Dissertations / Theses on the topic 'Giuridiche'

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1

SALARDI, SILVIA. "La responsabilità penale delle persone giuridiche. Profili teorico-giuridici." Doctoral thesis, Università degli Studi di Milano-Bicocca, 2005. http://hdl.handle.net/10281/10323.

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2

Martuzzo, Giovanni <1991&gt. "Il rappresentante comune persona giuridica. Profili generali e problematiche giuridiche connesse alla fattispecie." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2017. http://hdl.handle.net/10579/10541.

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3

Tutino, Davide. "File Sharing e problematiche giuridiche nell'U.E." Doctoral thesis, Università di Catania, 2013. http://hdl.handle.net/10761/1442.

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Abstract:
In informatica e telecomunicazioni il file sharing è la condivisione di file all'interno di una rete di calcolatori comuni e come fenomeno di massa, è strettamente legato alla diffusione di Internet e della banda larga. Il file sharing è cresciuto in popolarità e si è diffuso rapidamente grazie alle connessioni di Internet sempre più veloci e al formato dei file audio MP3. Il nuovo modello di condivisione peer to peer (P2P) si è rivelato, però, destabilizzante per il sistema del copyright, proprio perché ha provocato una massiccia diffusione di materiale coperto da copyright, spingendo le major discografiche e mediali ad attacchi legali per tutelare i propri diritti. La condivisione di materiali coperti da copyright è ritenuta illegale, ma ha acceso non poche discussioni anche a causa delle diverse legislazioni in vigore nei vari paesi. I problemi di fondo che gli ordinamenti giuridici hanno incontrato nel tentativo di regolamentare questo fenomeno sono sostanzialmente di tre tipologie: 1) Il conflitto con le libertà fondamentali: Il File sharing rientra nella sfera dei diritti fondamentali previsti dalle convenzioni internazionali e dalle carte costituzionali di tutti gli stati democratici, dal momento che si basa sulla comunicazione tra privati. 2) La non percezione di illiceità: Lo scambio di file è oggi molto semplice da effettuare e molto vantaggioso economicamente. Insieme alle moderne tecnologie informatiche, che hanno portato gli individui a non potersi più privare di oggetti e servizi fino a poco tempo fa sconosciuti, ha rivoluzionato le consuete abitudini di vita e risulta essere in costante ampliamento, nonostante sia una pratica riconosciuta come illecita e quindi sanzionabile. 3) L'inesistenza di sistemi centralizzati da colpire: Il modello peer-to-peer rende difficile sanzionare la violazione del diritto poiché la rete è composta da un'infinità di soggetti, difficilmente individuabili e con diverse gradazioni di responsabilità: la posizione dell utente che si connette saltuariamente e scambia qualche file è diversa da quella di chi viola il diritto di autore condividendo e scambiando migliaia di file, criptando dati e rendendosi non immediatamente identificabile Nel lavoro in oggetto, verrà ricostruita la storia del file sharing da un punto di vista filosofico e tecnologico. Inoltre, verranno forniti degli spunti di riflessione per poter arginare la pirateria software nei programmi peer to peer. Solo pensando come un pirata si può combattere realmente la pirateria.
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4

Ceschin, Simone <1996&gt. "Graffitismo & Street Art - Problematiche giuridiche." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2022. http://hdl.handle.net/10579/21438.

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Abstract:
Negli ultimi decenni la Street Art si è sempre più imposta all’interno delle città, del mercato dell’arte e del dibattito mediatico andando ad alimentare la dicotomia degrado/decoro che contraddistingue tale movimento artistico. Laddove fino a qualche tempo fa la disputa sulla Street Art era per lo più limitata al diritto penale, oggi la discussione si sta ampiamente allargando ad altre tematiche giuridiche quali, ad esempio, il diritto d’autore per un’opera illegale o la musealizzazione dell’opera stessa. La presente ricerca si propone di indagare le diverse questioni che si sviluppano all’interno degli spazi urbani prendendo in considerazione il fenomeno artistico della Graffiti Art e della Street Art. L’elaborato andrà ad analizzare i diversi aspetti sociali e artistici riferiti a questa “nuova” forma d’arte che si manifesta in luoghi pubblici, spesso attraverso un’azione illegale, con tecniche assai diverse tra loro. Per poter svolgere al meglio tale ricerca, la prima parte dell’elaborato sarà incentrata sulla storia e sulla nascita del fenomeno dei graffiti e della Street Art andando a citare i più importanti esponenti, i diversi sottogeneri, e i numerosi stili, nonché tecniche, che caratterizzano questa forma d’arte. Per riuscire ad approfondire al meglio tutti gli aspetti legati all’arte da strada, è infatti necessario esaminare nel complesso le origini e i temi trattati dal movimento artistico. Una volta superata la questione relativa all’introduzione, seguirà un capitolo incentrato sul tema della disciplina della tutela autoriale nazionale ed internazionale, prendendo come campioni d’esempio l’Italia e gli Stati Uniti d’America. Saranno considerati gli aspetti principali della tutela autoriale, accostati alla Street Art, affrontati in particolar modo nella Convenzione Universale sul diritto d’autore del 1952 e la Convenzione di Berna per la protezione delle opere letterarie e artistiche del 1886. Per comprendere al meglio tale argomento sarà fatta menzione del noto caso dell’artista italiano Blu che nel marzo del 2016 cancellò tutte le sue opere, realizzate a Bologna, in segno di protesta verso la privatizzazione della Street Art. Proseguendo, in linea con il capitolo precedente, la parte finale dell’elaborato prenderà in esame le questioni giuridiche della Street Art in Italia volgendo un occhio di riguardo al paradosso manifestatosi recentemente: la Street Art come esperienza artistica, che la legge dovrebbe tutelare in quanto bene culturale; la Street Art come atto vandalico, che quindi dovrebbe essere punita dalla legge. Per comprendere al meglio tale paradosso molto utili risulteranno le recenti vicende legate al caso di Banksy a Venezia o al vincolo culturale sull’opera murale di Keith Haring a Pisa, trattate nel corso del capitolo. Seguirà inoltre, un primo accenno alla problematica riguardante gli interessi del privato proprietario del muro cu sui è stata realizzata l’opera e i diritti d’autore dell’artista che l’ha realizzata; e un secondo accenno riguardo la questione della “libertà di panorama” all’interno della legislazione italiana, ovvero la possibilità di poter realizzare riprese video o fotografie di opere d’arte collocate all’esterno, in un luogo pubblico.
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5

De, Salvo Patrizia. "La cultura delle riviste giuridiche siciliane dell'Ottocento /." Milano : Giuffrè, 2002. http://www.gbv.de/dms/spk/sbb/recht/toc/368391892.pdf.

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6

Boschi, Maria Elena <1982&gt. "L'autotutela amministrativa e le situazioni giuridiche soggettive." Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2011. http://amsdottorato.unibo.it/3405/1/tesi_completa.pdf.

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7

Boschi, Maria Elena <1982&gt. "L'autotutela amministrativa e le situazioni giuridiche soggettive." Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2011. http://amsdottorato.unibo.it/3405/.

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8

NESTI, Claudia. "LA PEREQUAZIONE URBANISTICA: INQUADRAMENTO E PROBLEMATICHE GIURIDICHE." Doctoral thesis, Università degli studi di Ferrara, 2012. http://hdl.handle.net/11392/2388778.

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Abstract:
This work is due to the need to focus, from a legal point of view, the institution of “urbanistic equalization”. Equalizing modalities take place, within some Municipalities, in order to overcome the intrinsic discrimination, typical of planning processes. To enforce this kind of technique, as a matter of fact, means to overtake, respect to the owners, an undifferentiated condition with regard to the characterizing effects deriving from discretional choices of territorial functional zoning. The thesis, then, examines the matter of urbanistic equalization, starting from a complete investigation of the sources and origins, with the intent to specify institutions and remarkable legal problems, with regard to a new relationship between public administration and private ownership. The Law n. 1150/1942 (Art.7), provides that town planning is based on a master-plan. This implies a land-zoning in which each “zone” is characterized by a specific function. The result is the creation of inequalities between the owners of properties benefited by building rights and those owners whose properties are subjected to expropriation. This happens because all the involved owners are equally subjected to support the duties connected to the construction of public works and services but it’s unavoidable that these works grant privileges to subjective situations. Several attempts to change the town-planning laws were undertaken, in the past, but they all failed. For instance the so-called “Progetto Sullo”, the Law n. 765 (year 1997) or the Law n. 10 (year 1977). Step by step, a different outlook grew up; thanks to the Constitution principles and to an ever more pointed out demand (even from the E.U.), the need to remark the ethical value of equity has been noticed. This requirement, within the urbanistic laws, is pursued to protect the citizens’ private property from the power granted to the public authorities. In comparison with the Legislative gap, the first effords to overtake a change developed straight on the territory, in those Municipalities where concrete attempts of equalization techniques’ application are pursued. Regional provisions occurred, later, but they have to do with rules which don’t work out a specific regulation; they mostly are just principles statements. As a consequence, into practice, different patterns have been carried out, connected to the needs of the land where they have been applied. Some general indications came out in the variegated outline. It’s necessary to make some principles clear. The “equalization” may be: -“of values”, if obtained through strictly financial operations, like fiscal reductions to indemnify the owner for the lost building suitability on his property; -“of volumes”, if building suitability, which may be accomplished only on a different land respect the one where it was originally settled, is assigned (within predetermined areas); -“a priori”, if building rights are not negotiable, since they are recognized to the land as an implicit potential, apart from the planner’s choices, but concerning the condition “in fact and in law” in which the area is standing. - “a posteriori”, if all the foreseen building rights are distributed between the lands involved by the plans - independently of the future lands’ function - so that their negotiation with the public authority is allowed; -“generalized or partial”, according to its being extended either to all the conversion areas or to some circumscribed areas. In both cases, the mechanism provides for the public authority to allot to each area the same building suitability, after having classified the lands according to the “in fact and in law” conditions; later, the public authority establishes the “landing areas” (where building activity will really be possible) and the “take-off areas” (where public services and works will rise). In case some subjects wanted to build, they’ll have to buy the “volume” from the take-off areas’ owners. -“by compartment”, based on the determination of specific zones in which the same building suitability is recognized to the owners, apart from the future function of the single areas; the subjects will be able to deal the building rights but just between areas localized in the same compartment. -“by expanded compartment”, if the building rights can be dealed even between owners of lands localized out of the compartment; -“compensative”, if private owners transfer certain areas to the public authority, directly realizing works of public interest. Troubles came out whereas some Municipalities tried to use the term “equalization” to mask expropriation processes without compensation. Nevertheless, the Administrative Jurisprudence intervened. The main difficulty remains connected to the purpose that the foreseen mechanisms are realized. The risk is to leave the so-called “public town” un-realized, with the following costs for the whole community. Just recently (Law 244/2007 - art. 1 comma 258/259, Law 133/2008 and, even more significant, the s.c. “Development Decree” n. 70 of 2011) the urbanistic equalization is expressly mentioned. Nevertheless, also in these cases, the legislator lost the opportunity to make this matter clear. The reasons which justify the application of equalization mechanisms are: - equality between the subjects interested in the planning; - a different idea of public administration, devoted to a greater involvement of private owners, even in the land matters; - the shortage of financial resources for the municipalities; - the need to justify and indemnify the expropriation bounds. Authoritative acts are always possibile but they have to be considered as extreme drastic measures. Having made these preliminary statements clear, we faced the main theme concerning the legal institutes which the different equalization mechanisms can be referred to. To carry this out, we need to consider that “equalization” implies a split between theoretical building rights and jus aedificandi. This way, it’s believed that a specific deal is generated, where the authority is called to establish the rules and watch over the correct course, through holding proper auctions. The Decree n. 70 of 2011 provides that are subjected to registration (according to civil code art.2642) even the contracts which transfer, settle or modify the building rights however denominated. The importance of this rule is represented by the protection of the “assurance” requirement within the rights circulation but not clearing up their nature. The formulation, then, should identify the equalization mechanism as an agreement between the public administration and the private owners, provided by the Law n. 241 of 1990, art. 11. If the subjects, whatever pattern of equalization is chosen, perceive the adherence as “economically convenient”, even the doubts connected to the possible violation of the s.c. “minimum content of the stated right of ownership” (Constitution, Art. 42) would be overcome. The equalization presents criticality which, still, can be limited by the pre-eminent role that the public administration must have, within the management of the building rights. Everything, anyway, starts from the concept of “urbanistic equalization” as a public-private agreement. With the present work, we tried to point out the problems connected to the urbanistic equalization choices as well as the attempts that have been made to resolve them.
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9

Trucillo, Anna Roberta. "Responsabilità civile endofamiliare: esperienze giuridiche a confronto." Thesis, Universita degli studi di Salerno, 2016. http://hdl.handle.net/10556/2296.

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Abstract:
2014-2015
The family, subject of legal regulations, proves to be the reality that more resists to uniform regulation. Its location in the public and in the private, in the moral sphere and that of the law, in facts, makes it sometimes difficult to identify principles and rules of law applicable to reports on which has profoundly affected the evolution of manners. The concept of the family has experienced in recent years, significant changes in our legal system, having replaced the patriarchal model of the family, a system that looks, with the reform of family law, the constitutional model laid down in Articles 2, 29 and 30 of our fundamental charter, and, therefore, a privileged social formation, based on the free choice of individuals who are part of it, of the bonds of affection and solidarity, in which promotes and protects the rights of each member . In the evolution of the concept of the family insert itself, then, the renovated conception of non-contractual liability, with the solutions, more and more large, offered by the jurisprudence on compensation for damage for unlawful non-contractual act. This study resolves to analyse, in a compared perspective, the effects that the application of tort instrument produces in a delicate area such as family relationships, in which are collected conflicts characterized by emotional engagements, and where interests of the individual must necessarily be assessed according to the need to ensure the development of family societas. The discussion is divided into three parties. First of all is analysed the Italian legal experience, particularly the introduction of compensation in marital relations. First and foremost it is necessary to consider the social and legal procedure which affected the family as institution and the marriage. At a later time is addressed the central issue of this work: the entrance of civil liability in the household. 3 The affirmation of fundamental human rights, no longer limited in family environment raised, at the outset, the question about their violation within the family: doctrine and jurisprudence shall evaluate the possibility of compensate the damage through the application of rules of common law. Ti assessment is opposed to another line of thought: it was believed, in fact, that in accordance with the principle lex specialis derogate legi generali to be banned the interaction between common law and non-contractual remedy. An important turning point in home civil liability is certainly to ascribe to the impulse of the law in the early 2000s that, expanding legal situations of damages, it has affected the applicability of damage remedy in the family environment. The law, in line with legislative developments of personal relations between spouses and of protection of the individual, has led fully in 2005 to recognition of compensation of the offence in the family. In the first part of treatise is analysed also the “nature” of the responsibility in the family, shows that part of doctrine delivered an agreeable solution, that is to identify the compensation of non-patrimonial damage in the classic hypothesis, especially for limit classic compensatory hypothesis. At the end of first part of the work, look into acceptance of the rules of responsibility within the family, focus on the avoid any compensatory automatism. The second part focuses on responsibility within the family in the framework of parent-child relationship. At the beginning is paid to the parent-child relation and to its development, with reference to the law number 219/2012. In this regard is analysed, in particular, remedies provided for by family law and, successively, those of civil non- contractual liability. In the third part of this work is analysed the comparative profile and is examined the role of civil liability in the family in the French law...[edited by Author]
XIV n.s.
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10

D'ACRI, VENETO. "La responsabilità delle persone giuridiche derivante da reato." Doctoral thesis, Università degli Studi di Roma "Tor Vergata", 2009. http://hdl.handle.net/2108/974.

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11

ONDEI, Marina. "Studi sul falsus procurator nelle fonti giuridiche romane." Doctoral thesis, Università degli studi di Ferrara, 2010. http://hdl.handle.net/11392/2389340.

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Abstract:
The purpose with which we have conducted these studies was to delineate the principal characteristics of the figure of the so called falsus procurator, as he emerges from Roman legal sources. In particular, we started from the consideration that, in regard to this legal issue, the doctrine appears to have assumed, so to speak, radical positions: in the past, judging mainly altered the sources that mention the falsus procurator, more recently, in wanting to defend, for the most part, their authenticity, but given the fragments, in which this expression appears, to relate only to a simulator. Based on this assumption, therefore, we proposed to refer to all legal sources exegesis on this subject, drawing the attention of the reader, not only textes in the context of which specifically the falsus procurator is mentioned, but also the fragments which describes the action of the so-called non verus procurator, in opposition to the procurator verus. Having recognized the multifaceted nature of this legal figure, it seemed plausible, as well as appropriate, to avoid taking sides on extreme positions and abandon, in this way, a clear division between falsus procurator-simulator and falsus procurator-not representative, to ask ourselves - however gingerly – if it seems possible to recognize to the expression in question a polysemic value already for classical age. In this perspective, has played a decisive role, the consideration of VINCENZO ARANGIO-RUIZ, who, after repeating the idea for which would be contained by a "riluttanza" of the classical case to call procurator, the person who negotiis alienis gerendis se optulit, declares that the use of expressions like verus and falsus procurator, at the age of Justinian, only represents «la definitiva celebrazione di una tendenza terminologica già in atto». Therefore, the survey aims to find the roots of this trend. After some introductory chapters, with the function to frame this theme, as well as to highlight the main positions of the doctrine as to the figure of the procurator falsus specifically, we focused attention on the steps of the sources where, more or less explicitly the case of a person qui simulat se procuratorem esse is discussed. It was, therefore, necessary to dwell on the idea of simulation, to observe, within sources related to falsus procurator, as it materializes and takes place, given that the intervention of a negotiorum gestor, although it is not based on a specific task, does not seem to configure a case of simulation of legal powers not legitimately owned. In this perspective, we tried to isolate and examine first, all the passages where it seems that the attitude of the so falsus procurator is characterized by an intentional gradient, thus appears likely to mislead those who come in connection with this type of attorney. From those assumptions, however, we have taken note of the fact that the question inevitably becomes more complicated when we proceed with an exegesis on passages from the wording of which is not possible to derive an explicit reference to subjective state of procurator. What, indeed, it could be deduced from analysis of the content of some fragments is precisely the fact that the same would not be felt necessary to conduct an investigation to uncover the intentions of the latter, understood as the precondition for certain important consequences in terms of law, which, however, are the legal issues applicants whenever you find in the sources a falsus procurator. On the other hand, just based on the use of these issues, related primarily to the issue of non-transfer of ownership of what is handed to the subject and, therefore, that the liability for furtum, it can be argued that the falsus procurator is the one that simulates a qualification, not actually possessed, with the ultimate aim to mislead the other party. Therefore, in all these cases, the act of this person, who simulate the status of a procurator, should be read as intended to steal the good faith of the debtor and distract the res soluta for its own benefit: as a rule, the subject who simulated was named procurator falsus; while it seems that having to exclude the involvement of a simple negotiorum gestor can be described in terms of simulation. Starting from chapter VI of this work, the question is on the value of the same expression, traced in the context of sources that are deemed attributable to a simple operator without mandate. It is almost certain that the attribute falsus would be used to specify the term procurator, at least originally, by virtue of its ethical nuances level of meaning to be read as opposed to what is real, true, authentic. However, we have inferred the existence of passages in which, while appearing falsus reference to a procurator, it seems rather difficult to identify cases of simulation, like an act that is intentional and in bad faith on its part. They are mainly Ulpian’s passages. Firstly D. 47, 2, 43 pr. (Ulp. 41 ad Sab .), a text which seems to attribute a central role to the alternative between acting in good or bad faith by the procurator. And so D. 46, 3, 12, 4 (Ulp. 30 ad Sab .), which speaks about a non verus procurator, a concept whose meaning is gathered when fully assessed in relation to that, opposite, of verus procurator, which occurs in D. 46, 3, 12, pr. (Ulp. 30 ad Sab .) and in D. 46, 3, 12, 4 (Ulp. 30 ad Sab .). The non verus procurator of D. 46, 3, 12, 4 seems, in fact, a figure closer to the procurator D. 3, 5, 23 (24) (Paul. 24 ad ed .) - procurator who, acting beyond the limits of its mandate, appears to be a simple negotiorum gestor - that the accipiens of D. 46, 3, 38, 1 (Afric. 7 quaest.), who nummos acceperit, ut eos lucretur. While the passage contained in C.I. 4, 5, 8 – if we consider it genuine - can help us to light on the conception of the falsus procurator, at the end of the classical age: even the procurator who appears in it seems, in fact, a figure closer to a non-legal representative, but not a simulator. In that time, with this expression, the Romans would indicated only the agent without mandate. That said, we asked why justinian jurists would have considered convenient to use precisely this terminology if, with the same, the classical jurists had always intended to refer indiscriminately to the man who had simulated the legal powers of a procurator. Why, then, if it was rooted in the centuries an habit in the use of the expression, the Justinian would have used the same terminology to express a concept profoundly different? From those questions, we have come to assume that already the classical jurisprudence, more concerned with factual reality that dogmatic development, had begun to call procurator falsus or non verus simply the, so called, negotiorum gestor.
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Fameli, Enrico. "Latisana. Vicende giuridiche di un feudo nell'ordinamento veneziano." Doctoral thesis, Università degli studi di Padova, 2017. http://hdl.handle.net/11577/3424574.

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Abstract:
The legal history matters of the Latisana feud in the Venetian legal order allow the study not only of the Venetian conception of the feudal asset, but also of the legal relationships between the vassals and the Serenissima Republic of Venice. What arises is a picture where the systematic needs of the territorial organization give way to contingent strategies, while the vassal’s serch for maximum autonomy is constrained by the economic interests of the Republic of Venice. The result is a unique model carachterized by the hybridization of the feudal law institutions, wich are in conformity with the habits and operating needs of the Serenissima Magistratures.
L’anamnesi delle vicende giuridiche del feudo di Latisana nell’ordinamento veneziano permette di studiare, non solo la concezione veneziana del bene feudale, ma anche le relazioni giuridiche fra vassalli e Serenissima. Ne emerge un quadro in cui le esigenze sistematiche d’organizzazione del territorio cedono il passo a strategie contingenti, mentre la ricerca della massima autonomia da parte dei vassalli incontra sempre il limite degli interessi economici della Repubblica di Venezia. Ne consegue un modello dalle caratteristiche assolutamente peculiari in cui gli istituti del diritto feudale tendono ad ibridarsi, adattandosi alle consuetudini ed alle necessità operative delle Magistrature della Serenissima.
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VACIAGO, GIUSEPPE EMILIANO. "Digital evidence: profili tecnico-giuridiche e garanzie dell'imputato." Doctoral thesis, Università degli Studi di Milano-Bicocca, 2011. http://hdl.handle.net/10281/20472.

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Abstract:
The key areas of interest dealt with this PHD thesis are digital forensics best practices in the context of cybercrime investigations. Over the coming years, a crucial issue in dealing with cybercrime will be the delicate balance that must necessarily be found in order to protect the fundamental rights of "digital citizens". The output of this work involves analyzing the context of digital investigation in Europe and in the United States and identifying the technical and legal solutions that enable a more satisfactory balance to be achieved between the legitimate demands of cybercrime prevention and respect for the fundamental rights of the individual.
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MARANDOLA, Daniele. "Le categorie giuridiche dinanzi alla sfida dei Big Data." Doctoral thesis, Università degli studi di Cassino, 2020. http://hdl.handle.net/11580/75275.

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Abstract:
Big data is a term for massive data sets having large, more varied and complexstructure with the difficulties of storing, analyzing and visualizing for furtherprocesses or results. The process of researchinto massive amounts of data to revealhiddenpatterns and secret correlationsnamedas big data analytics. These useful informations for companies or organizations with the help of gainingricher and deeper insights and getting an advantage over the competition. For thisreason, big data implementationsneed to be analyzed and executedasaccuratelyaspossible. Thispaperpresents an overview of big data’scontent, scope, samples, methods, advantages and challenges and discusses privacy concern on it. Big data is a new driver of the world economic and societalchanges. The world’s data collectionisreaching a tippingpoint for major technologicalchangesthat can bring new ways in decisionmaking, managingourhealth, cities, finance and education. While the data complexities are increasingincludingdata’s volume, variety, velocity and veracity, the real impact hinges on ourability to uncover the ‘value’ in the data through Big Data Analytics technologies. Big Data Analytics poses a grandchallenge on the design of highlyscalablealgorithms and systems to integrate the data and uncover large hiddenvalues from datasetsthat are diverse, complex, and of a massive scale. Potentialbreakthroughs include new algorithms, methodologies, systems and applications in Big Data Analytics thatdiscover useful and hiddenknowledge from the Big Data efficiently and effectively.
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Puppoli, Elisa <1994&gt. "I licenziamenti collettivi tra norme giuridiche e evidenze empiriche." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2020. http://hdl.handle.net/10579/18430.

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Abstract:
La materia dei licenziamenti collettivi è molto attuale nel particolarissimo, fragile ed incerto contesto storico in cui mi trovo a scrivere il presente elaborato. Il mondo del diritto del lavoro nonché delle tutele dei lavoratori è cambiato nel corso dei decenni, ma mai con la velocità ed il proliferare di riforme a cui si è assistito in questi ultimi anni. Alla base del mio lavoro sta la volontà di conoscere l’evoluzione della normativa nonché i motivi che hanno spinto il legislatore a modificare la materia dei licenziamenti collettivi e degli ammortizzatori sociali nel corso degli anni. A tal proposito, accompagnerò la descrizione della normativa a dati statistici. Il mio studio comincia con gli accordi Interconfederali del 1965, approfondisce il tema della disciplina comunitaria ed arriva ad esporre quella che è la legge fondante nel nostro ordinamento in materia di licenziamenti collettivi, ovvero la l.n. 223/1991. Considerando anche le vicissitudini dell’Istituto della Cassa Integrazione Guadagni e della Mobilità, andrò ad esporre le modifiche apportate alla legge fondamentale dalle principali riforme. È evidente come queste siano intervenute nella disciplina dei licenziamenti collettivi e degli ammortizzatori sociali, nell’intento, tra gli altri, di ricondurre l’utilizzo delle risorse e degli strumenti di sostegno allo giusto scopo. Nessuno avrebbe immaginato che, pochi anni dopo, a causa di una grave epidemia mondiale, si sarebbe attuato l’esatto opposto. Da un’ottica di riduzione degli interventi di Cassa Integrazione, di controllo nell’erogazione dei sussidi per la disoccupazione ed incentivo a intraprendere la via del licenziamento collettivo (piuttosto di quella dell’integrazione salariale), si assiste ad un divieto dei licenziamenti e ad una corresponsione di denaro pubblico protratta su larga scala per diversi mesi. Il futuro è incerto. Si può partire tuttavia da una miglior comprensione del passato.
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RIZZATO, SILVIA. "LA RESPONSABILITA' DELLE PERSONE GIURIDICHE PER I REATI AMBIENTALI." Doctoral thesis, Università degli studi di Padova, 2016. http://hdl.handle.net/11577/3422289.

Full text
Abstract:
The thesis tackles the problems related to environmental crimes which have emerged in recent years, moving from a preliminary analysis concerning the reforms introduced in this area and paying particular attention to the case of so-called eco-crimes introduced in 2015. The research provides important insights regarding the introduction of the company’s liability in the environmental field. The work deals with the changes occurred recently and the first case law emerging in relation to the subject of work and environmental safety, examining in particular the objective indictment criteria provided in article 5 of the Legislative Decree n. 231/2001. Finally, the present work provides the analysis of the supervisory body’s figure and of the characteristics required to the same in relation to environmental standards, and the identification of the necessary requirements to make the organizational, managerial and controlling model adopted by the entities suitable and effective in view of prevention of the environmental crimes.
La tesi affronta le nuove problematiche emerse nel corso degli ultimi anni in materia di reati ambientali, muovendo da una preliminare analisi in ordine alle riforme intervenute in tale ambito, con particolare attenzione alle fattispecie dei c.d. eco-reati introdotti con la novella del 2015. La ricerca offre importanti spunti di riflessione relativamente all’introduzione della responsabilità dell’ente nel settore ambientale. L’elaborato tratta sia le modifiche recentemente intervenute, sia i primi casi giurisprudenziali che attengono alla materia della sicurezza del lavoro e dell’ambiente, esaminando nello specifico il criterio di imputazione oggettiva dell’ente previsto dall’articolo 5 del D.lgs. n. 231 del 2001. Parimenti articolata risulta, infine, l’analisi della figura dell’Organismo di Vigilanza e delle caratteristiche richieste al medesimo in ragione della specificità della materia ambientale, nonché l’individuazione dei requisiti necessari affinché i Modelli di organizzazione, gestione e controllo adottati dagli enti risultino idonei ed efficaci in un’ottica di prevenzione della commissione delle fattispecie a tutela dell’ambiente.
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FERRARI, EMMA. "La testamentifactio passiva delle persone giuridiche in diritto romano." Doctoral thesis, Università degli Studi di Milano-Bicocca, 2015. http://hdl.handle.net/10281/88239.

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Abstract:
La tesi è volta a valutare se in diritto romano fosse possibile parlare di persone giuridiche come modernamente intese, e se esse potessero essere istituite eredi secondo le normali regole del diritto ereditario romano.
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Piccinini, Filippo <1987&gt. "IL TRASFERIMENTO FITTIZIO DI RESIDENZA DELLE PERSONE FISICHE E GIURIDICHE." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2015. http://hdl.handle.net/10579/6676.

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BIANCO, LONGO MARIA DILETTA. "Legittimazione ad agire e situazioni giuridiche metaindividuali: ipotesi di neo-soggettivazione." Doctoral thesis, Università degli studi di Pavia, 2018. http://hdl.handle.net/11571/1214803.

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Abstract:
Come scriveva Calamandrei: «in materia giuridica è assai difficile distinguere tra realtà e teoria: spesso enunciare una teoria vuol dire creare una realtà» L'obiettivo del lavoro è dimostrare cosa sta cambiando nella fisionomia contemporanea della legittimazione ad agire, in riferimento al processo amministrativo. L'occasione è data dall'osservazione di posizioni legittimanti, in un certo senso, “inedite” in quanto sembrano rappresentare l'ultima frontiera dell'evoluzione della categoria dell'interesse legittimo: tale osservazione comporta un modo dinamico di intendere l'istituto, capace di fronteggiare l'esigenza di tutela di tutta una serie di situazioni, particolarmente rilevanti nella nostra epoca ma di difficile sistemazione teorica noti come interessi metaindividuali. Come si avrà modo di illustrare, il problema dell'azionabilità di questi interessi rappresenta lo scenario ideale nel quale misurare i cambiamenti in punto di legittimazione. Le metamorfosi della legittimazione – se di metamorfosi è lecito parlare – a loro volta mettono in discussione l'intero assetto del sistema giurisdizionale amministrativo, imponendo all'interprete la risoluzione di quesiti di una certa portata. Verso quale modello di giurisdizione l'ordinamento si sta spingendo? Verso quale finalità? Quali interessi sostanziali trapelano nella realtà economica e necessitano di tutela anche se, apparentemente, sembrano non potersi introdurre in giudizio? Bisogna rivedere l'impostazione soggettiva del panorama processuale e la natura degli istituti classici dell'azione, della legittimazione e dell'interesse a ricorrere, oppure si può ipotizzare una rivisitazione di questi, capace di riflettere la natura complessa del sistema? Dal respiro di queste domande si intuisce come il tema della legittimazione ad agire non sia un “diletto” di carattere squisitamente astratto-processuale ma, al contrario, rappresenti il metro di misura dello stato di sviluppo dell'ordinamento intero. A queste e ad altre questioni ci apprestiamo a rispondere. L'operazione consiste, infatti, nella ricerca di quei fattori insopprimibili, nel tentativo di enucleare un' unica direttrice di funzionamento: un criterio di legittimazione, cioè, tendenzialmente unitario e tendenzialmente stabile. Una volta concluso l'esame delle coordinate civilistiche, è lecito elaborare le riflessioni a proposito del sistema processuale amministrativo al fine di delinearne le linee evolutive in materia di tutela di quegli interessi che, per qualità intrinseche, comportano tensioni di compatibilità rispetto al nostro sistema. Tensioni che ci si impone di stemperare, mediante l'elaborazione di ulteriori criteri legittimanti che ribadiscono il carattere soggettivo del processo amministrativo ma che, spingendo la legittimazione ai suoi confini più estremi, svelano la complessità della materia. Criteri legittimanti che, seppur apparentemente di nuovo conio, non fanno altro che confermare l'essenza irrinunciabile della misura del giudizio di legittimazione: quella che, come vedremo, fa perno sul criterio di titolarità effettiva e che porta a nuova luce le acquisizioni dogmatiche tradizionali. Così è possibile accedere a una visione critica dello stesso, considerando la legittimazione ad agire come problema, cioè valutare una precisa possibilità di tutela: possibilità data dall'ipotesi di una nuova soggettivazione degli interessi diffusi. La nostra è una proposta di risoluzione a due problemi: l'azionabilità degli interessi diffusi secondo un paradigma individuale, a sua volta permesso dall'osservazione delle linee evolutive del più classico degli istituti. L'uno, insomma, si risolve per mezzo dell'altro. Rappresentando l'occasione che porta l'interprete a chiedersi quale sia il futuro dell'azione, il destino delle sue condizioni e il senso contemporaneo dell'intero processo amministrativo.
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Tigrino, Vittorio <1971&gt. "Giurisdizione, storia e legittimazione: controversie storico-giuridiche nell'Italia del XVIII secolo." Doctoral thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2004. http://hdl.handle.net/10579/122.

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Abstract:
I tre casi studio che propongo hanno in comune l'intenzione di mettere in luce lo stretto legame tra la gestione di un conflitto giurisdizionale, le strategie di legittimazione che vengono costruite per affrontarlo, e la pratica della storiografia. Tutti condividono anche una caratteristica. Nascono da discussioni settecentesche successive a tentativi istituzionali di razionalizzazione di regolamenti ammimstrativi, che comportano sempre risvolti «internazionali» La mia ricerca parte dall'analisi di un lungo contenzioso tra il govemo della Repubblica di Genova e una citta del suo territorio (o «Stato»). Sanremo nel 1729, originariamente dovuta a motivi fiscali, ma presto diventata un dibattito riguardante una ricostruzione giuridica e diplomatica della storia dei rapporti tra le due citta, che rimanda esplicitamente al problema delPantica giurisdizione del Sacro Romano Impero "in Italia. Ho dimostrato che queste rivendicazioni furono promosse da un «partito» imperiale locale. Questa e la ragione che porta all'intemazionalizzazione del conflitto e ad una lunga disputa sui diritti imperiali su tutta la Repubbhca di Genova, portata avanti da storici, antiquari, avvocati, diplomatici di parte genovese ed imperiale. Questo e il soggetto del terzo capitolo. Nei primi due ho provato una comparazione con casi-studio analoghi, dove e evidente un legame tra giurisdizione, legittimazione del potere e ricostruzione storiograflca. Uno di questi riguarda il rapporto tra lo stato sabaudo e 1'Impero nel diciottesimo secolo, e in particolare la disputa riguardo i feudi imperiali di nuovo acquisto del Piemonte e della Liguria, e il ruolo della monarchia sabauda come «vicario» dell'Impero in Italia. Ho in particolare ricostruito un periodo particolare di questo rapporto - quello tra il 1789 e il 1830 ­cercando di mostrare come le tracce di questa lunga relazione vengano rimosse a partire dal periodo successivo alia Restaurazione. Nell'altro caso ho fatto una analisi di una particolare hte di confine tra la Repubbhca di Venezia e l'lmpero riguardo la giurisdizione sul lago di Garda, che si sviluppa con forme particolari nella seconda meta del Settecento. e un esempio simile ai precedenti delle dinamiche che intendo illustrare: ovvero come i problemi politici e diplomatici con l'lmpero portano a dibattito storici. II primo risultato evidente di questo tipo di ricerca e la grande complessita che offre una analisi approfondita delle reti di relazione tra i protagonisti di queste centese. Contese che sembrano essere dunque un punto di osservazione strategico. Ma il secondo e piu importante risultato e rivendicare rimportanza di questo particolare genere di produzione storiograflca, spesso connotata negativamente come «bellum diplomaticum». Questa pratica e stata a lungo legata con quella antiquaria, e con l'erudizione ecclesiastica, non solo nei temi e nel metodo, ma anche per il fatto di aver coinvolto i medesimi autori. Ciononostante, le implicazioni che la legarono al lavoro degli awocati, o l'osservazione ovvia che fu frutto di un impegno «partigiano», sono i motivi per cui raramente e stata inserita a tutti gli effetti nella genealogia della storia della storiografia modema. Starting from a research about jurisdictional struggles in the last century of Ancient Regime, I had the chance to analyse bindings between jurisdictional and historical research practises, that revealed an increasing historical interest. The three study-cases that I analyse have the common intention to show important relationship between jurisdictional struggles, strategies of legitimation and the historical research. They have other similar characters. They are the results of struggles concerning projects of reform in the eighteenth century, that brings to «intemational» debates. My research starts from the analysis of a long struggle between the Republic of Genoa government and a city of her territory (or «State»), Sanremo, originally due (1729) to fiscal causes, but soon becoming a debate about a diplomatic and juridical reconstruction of the history of the two cities, that remand to the problem of the ancient jurisdiction of the Holy Roman Empire in Italy. I demonstrate that these requests were promoted by a sort of imperial party grown within the community. This is the reason that bring to an internationalisation of the fight and to a long written public dispute, that will entail a more general debate about imperial rights on the Republic of Genoa, leaded by historians, antiquarians, lawyers, diplomats, either involved with Genoa either with the Empire. This is the subject of the third part of my work. In the first two chapter I tried a comparison with analogue cases, where jurisdiction, legitimate of power and history are involved. One of these concern the relationship between Savoyard state and Empire in the Eighteenth century, and the dispute about imperial fiefs of Piedmont and Liguria, and the role of the Savoyard monarchy as «vicario» of the Empire in Italy. I made in particular the reconstruction of a particular period ­that between 1789 and 1830 - trying to show how the traces of this long relationship was forgotten in the period after 1815. In the other I analyse a particular bound's struggle between Republic of Venice and Empire starting in the second half of the century, about Garda lake. It is a similar examples of the dynamic I wanted to enlighten: how political and diplomatic problems with the Empire bring to historical debates. The first result of this line of research is the great complexity given by a thick analysis of the networks of the players of these straggles. Struggles that seems to be a strategic point of view. But the second and most important is the importance of this particular genre of historical production, often called in a negative meaning «bellum diplomaticum». It has been for so long involved with the antiquarian and religious history, not only in themes and in method, but also carried by the same authors. Instead, implication with lawyers work, or the obvious observation that it was just «a partisan genre» are the reasons why it has been often out from the genealogy of historical reconstruction.
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PAPA, ANTONIO FABRIZIO. "IL COLLEGIO EPISCOPALE COME RAPPRESENTAZIONE DINAMICA IN FORMA DI RELAZIONI GIURIDICHE." Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2021. http://hdl.handle.net/10280/96573.

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Abstract:
Con il presente lavoro ci si pone l’obiettivo scientifico di dotare di una adeguata dogmatica giuridica quella complessa realtà che è costituita dal configurarsi delle relazioni interne al Collegio episcopale, avanzando anche nella comprensione dell’aspetto intrinsecamente comunitario dell’ufficio episcopale quale risultato del rapporto di unitaria successione all’ufficio apostolico di diritto divino. Leggendo l’appartenenza al Collegio di quei membri che lo compongono uti universi attraverso il fondamentale valore ecclesiologico che ha l’inserimento sacramentale di essi nel “simbolismo dei Dodici” (cap. I), si giunge a configurare la compagine di coloro che sono uniti nel ministero episcopale nei termini di “universitas collegialis personarum inaequali iure" (cap. III), appurando - appunto a partire dalla questione terminologica di “collegium” (cap. II) - come sia effettivamente possibile dar vita a riflessioni sempre più pregnanti sul contributo che il pensiero teologico fornisce ai fini della strutturazione anche giuridica dell’empiria interna al carattere normativo della Chiesa. Può risultare così più agevole individuare le relazioni tra quei nuclei di significato che hanno condotto, in ambito cattolico, sia ad una nuova messa a punto e valorizzazione (teorica e pratica) della dottrina della collegialità episcopale in seno al Concilio Vaticano II sia al sempre più vivace prospettarsi di interessanti orizzonti in sede di riflessione canonistica ed ecclesiologica attuale.
The present work has the scientific aim of endowing with an adequate juridical dogmatics the complex reality that is constituted by the configuration of the internal relations of the College of Bishops, advancing also in the understanding of the intrinsically communitarian aspect of the episcopal office as a result of the relationship of unitary succession to the apostolic office of divine law. By interpreting the belonging to the College of those members who make it up uti universi through the fundamental ecclesiological value of their sacramental insertion in the "symbolism of the Twelve" (chapter I), one arrives at configuring the group of those who are united in the episcopal ministry in terms of "universitas collegialis personarum inaequali iure" (chapter III), demonstrating - starting precisely from the terminological question of "collegium" (chapter II) - how it is possible to give rise to increasingly pregnant reflections on the contribution that theological thought provides for the purposes of structuring, also juridically, the empirical internal normative character of the Church. In this way, it will be easier to identify the relationships between those nuclei of meaning that have led, in the Catholic sphere, both to a new development and enhancement (theoretical and practical) of the doctrine of episcopal collegiality within the Second Vatican Council and to the increasingly lively prospect of interesting horizons in the current canonical and ecclesiological reflection.
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PAPA, ANTONIO FABRIZIO. "IL COLLEGIO EPISCOPALE COME RAPPRESENTAZIONE DINAMICA IN FORMA DI RELAZIONI GIURIDICHE." Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2021. http://hdl.handle.net/10280/96573.

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Abstract:
Con il presente lavoro ci si pone l’obiettivo scientifico di dotare di una adeguata dogmatica giuridica quella complessa realtà che è costituita dal configurarsi delle relazioni interne al Collegio episcopale, avanzando anche nella comprensione dell’aspetto intrinsecamente comunitario dell’ufficio episcopale quale risultato del rapporto di unitaria successione all’ufficio apostolico di diritto divino. Leggendo l’appartenenza al Collegio di quei membri che lo compongono uti universi attraverso il fondamentale valore ecclesiologico che ha l’inserimento sacramentale di essi nel “simbolismo dei Dodici” (cap. I), si giunge a configurare la compagine di coloro che sono uniti nel ministero episcopale nei termini di “universitas collegialis personarum inaequali iure" (cap. III), appurando - appunto a partire dalla questione terminologica di “collegium” (cap. II) - come sia effettivamente possibile dar vita a riflessioni sempre più pregnanti sul contributo che il pensiero teologico fornisce ai fini della strutturazione anche giuridica dell’empiria interna al carattere normativo della Chiesa. Può risultare così più agevole individuare le relazioni tra quei nuclei di significato che hanno condotto, in ambito cattolico, sia ad una nuova messa a punto e valorizzazione (teorica e pratica) della dottrina della collegialità episcopale in seno al Concilio Vaticano II sia al sempre più vivace prospettarsi di interessanti orizzonti in sede di riflessione canonistica ed ecclesiologica attuale.
The present work has the scientific aim of endowing with an adequate juridical dogmatics the complex reality that is constituted by the configuration of the internal relations of the College of Bishops, advancing also in the understanding of the intrinsically communitarian aspect of the episcopal office as a result of the relationship of unitary succession to the apostolic office of divine law. By interpreting the belonging to the College of those members who make it up uti universi through the fundamental ecclesiological value of their sacramental insertion in the "symbolism of the Twelve" (chapter I), one arrives at configuring the group of those who are united in the episcopal ministry in terms of "universitas collegialis personarum inaequali iure" (chapter III), demonstrating - starting precisely from the terminological question of "collegium" (chapter II) - how it is possible to give rise to increasingly pregnant reflections on the contribution that theological thought provides for the purposes of structuring, also juridically, the empirical internal normative character of the Church. In this way, it will be easier to identify the relationships between those nuclei of meaning that have led, in the Catholic sphere, both to a new development and enhancement (theoretical and practical) of the doctrine of episcopal collegiality within the Second Vatican Council and to the increasingly lively prospect of interesting horizons in the current canonical and ecclesiological reflection.
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Santin, Piera <1986&gt. "Vicende giuridiche dei rapporti e variazioni iva: sistema europeo ed esperienza nazionale." Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2016. http://amsdottorato.unibo.it/7681/2/tesi_santin_diritto_tributario_europeo_XXVIII.pdf.

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Abstract:
La presente trattazione analizza il ruolo delle vicende giuridiche dei rapporti imponibili nella disciplina dell’iva europea e nella sua attuazione nazionale. L’importanza delle vicende giuridiche dei rapporti è cresciuta all'affermarsi un modello di armonizzazione dell’imposta sul valore aggiunto improntato all’elaborazione di un modello d’imposta europeo, con la conseguente riduzione dell’autonomia normativa nazionale e la riconduzione delle fattispecie a categorie giuridiche comuni. Determinato dall’obbligo di rispettare i caratteri fondamentali dell’imposta. La disciplina si è poi evoluta con la sesta direttiva, sino a rappresentare un elemento sistematico, inscindibile dalla disciplina unitaria dettata dalla direttiva in tema di determinazione del corrispettivo quale effetto giuridico di un accordo concluso tra le parti. Ancora, nella messa a sistema dell’imposta con la direttiva rifusioni del 2006 l’assetto sistematico dell’iva europea ha valorizzato le fattispecie autonome corrispondenti a vicende giuridiche rilevanti e ne ha poi previsto l’interpretazione conforme alle previsioni in materia di rettifica della detrazione. Parallelamente a questa evoluzione si è poi sviluppata anche la disciplina italiana delle variazioni, caratterizzata da un’anticipazione nazionale delle stesse fattispecie che sarebbero poi state prese in considerazione con la sesta direttiva e da una peculiare scelta di prevedere l’effettuazione della variazione per il tramite della migliore valorizzazione dello strumento compensativo tipico del peculiare meccanismo applicativo dell’iva. In questo modo l’ordinamento interno ha potuto garantire lo sviluppo della disciplina in modo coerente con l’evoluzione dell’armonizzazione, pur sempre nel limite di un’attuazione e interpretazione con forti limiti casistici. Nella prospettiva di un’evoluzione successiva si valorizza dunque la possibilità di interpretare in senso europeo la disciplina italiana, così da garantire una coerente applicazione dell’art. 90 della direttiva iva, di cui è stato riconosciuto l’effetto diretto con la conseguente necessità di una conformazione delle discipline nazionali in via interpretativa.
Vat is applicable to legal relationship, that means that, whatever happens to the legal relationship considered in order to determinate value added tax, it has to be considered. The European system provide to an autonomous framework, evolved since the first introduction of VAT in 1967. In the present work it is analyzed how this system has been evolved and what are the effects in the national, particularly Italian, legal system.
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Santin, Piera <1986&gt. "Vicende giuridiche dei rapporti e variazioni iva: sistema europeo ed esperienza nazionale." Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2016. http://amsdottorato.unibo.it/7681/.

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Abstract:
La presente trattazione analizza il ruolo delle vicende giuridiche dei rapporti imponibili nella disciplina dell’iva europea e nella sua attuazione nazionale. L’importanza delle vicende giuridiche dei rapporti è cresciuta all'affermarsi un modello di armonizzazione dell’imposta sul valore aggiunto improntato all’elaborazione di un modello d’imposta europeo, con la conseguente riduzione dell’autonomia normativa nazionale e la riconduzione delle fattispecie a categorie giuridiche comuni. Determinato dall’obbligo di rispettare i caratteri fondamentali dell’imposta. La disciplina si è poi evoluta con la sesta direttiva, sino a rappresentare un elemento sistematico, inscindibile dalla disciplina unitaria dettata dalla direttiva in tema di determinazione del corrispettivo quale effetto giuridico di un accordo concluso tra le parti. Ancora, nella messa a sistema dell’imposta con la direttiva rifusioni del 2006 l’assetto sistematico dell’iva europea ha valorizzato le fattispecie autonome corrispondenti a vicende giuridiche rilevanti e ne ha poi previsto l’interpretazione conforme alle previsioni in materia di rettifica della detrazione. Parallelamente a questa evoluzione si è poi sviluppata anche la disciplina italiana delle variazioni, caratterizzata da un’anticipazione nazionale delle stesse fattispecie che sarebbero poi state prese in considerazione con la sesta direttiva e da una peculiare scelta di prevedere l’effettuazione della variazione per il tramite della migliore valorizzazione dello strumento compensativo tipico del peculiare meccanismo applicativo dell’iva. In questo modo l’ordinamento interno ha potuto garantire lo sviluppo della disciplina in modo coerente con l’evoluzione dell’armonizzazione, pur sempre nel limite di un’attuazione e interpretazione con forti limiti casistici. Nella prospettiva di un’evoluzione successiva si valorizza dunque la possibilità di interpretare in senso europeo la disciplina italiana, così da garantire una coerente applicazione dell’art. 90 della direttiva iva, di cui è stato riconosciuto l’effetto diretto con la conseguente necessità di una conformazione delle discipline nazionali in via interpretativa.
Vat is applicable to legal relationship, that means that, whatever happens to the legal relationship considered in order to determinate value added tax, it has to be considered. The European system provide to an autonomous framework, evolved since the first introduction of VAT in 1967. In the present work it is analyzed how this system has been evolved and what are the effects in the national, particularly Italian, legal system.
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Albano, Antonella <1990&gt. "Insidie giuridiche e equivoci linguistici tra l’ordinamento italiano e il diritto islamico." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2014. http://hdl.handle.net/10579/5570.

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Analisi del matrimonio secondo il diritto islamico con un focus sul talaq (ripudio). Revisione ed analisi di traduzioni di sentenze giuridiche. Conclusioni e proposte legislative per la soluzione di alcuni problematiche interpretative.
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Lazzareschi, Alessio. "Diritto e tecnica : ricerca sulle pratiche giuridiche positive del brevetto nell'ambito delle biotecnologie." Paris, EHESS, 2004. http://www.theses.fr/2004EHES0153.

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Abstract:
La thèse se propose d'analyser quelques questions relatives à la brevetabilité du "vivant", la façon dont elle s'est développée dans les pratiques juridiques positives européennes. L'étude de l'évolution des pratiques du brevet est conduite à partir d'une série de considérations sur le phénomène de la technique. Par le mot "technique" nous entendons nous référer à l'univers des outils ainsi qu'à la rationalité techno-scientifique, qui préside à l'utilisation des outils en fonction des critères d'efficacité et de disponibilité à l'utilisation. Notre travail s'articule autour de plusieurs questions : d'une part les deux problématiques relatives à l'inclusion du "vivant" dans le domaine des inventions brevetables et à la distinction entre l'intervention et la découverte; d'autre part, la question de l'exclusion de la brevetabilité pour les inventions dont l'exploitation commerciale serait contraire à l'ordre public ou aux bonnes moeurs
The thesis tries to analyze the issues raised by the patentability of "living materials" in European legal practices. The analysis of the evolution of European patent law is lead from some reflections over the phenomenon of "technique". In this research, the word "technique" is used to refer to the universe of tools as well as to the technical and scientific rationality that controls the utilization of the tools according to the criteria of efficiency and possibility of utilization. The thesis is articulated around some questions : on one hand, the two issues related to the inclusion of "living material" within the domain of patent and the distinction between "invention" and "discovery", on the other hand, the issue concerning the exclusion from patentability foreseen for the inventions the commercial exploitation of which would be contrary to "ordre public" or morality
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Strada, Maria Teresa. "Le prassi della negoziazione e la crisi delle categorie politiche e giuridiche tradizionali." Doctoral thesis, Università di Catania, 2015. http://hdl.handle.net/10761/4060.

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Abstract:
Il presente lavoro, il cui tema è la crisi delle categorie tradizionali e il nuovo modello giuridico che ne consegue, studia la governance quale nuova fenomenologia istituzionale che si sostituisce alla tradizionale democrazia rappresentativa e che sostituisce al diritto legislativo, che di quest'ultima è lo strumento giuridico portante, il soft law, un nuovo diritto. Il soft law e la governance rappresentano il quadro politico- giuridico di riferimento entro cui vanno comprese le ADR, modalità tecnico-giuridiche "post legislative", che della governance riflettono i tratti principali. Le ADR, di cui si riporta la disciplina nazionale ed europea, sono fatte oggetto di uno studio che le vuole ora "opportunità di trasformazione personale", ora "strumento di oppressione sociale".
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Martini, Valentina. "La rappresentanza degli amministratori delle persone giuridiche del Libro Primo del Codice Civile." Doctoral thesis, Università degli studi di Padova, 2013. http://hdl.handle.net/11577/3425262.

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Abstract:
The focus of this work, which deals with the powers of representation granted to the directors of legal entities pursuant to the First Book of the Italian Civil Code, is the examination of the cases of pathological management of the representative power and the reconnaissance - and analysis - of the main forms of limitations, both statutory or legal, to such power, with particular reference to the effect of said restrictions on the relationships with third parties who deal with the legal representative. The work therefore has been structured moving from a prior recall to concepts and institutions that constitute the foundation of the subject under consideration, such as the various theories on the legal entity and the legal representation. The analysis, about the main limiting cases of the representative power and about the fate of the acts executed by the representative of non-corporate bodies in violation of the abovementioned limits, was carried out on the basis of a dialectical confrontation with the reformed rules applicable to corporate companies, in order to seize which principles - accrued within the corporate purview - are subject to analogous application and which instead should be disregarded, with the application of the general rules for voluntary representation. The research concludes with an examination of the applicability, with reference to the legal representation, of the principles of apparent representation, as a form of protection for third parties otherwise exposed to excessively detrimental consequences.
Fulcro di questo lavoro, che si occupa della rappresentanza degli amministratori delle persone giuridiche del Libro Primo del Codice Civile, è l’esame delle fattispecie di patologico esercizio del potere rappresentativo e la ricognizione - ed analisi - delle principali forme di limitazioni, statutarie o legali, al potere medesimo, avendo particolare riguardo all’incidenza di detti imiti sui rapporti con i terzi che si trovano a contrarre con il rappresentante organico. Il lavoro è stato così strutturato muovendo da un previo richiamo a concetti ed istituti che costituiscono il fondamento del tema in esame, quali le diverse teorie sulla persona giuridica e sulla rappresentanza organica. L’analisi delle principali fattispecie limitative del potere rappresentativo e della sorte degli atti conclusi dal rappresentante degli enti non societari in violazione dei limiti suddetti è stata svolta sulla base di un confronto dialettico con la riformata disciplina prevista per le società di capitali, per cogliere quali principi maturati in ambito societario siano soggetti ad applicazione analogica e quanti invece vadano disattesi, con applicazione delle generali norme in materia di rappresentanza volontaria. La ricerca conclude con l’esame dell’applicabilità, con riferimento alla rappresentanza organica, dei principi della rappresentanza apparente, quale forma di tutela per i terzi altrimenti esposti a conseguenze eccessivamente pregiudizievoli.
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TUBALDI, MICHELE. "La cultura contemporanea per lo sviluppo del territorio urbano. Prospettive socio-economiche e giuridiche." Doctoral thesis, Università Politecnica delle Marche, 2012. http://hdl.handle.net/11566/242067.

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Abstract:
A seguito della dematerializzazione affermatasi con la fase produttiva postmoderna, le città – centri focali del futuro sviluppo socioeconomico a livello mondiale – hanno dovuto far fronte all’avvento di nuovi elementi strutturanti il percorso di autorealizzazione degli individui. Elementi che afferiscono alla dimensione immateriale delle merci o che hanno una vera e propria consistenza “immateriale”, attinenti a ciò che è stato definito “capitale culturale”. La cultura, nell’epoca contemporanea, ha assunto una dimensione ben lontana da quelle tradizionali che si rifanno alla sfera antropologica o a quella di specializzazione dell’attività umana. Attualmente, non solo si è certificata un’idea del fenomeno culturale intimamente collegata alla sfera dei significati, ma se ne è anche delineata una specificità che ha a che fare con la funzione immaginaria dei beni e delle esperienze. La tesi “La cultura contemporanea per lo sviluppo del territorio urbano. Prospettive socioeconomiche e giuridiche” si pone l’obiettivo di indagare come questi elementi possano incidere in contesti territoriali contraddistinti da una sempre più evidente scarsità di risorse economiche. Vengono presi in considerazione tre scenari urbani: Berlino, Manchester e l’East Village di New York City, che hanno agito strategicamente in direzione di una trasformazione urbana culture led, e vengono individuate le caratteristiche essenziali dei territori esaminati riguardo gli elementi qualificanti il progresso urbano, secondo i parametri della competitività economica e della coesione sociale. In ultimo, viene avanzata l’analisi degli strumenti a disposizione degli amministratori territoriali al fine della conformazione territoriale nel paese a più alta dotazione culturale del mondo, l’Italia. Le impostazioni teoriche emerse nei primi due capitoli e le evidenze dei casi di studio del terzo e delle difficoltà operative del quarto, confermano e rafforzano l’idea di una proposta metodologica che poggi sulla dimensione culturale al fine del raggiungimento di un soddisfacente progresso sociale ed economico per quei territori che intendano far fronte, in un’ottica (pro)positiva, alle crisi cicliche che li colpiscono sempre più duramente.
Following the dematerialization derived from the postmodern production phase, the cities, considered the focal points of the future worldwide economic and social development, have had to face the advent of new elements that individuals are seeking to define themselves in the social context. Elements relating to immaterial aspect of goods, or to what has been called “the cultural capital”, as the knowledge and experiences. All these dynamics are part of the thesis "La cultura contemporanea per lo sviluppo del territorio urbano. Prospettive socio-economiche e giuridiche". Nowadays, the cultural phenomenon concerns the imaginary function of goods and experiences, relevant to distinction and success of the individual in the social fabric. This path concerns an idea of culture acting directly on the economic sphere, thorough the acquisition, by individuals, of the experiences usable in the social fabric. The aim of the thesis is to investigate how these elements affect territorial contexts. The case studies considered are Berlin, Manchester and the East Village in New York City, urban environments that have acted in the direction of a transformation driven by culture, and their most important features are identified, about the elements qualifying the urban development according to the parameters of economic competitiveness and social cohesion. Finally, it’s advanced the analysis of the tools available to local administrators in Italy, country with the largest cultural heritage in the world. The theoretical approaches emerged in the first two chapters, with the evidences of case studies of the third and the operational difficulties come out in the fourth, confirm and reinforce the idea of a methodological proposal that rests on the cultural dimension, in order to achieve a satisfactory social and economic progress for those cities that wish to handle, in a (pro)positive way, their cyclical shocks.
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GALLI, LUCA. "Gli interessi legittimi “fondamentali”. Il giudice amministrativo e le situazioni giuridiche di rilievo costituzionale." Doctoral thesis, Università degli Studi di Milano-Bicocca, 2018. http://hdl.handle.net/10281/199159.

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Abstract:
Ad oggi, il giudice amministrativo non è il giudice ordinario dei diritti “fondamentali” incisi dai pubblici poteri. Secondo l’orientamento tracciato dalla Corte di cassazione, come arbitro del riparto di giurisdizione, il giudice amministrativo può conoscere dei diritti “fondamentali” solo qualora ricadano in una materia di giurisdizione esclusiva. Ciò come eredità di una teoria elaborata dallo stesso giudice ordinario quarant’anni fa, capace di sancire l’indegradabilità come conseguenza naturale del carattere fondamentale di una posizione giuridica, in modo che essa nasca come diritto soggettivo in Costituzione e possa superare indenne il confronto coi pubblici poteri. Pertanto, i beni oggetto dei diritti “fodamentali” non potrebbero mai ricevere tutela attraverso la categoria degli interessi legittimi. Al di là delle possibili giustificazioni teoriche, tale giurisprudenza fu elaborata come risposta a un’esigenza pratica: far fronte all’inadeguatezza della protezione giurisdizionale offribile dal giudice amministrativo a tutte le situazioni giuridiche oggetto del suo sindacato, “fondamentali” o meno. Formalmente negando la sussistenza di pubblici poteri, il giudice civile ne ha vagliato il legittimo esercizio, per poi fungere da modello quanto ai mezzi che avrebbe dovuto avere a disposizione il giudice amministrativo per un’effettiva tutela delle posizioni giuridiche sottoposte al suo sindacato. Come qualsiasi soluzione emergenziale, però, essa non può considerarsi una risposta efficiente sul lungo periodo: oltre alla carenza dei fondamenti teorici, l’inefficienza consegue dall’incertezza dei limiti della categoria dei diritti “fondamentali”. Sicché, al di là dell’introduzione di un’ulteriore variabile che complica l’individuazione del giudice a cui rivolgersi, il rischio era quello di vedere attribuite due tutele differenti a fronte di situazioni giuridiche parimenti “fondamentali”, a seconda del riconoscimento o meno, da parte del giudice, di tale fondamentalità. Da ciò l’importanza di risolvere l’emergenza. Per questo motivo si è ritenuto necessario spingersi sino al cuore del diritto pubblico, alla Costituzione e ai beni ivi oggetto di riconoscimento e protezione, per argomentare l’opportunità di ricondurli alle due situazioni giuridiche soggettive previste dalla stessa Norma fondamentale, sia i diritti soggettivi che gli interessi legittimi. Ancora, il superamento dell’emergenza è permesso dal riconoscimento, in dottrina e giurisprudenza, dell’interesse legittimo come posizione sostanziale, che sorge e dialoga con il potere amministrativo in modo da consentire la piena protezione dell’interesse privato nell’ambito di un rapporto di diritto pubblico. Infine, le trasformazioni che hanno caratterizzato il giudice e il processo amministrativi, culminate con l’adozione del codice del processo amministrativo, hanno enormemente ridimensionato il senso di emergenza che conseguiva dall’inefficienza della sua tutela, dotandolo di tutti quegli strumenti che il giudice ordinario si era riconosciuto ai fini della tutela dei diritti “fondamentali” incisi dall’azione amministrativa. Da ciò, pertanto, più che la civilizzazione del giudice amministrativo, è conseguita la sua costituzionalizzazione, risultando lo stesso dotato degli strumenti necessari e idonei a garantire la protezione effettiva della posizione del privato coinvolta nell’esercizio dei poteri pubblici, sia essa “fondamentale” o meno. Ammettere come superata l’emergenza, dunque, non escluderebbe la piena salvaguardia delle posizioni giuridiche “fondamentali”, ma per di più garantirebbe il rispetto di altre previsioni costituzionali quali quelle che riconoscono nel giudice amministrato una componente irrinunciabile del nostro equilibrio istituzionale e, conseguentemente, ne garantiscono le specifiche attribuzioni.
Today, the administrative judge is not the judge of the “fundamental” rights affected by the administrative powers. According to the jurisprudence of the Court of cassation, pronouncing as judge of the distribution of competences between administrative and ordinary jurisdiction, the administrative judge can decide on “fundamental” rights only when they fall among the fields belonging to his exclusive jurisdiction. This theory was elaborated by the same Court almost forty years ago, when it recognized the non-degradability of a “fundamental” right, which would flow as individual right from the Constitution to the individuals and which could not become a legitimate interest even if it faces the administrative power. On the one hand, this because the legitimate interest has been considered – for a long time – a legal position unable to ensure an adequate protection to the special value of the fundamental rights. On the other hand, this theory was conceived as an answer to a practical issue: to overcome the inadequacy of the judicial protection the administrative judge could offer to all the legal positions belonging to his jurisdiction, both “fundamental” or not. Formally denying the presence of public powers in the dispute involving “fundamental” rights, the ordinary judge has been able to syndicate the legitimacy of the administrative action, becoming a model for the protection the administrative judge should have guaranteed to the legal position object of his decisions. As any emergency solution, this cannot be considered an efficient response on the long term: beyond the lack of theoretical foundations, its inefficiency descends from the uncertainty of the boundaries of the “fundamental” rights as legal positions. Beyond the introduction of an additional variable that complicates the identification of the responsible judge, the risk was that of being in presence of two different legal safeguards for equally “fundamental” legal positions, according to the recognition of this fundamentality by the judge. Thus the importance of solving this problem. Therefore, it has been necessary to go into the heart of public law: the Constitution and the values subject to its recognition and protection, to argue for the opportunity to lead them back to the two legal positions provided for by the same “Fundamental” law, both individual rights and legitimate interests. Moreover, the process of overcoming this emergency is allowed by the recognition, both in doctrine and case-law, of the legitimate interest as a concrete position that arises and has dialogue with the administrative power to allow a full protection of the private interest inside a public-law relationship. Finally, the changes the administrative judge and process have undergone, culminated in the adoption of the code of the administrative process, have enormously resized the sense of urgency derived from the inefficiency of its protection, providing it with all the instruments that the ordinary judge had adopted to protect the “fundamental” rights affected by the administrative powers. Rather than the civilization of the administrative judge, this has caused his constitutionalisation, being provided with the necessary instruments to guarantee the effective protection of the individual position involved in the exercise of official authority, both “fundamental” or not. Admitting that this emergency has been overcome would therefore not exclude the complete safeguard of the “fundamental” legal positions, but it would also guarantee the respect of other constitutional provisions, such as those which recognize the administrative judge as a fundamental element of our institutional balance and, therefore, guarantee his specific responsibilities.
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Di, Stefano Vera. "La tutela giuridica del segreto industriale." Doctoral thesis, Università di Catania, 2017. http://hdl.handle.net/10761/3847.

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Abstract:
La tesi si prefigge l obiettivo di analizzare i vari aspetti problematici, nonché i punti di forza della tutela fornita dal segreto industriale , anche confrontandola con quella brevettuale. Il primo capitolo si occupa delle disposizioni internazionali in materia di informazioni riservate con particolare attenzione all analisi dell art. 39 Trips. Il secondo capitolo analizza invece l attuale disciplina italiana in tema di segreto, confrontandola anche con la precedente normativa in materia. Il terzo capitolo infine affronta il tema della tutela delle informazioni segrete in ambito comunitario, analizzando la direttiva concernente appunto la protezione del segreto industriale contro l acquisizione, l utilizzo e la divulgazione illeciti.
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Coco, Agata Maria. "Statuto ontologico e giuridico dei cibridi." Doctoral thesis, Università di Catania, 2013. http://hdl.handle.net/10761/1439.

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Abstract:
Nel Luglio del 2007 il Prof. Stephen Minger, direttore dello Stem Cell Biology Laboratory del King's College di Londra, richiese alla HFEA l'autorizzazione per creare i cibridi (embrioni ibridi citoplasmatici), ossia embrioni prodotti per mezzo della SCNT (Somatic Cell Nuclear Transfer), attraverso la quale un ovulo ovino o bovino viene svuotato del suo nucleo, al posto del quale viene inserito il nucleo di una cellula del tessuto epiteliale di una persona affetta da una malattia genetica (Alzheimer o Parkinson, ad esempio). Il fine dichiarato era quello di studiare la genesi di tali malattie e creare cure personalizzate. Gli embrioni misti uomo-animale sollevano non pochi problemi con riguardo alla loro qualificazione. Non è scientificamente certo, infatti, se essi siano embrioni umani geneticamente modificati o embrioni non umani dalla identità genetica incerta. Se si propende per attribuirgli lo statuto ontologico degli embrioni umani, le questioni etiche che si prospettano sono quelle relative alla legittimità della sperimentazione su di essi e della loro creazione ai soli fini di ricerca. Se, infatti, all'embrione umano viene attribuito lo statuto ontologico e giuridico di persona, dovrà essere considerato titolare dei diritti fondamentali ad essa riconosciuti e, conseguentemente, non potrà essere creato e manipolato ai soli fini di ricerca. Questa è la scelta compiuta a livello comunitario dalla Convenzione di Oviedo del 1997 e a livello nazionale da Italia e Spagna (che hanno espressamente vietato la creazione di cibridi), nonché da Austria e Germania. La Gran Bretagna, invece, pur attribuendo ai cibridi lo statuto ontologico di essere umano, non attribuiscono quello giuridico di persona, di talché è ammessa la loro creazione, seppur con determinati limiti. Se gli embrioni ibridi citoplasmatici si qualificano, invece, come embrioni non umani dalla identità genetica incerta, si pongono le questioni relative alla integrità della specie umana e al rispetto della sua dignità, violate dalla mescolanza tra DNA umano e animale. Lo statuto giuridico da attribuire ai cibridi dovrà, pertanto, tener conto di quel generico dovere di rispetto in considerazione della parte di umanità in essi presente, quindi, di quella parte di natura umana (in senso biologico e non ontologico) che li rende diversi da meri oggetti.
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PICALARGA, VALERIO. "Il riparto delle competenze legislative e le tutele giuridiche costituzionali: il giudizio in via principale." Doctoral thesis, Università degli Studi di Roma "Tor Vergata", 2015. http://hdl.handle.net/2108/201734.

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Interdonato, Alessandra <1996&gt. "Autoriciclaggio e reati tributari. Punti d'incontro e di scontro tra le fattispecie e conseguenze giuridiche." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2020. http://hdl.handle.net/10579/17504.

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Abstract:
La trattazione si propone di esaminare la figura delittuosa prevista dall'art. 648-ter .1 c.p., introdotta dalla L. 186/2014 e rubricata "Autoriciclaggio" e l'impatto che questa ha sulle vicende fiscali. Nel primo capitolo si analizzerà l’evoluzione normativa in relazione al mutare del fenomeno criminale del riciclaggio; valutando nel tempo l’applicabilità e l’efficacia delle singole norme di contrasto al fenomeno de quo, sarà possibile comprendere le ragioni che hanno indotto il legislatore a tipizzare una specifica norma volta a punire condotte di autoriciclaggio, superando il c.d. "privilegio dell'autoriciclaggio". Il lavoro farà emergere le questioni e le criticità più rilevanti di questo recente istituto attraverso la disamina dei più importanti orientamenti dottrinali e giurisprudenziali. Nella seconda parte dello scritto si intende esaminare il rapporto tra autoriciclaggio e reati tributari e la sua traduzione a livello pratico e sanzionatorio. In conclusione, si prenderà in considerazione il tema della responsabilità amministrativa dell'ente ex d.lgs. 231/2001 in presenza di condotte di autoriciclaggio di ricchezze, in particolare originate da reati fiscali, concludendo con un breve excursus sugli obblighi previsti per il professionista.
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Deiana, Cinzia <1995&gt. "Il futuro del Trono del crisantemo: un’analisi delle problematiche giuridiche relative alla Famiglia imperiale giapponese." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2021. http://hdl.handle.net/10579/18934.

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Abstract:
Questa tesi studia le problematiche contemporanee relative alla Famiglia imperiale giapponese, quali la grave scarsità di eredi idonei alla successione al trono e le dimensioni sempre più ridotte della Famiglia imperiale. Dopo un'introduzione storica dell'istituzione imperiale dalle sue origini alla contemporaneità, vengono analizzate le cause giuridiche e sociali che hanno portato alla situazione di crisi attuale. In particolare, ci si concentra su un'analisi dei due testi costituzionali e della Legge della Casa imperiale, e sull'introduzione in età moderna del principio successorio basato unicamente sulla successione maschile patrilineare. Si analizzano quindi le soluzioni ricercate negli ultimi anni all'interno del Consiglio degli esperti convocato dal Primo ministro Koizumi nel 2005, del Consiglio degli esperti convocato dal Primo ministro Noda nel 2012 e all'interno del dibattito politico e accademico precedente e seguente l'emanazione, nel 2017, della Legge speciale per l'abdicazione dell'Imperatore Akihito.
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COGGI, ANNA LAURA. "VINCOLO DI DESTINAZIONE E SITUAZIONI GIURIDICHE STRUMENTALI. CONTRIBUTO ALLO STUDIO DELLA FASE ATTUATIVA DELLA DESTINAZIONE PATRIMONIALE." Doctoral thesis, Università degli studi di Padova, 2022. http://hdl.handle.net/11577/3460017.

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Abstract:
La tesi si propone di fare il punto sulla latitudine applicativa del vincolo di destinazione ex art. 2645-ter e di vagliare il profilo attuativo-dinamico dello stesso, anche con riguardo all'apparato rimediale a tutela dei soggetti coinvolti nella vicenda destinatoria.
The dissertation deals with the power of destination of privates and the legal means to administrate the assets subjected to this power.
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Castano, Tatjana. "Obbligazioni di dare e negozi di adempimento traslativi con causa esterna." Doctoral thesis, Università di Catania, 2012. http://hdl.handle.net/10761/1188.

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Abstract:
Il presente lavoro è precipuamente rivolto a verificare la possibilità che, nel nostro ordinamento giuridico, l attribuzione patrimoniale a favore di un soggetto possa attuarsi anche al di fuori della dicotomia causale rapporto di scambio-liberalità e, quindi, l ammissibilità del c.d. adempimento traslativo, detto anche pagamento traslativo: espressione con la quale, si è soliti indicare un negozio unilaterale di trasferimento, privo di funzione tipica, ma non per questo astratto, in quanto posto in essere con la funzione espressa (c.d. expressio causae) di adempiere un preesistente rapporto obbligatorio nel quale esso trova giustificazione (c.d. causa esterna ).
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Letterio, Donato. "Pubblica amministrazione e nuove certezze: prime osservazioni." Doctoral thesis, Università di Catania, 2012. http://hdl.handle.net/10761/1250.

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Abstract:
Il lavoro si propone di esaminare gli strumenti di certezza pubblica alla luce delle nuove esigenze che il mondo della globalizzazione e del mercato rende pressanti. In particolare, la ricostruzione prospettata assume quale punto privilegiato di osservazione l'impatto sociale che gli strumenti di certezza producono. Nella tesi vengono accolte le più recenti ricostruzioni in ordine alla classificazione degli strumenti di certezza sotto il profilo funzionale, sviluppate e tradotte per quanto possibile in termini più strettamente giuridici.
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Gattuso, Mattia. "Effettività della tutela e giurisdizione." Doctoral thesis, Università di Catania, 2012. http://hdl.handle.net/10761/1251.

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Abstract:
Il progetto di ricerca oggetto della presente pubblicazione riguarda in primis il principio di effettività della tutela e, secundum, la giurisdizione come palcoscenico in cui il principio di effettività recita la propria parte di protagonista che, con la propria luce, rischiara tutti gli altri partecipanti indicando loro la strada da seguire, siano essi magistrati, operatori del diritto, pubbliche amministrazione o cittadini. Il piano dell opera non può non prendere le mosse dai cenni storici con i quali delineare la nascita e il consolidamento della giustizia amministrativa in Italia e le importanti influenze che il diritto comunitario ha avuto sul sistema a diritto amministrativo interno, dalla tutela cautelare all azione risarcitoria. Per ragioni di completezza non potevamo non ricordare il sistema bipartito tipico italiano della differenziazione giurisdizionale della tutela fra diritti soggettivi ed interessi legittimi, passando all individuazione del bene oggetto di tutela, alla tipologia di pretesa avanzata innanzi alla giurisdizione per arrivare all oggetto principale della ricerca che è il principio di effettività della tutela. Tale principio è approfondito con riferimento sia al sistema interno sia al diritto comunitario, verificandone anche la recente cristallizzazione nel diritto positivo. L analisi del principio di effettività viene completata con l esame della giurisdizione, nella fattispecie della giurisdizione amministrativa italiana, con i rapporti fra il diritto sostanziale ed il processo e fra il procedimento ed il processo. Certamente non potevamo perdere l occasione dataci dall entrata in vigore, nel bel mezzo della ricerca, del codice del processo amministrativo, sul quale abbiamo ritenuto utile soffermarci esaminando anche gli interventi correttivi che, ad appena un anno dall entrata in vigore, sono stati ritenuti necessari e che sono contenuti nel D.LGS. 15 novembre 2011, n. 195. Con un ulteriore passaggio ci siamo occupati del sistema di nomofilachia della giurisdizione amministrativa per potere, finalmente, arrivare al nodo cruciale della ricerca: le ipotesi di riconduzione ad unità del sistema giurisdizionale italiano pervaso dalla presenza di un giudice speciale come quello amministrativo che, per attuale conformazione, riduce l effettività della tutela concessa al cittadino rispetto al giudice ordinario.
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Festa, Gianclaudio. "Il danno all'immagine della pubblica amministrazione." Doctoral thesis, Università di Catania, 2012. http://hdl.handle.net/10761/1249.

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Alio, Paola. "Il contratto a termine tra ordinamento nazionale e ordinamento comunitario." Doctoral thesis, Università di Catania, 2013. http://hdl.handle.net/10761/1456.

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Abstract:
La tesi tratta l evoluzione del contratto a tempo determinato a seguito degli interventi legislativi da parte dell Unione Europea e prova ad esaminare ed interpretare la normativa nazionale alla luce della disciplina comunitaria.
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Lo, Iacono Francesco. "Le intercettazioni telematiche nel sistema delle investigazioni digitali." Doctoral thesis, Università di Catania, 2014. http://hdl.handle.net/10761/1620.

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Abstract:
L evoluzione scientifica e tecnologica degli ultimi decenni ha radicalmente rivoluzionato le molteplici forme di interazione tra persone, potenziandone la velocità di trasmissione del pensiero e fornendo strumenti di azione e comunicazione dotati di incredibile efficacia. La crescente rilevanza che in un mondo sempre più interconnesso e globalizzato ha assunto, in particolare, la comunicazione informatica e telematica, ha reso non più rinviabile la previsione di norme volte, da un lato, a tutelarne la libertà e segretezza così come richiesto e prescritto dalla Costituzione - e, dall altro, a regolamentarne in modo più incisivo ed efficace le differenti forme di intrusione (o il loro utilizzo a fini criminali) oltre che la necessaria captazione a fini investigativi. Le variegate forme di comunicazione per via informatica e telematica nell ambito degli eterogenei rapporti interpersonali di tipo ludico, commerciale, amministrativo ma anche, ovviamente, criminale hanno ormai raggiunto, dopo anni di straordinaria espansione e diffusione, un ruolo centrale ed irreversibile nella società contemporanea, di talché una piena conoscenze delle problematiche giuridiche e tecniche sottese a tali realtà deve ritenersi bagaglio ormai indispensabile anche nell ambito della generalità delle investigazioni penali.
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LARICCIA, Matteo. "Riflessi costituzionali della liberalizzazione delle professioni." Doctoral thesis, Università degli studi del Molise, 2010. http://hdl.handle.net/11695/66376.

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Abstract:
Il lavoro è dedicato all’approfondimento del rapporto tra le professioni e la Costituzione economica. In particolare, si propone di dimostrare la piena ammissibilità dell’inquadramento della vicenda di liberalizzazione delle professioni all’interno della mutata interpretazione degli articoli 41, 43 e 117 della Costituzione. Il taglio pubblicistico, con l’attenzione privilegiata ai riflessi costituzionali dei cambiamenti intervenuti a livello amministrativo e comunitario, nella specie del diritto della concorrenza e delle libertà di circolazione, rappresenta una particolare originalità del lavoro. L’indagine integra organicamente l’esame della disciplina di ciascun argomento, con riferimenti puntuali alla giurisprudenza della Corte di giustizia, affiancata a quella della Corte costituzionale e delle principali corti ordinarie e non manca di considerare tutti gli aspetti normativi dei principali ordinamenti professionali, nonché l’evoluzione sia giurisprudenziale, sia delle decisioni delle autorità indipendenti nella materia. La particolare mole degli argomenti e le circostanze di una ancora non compiuta transizione del sistema ad una piena liberalizzazione rendono il tema particolarmente incerto e di difficile inquadramento. La tesi consta di quattro capitoli. Il primo capitolo è dedicato all’analisi della nozione e della natura giuridica delle professioni. Sotto questo punto di vista, sono evidenziate le difficoltà ricostruttive del sistema, sia dal punto di vista normativo, sia dal punto di vista della letteratura che più si è dedicata alla materia. In tal senso, posta ed esaminata attentamente la divergenza tra la nozione di professioni e quella di impresa, sia nella tradizionale interpretazione della disciplina interna, sia nelle più avanzate e ormai pacifiche interpretazioni del diritto comunitario, pone in luce con sufficiente attenzione e in modo problematico le premesse della ricerca e le criticità dello studio. Il secondo capitolo si occupa di tracciare un confronto tra la libertà professionale implicitamente contenuta nella Costituzione repubblicana e la libertà professionale affermatasi all’interno delle libertà di circolazione della Comunità europea. In questo contesto non si trascura l’evoluzione più recente del diritto comunitario, in particolar modo quella della Carta dei diritti fondamentali, evidenziando le criticità che possono emergere da una equiparazione sic et simpliciter tra l’attività professionale e l’attività di impresa. In questo senso, si pongono le riflessioni intorno alla nuova lettura degli articoli 41 e 43 della Costituzione. Il terzo capitolo si occupa della disciplina delle professioni nella riforma del Titolo V. Il capitolo evidenzia, attraverso l’analisi della giurisprudenza costituzionale successiva all’anno 2001, le principali criticità emerse intorno alla collocazione della materia delle professioni e degli ordini professionali. In questa parte del lavoro, si evidenzia la contiguità tra l’etichetta delle professioni e quella della concorrenza. Il quarto capitolo riguarda l’analisi dell'assetto pubblicistico di ordini e collegi professionali, alla luce delle criticità sopra rappresentate e si conclude con una riflessione sulle possibilità di una rinnovata collocazione degli enti professionali all’interno della Costituzione.
The work is dedicated to deepening the relationship between liberal professions and the part of the Italian Constitution that deals with Economics. In particular, it aims to demonstrate the full story of liberalization in the changed interpretation of Articles 41, 43 and 117 of the Constitution. Therefore it is a survey of how public law, with a privileged attention to constitutional changes, has been object of a new interpretation due to competition law and freedom of movement. The survey integrates precise references to the European Court of Justice, together with that of the Constitutional Court and ordinary courts and does not fail to consider the prononciations of the main legal professional bodies. The particular amount of arguments and the circumstances of a still unfinished transition to full liberalization makes the issue particularly uncertain and of difficult classification. The thesis consists of four chapters. First chapter is devoted to the analysis of the concept of legal professions. From this point of view, it highlights the difficulties of the reconstruction system from a regulatory standpoint and from the perspective given by the prevalent literature. In this sense, the chapter carefully examines the difference between the nature of professions and that of company/enterprise and in this frame it shows the most advanced interpretations of EU Courts. Second chapter deals with drawing a comparison between professional freedom implicitly contained in the Republican Constitution and the affirmed freedom of movement within the European Community. In this context, it does not neglects the most recent development of Community law, particularly that of the Charter of Fundamental Rights, highlighting the critical issues that can emerge from purely and simply drawing an equivalence between professional activity and the activity of enterprise. Third chapter deals with the regulation of professions in the reform of Title V. The chapter shows, through the analysis of constitutional jurisprudence subsequent to the year 2001, the main problems that emerged around the location of the labels professions and professional associations. In this part of the work, it shows the closeness between the label of the professions and that of competition. Fourth chapter covers the analyzes of public law colleges and concludes with a reflection on the possibility of a renewed place of professional bodies within the Constitution.
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ROSSI, Ivana. "La finanza di progetto nell'ambito del partenariato pubblico-privato." Doctoral thesis, Università degli studi del Molise, 2010. http://hdl.handle.net/11695/66380.

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Abstract:
Oggetto di questo lavoro di ricerca è, come si evince chiaramente dal titolo, l’istituto del Project financing e i suoi rapporti con l’ordinamento giuridico italiano. Preliminarmente è sembrato opportuno, ai fini di una più chiara ed esaustiva indagine speculativa, analizzare lo scenario istituzionale e giuridico in cui il Project Financing si colloca e di cui rappresenta uno dei più validi istituti, ossia il Partenariato pubblico privato, spesso abbreviato tramite l’utilizzo dell’acronimo PPP. Quest’ultimo si configura come una delle più recenti branche avanguardiste del diritto dell’economia e della governance economica. La prima definizione di Partenariato pubblico privato che rinveniamo è datata 2004 ed è una definizione documentale, che deriva cioè da un documento della Commissione Europea, più precisamente dal “Libro Verde relativo ai partenariati pubblico-privati ed al diritto comunitario degli appalti pubblici e delle concessioni” e che definisce, appunto, il PPP come una formula onnicomprensiva con cui si fa riferimento a “forme di cooperazione tra le autorità pubbliche e il mondo delle imprese che mirano a garantire il finanziamento, la costruzione, il rinnovamento, la gestione o la manutenzione di un’infrastruttura ovvero la fornitura di un servizio”. Ogni operazione di Partenariato pubblico privato, comprese anche quelle di Project financing, è caratterizzata da una serie di elementi che si possono così sintetizzare: durata relativamente lunga dell’operazione, forte finanziamento da parte dei soggetti privati e la ripartizione dei rischi dell’operazione tra soggetto pubblico e soggetto privato. A questa definizione documentale,ormai datata e superata, è necessario affiancare, o meglio sostituire, la definizione normativa che del PPP ha recentemente dato il nostro legislatore: infatti, con il D.Lgs. 11 settembre 2008, n. 152 (Terzo Decreto Correttivo al Codice dei Contratti Pubblici) si sono definiti i contratti di partenariato pubblico privato. Nella definizione codicistica di contratto di Partenariato pubblico privato rientrano tutte le tipologie alternative all’appalto e finalizzate a realizzare opere pubbliche o a fornire pubblici servizi. Da ciò si evince come il Partenariato pubblico privato non si sostanzi in una mera operazione economica, ma sia una nuova categoria negoziale, alternativa all’appalto, per la realizzazione di opere pubbliche. Dopo questa necessaria premessa sul PPP, la dissertazione prosegue, al capitolo 3, con l’analisi dell’istituto della “Concessione”, che si può definire come l’istituto giuridico che costituisce, nel nostro ordinamento, una sorta di antenato del Project financing, e, al capitolo 4, che costituisce la parte centrale di questo lavoro di ricerca, con l’analisi dei diversi soggetti che fanno parte di un’operazione di PF, con i possibili schemi di PF, con il suo ambito di applicazione oggettiva, con l’analisi dei rischi di progetto e il piano di fattibilità economico-finanziaria, con l’analisi della disciplina legislativa, che ripercorre l’evoluzione storica e normativa del PF dalla nascita dell’istituto stesso fino all’ultima novella legislativa, che è costituita dal Terzo Decreto correttivo al Codice dei Contratti pubblici. Il lavoro si conclude con due capitoli finali dedicati, rispettivamente, alla natura giuridica dell’istituto del Project financing ed ad una raccolta giurisprudenziale che analizza il PF nella giurisprudenza dei TAR, del Consiglio di Stato, della Corte Costituzionale e della Corte di Giustizia Europea.
The object of this research is, as is clear from the title, the institution of the project financing and its relationship with the Italian legal system. Preliminarily it appears desirable in order to more clearly speculative and exhaustive investigation, analyze the institutional and legal scenario in which the Project Financing takes place and which represents one of the most valuable institutions, namely the public-private partnership, often abbreviated by 's use of the acronym PPP. The latter is configured as a vanguard of the latest branches of business law and economic governance. The first definition of public-private partnership that was found is dated 2004 and is a definition document, which is derived from a document that the European Commission, more specifically, the "Green Paper on public-private partnerships and Community law on public contracts and concessions "and defines it as the PPP as a comprehensive formula which refers to" forms of cooperation between public authorities and the business community aimed at guaranteeing the financing, construction, renovation, management or maintenance infrastructure or the provision of a service. " Each operation of public-private partnership, including that of project financing, is characterized by a series of elements that can be summarized as follows: relatively long duration of the operation, stronger financial commitment from the private operation and the sharing of risks between public and private person. To this definition documentary, outdated and outmoded, it is necessary to add, replace or rather, the definition of PPP legislation has recently given our legislature: in fact, with the Leg. September 11, 2008, No 152 (Third Corrective Decree of the Code of Public Contracts) have defined the public-private partnership contracts. In the definition of codicistica public private partnership contract covers all types of alternative procurement and spending to provide public works or public services. This shows how the public-private partnership does not consist merely in a purely economic transaction, but is negotiating a new category, alternative contract for the construction of public works. After this necessary background on PPP, the thesis continues in Chapter 3, with the analysis of the institution of "concession", which can be defined as the legal institution which is, in our system, a sort of ancestor of the Project financing , and, in Chapter 4, which forms the core of this research, the analysis of the different subjects that are part of an operation of PPP with the patterns of PF, with its scope, objective, with the analysis of project risks and plan of economic and financial feasibility, with the analysis of legislative framework, which traces the historical evolution and regulatory institution of the PF from birth until the last legislative news, which is consisting of the Third Order Healing Public Contracts Code. The work concludes with two chapters devoted respectively to the legal nature of project financing institution and a collection of case law analyzing the PF in the case of TAR, the Council of State, the Constitutional Court and the Court of Justice.
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Cuoci, Rodolfo. "Principio di precauzione ed applicazioni nanotecnologiche." Doctoral thesis, Università degli studi del Molise, 2010. http://hdl.handle.net/11695/66225.

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Abstract:
Gli obiettivi principali di questa ricerca sono da ravvisare nell'esigenza di analizzare il valore giuridico ed il ruolo del principio di precauzione, non solo nel contesto normativo ambientale nazionale e comunitario, ma anche nel progressivo cambiamento dei rapporti tra diritto e scienza. Per questo motivo quindi, si è scelto di dare il giusto rilievo anche agli sviluppi critici che hanno interessato l'approccio precauzionale nel diritto statunitense ed internazionale, cercando infine di valorizzare l'importanza di questo prezioso strumento normativo, nel disciplinare e guidare un settore chiave della ricerca e dello sviluppo economico e sociale, nella moderna Società del Rischio: quello delle Nanotecnologie . Nel corso della sua problematica evoluzione, il principio di precauzione si è prestato a molteplici interpretazioni, e tuttora la sua applicazione continua a dare luogo ad interminabili dispute in conseguenza della sua potenziale ambiguità: tuttavia l’applicazione del metodo precauzionale non deve essere intesa come un limite, ma piuttosto come uno stimolo alle attività di ricerca scientifica, al fine di ridurre considerevolmente la condizione di rischio, e quindi di fare chiarezza scientifica in quelle ipotesi connotate da forte incertezza, rendendo al contempo più sicure le applicazioni industriali. Per evitare quindi che il principio di precauzione rimanga una semplice dichiarazione di intenti, oppure venga interpretato esclusivamente secondo l’impostazione estrema del perseguimento del rischio zero, la ricerca si sofferma sull'individuazione di tutti quegli strumenti procedurali che ne consentono una applicazione realmente bilanciata, equilibrata e ragionevole nelle situazioni di incertezza scientifica: alla costante ricerca di un punto di equilibrio tra interessi economici, di tutela dell'ambiente e della salute. La ricerca infine, pone una certa attenzione anche alle nuove e diverse forme di decisione in grado di favorire il confronto ed il dialogo tra tutti gli interlocutori coinvolti nelle decisioni precauzionali: autorità decisionali, esperti scientifici, opinione pubblica informata, ed operatori economici. La richiesta dei cittadini di essere preventivamente informati e di partecipare alle decisioni che riguardano lo sviluppo tecnico-scientifico, si pone infatti perfettamente in linea con l’esigenza di individuare una comune convergenza di volontà e di azioni.
The main objectives of this research are to be found in the need to analyze the legal status and role of the precautionary principle, not only in the context of national environmental regulation and community, but also the gradual change in the relationship between law and science. For this reason, therefore, it was decided to also give due importance to the critical developments that have affected the precautionary approach in U.S. law and international, seeking finally to build the importance of this valuable legal instrument, in regulating and guiding a key area research and economic and social development in the modern risk society: that of nanotechnology. During his critical developments, the precautionary principle is open to different interpretations, and still its application continues to give rise to endless disputes as a result of its potential ambiguity: however, the application of the precautionary approach should not be construed to limit, but rather as a stimulus to scientific research in order to significantly reduce the risk condition, and thus to clarify the scientific hypothesis connoted by high uncertainty, making it both more secure industrial applications. To avoid so that the principle of precautionary remain a mere declaration of intent, or is interpreted exclusively according to the setting of extreme pursuit of zero risk, the research focuses on the identification of all these procedural tools that enable its applications really balanced and reasonable in situations of scientific uncertainty: in the constant search for a balance between economic interests, environmental protection and health. The research finally put some attention to new and different forms of decision that can foster dialogue among all stakeholders involved in precautionary decisions: decision-making authorities, scientists, opinion informed public and economic operators. The demand of citizens to be informed in advance and to participate in decisions concerning the scientific and technological development, there is in fact perfectly in line with the need to identify a common convergence of will and action.
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Fierro, Luana. "La responsabilità per danno ambientale e l'assicurabilità del danno." Doctoral thesis, Università degli studi del Molise, 2010. http://hdl.handle.net/11695/66336.

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Abstract:
L’inquinamento, la preservazione dell’ambiente, e lo sfruttamento sostenibile delle risorse sono necessità sempre più sentite dalle aziende, che si dirigono consapevolmente verso l’adozione di politiche di riduzione dell’impatto ambientale, interessandosi concretamente al sostegno ed all’attuazione di azioni di riciclo dei materiali, oltre che all’efficienza energetica. Sono quindi predisposte verso uno sforzo supplementare, che va oltre la mera riduzione delle emissioni nell’ambiente, e procede verso il crescente ricorso alle compagnie di assicurazione, al fine di attivare strumenti idonei a tutelare l’ambiente ed i soggetti danneggiati. Per far fronte alla gestione di eventuali rilasci inquinanti diffusi nell’ambiente, idonei a causare lesioni personali a terzi, oppure danni materiali a beni di proprietà, oltre che all’habitat naturale circostante, si registra, ormai da tempo, il sempre maggior ricorso, ad apposite polizze assicurative, che non si limitano a coprire il rischio inquinamento tramite mere polizze di responsabilità civile generale (RCG), normalmente limitate al solo evento accidentale, ma si indirizzano alla copertura dell’intera gamma dei rischi ambientali generati. Dopo la nuova disciplina sulla responsabilità ambientale, emanata nel 2004 con la Direttiva 2004/35/CE, destinata ad imporre alle imprese industriali italiane e dell’Unione europea il ripensamento delle proprie strategie organizzative e gestionali, nell’esigenza di variabili strategiche più rilevanti, nell’ambito del settore assicurativo, che si serve di istituti assicurativi e riassicurativi, al fine di integrare la variabile ambientale nelle operazioni di routine, per favorire lo sviluppo sostenibile e la preservazione dell'ambiente, si è reso necessario il delineamento di un sistema produttivo idoneo a concorrere attivamente alla protezione ed al miglioramento della qualità dell’ambiente, sia per salvaguardare la salute dei cittadini, che per utilizzare in modo razionale le risorse naturali. Tramite la Direttiva 2004/35/CE del Parlamento Europeo e del Consiglio, del 21 aprile 2004, relativa alla responsabilità ambientale in materia di prevenzione e riparazione del danno ambientale, si stabilisce un quadro di riferimento incentrato sul principio "chi inquina paga", già riconosciuto nel Trattato istitutivo della Comunità europea (articolo 174 (2) Trattato CE), destinato a condurre gli Stati membri verso il pieno recepimento di principi già vigenti nel contesto europeo ed internazionale. Fu dato un termine di tre anni per procedere al recepimento ma, nonostante la scadenza, a metà novembre 2008 solo i due terzi degli Stati membri avevano recepito appieno la ELD, e nei confronti di quegli che non si erano attenuti alle prescrizioni indicate, nel giugno 2007, la Commissione si trovò costretta ad avviare procedure di infrazione. Altro problema, ampiamente dibattuto, all’interno del settore in analisi, è quello dell'assicurabilità del danno all'ambiente, che ha portato a dover contemperare due interessi totalmente contrastanti, da un lato quello di garantire ai danneggiati di essere in ogni caso risarciti, anche nel caso in cui la momentanea situazione finanziaria del danneggiante non lo consente, dall’altro quello di mantenere la funzione di deterrence caratteristica della responsabilità civile. Nel contempo è necessario debellare la convinzione per cui l’assicurazione serve a coprire i comportamenti illeciti dell'inquinatore, che si sente pertanto autorizzato ad agire senza alcun accorgimento a favore della tutela ambientale.
The pollution, the preservation of the environment, and sustainable use of resources are needs that companies feel increasingly, therefore today all companies are directed consciously to adopt policies to reduce environmental impact. They are interested in the practical implementation of activities to support and recycling of materials, and also energy efficiency, so they are prepared to make an extra effort, which goes beyond the mere reduction of emissions into the environment, because it pushes them towards the increasing use of insurance companies, in order to enable tools to protect the environment and the damaged goods. In order to manage the release of pollutants into the environment, which are likely to cause bodily injury to people, or damage to property ownership, and natural habitat, there is increasing the use of any appropriate insurance policies. This policies dosn’t covers only the cost of pollution through mere general liability insurance (RCG), that are normally restricted to accidental events, but they are directed to cover the full range of environmental risks. After the promulgation of new rules on environmental liability, introduced by Directive 2004/35/EC, to impose on the Italian enterprises and European Community industrial companies to rethinking their organizational strategy and management, these has increased the need that are in the national and international industry to have more insurance efficient tools. Today the companies use insurance and reinsurance instruments, especially in order to integrate the environmental variable in routine operations, to promote sustainable development and preservation of the environment. Even the production system contribute actively to the protection and improvement of environmental quality, both for the health of citizens, who use natural resources rationally. In the field investigated, the environmental damage insurance is a problem much debated, and it leads to having to reconcile two very conflicting interests, specifically it must ensure compensation to the injured in any case, even if the financial situation of the hurting doesn’t permit this. On the other hand, it must maintain the function of deterrence, which is characteristic of civil liability, because the insurance haven’t to cover the illegal behavior of the polluter.
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Wulan, Wulan <1987&gt. "La registrazione immobiliare nell'ordinamento cinese e nelle esperienze giuridiche europee: modelli per una nuova riforma in Cina." Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2015. http://amsdottorato.unibo.it/6930/1/WULAN__WULAN_TESI_.pdf.

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Abstract:
L’ordinamento giuridico cinese contemporaneo si è, recentemente, impegnato in una riforma che ha interessato le norme vigenti in materia di registrazione immobiliare con l’intento di realizzare un sistema unitario dell’istituto. Dal momento che la modernizzazione del diritto civile cinese è iniziata - a partire dalla fine del XIX secolo – tramite il recepimento del diritto civile occidentale, la disamina delle esperienze europee in materia di pubblicità immobiliare assume una notevole importanza, al fine di esaminare le norme vigenti in Cina e i cambiamenti scaturenti dalla riforma. Pertanto, l’obiettivo della mia ricerca è stato quello di avanzare una tesi che possa rivelarsi quale strumento utile per la riforma in Cina, attraverso uno studio comparato dei modelli europei in materia di registrazione immobiliare. A tal fine, il lavoro è stato suddiviso in due parti: nella prima si è presentata un’analisi dettagliata del diritto di proprietà, del dualismo delle proprietà fondiarie e relative problematiche, del sistema dei diritti reali costituito dalla Legge sui diritti reali del 2007, da cui è partita la riforma dell’istituto della registrazione immobiliare. Un approfondimento particolare è dedicato al pluralismo dei regimi di registrazione immobiliare vigenti nel diritto cinese contemporaneo e all’introduzione dei cambiamenti apportati dal nuovo regolamento del 2015. Nella seconda parte dell’elaborato, attraverso lo studio comparato dei diversi modelli Europei (Francese, Tedesco e Inglese), si è tentato di illustrare le esperienze europee in materia di pubblicità immobiliare maturate nei tre temi maggiormente rappresentativi e concreti, quali la tutela degli interessi privatistici, l’autenticità dei titoli e il ruolo del notaio, la procedura della pubblicità immobiliare, al fine di individuare una via percorribile per il perfezionamento del sistema unitario della registrazione nell’ordinamento cinese. Nelle conclusioni, infine, sono state inserite anche alcune riflessioni circa l’importanza dello studio del diritto comparato per l’esperienza Cinese.
Recently, a legal reform on the institution of real estate registration is taking place in China which aims to establish a uniform system of real estate registration in Chinese legal system. Since the modernization of Chinese civil law began from the reception of Western civil law in the last years of the nineteenth century, in order to examine the rules in force and changes arising in the reform, an analysis of the European real estate registration systems is greatly useful. Therefore, the goal of my doctoral research is to present, through the comparative study on European models of real estate registration, a thesis that it may be useful for the reform in China. In order to achieve this goal, the paper presented now is composed of two parts: the first part has analyzed the property right, the duality of the land property and relative problems, the real estate rights system provided in the Property Law 2007, in particular, has examined the existing plural regimes of real estate registration in China and generally introduced the changes brought by the new Regulation of 2015. The second part of the thesis focuses on the analysis of European real estate registration systems and useful experiences for the Chinese reform. Through the comparative study on the different European models (French, German and English models), the thesis has found the useful experiences in three specific arguments, the protection of private interests, the authenticity of the titles and the role of the notary and, last, the Procedure of real estate registration, which may be improve the Chinese real estate registration. In the conclusion, as well as to conclude the research carried out in the first two parts, are also presented some simple reflections on the comparative law study in China.
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Wulan, Wulan <1987&gt. "La registrazione immobiliare nell'ordinamento cinese e nelle esperienze giuridiche europee: modelli per una nuova riforma in Cina." Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2015. http://amsdottorato.unibo.it/6930/.

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Abstract:
L’ordinamento giuridico cinese contemporaneo si è, recentemente, impegnato in una riforma che ha interessato le norme vigenti in materia di registrazione immobiliare con l’intento di realizzare un sistema unitario dell’istituto. Dal momento che la modernizzazione del diritto civile cinese è iniziata - a partire dalla fine del XIX secolo – tramite il recepimento del diritto civile occidentale, la disamina delle esperienze europee in materia di pubblicità immobiliare assume una notevole importanza, al fine di esaminare le norme vigenti in Cina e i cambiamenti scaturenti dalla riforma. Pertanto, l’obiettivo della mia ricerca è stato quello di avanzare una tesi che possa rivelarsi quale strumento utile per la riforma in Cina, attraverso uno studio comparato dei modelli europei in materia di registrazione immobiliare. A tal fine, il lavoro è stato suddiviso in due parti: nella prima si è presentata un’analisi dettagliata del diritto di proprietà, del dualismo delle proprietà fondiarie e relative problematiche, del sistema dei diritti reali costituito dalla Legge sui diritti reali del 2007, da cui è partita la riforma dell’istituto della registrazione immobiliare. Un approfondimento particolare è dedicato al pluralismo dei regimi di registrazione immobiliare vigenti nel diritto cinese contemporaneo e all’introduzione dei cambiamenti apportati dal nuovo regolamento del 2015. Nella seconda parte dell’elaborato, attraverso lo studio comparato dei diversi modelli Europei (Francese, Tedesco e Inglese), si è tentato di illustrare le esperienze europee in materia di pubblicità immobiliare maturate nei tre temi maggiormente rappresentativi e concreti, quali la tutela degli interessi privatistici, l’autenticità dei titoli e il ruolo del notaio, la procedura della pubblicità immobiliare, al fine di individuare una via percorribile per il perfezionamento del sistema unitario della registrazione nell’ordinamento cinese. Nelle conclusioni, infine, sono state inserite anche alcune riflessioni circa l’importanza dello studio del diritto comparato per l’esperienza Cinese.
Recently, a legal reform on the institution of real estate registration is taking place in China which aims to establish a uniform system of real estate registration in Chinese legal system. Since the modernization of Chinese civil law began from the reception of Western civil law in the last years of the nineteenth century, in order to examine the rules in force and changes arising in the reform, an analysis of the European real estate registration systems is greatly useful. Therefore, the goal of my doctoral research is to present, through the comparative study on European models of real estate registration, a thesis that it may be useful for the reform in China. In order to achieve this goal, the paper presented now is composed of two parts: the first part has analyzed the property right, the duality of the land property and relative problems, the real estate rights system provided in the Property Law 2007, in particular, has examined the existing plural regimes of real estate registration in China and generally introduced the changes brought by the new Regulation of 2015. The second part of the thesis focuses on the analysis of European real estate registration systems and useful experiences for the Chinese reform. Through the comparative study on the different European models (French, German and English models), the thesis has found the useful experiences in three specific arguments, the protection of private interests, the authenticity of the titles and the role of the notary and, last, the Procedure of real estate registration, which may be improve the Chinese real estate registration. In the conclusion, as well as to conclude the research carried out in the first two parts, are also presented some simple reflections on the comparative law study in China.
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Portaleone, Dana <1991&gt. "Che cosa significa emancipazione? Organizzazione sociale, norme giuridiche e potere paterno dalla Rivoluzione francese agli anni Quaranta dell'Ottocento." Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2022. http://amsdottorato.unibo.it/9576/1/Tesi%20PORTALEONE%20pdf.pdf.

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Abstract:
La tesi presenta un’analisi storico-concettuale del concetto di emancipazione in Francia tra la Rivoluzione francese e gli anni Quaranta dell’Ottocento a partire dalla centralità delle donne nel processo rivoluzionario e dal problema del potere paterno e dell’ordine della famiglia. Da questa prospettiva viene ricostruito il momento di affermazione del significato moderno del concetto: prima con l’Illuminismo e poi con la Rivoluzione francese si determina un progressivo allargamento semantico che farà posto a significati politico-sociali inediti e a una serie di soggetti imprevisti. La Rivoluzione presenta infatti sulla scena un soggetto collettivo, già maturo, che dà forma all’emancipazione rivoluzionaria. Quest’ultima richiede una specifica scienza in grado di arginare i suoi effetti politici più pericolosi senza tradirne le premesse formali. A questo risponde l’Idéologie come scienza sociale sul finire della Rivoluzione. Se le donne in questi anni si mobilitano a partire dall’emancipazione rivoluzionaria, esse rappresentano al tempo stesso un problema fondamentale per l’ordine rivoluzionario come mostra il dibattito sul potere paterno che fa luce sul passaggio, fondamentale per il concetto di emancipazione, dal potere di emancipare del padre a quello dello Stato emancipatore. Gli esiti di questo dibattito si trovano nel Codice civile e nella sua emancipazione codificata, che definisce i confini giuridici e formali dell’emancipazione rivoluzionaria e le sue gerarchie. In seguito, la tesi ricostruisce le trasformazioni del concetto all’indomani della Rivoluzione nella dottrina di Saint-Simon e dei suoi allievi. Questa sarà all’origine del discorso che si sviluppa in Francia tra gli anni Trenta e Quaranta sul problema dell’emancipazione della donna che trova espressione negli scritti delle donne saint-simoniane. La tesi si ferma alle porte degli anni Quaranta quando l’emancipazione nel suo significato moderno si stabilizza e diventa un vero e proprio concetto di movimento, espressione di processi di emancipazione che si erano preparati negli anni precedenti.
This thesis presents a historical-conceptual analysis of the concept of emancipation in France between the French Revolution and the 1840s. It begins by considering the centrality of women in the revolutionary process and the problem of paternal power. From this perspective, the dissertation reconstructs the modern meaning of the concept of emancipation: beginning with the Enlightenment, and then with the French Revolution, it tracks a progressive semantic enlargement that made way for new political-social meanings and a series of unforeseen subjects. Indeed, the Revolution created a mature collective subject which gave shape to revolutionary emancipation. The latter required a specific science capable of taming its most dangerous political effects without betraying its formal premises. The social science of Idéologie responded to this. If women in these years were mobilised on the basis of revolutionary emancipation, they were at the same time a fundamental problem for the revolutionary order as shown by the debate on paternal power. This debate shed light on the transition from the emancipating power of the father to that of the emancipating state. The outcomes of this debate are found in the Civil Code and its codification of emancipation, which defines the legal and formal boundaries of revolutionary emancipation. Next, the thesis reconstructs the transformations of the concept in the aftermath of the Revolution in the doctrine of Saint-Simon and his students. This doctrine was the origin of the discourse that developed in France between the 1830s and 1840s on the problem of the emancipation of women, which found expression in the writings of Saint-Simonian women. The thesis stops at the gates of the 1840s when emancipation in its modern meaning stabilised and became a real concept of movement, an expression of emancipation processes that had been prepared in the preceding years.
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Zornetta, Giulia <1987&gt. "Langobardia minor, secoli IX-XI: persistenza e trasformazione dell'identità longobarda tra confronto politico, pratiche giuridiche e memoria storiografica." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2012. http://hdl.handle.net/10579/1983.

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Abstract:
L'elaborato si pone quale scopo quello di analizzare la persistenza e la trasformazione dell'identità longobarda nell'Italia meridionale dopo la caduta del Regnum Langobardorum, che fu annesso all'impero carolingio nel 774. Le fonti utilizzate - cronachistiche e documentarie - hanno permesso di stabilire tre filoni di riflessione, uno riguardante la memoria storiografica delle élites colte, uno sulla reiterazione delle pratiche giuridiche ed uno a proposito del confronto politico sia interno, nelle lotte di fazioni, sia nel rapporto spesso conflittuale con Franchi, Bizantini ed, infine, Normanni.
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