Academic literature on the topic 'Giardini , Luogo'

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Journal articles on the topic "Giardini , Luogo"

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Cellauro, Louis. "The Casino of Pius IV in the Vatican." Papers of the British School at Rome 63 (November 1995): 183–214. http://dx.doi.org/10.1017/s0068246200010230.

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Abstract:
IL CASINO DI PIO IV AL VATICANOIl Casino di Pio IV nei Giardini Vaticani fu progettata dall'antiquario Pirro Ligorio (c. 1531–83), uno degli archeologici classici più competenti del sedicesimo secolo. In considerazione dell'attività di Ligorio sia come antiquario che come archeologo, sono spesso stati sottolineati paralleli tra il Casino di Pio IV e l'architettura classica, fin dal diciottesimo secolo. Comunque, tentativi di associare il Casino con antiche architetture si sono basati sul presupposto che il Casino (che è poi il nome più recente) fosse stato progettato da Ligorio come una villa. Ciò, ad ogni modo, non è supportato da alcuna evidenza documentaria, e sia l'architettura che il carattere del Casino sembrano escluderlo. Il Casino è infatti menzionato nei documenti dell'epoca come sede di una fonte, e le iscrizioni commemorative contengono le parole FONTIBUS e LYMPHAEUM. Allo stesso modo, l'intero edificio è chiamato da Ligorio un Lymphaeo. Si discute in questo articolo che il ‘Casino’ possa essere meglio compreso come una ricostruzione antiquaria di un musaeum classico. Non è inoltre da escludere che Ligorio, nel progettare il Casino, avesse in mente il Museo dell'Accademia di Atene come modello per un'accademia moderna. Questa è una nuova interpretazione del complesso, e nuovo materiale documentario legato alla sua cronologia ed ai cambiamenti che ebbero luogo durante il pontificato di Clemente XI, vengono inoltre presentati.
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Huamán, Ana, Hilda Solís, Luis Marocho, José Guevara, Gloria Sáez, Esther Valencia, Mario Tapia, Sofía Espinoza, and Susana Padilla. "Optimización de técnicas para aislamiento y ruptura de quistes de Giardia spp." Anales de la Facultad de Medicina 73 (May 7, 2013): 31. http://dx.doi.org/10.15381/anales.v73i1.2185.

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Abstract:
Objetivos: Optimizar y evaluar técnicas de ruptura de quistes de Giardia spp para obtener ADN, paso previo a pruebas moleculares. Diseño: Experimental. Institución: Instituto de Medicina Tropical Daniel A. Carrión, Facultad de Medicina, UNMSM. Material biológico: Muestras de heces con quistes de Giardia. Intervenciones: Las muestras de heces con abundantes quistes de Giardia fueron evaluadas con una técnica de obtención de quistes y tres de desenquistamiento. Técnica 1: sedimentación rápida; el sedimento fue lavado varias veces con agua destilada y centrifugado. Para el desenquistamiento, los quistes fueron incubados a: Técnica A: 37°C con bilis de cerdo. Técnica B: con HCl 0,1 N y luego hipoclorito de sodio al 20% a 37°C. Técnica C: Por duplicado, cinco ciclos de congelamiento (-20°C), calentamiento (80°C) y luego papaína a 60°C. Se contó en cámara Newbauer el número de quistes antes y después de cada prueba. Principales medidas de resultados: Mayor número de trofozoítos. Resultados: La técnica B rindió mayor número de trofozoítos que la A. La C no tuvo éxito. Conclusiones: Desenquistar con HCl 1N e hipoclorito de sodio al 20% a 37°C fue buen método para obtener trofozoítos de Giardia.
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Maria Samuelli, Anna. "Il diritto dei più vulnerabili e dei più deboli non è un diritto debole: povertà e difficoltà educative nel tempo della pandemia." MINORIGIUSTIZIA, no. 4 (June 2021): 27–36. http://dx.doi.org/10.3280/mg2020-004003.

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Abstract:
La pandemia ha reso visibile il tema della povertà educativa ereditato dal passato. Si parla di generazione Covid che vede il futuro come incognita. La mancanza di attenzione da parte della politica verso la scuola, la ricerca e la cultura non è nuova. Lo sviluppo economico teso alla conquista del benessere, ha subìto una accelerazione senza precedenti e ha determinato nel mondo globalizzato lo sfruttamento illimitato delle risorse naturali con la conseguenza di catastrofi umanitarie. La violazione dei diritti umani solo formalmente conquistati ma di fatto negati hanno reso più fragili le nostre democrazie. Urge una mobilitazione civile, possibile se si ripensa il processo di formazione della persona. La sollecitazione alla resilienza e il ripristino del valore della relazione per ricreare la dimensione comunitaria, è compito degli educatori. La scuola è il luogo della cura, non il problema. Gariwo, Il Giardino dei Giusti dell'Umanità, propone un diverso approccio al lavoro storico nelle scuole, fondato sulla memoria del bene. I giusti che riconoscono il volto dell'altro, esemplificano il valore del coraggio, della libertà, dell'autonomia di pensiero e ripropongono il tema della responsabilità personale per affrontare le sfide del presente. Aprono al cambiamento e al futuro.
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Longo, Mario. "Il corso della storia come graduale "emancipazione" della ragione dal "grembo materno" della natura: L'alternativa kantiana a herder." Trans/Form/Ação 37, no. 3 (December 2014): 143–58. http://dx.doi.org/10.1590/s0101-31732014000300012.

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Abstract:
L'immagine del "grembo materno della natura" da cui la ragione umana si deve emancipare per guadagnare la libertà è usata da Kant in uno scritto polemico contro Herder, Mutmasslicher Anfang der Menschengeschichte (1786), che può essere considerato una risposta al libro decimo delle Ideen zur Philosophie der Geschichte der Menschheit, uscito nel 1785. Seguendo il racconto biblico, anche Kant pone la prima coppia umana in un "giardino", un luogo sicuro e ben fornito di alimenti; ma il vero inizio della storia è fatto consistere nella rottura di questo equilibrio ad opera della ragione che gradualmente si è sottratta alla tutela della natura, imparando un po' alla volta a dominarla. Kant dichiara di condividere l'ideale rousseauiano di una cultura che non neghi la natura dell'uomo ma la promuova in quella che dovrà diventare la sua condizione fondamentale di esistenza, che è la libertà. Pone tuttavia questo ideale come termine finale del processo storico, non come condizione da recuperare nella sua purezza iniziale, ritornando alle origini, come invece appariva nella visione della storia proposta da Herder, che avrebbe su questo punto frainteso il pensiero di Rousseau.
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Auffant, Karina, and Aixell Mercedes. "Principales agentes etiológicos causantes de enfermedades diarreicas agudas en niños de 0-3 años, residentes en el refugio Los Barrancones luego del paso del Huracán Georges, marzo-abril 1999." Ciencia y Sociedad 24, no. 4 (December 1, 1999): 448–74. http://dx.doi.org/10.22206/cys.1999.v24i4.pp448-74.

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Abstract:
Se realizó un estudio prospectivo de tipo analítico en el refugio "Los Barrancones" situado en San Juan de la Maguana cuyo objetivo fue determinar las causas de EDA en una población de 51 niños entre 0-3 años en el período de marzo-abril de 1999. Se utilizó como método de análisis de las muestras el método directo de Weigert, se aplicó además un formulario de preguntas para recolectar datos socioeconómicos y evaluar normas de higiene a los jefes de familia El agente etiológico más frecuentemente encontrado en casos de diarrea aguda fue el grupo correspondiente a los protozoos 17 casos que representan un 33% del universo de pacientes estudiados. Un 19% (10 casos) correspondieron al grupo de la Entamoeba histolytica y un 14% (7 casos) padecían Giardia lamblia. Las infecciones por helmintos alcanzaron un 16% (8 casos) de los cuales, un 14% (7 casos) correspondió a Ascaris lumbricoides y un 2% (1 caso) a Trichuris trichura. Otro 29% un total de 15 casos, correspondió a infecciones mixtas. Un 6% (3 casos) presentó diarrea de origen bacteriano y el restante 16% (8 casos) correspondió a otras causas distintas sin agente etiológico determinado. El sexo más afectado fue el masculino, con 27 casos que representan un 53% del total y el grupo de edad más afectado comprendió las edades entre 7 y 18 meses.
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Traviezo Valles, Luis, Beatriz Machuca, Ariana López, Wilmer Lozada, Arturo Jiménez, Yerisbeth Lee, and María López. "Contaminación enteroparasitaria de intercomunicadores en edificios de Barquisimeto y Cabudare, Venezuela." Nova 17, no. 32 (November 15, 2019): 65–74. http://dx.doi.org/10.22490/24629448.3633.

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Abstract:
Introducción. La falta de estudios en intercomunicadores como medios de propagación de enteroparásitos en Venezuela, motivó el presente estudio. Metodología. Se frotó el intercomunicador tres veces con un hisopo impregnado con solución salina 0,85% (SSI), resuspendiéndolo en un tubo con 10 ml de SSI, el cual se centrifugó a 3000 rpm por 10 minutos para luego observar el sedimente al microscopio. Resultados. El 65% de las muestras estuvieron contaminadas, encontrando 10 taxones de enteroparásitos, a saber: Blastocystis sp (49% del total de muestras examinadas), Endolimax nana (36%), Iodamoeba butschlii (8%), Giardia lamblia (7%), Entamoeba coli (4%), Chilomastix mesnili (2%), Entamoeba hartmanni (2%), Trichuris trichiura (2%), Hymenolepis nana (2%) y Taenia sp (1%). Discusión. La diversidad de parásitos encontrados y su abundancia, se corresponden con lo reportado en poblaciones de la misma zona. Conclusión. La falta de higiene en la mayoría de los intercomunicadores facilitan el potencial de estos para transmitir los parásitos endémicos del estado Lara.
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Devera, Rodolfo Antonio, Virma Josefina Velásquez, and Maritza Justina Vásquez. "Blastocistosis en pre-escolares de Ciudad Bolívar, Venezuela." Cadernos de Saúde Pública 14, no. 2 (April 1998): 401–7. http://dx.doi.org/10.1590/s0102-311x1998000200016.

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Abstract:
Para determinar la prevalencia y relevancia clínica de la blastocistosis en una muestra de niños en edad pre-escolar, fueron evaluados 169 alumnos del pre-escolar "Los Coquitos" de Ciudad Bolívar, Venezuela. Las muestras fecales fueron estudiadas mediante la técnica de examen directo y métodos de concentración de Faust y Willis. Se encontraron 72 niños parasitados, de ellos 32 (29,09%) con Blastocystis hominis. Se determinó una prevalencia de infección por este protozoario de 18,93% ± 5,93%. No hubo predilección por el sexo y la edad de los pre-escolares parasitados (ji² = 1.84 DF = 3; p>0.05). Se diagnosticó mayormente como parásito único (53,13%); Giardia lamblia fue el parásito más frecuentemente identificado (39,13%) junto con B. hominis. En el 94,12% de los casos, se observó en un número mayor de 5 células por campo. El 70,58% de los pre-escolares tenía manifestaciones clínicas, sin embargo, la cantidad de Blastocystis presente no fue determinante en su aparición, pero si en la severidad de ellas. Luego del tratamiento, hubo respuesta clínica y parasitológica favorable en el 80% y 90% de los casos, respectivamente. Se concluye que B. hominis es un patógeno de relativa alta frecuencia en el grupo de niños estudiados.
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De Vivero Camacho, Rodrigo, Nelson Muñoz Álvarez, Cesar Redondo Bermúdez, Nelson Alvis Guzmán, and Luz Esthella Tovar Correa. "Enfermedad de menetrier asociada a infección por citomegalovirus." Revista Ciencias Biomédicas 6, no. 2 (November 24, 2020): 354–59. http://dx.doi.org/10.32997/rcb-2015-2964.

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Abstract:
Introducción: la enfermedad de Menetrier es poco frecuente en pediatría, sin etiología establecida, se le ha asociado a infecciones en su mayoría virales y bacterianas capaces de generar un proceso inflamatorio que desencadena pérdida de proteínas con clínica de dolor abdominal, náuseas, vómitos y edemas. Con resolución espontánea luego de4-6 semanas sin secuelas. El objetivo es describir un caso de enfermedad de Menetrieren pediatría.Caso clínico: preescolar masculino de tres años edad, sin antecedentes perinatales, con cuadro de cinco días de vómitos, diarrea abundante, no disentérica y fiebre; en los últimos dos días con edema bipalpebral. Luego del examen coprológico presentó: quistes de Giardia lamblia, manejado con metronidazol. Es remitido al Hospital Infantil Napoleón Franco Pareja en Cartagena-Colombia por evidencia de edema bipalpebral.En valoración de urgencias se encontró niño en buenas condiciones generales, con facie de enfermedad aguda, con signos vitales estables, hemograma con ligera leucocitosis, extendido de sangre periférica con granulaciones tóxicas en los neutrófilos, parcial de orina sin proteinuria, albúmina sérica 1.26 gr/dl, transaminasas normal, ionograma normal, perfil lipídico normal, ecografía abdominal con moderada distensión de asas intestinales, endoscopia digestiva alta con hipertrofia de pliegues en mucosa de cuerpogástrico, hiperemia y friabilidad sin erosiones. La biopsia mostró gastropatía crónica activa con marcada hiperplasia foveolar, compatible con enfermedad de Menetrier. Durante su estancia se administró albúmina 1 gr/kg por cuatro días con resolución del edema y proteinograma, se da egreso con niveles de albúmina normales y en sus controles posteriores, el niño continuó asintomático. Con resolución completa de su cuadro clínico.Conclusión: la enfermedad de Menetrier en pediatría se autolimita con una duración de 4 – 6 semanas puede cursar con manifestaciones de dolor abdominal, vómitos, náuseas y edemas. Con las manifestaciones clínicas y hallazgo endoscópico de hipertrofia de pliegues de fondo y cuerpo gástrico se puede presumir el diagnóstico. Se confirma con reporte histopatológico, el curso natural de esta enfermedad es benigno, con resolución completa de los síntomas. Rev.cienc.biomed. 2015; 6(2):354-359
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Cevallos Hernández, Lisbeth Katherine, Gabriela Elizabeth Shuguli Rivera, Karla Alejandra Jaramillo Vinueza, and Tania Lisset Saavedra Carchi. "Giardiosis tendencias terapéuticas en niños y adultos." Journal of America health 3, no. 2 (July 21, 2020): 8–14. http://dx.doi.org/10.37958/jah.v3i2.44.

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Abstract:
Es una enfermedad cosmopolita causada por el protozoo Giardia lamblia a través de ingestión feco-oral luego reside en el intestino delgado superior donde destruye el enterocito y las velocidades, afecta a poblaciones con bajos recursos económicos donde las condiciones higiénico sanitarias y educativas son deficientes, constituye una enteritis de gran importancia epidemiológica y clínica por su alta prevalencia y patogenicidad, está relacionado a niños en edad preescolar y adultos inmunodeprimidos, es causa de diarrea aguda acuosa, desnutrición crónica y puede producir colon irritable y cuadros alérgicos. Presentamos una actualización sobre los aspectos terapéuticos de la giardiasis mediante revisión documental, detalla los diversos fármacos terapéuticos útiles en niños y adultos, disponibles en contexto de 9 casos clínicos publicados para alcanzar el objetivo de esta investigación. El tratamiento consiste en medidas de soporte para la diarrea y antiparasitarios tales como el metronidazol, tinidazol, nitazoxanida, albendazol que son bien tolerados por los pacientes pediátricos. Es controversial el tratamiento preventivo con fármacos, sin embargo los casos asintomáticos se recomienda realizar esta, bajo ciertos criterios como el estado de inmunodepresión del paciente o de acuerdo al riesgo de transmisión de la infección, los casos de recaída por esta entidad requieren repetir la terapia, incluidos dos fármacos para cubrir la resistencia, lo que puede ayudar a garantizar la seguridad de curación considerando que los fracasos terapéuticos son cada vez más comunes.
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Izeta, Andrés D. "Editorial." Revista del Museo de Antropología 12, no. 2 (August 24, 2019): 5. http://dx.doi.org/10.31048/1852.4826.v12.n2.25256.

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Abstract:
<p>En esta oportunidad presentamos el segundo número correspondiente al volumen 12 de la serie iniciada en el año 2008. La preparación de este número coincidió con dos eventos de relevancia para la arqueología Argentina. Por un lado el desarrollo del XVI Congreso Nacional de Estudiantes de Arqueología que se realizó en la ciudad de Córdoba, en la sede del Colegio Manuel Belgrano, dependiente de la Universidad Nacional de Córdoba. El evento se realizó durante los días 12 y 14 de Julio y convocó a un buen número de estudiantes de diversas geografías nacionales interesados en el desarrollo de esta disciplina. Por otro lado, se realizó la edición vigésima de los congresos nacionales de arqueología (XXCNAA). Este se desarrolló entre los días 15 y 19 de julio de 2019 en la Ciudad Universitaria dependiente de la Universidad Nacional de Córdoba. Bajo el lema “50 años de arqueologías” se fueron sucediendo durante estos días la presentación de trabajos orales y posters en mesas regionales, simposios temáticos, y mesas redondas. Estos espacios, más de 40 en total, trataron sobre temáticas generales de la arqueología y cuestiones más específicas dirigidas hacia la relación de los arqueólogos con las comunidades así como nuevas líneas de investigación que se encuentran en pleno desarrollo como la arqueología digital. Junto con esto se realizaron diversos conversatorios que permitieron la discusión de diferentes temáticas de importancia para la arqueología contemporánea. En cuanto a la asistencia, no obstante el actual desfinanciamiento de la ciencia y técnica a nivel nacional, fue interesante observar qué en términos generales fue similar a la de otros congresos nacionales desarrollados en contextos económicos más favorables. En ambos eventos pudo demostrarse la vitalidad de la arqueología desarrollada desde Córdoba y demostrando que la arqueología como parte de la antropología se encuentra en un momento de gran desarrollo a nivel local y que a través de sus distintas formas y medios de comunicación como lo son el Museo de Antropología, o las diversas carreras de grado y posgrado, o esta misma revista, pretende aportar a una construcción de una sociedad más crítica e inclusiva.</p><p>A continuación y cómo en cada número desarrollaremos el contenido que se presenta en esta oportunidad. Ahora presentamos catorce artículos originales y dos introducciones a un Dossier que se suman a una cada vez más extensa colección de trabajos antropológicos y museológicos desde una perspectiva social. Seis corresponden a la Sección Arqueología; tres a Antropología Social y cinco a Museología, con sus introducciones.</p><p>En el primer trabajo de la Sección Arqueología tenemos el trabajo de Rodrigo Cabrera que tiene como objetivo el análisis de la espacialidad funeraria durante la tercera dinastía de Ur en la baja Mesopotamia. Este es uno de los primeros trabajos que publicamos en esta revista en relación con la arqueología de una de las áreas clásicas en la disciplina. Continúa el trabajo de Adolfo Gil, Nuria Sugrañes, Agustín Acevedo, Gustavo Neme, Laura Salgán, Miguel Giardina, Hugo Tucker, Danae Fiore, Viviana Seitz, María de la Paz Pompei y Miriam Ayala. Los autores intentan aportar al conocimiento de la biogeografía humana en ambientes áridos y las fases de poblamiento en relación con las trayectorias demográficas humanas en un ecosistema particular como lo es el del monte ubicado en el sur Mendocino y la región norpatagónica. El próximo trabajo de Anderson Marques Garcia nos presenta una discusión sobre las particularidades de una forma arqueológica relativamente común en el sur de Brasil en el Uruguay y en las tierras bajas de Argentina denominada Cerritos. En este sentido el objetivo del trabajo es tratar de comprender las particularidades de estas construcciones ubicadas en la región costera y en el interior del estado de Río Grande do Sul en Brasil. Posteriormente, Andrés Laguens y Benjamín Alberti presentan una interpretación del primer poblamiento del centro de la República Argentina a través de una ontología particular situada, denominada perspectivismo sudamericano.</p><p>Marcos Quesada, Enrique Moreno y Soledad Meléndez por otro lado presentan resultados de prospecciones realizadas en el valle de El Bolsón en la provincia de Catamarca. Y por último, cerrando la sección, Romina Vázquez presenta los resultados de los análisis tafonómicos realizados a conjuntos de restos óseos humanos del departamento Chos Malal en la provincia de Neuquén.</p><p>Dentro de la Sección de Antropología Social tenemos tres trabajos. El primero de Isabelle Combès nos introduce al estudio de un diario de viaje realizado durante la exploración del Río Pilcomayo en 1844. Luego, Rolando Silla presenta un comentario sobre dos trabajos del antropólogo Marcelo Bórmida relacionado con el desarrollo teórico de la antropología en la década de 1950. Por último, Candela Heredia a través de su trabajo de campo etnográfico realizado en un hospital público pediátrico de la ciudad de Buenos Aires, nos introduce al estudio de la antropología sobre los medicamentos.</p><p>Cierra este número un Dossier dedicado a la discusión sobre una Nueva Museología - Museología Social. Esto es el resultado de un congreso de Museología Social del Movimiento Internacional para la Nueva Museología (MINOM), realizada en Córdoba en octubre de 2017.Olga Bartolomé, Leonardo Casado, Verónica Jeria y Mariela Zabala realizan una introducción general del Dossier y nos introducen a los trabajos qué lo componen. Junto con esta introducción se presenta lo que se ha denominado “Declaración de Córdoba de la XVIII conferencia internacional de MINOM: la museología qué no sirve para la vida, no sirve para nada. Siguiendo este concepto continúa la introducción realizada por Mario de Souza Chagas y Marcele Pereira en relación con el movimiento internacional para una nueva museología.</p><p>En el mencionado Dossier María Clara Martins Cavalcanti presenta los resultados de un proyecto realizado en el Museo del Mañana de la ciudad de Río de Janeiro denominado Proyecto 10: construcción de niñas del mañana. Leonardo Renzo Mellado González, Mauricio Geovanni Soldavino Rojas, Pablo Soto González y Marcela Torres Hidalgo nos presentan algunos de los servicios que los museos pueden ofrecer a aquellos que por diversas razones no pueden acercarse a esos espacios físicos, en el marco de un programa denominado “El Museo sale del Museo”. Daniel Delfino, Sabine Dupuy y Gustavo Pisani discuten sobre la utilidad social de la producción del conocimiento científico y arqueológico en Laguna Blanca, un área de la provincia de Catamarca. Pedro Pereira Leite presentan ejemplos sobre procesos de museología social en Portugal. Por último Fabio López Suárez presenta la importancia de los museos como agentes de transformación social que ayuden a despertar el pensamiento crítico y disponer de herramientas necesarias para generar ambientes de cambio y transformación social.</p><p>Con esto cerramos esta editorial invitando, como es usual, a disfrutar de la lectura crítica de este material que ponemos a disposición de los interesados y como siempre invitando a la comunidad a compartir sus producciones en el espacio de acceso abierto de la RMA.</p><p>Córdoba, 24 de Agosto de 2019</p>
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Dissertations / Theses on the topic "Giardini , Luogo"

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Piva, Monica. "Il parco del palazzo dei principi di Carpegna: Conservazione e valorizzazione di un luogo dimenticato." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2015. http://amslaurea.unibo.it/8653/.

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Abstract:
L'oggetto di questa tesi è il parco del Palazzo dei Principi di Carpegna situato nel comune di Carpegna, in provincia di Pesaro-Urbino. Si tratta del parco privato della dimora dei signori del luogo che fu costruita a fine XVII secolo per volere del Cardinale Gaspare Carpegna per celebrare il potere della casata. La tesi si divide in tre parti: la conoscenza del luogo, il progetto di conservazione dei suoi manufatti architettonici e il progetto di valorizzazione del parco come strumento di conoscenza e promozione del territorio.
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Amoruso, Irene. "Salute pubblica e patogeni emergenti idrotrasmessi: implementazione dell'attività di monitoraggio e tutela della qualità delle risorse idropotabili lungo le filiere idriche." Doctoral thesis, Università degli studi di Padova, 2014. http://hdl.handle.net/11577/3423477.

Full text
Abstract:
The present research project mainly focuses on the assessment of the eco-epidemiological role played by two emerging waterborne pathogens, Giardia duodenalis and Cryptosporidium parvum, within the integrated urban water supply & management chain. While in the water environment, both protozoa develop a resistance form that grants them enhanced protection against the most commonly adopted drinking water and wastewater treatments. The two resistance forms are called cyst for Giardia and oocyst for Cryptosporidium, respectively. As water resources contaminants, the two protozoa figure as etiologic agents of two peculiar gastrointestinal parasitic infections, giardiasis and cryptosporidiosis, that can give rise to outbreaks both within the polluted waterworks served community and among people eventually swimming in contaminated recreational waters. An exhaustive bibliographic research has been carried out in order to fully characterize the state of the art on the Giardia and Cryptosporidium topic. Integrated data coming from a wide range of studies provided a detailed picture that describes both the national and international background by focusing on the two protozoa relevance, both under environmental and public health aspects. A compilation of reported analytical methods for the detection of Giardia and Cryptosporidium (oo)cysts in water samples was also obtained. Available protocols were mainly derived from clinical parasitology methods and resulted unfit for any environmental monitoring activity. The core factor being responsible for this incompatibility was identified as method expensiveness, that proved to be too high for routine sample analysis. Within this theoretical background, the first goal was that of creating a novel analytical protocol for the detection of protozoa (oo)cysts in waters, compliant with target cost-effectiveness, sensibility, specificity, efficiency and versatility criteria. The operative procedure subsequently named Polypropylene-cartridge filtration method (PCF) was then implemented: first validated during a pilot survey of the Alto Vicentino aquifer, it was subsequently adopted for the monitoring program of the integrated urban water chain of Padua city (Italy), selected as main experimental model. The monitoring network is composed by 18 sampling sites and provides full insight of the presence and persistence of Giardia and Cryptosporidium along the whole system. In detail, investigated chain segments were: drinking water supply system (5 sites); sewage system and wastewater treatment plant (6 sites); receiving water body (5 sites) and marine recreational waters flanking the mouth of the river (2 sites). As additional and complementary activity, case-report studies about giardiasis and cryptosporidiosis outbreaks were collected and processed for the creation of the Giardiasis & Cryptosporidiosis Database (GCDB). Data inserted in the GCDB cover the period 1954-2012. However, they are not merely catalogued and interactively consultable, but were also used for the implementation of a predictive model for the estimate of an Index for the Water Resources Protozoan Contamination Risk (WRPPCI).
Il presente progetto di ricerca dottorale verte sulla valutazione del ruolo ecologico ed epidemiologico che alcuni patogeni emergenti idrotrasmessi, i protozoi Giardia duodenalis e Cryptosporidium parvum, rivestono all'interno delle filiere idriche integrate. Entrambi i protozoi presentano una forma di resistenza ambientale, denominata rispettivamente cisti per Giardia e oocisti per Cryptosporidium, che conferisce loro una maggiore capacità di sopravvivere sia ai convenzionali trattamenti di potabilizzazione dell'acqua che a quelli di depurazione del refluo. Il pericolo che essi rappresentano come contaminanti delle risorse idropotabili consiste dunque nella loro potenziale capacità di dare luogo a focolai epidemici di sindromi gastroenteriche, sia a livello dell’intera comunità che fruisce del servizio idrico, che degli eventuali frequentatori di aree balneabili soggette a contaminazione. In primo luogo si è condotta un'approfondita ricerca bibliografica volta a determinare lo stato dell'arte sul tema: essa ha consentito di individuare le molteplici linee di ricerca già perseguite nell'ambito descritto, ottenendo così un quadro complessivo che delinea, sia a livello internazionale che nazionale, l'ambito conoscitivo noto circa i due suddetti patogeni emergenti. Contestualmente si è ottenuta anche una panoramica sulle differenti metodiche analitiche disponibili per la detezione di Giardia e Cryptosporidium nelle matrici ambientali. I protocolli descritti in letteratura, per lo più derivanti dalle metodiche impiegate nella parassitologia clinica, non sono risultati compatibili con un'attività di monitoraggio ambientale routinaria. Il motivo principale di tale inadeguatezza risiede principalmente nei costi troppo elevati degli stessi. All'interno di tale cornice teorica è emersa innanzitutto la necessità di realizzare una nuova metodica per la detezione delle (oo)cisti protozoarie nelle acque, caratterizzata da costi più contenuti, ma pur soddisfacentemente versatile, efficiente, sensibile e specifica. Il protocollo analitico implementato, denominato metodica della filtrazione su cartuccia in polipropilene (FCP), è stato utilizzato per la valutazione preliminare della qualità dell'acquifero di attingimento dell'Alto Vicentino ed in seguito impiegato per il monitoraggio della filiera idrica integrata che serve la città di Padova, selezionata come sistema sperimentale. La rete di monitoraggio di tale filiera è stata ricamata grazie alla selezione strategica di 18 siti di campionamento che consentono di ottenere una visuale complessiva dell’intero sistema, che nel complesso si compone di: filiera di distribuzione dell’acqua potabile (5 siti), sistema di allontanamento e depurazione del refluo civile (6 siti), corpo idrico recettore (5 siti) e, da ultimo, aree marino-costiere balneabili prospicienti la foce dello stesso (2 siti). Come attività corollaria, si è poi fruito dei numerosi case-report reperibili in letteratura che descrivono epidemie di giardiasi e criptosporidiosi, innescate o dall'ingestione di acqua infetta o dalla balneazione in acque contaminate, per la creazione di un database epidemiologico relativo al periodo 1954-2012 e denominato Giardiasis & Cryptosporidiosis Database (GCDB). Tale database consente non solo la catalogazione sistematica e la consultazione interattiva degli eventi epidemici, ma è stato sfruttato per implementare un modello predittivo capace di stimare il Rischio di Contaminazione Protozoaria delle Risorse Idropotabili tramite il computo di un apposito indice numerico (IRCPRI).
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3

MOVAHEDINIA, MOSTAFA. "Giardino ,Luogo,Composizione." Doctoral thesis, 2016. http://hdl.handle.net/2158/1030490.

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4

Irene, Amoruso. "Salute pubblica e patogeni emergenti idrotrasmessi: implementazione dell'attività di monitoraggio e tutela delle risorse idropotabili lungo le filiere idriche integrate." Doctoral thesis, 2014. http://hdl.handle.net/11577/3271050.

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Books on the topic "Giardini , Luogo"

1

Monumenti del Giardino Puccini: Un luogo del romanticismo in Toscana. Firenze: Polistampa, 2010.

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2

Il giardino della memoria: Il cimitero acattolico di Capri : storia di un luogo. Capri: La conchiglia, 1996.

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