Academic literature on the topic 'Giudiziario'

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Journal articles on the topic "Giudiziario"

1

Deidda, Beniamino. "Dall'ineluttabile fatalitŕ al processo Thyssen." QUESTIONE GIUSTIZIA, no. 2 (June 2012): 125–46. http://dx.doi.org/10.3280/qg2012-002003.

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Abstract:
Premessa / 1. Una strage "inevitabile" e silenziosa / 2. La legislazione di sicurezza nei luoghi di lavoro / 3. La legislazione di origine comunitaria / 4. Gli organi di vigilanza nei luoghi di lavoro / 5. La repressione giudiziaria dei reati contro la salute dei lavoratori / 6. Le malattie da lavoro e l'azione della magistratura / 7. I possibili rimedi dell'azione giudiziaria / 8. La "svolta" del processo contro la Thyssen Krupp / 9. Le imputazioni per dolo in materia di infortuni e malattie professionali / 10. Quali prospettive per l'intervento giudiziario?
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2

Profiti, Pasquale. "Obiettivo: L'attivitŕ di consulenza di magistrati italiani nei Balcani." QUESTIONE GIUSTIZIA, no. 3 (July 2009): 116–22. http://dx.doi.org/10.3280/qg2009-003011.

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Abstract:
- Il Consiglio d'Europa si č avvalso e si avvale dell'esperienza di magistrati italiani nella costruzione e sviluppo delle funzioni giudiziarie degli Stati aderenti che attraversano la fase di sviluppo e consolidamento democratico. Č quanto avvenuto per le scuole della magistratura in Albania e Bosnia, per la definizione dell'assetto del potere giudiziario in Moldavia e Georgia, per l'elaborazione e/o applicazione dei nuovi codici di procedura penale dell'Albania, del Kosovo e della Macedonia.
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3

Guarnieri, Carlo, and Patrizia Pederzoli. "L'ESPANSIONE DEL POTERE GIUDIZIARIO NELLE DEMOCRAZIE CONTEMPORANEE." Italian Political Science Review/Rivista Italiana di Scienza Politica 26, no. 2 (August 1996): 269–315. http://dx.doi.org/10.1017/s0048840200024242.

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Abstract:
In una recente rassegna dei rapporti fra magistratura e politica – dal significativo titolo «L'espansione globale del potere giudiziario» (Tate e Vallinder 1995) – si è giunti parlare di un processo di «giudiziarizzazione della politica» che interessa ormai tutti i regimi democratici, e cioè di un'«espansione del raggio d'azione dei tribunali o dei giudici a spese dei politici e/o degli amministratori: in altre parole lo spostamento dei diritti di decisione dal legislativo, il governo o l'amministrazione verso i tribunali» (Vallinder 1995, 13). Le ragioni di questo fenomeno sono numerose e vanno collegate a tendenze di lungo periodo che si manifestano, ma con maggior o minor forza, in tutti i regimi democratici (Pederzoli 1990). In realtà, non si tratta di un fenomeno del tutto nuovo in paesi come gli Stati Uniti, ma di recente si è manifestato anche nelle democrazie dell'Europa latina: Spagna, Francia e soprattutto Italia. Per comprendere le ragioni alla base di questa nuova rilevanza dell'azione giudiziaria analizzeremo questi tre casi insieme a Stati Uniti – un sistema politico da sempre contraddistinto da un notevole attivismo giudiziario – Inghilterra e Germania, due paesi che, pur appartenendo a due diverse tradizioni giuridiche – rispettivamente dicommonecivil law– sono stati caratterizzati, almeno fino ad oggi, da una minore propensione della magistratura a intervenire nel processo politico1.
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Rullo, Luigi. "Il sistema giudiziario. L’espansione del potere giudiziario nelle democrazie contemporanee." Contemporary Italian Politics 12, no. 1 (January 2, 2020): 103–5. http://dx.doi.org/10.1080/23248823.2020.1712880.

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Galluccio, Alessandra. "Misure di prevenzione e "caporalato digitale": una prima lettura del caso Uber Eats." GIORNALE DI DIRITTO DEL LAVORO E DI RELAZIONI INDUSTRIALI, no. 169 (April 2021): 105–20. http://dx.doi.org/10.3280/gdl2021-169006.

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Abstract:
L'articolo ripercorre la vicenda di una delle prime applicazioni giurisprudenziali di una misura di prevenzione - quella dell'amministrazione giudiziaria a una società che si avvale di riders sottoposti a condizioni di sfruttamento lavorativo potenzialmente integranti il reato di cui all'art. 603-bis del codice penale. Il contributo, dopo avere offerto una panoramica della vicen-da e degli istituti coinvolti, si sofferma in particolar modo su alcune peculiarità del caso di spe-cie: l'uso degli indici di sfruttamento; la penale responsabilità di Uber e dei suoi dipendenti; il ruolo dell'amministratore giudiziario.
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6

Tapia, Guzmŕn Juan. "L'intervento del potere giudiziario in Cile durante e dopo il golpe militare del 1973." QUESTIONE GIUSTIZIA, no. 3 (July 2009): 165–73. http://dx.doi.org/10.3280/qg2009-003016.

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Abstract:
1. Il golpe e le principali violazioni dei diritti umani2. Come si comportň il potere giudiziario?3. Il potere giudiziario e la violazione dei diritti umani dopo la conclusione della dittatura4. Conclusioni.
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7

D'Angelo, Giuliana, Paola Landriani, Silvia Lorenzini, Marinella Malacrea, Fanny Marchese, Ulla Seassaro, and Giovanni Tarzia. "L'accompagnamento giudiziario dei minori abusati: costruire il soggetto dell'azione giudiziaria. Metodologia e strumenti operativi." MINORIGIUSTIZIA, no. 4 (April 2010): 136–58. http://dx.doi.org/10.3280/mg2009-004019.

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8

Cabral, Antônio Do Passo. "PER UN NUOVO CONCETTO DI GIURISDIZIONE." Revista da Faculdade Mineira de Direito 18, no. 35 (July 30, 2015): 107. http://dx.doi.org/10.5752/p.2318-7999.2015v18n35p107.

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Abstract:
<p class="normal">La giurisdizione, nelle parole di Nicola Picardi, è la “<em>vocazione del nostro tempo”. </em>L’evoluzione dello Stato di Diritto ha fatto sì che, nella vita in società, questioni importanti vengano definite dal giudiziario. In questa linea di pensiero assume un ruolo rilevante la ricerca di un concetto di giurisdizione attuale.</p><p class="normal">Sebbene quel che si intende per giurisdizione sia in gran misura cambiato nel corso degli anni, il tema poggia su premesse che non riescono più a rispondere alle aspirazioni delle comunità umane, né riflettono la gamma multi faccettata di funzioni che gli organi giudiziari sono sollecitati ad esercitare nello Stato di Diritto contemporaneo.</p>
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Suchecki, Zbigniew. "Wydalanie duchownych na podstawie kanonicznego procesu karnego." Prawo Kanoniczne 54, no. 3-4 (December 10, 2011): 77–115. http://dx.doi.org/10.21697/pk.2011.54.3-4.03.

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Abstract:
Il processo penale canonico ha sempre costituito l’extrema ratio cui ricorrere solo quando fossero esaurite tutte le altre vie per ottenere la riparazione dello scandalo, il ristabilimento della giustizia, l’emendamento del reo (cfr. c. 1341). Le cause penali necessitano della presenza del promotore di giustizia in quanto con esse si vuole perseguire le finalità della giustizia e della tutela del bene pubblico. Per irrogare o dichiarare la pena il Codice di Diritto Canonico del 1983 prevede una doppia procedura penale: giudiziaria (che si concluderà con una sentenza) o amministrativa (stragiudiziale – che si concluderà con un decreto). Nel processo penale giudiziario il Promotore di giustizia svolge il compito di parte attrice o titolare dell’azione criminale contro l’imputato. Giovanni Paolo II nel discorso alla Rota Romana ha sottolineato che «l’istituzionalizzazione di quello strumento di giustizia che è il processo rappresenta una progressiva conquista di civiltà e di rispetto della dignità dell’uomo» (Cfr. Giovanni Paolo II, Discorso alla Rota Romana, (18 gennaio 1990), in L’Osservatore Romano, 19 gennaio 1990, p. 5). Si evince molto chiaramente dal can. 1342, § 1 la preferenza del legislatore per la via giudiziale. Infatti, il processo penale giudiziario offre maggiori garanzie di giustizia, in quanto assicura e garantisce in modo conforme il diritto alla difesa, permette al giudice di consolidare una maggiore certezza morale sull’esistenza dei fatti mediante l’acquisizione giudiziale delle prove, delle circostanze e dell’imputabilità, valutando tutte le circostanze del delitto, determina la condizione dell’imputato, precisa il grado del danno causato dal delitto, applica con equità la pena giusta alla luce degli elementi emersi durante il giudizio. Rimangono tuttavia casi in cui il legislatore indica la via giudiziale come la più adatta, che certamente offre maggiori certezze e garanzie ai fini dell’accertamento della verità, della giustizia e soprattutto della salvaguardia dei diritti dei fedeli. Innanzitutto essa è obbligatoria per irrogare o dichiarare le pene più gravi, come quelle espiatorie perpetue (can. 1336). «Per decreto non si possono infliggere o dichiarare pene perpetue; né quelle pene che la legge o il precetto che le costituisce vieta di applicare per decreto» (can. 1342, § 2). Il promotore di giustizia assume le vesti di parte attrice o titolare dell’azione criminale (actio criminalis) contro l’imputato. Egli è la persona pubblica costituita per tutelare il bene pubblico, che deriva dall’osservanza della legge, al di là delle considerazioni soggettive can. 1362, § 1; 1720, 3°; 1726. Nel processo penale, a protezione dei diritti del fedele il legislatore vieta espressamente di imporre all’imputato il giuramento e l’accusato non è tenuto a confessare il delitto (can. 1728, § 2). In questo modo si garantisce al reo la scelta della linea difensiva più opportuna senza costrizione a riconoscere i fatti che siano a sé sfavorevoli. Il processo penale giudiziario prevede e garantisce al reo un diritto fondamentale di appello dopo l’emanazione della sentenza di condanna (can. 1727, § 1). Inoltre garantisce il diritto di appello al promotore di giustizia nelle cause in cui la loro presenza è richiesta (cfr. cann. 1727, § 2, 1628). Il termine per proporre l’appello è di 15 giorni e va proposto avanti al giudice a quo, che ha emesso la sentenza. Può essere fatto a voce, ed in tal caso il notaio lo deve mettere per scritto avanti allo stesso appellante (can. 1630, § 2). Il can. 1353 disciplina che «l’appello o il ricorso contro le sentenze giudiziali o i decreti che infliggono o dichiarano una pena qualsiasi hanno effetto sospensivo». Il legislatore prevede nel Capitolo III: «de actione ad damna reparanda» un’azione contenziosa per la riparazione dei danni ingiustamente inferti dal delitto (cann. 1729–1731). Pur consentendo nell’ambito del processo penale giudiziario l’esercizio dell’azione per il risarcimento dei danni, il legislatore tiene sempre distinte le due azioni, quella criminale, tendente all’irrogazione o alla dichiarazione della pena, e quella contenziosa per la riparazione dei danni inferti dal delitto. La sentenza può essere eseguita dopo che sia passata in giudicato, ossia dopo una duplice sentenza conforme che non sempre si ha con la decisione di secondo grado.
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Righettini, Stella. "LA POLITICIZZAZIONE DI UN POTERE NEUTRALE. MAGISTRATURA E CRISI ITALIANA." Italian Political Science Review/Rivista Italiana di Scienza Politica 25, no. 2 (August 1995): 227–65. http://dx.doi.org/10.1017/s0048840200023571.

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Abstract:
IntroduzioneLe vicende ditangentopolie le relative conseguenze politico-istituzionali hanno conferito all'intervento giudiziario un rilievo maggiore che in passato rispetto ai complessi rapporti tra poteri dello Stato e tra governanti e governati. La magistratura, soprattutto quella penale, mostra di aver acquisito una consapevolezza del proprio ruolo e delle proprie funzioni nell'ambito del sistema politico come forse mai in precedenza nella storia della repubblica. Ci si interroga ancora oggi, a tre anni di distanza dall'inizio ditangentopoli, sul perché l'intervento dei magistrati abbia accelerato la crisi del regime democratico italiano e favorito l'inizio di una fase di transizione. Ci si chiede, inoltre, in che misura, con quali conseguenze e per quanto tempo ancora gli attori giudiziari saranno in grado di conservare un potenziale di influenza così ampio sul sistema politico e sulla funzionalità di istituzioni governative e parlamentari.
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Dissertations / Theses on the topic "Giudiziario"

1

Mezzacapo, Arcangelo Maria. "Efficienza del sistema giudiziario italiano. Un'analisi di frontiera per gradi di giudizio." Doctoral thesis, Universita degli studi di Salerno, 2010. http://hdl.handle.net/10556/164.

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Abstract:
2007 - 2008
La tesi, dopo aver premesso la condizione di crisi in cui versa la giustizia italiana, propone una definizione di sistema giudiziario. Emergono tre principali dimensioni interessanti per ogni analisi, sia del sistema nel suo complesso, sia dei singoli aspetti. Viene proposta, inizialmente, una rassegna dei confronti internazionali tra sistemi giudiziari di diversi paesi. Seguono gli studi che si concentrano, esclusivamente, su di un singolo sistema giudiziario nazionale. A questo punto viene proposta un’analisi empirica del sistema giudiziario italiano. Dopo avere illustrato le particolarità del sistema italiano, si procede, mediante la Data Envelopment Analysis (DEA), alla misurazione dell'efficienza tecnica e di scala di corti d'appello e tribunali ordinari. Un primo obiettivo di questo studio è stato quello di sopperire alla carenza nella letteratura di uno studio relativo ai singoli uffici giudiziari italiani del primo e del secondo grado di giudizio. Oltre ad una disaggregazione più fine, l’analisi presenta, anche, una maggiore estensione temporale delle osservazioni. La scelta, anch’essa innovativa, di distinguere gli output in base a tre differenti tipologie di procedimenti giudiziari (penali, in materia di lavoro e previdenza e altri procedimenti civili), ha consentito di migliorare la significatività dei risultati. Emerge dalla DEA che le efficienze tecniche delle corti di appello, soprattutto, e dei tribunali, non sono molto differenziate geograficamente. Peraltro, vi è stato in tutti gli uffici giudiziari un significativo aumento dell'efficienza tecnica. Non vi è aumento invece per le efficienze di scala, che tuttavia risultano abbastanza elevate. Primo e secondo grado di giudizio vengono considerati congiuntamente, in un secondo step dell'analisi (a nostra conoscenza, mai prima considerato in letteratura) nel quale le misure di efficienza, insieme ad altre variabili, vengono messe in relazione, mediante opportune tecniche di regressione, con la durata media dei procedimenti. Inoltre, viene esaminata la significatività di alcune variabili per la determinazione dell’efficienza. Emerge chiaramente che la durata dei procedimenti dipende dalla litigiosità (ritardata di un anno), ma è ridotta da un aumento nella dotazione di input, o dell'efficienza tecnica. Conta poco anche qui l'efficienza di scala. Per le corti d'appello sono i magistrati a essere l'input più significativo, mentre questo ruolo è assunto dagli amministrativi per i tribunali ordinari. Non è infine possibile trovare alcuna variabile significativa per la determinazione dell'efficienza tecnica (compresa, per le corti d'appello, l'efficienza media dei tribunali del distretto), se si tiene conto del ruolo degli effetti individuali dati. [a cura dell'autore]
VII n.s.
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Tumidei, Kusi Giada. "L'interprete giudiziario: verso un'identità professionale." Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2015. http://amslaurea.unibo.it/8217/.

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Abstract:
L’obiettivo di questo elaborato consiste nel ribadire l’esigenza di promuovere la professionalizzazione della categoria degli interpreti giudiziari nell’ottica di un riconoscimento, una regolarizzazione e una tutela delle persone che assumono un ufficio tanto oneroso e così profondamente intrecciato con il principio di equità del procedimento giudiziario, fondamento di uno Stato civile.
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Corona, Di Segni Mara <1995&gt. "Il sistema giudiziario giapponese: il caso Ghosn." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2022. http://hdl.handle.net/10579/21017.

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Abstract:
Questo elaborato si concentra sulle falle del sistema giudiziario giapponese prendendo in analisi, come studio di caso, il recente processo nei confronti dell’ex amministratore delegato dell’Alleanza Reanult-Nissan-Mistubishi, Carlos Ghosn. Lo scopo è quello di presentare le problematiche della Magistratura giapponese, esponendone la relativa applicazione nel caso Ghosn, che da anni vengono criticate a livello internazionale in quanto violanti i diritti umani degli imputati e motivo dell’appellativo “hostage justice” (hitojichi shiho). Al fine di fornire un quadro completo del tema trattato, sarà sviluppato un excursus che toccherà diversi punti: la storia e le principali riforme del sistema giudiziario; il confronto con l’America, che è frequentemente usata come termine di paragone in relazione al Giappone; le difficili questioni delle confessioni, detenzioni, interrogatori e il potere della procura; le critiche delle Nazioni Unite ed infine si analizzerà nello specifico il caso Ghosn. Nella fase conclusiva dell’elaborato, verranno esposte le opinioni personali e le aspettative future relative a quello che vorrebbe porsi come un Paese sviluppato e democratico, in cui il rispetto e la garanzia dei diritti umani dei cittadini rappresenta la base della Giustizia, ma che non sempre riesce nel suo intento.
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4

Ciliberti, Anna. "Il sistema giudiziario italiano: un’analisi di efficienza." Doctoral thesis, Universita degli studi di Salerno, 2015. http://hdl.handle.net/10556/2142.

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Abstract:
2013 - 2014
The problem of the inefficiency of the judicial system is a very present in Italy. In Italy the average duration of a process is significantly higher than that of the Ocse countries. The excessive length of judgments has meant that the cost incurred by the Italian government for compensation for financial loss for the unreasonable length of the process has assumed alarming proportions. The Italian judicial system is characterized, respect to major European countries, for the high litigation and for the high number of lawyers working in the field of legal services respect to the population... [edited by author]
XIII n.s.
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Fiorese, Martina <1988&gt. "I media, il giudiziario e la società civile in Cina." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2013. http://hdl.handle.net/10579/2379.

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Abstract:
I media svolgono un ruolo di enorme importanza in Cina, sia per la tradizionale funzione di supporto alla leadership al potere, sia perché sono sempre più impegnati nel promuovere lo sviluppo della società civile. Essi, a seguito delle riforme intraprese dal Paese, e ancora di più dopo il suo ingresso nella WTO, sono andati incontro a dei cambiamenti senza precedenti, acquisendo maggiori spazi di autonomia. Con il giornalismo investigativo, e grazie al supporto di Internet, i media rappresentano il luogo prediletto per il dibattito sulla società civile cinese, e l’opinione pubblica se ne serve per far sentire la propria voce. I cittadini della RPC che si vedono violati nei loro diritti e nelle loro libertà, si servono dei media, e degli avvocati per la tutela dei diritti, per portare alla luce i problemi che li affliggono. I media quindi svolgono un ruolo di supervisione del benessere della società stessa e influenzano le decisioni prodotte dal giudiziario, responsabile teoricamente della tutela dei diritti degli individui. Ne scaturisce un conflitto tra i giudici e i giornalisti, che si dimostrano sempre più attenti nel loro ruolo di difensori dei cittadini. L’antagonismo tra giudiziario e sistema mediatico è influenzato nel suo esito dall’onnipresente Partito comunista, minacciato sempre di più da un’opinione pubblica sempre più influente, che è la base della sua legittimazione. I giornalisti, oltre che gli avvocati, proprio perché agiscono all’interno del sistema vigente e secondo le regole imposte dal PCC, sono i maggiori responsabili del progresso della società civile e dei cambiamenti politici e legislativi del Paese.
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Modello, Maria. "Interpretare in ambito giuridico e giudiziario: guardare oltre la conoscenza linguistica." Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2015. http://amslaurea.unibo.it/9175/.

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Abstract:
L’idea del presente elaborato è nata da una curiosità ed interesse personale di un corso svolto in Erasmus presso la Fachhochschule Köln. Ho subito pensato di approfondire il tema dell’interprete giudiziario e giuridico come figura determinante sia nel processo penale che nella società. Per dare un quadro generale della situazione ho deciso di dividere la tesi in tre capitoli. Nel primo capitolo spiegherò il concetto di interpretazione, attività interlinguistica tesa a creare una comunicazione tra persone di diverse lingue, presentando le varie tipologie e facendo un accenno alla figura del mediatore linguistico-interculturale. Nel secondo capitolo, porrò l’attenzione sul diritto all’assistenza linguistica dell’imputato e della vittima alloglotta durante il processo penale con l’obiettivo di evidenziare le tutele linguistiche europee e in particolar modo italiane. Mi concentrerò, inoltre, sulla mancanza di una formazione adeguata della professione, in Italia, con lo scopo di delineare la necessità di agire di fronte a una situazione di diritti negati, di ruoli misconosciuti, di assenza di consapevolezza e di conoscenza. Nel terzo ed ultimo capitolo mi soffermerò sull’interpretazione giuridica analizzando il video pedagogico di un interrogatorio della questura di Forlì-Cesena, tratto dal progetto europeo ImPLI - Improving Police and Legal Interpreting, per mettere in evidenza le tecniche di interrogatorio utilizzate e le difficoltà che si presentano nel mediare per le indagini di polizia.
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Peruzzi, Chiara. "L'interpretazione in ambito giuridico: un'indagine conoscitiva nella citta di Arezzo." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2017. http://amslaurea.unibo.it/12706/.

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Abstract:
This dissertation discusses the situation of legal interpreting in Italy. The aim is to describe the legislative framework of the linguistic assistance provided in this area in Italy, point out the shortcomings in the provision of this service, including the difficulties faced by legal interpreters, and investigate whether the Italian legislation on the matter is correctly applied in the city of Arezzo by interviewing people who work with legal interpreters in police stations, courthouses and the prison. Chapter 1 aims to give an overview on the presence of non-Italian speaking people in Italy, such as foreign residents, foreign tourists and migrants. There follows a description of the situation of foreign-born arrestees. Chapter 2 focuses on the legal framework of the linguistic assistance provided in Italian legal settings. It contains an analysis of the articles of several Codes of Criminal Procedure in force in different historical states of Italy that refer to the position of the interpreter, and a detailed description of the current legislation. Chapter 3 analyses the most frequent difficulties acknowledged by the interpreters, as well as several problems arising due to an incomplete implementation of the EU directives in Italy’s legislation. Chapter 4 deals with the situation of legal interpreting in Arezzo. Interviews were carried out with people who work frequently with interpreters in the city’s police stations, courthouses and prison. Moreover, the person in charge of the service of cultural mediation in the city was also interviewed. The problems acknowledged by the interviewees are presented. Chapter 5 describes the training projects promoted by the European Union. Two proposals are then made, aimed at improving the linguistic assistance provided in legal settings: to offer specific training courses and to create a national register for legal interpreters.
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Mocchegiani, Maria <1990&gt. "Potere giudiziario e sapere tecnico-scientifico: per un'interpretazione evolutiva dell'art. 101 Cost." Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2018. http://amsdottorato.unibo.it/8508/1/Mocchegiani_Maria_tesi.pdf.

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Abstract:
La presente trattazione si propone l’obiettivo di indagare le trasformazioni cui il ruolo del giudice è esposto per effetto dell’ingresso nel processo delle cosiddette conoscenze esperte. Assumendo l’art. 101 Cost. quale punto di partenza e di arrivo dell’intera ricerca, l’intenzione di chi scrive è quella di ricostruire il complesso rapporto tra il potere giudiziario e il sapere tecnico-scientifico adottando una prospettiva di analisi che consenta di osservare il fenomeno nel suo concreto atteggiarsi nel perimetro elettivo di azione del giudice: il processo. Si è dunque scelto di suddividere il lavoro in due parti: la prima, dedicata allo studio della funzione giudiziaria nel suo dover essere secondo una duplice direttrice di matrice storico-costituzionalistica e dogmatico-processualistica; la seconda, rivolta all’indagine dell’essere e dunque all’osservazione empirica delle più emblematiche e dibattute manifestazioni dell’interazione tra il giudice e il dato tecnico-scientifico nelle singole realtà processuali del nostro ordinamento giuridico, ossia il processo penale, il processo civile, il processo amministrativo e il processo costituzionale. Tale opzione ha imposto l’adozione di un metodo di analisi di tipo induttivo, atto ad approdare a conclusioni di carattere sistematico sulla base di un’attenta osservazione empirica delle peculiarità proprie di ciascuno dei contesti processuali di volta in volta esaminati. Nelle conclusioni, ci spingeremo a proporre un’interpretazione evolutiva dell’art. 101 Cost. e del brocardo – iudex peritus peritorum – che ne rappresenta il precipitato per misurare i principi fondamentali ivi consacrati sulle istanze del progresso tecnico-scientifico e attualizzarne il significato in un’epoca storica in cui la scienza e la tecnica permeano e condizionano le relazioni intersoggettive in modo senz’altro più incisivo che non in passato.
The present dissertation aims to investigate if and how the role of the judge is transformed due to the entry into the process of the expert knowledge. Assuming the art. 101 of the Constitution as the point of departure and arrival of the whole research, the intention of the writer is to reconstruct the complex relationship between judicial power and technical-scientific knowledge by adopting a perspective of analysis that allows to observe the phenomenon in the elective perimeter of the judge's action: the process. We have therefore chosen to divide the work into two parts: the first, dedicated to the study of the judicial function in its “sollen” according to a double directrix of historical-constitutionalist and dogmatic-proceduralist matrix; the second, addressed to the investigation of the “sein” and therefore to the empirical observation of the most emblematic and controversial manifestations of the interaction between the judge and the technical-scientific data in the single procedural contexts of our legal system, ie the criminal trial, the civil trial, the administrative trial and the constitutional trial. By adopting an inductive analysis method, we will try to propose a systematic reconstruction that allows us to identify the outcomes and the trends of our interdisciplinary research, and therefore to collect the distortions to which the role of the judge is exposed in the era of scientific-technological progress. Aware of the risk of yielding to simplifying temptations or to scientistic illusions, as well as to surrender to technocratic drifts, we will try to propose some solutions in order to preserve the most authentic meaning of art. 101 of the Constitution, which requires the judge both to administer justice "in the name of the people" and to be subjected "only to the law", in the tireless pursuit of truth and justice.
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Grassi, Alessandro <1992&gt. "Misurare la complessità del sistema giudiziario in Italia. Esperienze nazionali ed internazionali a confronto." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2017. http://hdl.handle.net/10579/11546.

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Abstract:
Muovendo dalla revisione e sintesi della letteratura nazionale ed internazionale, in particolare europea, sui macro-temi della qualità e dell'efficienza dei sistemi giudiziari, il percorso di ricerca viene arricchito da alcune esperienze personali, come lo stage presso il Consiglio Nazionale Forense e la collaborazione ad un’indagine basata sul consensus method. Lo scopo del lavoro diventa così duplice: mostrare al lettore la complessità dei sistemi giudiziari e la conseguente difficoltà a descrivere e misurare il fenomeno in modo esaustivo; in secondo luogo, sulla base della letteratura e della ricerca effettuata, provare ad offrire uno strumento di misurazione che integri le pratiche attuali con le conclusioni raggiunte nel corso della trattazione.
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De, Luna Cristina. "Pratiche istituzionali di reclutamento di interpreti in ambito giuridico-giudiziario: Il caso del regno unito." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2016. http://amslaurea.unibo.it/9930/.

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Abstract:
Il percorso del riconoscimento legislativo del diritto all’equo processo affonda le sue radici nel 1215, anno di promulgazione della Magna Charta Libertatum, e culmina, in ambito europeo, nel 1950, con la firma della Convenzione europea per la salvaguardia dei Diritti dell’Uomo e delle Libertà fondamentali (CEDU). In questo documento viene sancito che un prerequisito essenziale per garantire a tutti gli individui il diritto al fair trial è il servizio di assistenza linguistica gratuita, le cui specificità vengono descritte nella direttiva 2010/64/EU.Nel Regno Unito, già nei primi anni ’90 furono introdotte le prime misure per garantire la qualità e la competenza degli interpreti e dei traduttori in ambito giuridico-giudiziario: nel 1994 fu istituito il National Register for Public Service Interpreters (NRPSI), il registro nazionale a cui erano iscritti tutti gli interpreti per i servizi pubblici che erano in possesso di determinate qualifiche. Per assicurare che solo gli interpreti del NRPSI fossero impiegati in ambito penale, nel 1997 fu introdotto il National Agreement, un accordo non vincolante che regolava l’uso dei servizi linguisti nel Criminal Justice System. La prima versione fu modificata nel 2002 e nel 2007. In seguito ad alcune revisioni per conto del Ministero della Giustizia, nel 2010 fu avviato il processo di esternalizzazione dei servizi linguistici, che si concluse nel 2011 con la stipula del National Framework Agreement tra il Ministero della Giustizia e l’azienda Applied Language Solutions (ALS), che poco prima dell’avvio fu acquisita da un’azienda più grande, CAPITA TI. La scarsa esperienza del Ministero in questo settore, unita alle promesse poco realistiche e alla mancanza di trasparenza di ALS furono le cause principali dei numerosi problemi all’avvio del nuovo contratto che si ripercossero notevolmente sul funzionamento del sistema di giustizia. Dopo l’avvio di un piano di emergenza e un monitoraggio del Ministero, la situazione ha iniziato a ristabilirsi, senza raggiungere però i livelli pre-riforma. A Novembre 2015 è stata indetta la nuova gara di appalto: le minacce di nuovi tagli ai tariffari degli interpreti da una parte, e la partecipazione del NRPSI alla gara d’appalto come candidato al ruolo di ente supervisore della qualità dei servizi linguistici dall’altra, ci pongono di fronte a due scenari futuri molto diversi. L’elaborato è strutturato in quattro capitoli: il primo tratterà del percorso storico che ha portato al riconoscimento del diritto al processo equo, e degli strumenti comunitari a garanzia dell’assistenza linguistica gratuita. Nel secondo capitolo parleremo della situazione inglese, quindi la nascita del NRPSI e del National Agreement e le varie revisioni. Nel terzo prenderemo in esame la riforma del 2011 del Ministero della Giustizia britannico, analizzando diversi documenti: il rapporto della Commissione giustizia della Camera dei comuni 2013, quello del National Audit Office 2012, il sondaggio Involvis 2013, il rapporto indipendente OPTIMITY-MATRIX 2014.
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Books on the topic "Giudiziario"

1

Roberto, Chieppa, ed. Uditore giudiziario. Milano: Giuffrè, 2002.

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2

Verde, Giovanni. L'ordinamento giudiziario. Milano: Giuffrè, 2003.

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3

Fabio, Cintioli, Garofali Roberto, and Lipari Marco, eds. Uditore giudiziario. Milano: Giuffrè, 2001.

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4

Giuseppe, Di Federico, ed. Ordinamento giudiziario: Uffici giudiziari, CSM e governo della magistratura. Padova: CEDAM, 2008.

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5

Ordinamento giudiziario: Uffici giudiziari, CSM e governo della magistratura. 2nd ed. [Padova]: CEDAM, 2012.

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6

Federico, Giuseppe Di. Manuale di ordinamento giudiziario. Padova: CEDAM, 2004.

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7

Salvatore, Mazzamuto, ed. L'ordinamento giudiziario: Itinerari di riforma. Napoli: Jovene, 2008.

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8

Salvatore, Mazzamuto, ed. L'ordinamento giudiziario: Itinerari di riforma. Napoli: Jovene, 2008.

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9

Canto, Francesco Dal, and Roberto Romboli. Contributo al dibattito sull'ordinamento giudiziario. Torino: G. Giappichelli, 2004.

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10

Daniela, Pajardi, and Quadrio Assunto, eds. Interazione e comunicazione nel lavoro giudiziario. Milano: Giuffrè, 1993.

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Book chapters on the topic "Giudiziario"

1

Mastrorosa, Ida Gilda. "La pratica dell'oratoria giudiziaria nell'alto Impero: Quintiliano e Plinio il Giovane." In Quintilien ancien et moderne, 125–52. Turnhout: Brepols Publishers, 2010. http://dx.doi.org/10.1484/m.latin-eb.4.00057.

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2

Miletti, Lorenzo. "Come sotto processo: simulazioni di oratoria giudiziaria in Elio Aristide (or. 28 e 33)." In Ælius Aristide écrivain, 231–44. Turnhout: Brepols Publishers, 2016. http://dx.doi.org/10.1484/m.rrr-eb.5.110772.

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3

Nuzzo, Luigi. "Indice degli atti giudiziari." In Origini di una scienza, 319. Klostermann, 2012. http://dx.doi.org/10.5771/9783465141594-319.

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4

Vallerani, Massimo. "La documentazione giudiziaria al crocevia." In I registri della giustizia penale nell’Italia dei secoli XII-XV, 155–81. Publications de l’École française de Rome, 2021. http://dx.doi.org/10.4000/books.efr.10852.

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5

Viggiano, Alfredo. "Sacre leze e inganni giudiziari." In La vérité, 397–421. Éditions de la Sorbonne, 2015. http://dx.doi.org/10.4000/books.psorbonne.6673.

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6

Speranzoni, Andrea. "La desaparición nella narrazione letteraria e nella narrazione giudiziaria." In Donde no habite el olvido, 35–43. Ledizioni, 2017. http://dx.doi.org/10.4000/books.ledizioni.9864.

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7

Macino, Francesca. "L’applicazione del principio di aequitas nella prassi giudiziaria dei mercanti (xiv-xv sec.)." In Les documents du commerce et des marchands entre Moyen Âge et époque moderne (XIIe-XVIIe s.), 15–33. Publications de l’École française de Rome, 2018. http://dx.doi.org/10.4000/books.efr.37770.

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8

Pasquale Tunzi. "Dualità comunicativa nella raffigurazione di alcuni luoghi naturali d'Abruzzo presente in atti giudiziari." In CONNETTERE - UN DISEGNO PER ANNODARE E TESSERE · CONNECTING - DRAWING FOR WEAVING RELATIONSHIPS. FrancoAngeli srl, 2020. http://dx.doi.org/10.3280/oa-548.156.

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9

Maria Varanini, Gian. "La fruizione degli statuti cittadini nella pratica amministrativa e giudiziaria delle città venete durante la dominazione veneziana (secolo XV e ss.)." In Les statuts communaux vus de l’extérieur dans les sociétés méditerranéennes de l’Occident (XIIe-XVe siècle), 187–208. Éditions de la Sorbonne, 2020. http://dx.doi.org/10.4000/books.psorbonne.88420.

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