Academic literature on the topic 'FORME DI STATO'

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Journal articles on the topic "FORME DI STATO"

1

Magliacane, Alessia. "Forma della norma-stato e fatto del potere pastorale." Revista da Faculdade de Direito UFPR 62, no. 2 (August 31, 2017): 175. http://dx.doi.org/10.5380/rfdufpr.v62i2.52428.

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Abstract:
La complessità del soggetto (individuale e collettivo) è sottoposta nella fase detta postmoderna (Harvey, Jameson, Raymond) ad un aggressivo tentativo di riduzione che ha come strumento la norma-stato, che ha attraversato pressoché indenne le epoche storiche fino alla modernità borghese – capitalistica indagata da Habermas (nelle strutture discorsive), da Foucault (nella trasformazione del potere disciplinare e pastorale), da Deleuze (nella particolare struttura della ripetizione, erede della coazione freudiana), da Lacan (nella dialettica della repressione simbolico-normativa), da Butler (nella dialettica tra soggettivazione e assoggettamento) ma soprattutto nelle forme dell’immaginario letterario e cinematografico (di cui si fanno qui gli esempi di Lynch e McCarthy). L’autore tenta anche una netta distinzione tra la critica del diritto e l’analisi critica della forma normativa-giuridica, nella comparazione con altre esistenti forme normative quali quella strettamente simbolica (ad esempio nella morale sociale e nella famiglia) e quella istituzionale (ad esempio nelle forme di alienazione e di istituzione totale) alla luce delle più moderne teorie linguistiche, sistemiche, psicologiche e della complessità.
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2

Korhonen, Kalle, and Cristina Soraci. "Forme amministrative e scelte linguistiche nelle epigrafi e nelle monete della Sicilia romana." Gerión. Revista de Historia Antigua 37, no. 1 (April 1, 2019): 97–116. http://dx.doi.org/10.5209/geri.63870.

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Abstract:
Fino a non molto tempo fa gli studiosi sostenevano che le scelte linguistiche nelle colonie romane della Sicilia fossero coerenti: il latino sarebbe stata la sola lingua usata in un contesto “ufficiale” e il greco sarebbe stato adottato in contesti diversi, come il culto (non coloniale) o l’ambito privato. Ricerche recenti hanno messo in discussione tali affermazioni. Nel presente articolo ci soffermiamo sull’uso del greco e del latino nelle città non coloniali. L’impiego del latino è spesso stato legato all’attribuzione di un preciso stato amministrativo, quello dei municipi, in epoca augustea o postaugustea; al contrario, testimonianze concernenti i municipia e scritte in greco sono state considérate risalenti agli anni di Sesto Pompeo. Intendiamo dimostrare che l’uso del linguaggio in contesti municipali “ufficiali” è molto più vario di quanto non si sia pensato in precedenza e proponiamo nuove letture e datazioni per diverse iscrizioni, soprattutto IG XIV, 954 (in riferimento ad Akragas/Agrigentum), IG XIV, 367=IG Palermo 44 (Aluntium), CIL X 7350 (Thermae Himeraeorum), IG XIV, 575 (Centuripae), AE 1945, 64 (Segesta) e SEG LXI, 758=AE 2011, 435 (Syracusae).
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3

Boccia Artieri, Giovanni. "Forme e pratiche della socievolezza in rete. Connessi in pubblico." SOCIOLOGIA DELLA COMUNICAZIONE, no. 41 (May 2012): 51–66. http://dx.doi.org/10.3280/sc2011-041005.

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Abstract:
L'articolo indaga il processo evolutivo della societŕ nel suo rapporto con gli individui nei termini dell'evoluzione della comunicazione e delle sue tecnologie. Qui, e in particolare nel web sociale, lo stato di contingenza del mondo diventa sempre piů visibile e va a caratterizzare i legami sociali. Il centro di questa svolta riguarda l'introduzione della comunicazione "personale di massa" (blog, SNSs) che cambia l'esperienza degli individui che sanno di essere potenzialmente "soggetto" di una conversazione mentre la forma del pubblico diventa quella dei networked publics. Č quindi nel contesto delle dinamiche di rete che il legame sociale deve essere visto come uno "stato di connessione", come un legame che ha assorbito la contingenza.
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4

Duca, S., and L. Fabiani. "Siringomielia famigliare." Rivista di Neuroradiologia 15, no. 2 (April 2002): 227–32. http://dx.doi.org/10.1177/197140090201500207.

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Abstract:
La siringomielia, è una patologia del midollo spinale costituita da cavitazioni centro-midollari a sede cervicale, dorsale, lombare e talora bulbare. La cavità può prender origine direttamente dal canale ependimale (idromielia) oppure generare dalle adiacenze del canale ependimale (siringomielia propriamente detta). Eziopatogeneticamente si distinguono forme secondarie (relative a processi espansivi, sequele sclerofibrotiche di processi infettivo-infiammatori, esiti di traumi) e forme idiopatiche di verosimile natura disembriogenetica. Dalla letteratura internazionale i casi famigliari di siringomielia sono stimabili in circa il 2% circa della totalità dei casi. È stata studiata una famiglia composta da dieci membri (padre, madre ed otto fratelli) nella quale sono stati evidenziati clinicamente e strumentalmente tre casi di siringomielia a sede dorsale. In tutti e tre i casi, la siringomielia non era associata ad altre patologie malformative. I tre soggetti affetti da siringomielia, tutti maschi, presentavano una sintomatologia deficitaria sensitiva e motoria a carico degli arti inferiori e sono stati valutati clinicamente ed a mezzo di RM mirata all'encefalo ed al midollo nella sua totalità. Il caso sindromico più grave, è stato sottoposto ripetutamente ad interventi neurochirurgici di marsupializzazione della cavità siringomielica. Lo screening neuroradiologico, è stato, poi, esteso ad altri tre fratelli componenti la famiglia oggetto di studio: una femmina, affetta da lieve sintomatologia disestesica agli arti inferiori e due maschi, entrambi asintomatici, risultati tutti negativi all'indagine RM. Due fratelli, soggettivamente asintomatici, infine, hanno rifiutato ogni indagine clinica e neuroradiologica. Dal punto di vista epidemiologico è importante rimarcare come sia possibile un'implicazione di fattori genetici e geografici nel determinismo delle forme non sporadiche di siringomielia.
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5

Gubernale, Marco, Claudia Costantini, Barbara Micoli, Susanna Negrin, and Paolo Bonanni. "Neuropsicologia dell'epilessia frontale notturna criptogenica in etŕ evolutiva." CHILD DEVELOPMENT & DISABILITIES - SAGGI, no. 3 (April 2012): 53–78. http://dx.doi.org/10.3280/cdd2010-s03004.

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Abstract:
Ad un gruppo di 14 pazienti affetti da Epilessia Frontale Notturna (EFN) con etŕ compresa tra etŕ 3.8 e 17.2 anni č stato effettuato un assessment neuropsicologico durante videomonitoraggio EEG prolungato. L'anamnesi psicologica mette in evidenza difficoltŕ di attenzione e scolastiche diffuse a tutto il campione, ma non storie indicative di difficoltŕ specifiche di apprendimento. I dati ottenuti sono stati successivamente confrontati con quelli di un gruppo abbinato al campione per etŕ e quoziente intellettivo, affetto da altre forme di epilessia, al quale č stato somministrato il medesimo protocollo. I risultati piů significativi documentano: intelligenza mediamente nella norma, con discrepanza sfavorevole per il dominio verbale; attenzione integra; lievi ipofunzionalitŕ in senso esecutivo, di natura verbale e rispetto alle capacitŕ di pianificazione di un compito strategico; spunti psicopatologici internalizzati. Queste osservazioni confermerebbero la minore aggressivitŕ dell'EFN in senso cognitivo rispetto ad altre forme di epilessia, come pure la vulnerabilitŕ specifica dei processi esecutivi, e suggeriscono interpretazioni etiopatogenetiche alternative a quelle genetiche.
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6

Benvenuti, Marco. "La spada e lo scudo. Prime note sulle nuove forme di intervento diretto dello Stato nell'economia con finalità di politica industriale." DIRITTO COSTITUZIONALE, no. 1 (March 2021): 13–45. http://dx.doi.org/10.3280/dc2021-001002.

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Abstract:
L'articolo affronta, in una prospettiva di diritto costituzionale, il tema delle nuove forme di intervento diretto dello Stato nell'economia con finalità di politica industriale. In una prima parte, si ritorna agli albori del processo di privatizzazione delle partecipazioni societarie dello Stato. Una seconda parte è dedicata all'analisi di un fondamentale strumento di intervento proiettivo dello Stato nell'attività economica pubblica, qual è la Cas-sa depositi e prestiti S.p.A. Una terza parte, infine, tratta uno strumento cruciale di intervento protettivo dello Stato nei confronti dell'attività economica pubblica e privata, dato dai poteri speciali, che tendono anche ad assumere, oggi, una spiccata finalità di politica industriale.
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7

Loffi, Vittoria Costanza Alessandra. "La disciplina sull'aborto nei paesi del blocco BRICS in una prospettiva comparata." La Nuova Giuridica 2, no. 2 (January 19, 2023): 179–219. http://dx.doi.org/10.36253/lng-1989.

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Abstract:
L’obiettivo di questo elaborato è quello di fornire un’analisi sociale e giuridica delle discipline sulle interruzioni di gravidanza, sottolineando il ruolo giocato dai fenomeni storici del colonialismo e della determinazione per via rivoluzionaria di una forma di Stato socialista nel definire la posizione della donna all’interno della società. Tramite l’ottica del diritto comparato si vuole evidenziare la correlazione tra la forma di Stato dei paesi del blocco BRICS, la loro concezione di diritti riproduttivi e il ruolo dei movimenti femminili e femministi all’interno di ogni ordine sociale nell’aver imposto all’agenda politica del proprio paese il tema dei diritti riproduttivi. La nozione di forma di Stato attiene al rapporto tra libertà e autorità, pertanto vi risulta inclusa anche la peculiare relazione tra autorità e diritti riproduttivi. È per questo fondamentale sottolineare il ruolo dei movimenti femministi nella determinazione delle forme di Stato e nella conseguente delineazione dei propri diritti produttivi.The scope of this paper is to provide a social and legal analysis of abortion laws, emphasising the role played by the historical phenomena of colonialism and the determination by revolutionary means of a socialist form of State in defining the position of women within societies. Through the perspective of comparative law, the aim is to highlight the correlation between the form of state of the BRICS bloc countries, their conception of reproductive rights, and the role of women's and feminist movements within each social order in placing the issue of reproductive rights on the political agenda of their countries. The notion of the state form relates to the relationship between freedom and authority, so the peculiar relationship between authority and reproductive rights is also included. It is therefore crucial to emphasise the role of feminist movements in determining the forms of state and the consequent delineation of reproductive rights.
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Guazzarotti, Andrea. "La politica monetaria: il modello ibrido dell'UEM." DIRITTO COSTITUZIONALE, no. 1 (March 2021): 47–71. http://dx.doi.org/10.3280/dc2021-001003.

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Abstract:
L'articolo affronta, in una prospettiva di diritto costituzionale, il tema delle nuove forme di intervento diretto dello Stato nell'economia con finalità di politica industriale. In una prima parte, si ritorna agli albori del processo di privatizzazione delle partecipazioni societarie dello Stato. Una seconda parte è dedicata all'analisi di un fondamentale strumento di intervento proiettivo dello Stato nell'attività economica pubblica, qual è la Cas-sa depositi e prestiti S.p.A. Una terza parte, infine, tratta uno strumento cruciale di intervento protettivo dello Stato nei confronti dell'attività economica pubblica e privata, dato dai poteri speciali, che tendono anche ad assumere, oggi, una spiccata finalità di politica industriale
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Battistella, P. A., A. M. Laverda, P. Drigo, M. Salandin, and C. Carollo. "Leucoencefalite acuta disseminata: Aspetti clinici e neuroradiologici in 9 casi pediatrici." Rivista di Neuroradiologia 9, no. 6 (December 1996): 649–57. http://dx.doi.org/10.1177/197140099600900604.

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Abstract:
Vengono presentati i dati clinici e neuroradiologici di 9 casi pediatrici di leucoencefalite acuta disseminata, per lo più affetti da forma monofasica (n. 6), più di rado da forme recidivanti (n. 2) o emorragiche (n. 1). Il quadro clinico si è manifestato sempre acutamente, con sintomi focali (atassia, paralisi) o con deficit di coscienza, più di rado con ipertensione endocranica. Nella forma emorragica l'evoluzione è stata più rapida e le sequele più gravi. La RM dimostra lesioni multiple iperintense in T2, sopra e sottotentoriali, asimmetriche, di dimensioni variabili, con incostante potenziamento dopo Gadolinio, spesso con interessamento anche dei nuclei basali. La terapia con metilprednisolone in boli nella fase acuta ha dimostrato per lo più una buona efficacia, tranne che nella forma emorragica: per questa è stato necessario anche uno shunt liquorale, dato l'idrocefalo ostruttivo da marcato edema cerebellare. Nel complesso tale capitolo comprende forme molto diverse per sintomatologia clinica, quadro neuroradiologico ed evoluzione per le quali sono ancora mal conosciuti sia i meccanismi eziopatogenetici che le linee guida per il corretto trattamento.
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10

La Varra, Giovanni. "Post-it City. L'ultimo spazio pubblico della cittŕ contemporanea." TERRITORIO, no. 56 (March 2011): 84–86. http://dx.doi.org/10.3280/tr2011-056012.

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Abstract:
L'articolo racconta di una temporaneitŕ messa in gioco da popolazioni che si riappropriano di spazi residuali e non, reinventandoli. Lo spazio post-it č uno spazio aperto che riesce ad adottare forme differenti da quelle esclusive per le quali č stato pensato, gli spazi postit mettono in scena delle relazioni in pubblico, delle forme abitative, delle strutture di scambio e di commercio di una comunitŕ in movimento.
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Dissertations / Theses on the topic "FORME DI STATO"

1

Milovanovic, Maja <1988&gt. "Turismo e volontariato: stato dell’arte di una possibile forma di turismo alternativo." Master's Degree Thesis, Università Ca' Foscari Venezia, 2013. http://hdl.handle.net/10579/2529.

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Abstract:
La tesi inquadra il fenomeno del turismo di volontariato o volontario e riporta l’analisi di alcune esperienze. Il volontariato internazionale è sempre più riconosciuto come una possibile forma di turismo alternativo e rappresenta sotto questo punto di vista un campo di ricerca ancora in parte inesplorato. Nei primi capitoli è presentato lo stato dell'arte degli studi condotti sul turismo volontario, per descrivere poi i canali di accesso a questo tipo di esperienze in Italia. Infine vengono riportate alcune interviste a giovani che hanno vissuto quest’esperienza nel tentativo di confermare o confutare le tesi sostenute in letteratura. Il nesso tra turismo volontario e altre forme turistiche come l'ecoturismo e il turismo culturale, nonché il contenuto potenzialmente autentico e il contatto diretto tra turista e popolazione locale, portano alla creazione di nuovi valori da attribuire alla destinazione turistica e a cambiamenti personali dei soggetti coinvolti. Si prefigura così un nuovo approccio al viaggio, promotore di uno sviluppo sostenibile delle mete turistiche in grado di evitare o attenuare gli impatti negativi del turismo di massa.
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2

Foschi, Elia <1975&gt. "Studio e validazione di una nuova metodica per la valutazione dello stato di forma." Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2008. http://amsdottorato.unibo.it/782/1/Tesi_Foschi_Elia.pdf.

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Abstract:
We observed 82 healthy subjects, from both sexes, aged between 19 and 77 years. All subjects performed two different tests: for being scientifically acknowledged, the first one was used as a reference and it was a stress test (CPX). During the entire test, heart rate and gas exchange were recorded continuously; the second, the actual object of this study, was a submaximal test (TOP). Only heart rate was recorded continuously. The main purpose was to determinate an index of physical fitness as result of TOP. CPX test allowed us to individuate anaerobic threshold. We used an incremental protocol of 10/20 Watt/min, different by age. For our TOP test we used an RHC400 UPRIGHT BIKE, by Air Machine. Each subject was monitored for heart frequency. After 2 minutes of resting period there was a first step: 3 minutes of pedalling at a constant rate of 60 RPM, (40 watts for elder subjects and 60 watts for the younger ones). Then, the subject was allowed to rest for a recovery phase of 5 minutes. Third and last step consisted of 3 minutes of pedalling again at 60 RPM but now set to 60 watts for elder subjects and 80 watts for the young subjects. Finally another five minutes of recovery. A good correlation was found between TOP and CPX results especially between punctua l heart rate reserve (HRR’) and anaerobic threshold parameters such as Watt, VO2, VCO2 . HRR’ was obtained by subtracting maximal heart rate during TOP from maximal theoretic heart rate (206,9-(0,67*age)). Data were analyzed through cluster analysis in order to obtain 3 homogeneous groups. The first group contains the least fit subjects (inactive, women, elderly). The other groups contain the “average fit” and the fittest subjects (active, men, younger). Concordance between test resulted in 83,23%. Afterwards, a linear combinations of the most relevant variables gave us a formula to classify people in the correct group. The most relevant result is that this submaximal test is able to discriminate subjects with different physical condition and to provide information (index) about physical fitness through HRR’. Compared to a traditional incremental stress test, the very low load of TOP, short duration and extended resting period, make this new method suitable to very different people. To better define the TOP index, it is necessary to enlarge our subject sample especially by diversifying the age range.
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Foschi, Elia <1975&gt. "Studio e validazione di una nuova metodica per la valutazione dello stato di forma." Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2008. http://amsdottorato.unibo.it/782/.

Full text
Abstract:
We observed 82 healthy subjects, from both sexes, aged between 19 and 77 years. All subjects performed two different tests: for being scientifically acknowledged, the first one was used as a reference and it was a stress test (CPX). During the entire test, heart rate and gas exchange were recorded continuously; the second, the actual object of this study, was a submaximal test (TOP). Only heart rate was recorded continuously. The main purpose was to determinate an index of physical fitness as result of TOP. CPX test allowed us to individuate anaerobic threshold. We used an incremental protocol of 10/20 Watt/min, different by age. For our TOP test we used an RHC400 UPRIGHT BIKE, by Air Machine. Each subject was monitored for heart frequency. After 2 minutes of resting period there was a first step: 3 minutes of pedalling at a constant rate of 60 RPM, (40 watts for elder subjects and 60 watts for the younger ones). Then, the subject was allowed to rest for a recovery phase of 5 minutes. Third and last step consisted of 3 minutes of pedalling again at 60 RPM but now set to 60 watts for elder subjects and 80 watts for the young subjects. Finally another five minutes of recovery. A good correlation was found between TOP and CPX results especially between punctua l heart rate reserve (HRR’) and anaerobic threshold parameters such as Watt, VO2, VCO2 . HRR’ was obtained by subtracting maximal heart rate during TOP from maximal theoretic heart rate (206,9-(0,67*age)). Data were analyzed through cluster analysis in order to obtain 3 homogeneous groups. The first group contains the least fit subjects (inactive, women, elderly). The other groups contain the “average fit” and the fittest subjects (active, men, younger). Concordance between test resulted in 83,23%. Afterwards, a linear combinations of the most relevant variables gave us a formula to classify people in the correct group. The most relevant result is that this submaximal test is able to discriminate subjects with different physical condition and to provide information (index) about physical fitness through HRR’. Compared to a traditional incremental stress test, the very low load of TOP, short duration and extended resting period, make this new method suitable to very different people. To better define the TOP index, it is necessary to enlarge our subject sample especially by diversifying the age range.
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TIEGHI, GIOVANNA. "I Taxpayers' Rights e il principio costiuzionale di responsabilità alle radici della forma di Stato costituzionale. Il contribuente customer." Doctoral thesis, Università degli studi di Padova, 2013. http://hdl.handle.net/11577/3423065.

Full text
Abstract:
The analysis of the principles and institutes connected with the safeguard of the taxpayer in modern representative democracies has aimed at various objectives, logically linked and based on one single premise: the unquestionable importance and the absolute topical interest, from the constitutional point of view, of the question of the new role the taxpayer should take in the evolving present contemporary State, from Subject to Citizen, from Partner to Customer. The complexity of historical-economic events affecting present relationships between State and Citizens together with institutional implications of taxpayers’ rights enforces, more than ever before, new considerations on the role of the honest taxpayer and on his preferences, no longer to be disregarded. The constitutional perspective, through a comparative method, has led to an analysis of two different legislations on the matter, the U.S.A. and the Italian sets of laws. The study has been prompted on the basis of the importance Taxpayers’ Charters have acquired at an international level but has also had the collateral aim to evaluate the standards of best practice attained through the specific modernizing processes set up to update the relationship between Revenue Authorities and the Taxpayer. The comparative analysis has gone on to highlight the specific accomplishment modalities of the two different families of civil and of common law. (First Part: The Taxpayer’s Bills of Rights: mere enumeration of taxpayers’ rights or instruments of implementation of service standards?). From these considerations, the attempt to transpose the theme of the Taxpayer’s satisfaction and requirements to a context other than a specifically fiscal or commercial environment: the context of Constitutional Law. Or better, of Comparative Constitutional Law. The analysis of the two normative experiences has then focused on verifying their compatibility with the idea of a customer taxpayer and, in succession, with the possible implicit configuration of a particular subjective juridical situation of liberty. Some basic conditions have proved to be unavoidable. On one hand, a revisited interpretation of the principle of accountability in those who govern and operate in the field and the aim of creating a network of relationships (Part II, Towards new services and “quality politics” in view of the customer taxpayer’s satisfaction). On the other hand, an implementation of the involvement of the taxpayer and interaction with him through a protective approach of “liberty of choice” within a responsively organized set of rules (Part III, Towards an idea of liberty in the “Fiscal State”: Models of Taxpayers’ Choices in view of new horizons of a respectful approach and of the customer satisfaction). In this context, what emerges is the fundamental relationship between the Taxpayer’s Ombudsman and Tax Authorities in view of reaching both a valuable protection of taxpayers’ rights, and the achievement of models to be applied, with the taxpayer’s choice being taken into consideration (TCM Model 2012-2013).
L’analisi dei principi e degli istituti connessi alla tutela del contribuente nelle odierne democrazie rappresentative è stata orientata al raggiungimento di vari obiettivi, tra loro logicamente connessi e fondati su di un’unica premessa: l’indiscutibile importanza e l’assoluta attualità, sotto il profilo costituzionale, del tema riguardante il nuovo ruolo che il contribuente dovrebbe assumere come esito dell’evoluzione dello Stato costituzionale contemporaneo, da suddito a cittadino, da partner a customer. La complessità degli eventi storico-economici che oggi incidono direttamente nel rapporto tra Stato e cittadino e le implicazioni istituzionali degli ormai così noti taxpayers’ rights impongono, infatti, ora più che mai, nuove riflessioni sul ruolo stesso del contribuente onesto e sulle sue preferenze, divenute, oramai, non più sacrificabili. La prospettiva costituzionale, attraverso il metodo comparatistico, ha portato, innanzitutto, ad analizzare due diverse legislazioni in materia di diritti del contribuente, quella statunitense e quella italiana. Ciò, sia per l’importanza che le Taxpayers’ Charters hanno acquisito a livello internazionale, sia per lo scopo collaterale di valutarne gli standards di best practice raggiunti attraverso gli specifici processi di modernizzazione messi in atto per aggiornare relazione tra fisco e contribuente. L’analisi comparata ha messo, poi, in evidenza le specifiche modalità attuative delle due diverse famiglie, di civil e di common law. (Parte Prima, Le Carte dei Diritti del contribuente: mera enumerazione dei taxpayers’ rights o strumenti di implementazione di service standards?). Di qui il tentativo, consapevolmente arduo, di trasporre la tematica della soddisfazione del contribuente e delle sue esigenze, in contesto altro rispetto a quello strettamente tributario o, più precipuamente, commerciale: quello del diritto costituzionale. O meglio, del diritto costituzionale comparato. L’analisi delle due esperienze normative è stata dunque orientata alla verifica della compatibilità di esse con l’idea di contribuente-cliente e, quindi, con la configurabilità di una particolare situazione giuridica soggettiva di libertà in capo ad esso. Sono risultate imprescindibili determinate condizioni. Da un lato, la rivisitazione del principio di responsabilità in capo a chi governa e opera nel settore, e l’obiettivo di creare un network di relazioni (Parte Seconda, Verso nuovi servizi e ‘politiche di qualità’ nell’ottica della ‘soddisfazione’ del taxpayer customer). Dall’altro, la valorizzazione di forme di coinvolgimento e interazione del contribuente attraverso un approccio ampiamente garantistico della “libertà di scelta” all’interno di un ordinamento responsabilmente organizzato (Parte Terza, Per un’idea di libertà nello ‘Stato fiscale’ : modelli di taxpayers’ choice per i nuovi orizzonti del respectful approach e della customer satisfaction). In questo contesto, è emersa la centralità della relazione tra Garante del contribuente e fisco sia per l’individuazione di un punto di equilibrio nella tutela dei taxpayers’ rights, sia per la realizzazione di modelli applicativi fondati sulla scelta del contribuente (TCM Model 2012-2013).
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PARIGI, GIOVANNI. "STATO E TRIBU' NEL MEDIO ORIENTE CONTEMPORANEO: DINAMICHE DI POTERE NELL'IRAQ DI OGGI." Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2013. http://hdl.handle.net/10280/1873.

Full text
Abstract:
Il tribalismo costituisce una caratteristica intrinseca delle società mediorientali, concorrendo insieme a cultura araba e religione islamica a comporne l’identità. In Iraq, da sempre, il tribalismo ha costituito sia una struttura organizzativa ed una modalità di relazione sociale, che una dinamica di potere. Durante il Mandato britannico e la monarchia, la manipolazione politica di cultura e strutture tribali ha rafforzato la legittimazione del governo; nella fase repubblicana, con l’emergere delle forze armate quale principale attore politico e l’impatto con la modernità, il tribalismo si è trasformato pur rimanendo radicato nella società. Nella fase iniziale del regime ba’thista, la cultura tribale è stata combattuta essendo considerata un retaggio arcaico. Senonchè, con le difficoltà legate alla guerra con l’Iran, l’invasione del Kuwait e il successivo embargo, il regime di Saddam Hussein sfruttò proprio il tribalismo sia come dinamica di presa e controllo del potere che come collante propagandistico e sociale. Nel vuoto politico seguito al crollo del regime, le tribù riemersero come “campo di battaglia” tra insurgency e forze della Coalizione. Con il Surge americano e la nascita della Sahwa quale reazione allo stragismo jihadista, le tribù hanno impresso una svolta che ha salvato il paese dalla guerra settaria. Anche al Maliki ha saputo abilmente avvantaggiarsi del fenomeno tribale. Oggi le tribù continuano a rappresentare sia una constituency imprescindibile per ogni partito politico, che una diversificata e trasversale forza politica attiva.
Tribalism is an intrinsic character of Middle Eastern’s societies, as it contributes, together with Arab culture and Islamic religion, to shape their identity. In Iraq, since ever, tribalism constituted an organizational structure and a pattern of social relations, as well as dynamic of power’s exercise. Under the British Mandate and the Monarchy, politic manipulation of tribal’s culture and structures strengthened government’s legitimation; during the Republican period, as the Army emerged as main political driver and the influence of Modernity, tribalism transformed itself even if its presence into the society was still very strong. In the initial phase of Ba’thist’s regime, tribal culture was opposed, since it was considered as an obsolete heritage. But, facing the difficulties stemming from the war with Iran, the invasion of Kuwait and the embargo, the regime of Saddam Hussein exploited tribalism as a dynamic of power’s control, as well as propaganda and social bond. In the political void ensuing to the collapse of the regime, the tribes surfaced as “battlefield” between insurgency and Coalition’s Forces. American Surge and the tribes’ intervention in the Sahwa, as a reaction to jihadist’s bloodbath, avoided a sectarian civil war. Also al Maliki was able to exploit the tribal system. Nowadays, tribes are still an invaluable constituency for every political party, as well as diversified and a cross-parties political force.
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PARIGI, GIOVANNI. "STATO E TRIBU' NEL MEDIO ORIENTE CONTEMPORANEO: DINAMICHE DI POTERE NELL'IRAQ DI OGGI." Doctoral thesis, Università Cattolica del Sacro Cuore, 2013. http://hdl.handle.net/10280/1873.

Full text
Abstract:
Il tribalismo costituisce una caratteristica intrinseca delle società mediorientali, concorrendo insieme a cultura araba e religione islamica a comporne l’identità. In Iraq, da sempre, il tribalismo ha costituito sia una struttura organizzativa ed una modalità di relazione sociale, che una dinamica di potere. Durante il Mandato britannico e la monarchia, la manipolazione politica di cultura e strutture tribali ha rafforzato la legittimazione del governo; nella fase repubblicana, con l’emergere delle forze armate quale principale attore politico e l’impatto con la modernità, il tribalismo si è trasformato pur rimanendo radicato nella società. Nella fase iniziale del regime ba’thista, la cultura tribale è stata combattuta essendo considerata un retaggio arcaico. Senonchè, con le difficoltà legate alla guerra con l’Iran, l’invasione del Kuwait e il successivo embargo, il regime di Saddam Hussein sfruttò proprio il tribalismo sia come dinamica di presa e controllo del potere che come collante propagandistico e sociale. Nel vuoto politico seguito al crollo del regime, le tribù riemersero come “campo di battaglia” tra insurgency e forze della Coalizione. Con il Surge americano e la nascita della Sahwa quale reazione allo stragismo jihadista, le tribù hanno impresso una svolta che ha salvato il paese dalla guerra settaria. Anche al Maliki ha saputo abilmente avvantaggiarsi del fenomeno tribale. Oggi le tribù continuano a rappresentare sia una constituency imprescindibile per ogni partito politico, che una diversificata e trasversale forza politica attiva.
Tribalism is an intrinsic character of Middle Eastern’s societies, as it contributes, together with Arab culture and Islamic religion, to shape their identity. In Iraq, since ever, tribalism constituted an organizational structure and a pattern of social relations, as well as dynamic of power’s exercise. Under the British Mandate and the Monarchy, politic manipulation of tribal’s culture and structures strengthened government’s legitimation; during the Republican period, as the Army emerged as main political driver and the influence of Modernity, tribalism transformed itself even if its presence into the society was still very strong. In the initial phase of Ba’thist’s regime, tribal culture was opposed, since it was considered as an obsolete heritage. But, facing the difficulties stemming from the war with Iran, the invasion of Kuwait and the embargo, the regime of Saddam Hussein exploited tribalism as a dynamic of power’s control, as well as propaganda and social bond. In the political void ensuing to the collapse of the regime, the tribes surfaced as “battlefield” between insurgency and Coalition’s Forces. American Surge and the tribes’ intervention in the Sahwa, as a reaction to jihadist’s bloodbath, avoided a sectarian civil war. Also al Maliki was able to exploit the tribal system. Nowadays, tribes are still an invaluable constituency for every political party, as well as diversified and a cross-parties political force.
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Sgro', F. "ASPETTI E PROBLEMI ATTUALI DEL BICAMERALISMO ITALIANO." Doctoral thesis, Università degli Studi di Milano, 2010. http://hdl.handle.net/2434/150214.

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Abstract:
Aspects and current problems of the Italian bicameralism. The research focus on analysis of the Italian bicameralism and the most important proposals to reform the Senate of the Republic in order to verify the current requirement for the revision of Parliament and asses – through a legal evaluation – the most appropriate solutions. The research starts from the theory of separation of the public powers and deepens the two prototypes of bicameralism (European model and North American type). Then it analyzes the Italian system, that is a very rare example of perfect bicameralism covering both the legislative and the political functions. Following the course of Republican history, the study appreciates the possibility of revision of perfect bicameralism, focusing on the most organic projects that are currently under investigation in Parliament. The research proposes, at this point, an overview of the main experiences of bicameralism in the contemporary democracies. Finally it checks the impact of a possible reform of the Italian bicameralism on the institutional balance and the connotation of the form of government.
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Grisostolo, Francesco Emanuele. "Forma di stato regionale e vincoli finanziari europei. Analisi comparata dell'autonomia finanziaria regionale in Italia e in Spagna." Doctoral thesis, Universitat de Barcelona, 2019. http://hdl.handle.net/10803/666510.

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Abstract:
La presente tesi si concentra sui processi di decentramento in Italia e Spagna, analizzando l'impatto dei mutamenti del quadro giuridico europeo sull'autonomia finanziaria regionale. L’ordinamento finanziario sovranazionale è stato infatti ampiamente modificato negli ultimi anni (specialmente con riferimento alla c.d. "Eurozona") per affrontare le pressanti sfide di natura macroeconomica derivanti dalla crisi del debito sovrano, che ha coinvolto svariati Stati Membri. L'analisi del tema proposto viene effettuata con il metodo della comparazione, prendendo in considerazione gli ordinamenti italiano e spagnolo. Tale scelta metodologica riposa essenzialmente su due elementi, che integrano il requisito della comparabilità tra i due ordinamenti: a) la vicinanza strutturale e l'influenza reciproca che storicamente si è verificata tra i due modelli di decentramento (che vengono usualmente riportati alla forma – o tipo – di Stato regionale); b) la comune soggezione ai vincoli finanziari derivanti dall’ordinamento europeo, unita a una condizione di grave difficoltà finanziaria che coinvolge il sistema regionale in generale, e – in maniera più acuta – le Regioni e Comunidades Autónomas (d’ora in poi, CC.AA.) che sono state (o sono) colpite da fenomeni di mala gestio. Si presenterà ora brevemente la struttura del lavoro. I primi due capitoli parlano dello Stato regionale in Italia e in Spagna, ossia il contesto, lo “sfondo”, nel quale si inserisce il tema dell’autonomia finanziaria, seguendo la contrapposizione astratto/concreto, statico/dinamico: da un lato i modelli elaborati dalla dottrina, dall'altro l’evoluzione storica delle esperienze regionali, in entrambi i casi con particolare riferimento ai profili finanziari. Il primo capitolo descrive dunque la modellistica che viene generalmente utilizzata rispetto alle forme di distribuzione territoriale del potere politico (unione di stati, confederazione, stato federale, stato regionale, stato unitario), con un particolare approfondimento per la problematica categoria dello Stato regionale e, rispetto ad esso, registrando sia le posizioni critiche sull’utilità della categoria sia la particolare rilevanza che il livello di autonomia finanziaria regionale può avere a fini classificatori. Il secondo capitolo tratta invece partitamente le due linee storiche che si incrociano nella tematica in esame. Da un lato, lo sviluppo del regionalismo in Spagna e in Italia e le varie fasi dell’autonomia finanziaria nei due ordinamenti: non sfugge infatti a chi scrive che l’attuale stato delle finanze pubbliche territoriali sia in entrambi i casi il frutto di un complesso processo di evoluzione; tuttavia – ai fini della comparazione – pare opportuno privilegiare l’aspetto sincronico a quello diacronico, concentrandosi sull'ultimo stadio di questo percorso, nel suo intreccio con un sistema normativo e decisionale sempre più complesso, nazionale e sovranazionale. Dall'altro lato, si fa appunto un quadro dell’evoluzione della governance finanziaria europea sotto l’impatto della crisi economico-finanziaria che si è originata a livello globale a partire dal 2008. Tale evoluzione costituisce infatti il presupposto dei mutamenti costituzionali e normativi che si vogliono analizzare nel presente lavoro. Il terzo capitolo, che è il più ampio del lavoro, descrive l’ordinamento finanziario di Regioni e CCAA nel quadro di un sistema normativo che ormai affonda le sue radici nel livello sovranazionale. Obiettivo di questa parte del lavoro è tanto dare conto del sistema delle fonti dell’autonomia finanziaria da un punto di vista formale, quanto esporre ed analizzare le scelte normative compiute in concreto. Al suo interno, il capitolo è tripartito: ordinamento UE, ordinamento italiano e ordinamento spagnolo. La ragione di una trattazione separata dei due Paesi sul piano delle fonti è evidente: si tratta di sistemi peculiari e non sovrapponibili. In Spagna il metodo di finanziamento delle CCAA è determinato da due importanti leggi organiche, la LOFCA (Ley Orgánica de Financiación de las Comunidades Autónomas) e la LOEPSF (Ley Orgánica de Estabilidad Presupuestaria y Sostenibilidad Financiera): diventa dunque essenziale approfondire natura e ambito di competenza di ciascuna di esse, assieme al discusso problema del rapporto tra leggi organiche e Statuti delle CCAA nel sistema delle fonti del diritto. In Italia il quadro delle fonti si è fatto nel tempo sempre più articolato: basti ricordare la previsione di una specifica legge rinforzata da parte della nuova formulazione dell’art. 81, c.6, Cost. e il ruolo della legge delega sul federalismo fiscale (l. n. 42 del 2009) nel condizionare il contenuto dei relativi decreti legislativi di attuazione. All'interno dei paragrafi relativi all'uno e all'altro Paese si cerca di porre in luce i due versanti dell’autonomia finanziaria già esplicitati in precedenza, entrata e spesa. Rispetto al'’autonomia di entrata, si dà conto tanto dello spazio concesso alla potestà impositiva di Regioni e CCAA – e quindi il potere di istituire tributi propri regionali e i ccdd. tributos cedidos anche dal punto di vista normativo nel caso spagnolo – quanto del problema centrale del finanziamento delle autonomie territoriali mediante risorse derivanti dai tributi statali, nelle forme della compartecipazione al gettito degli stessi e dei trasferimenti statali. Il profilo dell’autonomia di spesa riceve poi una considerazione altrettanto approfondita. In sistemi regionali in cui la decisione sulle entrate è ancora sostanzialmente in mano al livello di governo centrale, è chiaramente l’autonomia di spesa a concretare più direttamente l’autonomia finanziaria regionale, fino a spingere taluno a coniare la categoria del federalismo fiscale “di spesa”. Proprio sull'autonomia di spesa hanno però impattato in maniera più diretta la crisi economico- finanziaria, i vincoli finanziari europei e la loro attuazione a livello interno: quest’ultima è avvenuta non soltanto tramite provvedimenti del legislatore statale volti a porre un limite globale alla spesa delle autonomie, al fine di garantire il rispetto dei vincoli sovranazionali da parte del complesso dei soggetti che compongono la c.d. finanza pubblica allargata (limiti diretti all'autonomia di spesa), ma anche tramite norme di legge che incidevano su ambiti rientranti nella competenza delle Regioni, fra i quali gli aspetti ordinamentali, giustificati dallo scopo di contenimento della spesa pubblica (limiti indiretti). Il quarto capitolo approfondisce il tema delle relazioni finanziarie fra Stato e Regioni/CCAA sul piano dei principi costituzionali: a differenza del capitolo precedente, la trattazione viene svolta trasversalmente fra i due ordinamenti, nella convinzione che vi siano alcune linee fondamentali in comune fra di essi. Si delinea quindi un vero e proprio statuto costituzionale dell’autonomia finanziaria nello Stato regionale che si sostanzia nei seguenti principi: autonomia finanziaria e corresponsabilità fiscale; solidarietà; sufficienza finanziaria (connessione risorse-funzioni); coordinamento finanziario; equilibrio di bilancio e sostenibilità finanziaria; leale collaborazione. Per ciascun principio non si dà conto soltanto dei riferimenti normativi ma soprattutto dell’interpretazione che ne è stata data dalla giurisprudenza costituzionale, istanza deputata a far “vivere” i principi nei mutamenti istituzionali e sociali tramite l’interpretazione costituzionale. Il quinto capitolo approfondisce infine un profilo spesso trascurato a livello dottrinale, ossia quello dei sistemi finanziari delle autonomie differenziate, nell’uno e nell’altro ordinamento. Nel caso italiano, il tema è quello della c.d. specialità finanziaria, che configura un percorso originale e peculiare nel quadro del regionalismo italiano. Il tema parrebbe porsi in maniera più complessa nel caso spagnolo, in virtù della potenziale asimmetria che caratterizza il sistema: tuttavia, in virtù della portata omogeneizzatrice della LOFCA, la maggior parte delle comunità autonome presenta un sistema di finanziamento sostanzialmente unitario. La reale differenziazione si coglie piuttosto rispetto al sistema del convenio e concierto autonómico seguito da País Vasco e Navarra, sistema che costituisce il portato di un lungo percorso storico e concreta una delle peculiarità del regimen foral di questi territori. Specialità finanziaria e regime forale presentano tratti di somiglianza e costituiscono esperienze meritevoli di approfondimento: essi sono da un lato oggetto di critica in entrambi i Paesi in quanto considerati “privilegi fiscali”, allo stesso tempo non di rado la estensibilità dei sistemi ad alcune (o a tutte le) Regioni viene fatto oggetto di studio.
Los dos primeros capítulos hablan del Estado regional en Italia y España, es decir el contexto en el que se inserta el tema de la autonomía financiera. El primer capítulo describe las categorías que generalmente se usan con respecto a las formas de distribución territorial del poder político (unión de Estados, confederación, Estado federal, Estado regional, Estado unitario), con un estudio particular de la categoría problemática del Estado regional. El segundo capítulo trata de las dos líneas históricas que se entrecruzan en el tema estudiado. Por un lado, el desarrollo del regionalismo en España e Italia y las diversas fases de autonomía financiera en los dos sistemas; por otro lado, la evolución de la governance financiera europea bajo el impacto de la crisis económico-financiera que se ha originado a nivel mundial desde 2008. Esta evolución es, de hecho, la condición previa de los cambios constitucionales y legislativos que se quieren analizar en el trabajo. Los capítulos tercero y cuarto estudian la autonomía financiera regional según una perspectiva constitucional general: el tercero desde el punto de vista formal, con referencia al sistema de fuentes del derecho, y el cuarto desde el sustantivo, es decir, con respecto a los principios constitucionales. El capítulo tercero trata de la autonomía financiera respectivamente de ingreso y de gasto en el caso italiano y español, considerando los sistemas de fuentes de la Unión Europea e internos de ambos Estados. En relación a la autonomía de ingreso, el trabajo se centra principalmente sobre el problema del poder de las Regiones y CCAA para establecer sus propios impuestos regionales (y sus límites), así como sobre los impuestos cedidos por el Estado a las CCAA en España, por para luego abordar el problema central de financiar autonomías territoriales a través de los recursos derivados de impuestos estatales, en la forma de compartir los ingresos y las transferencias estatales. El perfil de la autonomía del gasto juega también un papel central en el trabajo. Sobre el poder de gasto de las autonomías, han impactado de manera más directa la crisis económica y financiera, las limitaciones financieras europeas y su aplicación a nivel interno. También se considerará el problema de la deuda pública. El capítulo cuarto estudia en particular la jurisprudencia constitucional sobre los siguientes principios: principio de autonomía financiera, principio de suficiencia financiera, principio de coordinación, principio de estabilidad presupuestaria, principio de solidaridad y de ordinalidad, principio de lealtad institucional y de cooperación. Finalmente, el quinto capítulo estudia un perfil a menudo descuidado a nivel doctrinal, que es el de los sistemas financieros de las autonomías diferenciadas, en uno u otro País. En el caso italiano, se trata de la especialidad financiera, que configura un camino original y peculiar en el marco del regionalismo italiano. En el caso español, la diferenciación real se verifica con respecto al sistema de convenio y concierto autonómico de País Vasco y Navarra. Especialidad financiera y régimen Foral tienen rasgos similares y son experiencias interesantes: algunos las critican como "privilegios fiscales", pero otros estudian la extensibilidad de estos sistemas a las demás Regiones/Comunidades.
Els dos primers capítols parlen de l'Estat regional a Itàlia i Espanya, és a dir el context en què s'insereix el tema de l'autonomia financera. El primer capítol descriu les categories que generalment es fan servir pel que fa a les formes de distribució territorial del poder polític (unió d'Estats, confederació, Estat federal, Estat regional, Estat unitari), amb un estudi particular de la categoria problemàtica de l'Estat regional. El segon capítol tracta de les dues línies històriques que s'entrecreuen en el tema estudiat. D'una banda, el desenvolupament del regionalisme a Espanya i Itàlia i les diverses fases de l'autonomia financera en els dos sistemes; d'altra banda, l'evolució de la governance financera europea sota l'impacte de la crisi economicofinancera que s'ha originat a nivell mundial des de 2008. Aquesta evolució és, de fet, la condició prèvia dels canvis constitucionals i legislatius que es volen analitzar en el treball. Els capítols tercer i quart estudien l'autonomia financera regional segons una perspectiva constitucional general: el tercer des del punt de vista formal, amb referència al sistema de fonts del dret, i el quart des del substantiu, és a dir, pel que fa als principis constitucionals . El capítol tercer tracta de l'autonomia financera respectivament d'ingressos i de despesa en el cas italià i espanyol, considerant els sistemes de fonts de la Unió Europea i interns d'ambdós Estats. En relació a l'autonomia d'ingressos, el treball se centra principalment sobre el problema del poder de Regions i CCAA per a establir els seus propis impostos regionals (i el seus límits), així com sobre els impostos cedits per l'Estat a les CCAA a Espanya, per després abordar el problema central de finançar autonomies territorials a través dels recursos derivats d'impostos estatals, en la forma de compartir els ingressos i les transferències estatals. El perfil de l'autonomia de despesa juga també un paper central en el treball. Sobre el poder de despesa de les autonomies, han impactat de manera més directa la crisi econòmica i financera, les limitacions financeres europees i la seva aplicació a nivell intern. També es considerarà el problema del deute públic, al qual s'han posat límits significatius a partir del nou context regulador supranacional. El capítol quart estudia en particular la jurisprudència constitucional sobre els següents principis: principi d'autonomia financera, principi de suficiència financera, principi de coordinació, principi d'estabilitat pressupostària, principi de solidaritat i d'ordinalitat, principi de lleialtat institucional i de cooperació. Finalment, el cinquè capítol estudia un perfil sovint descuidat a nivell doctrinal, que és el dels sistemes financers d'autonomies diferenciades, en un o altre País. En el cas italià, es tracta de l'especialitat financera, que configura un camí original i peculiar en el marc del regionalisme italià. En el cas espanyol, la diferenciació real es verifica que fa al sistema de conveni i concert autonòmic del País Basc i Navarra. Especialitat financera i règim foral tenen trets similars i són experiències interessants: alguns les critiquen com "privilegis fiscals", però altres estudien la extensibilitat d'aquestes sistemes a les demés Regions / Comunitats.
The first two chapters deal about the “regional State” in Italy and Spain. The first chapter describes the categories that are generally used to classify the forms of territorial distribution of political power (union of States, confederation, federal State, regional State, unitary State), with particular attention to the problematic category of the regional State. The second chapter concerns the two historical aspects of the matter. On the one hand, the development of regionalism in Spain and Italy and the various phases of financial autonomy in the two systems; on the other hand, the evolution of European financial governance under the impact of the economic crisis since 2008. This evolution is, in fact, the precondition of the constitutional and legislative changes that the thesis aims to analyse. The third and fourth chapters are devoted to regional financial autonomy according to a general constitutional perspective: the third from the formal point of view, with reference to the system of sources of law, and the fourth from the substantive standpoint (constitutional principles). In particular, the third chapter deals with financial autonomy and, respectively, with tax power and power of expenditure in the Italian and Spanish cases, considering both the European Union and the internal sources of law. In relation to the tax autonomy, the thesis focuses mainly on the problem of the power of Regions and Autonomous Communities to establish their own regional taxes (and their limits), as well as on the taxes assigned by the State to the Autonomous Communities in Spain. Then, the thesis deepens the central problem of financing territorial autonomies through resources derived from State taxes, in the form of revenue sharing and State transfers. The topic of spending power also plays a central role in the research: the European financial rules and their application have a direct impact on regional spending autonomy. The problem of public debt, which is significantly regulated by the new supranational legal context, will also be considered. The fourth chapter is devoted in particular to the constitutional case law on the following principles: the principle of financial autonomy, the principle of financial sufficiency, the principle of coordination, the balance budget principle, the principle of solidarity and its limits, the principle of institutional loyalty and cooperation. Finally, the fifth chapter deals with a matter often neglected at the doctrinal level, which is the financial systems of differentiated autonomies, in both countries. In the Italian case, the Financial Specialty represents an original and peculiar way within the framework of Italian regionalism. In the Spanish case, the most important differentiation is the system of the convenio/concierto autonómico (agreement) of the Basque Country and Navarre.
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Tafani, Ismail <1981&gt. "Il Presidente della Repubblica in Albania tra evoluzione della forma di Stato e formale adozione del modello Italiano." Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2014. http://amsdottorato.unibo.it/6486/1/Tafani_Ismail_Tesi.pdf.

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Abstract:
La ricerca analizza la forma di Stato e di Governo e si focalizza nel ruolo importante del Capo dello Stato in funzione alla separazione dei poteri e consolidamento della democrazia in una Repubblica Parlamentare. Questa ricerca comparativa analizza l’evoluzione della forma di governo in Italia e Albania. La ricerca analizza nei dettagli l’evoluzione della forma di Governo, focalizzandosi all’istituzione del Capo dello Stato in Albania dall’indipendenza (1912), evidenziando il ruolo dell’Italia in quest’evoluzione. In maniera comparativa si analizza l’evoluzione dell’istituzione del Capo dello Stato in Italia fin dalla sua unita e gli altri sviluppi i quali servirono come modello per l’Albania, evidenziano l’influenza a livello internazionale che ebbe l’Italia per l’indipendenza dell’Albania, che portò al consolidamento dei loro rapporti. Questa ricerca analizza la collaborazione di questi due Stati la quale culmino con la loro Unione Personale identificandosi nello stesso Capo di Stato. La ricerca inoltre evidenzia che come questa fase sia stata superata dalla II Guerra Mondiale e la Guerra Fredda che vide questi Stati a sviluppare diverse forme di Governo. Per di più la ricerca evidenzia la trasformazione politico-istituzionale e il processo di cambiamento dell’Albania dopo la caduta del muro di Berlino che segno la fine del sistema comunista, che vide l’Albania ad adottare il modello Italiano per il Capo dello Stato.
This study analyses the important role of the Head of State on the separation of power and the consolidation of democracy in a Parliamentary Republic. This comparative study analyses the evolution on the form of governance in two respective countries Albania and Italy. The study develops in-depth analyses on the alteration of the form of governance indicating the evolution of the country’s President Institution in Albania from independence (1912) to democracy (1990) and the influence of Italy, decisive to the governance of the country. Comparatively, the analysis follows the alteration on the evolution of the Head of State in Italy pursuant to country’s unification and further developments, which served as a model for Albania, stating the international role Italy played towards Albanian’s independence which led to the consolidation of the cooperation between countries. This research draws an analysis on the collaboration between the abovementioned countries resulting the institutional unification and having a common leadership, practice abolished with the Second World War, identifying two different forms of governance in respective countries during the Cold War. Moreover, this study highlights institutional transformation and developments in Albania subsequent to the fall of Berlin Wall identified as the failure of communist regime, specifying Albania’s form of governance and Head of State pursuant to the Italian model.
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Tafani, Ismail <1981&gt. "Il Presidente della Repubblica in Albania tra evoluzione della forma di Stato e formale adozione del modello Italiano." Doctoral thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2014. http://amsdottorato.unibo.it/6486/.

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Abstract:
La ricerca analizza la forma di Stato e di Governo e si focalizza nel ruolo importante del Capo dello Stato in funzione alla separazione dei poteri e consolidamento della democrazia in una Repubblica Parlamentare. Questa ricerca comparativa analizza l’evoluzione della forma di governo in Italia e Albania. La ricerca analizza nei dettagli l’evoluzione della forma di Governo, focalizzandosi all’istituzione del Capo dello Stato in Albania dall’indipendenza (1912), evidenziando il ruolo dell’Italia in quest’evoluzione. In maniera comparativa si analizza l’evoluzione dell’istituzione del Capo dello Stato in Italia fin dalla sua unita e gli altri sviluppi i quali servirono come modello per l’Albania, evidenziano l’influenza a livello internazionale che ebbe l’Italia per l’indipendenza dell’Albania, che portò al consolidamento dei loro rapporti. Questa ricerca analizza la collaborazione di questi due Stati la quale culmino con la loro Unione Personale identificandosi nello stesso Capo di Stato. La ricerca inoltre evidenzia che come questa fase sia stata superata dalla II Guerra Mondiale e la Guerra Fredda che vide questi Stati a sviluppare diverse forme di Governo. Per di più la ricerca evidenzia la trasformazione politico-istituzionale e il processo di cambiamento dell’Albania dopo la caduta del muro di Berlino che segno la fine del sistema comunista, che vide l’Albania ad adottare il modello Italiano per il Capo dello Stato.
This study analyses the important role of the Head of State on the separation of power and the consolidation of democracy in a Parliamentary Republic. This comparative study analyses the evolution on the form of governance in two respective countries Albania and Italy. The study develops in-depth analyses on the alteration of the form of governance indicating the evolution of the country’s President Institution in Albania from independence (1912) to democracy (1990) and the influence of Italy, decisive to the governance of the country. Comparatively, the analysis follows the alteration on the evolution of the Head of State in Italy pursuant to country’s unification and further developments, which served as a model for Albania, stating the international role Italy played towards Albanian’s independence which led to the consolidation of the cooperation between countries. This research draws an analysis on the collaboration between the abovementioned countries resulting the institutional unification and having a common leadership, practice abolished with the Second World War, identifying two different forms of governance in respective countries during the Cold War. Moreover, this study highlights institutional transformation and developments in Albania subsequent to the fall of Berlin Wall identified as the failure of communist regime, specifying Albania’s form of governance and Head of State pursuant to the Italian model.
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Books on the topic "FORME DI STATO"

1

Pinelli, Cesare. Forme di Stato e forme di governo: Corso di diritto costituzionale comparato. 2nd ed. Napoli: Jovene editore, 2009.

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Cairone, Ivana Vecchio. Forme di Stato e forme del sacro: Percorsi storici. Roma: Aracne, 2009.

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3

M, Galizia, ed. Forme di stato e forme di governo: Nuovi studi sul pensiero di Costantino Mortati. Milano: Giuffrè, 2007.

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4

Volpi, Mauro. Libertà e autorità: La classificazione delle forme di Stato e delle forme di governo. Torino: G. Giappichelli, 2000.

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5

Ruffia, Paolo Biscaretti di. Introduzione al diritto costituzionale comparato: Le "forme di Stato" e le "forme di governo", le costituzioni moderne. 6th ed. Milano: A. Giuffrè, 1988.

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6

Gennaro, Mariconda, ed. Di alcune forme speciali di pubblicità: In tema di stato civile, di enti non profit e di usi civici. Napoli: Edizioni scientifiche italiane, 2008.

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Italy) Forum "Forme di Stato ed ordinamento regionale" (1992 : Rome. Forme di Stato ed ordinamento regionale: Forum tenutosi a Roma il 9 novembre 1992. Roma: Consiglio nazionale delle ricerche, Istituto di studi sulle regioni, 1993.

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Mancuso, Aldo, ed. Mobbing e modernità: la violenza morale sul lavoro osservata da diverse angolature per coglierne il senso, definirne i confini. Florence: Firenze University Press, 2004. http://dx.doi.org/10.36253/88-8453-243-4.

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Abstract:
Mobbing, perché se ne parla tanto? Le manifestazioni di violenza del lavoro non misurano soltanto manutenzione e cura del rischio lavorativo. Indicano lo stato dei rapporti tra modo di produrre, senso del lavoro, legami sociali, diritti? Il lavoro della globalizzazione, segnato da insopprimibile violenza, sembra denotare l'inconciliabilità tra le forme che assume nel mercato universale e le regole politiche della modernità: infortuni e malattie da lavoro (come le catastrofi ambientali, le guerre) opacizzano il rapporto tra economia e politica nelle democrazie e nei regimi totalitari? Basta l'omaggio di un'antropologia semplificata per lenire il dubbio che si insinua sulla qualità sociale dei luoghi del nostro mondo?
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Nigro, Giampiero, ed. Il commercio al minuto. Domanda e offerta tra economia formale e informale. Secc. XIII-XVIII / Retail Trade. Supply and demand in the formal and informal economy from the 13th to the 18th century. Florence: Firenze University Press, 2015. http://dx.doi.org/10.36253/978-88-6655-751-7.

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Abstract:
La distribuzione dei beni di consumo nell’Europa medievale e moderna era multiforme e coinvolgeva spazi e attori diversi. Nelle fiere e nei mercati, nelle botteghe più o meno grandi delle città si vendeva ogni tipo di derrate alimentari e di oggetti necessari alla vita quotidiana. Erano anche innumerevoli i piccoli ambulanti che tenevano banco per strada, i contadini che raggiungevano la città per offrire i prodotti dei loro orti o del pollaio, della caccia o della raccolta spontanea, passando di casa in casa. Mercanti ambulanti percorrevano con le loro balle e casse anche le vie meno frequentate, raggiungendo villaggi e frazioni disperse. Una grande molteplicità di attori economici che concorrevano assieme a raggiungere ogni tipo di consumatore, dai più agiati ai più umili. L’obiettivo del progetto di ricerca è stato quello di comprendere l’organizzazione economica e l’evoluzione di queste diverse forme di commercio al minuto. Sul piano dei risultati, i contributi raccolti in questo volume costituiscono la risposta storiograficamente più aggiornata ad alcune delle questioni proposte, come l’analisi dei legami tra le diverse scale spaziali (dalla bottega alle reti europee di mercanti ambulanti), del commercio formale e informale tra regola e pratica, della circolazione dei beni fra città e campagna, delle tensioni fra gli attori di questi scambi, le loro rivalità e i loro accordi, ma anche le attese dei consumatori e le esigenze dello stato, e degli effetti sull’organizzazione istituzionale e dei mestieri della distribuzione nel periodo compreso fra il Medioevo e il XVIII secolo.
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Teoria e storia delle forme di governo. Napoli: Guida editori, 2017.

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Book chapters on the topic "FORME DI STATO"

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Pagani, Andrea. "Absent Fathers and Italian Nation-building in Carlo Collodi’s Books for School." In Biblioteca di Studi di Filologia Moderna, 39–56. Florence: Firenze University Press, 2022. http://dx.doi.org/10.36253/978-88-5518-597-4.06.

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Abstract:
In this contribution, I analyse the schoolbooks of Carlo Collodi (born Carlo Lorenzini, 1826-1890), written between 1877 and 1890. In those years, the recently formed Italian State – declared in 1861 and completed in 1871 with the annexation of Rome – faced the necessity of constructing a shared national identity for a heterogeneous community. I examine how the representation of paternal figures is informed by Collodi’s pedagogical approach in his schoolbooks. Within the Italian nation-building, which had cultural and ideological nuances, the family was considered essential, and the padre played an undisputed authoritarian role. However, my analysis demonstrates how Collodi’s schoolbooks subvert that ideology through representing the dysfunctional paternal figure.
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Lazarević Di Giacomo, Persida. "I lemmi nel settore dell’onomastica nel Glossarium illyricum (GKS 2071 – 4°) di Ch.F. Temler." In Biblioteca di Studi Slavistici, 139–52. Florence: Firenze University Press, 2018. http://dx.doi.org/10.36253/978-88-6453-723-8.13.

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Abstract:
In the present paper the onomastic serial entries, specifically the names of nations and their respective substantival and/or adjectival forms, present in the “Glossarium illyricum” (Det Kongelige Bibliotek: GKS 2071 – 4°) of the Danish state secretary Christian Friedrich Temler (1717-1780) are analyzed. The results of the present study tend to demonstrate that the copy of the manuscript under consideration was not intended for publication.
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Salmon, Laura. "Chronotopes of Affectivity in Literature. On Melancholy, Estrangement, and Reflective Nostalgia." In Biblioteca di Studi Slavistici, 11–30. Florence: Firenze University Press, 2015. http://dx.doi.org/10.36253/978-88-6655-822-4.02.

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Abstract:
Basing our analysis on the concepts of ‘emotion’, ‘feeling’, and ‘mood’ as defined by data from the cognitive sciences, we argue that human emotions are both universal and intrinsically linked to literary and artistic chronotopes. In her study of 'reflective' and 'restorative' nostalgia, Svetlana Boym (2001) shows that 'nostalgia' itself represents pure ambivalence that takes on a particular shape in response to the mood, thoughts, and psychological state of the author. Its ultimate expression might assume the form of either monological ideology or of paradoxical existential emotion. It is this second type of nostalgia that we can link most closely link to understandings of both 'melancholy' and 'identity' or 'self-consciousness'. Brooding and melancholic toska is shared by persons who suffer from what we might call 'existential ambivalence'; these persons are 'mercurials' in the terminology of Yuri Slezkine (2004). Within the field of Russian literature, this 'mercurial' sense of melancholy is particularly well developed.
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Cesa, Marco. "L’equilibrio di potenza nella storiografia fiorentina." In Studi e saggi, 55–68. Florence: Firenze University Press, 2022. http://dx.doi.org/10.36253/978-88-5518-595-0.05.

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Abstract:
Although Francesco Guicciardini is usually credited with the idea of balance of power, other Florentine historians prior to him had had similar insights. The essay presents the evolution of the notion of balance of power in Florentine historiography from the 14th-century chronicles of Giovanni and Matteo Villani to Guicciardini himself. Florentine historians put forward two basic meanings of balance of power, first as aggregation of forces against the most powerful state, second as an arrangement of the international system as a whole. The former is based on the elementary idea that those who fear the strongest state create alliances with those who share similar concerns, and it amounts to an ad hoc security tool; the latter entails the awareness of the existence of a system of states, which gradually came up from the beginning of the 15th century onwards.
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Lombardi, Leonardo. "La conservazione del patrimonio naturale e paesaggistico mediante la valorizzazione dei servizi ecosistemici offerti dal territorio: considerazioni generali e casi di studio." In I servizi ecosistemici nella pianificazione bioregionale, 105–13. Florence: Firenze University Press, 2020. http://dx.doi.org/10.36253/978-88-5518-050-4.13.

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Abstract:
Pragmatically, the same “utilitarian” vision underlying the ecosystem service paradigm seems to allow an easier understanding by large portions of society of the need to keep the ecosystems in an efficient ecological state, as shown by a series of case studies. Therefore, forms of conservation/biodiversity finance are illustrated, aimed at supporting ecosystem services, and scenarios of integration of the analysis and management of these services at the various levels of environmental planning and evaluation are presented.
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Mineo, E. Igor. "Fazioni e popolo in una provincia del dominio pontificio fra XIII e XIV secolo." In Reti Medievali E-Book, 225–39. Florence: Firenze University Press, 2021. http://dx.doi.org/10.36253/978-88-5518-423-6.13.

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Abstract:
Between the 13th and 14th centuries, a number of cities in the inchoative papal state experimented a system of self-government that allowed the Guelph and Ghibelline factions, formally represented in those same bodies on an equal footing, to work alongside the more strictly communal magistracies. The case of Todi is rather well known, given the role that Bartolo da Sassoferrato assigns to it in his Tractatus de guelphis et gebellinis (ca. 1350), but current research has already ascertained that this political tradition appeared at least around 1260. Some evidence can suggest, however, that some form of integration of factions into the local institutional framework was possible elsewhere, and not far away, at Amelia for example. Here, in the new statute of the people (1343), we find a distribution of the roles of the priorato based on factions. At Todi, in 1337, something similar had happened: the statute issued that year followed the establishment of an explicitly popular regime which, in continuity with local tradition, integrated Guelphs and Ghibellines within it. The examples of these, and perhaps other, communities in the province of the Patrimonio di San Pietro in Tuscia can thus add some useful elements to the discussion of the problem of factions and their role in the communal and post-communal political order, and in particular the relationship between the people (popolo) as an institutional system and the parties.
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Balboni, Paolo E. "12 • Le microlingue scientifico-professionali e quelle disciplinari." In Thesaurus di Linguistica Educativa: guida, testi, video. Venice: Fondazione Università Ca’ Foscari, 2022. http://dx.doi.org/10.30687/978-88-6969-607-7/012.

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Abstract:
Negli anni Ottanta esplode la formazione tecnico-scientifica nelle scuole superiori e nelle università e l’inglese settoriale diventa qualificante nel paniere delle competenze. Nasce quindi una forte richiesta di formazione da parte degli insegnanti e di materiali innovativi da parte degli editori. Ho studiato le varietà scientifico-professionale-disciplinari tra il 1982 e il 2000, quando ho scritto un libro di sintesi ‘conclusiva’, i cui principi sono poi stati assunti un po’ da tutti. Credo di aver offerto tre contributi originali alla discussione su queste varietà e il loro insegnamento: l’accentuazione del ruolo della microlingua come strumento di riconoscimento come membri di una comunità scientifica; l’impianto di una didattica cooperativa tra il docente – che conosce la lingua – e lo studente di ambito tecnico-scientifico, che conosce i contenuti; lo spostamento della logica CLIL dalle lingue straniere all’italiano L1.
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Urbaniak, Aleksandra. "“Voi che ve ne andaste per paura” ovvero tre sguardi sulla battaglia di Montaperti." In Sperimentare ed esprimere l’italianità. Aspetti letterari e culturali. Doświadczanie i wyrażanie włoskości. Aspekty literackie i kulturowe. Wydawnictwo Uniwersytetu Łódzkiego, 2021. http://dx.doi.org/10.18778/8220-478-0.08.

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Abstract:
L’obiettivo che si pone l’articolo č quello di esaminare le diverse prospettive in cui fu percepita la battaglia di Montaperti, combattuta nel 1260 tra guelfi fiorentini e ghibellini senesi, sostenuti a loro volta dagli esuli ghibellini di Firenze. Questo scontro s’impresse durevolmente nella memoria dei membri di ambedue i partiti rivelando quanta importanza avesse per gli italiani dell’epoca l’appartenenza a un raggruppamento politico determinato. In una tale ottica, l’adesione a una data fazione va ritenuta un tratto italiano per antonomasia che, seppure in una forma rudimentale, č sopravvissuta per secoli. Basti pensare al Palio di Siena, che puň esser visto come un prolungamento della rivalitŕ tra guelfi e ghibellini. Ai fini della ricerca sono stati analizzati: il sonetto ***[A voi che ve ne andaste per paura] di Rustico Filippi (di Filippo) – ghibellino fiorentino che deride lo sbaraglio dei guelfi, il Canto X dell’Inferno, in cui Dante parla con il capo degli esuli ghibellini fiorentini, Farinata degli Uberti, e la canzone ***[Ahi lasso! or e stagion de doler tanto] di Guittone d’Arezzo che constata con amarezza che Firenze č ormai soltanto un simulacro dell’antica grandezza. Viene inoltre segnalato che tra le righe dei componimenti traspare un’altra caratteristica tipicamente italiana, quella di una specie di campanilismo, ovverossia di patriottismo locale.
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Topuzian, Marcelo. "El problema del Estado y la literatura." In Biblioteca di Rassegna iberistica. Venice: Edizioni Ca' Foscari, 2019. http://dx.doi.org/10.30687/978-88-6969-323-6/004.

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Abstract:
The possibility of Iberian Studies depends on its theoretical inventiveness after disarming the model that unites state, nation and culture in the social history of literature, especially if the complex conformation of the Spanish state in its relation with the territories of the peninsula is taken into account. The political modes in which literature intervenes among government apparatuses outside its official cultural mediations would thus gain prominence. At the same time, it is important to take into account its role in shaping and disseminating a State ideology. This implies a reflection on the role of literary criticism and a reconsideration of the notion of form.1
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Bellamy, Richard, Sandra Kröger, and Marta Lorimer. "Differentiated Integration as a Fair Scheme of Cooperation." In Flexible Europe, 27–48. Policy Press, 2022. http://dx.doi.org/10.1332/policypress/9781529219920.003.0002.

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Abstract:
This chapter looks at both the procedural fairness of the processes by which particular forms of differentiated integration (DI) are agreed upon and subsequently governed. It examines the substantive fairness of the distributions of burdens and benefits associated with participating in a given policy. It also argues that DI can be so designed as to meet the democratic trilemma, thereby supporting a fair scheme of cooperation between member states and their citizens. The chapter emphasizes how DI must meet certain substantive and procedural criteria and be a Pareto improvement that makes no other member states worse off than they currently are under the status quo. Procedurally, DI must be mutually agreed by the representatives of both member state peoples and EU citizens and governed in a way that involves consultation with those not included and offers a clear pathway for them to join in the future.
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Conference papers on the topic "FORME DI STATO"

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Maccarrone, Maria. "Paesaggi costieri modificati da mezzi nautici a fine vita." In International Conference Virtual City and Territory. Roma: Centre de Política de Sòl i Valoracions, 2014. http://dx.doi.org/10.5821/ctv.7997.

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Abstract:
Guardare dei luoghi prodotti da eterogenee mescolanze di elementi di varia natura può attivare dei processi trasformativi dei paesaggi in cui è possibile plasmare e riusare ciò che si trova. La ricerca sui Beni galleggianti a fine del ciclo di vita nei paesaggi costieri indaga il fenomeno dell’abbandono dei mezzi nautici alla fine del ciclo di vita come forma apparente che muta in altra forma e il paesaggio contaminato come deposito dell’energia di una natura persistente. Paesaggi fluviali, marittimi o lacustri accolgono l’azione umana per ciò che in essi lascia, vale a dire resti di natanti arenati sulle coste o accatastati in luoghi di fortuna; stampi di costruzione dismessi; relitti faticosamente censibili di imbarcazioni affondate per avaria o deliberatamente inabissate in quanto ritenute desuete. L’insieme delle imbarcazioni alla fine del ciclo di vita assume la forma di un patrimonio nautico dell'abbandono che occupa porzioni di litorali, depaupera gli ecosistemi di terra e d'acqua e altera la percezione del paesaggio preesistente. Il riconoscimento del fragile stato di quei particolari ambiti terrestri ed acquatici, vitali e limitati, è fondamentale per la loro sopravvivenza, e non solo. Preludio per nuovi stadi evolutivi, i paesaggi costieri contaminati si possono trasformare in metafore poetiche di un dialogo rinnovato fra uomo e natura, luoghi d’innovazione e di possibilità in grado di autogenerarsi e garantire nel tempo una fruibilità condivisa. Looking at places produced by heterogeneous mixtures is possible activate the transformative processes of the landscapes where to reuse what you find. The research on "floating at the end of the life cycle in coastal landscapes" explores the phenomenon of abandoned boat at the end of life as a form apparent, and the polluted landscape as the storage of persistent nature. Landscapes of river, sea or lake the accommodate human actions: the remains of boats stranded on the coasts or stacked; molds abandoned; wrecks of sunken ships to deliberately damage or sunken as they are considered obsolete. The set of vessels at the end of the life cycle takes the form of a abandoned nautical heritage which occupies portions of the coasts, depletes ecosystems of land and water and alters the perception of the landscape preexisting. The recognition of the fragile state of those particular areas of land and water, vitals and limited, it is essential for their survival, and more. Prelude to new developmental stages, the coastal landscape hybridized can transformed into poetic metaphors of a renewed dialogue between man and nature, place of innovation and opportunity that can self-generate and ensure the usability.
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Ragosta, Annamaria, and Bianca Gioia Marino. "Close to the volcan. Knowledge, conservation and enhancement of a Vesuvian vernacular heritage." In HERITAGE2022 International Conference on Vernacular Heritage: Culture, People and Sustainability. Valencia: Universitat Politècnica de València, 2022. http://dx.doi.org/10.4995/heritage2022.2022.15377.

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Abstract:
Nell'area circostante le pendici del vulcano è individuabile un reticolo storico di architettura rurale creato dalla nota fertilità del suolo vesuviano. Il terreno, ricco di minerali per la natura piroclastica del sito, ha favorito fin dall'epoca romana la costruzione di strutture agricole, più o meno concentrate in aree dove la natura impervia del suolo consentiva un proficuo insediamento per la coltivazione. La rete di tali esempi di architettura vernacolare, situata entro i confini del Parco Nazionale del Vesuvio, è ancora oggi visibile, seppur frammentata e in stato di abbandono. Una ricerca in corso ha permesso di effettuare una prima rigorosa indagine. Tali edifici sono espressione di criteri distributivi coerenti con la loro funzione e rappresentano lo stretto rapporto tra tipologia insediativa e territorio. Questa particolarità si riflette fortemente nelle tecniche costruttive e rappresenta anche la testimonianza materiale di un particolare savoir-faire edilizio tramandato nei secoli. Vengono utilizzati materiali prelevati dal sito (es. lave, schiuma lavica, lapilli, pomice, ecc.) e sebbene non vi sia un'esatta estrazione della pietra, esiste la tecnica 'a cantieri' con una malta forte come legante. La tipologia è diversificata: dal piccolo presidio all'edificio disposto su due livelli, talvolta turriti, a seconda dell'impegno produttivo e colturale. A differenza delle masserie tradizionali poste più a valle, già oggetto di una notevole storiografia, questi casi di architettura rurale posti più a monte non sono mai stati oggetto di indagine sistematica. Il contributo si propone di mettere a fuoco questo patrimonio quasi inedito e di illustrare una metodologia di conoscenza integrata legata alle peculiarità del sito vulcanico. La conservazione di queste architetture vernacolari, infatti, gioca un ruolo centrale nella lettura e comprensione dei valori multidimensionali del paesaggio culturale Vesuvio-Baia di Napoli. Il contributo si propone di mettere a fuoco questo patrimonio quasi inedito e di illustrare una metodologia di conoscenza integrata legata alle peculiarità del sito vulcanico. La conservazione di queste architetture vernacolari, infatti, gioca un ruolo centrale nella lettura e comprensione dei valori multidimensionali del paesaggio culturale Vesuvio-Baia di Napoli. Il contributo si propone di mettere a fuoco questo patrimonio quasi inedito e di illustrare una metodologia di conoscenza integrata legata alle peculiarità del sito vulcanico. La conservazione di queste architetture vernacolari, infatti, gioca un ruolo centrale nella lettura e comprensione dei valori multidimensionali del paesaggio culturale Vesuvio-Baia di Napoli.
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Mininni, Mariavaleria, Luigi Guastamacchia, and Teresa Pagnelli. "Rinaturalizzare/reinventare/riparare: azioni paesaggistiche per il riuso del paesaggio estrattivo: il caso studio della nuova provincia BAT." In International Conference Virtual City and Territory. Roma: Centre de Política de Sòl i Valoracions, 2014. http://dx.doi.org/10.5821/ctv.8021.

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Abstract:
L’attività estrattiva ha costituito per la Puglia un importante motore di sviluppo economico e produttivo, uso del territorio legato alla sua tradizione storico-costruttiva. In particolare il bacino estrattivo della nuova provincia Barletta – Andria – Trani (BAT), a nord di Bari, in crisi ed in parte dismesso, è stato per la Regione uno dei riferimenti per l’ economia, non sempre sensibile verso le indotte trasformazioni sul paesaggio e territorio. Il presente contributo si propone di indagare quale possa essere il punto d’incontro tra il processo di pianificazione e quello produttivo, al fine di individuare strategie con cui operare il ripristino e la restituzione di usi, significati e valori a siti estrattivi ormai dismessi; attivando proattivamente e propositivamente processi virtuosi capaci di innescare da un lato una migliore gestione del paesaggio e dall’altro la necessaria innovazione nel sistema di gestione del comparto estrattivo risorse per il territorio. Partendo dall’atto di avvio del PTCP (Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale), attento al recupero di cave esaurite ed abbandonate, si è cercato di definire un percorso metodologico e progettuale, nel quale il presupposto di riacquisire le cave esaurite in un processo di sviluppo sostenibile del territorio trova, attraverso azioni di paesaggio ripensate come le “3R”: Rinaturalizzare, Reinventare, Riparare, proposte strategiche di trasformazione territoriale in grado di delineare scenari futuri per il territorio e per i nuovi contesti di vita. Operativamente attraverso lo strumento delle linee guida sono state messe a sistema le tre azioni di paesaggio in risposta alle criticità che derivano dai processi e conflitti in atto individuati dai progetti territoriali di paesaggio regionale, con l’obiettivo di pensare al riuso delle cave esaurite per consolidare e valorizzare i caratteri di ciascun contesto di vita, e creare nuovi valori e risignificazione dei luoghi. The mining activity has been an important driver of economic and productive development for the Apulia region, representing a land use inextricably linked to its historical and constituting tradition. In particular, the mining basin of the comprehensive province Barletta - Andria - Trani (BAT), north of Bari, is now undergoing a crisis and has been partly dismissed. However, it has always been an important driving force for the local economy of the region. The consequent problems associated with landscape modification and alteration, land use,waste and sludge proper disposal have never been sufficiently taken into account This paper aims to investigate a possible meeting point between the planning and the production processes, in order to identify recovery and recycling strategies, as well as identifying how to return the dismissed extraction sites their former uses, meanings and values by proactively activating virtuous processes capable of triggering a better landscape management on the one hand and, on the other hand, the necessary innovation of the mining management system, allowing it to be a territorial resource again. Starting from the act of initiating the PTCP (Provincial Territorial Coordination Plan), attentive to the recovery of exhausted quarries and abandoned, we have tried to define a methodological and design, in which the assumption of regaining the exhausted quarries in the process of development sustainable land is, through actions of landscape rethought as the "3R" renaturalise, Reinvent, Repairing, policy proposals of territorial transformation can outline future scenarios for the region and for new life contexts. Operationally, through the instrument of the guidelines have been put in the system landscape of three actions in response to the issues that arise from the processes and ongoing conflicts as identified by the local projects of regional landscape, with the aim of thinking about the reuse of exhausted quarries for consolidate and enhance the characteristics of each context of life, and create new values and re-signification of places.
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Cerasoli, Mario. "Rigenerazione e centralità urbane vs sprawl." In International Conference Virtual City and Territory. Roma: Centre de Política de Sòl i Valoracions, 2014. http://dx.doi.org/10.5821/ctv.7949.

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Abstract:
Le aree urbane centrali, storiche e non, hanno dimostrato, nell’ultimo quindicennio, una straordinaria vitalità e una sorprendente capacità di mettere in atto strategie di rilancio. A dispetto di un annunciato, ma mai verificatosi, declino epocale del proprio ruolo, le realtà urbane continuano a presentarsi come un luogo privilegiato di crescita economica e di sperimentazione sociale e culturale, e si rivelano oggi autonome protagoniste, inserendosi nei circuiti economici innovativi, attirando dall’esterno nuove risorse, finanziarie ed umane, ed incrementando flussi turistici e culturali. Molte operazioni di riqualificazione di siti industriali e portuali sono state completate, producendo effetti positivi nell’attrazione di nuove attività e di investimenti e benefici in termini di miglioramento della qualità urbana. Nonostante la prefigurazione di realtà in cui la diffusione delle tecnologie telematiche e le forme di produzione e comunicazione immateriale, avrebbero determinato decentramenti e indifferenze localizzative, nelle città si assiste ad una rinnovata concentrazione delle più importanti funzioni politiche, direzionali, strategiche e finanziarie, nonché ad una consolidata importanza delle interazioni face-to-face, che restano un fattore rilevante per la costituzione di reti funzionali ad attività lavorative. Questi temi hanno caratterizzato la Sessione Rigenerazione urbana vs Sprawl. In the last 15 years, central urban areas demonstrated a particular vitality and an amazing capacity to put in place recovery strategies. In spite of an announced, but never happened, epochal decline of their role, urban realities continue to present themselves like a privileged place of economic growth and social and cultural experimentation. They appear as independent protagonists, inserting themselves in innovative economic circuits, attracting new finance and human resource from the outside, increasing tourist and cultural flows. A lot of industrial and port sites renovation have been completed having a positive effect in attracting new activities, investments and improvement of urban quality. In spite of forecasts of a reality in which the broadcast of technologies and immaterial form of production and communication would have led to decentralization and indifference as to localization, inside the city, there is a refocusing of the most important political, strategic, management and financial functions, as well as consolidation of the importance of interactions “face – to – face”, that are a really important factor for the constitution of a new functional network and work activities. These themes have characterized the Session Urban Regeneration vs Sprawl.
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Lecardane, Renzo, and Zeila Tesoriere. "Patrimonio militare e progetti di rigenerazione urbana: l’infrastruttura bellica dell’Atlantic Wall e di Saint-Nazaire." In International Conference Virtual City and Territory. Roma: Centre de Política de Sòl i Valoracions, 2014. http://dx.doi.org/10.5821/ctv.7908.

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Abstract:
Nel 2010, la base sottomarina di Saint-Nazaire è stata dichiarata «Patrimonio del XX secolo» dal Ministère de la Culture et de la Communnication francese ed è divenuta il simbolo di un nuovo approccio patrimoniale che riconosce il patrimonio materiale e immateriale in tutte le sue forme, non limitandosi soltando al manufatto certificato come monumento. La memoria, i beni materiali o i luoghi poco conosciuti hanno così contribuito a definire una nuova dimensione urbana proiettata verso il futuro. Riferirsi esplicitamente al tema del rapporto tra waterfront e patrimonio militare, attraverso l’esempio di Saint-Nazaire, ci porta a riflettere sul ruolo del progetto urbano nella trasformazione della città contemporanea. Gli stessi principi collegano tale caso di studio a molte altre operazioni di rigenerazione della città europea e, in particolare, delle città portuali francesi. A partire dagli anni ‘80, per far fronte alla crisi del settore industriale, alcune città portuali, tra cui Marsiglia, Le Havre, Saint-Nazaire e Dunkerque, hanno elaborato numerosi studi e progetti sulle loro aree industriali obsolete o abbandonate, al fine di potenziare le attività portuali e di destinare gli spazi resi liberi a nuove attività. Il riconoscimento del valore di risorsa urbana e patrimoniale a tali aree portuali ha consentito di riattivare dinamiche economiche, sociali e spaziali spesso interrotte o in disuso. In 2010 the submarine base in Saint-Nazaire was declared ‘Heritage of the XX century’ by the French Ministère de la Culture et de la Communnication. Thereafter it became the symbol of a new approach related to heritage that recognises the tangible and intangible heritage in all its forms, not only restricted to the artifact acknowledged as a ‘monument’. Remembrance, the material assets or the little known places have thus contributed to defining a new urban dimension projected toward the future. The case of Saint-Nazare, relating clearly to the relationship between waterfront and military heritage, encourages us to meditate on the role of urban design in the transformation of the contemporary city. The same principles connect this case study to several other redevelopment operations in the European city and, in particular, the French port cities. Starting from the '80s, in order to face the crisis in the industrial sector, several port cities, including Marseille, Le Havre, Dunkirk and Saint-Nazaire, produced diverse studies and projects regarding their obsolete or abandoned industrial areas, in order to boost port activities and to allocate the vacant places to new activities. Acknowledgment of the value of these port areas as urban resources (as well as cultural heritage) has consented the regeneration of (often previously interrupted or abandoned) economic, social and spatial activity.
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Mele, Maria Grazia Rosaria. "Cagliari capitale e città di frontiera nel Mediterraneo di età moderna: l’utilizzo dello spazio e le mura nelle fonti d’archivio." In FORTMED2020 - Defensive Architecture of the Mediterranean. Valencia: Universitat Politàcnica de València, 2020. http://dx.doi.org/10.4995/fortmed2020.2020.11547.

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Abstract:
Cagliari capital and frontier city in the Mediterranean of the modern age: the use of space and walls in archival sourcesIn a city already formed in its essential traits, with its historic districts of Castello, Stampace, Villanova and Llapola, the Hispanic Monarchy had a great influence on Cagliari urban structure adapting the defenses to the new war needs, exploiting to the most the internal walls space and encouraging the cultivation of extra moenia areas left in a state of abandonment. Cagliari was a composite city, were the inner integration between Catalans-Aragonese and Sardinians progressively settled and interacted with different ethnicities, as in other urban realities of the Mediterranean frontiers of that time. Through the archive sources (emphyteusis concessions of state property and notarial acts), it is possible to perceive a lively city and locate the sacred and profane places: palaces, streets, squares, fountains, churches and convents are cited as fundamental citizen reference points. The emphyteusis give us an important basic framework which allows us to know both the urban structure and the policy of the Crown at the same time, through the management of the state properties. Notary’s acts integrate these data bringing interesting information on private estates and on architectural characteristics of the realty.
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Frroku, Norbert, Massimo Rovai, and Caterina Calvani. "Project Financing per il recupero funzionale ad uso ricettivo del “Forte dei Pianelloni” di Lerici." In FORTMED2020 - Defensive Architecture of the Mediterranean. Valencia: Universitat Politàcnica de València, 2020. http://dx.doi.org/10.4995/fortmed2020.2020.11478.

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Abstract:
Project Financing for functional recovery of the “Forte dei Pianelloni” in LericiThe central theme is the Project Financing, a complex financial instrument that can potentially be used to give a new life to a state property with a strong historical and architectural value and in a state of neglect, through the use of public-private partnerships. This evaluation technique makes it possible to understand the economic and financial feasibility of an intervention both for the owner of the asset (the public) and for the private entity that puts the resources for the requalification / restructuring and will own the profits from the management of the asset. Therefore, assuming the role of a Private Financial Promoter, I developed the Preliminary Project and the Feasibility Study with reference to two possible uses. The work was divided in two parts: in the first part the Preliminary Project was a reworking of an architectural relief kindly lent by the municipality of Lerici to expose the current state of the structure adding also hints of history. Then I made two proposals: one hypothesis is a fancy project with Resorts &amp; Suites and the other is a more affordable one with Hostel &amp; Camping; I considered also the differences between the two proposals. To develop the work, the use of a drone for inspections and a 3D printing to create the plastics were also experimented. In the second part that consists in the Feasibility Study was developed through an analysis of the possible positioning on the market with respect to the project hypotheses, the definition of the restructuring, management and maintenance costs. There were also analyzed other fortifications in the Gulf of Spezia, that were already reconverted in other uses. This study highlights the economic and financial feasibility of both design assumptions.
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Cabrera Cruza, Alfonso, Massimo Leserri, Gabriele Rossi, and Ricardo Zabaleta. "Un rilievo speditivo di emergenza. Forte San José a Cartagena de Indias (Colombia)." In FORTMED2020 - Defensive Architecture of the Mediterranean. Valencia: Universitat Politàcnica de València, 2020. http://dx.doi.org/10.4995/fortmed2020.2020.11388.

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Abstract:
An expeditious emergency survey. Fort San José in Cartagena de Indias (Colombia)The recent methods of survey and modeling based on digital images or laser scanner technologies, today widely tested, are an exceptional support for the rapidity of acquisition, especially in emergency situations where it is necessary to quickly acquire a documentation in order not to stay long in a place. The Fort San Jose, designed by Juan de Herrera between 1714 and 1725 and completed by Antonio de Arévalo after almost 50 years, completes the defense of navigable access to the bay of Cartagena de Indias between the island of Bocachica and Isla Bomba. Placed on an artificial island in front of the fort of S. Ferdinando it has undergone frequent flooding in recent years due to a sinking process. Studies relating to emergency expeditious surveys are limited and episodic, detailed in most cases in the archaeological field where urgent excavations must be carried out and phenomena and situations that can be lost must be recorded rapidly. The Italian Ministry of Heritage and Cultural Activities in 2013 prepared card systems to document the damage following natural disasters. In the case of study, modern surveying methods are used, integrating the use of laser scanner technologies for accessible areas and aerial photogrammetry for those facing the sea. The objective is to draw up an architectural survey that documents the state of consistency of the fortress that has never been detected to date and in this way initiate a monitoring of the ongoing processes. At the same time, it constitutes an indispensable cognitive support for possible activities and intervention strategies that aim to put an end to instability.
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Salomone, Veronica. "Strategie di sopravvivenza: riciclare – rigenerare – includere nella città mediterranea." In International Conference Virtual City and Territory. Roma: Centre de Política de Sòl i Valoracions, 2014. http://dx.doi.org/10.5821/ctv.8013.

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Abstract:
Le trasformazioni che investono la città mediterranea contemporanea rendono l’abitare sempre più complesso e contaminato. La precarietà è una condizione ricorrente che genera paesaggi imprevedibili e incostanti. Nasce l’esigenza di rileggere la città attraverso le sue stratificazioni non più solo materiali: si abita riciclando spazi, stravolgendo relazioni, utilizzando strategie di mercato inusuali. La città perde la sua organicità apparente ma, trasformandosi, mantiene i suoi elementi fondanti, sopravvivendo nelle forme di autocostruzione e appropriazione, nelle relazioni sociali e negli assetti economici. La condizione di sopravvivenza si fa strategia e nuova frontiera dell’abitare. La tesi trova le sue argomentazioni in contesti dove condizioni ambientali e socio-economiche generano paesaggi al limite della sopravvivenza. È il caso del Cairo in cui interi quartieri sono stati trasformati dall’ingente domanda di sopravvivenza. In particolare, il paper vuole approfondire il caso studio della Città dei Morti. Inizialmente occupata da strutture temporanee di parenti adoranti, Al-Qarāfa è oggi abitata da circa un milione di egiziani. La densità abitativa è alta e i servizi non sempre sufficienti, per cui le autorità locali decisero nel 2010 di radere al suolo intere sezioni del cimitero attraverso l’attuazione del piano urbanistico Cairo 2050, stravolgendo l’impianto originario dell’area. Qual’è il ruolo del progetto? Quali sono i modelli politici, economici e sociali in grado di rigenerare la città mediterranea contemporanea? Si può ancora parlare di ‘modello mediterraneo’? The transformations that affect the contemporary Mediterranean city make the way of living more and more complex and contaminated. Precariousness is a recurring condition that generates unforeseeable and variable landscapes. It becomes necessary to reassess the city through its layers not only the material ones: you live by recycling spaces, changing relationships, using unusual market strategies. The city loses its apparent organicity but, transforming itself, keeps its basic elements, surviving in self-constructions and appropriation forms, in social relations and in the economic arrangements. The condition of survival becomes strategy and new border of living. The thesis finds its arguments in contexts where environmental and socio-economic conditions produce landscapes at the limits of survival. This is the case of Cairo where entire districts have been transformed by the huge demand of survival. In particular, the paper wants to deepen the study case of the City of the Dead. Initially occupied by temporary structures of adoring relatives, Al-Qarāfa is today inhabited by about a million of Egyptians. The population density is high and the services aren't always enough, so the local authorities decided in the 2010 to demolish entire sections of the cemetery through the implementation of the development plan Cairo 2050, changing the original structure of the area. What is the role of the project? What are the political, economic and social models capable of regenerating the contemporary mediterranean city? Can we still speak of 'Mediterranean model'?
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Ferrighi, Alessandra. "Citta', spazio e tempo: l’applicazione di un HGIS per la storia urbana." In International Conference Virtual City and Territory. Roma: Centre de Política de Sòl i Valoracions, 2014. http://dx.doi.org/10.5821/ctv.7920.

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Abstract:
La città è frutto dell'opera dell'uomo. Attraverso processi di lunga durata l’uomo ha costruito la forma della città adattando lo spazio circostante e modificando l’ambiente. Indagando tali processi, la storia delle città può essere narrata attraverso la ricerca e lo studio delle fonti, le interpretazioni e le analisi delle stesse. I luoghi o gli eventi legati alla città sono caratterizzati dai due concetti di Spazio e Tempo. Ogni città è stata creata in un determinato spazio e in un determinato tempo; ogni evento si è svolto in momento preciso e in un luogo specifico. I personaggi della storia sono vissuti in un intervallo temporale, hanno contribuito a segnare quel momento con azioni che sono riconoscibili come tracce nella storia. Siano essi personaggi illustri, che uomini del fare. Questa ricerca è nata dall'idea di trovare altri e diversi modi di comunicare, grazie alle nuove tecnologie, le trasformazioni, le stratificazioni e i cambiamenti delle città legati agli eventi naturali, alle decisioni politiche e amministrative avvenute nel corso della storia delle città stesse. Quando si narra la storia della città si fa riferimento, anche se non espressamente, alle due tematiche di Spazio e Tempo perché, come detto, le azioni si svolgono in momenti e luoghi definititi o circoscrivibili. L'HGIS (Historical GIS) se applicato alla storia urbana consente di mettere in relazione Spazio e Tempo nella lettura delle trasformazioni della città e del territorio circostante.
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Reports on the topic "FORME DI STATO"

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Sarafian, Iliana. Considerazioni chiave: affrontare le discriminazioni strutturali e le barriere al vaccino covid-19 per le comunità rom in italia. SSHAP, May 2022. http://dx.doi.org/10.19088/sshap.2022.024.

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Abstract:
Questo rapporto evidenzia come le discriminazioni strutturali e l'esclusione sociale influenzino le percezioni e gli atteggiamenti nei confronti del vaccino per il COVID-19 tra le comunità rom in Italia. Uno degli obiettivi è mettere in luce il ruolo che le autorità pubbliche e le comunità possono svolgere nel sostenere l'adozione del vaccino e nel contrasto ai più ampi processi di esclusione sociale.1 Le risposte contraddittorie che lo Stato italiano ha fornito durante la pandemia di Covid-19, insieme alle forme di esclusione già in atto, hanno comportato un aumento della sfiducia delle comunità rom nei confronti delle iniziative statali, impattando anche sull’adesione alla campagna vaccinale.2 Questo documento si propone di supportare e informare le amministrazioni locali e le istituzioni sanitarie pubbliche coinvolte nell’assistenza e nei processi di inclusione delle comunità rom in Italia. Il presente documento si basa su una ricerca condotta di persona e a distanza dal novembre 2021 al gennaio 2022 in Italia con le comunità rom e sinti di Milano, Roma e Catania. Sebbene queste comunità si caratterizzino per diversità storica e per differenti forme di identità linguistica, geografica, religiosa, sono state individuate delle somiglianze nel modo in cui hanno vissuto la pandemia di COVID-19 e nelle decisioni a proposito del vaccino. Questo documento è stato sviluppato per SSHAP da Iliana Sarafian (LSE) con i contributi e le revisioni di Elizabeth Storer (LSE), Tabitha Hrynick (IDS), Marco Solimene (University of Iceland), Dijana Pavlovic (Upre Roma) e Olivia Tulloch (Anthrologica). La ricerca è stata finanziata dalla British Academy COVID-19 Recovery: G7 Fund (COVG7210058) e si è svolta presso il Firoz Lalji Institute for Africa, London School of Economics. La sintesi è di responsabilità di SSHAP.
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