrano in gioco nelle scelte d'intervento. Questo lavoro non ha quindi la pretesa di dare una risposta progettuale al restauro del moderno, ma di offrire un quadro di riferimento preciso su alcuni materiali, lavorazioni e soluzioni tecniche adottate negli anni '30, rispondendo al problema della sostituzione non con delle prescrizioni ma con delle proposte da verificare caso per caso, lasciando alla responsabilità di chi interviene di farsi interprete dell'opera.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
15

GUIDI, Arianna. "Il reato a concorso necessario improprio." Doctoral thesis, 2018. http://hdl.handle.net/11393/251080.

Full text
Abstract:
Oggetto del presente lavoro è stata la tematica dei reati a concorso necessario (detti anche plurisoggettivi): una categoria penalistica scarsamente presa in considerazione da parte della dottrina e giurisprudenza più recenti, eppure dai risvolti sistematici di un certo rilievo, in quanto coinvolge profili sia di parte generale che speciale del diritto penale. L’indagine è partita dal piano definitorio e classificatorio: sono state riportate dettagliatamente le diverse tesi dottrinali sviluppatesi sul tema (suddivisibili in due macrocategorie, quella dei sostenitori di una concezione ampia di reato a concorso necessario e quella dei sostenitori di una concezione ristretta dello stesso), nonché le pronunce della Cassazione ritenute maggiormente significative. Un’attenzione particolare è stata dedicata alla delimitazione – in negativo – del campo d’indagine, tracciando le differenze intercorrenti fra i reati a concorso necessario (o plurisoggettivi, a seconda della terminologia impiegata) ed istituti ritenuti erroneamente contigui, primo fra tutti quello del concorso eventuale di persone nel reato. Dopodiché, all’interno del secondo capitolo si è scelto di riflettere sulle questioni maggiormente rilevanti e problematiche attinenti ai reati a concorso necessario impropri: in primis, la ratio che giustifica l’esenzione dalla pena in capo ad un soggetto; secondariamente, la possibilità di punire o meno la condotta tipica, nonché le eventuali condotte atipiche, poste in essere dal soggetto non punibile per mezzo dell’applicazione degli artt. 110 ss. c.p. in funzione incriminatrice. La panoramica di orientamenti dottrinali e giurisprudenziali quanto mai oscillanti e fra loro divergenti su questioni di particolare importanza, non è stata solo funzionale ad offrire al lettore una dettagliata ricognizione in generale, piuttosto, da questa è scaturita una vera e propria esigenza di (ri)considerare l’intera materia in modo organico e chiarificatore. Per tale ragione, nel terzo capitolo è stata introdotta una nuova definizione, in sostituzione a quella maggiormente impiegata da dottrina e giurisprudenza: “fattispecie incriminatrici normativamente plurisoggettive”. Una definizione idonea a ricomprendere tutti quegli illeciti penali che, a livello astratto, presentano caratteristiche simili: il riscontro di una pluralità di soggetti e di condotte quali elementi costitutivi del fatto tipico. Pertanto, si è cercato di individuare i confini della categoria assumendo quale criterio di partenza il piano normativo astratto, in considerazione del fatto che ciò che il legislatore ha scelto di codificare come tipo criminoso è dato dall’insieme degli elementi oggettivi e soggettivi, i quali compaiono nella descrizione della norma incriminatrice. La visione d’insieme ha permesso di non limitare l’attenzione al solo soggetto punibile, bensì di spostarla anche sul soggetto non punibile, il quale, con la sua condotta rientrante fra gli elementi oggettivi del fatto tipico, contribuisce alla configurabilità del reato. Infine, all’interno del quarto capitolo si è proceduto all’analisi dei principali reati classificati da parte della dottrina come a concorso necessario impropri, per verificare, tenuto conto della nuova definizione proposta, se possano o meno essere qualificati come fattispecie incriminatrici normativamente plurisoggettive improprie. Il confronto con la parte speciale ha permesso di evidenziare l’estrema delicatezza dell’operazione d’individuazione di fattispecie incriminatrici normativamente plurisoggettive (in senso lato): anzitutto, perché non sempre la pluralità di soggetti e di condotte costitutive del fatto tipico è oggetto di descrizione espressa, risultando alle volte ricavabile solo a seguito di un attento esame della tipologia e del significato delle parole impiegate dal legislatore; secondariamente, perché alle volte è facile lasciarsi confondere dal piano naturalistico della realtà concreta, mentre l’individuazione di una fattispecie incriminatrice in termini di plurisoggettività normativa dovrebbe avvenire, secondo l’impostazione adottata, a partire dal piano normativo astratto. Da ultimo, ci si è soffermati sul ruolo del soggetto non punibile che tenga rispettivamente la condotta tipica o una condotta ulteriore e diversa da quella descritta, cercando di offrire una possibile soluzione al problema. Nel primo caso, si è concluso per l’impossibilità di applicare l’art. 110 c.p. in funzione incriminatrice, pena la violazione delle garanzie proprie del sistema penalistico. Nel secondo, invece, si è concluso in senso affermativo, precisando che l’interprete è tenuto a prestare attenzione a diversi aspetti, fra cui il tipo d’equilibrio intercorrente fra le condotte dei soggetti parte della fattispecie incriminatrice normativamente plurisoggettiva impropria, nonché l’alterità effettiva della condotta atipica rispetto a quella descritta, pena la violazione dei principi di legalità, tipicità e certezza del diritto.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
16

BOUSSOUS, Nabil. "Beni culturali e valore d’uso: conoscenza tacita, creatività e innovazione." Doctoral thesis, 2018. http://hdl.handle.net/11393/251082.

Full text
Abstract:
Il lavoro di tesi indaga la definizione di bene culturale secondo una interpretazione estensiva del termine "cultura", data dalla sovrapposizione del concetto di cultura a quello di civiltà. In chiave di lettura antropologica, cultura e civiltà si presentano come sinonimi. Sicché, la nozione di beni culturali giunge a costituire un insieme aperto e suscettibile di continuo ampliamento, talché, ossequio al relativismo culturale, il concetto di cultura, meglio ingloba anche quelle pratiche ed usanze tradizionali che altre accezioni del termine lo sogliono contrapporre a "barbarie". Si è voluto così porre enfasi sulla pari meritevolezza di tutte quelle culture a lungo classificate come "altre". In altra istanza s’è colto il nesso trapelante tra il concetto di cultura e quello di conoscenza affinché l’analisi potesse essere convogliata verso l’altrettanta sua fondamentale variante tacita. L’intersezione col nuovo paradigma dell’economia della conoscenza ne ha fatto punto di riflessione e spunto di ricerca. In vero, la relazione esistente tra fruizione del beni culturali e lo sviluppo della conoscenza tacita ne ha ulteriormente suffragato l’impatto in termini di creatività e innovazione. Elementi, entrambi, necessari per l’acquisizione di un vantaggio competitivo nell’economia della globalizzazione. Successivamente, il "valore d’uso" associato alla fruizione del patrimonio culturale è stato analizzato. Dopo una sua prima scomposizione nelle due componenti, educativa ed edonistica, si è proceduto all’analisi della loro stretta interdipendenza funzionale. Il fine ultimo è stato quello di comprendere il loro contributo in termini di creatività e innovazione intese quale forma tangibile dell’espressione culturale. Si è cercato di dimostrare come la fruizione dei beni culturali, resa possibile mediante tecniche aggiornate di marketing sensoriale (o esperienziale), capaci di intercettare il mutamento dei benefici attesi dai consumatori, consente il raggiungiumento di uno stadio relativamente superiore di acculturazione tale da configurare un ricco bagaglio di conoscenza tacita. Addotta, poi, a fattore produttivo immateriale indispensabile per la creazione di prodotti place-specific forti degli attributi distintivi tradotti in termini di non replicabilità, inimitabilità e della difficile riproducibilità in altri contesti. Infine, il concetto di "Industrie Culturali e Creative" si è rivelato quello meglio atto ad inglobarne gli attributi, di modo che ci si è assunti l’onere di indagare le politiche finanziarie dell’UE all’uopo adottate in sua tutela.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
We offer discounts on all premium plans for authors whose works are included in thematic literature selections. Contact us to get a unique promo code!

To the bibliography