Academic literature on the topic 'Funzionalità endoteliale'

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Journal articles on the topic "Funzionalità endoteliale"

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Staffolani, R., G. Biagini, A. Pugnaloni, E. Salvolini, N. Cester, and C. Romanini. "Studio delle Modificazioni Morfo-Funzionali delle Cellule Endoteliali in Gravidanze Gemellari." Acta geneticae medicae et gemellologiae: twin research 43, no. 1-2 (1994): 116. http://dx.doi.org/10.1017/s0001566000003068.

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Abstract:
AbstractLe gravidanze gemellari sono caratterizzate da riduzioni delle dimensioni del feto accompagnati dai corrispondenti riduzioni placentari, come precedentemente riportato. Anche modificazioni sono state evidenziate a carico degli altri annessi embrionali, mentre varie sono le problematiche non risolte. Pertanto noi abbiamo voluto valutare le caratteristiche morfofunzionali delle vene ombelcali cordonali di gemelli dicoriali confrontandoli con quelle di gravidanze normali a termine. Sono stati analizzati i cordoni ombelicali di gravidanze a termine e da una gravidanza gemellare dicoriale recisi dalla placenta subito dopo il parto. È stata utilizzata la microscopia elettronica a trasmissione (TEM) e a scansione (SEM). Per l'indagine immuno istochimica è stata impiegata la tecnica del complesso avidina-biotina perossidasi. Le cellule endoteliali sono state ottenute con il metodo di Jaffe e per gli studi di fluorescenza è stata utilizzata la sonda l-(4 trimetilaminofenil) 6 fenil-1,3,5 — esatriene (TMA-DPH).Nei cordoni ombelicali ottenuti da gravidanze normali a termine esse presentano una completa fase di differenziamento. Abbiamo infatti osservato: 1) elementi modicamente appiattiti, 2) protrusioni citoplasmatiche, 3) vescicole di pinocitosi e citoplasmatiche, 4) aggregati di lisomi, 5) corpi di Weibel e Palade, 6) nucleo lenticolare, 7) nucleo evidente con predominante eucromatina. La tonaca media appare ricca di fibrocellule muscolari lisce ricche di filamenti di tipo contrattile. Nei gemelli le celule endoteliali appaiono globose con aspetti di attività cellulare come anche confermato dagli studi biochimici. Le cellule muscolari sottostaminali risultano assai ricche di reticolo ergastoplasmatico e con fenotipo sintetico.In conclusione per quanto concerne il cordone ombelicale quanto da noi osservato istochimicamente ultrastrutturalmente biochimicamente pare sottolineare uno stato di minor maturità delle gravidanze gemellari rispetto ai controlli normali a termine.
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Cardinale, Antonio, and Francesco Paolo Calciano. "Insufficienza venosa cronica: epidemiologia, fisiopatologia e diagnosi." Cardiologia Ambulatoriale 29, no. 1 (May 30, 2021): 41–53. http://dx.doi.org/10.17473/1971-6818-2021-1-6.

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Abstract:
La medicina dovrebbe essere un gioco di squadra, oggi sempre declamato ma poco realizzato. Andare al di là dell'individualismo, valido in ogni disciplina, lo è anche in ambito angiologico. La gestione della insufficienza venosa cronica (IVC) coinvolge diversi specialisti, dal medico di medicina generale (MMG), all’angiologo, al cardiologo, al nutrizionista, al ginecologo, al chirurgo vascolare per citarne alcuni. La prevalenza dell’IVC è elevata: un italiano su due è colpito da questa malattia. L’età media di chi la contrae è in genere sopra i 50 anni, e sono le donne a esserne maggiormente colpite. I segni clinici sono correlati alle alterazioni fisiopatologiche. Il quadro clinico della IVC è caratterizzato da sintomi e segni legati all’ipertensione venosa, con alterazioni strutturali o funzionali delle vene. Vengono richiamati i punti fondamentali della fisiopatologia della IVC: ipertensione venosa passiva, stasi, aumento della permeabilità, disfunzione endoteliale, attivazione infiammatoria. La diagnosi di trombosi venosa profonda (TVP) è sottostimata. Il gold-standard diagnostico è l’eco-color-Doppler con l’utilizzo della ultrasonografia per compressione semplificata (CUS). Nell’era della digitalizzazione è nata l’esigenza di realizzare un database condiviso da tutti, con dati uniformi, per cui da alcuni anni è stata messa a punto la MEVec (mappa venosa emodinamica). Infine viene sottolineata l’importanza della tempestività nell'iniziare la terapia medica seguendo le linee guide emanate dalle società scientifiche per ridurre morbilità e mortalità associate e contrastare l’incidenza di sequele a distanza.
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Ciriello, Marina, and Mariaconsiglia Calabrese. "L’intervento fisioterapico nel paziente con piede diabetico." Journal of Advanced Health Care, September 16, 2019. http://dx.doi.org/10.36017/jahc1909-006.

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Abstract:
Il diabete mellito è oggi una delle più comuni malattie non trasmissibili in tutto il mondo. In molti paesi in via di sviluppo e di recente industrializzazione il numero di pazienti affetti cresce a ritmi vertiginosi. Tra le complicanze del diabete un ruolo sempre più rilevante assume la complicanza “piede diabetico”. È questa la complicanza che comporta per i diabetici il maggior numero di ricoveri ospedalieri, e per la quale i costi sono ingenti. Le ulcere del piede diabetico spesso si traducono in esiti gravemente avversi, come infezioni gravi, la necessità di ricovero in ospedale e amputazioni agli arti inferiori, che sono associati a una mortalità a 5 anni di circa il 50% La comparsa di un’ulcera in un paziente diabetico ne condiziona in maniera importante la qualità di vita ma anche la sopravvivenza Questa sindrome ha un decorso tipicamente subdolo ed asintomatico nelle sue fasi iniziali e l'insorgenza di sintomi conclamati è associata alla compromissione di funzionalità totale o parziale dell'area interessata. Appare quindi chiara l'importanza della prevenzione La Riabilitazione può avere un ruolo importante già nella prevenzione del piede diabetico. Studi recenti lo hanno suggerito che la fisioterapia può essere utile in pazienti con diabete e predisposizione a ulcera del piede L’esercizio influenza positivamente i fattori associati alla polineuropatia diabetica, promuovendo la funzione micro vascolare, riducendo lo stress ossidativo e provocando un aumento dei fattori neurotrofici. Gli effetti positivi dell’esercizio terapeutico sono connessi al miglioramento della funzione endoteliale e alla diminuzione della risposta infiammatoria, oltre al miglioramento del metabolismo e della forza dei muscoli scheletrici Ma l’esercizio terapeutico è utile anche nei pazienti con ulcera, anche grazie all'aumento del flusso di sangue nella regione del piede, con conseguente miglioramento della guarigione delle ferite Tra i tanti approcci riabilitativi, l’approccio neurocognitivo si propone di favorire il recupero della adattabilità del piede e della capacità di raccogliere informazioni indispensabili per l’organizzazione del movimento, nelle varie condizioni di interazione corpo-suolo Essendo quindi evidente l’utilità dell’intervento fisioterapico nella prevenzione nei pazienti a rischio di piede diabetico e nell’intervento terapeutico rivolto ai pazienti con piede diabetico, i PDTA- Percorsi Diagnostico-Terapeutici Assistenziali per questi pazienti dovrebbero prevedere un piano assistenziale che includa l’intervento riabilitativo, inserendo nel team, accanto alle altre figure previste anche il fisioterapista.
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Dissertations / Theses on the topic "Funzionalità endoteliale"

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Cattelan, Arianna. "Effetto delle microparticelle endoteliali sulla funzionalità endoteliale: ruolo di miR-126 e di GLP-1R." Doctoral thesis, Università degli studi di Padova, 2014. http://hdl.handle.net/11577/3423643.

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Abstract:
Introduction: Microparticles are membrane vesicles shed from the plasma membrane of endothelial cells generated in physiological and pathological conditions. Recent studies have shown that EMP may represent important transporters for cytokines, proteins and microRNA. The aim of this study was to investigate, in endothelial cells, the effect of microparticles (EMP) from HCAEC exposed to normal-glucose condition or to high-glucose con-dition (iEMP) on miR-126 expression, on cell proliferation and migration. Methods: EMP were generated from HCAEC exposed to basal medium without growth supplements for 24 h. Microparticles derived from glucose-trated HCAEC were defined as “injured” EMP (iEMP). HCAEC were in-cubated with EMP or iEMP for 24 h. Microarray analysis was performed by TaqMan microRNA Array. miR-126 expression was determined by qPCR Real-Time, SPRED-1 and GLP-1R protein expression by Western Blot. Cell proliferation was measured using xCELLigence system (Roche) and cell migration by Scratch Assay. Results: EMP promote cell proliferation and migration by delivering func-tional miR-126 into recipient cells. This leads to downregulation of target protein SPRED-1, a negative modulator of Ras/ERK pathway. iEMP, which contain a lower amount of miR-126 in comparison to EMP, reduce cell pro-liferation by repressing GLP-1R protein expression and by decreasing ERK pathway activation. Conclusion: This study demonstrates for the first time that endothelial func-tion may be improved by EMP through a release of miR-126 but not in the presence of iEMP. Therefore, EMP may represent a new opportunity to transfer a desired biological message into target cells as therapeutic tool in cardiovascular diseases.
Introduzione: Le microparticelle (EMP) sono piccole vescicole liberate dalla superficie di membrana di cellule endoteliali in condizioni sia fisiolo-giche che patologiche. Recenti studi hanno messo in evidenza che le EMP rappresentano trasportatori di microRNA capaci di modulare la funzionalità endoteliale con meccanismi non ancora definiti. E’ noto che l’attività proli-ferativa delle cellule endoteliali viene regolata da recettori “accoppiati alla proteina G”, come il recettore GLP-1 (GLP1R).Obiettivo di questo studio è stato di verificare l’effetto delle microparticelle ottenute da cellule cresciute in condizioni di glucosio normale (EMP) o in condizioni di elevato glucosio (iEMP) sull’espressione di miR-126, sulla proliferazione e sulla migrazione cellulare e sulla espressione di GLP1R nelle cellule endoteliali. Metodi: Le EMP sono state generate incubando cellule endoteliali umane (HCAEC) per 24h in terreno privo di supplementi di crescita. Le iEMP sono state ottenute pre-stimolando le cellule con elevata concentrazione di gluco-sio (30mM) per 72h. In seguito, le cellule HCAEC sono state incubate con le EMP o con le iEMP per 24h. L’analisi di microarray è stata eseguita me-diante TaqMan® microRNA Array. L’espressione genica di miR-126 è stata determinata mediante qPCR Real Time e l’espressione proteica di GLP1R mediante Western Blot. L’effetto proliferativo di EMP, iEMP è stato valuta-to mediante xCELLigence System (Roche) e la migrazione mediante Scratch Assay. Risultati: Le EMP favoriscono la proliferazione e la migrazione cellulare mediante il trasferimento di miR-126; miR-126 riduce l’espressione di SPRED-1, proteina che regola negativamente la proliferazione cellulare attraverso l'inibizione della via Ras/ERK chinasi; le iEMP invece, hanno un ridotto contenuto di miR-126, attenuano la proliferazione e la migrazione delle cellule endoteliali; è ipotizzabile che tale meccanismo sia dovuto alla riduzione dell’espressione proteica del recettore GLP-1R. La riduzione dell’espressione di GLP-1R indotta da iEMP inibisce l’attivazione di ERK 1/2, direttamente coinvolta nella regolazione della proliferazione cellulare endoteliale. Conclusione: Questo studio dimostra per la prima volta che i microRNA presenti nelle microparticelle possono agire da mediatori di comunica-zione intercellulare in quanto possono essere trasferiti all’interno di cel-lule target per modularne diverse attività metaboliche, come la prolifera-zione e migrazione cellulare.
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VILLA, FRANCESCO. "Identification and characterization of a BPIFB4 functional variant associated with human exceptional longevity." Doctoral thesis, Università degli Studi di Milano-Bicocca, 2015. http://hdl.handle.net/10281/94647.

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Abstract:
I soggetti longevi mostrano un ritardo nell’invecchiamento, fenomeno caratterizzato dalla progressiva perdita dell’omeostasi cardiovascolare, concomitante alla riduzione dell’attività dell’enzima ossido nitrico sintasi endoteliale (eNOS), alla disfunzione endoteliale e all’indebolimento dei sistemi di riparazione tissutale dopo danno ischemico. In questa tesi si mostra che il polimorfismo rs2070325 (Ile229Val) nel gene bactericidal/permeability-increasing fold-containing-family-B-member-4 (BPIFB4) è associato alla longevità in tre popolazioni indipendenti, con un modello genetico recessivo. Inoltre, l’espressione di BPIFB4 è coinvolta nel mantenimento dell’omeostasi cellulare e vascolare attraverso la regolazione della sintesi proteica. La fosforilazione e attivazione di BPIFB4 da parte della protein-kinase-R (PKR)-like endoplasmic reticulum kinase (PERK) induce il suo legame con 14-3-3 e heat-shock-protein 90 (HSP90); questo fenomeno è facilitato per la variante associata alla longevità (LAV-BPIFB4). In vasi ex vivo, BPIFB4 è up-regolato dallo stress meccanico e il suo silenziamento inibisce la vasodilatazione endotelio-dipendente. Per di più, sia in ratti ipertesi che in modelli murini di senescenza, l’espressione di LAV-BPIFB4, indotta tramite infezione adenovirale, ripristina il signaling molecolare di eNOS, corregge la disfunzione endoteliale e riduce i livelli della pressione sanguigna. Inoltre, BPIFB4 è implicata nella riparazione dei danni vascolari. BPIFB4 è espressa nelle cellule CD34+ dei soggetti longevi e il suo silenziamento nei progenitori endoteliali preclude la loro capacità di migrare verso il chemioattrattante SDF-1. Infine, in un modello murino di ischemia periferica, il trattamento di terapia genica con LAV-BPIFB4 a livello sistemico promuove il reclutamento delle cellule staminali ematopoietiche, la rivascolarizzazione riparativa e la riperfusione del muscolo ischemico. LAV-BPIFB4 può seriamente rappresentare uno strumento terapeutico per combattere la disfunzione endoteliale e promuovere processi di riparazione vascolare.
Long Living Individuals (LLIs) show delay of aging, which is characterized by the progressive loss of cardiovascular homeostasis, along with reduced endothelial nitric oxide synthase (eNOS) activity, endothelial dysfunction and impairment of tissue repair following ischemic injury. In this thesis, I illustrate a genetic analysis of LLIs to reveal master molecular regulators of physiologic aging and new targets for treatment of cardiovascular disease. I show that the polymorphic variant rs2070325 (Ile229Val) in bactericidal/permeability-increasing fold-containing-family-B-member-4 (BPIFB4) associates with exceptional longevity, under a recessive genetic model, in three independent populations. Moreover, the expression of BPIFB4 is instrumental to maintenance of cellular and vascular homeostasis through regulation of protein synthesis. BPIFB4 phosphorylation and activation by protein-kinase-R (PKR)-like endoplasmic reticulum kinase (PERK) induces its complexing with 14-3-3 and heat-shock-protein 90 (HSP90), which is facilitated by the longevity-associated variant (LAV-BPIFB4). In isolated vessels, BPIFB4 is up-regulated by mechanical stress, and its knock-down inhibits endothelium-dependent vasorelaxation. In hypertensive rats and as well as old mice, gene transfer of LAV-BPIFB4 restores eNOS signaling, rescues endothelial dysfunction, and reduces blood pressure levels. Furthermore, BPIFB4 is implicated in vascular repair. BPIFB4 is abundantly expressed in circulating CD34+ cells of LLIs, and its knock-down in endothelial progenitor cells precludes their capacity to migrate toward the chemoattractant SDF-1. In a murine model of peripheral ischemia, systemic gene therapy with LAV-BPIFB4 promotes the recruitment of hematopoietic stem cells, reparative vascularization, and reperfusion of the ischemic muscle. LAV-BPIFB4 may represent a novel therapeutic tool to fight endothelial dysfunction and promote vascular reparative processes.
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