Academic literature on the topic 'Gestione urbanistica'

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Journal articles on the topic "Gestione urbanistica"

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Bazzaco, Edoardo. "Dieci anni dopo "Expo '98": analisi della trasformazione della zona orientale di Lisbona." ARCHIVIO DI STUDI URBANI E REGIONALI, no. 95 (February 2010): 7–26. http://dx.doi.org/10.3280/asur2009-095002.

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Abstract:
L'operazione legata all'esposizione mondiale del 1998 ha rappresentato il piů importante intervento urbanistico realizzato nell'ambito dell'Area metropolitana di Lisbona nel corso dell'ultimo decennio. Obiettivo dell'articolo č quello di valutare, partendo dall'analisi dei documenti ufficiali di programmazione relativi all'area, i risultati di questa complessa operazione urbanistica, e di compararli con gli obiettivi dichiarati in partenza dagli attori coinvolti nella gestione del processo, individuando eventuali divergenze tra questi ultimi e la realtŕ dei fatti.
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Garano, Stefano. "L’urbanistica riformista nella complessa situazione italiana." Ciudades, no. 18 (November 8, 2017): 143. http://dx.doi.org/10.24197/ciudades.18.2015.143-162.

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Abstract:
La riforma urbanistica ha iniziato a svilupparsi in Italia attraverso la redazione di Piani che avevano come obbiettivo quello di sostitutire il “modello urbano basato nella rendita immobiliare” con nuove proposte impegnate nella lotta contro la produzione di questa “rendita”, promozionando un nuovo “modello urbano” maggiormente equo. Questa riforma urbanistica doveva anche svilupparsi attraverso un percorso legislativo, emanando leggi che a tutti i livelli amminstrativi stabilissero le regole da seguire. In questo modo, torniamo a proporre la giá tradizionale relazione urbanistica-politica: l’urbanistica come disciplina che concerne la gestione del piano e la politica come modo di agire civile che rende imprescindibile un governo della cittá che promuove la riforma intrapresa. Entrambe le categorie, gestire un piano in stretta vincolazione con una forma di governare la cittá, constituisco due degli aspetti alla quale si rivolge la riforma urbanistica. Si espone il caso di Roma come esperienza maggiormente rilevante, anche come fallimento, che tuttavia non ci fa perdere la speranza nella riforma intrapresa.
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Korolija, Aleksa, and Cristina Pallini. "Skopje 1963. Il progetto di ricostruzione tra i "giganti" e le reti." ARCHIVIO DI STUDI URBANI E REGIONALI, no. 130 (April 2021): 60–81. http://dx.doi.org/10.3280/asur2021-130-s1005.

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Abstract:
Il saggio esplora la ricostruzione di Skopje dopo il terremoto del 1963 che innesco la mobilitazione di aiuti e competenze internazionali. Non si trattava solo di affrontare il tema del centro in relazione alla citta storica; entrarono in gioco fenomeni insediativi gia in atto, la gestione dell'emergenza, le politiche di pianificazione regionale, quindi il ruolo geografico della citta. Skopje costitui un banco di prova per la cultura architettonica e urbanistica del dopoguerra.
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Bertin, Mattia, Gianfranco Pozzer, Domenico Patassini, and Francesco Musco. "Il piano inefficace. Sulla qualità della pianificazione emergenziale." TERRITORIO, no. 99 (August 2022): 136–48. http://dx.doi.org/10.3280/tr2021-099019.

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Abstract:
L'articolo suggerisce un percorso esplorativo finalizzato alla valutazione dello stato della pianificazione emergenziale in Italia a partire dal caso della Regione Umbria recentemente interessata da eventi emergenziali. L'esplorazione mira a descrivere il rapporto tra qualità redazionale e progettuale del documento di piano, valutazione del rischio e pianificazione della risposta. Sulla base di un'analisi multivariata, vengono identificate distinte tipologie di piano che, pur diverse per qualità redazionale, denunciano limiti comuni nelle capacità di risposta. Le conclusioni si interrogano sull'opportunità di ripensare il piano d'emergenza in relazione alla pianificazione urbanistica e a una gestione operativa del rischio, come suggerito dal nuovo Testo Unico di Protezione civile (2018).
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Picard, Michelle, and Yves Alavo. "La biodiversitŕ nella cittŕ di Montreal." TERRITORIO, no. 58 (September 2011): 49–53. http://dx.doi.org/10.3280/tr2011-058007.

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Abstract:
La cittŕ di Montreal continua a giocare un ruolo preponderante in materia di sviluppo e di pianificazione della biodiversitŕ, sia alla scala locale che internazionale. Il Settore di Coordinamento della Biodiversitŕ della Cittŕ di Montreal, promuove azioni di diffusione e di integrazione tra le politiche settoriali, della natura in cittŕ, dell'ambiente e dello sviluppo sostenibile. La cittŕ porta avanti modelli di pianificazione della biodiversitŕ e della loro interessante trasversalitŕ nei diversi livelli operativi e amministrativi, presi come esempi da altre realtŕ urbane canadesi e internazionali. Gli strumenti urbanistici municipali mirano alla prevenzione, educazione, conservazione e concertazione, grazie alla ricerca scientifica, alla gestione ecologica dei grandi parchi, alla preservazione degli ecosistemi urbani e alla salvaguardia delle specie rare.
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Evangelisti, Francesco. "Prossima Bologna: processo, piani, progetti." TERRITORIO, no. 57 (June 2011): 58–65. http://dx.doi.org/10.3280/tr2011-057007.

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Abstract:
Piů di un anno č trascorso tra la definitiva approvazione dei nuovi strumenti urbanistici di Bologna e il quadro d'aggiornamento sui processi trasformativi della cittŕ, qui restituito. In mezzo la brevissima stagione amministrativa del sindaco Delbono e la prolungata gestione del Commissario straordinario Cancellieri. Sullo sfondo, la crisi economica e il rallentamento che essa ha prodotto anche nei settori dell'edilizia e delle infrastrutture. L'articolo opera una ricognizione delle trasformazioni in corso osservandole secondo il principio d'ordine che il Piano strutturale comunale ha individuato a loro interpretazione e guida con le figure territoriali delle ‘sette cittŕ'. Tra gli interventi di questo periodo anche quelli prioritari d'urgenza promossi dal Commissario per la riqualificazione del nucleo antico della cittŕ ed in particolare dei suoi spazi pubblici.
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M. Bello, Elisabetta, and Maria Teresa Gabardi. "Gli usi temporanei del patrimonio pubblico abitativo. Alcune sperimentazioni a Milano e Torino." CRIOS, no. 22 (March 2022): 44–55. http://dx.doi.org/10.3280/crios2021-022005.

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Abstract:
La crisi economica che ha investito l'Italia negli ultimi dodici anni ha avuto notevoli riflessi sia dal punto di vista sociale che urbanistico. Diversi quartieri di edilizia residenziale pubblica, ma non solo, hanno subito svuotamenti e risignificazioni nell'organizzazione e uso degli spazi, mettendo in luce una ricerca paziente di nuove forme di gestione e uso del patrimonio pubblico. Molte sono le sperimentazioni e i tentativi che si sono dati, anche con forme di cooperazione pubblico/privato. Alcune iniziative e politiche promosse dai Comuni e dagli enti gestori hanno predisposto per esempio l'assegnazione temporanea in locazione a particolari categorie di popolazione, per garantire un uso continuativo del patrimonio ed evitare forme di degrado spaziale e sociale. Scopo del presente contributo è quello di provare a esplorare e restituire alcune di queste esperienze in atto, attraverso dei casi studio a Milano e Torino, indagandone le politiche alla base, le modalità di assegnazione degli alloggi e l'efficacia di alcuni esiti.
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Trotto, Chiara. "Le politiche urbane del governo senegalese e lo sviluppo cittŕ di Dakar." STORIA URBANA, no. 126 (September 2010): 95–115. http://dx.doi.org/10.3280/su2010-126005.

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Abstract:
La cittŕ di Dakar rappresenta l'emblema dell'accentramento politico-amministrativo "alla francese". Il suo sviluppo urbano ha visto una crescita esponenziale che ha portato al sovraffollamento di molte aree urbane e peri-urbane soprattutto negli ultimi vent'anni. Le autoritŕ politiche hanno cercato di arginare il problema della crescita disomogenea e sregolata della cittŕ: dapprima attuando politiche stataliste di regolarizzazione forzata, successivamente attraverso progetti di costruzione partecipata dell'habitat urbano. L'unicitŕ della gestione urbana della cittŕ risiede nel codice urbanistico senegalese che lascia al presidente della Repubblica l'ultima parola riguardo alle decisioni di politica urbana; questo a dimostrazione dell'importanza e del peso politico che ricoprono le problematiche urbane in questo paese e del difficile processo di decentralizzazione tuttora da metabolizzare. Negli ultimi anni, il presidente Abdoulaye Wade ha cercato di dare nuovo slancio alla capitale inaugurando costosi progetti infrastrutturali e avviando la costruzione di monumenti grandiosi, che danno lustro alla cittŕ; il suo obiettivo č riconsegnare alla cittŕ il ruolo di capitale dell'Africa francofona e, possibilmente, dell'Africa tutta, come polo trainante degli affari economici e commerciali della costa ovest.
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Lombardo, Simone. "I signori della collina. I Fieschi a Genova nel XIV secolo: strategie cittadine di una famiglia aristocratica." SOCIETÀ E STORIA, no. 177 (September 2022): 419–50. http://dx.doi.org/10.3280/ss2022-177001.

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Abstract:
I Fieschi erano una famiglia aristocratica di estrazione rurale, che traeva l'origine della propria potenza dai possedimenti nel contado e si era insediata a Genova seguendo strategie più o meno coscienti, analizzate nell'articolo per quanto riguarda il trecento. Ciò era avvenuto innanzitutto con l'avvio di un insediamento monumentale presso la collina di Carignano, al di fuori delle mura ma al contempo in stretto rapporto con il centro abitato che sovrastava, quasi come polo urbanistico alternativo. Durante il XIV secolo si può notare una progressiva differenziazione tra una dimensione armata della famiglia, guida della fazione guelfa, e una prettamente ecclesiastica, custode dei patrimoni dinastici cittadini. Partendo dalla constatazione di queste caratteristiche, il saggio tenta di rapportarle e metterle in relazione dialettica con gli altri alberghi cittadini, al fine di evidenziare un modello alternativo di gestione familiare attuato dai Fieschi. È indagata l'importanza della parentela, le modalità di ingresso nel gruppo, le esenzioni fiscali e le politiche matrimoniali, al fine di delineare la mentalità di una famiglia aristocratica signorile inserita in un centro a vocazione mercantile.
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Njagi, Kaburu Francesco. "Nairobi. Il caro prezzo di un progetto metropolitano." STORIA URBANA, no. 126 (September 2010): 37–65. http://dx.doi.org/10.3280/su2010-126003.

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Abstract:
Nell'agosto 2009 i cittadini kenyoti sono stati sottoposti al quinto censimento nazionale dall'anno dell'indipendenza (1964). Il rilevamento del 1999 aveva confermato come il Rift Valley e Nairobi (a cui dal punto di vista geo-demografico possiamo accorpare la provincia centrale) siano il principale polo d'attrazione nelle migrazioni interne al paese. In attesa dei risultati dell'ultimo censimento rimangono in sospeso alcune questioni cruciali: qual č stato l'impatto sul paesaggio urbano della capitale dell'immigrazione di piu' di un milione e mezzo di persone dal 1969 ad oggi? Come sono cambiate, nel tempo, le politiche locali e nazionali di gestione del fenomeno? Per rispondere a queste domande č stato necessario ripercorrere la storia della cittŕ a partire dalla sua fondazione come stazione ferroviaria nel 1899 e la successiva designazione del centro come capitale del Protettorato dell'Africa orientale prima e della Colonia Britannica poi. Le sperimentazioni urbanistiche che hanno contraddistinto Nairobi sin dai suoi esordi ne fanno oggi una cittŕ di grande interesse per delineare le possibili direzioni dello sviluppo urbano in Africa sub-sahariana.
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Dissertations / Theses on the topic "Gestione urbanistica"

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Gullì, Luca <1969&gt. "Processo edilizio e gestione urbana." Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2007. http://amsdottorato.unibo.it/101/1/Tesi_Gulli_Luca.pdf.

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Gullì, Luca <1969&gt. "Processo edilizio e gestione urbana." Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2007. http://amsdottorato.unibo.it/101/.

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3

Bonicelli, Federico <1978&gt. "Il servizio di manutenzione urbana - problemi della gestione. Approccio logistico, organizzativo e territoriale di gestione dei servizi urbani." Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2008. http://amsdottorato.unibo.it/891/1/Tesi_Bonicelli_Federico.pdf.

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Bonicelli, Federico <1978&gt. "Il servizio di manutenzione urbana - problemi della gestione. Approccio logistico, organizzativo e territoriale di gestione dei servizi urbani." Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2008. http://amsdottorato.unibo.it/891/.

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Cossu, Elena <1976&gt. "Sostenibilità dello spazio urbano e gestione dei rifiuti." Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2007. http://amsdottorato.unibo.it/553/1/cossu.pdf.

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Cossu, Elena <1976&gt. "Sostenibilità dello spazio urbano e gestione dei rifiuti." Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2007. http://amsdottorato.unibo.it/553/.

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VELO, LUCA. "Multidisciplinary Urbanism. Riconsiderare il Rapporto Buchanan : environmental policies e gestione del traffico urbano." Doctoral thesis, Università IUAV di Venezia, 2011. https://hdl.handle.net/11578/278529.

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MURRU, Maria Grazia. "GESTIONE INTEGRATA DELLE ZONE COSTIERE Strategie e metodi per la definizione di nuovi “equilibri territoriali” nelle aree di costa." Doctoral thesis, Università degli studi di Ferrara, 2013. http://hdl.handle.net/11392/2388887.

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Abstract:
The progressive urbanization development of coastal areas is included into the wide phenomenon of sprawl, which, in last decades has radically changed the overall urbanization European structure. Reasons of this “coastal attack” are ascribables to many historical, cultural, social and economic features, determining the increasing occupation of coastal areas in accordance with unsustainable development models. In some cases in fact, mass tourism became as something that destroyed more then it built up, and today it is considered like a real heavy industry. Many economic interests (tourism, industry, agriculture, fishery, energy production) about coastal areas put politics and technicians to establish a great number of laws and specific tools able both to use these areas, both to preserve them. However, frequently, several initiatives were characterized by the absence of a real logic, appearing simply as a partial and restricted laws sequence. For these reasons United Nations first, and then European Union, since ’70 years, highlighted the importance of an Integrated Coastal Area Management (ICAM). The present work, within this institutional framework, suggests the definition of an integrated area management system, based on the cooperation and coordination of all the institutions and administrations, in order to set-up governance systems guaranteeing integration between politics, territorial activities and all features bonded more or less directly to coastal areas.
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CICALA, Federica. "NUOVI SISTEMI DI GESTIONE E STRATEGIE DI SVILUPPO PER IL PAESAGGIO CULTURALE DELL'AREA MEDITERRANEA." Doctoral thesis, Università degli Studi di Palermo, 2022. https://hdl.handle.net/10447/564180.

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CASARTELLI, VERONICA MARIA. "La gestione dei rischi naturali: la costruzione di scenari per la pianificazione di Protezione Civile." Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2009. http://hdl.handle.net/10280/621.

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Abstract:
Il presente lavoro di tesi è strutturato in tre sezioni principali. La prima, che comprende i primi due capitoli, riguarda i riferimenti per la conoscenza: al fine di definire il contesto mondiale nel quale si inserisce la tesi, vengono analizzati i dati riguardanti i disastri naturali avvenuti e quelli relativi ai possibili scenari futuri anche in relazione ai cambiamenti climatici. La seconda parte, dedicata ad approfondimenti alle scale europea e italiana, effettua nei capitoli 3-4-5 una sorta di downscaling dei primi due: la medesima struttura di analisi viene riproposta, applicata e approfondita ad una scala spaziale di maggior dettaglio, prima quella europea e successivamente quella nazionale, focalizzando l’attenzione su un particolare tipo di disastro, vale a dire le alluvioni. La terza sezione concretizza il contributo metodologico del lavoro proponendo una nuova metodologia per l’elaborazione dei piani di protezione civile comunali o intercomunali, in particolare in riferimento agli scenari di rischio idraulico, e la sua diffusione con relativa verifica applicativa.
The present study is composed of three main sections. The first, covering the first two chapters, deals with references to knowledge: in order to define the worldwide scenario to which this study is referred, data on really occurred natural disaster and on possible future events are analyzed, considering also the probable influence of the on-going climate changes. The second part, chapters 3-4-5, is a sort of downscaling to the European and Italian territory of the first two chapters’ analysis. The same methodology is detailed and implemented for the analysis of a particular event’s type: flood risk (in Europe and Italy). Third section is about the methodological contribution of the study: a new approach to civil protection planning at local level is suggested, with a particular focus on flood risk scenarios. This new civil protection planning methodology has been applied to a real context and the relative case study is presented.
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Books on the topic "Gestione urbanistica"

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Greco, Nicola. La gestione integrata delle coste: Pesca, urbanistica, turismo, ambiente. Milano, Italy: F. Angeli, 1990.

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2

Pirlone, Francesca. I rischi naturali nelle prassi ordinarie di pianificazione e gestione urbanistica: L'importanza della temporalità nella sicurezza del territorio. Firenze: Alinea, 2009.

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3

Micelli, Ezio. La gestione dei piani urbanistici: Perequazione, accordi, incentivi. Venezia: Marsilio, 2011.

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4

La valutazione ambientale nella pianificazione territoriale: Nuove prospettive per la gestione delle trasformazioni urbanistiche. Roma: Gangemi, 2003.

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5

Marcello, Vittorini, and Istituto di ricerche economico-sociali Placido Martini., eds. La Spesa pubblica nel processo di pianificazione e gestione del territorio: Politica di bilancio degli enti locali e ruolo dei piani urbanistici. Roma: Istituto di ricerche economico-sociali Placido Martini, Officina edizioni, 1986.

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6

Abela, Jose Manuel Merelo. La reforma del regimen urbanistico y valoraciones del suelo (Cuadernos de gestion local). Banco de Credito Local, 1991.

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Conference papers on the topic "Gestione urbanistica"

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Cedroni, Anna Rita. "Roadmap per una citta sostenibile: Vienna." In International Conference Virtual City and Territory. Roma: Centre de Política de Sòl i Valoracions, 2014. http://dx.doi.org/10.5821/ctv.7915.

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Abstract:
Al di là di più di duemila anni di tradizione storica, l’Austria, ha mostrato con coraggio, fin dall’entrata nella Comunità Europea, il suo sviluppo economico così come la sua modernità e la sua apertura verso l’esterno. La dinamicità culturale e tecnologica della sua capitale, l’ha resa uno degli esempi più apprezzati da tutta l’Europa fin dall’inizio di questo secolo. In poco più 15 anni, Vienna è diventata di fatto la città europea con la migliore qualità della vita. Il merito di tale successo è dato sicuramente da due componenti fondamentali: la stabilità politica del Paese e il metodo di gestione dei processi di pianificazione territoriale e urbana. L’attuale sviluppo del territorio mostra come alla base di tale qualità i fattori prevalenti siano l’architettura, ma anche le politiche urbanistiche territoriali. Sta di fatto, spiega un recente rapporto del comune di Vienna sul tema risparmio energetico e sostenibilità, che per garantire e mantenere una tale qualità della vita, occorre tener conto di tre costanti essenziali nelle dinamiche dei processi di sviluppo urbano: il rinnovamento, la ristrutturazione e l’espansione. Tali elementi consentono poi il confronto con modelli europei culturalmente più avanzati. La tutela dell’ambiente e del patrimonio ambientale si inseriscono in questo processo come una delle sfide più importanti che scaturiscono da tale confronto. Questo paper si prefigge di trattare l’esperienza viennese, ripercorrendo il lungo, ma rapido processo di cambiamento cominciato all’inizio degli anni Ottanta. Strumento generale di pianificazione urbanistica, il Piano di Sviluppo della Città (Stadtentwicklungsplan), ha costituito e costituisce tuttora lo strumento decennale di previsione e di programmazione energetica a livello urbano e territoriale, stabilendo le direttrici strategiche di espansione, di ristrutturazione e di rinnovamento della Città e del suo hinterland. Ma l’esclusività di tale strumento, è da vedere nell’anticipazione di temi come il consumo energetico, la sostenibilità e nell’individuazione della tutela ambientale, come questione prioritaria da includere nei programmi d’intervento da attuare a breve termine. Infatti, con la formulazione del primo Programma KliP (Klimaschutzprogramm) (1999–2009) e, successivamente, del secondo Programma KliP (2010-2020), vengono elaborati dei “pacchetti” di provvedimenti con obiettivi ben definiti, come per esempio la riduzione del 21%, a persona, dei gas di emissione e di gas propellenti rispetto ai valori rilevati nel 1990. Gli strumenti con i quali raggiungere tali obiettivi sono: la riduzione del fabbisogno energetico, l’introduzione di fonti di energia ecosostenibile, l’uso di materiali biologici nell’edilizia pubblica e privata a grande e piccola scala, ma soprattutto, gli interventi sulla mobilità, sulla gestione dei rifiuti e sulla protezione del paesaggio. Accanto ai Piani di Sviluppo, Il Programma SEP (Städtische Energieeffizienz-Programm), definisce le linee generali da seguire nella gestione della politica dei consumi energetici a lungo termine, ovvero fino alla fine del 2015. I risultati portano già nel 2011 ad un aumento della quota di energia rinnovabile del 10% del volume totale del consumo di energia. Tra gli incentivi ci sono quelli rivolti alla realizzazione di centrali elettriche, inceneritori per il riciclo di materie dalle quali ricavare energia, mentre un ruolo sempre più importante è dato dall’uso della geotermia, e dell’energia solare. La continuità programmatica culmina nella formulazione di un progetto unitario, SMART CITY WIEN, che riunisce ben dieci gruppi differenti di interessi, istituzioni pubbliche, enti privati, centri universitari di ricerca, ecc., attorno ad una visione a lunga scadenza: Smart Energy vision 2050. Al centro della tavola rotonda le tematiche: lo sviluppo della popolazione, l’ambiente, i metodi di gestione, l’economia, l’energia e la mobilità. Accanto a queste, sostenibilità, partecipazione, diversità, efficienza di risorse, sviluppo regionale integrato come pure sviluppo economico equilibrato sono gli elementi fondamentali per la preparazione delle decisioni future.
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