Journal articles on the topic 'Giusto processo di prevenzione'

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Italia, Eugenia. "Un giusto giudice per un giusto processo: giudici onorari tra collegio e ufficio del processo." MINORIGIUSTIZIA, no. 3 (April 2022): 64–76. http://dx.doi.org/10.3280/mg2021-003006.

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Abstract:
La riforma introdotta dalla legge 26 novembre 2021, n. 206 impone una riflessione profonda sul ruolo dei giudici onorari che da «giudici» diventano «ausiliari». La riflessione impone però una panoramica a largo raggio, in senso diacronico, ripercorrendo l'evoluzione delle funzioni dei giudici onorari, e in senso ontologico, indagando e fissando il fondamento della giustizia minorile. Si arriverà alla conclusione che la prevista soppressione della collegialità integrata dai giudici onorari mina l'essenza stessa della giustizia minorile e in ragione di questa gravità deve essere ripristinata. Per una effettiva tutela non è sufficiente prevedere un «giusto» processo se al contempo non è previsto un «giusto» giudice, multidisciplinare, competente a rispondere efficacemente ai bisogni di questo comparto specifico della giustizia.
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2

Avarotti, E., and R. Gangitano. "L'osteoporosi in Italia oggi." Rivista di Neuroradiologia 15, no. 4 (August 2002): 431–37. http://dx.doi.org/10.1177/197140090201500412.

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Abstract:
L'andamento e la diffusione della Osteoporosi assume sempre maggiore rilevanza dato l'aumento continuo della vita media della popolazione. Per tale motivo valutati gli eventi finali della malattia Osteoporosi rappresentati da fratture del femore prossimale, delle vertebre e del polso e valutate sia l'incidenza che i costi per il sistema sanitario, gli Autori vogliono porre il giusto accento sugli aspetti terapeutici più moderni quali la Vertebroplastica ed il Trattamento Ortopedico delle fratture, come anche sulla terapia farmacologica di prevenzione. La patologia osteoporotica stante la sempre maggiore presenza nella popolazione mondiale ed italiana in particolare di soggetti anziani con incremento della aspettative di vita media, non può più essere sottovalutata. Il gap fra la esatta conoscenza dei rischi del paziente osteoporotico e la giusta e tempestiva intrapresa di una terapia preventiva deve essere ancora compreso e colmato.
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3

Acierno, Maria. "La tutela dello straniero nel processo civile." DIRITTO, IMMIGRAZIONE E CITTADINANZA, no. 1 (May 2011): 50–72. http://dx.doi.org/10.3280/diri2011-001004.

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Abstract:
1. La garanzia costituzionale del giusto processo - 2. Il modello camerale: le ragioni della semplificazione - 3. Uniformitŕ e differenze nei procedimenti riguardanti lo straniero. Il procedimento di controllo delle misure di allontanamento del cittadino comunitario - 4. Le condizioni di accesso al processo nei tre gradi della giurisdizione ordinaria - 5. Il rapporto tra procedimenti giurisdizionali ed amministrativi relativi alla condizione dello straniero nel territorio dello Stato: i giudizi sulle misure di protezione internazionale.
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4

Danovi, Alessandro, and Serena Maurutto. "La responsabilità degli organi sociali nella riforma del diritto della crisi d'impresa. Un'interpretazione azienda." CORPORATE GOVERNANCE AND RESEARCH & DEVELOPMENT STUDIES, no. 2 (January 2022): 121–45. http://dx.doi.org/10.3280/cgrds2-2021oa12562.

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Abstract:
La responsabilità degli organi di governance, nel contesto delle procedure concorsuali, ha visto nel tempo alterne interpretazioni. Il presente contributo propone una razionalizzazione in chiave aziendalistica per evitare il rischio di riconoscere una natura inopportunamente oggettiva alla fattispecie.Nesso di causalità e misurazione del danno vengono riletti con la lente delle teorie manageriali e della creazione di valore, in modo da ottenere una valutazione più oggettiva che funga da giusto equilibrio tra tendenze eccessivamente garantiste e approcci inopportunamente deterministici. Il superamento di tale determinismo si perfeziona con la proposta di un metodo di stima del danno liquidabile, che si sostiene proprio sulla logica decrementale della misurazione del valore distrutto, in luogo di quella meramente contabile del profitto.Nell'attuale contesto di riforma del diritto della crisi, soprattutto alla luce del dovere di agire in prevenzione come disposto dal novellato art. 2086 c.c., non si può prescindere da una valutazione di ciascun atto di gestione, nel contesto specifico dell'azienda in cui esso è compiuto superando approcci pericolosamente generalisti.
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5

Montaruli, Valeria. "Il procedimento camerale minorile tra l'esigenza primaria di tutela dei minori e giusto processo." MINORIGIUSTIZIA, no. 1 (September 2020): 120–28. http://dx.doi.org/10.3280/mg2020-001012.

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Abstract:
L'articolo analizza il rapporto tra l'attività dei servizi sociali e la giurisdizione minorile e ordinaria, nei suoi diversi momenti (introduzione, istruttoria, esecuzione), il suo rapporto con la consulenza tecnica, la sua compatibilità con il principio del giusto processo e la sua valenza probatoria. Conclude formulando, de iure condendo, ipotesi di lavoro per una riforma organica del procedimento di volontaria giurisdizione.
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6

Luzi, Eleonora, F. Esposito, F. Damato, M. Cestari, S. Ricci, and L. Petrone. "Il minore vittima di abusi sessuali e le garanzie del giusto processo penale." International Journal of Developmental and Educational Psychology. Revista INFAD de Psicología. 1, no. 1 (April 28, 2018): 129. http://dx.doi.org/10.17060/ijodaep.2018.n1.v1.1174.

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Abstract:
Nei procedimenti penali aventi ad oggetto l’accertamento della condotta di abuso sessuale a danno di minore, fra le fasi più delicate, vi è quella inerente l’acquisizione delle dichiarazioni della giovane vittima specie se in tenera età.E’ pacifico che l’assunzione della testimonianza di un minore, perché tale, deve avvenire con criteri e modalità che abbiano quale obiettivo principale, quello della tutela del minore stesso. Il sistema penale italiano a tutt’oggi rileva l’assenza di un organico sistema di protezione del minore vittima di abusi; manca una specifica disciplina da parte del legislatore, della testimonianza del soggetto minore di età.Secondo quanto disposto dall’art. 196, comma 1 e 2 c.p.p.“Ogni persona ha la capacità di testimoniare” tuttavia “qualora, al fine di valutare le dichiarazioni del testimone, sia necessario verificarne l’idoneità física o mentale a rendere testimonianza, il giudice anche di ufficio può ordinare gli accertamenti opportuni con i mezzi consentiti dalla legge”.Più efficacemente la Carta di Noto all’art. 10 raccomanda per i minori di anni dodici e salvo casi eccezionali “che sia sempre disposta perizia al fine di verificarne la idoneità a testimoniare sui fatti oggetto d’indagine”, salvo al giudice valutare l’attendibilità della testimonianza resa.E’ possibile allora per il decidente, accertare la veridicità della condotta abusante dal racconto del minore, prescindendo dall’ausilio del parere tecnico di un perito, ovvero senza aver prima disposto una perizia psicologica sul bambino?L’orientamento giurisprudenziale prevalente negli ultimi anni, conferma il prevalere del principio cosiddetto della valutazione onnicomprensiva, per cui “in tema di reati sessuali su minori in tenera età, è illegittimo, per violazione del principio della formazione della prova in contraddittorio, il rifiu to dei giudice di disporre una perizia psicologica, al fine di accertare l’aderenza alla realtà o meno della narrazione dei fatti, in dipendenza di eventuali elaborazioni fantasiose proprie dell’età o della struttura personologica del minore”1.
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7

Paci, Calogero Gaetano. "Il fenomeno del riciclaggio tra effettivitŕ criminale e quadro normativo di riferimento." QUESTIONE GIUSTIZIA, no. 5 (December 2011): 58–66. http://dx.doi.org/10.3280/qg2011-005005.

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Abstract:
1. La fase preventiva e gli esiti applicativi / 2. La fase repressiva del processo economico del riciclaggio / 3. L'integrazione tra gli strumenti della repressione penale e quelli delle misure di prevenzione.
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Perini, Rosaria. "La classe di esercizi per "dar voce alla propria voce"." GROUNDING, no. 2 (January 2013): 77–84. http://dx.doi.org/10.3280/gro2012-002006.

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Abstract:
Per l'autrice voce e classi di esercizi bioenergetici costituiscono un interessante binomio nel processo di crescita personale collegato all'esperienza corporea. Nell'ambito delle classi di esercizi bioenergetici la voce č considerata strumento di liberazione. Imparare a "dar voce alla propria voce" dŕ spazio alla creativitŕ e all'espressione di sé, fa sentire vivi in un corpo vibrante e si puň percepire il valore personale esprimendolo nella capacitŕ di volere, desiderare e raggiungere ciň che si sente veramente giusto per se stessi in armonia con il mondo circostante.
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9

Galeotti, P. "Il ruolo dell'infermiere in ambulatorio di nefrologia." Giornale di Clinica Nefrologica e Dialisi 24, no. 4 (January 26, 2018): 50–56. http://dx.doi.org/10.33393/gcnd.2012.1174.

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Abstract:
Lo scopo di questo articolo è quello di definire la figura dell'infermiere dell'Ambulatorio di Nefrologia in relazione a tutte le attività infermieristiche svolte dalla prima visita del paziente al follow-up. Una figura infermieristica complessa che, oltre alla formazione di base deve aver acquisito una cultura nefrologica specifica sia attraverso l'esperienza che attraverso la formazione continua. Vengono definite le aree di competenza nefrologica: educazione alla salute, prevenzione delle complicanze nei diversi stadi della MRC, assistenza alla ricerca clinica, idoneità al trapianto e follow-up. Particolare importanza viene data alla multidisciplinarietà, al lavoro in team per garantire al paziente e alla famiglia la presa in carico globale per tutto il percorso di cura e di uscita dalla malattia. Viene inoltre sottolineato che maggiore attenzione e sorveglianza nella prevenzione e nel processo di donazione da vivente portano nel tempo risparmio per il sistema sanitario nazionale e qualità di vita migliore per l'intero nucleo familiare dal paziente. (sian) (nursing)
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Lello, Stefano, Giovanni Scambia, and Anna Capozzi. "Terapia ormonale sostitutiva e osteoporosi postmenopausale." L'Endocrinologo 23, no. 1 (February 2022): 61–64. http://dx.doi.org/10.1007/s40619-022-01030-7.

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Abstract:
SommarioL’osteoporosi postmenopausale è un processo per il quale il tessuto osseo sviluppa una fragilità risultando più suscettibile alle fratture anche per traumi che solitamente non comporterebbero tali eventi. La carenza estrogenica è un punto fondamentale nella patogenesi dell’osteoporosi. La TOS rappresenta un trattamento di scelta nella prevenzione della osteoporosi e delle fratture correlate, soprattutto nei primi anni di postmenopausa.
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Di Donato, Flora. "Il super-giudice ovvero il giudice come garante della funzione epistemica del processo. Note a margine di un volume di Michele Taruffo." SOCIOLOGIA DEL DIRITTO, no. 1 (July 2010): 192–200. http://dx.doi.org/10.3280/sd2010-001009.

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Abstract:
Processo - Fatti - Narrazioni - Veritŕ - Cultura. Veritŕ, accertamento del fatto, prova, narrazioni, sono alcuni dei significatichiave a partire dai quali č strutturato il volume La semplice veritŕ di Michele Taruffo. L'a., nel rispetto della migliore tradizione degli studi sul processo, si interroga sulla possibilitŕ di pervenire alla veritŕ come finalitŕ ultima all'interno di un sistema che costituzionalizza garanzie come quella del "giusto processo", operando un'identificazione tra decisione "giusta" e veritŕ "provata". Il modello logico cui Taruffo ŕncora la dimostrazione della tesi che "la veritŕ č possibile" - all'esito di un percorso di verificazione fattuale che vede il giudice come garante - fa principalmente riferimento all'epistemologia di Susan Haack. Lo studioso, sia pur critico nei confronti di orientamenti relativisti- ci di matrice post-moderna, non manca tuttavia di considerare e di integrare significativi spunti provenienti dal costruzionismo sociale ad orientamento culturale, che non poca influenza ha esercitato ed esercita nel panorama degli studi contemporanei di teoria del diritto. Il volume č di grande utilitŕ anche per gli interessanti profili di comparazione che esso offre tra sistemi giuridici differenti.
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Sommaruga, Pierluigi. "Il tempo presente." RUOLO TERAPEUTICO (IL), no. 117 (June 2011): 31–45. http://dx.doi.org/10.3280/rt2011-117004.

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Abstract:
Due sono i contributi dell'autore. Nella prima parte, utilizzando delle vignette cliniche, raccoglie alcune riflessioni personali sul tema del "qui ed ora" all'interno del processo terapeutico. Lo sforzo č quello di sostenere la complessitŕ di quello che si verifica nell'analisi, tra il paziente e il suo analista, con l'apporto teorico di alcuni autori come Fonagy, Baron-Cohen e Rizzolati. Nella seconda parte, l'argomentazione verte sul tema dell'inconscio e della memoria: spesso siamo ignari di ciň che ha predeterminato la nostra storia. Che cosa ricordiamo? Quante esperienze siamo impossibilitati a ricordare? Č in queste esperienze dimenticate che ha origine il transfert e gran parte della vita affettiva adulta. Risulta quindi importantissimo per il processo terapeutico, il valore dato alla storia autobiografica del paziente da parte dell'analista. Il contributo ricorda anche che la conoscenza della teoria della mente del paziente non deve stare nel luogo dell'aspettativa dichiarata ma che deve trovare il suo giusto collocarsi in quella posizione che lo possa far stare "semplicemente" lě, con il bisogno piů profondo e segreto dell'altro.
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Peris Cancio, Lluis F. "Minori fuori famiglia in Europa: Italia a confronto." MINORIGIUSTIZIA, no. 1 (September 2020): 76–85. http://dx.doi.org/10.3280/mg2020-001008.

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Abstract:
A fronte delle difficoltà di basarsi su dati certi relativi all'andamento delle attività di prevenzione dell'allontanamento dei figli minori dalle famiglie di origine e alla riduzione del cosiddetto processo di istituzionalizzazione, in questo articolo viene presentata una sintesi del fenomeno su scala europea nelle more del problema dei dati affidabili. Constatata la complessità della comparabilità di dati tra paesi europei, conseguenza di definizioni e categorie non univoche rispetto alle modalità di protezione dei minori, nell'articolo si delinea un graduale percorso che ha avuto inizio nel vecchio continente. Infine, si presenta un'interpretazione descrittiva dei contesti di alcuni paesi vicini all'Italia, grazie alla quale è possibile delineare, seppure in maniera provvisoria, alcune delle caratteristiche del sistema italiano.
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Bocchino, Anna, Ramírez Manuel García, and Eugenia M. Mosquera. "Integrazione acculturativa e psicologia della liberazione: un modello per la salute e il benessere degli immigrati." PSICOLOGIA DI COMUNITA', no. 1 (May 2011): 15–23. http://dx.doi.org/10.3280/psc2011-001003.

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Abstract:
L'integrazione degli immigrati costituisce un prerequisito essenziale per la coesione sociale e il progresso economico ma allo stesso tempo, rappresenta anche una sfida per la societŕ di accoglienza a causa delle condizioni di oppressione che vivono molti immigrati. Il presente articolo, descrive un approccio all'integrazione acculturativa a partire dal contributo della psicologia della liberazione. Secondo tale prospettiva, l'integrazione sociale puň essere intesa come un processo di empowerment e costruzione del sé, attraverso cui gli immigrati raggiungono uguale accesso alle risorse, alla partecipazione e al senso di appartenenza nel nuovo contesto. L'articolo č strutturato in tre parti: in primo luogo, abbiamo effettuato una rivisitazione dei modelli acculturativi maggiormente studiati in letteratura e i principali limiti ad essi connessi; in secondo luogo, abbiamo esaminato l'integrazione acculturativa partendo da un'ottica della psicologia della liberazione in cui l'integrazione č definita come un processo permanente di empowerment psicologico e politico attraverso cui gli immigrati, cambiano, ricreano, de-costruiscono e ri-costruiscono loro stessi e il loro ambiente per essere parte accettata della societŕ di accoglienza; in terzo luogo, abbiamo tentato di definire i principi teorici ed organizzativi per la costruzione di un sistema di salute giusto in cui gli immigrati hanno uguali diritti e opportunitŕ delle persone autoctone per ciň che concerne l'accesso ai servizi sanitari.
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Missonnier, Sylvain. "Gli aspetti psicologici della diagnosi prenatale: uno spazio comune di prevenzione tra il somatico e lo psichico." SETTING, no. 29 (March 2011): 61–77. http://dx.doi.org/10.3280/set2010-029002.

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Abstract:
Sylvain Missonnier sottolinea il carattere "estremo" della diagnosi prenatale, fatto ormai di routine nei Reparti di Maternitŕ. Se un neonato colpisce i fondamenti enigmatici del nostro essere, l'embrione e il feto inducono ad assumere posizioni difensive ancora piů forti, attingendo all'area del "perturbante". In particolare, l'incontro ecografico del feto produce nei genitori e negli operatori una vasta gamma di forti reazioni psichiche paradossali, che comportano incertezze inevitabili e i processi dell'anticipazione. L'autore illustra i suoi interventi di consultazioni terapeutiche individuali, coniugali e familiari, le attivitŕ di gruppo di preparazione alla nascita, i gruppi Balint con il personale medico, infermieristico e gli ecografisti del Reparto maternitŕ, che consentono la costruzione di ciň che René Kaës ha chiamato "l'apparato psichico del gruppo" che "svolge un lavoro psichico particolare: produrre e trattare la realtŕ psichica del e nel gruppo". L'attenzione č qui foca- lizzata sulla clinica del dare ai genitori la notizia di una disabilitŕ nel feto/neonato, sulla programmazione del parto (parto su appuntamento) e sul contesto ecografico. Lo psicoanalista parte dall'analisi dello scambio triangolare tra le immagini del feto, i genitori e l'ecografista, per individuare le dinamiche del processo di genitorialitŕ: il ruolo potenziale dell'incontro ecografico č quello di organizzatore psichico della genitorialitŕ e di punto di riferimento di una collaborazione multidisciplinare a favore dell'accettazione della diagnosi e delle sue ripercussioni sul processo di elaborazione individuale e sociale dell'incertezza tremenda del concepimento, che si apre la strada al limite tra la morte, l'informe e il mostruoso.
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Longo, Francesco, Paola Roberta Boscolo, and Claudio Bongiorno Sottoriva. "Un framework per la digitalizzazione del territorio." MECOSAN, no. 122 (December 2022): 105–22. http://dx.doi.org/10.3280/mesa2022-122oa14872.

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Abstract:
Il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) ha previsto lo stanziamento di 191,5 miliardi di euro per l'Italia.Se da un lato si innovano le infrastrutture fisiche, "l'hardware logistico", dall'altro si dovrebbe investire nel ridisegno dei servizi per gli utenti, nella reingegnerizzazione dei processi di lavoro e nel rafforzare e modificare competenze e ruoli professionali, "il software organizzativo". La parte hard è stata ampiamente affrontata con un preciso processo di project management top-down che coinvolge l'intera filiera istituzionale, dal Ministero alle Regioni, e da queste alle aziende sanitarie pubbliche. La dimensione che riguarda la seconda variabile, ovvero la riprogettazione dei servizi, la reingegnerizzazione dei processi e delle competenze di lavoro è stata di fatto delegata alla piena autonomia delle regioni o, qualora queste siano altrettanto silenti, delle aziende sanitarie pubbliche.Il presente articolo presenta al proposito un framework di innovazione disruptive dei servizi territoriali, con un particolare focus sui processi di prevenzione, sui pazienti cronici e fragili e sulle nuove modalità di accesso e fruizione per tutti i pazienti occasionali. In particolare, si ritiene che i macroprocessi che più debbano essere sottoposti a un ridisegno siano i seguenti:" le modalità di accesso e di reclutamento dei pazienti ai servizi e ai programmi di prevenzione;" i modelli di presa in carico e di case management;" i modelli di programmazione e prenotazione delle prestazioni e dei setting di cura;" le modalità di dialogo e scambio di informazioni tra cittadino e SSN.
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Żywica, Zdzisław. "Il cammino di Giuseppe verso la giustizia evangelica nell’ottica di Mt 1,18-25." Forum Teologiczne, no. 22 (October 13, 2021): 207–22. http://dx.doi.org/10.31648/ft.6931.

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Abstract:
Nello studio presentato della pericope Mt 1,18-25 l’Autore cerca delle risposte alle domande che seguono. L’Evangelista non vuole forse dire in essa che Giuseppe che esegue l’ordine del Signore pronunciato dall’angelo (1,24-25) si lascia già guidare dalla giustizia evangelica, chiamata in seguito da Gesù «giustizia superiore» (5,20)? Se è così, non lo indica forse qui come tipo ideale di Israelita biblico giusto che vive la volontà di Dio per coloro che sarebbero voluti divenire discepoli del Messia e Figlio di Dio, che desiderano vivere una «giustizia superiore» nella Chiesa da Lui edificata (16,18)? E quindi Matteo non vuole con ciò dire che il processo di metanoia, che Giuseppe visse nell’incontro con il Verbo di Dio, è l’anticipazione del cammino di metanoia della Buona Novella predicata da Gesù ai suoi discepoli (4,17), e tramite gli stessi, a tutti i popoli fino alla fine del mondo (28,16-20)? Lo studio esegetico-teologico condotto consente di constatare che l’Evangelista Matteo in tale evento mostra effettivamente Giuseppe che visse la sua metanoia personale, sotto l’influenza della Parola del Signore udita e, grazie ad essa, divenne il tipo ideale di uomo di giustizia evangelica per coloro che nel futuro, sotto l’influenza del Vangelo della «giustizia superiore» predicato da Gesù, avrebbero desiderato divenire discepoli di Emmanuele e Salvatore nella Chiesa da Lui edificata.
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Garlati, Loredana. "Alle origini della prova scientifica: la scuola di polizia di Salvatore Ottolenghi." Revista Brasileira de Direito Processual Penal 7, no. 2 (August 29, 2021): 883. http://dx.doi.org/10.22197/rbdpp.v7i2.597.

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Abstract:
Il saggio ripercorre le tappe che portarono alla nascita della Scuola di polizia scientifica (poi Scuola superiore a partire dal 1925), grazie all’opera di Salvatore Ottolenghi. La Scuola, istituita a Roma nel 1902, si proponeva di insegnare sia ai funzionari di pubblica sicurezza che a quelli della polizia giudiziaria un metodo scientifico per assolvere al meglio le proprie funzioni: nell’un caso la prevenzione dei reati, nell’altro fornire all’autorità giudiziaria dati “oggettivi” ai fini dell’accertamento della verità processuale. L’analisi è l’occasione per aprire uno squarcio su un periodo culturalmente vivace e di fideistico entusiasmo verso le cd. scienze ausiliarie (l’antropologia, la psicologia, la medicina legale, la statistica etc.), che irrompono sulla scena del processo penale, grazie anche all’impulso della Scuola positiva. Oggetto di attenzione sarà in particolare l’antropometria, messa a punto da Bertillon, e la dattiloscopia, grazie anche agli studi dell’italiano Gasti. Siamo agli albori della prova scientifica, che allora, come oggi, interroga sul ruolo del giudice, sulla legittimità dell’uso di pratiche tacciate di invasività e violazione dei diritti della persona, sul rapporto tra scienza e diritto e tra prova scientifica e discrezionalità (o libero convincimento) del giudice.
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Lucidi, Fabio. "Dal modello bio-psico-sociale all'approccio alla salute globale." PSICOLOGIA DELLA SALUTE, no. 3 (October 2021): 7–12. http://dx.doi.org/10.3280/pds2021-003002.

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Abstract:
Molti anni dopo la proposta di un modello bio-psico-sociale, si parla oggi di Salute Globa-le come diritto umano fondamentale, nel quale salute e malattia sono considerate risultati di processi non solo biologici ma anche economici, sociali, politici, culturali e ambientali, tra-scendendo e superando le prospettive nazionali, così come gli interessi e le possibilità delle singole discipline. Adottando una prospettiva transdisciplinare in un'ottica transnazionale, parlare di Salute Globale vuol dire mettere in primo piano le disuguaglianze che sono presenti in termini di speranza e di qualità di vita, malattie e disabilità così come risorse e opportunità di salute sia all'interno dei Paesi, sia tra di essi, attraverso la ricerca, la formazione e l'intervento in materia di assistenza, prevenzione della malattia e promozione della salute. La Psicologia della Salute ha l'opportunità di contribuire a questo processo portando in esso conoscenze, competenze, prospettive pronte a fondersi in un approccio che mette al centro la soluzione dei problemi e non le discipline che ad essa contribuiscono.
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Arrighetti, Andrea. "Materiali e tecniche costruttive del Mugello tra basso Medioevo e prima Età Moderna." Arqueología de la Arquitectura, no. 13 (January 17, 2017): 037. http://dx.doi.org/10.3989/arq.arqt.2016.001.

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Abstract:
[it] Il Mugello è un’area a medio-alto rischio sismico situata sulla catena montuosa appenninica a confine fra la Toscana e l’Emilia Romagna. Il territorio si caratterizza per una nutrita presenza di insediamenti di lunga durata caratterizzata da edifici storici ben conservati, dei quali la maggior parte risultano strutture religiose. Una zona del Mugello, tra il 2010 ed il 2014, è stata interessata dal progetto “Archeologia dell’architettura e rischio sismico in Mugello”, una ricerca incentrata sulla sperimentazione del potenziale informativo del processo di analisi archeologica come forma di conoscenza, prevenzione e tutela dell’edilizia medievale dal rischio sismico. Fra i risultati che sono emersi dalle indagini archeologiche hanno svolto un ruolo centrale le considerazioni inerenti l’approvvigionamento ed utilizzo dei materiali costruttivi per l’edificazione e la modifica delle strutture architettoniche, in un periodo compreso fra il Basso Medioevo e l’Età Moderna.
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Della Volpe, A., A. De Lucia, V. Pastore, L. Bracci Laudiero, I. Buonissimo, and G. Ricci. "Il follow up del bambino con ipoacusia permanente." Acta Otorhinolaryngologica Italica 36, no. 1 (February 2016): 60–63. http://dx.doi.org/10.14639/0392-100x-1078.

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Abstract:
I programmi di identificazione precoce delle ipoacusie infantili permette di intraprendere rapidamente l’iter riabilitativo e protesico appropriato; nonostante ciò appare ancora elevato il numero di pazienti che non aderiscono al programma terapeutico. L’obiettivo di questo articolo è presentare i risultati di un’analisi strategica che prende in considerazione i punti di forza, i punti di debolezza, le opportunità e i rischi del processo di follow up audiologico/protesico/linguistico di bambini affetti da ipoacusia bilaterale permanente. Il follow up in questione, coinvolgendo bambini piccoli, implica il coinvolgimento di professionisti specializzati e inseriti in un team multidisciplinare e una gestione plurisettoriale complessa e prolungata. Nell’ambito del progetto finanziato dal Ministero della Salute Italiano CCM 2013 denominato “Programma regionale di identificazione, intervento e presa in carico precoci per la prevenzione dei disturbi comunicativi nei bambini con deficit uditivo” lo scopo di quest’analisi è stata quella di offrire delle raccomandazioni per armonizzare i criteri di valutazione dei risultati terapeutici e trarre spunto da questi per successivamente fornire delle linee guida riguardanti le metodiche più adeguate nella valutazione del bambino con ipoacusia permanente.
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Cagiada, Silvana, and Rita Pizzi. "Autoipnosi: strumento per il mantenimento dell'omeostasi per la prevenzione della malattia attraverso l'attivazione delle risorse interiori." IPNOSI, no. 2 (December 2020): 25–36. http://dx.doi.org/10.3280/ipn2020-002002.

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Abstract:
Partendo dagli studi sulla coscienza, sia dal punto di vista dei correlati neurali, sia dal punto di vista della consapevolezza e dell'autoconsapevolezza del sé, la sperimentazione si prefigge di verificare la possibilità di poter intervenire, attraver-so l'uso dell'ipnosi, e in particolare dell'autoipnosi, sul processo evolutivo di regola-zione e adattamento omeostatico, considerato come espressione di patologie in ambito clinico, ma anche come leva di evoluzione in ambito educativo e sociale. In considerazione di vari studi clinici sull'ipnosi che riportano esiti positivi dopo il trattamento ipnotico, l'ipotesi si basa sulla possibilità di agire, a scopo preventivo, sulle disfunzioni a livello somatico, psicologico e relazionale, che possono indurre un blocco energetico dell'emotività, educando il soggetto a recuperare e gestire le proprie energie e il proprio equilibrio. Ai soggetti esaminati e tenuti in considerazio-ne ai fini della ricerca è stato somministrato il test MHQ, scala di autovalutazione per pazienti psiconevrotici, il cui punteggio riscontrato, pur riportando valori anco-ra nella norma, evidenzia la tendenza ad accostarsi a valori patologici, a rischio per il soggetto. L'ipotesi verificata è la seguente: l'utilizzo dell'ipnosi (Eteroipnosi ? Rinforzo dell'io ? Condizionamento positivo) per un periodo di un mese, con sedute settimanali e il successivo utilizzo dell'autoipnosi, ogni giorno, per due mesi a scopo preventivo, può permettere di destrutturare le devianze e ripristinare le risor-se bloccate nella struttura corporea, riportando il soggetto a prenderne coscienza, orientando l'apprendimento verso il recupero e il mantenimento dell'omeostasi. Alla fine della sperimentazione, la verifica degli esiti raggiunti è stata avvalorata dalla ri-somministrazione del test MHQ e dalla valutazione statistica degli outco-me che si è dimostrata significativa. Il risultato positivo dello studio suggerisce che i terapeuti possano applicare il metodo sperimentale su base sistematica, rendendo possibile un rapido e definitivo riconoscimento dell'autoipnosi ? oltre che dell'ipnosi ? come disciplina scientifica.
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Galligioni, F., and C. Carollo. "Alcune considerazioni sull'attuale ruolo della TC in Neuroradiologia con particolare riferimento ai tumori cerebrali." Rivista di Neuroradiologia 4, no. 3_suppl (December 1991): 7–12. http://dx.doi.org/10.1177/19714009910040s302.

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Abstract:
Fino a quando l'esame TC è stato il nostro pressoché unico presidio diagnostico per gran parte della patologia neurologica riconoscenti abbiamo accettato quello che ci offririva e talvolta l'abbiamo anche forzata per cercare di farle risolvere problemi diagnostici al di sopra dei suoi limiti. Oggi, con l'avvento della RM, riteniamo sia giusto fare un bilancio obiettivo della nostra attività tomografica per stabilire se possibile quanto della TC dobbiamo salvare e quale ruolo eventualmente potrà avere ancora in futuro in campo neuroradiologico. Si tratta di un processo a cui i Neuroradiologi, come succede a tutti quelli la cui attività è legata a strutture in evoluzione, sono ormai abituati: l'abbiamo condotto in passato alla Pneumoencefalografia, alla Cisternografia, alla Vetricolografia prima gassosa e poi opaca, alla Scintigrafia cerebro-spinale, alla Stratigrafia pluridizionale, alla Flebografia lombare, alla Discografia (e tra poco sarà il momento della Mielografia e dell'Angiografia), tutte metodiche che abbiamo abbandonato gradualmente per l'imporsi di nuove e più affidabili indagini. La stessa situazione si sta verificando ora con la TC incalzata con forti pressioni dalla RM e noi, fatti accorti delle precedenti esperienze, cerchiamo qui di fare il punto della situazione in un diretto confronto TC/RM nel settore particolare delle neoplasie cerebrali.
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De Angelis, Livio, Lucrezia Dell'Acquila, and Elisa Villani. "Stress traumatico e interventi di prevenzione per gli operatori delle professioni di aiuto e dei sistemi di soccorso in emergenza NUE 112 Lazio." Rescue Press 02, no. 02 (April 1, 2022): 1. http://dx.doi.org/10.53767/rp.2022.02.01.it.

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Abstract:
Introduzione: Le professioni di aiuto: il contatto con la sofferenza altrui Tutti coloro che svolgono professioni d’aiuto, pur nella specificità di ciascun contesto, sono accomunati da un comune denominatore: il contatto continuo e prolungato con la sofferenza altrui. Tali professionisti, infatti, nello svolgimento della loro mansione, oltre alle competenze di natura tecnica, utilizzano anche e soprattutto abilità sociali e relazionali per soddisfare i bisogni di un’utenza che necessita urgentemente di aiuto. La caratteristica dell’urgenza crea le condizioni per cui una scelta sbagliata può diventare determinante per l’incolumità altrui. Gli operatori, in contesti emergenziali, si confrontano quotidianamente con il paradosso di “comportarsi come persone normali in situazioni anormali”. In tale scenario essi devono agire, rapidamente ed efficacemente, orientandosi al fare più che al sentire. Non è del tutto scontato che chi svolge un lavoro del genere sviluppi una forma di tolleranza alle emozioni generate da situazioni traumatiche. Il distanziamento emotivo è una risorsa di coping sicuramente funzionale per raggiungere l’obiettivo. Eppure tale distacco può diventare patologico quando l’operatore non è più in grado di entrare in contatto con le emozioni suscitate dall’evento traumatico, spinto dalla volontà non consapevole di voler aderire allo stereotipo dell’imperturbabilità. La conseguenza diretta di tale processo fa sì che si tendano a sovrastimare le proprie capacità, sperimentando un senso di inadeguatezza ancora maggiore quando per qualche ragione si perde il controllo.
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Parrini, Iris. "La fibrillazione atriale durante chemioterapia. Quale terapia anticoagulante?" CARDIOLOGIA AMBULATORIALE 30, no. 2 (July 31, 2022): 67–73. http://dx.doi.org/10.17473/1971-6818-2022-2-9.

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Abstract:
La fibrillazione atriale (FA) è l’aritmia sopraventricolare più comune nella popolazione generale con un aumento dell’incidenza con l’età. La FA può preesistere nei pazienti dopo una diagnosi di cancro o insorgere in pazienti con cancro attivo. La concomitanza tra FA e cancro ha portato a selezionare il trattamento anticoagulante valutando rischio e benefico di una profilassi tromboembolica. Il dilemma più rilevante è non solo il rischio trombotico, ma particolare attenzione si deve porre al rischio di sanguinamento correlato al tipo e stadio del tumore, alle interazioni con chemioterapici, alla diatesi emorragica e alla trombocitopenia. Il processo decisionale nella scelta della terapia anticoagulante per la prevenzione del tromboembolismo nei pazienti con cancro attivo e fibrillazione atriale resta impegnativo, rimanendo una sfida per il clinico. Le eparine a basso peso molecolare (EBPM) hanno indicazioni specifiche, il trattamento con warfarin rimane difficile mentre gli anticoagulanti orali diretti (DOAC) sono promettenti ma sussistono molte problematiche aperte. Lo scopo di questa review è quello di valutare la scelta della terapia anticoagulante nei pazienti con cancro attivo e FA.
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Kalniuk, Jan. "Chrześcijański wymiar czystości przedmałżeńskiej w kontekście daru i zadania." Analecta Cracoviensia 40 (January 4, 2023): 139–51. http://dx.doi.org/10.15633/acr.4009.

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Abstract:
La castità prematrimoniale oggi tanto negata e coperta di ridicolo come un relitto del passato, porta in se una grande importanza per lo sviluppo personale d’ogni uomo. Lo scopo di presentata ellaborazione intitolata: La dimensione cristiana della castità prematrimoniale nel contesto del dono ed impegno è mostrare che la castità non è un relitto del passato ma un belissimo dono esistente nell’uomo e contemporaneamente un’impegno eccezionale. L’impegno ch’è da realizzare e da compiere „oggi” et „adesso”.Tutto il processo dell’educazione alla castità prematrimoniale è un compito. In prima parte è un compito per l’uomo che era stato arricchito da Dio Creatore con il dono della castità. È proprio lui che deve questo dono salvaguardare e curare per se stesso, come anche per la persona che incontrera nel cammino della propria vita per metterlo nelle sue mani.Anche i genitori obbligati dal impegno dell educazione propri figli devono aiutare i loro figli di comprendere in modo giusto et accettare la castità prematrimoniale. Per genitori quest’educazione crea un compito eccezionalmente responsabile, perchè dai loro comportamenti e testimonianze della vita in una misura notevole dipendera la crescità e maturità dei figli.Anche la Chiesa e la scuola compie nel questo processo dell’educazione alla castità prematrimoniale un ruolo eccezionale. Un giovane uomo che sta cercando una giusta risposta sulle sue travagliate domande, deve trovare in queste istituzioni un forte appoggio.Solo una completa visione dell’educazione alla castità prematrimoniale porta in se una speranza di sucesso e puo diventare reale nella vita d’ogni giovane l’uomo.L’essaminato problema è veramente largo e deve essere continuamente discusso. Il suo contenuto si trova sotto l’incessante influsso dello sviluppo dell’uomo, sotto cambiamenti nella vita delle società e nel cambio della mentalità d’uomo d’oggi. Da qui la necessità della nuova argomentazione che dovrà essere convincente per odierno giovane uomo attacato e circondato delle diverse ideologie e nuove opinioni.
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Spina, Luciano. "Il "codice rosso" e la tutela della vittima minorenne." MINORIGIUSTIZIA, no. 1 (September 2020): 144–58. http://dx.doi.org/10.3280/mg2020-001015.

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Abstract:
La violenza domestica e quella di genere costituiscono un grave fenomeno che non si esaurisce all'emergenza di un periodo limitato di tempo, ma rappresenta piuttosto un dato di carattere cronico a livello mondiale. Con il c.d. "codice rosso" sono stati approntati ulteriori strumenti normativi, oltre a quelli già esistenti, che mirano alla realizzazione tempestiva di interventi, cautelari o di prevenzione, a tutela delle vittime dei reati di violenza, che presuppongono l'obbligo di audizione della vittima da parte del pubblico ministero nei tre giorni dalla denuncia. Quella della vittima minorenne rappresenta però una peculiare posizione, posto che vengono in rilevo esigenze di tutela in materia civile e segretezza degli atti dell'indagine penale, che richiedono un coordinamento tra diverse autorità giudiziarie e i diversi operatori psico-sociali coinvolti, talvolta difficile da realizzare anche per la poca chiarezza dei riferimenti normativi. È richiesto quindi un approccio interdisciplinare e una particolare specializzazione degli operatori nel sapersi relazionare al minore, in modo da evitare che la gestione del processo possa costituire un danno ulteriore, con conseguente vittimizzazione secondaria. In particolare, occorre ridurre le audizioni al minimo necessario, privilegiando lo strumento dell'incidente probatorio, unica prova in senso tecnico utilizzabile anche nelle successive fasi del giudizio, che deve essere effettuato in modo scrupoloso, con la collaborazione di professionisti che siano effettivamente formati ed esperti in materia.
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Evangelisti, I., C. D’Alessandro, D. Giannese, and E. Colombini. "La dieta ipoproteica nella ristorazione collettiva: l'esperienza dell'Azienda Ospedaliero-Universitaria Pisana." Giornale di Clinica Nefrologica e Dialisi 24, no. 1 (January 24, 2018): 34–39. http://dx.doi.org/10.33393/gcnd.2012.1113.

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Abstract:
La nutrizione è considerata dalla legislazione sanitaria corrente parte integrante della prevenzione e terapia clinica, e quindi del processo assistenziale. In questa ottica il servizio di ristorazione di un ospedale rappresenta un potente ausilio terapeutico ed educazionale. Il servizio di ristorazione della nostra Azienda Ospedaliera-Universitaria Pisana si basa sul Dietetico, una raccolta di diete standardizzate a composizione bromatologica definita, nel quale vengono indicate anche le finalità e le caratteristiche dei pazienti a cui si rivolge. Questo articolo riporta la nostra esperienza in questo settore, con particolare riguardo alle diete speciali per i pazienti nefropatici. Le diete speciali, come la dieta ipoproteica (0.6 g/kg p.c./die) ipofosforica, la dieta ipoproteica (0.7 g/kg p.c./ die) vegetariana e la dieta fortemente ipoproteica (0.3 g/kg p.c./die) ipofosforica sono prescritte dal medico, elaborate dal dietista e formulate per il singolo paziente. Sin dalla sua preparazione la dieta speciale ipoproteica presenta diversi punti critici (elaborazione-confezionamento e distribuzione della dieta, mancata personaliz-zazione, prodotti artificiali aproteici). Allo scopo di migliorare il servizio dietetico abbiamo rilevato l'effettivo consumo e la gradevolezza dei pasti speciali ipoproteici distribuiti durante la degenza mediante la compilazione di due schede consegnate ai pazienti nel corso della degenza. Nel complesso i risultati indicano una buona accettazione delle diete da parte dei pazienti, ma con un ridotto consumo in particolare riguardante il pane aproteico.
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Nigi, Laura, Caterina Formichi, and Francesco Dotta. "La prevenzione del diabete mellito di tipo 1." L'Endocrinologo, July 26, 2022. http://dx.doi.org/10.1007/s40619-022-01126-0.

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Abstract:
SommarioIl trattamento del diabete di tipo 1 (DM1) prevede la somministrazione di insulina che tuttavia non rappresenta, com’è noto, una vera e propria “cura” per questa malattia. Negli ultimi decenni stiamo assistendo allo sviluppo di strategie preventive per il DM1 articolate su tre livelli: una prevenzione primaria finalizzata a prevenire lo sviluppo del processo autoimmune responsabile della distruzione $\beta $ β -cellulare che caratterizza la malattia; una prevenzione secondaria per arrestare il processo autoimmunitario e impedire l’esordio clinico del diabete; una prevenzione terziaria per preservare la massa $\beta $ β -cellulare residua e per ridurre il rischio di sviluppo delle complicanze croniche. Fra i molteplici approcci terapeutici sviluppati per impedire, ritardare o arrestare la distruzione $\beta $ β -cellulare l’immunoterapia, in particolare, è stata ed è tutt’oggi oggetto di innumerevoli ricerche. I risultati sono tutt’altro che semplici da raggiungere, in quanto i meccanismi eziopatogenetici alla base del DM1 sono complessi e non ancora del tutto noti. Per il raggiungimento di un’efficacia preventiva è importante, inoltre, tenere in considerazione l’eterogeneità del DM1, la quale indubbiamente ha influenzato i risultati dei trattamenti finora sperimentati, così come validare nuovi biomarcatori che ci permettano di selezionare al meglio i pazienti da indirizzare a un determinato trattamento.
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Caponi, Remo. "Diritti sociali e giustizia civile: eredità storica e prospettive di tutela collettiva." Revista da Faculdade de Direito UFPR 54 (December 31, 2011). http://dx.doi.org/10.5380/rfdufpr.v54i0.30726.

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Abstract:
1. Premessa. 2. Giusnaturalismo e processo civile. 3. Dottrina tedesca degli inizi del secolo XIX. 4. Alleanza con il potere politico. 5. Ruolo degli orientamenti pubblicistici della scienza processo. 6. Giusto processo civile. 7. Nozione di tutela collettiva. 8. Interessi «superindividuali». 9. Esperienze italiana e tedesca a confronto. 10. Condotte immediatamente lesive solo di un bene superindividuale. 11. Azione delle associazioni. 12. Attuazione del diritto oggettivo o diritti soggettivi collettivi? 13. Collettività come soggetto giuridico. 14. Interessi individuali «omogenei». 15. Azioni seriali. 16. Ruolo dell’avvocato e ruolo del giudice. 17. Canone di proporzionalità. 18. Osservazioni conclusive.
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Adrião, Iracely Santos, and Marluce Sampaio Nobre Barbosa. "Azioni infermieristiche nelle cure primarie in considerazione dei rischi di ipertensione durante la gravidanza." Revista Científica Multidisciplinar Núcleo do Conhecimento, September 20, 2021, 84–100. http://dx.doi.org/10.32749/nucleodoconhecimento.com.br/salute/rischi-di-ipertensione.

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Abstract:
La preeclampsia si presenta come una delle sindromi ipertensive che possono colpire le donne durante la gravidanza, durante il parto e/o nel periodo postpartum fino a 10 giorni, tanto che è ancora una patologia che, se non adeguatamente diagnosticata e trattata, può causare gravi danni e persino portare alla morte della donna incinta e/o del parto. L’obiettivo principale di questo studio è conoscere la prevenzione della preeclampsia nelle cure primarie da parte dell’allattamento. Pertanto, la seguente domanda è: quali sono le azioni infermieristiche nelle cure primarie di fronte ai rischi di ipertensione durante la gravidanza? Il presente lavoro si basa su una ricerca bibliografica, con un approccio qualitativo condotto attraverso il metodo della revisione integrativa. Per raccogliere i dati, è stata condotta un’indagine nei database: Google Scholar, Pubmed, Scielo e Medline. I descrittori utilizzati erano: Rischi. Gestazione. Ipertensione. Allattamento. I criteri di inclusione utilizzati per la selezione dei campioni sono stati: articoli disponibili per via elettronica pubblicati dal 2015 al 2020; lingua portoghese. I criteri di esclusione erano articoli inferiori al 2015 e parole chiave che non sono correlate al tema. Per l’analisi completa degli articoli selezionati, è stata utilizzata una piattaforma online (ricerca nei database), con lo scopo di estrarre (titolo e scopo degli articoli), organizzare (in forma di tabella), sumarizzare le informazioni e facilitare la formazione del database. I risultati hanno indicato 35 articoli pubblicati, ma solo 15 articoli, negli ultimi cinque anni, hanno come tema principale la prevenzione e i rischi della preeclampsia nelle cure primarie. Si conclude che le principali condotte utilizzate non solo dagli infermieri, ma dall’intero team che lavora nelle cure primarie, dovrebbero essere basate sul processo di accoglienza incentrato su azioni che possono essere determinanti nella prevenzione della preeclampsia.
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Mancini, A., R. Festa, G. Grande, L. De Marinis, A. G. Spagnolo, and M. L. Di Pietro. "La prevenzione in andrologia: recenti acquisizioni e nuove prospettive scientifiche ed etiche." Medicina e Morale 55, no. 5 (October 30, 2006). http://dx.doi.org/10.4081/mem.2006.341.

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Abstract:
Il concetto di prevenzione si è imposto sempre più nel panorama medico, divenendo elemento centrale della pratica clinica. In andrologia ciò significa sottolineare l’importanza di ridurre le cause di sterilità o disfunzioni nella sfera sessuale, spesso prima che la stessa funzione sessuale abbia inizio. In tale ambito l’intervento avviene su più livelli, comprendendo il singolo, la coppia e l’ambiente. La prevenzione, dunque, è un fondamentale elemento in grado di ridurre l’incidenza della sterilità da causa maschile. La definizione dell’Organizzazione Mondiale della Sanità indica primariamente come la salute sessuale sia un complesso stato di benessere fisico, emozionale, mentale e sociale, connesso alla sessualità, e non soltanto l’assenza di disfunzioni, malattie o infermità. Occorre, allora, riconsiderare il concetto di prevenzione alla luce di tale visione olistica e personalista della sessualità, sia nell’approccio alla sterilità di coppia, favorendo una maturazione verso una più completa visione della genitorialità e della fecondità, che nel processo di sviluppo dell’identità sessuale, favorendo la maturazione di una personalità autonoma ed aperta alla comunicazione con l’altro. ---------- The concept of prevention become more and more important in the pratical medicine. In andrology it means to reduce the causes of sterility or dysfunctions in the sexual sphere, often before that the same sexual function begins. Within the prevention, the intervention happens on more levels, including the single one, the couple and the background. The prevention, therefore, is fundamental element that can reduce the incidence of sterility from male factor. The definition of the World Health Organization indicates that the sexual health is a complex state of physical, emotional, mental and social well-being in relation to sexuality and not merely the absence of disease, dysfunction or infirmity. It is then necessary to reconsider the prevention under an olistic and personalistic point of view, both in couple sterility, favouring a maturation towards a more complete vision of the being parents and the fecundity, and in the process of development of the sexual identity, promoting the maturation of an autonomous personality open to the communication with the others.
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Zanchini di Castiglionchio, Francesco. "Riflessioni sul “giusto processo” in diritto canonico, sullo sfondo del riequilibrio in corso fra diritti e poteri nella Chiesa cattolica." Stato, Chiese e pluralismo confessionale, November 21, 2022. http://dx.doi.org/10.54103/1971-8543/19076.

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Abstract:
Riflessioni sul “giusto processo” in diritto canonico, sullo sfondo del riequilibrio in corso fra diritti e poteri nella Chiesa cattolica * Reflections on due process in canon law, against the background of the ongoing rebalancing of rights and powers in the Catholic Church * SOMMARIO: 1. Tra ‘agàpe’ e storia. Una premessa neotestamentaria - 2. (segue) Potere giudiziario e sovranità binaria. Il diritto divino dei vescovi - 3. “Heri dicebamus”? Sul tentativo curiale di ridurre il Vaticano II a mero evento culturale - 4. Origini e sviluppo dell’opposizione anticonciliare: il terreno del processo - 5. La prima controriforma vaticana: la “Nova agendi ratio in doctrinarum examine” - 6. Resilienze (non sopprimibili) di una costituzione materiale parallela? - 7. Persistenze storico-culturali di fatti compiuti prevaricanti e diritto di resistenza - 8. (segue): a) Su un “golpe Gasparri” in danno di due diversi progetti di giustizia amministrativa - 9. b) … e sulla “falsa” giustizia amministrativa del card. Grocholewski (e suoi) - 10. c) Lo sconcerto della scoperta nel clero di pratiche corruttive su minori - 11. (segue) … e l’abnorme deriva inquisitoria dei processi de delictis gravioribus - 12. Sulla voluta inattuazione dei tribunali amministrativi interdiocesani - 13. Sulle odierne, inedite sperimentazioni in tema di contenzioso matrimoniale - 14. Tra rescritti di giustizia e giurisdizione inter partes: un sottaciuto tema fondamentale - 15. Dalla frammentazione (relitto amaro di incertezze strategiche) a un ritorno al Lateranense IV? ABSTRACT: The essay notes a continuity, starting with the Tridentine, in the deviation from the fundamental principles of what we today call 'due process', imposed by Innocent III since the Council Lateran IV. The progressive spread of special jurisdictions seemed to express the degradation of certain principles and values of medieval common law, from which canon law was gradually moving away. The 1917 code is to be seen as the final sanction and ratification of that involutional process. The author then examines the 1983 reform, which moved between reforming timidity and curial overbearingness: the special jurisdictions were untouchable; the planned chapter on administrative tribunals was deleted in extremis. The impression is that no serious follow-up has been given to the reforms ordered by Paul VI in fulfilment of the Council mandate, starting with the Doctrinal Dicastery. In fact, the centralist innovation as codified in 1917 substantially persists. It is to this petrified block, rebuilt under the two pontificates following Pope Montini, that Pope Francis I attempts to react with innovative ideas that however appear technically imprecise, and in many ways inadequate to the actual dimensions of the Holy See's overall non-fulfilment of the conciliar mandate. Against the backdrop of these perhaps promising innovative signs, Pope Francis appears on the other hand invariably opposed by the Curia, both in the field of substantive and procedural law.
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Mastro, Domenico. "Le cause degli errori giudiziari e i meccanismi di prevenzione e riparazione delle condanne e imputazioni ingiuste." Revista Brasileira de Direito Processual Penal 8, no. 3 (October 29, 2022). http://dx.doi.org/10.22197/rbdpp.v8i3.716.

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Abstract:
Il contributo si propone di indagare i molteplici fattori, anche di carattere istituzionale, dai quali traggono origine gli errori giudiziari considerati elementi ineludibili di ogni sistema processuale. L’opera, oltre ad analizzare l’influenza che il processo penale mediatico può determinare sul libero convincimento del giudice, esamina alcuni casi emblematici di condanne pronunciate su false confessioni, errata percezione di comunicazioni intercettate, testimonianze inaffidabili e ricognizioni scorrette senza tralasciare gli errori commessi sulla scena del crimine originati, nella maggior parte delle ipotesi, da inesperienze o disattenzioni del personale investigativo. Vengono individuati, in una prospettiva de iure condendo, i possibili rimedi finalizzati ad evitare condanne o imputazioni ingiuste o, quantomeno, a ridurre i drammatici effetti che gli errori giudiziari provocano, in via immediata e diretta, sulla sfera personale e patrimoniale della vittima di una errata amministrazione della giustizia. Infine, l’A. si sofferma sugli strumenti riparatori previsti dal sistema giuridico italiano analizzando non soltanto la loro funzione ma anche i criteri che il giudice deve considerare nella quantificazione dell’indennizzo.
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Diamare, Sara, Anna Ferrara, Gaetana Polito, Marina Salerno, Marinella Mantice, and Giancarlo Pocetta. "Un metodo di Embodied Education in Riabilitazione: approcci di valutazione partecipata e di empowerment psicocorporeo." Journal of Advanced Health Care, September 11, 2019. http://dx.doi.org/10.36017/jahc1909-002.

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Abstract:
Nella teoria bio-psico-sociale, la visione salutogenetica (Antonowsky, 1979) è volta a promuovere il benessere. La promozione della salute indica un processo di cambiamento e sviluppo adattivo diretto alla prevenzione primaria, secondaria e terziaria attraverso la diffusione di stili di vita sani. Nel presente lavoro si propone un modello di salutogenesi: “I Salotti del Ben-Essere” (S. Diamare, 2015), sperimentato dall'ASL NA 1 Centro UOC. Qualità e Umanizzazione, che prevede lo gv. sviluppo di tematiche di salutogenesi in laboratori esperienziali di consapevolezza psico-corporea, implementato in Campania attraverso la rete OMS di Promozione della Salute: Health Promoting Hospitals & Health Service (HPH & HS). Quale approccio olistico di Health Advocacy, I Salotti del Ben-Essere© rappresentano uno spazio multicentrico e multiprofessionale di assistenza partecipativa, rivolta a piccoli gruppi ed a comunità, in cui un team specializzato realizza un programma multidisciplinare di educazione sanitaria prevalentemente in un setting di riabilitazione. L’educazione alla salute trova, durante un trattamento riabilitativo, la collocazione più proficua per sostenere la motivazione al cambiamento consapevole di stili di vita perniciosi. Il metodo "Salotti del Ben-Essere" può essere utilizzato, come Peer Education, anche nel sistema universitario. Questa metodologia è stata testata, infatti, con gli studenti di Scienze dell'Educazione presso l’Università Suor Orsola Benincasa. I risultati sono stati soddisfacenti in tutti i contesti.
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Di Trapani, Giovanni. "Cultura ed innovazione: una proposta per l’uniformità dei prodotti della ricerca dei tecnici di radiologia medica e delle professioni sanitarie tecniche, della riabilitazione e della prevenzione." Journal of Advanced Health Care, September 13, 2019. http://dx.doi.org/10.36017/jahc1909-005.

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Abstract:
La creatività prima e l’invenzione poi sono un processo di ricerca e sviluppo che conducono all'individuazione di una realtà nuova: sconosciuta. Prototipi, modelli, algoritmi, talvolta una semplice idea che si configurano come una risposta originale ed inventiva ad un problema che può essere a volte piccolo o finanche piccolissimo. Sviluppo è, quindi, anche incentivare gli investimenti in creatività, ricerca ed innovazione, non senza una premialità degli sforzi compiuti dagli autori e dagli inventori.
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