Journal articles on the topic 'Fonti europee'

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Rivetti, Paola. "Alcune spedizioni alpinistiche italiane in Iran secondo le fonti d'archivio." STORIA URBANA, no. 131 (November 2011): 129–48. http://dx.doi.org/10.3280/su2011-131007.

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Abstract:
Il contributo propone alcuni documenti relativi a talune spedizioni alpinistiche italiane verso i monti persiani. La presenza italiana nel paese mediorientale appare in ritardo rispetto ad altre esperienze europee, rivelando in questo senso il "carattere nazionalista" dell'impegno del Club Alpino Italiano, il Cai, nel sostenere le prime imprese che ebbero luogo nel paese. Tale carattere, tuttavia, verrŕ sempre meno, lasciando il posto alla curiositŕ scientifica, all'agonismo sportivo e alla fascinazione per una realtŕ tanto distante, sentimenti dominanti espressi dagli alpinisti nei resoconti di viaggio.
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Guarriello, Fausta. "I diritti di contrattazione collettiva in un'economia globalizzata." GIORNALE DI DIRITTO DEL LAVORO E DI RELAZIONI INDUSTRIALI, no. 135 (September 2012): 341–59. http://dx.doi.org/10.3280/gdl2012-135001.

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Abstract:
Il saggio esamina la tensione esistente tra il riconoscimento del diritto di contrattazione collettiva come diritto sociale fondamentale nelle fonti internazionali ed europee e gli effetti di destrutturazione dei sistemi contrattuali, ancora prevalentemente ancorati a livello nazionale, indotti dalla globalizzazione. L'assenza di effettive misure di sostegno alla contrattazione collettiva su scala sovranazionale, dove le decisioni economiche vengono prese, l'interpretazione restrittiva della Corte di giustizia, lesiva del principio di autonomia collettiva e di libertŕ sindacale, la subordinazione alle libertŕ economiche sottesa alla visione funzionalista delle istituzioni europee, rischiano di indebolire e snaturare il diritto di contrattazione collettiva anche all'interno dei sistemi nazionali, dove esso si č storicamente sviluppato.
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Vitale, Carmen. "Percorsi di valorizzazione sostenibile del patrimonio culturale e promozione turistica: la disciplina degli itinerari enogastronomici per lo sviluppo dei territori." AGRICOLTURA ISTITUZIONI MERCATI, no. 2 (January 2021): 43–61. http://dx.doi.org/10.3280/aim2018-002004.

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Abstract:
Il presente contributo si propone di ricostruire la disciplina degli itinerari enogastronomici, attraverso l'analisi delle fonti regionali, nazionali ed europee per ricostruirne le principali questioni applicative e le prospettive. Come si dirà, gli itinerari eno-gastronomici e più in generale quelli culturali possono diventare un importante strumento di valorizzazione e sviluppo locale, poiché sono in grado di mettere insieme pubblico e privato, turismo, paesaggio e patrimonio culturale.
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Orlandini, Giovanni. "La tutela contro il licenziamento ingiustificato nell'ordinamento dell'unione europea." GIORNALE DI DIRITTO DEL LAVORO E DI RELAZIONI INDUSTRIALI, no. 136 (December 2012): 619–60. http://dx.doi.org/10.3280/gdl2012-136004.

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Abstract:
Il tema della tutela contro il licenziamento illegittimo nell'ordinamento dell'UE č affrontato dall'autore proponendo una lettura dinamica dell'art. 30 della Carta di Nizza che tiene conto di quanto emerge dalle altre fonti sovranazionali sul tema, in particolare dalla Carta Sociale Europea riveduta nel 1996 e dalla giurisprudenza del Comitato europeo dei diritti sociali che ne monitora l'applicazione. Ciň permette di contraddire la consolidata interpretazione riduttiva della norma della Carta in base alla quale essa si limiterebbe a porre un generale principio di giustificazione del licenziamento senza porre sostanziali limiti alla discrezionalitŕ statale nell'identificare il tipo di giustificazione e di sanzioni applicabili. Nell'ultima parte del saggio, si rende conto del modo con cui il tema del licenziamento viene affrontato nell'ambito della nuova governance economica europea e, con riferimen- to all'ordinamento italiano, dell'influenza che questa ha avuto nel processo di riforma sfociato nella l. n. 92/2012. Ciň anche al fine di valutare se ed in che misura la Carta di Nizza abbia giocato un ruolo nel guidare l'azione delle istituzioni europee e del legislatore nazionale.
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Cassibba, Fabio Salvatore. "I limiti oggettivi del ne bis in idem in Italia tra fonti nazionali ed europee." Revista Brasileira de Direito Processual Penal 4, no. 3 (October 31, 2018): 953. http://dx.doi.org/10.22197/rbdpp.v4i3.186.

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Abstract:
É premissa consolidada que o ne bis in idem constitua um direito fundamental, protegido por uma pluralidade de fontes nacionais (art. 649 do c.p.p. italiano) e supranacionais (art. 50 CDFUE e 4° protocolo CEDH). Entretanto, exatamente a “tutela multinível” dos direitos fundamentais que caracteriza o ordenamento italiano – paradoxalmente – corre o risco de se transformar em um obstáculo à mais ampla operabilidade dessa garantia. Ademais, nos panoramas italiano e europeu, as previsões que especificam os pressupostos para a aplicabilidade dessa garantia se caracterizam por um conteúdo heterogêneo (identidade do fato; identidade da infração), destinado a incidir negativamente sobre a definição da perspectiva objetiva da proibição de dupla persecução. Por outro lado, a interpretação das mesmas previsões por parte da jurisprudência italiana, ordinária e constitucional, e pelas Cortes supranacionais torna ainda mais incertos os confins do efeito preclusivo gerado por uma decisão irrevogável. Em particular, alude-se as hipóteses em que o ne bis in idem entre em jogo em relação ao “duplo binário sancionatório”, por força do qual o mesmo fato é sancionado, contemporaneamente, em campo penal e em campo administrativo. A reconstrução da perspectiva da garantia atribuída ao art. 649 do c.p.p. italiano deve partir da valorização do princípio de legalidade processual e implica, portanto, por um lado, a recondução da unidade do pressuposto representado pelo mesmo objeto dos diferentes procedimentos; por outro lado, evitar soluções casuísticas, contrárias ao princípio de legalidade, em relação ao pressuposto da duplicação dos diferentes procedimentos que se refiram ao mesmo fato.
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Gottardi, Donata. "Tutela del lavoro e concorrenza tra imprese nell'ordinamento dell'Unione europea." GIORNALE DI DIRITTO DEL LAVORO E DI RELAZIONI INDUSTRIALI, no. 128 (December 2010): 509–69. http://dx.doi.org/10.3280/gdl2010-128001.

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Abstract:
L'A. ha dedicato l'analisi all'individuazione dello stato attuale dei confini, a livello di istituzioni europee, tra diritto del lavoro e diritto della concorrenza, nel presupposto di una erosione netta della nostra materia. Molti erano i segnali: la profonda asimmetria sul significato stesso di diritto del lavoro, la crescita del dumping sociale infra-Ue, la ripresa di pulsioni nazionaliste, la giurisprudenza della Corte di giustizia che individua funzioni e pone limiti alla contrattazione collettiva e allo sciopero. Contemporaneamente ha verificato l'esistenza di forti potenzialitŕ di invertire il rapporto tra Europa economica ed Europa sociale. Da un lato, la crisi finanziaria ed economica ha messo in discussione l'idea di mercato autoregolantesi; dall'altro, le modifiche apportate dal Trattato di Lisbona al sistema delle fonti hanno investito sia la concorrenza, che passa da principio a strumento, sia l'ambito della protezione sociale e del lavoro, proiettato nell'economia sociale di mercato, garantito da una clausola sociale con valenza orizzontale. Č l'unica prospettiva possibile, se vogliamo evitare il tracollo del sistema di relazioni sindacali e del lavoro.
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Iafolla, Valentina, Massimiliano Mazzanti, and Francesco Nicolli. "Rifiuti generati, rifiuti in discarica ed efficacia delle politiche ambientali in Europa." ECONOMICS AND POLICY OF ENERGY AND THE ENVIRONMENT, no. 2 (April 2011): 103–35. http://dx.doi.org/10.3280/efe2010-002005.

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Abstract:
Si presentano varie analisi empiriche sul disaccoppiamento tra dinamiche di generazione e conferimento in discarica dei rifiuti e crescita economica, integrate da disamine sulla efficacia delle politiche ambientali europee, utilizzando un dataset originale che integra fonti EUROSTAT con indicatori di policy nel periodo 1995-2007 per l'Europa a 15. Si riscontra un delinking assoluto, con vari effetti che mostrano l'efficacia delle politiche introdotte in Europa da metà anni novanta, per il conferimento in discarica, ma non per la generazione dei rifiuti, associata ad una elasticità rispetto al reddito in calo, ma ancora positiva. Le politiche come da attese non hanno avuto effetti sull'obiettivo di riduzione della generazione dei rifiuti, che ancora cresce e crescerà nei prossimi anni. La densità di popolazione č un fattore strutturale che appare ridurre sia generazione sia conferimento in discarica. Tuttavia, come da attese, l'eterogeneità tra paesi gioca un ruolo importante. Modelli panel SURE evidenziano come le regolarità statistiche medie europee nascondano spesso specificità che consentono di raggruppare i paesi in base alle diverse performance sulla relazione rifiuti-crescita economica, mettendo anche in luce il rischio di recoupling. Le analisi empiriche panel con fini di analisi ex post delle politiche mostrano di poter avere una forte rilevanza nel supporto alla implementazione e modulazione nazionale delle future politiche sui rifiuti in Europa.
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Tucci, Giuseppe. "La discriminazione contro il disabile: i rimedi giuridici." GIORNALE DI DIRITTO DEL LAVORO E DI RELAZIONI INDUSTRIALI, no. 129 (March 2011): 1–28. http://dx.doi.org/10.3280/gdl2011-129001.

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Abstract:
La discriminazione contro i disabili ha una storia particolare nella nostra esperienza giuridica, in quanto viene fatta oggetto di sanzioni solo molto tempo dopo che erano state eliminate le altre tradizionali forme di discriminazione, come, ad esempio, quella contro le donne. Anche le norme costituzionali, che rendevano certamente illegittime quelle discriminazioni (artt. 2, 3, 4, 32, 35, etc. Cost.), sono state lette in funzione della tutela del disabile solo negli anni '90 del secolo scorso, quando la nostra legislazione ordinaria č stata costretta ad adeguarsi al diritto europeo. Infatti, soltanto l'art. 16 della l. 12 marzo 1999, n. 68, ha abrogato la norma del t.u. sul pubblico impiego che prevedeva la «sana e robusta costituzione» come astratto e generale requisito di accesso al pubblico impiego medesimo, cosě come soltanto nel 2003, in attuazione di precise direttive europee, l'art. 15 st. lav. č stato riformato in modo da qualificare come illegittima la discriminazione contro il disabile nel rapporto di lavoro privato. Oggi la tutela del disabile si realizza a livelli multipli. Infatti, vi č una tutela di diritto interno, una tutela di diritto internazionale, in base alla Convenzione delle Nazioni Unite del 13 dicembre 2006, una tutela di diritto dell'Unione europea in senso stretto ed una tutela basata sulla Convenzione europea dei diritti dell'uomo. Malgrado tale pluralismo delle fonti delle differenti discipline giuridiche, solo l'intervento delle diverse Corti, come la Corte costituzionale, quella di Lussemburgo e quella di Strasburgo, in costante dialogo tra loro, riesce a tutelare il disabile di fronte alle nuove forme di discriminazioni, come quelle razziali, che spesso hanno ad oggetto, in particolare nella nostra esperienza giuridica, disabili extracomunitari.
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Koller, Rotraud Becker/Alexander. "Der Papst und der Krieg." Quellen und Forschungen aus italienischen Archiven und Bibliotheken 98, no. 1 (March 1, 2019): 3–10. http://dx.doi.org/10.1515/qufiab-2018-0003.

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Abstract:
Riassunto L’Istituto Storico Germanico di Roma ha concluso, nel 2016, l’edizione della quarta sezione della collana „Nuntiaturberichte aus Deutschland“, completando la pubblicazione della corrispondenza ufficiale tra i nunzi apostolici presso la corte imperiale e la Segreteria di Stato dal 1628 al 1635. Questo periodo va annoverato tra le fasi più complesse della Guerra dei Trent’anni. Grande spazio occupava all’inizio la successione mantovana e l’annesso conflitto che introdussero un teatro di guerra secondario, aperto sulla penisola, e toccarono necessariamente gli interessi del papa e della Curia. Intorno al 1630 predominavano poi, nell’Impero, il conflitto sull’editto di restituzione e la questione di Wallenstein. L’„internazionalizzazione“ della guerra trovò la sua prosecuzione con l’intervento della Svezia, alleata della Francia. A causa di questi avvenimenti i rapporti tra il papato da un lato e la Spagna e la corte imperiale dall’altro peggiorarono; di conseguenza s’incrinarono anche la reputazione e le possibilità d’azione della nunziatura viennese. Il punto più basso raggiunsero questi sviluppi con le proteste del cardinale Gaspare Borgia e la missione del cardinale Pázmány nel 1632. Un’importante accordo parziale per l’impero fu raggiunto nel 1635 con la Pace di Praga. Al contempo maturò in quegli anni presso le corti principesche europee la convinzione che una pace durevole sarebbe stata possibile solo in seguito a un congresso di pace generale e multilaterale. Le recenti pubblicazioni nel contesto della quarta sezione dei „Nuntiaturberichte“ permettono inoltre di rivalutare i documenti in esse riportati come fonti per la ricerca storica non solo nell’ambito di quesiti politici e confessioniali, ma anche nel campo della storia culturale moderna e dell’antropologia storica.
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Romeo, Emanuele. "Memoria dell’antico e nuove funzioni museali compatibili Alcune riflessioni sul patrimonio industriale legato alla produzione di elettricità." Labor e Engenho 11, no. 4 (December 26, 2017): 412. http://dx.doi.org/10.20396/labore.v11i4.8651199.

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Abstract:
Il patrimonio industriale legato all’energia elettrica è rappresentato da una serie di complessi architettonici fortemente stratificati, caratterizzati da diverse soluzioni tecniche, formali e distributive che si sono sovrapposte l'una all'altra, quando necessario, per ragioni legate all’innovazione tecnologia e ai cambiamenti nei processi produttivi. In realtà, sono proprio queste stratificazioni (aggiunte, cambiamenti d'uso, abbandoni momentanei e riusi, accompagnati da adeguamenti architettonici e tecnologici) che conferiscono ai complessi industriali particolare valore di memoria. Infatti, è proprio la continua trasformazione di funzioni e di elementi tecnologici a rappresentare “l'essenza” di questa particolare produzione edilizia. Dalla nascita delle prime fabbriche fino ad oggi, gli edifici industriali hanno cambiato rapidamente la loro forma architettonica e la loro consistenza sia materica sia formale assecondando le esigenze lavorative e produttive. Per questo motivo oggi abbiamo l'opportunità di leggere una "storia dell'architettura" rappresentata da una sequenza di tecnologie e materiali sostituiti di continuo o stratificatisi, in un abaco di elementi relativi alla sperimentazione del calcestruzzo armato, del ferro, della ghisa, dell’acciaio; oppure riguardanti l’utilizzo di grandi superfici di vetro o coperture a shed; o ancora relativi all'uso di fonti energetiche naturali e artificiali. Molte esperienze europee di restauro e riuso degli edifici industriali legati alla produzione di energia, hanno già considerato tale approccio come una delle migliori scelte volte a una conservazione che possa definirsi compatibile: la scelta delle nuove funzioni è dettata, infatti, non tanto dalle esigenze economiche e d’uso, ma dalla flessibilità dell'edificio ad accogliere sostanziali adeguamenti tecnici, energetici, funzionali. Ciò con l’obiettivo di raggiungere un giusto equilibrio tra il rispetto della memoria storica e la necessità di adattarsi alle normative riguardanti l’adeguamento energetico e le nuove funzioni richieste dalla popolazione, raggiungendo una sostenibilità sociale, culturale e ambientale.
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Kampmann, Christoph. "Rechtswahrung als Selbstzweck? Zur päpstlichen Politik im Dreißigjährigen Krieg 1633–1635 im Spiegel neupublizierter Quellen." Quellen und Forschungen aus italienischen Archiven und Bibliotheken 98, no. 1 (March 1, 2019): 31–44. http://dx.doi.org/10.1515/qufiab-2018-0005.

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Abstract:
Riassunto Il contributo esamina (riferendosi ai volumi dei „Nuntiaturberichte aus Deutschland“ pubblicati di recente) la politica curiale durante la Guerra dei Trent’anni, in particolare nella sua fase svedese fino alla pace di Praga (1630–1635). Questi anni sono significativi, perché a partire dal 1633/34 si constata, da parte del governo imperiale, una disponibilità al compromesso decisamente maggiore in proposito del diritto religioso. Si pone il quesito di come la curia abbia valutato questo fatto. Le fonti considerate confermano i giudizi finora formulati dagli storici (tra gli altri Konrad Repgen e Robert Bireley) secondo cui la Curia era contraria a fare concessioni alla parte protestante sul piano confessionale. Appare però un secondo aspetto della politica condotta dalla Curia verso l’Impero, vale a dire una profonda diffidenza nei confronti dell’imperatore, sospettato di perseguire un accordo confessionale soprattutto per poter continuare a condurre, dopo una riconciliazione all’interno dell’Impero, la guerra contro la Francia con la stessa intensità. La Curia era evidentemente convinta che per la politica di Vienna fosse prioritaria l’unità della Casa d’Austria e la subordinazione agli interessi della Spagna. Nel complesso l’analisi mette in dubbio che la linea della Curia come attore politico indipendente nelle relazioni esterne europee fosse caratterizzata da un così forte contrasto tra le posizioni tese per principio alla salvaguardia del diritto da un lato e l’adozione di una politica flessibile dall’altro. Dal punto di vista della Curia la salvaguardia del diritto non sembra essere stato solo un fine in sé, come neppure l’agire politico in maniera flessibile era indipendente dall’osservanza di fondamentali principi di diritto. Qui si apre un campo di ricerche future che vanno ben oltre la politica curiale verso l’Impero e possono prendere importanti spunti dai volumi del carteggio dei nunzi ora pubblicati.
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Beretta, Enrico, Vacche Alessandra Dalle, and Andrea Migliardi. "Competitivitŕ ed efficienza della supply-chain: un'indagine sui nodi della logistica in italia." ECONOMIA E DIRITTO DEL TERZIARIO, no. 2 (November 2012): 135–73. http://dx.doi.org/10.3280/ed2012-002001.

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Abstract:
La logistica č importante sia per la sua incidenza diretta sul Pil nazionale sia, in modo indiretto, nel consentire una maggiore o minore competitivitŕ del sistema-paese. La complessiva debolezza del sistema logistico italiano, documentata da varie fonti interne e internazionali, ha numerose cause: inadeguatezze nelle infrastrutture di trasporto a lungo raggio, ma anche dei raccordi di "ultimo miglio"; frammentazione e scarsa integrazione tra gli operatori; inefficienze localizzate nelle singole modalitŕ di trasporto; problemi nei raccordi tra i vettori di diverso tipo (ossia nell'intermodalitŕ); carenze programmatorie e normative. Il presente lavoro approfondisce queste tematiche mediante un'indagine condotta presso un campione di spedizionieri italiani. Per quanto attiene alle infrastrutture, gli operatori riterrebbero utile il completamento degli assi ferroviari in grado di connettere il paese alle principali direttrici di traffico europee, nonché di assicurare un efficace collegamento fra il Nord e il Sud del paese, ma anche un potenziamento dei raccordi locali con altri tipi di vettori, specie quello marittimo. Altri problemi risiedono negli allacci delle aree portuali alla viabilitŕ ordinaria e nell'insoddisfacente funzionamento dei nessi intermodali tra le diverse forme di trasporto. I centri logistici vengono ritenuti nel complesso sufficienti, anche se si riscontrano problemi circa l'eccessiva frammentazione e la distribuzione sul territorio. Tariffe del trasporto, durata e prevedibilitŕ dei tempi, efficienza e affidabilitŕ degli operatori sarebbero nel complesso sufficienti, a eccezione del comparto ferroviario. L'organizzazione della catena logistica risente di una scarsa programmazione delle attivitŕ, dell'insufficiente integrazione tra gli operatori e della loro eccessiva frammentazione. Le dotazioni informatiche degli operatori e il ricorso all'ICT vengono giudicate nel complesso sufficienti, ma č carente l'integrazione dei sistemi tra i diversi operatori, con conseguenze negative sul trattamento complessivo del ciclo della merce e sulla tracciabilitŕ delle spedizioni. Dall'indagine sono emerse anche diverse indicazioni di policy. In primo luogo, gli operatori chiedono di razionalizzare il quadro normativo, di rilanciare liberalizzazioni e concorrenza e di concentrare le risorse su un contenuto novero di obiettivi infrastrutturali realizzabili. In secondo luogo, gli operatori stessi potrebbero contribuire alla concentrazione e razionalizzazione dell'offerta. Infine, le Associazioni di categoria nazionali e locali dovrebbero stimolare l'integrazione dei diversi sistemi di ICT e promuovere il rispetto di standard minimi di servizio.
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Simone, Cristina, and Domenico Di Prisco. "Una blockchain europea per la gestione dei fondi strutturali europei: dallo scenario attuale ad una proposta implementativa." CORPORATE GOVERNANCE AND RESEARCH & DEVELOPMENT STUDIES, no. 1 (November 2020): 85–114. http://dx.doi.org/10.3280/cgrds1-2020oa10027.

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Abstract:
Il presente lavoro si colloca in un filone di studi destinato ad acquisire sempre più importanza non solo nel dibattito accademico, ma anche in seno alle istituzioni politiche e più in generale nella società civile: il rapporto tra tecnologia e performance del settore pubblico.In particolare, il lavoro discute la proposta della creazione di una blockchain europea per la gestione dei Fondi Strutturali e presenta quindi un set di best practice a supporto della sua ideazione ed implementazione. Due sono i temi alla base del lavoro: 1. i preoccupanti rischi (quali quello di considerevoli  frodi) e le ben note e documentate inefficienze (quali ad esempio le scarse capacità d'impegno e  spesa dei fondi di alcune regioni europee) riscontrati sino ad oggi negli attuali sistemi di finanziamento pubblico, sia nazionale sia europeo, nel gestire e monitorare adeguatamente realtà molto complesse; e 2. le significative potenzialità offerte dalle emergenti tecnologie basate su algoritmi decisionali (di cui le blockchain sono espressione) nel poter risolvere efficacemente e sostenibilmente le suddette fragilità ed inefficienze.Dopo aver individuato e descritto le principali criticità degli attuali sistemi nazionale ed europeo di finanziamento pubblico, il lavoro definisce le principali caratteristiche di una blockchain atta a superare le attuali fallacie e ne discute i potenziali vantaggi applicativi soprattutto in termini di efficienza e trasparenza dei processi decisionali.  Sulla base di un'accurata analisi della letteratura esistente e di eloquenti case study relativi all'applicazione della blockchain nel settore pubblico, il lavoro propone quindi un utile set di best practice per l'implementazione di una blockchain europea, non trascurando tuttavia di segnalarne le potenziali criticità non solo e tanto legate alla fattibilità tecnologica quanto sul piano concettuale e dei giudizi di valore.
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Bardi, Luciano. "RAPPRESENTANZA E PARLAMENTO EUROPEO." Italian Political Science Review/Rivista Italiana di Scienza Politica 19, no. 2 (August 1989): 267–99. http://dx.doi.org/10.1017/s0048840200012934.

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Abstract:
IntroduzioneUno degli interrogativi principali posti dalle elezioni a suffragio universale del Parlamento Europeo riguarda la loro capacità di fornire, se non immediatamente almeno nel medio periodo, una legittimità autonoma alla Comunità Europea. Sul piano analitico, questo significa che per uno studio sull'evoluzione della Comunità occorre stabilire se il Parlamento direttamente eletto riuscirà a sostituirsi alle fonti attuali (essenzialmente i governi nazionali) nel fornire legittimità alle azioni di governo europeo.
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Aman, Robert. "ISSN 1390-3837, UPS-Ecuador, No. 17, julio-diciembre 2012, pp. 51-68 En la lengua del Otro: la Unión Europea y el diálogo intercultural como instrumento de exclusión." Universitas, no. 17 (December 30, 2012): 51. http://dx.doi.org/10.17163/uni.n17.2012.02.

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Abstract:
<p style="margin-bottom: 0cm; line-height: 100%;" align="justify"><span style="font-family: serif;"><span style="font-size: xx-small;">El presente artículo se centra en la problematización de reclamación de la Unión Europea, según la cual, el diálogo intercultural constituye un método para hablar a través de las fronteras culturales, basadas en la empatía mutua y no la dominación. Más precisamente, el objetivo es analizar qué se está construyendo como contrapar te del diálogo intercultural a través del discurso producido por la Unión Europea. Para responder a la pregunta, los documentos de la política europea sobre el diálogo intercultural se analizan sobre la base de una perspectiva poscolonial. Como una interpretación, la Unión Europea se apropia de los símbolos históricos y figuras del pensamiento colonial para autorizar y legitimar sus objetivos actuales. En el ámbito de la Unión Europea, los europeos son retratados como una existencia a priori histórica, mientras que los excluidos de este concepto son evocados para demostrar su diferencia en comparación con el europeo. Sin embargo, los resultados muestran que los sujetos no considerados como europeos sirven como marcadores de la actual multiculturalidad del espacio europeo. Por lo tanto, el diálogo intercultural parece consolidar las diferencias entre europeo y Otro -el </span></span>“<span style="font-family: serif;"><span style="font-size: xx-small;">nosotros” y el “ellos” en el diálogo– y no, como en línea con su objetivo, acercar a sujetos entre sí.</span></span></p><p style="margin-bottom: 0cm; line-height: 100%;" align="justify"> </p>
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Degrassi, Lidianna. "Unione europea e turismo: quali opportunità per le autonomie locali?" RIVISTA ITALIANA DI DIRITTO DEL TURISMO, no. 20 (October 2018): 185–206. http://dx.doi.org/10.3280/dt2017-020001.

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Abstract:
Dopo una breve panoramica sulle competenze in materia di "turismo" nell'ordinamento giuridico dell'UE, in particolare nel Trattato di Lisbona del 2009, l'analisi si sofferma sulla rilevanza del governo locale all'interno del sistema giuridico sovranazionale. Viene quindi affrontata la questione dei fondi strutturali e delle altre fonti di finanziamento che incidono indirettamente sulla materia «turismo» che le regioni e le amministrazioni locali possono ancora utilizzare, a meno che non sia l'Iniziativa Comunitaria-IC a consentire il finanziamento diretto dell'UE , come nel caso dello sviluppo di progetti transfrontalieri, transnazionali e interregionali nel programma Interreg, in particolare il V, cui è particolarmente interessato il Friuli-Venezia Giulia, oltre che Grado. La riflessione finale è dedicata allo scenario futuro dell'UE con uno specifico ipotetico rilancio del governo locale e un ulteriore sviluppo del settore turistico a partire dall'analisi del Libro Bianco della Commissione Europea del marzo 2017.
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Albisinni, Ferdinando. "Il diritto agrario europeo dopo Lisbona fra intervento e regolazione: i codici europei dell'agricoltura." AGRICOLTURA ISTITUZIONI MERCATI, no. 2 (October 2011): 29–52. http://dx.doi.org/10.3280/aim2011-002003.

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Abstract:
Il lavoro indaga sugli esiti dell'entrata in vigore del Trattato di Lisbona, quanto alla disciplina dell'agricoltura europea. L'esame di una serie di riforme, anteriori e successive al Trattato di Lisbona, induce a concludere che la ri-nazionalizzazione e ri-localizzazione di alcune scelte di governo dell'economia agricola si è accompagnata ad una rinnovata articolazione del rapporto fra economia e diritto nella politica agricola comune. Il diritto in senso proprio, il diritto regolatorio, in contrapposizione con il diritto incentivante, caratterizza in misura crescente la legislazione di fonte europea in materia agricola. Le riforme della Pac di fine ed inizio secolo si sono così tradotte nella posizione di codici europei dell'agricoltura, dal codice dei regimi di sostegno al reddito [con il reg. (CE) n. 1782/2003, e poi con il reg. (CE) n. 73/2009], al codice dello sviluppo rurale [con il reg. (CE) n. 1257/2009, e poi con il reg. (CE) n. 1698/2005], al codice del mercato e della commercializzazione dei prodotti agricoli [reg. (CE) n. 1234/2007, c.d. regolamento unico Ocm]. Queste discipline di fonte europea dialogano con le discipline di fonte nazionale e compongono, che non è unper i 27 Paesi che oggi compongono l'Unione Europea, ma piuttosto un, nel quale bisogni e soggetti, nazionali, regionali e locali, occupano un posto di rilievo accanto a quello proprio delle scelte disciplinari espresse centralmente.
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Bartoletto, Silvana. "Energia e ambiente in Europa (1800-2010)." RIVISTA DI STUDI SULLA SOSTENIBILITA', no. 2 (September 2011): 59–78. http://dx.doi.org/10.3280/riss2011-002005.

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Abstract:
Il forte incremento dei consumi di energia e delle emissioni di CO2, la crescente dipendenza da aree molto instabili politicamente, l'aumento del prezzo dei combustibili fossili e il loro progressivo esaurimento sono problemi che mettono in evidenza l'insostenibilitŕ dell'attuale sistema energetico. E' stato nel corso degli ultimi due secoli che si č verificato un massiccio e continuo aumento del consumo di fonti energetiche non rinnovabili. Prima di questa importante trasformazione nel sistema energetico, tutte le forme impiegate di energia erano rinnovabili. Nel presente lavoro, dopo aver ricostruito l'attuale situazione energetica, si cercherŕ di analizzare i tempi e i modi del passaggio da fonti energetiche rinnovabili a fonti energetiche non rinnovabili. Lo scenario privilegiato sarŕ quello europeo, ma si farŕ continuo riferimento anche alla situazione esistente a livello mondiale. Verranno analizzati i consumi di energia in Europa in una prospettiva di lungo periodo, che va dagli inizi del XIX secolo fino ad oggi. Dopo aver analizzato l'evoluzione dei consumi sia in termini complessivi che pro capite, ci si soffermerŕ sulle modifiche nella struttura del bilancio energetico, evidenziando le differenze tra i diversi paesi europei nella transizione da un sistema energetico a un altro e le conseguenze in termini di emissioni di CO2.
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Ricciardi, Giuseppe Carlo. "REGIONALISMO DELLA DIFFERENZIAZIONE E RIORDINO DELLE AUTONOMIE INFRAREGIONALI. UN GIOCO (ISTITUZIONALE) “NON A SOMMA ZERO”." Il Politico 254, no. 1 (June 7, 2021): 62–85. http://dx.doi.org/10.4081/ilpolitico.2021.561.

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Abstract:
Nell’ultimo decennio il sistema delle autonomie di molti Stati nazionali aderenti all’Unione Europea ha conosciuto una stagione informata alla razionalizzazione. Si tratta di una reazione ai rilievi formulati da alcune Istituzioni europee1, che hanno ravvisato nella dimensione multilivello dei governi locali degli Stati membri maggiormente in difficoltà dal punto di vista finanziario una fonte di spesa da rivedere in chiave riduttiva, alla luce della crisi economica che ha colpito l’Europa.
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Drake, C. S. "The Discovery and Saving of the Tournai Font at the Collegiate Church of Saint-Vincent, Soignies, Belgium." Antiquaries Journal 84 (September 2004): 371–80. http://dx.doi.org/10.1017/s0003581500045911.

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Abstract:
In 1991 the author completed research for his dissertation on the twelfth-century Tournai fonts for a Master's degree in Art History at the University of Essex. Based on this research, his first published article sought to update the paper by our Fellow G C Dunning. In 1997, during his research for The Romanesque Fonts of Northern Europe and Scandinavia, the author discovered and published further information about the products of the Tournai School. Among the fonts listed in the author's 1993 paper were the ‘fragments’ at Soignies, known to be built into the fabric of the church. Late in 2003 his attention was drawn to a monograph published by the Chapter Museum of the collegiate church of Saint-Vincent, Soignies (about 16km south west of Brussels), detailing the recovery, conservation and subsequent display of the font bowl. This article has been pieced together from the three sections of that monograph and we are indebted to the Museum, and to the scholars whose articles make up the monograph, for permission to use their material and a selection of their illustrations.
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Altavilla, Annagrazia, and Alessandro Dell’Erba. "La ricerca sulle cellule staminali: la nuova sfida dell’Europa unita." Medicina e Morale 53, no. 6 (December 31, 2004): 1133–78. http://dx.doi.org/10.4081/mem.2004.621.

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Abstract:
La ricerca sulle cellule staminali rappresenta uno dei settori più promettenti della biotecnologia, in quanto offre la possibilità di sviluppare nuovi metodi per riparare o sostituire le cellule o i tessuti lesionati o malati e per curare alcune patologie croniche gravi. Tale ricerca può anche fornire un contributo importante alla scienza di base, aiutando a comprendere i meccanismi di proliferazione e differenziazione cellulare. Gli embrioni umani preimpanto rappresentano una delle possibili fonti di cellule staminali. Tuttavia, laddove questa ricerca prevede l’utilizzo di embrioni umani, essa solleva la questione dei principi etici in gioco e dei limiti e delle condizioni cui questa deve essere soggetta. Gli stati europei hanno adottato posizioni diverse in merito alla regolamentazione della ricerca sulle cellule staminali embrionali. Tale disparità, che riflette le tradizioni etiche, filosofiche e religiose alle quali gli stati si ispirano, conferma l’esistenza di punti di vista divergenti in Europa su quanto sia o meno eticamente suscettibile di tutela. Questo articolo esamina le legislazioni e le posizioni etiche esistenti a tal proposito in Europa, oltre che i nuovi orientamenti sui principi da applicare nella concessione di finanziamenti comunitari (nell’ambito del VI Programma quadro di ricerca europeo –FP6) per progetti di ricerca implicanti l’uso di embrioni umani e di cellule staminali embrionali. Tale studio intende altresì fornire degli spunti di riflessione sui nuovi traguardi dell’integrazione europea nel settore della ricerca biomedica.
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Guarriello, Fausta. "La concertazione: prospettive euro-unitarie." GIORNALE DI DIRITTO DEL LAVORO E DI RELAZIONI INDUSTRIALI, no. 172 (February 2022): 703–18. http://dx.doi.org/10.3280/gdl2021-172013.

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Abstract:
L'introduzione della procedura di dialogo sociale nel Protocollo sulla Politica sociale e nel Trattato dell'Unione europea ha consacrato il ruolo delle parti sociali nella elaborazione e attuazione delle misure normative di politica sociale e del lavoro. Il modello del dialogo sociale eu-ropeo ha costituito fonte di ispirazione per gli ordinamenti nazionali quale riferimento normativo delle pratiche di concertazione sociale. Dopo una prima intensa stagione di accordi-quadro europei cui è stata attribuita efficacia erga omnes tramite atti legislativi, il modello è entrato in crisi a causa della rarefazione della legislazione comunitaria in campo sociale e dell'affermarsi di meccanismi di soft law, come della crescente difficoltà per le parti sociali di stipulare accordi di natura normativa. Di recente la Commissione, dopo aver attivato la fase di consultazione, ha bloccato la richiesta delle parti sociali di presentare una proposta legislativa sulla base dell'accordo da esse sottoscritto, invocando l'esistenza di un potere discrezionale di valutare l'opportunità del recepimento in una misura legislativa. La Corte di giustizia ha confermato tale interpretazione delle disposizioni del Trattato, aprendo una breccia nel modello europeo di concertazione sociale che appare del tutto dissonante rispetto all'attuale fase politica di ricostruzione della dimensione sociale.
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Vacca, Vito. "Fondi europei: quattro interventi operativi da fare subito." PROJECT MANAGER (IL), no. 45 (January 2021): 5–6. http://dx.doi.org/10.3280/pm2021-045002.

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Dorota, Iwona. "Zofia e Livio Odescalchi alla luce di due fonti epistolari." Fabrica Litterarum Polono-Italica, no. 2 (June 30, 2020): 95–108. http://dx.doi.org/10.31261/flpi.2020.02.08.

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Abstract:
The princely Odescalchi family was at the center of political and social events of 1847–1848 in Rome, in the midst of the revolutionary convulsions that shook the whole of Europe. Such events are mirrored in the correspondence of Zygmunt Krasiński and the Odescalchi-Branicka couple. Zofia and Livio come across as active figure, deeply involved in the action both on the political level and in the personal emotional sphere. Together with their correspondence, Krasiński’s letters represent a complex canvas of facts and imagination, emotions and events on the ground, depicting many of the most important figures and developments of those times.
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Senegačnik, Brane. "La via romana e la possibilità di un‘ identità culturale aperta." Ars & Humanitas 16, no. 1 (December 22, 2022): 113–29. http://dx.doi.org/10.4312/ars.16.1.113-129.

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Abstract:
Certamente non è facile distinguere l’eredità culturale latina dall’imperialismo romano, poiché in questo caso si tratta di una sorta di espansionismo culturale – nondimeno il filosofo francese Rémi Brague ha cercato, senza trascurare la realtà storica, di definire come suo tratto centrale l’eccentricità, cioè il fatto di trarre la propria identità da una fonte esterna. Partendo dal concetto che la cultura é un elemento acquisito, qualcosa di secondario, la cultura medesima in quest’accezione, che sorge dalla propria alterità rispetto all’altro, acquisisce un ruolo estremamente importante. Quest’atteggiamento viene definito come «via romana» e viene considerato dall’autore una formula specifica che definisce l’evoluzione di tutta la cultura europea. Le sue fonti esterne sono la grecità, che la cultura europea ha ereditato dal paganesimo romano, e la tradizione religiosa ebraica nella quale è radicato il cristianesimo. Sembra che questa formula si sia realizzata nel contesto reale in base a due presupposti: il primo è – aldilà delle inevitabili dinamiche trasformazioni – un minimo nucleo duraturo; il secondo una realtà antropologica che rappresenta un elemento di trascendenza rispetto alle singole realtà culturali, al quale tutte appartengono. Quest’ultimo concetto, che è stato alcuni decenni fa sottolineato da Leszek Kołakowski, pone un’interessante sfida ai paradigmi scientisti della sociologia attuale ed inaugura nuovi aspetti alla discussione riguardo all’imperialismo.
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Chiappetta, Giovanna. "Cittadinanza europea: opportunità e abusi nel diritto internazionale privato della famiglia." CITTADINANZA EUROPEA (LA), no. 2 (January 2021): 105–34. http://dx.doi.org/10.3280/ceu2020-002005.

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Abstract:
Il saggio si incentra sulla funzione dell'autonomia negoziale nella regolamentazione degli status e dei rapporti familiari tra componenti il nucleo familiare tipico o atipico. Ciò in quanto il ruolo dell'autonomia negoziale è stato ampliato anche dalla cittadinanza europea intesa dalla Corte di giustizia europea come fonte autonoma di diritti. Tale cittadinanza, che si aggiunge a quella nazionale, ha consentito alla coppia ‘statica', pur in assenza del carattere transnazionale della situazione familiare, di scegliere la legge e gli strumenti di ordinamenti stranieri da applicare ai rapporti patrimoniali ed esistenziali della comunità di vita. Il saggio si propone di dimostrare come i Regolamenti UE in materia familiare possano applicarsi anche ai cittadini europei ‘statici', consentendo la scelta di leggi straniere con soluzioni estranee all'ordinamento nazionale, nel rispetto del limite dell'ordine pubblico costituzionale di ciascun Paese membro.
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Muzzioli, Maria Pia. "Fonti per la topografia della IX regione di Roma: alcune osservazioni." Papers of the British School at Rome 60 (November 1992): 179–211. http://dx.doi.org/10.1017/s006824620000982x.

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Abstract:
SOURCES FOR THE TOPOGRAPHY OF THE IX REGIO OF ROME: SOME OBSERVATIONSThe boundaries of the IX regio of Rome are re-examined, revealing possible chronological changes. The figure of XXXII D feet assigned to the perimeter in the Regionary Catalogues must perhaps be changed to XXII D. A reconstruction of the geography of the southern part of the Campus Martius (palus Caprae, in a wide area between the Tiber and the Pantheon; amnis Petronia, whose course was perhaps further south than has been thought previously) can be helpful in considering several topographical problems of the region, for instance the arbor caprificus and the aedes Volcani, which probably stood at the edge of the marsh and beyond the amnis Petronia. Martial's mention of Europa, generally related to a porticus Europae, could, on the contrary, concern the famous picture of Antiphilos in the porticus Pompei.
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van Meerhaeghe, Marcel A. G. "The Regional Policy of the European Communities and the Subsidiarity Principle*." Journal of Public Finance and Public Choice 15, no. 2 (October 1, 1997): 147–63. http://dx.doi.org/10.1332/251569298x15668907782897.

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Abstract:
Abstract Il principio di «sussidiarietà» è stato utilizzato nell’ambito europeo per indicare che le decisioni non devono essere prese al livello più alto (Comunità), quando è possibile prenderle a livelli minori (Stati membri).Dopo essersi soffermato sul principio di sussidiarietà, evidenziandone il carattere dinamico, questo scritto approfondisce la politica regionale della Comunità Europea, dapprima delineando le principali norme del Trattato di Roma che riguardano la politica regionale e poi considerando la corrispondente politica.Vengono particolarmente approfonditi i problemi delle regioni prioritarie e i principali strumenti della politica in loro sostegno, i cosiddetti «fondi strutturali», giungendo alia conclusione che sino ad oggi tali strumenti non hanno dato luogo a risultati conformi alle aspettative.
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Vassallo, Paleologo Fulvio. "Diritto di asilo "europeo": fonti normative, prassi applicate e rapporti con i paesi terzi." QUESTIONE GIUSTIZIA, no. 5 (February 2014): 149–65. http://dx.doi.org/10.3280/qg2013-005014.

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Hernández Esteve, Esteban. "Comentario sobre el libro de Amedeo Lepore: Nuove metodologie per la storia economica. Fonti elettroniche e telematiche, Dipartimento di Studi Europei Giuspubblicistici e Storico-Economici dell'Università di Bari, Napoli: Giannini Editore, 2007." De Computis - Revista Española de Historia de la Contabilidad 5, no. 9 (December 31, 2008): 304. http://dx.doi.org/10.26784/issn.1886-1881.v5i9.158.

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Abstract:
Comentario sobre el libro de Amedeo Lepore: Nuove metodologie per la storia economica. Fonti elettroniche e telematiche, Dipartimento di Studi Europei Giuspubblicistici e Storico-Economici dell'Università di Bari, Napoli: Giannini Editore, 2007.
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Troyano Rodríguez, Yolanda, and A. J. García. "Expectativas del alumnado sobre el profesorado tutor en el contexto del Espacio Europeo de Educación Superior." REDU. Revista de Docencia Universitaria 7, no. 2 (June 15, 2009): 1. http://dx.doi.org/10.4995/redu.2009.6245.

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Abstract:
<p><span style="font-family: Arial; font-size: x-small;">La acción tutorial en la enseñanza universitaria representada en la figura del profesorado tutor y desarrollada en su relación con el alumnado, está siendo objeto de una cada vez mayor atención por quienes trabajan en la mejora de la enseñanza-aprendizaje, y en especial de la enseñanza universitaria en el nuevo proceso de Convergencia Europea. Este trabajo ha abordado las expectativas del alumnado mediante un estudio Delphi. A lo largo de sucesivas etapas o circulaciones, se han obtenido una serie de competencias con que, según los expertos consultados, debería contar el profesorado que ejercerá la acción tutorial en el contexto del Espacio Europeo de Educación Superior (EEES). Además, de las competencias demandadas se observa que estas varían en función del curso al que pertenece el alumnado consultado.</span></p><p> </p>
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Braun, Guido. "Erkenntnispotentiale der „Nuntiaturberichte aus Deutschland“ für die internationale historische Forschung." Quellen und Forschungen aus italienischen Archiven und Bibliotheken 98, no. 1 (March 1, 2019): 11–30. http://dx.doi.org/10.1515/qufiab-2018-0004.

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Abstract:
Riassunto Dopo una breve rassegna sull’edizione del carteggio dei nunzi da parte della storiografia di lingua tedesca, nonché una panoramica su temi centrali dei volumi di corrispondenza dei nunzi a Vienna relativi ai primi anni Trenta del XVII secolo, il contributo approfondisce i fulcri tematici, i possibili approcci analitici e la prospettiva di acquisire nuove cognizioni che i volumi relativi agli anni 1630/1635, e soprattutto l’ultimo volume apparso nel 2016, offrono alla ricerca storica per determinati campi tematici, spaziando dalla storia politica a quesiti storico-antropologici. Su queste basi si discute, infine, il problema, affrontato maggiormente a partire dagli anni Novanta del XX secolo, di quanto tali imprese editoriali siano ancora opportune. Si sottolinea che le fonti, edite in questo contesto, sono fondamentali per capire la politica europea durante una fase centrale della Guerra dei Trent’anni, non solo riguardo ai rapporti tra la Curia e l’Impero, ma anche relativo a tutto un ventaglio di problemi politici cruciali a livello europeo. In particolare emergono da esse in maniera efficace le origini della convinzione secondo cui un conflitto che interessava tutta Europa poteva essere ricomposto con successo solo attraverso trattative multilaterali e con il ricorso a mediatori della pace. Tale convinzione sarebbe diventato in seguito un elemento importante del sapere diplomatico europeo.
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Mullaney, Thomas S. "The Font that Never Was: Linotype and the “Phonetic Chinese Alphabet” of 1921." Philological Encounters 3, no. 4 (November 27, 2018): 550–66. http://dx.doi.org/10.1163/24519197-12340049.

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Abstract:
Abstract Since the invention and globalization of hot metal printing in the United States and Europe, engineers and entrepreneurs dreamt of a day when linotype and monotype technologies would absorb Chinese script into its growing repertoire of non-Latin writing systems, just as they had Arabic, Armenian, Burmese, Devanagari, Hebrew, Korean, and over one hundred other scripts. In the early 1920s, the much-celebrated release of a new font—the “Chinese Phonetic Alphabet” by Mergenthaler Linotype, and later by the Monotype corporation—led many to believe that the day had finally come. This article charts out the quixotic history of Linotype and Monotype’s efforts to enter the Chinese market, examining the linguistic challenges that had long prevented China’s absorption into a Western-dominated “hot metal empire,” the design process by which artists in Brooklyn and London crafted these new fonts, and ultimately the cultural misunderstandings that doomed the projects to failure.
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Maniscalco, Maria Luisa. "Le minoranze religiose in Europa: costruire il legame sociale in uno spazio post-secolare." CITTADINANZA EUROPEA (LA), no. 1 (December 2010): 11–31. http://dx.doi.org/10.3280/ceu2010-001002.

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Abstract:
La difficile costruzione di uno spazio pubblico europeo si trova oggi ad affrontare le complesse problematiche che vedono, da un lato, una radicata secolarizzazione delle societŕ europee e, dall'altro, la rinascita del fenomeno religioso anche sotto la spinta di minoranze che reclamano riconoscimento e ruolo pubblico come comunitŕ di credenti. Da questa tensione emerge l'esigenza di un dialogo, attraverso cui aiutare a costruire una piattaforma di valori comuni per una pacifica convivenza. La prospettiva post-secolare di questo articolo suggerisce di accantonare la dimensione religiosa come fonte di identitŕ di gruppo in favore di un'enfasi sulla religiositŕ come aspirazione universale al trascendimento e come legame sociale. Nello spazio pubblico europeo esistono le condizioni e i presupposti per pensare in termini di complessitŕ e di autoriflessivitŕ critica, per muoversi con creativitŕ e immaginazione in direzione di un futuro comune, per guardare alla storia e all'evoluzione delle culture (religione, costumi, stili di vita) non soltanto nella loro genesi identitaria, ma anche nel loro essere contesti aperti in cui le pratiche umane si organizzano in linguaggi, immagini, attribuzioni di significati e di simboli plurali che, seppure contrastanti, possono comunque incontrarsi e dialogare nel reciproco rispetto.
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Zlatanova, Diana. "L'adesione della Bulgaria all'Unione europea e la gestione dei fondi strutturali." QT Quaderni di Tecnostruttura, no. 34 (December 2009): 44–53. http://dx.doi.org/10.3280/qt2009-s34007.

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Bazzo, Eleonora. "La riforma del credito al consumo." ECONOMIA E DIRITTO DEL TERZIARIO, no. 2 (November 2012): 197–220. http://dx.doi.org/10.3280/ed2012-002003.

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Abstract:
In questi ultimi anni tutti i maggiori paesi industrializzati, non solamente nell'ambito dell'Unione Europea, hanno approvato riforme nel settore del credito al consumo. L'esigenza di favorire la concorrenza tra le imprese e l'allargamento dei mercati ha imposto il coordinamento comunitario o federale delle differenti legislazioni e l'elaborazione di sistemi normativi certi, adeguati ed uniformi, che impediscano comportamenti scorretti e limitino i costi transattivi a carico delle parti, attraverso la standardizzazione delle principali regole di condotta e delle pratiche commerciali. L'Unione Europea, perciň, ha voluto fornire regole non solamente per armonizzare la pluralitŕ delle fonti normative, comunitarie e nazionali, che governavano il settore, ma anche per ottenere la piena realizzazione del mercato interno e per favorire l'intensificazione delle negoziazioni transfrontaliere. In tale ambito, la disciplina italiana, riformata per dare attuazione alla relativa direttiva, si č posta come obiettivi il conseguimento della trasparenza e dell'efficienza del mercato creditizio, favorendo anche il rafforzamento delle istanze di protezione dei consumatori. L'obiettivo di questo articolo č quello di fornire una visione d'insieme della materia, analizzando sia l'importanza che questo settore ha assunto nell'ambito dell'economia europea e nazionale, sia il sistema normativo costituito dalla direttiva 2008/48/CE e dalle relative fonti nazionali di attuazione.
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Mathews, Karen Rose. "The Romanesque Fonts of Northern Europe and Scandinavia. C. S. Drake." Speculum 79, no. 1 (January 2004): 171–73. http://dx.doi.org/10.1017/s0038713400095014.

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Anastasia, Bruno. "La rilevanza del settore istruzione nel contesto del mercato del lavoro: note e indicazioni dalle fonti statistiche disponibili." ECONOMIA E SOCIETÀ REGIONALE, no. 1 (June 2020): 14–41. http://dx.doi.org/10.3280/es2020-001002.

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Abstract:
Obiettivo di questo saggio è proporre un excursus sulle informazioni statistiche disponibili in merito alla dinamica occupazionale che ha contrassegnato il settore istruzione in Italia e in Veneto negli anni recenti, dinamica che - se collocata in uno sfondo europeo - non risulta certamente brillante. L'analisi è condotta sia sulle usuali fonti statistiche sia sulle fonti amministrative divenute recentemente accessibili: l'Osservatorio Inps sui dipendenti pubblici, il Conto Annuale della Ragioneria generale dello Stato, il Portale unico dei dati sulla scuola, le Comunicazioni obbligatorie sui rapporti di lavoro. Le fonti convergono nel segnalare per gli anni più recenti (post 2014) la crescita dell'occupazione nel comparto scuola (trainata dall'incremento dei docenti di sostegno nella scuola statale); per l'Università, invece, si registra una sicura flessione. In termini prospettici l'occupazione nel settore istruzione si dovrà confrontare sia con un elevato turnover, determinato dall'attuale elevata età media del corpo insegnante, sia con il previsto decremento del numero di alunni e studenti.
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Cichosz, Marzena. "New Parties in Political Markets of Central and Eastern Europe in the Years 1991-2018 – a Comparative Perspective." Annales Universitatis Mariae Curie-Sklodowska, sectio M – Balcaniensis et Carpathiensis 3 (July 15, 2019): 67. http://dx.doi.org/10.17951/bc.2018.3.67-74.

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Abstract:
<span style="font-family: WarnockPro-Regular; font-size: 9pt; color: #231f20; font-style: normal; font-variant: normal;">Celem artykułu była analiza wybranych aspektów aktywności partii nowych na<span style="font-family: WarnockPro-Regular; font-size: 9pt; color: #231f20; font-style: normal; font-variant: normal;"> scenach politycznych dziesięciu państw Europy Środkowej i Wschodniej w latach 1991–2018.<span style="font-family: WarnockPro-Regular; font-size: 9pt; color: #231f20; font-style: normal; font-variant: normal;"> Autor skupił uwagę przede wszystkim na skali poparcia wyborczego, uzyskiwanego przez partie<span style="font-family: WarnockPro-Regular; font-size: 9pt; color: #231f20; font-style: normal; font-variant: normal;"> nowe w wyborach do izby niższej parlamentów, jako jednej z przesłanek decydujących o otwartości rynków politycznych. Analizie poddano także liczbę i wielkość (mierzoną skalą poparcia<span style="font-family: WarnockPro-Regular; font-size: 9pt; color: #231f20; font-style: normal; font-variant: normal;"> wyborczego) partii nowych, które uzyskały reprezentację parlamentarną w państwach regionu.</span></span></span></span><br style="font-style: normal; font-variant: normal; font-weight: normal; letter-spacing: normal; line-height: normal; orphans: 2; text-align: -webkit-auto; text-indent: 0px; text-transform: none; white-space: normal; widows: 2; word-spacing: 0px; -webkit-text-size-adjust: auto; -webkit-text-stroke-width: 0px;" /></span>
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Sánchez García, María Belén. "Proyección del piano valenciano en el París de entre siglos (XIX-XX): Blas María Colomer." Cuadernos de Investigación Musical, no. 4 (September 18, 2018): 32. http://dx.doi.org/10.18239/invesmusic.v0i4.1815.

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Abstract:
<p><span><span style="font-size: medium;">Blas Mª Colomer (1839-1917) fue el primer pianista y compositor valenciano que tuvo una importante proyección internacional al desarrollar su actividad musical en el centro cultural europeo del momento, París. Vinculado a las principales sociedades musicales e instituciones de enseñanza de la capital francesa, recibió numerosos premios, condecoraciones y distinciones como reconocimiento a su trabajo como compositor, pianista y pedagogo.</span></span></p><p><span><span style="font-size: medium;">El estudio de algunos pormenores de su biografía nos permitirá ir, desde lo particular de un caso concreto, a una visión más general. Este artículo supone una aproximación al fenómeno de la música pianística y su presencia en la sociedad europea (concretamente en Francia y España, durante el periodo comprendido entre la segunda mitad del s. XIX y la primera década del s. XX) y pretende recuperar la figura de un pianista que contribuyó de manera significativa a la divulgación y pedagogía del instrumento solista más relevante del s. XIX.</span></span></p>
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Esteban Albert, Manuel, and Juan Sáez. "Presentación." REDU. Revista de Docencia Universitaria 6, no. 2 (September 15, 2008): 1. http://dx.doi.org/10.4995/redu.2008.6265.

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Abstract:
<span style="font-family: Arial; font-size: x-small;"><span style="line-height: 115%;">El espíritu de la Convergencia Europea que tan bien se encarna en el Espacio Europeo de Educación Superior (EEES) sigue dando lugar a una vasta producción teórica, exclusivamente discursiva y en menor medida apoyada en experiencias y en casos concretos, relacionada con los más diferentes aspectos convocados en diversos medios de expresión: documentos, conferencias, ponencias, reuniones, cursos, encuentros, jornadas y oros espacios de reflexión sobre esta urgente cuestión. Lo que<span> </span>se dice es mucho, mucho más de lo que se hace, por supuesto, pero no siempre lo dicho constituye una aportación al desarrollo de este Espacio de Educación Superior, normalmente instalado en la institución universitaria. Como suele ser frecuente, los discursos preceden a la práctica y, en tanto que ésta suele ser con frecuencia resultado y reflejo de normativas y preceptos, no puede extrañar que lo dicho hasta ahora-discursos, reflexiones, argumentos y teorías- vaya muy por delante de lo hecho, de experiencias, proyectos y prácticas.</span></span>
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Ronchini, Beatrice. "Le asimmetrie regolamentari nell'industria dei fondi comuni aperti." ECONOMIA E DIRITTO DEL TERZIARIO, no. 3 (September 2011): 423–44. http://dx.doi.org/10.3280/ed2010-003003.

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Abstract:
L'obiettivo di livellare il terreno competitivo tra gli operatori europei del risparmio gestito non sembra ancora pienamente raggiunto. Nei diversi paesi permangono infatti alcune residue divergenze - nelle modalitŕ di recepimento e di interpretazione delle normative comunitarie, nelle prassi di vigilanza, nei regimi sanzionatori, nella regolamentazione settoriale - tali da penalizzare potenzialmente gli operatori e i prodotti sottoposti alla disciplina piů stringente. Il presente contributo si focalizza sul comparto dei fondi comuni aperti italiani e intende arricchire la letteratura sul tema passando in rassegna in ottica comparata le principali norme e prassi di vigilanza "competition sensitive" suscettibili di limitare l'attrattivitŕ di tali prodotti rispetto a quelli esteri commercializzati in Italia o rispetto a prodotti finanziari alternativi. Come noto, le asimmetrie regolamentari sono considerate una delle cause del declino attraversato nel passato recente dall'industria italiana dei fondi comuni d'investimento mobiliare. L'individuazione dei residui spazi di discriminazione competitiva di matrice normativa rappresenta la necessaria premessa per prefigurare un possibile percorso di ottimizzazione della regolamentazione.
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Ramos-Lissón, Domingo. "Mario NALDINI (ed.), La tradizione patristica. Alle fonti della cultura europea, Nardini Editore, Fiesole 1995, 128 pp." Anuario de Historia de la Iglesia 8 (May 4, 2018): 488–89. http://dx.doi.org/10.15581/007.8.24577.

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Ryall, Anka. "The Arctic Playground of Europe: Sir Martin Conway’s Svalbard." Nordlit, no. 35 (April 22, 2015): 29. http://dx.doi.org/10.7557/13.3424.

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Abstract:
<p align="LEFT">The development of tourism is a significant aspect of the processes of modernity in the High Arctic. This article discusses the British art historian and mountaineer Sir William Martin Conway's two travelogues, <em><span style="font-family: TimesNewRomanPS-ItalicMT;">The First Crossing of Spitsbergen </span></em><span style="font-family: TimesNewRomanPSMT;">(1897) </span><span style="font-family: TimesNewRomanPSMT;">and </span><em><span style="font-family: TimesNewRomanPS-ItalicMT;">With Ski and Sledge over Arctic Glaciers </span></em><span style="font-family: TimesNewRomanPSMT;">(1898)</span>, in terms of a pioneering tourist approach to the archipelago of Svalbard. Unlike earlier yachting tourists, Conway described a journey into the uncharted interior of the main island, Spitsbergen. His books are therefore narrated as exploration accounts and following many of the demands of that genre, such as an emphasis on mapping, natural science and being the first. However, they may also be read as guidebooks for other discerning and undaunted British gentleman travellers. Inspired by the art critic John Ruskin’s “science of aspects”, which combined accurate scientific observations and practical knowledge with an imaginative and aesthetic response to the landscape, Conway attempts to give his readers a positive sense of the qualities of the Arctic. At the same time, he promotes Svalbard as an Arctic “Playground of Europe”, where adventurous Alpinists in addition to climbing unknown mountains and glaciers could find fraternal domesticity far away from home around the hearth of the campfire. In this way Conway locates natural beauty, life and recreational opportunities where travellers before him had only described desolation and death.</p>
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Buja, Antonella, and Giuseppe Caruso. "Fondi europei e project management negli enti locali: l'esperienza del comune di Modena." PROJECT MANAGER (IL), no. 45 (January 2021): 13–18. http://dx.doi.org/10.3280/pm2021-045004.

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Biagetti, Marco, Luigi Reggi, and Chiara Assunta Ricci. "La pubblicazione dei dati sui beneficiari dei fondi strutturali: quali strategie per le regioni europee?" PRISMA Economia - Società - Lavoro, no. 1 (September 2015): 64–80. http://dx.doi.org/10.3280/pri2015-001006.

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Gandolfi, Gino, and Giacomo Neri. "Il settore del risparmio gestito." ECONOMIA E DIRITTO DEL TERZIARIO, no. 3 (September 2011): 401–22. http://dx.doi.org/10.3280/ed2010-003002.

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Abstract:
Il settore del risparmio gestito si sta muovendo in un contesto ancora fortemente instabile dal punto di vista economico e sempre piů complesso dal punto di vista regolamentare. Il presente lavoro intende fornire un'analisi del comparto italiano dell'asset management che, com'č noto, č caratterizzato dal preponderante peso del canale bancario nella distribuzione dei suoi prodotti. Appare importante considerare le caratteristiche e i trend della domanda e dell'offerta del risparmio gestito in Italia, in particolare alla luce della spinta del Regolatore ad una separazione tra distribuzione e produzione. Inoltre, la recente crisi finanziaria e il consistente calo di fiducia manifestato dagli investitori negli ultimi anni hanno indotto i governi a mettere in atto delle manovre finalizzate a reperire risorse finanziarie. Infine, č perň importante menzionare anche gli importanti passi avanti compiuti in campo normativo, grazie all'adeguamento ai diversi provvedimenti regolamentari emanati a livello europeo, quali la Mifid e la Ucits IV, che segnano un momento decisivo nel processo di armonizzazione dei mercati europei dei fondi comuni.
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Abu-Alkheil, Ahmad M., Hans-Peter Burghof, and Walayet A. Khan. "Comparison Of Efficiency And Productivity Changes Of Islamic And Conventional Banks: Evidence From Europe And Muslim-Majority Countries?" Journal of Applied Business Research (JABR) 28, no. 6 (October 25, 2012): 1385. http://dx.doi.org/10.19030/jabr.v28i6.7351.

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Abstract:
<span style="font-family: Times New Roman; font-size: small;"> </span><p style="margin: 0in 36.1pt 0pt 0.5in; text-align: justify; mso-pagination: none; mso-add-space: auto;" class="MsoNormalCxSpFirst"><span style="font-family: Times New Roman;"><span style="color: black; font-size: 10pt; mso-themecolor: text1; mso-bidi-language: AR-JO;">This paper examines the efficiency performance of Bosna Bank International (BBI) in </span><span class="st1"><span style="color: black; font-size: 10pt; mso-themecolor: text1; mso-fareast-font-family: &quot;Times New Roman&quot;; mso-fareast-theme-font: minor-fareast;">Bosnia-Herzegovina </span></span><span style="color: black; font-size: 10pt; mso-themecolor: text1; mso-bidi-language: AR-JO;">and Islamic Bank of Britain (IBB) in the UK, against small conventional banks in each country and also against small and large Islamic banks from Muslim-majority countries.<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>This paper also estimates the productivity changes of IBB and BBI relative to small Islamic banks, within and outside Europe, and relative to small conventional banks in the UK and Bosnia respectively.<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>Finally, this paper utilizes OLS regression analysis to check</span><span style="color: black; font-size: 10pt; mso-themecolor: text1;"> the robustness of the overall data envelopment analysis (DEA) results, as well as to determine the impact of internal and external factors on bank's efficiency.<span style="mso-spacerun: yes;"> </span></span><span style="color: black; font-size: 10pt; mso-themecolor: text1; mso-bidi-language: AR-JO;">The analysis covers the 4-year period </span><span style="color: black; font-size: 10pt; mso-themecolor: text1;">from 2005 through 2008.<strong> </strong><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>The findings suggest </span><span style="color: black; font-size: 10pt; mso-themecolor: text1; mso-bidi-language: AR-JO;">that</span><span style="color: black; font-size: 10pt; mso-themecolor: text1;"> IBB and BBI</span><span style="color: black; font-size: 10pt; mso-themecolor: text1; mso-bidi-language: AR-JO;"> are technically inefficient.<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>In comparison with small</span><span style="color: black; font-size: 10pt; mso-themecolor: text1;"> banks, inefficiency is largely due to mismanagement.<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>Inefficiency becomes scale in nature relative to large Islamic banks.</span><strong style="mso-bidi-font-weight: normal;"><span style="color: black; font-size: 10pt; mso-themecolor: text1; mso-bidi-language: AR-JO;"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span></span></strong><span style="color: black; font-size: 10pt; mso-themecolor: text1;">As compared to </span><span style="color: black; font-size: 10pt; mso-themecolor: text1; mso-bidi-language: AR-JO;">Islamic banks, BBI yields higher pure technical efficiency than IBB, <span style="mso-bidi-font-weight: bold;">but IBB </span></span><span style="color: black; font-size: 10pt; mso-themecolor: text1; mso-bidi-font-weight: bold;">records higher positive growth in estimated efficiency.<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>IBB and BBI</span><span lang="EN-CA" style="color: black; font-size: 10pt; mso-themecolor: text1; mso-ansi-language: EN-CA; mso-bidi-language: AR-JO;"> yield upward growth in total factor productivity </span><span style="color: black; font-size: 10pt; mso-themecolor: text1; mso-bidi-font-weight: bold;">and </span><span lang="EN-CA" style="color: black; font-size: 10pt; mso-themecolor: text1; mso-ansi-language: EN-CA; mso-bidi-language: AR-JO;">technical efficiency but </span><span style="color: black; font-size: 10pt; mso-themecolor: text1; mso-bidi-font-weight: bold;">record negative growth in </span><span lang="EN-CA" style="color: black; font-size: 10pt; mso-themecolor: text1; mso-ansi-language: EN-CA; mso-bidi-language: AR-JO;">technology innovations</span><span style="color: black; font-size: 10pt; mso-themecolor: text1; mso-bidi-language: AR-JO;">.<span style="mso-spacerun: yes;"> </span></span><span style="color: black; font-size: 10pt; mso-themecolor: text1;">Results also suggest that the IBB and BBI </span><span style="color: black; font-size: 10pt; mso-themecolor: text1; mso-bidi-font-weight: bold; mso-bidi-language: AR-JO;">lag </span><span style="color: black; font-size: 10pt; mso-themecolor: text1; mso-bidi-language: AR-JO;">relatively <span style="mso-bidi-font-weight: bold;">behind</span></span><span style="color: black; font-size: 10pt; mso-themecolor: text1;"> their conventional peer banks in terms of efficiency and productivity performance.<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>BBI shows much better efficiency performance relative to conventional banks than IBB.<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>Overall, a bank that is more efficient is found to be larger, more profitable, acquire less debt, invest more in skills, and operates in countries with a higher GDP per capita.</span></span></p><span style="font-family: Times New Roman; font-size: small;"> </span>
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Chiappetta, Giovanna. "Allontanamento del minore dalla famiglia d'origine alla luce dell'art. 8 della CEDU." CITTADINANZA EUROPEA (LA), no. 2 (December 2022): 71–83. http://dx.doi.org/10.3280/ceu2022-002003.

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Abstract:
La materia dell'allontanamento del minore dalla famiglia di origine è complessa e delicata anche perché disciplinata da fonti eterogenee frutto della integrazione di almeno tre sistemi giuridici: nazionale, dell'Unione Europea e del più largo Consiglio d'Europa. La riflessione mira a cogliere l'evoluzione dell'istituto dell'adozione dei minori mediante l'interpretazione del diritto alla vita familiare ex art. 8 della Convenzione per la salvaguardia dei Diritti dell'uomo e delle Libertà fondamentali.
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Fulli-Lemaire, Samuel. "La tutela del consumatore alla luce delle regole sulla competenza giurisdizionale di fonte europea." ECONOMIA E DIRITTO DEL TERZIARIO, no. 1 (May 2016): 181–92. http://dx.doi.org/10.3280/ed2016-001011.

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