Academic literature on the topic 'Gli elementi dell'architettura funzionale'

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Journal articles on the topic "Gli elementi dell'architettura funzionale"

1

Romeo, Emanuele. "Memoria dell’antico e nuove funzioni museali compatibili Alcune riflessioni sul patrimonio industriale legato alla produzione di elettricità." Labor e Engenho 11, no. 4 (December 26, 2017): 412. http://dx.doi.org/10.20396/labore.v11i4.8651199.

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Abstract:
Il patrimonio industriale legato all’energia elettrica è rappresentato da una serie di complessi architettonici fortemente stratificati, caratterizzati da diverse soluzioni tecniche, formali e distributive che si sono sovrapposte l'una all'altra, quando necessario, per ragioni legate all’innovazione tecnologia e ai cambiamenti nei processi produttivi. In realtà, sono proprio queste stratificazioni (aggiunte, cambiamenti d'uso, abbandoni momentanei e riusi, accompagnati da adeguamenti architettonici e tecnologici) che conferiscono ai complessi industriali particolare valore di memoria. Infatti, è proprio la continua trasformazione di funzioni e di elementi tecnologici a rappresentare “l'essenza” di questa particolare produzione edilizia. Dalla nascita delle prime fabbriche fino ad oggi, gli edifici industriali hanno cambiato rapidamente la loro forma architettonica e la loro consistenza sia materica sia formale assecondando le esigenze lavorative e produttive. Per questo motivo oggi abbiamo l'opportunità di leggere una "storia dell'architettura" rappresentata da una sequenza di tecnologie e materiali sostituiti di continuo o stratificatisi, in un abaco di elementi relativi alla sperimentazione del calcestruzzo armato, del ferro, della ghisa, dell’acciaio; oppure riguardanti l’utilizzo di grandi superfici di vetro o coperture a shed; o ancora relativi all'uso di fonti energetiche naturali e artificiali. Molte esperienze europee di restauro e riuso degli edifici industriali legati alla produzione di energia, hanno già considerato tale approccio come una delle migliori scelte volte a una conservazione che possa definirsi compatibile: la scelta delle nuove funzioni è dettata, infatti, non tanto dalle esigenze economiche e d’uso, ma dalla flessibilità dell'edificio ad accogliere sostanziali adeguamenti tecnici, energetici, funzionali. Ciò con l’obiettivo di raggiungere un giusto equilibrio tra il rispetto della memoria storica e la necessità di adattarsi alle normative riguardanti l’adeguamento energetico e le nuove funzioni richieste dalla popolazione, raggiungendo una sostenibilità sociale, culturale e ambientale.
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2

Nato, Alessandro. "La politica d'asilo dell'Unione europea tra crisi e sovranismi: quale futuro per il principio di solidarietà?" CITTADINANZA EUROPEA (LA), no. 1 (August 2020): 191–213. http://dx.doi.org/10.3280/ceu2020-001007.

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Abstract:
L'efficacia del principio di solidarietà ex art. 80 TFUE è stata influenzata dalle resistenze degli Stati membri sovranisti del c.d. gruppo di Visegrad sul ricollocamento dei richiedenti asilo giunti nell'UE durante la crisi migratoria. Nondimeno, il generale funzionamento della politica di asilo UE e la solidarietà tra Stati Membri risentono delle carenze strutturali degli elementi chiave dell'architettura del sistema europeo comune di asilo, quali la ripartizione delle responsabilità, la cooperazione, il sostegno finanziario dell'UE. In tale contesto, la Cor-te di Giustizia è intervenuta nella diatriba accesa dai Paesi Membri sovranisti chiarendo cau-tamente alcuni aspetti inerenti la discrezionalità dell'azione statale sui ricollocamenti e la portata del principio di solidarietà, come dimostra anche la recente sentenza Commissione c. Polonia, Ungheria e Slovacchia. Allo scopo di illustrare il ruolo del principio di solidarietà nella politica di asilo UE, il contributo esaminerà sia le carenze strutturali degli elementi chiave dell'architettura del sistema europeo comune di asilo sia la recente giurisprudenza della Corte di Giustizia in materia.
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De Stavola, Federico. "Potere, controllo e soggettività nelle piattaforme digitali di food delivery: un'analisi foucaultiana dell'app latinoamericana Rappi." SOCIOLOGIA DEL LAVORO, no. 158 (November 2020): 178–98. http://dx.doi.org/10.3280/sl2020-158009.

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Abstract:
In questo articolo si propone un'analisi foucaultiana dell'architettura di potere e delle forme di soggettivazione nell'app latinoamericana di food delivery Rappi, basata su una ricerca condotta a Buenos Aires e Città del Messico. Si utilizzeranno i concetti di disciplina, governamentalità e tecnologie del sé per analizzare la piattaforma digitale e i sistemi di direzione e controllo della forza lavoro nella cooperazione. In questo modo sarà possibile mostrare come l'architettura di potere presente nella app Rappi strutturi la relazione di lavoro e la soggettività del lavoratore sul modello dell'autoimprenditorialità. Questa analisi intende proporre il concetto di autonomia funzionale, il quale potrebbe essere approfondito in future ricerche sul tema.
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4

D'Amia, Giovanna. "L'urbanistica coloniale di Giovanni Pellegrini e la pianificazione dei villaggi libici." TERRITORIO, no. 57 (June 2011): 125–34. http://dx.doi.org/10.3280/tr2011-057016.

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Abstract:
Nel quadro del nuovo ciclo di studi sull'architettura coloniale italiana, il saggio prende in esame la posizione di Giovanni Pellegrini in tema di pianificazione urbana e la progettazione di alcuni centri rurali realizzati in Libia negli anni Trenta. A partire dal Manifesto dell'architettura coloniale pubblicato nel 1936, Pellegrini rifiuta infatti il ‘folclorismo' di molte opere contemporanee, sostenendo una metodologia progettuale rigorosamente moderna che sappia trarre dalla tradizione locale soluzioni e motivi adeguati alle condizioni geografi che e climatologiche. I villaggi realizzati per la colonizzazione demografica intensiva del 1938-1939 confermano questa linea metodologica e - rispetto a quelli di altri professionisti - evidenziano un'impostazione piů funzionale e un piů attento inserimento ambientale, rifiutando il ricorso alla retorica monumentale della classicitŕ.
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5

Dini, Roberto. "Nuovi sguardi sulla montagna. Elementi per il progetto alla grande scala." TERRITORIO, no. 56 (March 2011): 158–63. http://dx.doi.org/10.3280/tr2011-056024.

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Abstract:
In quanto spazio ‘altro' le Alpi costituiscono un terreno di sperimentazione privilegiato per tentare di rispondere ad alcune domande centrali nel dibattito sulla pianificazione e sul progetto d'area vasta: dalle problematiche connesse alla patrimonializzazione del paesaggio, all'intreccio tra dato fisico e sociale, alla sostenibilitŕ ambientale, alla tutela del patrimonio storico e ambientale. Č fondamentale ragionare su modalitŕ di trasformazione in grado di tenere assieme immagini, progettualitŕ, dinamiche di natura differente, al fi ne di generare ‘territori abitati' nella complessitŕ dei loro valori. Anche nel contesto alpino emerge la necessitŕ di una riflessione intorno al tema dell'architettura alla grande scala, nell'incrocio tra strutturazioni insediative, morfologie del substrato territoriale con l'insieme delle pratiche dell'abitare e delle politiche di sviluppo locale.
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Celotto, Lucia. "La pazienza di Giobbe: alcune note psicoanalitiche sulle relazioni di coppia conflittuali." INTERAZIONI, no. 2 (July 2010): 101–14. http://dx.doi.org/10.3280/int2010-002009.

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Abstract:
Il lavoro propone una serie di considerazioni teoriche, sviluppate a partire dall'esperienza clinica, sul ruolo della famiglia e della coppia nella funzione di contenitore di elementi psichici condivisi. Ciň che si intende esplorare, facendo ricorso anche a vignette cliniche, riguarda non solo la dinamica di coppia in presenza o meno di un disagio esplicito di uno dei membri della famiglia, ma anche ciň che puň essere fatto oggetto di ulteriori riflessioni a proposito della ripartizione di ruoli e funzioni nella coppia e di ciň che ha un peso nello strutturarsi dell'identitŕ di genere in bambini e bambine. In particolare, vengono prese in considerazione le esplorazioni cliniche di Winnicott sugli elementi maschili e femminili della psiche e le sue considerazioni teoriche sulla dissociazione di tali elementi, sia nella realtŕ disfunzionale del sintomo che in quella funzionale, alla coppia ed al nucleo familiare, relativa alla creazione ed al mantenimento di identificazioni crociate. Segue una disamina dei contributi di M. Milner sull'argomento relativo ai suoi commenti alle tavole di Blake sulla leggenda biblica di Giobbe. Esse sembrano offrire una prospettiva estremamente originale e stimolante alla esplorazione psicoanalitica delle riparti- zioni di elementi scissi all'interno delle dinamiche di coppia ed una conferma ulteriore delle ipotesi di Winnicott.
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7

Evangelisti, Paolo. "La legittimità del potere ed il suo esercizio. Elementi comparativi nella testualità politica francescana del XIV secolo." HORIZONTE 15, no. 48 (December 31, 2017): 1299. http://dx.doi.org/10.5752/p.2175-5841.2017v15n48p1299.

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Abstract:
<p>L'esperienza medievale dei Minori è caratterizzata dalla decisione di svolgere un ruolo attivo nelle realtà sociali nelle quali l’Ordine si inserisce. In questo quadro la consapevolezza teorico-politica francescana matura sino a cimentarsi con la questione dei requisiti che, da soli, possono legittimare l’autorità politica.</p><p>Se in Scoto la legittimità deriva in via esclusiva dall’espressione del consenso di coloro che volontariamente scelgono di conferire quel potere ad un’autorità, se in Ockham la legittimità del potere è condizionata da un duplice principio di circostanzialità e di efficienza funzionale, in Eiximenis la questione della legittimità è sottoposta a un duplice vaglio.</p><p>L'agire politico dell'autorità politica non può mai essere considerato un esercizio della <em>plenitudo potestatis</em> in ragione di un principio costituzionale: il reggitore di una comunità deriva il suo potere e la sua autorità non solo dal consenso ma da un patto convenuto che deve avere per oggetto esplicito gli ambiti ed i fini della sua azione. Il secondo vaglio è inerente ad una condizione coessenziale di legittimità: il potere ha una sua motivazione strettamente funzionale. L’autorità politica deve garantire, classicamente, pace e giustizia, ma anche farsi parte attiva di un processo volto al “millor estament de la cosa pública”, al miglioramento economico dei soggetti che costituiscono la comunità politica, ma anche di coloro che potranno entrarne a far parte attraverso precisi e ben delimitati percorsi inclusivi.</p>
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Bologna, Maria. "Il senso del passato. L'esperienza del sosia in psicopatologia." RIVISTA SPERIMENTALE DI FRENIATRIA, no. 3 (December 2012): 135–40. http://dx.doi.org/10.3280/rsf2012-003009.

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Abstract:
Scopo del lavoro č descrivere l'esperienza del DH di Psichiatria dell'AUSL di Modena che tratta prevalentemente pazienti con Disturbi del Comportamento Alimentare (DCA); il paradigma teorico-clinico č quello dell'integrazione funzionale. Viene descritto il setting in cui č stato possibile attuare, per un piccolo numero di pazienti, un intervento psicoterapeutico focale; questa modalitŕ di presa in carico integrata ha permesso ai pazienti di attivarsi per trattamenti evolutivi rispetto a quelli attuati precedentemente. Viene presentata una vignetta clinica come esemplificazione di trattamento integrato in cui č stato effettuato un intervento psicoterapeutico focale. Nella nostra esperienza, l'intervento focale diviene uno degli elementi di cura proposto, al pari degli altri, in un clima culturale-operativo condiviso con tutta l'équipe, integrato nell'intero programma di trattamento.
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Tedeschi, Antonella. "Clodia, Celio e la retorica dell’abbandono (A proposito di Cic. Cael. 61)." Cuadernos de Filología Clásica. Estudios Latinos 42, no. 2 (January 20, 2023): 187–95. http://dx.doi.org/10.5209/cfcl.85040.

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Abstract:
La ‘retorica dell’abbandono’ si basa su elementi ricorrenti e meccanismi comportamentali divenuti topici, come attestato dalla poesia e dal teatro. Anche l’oratoria vi ricorre. Cicerone, ad esempio, fa rientrare nella topica di un crudelissimum discidium le accuse che Clodia aveva rivolto al suo assistito, Celio (Cic. Cael. 30-31). Il termine discidium diventa, pertanto, funzionale a rendere persuasive le argomentazioni difensive, in quanto vettore dell’idea della violenza della separazione: una violenza in grado di produrre risentimento e devastanti conseguenze emotive che si traducono in parole e azioni mirate a colpire un ex innamorato. La trasformazione dell’affettuosa consuetudo in astiosa simultas, descritta in Cic. Cael. 61, dunque, viene indicata come causa delle azioni intraprese da Clodia contro Celio: un efficace modo per attenuare i crimina attribuiti al giovane e per minare l’attendibilità della teste.
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Ferrara, Silvia, and Diego Cristiani. "Il geroglifico cretese: nuovi metodi di lettura (con una nuova proposta di interpretazione del segno 044 i)." Kadmos 55, no. 1-2 (May 24, 2016): 17–36. http://dx.doi.org/10.1515/kadmos-2016-0002.

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Abstract:
Abstract In base a recenti analisi dei sigilli in pietra iscritti nel sistema di scrittura geroglifico cretese, ancora indecifrato, si puo proporre una nuova ipotesi di interpretazione della funzione di alcuni segni. Alcuni elementi che erano stati considerati come simboli decorativi sono stati re-interpretati, invece, come elementi semantici del repertorio geroglifico cretese. Nel valutare l’attendibilita di questa ipotesi a livello sistemico, proponiamo di attribuire ad alcuni segni del repertorio una funzione logografica, sottolineata dall’uso di filler decorativi che sembrano isolarne la posizione all’interno di una sequenza di sillabogrammi. Come esempio sotteso a questa metodologia, si e rivelata istruttiva una computazione statistica delle attestazioni del segno 044 i soprattutto per gli esempi integrati nelle sequenze ripetute fino ad oggi interpretate come ‘formule’. Alla luce di queste considerazioni, offriamo una nuova interpretazione dell’iconografia di questo segno. Dagli inizi degli studi sul geroglifico, il segno 044 i e stato associato alla rappresentazione di una ‘cazzuola’ (‘trowel’). Qui invece dimostriamo come sia piu plausibile e coerente associarlo alla raffigurazione del cosiddetto Petschaft, una forma funzionale e sofisticata di sigillo a una faccia, utilizzata in un periodo in cui il sistema amministrativo era basato sulla rendicontazione delle attivita attraverso l’uso di sigilli impressi su cretule d’argilla.
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Dissertations / Theses on the topic "Gli elementi dell'architettura funzionale"

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GAVELLO, CINZIA. "Alberto Sartoris: Gli elementi dell'architettura funzionale. Il libro come strumento per la costruzione della fama (1926-1992)." Doctoral thesis, Politecnico di Torino, 2016. http://hdl.handle.net/11583/2650396.

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Abstract:
Le vicende legate alla pubblicazione della prima edizione de «Gli elementi dell’architettura funzionale. Sintesi panoramica dell’architettura moderna», opera di Alberto Sartoris pubblicata da Ulrico Hoepli Editore nell’aprile del 1932, si collocano all’interno di quella che Enrico Maria Ferrari ha definito come una «ricerca paziente» di immagini appartenenti ad una specifica tendenza architettonica, generalmente identificata con il termine «razionale». Il processo di costruzione del «primo grande impegno critico» dell’architetto italo-svizzero, sino ad ora non esplorato con l’approccio scientifico derivato dall’analisi di fonti primarie, rivela le ragioni che hanno condotto all’assunzione di tale volume come trattato-manifesto dell’architettura razionale. Se si escludono i saggi ad opera di Giuliano Gresleri e di Enrico Maria Ferrari e le recenti raccolte documentarie a cura di Antoine Baudin, l’analisi del processo di costruzione de Gli elementi, volume di riferimento per intere generazioni di architetti, rimane sino ad oggi un campo pressoché inesplorato in maniera scientifica. Negli ultimi vent’anni la figura di Sartoris è stata oggetto di numerose pubblicazioni celebrative: nonostante questa fortuna critica, i cataloghi e i saggi a lui dedicati sono per lo più riferiti a specifici episodi della sua vita e, solo in rare circostanze, si fondano sullo studio di fonti primarie: nei diciotto anni trascorsi dalla sua morte, la seppur vasta letteratura prodotta sulla sua figura solo in rari casi si è soffermata sull’analisi de Gli elementi e su come questo volume abbia contribuito in maniera sostanziale al processo di costruzione della sua fama. Tali studi, tanto celebrativi quanto poco rigorosi dal punto di vista storiografico, ignorano del tutto i principi di ideazione e le scelte operative che stanno alla base della genesi de Gli elementi. L’obiettivo della Tesi non è, quindi, la sola analisi di un’impresa editoriale che ha avuto una diffusione capillare a livello internazionale: questa ricerca si è posta, sin dagli esordi, l’obiettivo primario di ricostruire vicende inedite volte alla comprensione e all’interpretazione dell’articolato processo di costruzione del volume che ha reso celebre Sartoris in tutto il mondo, oltre che di approfondire le attività mirate all’affermazione di una fama abilmente costruita da egli stesso nell’arco di circa un trentennio, venutasi a creare a seguito di una fitta rete di contatti e di relazioni sociali. In parallelo ad un’attenta analisi filologica delle tre edizioni de Gli elementi (1932, 1935, 1941), la ricerca fa luce, inoltre, sui criteri di selezione e di lavorazione delle diverse immagini delle opere pubblicate all’interno del volume, anche in relazione alle successive imprese editoriali condotte dallo stesso Sartoris e dalla stessa casa editrice milanese: l’Introduzione alla architettura moderna del 1943 e i tre volumi dell’Encyclopédie de l’architecture nouvelle, la cui prima edizione risale al 1948. Con la pubblicazione della prima edizione de Gli elementi, Sartoris si inserisce in un filone editoriale già ampiamente collaudato grazie al successo dei volumi quali, ad esempio, quelli di Walter Gropius del 1925, Ludwig Hilberseimer e Bruno Taut del 1927, André Lurçat del 1929 e Gustav Adolf Platz del 1930: Sartoris fa uso di un modello editoriale di rappresentazione dell’architettura già ampiamente utilizzato all’infuori dell’Italia, dove il testo scritto si rivela per lo più indipendente dalle immagini pubblicate. Inoltre, la fondazione e la diffusione di numerose riviste italiane e straniere quali, ad esempio, Das Neue Frankfurt nel 1926, Domus e La casa bella nel 1928, Rassegna di architettura nel 1929 e L’Architecture d’Aujourd’hui nel 1930, accompagna il successo del nuovo modello editoriale lanciato in Italia da Sartoris, oltre che l’affermarsi di una nuova attitudine di diffondere i principi alla base di una determinata maniera di fare architettura, attraverso un uso sapiente e strumentale dell’immagine, fornendo quindi anche al lettore italiano un vero e proprio repertorio iconografico della produzione architettonica dell’epoca. Le tre edizioni de Gli elementi sono destinate ad occupare, per circa un trentennio, un posto dominante all’interno del vasto panorama delle pubblicazioni che trattano in modo critico l’architettura del periodo. Nonostante non sia configurato come un vero e proprio manuale appartenente alle caratteristiche collezioni editoriali della casa editrice milanese di Hoepli, il volume di Sartoris viene considerato come una sorta di guida per gli innovatori della «nuova architettura» ed un utile strumento per la formazione di future generazioni di studiosi ed architetti. La raccolta sistematica delle recensioni alla prima edizione de Gli elementi pubblicate dal 1932 al 1934, sino ad oggi mai compilata e letta in relazione alla costruzione della fama di Sartoris, ha rivelato l’ampia diffusione ed un non scontato consenso ricevuto dal volume all’epoca della sua uscita. L’interpretazione critica della costruzione de Gli elementi passa anche attraverso la scoperta, il riordino e la catalogazione di una fitta corrispondenza intercorsa tra Sartoris e Ulrico Hoepli a partire dal 1931: i carteggi tra i due rivelano le discussioni e i punti di vista, spesso divergenti, in relazione ai contenuti e alla veste editoriale che il volume avrebbe acquisito. Il successo de Gli elementi e, di conseguenza, la costruzione della fama di Sartoris a livello internazionale sono dovuti quindi anche alla sua cooperazione con Ulrico e, dal 1935, con Carlo Hoepli: anche per questa ragione l’analisi dei documenti, sino ad oggi inesplorati, conservati presso l’Archivio Storico Ulrico Hoepli ha permesso di rivelare le fasi operative fondamentali relative alla pubblicazione delle tre edizioni de Gli elementi. All’interno di tale archivio è presente infatti una ricca corrispondenza che mette in evidenza le principali strategie editoriali operate da Sartoris in accordo con la casa editrice milanese: le lettere, le bozze di stampa e i dettagliati rendiconti economici hanno permesso di ripercorrere e verificare l’intero iter editoriale che ha accompagnato la pubblicazione e la successiva diffusione delle tre edizioni de Gli elementi. Nonostante il volume di Sartoris non abbia mai visto né riedizioni critiche né edizioni in lingua diversa da quella italiana, la pubblicazione di questo libro ha contribuito in maniera preponderante alla costruzione di una fortuna critica e di una notorietà internazionale dell’architetto italo-svizzero, un’immagine indissolubilmente connotata da un rigoroso impegno in campo teorico ed accademico, accompagnata ad una poco nota e non particolarmente consistente attività professionale. La finalità de Gli elementi appare duplice: da una parte vi è la volontà di Sartoris di ricercare per il suo libro un obiettivo strettamente didattico e divulgativo e dall’altra vi sono i suoi intenti, chiaramente auto-promozionali, per vedere accostato il suo nome a quello delle più importanti icone dell’architettura razionale dell’epoca. La fama internazionale di Sartoris è indissolubilmente legata alla moltiplicazione degli scritti in suo onore, a partire proprio dal 1932. Saranno proprio i rapporti personali che lo legano ad intellettuali come Pietro Maria Bardi, Raffaello Giolli o Emilio Pettoruti a favorire importanti pubblicazioni dei suoi studi teorici sulle principali riviste italiane, con una conseguente divulgazione in ambito internazionale. Inoltre, la volontà dell’autore di includere all’interno del suo volume le opere dei cosiddetti «grandi maestri del Novecento» accanto a quelle di architetti e progettisti meno conosciuti, è una ulteriore testimonianza delle finalità puramente auto-promozionali operate da Sartoris, al fine di accostare anche le sue opere e il suo nome alle icone dell’architettura razionale dell’epoca.
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PREMIER, ALESSANDRO. "ZONA MOBILE. Tecnologie per l’integrazione architettonica di elementi schermanti mobili." Doctoral thesis, Università degli studi di Ferrara, 2010. http://hdl.handle.net/11392/2389312.

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Abstract:
This research deals with the architectural integration of mobile external shielding devices with the building’s façade. In most cases these elements act as solar shading. For this reason, within the research, they are called by that name. The research mainly develops around the theme of environmental quality, strictly limited to the architectural integration of these mobile devices with the building’s façade. It concerns mainly the quality of open spaces but also of those internal. When we talk about environmental quality often it means an interest in microclimatic comfort. Recently the research tends to focus only on the energy aspects. These issues are left aside here, since the researches about energy-saving and microclimatic comfort sadly neglect some strategical aspects: in most cases the solar shading systems do not fall within an architectural design and also they may affect the appearance of places, from single side to the urban front, to the entire city. This research deals with all the main aspects of this area: history of architecture, manufacturing of solar shading systems, legislation, bibliography, software, technological and environmental design. The main goal of this research was to identify technological and architectural parameters for the choice of external dynamic shielding devices. These parameters must allow the integration of shielding devices with the building’s façade in connection with the culture and the traditions of the places. The ultimate goal of this research was to produce guidelines for architectural design and a user-friendly software. These instruments are addressed to the world of architectural design, manufacturing and sales of solar shading systems, but also to local authorities for the improvement of building regulations. Among the identified parameters the main are: color, type and dimension of the shading elements related to the buildings and their relationship with the context. On these basis, over one hundred case studies of contemporary international architecture have been analyzed. The data emerged from the analysis were developed in graphs and were compared across, producing scientific results under the form of stochastic analysis of the sample studied. The research has produced a system of guidelines dealing with the use of different façade types and different solar shading systems with specific color combinations and a software to quickly view these possible configurations.
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3

GLORIA, FABIO. "Biomeccanica delle restaurazioni protesiche: analisi funzionale FEM." Doctoral thesis, Università degli Studi di Roma "Tor Vergata", 2009. http://hdl.handle.net/2108/208738.

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Abstract:
Analisi al FEM attraverso 2 studi: il primo studio ha lo scopo di valutare la risposta meccanica dell’osso al variare delle condizioni di carico, in funzione di diverse geometrie di preparazione del margine del collo dell’abutment e del materiale usato per la ricostruzione della corona protesica; nel secondo studio abbiamo valutato la distribuzione degli stress e la resistenza ai carichi di una corona in ZrO2 e porcellana impianto-supportata, in funzione di diverse tipologie di disegno marginale e materiale costitutivo dell’abutment.
FEM analysis through 2 studies: the aim of the first study i sto evacuate the bone mechanical response under varying load conditions as a function of different geometries of abutment finish line and used material for the costruction of prosthesic crown; the aim of the second study is to evaluate the influente o finish line on stress didtribution and resistance to the loads of a ZrO2 and porcelain implant-supported crown. Parole
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Girasoli, Maria Teresa. "METODOLOGIA PER IL RECUPERO ENERGETICO E FUNZIONALE DELL'EDILIZIA RURALE. Definizione di linee guida per la riqualificazione di edifici rurali in Piemonte." Doctoral thesis, Università degli studi di Ferrara, 2014. http://hdl.handle.net/11392/2388966.

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Abstract:
Retrofitting interventions on existing rural buildings are frequently associated with new functional requirements consequently causing changes in intended use. Rural architecture is intrinsic to human needs and environmental specifics and it is characterized by long periods of product testing and modifications to reach the optimal among building techniques, materials and environment. The process of upgrading and enhancing the traditional rural landscape should be oriented towards environmental sustainability; it should recognize the typical characteristics of the natural environment and built up surroundings. For this reason, the energy redevelopment project of existing rural buildings should take into consideration the purpose for which the technological solution was envisioned. Adapting the building techniques to the new constructional needs and the new redistribution of space is essential. The proposed intervention methodology is driven by the desire to acquire a broader approach in respect to the one tied to the mere renovation of a country house. The aim is to employ a modern interpretation of using space, once dedicated to common activities, and now the subject of renewed interest. Research is therefore aimed at providing the tools you need to fully characterize both the refurbishing of rural buildings and any possible activities that can be done, highlighting the potentialities of the territory on which these buildings lie. Measures not separating the building from its territorial context are taken, while maintaining the close relationship that binds the architectural form to its use. A careful conversion is pursued, allowing the subject of intervention to remain a vital resource for the community. Creating a full scale investigation of these rural buildings in our national territory is not easily achievable. Therefore the study is limited to rural housing in Piemonte: the hilly and mountainous area are taken into account to assess the performance characteristics for different weather conditions. The proposed methodology, in addition to identifying the steps required to correctly accomplish the energy redevelopment building interventions, provides guidelines able to support professionals and technicians complying with the indications provided by the local authorities. An in-depth and complete documentation of each step incorporating accurate input and output data will be provided throughout the working process. Guidelines for the energy recovery of rural buildings provide a practical professional resource in designing technological solutions, in order to improve the energy efficiency of rural architectural heritage. This is accomplished through the analysis of building components and the critical constructive joints.
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Olivieri, Giulia. "PATRIMONIO DI EDILIZIA SCOLASTICA: PIANIFICAZIONE STRATEGICA DEGLI INTERVENTI DI RIQUALIFICAZIONE FUNZIONALE ED ENERGETICA." Doctoral thesis, Università degli studi di Ferrara, 2015. http://hdl.handle.net/11392/2389026.

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Toninelli, Ruben. "Dal medico di medicina generale al sistema integrato delle cure primarie: analisi e progettazione dell'architettura organizzativa di un modello in evoluzione." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2014. http://amslaurea.unibo.it/6723/.

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Abstract:
L'oggetto della tesi è la costruzione di un modello organizzativo e funzionale per le nuove strutture previste a livello nazionale per l'assistenza primaria e denominate Unità Complesse di Cure Primarie (UCCP). Il modello è composto da un profilo organizzativo, un'architettura funzionale e un sistema di indicatori per il monitoraggio di un insieme di prestazioni rilevanti.
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MATTEONI, FEDERICA BARBARA. "EDILIZIA BASSOMEDIEVALE IN VAL CAVALLINA E NEL SEBINO BERGAMASCO: STUDIO CRONOTIPOLOGICO DEGLI ELEMENTI ARCHITETTONICI E DEI PARAMENTI MURARI." Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2016. http://hdl.handle.net/10280/11708.

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Abstract:
Questo lavoro di ricerca ha come oggetto le architetture religiose, fortificate e civili di epoca bassomedievali conservate in Val Cavallina e sulla sponda occidentale del Sebino nella provincia orientale di Bergamo: questo territorio è privilegiato per la raccolta di dati utili alla definizione della seriazione cronotipologica degli elementi architettonici e dei paramenti murari datati tra XII e XV secolo. La redazione di tavole cronotipologiche è andata oltre l’aspetto tecnico, ma ha ricostruito i fenomeni sociali e politici di questo territorio in epoca bassomedievale: la costruzione dei castelli e delle torri condizionò la nuova rete insediativa dei borghi, definendo nuovi punti di aggregazione. Queste nuove costruzioni sono il riflesso di famiglie aristocrazie che utilizzano l’edilizia come strumento di affermazione di forza economica e potere sociale. L’analisi dei corpi di fabbrica condotto col metodo dell’archeologia dell’architettura ha consentito non solo la definizione delle tecniche edilizie, ma anche sulle dinamiche insediative nella provincia orientale di Bergamo. L’edilizia storica è fondamentale per comprendere i modi dell’abitare e di vivere: l’analisi di questi contesti ha consentito di distinguere specifiche tipologie abitative, e di ragionare sulle modalità occupazionali del territorio in epoca bassomedievale, riconoscendo per le due aree d’indagine peculiarità diverse.
This research is related to late medieval age religious, fortified and civil architecture preserved in Val Cavallina and on the western side of Iseo Lake, in the eastern province of Bergamo: this territory is privileged for the collection of data useful for the definition of the chrono-typological seriation of architectural elements and walls, dating from the twelfth and fifteenth centuries. Chrono-typological tablets exceed technical aspects, and reconstruct the social and political appearance of this territory in the late medieval age: the construction of castles and towers conditioned the new settlement of villages, setting new aggregation points. These new buildings are a reflection of aristocracy’s families, who builds as statement of economic and social power strength. The insight of the buildings made with the archeological method allowed the definition of building techniques, and the settlement dynamics in the eastern province of Bergamo. The historic building is crucial to understand the ways to live: the analysis of medieval buildings has allowed distinguishing specific typology of houses and the occupational way to set the territory in the late medieval age; every area has his architectural peculiarities.
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MATTEONI, FEDERICA BARBARA. "EDILIZIA BASSOMEDIEVALE IN VAL CAVALLINA E NEL SEBINO BERGAMASCO: STUDIO CRONOTIPOLOGICO DEGLI ELEMENTI ARCHITETTONICI E DEI PARAMENTI MURARI." Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2016. http://hdl.handle.net/10280/11708.

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Abstract:
Questo lavoro di ricerca ha come oggetto le architetture religiose, fortificate e civili di epoca bassomedievali conservate in Val Cavallina e sulla sponda occidentale del Sebino nella provincia orientale di Bergamo: questo territorio è privilegiato per la raccolta di dati utili alla definizione della seriazione cronotipologica degli elementi architettonici e dei paramenti murari datati tra XII e XV secolo. La redazione di tavole cronotipologiche è andata oltre l’aspetto tecnico, ma ha ricostruito i fenomeni sociali e politici di questo territorio in epoca bassomedievale: la costruzione dei castelli e delle torri condizionò la nuova rete insediativa dei borghi, definendo nuovi punti di aggregazione. Queste nuove costruzioni sono il riflesso di famiglie aristocrazie che utilizzano l’edilizia come strumento di affermazione di forza economica e potere sociale. L’analisi dei corpi di fabbrica condotto col metodo dell’archeologia dell’architettura ha consentito non solo la definizione delle tecniche edilizie, ma anche sulle dinamiche insediative nella provincia orientale di Bergamo. L’edilizia storica è fondamentale per comprendere i modi dell’abitare e di vivere: l’analisi di questi contesti ha consentito di distinguere specifiche tipologie abitative, e di ragionare sulle modalità occupazionali del territorio in epoca bassomedievale, riconoscendo per le due aree d’indagine peculiarità diverse.
This research is related to late medieval age religious, fortified and civil architecture preserved in Val Cavallina and on the western side of Iseo Lake, in the eastern province of Bergamo: this territory is privileged for the collection of data useful for the definition of the chrono-typological seriation of architectural elements and walls, dating from the twelfth and fifteenth centuries. Chrono-typological tablets exceed technical aspects, and reconstruct the social and political appearance of this territory in the late medieval age: the construction of castles and towers conditioned the new settlement of villages, setting new aggregation points. These new buildings are a reflection of aristocracy’s families, who builds as statement of economic and social power strength. The insight of the buildings made with the archeological method allowed the definition of building techniques, and the settlement dynamics in the eastern province of Bergamo. The historic building is crucial to understand the ways to live: the analysis of medieval buildings has allowed distinguishing specific typology of houses and the occupational way to set the territory in the late medieval age; every area has his architectural peculiarities.
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ZATTA, ELISA. "Reuse Design Project: Strategie e strumenti per il riuso di elementi edilizi in architettura come preservazione delle risorse materiali." Doctoral thesis, Università IUAV di Venezia, 2021. http://hdl.handle.net/11578/302256.

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Abstract:
La tesi di ricerca approfondisce il tema del riuso di prodotti e componenti edilizi quale strategia circolare e sostenibile per la gestione del costruito. Essa muove dalla duplice potenzialità che tale processo presenta attraverso la conservazione delle risorse materiali, limitando gli impatti dettati dalla produzione di rifiuti da costruzione e demolizione, nonché preservando, attraverso la conservazione formale e funzionale dell’elemento nella sua integrità, la cultura materiale che lo ha prodotto. Partendo dal quadro teorico e dello stato dell’arte, la tesi si struttura attraverso quattro linee di indagine parallele e complementari, mirate a restituire la complessità del tema secondo una visione quanto più possibile trasversale. La prima definisce il contributo dei processi di riuso a una sostenibilità intesa non solo in ottica ambientale, ma anche sociale, culturale ed economica. La seconda esamina il valore conferito alla pratiche di reimpiego da parte dei progettisti contemporanei, evidenziando come essi vi individuino un significato culturale, al quale si associano ragioni di matrice ambientale, etico-sociale o di potenzialità espressiva. La terza linea di indagine approfondisce le incongruenze e lacune della cornice normativa europea relativa al tema, individuando le ricadute di questo quadro sulle problematiche pregresse del settore. La quarta esamina la potenziale applicazione di questa strategia a scala urbana, definendo il Reuse Design Project quale “processo progettuale che, a partire dalla formulazione del concept di un nuovo edificio fino alla sua costruzione, prevede, studia e compie l’integrazione nello stesso di prodotti e componenti edilizi, derivanti da altre costruzioni, che il progettista individua e ritiene adeguati al progetto”. Gli esiti della ricerca consentono di determinare l’idoneità del riuso di prodotti e componenti edilizi quale strumento sostenibile per la gestione del costruito esistente, promuovendo la potenziale diffusione futura di tale approccio. Oltre a identificare suggerimenti e azioni da intraprendere in ambito normativo per favorire il reimpiego, la tesi propone degli strumenti operativi volti a massimizzare l’efficiacia del Reuse Design Project. L’applicazione di tali strumenti, simulata su di un caso studio reale, consente non solo di esaminarne gli esiti in termini di processo progettuale, ma anche di confrontarli con quelli di uno scenario convenzionale sotto il profilo della fattibilità tecnico-economica e degli impatti incorporati. L’analisi dei risultati ottenuti evidenzia i caratteri innovativi propri dell’approccio progettuale volto al riuso di elementi edilizi, delle figure professionali coinvolte e della gestione del processo di decostruzione, nonché la formazione di tipo culturale necessaria per promuovere questa strategia nella pratica di architettura.
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Santandrea, Giacomo. "Elementi di calcolo delle variazioni: l'equazione di Eulero-Lagrange e il teorema del passo montano." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2020. http://amslaurea.unibo.it/20842/.

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Abstract:
In questo elaborato viene presentato un primo approccio al calcolo delle variazioni (CdV), un settore dell'analisi matematica che si occupa della determinazione dei punti critici di particolari applicazioni dette funzionali. Il CdV si interessa principalmente di funzionali espressi in forma integrale, con l'integranda che dipende da una funzione incognita appartenente a una certa classe di funzioni. L'obiettivo consiste spesso nell'individuare la presenza di funzioni estremanti, cioè tali da rendere massimo o minimo il valore del funzionale. Il primo capitolo è dedicato alla ricerca delle funzioni che annullano la variazione prima del funzionale, che è l'analogo della derivata prima per funzioni reali di variabile reale. Si giunge alla formulazione dell'equazione di Eulero-Lagrange, una PDE del secondo ordine di cui gli eventuali estremanti del funzionale sono estremali, cioè soluzioni. Poi studieremo il teorema del moltiplicatore di Lagrange, da cui si deduce l'equazione di Eulero-Lagrange in presenza di un vincolo, che ci consentirà di generalizzare alcuni risultati che esprimono condizioni sufficienti affinché un estremale sia di minimo o di massimo, a seconda che siano verificate determinate ipotesi di convessità e concavità. Nel secondo capitolo affrontiamo alcuni esempi classici del CdV, che consistono nel ricavare e risolvere l'equazione di Eulero-Lagrange corrispondente a una situazione di interesse applicativo: analizzeremo il problema della curva brachistocrona e determineremo la configurazione d'equilibrio di un filo sospeso con le estremità fissate. L'ultimo capitolo è incentrato sulla dimostrazione di un risultato molto importante nella teoria del CdV, il teorema del passo montano, a cui hanno contribuito Antonio Ambrosetti e Paul Rabinowitz, che fornisce un valido strumento per la ricerca dei punti critici di un funzionale. Infine vedremo una possibile applicazione studiando la risolubilità dell'equazione di Poisson non lineare con dato al bordo nullo.
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Books on the topic "Gli elementi dell'architettura funzionale"

1

Roma anni trenta: Gli elementi dell'architettura. Roma: Officina, 2001.

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2

Gaddo, Beata Di. Roma anni Trenta: Gli elementi dell'architettura. Roma: Officina, 2001.

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3

Tecniche grafiche e rappresentazione degli elementi dell'architettura. Firenze: Alinea, 1986.

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4

Ugo, Vittorio. I luoghi di Dedalo: Elementi teorici dell'architettura. Bari: Dedalo, 1991.

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5

Bini, Marco. Tecniche grafiche e rappresentazione: Degli elementi dell'architettura. Firenze: alinea, 1986.

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6

Duvernoy, Silvie. Elementi di disegno: 12 lezioni di disegno dell'architettura. Firenze: Le lettere, 2011.

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7

Il riconoscimento, la documentazione, il catalogo dei beni architettonici: Elementi di un Costituendo Thesaurus utile alla conoscenza, alla tutela, alla conservazione dell'architettura. Roma: Prospettive, 2009.

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Book chapters on the topic "Gli elementi dell'architettura funzionale"

1

Salsa, Sandro. "Elementi di analisi funzionale." In UNITEXT, 329–410. Milano: Springer Milan, 2016. http://dx.doi.org/10.1007/978-88-470-5785-2_6.

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2

Salsa, Sandro, Federico M. G. Vegni, Anna Zaretti, and Paolo Zunino. "Elementi di analisi, funzionale." In UNITEXT, 259–324. Milano: Springer Milan, 2009. http://dx.doi.org/10.1007/978-88-470-1180-9_7.

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3

Salsa, Sandro. "Elementi di analisi funzionale." In UNITEXT, 333–410. Milano: Springer Milan, 2010. http://dx.doi.org/10.1007/978-88-470-1646-0_6.

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4

Davide Carleo, Martina Gargiulo, Luigi Corniello, Michelangelo Scorpio, Giovanni Ciampi, and Pilar Chías Navarro. "Il linguaggio dell'architettura funzionale e della memoria nel Parco del Retiro a Madrid." In 42th INTERNATIONAL CONFERENCE OF REPRESENTATION DISCIPLINES TEACHERS. CONGRESS OF UNIONE ITALIANA PER IL DISEGNO. PROCEEDINGS 2020. LINGUAGGI, DISTANZE, TECNOLOGIE. FrancoAngeli srl, 2021. http://dx.doi.org/10.3280/oa-693.18.

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5

Antonio Conte, Marianna Calia, Roberto Pedone, Anna Lovino, Mara Manicone, and Francesca Sbano. "Ri-configurazione di parti ed elementi dell'architettura rurale: il recinto, la corte e la torre deI Yue jiazhuang nel Fujian in Cina." In CONNETTERE - UN DISEGNO PER ANNODARE E TESSERE · CONNECTING - DRAWING FOR WEAVING RELATIONSHIPS. FrancoAngeli srl, 2020. http://dx.doi.org/10.3280/oa-548.62.

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