Academic literature on the topic 'Fundraising territoriale per la cultura'

Create a spot-on reference in APA, MLA, Chicago, Harvard, and other styles

Select a source type:

Consult the lists of relevant articles, books, theses, conference reports, and other scholarly sources on the topic 'Fundraising territoriale per la cultura.'

Next to every source in the list of references, there is an 'Add to bibliography' button. Press on it, and we will generate automatically the bibliographic reference to the chosen work in the citation style you need: APA, MLA, Harvard, Chicago, Vancouver, etc.

You can also download the full text of the academic publication as pdf and read online its abstract whenever available in the metadata.

Journal articles on the topic "Fundraising territoriale per la cultura"

1

Meneghini, Anna Maria, and Sandro Stanzani. "La risposta degli italiani all'appello del volontariato per l'emergenza COVID-19." PSICOLOGIA DI COMUNITA', no. 1 (June 2021): 11–28. http://dx.doi.org/10.3280/psc2021-001002.

Full text
Abstract:
Situazioni di emergenza mobilitano gli individui all'aiuto alla comunità. Per esplorare se tra i fattori facilitanti vi siano il grado di cultura civile, il senso di comunità territoriale, ma soprat-tutto le pregresse esperienze di volontariato continuativo e/o episodico, è stata condotta una survey su un campione rappresentativo di italiani (n = 1011), tenendo conto del coinvolgimen-to dei partecipanti in iniziative di volontariato per l'attuale emergenza sanitaria. I risultati mo-strano che più del 30% degli italiani ha aderito ad un'iniziativa di volontariato attivata in risposta all'emergenza COVID-19. Inoltre è emersa la presenza di "un patrimonio di cultura civile" che trova canali di espressione e di messa in pratica in modo particolare attraverso l'impegno nel volontariato episodico, piuttosto che attraverso quello continuativo (tradizionale).
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
2

Rufino, Annamaria. "Salve, shalom, fil aman, ni hao. Riflessioni sulle radici sociali di una norma implicita." SOCIOLOGIA DEL DIRITTO, no. 1 (July 2012): 179–83. http://dx.doi.org/10.3280/sd2012-001013.

Full text
Abstract:
Il saluto č stato un significativo strumento di inclusione sociale e riconoscimento propositivo dell'altro. In questo senso puň essere considerato l'atto primitivo e fondativo della costruzione sociale e dei legami di solidarietŕ, oltre che un indicatore di cultura e civiltŕ. Nell'era globale, perň, tale prassi sociale ha perso pregnanza e significato, soprattutto negli agglomerati urbani caratterizzati da degrado ambientale, economico e socio-istituzionale. La hello practice rappresenta un strumento specifico dell'intelligenza territoriale, utile per verificare nella prassi sociale la capacitŕ di attivazione della fiducia e della socialitŕ.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
3

Tricarico, Luca, Federica Fulghesu, and Chiara Missikoff. "Spunti per un'agenda territoriale su educazione e cultura: contesti di apprendimento inclusivi e pratiche di innovazione sociale." ARCHIVIO DI STUDI URBANI E REGIONALI, no. 133 (March 2022): 130–54. http://dx.doi.org/10.3280/asur2022-133006.

Full text
Abstract:
Questo articolo offre una prospettiva sulle pratiche di innovazione sociale che sviluppano "contesti di apprendimento inclusivi", ossia processi di coesione sociale indotti dalla gestione di spazi per lo sviluppo di servizi educativi condotti tramite approcci place-based sperimentali. L'obiettivo è fornire degli spunti di discussione per un'agenda territorialista volta a promuovere approcci e organizzazioni capaci di allargare la platea di servizi educativi da affiancare a quelli tradizionali.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
4

Tadi, Massimo, and Angela Colucci. "Terredoltreadda: un caso campione per un nuovo modello insediativo responsabile." TERRITORIO, no. 58 (September 2011): 138–47. http://dx.doi.org/10.3280/tr2011-058013.

Full text
Abstract:
Č in corso la redazione del Piano strategico e di alcuni progetti pilota all'interno della pianifi cazione concertata di tre comunitŕ del Parco Regionale Adda Sud, unite sotto la denominazione di Terreoltreadda, che condividono l'orientamento verso uno sviluppo territoriale sostenibile, la riduzione di emissioni in atmosfera e l'innovazione nei sistemi produttivi, insediativi e dei servizi. Apripista nel 2006 č stato il comune di Boffalora d'Adda, che ha cominciato a integrare la pianifi cazione urbanistica, approvando un Pgt sperimentale, e le singole azioni di progetto. Gli asset sui quali si gioca questa scommessa sono quelli dell'energia, con la sperimentazione di tecniche ambientali e di produzione di energie rinnovabili, della biodiversitŕ e delle acque, per la stretta correlazione non solo con il fi ume, ma con una rete storica di canali e fontanili, e quello della cultura, con la presenza dell'abbazia di Cerreto, dei nuclei storici e delle cascine.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
5

Crivello, Silvia. "Ereditŕ dei grandi eventi: un confronto tra Barcellona, Genova e Torino." SCIENZE REGIONALI, no. 1 (March 2010): 69–89. http://dx.doi.org/10.3280/scre2010-001004.

Full text
Abstract:
L'articolo presenta una lettura dei processi di trasformazione e di costruzione di "capitale territoriale" nelle cittŕ coinvolte da un grande evento. L'obiettivo č quello di sperimentare una metodologia di analisi utile a sviluppare riflessioni ed interpretazioni circa il ruolo dei grandi eventi come strumenti di sviluppo urbano. Distinguendo fra tre differenti accezioni di capitale (fisso, reticolare e relazionale), viene proposto uno specifico impianto metodologico che prevede la valutazione (attraverso interviste, letteratura scientifica, documenti di piano e dati empirici) di ciascuna componente. Tale metodologia č applicata per un confronto, attraverso la costruzione di diagrammi polari, tra i casi di Barcellona, Genova e Torino, cittŕ protagoniste negli ultimi anni di importanti trasformazioni connesse all'organizzazione di eventi di grande portata (Olimpiadi, Capitale Europea della Cultura, ecc.).
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
6

Nevola, Gaspare. "LA POLITICA DELLA SECESSIONE." Italian Political Science Review/Rivista Italiana di Scienza Politica 28, no. 1 (April 1998): 119–56. http://dx.doi.org/10.1017/s0048840200025776.

Full text
Abstract:
IntroduzioneUn nuovo termine sta facendo irruzione nel nostro lessico politico corrente: secessione. E con esso, un nuovo fantasma s'aggira anche per l'Italia. Dopo e accanto alla questione settentrionale, al federalismo e al problema del senso di nazione, con la parola d'ordine «secessione» è ancora una volta la Lega a ridefinire l'arena del dibattito politico, introducendovi temi di riflessione inediti o trascurati nel nostro paese. Suo malgrado, essendo di altra natura i suoi intenti, il leghismo ci costringe ad affrontare importanti questioni politico-culturali. A dispetto del dubbio spessore della cultura politica della sua leadership, con le sue iniziative ad effetto, spregiudicate e talora preoccupanti, il leghismo sta certamente contribuendo ad un progressivo rifacimento del linguaggio politico di casa nostra. In particolare, con i proclami secessionisti del leghismo «padano» emerge ancora una volta la centralità della dimensione territoriale in politica. Siamo insomma di fronte ad un tipico problema di «politicizzazione del territorio». Ma siamo altresì collocati sul terreno della politica: della «politica della secessione».
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
7

Saggiomo, Carmen. "IL CITOYEN NEI DIZIONARI FRANCESI TRA XVII E XVIII SECOLO." Verbum 7, no. 7 (December 20, 2016): 165. http://dx.doi.org/10.15388/verb.2016.7.10266.

Full text
Abstract:
È intenzione del presente studio esplorare la voce citoyen attraverso le entrate di alcuni fra i più rile­vanti dizionari, dal Thresor de la langue françoyse di Jean Nicot, del 1606, all’edizione del Diction­naire de L’Académie françoise del 1798. Si ha così l’occasione per censire i mutamenti semantici e culturali, l’étendue des sens, tra la pubblicazione del primo dizionario moderno della lingua francese e la quinta edizione dell’Accademia, che precede la fine del periodo rivoluzionario, assunto dalla sto­riografia come spartiacque fra età moderna e età contemporanea. Nel XVII secolo il termine citoyen rimanda, in modo pressoché costante, alla cultura giuridica greco-romana, per la quale cives erano gli abitanti di Roma, Atene, Sparta etc. La concezione della città-Stato, che caratterizza soprattutto il mondo greco, diverrà, seppur con qualità specifiche, un tratto tipico di Roma anche successivamen­te all’espansione dell’impero, ragion per cui, pur in presenza di una forte estensione territoriale, il cittadino romano resta ancorato all’Urbe. Tale modo di concepire il cittadino è rinvenibile in tutti i dizionari francesi qui analizzati. Non va dimenticato che il concetto di “Stato”, nel suo significato moderno, si afferma convenzionalmente solo dopo il Trattato di Westphalia del 1648, quando sulla scena internazionale si affacciano gli Stati nazionali. Solo nel XVIII secolo, e in particolare con la Rivoluzione francese, si passa a un citoyen inteso come soggetto parte della nazione e depositario della sovranità popolare.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
8

Saggiomo, Carmen. "IL CITOYEN NEI DIZIONARI FRANCESI TRA XVII E XVIII SECOLO." Verbum 7, no. 7 (December 22, 2016): 165. http://dx.doi.org/10.15388/verb.2016.7.10294.

Full text
Abstract:
È intenzione del presente studio esplorare la voce citoyen attraverso le entrate di alcuni fra i più rile­vanti dizionari, dal Thresor de la langue françoyse di Jean Nicot, del 1606, all’edizione del Diction­naire de L’Académie françoise del 1798. Si ha così l’occasione per censire i mutamenti semantici e culturali, l’étendue des sens, tra la pubblicazione del primo dizionario moderno della lingua francese e la quinta edizione dell’Accademia, che precede la fine del periodo rivoluzionario, assunto dalla sto­riografia come spartiacque fra età moderna e età contemporanea. Nel XVII secolo il termine citoyen rimanda, in modo pressoché costante, alla cultura giuridica greco-romana, per la quale cives erano gli abitanti di Roma, Atene, Sparta etc. La concezione della città-Stato, che caratterizza soprattutto il mondo greco, diverrà, seppur con qualità specifiche, un tratto tipico di Roma anche successivamen­te all’espansione dell’impero, ragion per cui, pur in presenza di una forte estensione territoriale, il cittadino romano resta ancorato all’Urbe. Tale modo di concepire il cittadino è rinvenibile in tutti i dizionari francesi qui analizzati. Non va dimenticato che il concetto di “Stato”, nel suo significato moderno, si afferma convenzionalmente solo dopo il Trattato di Westphalia del 1648, quando sulla scena internazionale si affacciano gli Stati nazionali. Solo nel XVIII secolo, e in particolare con la Rivoluzione francese, si passa a un citoyen inteso come soggetto parte della nazione e depositario della sovranità popolare.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
9

Porcarelli, Cristiana. "Prime riflessioni su modalità, percorsi e nuovi spazi di cooperazione per garantire l’apprendimento permanente di giovani e adulti." Contesti. Città, territori, progetti 1, no. 1 (October 27, 2022): 88–99. http://dx.doi.org/10.36253/contest-13455.

Full text
Abstract:
Se l’orientamento europeo appare quantomai centrato sulla persona e sulla sua unicità anche in termini di sviluppo delle competenze e di opportunità formative, di pari passo si stanno sviluppando nuovi e sempre più interconnessi spazi di apprendimento che implicano il coinvolgimento di varie tipologie di attori, diversi livelli di governance, di partnership pubblico/privato e di una rinnovata attenzione al territorio. Interventi co-progettati e multi-attoriali (scuola, famiglia, organizzazioni del Terzo settore, privato sociale, istituzioni pubbliche) sembrano sempre più necessari ma con peculiari caratteristiche di flessibilità e adeguatezza al territorio di riferimento. Inoltre, il miglioramento della qualità della vita nei centri urbani passa quasi obbligatoriamente attraverso la cultura e l'educazione e varie sono le iniziative focalizzate su questi temi a partire dal programma dell’UNESCO Global Network of Learning Cities. In questa prospettiva anche la scuola si rinnova e anela a diventare un learning hub attraverso peculiari accordi denominati “Patti educativi di comunità” che rappresentano un esempio di buona pratica caratterizzato da un approccio orientato alla co-progettazione e alla valorizzazione della dimensione territoriale. If the European orientation appears to be focused on people also from the point of view of skills development and training opportunities, at the same time new and increasingly interconnected learning spaces are being developed with the consequent involvement of various types of actors, different levels of governance, public private partnerships as well as a renewed attention to the territory. Co-designed and multi-actor interventions (school, family, third sector organizations, private social, public institutions) are more and more necessary but with characteristics of flexibility and adequacy to territorial needs. In addition, the improvement of the quality life within urban centres must go through culture and education; there are various initiatives focused on these issues starting from the UNESCO Global Network of Learning Cities program. In this perspective, the school also renews itself and yearns to become a learning hub through specific agreements called "Community agreements for education" which represent an example of good practice characterized by a co-planning approach and the enhancement of the territorial dimension.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
10

De Luca, Roberto. "Nuove liste e vecchi candidati: le elezioni politiche e comunali del 2006 in Calabria." Quaderni dell'Osservatorio elettorale QOE - IJES 57, no. 1 (June 30, 2007): 53–84. http://dx.doi.org/10.36253/qoe-10224.

Full text
Abstract:
Nelle elezioni politiche del 2006, in uno scenario abbastanza scontato per quanto riguarda l’elezione dei rappresentanti in parlamento e, in parte, l’esito dei partiti e delle coalizioni in lizza, fa scalpore in Calabria l’eccezionale risultato della lista dei Consumatori (Codacons) che ottiene un seggio al Senato e percentuali di voto sia alla Camera che al Senato superiori al 5%. D’altra parte anche l’ottimo risultato del Codacons era possibile preventivarlo da coloro i quali conoscono il sistema politico di questa regione ed i suoi attori, la cultura politica e le dinamiche comportamentali dell’elettore e, non ultimo, i possibili effetti del nuovo sistema elettorale. In questo articolo ci si chiede, in via principale, come può nascere un nuovo partito ad estensione territoriale regionale a pochi giorni dalla competizione elettorale nazionale più importante ed avere successo e quali possono essere le precondizioni sia per la nascita di una nuova formazione politica, sia, soprattutto, perché questa riesca a consolidarsi e ad affermarsi. Per fare ciò è necessario ricostruire le vicende che hanno portato alla spaccatura nella Margherita in Calabria, del dissenso maturato da una porzione del partito con i vertici nazionali, con la conseguente costituzione di una nuova formazione. Cercheremo, inoltre, di valutare quanto ha inciso sulla nascita del partito la presenza di un nuovo sistema elettorale di tipo proporzionale con liste bloccate che, se da una parte riconsegna maggiori poteri ai singoli partiti, dall’altra – attraverso il contrasto fra centro e periferia nelle scelte delle candidature - accentua lo stato di profonda crisi del sistema dei partiti messa a nudo dalla ormai lontana epoca di «Mani pulite». Nella cronistoria della nascita di un nuovo partito, non tralasceremo di verificare quali sono gli elementi, o meglio, le variabili di successo a partire proprio dal peso esercitato dagli attori coinvolti. E sul filo della personalizzazione della politica, infatti, che tutta l’operazione della nascita del partito viene portata a termine confidando che l’influenza personale sugli elettori avrebbe prevalso su ogni altra variabile in gioco nella scelta elettorale ed avrebbe, perciò, portato i suoi buoni frutti. Considerato che i principali protagonisti della nascita della nuova formazione sono elementi di spicco dell’establishment regionale (il presidente e un assessore della Regione) andremo ad analizzare quali ripercussioni si sono avute nella conduzione della direzione del governo regionale e, soprattutto, nel rapporto fra i diversi partiti che compongono la maggioranza. Infine, anche per mezzo delle dichiarazioni più o meno ufficiali dei protagonisti, cercheremo di individuare alcuni dei possibili scenari futuri e le prospettive entro cui cerca di collocarsi il nuovo partito.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles

Dissertations / Theses on the topic "Fundraising territoriale per la cultura"

1

Seleni, Martina. "Le nuove frontiere per il fund raising per la cultura. Il distretto culturale evolutivo. Esempi tecnici di progettazione culturale sul territorio." Doctoral thesis, Università degli studi di Trieste, 2011. http://hdl.handle.net/10077/4497.

Full text
Abstract:
2009/2010
Questo lavoro, che ha preso avvio dall’idea di approfondire il tema del fundraising, successivamente è confluito in un ambito di studio più vasto: quello della produzione di cultura che testimonia l’interesse della società nel suo complesso a costruire un assetto di rapporti che assicuri e diffonda un benessere generale. Ci si è resi conto che il valore economico è sempre più sottoposto ad un giudizio da parte della società civile, la quale ormai pretende che le produzioni accrescano la qualità dell’esistenza e la coesione sociale. Tutto ciò esalta il ruolo della cultura prodotta direttamente o indirettamente, e mostra come questa – sviluppata in tutte le sue forme – alimenti il valore economico e l’utilità presente nella polis di cui siamo parte. Si tratta di una problematica generale che però assume speciale rilevanza per i soggetti che producono professionalmente cultura e cioè per le cosiddette industrie culturali. Di certo il decremento della spesa pubblica per la cultura perpetratosi negli ultimi vent’anni ha spinto chi opera nel settore a ricorrere a nuove modalità di finanziamento per sostenere le proprie attività istituzionali. Ecco, quindi, il fiorire di tutta una serie di innovative strategie di raccolta fondi per la cultura. Alcune di queste, vengono mutuate direttamente dalle tecniche di fundraising tradizionalmente utilizzate dalle organizzazioni non profit per il sostegno delle più svariate cause sociali. Altre, invece, affondano le loro radici nelle politiche si sviluppo territoriali e vanno di pari passo con percorsi di partnership pubblico-privato (PPP) avviati allo scopo di rendere più competitivi determinati territori. Nel primo capitolo di questo lavoro abbiamo classificato i beni artistici e culturali ed abbiamo elencato i tradizionali finanziatori del settore in Italia. Abbiamo descritto, in particolar modo, il ruolo dei privati, delle imprese e delle Fondazioni di origine bancaria nel sostegno alla cultura. Si è poi analizzato il quadro normativo entro cui si inseriscono le sponsorizzazioni e le erogazioni liberali, ponendo particolare attenzione agli incentivi fiscali all’investimento privato in cultura. Nel secondo capitolo abbiamo invece descritto le principali tecniche del “fundraising”, la “scienza della sostenibilità finanziaria di una causa sociale”. Il fundraising non coincide solo con il momento della raccolta di fondi, ma va inteso anche come processo di sviluppo dei fondi. Abbiamo cercato quindi di fornire dei criteri per la stima del tasso di rendimento del fundraising, tramite il calcolo dell’indice FACE (Fundraising, Administration Cost and total Expenditure) e del tasso di rendimento sugli investimenti (ROI), e per l’applicazione di metodologie di valutazione della convenienza di un investimento di fundraising. Nel terzo capitolo abbiamo ampliato la definizione di “fundraising” al nuovo concetto di “fundraising territoriale per la cultura”. Le tecniche di raccolta fondi che caratterizzano il fundraising, vengono, infatti, tradizionalmente adottate dalle aziende non profit per garantire sostenibilità economica a progetti con finalità sociali, inseriti nell’ambito di attività di cooperazione allo sviluppo. Ma le stesse tecniche possono essere vantaggiosamente utilizzate anche dai sistemi territoriali interessati a sostenere determinati progetti culturali in loco. Da qui, siamo passati alla definizione dei concetti di “distretto culturale” e “distretto culturale evoluto”. Si tratta di sistemi, territorialmente delimitati, di relazioni che integrano il processo di valorizzazione delle dotazioni culturali, con le infrastrutture e con gli altri settori produttivi che a quel processo sono connesse. La chiave del successo dell’attività di fundraising in un distretto culturale sta nella collaborazione tra le imprese, i privati cittadini e gli Enti Pubblici che lo compongono. In questo modo, si creano rapporti che non si esauriscono nella mera raccolta di danaro, ma che sfociano in una vera e propria partecipazione alle attività ed ai progetti culturali. Una forma di collaborazione efficace, tipica delle politiche dei sistemi territoriali come il Distretto Culturale Evoluto, è la Partnership Pubblico Privata (PPP), dove Enti Pubblici, imprese, privati cittadini ed organizzazioni non profit uniscono le loro forze al fine di valorizzare le caratteristiche strategiche del territorio, tra cui naturalmente le sue eccellenze culturali. Nel quarto capitolo siamo andati a descrivere il valore in senso generale derivante da un investimento in cultura. Tale valore presenta sia un aspetto quantitativo che un aspetto qualitativo: se per il primo si può tentare una valutazione con l’utilizzo delle tecniche proprie della finanza, il secondo si fonda su strumentazioni concettuali assai stilizzate di matrice scientifica più recente. Abbiamo spiegato come l’investimento in cultura sia un’importante componente della corporate social responsability delle imprese che lo sostengono, e come determini un impatto positivo sulla loro performance d’investimento, generando un valore misurabile attraverso i flussi di cassa incrementali derivanti dal progetto: le vendite possono aumentare sia per effetto del miglioramento dell’immagine aziendale, che si traduce in una crescita del giro di affari, sia per effetto della nascita di nuovi punti vendita o della creazione di nuovi mercati, come conseguenza dell’attivazione del progetto. L’attività culturale, inoltre, non si limita a generare flussi incrementali di progetto, ma comporta un vero e proprio aumento del valore di mercato dell’impresa. Il valore di un’impresa che segue detta logica aggiungerà al valore di mercato ottenuto attualizzando il proprio Free Cash Flow secondo i criteri della teoria classica del valore, una componente +/-ΔU che rappresenterà la produzione di utilità sociale. I fatti dimostrano che i valori dell’integrazione cultura/economia possiedono un’utilità sociale per l’impresa, le altre imprese ed il territorio, in quanto sostengono l’occupazione, la legalità, la fiducia, generano l’aiuto verso le realtà sociali svantaggiate o bisognose, ed il mondo dei giovani. In conclusione la cultura genera flussi di ricchezza, crea valore economico ed aggiunge a tutto ciò un’utilità sociale fondata su un’intesa tra i soggetti che appartengono alla polis. Detto questo, abbiamo applicato l’analisi teorica esposta ad alcuni casi pratici. Nel quinto capitolo, si sono analizzate le politiche di fundraising del FAI, il Fondo Ambiente Italiano. Si è descritto l’indice FACE della Fondazione e si è poi passati all’analisi del ROI delle principali modalità di raccolta fondi utilizzate. Proprio sulla base di tale analisi, siamo arrivati ad una interessante conclusione: le modalità di raccolta fondi che, come le corporate membership, non prevedono una vera e profonda partecipazione, emotiva ma anche imprenditoriale, alla causa culturale, possono rivelarsi instabili, insicure, specialmente in periodi di crisi. Tecniche di raccolta fondi che invece prevedono la partecipazione delle imprese nel capitale dell’organizzazione (vedi ad esempio “I 200 del FAI”) o il loro coinvolgimento nella gestione dell’attività culturale, saranno destinate a generare ottimi risultati. Le nuove frontiere del fundraising per la cultura, insomma, consistono nella partecipazione attiva di chi finanzia un determinato progetto artistico al capitale della realtà che lo promuove o alla sua gestione e sviluppo. Nell’ultimo capitolo abbiamo trattato l’esperienza del Distretto Culturale della Valle Camonica, che ha intrapreso un investimento in cultura concepito come volano di sviluppo del territorio. Si è ipotizzata, infine, la creazione di un Distretto Culturale in provincia di Trieste, ed abbiamo motivato l’opportunità di realizzare al suo interno un Polo della Musica. Si tratta della proposta ideata dallo studio ARTEMA per il riutilizzo di alcuni magazzini del Porto Vecchio di Trieste a favore di iniziative culturali particolarmente significative e aventi peraltro un’intrinseca capacità di stimolo nei confronti di ulteriori attività, potendo con ciò contribuire all’auspicato processo di rivitalizzazione della realtà locale. Tale studio è stato avviato su incarico di un’aggregazione di dieci soggetti - tra istituzioni, fondazioni e associazioni - operanti a Trieste nel settore musicale (tra di loro spiccano il Conservatorio Giuseppe Tartini ed il teatro lirico Giuseppe Verdi), tutti qualificati da un notevole impegno e dall’alta riconoscibilità nel settore artistico e della formazione. Per l’avvio di questo progetto, abbiamo ideato una proposta di fundraising che coinvolge sì gli Enti pubblici e le Fondazioni bancarie presenti sul territorio, ma si rivolge anche e soprattutto alle imprese ed ai privati cittadini, nell’ottica di un coinvolgimento diretto ed attivo al progetto.
XXIII Ciclo
1979
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
2

Tosin, Francesca <1986&gt. "La città creativa. Quando la cultura e l'innovazione diventano gli strumenti chiave per lo sviluppo economico, sociale e territoriale. Berlino." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2013. http://hdl.handle.net/10579/2645.

Full text
Abstract:
La città rappresenta il luogo privilegiato in cui si concentrano, in una fitta rete di interazioni e scambi, le attività culturali ed economiche di un Paese. Nel contesto economico attuale, innovare è diventato l’obiettivo strategico di ogni società che intenda confrontarsi a livello globale in un mercato sempre più esteso. L’affermarsi della conoscenza come fattore competitivo nelle dinamiche di sviluppo economico e sociale, ha portato molte città a riconoscere nelle risorse culturali, nell’inventiva delle persone e nelle industrie culturali e creative il potenziale di crescita futura. Queste componenti sono fortemente integrate con l’ambiente circostante e hanno bisogno di essere adeguatamente pianificate, incentivate e sviluppate. Berlino viene scelta come esempio di città creativa. Dopo aver sottolineato le peculiarità storiche e le politiche amministrative che negli anni hanno favorito l’evoluzione dell’Economia Creativa, portando quest’ultima a ricoprire un posto di primo piano nelle strategie di sviluppo della capitale, si osserva come le industrie culturali e creative contribuiscano a favorire la crescita sia economica che occupazionale della città. Infine viene approfondito il settore cinematografico e la sua conversione alla tecnologia digitale, con particolare interesse verso le sale di proiezione, certamente importanti nella catena del valore dell’ industria dei film, ma anche luoghi rappresentativi di una cultura urbana vivace.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
3

Pavan, Luca <1988&gt. "Millennials, cultura e finanziamento privato: come attivare pratiche virtuose di fundraising per l'audience development del segmento d'età 18-35 anni. Focus Friuli Venezia Giulia." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2019. http://hdl.handle.net/10579/14859.

Full text
Abstract:
L'evoluzione delle dinamiche socio-economiche internazionali degli ultimi decenni ha influito fortemente sulle abitudini e comportamenti dei cittadini di tutti i paesi del mondo. Cambiamenti evidenti si sono avuti nel mondo occidentale dove un ciclo economico negativo, l'introduzione di nuove tecnologie, nuovi mercati, nuovi attori sullo scacchiere internazionale, migrazioni, crisi dei sistemi politici finora conosciuti, hanno portato a scenari in rapida evoluzione che non tutti i settori sono riusciti e riescono a comprendere e padroneggiare. Non ultimo il settore culturale, che si trova ad affrontare nuove criticità. Lo scenario qui sopra descritto impone di ripensare i modelli di coinvolgimento e finanziamento alla cultura sin qui conosciuti. L'evoluzione tecnologica degli ultimi vent'anni, la modificazione radicale dei modi e canali di comunicazione, la crisi economica iniziata nel 2007-2008 e la disponibilità di una più larga e variegata offerta per quanto riguarda il “settore del tempo libero” sono solo alcuni degli aspetti per cui l'intero settore è portato a questo cambiamento. Obbiettivo di questo lavoro sarà quindi comprendere all'interno di questo scenario quali possono essere le sovrapposizioni virtuose tra due fenomeni che necessitano attenzione e analisi: il finanziamento privato alla cultura e le caratteristiche di una classe d'età che si affaccia con nuove modalità al mercato nel suo complesso, ma soprattutto a quello culturale: la generazione dei Millennials.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
4

RABELLO, LYRA ANA PAULA. "L'identità culturale e lo sviluppo socio economico della regione Serrana nello stato di Espìrito Santo in Brasile. Una strategia per il governo della trasformazione territoriale." Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2007. http://hdl.handle.net/10280/84.

Full text
Abstract:
Nell'ultimo decennio il processo di sviluppo insediativo ha avuto un impatto rilevante sul territorio della regione di montagna dello Stato di Espírito Santo. Di conseguenza occorre una pressione sull'economia, sull'ambiente e sull'identità culturale della regione. Il contributo di questa ricerca è il suggerimento di uno strumento per il governo della trasformazione del territorio serrano all'associazione per lo sviluppo sostenibile della regione di montagna dello Espírito Santo; un approccio orientato ad utilizzare meglio le risorse del paesaggio culturale della regione per apportare migliorie alla qualità complessiva del territorio Serrano.
The impact of the new rural space developments on spatial quality in the Espírito Santo State mountain region has been intensified in the past decade. It brings pressure to bear on the economy, the environment and the cultural identity with consequences to the health and safety of the region. This research contribution is the suggestion of an additional action programme to the 'Espírito Santo mountain region sustainable development association' ADEMES. A development-oriented approach addressed to make a better use of the Serrana Region's cultural landscape to improve the quality of its changing rural space.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
5

RABELLO, LYRA ANA PAULA. "L'identità culturale e lo sviluppo socio economico della regione Serrana nello stato di Espìrito Santo in Brasile. Una strategia per il governo della trasformazione territoriale." Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2007. http://hdl.handle.net/10280/84.

Full text
Abstract:
Nell'ultimo decennio il processo di sviluppo insediativo ha avuto un impatto rilevante sul territorio della regione di montagna dello Stato di Espírito Santo. Di conseguenza occorre una pressione sull'economia, sull'ambiente e sull'identità culturale della regione. Il contributo di questa ricerca è il suggerimento di uno strumento per il governo della trasformazione del territorio serrano all'associazione per lo sviluppo sostenibile della regione di montagna dello Espírito Santo; un approccio orientato ad utilizzare meglio le risorse del paesaggio culturale della regione per apportare migliorie alla qualità complessiva del territorio Serrano.
The impact of the new rural space developments on spatial quality in the Espírito Santo State mountain region has been intensified in the past decade. It brings pressure to bear on the economy, the environment and the cultural identity with consequences to the health and safety of the region. This research contribution is the suggestion of an additional action programme to the 'Espírito Santo mountain region sustainable development association' ADEMES. A development-oriented approach addressed to make a better use of the Serrana Region's cultural landscape to improve the quality of its changing rural space.
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles

Books on the topic "Fundraising territoriale per la cultura"

1

Manuale dell'Export manager (6a ed., 2008); I mercati dell'Europa socialista (1979); La grande distribuzione europea (3a ed., 1991); La nuova Cina (1981); I mercati dell'Opec (1982); Il commercio estero delle tecnologie, dei progetti industriali e dei know-how (4a ed., 2005); La strategia di marketing internazionale (4a ed., 2005); Il marketing agroalimentare (9a ed., 2007), Il marketing globale (3a ed., 2004); Il marketing operativo (2a ed 2004); Euromarketing e mercato unico europeo (1994); Marketing strategico e competitivo (2a ed., 1995); Countertrade e commercio estero 2000 (1996); Alleanze strategiche per l’impresa (1997); Vendere alla grande distribuzione (2a ed., 2005); Azienda obiettivo vendita (1998); Strategie di vendita per l’impresa (2a ed., 2005); Il marketing industriale (2a ed, 2007); Il marketing politico ed elettorale (4a ed., 2010); Il marketing della moda (8a ed., 2010); E-commerce e web marketing (5a ed. 2010); Il marketing non profit (2003); Il marketing pubblico (2a ed., 2006); Decisioni di marketing e problem solving (2003); Il glocal marketing (2004), Il marketing dell’arte (2005), Il marketing dello spettacolo (2005); Il marketing della cultura (2005); Obiettivo competitività (2006); Il marketing urbano e territoriale (2006); Il marketing sanitario (2a ed., 2009); Il marketing personale (2007); L’arte dello shopping (2008); Marketing relazionale e consumatori alleati (2008); Il marketing ecologico (2008); Start up. La guida completa per chi vuole mettersi in proprio e creare da zero un’impresa di successo (2009); Turnaround. Ripensare e riprogettare l’impresa. (2010); Lavoro e gioco di squadra (2010), Dagli errori al manager di successo. Gestire gli errori come risorse e opportunità (2011). Franco Angeli, 2011.

Find full text
APA, Harvard, Vancouver, ISO, and other styles
We offer discounts on all premium plans for authors whose works are included in thematic literature selections. Contact us to get a unique promo code!

To the bibliography