Dissertations / Theses on the topic 'Fruizione dei beni culturali'

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1

De, Marco Caterina <1994&gt. ""Aumentare" la fruizione dei beni culturali tramite la tecnologia: ragioni e conseguenze." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2019. http://hdl.handle.net/10579/15247.

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Abstract:
La tesi analizzerà il modo in cui stanno cambiando la percezione e la fruizione dell'opera d'arte in un'era in cui la possibilità di riproduzione quasi illimitata, grazie alle nuove tecnologie, ha determinato la nascita di nuove realtà espositive delle opere stesse. Si approfondiranno i contesti e le ragioni che hanno portato all'ideazione di iniziative come le mostre "experience", mostre dedicate ad artisti o correnti artistiche del passato che vengono riproposti grazie a tecnologie moderne e proiezioni, facilitando l'immersione del visitatore e attirando un pubblico sempre più vasto, e le ricostruzioni di aree archeologiche e monumentali, realizzate grazie alla realtà virtuale, che permettono veri e propri viaggi nel tempo e approfondimenti di natura storico-culturale. Verrà analizzato l'approccio delle istituzioni culturali alle nuove tecnologie, sia in quanto strumento per attrarre visitatori, sia come mezzo comunicativo dalle importanti potenzialità educative. Altro focus dell’analisi sarà il modo in cui la definizione dell'offerta culturale sta cambiando, in relazione all’“aumento” della fruizione del bene culturale. Nella parte conclusiva si approfondiranno le contraddizioni nell'utilizzo sbilanciato delle tecnologie in siti e musei archeologici, come proiezioni e ricostruzioni di immagini, monumenti e manufatti, mettendo a confronto due realtà, i Fori Imperiali a Roma, conosciuti in tutto il mondo, e un museo archeologico comunale della provincia di Roma.
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2

FERRARI, MIRELLA. "Fruizione dei beni culturali, nuove tecnologie per la comunicazione artistica, pubblico e didattica nei musei." Doctoral thesis, Università degli Studi di Milano-Bicocca, 2011. http://hdl.handle.net/10281/19821.

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Abstract:
Questa ricerca rappresenta un tentativo di indagine sulla fruizione artistica con specifico interesse rivolto alle tecnologie evolute. L’indagine si divide in due parti: la prima incentrata sulle teorie che hanno tentato di indagare il bene culturale e di offrire dei modelli teorici, nonché sulle poetiche espositive e sui modelli che le istituzioni prediligono nell’allestire una mostra, sia essa temporanea che permanente; la seconda, a partire dai risultati di diverse esperienze e ricerche empiriche, indaga gli ambiti di consumo dell’oggetto artistico, ovvero i laboratori didattici offerti in Italia e in Europa, con qualche eccellenza Statunitense, e analizza il bene culturale mediato dalle nuove tecnologie, concentrando gli sforzi della ricerca sul campo, suddivisa a sua volta in tre fasi, che hanno visto l’alternarsi di metodologie qualitative e quantitative differenti in fase applicativa e di estrazione dei risultati. La finalità, che i nostri sforzi hanno voluto perseguire in una logica di ibridazione dei saperi a vocazione scientifica e a vocazione umanistica, è quella, da una lato, di indagine dell’ambito comunicativo artistico, spesso dimenticato dalle scienze comunicative e non tenuto in considerazione da quella storiche; e dall’altro di analisi e riflessione sull’applicazione delle nuove tecnologie alla sfera dell’arte, con specifico interesse per l’apprendimento informale e il ‘consumo’ del bene artistico da parte di un utenza più di curiosi che non di cultori.
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3

Sterpin, Andrea. "L'HBIM semantico per la catalogazione e la fruizione dei Beni Culturali. Il caso studio della Chiesa di Santa Maria delle Vergini (MC) e la piattaforma Inception." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2021. http://amslaurea.unibo.it/24762/.

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Abstract:
Questa tesi di laurea si pone l’obiettivo di investigare alcune delle nuove frontiere offerte dalla crescita sincretica e multidisciplinare dei linguaggi digitali applicati all’architettura e ai beni culturali. Si approfondiranno i concetti teorici fondamentali dell’informazione digitale: il web semantico come ambiente di scambio, i metadata come informazioni sui dati, i LOD (Link Open Data) come standard e fine. Per l’ambito dei beni culturali verranno presentati i temi di ricerca e sviluppo nel campo della catalogazione e fruizione digitali: ontologie, dizionari normalizzati aperti, database (Catalogo Digitale), etc. Per l’ambito edilizio-architettonico verrà introdotto l’Heritage Building Information Modeling (HBIM) semantico come metodologia multidisciplinare focalizzata su rilievo geometrico, modellazione, archiviazione e scambio di tutte le informazioni utili alla conoscenza e conservazione dei beni storici. Il punto d’incontro tra i due mondi è individuato nella possibilità di arricchire le geometrie attraverso la definizione di una semantica (parametri-metadati) relazionata alle informazioni (valori-dati) presenti nei cataloghi digitali, creando di fatto un modello 3D per architetture storiche con funzione di database multidisciplinare. Sarà presentata la piattaforma web-based Inception, sviluppata dall’omonima startup incubata come spinoff dall’Università di Ferrara, che, tra le diverse applicazioni e potenzialità, verrà utilizzata come strumento per la condivisione e fruizione, garantendo la possibilità di interrogare geometrie e metadati in continuità con i principi LOD. Verrà definito un workflow generale (procedure Scan2BIM, modellazione geometrica, definizione script per l’estrazione automatica dei dati dal Catalogo Digitale, associazione dati-geometrie e caricamento in piattaforma) successivamente applicato e adattato alle precise necessità del caso studio: la Chiesa di S. Maria delle Vergini (MC), su commissione dell’ICCD referente al MiBACT.
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4

GUIDO, ROY ANDREA. "Archeologia tra valorizzazione e fruizione: comunicare i beni culturali." Doctoral thesis, Università degli Studi di Roma "Tor Vergata", 2015. http://hdl.handle.net/2108/201722.

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5

Fosco, Martina <1994&gt. "La fiscalità dei beni culturali." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2018. http://hdl.handle.net/10579/14009.

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6

Bonacini, Elisa. "La valorizzazione digitale del patrimonio culturale in Europa e in Italia. Forme di fruizione e di valorizzazione museale attraverso le nuove tecnologie e i social media. Una proposta di turismo wireless per Catania." Doctoral thesis, Università di Catania, 2014. http://hdl.handle.net/10761/1611.

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Abstract:
Questo lavoro si organizza in tre parti. Nella Parte I, dopo un inquadramento generale su Internet, sulle nuove tecnologie e sul loro impatto nel settore dalla comunicazione e valorizzazione culturale, con una particolare attenzione al fenomeno del divario digitale in Italia e in Sicilia, agli sviluppi del Web 2.0 e alle forme di partecipazione digitale dell utenza alla produzione di contenuti culturali, l interesse si focalizza dapprima sulle politiche culturali di valorizzazione digitale del patrimonio culturale europeo, dunque sulle corrispondenti politiche culturali italiane e siciliane, valutando anche i dati statistici sulla penetrazione delle ICT nella popolazione (europea, italiana e siciliana), sull uso di Internet e dei dispositivi portatili, per il consumo di beni e servizi culturali. La Parte II della ricerca si apre con una presentazione delle tecnologie digitali variamente utilizzate nel settore della comunicazione mobile e delle possibilità di interazione che le nuove piattaforme digitali offrono nel campo della comunicazione culturale, con un ampio repertorio di esempi di dispositivi ad applicativi per la fruizione in modalità mobile del patrimonio culturale, sia all estero che, soprattutto, in Italia e in Sicilia. Nella Parte III viene proposto il progetto CataniaPocketWifi, un progetto di fruizione mobile integrato e georefenziato del patrimonio culturale, ricettivo ed informativo di Catania attraverso l utilizzo di una guida mobile, sviluppata secondo specifici itinerari tematico-cronologici, che si presenti dunque come una sorta di navigatore, non solo nello spazio ma anche nel tempo, e che costituisca per l utente uno strumento utile a identificare il significato della vita stratificata e a trasformare Catania in un Museo Digitale Diffuso. Nell ambito di questo progetto più ampio, qui delineato nelle sue linee generali, si presenta il progetto MuDiCtWifi: un percorso di guida wireless per la fruizione e comunicazione multimediale del circuito culturale e artistico formato dal Museo Diocesano con le Terme Achilliane e il Duomo di Catania.
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7

Babolin, Maria Cristina <1965&gt. "Attualità e anacronismi nella conservazione dei beni culturali." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2012. http://hdl.handle.net/10579/1585.

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8

Romano, Giulia <1990&gt. "Il ruolo dell'assicurazione nella movimentazione dei beni culturali." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2016. http://hdl.handle.net/10579/8179.

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Abstract:
La mia tesi tratta la complessa tematica della movimentazione e dei prestiti di beni culturali e analizza i tipi di contratti assicurativi redatti tra varie figure museali e la compagnia assicurativa. La tesi si struttura in tre capitoli principali. Nel primo capitolo si pongono le basi per una corretta introduzione all’argomento assicurativo, descrivendo i vari elementi e soggetti che entrano in gioco (i beni culturali, il museo e i prestiti) e le procedure per la corretta circolazione delle opere d’arte con particolare attenzione alle fasi con maggiore rischio di sinistro: l’imballaggio, il trasporto e l’allestimento nell’ambiente. Nel secondo capitolo, nodo centrale della tesi, vengono descritte le caratteristiche di una copertura assicurativa generica e si analizza la polizza All Risk, tipicamente stipulata da un museo in caso di un prestito ad un altro museo. Vengono analizzate anche la figura del registrar, del broker assicurativo, dell’Indennità di Stato e viene fatto un ampio discorso incentrato sul risk management e sulla prevenzione. Si riporta qui l'esempio della compagnia assicurativa Axa Art. L’ultimo capitolo è dedicato alla realtà museale in cui ho svolto il mio stage: il Castello di Rivoli - Museo d’Arte Contemporanea e alla sua copertura assicurativa.
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9

Zaggia, Pamela <1992&gt. "L'uso della tecnologia per la fruizione e valorizzazione dei contenuti culturali." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2018. http://hdl.handle.net/10579/12481.

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Abstract:
Negli ultimi anni, la rivoluzione digitale, strettamente legata all'evoluzione delle ICT, le nuove tecnologie dell'informazione e della comunicazione, ha cambiato profondamente ogni aspetto della nostra vita quotidiana. L’innovazione digitale ha portato nuove possibilità negli spazi museali permettendo un arricchimento dell’offerta. Nel primo capitolo si andrà ad indagare su come è cambiato il panorama culturale, l’evoluzione dei musei e del legame che si è creato tra arte e tecnologia. I musei, grazie alle nuove tecnologie, permettono a chiunque di scoprire la cultura e di interagire con essa. Nel secondo capitolo verrà proposta una revisione della letteratura e si cercherà di approfondire quali tecnologie stanno cambiando il modo di fruizione dei contenuti culturali. Infine nel terzo capitolo, verrà proposto e analizzato il caso di studio,la Van Gogh Experience.
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Morigi, William. "Tecniche geomatiche di reverse engineering nel campo dei Beni Culturali." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2016.

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Abstract:
La salvaguardia e conservazione del Patrimonio Artistico ed Architettonico rappresentano un aspetto imprescindibile di ogni cultura, e trovano le loro fondamenta nella coscienza e conoscenza dei Beni. Il rilievo è l’operazione basilare per acquisire una conoscenza rigorosa di un oggetto nella sua geometria e in altre sue caratteristiche. Le finalità delle operazioni di rilevamento sono molteplici, dall’archiviazione a scopo di documentazione fino all’indagine conservativa volta alla diagnostica e alla progettazione di interventi. I modelli digitali, introdotti dallo sviluppo tecnologico degli ultimi decenni, permettono una perfetta conoscenza del bene, non necessitano di contatto diretto durante la fase di rilevamento e possono essere elaborati secondo le esigenze del caso. Le tecniche adottate nel Reverse Engineering si differenziano per il tipo di sensore utilizzato: quelle fotogrammetriche utilizzano sensori di tipo “passivo” e trovano oggi largo impiego nel settore dei Beni Culturali grazie agli strumenti di Structure from Motion, mentre strumenti basati su sensori di tipo “attivo” utilizzano Laser o proiezione di luce strutturata e sono in grado di rilevare con grande precisione geometrie anche molto complesse. La costruzione del modello della fontana del Nettuno e della torre Garisenda di Bologna costituiscono un valido esempio di applicazione delle tecniche di rilievo digitale, e dimostrano la validità delle stesse su oggetti di diversa dimensione in due diversi ambiti applicativi: il restauro e il monitoraggio. Gli sviluppi futuri del Reverse Engineering in questo ambito sono molteplici, e la Geomatica rappresenta senza dubbio una disciplina fondamentale per poterli realizzare.
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Mannina, Marcella. "Contributi della Geomatica nella salvaguardia e gestione dei Beni Culturali." Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2012. http://amsdottorato.unibo.it/4916/1/Mannina_Marcella_Tesi.pdf.

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Abstract:
Il territorio italiano presenta una grandissima ricchezza nel campo dei Beni Culturali, sia mobili che immobili; si tratta di un patrimonio di grande importanza che va gestito e tutelato nel migliore dei modi e con strumenti adeguati, anche in relazione ai problemi ad esso legati in termini di manutenzione e di salvaguardia dai fattori di rischio a cui può essere esposto. Per una buona conoscenza del Patrimonio Culturale, è fondamentale un’acquisizione preliminare di informazioni condotte in modo sistematico e unitario, che siano diffuse ed organiche, ma anche utili ad una valutazione preventiva e ad una successiva programmazione degli interventi di restauro di tipo conservativo. In questo ambito, l'impiego delle tecniche e tecnologie geomatiche nel campo dei Beni Culturali, può fornire un valido contributo, che va dalla catalogazione e documentazione del bene culturale al suo controllo e monitoraggio. Oggigiorno il crescente sviluppo di nuove tecnologie digitali, accompagnato dai notevoli passi avanti compiuti dalle discipline della geomatica (in primo luogo topografiche e fotogrammetriche), rende possibile una efficace integrazione tra varie tecniche, favorita anche dalla diffusione di soluzioni per l’interscambio dati e per la comunicazione tra differenti dispositivi. Lo studio oggetto della presente tesi si propone, di approfondire gli aspetti legati all’uso delle tecniche e tecnologie della Geomatica, per mettere in risalto le condizioni di un bene ed il suo stato di degrado. Per la gestione e la salvaguardia di un bene culturale , si presenta il SIT Carta del Rischio che evidenzia le pericolosità legate al patrimonio, e come esse sommate alla vulnerabilità di un singolo bene, contribuiscano all’individuazione del grado di rischio. di approfondire gli aspetti legati all’uso delle tecniche e tecnologie delle Geomatica, per mettere in risalto le condizioni di un bene ed il suo stato di degrado.
The Italian territory offers a wide range of treasures in the field of Cultural Assets, both real property and personal property; it is a property of great importance which needs an accurate management and preservation in the best way and by means of appropriate tools, also with regard to problems linked to it in terms of maintenance and safeguard from risk factors to which it may be involved. For a good knowledge of the Cultural Heritage it is fundamental to get a previous survey of information run in a systematic and unitary way which are widespread and organic but also useful for preventive assessment and a following planning of the conservative restoration work. In this case, the use of geomatic technologies and techniques in the field of cultural assets, can provide a substantial contribution which includes from the classification and documentation of the cultural asset to its check and monitoring. Nowadays the increasing development of new digital technologies, added by remarkable steps forward got by the subject of geomatic (in the first place the topographic photogrammetric ones), makes possible an efficient integration among varied the techniques, helped also by spread of solutions to improve the data import-export movement and the communication of different devices. The study, subject of this thesis,intends to investigate the aspects linked to the use of the techniques and technologies of Geomatic to focalize the condition of the assets and its deterioration. In order to gain the management and the safeguard of cultural asset we can use the Risk Map, which represents territorial interest sights, this map underlines the dangers linked to the heritage assets, and it explains how these dangers, added to the vulnerability of a single assets, can contribute to the determination of the risk degree.
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Mannina, Marcella. "Contributi della Geomatica nella salvaguardia e gestione dei Beni Culturali." Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2012. http://amsdottorato.unibo.it/4916/.

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Abstract:
Il territorio italiano presenta una grandissima ricchezza nel campo dei Beni Culturali, sia mobili che immobili; si tratta di un patrimonio di grande importanza che va gestito e tutelato nel migliore dei modi e con strumenti adeguati, anche in relazione ai problemi ad esso legati in termini di manutenzione e di salvaguardia dai fattori di rischio a cui può essere esposto. Per una buona conoscenza del Patrimonio Culturale, è fondamentale un’acquisizione preliminare di informazioni condotte in modo sistematico e unitario, che siano diffuse ed organiche, ma anche utili ad una valutazione preventiva e ad una successiva programmazione degli interventi di restauro di tipo conservativo. In questo ambito, l'impiego delle tecniche e tecnologie geomatiche nel campo dei Beni Culturali, può fornire un valido contributo, che va dalla catalogazione e documentazione del bene culturale al suo controllo e monitoraggio. Oggigiorno il crescente sviluppo di nuove tecnologie digitali, accompagnato dai notevoli passi avanti compiuti dalle discipline della geomatica (in primo luogo topografiche e fotogrammetriche), rende possibile una efficace integrazione tra varie tecniche, favorita anche dalla diffusione di soluzioni per l’interscambio dati e per la comunicazione tra differenti dispositivi. Lo studio oggetto della presente tesi si propone, di approfondire gli aspetti legati all’uso delle tecniche e tecnologie della Geomatica, per mettere in risalto le condizioni di un bene ed il suo stato di degrado. Per la gestione e la salvaguardia di un bene culturale , si presenta il SIT Carta del Rischio che evidenzia le pericolosità legate al patrimonio, e come esse sommate alla vulnerabilità di un singolo bene, contribuiscano all’individuazione del grado di rischio. di approfondire gli aspetti legati all’uso delle tecniche e tecnologie delle Geomatica, per mettere in risalto le condizioni di un bene ed il suo stato di degrado.
The Italian territory offers a wide range of treasures in the field of Cultural Assets, both real property and personal property; it is a property of great importance which needs an accurate management and preservation in the best way and by means of appropriate tools, also with regard to problems linked to it in terms of maintenance and safeguard from risk factors to which it may be involved. For a good knowledge of the Cultural Heritage it is fundamental to get a previous survey of information run in a systematic and unitary way which are widespread and organic but also useful for preventive assessment and a following planning of the conservative restoration work. In this case, the use of geomatic technologies and techniques in the field of cultural assets, can provide a substantial contribution which includes from the classification and documentation of the cultural asset to its check and monitoring. Nowadays the increasing development of new digital technologies, added by remarkable steps forward got by the subject of geomatic (in the first place the topographic photogrammetric ones), makes possible an efficient integration among varied the techniques, helped also by spread of solutions to improve the data import-export movement and the communication of different devices. The study, subject of this thesis,intends to investigate the aspects linked to the use of the techniques and technologies of Geomatic to focalize the condition of the assets and its deterioration. In order to gain the management and the safeguard of cultural asset we can use the Risk Map, which represents territorial interest sights, this map underlines the dangers linked to the heritage assets, and it explains how these dangers, added to the vulnerability of a single assets, can contribute to the determination of the risk degree.
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Ramon, Giovanni <1989&gt. "L'evoluzione della gestione dei Beni Culturali tra Pubblico e Privato." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2016. http://hdl.handle.net/10579/7809.

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Abstract:
un'analisi della gestione dei beni culturali in Italia, in particolare il rapporto tra il pubblico e il privato nei compiti di valorizzazione e conservazione, ripercorrendo le tracce legislative degli ultimi anni e confrontando il sistema con altri Paesi europei e americani.
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Longo, Rossana Alessandra <1988&gt. "La circolazione internazionale dei beni culturali mobili nella legislazione italiana." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2017. http://hdl.handle.net/10579/11644.

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Abstract:
Negli ultimi decenni, e in particolare a partire dagli anni Novanta del XX secolo, i beni culturali hanno assunto sempre maggior rilievo. Inoltre lo sviluppo di un mercato globalizzato ha determinato un forte incremento degli scambi e delle transazioni commerciali aventi ad oggetto beni culturali, sollevando numerose questioni riguardo la circolazione e la restituzione di opere d’arte tra i diversi paesi. Già nel XV secolo furono emanati i primi provvedimenti per limitare la circolazione e l’esportazione di opere d’arte e reperti archeologici. Sono state approvate negli anni diverse convenzioni internazionali per regolare la circolazione in ambito internazionale, d'altronde i beni culturali si caratterizzano per essere una testimonianza di civiltà, non necessariamente ancorata ad una identità locale o nazionale. Nel mio lavoro di tesi, il primo capitolo è dedicato alla declinazione del bene culturale negli strumenti normativi. Nel secondo capitolo tratterò il tema della circolazione internazionale e delle prescrizioni del codice dei beni culturali in tema di esportazioni e importazioni. Nello specifico in questo capitolo parlerò della circolazione internazionale nel diritto comunitario trattando temi quali l’uscita temporanea, l’uscita definitiva e l’obbligo di restituzione del bene culturale, nonché due importanti Convenzioni: la Convenzione Unesco del 1970 e la Convenzione Unidroit del 1995. La terza area tematica sarà dedicata alla circolazione dei beni culturali nel modello italiano partendo dall'evoluzione politica italiana in materia di beni culturali.
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Leidi, Giacomo. "Realizzazione di un applicativo per la catalogazione collaborativa dei beni culturali." Bachelor's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2018. http://amslaurea.unibo.it/17274/.

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Abstract:
OpenArtMap è un applicativo per la catalogazione collaborativa dei beni culturali. È diviso in un applicativo Android per la raccolta dati sul campo e un sistema web per la revisione delle modifiche. Il client Android reperisce i dati da un database del Ministero per i Beni e le Attività Culturali e li mostra su una mappa e permette di contribuire nuovi beni culturali mentre l'interfaccia web permette la modifica, l'inserimento e la rimozione delle contribuzoini. In questo scritto saranno individuate le caratteristiche comuni ai sistemi per la catalogazione collaborativa della conoscenza, per poi applicarle alla progettazione di OpenArtMap. Saranno infine analizzate le principali scelte architetturali e implementative che hanno portato alla realizzazione di questo sistema.
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Cavalli, Giada <1988&gt. "La situazione dei beni culturali emiliani dopo il sisma del 2012." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2014. http://hdl.handle.net/10579/4552.

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Andreotti, Elisa <1993&gt. "La gestione dei beni culturali e del turismo nei centri storici." Doctoral thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2022. http://hdl.handle.net/10579/22064.

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Abstract:
La ricerca della tesi dottorale “Gestione dei beni culturali e del turismo nei centri storici” si è promossa l’indagine della gestione di questi oggetti all’insegna di un modello di governance partecipata tra pubblico e privato, secondo modelli improntati a principi di integrazione, sussidiarietà, sostenibilità. La prima parte della trattazione ha indagato le discipline che esercitano le principali funzioni di interesse pubblico con riferimento al centro storico nonché la qualificazione del centro storico che da esse emerge. I principali plessi normativi che si contendono la disciplina delle funzioni della conservazione e della trasformazione del centro storico sono il diritto dei beni culturali, il diritto del paesaggio e l’urbanistica. L’elaborato si rivolge poi all’indagine della funzione di gestione dei beni culturali e dei principali strumenti disposti nella normativa statale del codice dei beni culturali e del paesaggio e di altre normative nazionali, in particolare il codice dei contratti pubblici, ai fini della realizzazione delle attività di gestione dei beni culturali. L’analisi ha posto in luce una notevole diffusione di modelli di partenariato pubblico – pubblico e partenariato pubblico privato e la significativa applicazione del principio di cooperazione e collaborazione tra soggetti pubblici e soggetti privati. Attraverso le esperienze italiane di gestione dei beni comuni in contesti cittadini e locali si è poi posta in luce l’importanza di affermare un nuovo modello di gestione declinato sottoforma di co – gestione e co – amministrazione, fondate sulla partecipazione della comunità e della cittadinanza. In questo modo si ricapitola il quadro dei beni culturali e dei beni comuni urbani nell’ambito dei centri storici, evidenziando appunto che la forma della gestione preferibile sia quella di tipo partenariale e partecipata. Il centro storico forma poi oggetto di gestione e considerazione autonoma da parte della UNESCO World Heritage Convention. Si tratta di una fonte internazionale di tutela del patrimonio culturale e naturale di eccezionale valore che rende obbligatoria la redazione di piani di gestione per promuovere lo sviluppo sostenibile dei siti culturali e naturali. Tali piani di gestione rappresentano dei piani cornice o piani integrati capaci di considerare in modo globale tutte le politiche insistenti sul territorio, per elaborare un insieme di principi che informino tutte le politiche territoriali di settore. Quanto all’aspetto della gestione del turismo, la ricerca ha poi posto in luce le principali criticità che questa attività economica comporta per i centri storici, osservando anche il fenomeno specifico delle locazioni turistiche brevi. Di qui la necessità che il turismo sia gestito secondo il paradigma della sostenibilità rispetto alle capacità di carico e di rigenerazione delle risorse del territorio di riferimento. Un modello di gestione efficacie per il soddisfacimento di tale obiettivo è il modello di destination governance, che si afferma a livello locale e si serve, eventualmente, di un soggetto regista di natura mista pubblico – privata. Inoltre, il modello di destination governance, in analogia con il modello di gestione dei siti UNESCO, è improntato al metodo della pianificazione strategica. La finalità principale resta dunque quella di integrare e armonizzare la gestione del turismo con altre politiche di settore in un quadro di sviluppo sostenibile per il territorio di riferimento. La ricerca pone pertanto in luce, anche attraverso l’indicazione di casi ed esperienze pratiche, l’importanza di promuovere la pianificazione strategica territoriale per i centri storici, per poter coordinare le politiche di settore entro una visione condivisa da parte di tutti gli stakeholders e della comunità.
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Leonardi, Chiara. "Sviluppo di nuovi materiali geopolimerici per l'applicazione nel settore dei beni culturali." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2011. http://amslaurea.unibo.it/1801/.

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Abstract:
Questo lavoro di tesi si prefiggeva la produzione di nuovi materiali geopolimerici a partire da meta-caolino, come fonte allumino-silicatica, e silicato di sodio o potassio, come soluzione attivante. L’ambito di applicazione di questi materiali era il restauro di beni culturali, sia come riempimento di lacune che come adesivo nella giunzione di parti, che richiedeva un consolidamento a temperatura ambiente ed una trascurabile cessione di sali solubili da parte del materiale d’apporto, caratteristiche non facilmente realizzabili con i materiali tradizionali. Il progetto può essere temporalmente suddiviso in tre fasi principali: 1) caratterizzazione di tre caolini commerciali utilizzati come materie prime, analizzando la loro composizione chimica e mineralogica, la granulometria, la superficie specifica ed il comportamento termico. Sulla base dell’analisi termica è stato individuato l’intervallo di temperatura ottimale per la trasformazione in meta-caolini, mantenendo buone proprietà superficiali. 2) Caratterizzazione dei meta-caolini ottenuti, analizzando la composizione mineralogica, la granulometria, la superficie specifica ed il contenuto di Al(V). E’ stata inoltre valutata la loro attività pozzolanica, scegliendo sulla base di tutti i dati raccolti sei campioni per la fase successiva. 3) Preparazione di paste geopolimeriche utilizzando quantità di soluzione attivante (silicato di sodio o potassio) tali da raggiungere un rapporto molare SiO2/Al2O3 nella miscela di reazione pari a 3,6 e 4,0; sui prodotti così ottenuti sono state effettuate alcune prove di leaching in acqua. Sulla base risultati ottenuti in questo lavoro di tesi è stato possibile correlare le caratteristiche del caolino di partenza alla reattività nella reazione di geopolimerizzazione. È stato inoltre identificato l’intervallo di calcinazione per massimizzare la suddetta reattività e le condizioni per ridurre la cessione di sali solubili da parte del materiale geopolimerico. Sono stati inoltre evidenziati possibili effetti sinergici, legati alla presenza contemporanea di Na e K.
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Bigioli, Ambra. "Modelli digitali per la valorizzazione dei Beni Culturali. Applicazioni all'Eremo di Cerbaiolo." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2022.

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Abstract:
La realizzazione di luoghi isolati di preghiera, comune a molteplici religioni, ha reso possibile la diffusione di un gran numero di eremi che costituiscono una grande parte del patrimonio culturale di interesse storico ed architettonico del nostro paese. Lo studio di questi impianti architettonici costituisce una tappa fondamentale nel doveroso impegno per la conservazione e la valorizzazione del nostro patrimonio. In risposta alla crescente richiesta di acquisizione dei manufatti antropici e del patrimonio paesaggistico si ricorre, sempre più, all’impiego di strumenti e tecniche innovative che permettono di rilevare e rappresentare con notevole accuratezza oggetti tridimensionali di qualsiasi ordine di grandezza. Nell'elaborazione della tesi si è scelto di documentare le parti del complesso dell’Eremo di Cerbaiolo con diversi metodi, per poi ricostruire un modello tridimensionale complessivo che fungerà da contenitore di memoria storica e fonte di conoscenza per le generazioni future. A causa dell’estensione, della presenza di più ambienti voltati, dell’irregolarità delle superfici e della presenza di diversi materiali costruttivi, sono state applicate le metodologie di rilevamento ritenute più idonee in termini di precisione ed accuratezza: quella laser scanner e quella fotogrammetrica, le quali forniscono dati tridimensionali compatibili ed integrabili con un rilievo tipo tradizionale. I risultati mostrano le applicazioni di queste tecniche, e i modelli relativi, soffermandosi poi su alcune procedure semi-automatiche di ottimizzazione dei modelli 3D e della loro integrazione in un unico modello complessivo. L'estrazione di elaborati tecnici bidimensionali dimostrano poi le potenzialità di documentazione dello "strumento" prodotto; partendo da questi la tesi tratteggia le possibilità di valorizzazione del manufatto a partire dal modello complessivo.
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Callegari, Valentina <1988&gt. "La circolazione illecita dei beni culturali a livello internazionale. Il caso Cina." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2014. http://hdl.handle.net/10579/4562.

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Abstract:
L'oggetto della tesi è la circolazione internazionale illecita dei beni culturali, con particolare riferimento ai beni culturali cinesi. Inizialmente vengono analizzate le principali fonti dedite alla disciplina del traffico illecito, che comprendono sia gli strumenti internazionali, sia gli strumenti interni adottati dalla Cina. Nel secondo capitolo si passa ad un'analisi più approfondita della Convenzione UNESCO concernente le misure per interdire e impedire l'illecita importazione, esportazione e trasferimento di proprietà di beni culturali del 1970 e della Convenzione UNIDROIT sui beni culturali rubati o illecitamente esportati del 1995: si analizzano le motivazioni che hanno portato alla redazione della Convenzione dell'UNESCO, le norme in essa contenute ed i suoi limiti, superati successivamente con la stesura della Convenzione dell'UNIDROIT. Nell'ultimo capitolo si cerca di capire come la Cina, Stato Membro di entrambe le convenzioni sopracitate, sta affrontando il problema della circolazione illecita dei beni culturali. Dopo aver dato un quadro generale della situazione cinese, si prendono in esame le norme interne in materia, l'applicazione degli strumenti internazionali ed, infine, alcuni casi specifici di ritrovamento di opere d'arte cinesi rubate o illecitamente esportate e restituite alla Cina.
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Rosi, Martina <1993&gt. "Intelligenza Artificiale: come sta influenzando il mondo dell'arte e dei beni culturali." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2022. http://hdl.handle.net/10579/21599.

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Abstract:
L’Intelligenza Artificiale è, ormai, entrata a fare parte della nostra quotidianità. Negli ultimi anni ha iniziato ad essere un valido supporto anche nell’ambito dei beni culturali. Sono in corso molti studi per sperimentare le sue innumerevoli potenzialità, che, in futuro, potrebbero portare ad una semplificazione sempre più rilevante della mission del museo. Ma non solo. Da qualche anno anche gli artisti stanno iniziando ad utilizzare l’IA come mezzo per la creazione di opere d’arte, modificando radicalmente l’idea di creatività. Il mondo dell’arte sta subendo un cambiamento, il quale sta mettendo le basi per la formazione di nuove frontiere. L’elaborato analizza a che punto si è arrivati oggi con l’utilizzo dell’Intelligenza Artificiale nel settore dei beni culturali, guardando anche alle prospettive future che possono realizzarsi dopo aver intrapreso questa strada verso la “digitalizzazione” della cultura. La prima parte introduce il rapporto nato tra le ultime innovazioni tecnologiche e le istituzioni culturali, che negli ultimi anni ne stanno usufruendo sia per quanto riguarda la comunicazione al di fuori del museo, quindi online, sia per quella onsite. Nella parte centrale della tesi, dopo aver fatto un breve inciso su cosa sia l’intelligenza artificiale, si sottolinea come questa stia acquisendo un ruolo fondamentale per la tutela, la valorizzazione e la fruizione dei beni culturali, in vista di uno sviluppo sempre più marcato nel futuro. Vengono presi in considerazione molti progetti (alcuni ancora in via di sviluppo) che vedono l’IA protagonista nella digitalizzazione, nella conservazione, all’interno del mercato dell’arte per far fronte alle sue criticità e nella fruizione del patrimonio culturale, con studi sulla percezione della bellezza e il ruolo dei chatbot e delle guide robotiche. Infine, vengono analizzati molti artisti che usano l’IA per la creazione delle loro opere d’arte. ​
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Virgilli, Valentina <1979&gt. "Materiali a memoria di forma: caratterizzazione e applicazioni nel campo dei beni culturali." Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2008. http://amsdottorato.unibo.it/788/1/Tesi_Virgilli_Valentina.pdf.

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Abstract:
Questo lavoro di tesi nasce da un progetto di ricerca promosso nel 2001 dal Prof. Leonardo Seccia (Seconda Facoltà di Ingegneria, sede di Forlì, e C.I.R.A.M., Università di Bologna), dal Prof. Nicola Santopuoli (Facoltà di Architettura Valle Giulia, Sapienza Università di Roma), dal Prof. Ingo Muller e dal Dott. André Musolff (Technical University Berlin, Facultat III, Thermodynamics). Tale progetto ha avuto come obiettivo lo studio, la progettazione e la realizzazione di un dispositivo di ancoraggio in lega a memoria di forma per il restauro di affreschi e mosaici parietali, che presentino distacchi più o meno evidenti fra gli strati di intonaco di supporto, proponendosi come mezzo efficace per la salvaguardia strutturale di tali zone variamente ammalorate. In particolare, è stata programmata una serie di prove di laboratorio per caratterizzare in modo preciso il comportamento del materiale prescelto, al fine di realizzare un prototipo rispondente alle caratteristiche di progetto ed anche per implementare un modello numerico sufficientemente realistico. A questo proposito, è stato anche approfondito il problema della scelta del modello costitutivo più adeguato. Successivamente, i risultati ottenuti sono stati impiegati nella progettazione e realizzazione di nuovi dispositivi in lega a memoria di forma da impiegare nel campo dei beni culturali, fra cui sistemi reversibili per il ricongiungimento di parti fratturate e sistemi di movimentazione intelligenti sia per lastre di protezione di superfici affrescate, sia per finestre da inserire in contesti museali per il controllo del microclima.
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Virgilli, Valentina <1979&gt. "Materiali a memoria di forma: caratterizzazione e applicazioni nel campo dei beni culturali." Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2008. http://amsdottorato.unibo.it/788/.

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Abstract:
Questo lavoro di tesi nasce da un progetto di ricerca promosso nel 2001 dal Prof. Leonardo Seccia (Seconda Facoltà di Ingegneria, sede di Forlì, e C.I.R.A.M., Università di Bologna), dal Prof. Nicola Santopuoli (Facoltà di Architettura Valle Giulia, Sapienza Università di Roma), dal Prof. Ingo Muller e dal Dott. André Musolff (Technical University Berlin, Facultat III, Thermodynamics). Tale progetto ha avuto come obiettivo lo studio, la progettazione e la realizzazione di un dispositivo di ancoraggio in lega a memoria di forma per il restauro di affreschi e mosaici parietali, che presentino distacchi più o meno evidenti fra gli strati di intonaco di supporto, proponendosi come mezzo efficace per la salvaguardia strutturale di tali zone variamente ammalorate. In particolare, è stata programmata una serie di prove di laboratorio per caratterizzare in modo preciso il comportamento del materiale prescelto, al fine di realizzare un prototipo rispondente alle caratteristiche di progetto ed anche per implementare un modello numerico sufficientemente realistico. A questo proposito, è stato anche approfondito il problema della scelta del modello costitutivo più adeguato. Successivamente, i risultati ottenuti sono stati impiegati nella progettazione e realizzazione di nuovi dispositivi in lega a memoria di forma da impiegare nel campo dei beni culturali, fra cui sistemi reversibili per il ricongiungimento di parti fratturate e sistemi di movimentazione intelligenti sia per lastre di protezione di superfici affrescate, sia per finestre da inserire in contesti museali per il controllo del microclima.
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Tacchella, Anna <1993&gt. "Appropriazione e circolazione illecita dei beni culturali. Il caso del Museo di Castelvecchio." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2020. http://hdl.handle.net/10579/16736.

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Abstract:
Il lavoro concerne l'ambito della circolazione illecita delle opere d'arte e della loro restituzione, prendendo come caso di analisi il furto avvenuto al Museo di Castelvecchio a Verona. La sera del 19 novembre 2015 vennero rubati 17 dipinti di inestimabile valore che vennero trovati, l’anno successivo, nella regione di Odessa in Ucraina e fecero ritorno solamente dopo una lunga attesa. La tesi si articola in tre capitoli: nel primo vengono analizzate le fonti internazionali, europee, italiane ed ucraine che disciplinano la salvaguardia del patrimonio culturale e nello specifico la loro lecita circolazione e la loro restituzione in caso di esportazione illecita. Il secondo capitolo si articola in due sezioni. Nella prima vengono approfonditi gli strumenti internazionali ed europei che possono essere utilizzati per la restituzione del patrimonio culturale: si tratta della Convenzione dell'UNESCO del 1970 (lo strumento è l'unico ratificato sia dall’Ucraina che dall'Italia e, quindi, è l'unico che può essere utilizzato nel nostro specifico caso per la restituzione delle opere) e della Direttiva 2014/60/UE applicabile invece a livello europeo. Quest’ultima sostituisce la precedente Direttiva 93/7/CEE, elaborata a seguito della creazione del mercato interno UE, il quale prevedeva la libera circolazione delle merci e perciò anche delle opere d'arte. Nella seconda sezione del capitolo secondo, viene analizzato il rapporto politico e culturale tra Ucraina ed Unione Europea: dopo un breve inquadramento storico, vengono approfondite le Politiche di Vicinato e gli Accordi di associazione siglati tra l'Istituzione e l'Ucraina, con l'intento di esaminare il legame sorto tra i due, anche a livello culturale. A tale scopo, la sezione si conclude con l'analisi della legislazione ucraina inerente all'ambito della circolazione e restituzione delle opere d'arte, e vengono ricercati i punti di affinità ed estraneità con la normativa europea: l’obiettivo è di esaminare gli elementi di discordanza tra le due legislazioni e di vedere come, a seguito dell'unione doganale disciplinata nell'Accordo di associazione (entrato in vigore nel 2017), sia disciplinata la circolazione delle opere d'arte. L'ultimo capitolo concerne il caso specifico avvenuto al Museo di Castelvecchio: vengono descritti i fatti riguardanti la rapina, le indagini svolte dal Comando Carabinieri per la tutela del patrimonio culturale in collaborazione con Eurojust ed Interpol, il ritrovamento dei dipinti, il lungo processo della loro restituzione ed infine il processo ai responsabili della rapina. Successivamente viene analizzata la cooperazione europea che entra in azione nell'ambito del contrasto del traffico illecito del patrimonio culturale, cooperazione che ha permesso la piena riuscita dell'operazione di ritrovamento e di restituzione delle opere appartenenti al Museo scaligero.
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Bresolin, Eleonora <1993&gt. "Analisi dell’attività antimicotica di oli essenziali selezionati per la conservazione dei Beni Culturali." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2020. http://hdl.handle.net/10579/17157.

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Abstract:
I Beni Culturali sono artefatti preziosissimi che hanno il compito di tramandare la cultura, la storia e/o l’idea di Arte di un popolo attraverso i secoli. Per quanto il loro scopo sia nobile, sono comunque oggetti e perciò non immuni al degrado provocato dal passare del tempo, dall’usura e dalla colonizzazione degli agenti (micro)biologici. Muffe e Batteri non si curano dei profondi significati che noi attribuiamo ai singoli manufatti e li utilizzano semplicemente come substrati per vivere e riprodursi. La maggior parte dei prodotti a cui si fa riferimento per prevenire e disinfestare questi pericolosi attacchi, rientrano in quella classe di composti chimici sintetici (ad esempio il benzalconio cloruro) che, spesso, oltre ad avere la tanto ricercata azione antimicrobica, risultano essere pericolosi sia per l’operatore, sia per l’ambiente che per l’opera stessa. Fortunatamente, negli ultimi anni la ricerca sta dando spazio a prodotti sempre meno inquinanti e a bassa tossicità sia per l’uomo che per l’ambiente, applicabili anche nel campo della conservazione e del restauro dei Beni Culturali. In questa prospettiva ecosostenibile, sono stati scelti come possibili sostituti ai prodotti tradizionali alcuni oli essenziali ricavati da piante già conosciute per le loro proprietà antimicrobiche in ambito terapeutico e cosmetico, e quindi possibilmente applicabili anche in ambito preventivo, restaurativo e conservativo del Bene Culturale. Per questa ragione sono stati selezionati alcuni oli essenziali (timo, chiodi di garofano, basilico, rosmarino, bergamotto, mandarino, lavanda e tee tree) per indagare in vitro i loro effetti antimicotici su una selezione di funghi molto comuni negli ambienti museali e archivistici, ma anche delle comuni abitazioni: Alternaria alternata, Cladosporium cladosporoides, Penicillium sp. e Saccharomycies cerevisiae. In prima istanza questo lavoro di tesi si prefigge, quindi, di rispondere a diversi quesiti: - Tutti gli oli essenziali analizzati svolgono realmente un’azione antimicotica? In particolare, quali tra quelli presi in esame potrebbero essere un’alternativa valida ai prodotti tradizionali in ambito preventivo per i Beni Culturali? - Quali sono i principi attivi che costituiscono i suddetti oli essenziali e quali sono i loro meccanismi d’azione in base alla specie esaminata? Il loro effetto è maggiormente biocida o biostatico? - Le composizioni degli oli essenziali che vengono riscontrate nei diversi studi presenti in letteratura risultano conformi tra loro e con i risultati di questa ricerca? Oppure la loro variabilità rientra in un ampio range? Nel caso fossero variabili, quali sono i fattori che influenzano tale variabilità? La riproducibilità e la ripetibilità di un metodo potrebbero risultare compromesse a causa di questi fattori? - L’efficacia di un trattamento preliminare con oli essenziali avrà un effetto più o meno prolungato nel tempo? La seconda fase della ricerca prevede l’utilizzo pratico dei suddetti oli essenziali su un Bene Culturale reale, con il doppio fine di stabilire come meglio applicare tali prodotti ad oggetti molto spesso delicati e fragili, oltre a concretarne la loro reale efficacia.
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Vecchiarino, Gennaro. "Potenzialità dei sistemi a scansione 3D per i rilievi ad altissima risoluzione nel campo dei Beni Culturali." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2012. http://amslaurea.unibo.it/4402/.

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Simonato, Maria Luisa <1987&gt. "Dar vita alle pietre. Prospettive e proposte di percezione e fruizione dell'opera e del monumento sacro." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2013. http://hdl.handle.net/10579/2783.

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Abstract:
Lo scopo del lavoro è quello di condurre un'indagine nel mondo della percezione dell'opera d'arte sacra per proporre poi una nuova guida alla fruizione della stessa. Nella prima parte dimostreremo che la percezione non è più un atto autonomo dell'individuo, bensì un'azione che necessita di un percorso di formazione. La seconda parte punta l'attenzione sull'opera sacra: vi emerge l'importanza del contesto non solo storico-sociale ma anche teologico-liturgico al fine di una più corretta e completa comprensione dell'opera stessa. La terza ed ultima parte, infine, avanza la nostra proposta di un itinerario metodologicamente attento, capace di indirizzare e sollecitare nuove forme di fruizione di opere d'arte sacra e di monumenti religiosi.
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Coccoli, Velia. "GLI ARCHETIPI. Individuazione ed approfondimento dei significati e dei valori degli archetipi in quanto radici dei beni culturali del territorio." Doctoral thesis, Università di Catania, 2016. http://hdl.handle.net/10761/3810.

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Abstract:
Gli archetipi fino ai primi decenni del 1900 hanno rappresentato per lungo tempo un riferimento certo, una condizione, per le generazioni che si sono succedute, per poter intervenire nel territorio/ambiente. Infatti prima dell avvento del Razionalismo, la metodologia d intervento portava a leggere e a conoscere il luogo prima di progettare e di realizzare. Si usavano pochi materiali naturali, con l uso di regole sicure e consolidate, l architettura esprimeva valori con le forme e le tecniche. La ricerca si prefigge l obiettivo di riprendere gli archetipi, di analizzarli, comprenderli e riproporli, in modo da tutelare il patrimonio storico-artistico nel contesto regionale, analizzandone la formazione e la diffusione in riferimento al territorio, esaminandone le caratteristiche culturali e tecniche. Ritornare alla valorizzazione degli archetipi è una meta finalizzata a difendere il patrimonio storico-artistico-culturale del territorio, da cui derivare proposte di intervento. Detta metodologia porta immediatamente alla riflessione su come vogliamo il paesaggio del domani, ci fa riflettere su come lo volevano e rispettavano gli antenati, come è stato trasformato da chi ha dimenticato per tanti anni il valore del paesaggio. Riprendere le idee-metodi degli antenati, è un modo per analizzarci e ripercorrere la strada indicata dalle opere realizzate, dopo la desolazione, paesi e città distrutte. Tutto da riesaminare per evitare danneggiamenti, che hanno portato non solo alla cementificazione, all omologazione, ma anche alla distruzione del paesaggio e di tutta la sua memoria amata dai grandi che ci hanno preceduto.
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Klyuka, Iryna. "Tecnologie digitali per la catalogazione dei Beni Culturali: Villa Adriana. L'architettura contro il tempo." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2016.

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Abstract:
Villa Adriana presenta un ampio spettro di possibili casi studio finalizzati ad approfondire il tema della documentazione e della catalogazione dei Beni Culturali. La diffusione della rete Internet ha oggi determinato la necessità di gestire le informazioni in forma distribuita. Nel settore dei B.C., per anni le informazioni relative agli stessi venivano riassunte in schede, “beni schedati” per l’appunto, in modo da facilitarne la consultabilità e l’organizzazione manuale. Nel primo periodo della informatizzazione il processo è stato perfettamente uguale: schede, unità di misura e campi rimasero gli stessi, ma digitalizzati. È chiaro che oggi un sistema del genere appare poco appropriato rispetto alle proprietà dei sistemi digitali, per consentirne lo studio e/o la fruizione. Quindi è nata l’esigenza di migliorare la gestione dei dati raccolti e aggiornare la scheda tenendo conto dell’esperienza sia di coloro che lavorano nel campo della catalogazione dei beni culturali sia di coloro che operano nelle Soprintendenze e nelle Università. Tutto ciò ha spinto il Ministero per i Beni e le Attività Culturali a pensare una soluzione al fine di creare un processo evolutivo dei cittadini. L’“innovazione tecnologica”, oltre ad essere un’implementazione di una nuova regola organizzativa, miglio9ra il supporto alla salvaguardia dei beni artistici e archeologici, mettendo a disposizione dei tecnici delle soprintendenze e delle forze dell’ordine strumenti che semplificano l’attività nella tutela del patrimonio culturale. È innegabile il fatto che oggi i nuovi “media” siano il fulcro di un “movimento” verso i modelli rinnovati di comunicazione della conoscenza che offrono le forme più rapide e immediate dell’offerta culturale. Il sistema informativo permette di incrociare le informazioni di carattere tecnico con i dati relativi alla conoscenza del bene e alla sua storia, mettendoli in relazione alla specifica area a cui si riferiscono.
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Origlia, Ilaria. "La suite open-source MICMAC per il rilievo e la modellazione dei beni culturali." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2021. http://amslaurea.unibo.it/24075/.

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Abstract:
Nell’ultimo decennio il progresso della tecnologia e del campo informatico hanno portato ad uno studio approfondito nel campo della fotogrammetria e della computer vision. Si sono diffusi così sempre più programmi basati su algoritmi di Structure from Motion (SfM) che oggi sono utilizzati in diversi ambiti e discipline. In particolare, tra le varie applicazioni della fotogrammetria, vi è stato uno sviluppo nell’ambito del patrimonio culturale: si sono adottate tecniche speditive per i rilievi al fine di ottenere modelli tridimensionali, ortofoto o mappature dello stato di fatto in modo da poter creare un’archiviazione dei dati digitali per poi essere utilizzati per diversi scopi. In questo elaborato sono stati studiati tre dataset del progetto PAL (il censimento e il rilievo fotografico delle facciate del patrimonio dell’Università di Bologna eseguito tra il 2008 e il 2009): la Clinica Odontoiatrica, la Scuola di specializzazione in studi sull’amministrazione pubblica SPISA e il Museo di zoologia. L’elaborazione è stata eseguita con la suite open-source MicMac, basata su algoritmi di SfM, con l’obiettivo di indagare le sue potenzialità e problematiche applicata ai tre casi di studio. Si è cercato quindi di individuare una procedura adeguata alla restituzione di modelli tridimensionali ed ortofoto, tenendo conto che il rilievo del PAL è basato su criteri fondamentali della fotogrammetria antecedente la nascita della SfM, quindi pensato per un altro tipo di elaborazione dei dati. Il primo capitolo è stato incentrato sui concetti di base della fotogrammetria e della sua evoluzione fino ad arrivare alla Structure from Motion. Segue poi la presentazione della suite open source MicMac, facendo riferimento al linguaggio e all’interfaccia. Infine l’elaborato si è focalizzato sullo studio della procedura utilizzata nei tre dataset, con relativa analisi dei risultati ottenuti e valutazione della qualità metrica.
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Rossitto, Carlotta <1989&gt. "DETERMINAZIONE DELL’ATTIVITA’ ANTIFUNGINA DI MATERIALI NANOSTRUTTURATI PER SOLUZIONI INNOVATIVE NELLA SALVAGUARDIA DEI BENI CULTURALI." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2015. http://hdl.handle.net/10579/7057.

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Abstract:
In questa ricerca scientifica vengono sperimentati additivi innovativi con funzionalità antifungine per prodotti attinenti al settore dei Beni Culturali e dell’Edilizia, in particolare per protettivi da applicare sulla superficie lapidea di interesse storico-artistico e pitture per intonaci da interno ed esterno. L’attività antifungina degli additivi sperimentati consiste nell’inibire la proliferazione dell’attacco biologico delle specie fungine Cladosporium e Penicillium chrysogenum, salvaguardando nel tempo il manufatto e gli intonaci dai fenomeni di biodeterioramento, e riducendo allo stesso tempo l’impatto ambientale ed i rispettivi rischi tossicologici per l’operatore e per chi ci vive, le cui sintesi ed analisi chimico-fisiche si basano sul confronto con gli additivi organici già presenti in commercio. L’obbiettivo delle prove è la valutazione dell’efficacia e stabilità dei diversi additivi sintetizzati in laboratorio a base di nanoparticelle inorganiche, confrontando prove in laboratorio e direttamente sui manufatti lapidei esposti in ambiente esterno, monitorando e studiandone la morfologia del supporto a seguito dell’applicazione del prodotto sperimentato, la stabilità cromatica, chimica, fisica e attività antifungina ottimale per la salvaguardia dei Beni Culturali. La ricerca dunque si concentra sullo studio dell’attività antifungina di additivi a base di nanoparticelle inorganiche con specifiche proprietà chimico-fisiche, sviluppando le indagini su campioni che interessano il settore dei Beni Culturali e dell’Edilizia, con l’obbiettivo di eseguire una sperimentazione scientifica multidisciplinare, su cui sono state studiate ed unite teorie e sperimentazioni riguardanti l’ambito del restauro, della microbiologia, delle nanotecnologie e della ecotossicologia.
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Piovesan, Isabella <1996&gt. "Implementazione della metodologia di valutazione grafica dei dati relativi all’esposizione inalatoria dei lavoratori in riferimento alla norma UNI EN 689:2018+AC." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2021. http://hdl.handle.net/10579/20432.

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Abstract:
All’interno di ogni realtà aziendale è necessario effettuare un’analisi dei rischi a cui possono essere soggetti i lavoratori. Oggigiorno, tale analisi, risulta molto complessa perché le aziende utilizzano moltissimi prodotti e sostanze chimiche che spesso risultano essere pericolosi qualora non si attuino le giuste misure di protezione e prevenzione. In questo caso, è necessario valutare il rischio chimico relativo alla salute e alla sicurezza dei lavoratori, basandosi sulle schede dati di sicurezza dei prodotti e anche sulle modalità e durata di impiego. Tuttavia, a volte, questo non basta e serve analizzare anche il rischio di esposizione inalatoria a cui il lavoratore è esposto. Il fine di questo lavoro di tesi è stato quello di voler semplificare l’applicazione dell’appendice E della norma UNI EN 689:2018 + AC relativa all’esposizione inalatoria dei lavoratori, la quale prevede la valutazione della normalità dei dati ottenuti attraverso i campionamenti fatti sui lavoratori, e l’identificazione di eventuali outliers. Tale semplificazione è stata possibile realizzando dei grafici attraverso il software statistico R, in questo modo, infatti, il tecnico consulente potrà valutare in modo veloce e pratico l’omogeneità dei dati e identificare eventuali valori problematici. All’interno dell’elaborato, per prima cosa, si sono presentati i riferimenti normativi e legislativi utili alla stesura del documento di esposizione inalatoria, poi si è dato un quadro generale dei risultati ottenuti durante la valutazione del rischio chimico (la quale è necessaria per la stesura della valutazione di esposizione inalatoria), infine si è sviluppato un metodo semplificativo per l’applicazione della norma e si sono discussi i risultati ottenuti.
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Radaelli, Marta <1976&gt. "Applicazione dei processi elettrochimici per la rimozione di inquinanti." Doctoral thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2007. http://hdl.handle.net/10579/73.

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Quarantini, Filippo. "Integrazione di dati geospaziali nel rilievo dei Beni Culturali a scala urbana e di dettaglio." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2018.

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Abstract:
Le moderne tecniche geomatiche consentono di rilevare i Beni Culturali a diverse scale di indagine e di integrare i risultati provenienti da differenti tecnologie, purché i dati digitali siano georefernziabili in un unico sistema di riferimento condiviso. Il caso di studio in esame, relativo all’importante borgo di San Leo (RN), è stato in questo senso molto interessante, avendo fornito l’opportunità di aggregare insieme, in un unico database finale, una grande quantità di dati tridimensionali provenienti da molteplici rilievi realizzati nel corso degli ultimi anni sul sito. Le tecniche utilizzate sono state soprattutto il laser a scansione e la fotogrammetria digitale, ma per l’orientamento delle nuvole di punti in senso assoluto si è fatto ricorso anche a misure GNSS e topografiche. L’esperienza ha confermato le potenzialità delle tecniche adottate, consentendo di generare un archivio unico, di dimensioni non comuni, che, se ulteriormente ampliato nel futuro, potrà costituire una documentazione rigorosa e di alta fedeltà di questo importantissimo sito, il cui ingente patrimonio artistico-culturale è stato peraltro soggetto nel tempo ad eventi calamitosi che costituiscono un rischio per la sua conservazione e che, a maggior ragione, richiedono una documentazione di qualità appropriata.
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Rocchi, Lea. "Fotogrammetria da drone nel rilievo dei beni culturali: il caso della porta di San Leo." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2021.

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Abstract:
Negli ultimi tempi si è registrato un importante sviluppo degli algoritmi di ricostruzione tridimensionale, che attraverso elaborazioni automatiche in tempo reale, permettono la realizzazione di prodotti sempre più affini a quelli ottenuti da scansioni laser con costi molto inferiori. Con questo elaborato si è dunque voluto analizzare la validità dei prodotti ottenuti tramite procedure di elaborazione fotogrammetrica mediante software automatici, a partire da un rilievo eseguito da drone e da una scansione laser della Porta di San Leo. Grazie ad un software di gestione e di comparazione di nuvole di punti, i prodotti ottenuti sono stati sovrapposti e opportunamente georeferenziati, poi sono stati eseguiti diversi tipi di confronti. Le comparazioni tra i modelli ottenuti sono state realizzate tenendo come riferimento la nuvola di punti tridimensionale acquisita con il rilievo laser. Sono state considerate analisi di tipo qualitativo e quantitativo, valutando la validità e l’accuratezza della restituzione fotogrammetrica. Tale procedimento ha permesso di dare un giudizio su ciò che si ottiene tramite software basati sui criteri della Structure from Motion, attraverso un termine di paragone con la tecnica di rilievo laser scanner. Inoltre è stato possibile definire quale calcolo teorico approssimativo dell’errore può essere funzionante per il caso della porta di San Leo e per altri casi simili.
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Fantini, Massimiliano <1973&gt. "Strumenti e metodi per la progettazione industriale applicati alla conservazione e valorizzazione dei beni culturali." Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2007. http://amsdottorato.unibo.it/140/1/tesi_dott_fantini.pdf.

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Fantini, Massimiliano <1973&gt. "Strumenti e metodi per la progettazione industriale applicati alla conservazione e valorizzazione dei beni culturali." Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2007. http://amsdottorato.unibo.it/140/.

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Pedrinolli, Licia <1990&gt. "La protezione e la tutela dei beni culturali in Trentino durante la Seconda Guerra Mondiale." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2015. http://hdl.handle.net/10579/7272.

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Abstract:
La mia tesi approfondisce il tema della protezione e della tutela del patrimonio storico artistico trentino durante la seconda guerra mondiale dai pericoli bellici quali incursioni aeree, bombardamenti e furti commessi dai tedeschi. L’elaborato si basa sulle informazioni ricavate dalla documentazione prodotta dalla Soprintendenza ai Monumenti e alle Gallerie di Trento e dal Ministero dell’Educazione Nazionale. Innanzitutto viene ricostruita la storia della Soprintendenza ai Monumenti e alle Gallerie di Trento e descritta l’azione svolta dai Soprintendenti che si sono susseguiti nella direzione dell’istituzione in questione. In seguito vengono esposte le principali misure di protezione antiaerea adottate per tutelare i monumenti, gli edifici di culto e le opere d’arte in particolare della città di Trento, attraverso alcuni elenchi che riportano i singoli interventi sul patrimonio culturale e la descrizione di alcuni depositi adibiti a rifugio per gli oggetti d’arte. Per completare il quadro vengono trattati anche i danni di guerra che i bombardamenti alleati causarono sulla città nonostante i provvedimenti presi in precedenza. Infine si esamina, riguardo alle esportazioni illecite effettuate dai tedeschi in tempo di guerra, il caso di un dipinto, originariamente appartenuto alla collezione trentina della famiglia Salvadori, che fu trasferito in Germania con un sistema di vendita irregolare che in relazione ad altri casi presi come esempio risultava comune.
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Trusinova, Lucia <1990&gt. "La protezione dei beni culturali nei conflitti armati: Il caso del Museo Nazionale di Beirut." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2019. http://hdl.handle.net/10579/14391.

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Abstract:
L’elaborato di studio ha lo scopo di analizzare la situazione del patrimonio culturale del Libano durante la guerra civile negli anni 1975-1990, in particolare la collezione dei reperti archeologici custoditi nel Museo Nazionale di Beirut e il ruolo di quest’ultimo durante e dopo il conflitto, soprattutto nel processo di riconciliazione con il passato. Si intraprenderà questo percorso trattando nel Primo Capitolo quelle che sono le fonti giuridiche, ovvero dapprima tutti gli strumenti giuridici (a carattere universale e non), che concorrono alla protezione del patrimonio culturale in caso di conflitto armato, ma anche strumenti applicabili in situazione di pace, per poi proseguire analizzando la normativa libanese relativa alla tutela dei beni culturali. Nel Secondo Capitolo vengono affrontati, con una breve analisi, i principali strumenti giuridici a carattere internazionale applicabili in tale delicata situazione, ovvero la Convenzione dell’Aja del 1954, il suo Secondo Protocollo del 1999 e la Convenzione di Parigi del 1970, interrogandosi sull’esistenza di norme consuetudinarie in materia di protezione e restituzione di beni culturali e sugli aspetti positivi e negativi che da essi emergono. Il capitolo prosegue poi con un’attenta ricostruzione dell’evoluzione della legislazione sulla tutela del patrimonio culturale libanese. Inoltre, sempre nel Secondo Capitolo viene svolta una analisi della protezione tecnica delle istituzioni che custodiscono il patrimonio culturale durante conflitti armati, i relativi rischi e la adeguata preparazione ad affrontare le situazioni di eventi bellici. Il Terzo Capitolo, infine, affronta la questione della salvaguardia del patrimonio culturale in Libano durante la guerra civile con particolare riguardo al Museo Nazionale di Beirut.
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Bortolutti, Laura <1992&gt. "La lotta al traffico illecito di beni culturali attraverso il potenziamento del ruolo dei musei." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2021. http://hdl.handle.net/10579/19571.

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Abstract:
Prevenire il traffico illecito di beni culturali è una necessità fondamentale per la protezione del nostro patrimonio. Nonostante si tratti di un problema di lunga data, i livelli che il fenomeno ha raggiunto negli ultimi anni, soprattutto nelle zone colpite da conflitti armati e disastri naturali, è motivo di seria preoccupazione per la comunità internazionale. Oggi, il patrimonio culturale è costantemente a rischio: la sua distruzione, il furto, il saccheggio o il contrabbando nascono dal desiderio di ridurre in cenere la memoria collettiva e smembrare l’identità dei popoli. Il patrimonio culturale di un popolo rappresenta, infatti, la sua stessa essenza: sottrarre il patrimonio culturale di un popolo significa sottrarne anche l’identità. Attraverso la divulgazione e la sensibilizzazione sulla materia, il traffico illecito in questo campo può e deve essere fermato: a tale scopo è volto questo elaborato, il quale prenderà in esame gli strumenti attualmente disponibili per fronteggiare questa lotta, le principali organizzazioni e gli attori coinvolti –concentrandosi in particolare sul ruolo dei musei– e avanzando delle proposte da applicare in questo settore.
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Trocciola, Gaetano. "Il ruolo della co-produzione di servizi nella Pubblica Amministrazione: il sistema dei Beni Culturali." Doctoral thesis, Universita degli studi di Salerno, 2016. http://hdl.handle.net/10556/2295.

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Abstract:
2014-2015
This research project is aimed at exploring the rising role of service co-production in the public sector, with a focus on cultural heritage. In several countries, both in Europe and abroad, an increasing involvement of users in service co-production, at both the individual and the collective levels, could be identified. Eventually, co-production is intended at addressing the political, economic and social challenges which have been produced by the crisis of the welfare state. Since ‘70s, the scientific literature has widely discussed the distinguishing attributes of co-production in the fields of education, social services, health care, social safety, and environment protection, claiming that the involvement of users is crucial, on the one hand, to improve service quality, enhancing their ability to meet the growing expectations of users, and, on the other hand, to pave the way for increased sustainability, due to cost reduction and higher effectiveness. This thesis attempts to examine whether significant experiences of co-production have been realized in a particular public context, that is to say cultural heritage, which have been poorly analyzed through the lenses of co-production. Besides, it investigates what kinds of changes the involvement of users could generate on the cultural heritage management. This work is organized as follows. First of all, a brief introduction contextualizes the object of the research. Then, the research design is depicted; a mixed research method has been adopted, in line with the specific characteristics of this research project. In the first chapter, a narrative literature review has been performed, to describe the evolution of the co-production concept and to devise a theoretical framework aimed at providing several insights on the potential role of co-production in the process of public value creation. The second chapter focuses on the relationship between users and providers, examining the specific experiences of co-production experienced by the Royal Palace of Caserta, one of the most renowned cultural site of Italy and included among the UNESCO world heritage sites since 1997. The third chapter analyzes the contribution of service co-production for the purposes of protection and promotion of cultural heritage. The role of co-production is examined in light of the recent legislative reform of the Italian Ministry for cultural heritage and Tourism (MiBACT), which have provided the main cultural sites of Italy with an increased managerial autonomy. Conclusions summarized the role that information technologies and digital tools could play – especially in a social perspective – to pave the way for co-creating relationships, realizing the full potential of innovative forms of participation, including co-production. [edited by Author]
XIV n.s.
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Rosso, Beatrice <1994&gt. "Rilascio di fibre microplastiche nelle acque di scarico dei lavaggi domestici." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2019. http://hdl.handle.net/10579/14153.

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Abstract:
Nel seguente lavoro di tesi è stato approfondito il meccanismo di rilascio delle microplastiche di prodotti tessili commerciali durante il lavaggio. Nello specifico, è stato messo a punto un nuovo metodo analitico quantitativo, con un miglioramento relativo alla stima del numero delle fibre rilasciate e alla misurazione delle loro dimensioni, e qualitativo, relativo alla contemporanea valutazione della composizione delle suddette microfibre. Sono state effettuate sia delle simulazioni di lavaggio sia dei lavaggi in una lavatrice reale, per comprendere l’entità dell’impatto sull'ambiente. I campioni tessili e i prodotti domestici utilizzati (detersivo liquido e smacchiatore in gel e ammorbidente) sono commercialmente disponibili, proprio per rendere le simulazioni di lavaggio simili a quanto accade nella realtà. Dal punto di vista strumentale è stato utilizzato un Micro FT-IR (Fourier TransformInfraredSpectroscopy) per l’analisi quantitativa (conta e analisi delle dimensioni in lunghezza e larghezza) e qualitativa (analisi spettroscopica delle fibre, riconoscimento dei polimeri che compongono le microplastiche). Successivamente i campioni sono stati anche analizzati con il microscopio a scansione elettronica (SEM) presso il Centro di Ricerca e Sviluppo Reckitt Benkiser di Mira (Venezia) per confermare la morfologia e l’aspetto superficiale delle fibre microplastiche precedentemente osservate. Le operazioni di lavaggio, purificazione e filtrazione sono stati effettuate all’interno della Clean Room (Ca’ Foscari, Venezia) in modo da minimizzare ogni fonte di contaminazione esterna. Infine, dai risultati è stato possibile comprendere quale combinazione di lavaggio e come le dinamiche della lavatrice condizionino il rilascio delle microplastiche, confermare la composizione chimica di ogni campione di tessuto e ottenere maggiori informazioni sulla quantità di fibre rilasciate in ambiente, anche in relazione alla classe dimensionale.
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Soffrizzi, Caterina <1993&gt. "Impronta di carbonio dei menu proposti nella mensa ESU di Venezia." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2019. http://hdl.handle.net/10579/15232.

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Abstract:
Il presente lavoro di tesi ha previsto lo sviluppo di un database delle emissioni di gas ad effetto serra (espresse in CO2 equivalenti) per diversi prodotti alimentari, costruito sulla base dei dati disponibili in letteratura. A tal fine è stata condotta una review bibliografica degli studi disponibili in banche dati quali Scopus, Google scholar, ecc. che riportano dati di emissione di gas ad effetto serra per diverse tipologie di prodotti alimentari. Le parole chiave utilizzate per la ricerca sono state: “carbon footprint”, “food’s carbon footprint”, “environmental impact of food” e i dati raccolti sono stati successivamente elaborati al fine di definire un unico fattore di emissione per ciascun prodotto alimentare. Il database così costruito è stato quindi utilizzato per calcolare l’impronta di carbonio dei diversi piatti del menù invernale serviti nelle mense ESU di Venezia. Lo studio condotto in questa tesi è nato grazie alla collaborazione con Sarca Ristorazione, responsabile della gestione delle mense universitarie ESU di Venezia. Nello specifico, l’idea è nata dalla volontà di avere una maggior conoscenza degli impatti ambientali legati alla produzione delle pietanze servite al fine di guidare possibili miglioramenti futuri.
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Solci, Riccardo <1978&gt. "I beni relazionali nella ricerca sociologica: che cosa sono e quali effetti producono." Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2009. http://amsdottorato.unibo.it/2206/1/solci_riccardo_tesi.pdf.

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Abstract:
This paper studies relational goods as immaterial assets creating real effects in society. The work starts answering to this question: what kind of effects do relational goods produce? After an accurate literature examination we suppose relational goods are social relations of second order. In the hypotesis they come from the emergence of two distinct social relations: interpersonal and reflexive relations. We describe empirical evidences of these emergent assets in social life and we test the effects they produce with a model. In the work we focus on four targets. First of all we describe the emergence of relational goods through a mathematical model. Then we individualize social realities where relational goods show evident effects and we outline our scientific hypotesis. The following step consists in the formulation of empirical tests. At last we explain final results. Our aim is to set apart the constitutive structure of relational goods into a checkable model coherently with the empirical evidences shown in the research. In the study we use multi-variate analysis techniques to see relational goods in a new way and we use qualitative and quantitative strategies. Relational goods are analysed both as dependent and independent variable in order to consider causative factors acting in a black-box model. Moreover we analyse effects of relational goods inside social spheres, especially in third sector and capitalistic economy. Finally we attain to effective indexes of relational goods in order to compare them with some performance indexes.
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Solci, Riccardo <1978&gt. "I beni relazionali nella ricerca sociologica: che cosa sono e quali effetti producono." Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2009. http://amsdottorato.unibo.it/2206/.

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Abstract:
This paper studies relational goods as immaterial assets creating real effects in society. The work starts answering to this question: what kind of effects do relational goods produce? After an accurate literature examination we suppose relational goods are social relations of second order. In the hypotesis they come from the emergence of two distinct social relations: interpersonal and reflexive relations. We describe empirical evidences of these emergent assets in social life and we test the effects they produce with a model. In the work we focus on four targets. First of all we describe the emergence of relational goods through a mathematical model. Then we individualize social realities where relational goods show evident effects and we outline our scientific hypotesis. The following step consists in the formulation of empirical tests. At last we explain final results. Our aim is to set apart the constitutive structure of relational goods into a checkable model coherently with the empirical evidences shown in the research. In the study we use multi-variate analysis techniques to see relational goods in a new way and we use qualitative and quantitative strategies. Relational goods are analysed both as dependent and independent variable in order to consider causative factors acting in a black-box model. Moreover we analyse effects of relational goods inside social spheres, especially in third sector and capitalistic economy. Finally we attain to effective indexes of relational goods in order to compare them with some performance indexes.
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Girardini, Marco <1978&gt. "La gestione dei rifiuti in un'ottica di sviluppo sostenibile: aspetti tecnici e normativi per la valutazione della qualità dei processi di compostaggio e del compost: sistemi attuali e prospettive future." Doctoral thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2009. http://hdl.handle.net/10579/600.

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Greggio, Irene <1993&gt. "Studio sui materiali utilizzati nella stampa 3D per la conservazione dei manufatti artistici." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2018. http://hdl.handle.net/10579/12795.

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Abstract:
La seguente tesi si propone di analizzare i principali materiali utilizzati nelle tecnologie di stampa tridimensionale che hanno come fine il restauro di monumenti e manufatti artistici, successivamente a un invecchiamento termico e con un caso di studio reale.
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Girelli, Valentina Alena <1976&gt. "Tecniche digitali per il rilievo, la modellazione tridimensionale e la rappresentazione nel campo dei beni culturali." Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2007. http://amsdottorato.unibo.it/310/1/Girelli.pdf.

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Abstract:
Le soluzioni tecnologiche rese oggi disponibili dalle discipline della moderna Geomatica, offrono opportunità di grande interesse per il rilevamento nel settore dei Beni Culturali, sia per quanto riguarda il momento primario del rilievo, cioè la fase di acquisizione del dato metrico, sia per quanto concerne la questione della rappresentazione per oggetti di interesse archeologico, artistico, architettonico. Lo studio oggetto della presente tesi si propone, sulla base di numerose esperienze maturate nel corso del Dottorato dal Laboratorio di Topografia e Fotogrammetria del DISTART, di affrontare e approfondire le problematiche connesse all’utilizzo della fotogrammetria digitale e del laser a scansione terrestre per applicazioni nell’ambito dei Beni Culturali. La ricerca condotta è prettamente applicata, quindi è stata primaria l’esigenza di avere a disposizione reali casi di studio su cui sperimentare le tecniche di interesse; è però importante sottolineare che questo è un campo in cui ogni esperienza presenta proprie caratteristiche e peculiarità che la rendono interessante e difficilmente descrivibile con schemi convenzionali e metodologie standardizzate, quindi le problematiche emerse hanno di volta in volta indirizzato e spinto la ricerca all’approfondimento di certi aspetti piuttosto che altri. A tal proposito è stato evidenziato dalle esperienze effettuate che il campo dei Beni Culturali è forse il più emblematico delle potenzialità rese oggi disponibili dalle moderne tecnologie della Geomatica, e soprattutto dalle possibilità offerte da un approccio integrato e multi – disciplinare di tecniche e tecnologie diverse; per questo nell’Introduzione si è voluto sottolineare questo aspetto, descrivendo l’approccio metodologico adottato in molti lavori in contesto archeologico, che include generalmente diverse tecniche integrate tra loro allo scopo di realizzare in modo veloce e rigoroso un rilievo multi – scala che parte dal territorio, passa attraverso l’area del sito archeologico e degli scavi, ed arriva fino al singolo reperto; questo approccio è caratterizzato dall’avere tutti i dati e risultati in un unico e ben definito sistema di riferimento. In questa chiave di lettura l’attenzione si è poi focalizzata sulle due tecniche che rivestono oggi nel settore in esame il maggiore interesse, cioè fotogrammetria digitale e laser a scansione terrestre. La struttura della tesi segue le fasi classiche del processo che a partire dal rilievo porta alla generazione dei prodotti di rappresentazione; i primi due capitoli, incentrati sull’acquisizione del dato metrico, riguardano quindi da un lato le caratteristiche delle immagini e dei sensori digitali, dall’altro le diverse tipologie di sistemi laser con le corrispondenti specifiche tecniche; sempre nei primi capitoli vengono descritte le caratteristiche metodologiche e tecnico – operative e le relative problematiche delle due tipologie di rilievo. Segue un capitolo sulle procedure di calibrazione delle camere digitali non professionali, imperniato sull’utilizzo di software diversi, commerciali e sviluppati in house per questo scopo, prestando attenzione anche agli strumenti che essi offrono in termini di risultati ottenibili e di controllo statistico sugli stessi. La parte finale della tesi è dedicata al problema della rappresentazione, con l’obiettivo di presentare un quadro generale delle possibilità offerte dalle moderne tecnologie: raddrizzamenti, ortofoto, ortofoto di precisione e infine modelli tridimensionali foto – realistici, generati a partire sia da dati fotogrammetrici sia da dati laser.
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Girelli, Valentina Alena <1976&gt. "Tecniche digitali per il rilievo, la modellazione tridimensionale e la rappresentazione nel campo dei beni culturali." Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2007. http://amsdottorato.unibo.it/310/.

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Abstract:
Le soluzioni tecnologiche rese oggi disponibili dalle discipline della moderna Geomatica, offrono opportunità di grande interesse per il rilevamento nel settore dei Beni Culturali, sia per quanto riguarda il momento primario del rilievo, cioè la fase di acquisizione del dato metrico, sia per quanto concerne la questione della rappresentazione per oggetti di interesse archeologico, artistico, architettonico. Lo studio oggetto della presente tesi si propone, sulla base di numerose esperienze maturate nel corso del Dottorato dal Laboratorio di Topografia e Fotogrammetria del DISTART, di affrontare e approfondire le problematiche connesse all’utilizzo della fotogrammetria digitale e del laser a scansione terrestre per applicazioni nell’ambito dei Beni Culturali. La ricerca condotta è prettamente applicata, quindi è stata primaria l’esigenza di avere a disposizione reali casi di studio su cui sperimentare le tecniche di interesse; è però importante sottolineare che questo è un campo in cui ogni esperienza presenta proprie caratteristiche e peculiarità che la rendono interessante e difficilmente descrivibile con schemi convenzionali e metodologie standardizzate, quindi le problematiche emerse hanno di volta in volta indirizzato e spinto la ricerca all’approfondimento di certi aspetti piuttosto che altri. A tal proposito è stato evidenziato dalle esperienze effettuate che il campo dei Beni Culturali è forse il più emblematico delle potenzialità rese oggi disponibili dalle moderne tecnologie della Geomatica, e soprattutto dalle possibilità offerte da un approccio integrato e multi – disciplinare di tecniche e tecnologie diverse; per questo nell’Introduzione si è voluto sottolineare questo aspetto, descrivendo l’approccio metodologico adottato in molti lavori in contesto archeologico, che include generalmente diverse tecniche integrate tra loro allo scopo di realizzare in modo veloce e rigoroso un rilievo multi – scala che parte dal territorio, passa attraverso l’area del sito archeologico e degli scavi, ed arriva fino al singolo reperto; questo approccio è caratterizzato dall’avere tutti i dati e risultati in un unico e ben definito sistema di riferimento. In questa chiave di lettura l’attenzione si è poi focalizzata sulle due tecniche che rivestono oggi nel settore in esame il maggiore interesse, cioè fotogrammetria digitale e laser a scansione terrestre. La struttura della tesi segue le fasi classiche del processo che a partire dal rilievo porta alla generazione dei prodotti di rappresentazione; i primi due capitoli, incentrati sull’acquisizione del dato metrico, riguardano quindi da un lato le caratteristiche delle immagini e dei sensori digitali, dall’altro le diverse tipologie di sistemi laser con le corrispondenti specifiche tecniche; sempre nei primi capitoli vengono descritte le caratteristiche metodologiche e tecnico – operative e le relative problematiche delle due tipologie di rilievo. Segue un capitolo sulle procedure di calibrazione delle camere digitali non professionali, imperniato sull’utilizzo di software diversi, commerciali e sviluppati in house per questo scopo, prestando attenzione anche agli strumenti che essi offrono in termini di risultati ottenibili e di controllo statistico sugli stessi. La parte finale della tesi è dedicata al problema della rappresentazione, con l’obiettivo di presentare un quadro generale delle possibilità offerte dalle moderne tecnologie: raddrizzamenti, ortofoto, ortofoto di precisione e infine modelli tridimensionali foto – realistici, generati a partire sia da dati fotogrammetrici sia da dati laser.
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Balistreri, Luana Francesca <1983&gt. "Il traffico illecito transnazionale dei beni culturali. Il contenzioso sulla restituzione all'Italia della "Venere" di Morgantina." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2013. http://hdl.handle.net/10579/2453.

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Abstract:
L'oggetto della mia tesi è il lungo contenzioso internazionale sulla restituzione della Venere di Morgantina tra lo Stato italiano e il Museo Getty di Malibù. Questo costituisce senza alcun dubbio una delle più interessanti vicende annoverabili a questioni di natura giuridica e diplomatica, non solo perché a seguito di uno dei più grandi furti archeologici di tutti i tempi, data la valenza storica-artistica ed il valore economico del reperto, ma soprattutto perché ha chiarito al mondo intero il modo di operare di una tra le più grandi istituzioni museali. Questi ed altri motivi mi hanno così spinto ad indagare sulle condizioni attuali in materia di traffico transnazionale di beni culturali, concentrandomi soprattutto sul complesso ed articolato sistema di norme di diritto internazionale e sul ruolo assunto dai musei, a partire dalla vicenda trattata.
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