Journal articles on the topic 'Formazione formatori'

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1

Prati, Giacomo. "Progetto "Formazione transnazionale dei formatori"." FOR - Rivista per la formazione, no. 84 (November 2010): 118. http://dx.doi.org/10.3280/for2010-084023.

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2

Kałowski, Julian. "Znaczenie i zadania osób odpowiedzialnych za formację zakonną." Prawo Kanoniczne 35, no. 3-4 (December 10, 1992): 57–83. http://dx.doi.org/10.21697/pk.1992.35.3-4.03.

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Abstract:
In questo articolo l’autore ha analizzato molto importante e sempre attuale problema che si riferisce al ruolo dei formatori. L ’articolo include l’analisi dei suguenti quesiti: la necessita di nominare da parte dei superiori religiosi dei formatori qualificati e responsabili della formazione a tutte le tape della vita religiosa; qualita e condizioni richieste dai formatori e infine, l’autore ha sottolineato gli obblighi comuni a tutti formatori.
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3

Calvaruso, Ugo, Vivaldo Moscatelli, and Paolo Viel. "Una prima sperimentazione: il percorso formazione formatori "digitalizzato"." FOR - Rivista per la formazione, no. 1 (June 2021): 51–52. http://dx.doi.org/10.3280/for2021-001011.

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4

Kiwior, Wiesław. "Wymogi stawiane formacji w instytutach życia konsekrowanego przez nową ewangelizację." Prawo Kanoniczne 38, no. 1-2 (June 15, 1995): 13–26. http://dx.doi.org/10.21697/pk.1995.38.1-2.02.

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Abstract:
Una nuova gerarchia dei valori che si sta formando nella società moderna richiede una nuova evangelizzazione. Tale impegno intrapreso da tutta la Chiesa aspetta una risposta qualificata da parte degli istituti di vita consacrata. La qualità della loro testimonianza e del loro servizio apostolico dipende perô dalla consapevolezza e dalla realizzazione della propria identità personale, comunitaria e istituzionale. Di qui la necessità di una adeguata formazione che sappia rispondere alle aspettative della nuova evangelizzazione. Tra i compiti formativi richiesti dalla nuova evangelizzazione vengono sottolineati: una applicazione fedele delle direttive della Chiesa nel campo della formazione religiosa, un approfondimento continuo della vita teologale, formatori ben preparati, una presentazione chiara e piena degli ideali vocazionali, lo sviluppo della capacità di internalizzare i valori vocazionali, una adeguata formazione permanente.
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5

Śliwa, Jan. "Autorzy i środowisko formacji ze szczególnym uwzględnieniem Kościoła i wspólnoty." Prawo Kanoniczne 35, no. 1-2 (June 5, 1992): 119–28. http://dx.doi.org/10.21697/pk.1992.35.1-2.07.

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Abstract:
L’autore di questo articolo prende in considerazione le Direttive sulla formazione negli Istituti Religiosi occupandosi specialmente degli aspetti comuni a tutte le tappe della formazione alla vita religiosa. Il punto centrale del suo lavoro è costituito dal ruolo delle persone e dell’ambiente che contribuiscono alla formazione. E così ci parla del ruolo dello spirito di Dio, della Vergine Maria, della Chiesa, della comunità, dello stesso religioso responsabile della propria formazione e degli educatori о formatori responsabili. Nello svolgimento del tema proposto l’autore accentua in modo particolare il ruolo della Chiesa e della comunità.
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6

Miglietta, Donata. "Quando i conflitti sono in gioco. Gruppi, formazione, diversitŕ." GRUPPI, no. 1 (October 2010): 103–10. http://dx.doi.org/10.3280/gru2010-001009.

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Abstract:
Il passaggio dalla posizione dell'ascolto al coinvolgimento corporeo del terapeuta che avviene nei gruppi di bambini č stato spesso sentito come eretico sia rispetto alla psicoanalisi sia rispetto alle teorie sui gruppi analitici. Nella formazione non si deve perdere di vista il fatto che, anche all'interno della stessa scuola, la pratica unificata č un'illusione (Schaffer). Il lavoro dei formatori č un lavoro di confine che regola il flusso della discordanza e della differenza e siamo noi a dovere vigilare affinché la diversitŕ non si trasformi in guerra. Quando le diversitŕ entrano in campo si tratta di affrontarne gli effetti. Nei gruppi di formazione per psicoterapeuti infantili il conflitto assume spesso figurazioni visibili e invisibili. Nei processi formativi con lo psicodramma si evidenziano percorsi evocatori di immagini che vanno dallo scontro tra bande armate al gioco dei bisticci fino all'integrazione delle differenze. Le psicoterapie sono oggi una galassia dai confini incerti e, come formatori, dobbiamo pensare ad un sistema aperto di conoscenza. Si dovrebbe mantenere la consapevolezza che non č impossibile che il processo vari da analista a analista, forse da paziente a paziente, in modo molto significativo (Meltzer). La questione č in visibile nei processi formativi della scuola COIRAG alla quale affluiscono sottogruppi con matrici teorico cliniche complesse e non certo univoche. La formazione si dovrebbe muovere nello spirito della COIRAG volto a costruire una storia comune in un tempo in cui tutti abbiamo bisogno di pace. Appare dunque significativo percorrere alcuni passaggi di questo percorso attraverso la formazione dei conduttori per gruppi in etŕ evolutiva. Si descrive il percorso tra emersione delle differenze teoriche, scontro e confronto nella formazione dei conduttori di gruppi in etŕ evolutiva. In analogia con il gioco dei bambini anche i conduttori modulano l'intensitŕ del conflitto attraverso la comparsa e la circolazione di immagini ludiche. Il conflitto che si trasforma in gioco puň facilitare il confronto tra diversitŕ teorico-tecniche.
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7

Rossi, Rossana Adele. "La formazione superiore dei professionisti dell'educazione e della formazione: dal modello disciplinarista al focus sui contenuti core." EDUCATION SCIENCES AND SOCIETY, no. 1 (June 2020): 382–97. http://dx.doi.org/10.3280/ess1-2020oa9519.

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Abstract:
Il contributo analizza le radici dell'approccio disciplinarista nell'alta formazione per passare alla considerazione dell'impatto dell'approccio funzionalista proprio delle politiche europee sulle trasformazioni in atto. Sono quindi richiamati i risultati di alcune delle più significative ricerche svolte in materia di obiettivi di apprendimento propri della formazione dei professionisti dell'educazione e della formazione. Il tentativo è di individuare i capisaldi di un approccio che consenta, a partire dal presente, di superare i limiti del disciplinarismo, garantendo l'acquisizione dei fondamenti della professione. La soluzione viene ricercata negli studi che tendono a definire i contenuti core della professionalità degli educatori e dei formatori e che spostano l'attenzione dall'insegnamento della disciplina ai learning outcomes conseguiti dagli studenti.
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8

Frison, Daniela. "Fuori aula: contesti, ruoli e interlocutori dei professionisti della formazione 2020." QUADERNI DI ECONOMIA DEL LAVORO, no. 112 (March 2021): 185–97. http://dx.doi.org/10.3280/qua2020-112012.

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Abstract:
La professione del formatore è stata caratterizzata nell'ultimo ventennio da profondi cambiamenti che richiedono ai corsi di studio universitari e ai servizi di placement di interrogarsi sulla variabilità e multidimensionalità di ruoli, compiti e contesti nei quali essa può declinarsi. Con l'obiettivo di avviare un processo di riflessione sul tema, il contributo intende, da un lato, esplorare le linee di sviluppo della letteratura scientifica e metodologica rivolta ai formatori ed emergente dal lavoro e della ricerca sul campo, e dall'altro sollecitare una conversazione con pro-fessionisti del settore volta ad esplorare tendenze e traiettorie recenti della profes-sione. In conclusione, si identificano linee di sviluppo della professione accanto a spazi e bisogni di approfondimento e di analisi collegati a tre dimensioni chiave emergenti: il ribaltamento da una prospettiva di teaching ad una prospettiva di learning, l'urgenza di un ampliamento della formazione metodologica e l'importanza dell'adozione di metodi afferenti al non-formale ed ai processi di in-novazione.
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Gennart, Michèle, and Marco Vannotti. "Umane fratture, ambiti di cura, ambiti di formazione." RIVISTA SPERIMENTALE DI FRENIATRIA, no. 1 (April 2022): 13–46. http://dx.doi.org/10.3280/rsf2022-001002.

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Abstract:
La formazione in psicoterapia è intrinsecamente modellata dal nostro modo di pensare all'essere umano. Che cosa, nell'esistenza umana, ci espone alla (psico)patologia? Cosa può essere considerato benefico e trasformativo nello scambio terapeutico? E analogamente quale atteggiamento nella formazione, così come nella terapia, potrebbe essere più umano? Facendo riferimento al pensiero fenomenologico, gli Autori esaminano lo statuto singolare attorno al quale ruotano la psicopatologia e la terapia: il fenomeno patico. Il "patico" si riferisce alla multiforme vulnerabilità che contraddistingue la nostra condizione umana e che segna anche la nostra apertura, la nostra fondamentale sensibilità a ciò che accade nell'incontro. La dimensione patica della malattia - più che i sintomi - costituisce la realtà immediata e pregnante per il paziente. La terapia può essere definita come un movimento intersoggettivo di incontro, di comune cammino e di scambio, dove il terapeuta mette le sue conoscenze teoriche, il suo saper fare e la sua presenza al servizio della persona in cura, per tendere ad uno stare meglio con se stesso, con gli altri e nel mondo. Allo stesso modo, la formazione è chiamata a realizzare un incontro trasformativo tra formatori e studenti. La formazione in psicoterapia si baserebbe su questa iniziazione viva e pensante alla condizione umana: alla sua fondamentale natura "patica", segnata dalla possibilità sia della perdizione e dell'annientamento, che della fiducia e del compimento. Nel suo cammino, l'allievo deve poter contare non solo sull'esperienza, ma anche sulla relazione con formatori impegnati che lo sostengono e lo guidano, e sulla solidarietà attiva, sullo spirito cooperativo del gruppo dei compagni per affrontare il ‘meraviglioso' e lo ‘sconcertante' dell'incontro con il pathos.
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Viel, Paolo, and Ugo Calvaruso. "Viaggio nel percorso formazione formatori: tra elementi essenziali e potenzialitŕ di sviluppo." FOR - Rivista per la formazione, no. 1 (March 2020): 47–50. http://dx.doi.org/10.3280/for2020-001009.

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Kałowski, Julian. "Współpraca między instytutami zakonnymi w dziedzinie formacji." Prawo Kanoniczne 45, no. 1-2 (June 15, 2002): 33–79. http://dx.doi.org/10.21697/pk.2002.45.1-2.01.

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Abstract:
In questo articolo viene presentata ed analizzata l’istruzione della Congregazione per gli Istituti di Vita Consacrata e le Società di Vita Apostolica, del 8 dicembre 1998, intitolata La collaborazione inter-istituti per la fomiazione. L’autore in primo luogo presenta i principali motivi che stanno alla base della promulgazione dell’istruzione da parte della Congregazione per gli Istituti di Vita Consacrata e le Società di Vita Apostolica. Poi, dato che l’istruzione dedica un ampio spazio ai centri di formazione inter-istituti, pure rilevando che nella situazione attuale giovano alia form azione intellettuale dei membri degli istituti religiosi, l’autore analizza i requisiti ai quali devono rispondere questi centri. Viene sottolineato soprattutto il fatto che questi devono trasmettere la sana dottrina della Chiesa e rispettare il carisma proprio di ciascun istituto. Un ampio spazio viene dedicato, inoltre, alla responsabilità del governo dei singoli istituti e delle rispettive comunità, di sorvegliare e di prevenire affinché i centri di formazione non impongano la loro dottrina sulla vita consacrata. L’autore analizza le questioni riguardanti la cooperazione inter-istituti nelle diverse tappe di formazione: noviziato, formazione dei professi di voti temporanei e perpetui e formazione permanente. L’ultima parte dell’articolo è dedicata alle questioni riguardanti sia la formazione filosofica e teologica negli istituti direttamente dedicati agli studi superiori, sia la collaborazione tra gli istituti nella formazione delle formatrici e dei formatori.
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González Magaña, Jaime Emilio. "La formazione spirituale ignaziana al sacerdozio. Dal Collegio Romano all’Istituto di Spiritualità della Pontificia Università Gregoriana di Roma." Studia Universitatis Babeș-Bolyai Theologia Catholica 65, no. 1-2 (December 30, 2020): 107–52. http://dx.doi.org/10.24193/theol.cath.2020.05.

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Abstract:
"The Ignatian Spiritual Formation in The Priesthood. From the Roman College to the Institute of Spirituality of The Pontifical Gregorian University of Rome. The present study aims to analyze the importance of the spiritual formation of Seminarians and Priests in the present times. Assuming that the most delicate part of the formation concerns the work of the divine grace, the exhortations of the Pontiffs, from Leo XIII to Francis insist that the good dispositions of the Seminarians help them to find in their Formators the spirit, better understanding and all the help to reach the state of perfection, called priestly holiness. As one of the forms of the celebrations of the 60° anniversary of the Institute of Spirituality of the Pontifical Gregorian University, this paper also has the purpose of some genuine expressions of gratitude for the contributions of Fathers Herbert Alphonso and Maurizio Costa, two Jesuits who have been called to the Father’s House. Together with Father Franco Imoda, they were sensible toward the needs of the Church with great courage. As an answer to these expectations and on the explicit request from Congregation for the Catholic Education of the Holy See, Father Joseph Pittau S.I., the then Magnificent Rector of Pontifical Gregorian University, founded, the Interdisciplinary Center for the Formation of the Formators in Seminaries (CIFS = Centro Interdisciplinare per la Formazione dei Formatori nei Seminari) in May 1996. Our conclusions synthesize the results of the research, and place in prominence the mission of the Institute of Spirituality as an expression of its fidelity to the inheritance of the Roman College. Keywords: priestly spirituality, priestly and spiritual formation, formation of the formators, Ignatian pedagogy, prayer, theology, Roman College, the Ignatian vision of man, pastoral charity."
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Fedeli, Monica. "Il valore dell'esperienza nelle pratiche formative." QUADERNI DI ECONOMIA DEL LAVORO, no. 97 (June 2012): 95–108. http://dx.doi.org/10.3280/qua2012-097007.

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Abstract:
Il contribuito ripercorre alcune tappe dello sviluppo dell'apprendimento esperienziale, offrendo prima una riflessione sui diversi concetti di apprendimento e di esperienza e poi alcune interpretazioni teoriche in merito provenienti dal panorama Europeo e da quello americano dove l'autrice ha sviluppato da alcuni anni relazioni e collaborazioni. In altri termini si sottolinea il fatto che l'esperienza non vive isolata, ma ha bisogno di ancoraggi che ricerca e ritrova nel patrimonio esperienziale di ogni persona e di ogni organizzazione. A questo proposito si rilevano alcuni tratti dell'apprendimento esperienziale sviluppati da alcuni studiosi americani, ed in particolare la teorie di David Kolb che negli ultimi anni ha offerto al mondo scientifico una sistematizzazione della teoria esperienziale e una ulteriore attualizzazione. Nell'ultima parte si propone il caso della Provincia di Terni ed in particolare del Centro di Formazione della Provincia in cui tanta formazione viene proposta ed organizzata nei laboratori e in situazione reale. Č proprio in questi ambienti che diventa necessario leggere i processi di apprendimento sviluppando consapevolezza e competenze attraverso l'esperienza. I formatori e gli educatori dovrebbero perciň dedicarsi a generare e costruire nuove ed efficaci contesti di apprendimento per i giovani.
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Parozzi, Mauro, and Sonia Lomuscio. "La Gamification virtuale nella formazione infermieristica rivolta all’ambito della Salute Mentale: protocollo per una Scoping Review." Dissertation Nursing 2, no. 1 (January 30, 2023): 110–16. http://dx.doi.org/10.54103/dn/18637.

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Abstract:
BACKGROUND:L’innesco globale di misure cautelative per la tutela della salute pubblica ha indubbiamente rafforzato l’interesse dei formatori per metodologie di simulazione virtuale. In quest’accezione formativa, i Serious Games sembrano consentire una miglior accessibilità, comprendendo la possibilità di essere fruiti o ripetuti un numero ipoteticamente infinito di volte senza rimanere necessariamente ancorati alla presenza dei docenti, alla disponibilità dei laboratori, al materiale presente ed agli eventuali impegni dei discenti stessi contribuendo all'esperienza di apprendimento migliorando la motivazione, l’impegno nel contesto della formazione cognitiva e la fiducia in sé stessi degli studenti infermieri. Gli ambiti di applicazione della gamification (intesa come l’integrazione di caratteristiche proprie dei giochi in contesti non di gioco sembrano essere piuttosto differenti, tuttavia, alcuni ambiti in particolare sembrano aver iniziato a riscontrare un certo interesse, fra cui, quello della Salute Mentale dove si riscontrano outcomes promettenti in studi con strutturazioni e obiettivi ancora eterogenei, mostrando la necessità di ampliare le evidenze a disposizione. METODI E ANALISI:Verrà effettuata una scoping review secondo la metodologia del Joanna Briggs Institute. Le banche dati biomediche consultate saranno MEDLINE (PubMed), Scopus, WebOfScience, Cochrane Library, Cinhal ed Embase; l’estensione della ricerca sulla letteratura grigia verrà effettuata consultando Google Scholar, ClincialTrials.gov, TRIP (Turn Research Into Practice), medRxiv, OSF Preprints, Networked Digital Library of Theses and Dissertations, Open Access Theses and Dissertations. Saranno inclusi articoli in lingua Italiana o Inglese disponibili in formato full text. La presentazione delle informazioni degli studi sarà effettuata sia attraverso tabelle specifiche che in forma narrativa.
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Solidoro, Adriano, Francesco Aleotti, Gianluigi Viscusi, Christopher L. Tucci, and Davide Diamantini. "Mechanisms to Engage an Online Community in Crowdsourcing: Insights from an Idea Contest in Training." puntOorg International Journal 6, no. 2 (May 24, 2021): 196–212. http://dx.doi.org/10.19245/25.05.pij.6.2.7.

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Abstract:
Knowledge sharing is particularly important for co-creating, discussing, or acquiring innovative ideas. Crowdsourcing, as an enabler of open innovation, has raised the question about the kind of organising forms and/or managerial interventions it may require or underpin. However, there is little consensus in management studies on how to best design a crowdsourcing initiative (contest) with regard to the mechanisms to engage an online community. In this paper, starting from an exploratory case study on the project “Stati Generali della Formazione e del Lavoro” (General Assembly on Training and Work)—a crowdsourcing experience designed for a large community of professional trainers, planned and managed by University of Milano-Bicocca and AIF Academy (Associazione Italiana Formatori), a broad representative association of Italian trainers—we study the factors influencing the decision of the participants (a.k.a., solvers) to become involved (and to what extent) in a contest. The study could contribute to the debate on crowdsourcing by both underlining important governance factors involved and providing empirical evidence of the link between management strategies and crowdsourcing success.
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Vučetić, Zorica. "Contributo allo studio della suffissazione verbale nell'italiano contemporaneo: raffronto contrastivo." Linguistica 36, no. 1 (December 1, 1996): 83–96. http://dx.doi.org/10.4312/linguistica.36.1.83-96.

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Abstract:
La formazione delle parole comprende tre parti fondamentali: la formazione delle parole mediante suffissi (la suffissazione), la composizione delle parole nonché la for­ mazione delle parole mediante prefissi (la prefissazione). I risultati di questi tre pro­ cedimenti formativi sono rispettivamente il derivato o il suffissato, il composto o la pa­ rola composta e il prefissato (che può essere derivato o composto). La suffissazione comprende le formazioni tratte dalle diverse basi (nominali, aggettivali e verbali); la tri­ partizione è fatta prendendo in considerazione il punto di partenza del procedimento di formazione della parola, vuol dire considerando la base della nuova formazione: si hanno i suffissati denominali, deaggettivali e deverbali. Se si prende in considerazione il punto di arrivo del procedimento formativo si hanno ancora tre tipi di nuove forma­ zioni; per quanto riguarda la categoria di arrivo si hanno i suffissati nominali, aggettivali e verbali.
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F.O. Arianna, Orsola. "Il formatore nella mediazione e conciliazione dei conflitti." QUADERNI DI ECONOMIA DEL LAVORO, no. 112 (March 2021): 157–71. http://dx.doi.org/10.3280/qua2020-112010.

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Abstract:
Il mondo della mediazione e della conciliazione dei conflitti è vasto e la formazione deve adattarsi ed essere specifica in ogni ambito ma anche trasversale, essendo comuni le tecniche di gestione dei conflitti. Il formatore deve avere quindi conoscenze e competenze: nella formazione (al fine di impostare e condurre la lezione scegliendo i contenuti e le modalità di svolgimento più idonei ai discenti e al tipo di evento); nelle tecniche di gestione del conflitto e di interazione comunicativa; nella gestione delle emozioni; nella metodologia delle procedure facilitative ed aggiudicative di negoziazione e di mediazione; nella normativa e nella giurisprudenza Nazionali, Comunitarie e Internazionali; in tutte le materie oggetto della formazione specifica che dovrà garantire. Questo contributo vuole offrire una panoramica generale, anche se non del tutto esaustiva, della figura, del ruolo e della funzione del formatore nell'ambito della mediazione, della conciliazione e, più in generale, della gestione dei conflitti nei diversi ambiti.
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Bausch, Luca. "I ruoli del formatore tra tradizione e ricerca di una nuova identità." Swiss Journal of Educational Research 27, no. 2 (September 1, 2005): 253–67. http://dx.doi.org/10.24452/sjer.27.2.4706.

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Abstract:
La modularizzazione dei percorsi costituisce una risposta alla crescente domanda di flessibilizzazione e individualizzazione della formazione. Se da un lato questi processi sono forieri di un potenziale di emancipazione considerevole, dall’altro possono generare insicurezza e dipendenza, tali da rendere auspicabile l’introduzione di misure atte a ricomporre l’eterogeneità di percorsi composti da unità più o meno indipendenti e quindi portatrici di logiche interne di volta in volta diverse. Dalle nostre riflessioni – che, a partire dalle esperienze condotte presso l’ISPFP, si incentrano sulle funzioni che i professionisti della formazione sono chiamati ad assumere in questi nuovi contesti – sembrano emergere tre ruoli di formatore: il manager, il docente e l’accompagnatore. Se al primo competono principalmente compiti legati alla struttura dei percorsi e alla loro gestione, al docente – la cui attività si esplica normalmente all’interno del quadro ben definito di un modulo – spetta di ristrutturare la conoscenza (tendenzialmente privata del suo referente naturale, la disciplina) secondo nuovi criteri d’ordine, ad esempio il profilo di competenza mirato. Sempre maggior rilevanza assumono le funzioni legate all’accompagnamento che trovano il loro terreno di applicazione negli aspetti relazionali (punti di riferimento per la persona in formazione) e nel supporto ai processi di apprendimento (metacognizione, impiego di strumenti di formazione diversificati). L’azione formativa tende dunque a concentrarsi sui suoi aspetti metodologici e relazionali con una particolare attenzione ai processi di attribuzione di senso che, nel contesto di strutture modulari, non possono più essere dati per scontati.Le funzioni che caratterizzano i tre profili emersi possono combinarsi in maniera diversa in rapporto alle situazioni contingenti e in particolare alla tipologia di percorso modulare. Questo ci pone di fronte ad una serie di interrogativi relativi ai processi di costruzione dell’identità professionale: se la tendenza emergente è quella di una suddivisione del lavoro che vede le tre figure sempre più specializzate nei rispettivi settori di competenza, quali sono le rappresentazioni e attese indotte nelle persone in formazione? Quale la percezione, in termini di identità, che il formatore può avere di se stesso in quanto professionista?
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Alberici, Aureliana, Paolo Di Rienzo, and Adele L'imperio. "Formazione e osservazione: osservazione riflessiva nei contesti formativi." FOR - Rivista per la formazione, no. 84 (November 2010): 19–22. http://dx.doi.org/10.3280/for2010-084004.

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Medri, Guido. "Riflessioni sulla formazione nella S.P.P.: il formatore e gli allievi." SETTING, no. 26 (June 2009): 105–16. http://dx.doi.org/10.3280/set2008-026009.

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Spagnuolo Lobb, Margherita, Maria Mione, and Gianni Francesetti. "Il processo di contatto formativo in psicoterapia della Gestalt." QUADERNI DI GESTALT, no. 2 (May 2011): 26–46. http://dx.doi.org/10.3280/gest2010-002003.

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Abstract:
Gli autori presentano in modo articolato alcuni aspetti peculiari della formazione in psicoterapia della Gestalt: il concetto di aggressione dentale e il suo influsso sul processo formativo, le fasi del Sé-in-formazione e la contestualizzazione temporale delle intenzionalitŕ di contatto che caratterizzano gli allievi in formazione, la necessitŕ di adeguare i modi e i contenuti formativi ai vissuti della societŕ post-moderna. Questo contributo rappresenta uno strumento utile per tutti coloro che fanno formazione in psicoterapia della Gestalt.
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Pennisi, Giuseppe. "La valutazione economica dei sistemi educativi e formativi (con una particolare attenzione anche alla situazione della ‘crisi')." RIV Rassegna Italiana di Valutazione, no. 46 (April 2011): 43–58. http://dx.doi.org/10.3280/riv2010-046004.

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Abstract:
Questo articolo esamina il ruolo della valutazione economica di sistemi d'istruzione e di formazione alla luce dell'attuale crisi economica e finanziaria e delle pertinenti strategie per uscirne. In base alla letteratura sui "miracoli economici" successivi alla seconda guerra mondiale, l'articolo conferma che una valutazione attenta dei sistemi di istruzione e di formazione puň essere uno strumento potente per transitare a situazioni di "dopo crisi" e definire un percorso di crescita. Tuttavia la valutazione della formazione del capitale umano tramite istruzione e formazione non puň essere disgiunta da quella della sua utilizzazione, ossia dalla valutazione delle politiche del lavoro e della previdenza. La prassi corrente č di seguire metodologie, tecniche e procedure distinte per valutare la preparazione del capitale umano, da un canto, e la sua utilizzazione, dall'altro. L'articolo delinea due strategie possibili per giungere ad un metodo unificato di valutazione con le rispettive pertinenti tecniche e procedure.
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Vučetić, Zorica. "La terminologia marinaresca studiata dal punto di vista della formazione delle parole." Linguistica 41, no. 1 (December 1, 2001): 111–28. http://dx.doi.org/10.4312/linguistica.41.1.111-128.

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Abstract:
Il presente articolo tratta della terminologia marinaresca. Si prendono in esame esempi di terminologia marinaresca nell 'italiano d 'oggi. È un settore della linguistica molto interessante dal punta di vista della formazione delle parole. I procedimenti formati vi e i meccanismi che regolano la formazione delle parole nell 'italiano d 'oggi si studiano su questo corpus molto interessante e ricco: la formazione dei no mi riguarda la suffissazione, la prejissazione e in particolare la composizione, la formazione dei verbi riguarda la suffissazione, la prefissazione e soprattutto la formazione parasintetica che è propria dei verbi, mentre la formazione degli aggettivi, anche se presen ta esempi di suffissati, di prefissati e di composti, è meno sviluppata.
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Erba, Sergio. "Clinica, teoria, metodo nella terapia e nella formazione." RUOLO TERAPEUTICO (IL), no. 116 (February 2011): 51–57. http://dx.doi.org/10.3280/rt2011-116006.

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Erba, Sergio. "Clinica, teoria, metodo nella terapia e nella formazione." RUOLO TERAPEUTICO (IL), no. 122 (February 2013): 62–68. http://dx.doi.org/10.3280/rt2013-122005.

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Abstract:
In questa sezione il direttore della rivista trae spunto da vignette e situazioni cliniche attinte dalla sua pratica di terapeuta e formatore per illustrare aspetti della teoria clinica de Il Ruolo Terapeutico.
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Alessandrini, Giuditta. "Scenari della Riforma Gelmini, alta formazione e nuove prospettive di riconoscimento professionale del formatore." FOR - Rivista per la formazione, no. 83 (July 2010): 82–84. http://dx.doi.org/10.3280/for2010-083016.

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Santerini, Milena. "Estremismo giovanile: modelli di integrazione e formazione." EDUCATIONAL REFLECTIVE PRACTICES, no. 1 (October 2021): 40–53. http://dx.doi.org/10.3280/erp1-special-2021oa12466.

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Abstract:
Il fenomeno dei giovani che scelgono progetti estremisti esige una riflessione che consideri i fattori educativi accanto a quelli di tipo economico e socio-politico. Nell'articolo si descriveranno le forme dell'estremismo giovanile (di stampo islamista, suprematismo bianco e ideologie di sinistra) e i diversi approcci usati dalla propaganda a loro diretta. Si tratta di veri e propri modelli formativi, online e offline, che tendono a ricostruire la visione del mondo dei giovani "radicalizzati". La risposta a un fenomeno così complesso va trovata in un'educazione alla cittadinanza inclusiva e in un'educazione interculturale critica.
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Balsamo, Antonio. "La formazione dei magistrati: linee-guida e obiettivi formativi. Profili di diritto comparato." SOCIOLOGIA DEL DIRITTO, no. 2 (November 2010): 776–102. http://dx.doi.org/10.3280/sd2010-002004.

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Abstract:
Adesso che il Comitato Direttivo č stato nominato, la creazione della Scuola della magistratura, prevista al momento della riforma dell'ordinamento giudiziario, sembra ormai piuttosto vicina. Dal momento che č probabile che diventi sede privilegiata per il dialogo culturale e per la crescita professionale della magistratura italiana nel suo complesso, il nuovo organismo ha un significativo potenziale rispetto alla necessitŕ di modernizzare il sistema giudiziario del Paese. Le istituzioni dischiudono nuove prospettive quanto alla diffusione di conoscenze extragiuridiche e della "cultura organizzativa", nonché quanto al dialogo fra le corti nazionali e internazionali in un contesto caratterizzato dalla circolazione di modelli giuridici e dal nuovo ruolo giocato dalla Convenzione europea dei diritti dell'uomo nel contesto del sistema delle fonti del diritto.
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Cera, Rosa. "Un'indagine comparativa: formazione degli insegnanti in Svezia e Italia, STEM education, TIC, ruolo e funzioni delle universit&." EXCELLENCE AND INNOVATION IN LEARNING AND TEACHING, no. 2 (December 2021): 5–22. http://dx.doi.org/10.3280/exioa2-2021oa13015.

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Abstract:
La finalità della ricerca comparativa è di individuare gli aspetti peculiari dei percorsi formativi degli insegnanti delle scuole secondarie in due diversi Paesi: Svezia e Italia. Per la formazione iniziale, sono stati posti a confronto i due differenti percorsi necessari al conseguimento del titolo utile all'insegnamento e le relative riforme attuate. Per la formazione continua sono state, invece, comparate le attività di coaching (Talis, 2018), in quanto in grado di promuovere il senso di auto-efficacia e l'identità dell'insegnante, oltre ad agevolare l'integrazione della teoria e delle attività di pratica nei percorsi formativi. Due sono gli obiettivi specifici: investigare le competenze degli studenti nelle discipline STEM, al fine di comprendere l'abilità dei relativi insegnanti e rilevare le competenze di questi ultimi nell'utilizzo delle TIC; il secondo indagare le attività svolte dalle università svedesi e italiane nella formazione degli insegnanti, individuandone le rispettive aree critiche. Attraverso i dati PISA 2018 è stato possibile confrontare le abilità degli studenti nelle discipline STEM, in particolare nella matematica e nelle scienze. In questo caso, si è preferito utilizzare i dati riguardanti gli studenti, in quanto considerati più attendibili, al fine di comprendere la preparazione degli insegnanti. Per comparare le abilità dei docenti nell'utilizzo delle TIC in classe sono stati, invece, utilizzati i dati Talis 2018. Attraverso la revisione scientifica della letteratura internazionale è stato, infine, possibile individuare le attività svolte dalle università svedesi e italiane nella formazione degli insegnanti. I risultati dell'indagine hanno evidenziato marcate differenze nel ruolo che gli universitari svedesi e italiani svolgono nel formare gli insegnanti, oltre ad una divergenza nelle competenze degli insegnanti nella STEM education e nell'utilizzo delle TIC.
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Luciano, Adriana, Roberto Di Monaco, and Monica Demartini. "I professionisti dei servizi sociali: competenze, fabbisogni formativi e domande di cambiamento organizzativo. Sperimentazione di un modello di analisi in provincia di Torino." RIVISTA TRIMESTRALE DI SCIENZA DELL'AMMINISTRAZIONE, no. 3 (December 2012): 73–91. http://dx.doi.org/10.3280/sa2012-003005.

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Abstract:
Gli autori presentano i risultati dell'applicazione di una metodologia di analisi per competenze agli operatori dei servizi socio-assistenziali (coordinatori, assistenti sociali, educatori professionali, OSS), realizzata in provincia di Torino (circa 500 interviste). Il modello, se adattato e applicato in qualsiasi ambito dei servizi, consente di introdurre e sviluppare un sistema di analisi delle competenze degli operatori per rafforzare la gestione delle risorse umane. In particolare, puň sostenere lo sviluppo del sistema professionale, a partire dalla formazione dei dirigenti, fino all'uso sistematico dello strumento per tenere sotto osservazione i professionisti presenti nei servizi, in relazione ai bisogni del territorio, e per rendere esplicita la domanda di formazione legata ai cambiamenti socio-economici, all'innovazione dei servizi e alla riduzione delle risorse disponibili. Infine, nelle reti di servizi, puň consentire di rappresentare le differenze territoriali nell'assetto professionale e organizzativo dei servizi. Si tratta quindi di un lavoro sperimentale ed esemplificativo, ad elevata trasferibilitŕ.
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Vučetić, Zorica. "Alcune riflessioni contrastive sul verbo." Linguistica 37, no. 1 (December 1, 1997): 81–88. http://dx.doi.org/10.4312/linguistica.37.1.81-88.

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Abstract:
Scopo del presente lavoro è di offrire un modesto contributo alla formazione del lessico italiano. L' articolo tratta la formazione suffissale dei verbi sia in croato che in italiano. Prende in considerazione un gruppo di parole formate: è un gruppo di verbi derivati mediante suffissi, un gruppo non molto numeroso, ma interessante dal punto di vista formativo e soprattutto dal punto di vista semantico. Si esaminano i suffissati verbali, formati da basi che sono voci onomatopeiche o di origine onomatopeica, interiezioni o esclamazioni o anche altre parole monosillabe e bisillabe. Abbiamo esaminato i verbi croati e i verbi italiani, abbiamo cioè esaminato gli equivalenti formali e semantici dei verbi croati nella lingua italiana. Confrontando questi verbi abbiamo cercato di mettere in rilievo le caratteristiche formali e quelle semantiche dei verbi, nonché di sottolineare i problemi che si possono incontrare nella traduzione dei rispettivi verbi. Affrontando questo tema, pur sempre rimanendo nell'ambito della formazione delle parole, abbiamo cercato di ampliare un po' il tema e in particolare abbiamo voluto fissare un punto di avvio per ulteriori ricerche e analisi.
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Santirocco, Emanuele. "Io e il gruppo nel mestiere di terapeuta e formatore." RUOLO TERAPEUTICO (IL), no. 114 (May 2010): 41–48. http://dx.doi.org/10.3280/rt2010-114004.

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Abstract:
La persona si struttura attraverso le relazioni che stabilisce dal primo mi- nuto di vita in avanti. Si tratta di transazioni di una certa qualitŕ emotiva, che includono odori, colori, suoni e che vengono interiorizzate dal bambino. Sono "innesti" psichici fondamentali per la crescita. Che, curiosamente, non mobilitano difese immunitarie. Tutto questo per segnalare il tema sconfinato e anche un po' misterioso delle comunicazioni da inconscio a inconscio. Ovvero il passaggio di vissuti e contenuti emotivi da una persona all'altra, che si manifestano anche nell'esperienza clinica. Nel lavoro di terapeuta e formatore, l'autore dichiara di trovarsi spesso alle prese con i suoi tormenti emotivi, nati dall'incontro con l'altro. Che, se adeguatamente trattati, costituiscono degli strumenti potenti per capire qualcosa in piů dell'interlocutore e di sé. Inoltre aggiunge di non essere affetto da pretese definitorie tese a catalogare cosa sia terapeutico e cosa invece formativo. Le domande che si pone quando incontra l'altro, paziente o collega che sia, sono: capisco la realtŕ umana che ho davanti? Sono in grado di fornire il mio aiuto, cioč di testimoniare una presenza? I ruoli di terapeuta e formatore condividono l'intento di governare la complessitŕ alla luce di determinati principi etici. Secondo l'autore, l'individuo e la tecnica coincidono, perché ritiene che in questo tipo di mestiere la soggettivitŕ critica sia un bene di prima necessitŕ. Inoltre aggiunge che chi porta un caso clinico, indipendentemente dal fatto che sia in formazione o in supervisione, ha un nervo scoperto. Il modello formativo cui fa riferimento l'autore č quello della supervisione di gruppo. Seguono alcuni casi clinici.
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Pierri, Carmela. "La formazione delle professioni sanitarie e le esigenze di cambiamento del sistema. Riflessioni sullo sviluppo di un nuovo modello." MECOSAN, no. 115 (January 2021): 95–116. http://dx.doi.org/10.3280/mesa2020-115006.

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Abstract:
L'articolo delinea un percorso di miglioramento del sistema di formazione e aggiornamento per i professionisti che operano nelle strutture sanitarie, in una prospettiva evolutiva, che si auspica partecipato in maniera proattiva dagli utenti-pazienti. Si propone una rivisitazione anche terminologica piu aderente alla reale impostazione della formazione continua, una variazione semantica che evoca cambiamenti sostanziali. Viene dedicato un focus specifico alla valorizzazione dell'apprendimento non formale, con la proposta di istituire dei centri di certificazione di competenze per validare i crediti acquisiti anche con l'autoformazione e a cui affidare la rilevazione del fabbisogno formativo, fondante per una valida progettazione dell'offerta di percorsi professionalizzanti. Nella trattazione viene dato rilievo alla dimensione tecnologica, che, adeguatamente adottata, potrebbe efficientare l'attuale sistema per gli aspetti di valutazione della qualita dei percorsi formativi e il monitoraggio della coerenza tra i percorsi di aggiornamento realizzati e il ruolo funzionale dei professionisti nelle strutture sanitarie.
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Marino, Raffaele. "Obiettivo 2: Formazione e scuola della magistratura nel contesto europeo." QUESTIONE GIUSTIZIA, no. 2 (May 2009): 139–48. http://dx.doi.org/10.3280/qg2009-002011.

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Abstract:
- Una formazione moderna e culturalmente aperta č uno degli strumenti fondamentali per garantire alla magistratura un livello professionale adeguato e, conseguentemente, la credibilitŕ di cui ha bisogno. Per questo, nel momento in cui sta per vedere la luce la Scuola della magistratura, č utile uno sguardo alle esperienze dei Paesi a noi vicini. Anzitutto a quella francese, che conosce una fra le piů riuscite e originali strutture formative. Ma anche a quelle di altre realtŕ europee di recente analizzate in una interessante ricerca dell'Institut des Hautes Etudes sur la Justice. Comuni a tutte queste esperienze sono l'applicazione di metodi formativi partecipati e l'attenzione anche a discipline non giuridiche e al rapporto con soggetti esterni alla magistratura.
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Fagiolo, Enzo. "La facoltà di medicina nella formazione integrale del medico." Medicina e Morale 45, no. 1 (February 28, 1996): 71–81. http://dx.doi.org/10.4081/mem.1996.919.

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Abstract:
La facoltà di Medicina si trova al centro di un dibattito i cui postulati, spesso antitetici ed esterni alla scienza medica, si riflettono sui progetti formativi. La speculazione epistemologica sembra aver introdotto fratture concettuali all’interno della scienza medico-biologica, postulando una distinzione tra vari tipi di medicina, ognuna delle quali richiederebbe schemi differenti. In tal modo, termini relativi alla naturale complessità della medicina ed alle diverse fasi e condizioni dell’agire medico, vengono presentati come contrapposizioni strutturali della scienza medico biologica. per una formazione integrale, tecnica ed insieme etica, sembra necessario recuperare l’unità del sapere e della medicina, sia come scienza che come prassi, sulla base di una concezione integrale della persona umana. Il docente, componente di una vera “comunitas professorum” dovrà essere portatore di una visione unitaria della medicina e quindi di un progetto formativo globale. La facoltà di Medicina deve tornare ad essere la sede naturale di una riflessione autenticamente “universitaria” sulla persona umana e sulle acquisizioni della ricerca scientifica.
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Facchetti, Giulio, Micaela Grosso, and Paolo Nitti. "L'aggiornamento dei docenti di italiano L2. Una ricerca sulle necessità formative degli insegnanti." e-Scripta Romanica 7 (December 3, 2019): 29–39. http://dx.doi.org/10.18778/2392-0718.07.03.

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Abstract:
In questo contributo sono discussi i risultati di un questionario relativo alle necessità formative del personale docente, che si occupa di insegnamento dell’italiano L2. A partire dalla valutazione della letteratura scientifica di riferimento, è stato strutturato un questionario per rilevare i bisogni formativi e gli aspetti critici in merito alla dimensione della didattica dell’italiano L2. Dall’analisi dei dati emerge con chiarezza il desiderio di formazione di carattere linguistico e la necessità di ulteriori raccordi fra mondo accademico e professionale.
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Dusi, Priscilla, and Ilaria Trainito. "PNRR e formazione fi nanziata: nuove opportunità per gli enti formativi e i fo." FOR - Rivista per la formazione, no. 1 (April 2022): 37–38. http://dx.doi.org/10.3280/for2022-001oa13603.

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Bolko, Marianna. "Eppur si muove? Forse, chissŕ." PSICOTERAPIA E SCIENZE UMANE, no. 4 (December 2011): 481–87. http://dx.doi.org/10.3280/pu2011-004005.

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Abstract:
Viene ripercorsa la storia del movimento psicoanalitico dissidente, formato prevalentemente da colleghi del "Seminario Psicoanalitico di Zurigo" e del gruppo italiano di Psicoterapia e Scienze Umane, che culminň con la contestazione del congresso dell'International Psychoanalytic Association (IPA) di Roma del 1969 e la organizzazione di un contro-congresso allo scopo di criticare il sistema dell'analisi didattica e del training psicoanalitico tradizionale. I problemi sollevati allora rimangono oggi irrisolti, dopo piů di quarant'anni, come mostra anche la relazione di Otto F. Kernberg (vedi pp. 460-470 di questo n. 4/2011 di Psicoterapia e Scienze Umane). I membri del Seminario Psicoanalitico di Zurigo decisero di non entrare nella Societŕ svizzera di psicoanalisi ma di rimanere, come scelta teorica e politica, "analisti in formazione" a vita (Analytiker in Ausbildung). Infine, vengono discussi i motivi della cultura di sottomissione che č molto diffusa negli allievi in formazione presso le istituzioni psicoanalitiche.
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Auriemma, Vincenzo, Ivana Ferrara, Ester Miranda, Giuseppe De Nicola, Antonella Maisto, and Vincenzo De Paola. "Definizione dei bisogni formativi. Report di un’indagine conoscitiva condotta in una Rianimazione COVID." La Sanità Pubblica. Ricerca applicata 2, no. 2 (July 25, 2021): 89–92. http://dx.doi.org/10.48268/covid/2021/0001.3.

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Abstract:
Nel giugno 2021, tramite questionari anonimi, al termine della seconda ondata della pandemia Covid 19, abbiamo svolto un’indagine verificando la scelta degli argomenti da approfondire in successivi corsi di formazione in un gruppo di 42 persone costituito da 23 Infermieri, 10 Medici, 5 OSS e 2 Fisioterapisti (2 persone non hanno evidenziato la loro professione), tutti impegnati nella Rianimazione COVID del PO “G. Da Procida” dal mese di Ottobre al Giugno 2021. Il questionario chiedeva di indicare una preferenza tra 42 concetti sensibilizzanti, inerenti argomenti della sfera personale, della sfera sociale o dell’organizzazione sanitaria. L’indagine ha restituito che la maggior parte delle persone oggetto dell’intervista vorrebbero approfondire la “Comunicazione tra colleghi con qualifiche diverse (es. infermieri-medici)” con una frequenza assoluta di 16; a scalare dalla frequenza assoluta di 15 e fino a raggiungere la frequenza assoluta di 10, come riportato nel grafico che segue, troviamo “Comunicazione (con i pazienti e con i parenti dei pazienti)”, “Prospettive (a breve termine e a lungo termine)”, “Empatia”, “Morte”, “Comunicazione tra colleghi con la stessa qualifica”, “Futuro” e “Stress lavorativo (ad es. sovraccarico)
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Losa, Stefano, Luca Botturi, Martin Hermida, and Stéphanie Boéchat-Heer. "Due decadi di tecnologie digitali in educazione." Swiss Journal of Educational Research 43, no. 1 (April 14, 2021): 98–115. http://dx.doi.org/10.24452/sjer.43.1.8.

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Abstract:
Alla luce della forte pervasività sociale e culturale, nelle società contemporanee, di tutte quelle tecnologie chiamate dell’informazione e della comunicazione, contraddistinte appunto dalla dimensione digitale, l’articolo si propone di fare una sintesi informata sul tema delle tecnologie digitali in educazione e formazione. Tale sintesi scaturisce da un campione di 25 articoli rilevanti ed evidenzia tre grandi aree tematiche che hanno contraddistinto il tema delle tecnologie digitali in ambito educativo e formativo: l’uso di risorse digitali all’interno delle pratiche di insegnamento e apprendimento, l’uso adeguato delle tecnologie digitali, anche al di fuori dei contesti formativi ed educativi, e la formazione del corpo docenti alle tecnologie digitali e soprattutto al loro utilizzo a fini didattici e pedagogici. Tale sintesi rappresenta un’opportunità privilegiata per evidenziare ciò che la rivista ha contribuito a diffondere in tale ambito dal punto di vista scientifico. L’articolo, grazie anche ad uno sguardo attuale sugli sviluppi della ricerca sulle tecnologie in educazione, permette così di delineare gli orientamenti passati e recenti, così come le problematiche e le criticità attuali che contraddistinguono questo ambito importante e in continua evoluzione.
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Sillani, Sandro, and Elena Fabbro. "Il capitale umano nel settore vinicolo: i laureati in viticoltura ed enologia." QA Rivista dell'Associazione Rossi-Doria, no. 1 (March 2011): 91–110. http://dx.doi.org/10.3280/qu2011-001004.

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Abstract:
La ricerca valuta l'efficacia della formazione universitaria in viticoltura ed enologia attraverso un'indagine sugli sbocchi professionali dei neolaureati di due atenei italiani. Č stato rilevato che gli enologi formati dall'universitŕ trovano occupazione in tempi molto rapidi e ricoprono ruoli di elevata responsabilitŕ e adeguatamente remunerati. Dall'indagine č emerso che fino ad oggi la domanda di enologi č stata espressa prevalentemente da aziende vitivinicole di grandi dimensioni, tuttavia si ritiene che in futuro sarŕ influenzata anche dalle piccole-medie aziende, che potranno trarre vantaggio da competenze di elevato livello per sviluppare percorsi di qualitŕ del prodotto.
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Moretti, Carla, Elena Spina, and Ugo Ciaschini. "Formazione e operativitŕ nel sociale: l'assistente sociale, l'educatore e l'operatore socio-sanitario." RIVISTA TRIMESTRALE DI SCIENZA DELL'AMMINISTRAZIONE, no. 3 (December 2012): 53–72. http://dx.doi.org/10.3280/sa2012-003004.

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Abstract:
Gli autori in questo contributo evidenziano gli esiti di una ricerca relativa all'analisi di tre profili professionali del sociale (assistente sociale, educatore e operatore socio-sanitario), realizzata nel 2010 nel territorio della regione Marche. Con riferimento a tali profili i contenuti proposti mettono a fuoco gli aspetti connessi ai percorsi formativi e alle prassi operative messe in atto sul campo, evidenziandone i punti di forza, le criticitŕ, nonché le questioni aperte su cui appare piů urgente intervenire. In merito all'operativitŕ, tali figure professionali risentono delle condizioni di emergenza con cui i servizi si stanno misurando, oltre che dell'elevato carico di lavoro. Emerge, pertanto, uno stato di precarietŕ degli operatori che influisce sulla qualitŕ delle risposte e ne rende piů "incerto" il ruolo professionale, soprattutto nel terzo settore. D'altro canto si evidenzia come la legge 328/2000 abbia attribuito un forte rilievo alla dimensione dell'integrazione socio-sanitaria e del lavoro di rete.
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Antonazzo, Luca, Rocco Lancellotti, and Gabriella Pappadŕ. "La qualificazione professionale ed il sistema ECVET in Italia. un caso studio nella formazione professionale del settore agroalimentare." QUADERNI DI ECONOMIA DEL LAVORO, no. 98 (December 2012): 87–122. http://dx.doi.org/10.3280/qua2012-098008.

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Abstract:
L'Italia sta lavorando da anni per superare la frammentazione e la mancanza di integrazione che caratterizza lo scenario formativo-educativoprofessionale nazionale e per allinearsi alle politiche comunitarie volte a garantire la trasparenza dei percorsi formativi e il riconoscimento delle competenze comunque acquisite dagli individui al fine del conseguimento dei relativi titoli e qualifiche. L'obiettivo generale, in tale contesto, č quello di consentire l'inserimento o il reingresso nel sistema di istruzione e formazione professionale e di agevolare l'incontro tra domanda e offerta di lavoro. In tale scenario sono stati analizzati strumenti, procedure e prassi in via di consolidamento che costituiscono il riferimento per l'identificazione, il riconoscimento e la certificazione delle competenze. Pertanto, il presente lavoro introduce una disamina del lavoro svolto negli ultimi mesi a livello istituzionale per la identificazione degli standard professionali, di certificazione e formativi, finalizzati alla definizione e all'attuazione di un National Qualification Framework secondo le indicazioni dell'UE. In particolare, č stata analizzata la metodologia di sintesi adottata per la descrizione delle qualificazioni professionali e l'armonizzazione di tutte le fonti informative disponibili volte alla definizione di una procedura di certificazione delle competenze, sistematizzata e coordinata a livello nazionale. Inoltre, insieme a un'analisi dell'organizzazione dei sistemi di istruzione e formazione professionale (ridisegnata alla luce delle recenti riforme introdotte nel sistema nazionale), lo studio in oggetto ha analizzato la situazione della sperimentazione in Italia dello strumento ECVET attraverso i vari campi di applicazione e - in particolare - nel settore agroalimentare, attraverso uno dei tanti contributi di tipo bottom up che stanno predispo- nendo possibili soluzioni e pratiche che possono costituire un valido spunto di riflessione da sottoporre all'attenzione delle istituzioni e degli stakeholder.
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Allulli, Giorgio. "Valutazione e cambiamento." RIV Rassegna Italiana di Valutazione, no. 47 (October 2011): 67–87. http://dx.doi.org/10.3280/riv2010-047011.

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Abstract:
Č forte nella comunitŕ dei valutatori una sensazione di insoddisfazione rispetto agli esiti della propria attivitŕ rispetto al sistema che viene sottoposto a valutazione, cosě come perdura negli utenti dei servizi pubblici l'insoddisfazione rispetto alla qualitŕ dei servizi ricevuti, nonostante i tanti Rapporti di valutazione. I modelli comunemente utilizzati per valutare e migliorare la qualitŕ dei sistemi formativi, basati rispettivamente sulla valutazione di prodotto o di processo forniscono apporti importanti sotto questo aspetto, ma presentano anche rilevanti elementi di debolezza. Č necessario trovare forme di integrazione tra questi due approcci, come indica anche il modello preso come riferimento dall'Unione europea per la recente Raccomandazione sull'assicurazione di qualitŕ dell'Istruzione e formazione professionale.
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Zaccardi, Glauco. "Lavoroŕ la carte e precarietŕ." QUESTIONE GIUSTIZIA, no. 3 (September 2011): 189–203. http://dx.doi.org/10.3280/qg2011-003015.

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Abstract:
Uno dei tratti della condizione giovanile č il passaggio dalla scuola al lavoro. Orbene, nell'ultimo decennio, la scelta del legislatore italiano - pur con il dichiarato fine di agevolare l'inserimento giovanile nel mondo del lavoro - č stata in realtŕ quella di costruire un sistema che consente agli imprenditori di pagare poco i lavoratori di etŕ inferiore a trenta anni, senza che a questi ultimi siano forniti, attraverso adeguati percorsi formativi, gli strumenti per costruirsi un futuro in linea con le aspettative di sviluppo della persona attraverso il lavoro. Il tutto in un quadro di assoluta insufficienza delle tutele previdenziali. Precarietŕ, dunque, senza formazione né sicurezza sociale.
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Di Tullio, Matteo. "L'estimo di Carlo V (1543-1599) e il perticato del 1558. Per un riesame delle riforme fiscali nello Stato di Milano del secondo cinquecento." SOCIETÀ E STORIA, no. 131 (May 2011): 1–35. http://dx.doi.org/10.3280/ss2011-001001.

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Abstract:
L'estimo di Carlo V č stato a lungo considerato emblema del malgoverno spagnolo sullo Stato di Milano: un giudizio, formatosi in seno alla nuova amministrazione asburgica nel settecento, ripreso acriticamente da quasi tutta la storiografia. L'articolo si propone, utilizzando anche fonti inedite, di riconsiderare i motivi alla base della formazione dell'estimo, con un'attenta ricostruzione del sistema fiscale lombardo del cinquecento. Analizza il processo di riforma considerando le sue ricadute a livello centrale e locale, in particolare nel rapporto tra cittÀ e contadi e tra Milano e le altre cittÀ dello stato. L'autore dimostra che la riforma carolina, di pari passo con le altre innovazioni fiscali promosse dai governi spagnoli nel secondo cinquecento, favorě un sostanziale cambiamento dei rapporti di forza fiscali (e politici) tra i vari corpi dello stato.
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Liguori, Mario. "IL GRAND TOUR NEL PARADISO ABITATO DA DIAVOLI." ZBORNIK ZA JEZIKE I KNJIŽEVNOSTI FILOZOFSKOG FAKULTETA U NOVOM SADU 2, no. 2 (December 17, 2012): 319. http://dx.doi.org/10.19090/zjik.2012.2.319-327.

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Abstract:
Nel corso del Settecento e dell'Ottocento l'Italia diventò meta del viaggio di formazione noto come Grand Tour. In quel periodo si rafforzò il mito dell'Italia, che si era formato nei secoli precedenti grazie al clima mite, al retaggio culturale del mondo antico e alla straordinaria esperienza del Rinascimento. Ciononostante, presso i viaggiatori stranieri che amavano l'Italia gli italiani non godevano della medesima considerazione. Essi erano considerati indegni di vivere in quel Paese straordinario. In tal senso i napoletani erano visti come esseri caratterizzati da tutti i difetti degli italiani e la stessa Napoli veniva considerata come un paradiso abitato da diavoli.
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Cavicchioli, Giorgio, and Luciana Bianchera. "Ospiti o nemici? Esperienze nei gruppi di formazione e di supervisione degli operatori che si occupano di accoglienza dei migranti." GRUPPI, no. 1 (October 2020): 17–30. http://dx.doi.org/10.3280/gruoa1-2020oa10479.

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Abstract:
Il testo prende in considerazione e cerca di integrare il compito di ospitalità dei migranti nei centri di accoglienza e i processi formativi gruppali che accompagnano questo lavoro. Nello svolgimento dello scritto, si analizzano difficoltà, difese e fenomeni che appaiono in questi setting, con particolare attenzione alle dinamiche e ai processi gruppali, sia nella vita comunitaria che nei contesti di formazione e supervisione degli operatori dell'accoglienza. Nelle riflessioni che seguono, così come nelle metodologie applicate sul campo, si ricerca una integrazione possibile tra psicoanalisi operativa, facendo riferimento soprattutto alle opere di Pichon-Rivière e Bleger, approccio gruppale e alcuni elementi della scuola etnopsichiatrica.
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Massara, Flavia. "Biblio: boosting digital skills and librarians in Europe." DigItalia 16, no. 2 (December 2021): 108–15. http://dx.doi.org/10.36181/digitalia-00039.

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Il progetto Biblio: boosting digital skills and competences for librarians in Europe, finanziato dal programma Erasmus+ KA2, vuole contribuire alla formazione dei bibliotecari e al consolidamento delle loro competenze digitali e trasversali in un momento storico in cui si è costretti ad affrontare un brusco salto nel futuro dovuto all’emergenza pandemica. Il progetto, attualmente a metà del suo percorso, ha svolto un’indagine sui bisogni formativi dei professionisti delle biblioteche al termine della quale ha delineato due profili professionali che saranno alla base della sua offerta formativa. Biblio offrirà, nella seconda fase del progetto, un corso MOOC e un corso di specializzazione ai bibliotecari o agli aspiranti tali nei paesi partner del progetto.
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Queiroz, J. J. "Formazione insegnante. I fabbisogni formativi e lo sviluppo professionale degli insegnanti nel contesto della riforma del sistema scolastico italiano." EccoS – Revista Científica 8, no. 2 (February 8, 2008): 483–88. http://dx.doi.org/10.5585/eccos.v8i2.482.

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