Journal articles on the topic 'Giovani italiani'

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Pirni, Andrea. "Giovani e politica in Italia: gli studenti e la rielaborazione silenziosa del politico." OBETS. Revista de Ciencias Sociales 8, no. 2 (December 15, 2013): 315. http://dx.doi.org/10.14198/obets2013.8.2.05.

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Abstract:
L'articolo ha l'obiettivo di segnalare la dinamica di trasformazione dell'elaborazione del politico da parte dei giovani studenti italiani. Vengono presentate tre diverse coordinate attorno alle quali si è sviluppata la ricerca empirica italiana su giovani e politica e i rispettivi risultati. Successivamente vengono utilizzati i dati raccolti in una recente ricerca per presentare le discontinuità che propongono i “nuovi” giovani rispetto alle generazioni precedenti che costituiscono la base di una profonda trasformazione in corso della sfera del politico.
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Buonanno, Di Elisa. "Le fellowship della Società Italiana di Nefrologia: un'intervista." Giornale di Clinica Nefrologica e Dialisi 25, no. 1 (January 26, 2018): 70–71. http://dx.doi.org/10.33393/gcnd.2013.1008.

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Abstract:
Nel 2012 la Società Italiana di Nefrologia (SIN), sotto la guida del Presidente Prof.ssa R. Coppo, ha istituito per la prima volta delle borse di studio dedicate ai giovani nefrologi, finalizzate allo svolgimento di attività cliniche e di ricerca mediante stage presso numerosi centri di Nefrologia italiani. Si riporta la testimonianza di un vincitore, il dott. G. Alfano, che ha frequentato un ambulatorio di ecografia nefrologica per approfondire tale metodica. La sua testimonianza sottolinea l'importanza delle fellowship come progetti formativi e l'auspicio che la SIN ne elargisca sempre di più, per migliorare la preparazione e la crescita professionale dei giovani nefrologi.
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3

Mastropaolo, Lia. "Nuove patologie adolescenziali o nuove emergenze sociali? L'hikikomori č solo giapponese?" TERAPIA FAMILIARE, no. 97 (January 2012): 31–57. http://dx.doi.org/10.3280/tf2011-097002.

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Abstract:
L'autrice, nella sua attivitŕ clinica si č trovata negli ultimi anni a lavorare, sempre piů frequentemente, con giovani adulti che presentano sintomatologie comuni: chiudersi in casa, passare la giornata a navigare in internet, crearsi una vita virtuale parallela o vivere nella stanza/tana in cui si consuma l'intera quotidianitŕ del vivere... Si pone l'interrogativo: siamo in presenza di nuove patologie o di nuove emergenze sociali? Confronta le precedenti ricerche fatte sugli adolescenti con l'attuale ricerca, il fenomeno giapponese dell'hikikomori con il nuovo fenomeno dei giovani italiani e, attraverso tre casi clinici, presenta nuove modalitŕ di intervento: le "terapie fluttuanti", il lavoro sul sé. Per rispondere al quesito racconta come nel tempo si siano modificate le sue metodologie di trattamento della patologia, come legge il sintomo, come utilizza ora le ipotesi, come tratta l'ingaggio dell'adolescente, del giovane adulto e della sua famiglia, come mantiene la relazione terapeutica ora rispetto al passato e come utilizza i sintomi all'interno del percorso terapeutico.
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Colarusso, S. "A survey to photograph Italy’s young diabetology." Journal of AMD 24, no. 4 (February 2022): 288. http://dx.doi.org/10.36171/jamd21.24.4.9.

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Abstract:
Il Gruppo Nazionale Giovani AMD ha condotto nel Gennaio 2020 una survey rivolta a giovani diabetologi under 45, al fine di ottenere un’istantanea della next generation diabetologica. La survey, partita il 15 gennaio 2020 via mail (Google Moduli), ha incluso 23 quesiti, suddivisi per sezioni: raccolta dati anagrafici, genere/formazione, contesto lavorativo (tipologia di contratto, sede lavorativa, attività prevalente), criticità/esigenze, rapporti con le società medicoscientifiche, utilizzo dei canali social, grado di motivazione. Fra i 259 giovani diabetologi che hanno partecipato alla survey (età: 55% 30-40, 27% 40-45, 8% <30) notevole è stata la differenza di genere con prevalenza del sesso femminile (64% ). La predominante specializzazione indicata è l’endocrinologia (~71%); circa il 45% dei giovani diabetologi italiani lavora con un contratto di dipendenza, il 25% come libero professionista e circa il 17% in convenzione con il Sistema Sanitario Nazionale come specialista ambulatoriale territoriale. Nel 73% dei casi il tipo di attività svolta è prevalentemente/ esclusivamente ambulatoriale , il 54% la svolge in prevalente ambito diabetologico, il 42% anche endocrinologico. Tramite una scala di grading numerico (punteggio da 1 a 4) le maggiori criticità indicate sono: l’organizzazione lavorativa, la mancanza del team diabetologico, l’impossibilità di prescrivere farmaci richiedenti un piano terapeutico se non con un contratto di lavoro pubblico, gli spazi fisici delle strutture lavorative. Fra le principali esigenze rilevate al primo posto l’implementazione della formazione professionale (73%). Le aree di maggior interesse sono: terapie innovative, tecnologie, diabete e gravidanza, telemedicina, educazione terapeutica. L’80% dei giovani diabetologi ha espresso un alto livello di motivazione ad essere coinvolti in iniziative associative grazie alla nascita del Gruppo Nazionale Giovani AMD. La forte motivazione dei giovani diabetologi rappresenta un’ottima base e punto di partenza per favorire una collaborazione fra le classi dirigenziali attuali e future, approntando insieme dei percorsi di crescita e formazione professionali in linea con il sapere, saper fare e saper essere. PAROLE CHIAVE giovane diabetologo; setting lavorativo; bisogni formativi; motivazione.
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Raffini, Luca. "Quando la Generazione Erasmus incontra la Generazione Precaria. La mobilità transnazionale dei giovani italiani e spagnoli." OBETS. Revista de Ciencias Sociales 9, no. 1 (June 15, 2014): 139. http://dx.doi.org/10.14198/obets2014.9.1.05.

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Abstract:
Uno dei più importanti risultati del processo di integrazione europea è la costruzione di uno spazio transnazionale in cui i cittadini europei possono muoversi liberamente. La mobilità favorisce dinamiche di europeizzazione dal basso –o di europeizzazione orizzontale–, e lo sviluppo di pratiche cross-nazionali e amplia le risorse individuali e relazionali a disposizione dei giovani per progettare i propri percorsi professionali e di vita. La Generazione Erasmus definisce giovani socializzati a un humus culturale transnazionale e fortemente identificati con l’Europa. Nell’attuale contesto di crisi economica, a sperimentare la mobilità sono sempre più i giovani altamente qualificati dei paesi dell’Europa del sud, quale strategia individuale cui ricorrere per trovare risposta ai problemi connessi alla precarietà, alla disoccupazione, alla sotto-qualificazione degli impieghi. Il risultato è che la mobilità può assumere il volto di un obbligo, più che di una scelta e, più che dinamiche di europeizzazione orizzontale, può favorire una “fuga dei cervelli” dai paesi del sud ai paesi del centro e del nord Europa. L’articolo, focalizzandosi sui giovani italiani e spagnoli, si chiede cosa succede quando la Generazione Erasmus incontra la Generazione Precaria, analizzando cause ed effetti della mobilità, sul piano micro e macro sociale e sul piano politico.
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Pintus, Andrea. "I figli degli altri: la selezione che parte dalla classe." RIVISTA SPERIMENTALE DI FRENIATRIA, no. 3 (November 2010): 35–46. http://dx.doi.org/10.3280/rsf2010-003004.

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Abstract:
Il tema immigrazione č stato a lungo trattato in Italia come qualcosa destinato ad esaurirsi nel tempo, nei confronti del quale adottare misure transitorie. Nonostante tale atteggiamento, il fenomeno si caratterizza sempre piů per la sua natura strutturale ed il crescente numero di giovani di origine straniera che nascono in Italia e che sono presenti nelle scuole italiane ne sono una conferma. La scuola rappresenta da sempre una delle principali agenzie socializzanti e quindi di inclusione e selezione sociale. Dalle indagini disponibili emerge come nella scuola italiana si realizza una forte differenziazione tra italiani e stranieri, in termini sia di rendimento, sia di scelte di indirizzo e continuitŕ negli studi: nel complesso gli studenti con cittadinanza non italiana, anche se nati in Italia, hanno un rendimento peggiore e si indirizzano verso percorsi scolastici piů brevi e maggiormente orientati al lavoro. Alla luce di questo quadro, ci si interroga se la scuola italiana possa rappresentare un veicolo per l'integrazione e la mobilitŕ sociale o rappresenti uno dei luoghi della riproduzione delle diseguaglianze sociali.
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Vellar, Agnese. ""Addicted to Passion". Performance spettatoriali nei pubblici connessi italiani." SOCIOLOGIA DELLA COMUNICAZIONE, no. 40 (June 2010): 167–80. http://dx.doi.org/10.3280/sc2009-040013.

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Abstract:
"Addicted to passion". Performance spettatoriali nei pubblici connessi italiani di Agnese Vellar Nell'ultimo decennio Internet si č evoluto in una piattaforma multimediale e il Web ha raggiunto la massa critica. Da queste trasformazioni emergono nuove pratiche di consumo, di autorappresentazione e di interazione sociale, con protagoniste le giovani generazioni. All'interno dei "pubblici connessi" i fan di prodotti mediali condividono informazioni relative al proprio culto e costruiscono insieme "audience di pratica", recentemente evolutesi in un "collettivismo di rete". L'autrice propone di interpretare le culture di fan come starring systems: reti di performance spettatoriali multimediali e multisituate. Nello starring system i fan collaborano e competono per acquisire capitale sociale e culturale e dunque raggiungere visibilitŕ. Da tali attivitŕ emerge un flusso di produzioni creative che rifiniscono la relazione tra autori e spettatori. In questo articolo si descrive un'indagine sul fandom telefilmico italiano attraverso il caso di studio di "Italian Subs Addicted", una comunitŕ di fansubbing. Intepretando il fandom come uno starring system, l'autrice descrive l'emergere di un collettivismo di rete ironico e competente. I fan si autodefiniscono ironicamente "addicted", in quanto, essendo cresciuti guardando serie televisive, hanno acquisito la "dipendenza" ma anche la "passione" e il capitale subculturale che consente loro una decodifica critica e una produzione creativa.
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Pozzi, Maura, Carlo Pistoni, Daniela Marzana, Lorenza Arpini, Sabina Moro, and Elena Marta. "La rappresentazione sociale di (dis)obbedienza nei giovani militari italiani." RICERCHE DI PSICOLOGIA, no. 3 (December 2021): 1–29. http://dx.doi.org/10.3280/rip2021oa12861.

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Abstract:
Il presente studio indaga il contenuto e la struttura della rappresentazione sociale (RS) di (dis)obbedienza, al fine di comprendere la relazione con l'autorit&agrave; in un gruppo di allievi delle Forze Armate Militari. Per il raggiungimento di questo obiettivo &egrave; stato utilizzato un questionario self-report, in versione online.Le analisi sono state condotte su un campione di 389 soggetti. I risultati mostrano come i concetti di (dis)obbedienza siano considerati come diametralmente opposti: l'obbedienza risulta avere una connotazione prevalentemente positiva, connessa a termini quali "rispetto", "lealt&agrave;", "fiducia" e, di contro, la disobbedienza risulta avere un'accezione per lo pi&ugrave; negativa, connessa a termini quali "irrispettosa", "negativa" e "sbagliata". Questi risultati avvalorano l'ipotesi che il contesto specifico abbia una forte influenza nel determinare le rappresentazioni sociali sul tema in oggetto.
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Bertoloni, Luca. "Forme di scrittura audiovisiva del sé: esperienze e pratiche schermiche di studenti e docenti in Didattica a Distanza nel nuovo panorama mediale." Altre Modernità, no. 27 (May 30, 2022): 18–32. http://dx.doi.org/10.54103/2035-7680/17874.

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Abstract:
La pandemia da Coronavirus ha scosso non solo la scuola italiana, cogliendola impreparata sul piano tecnologico, ma anche la vita degli studenti, alterando molte delle loro abitudini. I giovani della generazione Z tuttavia non stati colti così impreparati dalle innovazioni digitali, poiché da tempo sperimentano quotidianamente, sfruttando le strutture elementari del linguaggio audiovisivo, esperienze schermiche soggettive che poi diventano oggetto di narrazioni del sé, secondo modalità ritenute da loro più efficaci rispetto alla scrittura tradizionale e a quella multimediale. Con la Didattica a Distanza e con la trasformazione dell’ambiente-scuola in mediascape, tali pratiche si sono estese all’ambito scolastico: studenti e docenti si sono così ritrovati ad agire, insieme, in un unico grande ambiente mediale generato dalle rilocazioni del dispositivo-scuola e dell’ambiente domestico, con un cortocircuito tra essi. Le loro esperienze sono state testimoniate dai social network, terreno mediale in cui sia studenti che docenti, come mediantropi, sostanziano adeguatamente le proprie emozioni digitali. Per cogliere i legami tra DaD, schermi, esperienze e pratiche, si analizzerà un corpus testuale di area italiana estratto da TikTok, social network audiovisivo molto utilizzato dai giovanissimi, offrendo focus specifici su casi di docenti e studenti che si sono distinti nel flusso mediale, imprimendosi in poco tempo nell’immaginario pandemico dei giovani italiani.
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Meneghini, Anna Maria, and Sandro Stanzani. "Risvolti delle esperienze di volontariato continuativo ed episodico nei giovani italiani." PSICOLOGIA DI COMUNITA', no. 1 (May 2019): 13–31. http://dx.doi.org/10.3280/psc2019-001003.

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Mantovani, Debora. "Aspirazioni e aspettative lavorative: giovani studenti italiani e stranieri a confronto." Quaderni di Sociologia, no. 61 (May 1, 2013): 50–75. http://dx.doi.org/10.4000/qds.484.

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Beccaria, Franca, Franco Prina, and Sara Rolando. "Giovani, alcol e divieti. Una ricerca su opinioni e atteggiamenti dei giovani italiani sulle norme in materia di alcol." SOCIOLOGIA DEL DIRITTO, no. 1 (April 2019): 115–42. http://dx.doi.org/10.3280/sd2019-001005.

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Recchi, Ettore. "LE MOSCHE BIANCHE. PERCHÉ I GIOVANI ATTIVISTI DI PARTITO SONO POCHI?" Italian Political Science Review/Rivista Italiana di Scienza Politica 28, no. 3 (December 1998): 515–42. http://dx.doi.org/10.1017/s0048840200026265.

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Abstract:
IntroduzioneI partiti politici detengono il triste primato di essere le istituzioni pubbliche in cui i giovani italiani nutrono minor fiducia – meno che nella burocrazia statale, nel governo, nella magistratura, nelle forze di polizia, nell'esercito, nella Chiesa, nei sindacati, nelle banche, nei giornali e nelle televisioni (Buzzi et al. 1997, 382). Per quanto aggravatosi in tempi recenti, questo discredito ha radici lontane e trova espressione in un distacco crescente, dagli anni settanta in poi, dei giovani dalla vita dei partiti. Generazione dopo generazione, stando alle survey condotte negli ultimi cinque lustri, i cittadini dai 18 ai 25 anni che prendono parte regolarmente alle attività di qualche organizzazione politica sono passati dal 7,3% del 1970, al 6,2% del 1983, al 4,1% del 1987, al 2,7% del 1992 e del 19% (Tullio-Altan e Marradi 1976, 472; Cavalli e de Lillo 1993, 286; Buzzi et al. 1997, 419). Più precisamente, gli individui tra i 20 e i 24 anni che negli ultimi sei mesi hanno svolto «attività gratuita per un partito» ammontano nel 1994 ad un misero 1,8% – meno di un terzo della quota di attivisti di partito che si ritrova nella popolazione fra i 35 e i 44 anni d'età (Istat 1996, 143). Dati di fonte partitica, del resto, confermano il quadro: a cavallo fra il 1995 e il 1996 le organizzazioni giovanili dei partiti contavano 204.000 membri (Turi 1997, 126) – ossia, il 2% della popolazione tra i 19 e 29 anni (Istat 1995, 102).
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Benedetti, Maura, Minou Mebane, and Diana Oancea. "Promozione del dialogo interculturale in un quartiere multietnico attraverso una ricerca intervento sui profili di comunitŕ." PSICOLOGIA DI COMUNITA', no. 1 (September 2010): 87–97. http://dx.doi.org/10.3280/psc2010-001008.

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Abstract:
La ricerca-intervento svolta nella prospettiva del modello ecologico delle migrazioni (Coleman 1994; Golini et al. 2001; Prilleltensky, 2008) ha voluto: a) individuare i punti forza e le aree problema percepiti da italiani e migranti, di varie etnie dominanti e minoritarie, abitanti un quartiere romano, b) esaminare il capitale sociale presente tra giovani e c) attivare proposte di cambiamento. Circa 130 adulti e 220 ragazzi hanno preso parte all'analisi, utilizzando tecniche innovative come le "sceneggiature di film" della loro comunitŕ. L'integrazione risulta difficoltosa non solo tra i gruppi etnici e gli italiani, ma soprattutto tra gruppo etnico dominante e gli altri gruppi etnici. I ragazzi che frequentano compagni di altre etnie hanno tuttavia un maggiore capitale sociale. Diverse proposte sono state formulate per risolvere specifiche problematiche emerse dall'analisi di comunitŕ.
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Caneva, Elena. "Giovani italiani che emigrano: percorsi di vita inediti all'epoca della crisi economica globale." MONDI MIGRANTI, no. 3 (January 2017): 79–93. http://dx.doi.org/10.3280/mm2016-003006.

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Zamperini, Adriano, Ines Testoni, and Stefania Marzini. "Il ritiro sociale nei giovani italiani: una ricerca con professionisti della salute mentale." SALUTE E SOCIETÀ, no. 2 (October 2021): 219–34. http://dx.doi.org/10.3280/ses2021-002-s1014.

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Coluccia, Rosario. "La competenza linguistica dei giovani italiani: cosa c'è al di là dei numeri?" X, 2019/3 (luglio-settembre) 10, no. 3 (September 3, 2019): 92–95. http://dx.doi.org/10.35948/2532-9006/2020.3211.

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Zurla, Paolo. "L'emigrazione dei giovani italiani alla ricerca del lavoro: "mobilità" o fuga dei cervelli?" SOCIOLOGIA DEL LAVORO, no. 136 (December 2014): 51–70. http://dx.doi.org/10.3280/sl2014-136004.

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Sironi, Emiliano, and Alessandro Rosina. "L'autonomia dei giovani italiani fra buone intenzioni e difficili realizzazioni. Uno studio longitudinale." SOCIOLOGIA E RICERCA SOCIALE, no. 118 (February 2019): 137–55. http://dx.doi.org/10.3280/sr2018-117009.

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Ojetti, Alessandra, and Luca Toschi. "Vorrei ma non posso: la sessualità dei giovani italiani tra emancipazione e conservazione." RIVISTA DI SESSUOLOGIA CLINICA, no. 2 (November 2014): 35–55. http://dx.doi.org/10.3280/rsc2014-002002.

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De Coro, Alessandra, and Luisa Zoppi. "IV International Joint Conference IAAP/LUMSA University Roma : 22-23 Aprile 2022." STUDI JUNGHIANI, no. 55 (August 2022): 107–13. http://dx.doi.org/10.3280/jun55-2022oa14078.

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Abstract:
Questo articolo presenta una sintesi della conferenza internazionale patrocinata dalla IAAP e dall'AIPA e ospitata a Roma dalla Libera Università Maria Santissima Assunta (LUMSA). Il tema "Le narrative nella Psicologia Analitica contemporanea. Studi sulle relazioni mente-corpo ha attratto l'interesse di molte colleghe e colleghi internazionali, che hanno partecipato a distanza ai lavori del convegno. In grandi linee sono qui riassunti i contenuti delle relazioni presentate nelle due mattinate da accademici senior italiani e stranieri, nonché i contributi di ricerca empirica presentati nei pomeriggi da giovani ricercatrici e ricercatori della LUMSA e dell'Università "La Sapienza" di Roma.
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Frisina, Annalisa. "Autorappresentazioni pubbliche di giovani musulmane. La ricerca di legittimitŕ di una nuova generazione di italiane." MONDI MIGRANTI, no. 2 (January 2011): 131–49. http://dx.doi.org/10.3280/mm2010-002007.

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Abstract:
Dalla stabilizzazione delle famiglie immigrate č nata in Italia una nuova generazione di musulmani che si sentono italiani anche se spesso non lo sono dal punto di vista formale. Questo articolo si focalizza sulle ragazze in quanto principali attori di cambiamento sociale e culturale. Attraverso l'analisi di diversi tipi di auto rappresentazioni pubbliche, analizzeremo come queste nuove soggettivitŕ islamiche cerchino di legittimare la propria presenza, mostrando sia la strada compiuta finora, sia quella che resta ancora da percorrere per potersi sentire a casa in Italia.
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Pistoni, Carlo, Maura Pozzi, Andrea Bonanomi, and Elena Marta. "L'impegno per lo Sviluppo Sostenibile come forma di cittadinanza attiva. Uno studio esplorativo sui giovani italiani." PSICOLOGIA DI COMUNITA', no. 1 (May 2019): 32–48. http://dx.doi.org/10.3280/psc2019-001004.

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Serra, Rosemary. "Intrecci linguistici. Lingue e dialetti italiani tra i giovani italoamericani nella grande area di New York." Forum Italicum: A Journal of Italian Studies 51, no. 3 (June 13, 2017): 727–60. http://dx.doi.org/10.1177/0014585817709249.

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Menna, Marina. "Resoconto di un anno di interventi di specialistica integrata all'Istituto Serafico di Assisi." CHILD DEVELOPMENT & DISABILITIES - SAGGI, no. 3 (April 2012): 83–87. http://dx.doi.org/10.3280/cdd2010-003014.

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Abstract:
L'Istituto Serafico di Assisi ospita bambini e giovani adulti con disabilitŕ gravi e gravissime.Oltre all'attivitŕ di riabilitazione, abilitazione, educazione e assistenza, gli operatori sono spesso chiamati a rispondere ad esigenze sanitarie di altro tipo, dipendenti da patologie concomitanti, che richiedono interventi specialistici, procedure diagnostiche strumentali, ricoveri ospedalieri. Fin dalla comparsa dei primi sintomi si pongono problemi di gestione che interferiscono da un lato con la conduzione routinaria dei trattamenti riabilitativi ed educativi e, dall'altro, con la necessitŕ di osservare i comuni protocolli diagnostici accreditati per le varie specialitŕ mediche. Nel presente contributo si commenta la statistica delle necessitŕ di interventi sanitari, non dipendenti direttamente dalla disabilitŕ, nel corso di un anno solare; si esaminano le criticitŕ e si propongono criteri di revisione dei protocolli in uso, per adattarli alla condizione di disabilitŕ grave, seguendo alcuni esempi giŕ attivi in due grandi ospedali italiani.
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Vivo, Eleonora, Davide Mazzoni, Pamela Monteverdi, and Elvira Cicognani. "Stili di assunzione e motivazioni all'uso di alcol in un gruppo di studenti universitari italiani. Uno studio qualitativo." PSICOLOGIA DELLA SALUTE, no. 1 (March 2012): 133–55. http://dx.doi.org/10.3280/pds2012-001008.

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Abstract:
L'abuso di alcol espone i giovani a numerosi rischi di natura sociale e psicofisica. L'obiettivo della presente ricerca era approfondire le motivazioni alla base dell'assunzione di alcol e i profili di consumo in un gruppo di studenti universitari italiani. Sono state condotte trentaquattro interviste con studenti di sesso maschile e femminile, di etŕ compresa tra i 19 e i 25 anni. Sul materiale testuale č stata effettuata l'analisi qualitativa ispirata alla grounded theory. I risultati evidenziano la presenza di molteplici motivazioni (gestire emozioni negative, ricercare sensazioni, motivazioni sociali, ricerca del gusto, richiamo culturale/ identitario, rimedio rispetto ad altre sostanze) e di diversi pattern di consumo che variano in funzione della condizione residenziale (fuorisede, residente, pendolare), dell'anno di corso, del genere, della rappresentazione del divertimento (convivialitŕ, sregolatezza) costruita all'interno del gruppo di amici e del significato che l'alcol assume nel contesto specifico. Alla luce della letteratura psicosociale, questi risultati sottolineano il ruolo giocato dal contesto universitario nel modulare il consumo di alcolici fra gli studenti.
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Leoni, Gianmario. "I giovani comunisti e "il partito". La Fgci dal 1956 al 1968." ITALIA CONTEMPORANEA, no. 267 (November 2012): 183–210. http://dx.doi.org/10.3280/ic2012-267001.

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Abstract:
La Federazione giovanile comunista italiana (Fgci) ha costituito, almeno nelle intenzioni, uno strumento importante per conquistare i giovani alla linea politica del Pci nell'immediato secondo dopoguerra, cosě come in generale tutte le organizzazioni giovanili lo sono state per gli altri partiti di massa. Il saggio analizza il dibattito interno all'organizzazione giovanile comunista nel periodo tra il 1956 e il 1968, mettendo in evidenza anche gli elementi di originalitŕ rispetto ai temi prevalenti fra gli "adulti"; non molti, in realtŕ, in un contesto dove l'adesione ideale alla linea politica del partito č solo di rado messa in discussione. A farla da padrone sono i grandi temi ideologici e strategici della "via italiana al socialismo", ma non mancano elementi di riflessione piů specifici sul mondo giovanile sia in relazione ai primi sintomi di protagonismo politico dei giovani (come nel luglio 1960) sia in riferimento ai mutamenti sociali e degli stili di vita e di consumo seguiti al "miracolo economico".
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Occhini, Laura. "Trascuratezza educativa, abbandono scolastico e disagio adolescenziale." RIVISTA SPERIMENTALE DI FRENIATRIA 146, no. 3 (December 2022): 9–29. http://dx.doi.org/10.3280/rsf2022-003002.

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Abstract:
Gli ultimi report sull'istruzione dei giovani italiani, condotte da ISTAT, OCSE-PIAAC, EUROSTAT, MIUR e Save the Children, restituiscono una fotografia preoccupante. Il numero degli abbandoni scolastici, pur in calo, si attesta intorno al 13% (contro una media Europea del 9%). Cresce la percentuale di ELET e dei NEET con l'inevitabile incremento del numero di analfabeti funzionali (che in Italia, in media, tocca punte del 28%). I risultati delle prove INVALSI, poi, hanno messo in evidenza il fenomeno della "dispersione implicita", della conseguente perdita di competenze che va ad incrementare gli effetti dello skills mismatch. Una condizione che necessita di profondi ripensamenti a partire da una delle cause principali: la trascuratezza educativa. Non se ne parla molto e, quando lo si fa, si ha la tendenza a sovrapporla al fenomeno della povertà educativa. In questo lavoro si tenta di definire il fenomeno, di circoscriverlo ma, soprattutto, di ipotizzarne i possibili effetti sulla popolazione adolescenziale.
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Cipolli, Carlo, and Pio Enrico Ricci Bitti. "La nascita e lo sviluppo della Psicologia nell'Universit&agrave; di Bologna dal 1950." RICERCHE DI PSICOLOGIA, no. 2 (October 2021): 61–84. http://dx.doi.org/10.3280/rip2021oa12597.

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Abstract:
Renzo Canestrari (1924-2017) &egrave; stato uno dei pi&ugrave; prestigiosi psicologi italiani del XX secolo. &Egrave; stato professore ordinario di Psicologia (poi Psicologia generale) nella Facolt&agrave; di Medicina e Chirurgia dal 1960 al 1999. Laureato in Pedagogia nel 1946 e in Medicina e Chirurgia nel 1951, ha effettuato un'attivit&agrave; di ricerca in vari ambiti della psicologia sperimentale ed evolutiva, ovvero la percezione visiva (utilizzando paradigmi della psicologia della Gestalt e del funzionalismo) e il funzionamento dei processi cognitivi ed emozionali nei bambini e negli adolescenti. Ha esercitato anche un ruolo importante nella promozione di studi collaborativi (condotti con metodiche diagnostiche, psicometriche e strumentali) tra psicologi e clinici medici sulle relazioni tra stress e sintomi di varie patologie psicosomatiche, favorendo in tal modo la crescita della Psicologia Clinica nelle Facolt&agrave; italiane di Medicina e Chirurgia. Fin dagli ultimi anni '60 ha fornito a molti giovani ricercatori collaboratori l'opportunit&agrave; di fare ricerca nel suo Istituto di Psicologia, nel quale vi era un numero rilevante di laboratori per la ricerca sperimentale e di ambulatori per attivit&agrave; diagnostiche e psicoterapiche su bambini e adolescenti. Il risultato pi&ugrave; importante della sua lunga attivit&agrave; didattica &egrave; stato l'inserimento della Psicologia generale e della Psicologia clinica nel core curriculum della laurea magistrale in Medicina e Chirurgia e nelle lauree delle professioni sanitarie.
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Romanazzi, Grazia. "(Dis)orientamento politico e precarietà lavorativa come fattori di rischio di esclusione sociale: i giovani italiani tra crisi e prospettive. Uno studio di caso." EDUCATION SCIENCES AND SOCIETY, no. 2 (January 2020): 61–73. http://dx.doi.org/10.3280/ess2-2019oa8469.

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Abstract:
The author investigates the "youth universe" in Italy; specifically, the hard relationship between it and politics and institutions, characterized by a lack of trust and credibility. The question of the absence of work makes the Italian case unique and exemplary: young people are precarious, inadequately paid. Unemployment, the late age to the first job and atypical contracts impoverish young people of the potential wealth they could carry around: innovation, change, planning, growth and future; all that exclude them from the country's decision-making processes. Thus, housing autonomy and economic independence are postponed, hence the transition to adulthood. Deprived of the fixed points that guided previous generations, today's young people do not recognize themselves into any ideology, do not feel represented by any political force. An investigation carried out close to the elections of March 4, 2018 confirmed what has been exposed so far and noted that the consequent discontent found a possibility of expression and change in the neophyte Movimento 5 Stelle. Therefore, it is appropriate to ask ourselves what are the motivations and conditions that have led young people, disappointed and disillusioned, to move away from "traditional politics". It is urgent to promote a cultural revolution to give young Italians the role of protagonists of present, backed by tradition but making space to the new and welcoming the future. Which role does the family play as the primary agency for political education? What proposal can make pedagogy of family educational relationships?
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Canova, Luigina, Andrea Bobbio, and Anna Maria Manganelli. "Il ruolo del rimpianto anticipato nella previsione del consumo di frutta come snack tra i giovani." PSICOLOGIA DELLA SALUTE, no. 1 (February 2022): 114–36. http://dx.doi.org/10.3280/pds2022-001007.

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Abstract:
Lo studio esplora il ruolo del rimpianto anticipato nella teoria del comportamento pianifica-to (Theory of Planned Behaviour, TPB; Ajzen, 1991) applicata al consumo di frutta come snack. Il modello ipotizzato estende la TPB con l'inclusione del comportamento passato e del rimpianto anticipato. Gli obiettivi principali sono: a) testare se il rimpianto anticipato migliori il potere predittivo della TPB, anche dopo aver considerato il comportamento passato; b) analiz-zare se il rimpianto moderi la relazione tra intenzione e comportamento. Lo studio è stato con-dotto in due fasi, a distanza di due settimane. Nella prima fase, il questionario strutturato online includeva le misure dell'intenzione e dei suoi antecedenti e item per rilevare il comportamento passato e il rimpianto anticipato. Nella seconda è stato rilevato il comportamento di consumo di frutta fresca come snack nelle due settimane precedenti. Ha partecipato allo studio un campione di convenienza di 361 studenti universitari italiani. I risultati ottenuti mediante le analisi di re-gressione mostrano che comportamento passato e rimpianto anticipato migliorano la capacità della TPB di prevedere sia l'intenzione sia il comportamento futuro. Inoltre, il rimpianto mode-ra l'effetto dell'intenzione sul comportamento, che è significativo solo quando il rimpianto è elevato. In conclusione, i risultati supportano l'importanza di considerare il rimpianto anticipa-to nella previsione delle intenzioni di mettere in atto questo comportamento alimentare salutare e l'utilità di far leva su questa reazione affettiva per rinforzare il legame intenzione-comportamento.
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Mori, Sara, Silvia Panzavolta, and Alessia Rosa. "Covid, distance education and families. The Italian case within the international survey on family support to learning processes." Form@re - Open Journal per la formazione in rete 22, no. 1 (April 30, 2022): 138–51. http://dx.doi.org/10.36253/form-12130.

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Abstract:
The COVID pandemic had countless repercussions on the family system, starting with the need to support young people in distance education training. Family and school realities have had to find new ways of relating with mutual overlap. Investigating how family members supported the learning of their children/grandchildren aged 6-16 was the aim of the international research activity coordinated by the University of Bath (UK). This contribution intends to account for the Italian data by exploring the possible relationships between the potential vulnerability factors of the pre-covid household and the activities that can be considered protective and supportive factors for households. The aim is not only to understand which competences and network systems have been activated in a period of exceptional gravity, but rather not to disperse, but on the contrary to enhance, those processes that have proved useful especially in fragile contexts. Covid, DAD e famiglie. Il caso italiano in un’indagine internazionale sul sostegno familiare ai processi di apprendimento. La pandemia di COVID ha avuto innumerevoli ripercussioni sul sistema famigliare a partire dalla necessità di supportare i giovani nelle attività di formazione in DAD. Le realtà familiari e scolastiche hanno dovuto trovare nuove modalità di relazione con un reciproco sconfinamento. Indagare come i membri della famiglia hanno sostenuto l’apprendimento dei loro figli/nipoti dai 6 ai 16 anni è stato l’obiettivo dell’attività di ricerca internazionale coordinata dall’università University di Bath (UK).Il presente contributo intende dar conto dei dati italiani esplorando le possibili relazione tra i fattori potenziali di vulnerabilità della famiglia pre-covid e le attività che possono essere considerate fattori di protezione e di supporto per i nuclei familiari. Non si tratta soltanto di comprendere quali competenze e sistemi di rete, sono stati attivati in un periodo di eccezionale gravità, quanto piuttosto non disperdere, ma al contrario valorizzare, quei processi che si sono dimostrati utili soprattutto nei contesti di fragilità.
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Romanň, Franco. "Brigatismo e realtŕ operaia. Walter Alasia: una storia sestese." COSTRUZIONI PSICOANALITICHE, no. 22 (December 2011): 63–75. http://dx.doi.org/10.3280/cost2011-022006.

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Abstract:
La cittŕ di Sesto San Giovanni č stata considerata un bastione del Partito Comunista e poi della sinistra italiana. Fin dall"inizio del secolo scorso la sua classe operaia ha una tradizione di lotte sindacali, di resistenza al regime fascista fino alle lotte dell"autunno caldo nel 1969. Il saggio ricostruisce il contesto di quelle lotte e come una minoranza del movimento agli inizi degli anni 70 scelse la lotta armata. Walter Alasia, un giovane studente sestese di famiglia operaia, fu un protagonista del movimento armato. La sua vita la sua morte possono essere considerate anche una metafora delle ragioni per cui una minoranza di giovani lavoratori e studenti, scelse quella strada suicida.
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Fabre, Pierre-Antoine. "Gian Carlo Roscioni, Il desiderio delle Indie. Storie, sogni e fughe di giovani gesuiti italiani, Turin, Giulio Einaudi Editore, 2001, 200 p." Annales. Histoire, Sciences Sociales 56, no. 3 (June 2001): 709–12. http://dx.doi.org/10.1017/s0395264900000755.

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Brigstocke, Hugh. "The 5th Earl of Exeter as Grand Tourist and Collector." Papers of the British School at Rome 72 (November 2004): 331–56. http://dx.doi.org/10.1017/s0068246200002750.

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Abstract:
IL V EARL DI EXETER COME GRAN TURISTA E COLLEZIONISTACon questo articolo si analizzano e documentano i viaggi italiani e la collezione di quadri di John Cecil di Burghley House (1648–1700), che, dopo aver ottenuto il titolo di V Earl di Exeter nel 1678, fece una serie di grandi viaggi in Italia nel 1679–81, 1683–4 e 1699–1700, prima di morire vicino Parigi nel 1700 sulla via del ritorno a casa. Durante questi viaggi, che si estesero lungo l'intera penisola italiana, da Torino a Napoli, egli sviluppò un notevole desiderio, senza paragoni per i suoi tempi, di acquisire pitture contemporanee barocche, come estensione del suo progetto di rinnovare Burghley House, originariamente costruita tra il 1555 e il 1587. Il gusto artistico di Exeter, che abbracciò artisti come Carlo Dolci e Benedetto Gennari, così pure Calandrucci, Chiari, Gaulli, Giordano, Maratti, Preti, Recco, Ruoppolo e Trevisani, riflette per molti versi quello della corte di re Carlo II. Per la decorazione delle stanze reali a Burghley, compresa la Heaven Room e la Hell Staircase egli impiegò anche Antonio Verrio, che aveva lavorato per re Carlo a Windsor. Rimase leale alla causa Stuart per tutta la sua vita, votò contro il trasferimento del potere a William e Mary in tutte le divisioni parlamentari, e si rifiutò di presenziare come Hereditary Grand Almoner alla loro incoronazione; e avendo anche rifiutato di fare il Giuramento di Fedeltà non mise più piede nella House of Lords dopo il 13 febbraio del 1689. La disaffezione nei confronti del regime protestante ha avuto certamente un ruolo nell'ultima visita degli Exeter a Roma con i loro due figli più giovani, in occasione del Giubileo del Papa del 1699–1700.
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Valentini, Jordi. "giovane poesia nella Svizzera italiana." Polisemie 2 (November 10, 2021): 159–75. http://dx.doi.org/10.31273/polisemie.v2.844.

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Abstract:
The article provides a broad overview of the poetry produced in Italian-speaking Switzerland over the past twenty years. The first part presents three channels of poetry dissemination (journals, editorial projects, and literary festivals) both within and outside the Swiss-Italian territory. The second part reflects on some critical readings of Swiss-Italian poetry and addresses the reasons why some forms of poetic writing have appeared later or to a lesser degree within the Swiss territory than they have in Italy, despite the two countries’ proximity. From this analysis, it is argued that the lack of strong counter styles in Swiss-Italian poetry has hindered the development of more mature and diverse forms of poetic expression. In the conclusion, it is argued that the non-use of digital resources for poetry production and dissemination in Italian-speaking Switzerland, as well as an often short-sighted cultural policy, are other important points to address in order to promote dialogue within and beyond the Swiss-Italian border. L’articolo fornisce una panoramica ampia della poesia prodotta nella Svizzera italiana negli ultimi vent’anni. La prima parte indaga tre principali canali di diffusione (riviste, case editrici, festival letterari) dentro e fuori il territorio della Svizzera italiana. La seconda parte riflette su alcune letture critiche della poesia nella Svizzera italiana e cerca di stabilire le ragioni per cui alcuni tipi di scrittura poetica siano giunti tardi o poco sul territorio svizzero rispetto all’Italia, nonostante la vicinanza tra i due paesi. Da questa analisi, si argomenta che la mancanza di controtendenze forti nella poesia nella Svizzera italiana abbia impedito lo svilupparsi di forme di espressione poetica più mature e diverse. In conclusione, si ritiene che il mancato uso di strumenti digitali per la produzione e la disseminazione della poesia nella Svizzera italiana, oltre che una politica culturale spesso poco lungimirante, siano temi importanti da affrontare per promuovere dialogo dentro e oltre il confine della Svizzera italiana. English title Young Poetry in Italian-speaking Switzerland. Publishing Strategies and Critical Readings
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Veronesi, Umberto. "Ricordo Di: Pietro Bucalossi." Tumori Journal 78, no. 2 (April 1992): 1. http://dx.doi.org/10.1177/030089169207800201.

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Abstract:
Contrariamente a quanto ci saremmo attesi, la scomparsa di Pietro Bucalossi è passata quasi inosservata ed è stata come frettolosamente archiviata dalla memoria collettiva nella categoria dei politici e dei personaggi sociali più che in quella dei medici e degli uomini di scienza. Eppure, se può avere senso che per molti italiani Pietro Bucalossi venga ricordato per la legge che porta il suo nome e per quanto ha fatto come Sindaco di Milano, per chi lavora nel vasto campo della lotta contro il cancro, egli va onorato dai più anziani e raccontato ai più giovani per le grandi energie dedicate allo sviluppo della oncologia, anzi della « cancerologia », come egli amava definirla. E, come la sua figura politica appare oggi di statura ancora maggiore per la sua integrità morale e per l'infinita distanza dai personaggi che negli ultimi anni hanno invaso le nostre istituzioni, così il suo contributo all'oncologia emerge oggi ancora più evidente per essere stato tra i primi a credere nella specificità di questa scienza e nella sua autonomia culturale e operativa rispetto al resto della medicina. Perché proprio in questo sta l'originalità del suo pensiero, nella determinata certezza che a occuparsi dei malati di cancro dovessero essere i « cancerologi » e che l'oncologia clinica fosse quindi l'ambito corretto in cui chirurghi, medici e radioterapisti potessero esprimere collettivamente un equilibrato piano di cura. Convinto assertore quindi dell'interdisciplinarietà dell'oncologia ma anche della necessità di un dialogo continuo fra ricercatori clinici e sperimentali, Pietro Bucalossi ha lasciato un'eredità scientifica di alto profilo all'intero Paese ed un imperativo morale di intransigenza ed onestà intellettuale per le nuove generazioni.
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Lesti, Sante. "Padre Pio. Miracoli e politica nell'Italia del Novecento. In margine a una recente biografia di Sergio Luzzatto." MONDO CONTEMPORANEO, no. 1 (April 2010): 97–120. http://dx.doi.org/10.3280/mon2010-001004.

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Abstract:
Il 20 settembre 1918, un giovane cappuccino della provincia foggiana, padre Pio da Pietrelcina, riceveva sul proprio corpo, dopo aver recitato la messa mattutina, le stimmate della Passione di Cristo. Poco meno di un secolo piů tardi, il 16 giugno 2002, Giovanni Paolo II ne avrebbe proclamata la santitŕ, in una piazza San Pietro affollata da centinaia di migliaia di fedeli accorsi per l'affermazione della «santitŕ vissuta» piů invocata del Novecento cattolico italiano. «Alter Christus», «mistico da clinica psichiatrica», «piccolo chimico», santo e «idolo di stoppa»: l'articolo si propone, sulla scia del recente libro di Sergio Luzzatto, Padre Pio. Miracoli e politica nell'Italia del Novecento (Einaudi, Torino, 2007) di ripercorrere i momenti essenziali della biografia del frate con le stimmate nel contesto dell'Italia del XX secolo, approfondendo in particolare - anche a partire da materiali inediti - ''interazione tra l'esperienza mistica di padre Pio e l'immaginario, politico e religioso, degli italiani del suo tempo.
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Hernández, Belén. "HERNÁNDEZ, Mª. B. (Universidad de Murcia): CARÁCTER MORAL Y GUSTO POÉTICO EN LA LITERATURA ITALIANA SEGÚN UNA INTERPRETACIÓN DE 1946." TRANSFER 7, no. 1-2 (March 3, 2012): 19–32. http://dx.doi.org/10.1344/transfer.2012.7.19-32.

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Abstract:
En 1946, Raffaello viola escribió un largo ensayo de casi treinta páginas titulado “Carácter moral y gusto poético en la literatura italiana según una interpretación de 1946”, publicado como separata de la Revista de Ideas Estéticas en Madrid. Por entonces, era lector italiano en la Universidad de Salamanca, y había escrito un nuevo libro sobre las ideas poéticas de Giovanni Pascoli. Al releer el ensayo de Viola con la perspectiva del tiempo transcurrido, se perfila un paradigma interpretativo esencial para el estudio de la memoria de las traducciones y lecturas de los textos poéticos italianos durante la época de la posguerra en España.
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Pedrosa, José Manuel. "Rosso Malpelo (1878), infrahéroe y fantasma: mitologías de la mina y el infierno." Estudios Humanísticos. Filología, no. 36 (December 18, 2014): 19. http://dx.doi.org/10.18002/ehf.v0i36.1351.

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Abstract:
<p>Resumen</p> <p>Análisis del cuento <em>Rosso Malpelo</em> (“<em>Malpelo el Pel</em>irrojo”), publicado por el escritor naturalista y verista italiano Giovanni Verga en 1878. El cuento describe la dura explotación infantil en las minas italianas del siglo XIX. El análisis conecta el perfil literario del protagonista del cuento con el de muchos héroes mitológicos que realizan el viaje al infierno, el <em>descensus ad inferos</em>.</p><p>Palabras clave: Rosso Malpelo, Giovanni Verga, mina, minería, naturalismo, verismo, héroe, épica, tragedia, <em>descensus ad inferos</em>.</p><p>Abstract</p><p>Analysis of the tale <em>Rosso Malpelo</em> (“<em>Malpelo the Redhead</em>”), published in 1878 by Italian writer Giovanni Verga, exponent of the naturalist and verista movements. The story describes the harsh child labor in Italian mines during the nineteenth century. The analysis connects the literary profile of the protagonist of the story with many mythological heroes that go to hell (<em>descensus ad inferos).</em></p> <p>Key words: Rosso Malpelo, Giovanni Verga, mine, mining, naturalism, verismo, hero, epics, tragedy, <em>descensus ad inferos.</em></p>
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Arêas, Alcebíades Martins, Maria Aparecida Cardoso Santos, and Edvaldo Sampaio Belizário. "O verbo em Giovanni Verga: considerações sobre o uso dos tempos e dos modos e os desafios para a tradução." Revista Italiano UERJ 13, no. 1 (October 17, 2022): 10. http://dx.doi.org/10.12957/italianouerj.2022.70749.

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Abstract:
RESUMO: O presente trabalho tem por objetivo apresentar a tradução de fragmentos retirados de alguns contos escritos por Giovanni Verga com foco na tradução para o português de alguns tempos e modos verbais do italiano. Nossa estratégia de tradução obedece ao escopo de buscar a melhor forma e o melhor conteúdo privilegiando a clareza e o sentido dos textos escolhidos para a língua portuguesa e partindo, sempre que possível e necessário, de uma perspectiva comparatista em que a tradução para outras línguas pode corroborar nossas escolhas.Palavras-chave: Giovanni Verga. Tempo Verbal. Modo Verbal. Tradução. ABSTRACT: Il presente lavoro si propone di presentare la traduzione di frammenti tratti da alcuni racconti scritti da Giovanni Verga, concentrandosi sulla traduzione in portoghese di alcuni tempi e modi verbali italiani. La nostra strategia di traduzione segue lo scopo di ricercare la migliore forma ed il miglior contenuto, dando priorità alla chiarezza e al significato dei testi scelti per la lingua portoghese e partendo, ove possibile e necessario, da una prospettiva comparativa in cui la traduzione in altre lingue può confermare le nostre scelte.Parole chiave: Giovanni Verga. Tempo Verbale. Modo Verbale. Traduzione. ABSTRACT: The present work aims to present the translation of fragments taken from some short stories written by Giovanni Verga, focusing on the translation into Portuguese of some Italian verbal tenses and modes. Our translation strategy follows the scope of seeking the best form and the best content, prioritizing the clarity and meaning of the texts chosen for the Portuguese language and departing, whenever possible and necessary, from a comparative perspective in which the translation into other languages can corroborate our choices.Keywords: Giovanni Verga. Verbal Tense. Verbal Mode. Translation.
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Klein, Adriana Iozzi, and Lucia Wataghin. "In Brasile: indagine e considerazioni sul panorama contemporaneo e ultracontemporaneo." Revista de Italianística, no. 34 (November 7, 2017): 43. http://dx.doi.org/10.11606/issn.2238-8281.v0i34p43-53.

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Abstract:
Lo scenario della letteratura italiana contemporanea tradotta in Brasile comprende autori e titoli consacrati dall’editoria perché ormai “classici” o in quanto campioni di vendite, ma anche giovani autori e nuove opere, spesso pubblicati da editori minori. L’articolo è dedicato a tracciare a grandi linee il panorama attuale, con particolare attenzione per le opere italiane arrivate più recentemente sul mercato brasiliano.
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Monteiro, Michelli Cristine Scapol. "A América como consagração." Revista de História, no. 178 (July 10, 2019): 1–41. http://dx.doi.org/10.11606/issn.2316-9141.rh.2019.141992.

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Abstract:
Ettore Ximenes (Palermo, 1855/Roma, 1926) foi um escultor italiano de grande notoriedade internacional nas primeiras décadas do século XX. Autor do Monumento à Independência do Brasil, situado em São Paulo, sua maior obra escultórica, Ximenes construiu uma trajetória de grande relevo na América, desde que ganhou o concurso para o Monumento ao General Belgrano, em Buenos Aires, em 1898. Nos Estados Unidos, Ximenes realizou esculturas em homenagem a italianos célebres, como os monumentos a Giovanni da Verrazzano e a Dante Alighieri, encomendados por Carlo Barsotti, editor do jornal Il Progresso Italo Americano, na cidade de Nova York. Este artigo reconstitui o processo de encomenda destas duas obras e evidencia a relevância dos monumentos para os seus promotores e para a projeção da carreira de Ximenes, de modo a perceber como as ações de valorização da identidade italiana foram centrais na consagração do artista naquele país, ao mesmo tempo em que enalteciam a comunidade imigrante italiana e um de seus mais destacados líderes políticos.
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Ricucci, Roberta. "Fra ansia di assimilazione e timori di comportamenti antisociali. Riflessioni intorno alle seconde generazioni." MINORIGIUSTIZIA, no. 2 (January 2022): 65–73. http://dx.doi.org/10.3280/mg2021-002006.

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Abstract:
L'articolo vuole offrire alcuni elementi di analisi sui processi di inclusione e integrazione di ragazze e ragazzi figli di famiglie immigrate sul territorio nazionale negli ultimi decenni. I flussi migratori sono divenuti nel tempo un fattore strutturale (e strutturante) della società italiana. In questi anni molti giovani di origine straniera si stanno confrontando con la delicata fase della transizione all'età adulta. Le loro dinamiche identitarie sono complesse e ricche di sfaccettature: lo studio di alcuni fenomeni sociali può contribuire a capirle. Particolare attenzione va posta a situazioni di marginalizzazione, microcriminalità giovanile e conflitto di matrice etnica. Allo stesso tempo il contributo sottolinea l'esistenza di percorsi di integrazione ed emancipazione per la gran parte dei giovani figli dell'immigrazione, soprattutto attraverso l'associazionismo e la costruzione di una presenza attiva in ambito sportivo e culturale. Il contributo propone quindi alcune riflessioni sull'identità e sulla convivenza al fine di cogliere i bisogni dei territori e sviluppare risposte in grado di contrastare il disagio e l'emarginazione delle seconde generazioni.
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Reis, Adriana Aparecida De Jesus, and Mirian Salvestrin Bonetto. "As Molduras do Decamerone e do Pentamerone." Revista Italiano UERJ 12, no. 2 (July 13, 2022): 19. http://dx.doi.org/10.12957/italianouerj.2021.67595.

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Abstract:
RESUMO: Giovanni Boccaccio, ao escrever sua obra-prima Decamerone no Trecento italiano (século XIV), emprega a narrativa-moldura para unir, em um encadeamento sucessivo, suas cem novelle. Procedente da retórica medieval e das narrativas orientais, a narrativa-moldura recebe de Boccaccio uma nova função: passa a integrar efetivamente a obra, tornando-se indispensável para a compreensão do todo. Giambattista Basile, escritor napolitano do Seicento (século XVII), retoma essa estrutura narrativa em sua coletânea de cinquenta contos maravilhosos intitulada Lo cunto de li cunti ovvero lo trattenemiento de peccerille, publicada postumamente entre 1634-36 em língua napolitana pela irmã do escritor. A obra-prima de Basile é também conhecida como Pentamerone ossia la fiaba delle fiabe, título atribuído pelo estudioso e crítico italiano Benedetto Croce em 1925, ao traduzi-la da língua napolitana para o italiano standard, em alusão à organização inaugurada por Boccaccio na Literatura Italiana a fim de tornar o livro napolitano mais conhecido na literatura nacional. Desse modo, em nosso estudo, temos o objetivo de investigar em que medida Giambattista Basile retoma o seu ilustre antecessor florentino, isto é, quais são os diálogos que a moldura do Pentamerone estabelece com a moldura do Decamerone, tendo em vista a diferença de contextos de produção entre ambos os livros.Palavras-chave: Boccaccio. Decamerone. Basile. Pentamerone. Narrativa-moldura. ABSTRACT: Quando scrive il suo capolavoro Decamerone nel Trecento, Giovanni Boccaccio usa il racconto-cornice per unire, in concatenamento, le sue cento novelle. Procedente dalla retorica medioevale e dalle narrazioni orientali, il racconto-cornice ottiene da Boccaccio una nuova funzione: comincia a integrare efficacemente l’opera, diventando indispensabile per la comprensione del tutto. Giambattista Basile, lo scritore napoletano del Seicento, riprende questa struttura narrativa nella raccolta sua costituita da cinquanta racconti fiabeschi ed intitolata Lo cunto de li cunti ovvero lo trattenemiento de peccerille. Quest’opera fu pubblicata dopo la morte di Basile, tra 1634-1636, in lingua napoletana da sorella dello scritore. Il capolavoro di Basile è anche conosciuto come Pentamerone ossia la fiaba delle fiabe, titolo assegnato dallo studioso e critico italiano Benedetto Croce nel 1925, quando lui ha fatto la traduzione dalla lingua napoletana all’italiano, facendo riferimento all'organizzazione inaugurata da Boccaccio nella Letteratura Italiana, affinché potesse diventare il libro napoletano più famoso nella letteratura nazionale. In questo modo, nel nostro studio, abbiamo l’obbiettivo di analisare a che punto Giambattista Basile riprende il suo illustre predecessore fiorentino, cioè, quali sono i dialoghi che la cornice del Pentamerone stabilisce con la cornice del Decamerone, in vista alla diferenza dei contesti di produzione tra entrambi i libri.Parole-chiave: Boccaccio. Decamerone. Basile. Pentamerone. Racconto-cornice. ABSTRACT: When Giovanni Boccaccio wrote his masterpiece Decamerone during the Italian Trecento (14th century), he used the frame story to unite, in a successive chain, his one hundred short stories. A precedent of medieval rhetorics and eastern tales, the frame story received a new role from Boccaccio: it started to effectively integrate the book and became indispensable for the understanding of the whole. Giambattista Basile, Neapolitan writer from the Seicento (17th century), reintroduces this narrative structure in his collection of fifty fairy tales named Lo cunto de li cunti ovvero lo trattenemiento de peccerille, posthumously published in Neapolitan language by his sister between 1634-1936. Basile’s masterpiece is also known as Pentamerone, title given to the book by the Italian scholar and critic Benedetto Croce in 1925, when he translated it to the standard Italian, as a reference to the narrative organization inaugurated by Boccaccio in Italian Literature in order to expand the Neapolitan book’s reach at a national level. Thus, we intend to investigate to what extent Giambattista Basile refers to his illustrious predecessor or, in other words, what kind of dialogue the Pentamerone’s frame story keeps with Decamerone’s, considering the different contexts of production of both pieces.Keywords: Boccaccio. Decamerone. Basile. Pentamerone. Frame story.
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Stellavato, Ornella. "La nascita dell'Opera nazionale Balilla." MONDO CONTEMPORANEO, no. 2 (August 2009): 5–81. http://dx.doi.org/10.3280/mon2009-002001.

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Abstract:
- The aim of the article is to reconstruct the complex process which led, between 1925 and 1927, to the birth of this original creation of the Italian fascist regime. Moreover, thanks to the newly available documents from the Vatican Secret Archives, the author highlights a further aspect of the genesis of the Onb: the Holy See's fears and its attempts to influence the definition of the nature of the new organization in order to safeguard the role of Azione cattolica italiana in the education of the youth.Key words: Opera Nazionale Balilla, Renato Ricci, Fascist youth organizations, Azione Cattolica Italiana, Italian Fascist Party, Holy See and Italian Fascist regime.Parole chiave: Opera nazionale balilla, Renato Ricci, organizzazioni giovanili fasciste, Azione cattolica italiana, Partito nazionale fascista, Santa Sede e fascismo.
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De Luigi, Nicola, and Roberto Rizza. "La vulnerabilitŕ dei giovani nel mercato del lavoro italiano: dinamiche e persistenze." SOCIOLOGIA DEL LAVORO, no. 124 (December 2011): 117–47. http://dx.doi.org/10.3280/sl2011-124007.

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Abstract:
L'obiettivo di questo contributo è esaminare se e come si è modificata negli ultimi decenni la posizione dei giovani nel mercato del lavoro italiano. A partire dall'esame di alcuni indicatori generali e dalle risultanze delle più rilevanti indagini empiriche, l'analisi si è focalizzata sui più importanti nodi critici che ormai da alcuni decenni rendono il mercato del lavoro italiano un luogo decisamente poco accogliente per i giovani. Innanzitutto, l'attenzione si concentrerŕ sulle cosiddette barriere all'ingresso e sulla durevole presenza, tra le giovani generazioni, di preoccupanti aree di inattivitŕ. In secondo luogo, sarŕ evidenziata la persistente differenza tra giovani uomini e giovani donne, nonché il resistente divario territoriale presente nel nostro paese. Infine, sarŕ presa in esame la forte concentrazione fra i giovani delle forme di lavoro atipiche introdotte a partire dalla seconda metŕ degli anni Novanta e il ruolo ancora determinante della famiglia per affrontare la fase di transizione al lavoro. Se ne deduce che i meccanismi di funzionamento del mercato del lavoro italiano, con le sue differenziazioni territoriali e il forte dualismo generazionale e di genere, non possono risolvere, senza importanti e mirati interventi esterni, il problematico rapporto tra i giovani e il lavoro nel nostro paese.
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Gialoretto, Andrea. "A lembrança da juventude aventureira e tumultuosa." Remate de Males 39, no. 2 (September 18, 2019): 664–83. http://dx.doi.org/10.20396/remate.v39i2.8656610.

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Abstract:
O artigo propõe uma leitura da obra do escritor italiano Giovanni Comisso (1895-1969), com ênfase especial em suas memórias de combatente da Primeira Guerra Mundial. Para tanto, o artigo oferece uma análise detida de Dias de guerra, publicado por ele em 1930, posicionando a obra em um contexto amplo da literatura italiana do início do século XX (com nomes como Renato Serra, Scipio Slataper, Piero Jahier, Giuseppe Ungaretti, Ardengo Soffici e Emilio Lassu). A leitura de Dias de guerra proposta neste artigo privilegia a relação entre a obra publicada e a experiência direta do combatente. Fazendo uso da correspondência de Comisso e da leitura cruzada com outros momentos de sua obra, busca-se delinear a genealogia da escrita de suas memórias e a relação dessa publicação com um conjunto amplo de outros esforços de memória e registro das experiências dos combatentes italianos na Primeira Guerra Mundial.
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Silva, Aline Fogaça dos Santos Reis e. ""Quem conta um conto aumenta um ponto": Papini e as antologias." Revista de Italianística, no. 34 (November 7, 2017): 64. http://dx.doi.org/10.11606/issn.2238-8281.v0i34p64-76.

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Abstract:
O objetivo deste trabalho é refletir sobre a tradução e a recepção de alguns contos esparsos do escritor florentino Giovanni Papini nas seguintes antologias brasileiras: Obras-primas do conto moderno, Contos Italianos, Maravilhas do conto italiano, Maravilhas do conto fantástico, Maravilhas do conto bíblico e Contos e novelas de língua estrangeira.
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Berardi, Silvio. "Le colonie italiane nel secondo dopoguerra: il Partito repubblicano e la questione somala (1948-1950)." MONDO CONTEMPORANEO, no. 1 (July 2012): 91–118. http://dx.doi.org/10.3280/mon2012-001004.

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Abstract:
Il saggio intende ricostruire una tra le pagine piů complesse della politica coloniale italiana: la questione somala dai tragici fatti di Mogadiscio dell'11 gennaio 1948 al ritorno italiano in Somalia del 1950. La stampa nazionale fu concorde nel ritenere indirettamente responsabili dell'eccidio i funzionari britannici in Somalia, incapaci di tutelare e proteggere la comunitŕ italiana presente sul territorio. Il Partito repubblicano, impegnato in una difficile e complessa riorganizzazione interna, evitň di prendere nell'immediato una posizione ufficiale. Il ministro degli Esteri, il repubblicano Carlo Sforza, intervenendo a Napoli al XX congresso del partito, in cui l'orientamento prevalente fu quello di continuare a sostenere l'esecutivo e le politiche democristiane, escluse la responsabilitŕ del governo britannico nella strage. All'interno del partito, tuttavia, si stavano delineando delle frizioni, del resto sempre presenti, ma mai cosě ben avvertite: mentre la maggioranza era vicina alla posizione di Sforza di favorire il ritorno degli italiani negli antichi territori somali al fine di stimolare la collaborazione tra Europa ed Africa e salvare l'onore nazionale, una piccola minoranza, composta tra gli altri da Giovanni Conti e Giulio Andrea Belloni, richiamandosi agli antichi ideali del Partito repubblicano, era contraria a tale ritorno. La posizione "colonialista" risultň vincitrice, anche per l'emergere di una nuova classe dirigente, destinata a modificare, non senza contraccolpi, gli orientamenti del partito stesso.
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