Journal articles on the topic 'Frazioni'

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1

Giuseppe Landi, Angelo. "San Francesco in Borgo d'Arquata e il suo convento. Strategie per la tutela dopo i danni del sisma." TERRITORIO, no. 96 (September 2021): 32–47. http://dx.doi.org/10.3280/tr2021-096003.

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Abstract:
Il sisma del 2016 tra Umbria e Marche ha causato estesi danni nel territorio di Arquata del Tronto, anche sul variegato patrimonio di edifici religiosi. Il complesso di S. Francesco, nella frazione di Borgo, ha subito crolli significativi, in particolare il collasso della copertura: la chiesa, la più ampia nel territorio comunale, in posizione baricentrica rispetto alle numerose frazioni, e di proprietà comunale, sarà tra i primi edifici a essere restaurati e restituiti alla comunità locale. Il corpus di rilievi, di studi e le prime indagini diagnostiche hanno permesso di rivelare tracce di una storia costruttiva particolarmente significativa e al contempo di indirizzare le scelte strategiche per il restauro della chiesa e del complesso conventuale.
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Bedocchi, Edmondo. "Nota sulle frazioni continuep-adiche." Annali di Matematica Pura ed Applicata 152, no. 1 (December 1988): 197–207. http://dx.doi.org/10.1007/bf01766149.

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3

Martin, A. C., and C. M. Samama. "Farmaci derivati dal plasma: frazioni coagulanti e anticoagulanti." EMC - Anestesia-Rianimazione 19, no. 4 (November 2014): 1–11. http://dx.doi.org/10.1016/s1283-0771(14)68866-6.

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4

Mastrelli, Alberto Carlo. "Denominatori, divisori e multipli." Linguistica 31, no. 1 (December 1, 1991): 291–94. http://dx.doi.org/10.4312/linguistica.31.1.291-294.

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Abstract:
Come è noto in matematica vi sono tre operazioni che consistono nel ricercare il massimo comun divisore, il minimo denominatore comune e il minimo comune multiplo: nella prima operazione si cerca il maggiore fra i multipli comuni a due o più numeri, nella seconda si cerca il minimo multiplo comune dei denomiriatori di due o piu frazioni, nella terza si cerca il piu piccolo tra i numeri divisibili per tutti i numeri dati.
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5

Baldini, Monica. "Dal passato al presente: recenti trasformazioni di una frazione nel Bolognese." SOCIOLOGIA URBANA E RURALE, no. 92 (February 2011): 70–82. http://dx.doi.org/10.3280/sur2010-092006.

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Abstract:
Il presente contributo presenta un particolare aspetto del lavoro di ricerca intrapreso durante la tesi di Dottorato in Sociologia presso la Facoltŕ di Scienze Politiche di Bologna. Il lavoro di ricerca č stato sostenuto dalla collaborazione con il Comune di Argelato: tale volontŕ di cooperare nasce col comune obiettivo di studiare il fenomeno di diffusione urbana che da anni coinvolge la cittŕ di Bologna e i suoi comuni dell'hinterland e che in particolare ha visto nel comune di Argelato e in una delle sue maggiori frazioni, quella di Funo, uno degli attori privilegiati di questo fenomeno.
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6

Busnach, Ghil. "Che spazio c'è per l'aferesi terapeutica in nefrologia? I trial di aferesi terapeutica in nefrologia." Giornale di Clinica Nefrologica e Dialisi 25, no. 4_suppl (July 23, 2013): S46—S48. http://dx.doi.org/10.33393/gcnd.2013.1091.

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Abstract:
L'aferesi (AT) è una procedura terapeutica usata per trattare diverse patologie, mediante la rimozione in toto o in maniera selettiva del plasma o di alcune frazioni plasmatiche. In letteratura, l'uso dell'AT è spesso criticato per la qualità generalmente bassa dell'evidenza. Una revisione sistematica della letteratura permette di osservare un generale incremento delle pubblicazioni riguardanti l'AT, ma con un inadeguato incremento dei trial clinici randomizzati e controllati (RCT). In ambito nefrologico, i RCT in corso hanno sempre una numerosità piuttosto ridotta, mettendo, quindi, in discussione la loro reale capacità di determinare l'efficacia dell'AT come opzione terapeutica. È stata effettuata una ricerca sul database ClinicalTrials.gov che ha permesso di documentare gli studi RCT in corso nel 2012 in ambito nefrologico, che sono principalmente orientati al trattamento di 1) glomerulopatie, 2) trapianto renale e 3) nefropatie secondarie e alla valutazione di singole tecniche di AT.
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Pederzani, Ivana. "Parrocchie povere della Bergamasca tra antico regime e Restaurazione. Aspetti economici e disciplinari." STORIA IN LOMBARDIA, no. 1 (July 2021): 44–66. http://dx.doi.org/10.3280/sil2020-001002.

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Abstract:
Attraverso l'analisi della struttura beneficiale della diocesi l'autrice ricostruisce i nessi tra vita religiosa e debolezza economica nella Bergamasca tra Sette e Ottocento in una varietà di situa-zioni locali. Ad eccezione di qualche rara zona o di importanti centri borghigiani, non manca-vano nella pianura, dominata da salariati agricoli poveri e analfabeti, cure mercenarie.- cioè con parroco salariato e senza un'adeguata dotazione beneficiale - di elezione popolare e con qual-che centinaia di fedeli o poco più. Esse erano più numerose in montagna e nelle valli quale esi-to della tendenza della popolazione locale a rendere capillare il servizio religioso costruendo luoghi di culto anche nelle frazioni più isolate. In queste parrocchie le comunità, che detenevano antichi diritti di patronato, per la nomina del pastore si erano viste spesso costrette a stipula-re contratti "a termine" con sacerdoti senza regolare investitura ecclesiastica. La debolezza eco-nomica rese difficile in età napoleonica applicare la riforma parrocchiale nei suoi aspetti eco-nomici e disciplinari e cioè in materia di dotazioni beneficiali, ordinazioni sacerdotali, concorsi vescovili.
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8

Murray, Harrison Alexandra. "Il modello a sandwich dell'azione terapeutica: "musica e danza" nella terapia con il bambino traumatizzato." RICERCA PSICOANALITICA, no. 3 (September 2012): 9–24. http://dx.doi.org/10.3280/rpr2012-003002.

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Abstract:
Quest'articolo rappresenta un tentativo di integrare l'attuale teoria dello sviluppo e la teoria psicoanalitica, nello studio dell'azione terapeutica. Io spiego l'azione terapeutica come qualcosa che si svolge simultaneamente in domini multipli. Perciň, il "modello a sandwich" aggiunge due domini a quello di cui si occupa la teoria psicoanalitica. Questi domini aggiunti non descrivono il cambiamento in termini lineari, perché ubbidiscono ai principi generali dei sistemi non lineari. Essi tematizzano differenti livelli temporali. Invece di spiegare i cambiamenti che avvengono nel corso di minuti, ore e anni, descrivono quelli che avvengono in tempi molto lunghi e molto brevi: secoli, secondi e frazioni di secondo. I tempi molto lunghi descrivono, per esempio, la formazione dei fiumi. Quelli molto brevi, invece, descrivono i micro-processi di interazione della coppia analitica; una scala temporale molto piů breve rispetto ai tempi necessari per l'articolazione delle parole, pertanto un livello non verbale. Si tratta di quella che si potrebbe chiamare "la musica e la danza" dell'azione terapeutica. La mia tesi č che includere questi domini addizionali possa migliorare la comprensione dell'azione terapeutica.
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9

Gedda, Luigi. "Come Nacque l'Istituto Mendel." Acta geneticae medicae et gemellologiae: twin research 46, no. 3 (July 1997): 129–33. http://dx.doi.org/10.1017/s0001566000000532.

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Abstract:
Nelle aule delle Università di Pavia, Milano e Torino che ho frequentato a motivo dei continui spostamenti della mia famiglia ho trascorso e concluso il mio “curriculum” conseguendo la laurea in Medicina nel 1927 e poi la Libera Docenza in Patologia Speciale Medica nel 1931.Nel mio trasferimento a Roma ebbi l'intuizione della Genetica studiando i caratteri somatici di una coppia di gemelli identici osservandone la concordanza contemporanea caratteristica ed in particolare la concordanza anche quantitativa di polimorfismi ematici, in particolare delle frazioni del glutatione ematico. Le concordanze nei gemelli monozigotici mi aprirono la strada alla genetica. Questo avvenne nel 1933.Nel 1938, ebbi occasione di conoscere Madre Luisa Tincani che avendo fondato un Istituto Superiore parificato per religiose si trovava in difficoltà perché avrebbe dovuto rispettare il decreto del Governo fascista sull'insegnamento delle leggi razziali. Ritenni che avrei potuto aggirare l'ostacolo insegnando a quelle religiose le leggi di Mendel che sono il punto di partenza per lo studio di ogni carattere ereditario normale o patologico.Quel mio corso andò benissimo in quanto insegnai non solo le leggi di Mendel ma conobbi la figura di un grande personaggio sacerdote, confessore dei prigionieri nel carcere dello Spielberg e Abate che, nel giardino del convento conduceva le sue esperienze che ebbero come oggetto principale il pisum sativum. cioè il pisello.Mentre andavo approfondendo la mia conoscenza dell'Abate agostiniano Gregorio Mendel mi sorprendevo che a Roma non ci fosse nessuna traccia di lui. Di qui nacque l'idea di creare in Roma un Istituto dedicato alla Genetica che portasse il suo nome anche perché questa scienza aveva, nel frattempo, fatto dei passi giganteschi, per cui progettai di costruire nelle adiacenze della Università “La Sapienza” un Istituto che portasse il nome di Mendel (Fig. 1).
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Sciomer, Susanna, and Federica Moscucci. "Menopausa e rischio cardiovascolare: come educare le donne alla prevenzione." CARDIOLOGIA AMBULATORIALE 30, no. 1 (May 31, 2022): 31–33. http://dx.doi.org/10.17473/1971-6818-2022-1-7.

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Abstract:
La menopausa costituisce un momento cruciale della vita della donna non solo dal punto di vista riproduttivo ma anche dal punto di vista fisiopatologico. Il calo della produzione ovarica di estrogeni determina una ridotta stimolazione di beta recettori endoteliali e miocardici che sono alla base di processi patologici quali le alterazioni del microcircolo coronarico o lo scompenso cardiaco a frazione d’eiezione preservata. Tali alterazioni si associano a quelle indotte da altri fattori di rischio cardiovascolare. È fondamentale in tale contesto prendere coscienza e trattare i fattori di rischio classici e quelli genere-specifici per non favorire l’insorgenza di patologie che incidono sugli eventi, sulla qualità della vita e sui costi sanitari.
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D'Aurizio, Leandro, and Giuseppe Ilardi. "Occupazione e investimenti nel Mezzogiorno: il ruolo delle imprese del Centro Nord." QA Rivista dell'Associazione Rossi-Doria, no. 2 (July 2012): 93–123. http://dx.doi.org/10.3280/qu2012-002004.

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Abstract:
Occupazione e investimenti nel Mezzogiorno: il ruolo delle imprese del Centro Nord I flussi di risorse diretti dall'esterno negli stabilimenti industriali del Mezzogiorno d'Italia sono stati stabilmente rilevanti nel corso degli anni. Essi hanno rappresentato nell'industria il 20% degli addetti e un quarto degli investimenti. Questi flussi sono ricostruiti tramite l'indagine sulle imprese Invind condotta dalla Banca d'Italia, colmando una lacuna dei Conti nazionali. Gli incentivi pubblici volti a stimolare lo sviluppo industriale del Mezzogiorno valgono una frazione modesta degli investimenti e sono importanti solo per le imprese locali. Gli anni 2007-2009, toccati dalla crisi economica, hanno visto la riduzione dell'importanza delle imprese del Centro Nord nello sviluppo industriale del Sud e Isole.
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Steinman, Alan D., C. David McIntire, Stanely V. Gergory, and Gary A. LAmberti. "EFFECTS OF IRRADIANCE AND FRAZING ON LOTIC ALGAL ASEMBLAGES." Journal of Phycology 25, no. 3 (September 1989): 478–85. http://dx.doi.org/10.1111/j.1529-8817.1989.tb00253.x.

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Moreira Peres, Maria De Fátima, and Mirta Yáñez. "Mirta yáñez: a literatura de autoria feminina em cuba." Pontos de Interrogação — Revista de Crítica Cultural 2, no. 1 (September 27, 2015): 302. http://dx.doi.org/10.30620/p.i..v2i1.1545.

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Abstract:
ResumoA entrevista abaixo é fruto de um encontro com a escritora cubana Mirta Yáñez, quando esteve no Brasil em 2010. Com 36 publicações, já foi premiada diversas vezes, inclusive com o prêmio Förderpreis der Iniciative LiBeraturpreis, em Frankfurt, Alemanha, no ano de 2001. Quem vê aquela mulher pequena, frazina, mas extremamente bem articulada e muito atenciosa com todos, não imagina a sua grandeza e contribuição para a literatura cubana e mundial. Ela conta, nessa entrevista, um pouco da sua produção literária.Palavras-chaveLiteratura. Cuba. Mulheres. Poesia. Hispânicas.
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Raddino, Riccardo, Angelica Cersosimo, Alfio Ernesto Bianchi, and Antonio Maggi. "Effetti della malattia tiroidea sul sistema cardiovascolare." CARDIOLOGIA AMBULATORIALE 30, no. 2 (October 14, 2021): 115–22. http://dx.doi.org/10.17473/1971-6818-2021-2-4.

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Abstract:
Gli ormoni tiroidei hanno un impatto significativo sulla funzione e sulla struttura cardiaca. Gli effetti cardiaci intracellulari dell’ormone tiroideo T3 si esplicano attraverso due meccanismi: genomico e non genomico, mentre la definizione di ipertiroidismo o di ipotiroidismo si basa sui livelli sierici di TSH e di concentrazioni libere degli ormoni T3 e T4 (FT3, FT4).L’ipertiroidismo è caratterizzato da un aumento della frequenza cardiaca a riposo, del volume sanguigno, della gittata sistolica, della contrattilità miocardica, della frazione di eiezione e da un miglioramento del rilassamento diastolico. L’ipotiroidismo è associato a una ridotta gittata cardiaca a causa del ridotto rilassamento della muscolatura liscia vascolare e della ridotta disponibilità di ossido nitrico endoteliale con conseguente rigidità arteriosa, aumento della resistenza vascolare sistemica e minor ritorno venoso. In considerazione degli effetti dell’ormone T3 sui cardiomiociti e sulla fisiologia cardiovascolare e metabolica, sarebbe indicata una precoce ricerca sierica dei valori di TSH, FT3 e FT4 in tutti quei pazienti con disfunzione diastolica, fibrillazione atriale, PAH, blocchi atrioventricolari, così da garantire un trattamento precoce che può invertire l’evoluzione clinica e prevenire, così, il rischio di morte cardiovascolare.
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Calvé Mascarell, Óscar. "Vincent Ferrer’s Vision: Oral Traditions, Texts and Imagery." Religions 13, no. 10 (October 9, 2022): 940. http://dx.doi.org/10.3390/rel13100940.

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Abstract:
All stories vary depending on the channel through which they are presented. In the Late Middle Ages, the transmission of a single fact or event differed significantly according to the means of communication. Since at least 1408, Dominican preacher Saint Vincent Ferrer (c. 1350–1419) used to talk, in some sermons, about the vision experienced by a nameless friar who, being healed in extremis by Christ, preached the arrival of Antichrist afterward. In 1412, Ferrer wrote a letter addressed to pope Benedict XIII including the story of this ecstasy, though with some changes. In 1429, in the parish church of Santa Maria Assunta (frazione Stella, Macello, Piedmont) the earliest depiction of this legendary episode was made. Ferrer was explicitly identified for the first time as the unknown friar mentioned in his sermons from 1408. Extraordinarily, a picture of the friar’s figure appeared beside a literal copy of some passages from Ferrer’s letter to Benedict XIII, incorporated in the same frescoes. This rich documentation reveals the importance of interactions between sermons, texts and images in shaping the narrative of Vincent Ferrer’s vision and its later memory.
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Francescato, Giuseppe. "A proposito del suffisso – eo." Linguistica 25, no. 2 (December 1, 1985): 3–17. http://dx.doi.org/10.4312/linguistica.25.2.3-17.

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Abstract:
Recentemente la mia attenzione è stata richiamata sulla presenza di alcuni esempi di parole derivate, formate col suffisso -eo, nel linguaggio di un informatore in una località margina- 1e del Friuli (Villanova, frazione di s. Giorgio di Nogaro). Si tratta di esempi come sgurlèo, remenèo, ciulèo, ecc., cioè - già a prima vista - di esempi paralleli a quelli derivati col suffisso -io nell'italianQ standard: mormorì, calpestìo, fruscìo, ecc. E' interessante notare.subito che G. De Leidi, nel suo accuratissimo. studio (pubblicato postumo) sui suffissi nel friulano (1984), pur esaminando un numero elevato di suffissi (160) non fa alcuna menzione di -eo, e questo benchè nel vocabolario friulano conosciuto con il neme di il nuovo Pirona figuri, fra le "giunte e correzioni« (p. 1389) un esempio pure derivato , con -eo (ranganèo), che rientra appunto nella categoria degli esempi che ci interessano. Questo serve comunque a dimostrare la scarsità di documentazione relativa a tale suffisso, visto cheuno studioso diligente come appunto De Leidi si è potuto lasciar sfuggire quest'unico esempio che fino ad ora era, per così dire, ufficialmente conosciuto, in quanto registrato da quello che è il vocabolario friulano per antonomasia.
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Iannacito-Provenzano, Roberta. "CENNI SULLA FRASE IPOTETICA IN DUE DIALETTI DELL' ALTO MOLISE." Forum Italicum: A Journal of Italian Studies 39, no. 2 (September 2005): 498–519. http://dx.doi.org/10.1177/001458580503900210.

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Abstract:
Quest'articolo consiste nel fornire un quadro descrittivo delle diverse configurazioni del periodo ipotetico in alcuni dialetti molisani della zona isernina. I dialetti rappresentativi in esame appartengono a Villa San Michelle (frazione del comune di Vastogirardi) e a Forli del Sannio, due località nella zona isernina. Si mira a colmare le lacune in questo campo presentando i vari costrutti riscontrati prima di tutto in una serie di registrazioni basate sulla ricerca sul campo a Villa San Michele e, in secondo luogo, esaminando le frasi ipotetiche, che dovrebbero essere riflessioni autentiche del parlato, incluse in alcune commedie scritte dal noto commediografo, pittore, poeta e maestro Antonio Angelone (1933) nel dialetto forlivese. In primo luogo vengono trattate le frasi ipotetiche della realtà che comunque non presentano straordinarie varianti a confronto con il generale assetto linguistico delle zone contigue. In seguito si indaga in maniera approfondita sulla frase ipotetica dell'irrealtà nei dialetti in esame e si presentano dieci configurazioni diverse per questo tipo. Per quanto riguarda il periodo ipotetico dell'irrealtà nel passato vengono esaminate in modo dettagliato anche le varie combinazioni con l'imperfetto dell'indicativo, caratteristica normale in questa zona.
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Madrignani, Luca. "Il partigiano, la spia, il boia, il rinnegato. Il caso Castellucci-Cabrelli e la polemica contro la "vulgata"." HISTORIA MAGISTRA, no. 7 (November 2011): 25–41. http://dx.doi.org/10.3280/hm2011-007004.

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Abstract:
All'alba del 22 luglio del 1944, ad Adelano, frazione del Comune di Zeri, nell'Alta Lunigiana, fu eseguita la sentenza di condanna a morte, tramite fucilazione, di Dante Castellucci «», Comandante partigiano del Battaglione Garibaldi "Guido Picelli". Contro di lui, durante un processo imbastito il giorno precedente da un improvvisato tribunale di guerra, erano state mosse imputazioni, peraltro infondate, di tradimento e sabotaggio. Secondo i suoi accusatori, egli era responsabile di aver sottratto materiali e denaro a tre aviolanci alleati destinati ad altre formazioni e di aver costretto con la forza alcuni suoi uomini a dichiarare il falso in merito alla vicenda. Quasi vent'anni dopo, nel 1963, alla memoria di Dante Castellucci fu conferita una Medaglia d'argento al Valor Militare, con l'impropria motivazione secondo la quale «scoperto dal nemico, si difendeva strenuamente; sopraffatto e avendo rifiutato di arrendersi, veniva ucciso sul posto». La tragica morte di Castellucci č stata oggetto di una, spesso additata ad una non meglio precisata "vulgata resistenziale" di impronta comunista. Utilizzando una documentazione in gran parte inedita, nelle pagine seguenti verrŕ analizzata la vicenda biografica di Antonio Cabrelli «», che fu il principale accusatore di «». Il "caso-limite" di Cabrelli servirŕ a confutare l'esistenza di una strategia di occultamento, orchestrata dalla dirigenza del Pci per non far emergere la veritŕ dei fatti.
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Bendall, Victor I., and Robert Roe. "Chemistry: Stoichiometry and Chemistry: Acids and Bases ( Frazin, J. and partners)." Journal of Chemical Education 63, no. 8 (August 1986): A204. http://dx.doi.org/10.1021/ed063pa204.

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Korostenskienė, Julija. "APIE KAI KURIAS LIETUVIŲ KALBOS VEIKSMAŽODŽIŲ PRIEŠDĖLIŲ YPATYBES." Verbum 6, no. 6 (December 4, 2015): 95. http://dx.doi.org/10.15388/verb.2015.6.8811.

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Abstract:
Šiame straipsnyje lietuvių kalbos veiksmažodžio priešdėliai tirti remiantis Peterio Svenonio meto­dologija. Lietuvių kalbos priešdėliai pasižymi tuo, kad juose sangrąžos dalelytė -si- juda iš veiksma­žodžio galo į poziciją tarp priešdėlio ir veiksmažodžio, tačiau tokia sangrąžos vieta bei priežastys, kodėl sangrąža nekyla virš tam tikros ribos sintaksiniame medyje, lieka neaiškios.Straipsnyje pirmiausia atskleidžiamas frazinis visų lietuvių kalbos veiksmažodžio priešdėlių statusas. Toliau, taikant Svenonio kriterijus, priešdėliai suskirstomi į dvi grupes: leksinius ir super­leksinius priešdėlius. Leksiniai priešdėliai kilo iš prielinksnių: jie gali suteikti tiek tiesioginę, tiek perkeltinę reikšmę. Superleksiniai priešdėliai kilo iš dalelyčių: jie gali eiti prieš leksinius priešdėlius sintaksiniame medyje, o jų perteikiama reikšmė nebūna perkeltinė. Remiantis Aleco Marantzo (1988) idiomos konstravimo principu, parodoma, kad sintaksiniame medyje leksiniai priešdėliai atsiran­da (angl. merge) po veiksmažodžio, tačiau juda į poziciją prieš veiksmažodį, kad įgautų rezultato reikšmę, o superleksiniai priešdėliai atsiranda prieš veiksmažodį. Skirtinga priešdėlių atsiradimo vieta paaiškina sangrąžos vietą veiksmažodžio struktūroje: sangrąža visuomet lieka veiksmažodžio komplekso viduje kaip fizinis veiksnio pėdsakas (angl. trace).
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Gambelli, Giancarlo, Michele Paradiso, Elisabetta Amici, Antonio Terranova, Paolo G. Pino, and Pio Caso. "Cardiopatia ipertensiva e insufficienza cardiaca con normale frazione di eiezione ventricolare sinistra. Ruolo dell’ecocardiografia convenzionale e di quella avanzata nella valutazione della disfunzione ventricolare sinistra." Journal of Cardiovascular Echography 22, no. 2 (June 2012): 74–90. http://dx.doi.org/10.1016/j.jcecho.2012.02.001.

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Harrell, T. Lynn, and Dana J. Ehret. "Lungfish tooth plates (Sarcopterygii, Dipnoi) from the Late Cretaceous (Santonian) Eutaw Formation of Alabama and Mississippi, USA." Journal of Paleontology 93, no. 3 (December 26, 2018): 531–42. http://dx.doi.org/10.1017/jpa.2018.91.

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Abstract:
AbstractLungfish are a poorly represented component of the Mesozoic fossil record in North America, as most lungfish fossils consist of rare, isolated dental plates that are of little diagnostic value due to their conservative nature. In eastern North America, the paucity of lungfish fossils in Late Cretaceous strata is further compounded by the occurrence of geologic units that are primarily marine in origin, unlike the Late Jurassic to mid-Cretaceous fluvial deposits of the American west that contain comparatively more specimens. Lungfish fossils from the eastern side of the Late Cretaceous Western Interior Seaway (Appalachia) have previously been reported from the Cenomanian Woodbine Formation of northeast Texas and the Campanian Mount Laurel Formation of New Jersey. Here we report two new occurrences of eastern North American lungfish tooth plates from the Santonian Eutaw Formation of Alabama and Mississippi. These two specimens are referred to Ceratodus frazieri Ostrom, 1970 and Ceratodus carteri Main et al., 2014, species that are better known from the mid-Cretaceous of the Western Interior of North America. This discovery is the first published record of lungfish of any age from the states of Alabama and Mississippi. It partially bridges the temporal gap in the fossil record between the Cenomanian lungfish of Texas and the Campanian lungfish of New Jersey and extends the biogeographic range of Late Cretaceous lungfish to the eastern Gulf Coastal Plain of the United States.
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Gratteri, Andrea. "Elezioni primarie e segretezza del voto: elementi pubblicistici ed associazionismo privato." Quaderni dell'Osservatorio elettorale QOE - IJES 55, no. 1 (June 30, 2006): 241–54. http://dx.doi.org/10.36253/qoe-12716.

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Abstract:
Lo scorso 16 ottobre più di settemila elettori si sono recati al seggio allestito dai partiti dell’Unione, hanno magari affrontato una lunga attesa, hanno sottoscritto una dichiarazione di adesione ad un progetto politico, hanno pagato almeno un euro quale contributo alle spese, si sono appartati dietro ad un paravento, hanno piegato la scheda elettorale e l’hanno inserita nell’urna senza apporvi alcun segno. Contemporaneamente altri novemila elettori compivano le stesse operazioni salvo invalidare la scheda. Il comportamento di questi elettori, che pure rappresentano una frazione minima di coloro che si sono espressi per scegliere il leader dell’Unione, mette in evidenza uno degli elementi di maggior delicatezza di una consultazione, come quella delle primarie, dove si possono distinguere due diversi atti politicamente significativi: prima, la decisione di partecipare al voto; poi, la scelta fra le diverse opzioni di voto. Cosa ha spinto allora quei sedicimila elettori ad esprimere un voto non valido? Si deve pensare che costoro siano portatori di un senso di appartenenza al progetto dell’Unione tanto elevato da voler partecipare alla consultazione pur non volendo sostenere nessuno dei candidati? Alcuni probabilmente hanno voluto esprimere questo loro giudizio, magari votando goliardicamente, per esempio, per Valentino Rossi. Altri elettori, però, hanno presumibilmente votato scheda bianca (o nulla) perché la loro assenza al seggio sarebbe stata notata: per una qualche ragione dovevano esserci. Da queste prime considerazioni emerge il problema inestricabile di tutte quelle consultazioni in cui partecipazione e non partecipazione sono espressive di un comportamento connotato politicamente, come avviene ormai “tradizionalmente” in occasione dei referendum abrogativi. In questo caso solo la maturità della comunità politica e la diffusa legalità del sistema possono essere invocate per mitigare l’incidenza di pressanti forme di controllo (sociale e personale) e di indebite interferenze sulla partecipazione che, di fatto, limitano la libertà del voto. È pertanto evidente che la questione della segretezza del voto è di rilevante interesse anche per le consultazioni prive di ufficialità. In occasioni di questo genere la segretezza del voto può, perlomeno, attenuare le eventuali pressioni subite da chi, controvoglia, si è magari recato comunque al seggio.
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Piccinelli, Marco, and Pierluigi Politi. "Elementi per una valutazione epidemiologica dell'attività di un Servizio Psichiatrico di Diagnosi e Cura." Epidemiologia e Psichiatria Sociale 1, no. 3 (December 1992): 165–75. http://dx.doi.org/10.1017/s1121189x00006722.

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Abstract:
RiassuntoScopo - Analizzare l'attività del Servizio Psichiatrico di Diagnosi e Cura di Pavia nel periodo compreso tra il 1978 (anno dell'apertura del servizio) ed il 1990. Disegno - Analisi retrospettiva dei dati contenuti in un archivio computerizzato, nel quale, a partire dal 1978, sono state raccolte informazioni relative alle caratteristiche socio-demografiche e nosologiche dei pazienti ricoverati, nonché alia modalità ed all'andamento dei ricoveri. Setting - Il Servizio Psichiatrico di Diagnosi e Cura di Pavia, il cui bacino di utenza è costituito dall'ULSS 77, comprendente la città di Pavia e 61 comuni limitrofi. Principali indici utilizzati - Per ciascun anno considerato sono stati ricavati: indicatori d'uso (primi ricoveri, ricoveri complessivi, giornate di degenza, pazienti ricoverati); presenza media giornaliera e media annuale dei massimi mensili di pazienti ricoverati; indicatori d'intensita d'uso o di flusso (degenza media, indice di occupazione media dei posti-letto, indice di turnover, indice di rotazione dei posti-letto). La produttivita del servizio è stata indagata utilizzando il monogramma di Barber. Risultati - Tra il 1978 ed il 1983 si è verificato un progressivo incremento nel numero dei pazienti ricoverati, dei ricoveri complessivi e delle giornate di degenza; è seguito un periodo stazionario protrattosi fino al 1987; infine, durante gli ultimi tre anni il numero dei ricoveri complessivi e quello dei pazienti ricoverati sono leggermente diminuiti, mentre le giornate di degenza sono rimaste sostanzialmente stabili. Il numero annuale dei pazienti entrati in contatto per la prima volta con il servizio ha segnato due picchi negli anni 1979 e 1983 (N = 250), diminuendo poi progressivamente fino ai valori di 139 nel 1989 e di 152 nel 1990. Le frazione percentuali dei primi ricoveri rispetto ai ricoveri complessivi e rispetto ai pazienti ricoverati si sono ridotte nel corso del periodo considerato: nel 1990 esse erano pari a 30% e 50% rispettivamente. Presenza media giornaliera e media annuale dei massimi mensili di pazienti ricoverati sono aumentate tra il 1979 ed il 1983, passando da 12 a 21 pazienti/die, e da 14 a 25 pazienti/die, rispettivamente; negli ultimi otto anni i due parametri si sono stabilizzati su valori di 20-21 e 24-25 pazienti/die rispettivamente. II nomogramma di Barber, costruito sulla base dei valori assunti dagli indicatori d'intensita d'uso nel corso di ciascun anno considerato, ha mostrato che tutti gli anni in esame si sono distribuiti entro la zona di produttivita accettabile, ad eccezione del 1980 e del 1981. Conclusioni - Dopo una fase iniziale di progressiva espansione, il servizio sembra aver raggiunto una fase di equilibrio dinamico con il suo bacino di utenza, fornendo per la maggior parte del periodo considerato un livello di produttività accettabile.Parole chiaveservizi psichiatrici, utilizzazione, dei servizi, produttività.SummaryObjective – To analyze the activity of a General Hospital Psychiatric Inpatient Service in Pavia between 1978 (when the service was set up) and 1990. Design - Retrospective analysis of data stored in a computerized database, in which, since 1978, information has been collected on sociodemographic and nosological characteristics of patients admitted to the service, as well as on clinical aspects of all admissions. Setting – A General Hospital Psychiatric Inpatient Service in Pavia, whose catchmentarea (ULSS 77) includes the town of Pavia and 61 close municipalities. Main outcome measures -For each yearover the period considered we reported on: the indices of service utilization (first admissions, total admissions, days of stay, number of admitted patients); the mean daily number of inpatients, and the mean of the largest daily numbers of inpatients by month; the indices of intensity of service utilization (mean lenght of stay, index of bed occupation, index of turnover, index of bed rotation). The service productivity was determined according to the Barber's nomogram. Results – Between 1978 and 1983 patients admitted to the service, total admissions, and days of stay gradually increased; a steady period then followed until 1987; over the last three years, total admissions and the number of admitted patients slightly decreased, while daysof stay remained substantially stable. The annual number of patients admitted for the first time to the service marked two peaks in 1979 and 1983 (N = 250), and then gradually decreased to 139 in 1989 and 152 in 1990. The percent ratio of first admissions by total admissions and that of first admissions by the number of admitted patients showed a reduction over the period considered: in 1990 they were 30% and 50% respectively. The mean daily number of inpatients and the mean of the largest daily numbers of inpatients by month increased between 1979 and 1983, from 12 to 21 and from 14 to 25 patients/day respectively; over the last eight years the values remained rather constant, around 20-21 and 24-25 patients/day respectively. The Barber's nomogram, obtained on the basis of the indices of intensity of service utilization over the period considered, showed that each year fell within the area of acceptable productivity, with the exception of 1980 and 1981. Conclusions – After an initial phase of gradual expansion, the service then reached asteadystate, providing an acceptable productivity over most of the period considered.
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Andrade, Alexsandrea Ricarda Pinheiro, Iara Rafaelle Silva Pereira, Claudio Alberto Gellis de Mattos Dias, Amanda Alves Fecury, Carla Viana Dendasck, and Antônio de Pádua Arlindo Dantas. "Analisi mineralogica del campione di sabbia dell’Areal Morro Branco di Porto Grande – AP." Revista Científica Multidisciplinar Núcleo do Conhecimento, March 26, 2020, 14–20. http://dx.doi.org/10.32749/nucleodoconhecimento.com.br/ambiente/analisi-mineralogica.

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Il comune di Porto Grande è stato creato il 1o maggio 1992 e si trova nella regione settentrionale dello stato di Amapá, con un’area di 4 400 km². L’obiettivo di questo lavoro è quello di eseguire l’analisi semiquantitativa di un campione di sabbia di Areal situato nel comune di Porto Grande, il campione raccolto ha attraversato alcuni passaggi fondamentali come: essiccazione, determinazione dell’umidità, determinazione delle frazioni di argilla, limo e sabbia, omogeneizzazione, quarteamento e analisi delle dimensioni delle particelle. Nella determinazione dell’umidità abbiamo ottenuto la percentuale del 2,4%, e questa era la differenza tra la massa umida e la massa secca del nostro campione P1, dopo il processo di setacciatura, la percentuale del materiale trattenuto in ogni setaccio è stata calcolata per analizzare le prestazioni del nostro setaccio e infine è stata eseguita la determinazione delle frazioni di argilla, che aveva come peso 0,17 g , limo del peso di 24,83 g e sabbia del peso di 275 g. Tuttavia, al termine delle prove possiamo osservare un’anomalia nei risultati dell’analisi granulometrica, dovuta al fatto che il setaccio in questione sarebbe umido, impedendo così il passaggio dell’intero materiale granulometrico fine.
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Dal Piaz, Giorgio Vittorio, and Alessio Argentieri. "Sessant’anni del Traforo del Monte Bianco, la storia di un’impresa. Prologo: Da Annibale alle grandi gallerie alpine." Acque Sotterranee - Italian Journal of Groundwater 8, no. 3 (September 30, 2019). http://dx.doi.org/10.7343/as-2019-404.

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Il Traforo stradale del Monte Bianco collega Entrèves, frazione di Courmayeur alla testata della Valle d’Aosta, con Chamonix e la Val de l’Arve, nel Dipartimento francese dell’Alta Savoia. Il tunnel è lungo 16,6 km e fu realizzato tra gli inizi del 1959 e il 14 agosto 1962, quando con l’ultima volata di mine fu abbattuto il diaframma che separava il tratto scavato dagli italiani, arrivati per primi alla mezzeria, da quello francese, lunghi entrambi 5.800 m s.l.m [...].
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Dentali, Francesco, Giuseppe Campagna, Maurizio Cavalleri, Fernando Gallucci, and Filippo Pieralli. "Considerazioni condivise alla luce delle recenti novità nell’ambito dello scompenso cardiaco: ottimizzazione della gestione del paziente con scompenso cardiaco in medicina interna - Dal ricovero al follow-up." Italian Journal of Medicine, January 14, 2022. http://dx.doi.org/10.4081/itjm.q.2021.5.

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Nuova classificazione dello scompenso cardiaco: ridenominazione di Heart failure with mid-range ejection fraction in Heart failure with mildly reduced ejection fraction (HFmrEF), con raccomandazioni terapeutiche più precise in questa fascia di pazienti Il nuovo algoritmo per il trattamento dello scompenso cardiaco a frazione di eiezione ridotta: Simultaneous or Rapid Sequence Initiation of Quadruple Medical Therapy for Heart Failure Ottimizzazione della terapia: l’ospedalizzazione come opportunità. Impiego precoce di sacubitril/valsartan nel paziente ospedalizzato, stabilizzato. Effetti sulla riduzione della mortalità e delle re-ospedalizzazioni. Effetti sul rimodellamento cardiaco. Effetti sulla QoL Sicurezza dell’uso di sacubitril/valsartan anche in presenza di comorbidità e gestione dell’ipotensione Intervento di ottimizzazione della terapia anche nel paziente con scompenso cardiaco cronico ricoverato per altra patologia acuta Terapia delle comorbidità - non cardiovascolari: diabete, iperkaliemia, carenza di ferro e cancro Terapia non farmacologica ed educazione/formazione del paziente e del caregiver Gestione post-ricovero dello scompenso cardiaco: l’ambulatorio divisionale e la rete territoriale
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Ciardullo, Anna V., Luigi Azzolini, Massimo Bevini, Tiziano Cadioli, Paolo Malavasi, Alberto Morellini, Monica M. Daghio, Patrizia Guidetti, Manuela Lorenzetti, and Carlo Carapezzi. "Non-HDL cholesterol predicts coronary heart disease in primary prevention: findings from an Italian a 40-69 year-old cohort in general practice." Monaldi Archives for Chest Disease 62, no. 2 (June 30, 2004). http://dx.doi.org/10.4081/monaldi.2004.672.

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Scopo. La frazione lipoproteica denominata “colesterolo non-HDL” viene raccomandata come un indice di rischio coronarico (RC) associata alla dislipidemia combinata ed è stata trovata un utile fattore predittivo del rischio coronarico nei pazienti diabetici. Abbiamo studiato l’associazione tra i fattori di RC noti, incluso la colesterolo non-HDL ed una “condizione di RC elevato”, cioè un “RC a 5-anni >15%” in medicina generale. Metodi. Abbiamo studiato 4085 individui di età 40-69 anni, 489 diabetici e 3596 non-diabetici, appartenenti ad una coorte opportunistica. Sono state utilizzate le statistiche descrittive, e la regressione logistica multivariata aggiustata per età e sesso per i confronti tra i 2 gruppi. Risultati. Circa il 12% dei participanti era diabetico. I confronti aggiustati per età e sesso hanno mostrato che tutte le variabili erano significativamente peggiori nei diabetici rispetto ai non-diabetici (eccetto fumo, colesterolo totale e rapporto colesterolo totale/HDL). I diabetici avevano un “RC medio a 5-anni” più alto dei non-diabetici (18.8±11.9% vs 7.5±6.9%, P15%” (55.4% vs 11.1%, P<0.01). Nei diabetici, le variabili associate ad una “condizione di RC elevato” sono: fumo, pressione arteriosa sistolica (PAS) e colesterolemia non-HDL; nei non-diabetici: fumo, PAS, colesterolemia non-HDL e HDL (inversamente). Conclusioni. Il colesterolo non-HDL – oltre a fumo e PAS – è un forte predittore di una “condizione di RC elevato” sia negli individui diabetici che non-diabetici.
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Gnerre, Guest Editors: Paola, and Giuseppe Di Pasquale. "Lo scompenso cardiaco a 360 gradi." Italian Journal of Medicine, August 24, 2021. http://dx.doi.org/10.4081/itjm.q.2021.2.

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M. Meschi, P. Gnerre, A. Casola G. Di Pasquale Il paziente con scompenso cardiaco come paradigma del paziente complesso: il corretto uso dei diuretici ed il blocco sequenziale del nefroneA. Cinque, C. Tarsia, A.G. Posteraro, S. Bianchi, A. Gaspardone Scompenso cardiaco: differenze di genere?R. Falzone, L. Lenzi, C. Politi Opportunità terapeutiche nel paziente con scompenso cardiaco cronico a frazione d’eiezione depressaA. Navazio, M. Piepoli, G.Q. Villani, G. Halasz, G. Tortorella Opportunità terapeutiche nel paziente con scompenso cardiaco diastolicoA. Cabassi, G. Regolisti Scompenso cardiaco: rivalutazione della terapia in fase di ospedalizzazioneF. Corradi, I. Lamberti, G. Gelati, S. Massini I peptidi natriuretici nella diagnosi e nella stratificazione del rischio nei pazienti con scompenso cardiacoA. Montagnani, L. Luschi, F. Pirrotta, A. Palazzuoli L’educazione terapeutica nel paziente scompensatoM.D. Corbo, E. Vitale, M. Correale, N.D. Brunetti, M. Iacoviello Il modello del disease management nella gestione dello scompenso cardiacoO. Para Modelli a confronto nei percorsi gestionali dello scompenso cardiaco: l’esperienza dell’AO Ordine Mauriziano di TorinoC. Norbiato, L. Arnaldi, S. Marengo, M. Tricarico, M. Daddea, C. Garza, E. Irene, P. Paolì Modelli a confronto nei percorsi gestionali dello scompenso cardiaco: l’esperienza dell’ASST RhodenseS.A. Berra Modelli a confronto nei percorsi gestionali dello scompenso cardiaco: l’esperienza di PalmanovaC. Battello Modelli a confronto nei percorsi gestionali dello scompenso cardiaco: l’esperienza dell’AUSL di BolognaS. Urbinati, M. Ongari Modelli a confronto nei percorsi gestionali dello scompenso cardiaco: l’esperienza delle Aziende USL della ToscanaA. Fortini, G. Tintori, M. Alessandri Modelli a confronto nei percorsi gestionali dello scompenso cardiaco: l’esperienza marchigianaN. Tarquinio Modelli a confronto nei percorsi gestionali dello scompenso cardiaco: l’esperienza savonese. Il progetto PONTEP. Gnerre, M. Pivari, E. Monaco, M.C. Pistone, M. Basso, P. Bellone, A. Visconti, B. Sardo, B. Zanella, A.M. Saccone, A. Piras, A. Santo, F. Bernardi, S. Lapponia, E. Montanari, R. Rapetti, R. Tassara, L. Parodi Modelli a confronto nei percorsi gestionali dello scompenso cardiaco: l’esperienza campanaF. Gallucci Modelli a confronto nei percorsi gestionali dello scompenso cardiaco: l’esperienza puglieseF. Mastroianni, G. Larizza, F. D’Onofrio, A. Belfiore, M.V. Palma, S. Cataldi Modelli a confronto nei percorsi gestionali dello scompenso cardiaco: l’esperienza di Sassari. Il progetto LEAPC.A. Usai, F.L. Bandiera Il ruolo delle cure palliative nello scompenso cardiaco end-stageC. Santini, M.S. Fiore
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Del Sindaco, Donatella, Maria Denitza Tinti, Giovanni Pulignano, Stefano Tolone, Giovanni Minardi, Massimo Uguccioni, and Antonio Lax. "Cardiac rehabilitation is safe and effective also in the elderly, but don't forget about drugs!" Monaldi Archives for Chest Disease 84, no. 1-2 (June 22, 2016). http://dx.doi.org/10.4081/monaldi.2015.737.

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<p>In the setting of heart failure (HF) pharmacotherapy demonstrates a quantifiable improvement in exercise tolerance also in HF with preserved ejection fraction (HFpEF). For patients with HFpEF, often older, with higher prevalence of hypertension, diabetes mellitus, atrial fibrillation and other comorbidities, endpoints such as quality of life and functional capacity may be more clinically relevant. However several study show as the use of ACE-I and B-blocker were lesser than expected. Beta-blocker therapy is the keystone of pharmacotherapy of HF patients and exercise training is the essential core of rehabilitation programs, it is important to elucidate the relationship between these therapies. Exercise training improves the clinical status of HF, improving left ventricular ejection fraction and improving quality of life, but it is possible that b-blocker may attenuate exercise training adaptations. Despite this, possible adverse b-blocker effects are just presumed and not confirmed by published randomized clinical trials. Metanalysis suggests that b-blocker compared with placebo enhances improvements in cardiorespiratory performance in exercise training intervention. Despite these evidences, prescription of gold standard therapy and adherence are still suboptimal and should be a priority goal for all CR program. </p><p><strong>Riassunto</strong></p><p>Nell’ambito dei pazienti con scompenso cardiaco (SC) la terapia farmacologica permette di ottenere un miglioramento della tolleranza all’esercizio fisico anche nei pazienti con frazione di eiezione conservata. Questi pazienti spesso più anziani, con una più elevata incidenza di ipertensione, diabete mellito, fibrillazione atriale e comorbidità, endpoints quali qualità della vita e capacità funzionale dovrebbero risultare più clinicamente rilevanti. Tuttavia molti studi mostrano come l’utilizzo di ACE-I e Beta-bloccanti sia minore di quanto ci si aspetterebbe. Va evidenziato comunque come la terapia beta-bloccante costituisca il cardine della terapia farmacologica dello SC e come l’esercizio fisico sia il cuore dei programmi di riabilitazione, pertanto è importante valutarne le possibili interazioni. L’esercizio fisico migliora lo stato clinico dei pazienti con SC, ma è possibile che la terapia con Beta-bloccanti possa attenuare questi vantaggi. Tale assunto tuttavia rimane solo presunto e non confermato dai risultati dei trial pubblicati. Infatti una metanalisi suggerisce che la terapia Beta-bloccante, confrontata con il placebo, migliori la performance cardiorespiratoria nel gruppo sottoposto ad esercizio fisico. Malgrado tali evidenze, la prescrizione di una terapia medica ottimale e l’aderenza alla stessa rimangono ancora non ottimali e dovrebbe rappresentare un obiettivo primario per tutti i programmi di riabilitazione. </p>
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