Academic literature on the topic 'Giurisdizione e competenza'

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Journal articles on the topic "Giurisdizione e competenza"

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Tammaro, Ciro. "La potestà giurisdizionale del magistrato inquisitore e l’editto di fede quale momento instaurativo dell’actio poenalis nella procedura canonica medievale per inquisitionem." Ius Canonicum 54, no. 108 (November 1, 2014): 701–21. http://dx.doi.org/10.15581/016.54.682.

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Abstract:
L’articolo introduce la tematica attraverso considerazioni preliminari a proposito del quadro storico, sociale ed ecclesiale di riferimento in epoca medievale. Dopo alcune considerazioni circa la caratteristiche canoniche, strutturali e funzionali, della giurisdizione inquisitoria, in seguito vi è un’approfondita analisi circa il ruolo del giudice in tale giurisdizione, come parte attiva nell’ambito dell’actio poenalis. Successivamente, lo studio indaga a proposito del mandato pontificio, quale fonte della giurisdizione inquisitoria, e delle sue caratteristiche principali. Seguono alcune osservazioni circa il concorso tra giurisdizione penale episcopale ed inquisitoria in un determinato territorio. Vengono successivamente formulate alcune osservazioni circa la natura intrinsecamente personale della giurisdizione inquisitoria, della potestà dell’inquisitore quale potestà soggettiva autonoma sul territorio, nonché dei criteri di determinazione della sua competenza sul territorio come parametri pratici generali di esercizio della funzione giurisdizionale, in relazione ai soggetti destinatari ed al territorio. Infine, l’articolo si occupa dell’edictum fidei quale momento instaurativo dell’actio poenalis nell’ambito della fase preliminare del rito inquisitorio.
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Galantini, Novella. "Giurisdizione e competenza nella disciplina della Procura europea: una sintesi della complessa disciplina di fonte regolamentare." Milan Law Review 3, no. 1 (September 28, 2022): 37–48. http://dx.doi.org/10.54103/milanlawreview/18733.

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Abstract:
Lo scritto esamina la disciplina della Procura europea alla luce del Regolamento attuativo e della normativa interna di adeguamento. Si evidenzia in particolare la complessità delle regole in tema di individuazione della ‘competenza per materia e per territorio’, basate su criteri non sempre determinati e spesso sovrapposti.
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Comenale Pinto, Michelle M. "Giurisdizione e competenza nella Convenzione di Montreal del 1999. / Jurisdiction and competence in the Montreal Convention of 1999." Revista de Derecho Privado │Universidad Blas Pascal 8, no. 8 (February 21, 2022): 28–41. http://dx.doi.org/10.37767/2362-5325(2021)002.

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Abstract:
El trabajo se centra en el problema de la jurisdicción dentro de las disposiciones específicas dictadas por el régimen de ley uniforme para el transporte aéreo, específicamente al régimen del Convenio de Montreal del 28 de mayo de 1999 y a las correspondiente soluciones del Convenio de Varsovia del 12 de octubre de 1929, que constituyeron el trasfondo. Estas normas se refieren específicamente a las acciones de responsabilidad contra la compañía aérea que se rigen por los textos de ley uniforme que las contienen, pero no las que puedan ejercitarse por otro motivo, o contra distintos sujetos, ni las que el propio transportista pueda ejercitar contra el remitente. o contra el pasajero que le causó daño con su propio comportamiento. ABSTRACT The work focuses on the problem of jurisdiction within the specific provisions dictated by the uniform law regime for air transport, specifically the regime of the Montreal Convention of May 28, 1999 and the corresponding solutions of the Warsaw Convention of 12 October 1929, which formed the background. These rules specifically refer to liability actions against the airline that are governed by the uniform law texts that contain them, but not those that can be exercised for any other reason, or against different subjects, nor those that the carrier itself may exercise.against the sender. or against the passenger who caused him harm with his own behavior.
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Arrieta, Juan Ignacio, and Artur Miziński. "Prałatury personalne i ich relacje do struktur terytorialnych." Prawo Kanoniczne 43, no. 3-4 (December 10, 2000): 85–115. http://dx.doi.org/10.21697/pk.2000.43.3-4.04.

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Abstract:
L’abituale rapportarsi tra i vescovi messi a capo delle distinte Chiese particolari o coetus fidelium deve considerarsi un normale esercizio del loro ministero episcopale, e rientra nello spirito di collegialità e nella reciproca sollicitudo che ogni vescovo deve coltivare verso la missione affidata singolarmente agli altri confratelli. Tali rapporti assumono una rilevanza particolare nel caso di strutture complementari, poiché i fedeli ai quali rivolgono la loro attività pastorale sono necessariamente fedeli di una Chiesa particolare. Avendo l’organizzazione delle comunità e la determinazione delle funzioni episcopali un prevalente carattere territoriale, pare giustificato far ricorso alle strutture personali soltanto davanti alla necessità di sviluppare una coerente attenzione pastorale in settori che in altro modo rimarrebbero insufficientemente coperti. In realtà, il rapporto tra strutture gerarchiche è indissociabile dal rapporto tra le rispettive funzioni episcopali о le relative missioni canoniche, allo stesso modo come il discorso sulla „communio ecclesiarum” è parallelo a quello sulla sacramentalità dell’episcopato. Questo tipo di rapporto avviene, principalmente, per una doppia ragione. Da una prospettiva di fatto, a causa della natura non statica delle comunità di fedeli, che interpellano in continuazione diverse giurisdizioni e missioni episcopali. Ma soprattutto, il rapporto tra strutture ha luogo a causa della natura stessa della funzione episcopale, essenzialmente aperta agli altri colleghi nell’episcopato. E noto ehe le Prelature personali sono state ideate lungo i dibatti dei decr. Presbyterorum ordinis (n. 10). Per una migliore distribuzione del clero o per la realizzazione di speciali iniziative pastorali la Santa Sede puo stabilire „speciales dioceses vel praelature personales”. II can. 297 CIC rappresenta l’unica norma соdiciale che fa cenno al raccordo tra queste strutture. II precetto rinvia agli statuti di ogni prelatura per indicare il modo di allacciare tali rapporti, stabilendo comunque un principio generale: al vescovo diocesano spetta il diritto di dare il proprio consenso perché l’attività pastorale di una prelatura personale possa avviarsi nella diocesi. Oltre a queste considerazioni generali, la normativa canonica lascia agli statuti ogni ulteriore determinazione dei rapporti tra il vescovo diocesano e la prelatura. La missio canonica del prelato è determinata negli statuti della prelatura, i quali, a loro volta, nel circoscrivere l’ambito della discrezionalità del prelato, delineano contemporaneamente il rapporto con la legislazione del territorio. Lesercizio della giurisdizione da parte del prelato personale tiene conto dell’appartenenza simultanea dei propri fedeli laici alla comunità territoriale, ecclesiologicamente primaria e teologicamente diversa rispetto dell’appartenenza alla prelatura. Tuttavia, la prelatura personale, come la Chiesa locale, è struttura gerarchica autonoma, i cui rapporti con le Chiese particolari si pongono su un piano di coerenza con il rispettivo compito ecclesiale. La competenza delle due giurisdizioni sulle stesse persone postula, di conseguenza, un qualche coordinamento о intesa fra funzioni episcopali. Perciò, come capita con le altre circoscrizioni personali, le norme speciali di ogni prelatura - 1’atto pontificio di erezione o gli statuti - dovranno delineare quale sarà il modo di rapportarsi ambedue le giurisdizioni, se in forma cumulativa, sussidiaria о com-plementare. Infine si può dire che i rapporti tra la prelatura e le strutture territoriali rientrano in buona misura nei seguenti criteri generali: a) primo, la normale sottomissione nel contesto della comunione ecclesiale dell’attività della prelatura alla legislazione territoriale emanata dall’autorità competente che, a volte, sarà quella del vescovo diocesano, e altre volte, invece, quella della conferenza episcopale; b) secondo, il fatto che la prelatura rappresenta una struttura giurisdizionale, episcopale, autonoma, che deve agire in funzione delle finalità pastorali prefissate dalla Santa Sede, e che rappresentano il contenuto della missio canonica del prelato, e la regola voluta dal Capo del Collegio per rapportarlo con l’episcopato territoriale; c) terzo, che l’unità della prelatura, avente carattere universale, richiede un minimo di omogeneitò di regime attorno ai fattori di propria identità, compatibile con la pluralité di legislazioni territoriali con le quali essa si trova in contatto. La primazia della legislazione territoriale risponde ad un principio generale di comunione ecclesiale valido per qualunque attività pastorale da svolgere nell’ambito di una Chiesa particolare.
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Tafani, Ismail. "Dalla giurisdizione della corte suprema alla competenza del tribunale speciale: la sfida del sistema giudiziario albanese contro la corruzione ad alto livello governativo." Optime 13, no. 2 (February 6, 2022): 111–22. http://dx.doi.org/10.55312/op.v13i2.374.

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Abstract:
The Constitution of the Republic of Albania, adopted in 1998, provided that the Supreme Court had primary and cassation jurisdiction. Primary jurisdiction referred to the obligation attributed to this Court to judge at first instance, the most important figures of the political and judicial power. Although there is a perception of the corruption of the subjects of this jurisdiction, which was an exception to the right of the second instance court of law, the Supreme Court had not shown itself to be independent in the judicial processes of high-level officials. In 2016, when the constitutional reform of the judicial system in Albania was adopted, the provision that created hope for the fight against corruption at high levels of government was the establishment of the Special Tribunal against corruption and organized crime and the Special Investigative Structure (SPAK). The latter is required by the constitutional reform to independently investigate senior state officials, unlike what the Attorney General had done before the reform. The implementation of the reform, in this respect, is ongoing, however, yet has not been presented an outcome of the judicial reform, but what deserves attention is an analysis of the expectations of the Special Court, unlike the jurisdiction of the first instance of the Supreme Court. The question that arises is whether this constitutional change will transform the approach of the judicial system or will it remain yet another reform written on paper. The doubts, in this context, arise from the fact that five years have passed since the reform started and the challenge of defeating corruption and strengthening the rule of law still remains an illusion that it is expected to turn into delusion.
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Válková, Lenka. "The interplay between jurisdictional rules established in the EU legal instruments in the field of family law: testing functionality through simultaneous application with domestic law = L’interazione tra le regole di giurisdizione all’interno degli strumenti giuridici dell’UE nell’ambito del diritto di famiglia: la prova del funzionamento attraverso l’applicazione simultanea del diritto nazionale." CUADERNOS DE DERECHO TRANSNACIONAL 9, no. 2 (October 5, 2017): 551. http://dx.doi.org/10.20318/cdt.2017.3886.

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Abstract:
Abstract: The following article aims at testing the interrelations between the rules on: jurisdiction in divorce and parental responsibility laid down in the Brussels IIa Regulation, maintenance laid down in the Maintenance Regulation, and property regime laid down in the Regulation on Matrimonial Property Regimes and on Property Consequences of Registered Partnerships, considering a number of potentially seised Member State courts and their interactions with domestic law. For the testing, the national legal system and case law of Slovakia and Czech Republic, which require hearing of a dispute in unique proceedings (with certain differences), has been selected in order to tackle problems connected with the simultaneous application of rules established by the EU regulations and domestic procedural rules.Keywords: Multiplicity of Regulations in Family Matters, Interplay between Jurisdictional Rules, Divorce, Parental Responsibility, Maintenance, Matrimonial Property Regimes, Czech and Slovak Legislation.Riassunto: Il presente contributo mira a verificare l’interazione tra le norme sulla competenza in materia di divorzio e responsabilità genitoriale stabilite dal Regolamento Bruxelles IIa, in materia di obbligazioni alimentari previste nel Regolamento sulle Obbligazioni Alimentari, e in materia di regimi patrimoniali previsti dai Regolamenti in Materia di Regimi Patrimoniali fra Coniugi e di Effetti Patrimoniali delle Unioni Registrate, prendendo in considerazione le Corti degli Stati Membri potenzialmente adite e la loro interazione con il diritto interno. Al fine di testare il funzionamento e affrontare i problema legati all’applicazione simultanea delle norme stabilite dal diritto dell’UE e delle norme procedurali nazionali, sono stati scelti i sistemi giuridici della Slovacchia e della Repubblica ceca, che richiedono, con alcune differenze, l’audizione di una controversia in un unico processo.Parole chiave: molteplicità dei regolamenti in diritto di familia, interazione tra le norme sulla competenza, divorzio, responsabilità genitoriale, obbligazioni alimentari, regime patrimoniale, legislazione ceca e slovacca.
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Franzina, Pietro. "La disciplina internazionalprivatistica italiana della protezione degli adulti alla luce di una recente pronuncia = A recent decision involving the Italian rules of private international law on the protection of adults." CUADERNOS DE DERECHO TRANSNACIONAL 12, no. 1 (March 5, 2020): 219. http://dx.doi.org/10.20318/cdt.2020.5186.

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Abstract:
Riassunto: Una recente pronuncia del Tribunale di Belluno offre l’occasione per discutere le difficoltà che circondano l’applicazione delle norme italiane di diritto internazionale privato relative alla protezione delle persone maggiorenni che, a causa di un un’infermità o di menomazioni psichiche o fisiche, non sono in grado di provvedere ai propri interessi. Investito di un’istanza per la nomina di un amministratore di sostegno, il Tribunale ha affermato la sussistenza della giurisdizione italiana in ragione del fatto che la beneficiaria della misura di protezione –una cittadina macedone– aveva la propria residenza in Italia; circostanza rilevante, si legge nel provvedimento, tanto ai sensi dell’art. 3 quanto ai sensi dell’art. 9 della legge italiana di diritto internazionale privato (legge n. 218/1995), le norme generali riguardanti, rispettivamente, la giurisdizione contenziosa e quella volontaria. Quanto alla legge applicabile, il Tribunale ha innanzitutto rilevato che l’art. 43 della legge italiana di diritto internazio-nale privato richiama la legge nazionale della persona di cui trattasi, cioè, nella specie, la legge macedone. Si è dunque preoccupato di accertare se le norme macedoni sui conflitti di leggi richiamassero una legge diversa, ed è giunto alla conclusione che queste rinviassero nel caso di specie alla legge italiana. Anche il diritto internazionale privato macedone assoggetta in via ordinaria la protezione degli adulti alla legge del paese di cittadinanza dell’interessato, ma esiste nel sistema macedone una clausola di eccezione di carattere generale che, in un caso come quello considerato, interamente collegato con l’Italia (a parte la cittadinanza della beneficiaria) corregge il richiamo predetto e riconduce la fattispecie sotto il diritto italiano. Da qui, in forza dell’art. 13 della legge italiana di diritto internazionale privato, in tema di rinvio, l’applicabilità del diritto italiano. L’articolata argomentazione che sorregge la pronuncia, in sé convincente, mette in luce le ragioni per le quali l’assetto normativo attuale appare inadeguato a soddisfare gli interessi che oggi dominano la materia, quali risultano in particolare dalla Convenzione delle Nazioni Unite del 2006 sui diritti delle persone con disabilità. La ratifica italiana della Convenzione dell’Aja del 2000 sulla protezione internazionale degli adulti comporterebbe, si sostiene nell’articolo, vantaggi significativi. Parole chiave: disabilità; capacità; supporto nella assunzione di decisioni; competenza giurisdizionale; procedimenti contenziosi e volontari; legge applicabile; rinvio; clausola di eccezione. Abstract: A recent decision by the Tribunal of Belluno provides the opportunity to discuss the difficulties that surround the application of the Italian rules of private international law concerning the protection of adults who, by reason of an impairment or insufficiency of their personal faculties, are not in a position to protect their interests. Seised of a request for the appointment of an “amministratore di sostegno” (a person charged with assisting the adult concerned in the taking of particular decisions), the Tribunal found it had jurisdiction on the ground that the person for whom the protection was sought – a national of Macedonia – resided in Italy. As noted by the Tribunal, this provided a sufficient basis for jurisdiction under both Article 3 and Article 9 of the Italian Statute on Private International (Law No 218 of 1995), concerning jurisdiction over contentious and non-contentious proceedings, respectively. As regards the applicable law, the Tribunal observed at the outset that, pursuant to Article 43 of the Italian Statute, the protection of adults is governed by the law of the State of nationality of the adult concerned, that is, in the circumstances, the law of Macedonia. The Tribunal went on to assess whether the conflictof-laws rules in force in Macedonia refer, in turn, to the law of the different country, and found that they refer the matter back to Italian law. Like the Italian Statute, the Macedonian Statute of Private International Law provides that the protection of adults be governed by the law of nationality of the adult in question. However, the Macedo-nian Statute includes a general exception clause pursuant to which, in the Tribunal’s view, the case must rather be considered to be governed by Italian law, given that the case is con-nected with Italy in all respects, apart from the nationality of the person concerned. Hence, according to Article 13 of the Italian Statute, on renvoi, the application of Italian law. The Tribunal’s complex reasoning, while persuasive in itself, illustrates the reasons why the cur-rent legal landscape hardly suits the interests underlying this area of law, in particular as they result from the United Nations Convention on the rights of persons with disabilities of 2006. The paper argues that the picture would significantly improve if Italy ratified the Hague Convention of 2000 on the international protection of adults. Keywords: disability; capacity; assisted decision-making; jurisdiction; contentious and non-contentious proceedings; applicable law; renvoi; exception clause.
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Parente, Salvatore Antonello. "Il reclamo e la mediazione tra procedimento e processo." Zeszyty Naukowe KUL 60, no. 3 (October 28, 2020): 357–70. http://dx.doi.org/10.31743/zn.2017.60.3.357-370.

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Abstract:
Il reclamo-mediazione, sintomatico dell’evoluzione del sistema normativo verso una “marginalizzazione” della fase contenziosa, è allocato nella fase che precede l’instaurazione del processo tributario. Per le controversie, ricomprese nella giurisdizione tributaria, il cui valore non ecceda i 20.000,00 euro, è richiesta, ai fini della procedibilità della domanda, la preventiva proposizione di un reclamo, che può anche contenere una proposta di mediazione, volta a dirimere l’insorgenda lite; in caso di mancato accoglimento del reclamo o della proposta di mediazione, si producono gli effetti propri del ricorso tributario. Sotto il profilo oggettivo, l’obbligo del previo esperimento del reclamo ha ad oggetto le sole controversie, rientranti nella giurisdizione tributaria. Dal punto di vista soggettivo, l’ambito di applicazione del reclamo-mediazione concerne tutte le controversie rientranti nella giurisdizione tributaria, aventi ad oggetto l’impugnazione di atti e provvedimenti emessi da qualsiasi tipologia di ente impositore. L’organo competente a conoscere della procedura appartiene alla stessa autorità che ha emanato l’atto impugnato, che vi provvede attraverso strutture diverse ed autonome da quelle che hanno curato l’istruttoria degli atti reclamabili.
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Matalone, Gabriella. "La competenza giurisdizionale italiana in caso di acquisto del biglietto aereo online." RIVISTA ITALIANA DI DIRITTO DEL TURISMO, no. 29 (August 2020): 77–100. http://dx.doi.org/10.3280/dt2020-029005.

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Davidde Elio. "Il riconoscimento dell'autorità accessoria della FCC da parte della Corte Suprema degli Stati Uniti: convergenza con l'applicazione della teoria dei poteri impliciti nel diritto brasiliano." International Journal of Science and Society 4, no. 4 (October 14, 2022): 40–49. http://dx.doi.org/10.54783/ijsoc.v4i4.550.

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Abstract:
Questo rapporto mette a confronto gli istituti di autorità accessorie ei poteri impliciti nello sviluppo della teoria sulle competenze amministrative delle agenzie di regolamentazione brasiliane. La definizione della giurisdizione accessoria della FCC è stata descritta sulla base delle sentenze della Corte Suprema degli Stati Uniti e della Corte d'Appello del Distretto di Columbia. Sono state presentate lezioni dottrinali e dichiarazioni dei Ministri della Corte Suprema Federale brasiliana sul riconoscimento dei poteri impliciti al necessario adempimento dei doveri legali. Risultati – È stata dimostrata la confluenza di questi due filoni teorici per il riconoscimento di competenze non direttamente espresse dalle agenzie di regolamentazione. L'opera contribuisce al riconoscimento delle competenze dell'agenzia di regolamentazione delle telecomunicazioni brasiliana che, sebbene non espressamente previste, emergono come un imperativo per l'adempimento delle responsabilità direttamente attribuite dalla legge a tale autarchia. L'articolo presenta un istituto giuridico attuale di tradizione nordamericana la cui applicazione all'area delle telecomunicazioni brasiliana non è ancora risolta, nonostante la sua compatibilità con concetti già accettati nel diritto brasiliano.
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Dissertations / Theses on the topic "Giurisdizione e competenza"

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SIGNORI, DIANA. "LA COMPETENZA ARBITRALE DA COMPORTAMENTO ENDOPROCESSUALE CONCLUDENTE." Doctoral thesis, Università degli Studi di Milano, 2015. http://hdl.handle.net/2434/265286.

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Abstract:
The many-decade long legislative and jurisprudential evolution of the relationship between arbitration and jurisdiction offers the interpreter the general framework within which orienting ourselves to understand the "historic" significance of two recent court decisions that represent the landing of a many-decade long reflection, finally come to identify with the arbitration, a time qualified the "vestibule of the procedural building", what was under the imperio of the code of civil procedure of 1865, a "total judicial equivalent", both in terms of outcome and effects both with reference to the structure of the judgment. This thesis will therefore start from an analysis of the stages that characterized the evolution of the relationship between arbitration and jurisdiction, and then continue with the study of current doctrinal and jurisprudencial reflections in the field, and finally end with a reflection that attempts to provide systematic consistency to the discipline of the arbitral jurisdiction by facta concludentia dictated by the article 817, paragraphs II and III, c.c.p., in the perspective, now irreversibly acquired, of full functional equivalence between arbitration and jurisdiction.
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Evola, Sabrina. "La giurisdizione e l'esercizio delle azioni civili nei rapporti personali e patrimoniali tra coniugi in ambito europeo." Doctoral thesis, Università di Catania, 2012. http://hdl.handle.net/10761/1197.

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Abstract:
Il presente lavoro è incentrato sull esame dei regolamenti europei, adottati nel settore della cooperazione giudiziaria civile, che incidono sul diritto di famiglia, limitatamente ai rapporti personali e patrimoniali tra coppie internazionali. Detta analisi, peraltro, sarà condotta con riferimento al profilo della giurisdizione, intesa sia in senso statico, relativa dunque ai criteri di giurisdizione tramite i quali individuare il giudice dotato della potestas iudicandi, sia in senso dinamico, sotto il profilo delle norme che incidono sulla competenza del giudice individuato in base ai predetti criteri, in un momento successivo alla proposizione della domanda. Detti Strumenti sono da individuarsi, per quanto attiene alle conseguenze a carattere personale derivanti dalla crisi del vincolo coniugale, nel regolamento CE n. 2001/2003. Rispetto ai rapporti a contenuto patrimoniale, invece, é stato adottato il regolamento CE n. 4/2009, ma è attualmente pendente una proposta di regolamento in materia di regimi patrimoniali tra coniugi.
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Graziano, D. "TRIBUNALE UNIFICATO DEI BREVETTI E BREVETTO EUROPEO CON EFFETTO UNITARIO: GIURISDIZIONE E LEGGE APPLICABILE." Doctoral thesis, Università degli Studi di Milano, 2017. http://hdl.handle.net/2434/465742.

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Abstract:
Tribunale unificato dei brevetti e brevetto europeo con effetto unitario: giurisdizione e legge applicabile. Oggetto del presente elaborato è il pacchetto normativo costituito dall’accordo internazionale n. 2013/C 175/01 sul tribunale unificato dei brevetti, dal regolamento UE n. 542/14, che ha modificato il regolamento n. 1215/12 (c.d. Bruxelles I-bis) e dai regolamenti UE n. 1257/12 e n. 1260/12 sul brevetto europeo con effetto unitario e sul relativo regime di traduzione; con specifico riferimento alle tematiche della giurisdizione del tribunale unificato e della legge applicabile. Si tratta di due temi tradizionali in materia di tutela interstatale dei diritti, che tuttavia assumono nell’ambito della nuova regolamentazione connotati del tutto innovativi ed originali, funzionali ad assicurare una protezione uniforme delle invenzioni in Europa. La riforma introduce un titolo brevettuale con effetto unitario (peraltro limitato ad alcuni soltanto degli Stati dell’Unione europea) e realizza una maggiore uniformità anche rispetto agli esistenti brevetti europei senza effetto unitario. L’uniformità viene realizzata sul piano giurisdizionale rimettendo una porzione prevalente del contenzioso alla cognizione esclusiva di un tribunale unificato. Alle autorità nazionali degli Stati aderenti all’accordo rimane una competenza solo residuale, che attiene principalmente alla materia contrattuale, agli aspetti proprietari, e alla reazione agli abusi del titolare del brevetto. Oltretutto la riforma, modificando il regolamento Bruxelles I-bis, attribuisce al tribunale unificato dei brevetti una giurisdizione estesa potenzialmente anche al di fuori dei confini degli Stati aderenti all’accordo istitutivo del tribunale medesimo. Anche sul binario della legge applicabile il pacchetto realizza una maggiore uniformità di trattamento, assoggettando il brevetto europeo con effetto unitario e il brevetto europeo senza effetto unitario a una disciplina uniforme degli effetti e delle limitazioni del diritto di brevetto, che va ad aggiungersi alle norme uniformi in materia di validità e di interpretazione del brevetto previste dalla CBE. La riforma lascia ancora tuttavia diversi spazi alla legislazione nazionale, in relazione alla tutela della domanda, alle invenzioni dei dipendenti e su commessa, agli aspetti proprietari del brevetto, ai diritti di preuso, alle licenze obbligatorie, alla disciplina del concorso e della responsabilità solidale (che non assurgano a contraffazione indiretta), nonché alla tutela penale. Il pacchetto normativo realizza dunque un passo in avanti rilevante rispetto al passato per il brevetto europeo senza effetto unitario, mentre a confronto il passo appare scarso per il brevetto europeo con effetto unitario, a causa della porzione probabilmente eccessiva di disciplina e di giurisdizione lasciate per quest’ultimo alla dimensione nazionale. Terminato il periodo transitorio, la scelta tra i due titoli sembra dunque essenzialmente rimessa a una comparazione dei costi, rapportata ai territori di interesse per la tutela brevettuale. Occorre peraltro notare che il referendum inglese sulla Brexit ha gettato un’ombra di incertezza sul futuro del pacchetto: sulla base del testo attuale, l’accordo non consente la partecipazione del Regno Unito al sistema dopo il recesso dall’UE, ma il Regno Unito ha dichiarato di voler comunque aderire. La possibilità di modificare l’accordo in modo da aprirsi all’adesione di Stati non europei o comunque di consentire la permanenza in esso di Stati che perdano la qualifica di Stato membro dell’UE pone seri dubbi di compatibilità con i Trattati istitutivi alla luce del parere n. 1/09 della Corte di giustizia, rispetto al quale tuttavia le opinioni non sono concordi. Non è neppure scontato che una volontà politica in tal senso sussista in capo a tutte le parti in gioco. Il futuro del brevetto con effetto unitario e del tribunale unificato è quindi ancora incerto.
Unified Patent Court and European Patent with unitary effect: jurisdiction and applicable law. This study examines the “UP-UPC package” (agreement no. 2013/C 175/01 on the unified patent court, EU Reg. no. 542/14, which amended EU reg. no. 1215/12 Bruxelles I-bis, and EU Reg. no. 1257/12 and no. 1260/12 on the european patent with unitary effect); with regard to jurisdiction and applicable law, both relevant matters in the light of pursuing a more uniform protection of inventions in Europe. Uniformity is pursued by the package for both the european patent with unitary effect and the already existing european patent without unitary effect, by devolving most portion of litigation to the exclusive competence of the unified patent court. National courts’ competence will thus become residual, mainly referring to contract law, proprietary aspects, and patent holder’s abuse. Furthermore, by amending EU Reg. Bruxelles I-bis, the package confers to the unified patent court a long-arm jurisdiction potentially extended over the territories of countries which are not part of the UPC agreement. With regard to applicable law, the package introduces some uniform rules (applicable not only to european patent with unitary effect, but also to the “traditional” european patent without unitary effect) regarding patent infringement and limitations, which add to the unirofm rules on patent validty and interpretation set forth by the EPC widely extending the scope of the uniform protection. Many areas however will continue to be regulated by national laws, more specifically the matters related to patent application’s enforcement, employees’ inventions, proprietary aspects, prior use, compulsory licenses, joint liability and criminal sanctions. In the light of the above, it appears that the package achieves a sensitive improvement for the european patent without unitary effect, in terms of uniformity of protection. On the other hand, the step forward seems quite limited with regard to the european patent with unitary effect, as too many areas will be left to national law and jurisdiction. Under the new regulation, the protection granted by “old” european patents without unitary effect will not be much different than that assured by “new” patents with unitary effect. Therefore, after the expiration of the transitory period, the patentees’ choice between the two option will essentially depend on a comparison of costs taking into consideration the territories where they seek protection. It is to be noted that entry into force of the package is still at risk after the UK referendum on Brexit. The UPC agreement (at least, the version currently under ratification) prevents non-EU countries from joining the package, but notwistanding this circumstance, the UK Government recently announced that the UK will ratify the UPC agreement. Wether the agreement can be amended in that non-EU countries can be part of it, or in that previous EU countries can continue to be part of it, is a disputed matter, as the Court of Justice stated in opinion n. 1/09 that the previous version of the agreement (which was open to non-EU countries participation) was not compliant with EU treaties. This interpretation of op. 1/09 is not shared by all, and the matter is still unclear. Moreover, it is not clear if there would event be the necessary consensus among the member states to such amendment of the agreement. The future of the UP-UPC package is therefore still uncertain.
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PIERI, BERNARDO. "Le competenze canonistiche di un civilista. Usura, questione ebraica e conflitti di giurisdizione nei consilia di Paolo da Castro." Doctoral thesis, Università degli Studi di Milano-Bicocca, 2016. http://hdl.handle.net/10281/104289.

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Abstract:
Starting from a research on the consilia sapientis by Paul de Castro, we have identified the case of conflicts of jurisdiction between civil law and ius canonicum, and in one of the most significant cases of that conflict - i.e. the debate about the prohibition of the usury on loans -, the principal scope of the survey, that otherwise would insist on a more heterogeneous material. Extending the research to the universitary works of Paul and of his contemporaries and masters, one could observe how the figure of Paul de Castro acquire a key relief. So much so that the interpretations of this jurist became the reference theories (the ill-famed communis opinion) for the jurists of the early modern age. In particular - and it is a new event on the state of the art - we observe that the opinions expressed in consulendo assume an absolute value, suggesting once again as the approach to applied cases of law was considered by jurists of time not lesser than Lecturae and Commentaria by the scholars. Commentaria tend to establish with minor variations the interpretative principle of law, with its ratio and cross references to other legislations, on the spirit of the utrumque ius. Principles that remained valid even if in practice their application in the Courts was bent to the changing requirements of law and society. In this way Paulus de Castro reiterates the opinio Bartoli about the conflicts of jurisdiction, reaffirming that in the lands subject to the Pope’s power ius canonicum prevails on the ius civile; which in turn is subjected to the canon laws even in the lands subject to the secular power in those cases where it would endanger the salvation of the soul. But, having to advise on a specific applied case, other priorities arise in the eyes of an experienced jurist, who is not afraid to bend the rigid principle in an answer that encourages the positive solution of the lawsuit. So he contributes not only to keep the common law in step with the times in rapid mutation, but to create an actual new law preserving the very foundations of the traditional one. In the specific case of the debate about usury, what we have now said seems evident. Once again, in legendo, Paul confirms the principle of the absolute prohibition to the usurary loan. But in many cases where the problem arises in the practice of the Court, the solutions are much more elastic than the principle: Paul, e. g., takes on the proposals of the Hostiensis (already carried out by Franciscans summistae) to distinguish from the usury a lawful interest. Intending, to return interests by the lender, the profits that from that money, in so far it would presumably intended to the trade, could derive if it for charity purposes would not distracted for the people in need. That thesis led to the creation of new contract figures and professional realities, thus creating new laws and giving fresh impetus to the economics. Paul’s thesis - as observe Poliakov - was held by the jurisprudence and marked the milestone of the debate on usury during the Renaissance.
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TARRICONE, SILVIA. "L'effettività della tutela giurisdizionale civile minorile. Premesse per uno studio." Doctoral thesis, Università degli Studi di Milano-Bicocca, 2010. http://hdl.handle.net/10281/7885.

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Abstract:
Lo studio condotto si propone di osservare il sistema delle tutele giurisdizionali civili minorili, mettendone in evidenza i punti di maggiore criticità. La ricerca viene condotta assumendo a criterio guida il principio di effettività della tutela giurisdizionale, ricostruito nei suoi formanti, attingendo all'elaborazione dottrinale e giurisprudenziale per l'assenza di un'espressa definizione normativa. Individuateni i corollari minimi nel c.d. principio dell'accesso al Giudice, del giusto processo e dell'utilità del rimedio giurisdizionale, l'indagine prosegue tra spazio giuridico interno e sovranazionale, ricostruendo la soggettività giuridica del minore ed esaminando alcune tra le questioni che il dibattito scientifico evidenzia in argomento.Il sindacato sul tema di indagine prescelto prosegue, affrontando l'esame dei temi della competenza in materia minorile, del rito e delle garanzie fondamentali del processo e dell'esecuzione ed attuazione dei provvedimenti. Lo studio si conclude con la formulazione di alcune perfettibili soluzioni di riforma del sistema osservato che esprimano i principi sanciti anche nel consesso sovranazionale e garantiscano al soggetto in formazione di ottenere per il tramite del rimedio giurisdizionale "tutto quello e proprio quello che ha diritto di ottenere".
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AQUIRONI, Ilaria. "Il carattere integrale del diritto internazionale privato dell'Unione europea - L'interazione delle norme riguardanti la competenza giurisdizionale, i conflitti di leggi, l'efficacia delle decisioni e la cooperazione tra autorità." Doctoral thesis, Università degli studi di Ferrara, 2018. http://hdl.handle.net/11392/2487871.

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Tramarin, Sara. "La tutela giudiziale e stragiudiziale del consumatore nel diritto dell’Unione europea." Thesis, Strasbourg, 2017. http://www.theses.fr/2017STRAA007/document.

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Abstract:
Le travail réalisé a pris en considération en premier lieu le droit international privé de l'UE, puis des aspects plus à proprement parler de « droit international procédural », en se concrétisant par une « systémisation » et une cartographie des voies de recours proposées au consommateur par le droit européen pour les litiges transfrontaliers. La première partie, concernant la loi applicable aux contrats internationaux du consommateur et le tribunal compétent dans le droit international privé de l'Union européenne, permit d'identifier les problématiques de droit international privé sous-jacentes aux contrats et aux litiges internationaux en matière de consommation, qui sont exacerbées dans le domaine du commerce électronique. La thèse traite deuxièmement la protection du consommateur par l'assouplissement et la simplification des procédures ordinaires et la protection du consommateur par des procédures collectives transfrontalières. Enfin, la thèse concerne la protection du consommateur par les procédures alternatives au contentieux ordinaire
The thesis analyzes, under various aspects related to private international law and international civil procedure of the European Union, the status of the protection offered to the European consumers in their international contracts, in particular in relation to the objectives and in the context of the single market. The thesis is divided into three chapters. The first chapter deals with consumer protection in the international private law of European Union (regulation (UE) 1215/2012 and regulation (CE) 593/2008). The second chapter deals with the protection offered to consumers by european international civil procedure with reference to individual and collective litigations. The third chapter deals with alternative dispute resolution (ADR) and with on-line dispute resolution (ODR) and analyzes EU directive 2013/11/UE and regulation (EU) 524/2013
La tesi analizza, sotto vari aspetti relativi al diritto internazionale privato e processuale dell’Unione Europea, lo stato della protezione offerta al consumatore europeo nei contratti e nelle controversie internazionali, con uno specifico riguardo alle tutele di carattere processuale e giurisdizionale. La tesi si articola in tre capitoli, che investono gli ambiti in cui tale tutela può esplicarsi, ovvero, l’individuazione di un foro e di una legge applicabile favorevoli agli interessi del consumatore, la semplificazione delle regole di procedura nelle controversie individuali internazionali, la possibilità di dare luogo a procedimenti transfrontalieri collettivi e la creazione di un sistema efficace di risoluzione delle controversie internazionali in via stragiudiziale anche on-line. Il primo capitolo ricostruisce dapprima il sistema di diritto internazionale privatodell'Unione europea in materia di contratti di consumo, dando conto del contesto politico ed economico in cui si inserisce ed alla cui luce devono esserne letti gli obiettivi. Vengono quindi individuati i principi e gli obiettivi che fondano le norme di diritto internazionale privato in materia di contratti internazionali del consumatore, le quali si caratterizzano per l’essere ispirate a finalità materiali, ovvero, volte a permettere di individuare un foro competente ed una legge applicabile che siano in grado di bilanciare tra loro le esigenze dei consumatori e degli operatori del mercato, con la conseguenza di favorire l’esplicarsi degli scambi commerciali e della concorrenza nel mercato unico. Ciò avviene garantendo al consumatore l’applicazione della legge e la competenza del foro a lui più prossimi, ovvero quelli del suo paese di residenza abituale (la cui coincidenza permette peraltro una riduzione dei costi delle liti transfrontaliere) e la prevedibilità delle soluzioni agli operatori del mercato.Il capitolo traccia quindi lo sviluppo normativo e giurisprudenziale delle norme di diritto internazionale privato europee in materia di contratti del consumatore, prendendo in particolare in considerazione le più recenti sentenze della Corte di Giustizia che, dal 2010 ad oggi, hanno ridefinito l’ambito di applicazione delle norme contenute nel regolamento (CE) 44/2001 (Bruxelles I), oggi rifuso nel regolamento (UE) 1215/2012 (Bruxelles I-bis), e nel regolamento (CE) 593/2008 (Roma I), insistendo sulla definizione del concetto, volutamente aleatorio, di “attività diretta” e sul suo ruolo di preminenza nel connettere la fattispecie contrattuale allo Stato della residenza del consumatore per permetterne la competenza dei giudici e l’applicabilità della relativa legge. Viene svolta infine una analisi critica sull’interpretazione fornita dalla Corte di Giustizia che rischia, nel concreto, di rendere le norme in oggetto applicabili in maniera variabile dai giudici nazionali, garantendo alle volte una tutela troppo estesa o troppo ristretta al consumatore, senza riguardo per l’esigenza di certezza giuridica degli operatori del mercato
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MAZZA, PASQUALE. "Giurisdizione e competenza sugli illeciti civili commessi via web." Doctoral thesis, 2022. http://hdl.handle.net/11573/1623372.

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Abstract:
L’elaborato verte sul tema della giurisdizione e della competenza sugli illeciti civili online, indagato nelle sue molteplici declinazioni: dal riparto di giurisdizione secondo il Regolamento Ue 1215/2012 e di competenza ex artt. 20 c.p.c. e 120, comma 6, c.p.i., fino al confronto con i principali criteri di regolazione della giurisdizione vigenti nei Paesi extra-Ue; dall’efficacia territoriale dei provvedimenti ingiuntivi aventi ad oggetto contenuti online, fino ai profili processuali in materia di protezione dei dati personali.
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PAILLI, GIACOMO. "Accordi sulla giurisdizione tra Europa, Inghilterra e Stati Uniti." Doctoral thesis, 2013. http://hdl.handle.net/2158/806886.

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Abstract:
La tesi analizza in chiave comparata il fenomeno delle clausole di scelta del foro (o accordi sulla giurisdizione) dal punto di vista della civil law (prendendo in considerazione soprattutto l'esperienza europea) e dal peculiare punto di vista della common law.
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RENGHINI, Cristina. "Il sistema di tutela brevettuale nell'Unione Europea: il Brevetto Europeo con effetto unitario e il Tribunale Unificato dei Brevetti." Doctoral thesis, 2018. http://hdl.handle.net/11393/251086.

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Abstract:
Dopo più di quarant’anni di tentativi tesi alla realizzazione di un titolo di protezione brevettuale “comunitario”, nel 2012 sono stati emanati due regolamenti, il n. 1257/2012 e il n. 1260/2012, attuativi di una cooperazione rafforzata tra ventisei Stati membri dell’Unione europea: essi creano un brevetto europeo con effetto unitario e ne disciplinano il regime di traduzione applicabile. L’anno successivo, venticinque Stati membri hanno firmato un accordo istitutivo del Tribunale unificato dei brevetti. I summenzionati strumenti normativi costituiscono il c.d. “pacchetto brevetti”, che entrerà in vigore una volta che almeno tredici Stati membri, tra cui Germania, Francia e Regno Unito, avranno ratificato l’Accordo. Rispetto al panorama attuale, caratterizzato da una frammentazione normativa e giurisdizionale, tale nuova architettura porterà indubbiamente notevoli vantaggi. Da un lato, infatti, i regolamenti europei introducono un “nuovo brevetto” che estende la sua efficacia oltre i confini nazionali; la portata della protezione e gli effetti saranno infatti uniformi in tutto il territorio degli Stati membri partecipanti. Dall’altro, il Tribunale unificato, competente a giudicare quasi tutte le controversie in materia brevettuale, si sostituirà ai giudici nazionali, garantendo l’uniformità della giurisdizione e delle decisioni. Tuttavia, il risultato ottenuto con il “pacchetto brevetti” non sembra essere adeguato agli obiettivi di unitarietà che le istituzioni europee e gli Stati membri si erano prefissati. Si tratta infatti di un quadro normativo complesso, che combina il diritto dell’Unione europea, il diritto internazionale (in particolare l’Accordo sul Tribunale unificato e la Convenzione sul brevetto europeo), e il diritto nazionale degli Stati membri, a cui gli atti citati rinviano in diverse occasioni, e che istituisce due strumenti, il brevetto europeo con effetto unitario e il Tribunale unificato dei brevetti, dalla natura assai controversa. Per tale ragione, la nuova normativa solleva molteplici questioni di natura costituzionale, in ordine alla compatibilità del nuovo sistema con l’ordinamento giuridico dell’Unione europea. Uno dei profili problematici di particolare interesse riguarda la cooperazione rafforzata in tema di tutela brevettuale unitaria, che sembra essere stata instaurata per eludere il dissenso di Italia e Spagna in relazione al regime linguistico applicabile. Inoltre, nei due regolamenti europei manca una vera e propria disciplina sostanziale, sollevando pertanto dei dubbi sull’effettiva “unitarietà” del nuovo brevetto. Infine, alcune caratteristiche del Tribunale unificato, quali la sua particolare struttura, il riparto interno delle competenze, il regime linguistico e la previsione di un periodo transitorio in cui è possibile ancora adire il giudice nazionale, si pongono in contrasto con il fine di unificazione giurisdizionale. A tali considerazioni si aggiunge che la decisione del Regno Unito di uscire dall’Unione europea potrebbe compromettere l’entrata in vigore del “pacchetto brevetti”. Obiettivo del presente lavoro è quello di analizzare in modo organico l’intera disciplina, nell’ottica di verificarne l’effettiva compatibilità con l’ordinamento dell’Unione europea. Solamente attraverso un approccio sistematico fondato sui principi e sugli strumenti dell’UE, si possono superare le attuali criticità che emergono dal “pacchetto brevetti”, nell’ottica di un effettivo miglioramento di tale nuova disciplina e del conseguente raggiungimento di una reale unitarietà nella tutela brevettuale.
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Gianfilippi, Fabio. Giurisdizione e competenza: Disposizioni generali sugli organi giudiziari. Milano: IPSOA, 2001.

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Cristofaro, Marco De. Il foro delle obbligazioni: Profili di competenza e giurisdizione. Torino: G. Giappichelli, 1999.

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3

Gherardo, Marone. La tutela processuale: Giurisdizione e competenza, processo, decisione, impugnative. Napoli: Jovene, 1991.

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4

Gerin, Guido. Tutela della salute e libertà terapeutica: Competenze e giurisdizione. Trieste: Proxima scientific press, 2000.

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Nicoli, Antonio. La giurisdizione in Italia: Composizione e competenze degli organi giudicanti e requirenti. Bologna: Lo scarabeo, 2004.

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6

Queirolo, Ilaria. Gli accordi sulla competenza giurisdizionale: Tra diritto comunitario e diritto interno. Padova: CEDAM, 2000.

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7

Pierluigi, Lamberti Zanardi, and Venturini Gabriella, eds. Crimini di guerra e competenza delle giurisdizioni nazionali: Atti del Convegno, Milano, 15-17 maggio 1997. Milano: A. Giuffrè, 1998.

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8

Mansi, Francesco Paolo. Il giudice italiano e le controversie europee: Dalla Convenzione di Bruxelles del 1968 alla Convenzione di Lugano del 1988 ed al Regolamento (CE) n. 44/2001 : competenza giurisdizionale, riconoscimento ed esecuzioni delle decisioni. Milano: Giuffrè, 2004.

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9

L'Evoluzione della giurisdizione esclusiva del giudice amministrativo: Atti del XLIX Convegno di studi ... : Varenna-Villa Monastero, 18-20 settembre 2003. Milano: A. Giuffrè, 2004.

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