Academic literature on the topic 'Giovani generazioni'

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Journal articles on the topic "Giovani generazioni"

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Rodriguez, Sandra. "Inform, engage, click forward: citizen engagement among a Web 2.0 driven generation." SOCIOLOGIA DELLA COMUNICAZIONE, no. 40 (June 2010): 67–80. http://dx.doi.org/10.3280/sc2009-040006.

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Abstract:
Questo intervento esplora la relazione complessa fra ICT e impegno civile dei giovani. Sulla base dell'analisi empirica condotta nel 2008-2009 sui giovani della fascia 20-35 anni, il lavoro va oltre la classica caratterizzazione di una generazione immersa nella tecnologia, cercando di comprendere come il Web stia modificando il suo grado di partecipazione sociale e politica. Mentre una larga parte del dibattito relativo alla partecipazione dei giovani sottolinea il loro rifiuto di strumenti tradizionali, la tecnologia Web sembra in grado di fornire alle generazioni piů giovani strumenti che li aiutano a creare nuove vie, per modificare la vita sociale, culturale e politica a livello globale. Tuttavia, se una gran quantitŕ di studi sottolinea ora l'importanza di comprendere l'impegno giovanile nell'era dell'informazione, č difficile capire come e se il web stia modificando per i giovani il significato dell'impegno civile. Ben poca attenzione č data alla valutazione delle alternative, dei valori e dei significati che spingono i giovani a dar luogo ad azioni specifiche mirate al cambiamento sociale, o che al contrario glielo impediscono. Richiedendo un approccio multidisciplinare di natura flessibile, il lavoro suggerisce la necessitŕ di ripensare concetti come impegno, partecipazione, azioni rivolte al cambiamento sociale. Invece che cinici, apatici o tecnofili disimpegnati, il disegno che emerge dalla nostra ricerca rivela l'esistenza di giovani responsabili, caratterizzati dalla partecipazione ai networking del web e dalla mobilitŕ sociale, che dimostrano grande abilitŕ nell'uso dell'ICT per promuovere valori di giustizia e solidarietŕ.
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Granata, Anna. "Di padre in figlio, di figlio in padre. Il ruolo innovativo delle seconde generazioni nelle comunitŕ religiose di minoranza." MONDI MIGRANTI, no. 2 (January 2011): 87–100. http://dx.doi.org/10.3280/mm2010-002004.

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Abstract:
Le comunitŕ religiose di minoranza sono caratterizzate da una forte e dinamica presenza di giovani. Molti di loro appartengono alla cosiddetta seconda generazione dell'immigrazione: sono nati in Italia o giunti da bambini al seguito dei propri genitori, parlano, pensano, sognano in italiano e in questo paese immaginano di costruire il proprio futuro. Allo stesso tempo e senza contraddizione, sono inseriti in una tradizione religiosa che hanno ereditato dalle proprie famiglie, con riti, valori e linguaggi fortemente intrecciati con le culture dei paesi d'origine. Questo articolo - basato su una ricerca in pedagogia interculturale, condotta con metodi etnografici e interviste in pro-fonditŕ presso alcune comunitŕ religiose di minoranza nella cittŕ di Milano - descrive i tratti e le potenzialitŕ comuni alle seconde generazioni e le competenze interculturali che possono sviluppare a contatto con piů riferimenti culturali e linguistici nei propri contesti di vita. A conclusione della riflessione, si auspica che la lezione delle seconde generazioni possa parlare non solo alle comunitŕ religiose di minoranza, ma a tutte quelle realtŕ in cui convivono generazioni diverse per uno scopo comune.
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Grunow, Daniela. "Flexicurity, insicurezza del lavoro e formazione di una famiglia: la condizione giovanile in Danimarca." SOCIOLOGIA DEL LAVORO, no. 124 (December 2011): 75–92. http://dx.doi.org/10.3280/sl2011-124005.

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Abstract:
Questo articolo descrive come il processo di flessibilizzazione del mercato del lavoro e l'attuale crisi economica abbiano modificato l'assetto occupazionale dei giovani in Danimarca dagli anni '80 del novecento al 2010. L'autrice si interroga se la flessibilizzazione abbia influenzato le decisioni di lungo termine dei giovani, quali l'unione di coppia, l'autonomizzazione dai genitori, la costruzione di una famiglia. Dai dati a disposizione sembra che il modello danese abbia successo, se paragonato alla maggior parte dei paesi che fanno parte dell'Oecd, in riferimento al basso incremento della disoccupazione giovanile. Non ci sono evidenze del fatto che i cambiamenti nell'economia danese abbiano condizionato decisioni relative alle unioni di coppia, alla formazione di una famiglia, alla fertilitŕ. Le politiche attive del lavoro unite a un mercato del lavoro flessibile sembrano distribuire i rischi occupazionali in modo più uniforme tra i giovani e le generazioni più anziane.
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Antonelli, Fulvia. "Le due etŕ dell'emigrazione." MONDI MIGRANTI, no. 3 (March 2011): 85–97. http://dx.doi.org/10.3280/mm2010-003006.

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Abstract:
In questo articolo si analizzano il ruolo e gli effetti degli immaginari dei giovani che aspirano alla migrazione dal Marocco. Appartenenti a strati sociali popolari e residenti nelle periferie urbane di Casablanca, l'attenzione č posta sui ragazzi che vivono in condizioni economiche e sociali di marginalitŕ nei loro contesti di origine e tentano la migrazione clandestina o irregolare verso l'Europa. Le loro pratiche quotidiane e le loro visioni dell'Europa vengono messe a confronto con quelle delle generazioni di migranti a loro precedenti, dalle quali hanno assorbito esperienze e racconti, reinterpretandoli perň alla luce di un contesto politico e legislativo internazionale profondamente mutato negli ultimi decenni. Attraverso il metodo etnografico si indaga su come questa generazione di giovani costruisca, attraverso reti di apprendimento ed esperienza collettiva autonome, nuove rotte e strategie migratorie e proiezioni di sé e di altrove funzionali alla liberazione dagli stigmi sociali da cui si sentono segnati.
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Pirni, Andrea. "Giovani e politica in Italia: gli studenti e la rielaborazione silenziosa del politico." OBETS. Revista de Ciencias Sociales 8, no. 2 (December 15, 2013): 315. http://dx.doi.org/10.14198/obets2013.8.2.05.

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Abstract:
L'articolo ha l'obiettivo di segnalare la dinamica di trasformazione dell'elaborazione del politico da parte dei giovani studenti italiani. Vengono presentate tre diverse coordinate attorno alle quali si è sviluppata la ricerca empirica italiana su giovani e politica e i rispettivi risultati. Successivamente vengono utilizzati i dati raccolti in una recente ricerca per presentare le discontinuità che propongono i “nuovi” giovani rispetto alle generazioni precedenti che costituiscono la base di una profonda trasformazione in corso della sfera del politico.
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Nocenzi, Mariella. "Sostenibilitŕ e dimensione generazionale." RIVISTA DI STUDI SULLA SOSTENIBILITA', no. 1 (April 2011): 75–91. http://dx.doi.org/10.3280/riss2011-001010.

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Abstract:
La sostenibilitŕ di qualsiasi sistema č tale se si assume una prospettiva orientata al futuro: in particolare, se il sistema in questione č quello sociale, ne deriva che parlare di sostenibilitŕ non puň prescindere dal considerare la dimensione generazionale. Considerato che oggi la definizione della generazione giovanile non puň piů poggiare sulle tradizionali categorie cognitive, l'obiettivo di questo lavoro č quello di proporre delle riflessioni in merito al ruolo che č possibile attribuire ai giovani rispetto all'obiettivo della sostenibilitŕ sociale. Pertanto, le considerazioni proposte focalizzano l'attenzione su alcuni percorsi dell'analisi sociologica sulle nuove generazioni, soprattutto su quelli che maggiormente hanno posto l'accento sulla sostenibilitŕ del sistema sociale ed hanno studiato l'azione sociale in un'ottica non eminentemente ancorata al presente. Tale rassegna teorica consente di soffermarsi sui contenuti sociologici dedicati al tema della sostenibilitŕ sociale e di registrare l'acquisizione di strumenti di analisi sempre piů "sostenibili" nell'interpretazione della realtŕ in evoluzione, quali si possono riconoscere nei modelli e nelle sperimentazioni di tipo interdisciplinare prescelti.
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Meroni, Chiara, Anna Maria Paulis, and Alessandro Sevi. "Adolescenti di oggi e generazioni precedenti: Emo & Co." RIVISTA DI PSICOTERAPIA RELAZIONALE, no. 35 (July 2012): 17–27. http://dx.doi.org/10.3280/pr2012-035002.

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Abstract:
L'adolescenza č una delicata fase del ciclo vitale individuale in cui le nuove generazioni cercano di trovare un loro modo di inserirsi nel mondo attraverso modalitŕ specifiche, come per esempio la ribellione e la contrapposizione. Questo, se da un lato č una condizione necessaria per accedere ad un processo evolutivo di differenziazione, che porta alla crescita individuale, dall'altro puň considerarsi un'occasione affinché gli adulti possano comprendere la "risposta" dei giovani alla societŕ e al mondo che stanno preparando per loro. In ogni epoca storica ci sono stati fenomeni di appartenenza che hanno visto i giovani aderire a regole ideologiche (politiche e/o religiose), di comportamento e di abbigliamento che conferivano loro quel senso di unitŕ che li portava a esprimere un disagio che in realtŕ era allargato al contesto piů ampio. Anche oggi si assiste a fenomeni simili. Sono cambiate le modalitŕ e le caratteristiche specifiche ma non la funzione, che sembra essere ancora quella di costituire un contenitore di emozioni e di sofferenza che in questo modo riescono a trovare una loro identitŕ. Gli autori hanno osservato e individuato i gruppi di giovani con i quali ci si trova a convivere nella societŕ attuale cercando di demarcarne le relative caratteristiche distintive.
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Ricucci, Roberta. "Fra ansia di assimilazione e timori di comportamenti antisociali. Riflessioni intorno alle seconde generazioni." MINORIGIUSTIZIA, no. 2 (January 2022): 65–73. http://dx.doi.org/10.3280/mg2021-002006.

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Abstract:
L'articolo vuole offrire alcuni elementi di analisi sui processi di inclusione e integrazione di ragazze e ragazzi figli di famiglie immigrate sul territorio nazionale negli ultimi decenni. I flussi migratori sono divenuti nel tempo un fattore strutturale (e strutturante) della società italiana. In questi anni molti giovani di origine straniera si stanno confrontando con la delicata fase della transizione all'età adulta. Le loro dinamiche identitarie sono complesse e ricche di sfaccettature: lo studio di alcuni fenomeni sociali può contribuire a capirle. Particolare attenzione va posta a situazioni di marginalizzazione, microcriminalità giovanile e conflitto di matrice etnica. Allo stesso tempo il contributo sottolinea l'esistenza di percorsi di integrazione ed emancipazione per la gran parte dei giovani figli dell'immigrazione, soprattutto attraverso l'associazionismo e la costruzione di una presenza attiva in ambito sportivo e culturale. Il contributo propone quindi alcune riflessioni sull'identità e sulla convivenza al fine di cogliere i bisogni dei territori e sviluppare risposte in grado di contrastare il disagio e l'emarginazione delle seconde generazioni.
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9

Bardelli, Patrizia, and Vincenza Briscioli. "Covid-19: il ruolo dei pediatri di famiglia." MINORIGIUSTIZIA, no. 4 (June 2021): 62–68. http://dx.doi.org/10.3280/mg2020-004006.

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Abstract:
L'articolo discute le importanti difficoltà e le sfide che i pediatri di famiglia si trovano ad affrontare in questo periodo di pandemia. I bambini e i giovani rappresentano le fasce più deboli della popolazione, spesso dimenticate dalle politiche pubbliche, che stanno pagando un prezzo molto alto in termini di salute non solo fisica ma anche psicologica. Il punto di vista dei pediatri costituisce un osservatorio privilegiato per l'indicazione alle politiche pubbliche circa gli interventi prioritari a tutela delle generazioni più giovani.
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Polizzi, Gaspare. "Il seminario di Enzo Collotti con gli insegnanti: una comunità di lettura." ITALIA CONTEMPORANEA, no. 298 (June 2022): 72–81. http://dx.doi.org/10.3280/ic2022-298009.

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Abstract:
L'articolo descrive la vicenda quasi trentennale di un seminario sulla storiografia del Novecento che ha unito Enzo Collotti a un gruppo di insegnanti, producendo una comunità di appassionati discepoli, rivolta all'impegno comune di educare le giovani generazioni alla cultura storica e alla cittadinanza democratica.
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Dissertations / Theses on the topic "Giovani generazioni"

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ROSSI, CRISTINA. "Verso una generazione interculturale? Appartenenze plurali e strategie di condivisione fra le giovani generazioni nella scuola superiore." Doctoral thesis, Università degli studi di Bergamo, 2011. http://hdl.handle.net/10446/866.

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GRANATA, ANNA. "LE COMPETENZE INTERCULTURALI DEI GIOVANI DI ORIGINE STRANIERA." Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2010. http://hdl.handle.net/10280/696.

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Abstract:
Le seconde generazioni dell’immigrazione stanno cambiando il profilo della società italiana e della scuola in particolare (il 10% degli alunni nelle scuole di Milano non sono cittadini italiani). I figli degli immigrati introducono nuovi comportamenti, attitudini, visioni e credi, spesso distanti dallo stile di vita della maggioranza. Allo stesso tempo, questi giovani si sentono a tutti gli effetti italiani, vivendo così una condizione di doppia appartenenza che fa sentire loro come italiani e stranieri allo stesso tempo, condividendo la condizione di crescita dei coetanei italiani, ma condividendo anche le origini dei propri genitori. I loro coetanei italiani possono imparare, attraverso di loro, a confrontarsi con altri stili di pensiero, altri punti di vista, altri significati e valori: un’opportunità di superare un “pensiero unico” e di favorire la diffusione di “menti interculturali”, molto importanti per vivere in una società globale. La specifica sfida educativa che si è accolta attraverso questo lavoro è stata quella di identificare le profonde potenzialità insite in questa generazione. In questa tesi si propone un modello causale di competenza interculturale dei giovani di origine straniera, il “modello della doppia competenza” basato su due fondamentali dimensioni: la comprensione e il contributo, due dispositivi attraverso cui entrare in relazione efficacemente con persone di altre culture.
New second generation of immigrants is changing the face of Italian society and school in particular (there is 10% of non Italian citizens in Milan’s schools today). They bring new behaviours, attitudes, creeds and faiths, far from the majority trends. At the same time, they feel them as Italian people. So, young people born in Italy form immigrant parents are Italian-strangers, Italian and strangers at the same time. They represent a chance to rethink the way to be Italian in our country. Italian young people can learn to confront with other styles of thinking, other points of view, other meanings: this is a chance to rethink own certitudes and to stimulate doubts and questions in the mind and to build “intercultural minds” very useful in global societies. The specific educational challenge (before than social and politic) is finding ways to exploit powers inside presence of second generation youth. In this thesis we propose a causal model of intercultural competence of second generation ethnic youth who are growing up between two languages and two cultures. The “double intercultural competences” model is based on two dimensions: comprehension and contribution, two different ways to meet people of other cultures.
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GRANATA, ANNA. "LE COMPETENZE INTERCULTURALI DEI GIOVANI DI ORIGINE STRANIERA." Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2010. http://hdl.handle.net/10280/696.

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Abstract:
Le seconde generazioni dell’immigrazione stanno cambiando il profilo della società italiana e della scuola in particolare (il 10% degli alunni nelle scuole di Milano non sono cittadini italiani). I figli degli immigrati introducono nuovi comportamenti, attitudini, visioni e credi, spesso distanti dallo stile di vita della maggioranza. Allo stesso tempo, questi giovani si sentono a tutti gli effetti italiani, vivendo così una condizione di doppia appartenenza che fa sentire loro come italiani e stranieri allo stesso tempo, condividendo la condizione di crescita dei coetanei italiani, ma condividendo anche le origini dei propri genitori. I loro coetanei italiani possono imparare, attraverso di loro, a confrontarsi con altri stili di pensiero, altri punti di vista, altri significati e valori: un’opportunità di superare un “pensiero unico” e di favorire la diffusione di “menti interculturali”, molto importanti per vivere in una società globale. La specifica sfida educativa che si è accolta attraverso questo lavoro è stata quella di identificare le profonde potenzialità insite in questa generazione. In questa tesi si propone un modello causale di competenza interculturale dei giovani di origine straniera, il “modello della doppia competenza” basato su due fondamentali dimensioni: la comprensione e il contributo, due dispositivi attraverso cui entrare in relazione efficacemente con persone di altre culture.
New second generation of immigrants is changing the face of Italian society and school in particular (there is 10% of non Italian citizens in Milan’s schools today). They bring new behaviours, attitudes, creeds and faiths, far from the majority trends. At the same time, they feel them as Italian people. So, young people born in Italy form immigrant parents are Italian-strangers, Italian and strangers at the same time. They represent a chance to rethink the way to be Italian in our country. Italian young people can learn to confront with other styles of thinking, other points of view, other meanings: this is a chance to rethink own certitudes and to stimulate doubts and questions in the mind and to build “intercultural minds” very useful in global societies. The specific educational challenge (before than social and politic) is finding ways to exploit powers inside presence of second generation youth. In this thesis we propose a causal model of intercultural competence of second generation ethnic youth who are growing up between two languages and two cultures. The “double intercultural competences” model is based on two dimensions: comprehension and contribution, two different ways to meet people of other cultures.
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De, Franco Carolina. "Reagenti Civici: un servizio per contrastare passività e indifferenza nella città di Catanzaro coinvolgendo le giovani generazioni." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2022.

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Abstract:
L’obiettivo del progetto di tesi è quello di indagare il tema dell’emigrazione giovanile dalle regioni del Sud Italia conferendo particolare attenzione a quelle ragioni mobilitanti che, pur esulando dalle classiche condizioni sfavorevoli alla realizzazione individuale (es. scarsità di opportunità lavorative), giocano un ruolo chiave nella predisposizione del singolo a lasciare la propria terra d’origine. La scelta di questo tema è stata dettata, innanzitutto, da un personale coinvolgimento dovuto alla mia condizione di giovane calabrese che, come tanti coetanei, ha scelto di svolgere i propri studi universitari in una regione diversa e ben distante dalla propria. In secondo luogo, la pandemia che stiamo vivendo ha nuovamente portato l’attenzione al tema dell’emigrazione dal Sud Italia grazie al fenomeno del “controesodo” permesso dalla condizione necessaria dello “smart-working”. Nel corso del 2020, infatti, circa 45mila lavoratori di grandi aziende e centomila persone in totale sono tornate al Sud per affrontare la pandemia lavorando da remoto. Questi numeri non solo fotografano le dimensioni del fenomeno migratorio da Sud a Nord, ma raccontano anche un latente desiderio di ritorno che, finora, era rimasto necessariamente insoddisfatto. Con la volontà di mantenere il progetto al di fuori di uno sterile confronto tra Nord e Sud Italia e privo di alcun tipo di giudizio nei confronti della personale scelta di vivere o meno nella propria regione d’origine, si vogliono prima di tutto indagare quelle motivazioni soggettive - ma non necessariamente individuali - che sottendono la decisione di restare o meno al Sud. In particolare, il progetto vuole rivolgersi ai giovani d’età compresa tra i 13 e i 19 anni perché protagonisti di un momento formativo essenziale e di passaggio verso l’età adulta, durante il quale consolidare la propria personale visione del mondo e della realtà in cui si vive e immaginare il proprio futuro.
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5

Magnani, Samantha. "Child Language Brokering: L'esperienza mediata dal ricordo di giovani ex-mediatori." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2019.

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Abstract:
This paper will look at the issue of Child Language Brokering, with particular regard for the point of view of former child mediators. Over the past few decades, migration trends in Italy have changed: migration now involves predominantly families with long-term projects. As they attend schools with their Italian peers, many foreign-born or second-generation children master the Italian language much better than their parents or caretakers. At the same time, service accessibility for migrants has not reached an optimal level in Italy. On the contrary, despite the existing regulations public interpreting or translation services are scarce, badly organised and poorly advertised to both service users and providers. In this context, the need for non-professional language brokering arises, and that includes minors as well. This paper will therefore focus on Child Language Brokering, i.e. the language mediation carried out by children and teenagers. Chapter One will offer an overview of the current trends in migration in Italy, with particular regard to immigrant or second-generation children, and of the measures needed to facilitate service access for migrants. Chapter Two well be dedicated to the methods employed to carry out the present research, i.e. semi-structured interviews and qualitative analysis. The strengths and limits of each method shall be discussed. In Chapter Three, the data collected will be categorised in order to elaborate on the following points: where the former child language brokers have interpreted or translated and for whom; how they felt about Child Language Brokering; what long lasting effects this activity had on them; and, finally, what could have been done to facilitate their task. The full transcriptions of all interviews are to be found in the Appendixes.
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Antonello, Chiara <1986&gt. "Alcol, generazioni e preoccupazioni. Stile di vita e di consumo dei giovani del Veneto a confronto con il campione nazionale." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2012. http://hdl.handle.net/10579/2038.

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Abstract:
L'elaborato, dopo un cenno introduttivo circa la composizione del mercato degli alcolici e delle strategie di marketing, passa all'analisi delle patologie alco-correlate. A tal proposito vengono analizzati argomenti quali: la religione, gli anziani, la tassazione, gli infortuni sul lavoro, gli incidenti stradali ecc. Particolare approfondimento è stato effettuato in riferimento ai giovani e ai fenomeni che hanno creato per massimizzare lo sballo post abuso di alcol. Il testo prosegue con l'analisi mediante somministrazione di un questionario tra i ragazzi residenti nelle diverse province venete. Il test è stato sottoposto in due modalità: tramite intervista diretta presso il locale Motivi cafè di Piombino Dese (PD) e tramite il social network Facebook. I risultati, tenuti volontariamente separati, sono stati poi confrontati tra loro e successivamente comparati con i dati ottenuti dall'indagine multiscopo sulle famiglie effettuata dall'Istat. Dato il fatto che il questionario tratta domande in rifermento agli aperitivi, doveroso era il richiamo allo spritz e al mito sociale e culturale dell'happy hour.
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Paghera, Isabel. "Tra il Dire e il Fare. Processi di costruzione delle competenze professionali e lavorative dei giovani stranieri." Doctoral thesis, Università degli studi di Padova, 2012. http://hdl.handle.net/11577/3422546.

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Abstract:
This research aimed to investigate the building processes of young foreigners’ professional and working skills. They are qualified in Italy in three-year Vocational training courses. In particular, I examined young foreigners’ individual practices of life paths adaptation and improvement and I reconstructed the intentionality and the meaning of the actions performed, in their job placement process, by young foreigners and actors' network (vocational training centers and companies), who contribute to construct social inclusion and professional paths by providing possibilities and constraints. Therefore, I investigated two central experiences for young foreigners: school and working experiences, which specifically state the transition to adulthood. To answer the research questions, I realized qualitative interviews to young foreigners - 18 to 25 years of age, to caretakers and to employers linked to four vocational training centers in Verona, Vicenza, Padova. As for the individual practices, acquisitive orientation predominates in relation to a rising expectations paradigm. It is realized through the attempt of a gradual inclusion, led step by step towards higher qualification work. Job placements are characterized by an attenuated visibility and the perception of being still a minority implies looking for inclusion silently, avoiding conflicts and showing to give continuity and adherence to the dominant work cultures in the placement contexts. On the other hand, as for the intentionality and the meaning of young foreigners and actors network actions, there are emerging typologies that allow to outline similarities and differences in attitudes among the interviewees' groups. In particular, in young foreigners I identified three different orientations to work: acquisitive, expressive, instrumental. In caretakers I detected four ways they relate with young foreigners: meritocratic, universalistic, caring and bureaucratic. Finally, in employers there are three relational manners and work conceptions characterized in a pedagogical sense and totalizing sense, in this latter sense there are a reference to the ethic of sacrifice, and a reference to the ethic of passion. The research represented an innovative point of view compared to the outlook of researches on young foreigners because, first of all, it considered a segment of education studied less than secondary school of second degree. Moreover, the research addressed to the age group 18-25, paying attention not only to institutional educational courses, but especially to the processes of job placement, still poorly investigated. To end up, it studied the relational context where a young foreigners' agency fits rebuilding a multiplicity of viewpoints from which to observe the transition to work process.
La ricerca si propone di indagare i processi di costruzione delle competenze professionali e lavorative dei giovani d’origine straniera qualificati in Italia nei percorsi triennali della Formazione Professionale. In particolare, si da spazio all’approfondimento delle pratiche individuali di adattamento e miglioramento dei loro percorsi di vita e una ricostruzione delle intenzionalità e del senso delle azioni intraprese nel processo di inserimento lavorativo sia dei giovani stranieri sia del network di attori ( i centri di formazione professionale e le imprese), i quali contribuiscono alla costruzione dell’inclusione sociale fornendo possibilità e vincoli. Si è trattato, quindi, di indagare due esperienze centrali per tali giovani: l’esperienza scolastica e quella lavorativa che precisamente sanciscono il passaggio all’età adulta. Per dare risposta alle domande di ricerca sono state realizzate delle interviste semi-strutturate rivolte ai giovani d’origine straniera già qualificati di età compresa tra i 18 e i 25 anni, agli operatori e ai datori di lavoro legati a quattro enti di formazione professionale distribuiti nelle tre province di Verona, Vicenza e Padova. Ne emerge, sul fronte delle pratiche individuali, la predominanza di un orientamento acquisitivo al lavoro, secondo il paradigma delle aspettative crescenti, che si concretizza in un tentativo di inclusione graduale, condotto step by step verso lavori di maggior qualificazione. Si tratta di inserimenti lavorativi caratterizzati da una visibilità attenuata, dalla percezione di sentirsi ancora minoranza e quindi cercare l’inclusione silenziosamente, evitando conflitti e mostrando di dare continuità e adesione alle culture del lavoro dominanti nei contesti d’inserimento. Sul fronte della ricostruzione delle intenzionalità e del senso attribuiti alle azioni di giovani e network di attori ne emergono delle tipologie, in grado di delineare somiglianze e differenze di atteggiamento tra i gruppi d’intervistati. In particolare, si evincono nei giovani tre orientamenti al lavoro: acquisitivo, espressivo e strumentale; negli operatori quattro modi di relazionarsi ai giovani d’origine straniera: meritocratico, universalista, assistenziale e burocratico. Infine, nei datori di lavoro emergono altri tre modi di relazione e concezione del lavoro caratterizzati in senso pedagogico e in senso totalizzante, in quest’ultimo vi si riconosce un primo riferimento all’etica del sacrificio e un secondo all’etica della passione. La ricerca costituisce un punto di vista innovativo rispetto al panorama delle ricerche condotte sui giovani d’origine straniera, perché anzitutto considera un segmento della formazione poco studiato rispetto alla scuola secondaria di secondo grado, inoltre si rivolge alla fascia d’età 18-25 anni, ponendo attenzione non semplicemente ai percorsi scolastici istituzionali, ma soprattutto ai processi di inserimento lavorativo, ancora poco indagati. Infine, studia il contesto relazionale entro cui si inserisce l’agency dei giovani ricostruendo una molteplicità di punti di vista da cui poter osservare il processo di transizione al lavoro.
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PARMIANI, LISA CHIARA. "Legami tra generazioni e difficoltà di separazione-individuazione durante la transizione all'età adulta. Il ruolo del divorzio dei genitori e del genere in un campione di giovani italiani." Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2008. http://hdl.handle.net/10280/234.

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Abstract:
Abbiamo esaminato il ruolo della separazione coniugale e del genere nello spiegare il coinvolgimento in processi familiari disfunzionali, le difficoltà di separazione-individuazione e il benessere psicologico dei figli giovani adulti. È stata privilegiata la dimensione etica dei rapporti tra le generazioni, espressa nelle percezioni di giustizia e cura nelle relazioni familiari. Un primo studio, quantitativo, è stato condotto su un campione di 264 soggetti tra i 20 e i 30 anni, provenienti da nuclei separati e intatti, a cui è stato somministrato un questionario self report. I figli di separati tendono ad esprimere più marcatamente sentimenti di ingiustizia relativi alla famiglia d'origine, e ad enfatizzare la propria indipendenza affettiva dai genitori. Le femmine esprimono un maggiore sovraccarico legato alla cura emotiva dei familiari, riportano tendenze depressive e più intensi timori di perdere l'affetto dei genitori . Nel secondo studio, sperimentando un approccio metodologico composito, abbiamo approfondito il tema dei confini generazionali e delle difficoltà di separazione-individuazione in un piccolo campione di giovani donne provenienti da genitori separati. Abbiamo riscontrato che la transizione all'età adulta risulta rallentata dalle responsabilità di cura assunte verso la madre, o al contrario accelerato, nel bisogno di prendere le distanze da lei. Nel terzo studio, illustrando alcuni dei risultati emersi attraverso l'analisi di due casi, abbiamo rilevato la significatività della funzione paterna per la separazione delle figlie nei nuclei monogenitoriali successivi alla separazione coniugale.
We examined the role of parental divorce and gender in young adults' involvement in dysfunctional family processes, as well as in their difficulties of separation-individuation and their psychological well-being. The first study is quantitative and was conducted with a sample of 264 subjects, aged between 20 and 30, who filled in a self report questionnaire. Results showed that children of divorced parents express more feelings of unfairness towards their family of origin, and emphasize their emotional independence from their parents. Females feel the burden of emotional caregiving for their parents more than males and are more vulnerable to depression. Moreover, females are more afraid of losing their parents' love. In the second study we used a mixed method approach to study generational boundaries and separation-individuation difficulties in a small sample of young women with divorced parents. Results showed that the transition to adulthood may either be hindered by the emotional burden of children's responsibilities towards the parents (especially the mother) or accelerated by the need to put one's familiar experience at a distance. In the third study, through two case studies, we explored some of the results obtained in the multimethodological section. This analysis suggested the importance of considering the role of the paternal function in helping young women separate from their mothers in single parent families.
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PARMIANI, LISA CHIARA. "Legami tra generazioni e difficoltà di separazione-individuazione durante la transizione all'età adulta. Il ruolo del divorzio dei genitori e del genere in un campione di giovani italiani." Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2008. http://hdl.handle.net/10280/234.

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Abstract:
Abbiamo esaminato il ruolo della separazione coniugale e del genere nello spiegare il coinvolgimento in processi familiari disfunzionali, le difficoltà di separazione-individuazione e il benessere psicologico dei figli giovani adulti. È stata privilegiata la dimensione etica dei rapporti tra le generazioni, espressa nelle percezioni di giustizia e cura nelle relazioni familiari. Un primo studio, quantitativo, è stato condotto su un campione di 264 soggetti tra i 20 e i 30 anni, provenienti da nuclei separati e intatti, a cui è stato somministrato un questionario self report. I figli di separati tendono ad esprimere più marcatamente sentimenti di ingiustizia relativi alla famiglia d'origine, e ad enfatizzare la propria indipendenza affettiva dai genitori. Le femmine esprimono un maggiore sovraccarico legato alla cura emotiva dei familiari, riportano tendenze depressive e più intensi timori di perdere l'affetto dei genitori . Nel secondo studio, sperimentando un approccio metodologico composito, abbiamo approfondito il tema dei confini generazionali e delle difficoltà di separazione-individuazione in un piccolo campione di giovani donne provenienti da genitori separati. Abbiamo riscontrato che la transizione all'età adulta risulta rallentata dalle responsabilità di cura assunte verso la madre, o al contrario accelerato, nel bisogno di prendere le distanze da lei. Nel terzo studio, illustrando alcuni dei risultati emersi attraverso l'analisi di due casi, abbiamo rilevato la significatività della funzione paterna per la separazione delle figlie nei nuclei monogenitoriali successivi alla separazione coniugale.
We examined the role of parental divorce and gender in young adults' involvement in dysfunctional family processes, as well as in their difficulties of separation-individuation and their psychological well-being. The first study is quantitative and was conducted with a sample of 264 subjects, aged between 20 and 30, who filled in a self report questionnaire. Results showed that children of divorced parents express more feelings of unfairness towards their family of origin, and emphasize their emotional independence from their parents. Females feel the burden of emotional caregiving for their parents more than males and are more vulnerable to depression. Moreover, females are more afraid of losing their parents' love. In the second study we used a mixed method approach to study generational boundaries and separation-individuation difficulties in a small sample of young women with divorced parents. Results showed that the transition to adulthood may either be hindered by the emotional burden of children's responsibilities towards the parents (especially the mother) or accelerated by the need to put one's familiar experience at a distance. In the third study, through two case studies, we explored some of the results obtained in the multimethodological section. This analysis suggested the importance of considering the role of the paternal function in helping young women separate from their mothers in single parent families.
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MAZZOLI, SERENA. "LA SOSTENIBILITA' PER UNA NUOVA CULTURA DELL'ALTERNANZA SCUOLA-LAVORO." Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2020. http://hdl.handle.net/10280/70990.

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Abstract:
L’innegabile evidenza delle gravi conseguenze a carico del nostro pianeta generate da un progresso legato esclusivamente alla crescita quantitativa e al profitto, ha aperto la strada a nuovi modelli di sviluppo centrati sul valore della sostenibilità. Tuttavia, la sostenibilità non nasce in maniera spontanea ma è il risultato di un processo di educazione attraverso il quale la persona prende coscienza delle interconnessioni che la legano, indissolubilmente, alla natura, alla società, all’umanità stessa. Diventa importante, dunque, individuare ambiti formativi promettenti per promuovere efficaci azioni educative riguardo alla sostenibilità, con l’obiettivo di orientare i giovani all’acquisizione di stili di vita adeguati e di posti di lavoro dignitosi, creativi, “verdi”. Tra questi, l’alternanza scuola-lavoro e i percorsi per le competenze trasversali e per l’orientamento, previsti in Italia per tutti gli studenti dell’ultimo triennio delle scuole secondarie di secondo grado, possono rappresentare fruttuose opportunità educative per acquisire, attraverso modalità di apprendimento attivo, strumenti idonei a fronteggiare l’evoluzione dei processi formativi e delle dinamiche professionali, nonché l’esercizio di una cittadinanza responsabile e competente in favore di uno sviluppo equo e durevole a vantaggio delle generazioni presenti e future.
The undeniable truth of the serious consequences inflicted to our planet by a progress that is exclusively linked to quantitative growth and profit has paved the way for new development models based on the value of sustainability. However, sustainability is rarely spontaneously achieve: it is the result of an educational process through which individuals becomes aware of the interconnections that bind them to nature, to society and to humanity itself. It is relevant, therefore, to identify promising training environments to promote effective educational activities on sustainability, with the goal of nudging young people towards adequate lifestyles, creating dignified, creative and “green” jobs. Among these potentially relevant educational and training environments, work-related learning (Alternanza scuola-lavoro in Italian) and the paths for transversal skills and guidance (Percorsi per le competenze trasversali e per l’orientamento in Italian), provided in Italy for all students in the last three years of secondary schools, can represent successful educational opportunities to acquire, through active learning models, the tools needed to face the evolution of the educational processes and work- related dynamics, as well as to construct a responsible and competent citizenship, favoring a fair and lasting development for the benefit of current and future generations.
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Books on the topic "Giovani generazioni"

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Palumbo, Stefano. Generazioni: Giovani e anziani nel 2020. Milano: Guerini e associati, 2012.

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Italy. Dipartimento affari sociali. Commissione di indagine sulla povertà e sull'emarginazione, ed. Povertà e lavoro: Giovani generazioni a rischio. Roma: Carocci, 2007.

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3

Agnoli, M. S. Generazioni sospese: Percorsi di ricerca sui giovani Neet. Milano, Italy: FrancoAngeli, 2014.

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4

Allum, P. A. '50/'80, vent'anni: Due generazioni di giovani a confronto. Roma: Lavoro, 1986.

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5

Guglielmo, Moneti, and Associazione "Fondo Pier Paolo Pasolini"., eds. Le Giovani generazioni e il cinema di Pier Paolo Pasolini. [Siena?]: Fondo Pier Paolo Pasolini, 1994.

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6

1967-, Galasso Vincenzo, ed. Contro i giovani: Come l'Italia sta tradendo le nuove generazioni. Milano: Mondadori, 2007.

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7

Onorati, Maria Giovanna. Generazioni di mezzo: Giovani e ibridazione culturale nelle società multietniche. Milano, Italy: FrancoAngeli, 2012.

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8

1975-, Fratus Tiziano, ed. Lo spazio aperto: Il teatro ad uso delle giovani generazioni. Roma: Editoria & spettacolo, 2002.

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9

Colozzi, Ivo, and Pierpaolo Donati. Giovani e generazioni: Quando si cresce in una società eticamente neutra. Bologna: Il Mulino, 1997.

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10

Giuseppe, Alvaro, ed. Generazioni perdute: Un infausto destino per i giovani e per gli anziani? Roma: Edup, 2005.

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