Academic literature on the topic 'Gestione abitativa'

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Journal articles on the topic "Gestione abitativa"

1

Costarelli, Igor. "Edilizia sociale e nuovi modelli di gestione inclusiva: selettività e responsabilizzazione." SOCIOLOGIA URBANA E RURALE, no. 125 (August 2021): 133–55. http://dx.doi.org/10.3280/sur2021-125008.

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Abstract:
Il saggio prende in esame un nuovo modello di inclusione abitativa sperimentato in un progetto di edilizia sociale nei Paesi Bassi. Il progetto prevede un mix sociale fra giovani olandesi e giovani titolari di protezione internazionale e l'autogestione di tutti i servizi abitativi da parte degli stessi inquilini. Il saggio presenta e discute gli aspetti più innovativi di questo modello dal punto di vista dell'organizzazione che lo ha promosso e degli inquilini che fanno parte del progetto.
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2

Bronzini, Micol, and Carla Moretti. "La gestione della diversità e del conflitto nell'edilizia pubblica: un intervento di mediazione sociale abitativa." WELFARE E ERGONOMIA, no. 1 (June 2015): 97–113. http://dx.doi.org/10.3280/we2015-001010.

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3

Paradiso, Michele, José Fernando Muñoz Robledo, Bianca Galmarini, and Valentina D’Ippolito. "LA GUADUA E L’INFORMALE. LA CONOSCENZA STRUTTURALE E LA QUALIFICAZIONE DEI MATERIALI NATURALI NEL BARRIO DE INVASIÓN NUEVA ESPERANZA, KM41, MANIZALES, COLOMBIA." Revista M 15 (August 16, 2019): 48–69. http://dx.doi.org/10.15332/rev.m.v15i0.2178.

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Abstract:
Nueva Esperanza è un insediamento di tipo informale situato nella regione andina colombiana, nel Dipartimento di Caldas, a cavallo del Río Cauca e sulla via che collega Manizales a Medellín. Come occupazione autogestita con ambizione di legalizzazione, è un modello non estraneo alla gestione colombiana, la cui emergenza abitativa è il risultato dell’instabilità politica e della lunga condizione di guerriglia, concentrata soprattutto in scenario rurale. Il lavoro che presentiamo investiga le forme dell’abitare sviluppatesi in questa comunità, alla luce delle differenti origini sociali e geografiche, formazione e competenze dei residenti. L’oggetto della ricerca è lo studio delle modalità di autocostruzione delle abitazioni in materiali locali (guadua angustifolia) e dell’efficacia delle soluzioni tecniche e costruttive adottate in tale contesto. Conseguente ai risultati dell’attività di rilievo e restituzione dei manufatti architettonici è l’individuazione di tre casi studio rappresentativi per diversi livelli di qualità d’esecuzione, qualità di conservazione, complessità della composizione. Si intravede, allora, un progetto ex novo che assolverà alla duplice intenzione di realizzare un luogo di socializzazione (ad oggi assente) e di sperimentare un cantiere autogestito a scopo didattico, per la valorizzazione del materiale e della tecnologia opportuna al fine di una ricostruzione consapevole delle abitazioni.
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4

Careri, Francesco, Fabrizio Finucci, and Danilo Marinelli. "Porto Fluviale RecHouse." Revista Estado da Arte 3, no. 1 (June 30, 2022): 1–9. http://dx.doi.org/10.14393/eda-v3-n1-2022-63795.

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Abstract:
Questa è la descrizione della proposta del progetto Porto Fluvial RecHouse, per la rigenerazione di un edificio in via Porto Fluviale, nell'ex area industriale di Roma. Enti comunali, universitari, governativi e di base (ex residenti della zona) hanno collaborato al progetto, tra cui: ridurre il problema abitativo attraverso un processo di integrazione e occupazione sociale; dotare il quartiere di un nuovo spazio pubblico; utilizzare metodi di gestione innovativi; attivare un processo di partecipazione; aumentare il mix sociale come antidoto ai processi di gentrificazione in atto nella zona; migliorare la vicinanza sociale tra gruppi eterogenei.
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5

Ferrari, Veronica. "Il ruolo del progetto nel rapporto con la città stratificata. Paniconi e Pediconi a Mantova." TERRITORIO, no. 99 (August 2022): 122–29. http://dx.doi.org/10.3280/tr2021-099017.

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Abstract:
Il saggio illustra il contributo degli architetti romani Mario Paniconi (1904-1973) e Giulio Pediconi (1906- 1999) al programma di ricostruzione post-bellica del Piano Fanfani - gestione ina-Casa - mediante il progetto del complesso per abitazioni e negozi di piazza San Giovanni a Mantova, un intervento che sviluppa in maniera attenta e innovativa l'organizzazione planimetrica degli alloggi e sperimenta elementi compositivi diversi sui fronti che dialogano con la città. Il complesso di edilizia popolare si inserisce con la corretta misura all'interno del tessuto densamente costruito e stratificato mettendosi a sistema con la morfologia dell'edificato. I progettisti lavorano su schemi abitativi semplici e la dotazione di spazi collettivi come la grande corte-giardino e i servizi collettivi.
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6

M. Bello, Elisabetta, and Maria Teresa Gabardi. "Gli usi temporanei del patrimonio pubblico abitativo. Alcune sperimentazioni a Milano e Torino." CRIOS, no. 22 (March 2022): 44–55. http://dx.doi.org/10.3280/crios2021-022005.

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Abstract:
La crisi economica che ha investito l'Italia negli ultimi dodici anni ha avuto notevoli riflessi sia dal punto di vista sociale che urbanistico. Diversi quartieri di edilizia residenziale pubblica, ma non solo, hanno subito svuotamenti e risignificazioni nell'organizzazione e uso degli spazi, mettendo in luce una ricerca paziente di nuove forme di gestione e uso del patrimonio pubblico. Molte sono le sperimentazioni e i tentativi che si sono dati, anche con forme di cooperazione pubblico/privato. Alcune iniziative e politiche promosse dai Comuni e dagli enti gestori hanno predisposto per esempio l'assegnazione temporanea in locazione a particolari categorie di popolazione, per garantire un uso continuativo del patrimonio ed evitare forme di degrado spaziale e sociale. Scopo del presente contributo è quello di provare a esplorare e restituire alcune di queste esperienze in atto, attraverso dei casi studio a Milano e Torino, indagandone le politiche alla base, le modalità di assegnazione degli alloggi e l'efficacia di alcuni esiti.
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7

Cinieri, Valentina, and Andrea Garzulino. "Emergenza sanitaria ed edilizia: una possibile opportunità per riabitare i piccoli." TERRITORIO, no. 97 (February 2022): 119–24. http://dx.doi.org/10.3280/tr2021-097-supplementooa12935.

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Abstract:
Negli ultimi decenni, l'intervento sugli edifici esistenti ha registrato sempre maggior interesse coinvolgendo il costruito diffuso, parte integrante del tessuto urbano delle città come dei centri abitati minori. Il contributo illustra le necessità di adeguamento degli edifici storici a fronte dell'attenzione verso le aree rurali e marginali emersa oggi maggiormente con la pandemia Covid-19. In evidenza èil rapporto tra il processo di efficientamento energetico, le esigenze di conservazione e l'adeguamento d'uso e gestione del patrimonio costruito. Questa riflessione prende in considerazione l'evoluzione del mercato immobiliare analizzando gli strumenti normativi in tema di retrofit energetico e le strategie di agevolazione fiscale in risposta all'attuale situazione di crisi.
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8

"Incontro aperto ‘Case temporanee per comunitŕ di studenti'." TERRITORIO, no. 56 (March 2011): 69–73. http://dx.doi.org/10.3280/tr2011-056007.

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Abstract:
Le residenze studentesche in moduli tipo container sono una pratica attiva in paesi del nord Europa e consiste nell'occupazione temporanea di terreni liberi, in attesa di essere trasformati, con insediamenti attrezzati ad ospitare studenti e servizi. A partire da una nota esperienza olandese realizzata dal comune di Amsterdam con la ditta Tempohousing, č stata presentata e discussa pubblicamente una prima ipotesi progettuale per la cittŕ di Milano rivolta in particolare alla popolazione studentesca. Durante l'incontro ‘Case temporanee per comunitŕ di studenti' l'obiettivo č stato infatti indagare se i moduli tipo container possono rappresentare una soluzione abitativa per popolazioni studentesche e altre categorie fragili che faticano a trovare risposta nel mercato. Dall'incontro sono emersi elementi utili per la progettazione e la gestione nell'ipotesi che vengano accolti dall'amministrazione comunale milanese.
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9

Testa, Jacopo, and et al. "Infezione da HIV e popolazione straniera: necessità di un SSN realmente inclusivo." JHA - Journal of HIV and Ageing, no. 1 (April 2021). http://dx.doi.org/10.19198/jha31509.

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Abstract:
La pandemia da SARS-CoV-2 ha evidenziato nuovamente come le malattie infettive interessino l’intero tessuto sociale, colpendo maggiormente le classi più fragili, tra cui i migranti, spesso difficili da raggiungere da parte dei servizi.<br />Le infezioni croniche virali (epatiti ed HIV) sono epidemiologicamente più rilevanti nella popolazione migrante per una maggiore incidenza nelle aree geografiche di provenienza e per la presenza di determinanti di rischio sociali, comportamentali o abitativi nei paesi d’arrivo o durante il percorso migratorio. La diagnosi precoce attraverso programmi di screening e la garanzia di trattamento sono elementi essenziali per ridurre l'impatto dell'infezione da HIV. La salute delle comunità migranti, attraverso la promozione di sistemi sanitari realmente inclusivi, è indissolubilmente legata al benessere e alla salute pubblica di tutti nei paesi d’arrivo. In Italia nonostante un miglioramento del livello di integrazione della popolazione migrante, la fruizione delle risorse sanitarie rimane spesso inadeguata, soprattutto in termini di programmi di screening e prevenzione, con conseguenti divari nell'incidenza delle patologie e loro esiti. La legge italiana garantisce inclusione, ma nella realtà si riscontrano innumerevoli criticità di applicazione, con una notevole disparità a seconda delle varie realtà locali. I decisori di politiche sanitarie dovrebbero prendere in considerazione queste problematiche, in particolare nei prossimi, delicati mesi di gestione della pandemia e di diffusione dei vaccini, per garantirne un accesso equo per le fasce più vulnerabili, inclusi i soggetti migranti affetti da HIV.
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Dissertations / Theses on the topic "Gestione abitativa"

1

PIAIA, Emanuele. "Recupero e nuove politiche abitative per il Social Housing. Strategie di riqualificazione degli insediamenti di edilizia sociale ad alta intensità abitativa realizzati nelle periferie urbane in Italia nella seconda metà del '900." Doctoral thesis, Università degli studi di Ferrara, 2009. http://hdl.handle.net/11392/2389201.

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Abstract:
The object of this research regards the studies of strategies for regeneration large residential settlements in the urban peripheries that were constructed during the second half of the 20th century. These settlements, being subjected to a high level of social, technical, and functional deterioration, have their origins mostly in housing policies implemented during the post-WWII recovery period by public authorities to meet the intense demand for public housing through the urban planning of areas that were, at the time, peripheries but have since been absorbed by the urban fabric. The existing buildings in question were planned and constructed with no attention having been paid to energy issues from the points of view of both heating and natural illumination as well as ventilation, relying on non-renewable sources of energy to maintain adequate interior levels of comfort. The primary objective is to elaborate multidisciplinary analyses of strategies that include different yet complementary aspects of the construction attributes, such as: sustainability, energy efficiency, usability, accessibility, and multipurpose functions. Monitoring and control tools will be analysed in the research for specific renovation actions and programmes, with particular reference to those based on forms of partnership between public and private entities. The expected result is the elaboration of strategies and reflection for regeneration interventions, gathered from case studies but offering wide-scale applications on public housing complexes, including criteria, regulations, and requalification principles. In order to implement the functional and operational recovery models, the preliminary activities of the study were aimed at the identification of some case-studies that are representative of the Italian panorama because of their typology, construction, and state of physical and social deterioration.
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2

COSTARELLI, IGOR SEBASTIAN. "Reframing social mix and the management of mixed communities in the new welfare state. Evidence from social housing projects in Italy and the Netherlands." Doctoral thesis, Università degli Studi di Milano-Bicocca, 2019. http://hdl.handle.net/10281/241303.

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Abstract:
La connotazione del concetto di mix socio-abitativo è strettamente legata al contesto storico e socio-economico di riferimento, nonché alle specificità nazionali, locali e micro-locali. Negli anni Novanta, il concetto di mix sociale è entrato nell'agenda urbana di molti paesi dell'Europa occidentale nel quadro delle politiche di riqualificazione urbana area-based di contrasto alla segregazione urbana. L’aumento delle disuguaglianze socio-economiche, della segregazione residenziale, delle forme di diversità urbana e del problema dell’affordability nel mercato abitativo, che colpisce gruppi sociali sempre più diversificati, rappresentano alcune delle tendenze principali che caratterizzano le società urbane del XXI secolo. Tali dinamiche offrono l’occasione per studiare la trasformazione dell'idea di mix sociale nell’attuale contesto storico. Ciascuna tendenza assume risvolti specifici a seconda del contesto nazionale e locale di riferimento, anche per effetto dei diversi sistemi abitativi e di welfare. L'obiettivo di questa tesi è comprendere se e come le attuali tendenze e sfide macro-economiche e sociali stanno trasformando la concettualizzazione del mix sociale e comprendere il ruolo giocato dai fattori contestuali, in particolare quelli relativi ai recenti sviluppi dei sistemi abitativi e di welfare, nel determinare similitudini e/o differenze in questo processo di trasformazione. La tesi esamina come la trasformazione dell’idea di mix sociale sta modificando i ruoli, le strategie e la mission di policy-makers e operatori, nonché le interazioni tra inquilini e le loro relazioni con gli stessi operatori. La tesi confronta Italia e Paesi Bassi, due paesi con regimi di welfare e sistemi abitativi differenti. Di fronte all'aumento della domanda di alloggi a prezzi accessibili che riguarda un’utenza sempre più ampia e diversificata, in entrambi i paesi si osserva lo sviluppo di nuovi progetti di edilizia sociale indirizzati ad un mix di diversi gruppi sociali, in particolare tra inquilini “consapevoli” (es. studenti, giovani ecc.) e inquilini “vulnerabili” (es. nuclei socio-economicamente svantaggiati, rifugiati, ecc.). La tesi si basa sull'analisi di casi studio, ovvero due progetti di “Magic Mix”, cioè Startblok Riekerhaven ad Amsterdam e Majella Wonen a Utrecht, e tre progetti di housing sociale, cioè Casa dell'Accoglienza, ViVi Voltri e Ospitalità Solidale nell’area di Milano. Sono state condotte 48 interviste semi-strutturate con operatori, responsabili di progetto, policy-makers e un focus group con inquilini. La tesi contribuisce alla letteratura sul mix sociale, proponendone una nuova concettualizzazione. A differenza della cornice entro cui si innestava l’idea di mix sociale negli anni Novanta, ovvero contrasto alla segregazione residenziale tramite ristrutturazione e diversificazione abitativa di interi quartieri, attualmente l’elemento cardine del mix sociale è la responsabilizzazione individuale. La tesi analizza le strategie volte ad aumentare il grado di responsabilizzazione degli inquilini. Da un lato si tratta di sperimentare approcci innovativi alla gestione abitativa, quali l’autogestione nei Paesi Bassi e la Gestione Sociale in Italia, che implicano nuovi ruoli e obblighi per gli inquilini; dall’altro si introduce un principio di condizionalità tale per cui l’assegnazione degli alloggi sociali avviene a condizione che gli inquilini si impegnino regolarmente in attività di sostegno all'interno del progetto abitativo. La tesi dimostra che l’idoneità a beneficiare delle nuove soluzioni abitative, sviluppate per contrastare il crescente e sempre più diffuso problema della scarsa affordability, comporta anche nuovi obblighi a carico degli inquilini legati al dovere di attivarsi nei confronti della propria comunità di abitanti.
Discourses, values and connotation attached to the concept of social mix in housing studies are strongly shaped by the broad socio-economic and historical context as well as the specifics at national, city, and neighbourhood level. In the 1990s, the notion of social mix entered the housing and urban agenda of many Western European countries in the policy frame of area-based, state-led urban renewal programmes against residential segregation. The 21st century society is characterized by global dynamics and societal trends, such as the growing socio-economic inequalities and residential segregation; the increasing problem of housing affordability affecting a variety of social groups, and the growing urban diversity, which provide new opportunities to reframe the ideal of social mix. Such macro dynamics unfold differently from context to context, due also to the role played by different welfare regimes and housing systems. In this light, the aim of this dissertation is to better understand whether and how contemporary macro trends and societal challenges are reshaping the current framing of social mix, and to provide a better understanding of the role of contextual factors, in particular those related to current developments in welfare and housing systems, in determining different and/or similar patterns of such reframing process. The dissertation specifically looks at how the current framing of social mix is re-shaping housing professionals’ roles, strategies and missions as well as the interactions between tenants and their relationships with professionals. This dissertation compares Italy and the Netherlands, which are characterized by different welfare regimes and housing systems. However, facing rising demand for affordable housing by a widespread and differentiated audience, in both countries policy-makers and practitioners address this emerging need by implementing new social housing projects targeting diverse social groups, which results in a fine-grained social mix between ‘resourceful’ tenants (e.g. students, young households, etc.) and ‘vulnerable’ tenants (e.g. welfare dependents, refugees, etc.). The dissertation is based on case study analysis of two Magic Mix projects, i.e. Startblok Riekerhaven in Amsterdam and Majella Wonen in Utrecht, and three Housing Sociale projects, i.e. Casa dell’Accoglienza, ViVi Voltri and Ospitalità Solidale in Milan and its metropolitan area. Totally, 48 semi-structured interviews with professionals, project managers, policy-makers and one focus group with tenants have been conducted. This dissertation contributes the existing literature on social mix by elaborating a new conceptualization of this notion. While the 1990s-framing of social mix was mainly focused on combating residential segregation at neighbourhood level, central to such new conceptualization of social mix is the promotion of individuals’ self-responsibilisation. The dissertation examines specific strategies that are promoted by professionals to increase tenants’ responsibilities. First, it investigates innovative housing management approaches, e.g. self-management and Social Management, in which tenants’ are assigned wider roles and obligations in the processes of housing management,. Second, it examines the principle of conditionality underling these projects, i.e. allocating social dwellings provided that tenants regularly engage in supportive activities within the housing project. The dissertation shows that the eligibility for new social housing opportunities, which aim to address the widespread problem of affordable housing, entails also new obligations and behavioral patterns for tenants in terms of additional duties towards the community.
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