Academic literature on the topic 'Funzione visiva'

Create a spot-on reference in APA, MLA, Chicago, Harvard, and other styles

Select a source type:

Consult the lists of relevant articles, books, theses, conference reports, and other scholarly sources on the topic 'Funzione visiva.'

Next to every source in the list of references, there is an 'Add to bibliography' button. Press on it, and we will generate automatically the bibliographic reference to the chosen work in the citation style you need: APA, MLA, Harvard, Chicago, Vancouver, etc.

You can also download the full text of the academic publication as pdf and read online its abstract whenever available in the metadata.

Journal articles on the topic "Funzione visiva"

1

Cavallini, A., Aldč G. Giammari, M. Sala, C. Marnoni, E. Pozzoni, and R. Borgatti. "La riabilitazione del bambino ipovedente." CHILD DEVELOPMENT & DISABILITIES - SAGGI, no. 1 (October 2009): 48–66. http://dx.doi.org/10.3280/cdd2009-001005.

Full text
Abstract:
- La riabilitazione-abilitazione della funzione visiva č un insieme di interventi, stimolazioni, esercizi volti a condurre il bambino ad usare il residuo visivo al meglio delle proprie possibilitŕ. L'intervento riabilitativo si propone di adattare reciprocamente l'individuo e l'ambiente per portare il soggetto al maggior grado di autonomia, integrazione e indipendenza per lui possibili. L'intervento riabilitativo deve essere quanto piů precoce possibile perché la disabilitŕ visiva, come ogni disabilitŕ in etŕ evolutiva, puň interferire con lo sviluppo globale del bambino. Punto di partenza di un corretto intervento riabilitativo č la valutazione clinica a cui segue una approfondita valutazione funzionale sia visiva che neuropsicomotoria. Le modalitŕ dell'intervento variano a seconda dell'etŕ, delle caratteristiche funzionali dell'incompetenza visiva e del quadro clinico complessivo. La presa in carico riabilitativa del bambino affetto da ipovisus comprende sia interventi sull'ambiente che interventi con il bambino. I genitori e gli operatori devono essere consapevoli di come vede il bambino per poter adeguare i propri comportamenti e gli ambienti alle sue potenzialitŕ sensoriali. La scuola deve ricevere tutte le opportune informazioni sulla situazione visiva dell'alunno per poter adottare le modalitŕ didattiche piů idonee. La finalitŕ del trattamento con il bambino č quella di favorire una migliore conoscenza della realtŕ conducendolo ad usare in modo ottimale ed integrato tutti i canali sensoriali, favorire, nei piů piccoli, l'acquisizione di adeguate competenze psicomotorie e condurre il bambino verso la conquista dell'autonomia. L'approccio al bambino ipovedente richiede il lavoro di un team multidisciplinare costituito da diverse figure professionali (oftalmologi, neuropsichiatri, psicologi, terapisti della riabilitazione, pedagogisti, ortottisti) che si articolano nelle diverse fasi del follow-up.Parole chiave: ipovisione, riabilitazione, bambino
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
2

Jáuregui-Renaud, K., C. Aranda-Moreno, and A. Herrera-Rangel. "Utricular hypofunction in patients with type 2 diabetes mellitus." Acta Otorhinolaryngologica Italica 37, no. 05 (October 2017): 430–35. http://dx.doi.org/10.14639/0392-100x-1243.

Full text
Abstract:
L’obiettivo di questo studio è stato quello di valutare la funzione utricolare e la funzione dei canali semicircolari laterali in pazienti con diabete mellito di tipo 2, con o senza cadute, afferenti all’assistenza sanitaria di base. Sono stati arruolati 101 pazienti con diabete mellito di tipo 2 (26 con storia di cadute, 75 senza), di età compresa tra 34 e 84 anni, e 51 volontari sani di età compresa tra 40 e 83 anni, i quali hanno negato vertigini, capogiri, instabilità, ipoacusia o disordini neurologici. Nessuno di loro era in cerca di cure per deficit sensoriali o dell’equilibrio. Dopo aver effettuato una valutazione clinica e dopo aver indagato i sintomi relativi alla sfera dell’equilibrio con l’ausilio di un questionario standardizzato, la funzione dei canali semicircolari laterali è stata studiata con il test sinusoidale alle velocità di 0,16 Hz e 1,28 Hz (il picco della velocità è stato fissato a 60°/s); la funzione otolitica, invece, è stata studiata con la verticale visiva soggettiva, determinata sia tramite test statico sia tramite test dinamico, durante centrifugazione unilaterale (300°/s a 3.5 cm); è stata eseguita inoltre la posturografia statica, su pedana soffice e dura, ad occhi aperti e chiusi. Confrontando i risultati ottenuti nei pazienti diabetici e in quelli sani, i pazienti diabetici hanno mostrato risposte inferiori alla centrifugazione unilaterale, ma risposte simili alla stimolazione dei canali semicircolari laterali, indipendentemente da età, neuropatie periferiche o storia di cadute (ANCoVA p < 0.05). I pazienti con storia di cadute, rispetto a quelli senza storia di cadute, erano per lo più donne e hanno raggiunto più facilmente un punteggio maggiore o pari a 4 al questionario sui sintomi relativi al senso dell’equilibrio; tuttavia i due gruppi hanno mostrato simili età, indice di massa corporea e neuropatia periferica. Nei pazienti con diabete di tipo 2, afferenti all’assistenza sanitaria di base e non in cerca di cure per deficit sensoriali o dell’equilibrio, la funzione utricolare potrebbe essere alterata, anche in assenza di disfunzione dei canali semicircolari laterali o di storia di cadute.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
3

Salati, R., A. Cavallini, Aldč G. Giammari, and R. Borgatti. "Alterazioni della motilitŕ oculare in 128 soggetti con Cerebral Visual Impairment." CHILD DEVELOPMENT & DISABILITIES - SAGGI, no. 1 (October 2009): 20–32. http://dx.doi.org/10.3280/cdd2009-001003.

Full text
Abstract:
- Gli Autori hanno sottoposto ad accurato studio delle caratteristiche oculomotorie un campione di 128 soggetti con diagnosi di Cerebral Visual Impairment (CVI). Č stato applicato un protocollo d'indagine che prevedeva l'analisi di otto parametri dell'oculomozione: lo scanning dell'ambiente, il mantenimento della fissazione, i movimenti saccadici intenzionali, i movimenti di inseguimento lento (smooth pursuit), le deviazioni parossistiche dello sguardo (paroxismal ocular deviations), lo strabismo e il nistagmo. I risultati sono interessanti e dimostrano come la motilitŕ oculare sia pesantemente interessata nel CVI (94% dei casi). Questi danni sono specifici e non consistono semplicemente in uno strabismo o nel nistagmo, ma colpiscono il sistema oculomotorio in alcune delle sue funzioni basilari, come l'esecuzione di saccadi volontarie, l'inseguimento, l'esplorazione visiva. Riteniamo che tali alterazioni non consentano di sfruttare appieno le potenzialitŕ visive e piů in generale percettive del soggetto e ostacolino l'uso del canale visivo nelle attivitŕ cognitive.Parole chiave: CVI, strabismo, nistagmo, paralisi cerebrale infantile
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
4

Romanelli, Donatella. "Quadri clinici di interesse oculistico correlati alla disabilitŕ." CHILD DEVELOPMENT & DISABILITIES - SAGGI, no. 3 (April 2012): 101–6. http://dx.doi.org/10.3280/cdd2010-003017.

Full text
Abstract:
L'ipovisione nel contesto di disabilitŕ cognitiva o di pluriminorazione, che rappresenta un serio ostacolo al recupero e alla realizzazione delle potenzialitŕ del bambino, si osserva frequentemente nei casi di paralisi cerebrale infantile e di ritardo mentale. Le cause piů frequenti di ipovisione in questa tipologia di soggetti sono la leucomalacia periventricolare, la retinopatia del pretermine, l'atrofia ottica, la cataratta congenita nelle patologie cromosomiche o sistemiche, le distrofie retiniche ereditarie, le maculopatie. I trattamenti riabilitativi sono, in questi casi, particolarmente complessi perché richiedono sia interventi di natura propriamente visiva sia apporti destinati ad evitare che il deficit visivo impedisca la maturazione di altre funzioni, con particolare riguardo a quelle cognitive. Occorre quindi una stretta e costante collaborazione tra le strutture sanitarie che si occupano degli esami specialistici e degli eventuali interventi chirurgici, i servizi di riabilitazione e l'équipe che redige e controlla il progetto riabilitativo.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
5

Beltramello, A., G. Viola, A. Borsato, G. Tassinari, D. Campara, R. Cerini, M. Pregarz, G. Puppini, and A. G. Bricolo. "Risonanza magnetica funzionale encefalica Razionale della metodica ed esperienze applicative su magnete per uso clinico." Rivista di Neuroradiologia 8, no. 3 (June 1995): 345–70. http://dx.doi.org/10.1177/197140099500800303.

Full text
Abstract:
La Risonanza Magnetica funzionale (fMRI) si sta di recente affermando come nuova metodica di indagine del «cervello al lavoro», occupando progressivamente un suo spazio nell'armamentario strumentale a disposizione dei Neurofisiologi per poter investigare la localizzazione e le inter-connessioni di differenti aree encefaliche funzionalmente coinvolte nella esecuzione di varie performance. L'fMRI indaga le modificazioni di segnale del tessuto encefalico indotte dalle variazioni perfusionali e di ossigenazione che si verificano nella sostanza grigia durante differenti stati funzionali (riposo/attività). Tali modificazioni sono rivelate con RM grazie alle variazioni che il transito nel letto vascolare encefalico di una sostanza para-magnetica è in grado di indurre sul rilassamento trasversale T2 degli spin protonici tissutali in prossimità dei capillari e mediante l'impiego di sequenze GE T2*-pesate. Due principali tecniche di studio sono state utilizzate: la prima, più complessa, richiede l'iniezione di un bolo di Gadolinio ed il monitoraggio, mediante sequenze eco-planari, del suo primo passaggio nel letto capillare encefalico; la seconda, realizzabile anche con magneti per uso clinico, utilizza come mdc para-magnetico endogeno la desossi-emoglobina e registra le variazioni di ossigenazione ematica correlate allo stato di attività corticale (tecnica BOLDc — Blood Oxygenation Level Dependent contrast). La nostra esperienza è stata effettuata con un magnete superconduttivo da 1,5 T, adottando la tecnica BOLDc e sequenze GE FLASH con TE lungo. Sono stati sottoposti ad indagine 19 volontari ed effettuati 11 studi di attivazione della corteccia motoria e 13 studi di attivazione della corteccia visiva. In 10 studi di attivazione motoria e 10 studi di attivazione visiva è stata osservata una buona o sod-disfacente variazione areale del segnale, localizzata nella regione corticale coinvolta dal paradigma di attivazione. Uno studio di attivazione motoria e 3 studi di attivazione visiva sono invece risultati insoddisfacenti, non essendosi riscontrata alcuna variazione di segnale o, quando presente, non essendo stato possibile attribuirla ad alcuna regione corticale di interesse. La RM, metodica che attualmente fornisce al Neuroradiologo le migliori informazioni anatomo-strutturali sul SNC, sta estendendo il suo campo di indagine, prima esclusivo appannaggio della Medicina Nucleare, ad alcuni aspetti delle funzioni cerebrali, avvantaggiandosi, rispetto alla SPET ed alla PET, in qualità delle sue prerogative di più elevata risoluzione spaziale e temporale, di assoluta innocuità, di rapida integrazione delle immagini funzionali con quelle anatomiche e di minori costi.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
6

Martinoli, C., and E. Tomaselli. "Equitŕ ed eccellenza nella riabilitazione visiva: l'esperienza dell'Istituto "D. Chiossone"." CHILD DEVELOPMENT & DISABILITIES - SAGGI, no. 1 (October 2009): 74–97. http://dx.doi.org/10.3280/cdd2009-001007.

Full text
Abstract:
- In relazione agli obiettivi del programma Vision 2020, che comprendono l'eliminazione della cecitŕ da cause evitabili, la IAPB (International Agency for Prevention of Blindness) raccomanda alle strutture interessate l'applicazione di due principi: equitŕ ed eccellenza. Il Centro di Riabilitazione Visiva dell'Istituto "D. Chiossone" ha stabilito di attuare nella propria attivitŕ i suddetti principi adottando il Sistema di Gestione per la Qualitŕ come previsto dalla norma UNI EN ISO 9001:2000. Sono state quindi implementate procedure standardizzate per la presa in carico degli utenti sia nella fase di ammissione al Centro sia in quelle della valutazione funzionale e dell'elaborazione del progetto riabilitativo individuale. Tali procedure consentono di garantire al tempo stesso l'uniformitŕ (= equitŕ) e la personalizzazione (= eccellenza) dei trattamenti, che vengono programmati e sottoposti a verifica attraverso l'applicazione di 25 protocolli elaborati presso il Centro, 16 dei quali destinati all'etŕ evolutiva. Nel presente lavoro vengono elencati e commentati i protocolli; alcuni di essi, a titolo esemplificativo, sono riportati in allegato.Parole chiave: riabilitazione visiva, protocolli di valutazione, Sistema di Gestione per la Qualitŕ
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
7

Bottinelli Montandon, Mario. "inglese scorre meglio: parole come immagini nell’estetica delle attitudini." Babylonia Journal of Language Education 3 (December 23, 2022): 26–33. http://dx.doi.org/10.55393/babylonia.v3i.209.

Full text
Abstract:
Riflettendo sull’evoluzione recente dell’arte contemporanea, su come il codice visivo abbia accolto le parole quali significanti al pari delle immagini, l’articolo s’interroga sul ruolo particolare giocato dalla lingua inglese. A sostegno dell’ipotesi che l’inglese abbia un alto potenziale di significazione simbolica nell’espressione estetica, si riprende il concetto di “attitudine” del critico e curatore Harald Szeemann (When attitudes become form, 1969). Si coinvolge nella riflessione il paradigma pedagogico-didattico delle competenze, che pure rivendica una funzione non subalterna alla dinamica attitudinale dell’allievo nella manifestazione del suo comportamento competente. Sono presentati e discussi casi di studio da mostre d’arte contemporanea e dalla didattica artistica post-digitale.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
8

Egidi, Rosaria. "Dossier - La forma del Tractatus. Presentazione." PARADIGMI, no. 3 (December 2012): 139–42. http://dx.doi.org/10.3280/para2012-003008.

Full text
Abstract:
L'albero decimale delle proposizioni disegna una precisa mappa cognitiva del Tractatus. Se la si legge per piani successivi di approfondimento, risulta piů chiara anche la controversa sezione sull'Io come limite di linguaggio e mondo, con cui culmina l'analisi della "funzione di veritŕ" (linea espositiva 5.1-5.6). Le modalitŕ per cui "la logica riempie il mondo" conducono a un'originale assimilazione di solipsismo e realismo (sviluppo 5.61-5.64); l'irriducibilitŕ del soggetto all'io empirico porta a respingere anche l'idea di un io trascendentale, ed anzi, di ogni a priori extra-logico (5.631-5.634); la metafora del campo visivo denuncia l'ingenuitŕ di attribuirgli una forma in qualche modo allusiva, a imbuto (5.6331). Si mostra infine come persino lo schizzo disegnato da Wittgenstein sia stato falsamente interpretato e riprodotto, e comporti di per sé una radicale revisione dell'esegesi tradizionale.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
9

Antonietti, Alessandro, and Carlo Cipolli. "Pensiero, immagini mentali e creatività in diversi stati di vigilanza: il contributo della scuola di Marcello Cesa-Bianchi." RICERCHE DI PSICOLOGIA, no. 1 (May 2021): 45–64. http://dx.doi.org/10.3280/rip1-2021oa11597.

Full text
Abstract:
Marcello Cesa-Bianchi ha svolto un ruolo importante nel favorire gli studi sperimentali degli psicologi italiani sulla funzione delle immagini visive all'interno del processo di pensiero creativo durante i diversi stati di vigilanza (veglia vigile, veglia rilassata, r&ecirc;verie, addormentamento e sonno REM). Egli era partitodalla constatazione che la ricerca di soluzioni innovative per nuovi problemi artistici, scientifici o di vita quotidiana richiede una ricombinazione flessibile e creativa di alcune conoscenze pregresse. Questo articolo riporta le prove sperimentali a sostegno sia dell'assunto che le immagini mentali generate e trasformate intenzionalmente possono facilitare la soluzione dei problemi, sia delle successive ipotesisu come le strategie innovative e intuitive di manipolazione delle immagini mentali possano operare durante la veglia e altri stati di vigilanza. Dopo aver delineato sinteticamente i risultati degli studi in condizioni di veglia a sostegno di una stretta relazione tra la capacit&agrave; di manipolare mentalmente le immagini in modo olistico e il pensiero creativo, vengono riportati i risultati di vari studi recenti i quali mostrano che l'intuizione (insight) che preannuncia la soluzione pu&ograve; avvenire durante il sonno cos&igrave; come nell'addormentamento, nella veglia rilassata e nella r&ecirc;verie (mind wandering). Tutti questi stati di vigilanza favoriscono sia la diffusione dell'attivazione di nuclei di conoscenza episodica e semantica nelle reti&nbsp;associative (coinvolte anche nella produzione di sogni durante il sonno), sia la ristrutturazione della rappresentazione del problema attraverso il trasferimento di relazioni tra diversi tipi di informazioni. Soprattutto il sonno REM pu&ograve; funzionare come un periodo di incubazione in grado di aumentare i tassi di soluzione di compiti come la scoperta di regole matematiche nascoste e la risoluzione di anagrammi.Quasi tutti i risultati sperimentali confermano l'idea che un periodo di sonno – cos&igrave; come di veglia rilassata, r&ecirc;verie o addormentamento – facilita la soluzione di problemi indipendentemente dalle loro caratteristiche artistiche, scientifiche o di vita quotidiana.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
10

Morisi, Massimo. "LE AUTORITÀ INDIPENDENTI IN ITALIA COME TEMA DI RICERCA." Italian Political Science Review/Rivista Italiana di Scienza Politica 27, no. 2 (August 1997): 225–72. http://dx.doi.org/10.1017/s0048840200024825.

Full text
Abstract:
IntroduzioneLe funzioni di cui si occupano le autorità indipendenti nel nostro paese, formano un elenco abbastanza impressionante. A tali istituzioni viene infatti affidata una complessa gamma di funzioni decisionali in una molteplicità di settori di regolazione economica e sociale di cruciale importanza. Moneta e credito, concorrenza e assicurazioni, borsa, valori mobiliari e fondi pensione, comunicazioni di massa e informatica pubblica, appalti di lavori pubblici e tariffe di energia elettrica e gas, scioperi nei servizi pubblici e contrattazione sindacale nelle pubbliche amministrazioni, monitoraggio e innovazione neirambiente e nel funzionamento del sistema sanitario sono solo i più evidenti items di un profondo spostamento di poteri dall'apparato politico e amministrativo di governo verso una rete articolata, e in continua diramazione, di nuove e separate arene di rappresentazione, intermediazione o aggiudicazione, secondo i casi, di interessi. Chi domani volesse impegnarsi in ricerche empiriche sulle politiche pubbliche in questi settori decisivi per il sistema economico e sociale di questo paese, dovrebbe primariamente sottoporre ad analisi l'azione delle authorities e le reti di relazioni con gli interessi organizzati e diffusi in cui esse sono chiamate ad operare. Il campo visivo della rilevazione andrebbe profondamente riorientato. Solo ex post andrebbe ponderato il ruolo delle istituzioni classiche della forma di governo, come i partiti, gli organi dell'Esecutivo e il Parlamento. L'analisi empirica, a fronte di casi e circostanze determinate, potrebbe anche sancirne la (de) qualificazione alla sola stregua di attori e arene integrative.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles

Dissertations / Theses on the topic "Funzione visiva"

1

Rossi, Andrea. "FUNZIONE VISIVA E NEUROSVILUPPO: NUOVO APPROCCIO METODOLOGICO E RIFLESSIONI CLINICHE." Doctoral thesis, Università degli studi di Trieste, 2015. http://hdl.handle.net/10077/10855.

Full text
Abstract:
2013/2014
In letteratura è nota l'importanza della funzione visiva ed il suo ruolo cruciale per lo sviluppo neuromotorio, cognitivo ed emotivo del bambino. Dati recenti sottolineano come la funzione visiva possa essere un indicatore dello stato neurologico del soggetto in età evolutiva. Scopo dello studio è stato valutare la funzione visiva nei neonati a termine e pretermine mediante un nuovo strumento clinico chiamato "NAVEG" (Neonatal Assessment Visual European Grid), specificamente progettato per la valutazione della funzione visiva nel neonato. NAVEG si compone di tre sezioni: oculare, oculomotoria e percettiva, in grado di valutare i diversi livelli di coinvolgimento della via visiva. Abbiamo quindi valutato l'applicabilità di NAVEG in 80 neonati a termine sani (37-42 EG) e in 80 neonati pretermine (≤ 34 EG) selezionati c/o la Neonatologia e Terapia Intensiva Neonatale degli Spedali Civili di Brescia. NAVEG si è rivelato uno strumento rapido, riproducibile e non invasivo. I dati raccolti hanno messo in luce tra i due gruppi diverse caratteristiche del profilo visivo e NAVEG ha inoltre mostrato un buon potere discriminatorio tra pretermine sani e patologici. Questi dati preliminari sottolineano come una precoce valutazione della funzione visiva non solo sia possibile ma anche auspicabile per favorire l’identificazione di neonati a rischio neurologico.
XXVII Ciclo
1978
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
2

FERRETTI, Paola. "Funzioni di utilità e valutazioni finanziarie: il punto di vista del compratore e del venditore." Doctoral thesis, Biblioteche Nazionali di Roma e Firenze, 1992. http://hdl.handle.net/10278/31840.

Full text
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
3

Lucchetta, Marta. "STUDIO DELLE AREE VISIVE IN PAZIENTI CON NEUROFIBROMATOSI DI TIPO 1 E GLIOMA DELLE VIE OTTICHE MEDIANTE RISONANZA MAGNETICA FUNZIONALE." Doctoral thesis, Università degli studi di Padova, 2015. http://hdl.handle.net/11577/3423939.

Full text
Abstract:
Neurofibromatosis 1 (NF1) is an autosomal dominant condition characterized by neuro-cutaneous involvement and a predisposition to tumour development. The most common NF1-associated central nervous system tumour is optic pathway glioma (OPG), affecting about 15% of NF1 patients and characterized by an unpredictable evolution with no clear prognostic factors identified so far. Resting-state fMRI has recently emerged as a powerful tool for functional brain analysis, allowing the examination of brain functional networks. The aim of our study was to analyze through resting-state fMRI the possible functional modifications of the visual network in patients affected by NF1 and OPG. We enrolled 57 patients with NF1 (31 females and 16 males; mean age at brain MRI scan 13.31 ± 6.07). Of them 35 presented OPG: in 15 (42.8%) patients it involved only the optic nerves, in 20 (57.2%) also the chiasmatic area; of the latter, 5 (25%) patients also the posterior optic pathways. Eleven (19.3%) of our patients with NF1 presented altered visual acuity. All of them underwent resting-state brain fMRI to analyze the visual network. Nineteen subjects non-affected by NF1 were used as controls Our data revealed a reduced connectivity in patients with NF1 and OPG limited to the optic nerves in the medial visual network in the area of paramedian cuneus bilaterally in the occipital lobe. No other significant difference were found in visual network connectivity between patients with larger OPG vs control or between patients with altered visual acuity vs. control. In our study we analyzed the impact of OPG on the visual network in patients with NF1; we expected to find more significant abnormalities in patients affected with OPG involving largely the optic pathways, yet we detected a significant reduction of the network connectivity only in patients with OPG limited in the optic nerves. These findings may be secondary to the relatively small number of patients enrolled and to the indolent evolution of the OPG in our cohort of subjects. A follow-up study with a larger number of enrolled patients may help us clarify the possible predictive role of visual network connectivity in the OPG prognosis.
La Neurofibromatosi di tipo 1 (NF1), è una malattia neurocutanea monogenica caratterizzata dalla predisposizione allo sviluppo di tumori del sistema nervoso, sia benigni che maligni. Il glioma delle vie ottiche (OPG) è il tumore più comune in questi pazienti, con una prevalenza del 15% e un’evoluzione spesso imprevedibile; a tutt’oggi non sono stati individuati sicuri fattori prognostici. L’obbiettivo del nostro studio è stato l’indagine tramite Risonanza Magnetica funzionale (fMRI) dell’impatto di OPG sulle reti neurali visive dei pazienti con NF1. Sono stati selezionati 46 pazienti affetti da NF1 seguiti presso il nostro Dipartimento e 11 pazienti affetti da NF1 seguiti presso l’Ospedale Pediatrico di Genova (31 femmine e 16 maschi; età media alla fMRI 13.31 ± 6.07); 19 soggetti sani sono stati arruolati come controlli. I soggetti stati tutti sottoposti a Risonanza Magnetica con acquisizione di sequenze per lo studio funzionale e a valutazione oculistica con particolare attenzione all’acuità visiva. Dei pazienti con NF1 35 presentavano OPG: in 15 (42.8%) coinvolgeva solo i nervi ottici, in 20 (57.2%) anche il chiasma e le vie retro-chiasmatiche; tra questi, in 5 (25%) casi erano coinvolti anche i tratti posteriori. Undici (19.3%) dei pazienti con NF1 presentavano acuità visiva alterata. E’ stata confrontata con fMRI la connettività della rete neurale visiva in pazienti con NF1 e OPG con diversa estensione e nei controlli. Si è rilevata una riduzione della connettività della rete neurale visiva statisticamente significativa tra i pazienti con NF1 e glioma delle vie ottiche limitato ai nervi ottici e controlli, nell’area corrispondente al cuneo paramediano bilaterale. Non sono emerse differenze significative tra gli altri gruppi. La mancanza di chiari fattori prognostici noti per quanto riguarda l’OPG ci ha spinto a valutare le differenze funzionali delle reti neurali visive in pazienti affetti. I risultati ottenuti dimostrano inaspettatamente una differente connettività solo in coloro affetti da OPG limitato ai nervi ottici; uno studio di follow-up, effettuato su una popolazione di numerosità maggiore ci potrà aiutare a chiarire questi dati.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
4

Roncato, Melania. "Analisi dinamica delle prestazioni energetiche e delle condizioni locali di comfort termoigrometrico in un ambiente confinato in funzione della tipologia dei terminali di riscaldamento." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2017.

Find full text
Abstract:
Il percorso svolto in questa tesi è stato orientato verso la realizzazione di un modello dinamico che permettesse di analizzare gli effetti del campo di temperatura radiante che si sviluppa all'interno di un locale confinato, al variare della tipologia di impianto di riscaldamento. La modellazione è stata sviluppata in Simulink con la libreria ALMABuild. Il primo passo è stato lo sviluppo di un modello accurato per il calcolo degli scambi radiativi, tramite il calcolo dei fattori di vista fra le superfici di una stanza, impiegato per la valutazione delle temperature superficiali di tutte le pareti e della temperatura media radiante rilevata in 81 punti all'interno del locale. Grazie ad esso sono state analizzate quattro tipologie impiantistiche per il riscaldamento degli ambienti: radiatori, pannelli a pavimento ed a soffitto e riscaldamento ad aria. Tutte le tipologie sono state impiegate per riscaldare lo stesso locale secondo tre condizioni: pareti esterne non isolate, pareti esterne isolate, pareti esterne isolate e impianto di ventilazione con recupero di calore. L'attenzione è rivolta alle condizioni di comfort che l'impianto è in grado di garantire e ai consumi stagionali dei diversi impianti, caratterizzando i sistemi più efficienti. Complessivamente gli impianti dotati di una maggiore superficie emissiva operano a minori temperature superficiali, ottenendo uniformità del campo di temperatura nel locale, riducendo gli effetti di discomfort localizzato, più visibili invece quando, per i radiatori, si hanno temperature alte e superfici ridotte. L’analisi energetica è stata svolta con attenzione alle dispersioni delle superfici, osservando la diversa risposta alla presenza di un diverso impianto, condizione che influenza la quantità di energia che esso deve fornire al locale.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
5

Aldrovandi, Lorenzo. "Depth estimation algorithm for light field data." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2018.

Find full text
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
6

Liang, Haoxuan <1997&gt. "Analisi alla traduzione della letteratura per ragazzi dal punto di vista dell'equivalenza funzionale di Eugene Nida——Un'analisi contrastiva di due traduzioni cinesi del giornalino di Gian Burrasca." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2021. http://hdl.handle.net/10579/19461.

Full text
Abstract:
Children’s Literature is by all means of great importance with the deep motive to enlighten and educate young readers. Looking back to the history of Chinese Children’s Literature, we would find out that since the the Qing dynasty, the development of domestic Children’s Literature is strongly associated to that of foregin Children’s Literature translation history. In recent years, Children’s Literature market has seen a significant global booming, and there has been an active introduction of foreign copyright in China. Compared to the heated publication of foreign Children’s Literature, however, the research to its literariness or translation theory is in the marginalized position, which has caused a serious imbalance between the development of theory and practice of Children’s Literature. The present project will take the classic italian Children’s Literature Il giornalino di Gian Burrasca as a case study and make analysis on its translation process, with the aim to analyze the linguistic and translational features of Children’s Literature and its translation principles under the guidance of Functional Equivalence. The thesis describes the application of certain translation methods and techniques in the translation progress, such as direct translation, addition, and division with a comparative analysis with Wang Ganqing’s translated version. For the purpose of raising the interest of the translators in translating Children’s Literature, and to promote the development of Children’s Literature translation in China.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
7

VENUTA, MARIA LUISA. "La città da energivora a nodo attivo delle reti di produzione e di scambio energetico." Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2007. http://hdl.handle.net/10280/85.

Full text
Abstract:
Il concetto di rete dell'informazione può diventare uno schema logico con cui descrivere l'evoluzione delle politiche sulle energie rinnovabili e sulla sostenibilità? La ricerca è stata svolta analizzando l'architettura delle due reti (internet e reti energetiche) e l'evoluzione del bene prodotto e distribuito nella rete energetica, l'energia, esplicitando l'accessibilità da parte della distribuzione mondiale delle risorse petrolifere tradizionali e delle risorse rinnovabili. La struttura metodologica del progetto di ricerca si basa due tipi di analisi teorica: 1) l'analisi della nascita delle società in rete attraverso le teorie di Manuel Castells (concetto di spazio di flussi) e di Saskia Sassen e l'evoluzione delle città (cap.2 e cap.5) 2) le analisi dei flussi dei materiali e delle energie avendo come riferimento metodologico l'approccio ecologico ideato dai ricercatori dell'istituto per il Clima, l'Ambiente e l'Energia di Wuppertal, Germania (cap.3 e cap.4) La contraddizione tra città innovative e città che sono ai livelli di enormi discariche o di baraccopoli è esposta nel cap.6 attraverso casi studio e progetto dei Programmi Europei. Nell'ultimo capitolo (cap.7) si riassumono le ipotesi di partenza e i risultati della ricerca e si espongono le questioni aperte.
Can internet logic scheme be used as a basis to describe public policies evolution on renewable energies production and sharing in urban areas all over the world? The research project analyses the two networks (internet and energetic grids) architectures in actual and future urban areas. This analysis is connected with present and future forecasts energy productions from traditional fuels and from renewable sources. Theoretical analysis is conducted following a double conceptual pathway: - societal networks (Manuel Castells theory) and urban areas evolution (Saskia Sassen and Mike Davis) in order to picture the evolution of cities and towns in modern economies and in developing countries (Chapters 2 and 5); - Material and Energy Flow Analysis (approach by Wuppertal Institute for Climate, Environment and Energy) applied to renewable energy (Chapters 3 and 4) In Chapter 6 case studies are exposed on the deep cleavage between two different worlds: innovative, rich towns on a side and the landfills cities, slums on the other side. In the last part hypothesis and thesis are put together and open questions are explained (Chapter 7).
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
8

VENUTA, MARIA LUISA. "La città da energivora a nodo attivo delle reti di produzione e di scambio energetico." Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2007. http://hdl.handle.net/10280/85.

Full text
Abstract:
Il concetto di rete dell'informazione può diventare uno schema logico con cui descrivere l'evoluzione delle politiche sulle energie rinnovabili e sulla sostenibilità? La ricerca è stata svolta analizzando l'architettura delle due reti (internet e reti energetiche) e l'evoluzione del bene prodotto e distribuito nella rete energetica, l'energia, esplicitando l'accessibilità da parte della distribuzione mondiale delle risorse petrolifere tradizionali e delle risorse rinnovabili. La struttura metodologica del progetto di ricerca si basa due tipi di analisi teorica: 1) l'analisi della nascita delle società in rete attraverso le teorie di Manuel Castells (concetto di spazio di flussi) e di Saskia Sassen e l'evoluzione delle città (cap.2 e cap.5) 2) le analisi dei flussi dei materiali e delle energie avendo come riferimento metodologico l'approccio ecologico ideato dai ricercatori dell'istituto per il Clima, l'Ambiente e l'Energia di Wuppertal, Germania (cap.3 e cap.4) La contraddizione tra città innovative e città che sono ai livelli di enormi discariche o di baraccopoli è esposta nel cap.6 attraverso casi studio e progetto dei Programmi Europei. Nell'ultimo capitolo (cap.7) si riassumono le ipotesi di partenza e i risultati della ricerca e si espongono le questioni aperte.
Can internet logic scheme be used as a basis to describe public policies evolution on renewable energies production and sharing in urban areas all over the world? The research project analyses the two networks (internet and energetic grids) architectures in actual and future urban areas. This analysis is connected with present and future forecasts energy productions from traditional fuels and from renewable sources. Theoretical analysis is conducted following a double conceptual pathway: - societal networks (Manuel Castells theory) and urban areas evolution (Saskia Sassen and Mike Davis) in order to picture the evolution of cities and towns in modern economies and in developing countries (Chapters 2 and 5); - Material and Energy Flow Analysis (approach by Wuppertal Institute for Climate, Environment and Energy) applied to renewable energy (Chapters 3 and 4) In Chapter 6 case studies are exposed on the deep cleavage between two different worlds: innovative, rich towns on a side and the landfills cities, slums on the other side. In the last part hypothesis and thesis are put together and open questions are explained (Chapter 7).
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
9

PANTINI, SARA. "Analysis and modelling of leachate and gas generation at landfill sites focused on mechanically-biologically treated waste." Doctoral thesis, Università degli Studi di Roma "Tor Vergata", 2013. http://hdl.handle.net/2108/203393.

Full text
Abstract:
Despite significant efforts have been directed toward reducing waste generation and encouraging alternative waste management strategies, landfills still remain the main option for Municipal Solid Waste (MSW) disposal in many countries. Hence, landfills and related impacts on the surroundings are still current issues throughout the world. Actually, the major concerns are related to the potential emissions of leachate and landfill gas into the environment, that pose a threat to public health, surface and groundwater pollution, soil contamination and global warming effects. To ensure environmental protection and enhance landfill sustainability, modern sanitary landfills are equipped with several engineered systems with different functions. For instance, the installation of containment systems, such as bottom liner and multi-layers capping systems, is aimed at reducing leachate seepage and water infiltration into the landfill body as well as gas migration, while eventually mitigating methane emissions through the placement of active oxidation layers (biocovers). Leachate collection and removal systems are designed to minimize water head forming on the bottom section of the landfill and consequent seepages through the liner system. Finally, gas extraction and utilization systems, allow to recover energy from landfill gas while reducing explosion and fire risks associated with methane accumulation, even though much depends on gas collection efficiency achieved in the field (range: 60-90% Spokas et al., 2006; Huitric and Kong, 2006). Hence, impacts on the surrounding environment caused by the polluting substances released from the deposited waste through liquid and gas emissions can be potentially mitigated by a proper design of technical barriers and collection/extraction systems at the landfill site. Nevertheless, the long-term performance of containment systems to limit the landfill emissions is highly uncertain and is strongly dependent on site-specific conditions such as climate, vegetative covers, containment systems, leachate quality and applied stress. Furthermore, the design and operation of leachate collection and treatment systems, of landfill gas extraction and utilization projects, as well as the assessment of appropriate methane reduction strategies (biocovers), require reliable emission forecasts for the assessment of system feasibility and to ensure environmental compliance. To this end, landfill simulation models can represent an useful supporting tool for a better design of leachate/gas collection and treatment systems and can provide valuable information for the evaluation of best options for containment systems depending on their performances under the site-specific conditions. The capability in predicting future emissions levels at a landfill site can also be improved by combining simulation models with field observations at full-scale landfills and/or with experimental studies resembling landfill conditions. Indeed, this kind of data may allow to identify the main parameters and processes governing leachate and gas generation and can provide useful information for model refinement. In view of such need, the present research study was initially addressed to develop a new landfill screening model that, based on simplified mathematical and empirical equations, provides quantitative estimation of leachate and gas production over time, taking into account for site-specific conditions, waste properties and main landfill characteristics and processes. In order to evaluate the applicability of the developed model and the accuracy of emissions forecast, several simulations on four full-scale landfills, currently in operative management stage, were carried out. The results of these case studies showed a good correspondence of leachate estimations with monthly trend observed in the field and revealed that the reliability of model predictions is strongly influenced by the quality of input data. In particular, the initial waste moisture content and the waste compression index, which are usually data not available from a standard characterisation, were identified as the key unknown parameters affecting leachate production. Furthermore, the applicability of the model to closed landfills was evaluated by simulating different alternative capping systems and by comparing the results with those returned by the Hydrological Evaluation of Landfill Performance (HELP), which is the most worldwide used model for comparative analysis of composite liner systems. Despite the simplified approach of the developed model, simulated values of infiltration and leakage rates through the analysed cover systems were in line with those of HELP. However, it should be highlighted that the developed model provides an assessment of leachate and biogas production only from a quantitative point of view. The leachate and biogas composition was indeed not included in the forecast model, as strongly linked to the type of waste that makes the prediction in a screening phase poorly representative of what could be expected in the field. Hence, for a qualitative analysis of leachate and gas emissions over time, a laboratory methodology including different type of lab-scale tests was applied to a particular waste material. Specifically, the research was focused on mechanically biologically treated (MBT) wastes which, after the introduction of the European Landfill Directive 1999/31/EC (European Commission, 1999) that imposes member states to dispose of in landfills only wastes that have been preliminary subjected to treatment, are becoming the main flow waste landfilled in new Italian facilities. However, due to the relatively recent introduction of the MBT plants within the waste management system, very few data on leachate and gas emissions from MBT waste in landfills are available and, hence, the current knowledge mainly results from laboratory studies. Nevertheless, the assessment of the leaching characteristics of MBT materials and the evaluation of how the environmental conditions may affect the heavy metals mobility are still poorly investigated in literature. To gain deeper insight on the fundamental mechanisms governing the constituents release from MBT wastes, several leaching experiments were performed on MBT samples collected from an Italian MBT plant and the experimental results were modelled to obtain information on the long-term leachate emissions. Namely, a combination of experimental leaching tests were performed on fully-characterized MBT waste samples and the effect of different parameters, mainly pH and liquid to solid ratio (L/S,) on the compounds release was investigated by combining pH static-batch test, pH dependent tests and dynamic up-flow column percolation experiments. The obtained results showed that, even though MBT wastes were characterized by relatively high heavy metals content, only a limited amount was actually soluble and thus bioavailable. Furthermore, the information provided by the different tests highlighted the existence of a strong linear correlation between the release pattern of dissolved organic carbon (DOC) and several metals (Co, Cr, Cu, Ni, V, Zn), suggesting that complexation to DOC is the leaching controlling mechanism of these elements. Thus, combining the results of batch and up-flow column percolation tests, partition coefficients between DOC and metals concentration were derived. These data, coupled with a simplified screening model for DOC release, allowed to get a very good prediction of metal release during the experiments and may provide useful indications for the evaluation of long-term emissions from this type of waste in a landfill disposal scenario. In order to complete the study on the MBT waste environmental behaviour, gas emissions from MBT waste were examined by performing different anaerobic tests. The main purpose of this study was to evaluate the potential gas generation capacity of wastes and to assess possible implications on gas generation resulting from the different environmental conditions expected in the field. To this end, anaerobic batch tests were performed at a wide range of water contents (26-43 %w/w up to 75 %w/w on wet weight) and temperatures (from 20-25 °C up to 55 °C) in order to simulate different landfill management options (dry tomb or bioreactor landfills). In nearly all test conditions, a quite long lag-phase was observed (several months) due to the inhibition effects resulting from high concentrations of volatile fatty acids (VFAs) and ammonia that highlighted a poor stability degree of the analysed material. Furthermore, experimental results showed that the initial waste water content is the key factor limiting the anaerobic biological process. Indeed, when the waste moisture was lower than 32 %w/w the methanogenic microbial activity was completely inhibited. Overall, the obtained results indicated that the operative conditions drastically affect the gas generation from MBT waste, in terms of both gas yield and generation rate. This suggests that particular caution should be paid when using the results of lab-scale tests for the evaluation of long-term behaviour expected in the field, where the boundary conditions change continuously and vary significantly depending on the climate, the landfill operative management strategies in place (e.g. leachate recirculation, waste disposal methods), the hydraulic characteristics of buried waste, the presence and type of temporary and final cover systems.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
10

Perosa, Giulia. "Gadda e il paesaggio: modi, funzioni e prospettive." Doctoral thesis, 2021. http://hdl.handle.net/11562/1045030.

Full text
Abstract:
Il presente lavoro affronta una questione ancora poco esplorata dell’opera di Carlo Emilio Gadda: la costruzione letteraria del paesaggio. Sebbene alcuni critici si siano già dedicati a questo importante aspetto della scrittura gaddiana, manca ad oggi uno studio sistematico sulle modalità con cui Gadda costruisce il suo paesaggio letterario. Eppure, la lettura dell’opera gaddiana rivela un’attenzione ricorrente per la dimensione paesaggistica: dalle pagine del Giornale, alle prose d’arte, ai testi narrativi, tale dimensione costituisce una strategia compositiva su cui Gadda investe moltissimo. È del resto lo stesso scrittore che dichiara il proprio «vivissimo […] senso del paesaggio» in un’intervista del ’69, confermando così quanto già una prima lettura dell’opera lascia intuire. Incrociando un’analisi puntuale delle sequenze paesaggistiche con il discorso narratologico e con una prospettiva linguistico-testuale, la tesi si propone di individuare le funzioni affidate alla costruzione del paesaggio nella scrittura gaddiana. Il percorso si avvale di un approccio “multifattoriale”, una strategia, cioè, che al tempo stesso tiene conto della cronologia, della tipologia dei generi e dei temi dell’opera dello scrittore, per far emergere alcune modalità paesaggistiche prevalenti. Se, complessivamente, il paesaggio costituisce una delle diverse vie d’accesso al sistema di pensiero gaddiano, queste modalità, forme coerenti ma non rigide, consentono di mettere in rilievo alcuni specifici ruoli affidati al paesaggio. In quest’ottica – ed è questo un primo risultato – è possibile scorgere un’evoluzione della semantica paesaggistica: se, alle soglie della carriera dello scrittore, la costruzione letteraria del paesaggio è mossa da una sensibilità estetica spontanea (una sorta di “grado zero” dell’interesse per il paesaggio), di lì a pochissimo tale dimensione viene sovrasemantizzata in funzione di specifiche istanze psicologiche, ideologiche o narrativo-simboliche. Anche da un punto di vista stilistico, dalle prime prove ai grandi romanzi sembra possibile intravedere un raffinamento della tecnica descrittiva da parte dello scrittore, che si serve dei suoi modelli in maniera via via meno esposta rispetto a quanto aveva fatto, per esempio, nella Meccanica, e viene definendo una grana stilistica sempre più riconoscibile. La tesi prevede una struttura quadripartita: dopo una sezione iniziale, in cui viene chiarita l’accezione del termine paesaggio e vengono ripercorse le dichiarazioni di Gadda sul tema, il secondo capitolo prende in esame la rappresentazione del paesaggio di guerra nei primi scritti – il Giornale, la Meccanica e il Castello di Udine –, ma si sofferma anche, in un’ultima sezione, sui frammenti di paesaggio bellico sparsi nell’intera opera dello scrittore. Nel terzo capitolo vengono considerate quelle sequenze paesaggistiche, inserite in tipologie testuali brevi, che presentano come referente un paesaggio antropico, e illustrano, attraverso declinazioni e strategie testuali differenti, le implicazioni tra il paesaggio e l’attività artistica e lavorativa dell’uomo nel corso della Storia. Queste prose, suddivise sulla base del loro grado di narratività, costituiscono anche il raccordo tra i primi scritti gaddiani e l’edizione in volume dei due grandi romanzi. Al paesaggio romanzesco è dedicato l’ultimo capitolo, in cui vengono indagate le funzioni acquisite dalla costruzione paesaggistica quando inserita in una struttura governata da meccanismi narrativi. Sulla base di quanto emerso nei tre capitoli centrali, le conclusioni offrono alcune ulteriori considerazioni sulla fisionomia della descrizione gaddiana e sulla tecnica narrativa dello scrittore.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles

Books on the topic "Funzione visiva"

1

Leoncini, Paolo. Emilio Cecchi: L'etica del visivo e lo Stato liberale : con appendice di testi giornalistici rari l'etica e la sua funzione antropologica. Lecce: Milella, 2017.

Find full text
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
2

«Politica in Figure». Temi, Funzioni, Attori Della Comunicazione Visiva Nei Comuni Lombardi (XII-XIV Secolo). Viella, 2022.

Find full text
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
3

Orecchia, Donatella. L’immaginario devoto tra mafie e antimafia 2. Narrazioni e rappresentazioni. Edited by Luca Mazzei. Viella editrice, 2018. http://dx.doi.org/10.52056/9788833132778.

Full text
Abstract:
Nella cultura mafiosa, eventi religiosi come battesimi, funerali, feste patronali, pellegrinaggi ricoprono da sempre un ruolo importante. Lo stesso si può dire per il mondo dell’antimafia, nel quale i rituali devozionali occupano uno spazio simbolico irrinunciabile. Nel tempo queste tipologie di interazione hanno però trovato forme di rappresentazione anche in media diversi rispetto a quelli tradizionalmente vocati alle pratiche religiose e devozionali. A essere investiti di questa funzione sono così stati teatro popolare e di ricerca, letteratura agiografica e romanzo d’inchiesta, stampa quotidiana e fotografia, cinema e fiction tv, reportage documentario e servizi del tg, graphic novel e pagine dei social web. Muovendosi a largo spettro fra i vari luoghi di questa complessa mediasfera, il presente volume propone uno sguardo trasversale proprio su questo fenomeno, integrando fra loro, nell’analisi, saperi e linguaggi tipici del mondo dello spettacolo, delle arti visive e della storia dei media con quelli legati alla storia contemporanea e delle religioni.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles

Book chapters on the topic "Funzione visiva"

1

Nicoletta Sorrentino. "La comunicazione visiva per il trasporto passeggeri navale: linguaggi, funzioni, criticità." In DIALOGHI / DIALOGUES • visioni e visualità / visions and visuality. FrancoAngeli srl, 2022. http://dx.doi.org/10.3280/oa-832-c124.

Full text
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
2

Salvi, Stefania T. "La tarda età moderna. Il mestiere del notaio: molteplici professionalità tra percorsi differenziati, elementi comuni e… discredito verso un’arte utile e necessaria." In Tabellio, Notarius, Notaio: quale funzione? Una vicenda bimillenaria, 91–112. Milano University Press, 2022. http://dx.doi.org/10.54103/milanoup.97.77.

Full text
Abstract:
The contribution intends to illustrate some typical characteristics of the modern age notary, with particular reference to the Lombardy area, where the notary, in this period by no means marginal in terms of consolidating his functions, proves to be an extremely versatile professional. On the one hand, we want to highlight a series of different paths that the notary could take, specializing, as it were, in a wide range of professions, all having as a common denominator the role of editor of documents with publica fides, to then identify some common elements that can be seen between the different professional experiences. Finally, a not negligible aspect of the history of notaries in the modern age concerns the discredit surrounding those who practiced notaries, included, at the time, in the concept of “vile art” according to an ideology consistent with the hierarchical vision of the legal professions, which it markedly asserted itself after the aristocratic turning point that affected the colleges of jurists in the sixteenth century.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
We offer discounts on all premium plans for authors whose works are included in thematic literature selections. Contact us to get a unique promo code!

To the bibliography